+[!"!&!z!. y(7HB5J1*KOMKKR( Domenica 6 aprile 2014 OPINIONI NUOVE Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano FONDATORE VITTORIO FELTRI DIRETTORE MAURIZIO BELPIETRO ANNO XLIX NUMERO 82 EURO 1,30 Le stampanti italiane cambiano il mondo Le buone idee che fanno guadagnare La Silicon Valley di Ivrea, i negozi-fabbrica milanesi, la super edilizia di Pontedera: siamo la capitale della tecnologia 3D MARIANNA BAROLI - UGO BERTONE alle pagine 12-13 I LAVORI CHE DANNO LAVORO Dai pizzaioli ai gelatai, dagli estetisti ai giardinieri, fino ai serramentisti: nel pieno della crisi ci sono quasi 500 mila artigiani che non solo tengono botta ma creano nuovi posti. Oltre 24 mila nel 2013 ANTONIO SPAMPINATO a pagina 11 L’ultimo appello a Forza Italia per non morire renziani di GIAMPAOLO PANSA Scalfari, l’uomo spacciato per un Padreterno «Non verresti a lavorare con me a Repubblica?» mi domandò Eugenio Scalfari. Risposi: «Ti ringrazio per l’invito, ma dico no». «Perché no?» chiese ancora Eugenio. Avrei dovuto ribattergli con una spiegazione troppo lunga. E replicai: «Ho un patto con Piero Ottone. Resterò con lui al ‘Corriere della sera’, sino a quando Piero si dimetterà». Era il 2 giugno 1975 e mi atterrisce il tempo infinito trascorso da allora. Scalfari aveva 51 anni, io 39. Lui non era ancora il Padreterno (...) di MAURIZIO BELPIETRO L’editoriale di ieri ha suscitato l’interesse dei lettori di Libero e in redazione è arrivata una certa quantità di lettere. C’è chi è d’accordo e chi no, ma a giudicare dal numero di mail e fax, chi condivide sembra essere in maggioranza. Se ritorno sull’argomento della crisi del centrodestra non è dunque per correggere il tiro, che a prima vista sembra colpire nel segno, ma piuttosto per cercare di chiarire alcuni passaggi che mi ven- gono rimproverati. Che cosa dicevo sostanzialmente nell’articolo di ieri? Riassumo per coloro ai quali fosse sfuggito. In pratica sostenevo che senza una scossa, Forza Italia rischierebbe di sparire o, per lo meno, di avviarsi sul viale del tramonto. A conforto della mia tesi citavo i più recenti sondaggi che danno il partito fondato da Silvio Berlusconi in netto calo. Quando ho scritto l’editoriale (...) segue a pagina 9 Cinismo da salotto Moretti ci fa un film e la sinistra finge di scoprire la morte di ANTONIO SOCCI segue a pagina 3 Sì al salario minimo (con minacce) Il governo vuole mettere gli imprenditori in galera di FRANCESCO DE DOMINICIS Svantaggi ma anche opportunità E meno male che al governo c’è un pezzo rilevante dell’area riformista del Partito democratico. Perché uno di loro, Enrico Morando - per inciso viceministro dell’Economia, non proprio una scartina democrat - ha tirato fuori una idea da brividi: carcere (...) Che succede all’Italia se perde il Veneto di LODOVICO PIZZATI California State University È vero che nell'immediato il guadagno del Veneto sarà una perdita contabile per lo stato italiano, ma una volta gestito segue a pagina 7 * Con: 3° CD Natale: “Natale Jazz” € 6,00; 2° CD Natale: “Gospel e Spirituals” € 6,0 0. accuratamente il periodo di transizione, il guadagno sarà senz'altro per entrambi, e anzi sono convinto che a guadagnarci sarà di più il Mezzogiorno. Pensiamo (...) segue a pagina 10 Certo, i poeti e i profeti lo dicono con ben altra potenza. Ma anche quei protagonisti della cultura pop di oggi che sono i cantautori – menestrelli del duemila – a volta azzeccano un verso (o una canzone) che, sia pure in un mare di nichilismo, è come un lampo di luce sulla condizione umana. Penso all’ultimo successo di Vasco Rossi, “Dannate nuvole”, che parla della vita come «valle di lacrime» dove «tutto si deve abbandonare» perché «niente dura» e «questo lo sai, però non ti ci abitui mai. Chissà perché?». Questa fragilità dell’esistenza, che davvero (...) segue a pagina 14 Prezzo all’estero: CH Fr. 3.00 / MC & F € 2.00 / SLO € 2.00. 2 PRIMO PIANO Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it il futuro del centrodestra SFIDA Il leader di Fi lascia il San Raffaele per tornare in televisione. Romani: il filoberlusconismo di Matteo fa più danni che l’antiberlusconismo Silvio teme i domiciliari col trucco Prende quota l’ipotesi, rivelata da Toti, di un affidamento ai servizi sociali ad Arcore, senza l’obbligo di svolgere un’attività precisa. Ma se i giudici limiteranno molto la sua libertà di movimento, sarà come essere agli arresti ::: SALVATORE DAMA ROMA Una telecamera con microfono direzionale. Puntata su Mariastella Gelmini e Giovanni Toti che, durante una conferenza stampa, chiacchierano tra di loro. Parlano di Berlusconi. In particolare, l’ex ministro vuole notizie circa la salute di Silvio, ricoverato al San Raffaele per un’infiammazione al ginocchio sinistro. «Gli fa male, non cammina, è con le stampelle, ma non ha tanta forza», racconta Toti. «È parcheggiato», commenta Gelmini. Difficoltà di movimento. Anche in politica. Nel rapporto con Renzi. Berlusconi «non sa cosa fare», aggiunge l’ex direttore del Tg4, «ha capito che questo abbraccio mortale ci sta distruggendo», ma il leader di Forza Italia «non sa come sganciarsi». E poi, conclude, c’è «l’angoscia per il 10». Inteso come aprile, giorno in cui al tribunale di Milano ci sarà l’udienza per decidere il destino berlusconiano: servizi sociali o arresti domiciliari. Né gli uni né gli altri, secondo il consigliere politico: «Una giornalista della Stampa mi ha detto che non gli daranno un cazzo, neanche gli assistenti sociali. Gli dicono: vada a casa, stia lì, non rompa i coglioni...». «Consiglio perfetto...», chiosa Mariastella. Ecco il fuorionda riportato da Repubblica.it. Tutto sommato neanche il più eclatante che la storiografia politica recente ricordi. Tant’è che i due diretti interessati, il giorno dopo, confermano tutto. «Non ci sono segreti», spiega Gelmini, «siamo preoccupati per il 10 aprile», anche se «c’è la voglia di combattere e affrontare la campagna elettorale per tornare a vincere». Pure Toti ribadisce il contenuto della chiacchierata con la deputata azzurra. È vero, dice, «siamo preoccupati dell’abbraccio con Renzi», Berlusconi ha dei dubbi «sulla qualità delle riforme che stiamo facendo». Specie il nuovo assetto del Senato, che così com’è rischia di diventare «un fortino rosso», secondo il Cavaliere. Ciò non significa, tuttavia, che «intendiamo far saltare il tavolo», rassicura Toti, «noi per le riforme ci siamo, ne vogliamo di più e migliori». Caso chiuso. Berlusconi non si arrabbia, ha altro a cui pensare. A parte l’indisposizione fisica, è la decisione circa la sua libertà personale che lo tiene immobile. Col fiato sospeso fino al provvedimento delle toghe. Vorrebbe cominciare la campagna elettorale e riprendersi i suoi spazi, «come si conviene al leader dell’opposizione». Ma non può. Così come non decide sulla composizione delle liste per le Europee. Il dramma è che il D-day berlusconiano finirà forse per slittare a dopo il 10 aprile. L’udienza del tribunale di Sorveglianza è in calendario per giovedì. Ma, al netto di rinvii, la decisione potrebbe arrivare a metà mese. La terza via indicata da Toti nella chiacchiera captata («Stia a casa e non rompa i coglioni») è giudicata come una soluzione molto concreta in ambienti giudiziari milanesi. Gli avvocati del Cavaliere non hanno fornito indicazioni sulle strutture e sulle attività di volontariato dove seguire il percorso di riabilitazione. Così, visti anche i problemi accessori legati agli spostamenti berlusconiani (scorte, giornalisti, telecamere, ect.), i giudici potrebbero decidere che la riabilitazione avvenga a casa, nella tenuta di Arcore, senza lo svolgimento di una particolare attività. Le prescrizioni che saranno decise dal tribunale circa la libertà di movimento del condannato costituiranno il discrimine tra l’affidamento casalingo e i classici arresti domiciliari. In altre parole: sarà libero Silvio di girare per la campagna elettorale? Chi lo sa. Ieri Berlusconi ha espresso l’intenzione di tornare in televisione per contrastare il presenzialismo di Matteo Renzi. Solo il ritorno massivo nel piccolo schermo può permettere al Cavaliere di far conoscere il programma per le Europee rianimando sondaggi che da settimane hanno la freccia in giù. Nel caso non potesse essere intervistato per la restrizione della sua libertà personale, l’alternativa è la realizzazione in house di servizi preconfezionati. Comunque vada, Silvio ha l’esigenza di sganciarsi dal rimorchio renziano. Come lo ha rivitalizzato, così adesso il rottamatore lo sta affossando. «Ho l’impressione che il filoberlusconismo ripetuto in maniera ossessiva da Renzi faccia più danni che l’antiberlusconismo degli anni passati», riflette Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato. In vista delle urne gli azzurri vogliono darsi un’immagine che li identifichi chiaramente come alternativi dall’area di governo. Ma con un Berlusconi dal destino incerto, decidere le strategie, si fa complicato. Ancora Romani: «Finché c’è lui, non si pone il problema della leadership» e Silvio «non ha ancora deciso di lasciare la politica». Nel caso in cui, «i cittadini Pier Silvio, Marina e Barbara hanno altrettanta possibilità di tutti i cittadini di fare politica». . PROTAGONISTI Sotto, in piccolo, Toti con la Gelmini e l’auto di Berlusconi mentre lascia l’ospedale: dietro il finestrino si scorge la Pascale [Fotogramma, Ansa] L’apertura della campagna elettorale «Il Senato? Riforma inaccettabile» Il Cav e Palazzo Madama: «Meglio chiuderlo». Sulle Europee: «Raddoppieremo i voti» ::: MICHELA RAVALICO Nonostante l’infiammazione al ginocchio, Silvio Berlusconi non ha rinunciato a intervenire, almeno telefonicamente, all’aperturadella campagnaelettoraleper leEuropee a Milano. «A tredici anni facevo i 100 metri in 11 secondi» dice, e strappa un applauso alla platea. In verità il leader di Forza Italia fa fatica a muoversi dopo gli interventi all’ospedale San Raffaele, e solo tra due o tre giorni potrà ricominciare a camminare. Ma la battaglia per conquistare il Parlamento europeo, e in scia quella per le politiche nazionali, è cominciata e lui ha voglia di combattere. «Ho letto i soliti giornali che danno addosso a Forza Italia dicendo che nei sondaggi è a meno del 20% - dice Berlusconi - Io ho un sondaggio di Euromedia che ci dà al 21,6%. È un miracolo e vedrete: raddoppieremo i voti di partenza, come abbiamo fatto nella campagna elettorale del 2013». Ma il colpo più profondo, quello che segna il vero via alla campagna elettorale contro Renzi e il centro sinistra, è la scelta di sdoganarsi dalla riforma del Senato: «Così com’è la riforma è inaccettabile - ha detto Berlusconi - o ne facciamo una buona o altrimenti è meglio chiuderlo». In serata, in una nota, il partito ha precisato che le critiche rivolte dal presidente alla legge di riforma del Senato «si riferisconoallacomposizione dellostessocosì come ipotizzato nel Disegno di Legge approvato dal Governo martedì scorso». Dunque Forza Italia, «resta una convinta sostenitrice della necessità di riformare il Senato, a partire da quanto stabilito nel cosiddetto patto del Nazareno, ovvero la fine del bicameralismo, la fine degli indennizzi dei componenti di quella camera, in modo da non gravare sulle tasche dei cittadini». Solo su queste basi, conclude Berlusconi, «Forza Italia è pronta a discutere ogni dettaglio per modificare e rendere più efficiente il Parlamento della Repubblica». Nella lunga telefonata, di circa mezz’ora, il Cavaliere ha toccato tutti i tasti più sentiti dal il graffio Vota Antonio Serio problema politico: che fare quando i nostri rappresentanti non capiscono quello che Antonio Cassano da Bari ha capito già da tempo? E cioè che si possono dire tutte le cassanate del mondo, ma se c’è una telecamera nel giro di cento metri bisogna avere l’accortezza di mettersi la manina davanti alla bocca. Mariastella Gelmini e Giovanni Toti lo hanno capito ieri, ma Cassano lo sapeva già. E se intelligenza e capacità si misurano da questo... suo elettorato. «Otterremo la vittoria alle prossime elezioni politiche fra un anno o un anno e mezzo e potremo così tornare ad essere la democrazia che adesso non siamo», ha detto. Nessuno sconto alla magistratura, nonostante sia alla vigilia di una sentenza, quella del 10 aprile sul processo Mediaset, che lo costringerà o ai domiciliari o ai servizi sociali. «Siamo soggetti a una vera dittatura giudiziaria. Dobbiamo reagire», ha gridato il leader di Forza Italia. Critico anche con lo stile delle riforme adottato da Renzi. «Noi vogliamo le riforme, ma non a tutti i costi». E ancora «non dobbiamo sottoscrivere una riforma solo per consentire ai partiti di governo di mettersi una medaglia per le europee». Per quanto riguarda la riforma della legge elettorale, che è stata sostenuta anche da Forza Italia, «non è come la volevamo - precisa Berlusconi - ma abbiamo accettato il compromesso per permettere al governo di non essere più ricattato dai piccoli partiti». «L’era di Berlusconi non è finita», dice con forza il fedelissimo Paolo Romani. «Ho parlato con lui e pur nelle condizioni in cui era in ospedale l’ho sentito deciso, molto lucido, determinato». «Il problema di un’altra leadership - a chi chiedeva di eventuali candidature dei figli - adesso non si pone» rassicura Romani. Per quanto riguarda la sentenza del 10 aprile, e l’ipotesi che sia condannato ai domiciliari, Romani ammette la preoccupazione: «i domiciliari non gli consentirebbero quella agilità politica che noi vorremmo che avesse. Mi auguro quindi che i giudici tengano conto di quello che è successo, di chi è Silvio Berlusconi e della sua posizione all’interno del paese e della società italiana». PRIMO PIANO Domenica 6 aprile 2014 3 @ commenta su www.liberoquotidiano.it BRUTTA COPIA Quello che offre il premier è soltanto una specie di sottomarca pasticciona di quello che un tempo era il sogno liberale di Berlusconi il futuro del centrodestra Ultimo appello per non morire renziani Se non si placano i conflitti interni e non si rilancia l’immagine del partito, una parte dell’elettorato moderato volterà le spalle a Forza Italia. Il Cavaliere non può farcela da solo: o qualcuno si sveglia e lo aiuta o sarà la fine di una storia politica ventennale ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO . “ (...) non sapevo che anche altri quotidiani si sarebbero occupati delle vicende interne al centrodestra. Così, dal Corriere della Sera a Repubblica fino ad arrivare a Libero, ognuno a modo suo ha raccontato la crisi di quello che un tempo era il partito di maggioranza. Sondaggi diversi, informazioni provenienti da fonti contrapposte, ma alla fine tutti sono giunti a conclusioni più o meno simili. Forza Italia rischia di essere scavalcata non solo dal Pd, che sta al 33 per cento e ormai pare aver staccato lo storico concorrente, ma anche dal Movimento Cinque Stelle, il quale s’è intestato una serie di argomenti che un tempo erano patrimonio di Forza Italia. Grillo infatti batte ogni giorno sul tasto dei privilegi della Casta, sullo strapotere di fisco e burocrazia, sull’euro come causa di mille sciagure. Il centrodestra invece che fa? In seguito alle vicende che hanno colpito il suo leader, ma anche per l’incredibile accer- chiamento giudiziario di cui sono vittime tutti i suoi principali esponenti, Forza Italia è come una bella addormentata in attesa del risveglio. Ma ci sarà questo risveglio? Alla fine la bella addormentata aprirà gli occhi? Naturalmente tutti si aspettano una fiaba a lieto fine, con Berlusconi che si rialza e ancora una volta sconfigge la strega malvagia che ha precipitato il partito in un sonno profondo. Ma il Cavaliere (ex) nei prossimi mesi rischia di essere fuori gioco, causa domiciliari o servizi sociali. Certo, per quanto lo riguarda ha un seguito incredibile e dunque alle Europee confermerà il suo carisma raccogliendo milioni di voti, ma poi? Poi che si fa? Questo Paese ha dimostrato indifferenza di fronte alle sorti umane e politiche di un uomo che lo ha rappresentato per vent’anni. Lo stesso Berlusconi racconta una amara storiella attribuendola a Putin in cui dopo il suo arresto per sei settimane gli italiani protestano, riducendosi di numero ogni volta, poi la settima si riposano e infine le notizie che lo ri- guardano vengono liquidate con qualche trafiletto in cronaca. Ecco in un Paese così, dove il capo dello Stato lascia che un intero partito sia sgominato come se fosse una sola associazione a delinquere, non è forse il caso di interrogarci sul futuro di Forza Italia e di che cosa fare per rilanciare il centrodestra prima che di questi rimanga soltanto un ricordo? Claudia Zeni, affezionata lettrice di Piacenza, replica che comunque vada, Forza Italia rimarrà un punto di riferimento, in quanto gli elettori moderati non cambieranno orientamento solo perché non c’è più Berlusconi. Anche io non penso che chi votava per il centrodestra non trovando il Cavaliere (ex) in lista metta la crocetta sui comunisti di Tsipras. Ma detto ciò, se non si riprendono in mano le redini, se non si calmano i conflitti interni, se non si rilancia l’im- magine di un partito che per vent’anni è stato una bandiera e ora è un vessillo pieno di strappi, temo che una parte dell’elettorato moderato volti la testa altrove. Magari non andrà a votare per Renzi (che pure è una sirena che fa presa su parecchi anticomunisti, perché non solo fa qualcosa, ma almeno è uno che i comunisti li manda a stendere, vedi Zagrebelski e compagni), però c’è il rischio che resti a casa. Che si fa dunque per fermare il declino? Berlusconi ha tante idee, ma non sempre le può dire e ho paura che presto non potrà più neppure attuarle. Come si può rimediare a tutto ciò? C’è qualcuno che si sveglia e riprende in mano la bandiera dando manforte al Cavaliere (ex), oppure tocca accettare il tramonto di una storia politica ventennale, rassegnandoci a morire renziani, cioè a una specie di sottomarca pasticciona di quello che un tempo era il sogno liberale di Silvio Berlusconi? A voi la risposta. [email protected] @BelpietroTweet IL DISEGNO Sono vittima di un disegno, che mi ha impedito di essere presente nelle televisioni e fare campagna elettorale LA SENTENZA La sentenza Mediaset ha dato modo al Partito Democratico di chiedere la mia decadenza IL PROBLEMA Stanno facendo passare per un problema privato una cosa che è un problema della nostra democrazia MONETA STRANIERA L’euro per noi è una moneta estera, è come per l’Argentina il dollaro LA VITTORIA Otterremo la vittoria alle prossime elezioni politiche fra un anno o un anno . e mezzo Augusto Minzolini DIRETTORISSIMO «Matteo copia male Berlusconi Ora riprendiamoci gli elettori» ::: PAOLO EMILIO RUSSO ROMA «Matteo Renzi sta utilizzando la strategia del paguro, che, mano a mano che cresce, si infila nelle conchiglie degli altri e ruba lo spazio». Augusto Minzolini nel 1996 è entrato nei dizionari della lingua italiana: porta il suo nome uno stile giornalistico, il “minzolinismo”. Precursore nel suo lavoro, oggi, da senatore, può rivendicare di avere anticipato i tempi anche dentro al suo partito, Forza Italia. In un fuorionda, Giovanni Toti ammette che il Cavaliere ha capito che «l’abbraccio mortale di Renzi lo sta distruggendo». Lei lo pensa da un pezzo, no? «Io non ce l’avevo prima con Enrico Letta e non ho nulla contro Matteo Renzi, ma dall’inizio della legislatura metto in guardia Forza Italia». E infatti viene considerato un falco. «Mi sono ritrovato ad esserlo. Al di là dei discorsi che fanno i cugini di Ncd, se non ci fossimo sganciati dal governo a novembre, Fi non avrebbe nemmeno i consensi che ha oggi». Ma una cosa è Letta, un’altra Renzi, no? «Quando arrivò Renzi dissi: stiamo attenti a non fargli un monumento e, invece, ho visto molta euforia. Oggi, però, siamo nella stessa condizione di prima. Anzi, la situazione è ancora più insidiosa». Cosa la spaventa? «Vedo analogie con il 1992, quando i partiti tradizionali furono azzerati per via giudiziaria. Gli eredi della tradizione comunista, per prendere il governo, hanno prova- to ad occupare lo spazio della sinistra moderata, occidentale, che c’entrava poco con loro. È la strategia del paguro: quando cresce si infila nella conchiglia degli altri». E il premier che c’entra, scusi? «Nel momento in cui per una sentenza ingiusta il leader del centrodestra rischia l’oscuramento, Renzi fa come il paguro: prova a cacciarlo e a sostituirlo». E come si muove il “paguro”? «Tutti i temi politici posti oggi da Renzi sono i nostri, idee di Forza Italia, cose di cui il Cavaliere parla dal 1994». Bella furbata. «Il problema è che il paguro, come direbbero a Roma, è anche un pa-ra-guro: guarda caso, lui che si spaccia per garantista, a novembre si schierò con durezza per la cacciata del Cavaliere dal Senato». Sta dicendo che Renzi si crede Berlusconi e vuole prenderne l’eredità? «C’è un tentativo di sostituzione in corso, ma il piano non funzionerà. Dice le cose che diceva Berlusconi, ma non è innovativo come lui e fa le cose in maniera arruffata. Si vede che queste idee non fanno parte del suo patrimonio ideale e, infatti, non è capace di metterle in pratica. Se prima era Fonzie, ora rischia di trasformarsi in Mister Bean». Come potete respingere questa “opa”? «Fi deve essere attenta alla propria identità, ai contenuti, alla capacità di interpretare speranze e attese degli elettori. Deve farlo soprattutto ora: se la leadership è visibile, un partito si può permettere di cambiare repentinamente linea, diversamente no. Bisogna tenere insieme l’elettorato». In che modo? «Dimostrando la nostra egemonia culturale. Se il jobs actdimostra che la legge Bia- il graffio La dagospiata dell’anno prima «Questa storia è finita male, in questi anni non abbiamo costruito nulla di umanamente e politicamente solido e autentico, capace di resistere al declino di Silvio Berlusconi». Questa confessione dell’azzurro Sandro Bondi, affidata a Salvatore Merlo del Foglio, ieri è stata rilanciata per ore da Dagospia, che ne ha fatto addirit- tura l’apertura del sito. Certo, la disperazione del fedelissimo Bondi è una notizia niente male, peccato solo che il colloquio con Merlo risalga al 7 novembre 2013, cinque mesi fa. Ora non resta che aspettare che Dagospia ci informi anche della vittoria di Renzi alle primarie e della caduta del governo Letta. Augusto Minzolini è nato a Roma il 3 agosto 1958. Giornalista esperto di retroscena, dal 2009 al 2011 ha diretto il Tg1. Attualmente è senatore di Forza Italia [Oly] gi scritta dal centrodestra era giusta e la Legge Fornero fu un errore, io lo voto». E le riforme, le Province, il Senato... «Rischiano di sputtanare il concetto di “riforme”, la stessa parola. Le Province restano: si tolgono 3000 amministratori e se ne aggiungono 31 mila...». Insieme ad alcuni colleghi, ha presentato una diversa riforma del Senato. «La proposta di Renzi è viziata da una retorica localista esagerata, che vorrebbe sostituire la precedente, quella europeista. Il personale eletto per amministrare il territorio ricoprirebbe tre ruoli: sindaco, presidente di aree metropolitane e senatore». Come immagina il Senato delle autonomie? «Una specie di albergo ad ore dove i sindaci vengono a fare una passeggiata. E per cosa, per risparmiare 64 milioni su 490 del bilancio? Allora aboliamolo. Renzi vuole approvare tutto entro il 25 maggio per avere una legittimazione, ma è un pasticcio». Cosa contropropone? «Andiamo oltre questa proposta, tagliando di più e portando efficienza. I cittadini vogliono il risparmio, ma anche velocità, efficienza, consapevolezza e competenza. Riduciamo i membri della Camera a 400 e quelli del Senato a 200, distinguiamo chiaramente le funzioni delle due assemblee. Ciascuna Camera, elettiva, legifera sui campi di sua competenza: Difesa, Esteri, Giustizia, Autonomie ed Europa al Senato, il resto a Montecitorio. Avremmo trenta stipendi in meno di quelli previsti da Renzi, più velocità e, finalmente, personale politico specializzato e competente». 4 PRIMO PIANO Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it il futuro del centrodestra RISCHIO ASTENSIONE I sondaggisti: «Dipende da quanta gente andrà a votare, ma se non cambia niente Forza Italia potrebbe anche scendere al 15%» L’incubo di Fi: diventare terzo partito Il Pd vola e ora gli azzurri, dati tra il 17 e il 21%, si giocano il secondo posto con Grillo. Ma a prendere i consensi in uscita è anche il Carroccio, che continua a crescere grazie alla campagna contro la moneta unica Il programma elettorale ::: TOMMASO MONTESANO ROMA Per capire cosa sta accadendo a Forza Italia a poco meno di un mese e mezzo dalle Europee, bisogna guardare ai flussi elettorali. «In questo momento sono verso l’esterno», sentenzia Luigi Crespi, un passato da spin doctor di fiducia di Silvio Berlusconi, un presente da esperto di comunicazione politica del gruppo Datamedia. Traduzione: il partito del Cavaliere, da almeno un paio di settimane, è in calo nei sondaggi. «Un mese fa», ricorda Crespi, «Forza Italia oscillava tra il 23 e il 24% e puntava al 25. Adesso, a seconda dei vari istituti di ricerca, è quotata tra il 17 e il 21%. Il trend è negativo». E se Berlusconi non inverte la marcia, «se non esce dall’angolo, se non calibra meglio il suo messaggio sull’euro, rischia di non capitalizzare il diffuso malcontento nei confronti dell’Unione europea». Le conseguenze, per una Forza Italia stretta tra l’attivismo di Matteo Renzi e il consolidamento del Movimento 5 Stelle, potrebbero essere elettoralmente disastrose. «Dipende da quanta gente andrà a votare, ma se non cambia niente Forza Italia potrebbe anche scendere al 15%», diventando così il terzo partito dopo Pd e Movimento 5 Stelle. SEDOTTI DA MATTEO A sorprendere, tuttavia, è soprattutto la destinazione dei voti forzisti che al momento sono in libera uscita. «Solo una piccola parte dell’elettorato tradizionale di Forza Italia si sta spostando verso il M5S», premette Crespi. E questo perché il grosso della migrazione «è avvenuto alle Politiche del 2013». La maggior parte Per provare a recuperare il Cav punta sull’euroscetticismo e sull’allontanamento da Renzi ::: ROMA dei transfughi forzisti, infatti, «sta andando verso Renzi. Il premier sta assorbendo gli elettori di Forza Italia e sta cedendo qualcosa, alla sua sinistra, alla lista Tsipras. C’è poco da fare: Renzi a una fetta del centrodestra piace. Berlusconi dovrà definire al più presto il suo rapporto con il premier, che adesso non gli porta più vantaggi». Un’esigenza chiarissima allo stato maggiore azzurro, come testimonia il contenuto del fuori onda rubato a Mariastella Gelmini e Giovanni Toti. Spiega Arnaldo Ferrari Nasi, direttore della Ferrari Nasi & associati: «Un Renzi molto attivo, che centra obiettivi che storicamente sono anche di Forza Italia, per Berlusconi è un pericolo. Soprattutto se in Forza Italia c’è un tasso di litigiosità altissimo e in- combono le conseguenze delle inchieste giudiziarie». Renzi, aggiunge Ferrari Nasi, «agli occhi di un elettore di centrodestra dimostra di avere piglio, di metterci energia e, aspetto non secondario, di mettere all’angolo i temi più cari alla sinistra tradizionale, come ad esempio la tutela del pubblico impiego. Insomma, sembra un Berlusconi giovane». IL BOOM DELLA LEGA Una via d’uscita, tuttavia, elettoralmente parlando c’è. «Il partito del non voto sfiora il 50% ed è composto per la maggior parte da donne del centro Italia in possesso di titoli di studio non troppo elevati. Un segmento elettorale, però, che non ne vuole sapere di uscire dall’euro, visto che preferisce riformarlo senza sud- ditanza. Consensi potenzialmente contendibili da Forza Italia». Ma non basta Renzi a spiegare il calo di Forza Italia, certificato anche dalla fidata Euromedia Research (due punti persi rispetto alla rilevazione del 13 marzo) e da Ixè, che adesso quota il partito del Cav addirittura al 16,9% rispetto al 18,4 del 28 marzo. «Forza Italia sta perdendo, soprattutto al Nord, a vantaggio della Lega», rivela Crespi. Il Carroccio, infatti, a livello nazionale è «passato al 3,5 al 6%». Un balzo dovuto in particolare agli exploit in «Lombardia e Veneto grazie ad una comunicazione sull’euro tanto semplice quanto efficace. Questa: gli italiani stanno peggio o meglio da quando è entrata in vigore la moneta unica?». Primo: via dall’abbraccio fatale con Matteo Renzi. Secondo: fare un’opposizione visibile alla politica economica del governo. Terzo: lanciare una campagna elettorale fortemente votata all’euroscetticismo. Obiettivo: levare Forza Italia dall’angolo in cui è finita. Un po’ per la bravura del premier a neutralizzare gli avversari; un po’ per il debole che Silvio Berlusconi ha nei riguardi del rottamatore; un po’ per le vicissitudini giudiziarie del Cavaliere, col fiato sospeso in attesa della decisione sulla propria libertà personale. Forza Italia è finita giù nei sondaggi. Va rianimata. La ricetta berlusconiana sta nel soffiare sull’euroscetticismo diffuso nel Paese. La tesi del Cav non è l’uscita dall’Eurozona, l’idea è di rinegoziare il patto: «L’euro per noi è una moneta estera, è come per l’Argentina il dollaro», spiega Berlusconi nel corso di un intervento telefonico a un’iniziativa elettorale di Forza Italia. L’ex premier ha espresso nuovamente le sue posizioni critiche nei confronti del fiscal compact, del Risposta al Nuovo centrodestra Il vicesegretario centrista Libè avverte: «Noi abbiamo una storia. Ci vuole rispetto reciproco» «Non accettiamo rivendicazioni di primogeniture, né proposte calate dall’alto. Siamo disponibili a iniziare un percorso comune con il Nuovo centrodestra, ma non ci saranno annessioni: non accetteremo mai la liquidazione dell’Udc». Mauro Libè, vicesegretario dello Scudocrociato, ha una reazione agrodolce rispetto alle parole con le quali ieri Gaetano Quagliariello, coordinatore del Nuovo centrodestra, dalle colonne di Libero ha annunciato le modalità con le quali avverrà la formazione di liste elettorali uniche alle Europee tra i partiti di Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini. Cosa non le è piaciuto? «Intanto ricordo che già noi, nel 2006 e nel 2008, sollecitammo quel cambia- Si riferisce alle parole con le quali Quamento della politica che oggi sta por- gliariello annuncia che nell’operazione «il ruolo centrale dovranno averlo tando avanti Matteo Renzi». E poi? l’esperienza e la classe politica del Nuo«Voglio rassicurare tutti: Quavo centrodestra»? «Con la nostra storia, non gliariello ha ragione nel sopossiamo consentire la listenere che il centrismo e il quidazione dell’Udc. terzo polo sono morti e Confermo la nostra disepolti. Noi dell’Udc vosponibilità a edificare la gliamo fare la nostra nuova casa comune in parte insieme al Ncd per nome del Ppe, ma la dobrinnovare l’Italia attrabiamo costruire insieme. verso la creazione di una E dal basso, metnuova forza politica che si tendo insieme ispiri, in un quadro bipolare, al Mauro Libè [Olycom] prima di tutto le Ppe». E allora dov’è il problema? nostre culture po«Non ci dovranno essere forzature. Ci litiche». vuole rispetto reciproco. Non serve Alle Europee manca meno di un mese e mezzo: non teme che ci sia poco tempo a qualcuno che dica: ho ragione io». SA.DA. SOGNANDO STRASBURGO «Alfano non pensi di liquidare l’Udc» ::: ROMA patto di stabilità e della Bce. «Dobbiamo rinegoziare tutti i trattati europei firmati in ginocchio di fronte alla Germania a partire dal fiscal compact su cui avevo esercitato il diritto di veto», ha ricordato Silvio. Non solo. «La Bce deve stampare moneta, è una battaglia che ho già combattuto con la Germania». Al programma per le elezioni europee lavorano Renato Brunetta e il suo staff. I punti cardine erano citati l’altro giorno sul Mattinale, la nota del gruppo parlamentare azzurro. Circa il ruolo della Bce, essa deve avere «poteri analoghi» a quelli della Federal Riserve. L’Euro è «troppo forte e danneggia le nostre esportazioni». Oggi il rischio «è la deflazione». Berlusconi si distingue dai partiti che chiedono il ritorno alla Lira. «Il punto non è Euro sì o Euro no, ma cambiare i trattati» e gli «assurdi vincoli del patto di stabilità», perché «uno, due, tre punti di inflazione fungono da lievito dell’economia». Quindi ha citato la Thatcher parlando del fatto che «l’Italia versa alla Ue più di quanto riceva» e ha intimato: «I want my money back!». disposizione? «In politica spesso i cambiamenti avvengono sotto la spinta degli appuntamenti elettorali». La storia, tuttavia, insegna che quasi mai l’unione di due partiti dà come risultato la somma delle due forze elettorali. «Infatti la nostra operazione, al momento finalizzata al passaggio elettorale, dovrà andare ben oltre la semplice sommatoria di Ncd e Udc». In che modo? «Tanto per cominciare creando, in tempi brevi, gruppi parlamentari unici proprio per dimostrare che non ci stiamo limitando a creare un cartello elettorale, ma che c’è un progetto più ampio». Aperto a chi? «In un quadro bipolare sul modello eu- Ecco il simbolo di Udc e Ncd che troveremo sulla scheda elettorale per le prossime Europee: è stato anticipato ieri a «Libero» da Quagliariello ropeo, con il Pse da una parte e il Ppe dall’altra, a tutti coloro che non si riconoscono né nel Pd, né nel populismo del Movimento 5 Stelle. Dobbiamo parlare soprattutto a chi, oggi, si è rifugiato nell’area del non voto». E con Forza Italia come la mettiamo? «Quando si verificano traumi come quelli che hanno riguardato Forza Italia e il Nuovo centrodestra, ci vuole tempo affinché si rimarginino». Da Forza Italia, però, hanno ironizzato sulla vostra unione: dicono che lo fate perché avete paura di non superare lo sbarramento del 4%. «L’ironia è del singolo esponente di Forza Italia o dell’intero partito? Conosco tanti esponenti azzurri che hanno l’ambizione di costruire l’alternativa al Pse». T.M. Domenica 6 aprile 2014 5 6 ITALIA Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: I PIANI DEL PD Ideologie addio Il Renzi piglia-tutto vuole i voti del Cav L’obiettivo del premier è il partito unico, che inglobi anche gli elettori berlusconiani. All’opposizione rimarrebbe solo Grillo ::: FAUSTO CARIOTI C’è un che di sovietico nel disegno che più post-ideologico non si può di Matteo Renzi, e si chiama «partito unico». Un obiettivo che – se il centrodestra non s’inventa qualcosa in tempi brevi –il premier potrebbe presto avere a portata di mano. In parole povere, il risultato sarebbe il Pd solo vero partito «di sistema» italiano. Un partitone che a conti fatti non è nemmeno più di sinistra, perché riassume in sé tutto quanto: la Cgil e Confindustria, la tutela dei garantiti e la ribellione dei precari, Stefano Fassina e il fiscal compact, laicisti e cattolici, il tradizionale elettorato antiberlusconiano e (è la grande novità di queste settimane, resa possibile dalla erosione di Forza Italia) quello che negli ultimi due decenni ha riposto la propria fiducia nel Cavaliere. S’intravede, insomma, un Pd che regola al proprio interno i conti tra maggioranza e opposizione, garantendo comunque dividendi per tutti sotto forma di poltrone di governo e prebende di sottogoverno. A contrastarlo in Parlamento e nel Paese, unico partito di dimensioni paragonabili, resterebbe il Movimento Cinque Stelle. Il quale però è un partito anti-sistema, che rifiuta le regole del gioco e non è ritenuto accettabile per guidare il Paese (Giorgio Napolitano, lavorando per il governo delle larghe intese invece che per quello «del cambiamento» con ministri grillini, non ha fatto altro che interpretare quello che tutte le cancellerie occidentali e gli organismi sovranazionali pensano dei nuovi arrivati). Al centrodestra, sbriciolato e confuso, la scelta tra stare al governo in posizione ancillare o fare l’opposizione di Sua Maestà. L’accreditamento che Berlusconi gli ha concesso negli ultimi mesi è il migliore dei lasciapassare che il premier può esibire per fare breccia nell’elettorato forzista. E il braccio di ferro quotidiano con Susanna Camusso e Guglielmo Epifani, che Renzi esibisce con orgoglio, conferma che il segretario del Pd ci crede sul serio. La stagione di caccia al voto azzurro è iniziata e promette bene: i sondaggi di questi giorni avvertono che molti elettori del centrodestra sono tentati dall’opzione Renzi. Niente di nuovo: un partito può permettersi di abbandonare le ideologie e rivolgersi all’intera società quando si trova nella fortunata posizione di non avere alternative forti e credibili. Quello che adesso è noto come «catch-all party», o «partito pigliatutto», fu teorizzato dal politologo tedesco Otto Kirchheimer già nel 1965. «La Allerweltpartei, il “partito di tutti” come suonava l’originale, poi divenuto il notissimo catch-all party nella traduzione inglese, era appunto il partito che non faceva più riferimento a una classe sociale ma che, mirando alla massimizzazione del consenso elettorale, si rivolgeva a tutte le classi» (così lo spiega Mario Caciagli nel libro del 2007 Partiti e sistemi di partito nelle democra- «LADY R» Lady Renzi torna a casa, a Pontassieve, dopo aver portato a lavare i panni sporchi [Ansa] zie Europee). Il Pd di Renzi non si trova ancora in questa condizione egemonica, se non altro perché il centrodestra mantiene una forza elettorale consistente. Ma ci si sta avvicinando, e l’allontanamento forzato di Berlusconi dalla scena politica arriva nel momento perfetto. Lo storico Giovanni Orsina, autore per le edizioni Marsilio della migliore analisi sul berlusconismo, racconta così a Libero la partita in atto: «L’operazione che sta facendo Renzi è impadronirsi del senso comune berlusconiano. Da un lato è un’operazione positiva, perché supera la frattura tra berlusconismo e antiberlusconismo che ha devastato questo Paese. Dall’altro, appunto, Berlusconi aveva un forte anti-berlusconismo, mentre Renzi non deve fare i conti con un anti-renzismo, e questo fa sì che si stia costruendo un senso comune privo di opposizione». Per Orsina, insomma, il rischio non è che manchino i contrappesi istituzionali, come dicono i «professoroni» in lotta con Renzi, ma «che si approdi a un modello privo di una vera opposizione politica, cioè che non ci sia un’opposizione in grado di diventare governo non tra un secolo, ma alle prossime elezioni». il graffio TAGLI ALLA SANITÀ? Sulla fiducia Gli imprenditori riuniti in questi giorni a Cernobbio hanno fiducia in Renzi. Un sondaggio ha rivelato che il 59 per cento degli intervistati crede in lui, il 24 per cento si dichiara neutrale e solo l’8,5 per cento si dichiara sfavorevole. E dire che il presidente del Consiglio a Cernobbio non ha detto nulla, non s’è neanche fatto vedere. Ecco, forse, è proprio per quello. Polemiche sulla spending review «Stop ai distacchi sindacali» La Madia litiga ancora coi ministri ::: ROMA Una buona notizia: i sindacalisti della pubblica amministrazione potrebbero essere ridimensionati. Nel senso che i permessi e i distacchi sindacali stanno per essere ridotti. L’entità della sforbiciata va ancora definita. Si tratta, comunque, di una voce del bilancio statale che vale circa 113 milioni di euro finita nel mirino del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. È una delle prime, dolorose scelte politiche del governo di Matteo Renzi per la spending review. Il piano di tagli alla spesa pubblica, messo a punto da Carlo Cottarelli, comincia a prendere forma e subito scattano le polemiche. Ieri il quotidiano la Repubblicaha rivelato le intenzioni di Madia. Tra le quali ci sarebbe anche l’idea di chiudere l’Ice, l’Istituto per il commercio estero. Furibonda, la reazione del viceministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha appunto la delega sull’export e si è subito schierato in difesa dell’agenzia. Alle 9.42 Calenda ha fatto partire, attraverso un irrituale comunicato stampa, un duro attacco proprio contro la responsabile della Pubblica amministrazione. Una lunga nota, nella quale il viceministro per lo Sviluppo ha di fatto irriso la collega di governo: «Ho l’impressione che il ministro Madia non abbia un quadro chiaro della situazione quando paragona l’Ice a un ente inutile come il Cnel». In effetti l’ente era stato chiuso nel 2011 salvo rimetterlo in pista su richiesta delle associazioni di imprese. Nella sua difesa d’ufficio, Calenda ha ricordato pure l’Ice si è già messo a dieta, tagliando il 25% del personale e il 30% delle spese di funzionamento. Da carrozzone di Stato si è trasformato a modello virtuoso, sostiene l’ex alto dirigente di Confindustria. Che ha osservato pure come un paese, come l’Italia, che vive di export non può non avere una struttura di supporto all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (ne assiste 35mila). Una ::: I DUE FRONTI SINDACATI I permessi e i distacchi sindacali stanno per essere ridotti. L’entità della sforbiciata va ancora definita. Si tratta, comunque, di una voce del bilancio statale che vale circa 113 milioni di euro finita nel mirino del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. ICE Tra le novità allo studio del ministro Madia ci sarebbe anche l’idea di chiudere l’Ice, l’Istituto per il commercio estero. Furibonda, la reazione del viceministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, che ha la delega sull’export: «Ho l’impressione che il ministro Madia non abbia un quadro chiaro della situazione quando paragona l’Ice a un ente inutile come il Cnel» Marianna Madia [LaPresse] polemica aspra che è rientrata con una «semplice» telefonata tra i due membri dell’esecutivo che, stando alle ricostruzioni, si sarebbe conclusa poco dopo le ore 12: l’Ice non si tocca. Non è la prima volta, comunque, che Madia va in conflitto con altri ministri. È di pochi giorni fa lo scontro con Stefania Giannini (Istruzione) circa l’ipotesi di dare il via a una staffetta generazionale. La spending review, del resto, è destinata a scatenare sempre dure reazioni. I tagli non piacciono mai. Ma c’è chi critica «a prescindere» e chi, invece, avanza proposte alternative cercando un dialogo costruttivo. I dirigen- ti, spesso presi di mira, ci provano. Confedir, organizzazione che raggruppa dieci sigle sindacali dei manager della pa, ha realizzato un dossier con una decina di capitoli: dalla sanità agli enti locali, dall’istruzione alle regioni. Un rapporto nel quale Confedir suggerisce di evitare tagli lineari perché il rischio è punire i cittadini, incidendo sulla qualità dei servizi della pa. Una delle idee messe sul tavolo è unire Inps (che costa 4 miliardi) e agenzia delle Entrate (9 miliardi): la sinergia farebbe risparmiare 2 miliardi sul bilancio pubblico. F.D.D. Gli industriali: «Bonus di 80 euro entro venerdì» Gli industriali incalzano il governo sul taglio dell’Irpef che dovrebbe portare 80 euro in busta paga a chi guadagna meno di 1500 euro al mesi. I tempi sono stretti, ha ammonito ieri Unindustria: «Serve un decreto legge che il governo deve varare categoricamente entro venerdì 11 aprile. Qualora questo termine non fosse rispettato, sarebbe inevitabile lo slittamento della misura al mese di giugno». Il governo però sta ancora cercando le coperture. Ieri il Sole 24 Ore ha riportato l’ipotesi di un taglio alla sanità per poter reperire i fondi necessari a finanziare gli sgravi Irpef. Una prospettiva che però ha messo immediatamente in allarme la minoranza del Pd, che in Parlamento costituisce la maggioranza. Ieri l’ex viceministro all’Economia Stefano Fassina è stato perentorio: «Speriamo che il governo smentisca al più presto quanto riportato dal Sole 24 Orein merito a ulteriori tagli alla sanità, per 4 miliardi all'anno, per «coprire» la riduzione dell'Irpef. Così sarebbe una beffa e un danno. Sarebbe quasi una partita di giro per quanti beneficiano della minore Irpef: più soldi in busta paga, più spese per i servizi sanitari e le medicine. Sarebbe un intervento pesantemente regressivo per i cittadini meno abbienti, in particolare per i giovani precari "incapienti", per i pensionati e per i professionisti e lavoratori autonomi con un reddito mensile inferiore 1.500 euro». ITALIA Domenica 6 aprile 2014 7 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: I PIANI DEL PD Cambio di verso Il governo vuole arrestare gli imprenditori Il viceministro dell’Economia Morando: «Faremo il salario minimo e chi non lo rispetta andrà in galera» ::: segue dalla prima FRANCESCO DE DOMINICIS “ (...) per gli imprenditori. Alla faccia del progresso, dell’allentamento della burocrazia per le imprese e delle misure volte a rendere il nostro Paese di nuovo attrattivo per gli investitori internazionali. I quali, già spaventati per la lunghezza della giustizia civile (un processo dura in media sette anni) ora hanno unaltro buon motivo per restare alla larga dai confini italiani: dalle nostre parti li aspetta la galera. Se Morando voleva mettere paura allo straniero, insomma, ha trovato davvero la soluzione migliore. Al momento non si conosce la posizione del premier, Matteo Renzi. Magari si scoprirà che è d’accordo con il collega di partito. Il quale, ieri a Cernobbio, ha buttato sul tavolo una proposta shock: «Si potrebbe fare alla svelta una legge sul salario minimo che preveda il carcere per i datori di lavoro che non la rispettano». Quella del salario minimo è la «fissa» del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo e la ragione che, forse, ha spinto il viceministro a parlarne è di stampo squisitamente elettorale: fra poco più di un mese si aprono le urne per il Parlamento europeo e bisogna scippare voti un po’ovunque. Comprensibile, in qualche modo. Certo, l’avesse fatto uno come Stefano Fassina - che, tra altro, ha ricoperto lo stesso incarico di Morando con Enrico Letta a palazzo Chigi - non ci sarebbe stato da sorprendersi più di tanto. Il percorso e la formazione di Morando, però, sono di altro stampo: il viceministro, per fare un esempio, è stato nella segreteria del Partito come responsabile economico, quando il leader era Walter Veltroni non Achille Occhetto. Ma tant’è. Un’altra ragione che potrebbe aver portato l’esponente Pd a parlare di salario minimo è il recente via libera, in Germania, a un disegno di legge che introduce un soglia base (8,5 euro) per la [Ansa] . Si potrebbe fare alla svelta una legge sul salario minimo che preveda il carcere per i datori di lavoro che non la rispettano . ENRICO MORANDO retribuzione oraria dei lavoratori. Fatto sta che il Mindestlohn tedesco - sostenuto a gran voce dai socialdemocratici, alleati al governo con la cancelliera Angela Merkel - non è agganciato al rischio di detenzione per i datori di lavoro che non lo rispettano. Ragion per cui resta misteriosa l’origine dell’idea sul carcere avanzata da Morando. Il quale ha parlato al «Workshop Ambrosetti», dinanzi a una plaeta di managere imprenditori. E c’è da scommettere che il sondaggio realizzato dagli organizzatori dell’evento - secondo il quale il 59% dei partecipanti ha un’opinione favorevole sull’esecutivo Renzi, col 44 per cento che esprime un giudizio positivo e il 15 per cento molto positivo avrebbe avuto risultati opposti se fosse stato condotto dopo la sparata sulla galera. E figuriamoci quali sarebbero stati gli esiti della consultazione alla domanda sulle prospettive future dell’Italia: per il 35 per cento degli ospiti del convegno a Cernobbio sono medie, per il 22 per cento sono sufficienti e per il 30 per cento basse. Se avessero risposto dopo aver ascoltato l’idea del carcere, avrebbero votato compatti per il baratro o qualcosa del genere. Perché la proposta è piena zeppa di paradossi, specie se si dà un’occhiata al quadro nel quale sono costrette a muoversi le imprese italiane. Un Paese nel quale il primo soggetto che viola sistematicamente le leggi dell’economia è proprio lo Stato. Ed è davvero troppo facile, in questo caso, tirare in ballo la questione dei pagamenti della pubblica amministrazione alle aziende. Quello di Renzi è il terzo governo di fila che promette miracoli sui debiti della pa, ma nonostante siano state sbloccate fatture per 21,5 miliardi - i fornitori delle amministrazioni centrali e degli enti locali atten- dono di incassare ancora una montagna di quattrini, circa 70 miliardi. Con l’Unione europea che è pronta a far scattare l’ennesima procedura di infrazione. Non solo. Se fosse confermata la storia del bando realizzato dal comune di Milano per i servizi di call center (con prezzo al di sotto dei limiti di paga fissati dal contratto nazionale), pure il sindaco Giuliano Pisapia, in teoria, dovrebbe preoccuparsi. Che fine farà la proposta sul carcere avanzata dal viceministro dell’Economia non è dato sapere. Difficile prevedere se troverà spazio fra le riforme fiscali e contributive di cui lo stesso Morando ha parlato ieri, sostenendo che saranno efficaci solo «se l’orizzonte del governo si può prevedibilmente sperare sia il 2018». E qui più di qualcuno, ascoltando il suo intervento sul lago di Como, avrà fatto senza dubbio gli scongiuri. il graffio Ben svegliato Serra Michele Serra, rubrica L’amaca: «Un ristorante lombardo in una delle numerose ispezioni dell’Asl si sente imputare la seguente colpa: la distanza tra la maniglia della porta di sicurezza e il pavimento è di 5 cm difforme dai parametri di legge. Il gestore paga le tasse, non ha dipendenti in nero, non incassa un euro senza scontrino: nonostante ciò si sente trattato come un nemico da sorvegliare». Dopo un lungo pisolino sull’amaca, Serra si è risvegliato in Italia. twitter@DeDominicisF CONTESTATI 3,5 MILIONI, GIÀ DIMENTICATO IL CASO D&G «La Nannini ha evaso» La Gdf sequestra la villa Dopo la bruciante vicenda di Dolce e Gabbana, dove, in appello, persino l’accusa ha chiesto di cancellare la sentenza di primo grado in cui i due stilisti vengono condannati per evasione fiscale, ora nel mirino della Procura è entrata Gianna Nannini. La cantante toscana avrebbe, tra il 2007 e il 2012, evaso il fisco per 3,75 milioni e per questo la Finanza di Milano le ha sequestrato la villa di Siena, con tanto di scuderie. La Nannini è finita nel mirino del Fisco avendo aperto due società, una di diritto olandese e una irlandese, secondo l’accusa fittizie, e costituite al solo scopo di agevolarsi di una tassazione più favorevole. Attraverso quest’ultima, Nannini avrebbe acquistato un appartamento a Londra, ufficialmente uso foresteria, di fatto, stando all’accusa, residenza della cantante. «Nessuna evasione fiscale, nessuna violazione di leggi e nessun utilizzo di società fittizie», sostiene invece Giulia Bongiorno, legale della rockstar. [LaPresse] . L’Inpdap che truffa se stesso, non pagando i contributi ad alcuni suoi dipendenti? È la vicenda su cui sta indagando la Corte dei Conti del Lazio. Sotto la lente della magistratura contabile sono finiti alcuni compensi pagati dall’Inpdap (l’istituto di previdenza dei dipendenti pubblici) a 30 geometri, ingegneri e architetti per alcune perizie legate alla concessione di mutui ipotecari, destinati agli iscritti alla cassa previdenziale. Gli emolumenti in questione, come ha scoperto un’inchiesta interna all’Inps (nel quale l’Inpdap è confluito due anni fa), erano esenti da tasse e contributi perché considerati «di natura risarcitoria». Una definizione che però «non ha fondamento», secondo la relazione dell’Inps, che ora è nelle mani della procura del Lazio della Corte dei Conti. L’auto-truffa sarebbe stata decisa Indaga la Corte dei Conti Accuse all’Inpdap: non paga i contributi ai consulenti dagli allora vertici dell’Inpdap e avallata dal collegio sindacale. Il totale dei rimborsi sui quali non sono state pagate tasse e contributi ammonta a 1,5 milioni di euro. Come riassumeva ieri l’agenzia Adnkronos, tutto comincia nel marzo 2010, quando il commissario dell’Inpdap vara il nuovo regolamento per la concessione dei mutui ipotecari agli iscritti all’istituto previdenziale. In particolare, l’articolo 14 del regolamento disciplina il modo in cui devono essere effettuate le perizie estimative degli immobili e stabilisce i criteri di remunerazione dei tecnici incaricati del compito: gli architetti, i geometri e gli ingegneri di cui sopra, che sono a tutti gli effetti alle dipendenze dell’Inpdap con re- golare contratto. Proprio in quell’articolo del regolamento, un passaggio precisa che il compenso, pari a 300 euro a perizia, deve essere considerato «di natura risarcitoria». Tutto ruota attorno a questa definizione che, assimilando l’emolumento a un risarcimento, lo esenta da imposte e contributi. Definizione che la relazione dell’Inps contesta: «Appare non conforme alla normativa vigente sia sotto il profilo di legittimità che sotto il profilo fiscale». Insomma, sullo stipendio dei professionisti alle proprie dipendenze, l’Inpdap paga i contributi. Sulle perizie da 300 euro no. Le considera risarcimenti, quasi ci sia di mezzo un danno. Si tratta invece di una attività, quella delle perizie estimative, che va «ricondotta nell’alveo del rapporto di lavoro», precisa la relazione Inps. Il trattamento fiscale agevolato, pertanto, «non ha fondamento»: quei 300 euro sono «un compenso corrisposto al dipendente», da assoggettare «all’ordinaria contribuzione previdenziale». Leggendo la relazione dell’Inps, peraltro, si scopre che in base alla prima delibera, quella del marzo 2010, il compenso di 300 euro veniva versato direttamente dall’iscritto che chiedeva il mutuo al tecnico Inpdap che effettuava la perizia. Solo più di un anno dopo, con una delibera del settembre 2011, viene istituito un conto presso l’Inpdap dove affluiscono tutti i compensi delle perizie, i quali successivamente vengono rigi- rati nelle buste paga dei tecnici interessati, come «somma risarcitoria» esentasse. La relazione Inps critica il comportamento del collegio dei sindaci dell’Inpdap che «né in sede di approvazione delle delibere né in sede di attuazione delle medesime» ha mosso rilievi alla condotta dei vertici dell’istituto. Risulta, peraltro, che i vertici dell’Inpdap abbiano fatto spallucce quando qualcuno (la direzione risorse umane dell’istituto) ha provato a manifestare perplessità sulle regole. E ora, che succederà? Intanto, l’Inps ha stabilito che «in attesa di una compiuta rivisitazione della materia le somme siano comunque sottoposte alle trattenute fiscali e contributive». Inoltre, si aspetta di vedere che cosa deciderà la Corte dei Conti laziale. A.G. 8 ITALIA Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: LE SFIDE EUROPEE Rischio deflazione Le paure dei tedeschi bloccano i mille miliardi Bce Draghi è convinto della necessità di immettere liquidità sul mercato Ma quest’operazione aumenterebbe i movimenti anti-euro in Germania ::: CARLO PELANDA I dati mostrano un rischio rilevante di deflazione, cioè impoverimento, nell’Eurozona. In una situazione del genere la politica economica dei governi e quella monetaria, dovrebbero mettere in priorità azioni immediate di stimolazione della crescita e di reflazione. Gli eurogoverni non lo stanno facendo. La Germania non trasferisce il suo notevole surplus commerciale alla crescita della domanda interna che aumenterebbe le importazioni dal mercato intraeuropeo, aiutando la ripresa economica in tutte le nazioni dell’area. La Francia cerca di contrastare deflazione e stagnazione chiedendo di mantenere, in deroga ai trattati, un deficit di bilancio pubblico annuo superiore al 3% del Pil, ma non è misura incisiva. L’Italia taglia un po’ di spesa senza ridurre le tasse e tale mossa perfino aumenta il rischio di deflazione e rende più probabile una stagnazione prolungata. C’è spazio per compensare questa inerzia stimolativa attraverso azioni di reflazione a livello di politica monetaria? In teoria ci sarebbe, ma nelle dichiarazioni di Draghi, giovedì scorso, è emerso che nell’Eurozona non è facile trovare quali azioni siano fattibili ed efficaci. Per essere chiari: da un lato, Draghi ha riconosciuto il rischio di deflazione e stagnazione enfatizzando l’annuncio che la Bce è pronta ad operazioni straordinarie, ma ha anche comunicato seri problemi a decidere esattamente cosa fare affidando alle parole e non ai fatti la credibilità dell’intervento. Non solo: Draghi ha anche polemizzato con il Fmi. Da un anno il Fondo scrive e dice che l’Eurozona, senza interventi correttivi, andrà in deflazione/stagnazione, situazione confermata dai dati odierni. Come mai la polemica, allora? Ipotizzo che la Bce stia comunicando al Fmi di non rompere le scatole perché nell’Eurozona non possono essere applicati i criteri standard di politica monetaria. Tale ipotesi non mi sembra infondata. Lo statuto della Bce, unico al mondo, ha la sola missione di difesa contro l’inflazione, ma non contempla quella di stimolare l’economia per evitare la deflazione. La Bce, soprattutto, non può agire come prestatore di ultima istanza agli Stati, cioè non può comprarne direttamente il debito, creando così un’anomalia: i debiti sovrani in euro è come se fossero denominati in valuta straniera, cioè meno affidabili. I governi dell’area monetaria si sono vincolati per trattato a preferire l’impoverimento dei loro cittadini piuttosto che rischiare lo squilibrio contabile, anche temporaneo. La rigidità del mercato del lavoro nelle tre nazioni principali dell’Eurozona è tale, per modello semisocialista, da ostacolare la trasmissione della stimolo monetario da una fonte di liquidità al mercato (in America o Regno Unito basati su un modello più flessibile e libero tale ostacolo è minore). L’ambiente finanziario dell’Eurozona è ancora bancocentrico ed arretrato, cosa che riduce la varietà di canali tecnici attraverso i quali un’immissione di liquidità straordinaria può irrorare un mercato assetato. In sintesi, l’Eurozona è un’anomalia dove non è facile trovare il modo per far arrivare i soldi a famiglie ed imprese quando mancano pur avendo il sistema liquidità potenziale immensa. Queste considerazioni porterebbero a comprendere e scusare la lentezza e difficoltà con cui la Bce reagisce ad un rischio innegabile di deflazione. Ma qualcosa di immediato ed efficace potrebbe farlo comunque, per esempio abbassare il cambio dell’euro contro dollaro nonché attivare un programma speciale di prestiti alle banche condizionato da più credito a famiglie ed imprese, in particolare nell’area euro meridionale. Perché non lo fa? Probabilmente perché tale azione aumenterebbe i movimenti anti-euro in Germania a ridosso di elezioni europee (maggio). In conclusione, è forte il sospetto che il maggiore ostacolo ad un’azione rapida di reflazione, pur annotando i problemi detti sopra, sia dovuta all’influenza del criterio tedesco sulle scelte della Bce. Da un lato, Draghi ha voluto annunciare che c’è il consenso pieno tedesco per future operazioni straordinarie. Ma proprio il requisito di consenso tedesco limita molto il raggio delle possibilità ed allunga i tempi. In conclusione, la Bce ora ha il problema di dimostrare la propria indipendenza dalla Germania cercando di fare ciò che serve agli europei, nei tempi giusti, e non servire le patturnie tedesche a scapito degli europei stessi e del realismo economico. Simpatia a Draghi che è nell’angolo e fa quello che può, al meglio nelle circostanze, ma anche avvertimento. www.carlopelanda.com . VERSO IL VOTO Sopra il presidente della Bce Mario Draghi. Sotto la Merkel che parla a Berlino al congresso della Cdu aprendo la campagna elettorale in vista delle europee [Oly-Ansa] La polemica Forza Italia e Ncd stanno con chi non vuole eurobond Jean Claude Junker [LaPre.] ::: GIULIANO ZULIN Asse anti-Merkel Hollande è messo così male che spera di allearsi con Renzi ::: GIANLUCA VENEZIANI In comune Valls e Renzi hanno sicuramente il barbiere (stesso taglio di capelli), la velocità e l'essere l'ala destra dei rispettivi partiti. Oltre a ciò, il quotidiano socialista Le Monde propone anche un asse politico tra i due, in funzione anti-Merkel. Sulla prima pagina di ieri il giornale francese titolava infatti trionfale: «Francia, Italia: l'offensiva dei cattivi si alza contro l'Europa». Quel proclama era un po' smussato nella pagina interna di economia, dove il quotidiano apriva con un titolo più prudente: «Ispirata dall'Italia, la Francia spera di far cadere i sostenitori dell'austerità». Andando a leggere il pezzo, si scopriva però che il contenuto dell'articolo era addirittura opposto. Il titolista stesso si ricredeva, scrivendo: «La Francia isolata nella sua lotta contro i fautori dell’austerità europei». Ora, al di là dell’urgenza di un buon correttore di bozze nella redazione di Le Monde, ci interessa capire come mai Renzi non abbia alcuna intenzione di allearsi con Valls. Secondo il quotidiano francese, il nostro premier sarebbe restio in quanto considera la Francia «inaffidabile» e perdipiù un cattivo partner da seguire sulla via del risanamento e della ripresa. Se è vero che il nostro debito pubblico è maggiore di quello francese (il 132,9% del Pil), è anche vero – avverte il giornale – che il rapporto deficit/Pil in Francia è notevolmente superiore al nostro (4,2% contro 2,6%). Imbarcarsi un compagno di lotta così malmesso non sarebbe un grande affa- re per Renzi, anche perché diverse sono le strategie con cui i due Stati vogliono opporsi alla dittatura finanziaria di Bruxelles. Se Renzi intende affrontare la Merkel a viso aperto, chiedendo di cambiare le regole d'Europa, la Francia si limita a chiedere una dilazione di tempo per riuscire a rispettare quelle stesse regole. Tre giorni fa il neoministro francese alle Finanze Michel Sapin ha infatti avvertito che «la Francia non riuscirà a rientrare sotto il tetto del 3% entro il 2015» e ha quindi domandato un’ulteriore dilazione a Bruxelles, per corrispondere ai suoi diktat. Un atteggiamento implorante che piace poco a Draghi e piace ancor meno a Renzi, il quale vorrebbe dimostrare a Bruxelles che l’Italia ce la può fare da sola, senza il supporto di un partner debole come la Francia. D’altronde, rileva ancora Le Monde, l’Italia non è stata l’unica a scaricare monsieur Hollande. Presentatosi all'indomani delle elezioni del 2012 come il leader del Sud Europa, il capo dell'Eliseo è stato via via disconosciuto da tutti i Pigs. Il premier greco Samaras, che già non stravedeva per lui, ha compreso che chi comanda in Europa è la Merkel e si è adeguato. Allo stesso modo Spagna e Portogallo hanno accettato la cura di austerità imposta da Berlino, anziché credere alle promesse di riscossa suggerite da Hollande. Più solo che mai, a metà strada tra Mediterraneo e Stati continentali, il Presidente francese «inquieta l'Europa del Nord e ha deluso l’Europa del Sud». 200 anni dopo, si trova accerchiato come Napoleone, prima di Waterloo (là, a due passi da Bruxelles). Il lussemburghese Jean Claude Juncker è il candidato del Ppe alla guida della Commissione europea. Per sette anni, dal 2005 al 2013 è stato il responsabile dell’Eurogruppo, periodo nel quale volarono anche gli stracci con Angela Merkel. Ieri però, a Berlino, durante il congresso della Cdu tutti i dissapori sono svaniti. In cambio dell’appoggio della Cancelliera contro il candidato Spd, Martin Schultz, il politico del Granducato ha dovuto rinnegare se stesso: «Se sarò presidente dirò no agli eurobond». Eppure era stato proprio Juncker, insieme a Giulio Tremonti, a proporre l’unificazione dei debiti pubblici dei Paesi Ue per creare veramente gli Stati Uniti d’Europa (almeno sul fronte finanziario)... Lo sanno Forza Italia e Ncd della svolta Junckeriana? I due principali partiti del centrodestra italiano sono critici nei confronti di questa Ue, ma soprattutto da sempre si dicono favorevoli agli eurobond, che permetterebbero all’Italia di non morire per rispettare il Fiscal Compact. Forse non lo sanno perché ieri quasi nessun media italiano ne ha parlato: le notizie erano solo in tedesco, ovviamente, e francese. Ma dovrebbero informarsi e, magari, battere i pugni dentro il Ppe, altrimenti sarebbe ridicolo fare la campagna elettorale contro l’Europa cattiva per poi appoggiare chi, in Europa, ce lo metterà in quel posto. No? ITALIA Domenica 6 aprile 2014 9 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: MEDIA E POLITICA Il bestiario Un Barbapapà spacciato per Padreterno Scalfari ha influenzato per anni la vita politica soprattutto della sinistra. Ma oggi Renzi e Grillo non sanno neanche chi sia ::: segue dalla prima GIAMPAOLO PANSA . (...) che oggi, mentre compie i novanta, molti credono o vogliono che sia. Stava preparando «Repubblica» e mi cercava come inviato. Però c’erano troppi lati di Scalfari che mi lasciavano perplesso. Eletto nel 1968 alla Camera dal Partito socialista, Eugenio si era gettato sull’estremismo. Da sostenitore acceso del Movimento studentesco, partecipava alle assemblee della Statale e marciava in testa ai cortei. Ne rammento uno del 1970 «contro la repressione» messa in atto dal governo di Mariano Rumor. Un rito di pura propaganda poiché il pio democristiano di Vicenza non appariva in grado di reprimere alcunché. Scalfari procedeva in prima fila, reggendo lo striscione d’obbligo. Era un bel signore aitante, ancora senza la barba e si difendeva dal gennaio di Milano con un magnifico tre quarti di montone, senza mostrare timore dei poliziotti pronti alla carica. Anche in quel caso, Eugenio portava «la testa come il Santissimo in processione», come diceva il suo amico di sempre, Carlo Caracciolo. Nessuno ricorda più la stagione gruppettara di Scalfari. Io sì e ancora oggi me ne domando il perché. Quando apparve il rapporto sugli estremisti di Milano, rossi e neri, scritto dal prefetto Libero Mazza, invece di riconoscere che diceva la verità Eugenio bollò Mazza con parole pesanti: «Il prefetto è uno sciocco che non capisce quanto accade, o è un fazioso che non vuole capire». La stessa disinvoltura Scalfari la rivelò nella campagna contro il commissario Luigi Calabresi, indicato a torto di essere il seviziatore e l’assassino dell’anarchico Giuseppe Pinelli. Nel giugno 1971, in calce all’accusa, comparvero sull’«Espresso» le firme di ottocento eccellenze della cultura e della politica di sinistra, compresa quella di Eugenio. E nel piccolo mondo del giornalismo italiano si sostenne che fosse stato lui a decidere quella nefandezza. Passò dell’altro tempo e nell’autunno del 1977 Ottone si dimise dal «Corriere». Nelle stanze di via Solferino si avvertivano strani umori che in seguito presero una forma inquietante: Licio Gelli e la sua Loggia massonica P2. Decisi di andarmene anch’io, insieme a Bernardo Valli. E con lui accettai il nuovo invito di Scalfari e di Caracciolo. Entrai a «Repubblica», senza immaginare che ci sarei rimasto per quattordici anni, dapprima da inviato e poi come uno dei due vicedirettori di Eugenio. Non rinnego quel tempo, anzi lo ritengo l’epoca più felice della mia maturità professionale. Ho vissuto e lavorato accanto a uno dei grandi giornalisti italiani. Ho scoperto i suoi difetti e riconosco ancora oggi le sue forti capacità. Compiere novant’anni e rimanere attivo, scrivere, ingaggiare polemiche, duellare con i nuovi potenti, non è affare di tutti. E benché le nostre strade siano ormai lontane, confesso che la figura di Eugenio da vecchio mi commuove, poiché contiene una parte di me stesso. Parecchi mesi fa, mi è capitato di vederlo a Roma. Stavo avviandomi verso Montecitorio quando ho notato Eugenio diretto a casa. Mi è parso un patriarca, la figura snella e ben eretta, l’aria di chi è sicuro del proprio carisma. Camminava a passi lenti, impugnando un bastone prezioso più simile a uno scettro che a un sostegno. Ho notato la sua barba, candida e ben curata. In quel momento mi sono rammentato che a «Repubblica» lo chiamavamo Barbapapà, un soprannome dettato da molta ammirazione. Senza Barbapapà, e senza Caracciolo scomparso nel dicembre 2008, «Repubblica» non sarebbe mai nata. E la politica italiana avrebbe avuto un corso diverso. Scalfari l’ha raccontata, giudicata FONDATORE DI REPUBBLICA Il fondatore di «Repubblica» Eugenio Scalfari è nato il 6 aprile 1924 [Olycom] e influenzata come nessun altro giornalista ha fatto dal 1976 a oggi. Per vent’anni da direttore e in seguito da editorialista, mentore, polemista. Nel nostro mestiere, resistere all’avanzata del tempo conservando la capacità di parlare a un pubblico vasto di lettori, è una qualità che ben pochi possiedono. Ecco la dote numero uno di Eugenio: non rifugiarsi nella vita privata, ma rimanere in piedi di fronte ad Polemica sulle candidature grilline in Sicilia «L’Espresso fabbrica dossier» L’accusa di Grillo: il fango contro Casaleggio è preparato dai giornali di De Benedetti ::: ROMA Da Nord a Sud, piovono le proteste per come si sono svolte le primarie per le candidature alle Europee del Movimento 5 stelle. In Sicilia, per esempio, c’è chi ha ricevuto la mail con l’invito a partecipare al voto del 31 marzo soltanto il giorno dopo, a urne (digitali) chiuse. Beppe Grillo, però, sembra non curarsi dello smottamento che ha messo a rischio pure il capogruppo del M5s a Montecitorio, Riccardo Nuti, pensa di «vincere le elezioni» e attacca l’editore de La Repubblica e L’Espresso. Dai «giornali di De Benedetti» sono in arrivo dossier in contro Gianroberto Casaleggio, accusa. Il fondatore del Movimento ha rilasciato una intervista al Fatto Quotidianonella quale parla di Carlo De Benedetti come del «mandante» di questi dossier e delle pubblicazioni del gruppo come della vera “macchina del fango”. Nei giorni scorsi Casaleggio, guru pentastellato ed esperto di comunicazione sulla Rete, aveva confessato di temere un dossieraggio contro la sua azienda e, addirittura, la sua famiglia. Di più: il comico fa i conti in tasca all’Ingegnere e lo accusa di chiudere i bilanci in perdita nonostante i «contributi pubblici». Gril- Beppe Grillo [Ansa] lo ci va giù duro: «De Benedetti ha i lobbisti in Parlamento, come Berlusconi, con cui si sono divisi le cose», accusa. Severa la replica del gruppo L’Espresso, che smentisce di percepire contributi e di essere in perdita: «Quanto alle inchieste giornalistiche, è evidente che esprime fastidio chi ha qualcosa da nascondere», si legge in una nota. Nonostante questa presunta ostilità dei media, lo showman ostenta sicurezza: «Noi vinceremo le Europee, saremo il primo partito. E quelli del Pd lo sanno bene», dice. Non crede ai sondaggi «pilotati» che danno avanti il Pd e attacca Giorgio Napolitano e Matteo Renzi, «nemici della fine della loro sta- gione». Il copione prevede che il leader genovese ritiri fuori la storia delle salme, degli zombie: «C’è una strada che è stata tracciata dal Movimento e dalla quale non si torna indietro. A me non interessa quanto durerà l’ebetino di Firenze, mi interessa sapere che non esistono più». Il nemico resta Renzi: «Ha preso il nostro programma e un camper e ci è venuto dietro. È una vecchia regola del marketing, che Berlusconi conosce bene: copia il programma al tuo avversario e raccontalo prima di lui». Quando parla del passato, per la prima volta, il fondatore del M5s riconosce qualche errore: «Abbiamo avuto problemi, abbiamo sbagliato, ci sono stati eccessi. Ma abbiamo un livello di maturità che ci permette di essere il primo partito». Grillo confessa di desiderare un incontro con Papa Francesco, che, però, ha appena ricevuto il premier. Ieri sera sul blog di Grillo è comparso un appello: «Il M5S non è un partito e non vuole i soldi del tuo 2 per mille». P.E.R. amici e avversari, senza timore di nessuno. Scalfari ci è riuscito perché continua a essere un primo della classe con un’autostima enorme, convinto di avere sempre ragione, al punto di non sopportare chi si azzarda a mettere in dubbio la sua assoluta perspicacia. E quando commette un errore e sbaglia una previsione, come accade a chiunque, rimuove tutto senza spiegare nulla. La stessa marmorea noncuranza mostra nel piegare i fatti, e la loro memoria, a vantaggio di se stesso. Sino al punto di alterare la verità. Gli capita di farlo spesso, confidando nell’ignoranza di chi lo ascolta quando lo vede in tivù o legge il suo vangelo domenicale su «Repubblica». Anche Scalfari si contraddice. Su questo versante, le testate che lo avversano si divertono a prenderlo in castagna. Ma lui considera la critiche un omaggio alla propria fama e ai suoi tanti successi. Il primo è di aver creato dal nulla, con Caracciolo, un giornale leader come «Repubblica». E di essere riuscito a farlo diventare la potenza di oggi. Un’impresa titanica, mai accaduta nell’Italia dal 1945 in poi. Scalfari poi voleva un quotidiano di sinistra ed è riuscito a costruirlo e ad affermarlo, distruggendo i fogli compagni di strada dei comunisti. Barbapapà voleva un giornale ibrido. Per metà aristocratico e per metà popolare, in grado di ospitare firme diverse e spesso in contrasto tra loro. Scalfari ci è riuscito mettendo in pratica la teoria del libertino, capace di contraddirsi, di mutare opinione. Quel prodigio oggi è finito, annientato dalla filosofia del giornale caserma che pervade la «Repubblica» di questi ultimi anni. Una fortezza inchiodata a un pensiero unico. Dove non vengono ammessi dubbi, dissensi, deviazioni. Ecco un errore autoritario al quale Scalfari non si è opposto, anzi ha contribuito a provocare. In base al principio che le grandi testate sono tali proprio perché parteggiano per una causa politica. La domanda è se nella temperie attuale, quando nessuno è più certo di nulla, un giornale-caserma sia utile ai lettori che lo acquistano. Se osserviamo la crisi profonda che investe anche «Repubblica», la risposta è no. Ma questo è un problema del direttore di oggi e dell’editore. Non di Scalfari. Barbapapà non si pone questo interrogativo. E non si macera nell’incertezza se deve spiegare chi siano i lettori di «Repubblica». Per lui sono una comunità di militanti, cresciuta lottando contro i nemici che, via via, Scalfari indicava: per primo Bettino Craxi e infine Silvio Berlusconi. Nel giugno 2012, alla richiesta di definire le diverse generazioni dei suoi tifosi, ha offerto una risposta secca: «Sono la sinistra italiana di oggi». Il problema è che a due anni da quel proclama, la sinistra italiana si è dissolta in dieci parrocchie diverse, sempre in lite fra di loro. Infine sono comparsi due leader, Matteo Renzi e Beppe Grillo, due mutanti atterrati da un pianeta alieno. A loro di Eugenio e dei suoi novant’anni non frega nulla: «Scalfari chi?». E forse stanno ridendo di quanti si affannano a fare di Barbapapà il nuovo Padreterno. 10 ITALIA Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: SERENISSIMI IN MANETTE IL CONTO DELLA SECESSIONE Debito italiano nei guai se il Veneto si stacca Ma a lungo termine l’indipendenza porterebbe vantaggi anche al Sud, che senza assistenzialismo potrebbe finalmente crescere ::: segue dalla prima LODOVICO PIZZATI* MANIFESTAZIONE A VERONA . (...) all'esperienza della Cecoslovacchia che nel 1993 ha deciso di dividersi in Repubblica Ceca e Slovacchia. Il giorno della separazione il reddito procapite di uno slovacco era due terzi di quello di un ceco. La ricca Repubblica Ceca ci ha decisamente guadagnato liberandosi della palla al piede slovacca, crescendo mediamente del 2,5 per cento all'anno. Nello stesso ventennio, attraversando la stessa transizione economica post guerra fredda, la Slovacchia è cresciuta in media del 4,3 per cento, ed ora il reddito medio di uno slovacco è praticamente equivalente a quello di uno ceco, entrambi pressapoco 14 mila euro annui. Ci saranno le stesse dinamiche anche dopo l'indipendenza del Veneto, e territori al momento più periferici come il Mezzogiorno saranno quelle realtà che nel corso degli anni trarranno il maggior beneficio. Prima però è fondamentale che nell'immediato la transizione sia fluida come lo sarà in Scozia. Con tutta probabilità ci sarà un effetto domino, un tana libera tutti come dice Marco Bassani, e oltre ad una confederazione veneta, che mi auguro includa anche le province friulane, dal resto dello stato italiano potrebbero nascere almeno altri cinque stati indipendenti. Ma per semplicità analizziamo i problemi fiscali di uno stato italiano orfano solo della linfa fiscale veneta, privo di quei 20 miliardi di residuo fiscale. Il problema per lo stato italiano, che gestisce 750 miliardi di entrate fiscali, 710 miliardi di spesa pubblica, e grossomodo 90 miliardi di interessi sul debito, non è di per se il netto di 20 miliardi che perderà dal Veneto. L'Italia potrebbe rimediare aumentando leggermente il residuo delle altre regioni virtuose (Emilia, Piemonte, Toscana – la Lombardia la lasciamo stare che è già più tartassata del Veneto) e diminuendo l'emorragia verso regioni cronicamente a credito, soprattutto verso la Sicilia. Non dico sia un'operazione facile dato che tutte le regioni subiscono le inefficienze di uno stato impreparato al ventunesimo secolo e finora incapace di riformarsi dall'alto, ma solo eliminando gli sprechi più evidenti si potrebbero recuperare almeno la metà della ventina di miliardi che non arriveranno più dal Veneto. Su la voce.info Roberto Perotti ha dimostrato in dettaglio come le istituzioni italiane costino il doppio se non il triplo di quelle di altri paesi europei. Non si tratta di attuare licenziamenti drastici, ma di eliminare privilegi scandalosi in Parlamento, in Senato, nelle Regioni, nelle Ambasciate, nei Tribunali, e nelle pensioni d'oro. L'ingiustizia di questi sprechi è stata dimostrata con precisione e non è tollerabile concedere che continuino a sperperare le tasse dei cittadini. Ecco come l'Italia potrà compensare la perdita delle tasse venete, eliminando questi vergognosi sprechi. Purtroppo, se finora lo stato italiano si è rivelato incapace di attuare questo tipo In 200 davanti al carcere: «Liberateli» . Una manifestazione di circa duecento persone si è svolta ieri all’esterno del carcere di Verona-Montorio, in segno di solidarietà con i secessionisti arrestati dai Ros nel blitz di martedì. Per chiedere la liberazione dei reclusi Lucio Chiavegato, Patrizia Badii, Andrea Mene- di riforme, non sarà in grado nemmeno per far fronte alla perdita delle risorse fiscali venete, e cercherà di ricorrere all'ennesimo aumento di tasse. L'Iva dovrebbe aumentare almeno di altri 3 punti, arrivanto al 25 per cento, mentre nel Veneto indipendente l'Iva diminuirà al 15 per cento, forzando le regioni limitrofe a dover seguire l'esempio secessionista per ragioni di sopravvivenza. La morale è sempre quella: l'incapacità di riformare dall'alto provoca una riforma dal basso. Il problema però non è solo risparmiare 20 miliardi, perché la vera difficoltà è la sostenibilità del debito pubblico. La bomba ad orologeria rappresentata dal debito pubblico non è dovuta tanto al totale in sè, e nemmeno in relazione al Pil, ma dipende dal rapporto con il flusso di entrate al netto della spesa pubblica, e cioè il deficit. In sostanza, il giorno dopo l'indipendenza sarebbe considerato più sostenibile un Veneto con un rapporto ghelli, Renato Zoppi, Tiziano Lanza, Luca Vangelisti, Corrado Turco ed Elisabetta Adami, definiti «patrioti veneti», il gruppo di manifestanti ha sventolato le bandiere venete con il Leone di San Marco e altri vessilli indipendentisti [web] debito/pil del 200 per cento, che un'Italia (senza Veneto) con un rapporto debito/pil del 100 per cento. Questo perché il Veneto avrà dall'indipendenza in poi dei surplus stratosferici e volendo sarà in grado di abbattere un'eventuale debito ereditato in pochi anni, mentre lo stato italiano sarebbe destinato a tentare di sopravvivere come sta facendo adesso, ma con meno risorse produttive da tassare. La Repubblica Veneta non deve ereditare un centesimo del debito pubblico italiano, semplicemente perché non ha contribuito a crearlo. Anzi, dati alla mano, calcolando i residui fiscali degli ultimi trent'anni, è l'Italia ad avere un ulteriore debito di 500 miliardi verso il Veneto. Bisogna però anche guardare a chi detiene il debito pubblico, e considerare che conseguenze ci saranno con un default italiano. Non è tanto questione di reputazione, perché partendo come nuova repubblica indipendente il Veneto verrebbe considerato affidabile per nuovi prestiti, pur non avendone bisogno. È invece una quesitone di banche commerciali e risparmiatori che detengono il debito pubblico italiano. Loro sono i creditori che ci rimetterebbero da un default, e sono italiani, veneti e stranieri. Come minimo al Veneto conviene garantire il debito pubblico detenuto da banche commerciali venete e dai risparmiatori veneti. Potrebbe anche essere conveniente prendersi a carico parte del debito posseduto da qualche banca straniera in cambio di un appoggio internazionale. Alla fine era questo che importava a francesi e tedeschi durante la questione greca, ed è quello che importerà a potenze straniere riguardo la questione veneta: dove sono i loro schei. Il debito pubblico italiano attualmente in mano a creditori veneti è quantificabile, ma è prematuro voler mettere un limite superiore alla percentuale di debi- BOOM VENETISTA LE MIRE DI MOSCA La secessione va di moda fra i ragazzi Spopolano le magliette col tanko Gli ambasciatori russi al telefono: «Annettiamoci anche Venezia» Va a ruba sul web la maglietta del Tanko. A produrla e Al Cremlino accarezzano l’idea di annettersi il Veneto, se commercializzarla, è un marchio di abbigliamento che si raggiungerà l’indipendenza. Due diplomatici russi, Igor autodefinisce irriverente, la Pakkiano, di Chubarov e Sergei Bekharev, rispettivaMotta di Livenza (Tv). L’estate scorsa avemente ambasciatore russo in Eritrea e in va già scandalizzato i benpensanti del VeZimbabwe e Malawi, lo confessano allegraneto proponendo magliette che riprodumente al telefono, secondo una registraziocono il volto dell’ex boss della mala del ne non confermata ufficialmente, ma diffuBrenta, Felice Maniero, con la scritta sa dal quotidiano britannico The Guardian. «Fasso rapine». Erano riusciti perfino a Alcuni hacker li avrebbero intercettati menprovocare anche la reazione del protagotre conversavano allegramente su quali ternista di quella stagione criminale, che Tankoyou [web] ritori rivendicare a Mosca. Fra gli obiettivi, aveva promesso di querelarli per averlo anche la California e la Florida, per la folta coinvolto. I venetisti di certo non li biasimeranno. presenza di cittadini russi a Miami. to/pil che il Veneto sarebbe in grado di accollarsi con il suo enorme surplus fiscale, e mettere un limite inferiore al debito/pil che il resto dell'Italia sarebbe in grado di sostenere senza default. Il punto è che la transizione della finanza pubblica è gestibile tramite una suddivisione ben coordinata del debito pubblico italiano. Questo eliminerebbe i problemi contabili dell'immediato. Fatta questa transizione, tutti avranno da guadagnarci dall'indipendenza del Veneto: italiani, veneti, ed europei. Do per scontato che indipendenza politica non implicherà barriere di nessun tipo, che siano doganali, commerciali, culturali, finanziarie, o turistiche. Veneto e Italia saranno come Austria e Germania, Francia e Belgio, o Spagna e Portogallo. Molte affinità culturali e geografiche, molta interdipendenza economica, ma completa indipendenza amministrativa. Difatti, l'indipendenza altro non è che una riforma amministrativa che parte dal basso, un'esigenza sentita a livelli plebiscitari da una popolazione succube di uno stato irriformabile dall'alto, e con un senso civico elevatissimo per aver autogestito un esercizio di democrazia diretta da far impallidire gli svizzeri. Questa riforma amministrativa, è bene ripeterlo, fa bene ai veneti, fa bene agli italiani, e fa bene all'Europa intera. Avvantaggia i veneti per ovvie ragioni contabili. Avvantaggerà il Mezzogiorno perché è risaputo che la stagnazione decennale del Meridione è causata da un assistenzialismo corrotto finanziato proprio dai schei delle tasse provenienti da regioni come il Veneto. Non sarà più un Sud che invoca aiuti dallo stato, un Sud che molto più del Veneto è sopravvissuto ad uno stato considerato per troppi versi uno stato estero. Sarà un Mezzogiorno che saprà produrre ricchezza dalle proprie enormi risorse, turistiche e non, dove l'evasione non avrà più senso perché sarà come evadere a se stessi. Infine fa bene all’Europa perché vivendo in un mondo globale bisogna essere competitivi, non solo con i nostri prodotti, ma anche con le nostre amministrazioni pubbliche che rappresentano un’infrastruttura condivisa che deve gestire servizi di qualità ad un costo minimo. Lo stato italiano fa male all'Europa perché non è competitivo. Se l’Italia fosse competitiva le ditte venete non sarebbero costrette ad emigrare in Austria. L’Europa non potrà crescere nel ventunesimo secolo se costituita da un oligopolio di nazioni stato. L’Europa potrà crescere solo se le inefficienze intrinseche nel monopolio del servizio pubblico verranno controbilanciate da più stati a dimensione d'uomo e in competizione tra loro per offrire con il minor costo fiscale la migliore qualità di sanità, istruzione, viabilità e pensione e qualsiasi altro servizio che i cittadini decideranno di gestire a livello pubblico. *Docente di Business Statistics alla California State University di Los Angeles ITALIA Domenica 6 aprile 2014 11 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: QUALCOSA SI MUOVE Lo studio della Cgia ::: ANTONIO SPAMPINATO Eppure qualcosa si muove. Anche nel variegato mondo delle micro e piccole imprese. Ci sono artigiani che hanno tenuto duro, hanno combattuto e hanno vinto. Crisi battuta, ko, kaputt. C’è da esserne orgogliosi. Non solo perché il loro fatturato è cresciuto, ma anche perché sono riusciti a creare nuovi posti di lavoro. Stiamo parlando di specializzazioni dure, in cui, spesso, bisogna sporcarsi le mani. Di quelle snobbate da molti che preferiscono il posto fisso o più consono alle proprie aspettative o preparazione scolastica. E per questo, visti i tempi, che rischiano di restare delle chimere. Insomma, per chi è disposto a sgobbare sodo e rischiare in proprio, il posto c’è. A volte è richiesto un sacrificio personale non indifferente: alzarsi in piena notte per preparare un impasto, tanto per dirne uno. Ma i risultati e le soddisfazioni, numeri alla mano, arrivano. Nel 2013, dice un rapporto targato Cgia di Mestre, le prime 20 attività artigianali in maggiore crescita hanno creato almeno 24 mila nuovi posti di lavoro: «Un numero che, a grandi linee, corrisponde a quello dei dipendenti della Fiat presenti in Italia». In totale le prime 20 categorie selezionate contano 462.875 posizioni, di cui 23.935 create nel 2013. Ma chi sono questi eroi che sono riusciti a fare meglio, per l’Italia, di Sergio Marchionne? O meglio, visto che la classifica stilata dall’associazione degli artigiani li raggruppa per categoria merceologica, quali sono le attività che hanno registrato numeri controcorrente? Sono queste: «Pizza al taglio, gastronomie, rosticcerie, friggitorie, addetti alle pulizie, estetiste, serramentisti, panettieri, giardinieri, gelatai e dipintori», dice sicuro l’ufficio studi Cgia. La stessa associazione mette in guardia da possibili storture nell’interpretazione dei dati. In molti casi, sottolinea, si tratta di micro attività con fatturati modesti. Per questo, quando si leggono incrementi percentuali a tripla cifra è necessario tenere conto della postilla. Triplicare un giro d’affari Pizzaioli, estetiste, giardinieri... I 462.875 lavoratori scaccia-crisi Gli italiani hanno cambiato stile di vita. Così i settori artigianali in crescita sono per lo più quelli legati al take-away e ai servizi: +24mila posti nel 2013 di 5.000 euro è ovviamente meno complesso che farlo con uno di qualche milione. Lo stesso vale per gli incrementi sul numero degli imprenditori: se raddoppia una categoria che conta poche imprese, è un segnale importante ma irrilevante se confrontato con un piccolo aumento di una categoria molto numerosa. Lo si può ben vedere nella tabella a corredo. In ogni caso, i posti di lavoro sono posti di lavoro, non si scappa. Fatte le dovute premesse, ecco i dati dei trend di crescita registrati dalle principali attività artigiane nel periodo 2009-2013 da pren- dere, come da consiglio, con le pinze: i tatuatori hanno segnato la variazione positiva più marcata: + 442,8%. Seguono i pasticceri, con +348%, i pellettai, con +216,3%, gli addetti alle pulizie, con + 199,1% e i grafici, con + 189,8%. «Nel 2013, sebbene a livello nazionale l’artigianato abbia perso quasi 28 mila imprese, abbiamo potuto registrare una forte espansione delle professioni legate ai settori dell’alimentazione e dei servizi» sottolinea il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi. «La manifattura e le costruzioni, invece, continuano a segnare il passo. L’esplosione di molte attività è sicuramente legata al nuovo stile di vita che la crisi ha imposto alle famiglie italiane». Secondo Bortolussi, questi numeri sottolineano il desiderio delle famiglie italiane di mantenere, quanto più possibile, le proprie abitudini. Così «si va meno al ristorante o in pizzeria, ma alla cucina etnica o alla pizza non si rinuncia. Il boom di aperture registrato dai take-away è riconducibile proprio a questa nuova tendenza». Oppure si taglia qualcosa di costoso per gratificarsi con qualcos’altro di più cheap: ci si priva di un capo di abbigliamento o di qualche giorno di vacanza - dice ancora il segretario - «ma non si può fare assolutamente a meno al trattamento del corpo o alla manicure». Poi c’è la casa, la grande passione degli italiani. Si costruisce sempre meno, questo è un dato di fatto. Invece di cambiare appartamento in tanti «aggiustano» le dimore, complice anche, per il 2013, del bonus-casa attivato dal governo: «Le abitazioni esistenti hanno bisogno di interventi manutentivi che molto spesso si traducono nella sostituzione delle porte e delle finestre o attraverso la tinteggiatura delle pareti interne/esterne», conclude Bortolussi. Così gli artigiani-serramentisti e montatori di mobili sono numericamente cresciuti, nel 2013 del 132%. Le agevolazioni governative riguardo le ristrutturazioni e l’acquisto di mobili continuano, seppure con maggiori vincoli, anche quest’anno. Molto probabilmente il trend di crescita degli addetti in questo comparto potrà segnare un altro balzo in avanti. Se il lavoro non manca, c’è posto per tutti. Peccato che tanti altri artigiani, non possano dire la stessa cosa. SVOLTA ENERGETICA CONFCOMMERCIO Ora la Guidi apre alle trivellazioni di petrolio tricolore Allarme imprese: solo 26 su mille ottengono prestiti L’energia del Sud «è oro» per questo «basta con i veti e l’immobilismo». È il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ad affermarlo, intervistata da «Il Mattino». «Non si può continuare a far finta di nulla - dice Guidi sapendo che sotto i nostri piedi ci sono enormi potenzialità energetiche, giacimenti di gas e idrocarburi indispensabili a garantire energia allo sviluppo del Paese». Quindi bisogna vincere la sfida per il Sud di avviare «lo sfruttamento delle risorse petrolifere di cui gran parte del territorio è ricco ma che restano sottoutilizzate per non dire del tutto ignorate». Migliora leggermente il giudizio delle imprese del terziario circa l’andamento dei tassi di interesse mentre peggiorano i giudizi circa le altre condizioni applicate dalle banche. L’Osservatorio Credito Confcommercio conferma i risultati delle rilevazioni di Banca d’Italia che, tra settembre 2012 e settembre 2013, registrano una riduzione del finanziamento bancario ai settori produttivi e alle famiglie di quasi 62 miliardi di euro correnti (4,4%). Il tasso effettivo di finanziamento delle imprese del terziario, è sceso al 2,6%. In pratica, su 1.000 imprese ne vengono finanziate appena 26. 12 ITALIA Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: LE IDEE CHE BATTONO LA CRISI LA RIVOLUZIONE 3D L’inventore delle nuove stampanti crea una Silicon Valley a Ivrea Massimo Banzi ha realizzato la scheda che può riprodurre gli oggetti: è usata in 6mila negozi Usa. Due anni fa ha trovato un ingegnere «brillante» e ha aperto le Officine Arduino ::: UGO BERTONE «Santo Steve Jobs disse una volta che il computer è una bicicletta per la mente... Anche noi volevamo inventare una bicicletta per la mente degli studenti, uno strumento che permettesse loro di creare strumenti interattivi imparando quello che serve dell'ingegneria elettronica». E ci sono riusciti, anche se dalle nostre parti non lo sono in molti a conoscere quella scheda elettronica su cui c’è stampato il nome Italia «tanto per spiegare che si può far tecnologia anche da noi e che a Ivrea c'è una filiera che ti permette certe cose...», sottolinea Massimo Banzi, genio lombardo già entrato nella leggenda, grazie ad Arduino. Sì, alzi la mano chi sa cosa o chi sia Arduino. I più secchioni ricorderanno Arduino d’Ivrea, re d’Italia all’alba del primo millennio in quel di Ivrea. Ma pochi, se non pochissimi degli esperti che invocano un giorno sì e l’altro pure la necessità di Il kit di Arduino una politica industriale, citeranno la scheda elettronica che può stare stare nella mano di un neonato così battezzata in un bar di Ivrea giusto mille anni dopo dal team di Banzi e che oggi conta 200 distributori in 48 Paesi. «Arduino oggi è in 6.000 negozi negli Usa – annuncia Banzi – Ogni americano ha un negozio con Arduino a meno di un miglio da casa». Impossibile tradurre in fatturato questo tesoro perché il team di Banzi «progetta e basta, a produrre e al resto ci pensano gli altri in tutto il mondo». INCALCOLABILE Il risultato, però, è quasi incalcolabile. Un qualsiasi maker, cioè un artigiano (o un industriale) della produzione in 3D, vi dirà che tutto, una piattaforma per missile o un semplice elettrodomestico, sarebbe stato molto più difficile senza l’invenzione di Banzi, lombardo dal fisico extralarge: un piccolo computer, di bassissima potenza, molto semplice, dalle dimensioni di una carta di credito: lo stesso tipo di computer che si trova, ad esempio, in un forno a microonde, o in un telecomando, progettato Massimo Banzi [u.s.] per essere facile da conoscere e da programmare ovvero, come si legge sul Financial Times, «il mattoncino del Lego per chi si occupa di elettronica messo a punto da un gruppo dell’Interaction Design Institute di Ivrea per consentire alla gente di costruire gli oggetti elettronici che ha pensato». E l’Ft si è spinto a prevedere per Arduino risultati simili a Scratch, la piattaforma dell Mit per insegnare l'elettronica facile: 2 milioni di iscritti, più di 4 mila manufatti nel giro di un paio d’anni. DIECI ANNI Sembra impossibile che una scoperta del genere non sia nata in una delle università (vedi l’Mit, Cambridge, Stanford e così via) ove Arduino è applicato in mille modi. Ma ancor più impossibile che, una volta nata l’idea, sia stata possibile svilupparla nel Bel Paese, negli anni del grande declino industriale e della fuga dei cervelli. Eppure, rac[web] conta lui, quando nel 2004 (Arduino ha compiuto i dieci anni il 29 marzo scorso) Banzi ha cercato di dar vita ad una produzione di massa del suo circuito ha fatto una scoperta: «Ho cominciato a girare per Ivrea per cercare chi faceva i circuiti stampati e li montava, e mi sono accorto che lì c’è una specie di Silicon Valley che va da Strambino 510 chilometri più in là». Lì trova chi «fa i circuiti, chi li monta, chi fa le macchine per fare i circuiti». Insomma, l’industria, nonostante il grande deserto lasciato dall’Olivetti targata De Benedetti e poi Telco (che si poi è preoccupata di chiudere la scuola in cui è nato Arduino...) c’era ancora. E Banzi, dopo aver conosciuto in un’azienda del posto l'ingegner Gianluca Martino («una delle persone più brillanti che abbia mai visto») ha potuto dar vita in Italia ad una pazza impresa di quelle che fanno la leggenda di Silicon Valley. E che ha figliato, due anni fa, le Officine Arduino di Torino che, per il compleanno, hanno fatto festa a modo loro: la costruzione in giornata di una lavagna elettonica multimediale open source. Anche in questo caso un progetto tutto italiano. Tre ventenni a Milano Guardano un video su Youtube e ora aprono un negozio 3D per produrre gioielli e occhiali ::: MARIANNA BAROLI Reinventare, reinventarsi, inventando. Questa sembra essere la descrizione perfetta di 3d Idea Factory, il primo store tutto italiano che porta a Milano la stampa 3d. Un negozio, dalle vetrine ampie «perché ci piace l’idea di attirare la curiosità dei clienti mostrando il macchinario, imponente e sconosciuto», come racconta Mattia Aroldi, uno dei creatori di 3d Idea Factory. È proprio il “Sistema a Sinterizzazione Laser professionale” il protagonista dello store tanto da svettare in primo piano in vetrina: un marchingegno misterioso che niente d’altro è che una delle più potenti stampanti 3d, pronta a esaudire i desideri dei clienti. Tecnicamente si tratta di una EOS Formiga 110, una macchina da oltre 200 mila euro, che sarà in grado di realizzare qualsiasi tipo di oggetto: dagli occhiali, ai gioielli, passando per scarpe, lampadari dalle forme impossibili e veri e propri oggetti di design. Mattia Aroldi, Federico Piferi e Tommaso Meregalli, rispettivamente di 25, 22 e 24 anni, sono giova- ::: CHI E DOVE A MILANO 3d Idea Factory è il primo store tutto italiano che porta a Milano la stampa 3d. Si trova in via Sapeto 3, zona corso Genova. POTENZA Il protagonista dello store è il «Sistema a Sinterizzazione Laser professionale», una delle più potenti stampanti 3d in commercio. IL GIOIELLO La stampante con la quale è possibile realizzare gli oggetti progettati dai clienti è una EOS Formiga 110, una macchina da oltre 200 mila euro. GLI IMPRENDITORI Tre i giovani imprenditori che hanno scommesso sul successo dell’attività della 3d Idea Factory: Mattia Aroldi, Federico Piferi e Tommaso Meregalli, rispettivamente di 25, 22 e 24 anni. LA SCOMMESSA La scommessa della società sta nel creare un prodotto, particolare, di design, totalmente slegato da un marchio e anzi, totalmente personalizzabile. nissimi che invece di soccombere sotto il peso della crisi hanno deciso di sfidarla. «Sono più di due anni che studiamo e ci prepariamo per questo progetto», spiega Mattia che racconta come l’idea sia nata guardando, un giorno «un video su Youtube di una conferenza che trattava proprio l’argomento della stampa tridimensionale». Perché dunque non tentare? «Da lì abbiamo iniziato a studiare i modelli, i macchinari e a monitorare la possibile concorrenza», ricorda Mattia, studente di architettura al Politecnico, abbandonato a un soffio dalla laurea per imbarcarsi nel business e divenire un giovane imprenditore «la rivoluzione di 3d Idea Factory sta proprio nel creare un prodotto, particolare, di design, totalmente slegato da un marchio e anzi, totalmente personalizzabile». «Nostro modello è il sito web shapeways, di cui però abbiamo trasformato i lati per noi negativi in un punto di forza del nostro modo di stampare ITALIA Domenica 6 aprile 2014 13 @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: LE IDEE CHE BATTONO LA CRISI Da Pontedera al «Far East» Dalla crisi delle calzature all’edilizia tridimensionale Enrico Dini ha abbandona nel 2003 le scarpe per la concorrenza cinese Dal 2008 la scommessa con sabbia e inchiostro. Senza l’aiuto delle banche Enrico Dini [u.s.] . AL LAVORO Nelle foto qui sopra due esempi di stampanti tridimensionali al lavoro. Grazie al laser, sono in grado di riprodurre qualsiasi tipo di oggetto [web] 3d», continua Aroldi, spiegando come «se su quel sito devi essere per forza un designer e maneggiare un po’ l’idea dei progetti tridimensionali, con 3d Idea Factory tutto sarà più semplice». Un meccanismo equiparabile a quello di un tatuaggio: recandosi nello store in zona corso Genova, in via Sapeto 3, basterà presentare il proprio progetto, il proprio schizzo su carta, per vederlo trasformarsi con l’aiuto di veri e propri designer 3d in un oggetto fatto e finito. Inaugurazione prevista per il 10 aprile, in concomitanza delle serate del Salone del Mobile, l’evento di design più importante a livello mondiale. «Un palcoscenico importante, per cui stiamo lavorando intensamente giorno e notte per dare il massimo», spiegano i ragazzi di 3d Idea Factory che prevedono un’inaugurazione con il botto: «dj set e aperitivo saranno solo il contorno: il vero evento sarà il vedere in funzione il nostro macchinario, veder comparire dalla polvere oggetti creati da un semplice disegno». Sarà proprio il rapporto con il cliente uno dei punti chiave del ne- gozio. «Abbiamo pensato che avere la stampante in vetrina, rendere partecipe l’acquirente di turno all’apertura dei cassetti e all’estrazione degli oggetti, è un passaggio in più che non solo attira ma rende speciale il rapporto venditore-cliente», sottolinea Mattia. E 3d Idea Factory sarà anche online, con un dettaglio per aprire il business ai giovani designer: «Tutti potranno proporre il loro progetto, inserirlo nel nostro catalogo», dicono i tre giovani imprenditori «nel momento in cui venderemo i pezzi da loro disegnati, i designer riceveranno delle royalties, un compenso, sulla vendita del proprio prodotto». Un modo semplice ma efficace per dare una possibilità in più e creare una vetrina ai giovani. Perché la fatica, per imporsi nel settore, è tanta, e i tre ragazzi lo sanno benissimo. «Sacrifici e tanta voglia di fare» sono però le armi giuste per uscire dalla rete della crisi e provare a sfondare. Qualcuno, un tempo, diceva «se puoi sognare puoi farlo». Con 3d Idea Factory tutto questo, da oggi, sarà possibile. L'ultimo contratto l'ha firmato in Far East «dove sono ben più conosciuto che in Italia», spiega Enrico Dini da Pontedera. Ma la settimana scorsa il leader di Dinitech ha risposto ad una richiesta dal comune di Barcellona. Il progetto? La Sagrada Familia 2, la vendetta. «Ovvero un parco di laboratori per le produzioni in 3D più una Mansera, 100 metri per 100, per sviluppare edilizia in puro stile Gaudì». Intanto, tra Dubai ed il Bahrein presto potrebbe prender vita la barriera corallina edificata dalle stampanti dell’ingegner Dini, ovvero le case per i pesci stampate con la sabbia, in attesa di applicare il know how italiano all’edilizia per gli umani. PORTE IN FACCIA Basta così. Si rischia di far torto all’ingegner Dini di Pontedera, figlio di uno dei collaboratori di Vittorino D’Ascanio (il padre della Vespa), relegandolo nella categoria dei geni incompresi, alla Archimede Pitagorico. Ma non è così: Dini è un tecnologo sopravvissuto alla crisi di un settore, quello delle calzature, messo sotto dall'invasione cinese nel 2003. Soprattutto è un imprenditore che, nel 2008, si è visto sbatter la porta in faccia da banche, venture capital e geni del made in Italy troppo preoccupati da Lehman Brothers per investire nell’idea già sviluppata da san Dinitech, la ditta di Enrico e del fratello Riccardo. Eppure, con una una manciata di milioni, non più di 5, ovvero più o meno il 4 per cento di quanto bruciato in Tassara, Risanamento od Alitalia, si poteva garantire una leadership italiana con un grande futuro: l’edilizia in 3D. A partire dalla macchina costruita in un garage, come sempre capita nella storia della new technology dai Dini brothers: una stampante sei metri per sei che lavora come un comune inkject stendendo fogli di sabbia su cui scrive con l’inchiostro-collante; passaggio dopo passaggio si crea un cubo di granelli che alla fine del procedimento vengono spazzolati via fino a rivelare la creazione. «Un principio - spiega -inventato presso i laboratori Mit di Boston alla fine degli anni Ottanta. La tecnica consiste nel realizzare un prodotto depositando il materiale a strati». «Bastava investire 5 milioni in D-Shape nel 2008 per assicurare all’Italia una leadership inattaccabile in un modo nuovo di fare edilizia, con un ritorno moltiplicato per cento se non di più». Il tutto con una tecnologia rivoluzionaria che permette di eliminare quasi del tutto il trasporto dei materiali in quanto D-Shape edifica stratificando millimetro su millimetro sabbia cavata in loco e trasformata in roccia con leganti estratti LA MACCHINA La piattaforma Dinitech: una stampante sei metri per sei che lavora come un comune inkject stendendo fogli di sabbia su cui scrive con l’inchiostro-collante, fino a creare cubi di granelli spazzolati, fino al prodotto finale [web] dall’acqua di mare, mentre lo spessore, la densità, la forma, il colore della roccia sono dettati da un semplice file Cad. BARRIERA CORALLINA Al contrario, come sempre capita, l’ingegner Dini si è reso conto che è davvero difficile esser profeta in patria nel Bel Paese. Ma non si è certo perso d’animo. Da allora l’ingegner Dini ha applicato il suo know how in tante direzioni. La tecnologia D-Shape, del resto, può esser utilizzata in qualunque settore che faccia uso di tecnologie di progettazione Cad: dall’edilizia all'architettura per interni, dal design alla scultura. E così in casa Dini si progettano (e si vendono) stampanti per realizzare gazebi, piscine, chaise longue o, se volete, torri campanarie, altari piuttosto che pilastri, ponti o depuratori. O imprese più ambiziose perchè non passa giorno senza che arrivi una richiesta dalla Cina (dove sono già nate le case in 3D) alla Russia, dal Sud Africa all’Australia, o dagli Stati del Golfo. Magari per creare tramite stampante, un’oasi nel deserto usando la sabbia o per creare, sulle rive di Dubai, una barriera corallina stampata con la roccia del posti. Ma , sospira Dini, «sarebbe bello fosse targata made in Italy». Come la Vespa, figlia di una stagione, gli anni Sessanta, in cui Pontedera «che negli anni Sessanta era un po' come Pechino, con un esercito di operai che entrava in fabbrica al mattino e ne usciva alla sera». E l’Italia cresceva: perchè non provarci di nuovo? U. BERT. Commento Questa tecnologia può far ripartire le Pmi A prima vista, la tecnologia 3D sembra materia distante anni luce dai nostri problemi più gravi, dalla disoccupazione crescente alla capacità produttiva inutilizzata negli impianti tradizionali. Eppure, il 3D si candida ad essere l’asse portante di un nuovo paradigma industriale. In poche parole, è sempre più diffusa la possibilità di produrre oggetti, anche grandi e complicati su una stampante che legge dati su un file Cad e che, come succede per una torta, aggiunge strati su strati successivi di liquidi, polvere, lastre di materiale e così via. A render possibile il decollo è stato lo sviluppo delle stampanti industriali, che permettono di utilizzare ceramiche ed altri materiali, rendendo possibile l'impiego di questi metodi anche per elicotteri, auto o produzioni ancor più sofisticate. Il crollo dei prezzi delle stampanti 3D per il grande pubblico, ormai disponibili a mille euro o poco più. La combinazione di questi fattori ha scatenato una piccola rivoluzione che promette grandi sviluppi. Ad esempio: Il responsabile degli approvvigionamenti della Rolls-Royce, gigante dell’avionica inglese, ha dichiarato che è una prospettiva assolutamente concreta quella di produrre il sistema frenante di un aereo on demand usando una stampante 3D. La società 3T RPD, nel Berkshire , in collaborazione con l'Università di Southampton, ha creato il primo aereo 3D stampato al mondo, un piccolo drone. La novità sta avendo sviluppi rilevanti per l'industria italiana. In più modi: 1) La bassa barriera d'ingresso per le lavorazioni più semplici è un'opportunità per le imprese più piccole, ovvero con minori capitali; 2) Il digitale consente di creare oggetti su misura rispetto ai gusti del mercato; 3) si dà nuova linfa alle reti di subfornitura, riannodando le reti colpite dalla crisi, anche perché si riducono i costi impliciti nel produrre lontano dal cervello dell'azienda in Paesi a mino costo del lavoro ma di qualità inferiore. Insomma, è la rinvincita del lavoro artigiano e del sapere che non ci manca, come dimostrano i talenti di Massimo Banzi e di Enrico Dini. È un'occasione da non sprecare se vogliamo ripartire. Magari assegnando con più buonsenso le (poche) risorse a disposizione, disperse in base a considerazioni sindacali e politiche anche in settori che non avevano alcuna prospettiva. Al contrario, il lavoro e la produzione si evolvono. I FabLab, centri dove fare sperimentazione, luoghi attrezzati per realizzare prototipi, sono in crescita costante, rappresentano un’occasione di investimento privato e /o pubblico. E lo stesso vale per l’ecommerce, e-business, e-manifacturing perchè oggi è il digitale che lega imprese e laboratori, imprese e imprese, imprese e consumatori, riducendo costi e creando valore. UGO BERTONE 14 ITALIA Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La domanda più difficile ::: segue dalla prima ANTONIO SOCCI . Moretti fa un film sulla morte La sinistra fingerà di scoprirla (...) dura un soffio di vento e – dice la Bibbia – è come l’erba del campo («al mattino fiorisce e alla sera è falciata e dissecca»), è la vera grande domanda che grava su di noi. Più incombente di qualsiasi problema quotidiano. Perché è la domanda sul senso della vita. Ma noi solitamente facciamo spallucce e mettiamo la testa sotto la sabbia. C’è una scambio di battute, nel film “La grande bellezza”, che è un simbolo perfetto del nostro tempo vacuo e superficiale. «Come stai, caro?», chiede Jep Gambardella ad Andrea. E lui: «Male. Proust scrive che la morte potrebbe coglierci questo pomeriggio. Mette paura Proust. Non domani, non tra un anno, ma questo stesso pomeriggio, scrive». La replica di Jep è questa: «Vabbè, intanto adesso è sera, dunque il pomeriggio sarebbe comunque domani». È un cinismo compiaciuto che Nanni Moretti; nel suo nuovo film dal titolo “Mia madre” affronta il tema della morte [LaPresse] oggi è molto diffuso (ci si sente furbi e spiritosi a buttarla in battuta), liti davanti alla realtà. mentre la vita privata incombe e lo dei pretesti narrativi, delle ma che nasconde una disperata Pare che sia un evento privato gli ultimi giorni della madre im- metafore per parlare del moinermità. Del resto già Pascal di- di questo tipo, la morte della pongono le solite, drammatiche mento storico e sociale, o se lui ceva che gli uomini, non sapen- madre, avvenuta l’anno passa- domande sul tenerla in ospeda- avrà il coraggio di prendere di do trovar rimedio alla morte, to, ad aver ispirato il film che le o portarla a morire a casa. petto la questione di fondo: il decisero, per rendersi felici, di Nanni Moretti sta girando in Si può immaginare la tipica senso del vivere e del morire. non pensarci. Ma quale felicità? questi giorni a Roma e che s’in- fibrillazione nervosa del persoOvviamente Moretti non è Quella del ballo sul Titanic? Più titolerà appunto “Mia madre”. naggio della Buy che non riesce Bergman, né Tarkovskij. Però che una grande bellezza, una È già cominciata la solita solfa a tenere insieme «l’impegno» potrebbe sorprendere con un grande tristezza. del set blindatissimo e però an- del suo film sociale, dove la fab- accento nuovo. Ha già affrontaDev’esserci anche un qual- che delle indiscrezioni da cui brica in crisi è la metafora to il tema del dolore e della morche meccanismo psicologico puntualmente filtra la trama. È dell’Italia, i problemi scolastici te con “La stanza del figlio” (che che si è interiorizzato per evitare stato Michele Anselmi sul “Se- della figlia, la separazione e il vinse la Palma d’oro a Cannes di guardare l’abisso. Freud so- colo XIX” a parlarne. Protagoni- dramma di una madre moren- nel 2001). Mostrò un certo tasteneva che «in fondo nessuno sti saranno i due figli di una ma- te. lento, ma più che fare i conti col di noi crede alla propria mor- dre anziana e malata: due fratelDel resto Anselmi scrive che tema della morte mise in scena te». li interpretati da Moretti stesso «l’idea di Moretti, al di là del ti- il problema dell’elaborazione Così quando arriva è troppo (che arriva a licenziarsi per ac- rante drammaturgico della ma- del lutto. Più Freud che Leopartardi per pensarci. Ma la si scon- cudire la madre) e da Margheri- lattia, è interrogarsi su quella di. ta vivendo, avvertiva il poeta. E ta Buy che nel film interpreta che ha definito “una crisi cultuMoretti dà spesso la sensaspecialmente vivendo la morte una regista «engagée» in via di rale e sociale che ci coinvolge zione di un «vorrei, ma non posdelle persone che amiamo. In separazione dal compagno e tutti”». so». Regista di talento, sembra quel caso – e capita a tutti – per con una figlia adolescente. Vedremo se e come il regista non riuscire mai a scappare dalun attimo, un’ora o un giorno il Margherita, la regista, è alle romano saprà farci stare di le gabbie del conformismo, dai teatro delle chiacchiere e dei prese con un film di denuncia fronte alle domande immense tic e dai pregiudizi della sua geburattini che è la quotidianità sociale sulla ristrutturazione e i suscitate dalla malattia e dalla nerazione. Conosce e pratica scompare e ci si trova ammuto- licenziamenti in una fabbrica morte. Vedremo se saranno so- (molto bene) il registro dell’iro- Nanni racconta la perdita della madre e per qualche giorno sdoganerà nei salotti bene il tema del senso della vita. Poi torneranno tutti al loro cinismo Chiama Dalla Sega all’Apsa Il Papa vuole svuotare lo Ior beffando gli americani ::: FRANCESCO DE DOMINICIS Le mani sullo Ior, per ora, non è riuscito ad allungarle. Il muro alzato dentro i Sacri palazzi dal blocco americano (e non solo) sembra troppo alto anche per Papa Francesco. Il quale, però, sta architettando in gran segreto un blitz per cercare di svuotare l’Istituto per le opere di religione, lasciandolo di fatto su un binario morto. Jorge Bergoglio scommette sull’Apsa, l’altro ente finanziario del Vaticano. L’idea è potenziare i compiti e le prerogative dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica che dovrebbe essere messa nelle condizioni di poter scippare i conti oggi gestiti dallo Ior. Va letta in questi termini, secondo quanto spiegato sotto voce dentro le mura vaticane, l’ultima nomina decisa ieri dalla Segreteria di Stato. Che ha affidato a Franco Dalla Sega, banchiere italiano di lungo corso e docente dell’Università cattolica di Milano, la complessa riforma dell’Apsa. Si parla di una trasformazione in «banca centrale», ma il termine è improprio perché il Vaticano, in realtà, non stampa moneta e quindi non svolge funzioni di politica monetaria. La confusione sul piano della comunicazione, forse, è stru- mentale: un modo come un altro, si dice, per far viaggiare il dossier a fari spenti e tenerlo alla larga dallo sguardo minaccioso di chi non ci sta a vedere lo Ior fare la fine di una bad bank. Un gruppo di «irriducibili» di cui fanno parte gli americani: ovvero Carl Anderson (uno dei consiglieri della banca del Papa), monsignor Peter Brian Wells (numero tre della Segreteria di Stato) e l’avvocato Jeffrey Lena (consulente del Vaticano). Gli interessi attorno alla banca che ha sede nel Torrione di Niccolò V sono delicatissimi e tirano in ballo anche le grandi diplomazie internazionali, ma Bergoglio sembra intenziona- “ Moretti dà spesso la sensazione di un «vorrei, ma non posso». Regista di talento, sembra non riuscire mai a scappare dalle gabbie del conformismo, dai tic e dai pregiudizi della sua generazione. Conosce e pratica (molto bene) il registro dell’ironia, ma gli è sconosciuto lo sguardo profondo e lieve della poesia. È l’icona di una generazione che sembra incapace di essere libera, di mettersi veramente in discussione e di cercare la verità dovunque essa sia, anche fuori dal proprio frigorifero . esistenziale nia, ma gli è sconosciuto lo sguardo profondo e lieve della poesia. È l’icona di una generazione che sembra incapace di essere libera, di mettersi veramente in discussione e di cercare la verità dovunque essa sia, anche fuori dal proprio frigorifero esistenziale. Azzardo una previsione. Specialmente se il film andrà alla mostra del cinema di Venezia, fra qualche mese la cultura dominante –cioè il salottismo borghese-sinistrese – scoprirà che esiste la morte (perché le cose esistono solo quando le scopre lei). Ne ciancerà con qualche serioso pistolotto per una decina di giorni e poi ordinerà un aperitivo passando ad altro. Che sia Renzi o Berlusconi, che sia l’ultima articolessa di Scalfari o papa Francesco. Infatti nel «banal grande» politically correct in cui tramonta stancamente questa generazione di vecchi vincenti, si riesce perfino a mitizzare Francesco snobbando tutto quello che lui accoratamente dona. Con i loro assordanti applausi evitano di ascoltare ciò che dice e perdono la grande occasione della loro vita: conoscere un’ignota Misericordia. Parafrasando Pessoa si può dire che la generazione pre e post Sessantottina ha perduto la fede cristiana per la stessa ragione per cui i suoi padri l’avevano avuta: senza sapere perché. C’è perfino chi – come Scalfari – ogni settimana sulla Repubblica riesce nella spericolata operazione di osannare Francesco e proclamarsi suo amico e seguace, ma senza considerare minimamente ciò che al Papa sta più a cuore: quella Misericordia che tanto commuove il suo cuore. Eppure proprio quella Misericordia è la grande bellezza (quella vera). Ed è la risposta alle domande più profonde. Perché può dar senso alla vita solo qualcosa – o meglio Qualcuno – che sa vincere la morte. Altrimenti è un imbroglio. Quella Misericordia - ha ripetuto papa Francesco - è un Uomo. L’unico che ha vinto la morte e la disperazione. La potenza e la bontà del suo sguardo hanno ridato la vita al figlio della vedova di Naim, alla figlia di Giairo, al suo amico Lazzaro. Incontrare (e seguire) quello sguardo è la più grande fortuna della vita. Ieri don Julian Carron, parlando davanti ad alcune migliaia di persone della Fraternità di CL, ha indicato proprio quello sguardo – Ojos de cielo, occhi di cielo – come la sola speranza: quegli occhi che ci tolgono dall’inferno dei nostri affanni e ci illuminano perché sono cammino e guida. Quegli occhi che fanno vivere tutto. E non fanno morire mai più coloro che si amano. Con Lui, caro Vasco, ogni bellezza dura. E per sempre. www,antoniosocci.com Franco Dalla Sega [www.unicatt.it] to a chiudere una pagina buia per la Chiesa. Quasi un anno fa, il Pontefice ruppe un tabù sostenendo che alcuni uffici, come lo Ior, «sono necessari fino a un certo punto». Parole che ora sembrano prendere forma con l’idea di trasferire all’Apsa i soli conti Ior - intestati a enti e prelati - legati a «opere di religione»; gli altri depositi, come quelli personali, verrebbero progressivamente chiusi. Si creerebbe così il presupposto per sostenere che lo Ior è inutile col ritorno alla missione originaria delle finanze vaticane, già ipotizzato in un paper curato nel 2008 dall’ex presidente della banca del Papa, Ettore Gotti Tedeschi, quando era solo consulente della Santa Sede. Il progetto torna d’attualità, ma non è scontato che vada in porto. twitter@DeDominicisF ESTERI Domenica 6 aprile 2014 15 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Salgono a 5 i connazionali sequestrati Due preti italiani in mano ai terroristi islamici Sono stati rapiti assieme a una suora canadese in una zona del Camerun infestata dai militanti di Boko Haram ::: SIMONA VERRAZZO Si chiamano Gianantonio Allegri e Giampaolo Marta e sono due sacerdoti della provincia di Vicenza gli ultimi italiani rapiti all’estero. Il loro sequestro è avvenuto, per opera di un gruppo di uomini armati che ha prelevato anche una suora di 80 anni, nella notte tra venerdì e sabato in Camerun, nella diocesi di Maroua-Mokolo, a pochi chilometri dalla frontiera nord, trasformata negli ultimi anni in una zona off-limits per la vicinanza con il Ciad ma soprattutto con la Nigeria e i suoi terroristi islamici di Boko Haram, che puntano a costituire un califfato, facendo strage di cristiani. I due sacerdoti rapiti conoscono perfettamente la realità, difficile, di questa parte di continente. Marta, originario di Thiene, è nel Paese africano da oltre 6 anni, mentre Allegri, originario di Schio, era arrivato lì da un anno, ma in passato aveva vissuto in Camerun per un decennio. La zona nord è diventata in poco tempo sempre più pericolosa, in particolare quella al confine con la Nigeria, come confermato a Libero da una suora salesiana, per anni missionaria nel Paese e ora nella Repubblica democratica del Congo. In Camerun sono attive numerose missioni cattoliche, tra cui comboniani e dehoniani, e Yaoundé è sede della nunziatura apostolica. Proprio don Allegri dal suo blog parlava, il 12 marzo, di «insicurezza» e ricordava come «il governatore della regione ha chiesto che se gli europei presenti qui per vari motivi, si spostano in gruppo, devono farsi scortare dalla polizia». L’Unità di Crisi della Farnesina si è messa immediatamente in moto, in coordinamento con l’ambasciata d’Italia a Yaoundé. Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, sta «seguendo personalmente la vicenda». La diplomazia italiana è al lavoro «con la massima attenzione» ma ::: LA SCHEDA CHI SONO Don Giampaolo Marta, originario di Thiene, si trova in Camerun da oltre 6 anni, mentre Gianantonio Allegri, originario di Schio, era arrivato lì da un anno, ma in passato aveva vissuto nel Paese africano per un decennio. L’altra religiosa rapita si chiama Gilberte Bussiere, originaria del Canada e da quasi quarant’anni in Camerun BOKO HARAM Boko Haram è un gruppo oltranzista islamico vicino ad Al Qaeda, fondato nel 2002 dallo sceicco Mohammed Yusuf, con l'obiettivo di combattere tutto ciò che è occidentale dalle elezioni ai pantaloni e alle camicie - e di ripristinare una sharia senza compromessi con la modernità Don Gianantonio Allegri, in alto, e don Giampaolo Marta, rapiti in Camerun [Ansa] anche «con il massimo riserbo». Anche papa Francesco «segue con apprensione la situazione, prega per loro e auspica una rapida e positiva soluzione», come riferito dal vice direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Ciro Benedettini. E l’apprensione è palpabile anche a Bassano del Grappa (sempre in provincia di Vicenza), dove si trova la casa generale delle suore della Divina Volontà, l’ordine a cui appartiene la religiosa canadese rapita assieme ai due nostri connazionali: si chiama Gilberte Bussiere, da quasi quarant’anni in Camerun, originaria della regione canadese francofona del Québec. «Siamo sconvolte. Pare che la polizia locale nei giorni scorsi abbia trovato un arsenale d’armi e che i ribelli abbiano detto “ve la facciamo pagare”. Da quanto sappiamo proprio oggi (ieri, ndr) era previsto un incontro tra i sacerdoti per capire come proteggersi», hanno dichiarato le consorelle. Le religiose da una decina di anni operano nel nord. E proprio nella casa delle suore a Maroua sono andati a dormire nella notte altri due sacerdoti vicentini, don Maurizio Bolzon e don Leopoldo Rossi, dopo che, pare, avevano ricevuto minacce. Raggiunti telefonicamente, hanno dichiarato quanto riferito loro, cioè che «nessuno è rimasto ferito. Stanno bene. Il gruppo armato ha portato via solo i bianchi. Le suore camerunensi che erano lì le hanno lasciate stare». Il pensiero va ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, tristemente famosi per le loro stragi nelle chiese nigeriane. Ci sono loro dietro il sequestro, ne è convinto padre Henri Djonyang, vicario generale della diocesi di Maroua-Mokolo, che lo ha detto all’agenzia France Presse, sostenendo che «è una brutta storia». E anche l’agenzia missionaria Fides ipotizza la loro mano dietro il rapimento dei tre religiosi. Con questo sequestro sono 5 gli italiani rapiti all’estero: Giovanni Lo Porto nel 2012 in Pakistan, il padre gesuita Paolo Dell’Oglio nel luglio 2013 in Siria e Gianluca Salviato, scomparso lo scorso 22 marzo nella Cirenaica, in Libia. GLI ITALIANI RAPITI Con il rapimento in Camerun dei due sacerdoti sale a cinque il numero degli italiani in ostaggionel mondo.Giovanni Lo Porto: 38 anni, palermitano, sequestrato il 19 gennaio 2012 inPakistan, nellaprovincia del Punjab, insieme ad un collega tedesco della Ong Welt HungerHilfe. Padre Paolo Dell’Oglio: gesuita romano, 59 anni, scomparso nel luglio dello scorso anno in Siria. Gianluca Salviato: tecnico di 48 anni originario della provincia di Venezia, scomparso il 22 marzo nella Cirenaica. Soffre di diabete e ha bisogno dell’insulina. Lavora per la Ravanelli di Venzone (Udine) società che opera nel settore edilizio Il voto «quasi» inutile Kabul ha scelto il presidente che consegnerà il Paese ai talebani ::: CARLO PANELLA Democrazia, ma non abbastanza: si è votato ieri in Afganistan per le elezioni presidenziali e per amministrazioni locali, ma non dappertutto. Non nelle regioni del sud est, controllate dai Talebani che contestano il voto. Non in tutte le valli e i paesi in cui il controllo è conteso tra le truppe Onu e Nato e i Talebani. Chiunque diventerà presidente non controllerà di fatto tutto il Paese e rischia di essere il “commissario liquidatore” della democrazia afgana quando le truppe Onu e Nato, a fine 2014 lasceranno definitivamente il Paese. Allora, gli attentati che continuano a funestare la vita quotidiana ovunque, si intensificheranno, i Talebani meneranno nuove offensive e non è detto che la fragile democrazia afgana reggerà. Difficile che questo accada, come di- mostra un fenomeno indicativo: su 30.000 addetti afgani alla sicurezza, addestrati da Onu e Nato (anche dal contingente italiano di Herat) ogni anno ne disertano 6.000, il 20%. Impossibile pensare che una struttura militare così fragile nella sua tenuta possa svolgere il suo compito a fronte della insorgenza dei Talebani. Per questo, il nuovo presidente sia esso Abdullah Abdullah (il favorito, sconfitto con brogli da Karzai nel 2009), o Ashraf Ghani o Zalmal Rassoul, per citare solo i tre favoriti, dovrà subito prendere decisioni fondamentali. Dovrà innanzitutto decidere se chiedere a Barack Obama - e sarebbe bene lo facesse - di mantenere ancora un contingente Usa a presidio delle zone più esposte. Dovrà poi implementare le trattative con la delegazione dei Talebani che si trascinano da mesi nel Pakistan, coppia cristiana condannata a morte Una coppia cristiana è stata condannata a morte per impiccagione nel Punjab, in Pakistan, con l’accusa di «blasfemia nei confronti dell’Islam». Lo riferisce il sito di Dawn spiegando che Shafqat Emmanuel, guardiano di 38 anni della Scuola della Santa Cattedrale di Gojra, e sua moglie Shagufta Kaurar di 42 erano stati arrestati il 25 luglio dello scorso anno a Gorja con l’accusa di aver inviato sms blasfemi al commerciante Malik Mohammad Hussain e all’ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Gojra Anwar Mansoor Goraya, che li hanno denunciati. A emettere la sentenza è stato il giudice Mian Amir Habib sostenendo che, se i due non fossero stati condannati alla pena capitale, sarebbero comunque stati uccisi da musulmani inferociti. Tornava a casa da scuola Divorato da un leone Un bambino di 7 anni è stato aggredito e ucciso da un leone nello Zimbabwe. Il macabro episodio è avvenuto all’interno del Parco Nazionale Hwange, nella parte occidentale del Paese. La giovanissima vittima, residente insieme alla famiglia in un remoto villaggio, stava tornando a casa a piedi da scuola e non si è accorto che, appostato lungo il sentiero, lo stava aspettando la belva, un esemplare maschio adulto. Qualche ora dopo i resti del bimbo sono stati avvistati da abitanti della zona, che hanno dato l’allarme: il leone è stato inseguito e abbattuto. La settimana scorsa altri quattro felini erano fuggiti da una riserva alle porte della capitale Harare: i guardacaccia ne avevano dovuto eliminare uno dopo che si erano addentrati nella periferia cittadina. L’Ue critica l’Iran per i gay Tehran: dialogo in forse Donne al voto in burqa [Ansa] lontano Dubai. Sarebbe anche indispensabile che conducesse una iniziativa radicale contro la corruzione e una altrettanto radicale contro la coltivazione dell’oppio, che sfama i contadini ma inquina la società afgana. Dunque, un quadro con più ombre che luci, che però non deve fare definire un fallimento l’operazione Onu e Nato iniziata nel 2001, dopo l’11 settembre. I 3.600 militari Onu e Nato caduti (53 gli italiani) non sono morti invano. E non solo per l’indubbio successo dell’espulsione dall’Afganistan di al Qaeda che lo usava come strategico santuario per esportare in Occidente il terrorismo, a supporto delle follie del regime del mullah Omar. I Talebani non sono stati sconfitti, anzi si sono radicati - attraverso il Waziristan anche in Pakistan. Ma è stato infranto il loro dominio nelle città e nei fondo valle, dove continuano a portare a segno sanguinosi attentati, ma hanno perso il loro ferreo controllo sulle popolazioni. L’immagine delle centinaia di migliaia di donne afgane col dito segnato d’inchiostro dopo il voto, le centinaia di donne candidate nelle amministrazioni locali di ieri, sono il segno della loro più grande sconfitta. La verità è che l’invasione sovietica del dicembre del 1979 (a supporto di una fazione del Partito Comunista afgano, opposta a un'altra fazione dello stesso Partito Comunista!) e la fortissima, ma caotica, resistenza degli afgani hanno frantumato una nazione che sino ad allora si reggeva nella piena normalità, cronicizzando nel sangue e nelle faide feroci divisioni tribali ed etniche, distruggendo lo Stato. Oggi, grazie a Onu e Nato, esiste uno Stato afgano. Ma non troppo. Non abbastanza. «Gli omosessuali non avranno mai diritti nel paese». È quanto ha affermato il grande ayatollah iraniano Ahmad Alamolhoda commentando la risoluzione approvata al Parlamento europeo sulla violazione dei diritti umani in Iran. Il grande ayatollah, vicino alla Guida Suprema Ali Khamenei, ha sottolineato come l’Ue non abbia alcun «diritto di ingerire negli affari interni iraniani» e come gli omosessuali si debbano dare pace in quanto «in un Iran islamico mai godranno di diritti». Alcuni deputati filo-conservatori hanno chiesto al presidente Rohani di sospendere le trattative con il gruppo 5+1 dal momento che «gli interlocutori non conoscono il senso del limite». 16 ATTUALITÀ Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Genova come i Parioli il graffio «Voglio carne fresca» Il racket dei baby gigolò Coinvolti 5 studenti tra i 13 e i 17 anni. Incontravano i clienti in hotel o in un bilocale («lo scannatoio»): 20 indagati, tutti uomini. A cinque contestato un caso di violenza ::: RITA CAVALLARO Dalle baby squillo dei Parioli ai baby gigolò per soli uomini di Genova. Cambia la città, ma non la storia, portata alla luce dagli agenti della polizia Postale del capoluogo ligure, che hanno indagato 20 persone, tutte tra i 40 e i 60 anni, accusate di favoreggiamento della prostituzione minorile. Per cinque insospettabili i magistrati hanno addirittura avanzato una richiesta di arresto, per il reato di violenza sessuale. Al centro dell’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Piercarlo Di Gennaro, ci sono le avventure a luci rosse con cinque studenti minorenni, tra i 13 e i 17 anni, omosessuali e bisex, che vendevano il proprio corpo in cambio di soldi. I rapporti venivano consumati in un appartamento del quartiere San Martino, ribattezzato dagli stessi indagati «lo scannatoio», un bilocale intestato a un genovese che metteva a disposizione le stanze ai suoi amici gay, conosciuti su Internet. Altri incontri, hanno accertato gli agenti durante i pedinamenti, avvenivano in alcuni alberghetti della città o nei cinema per adulti. È proprio su “ Carne fresca, Voglio carne fresca. Devi trovarmeli giovani... Fissami un appuntamento con un tuo amico più giovane, molto più giovane, quello dell’altra volta aveva i baffi UN CLIENTE . INTERCETTATO Badoo.it, un social network diventato una vetrina di incontri, che scattavano gli approcci tra i clienti e i cinque baby prostituti. Il racket dei ragazzini, che si erano iscritti alla chat fingendosi maggiorenni ma che a contatto avvenuto rivelavano la loro vera età, era stato organizzato da ex gigolò, due romeni che avevano convinto un loro connazionale, nato a Genova, a presentarsi ad appuntamenti soft in cambio di ricariche tele- foniche. Poi i due avevano cominciato a chiedere rapporti più hard, dietro l’offerta di regali e soldi. Quando il giro di clienti era aumentato e le richieste si erano fatte più pressanti, il ragazzino, non più in grado di gestire da solo tutti quegli uomini, aveva iniziato a procacciare su Badoo altri minorenni disponibili a vendersi a pedofili e gay. I cinque studenti irretiti erano stati infine indirizzati sulla chat room del sito di appuntamenti omosessuali Planetromeo.com. È su quello spazio web che la Postale ha intercettato il giro dei baby prostituti e ha raccolto gli elementi choc che hanno portato i pm a contestare pure un caso di violenza sessuale a danno di minori. Dai messaggi in chat, infatti, è emerso un episodio scioccante: un incontro, organizzato nello scannatoio da cinque professionisti genovesi, durante il quale gli adulti avrebbero fatto ubriacare un ragazzino per poi sottoporlo a una serie di abusi. Ma le telefonate e gli sms tra i clienti e i baby gigolò svelano molto di più. «Carne fresca, voglio carne fresca. Devi trovarmeli giovani», si legge in un’intercettazione tra un genovese di 58 anni e il procacciatore 17enne. L’ “ordine” di un altro pedofilo di 50 anni è ancora più esplicito: «Fissami un appuntamento con un tuo amico più giovane, molto più giovane, quello che mi hai mandato l’altra volta aveva i baffi». E ancora: «Quello dell’altra volta era troppo avanti. Sapeva già tutto. Meglio uno più giovane, inesperto». In altri messaggi i clienti si riferivano esplicitamente alle preferenze sessuali, chiedendo un incontro «bottom», ovvero un ruolo passivo nel rapporto, oppure «top», cioè preferendo fare la parte attiva. Ovviamente non mancavano le informazioni sul costo delle prestazioni, che partivano da 30 euro ma che lievitavano fino a 150 nel caso in cui l’incontro si prolungasse oltre il tempo prestabilito. Per la Procura di Genova l’inchiesta sui baby gigolò è solo la punta di un iceberg, visto che sulle scrivanie dei magistrati del capoluogo ligure ci sono diversi fascicoli sul fenomeno, in aumento a causa di Internet. «Ma il web», ha detto il procuratore capo Michele Di Lecce, «non è l'unico modo. Spesso sono amici di famiglia o l’amico di un amico a portare il minore nel mondo della prostituzione». L’Aquila, ricostruzione rapida? Sono passati cinque anni dal terremoto del 6 aprile 2009, che ha distrutto il centro storico dell’Aquila e provocato la morte di 309 persone. Ma ancora oggi buona parte del capoluogo abruzzese versa nelle stesse identiche condizioni di allora, come dimostra la foto qui sopra con i palazzi di via Santa Croce (un esempio tra migliaia) abbandonati a se stessi e nemmeno ancora demoliti. «La nostra è la ricostruzione più rapida della storia», ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente. Ma ormai, tra un annuncio di dimissioni e l’altro, le sue esternazioni sono un genere letterario a parte... M.R ATTUALITÀ Domenica 6 aprile 2014 17 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Terremoto in Calabria Paura e scuole evacuate Un terremoto di magnitudo 5.1 ha colpito ieri la Calabria provocando attimi di paura in tutta la regione, ma fortunatamente non ha provocato danni a cose o persone. La terra ha tremato alle 12,24, con epicentro nel Mare Ionio, al largo del Comune di Isola Capo Rizzuto (Crotone). Ed è in quest’area che sono state segnalate le maggiori preoccupazioni nell’immediatezza dei fatti. Nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia sono state evacuate diverse scuole. Un accorgimento previsto dai piani interni di protezione civile ::: VANNI ZAGNOLI RAVENNA In Romagna c’è un prete senza freni inibitori, come se la tonaca non significasse nulla. Si comporta da sbandato qualsiasi, a febbraio era ubriaco e finì in un canale con un potente Suv. Ora sulla sua testa pende una pesante accusa: don Giovanni Desio, 52 anni, avrebbe praticato atti sessuali con minori, perciò è stato arrestato, anche per adescamento. Il faldone cresce nelle ultime tre settimane, poichè un padre si preoccupa per messaggi ambigui trovati al figlio. Così la seconda sezione della squadra mobile lo intercetta mentre si rivolge a un ragazzino in maniera esplicita. Lo accusano di approfittare del suo ruolo di guida spirituale per abusare di adolescenti. Li corteggia con sms scabrosi e messaggi su Facebook. Il fermo è avvenuto in canonica, a Casalborsetti, dove la polizia dapprima ha fatto allontanare i presenti. John, come si fa chiamare, ammutolisce, finisce in questura e poi nel carcere di Ravenna. L’ordinanza viene emessa dal gip Rossella Materia, che domani procederà all’interrogatorio di garanzia, su richiesta del pm Isabella Cavallari. Gli inquirenti sequestrano prove in canonica, mettendo i sigilli ai locali: portano via il computer, le agende del sacerdote, i telefonini e diverse foto. Negli atti si parla di «spiccata spregiudicatezza e delinquere in totale assenza di freni inibitori». Secondo le accuse gli episodi sono molteplici e tutti ai danni di adolescenti. Il procuratore capo di Ravenna parla di operazione chirurgica anti-pedofilia. «È un momento doloroso - spiega -, l’indagine era molto delicata, ma il quadro investigativo è solido. Non daremo tregua a nessuno per questi reati». Il sindaco Fabrizio Matteucci twitta indignazione. «Oggi il cuore di Ravenna sanguina, una carezza ai nostri bambini e un abbraccio alle vittime. Vogliamo verità, giustizia e la punizione dell’orco». Anche il vescovo è sbigottito. «So- Il boss Roncadore riarrestato a Londra Don Giovanni Desio in una immagine dal suo profilo Facebook Domani l’interrogatorio del pm Alcol, auto e sesso con minori Vita scandalosa di don Giovanni Arrestato per pedofilia il parroco di Casalborsetti (Ravenna). Un mese fa, ubriaco, finì fuori strada alla guida di un SUV da 35mila euro no vicino alle famiglie che abbiano subito violenze - scrive monsignor Lorenzo Ghizzoni, ad Assisi per due giorni con i ragazzi della diocesi -, pregheremo assieme per superare lo scandalo». Che don Giovanni fosse tale anche di fatto, come nella letteratura, si evinceva già nel 2008, quando pubblicò una poesia velatamente erotica sul supplemento di “Risveglio” (settimanale diocesano), in occasione del Ravenna Festival dedicato alla figura A TERNI Prof blocca controllo antidroga Un docente di un istituto per geometri diTerni si è rifiutato di far fare un controllo antidroga nella classe in cui stava tenendo una lezione. Il professore è Franco Coppoli, lo stesso che nel 2009 aveva rimosso il crocefissodalla suaclasse.Un gestocompiuto«perdifendere lalaicità delle istituzioni» e che gli era costato un mese di sospensione dall’insegnamento, con strascichi polemici che avevano visto anche l’intervento del ministro Gelmini. Il 26 marzo Franco Coppoli, professore dell’istituto geometri Antonio da Sangallo di Terni e militante dei Cobas, si è opposto invece al controllo disposto dalla questura. Ha bloccato gli agenti all’ingresso della sua aula, spiegando che «le scuole non sono caserme». L’ispezione è saltata e lui è stato raggiunto da un provvedimento disciplinare dell’ufficio scolastico dell’Umbria. ::: GIANLUCA VENEZIANI La bandiera arcobaleno dell’Arcigay adesso sventola sui campanili delle chiese. In Puglia, a Bisceglie, nella parrocchia di San Silvestro, l’Arcigay Bat «Mine vaganti» ha infatti organizzato la scorsa settimana la proiezione del film “Latter days”, che racconta l’amore omo tra un cameriere palestrato e un giovane mormone. Domenica 30 marzo, poi (giorno della Santa Messa), sempre all’interno della chiesa, si è svolto un dibattito sul film e sui temi dell’identità sessuale, cui hanno preso parte rappresentanti dell’Associazione gay e lesbica italiana. Gli organizzatori hanno presentato l’iniziativa come un tentativo di «superare l’incomunicabilità tra due mondi a torto ritenuti lontani», e per questo ringraziato «la comunità parrocchiale per l’accoglienza». Non è la prima volta che l’Arcigay Bat fa tappa in una chiesa. Da gennaio scor- femminile «errante, erotica, eretica». Tra i versi di «Avevi detto... per sempre», comparivano: «Amore bacia la mia bocca, bocca taci di quell’amore che non si dice, se non nella sera. Brulicante d’ingenuità, non d’innocenza». E ancora: «Fra l’acque turbinose tu m’afferri con candida mano e m’attanagli nell’imbrunire sulfureo, con il soffio carezzevole del tuo sguardo (s)fuggevole». «Ciascuno - disse all’epoca - è libero di interpretare un testo come vuole. È vecchio di due anni, inoltre ho sempre avuto passione per la poesia». Due mesi fa tamponò una Golf sul litorale ravennate, con un Suv Bmw nuovo da 35 mila euro e restò sospeso sugli ormeggi di una barca; poi finì nel canale. Si mobilitarono 3 persone, per evitare che annegasse, aveva il tasso alcolemico 4 volte superiore al normale. «Tornavo da una cena con una fa- miglia di parrocchiani - si giustificò -, avevo bevuto pochi bicchieri di vino bianco, non ero ubriaco e fu solo un colpo di sonno». Lo striscione «Bevi meno, prega di più» venne appeso nel punto in cui l’auto sfondò le protezioni e la foto finì su Facebook. Con la Bmw X1-18, comprata a km zero poche settimane prima dell’incidente, «avrei affrontato meglio i lunghi viaggi per questioni clericali e per giornalismo spiegò -, sono anche critico musicale e cinematografico». Insomma, don Desio è un personaggio di multiforme ingegno… Milanese, aveva diretto il settimanale diocesano “Risveglio 2000”, da 13 anni era parroco di 900 persone nella località rivierasca e faceva parte del consiglio pastorale diocesano. Stupisce che sia servito tanto tempo per incastrarlo, i suoi comportamenti erano perlomeno sospetti. Storia d’amore fra cameriere e mormone L’Arcigay porta lo spettacolo omo in una chiesa so, infatti, l’associazione degli omosessuali ha la sua sede a Bisceglie, proprio all’interno dell’ex convento della chiesa dei Cappuccini. Proprio qui, ieri, si è tenuta la proiezione di un altro film, “Due volte genitori”, di Claudio Cipelletti, sui rapporti tra omoaffettività e famiglia. A seguire il convegno «Mamma, devo dirti una cosa...» sulla difficoltà di raccontare la propria storia d’amore omo a un genitore. L’infittirsi del rapporto tra Arcigay e comunità parrocchiale locale è testimoniato poi dallo scambio epistolare sull’istituzione del Registro delle Unioni Civili. «Saremmo molto lieti di instaurare un dialogo con l’ambiente cattolico», scrive l’associazione di omosessuali alle associazioni diocesane. «Nell’immaginario collettivo si tende a vedere Arcigay e Chiesa cattolica come ::: IL CASO IL FILM L’Arcigay Bat «Mine vaganti» ha organizzato la scorsa settimana la proiezione del film “Latter days”, (sull’amore omo tra un cameriere palestrato e un giovane mormone) nella parrocchia di San Silvestro, a Bisceglie. Domenica 30 marzo, poi, sempre in chiesa, si è tenuto l’immancabile dibattito LA SEDE I rapporti fra Arcigay e la chiesa locale satrebebro ottimi: fra l’altro l’associazione degli omosessuali ha la sua sede a Bisceglie proprio all’interno dell’ex convento della chiesa dei Cappuccini antitetiche, ma in realtà senza le seconda la nostra associazione avrebbe avuto un’altra genesi: è stato infatti don Marco Bisceglia nel 1980 a fondare un’associazione che tutelasse gli omosessuali». Secondo Arcigay, la relazione con il mondo ecclesiastico risalirebbe dunque alla loro stessa genesi. È proprio sul tema della genesi, nel senso di generazione di uomo e donna, che molti cittadini hanno però storto il naso, allorché «Mine vaganti» ha promosso la questione dell’identità gender nelle scuole. Sabato 22 e 29 marzo la stessa associazione ha infatti organizzato nell’istituto superiore «Sergio Cosmai» di Bisceglie due incontri dal titolo «Stereotipi, pregiudizio e discriminazione» in cui, tra l’altro, si parlava di teoria gender. L’iniziativa, sostenuta Il Tribunale di Westminster ha rifiutato la libertà su cauzione al boss mafioso Domenico Rancadore, nuovamente arrestato a seguito di un mandato di cattura europeo giunto dall’Italia. Nell’udienza di ieri i legali del boss mafioso, condannato in Italia a 7 anni, hanno definito il nuovo arresto un «abuso procedurale». Il mese scorso, Rancadore aveva evitato l’estradizione in Italia dopo che un giudice britannico aveva stabilito che le condizioni delle carceri italiane avrebbero violato i suoi diritti. La procura non aveva presentato richiesta di appello entro i tempi previsti e quindi l’uomo era stato liberato Non gli dà l’invalidità: lo aggredisce col mattone Ha aggredito con un mattone di 4 chilogrammi il direttore del poliambulatorio di Alessandria, colpevole secondo lui di non avergli concesso l’invalidità. L’uomo, un 52enne pregiudicato tunisino residente in città, è stato arrestato dai carabinieri per violenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo si era presentato ieri mattina all’ambulatorio e, individuato il direttore della struttura in quel momento impegnato al computer, lo aveva pesantemente insultato per non avergli concesso l’invalidità richiesta; poi la tentata aggressione con un sacchetto di carta contenente un mattone dall’assessore all’Istruzione Vittoria Sasso di Ncd («ma non patrocinata dal Comune», sottolinea il sindaco dell’Udc Francesco Spina), ha suscitato i malumori di docenti, studenti e associazioni. Il professore di religione dell’istituto, Cosimo Mazzariello, ha parlato di «una manifestazione portata nella scuola in modo subdolo, perché presentata genericamente come un’iniziativa contro le discriminazioni», alcuni alunni hanno minacciato di disertare l’incontro («Se cominciano a parlare di gender, ce ne andiamo»), mentre la Manif Pour Tous locale ha fatto un volantinaggio per «chiarire che la cultura gender è dannosa per la crescita dei ragazzi». A dir poco sbracata la replica dell’ex presidente di Arcigay Bat Michele Pio Antolini: «Credo che una sana botta di c... nel c... gioverebbe alla vostra vita». Come se nulla fosse, poi, i rappresentanti di quella stessa associazione sono stati accolti in chiesa. 18 ATTUALITÀ Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La nuova scoperta ::: MAURIZIO STEFANINI «È una scoperta ricca di implicazioni. Non avrei mai creduto di ritrovarmi davanti a un risultato così straordinario!». Sorpresa comprensibile quella del presentatore televisivo Mark Evans: molto probabilmente, la moglie di Hitler era ebrea. Parliamo di Eva Braun: commessa nel negozio di fotografo di un amico del futuro Führer, che la conobbe nel 1929, per iniziare a frequentarla nel 1932. Lei ne divenne subito così dipendente che quando Hitler la lasciò sola per una lunga campagna elettorale si sparò un colpo in gola. Si salvò, ma il suo gesto attirò l’attenzione di lui: ancora impressionato dal suicidio della nipote Angelika Maria Raubal, figlia di sua sorella, che infatuata dello zio si era sparata nel 1931 un colpo al cuore. Di nuovo Eva tentò il suicidio nel 1935, e Hitler a quel punto le regalò una villetta, iniziando anche a invitarla nelle vacanze per farla comportare da padrona di casa. Fedele a un’immagine di sé in cui si voleva sposo della Germania, però, Hitler non formalizzerà la relazione che alla fine, nel bunker della cancelleria sotto l’attacco dei sovietici. Il 29 aprile 1945 i due si sposano. Il 30 aprile si suicidano: lui con un colpo di pistola; lei col cianuro. Proprio al Berghof, residenza bavarese in cui Adolf e Eva trascorsero gran parte della Seconda Guerra Mondiale, è stata ritrovata una spazzola, «fortemente impregnata di materiale genetico», ovvero di capelli. IL TEST E LA STORIA Il dna fu individuato nel 1953, ma fu nel 1984 che si comprese come la possibilità di individuare una persona a partire dalle caratteristiche irripetibili dei suoi geni lasciati da campioni come pelle, sangue, saliva o capelli poteva servire a incastrare il colpevole di un delitto: evento che avvenne per la prima volta nel 1988. Nuova regina delle prova giudiziarie, il dna ha anche permesso di far saltare quasi definitivamente l’antico assioma «mater semper certa est, pater numquam»: quasi, perché quel test con cui Balotelli si è tolto ogni dubbio sulla figlia concepita con Raffaella Fico avrebbe margini di ambiguità in caso di rapporti ravvicinati con due fratellie. Il dna è servito poi a studiare le malattie Hitler tradito dalla compagna Eva Braun aveva sangue ebreo Lo rivela l’esame del dna ricavato dai capelli rimasti in una spazzola usata dalla donna. Avanzati dei dubbi anche sull’arianità del Führer Adolf Hitler e la compagna Eva Braun, la donna che lo ha seguito fino alla morte [web] genetiche, e anche a qualche antico giallo storico. È stato confrontando il suo dna con quello di alcuni suoi discendenti, ad esempio, che è stato possibile identificare con certezza nello shakesperiano Riccardo III uno scheletro di recente trovato sotto un parcheggio a Leicester. È stato grazie al dna che nel 2000 è stato autenticato il cuore di Luigi XVII di Francia era effettivamente suo, smentendo definitivamente la pletora di “falsi delfini” che per tutto l’800 avevano preteso di essere il figlio di Luigi XVI sopravvissuto. Pure il dna ha accertato che i discendenti maschili di Sally Hemings hanno effettivamente il dna di Thomas Jefferson, e che dunque è probabile che il terzo presidente degli Stati Uniti abbia effettiva- mente fatto figli con la sua schiava. Appunto su questi gialli storici si basa Dead Famous Dna: il programma della tv britannica Channel 4 che Mark Evans presenta. Una puntata ha ad esempio scoperto che Elvis Presley morì giovane per una malattia genetica; un’altra che anche Charles Darwin aveva problemi di salute. IL TEST E LE STAR Ma negli Stati Uniti, Paese multietnico per eccellenza, impazzano anche i programmi che si divertono a scoprire da dove venivano gli avi di vip. African American Lives, ad esempio, ha appurato che quelli di Morgan Freeman erano songhai e tuareg del Niger, e quelli di Whopi Goldberg papel e bayote della Guinea-Bissau. Individuato segnale compatibile Volo del mistero, forse ritrovata la scatola nera ::: MIRKO MOLTENI A quasi un mese dalla scomparsa dell’aereo Boeing 777, volo MH370 Malaysia Airlines, e dunque agli sgoccioli della batteria della sua “scatola nera”, ieri una delle navi di 26 Paesi impegnate in ricerche nell’Oceano Indiano ha avvertito un segnale compatibile con quello tipico dei “registratori dei dati di volo”. È stata la motovedetta cinese Haixun 01 a captare l’intermittenza, la cui frequenza di 37,5 KiloHerz è la medesima delle “scatole nere” degli aerei civili. La sor- gente è stata individuata a 25 gradi di latitudine Sud e 101 gradi di longitudine Est, in pratica a occidente dell’Australia e circa a livello del Tropico del Capricorno, solitudine acquatica piuttosto lontana dalle terre circostanti e profonda 4000 metri. L’agenzia cinese Xinhua è cauta: «Bisogna ancora stabilire se il segnale è davvero in relazione al jet disperso». Poco dopo, sempre la Cina ha annunciato che un suo aereo da ricognizione avrebbe avvistato nell’area alcuni «rottami galleggianti biancastri». La probabilità che si sia vicini al relitto del Boeing malese è forte. Il contatto radio con la presunta “scatola nera” giunge provvidenziale perché appena venerdì era stato segnalato che domani o al massimo martedì le pile dell’apparato, progettato per resistere a disastri e funzionare per 30 giorni, si sarebbero esaurite. Era l’8 marzo quando il volo MH370 sparì dai radar con tutti i 239 passeggeri, per la maggior parte cinesi, alimentando voci disparate, compreso il sequestro da parte di terroristi con atterraggio in piste segrete in Asia. Dopo ripetuti avvistamenti di rot- Faces of America, a sua volta, ha calcolato in Eva Longoria un 70% di europea, cognome asturiano; un 27% di amerindia, collegabile a una donna maya; e un 3% di africana. Per chi ha la curiosità, le pubblicità su Internet offrono vari livelli di analisi, tra i 75 e i 395 euro. In alcuni casi, queste origini sono abbastanza generiche. Gran parte degli italiani, infatti, scoprirà semplicemente che 10 o 20.000 anni fa aveva avi in Anatolia e/o in Nord Africa. Ma nella spazzola attribuita a Eva Braun la puntata di Dead Famous Dna che andrà in onda mercoledì ha ritrovato una sequenza specifica di dna «fortemente associata» agli ebrei askenazi tedeschi. ACCUSE AD ADOLF Probabilmente Eva non lo sapeva neanche: gran parte delle caratteristiche più evidenti a questi esami sono pressoché irrilevabili nell’aspetto esteriore, e si sa che per lo meno il 95% dei discendenti di coloro che erano ebrei come religione al tempo dell’Impero Romano hanno cessato di esserlo nel corso dei 2000 anni successivi. Hans Frank, il governatore nazista della Polonia, durante il Processo di Norimberga tirò fuori che secondo lui lo stesso Hitler poteva avere sangue ebreo, visto che sua nonna era rimasta incinta di suo padre mentre era domestica di un ricco ebreo: un’ipotesi peraltro oggi smentita da quasi tutti gli storici. Nel caso di Eva Braun, invece, il problema è che sebbene quasi certamente il materiale genetico sulla spazzola è il suo per essere sicuri al 100% ci vorrebbe un raffronto con il capello di un parente ancora in vita. E quelli che ci sono rifiutano categoricamente di prestarsi. tami da parte di aerei e satelliti cinesi, francesi e tailandesi, l’area delle ricerche si è ristretta a una fascia di 200.000 km quadrati, pur pari al 70% della superficie dell’Italia, distante 1700 km dalla città australiana di Perth. Dopo che la Marina australiana ha inviato una sua nave dotata di un sofisticato sonar militare USA, in queste ore stanno arrivando di rinforzo anche una fregata malese e il sottomarino atomico inglese Trafalgar. Ma gli scienziati avvertono che quelle acque inquinate sono piene di rifiuti galleggianti, fino a 17.000 pezzi di plastica per km quadrato e gli avvistamenti di rottami potrebbero essere ingannevoli. Meglio affidarsi al “bip”, che però ha le ore contate. ATTUALITÀ Domenica 6 aprile 2014 19 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Follia in un tribunale francese UN PROCESSO DA CANI Labrador vede uccidere il suo padrone, per il giudice può deporre e incastrare il killer. Risultato: un fiasco ::: GIORDANO TEDOLDI Lo pensiamo da tempi non sospetti, che il vero problema di certa giustizia non sono le toghe rosse ma le toghe sceme. Perché nessuno s’offenda ce ne andiamo in Francia, ficcando il naso nei tribunali dei nostri cugini che quanto a alzate d’ingegno, a volte, ci danno esempi irraggiungibili persino per noi. La notizia viene dalla radio RTL, che l’ha diffusa giovedì mattina. Siamo a Tours, si stanno svolgendo le indagini per l’omicidio di un ragazzo di 27 anni. Il giovane viveva con Tango, un labrador di nove anni, presente al momento dell’assassinio. L’animale è stato talmente turbato dall’efferato episodio che da quel giorno, riferiscono i parenti della vittima, ha gli incubi. Ottimo, ragiona il juge d’instruction, che è l’equivalente del nostro giudice per le indagini preliminari, si convochi il cane come testimone, quasi una «persona informata dei fatti», e insieme il principale sospettato, quindi si faccia un confronto all’americana (o alla francese). Se il povero Tango è così scioccato dal fatto criminoso, certamente avrà stampata nella memoria la faccia dell’assassino. Affinché il confronto sia probante, viene convocato anche un altro labrador, del tutto estraneo ai fatti. Il giudice convoca anche un veterinario che deve mettere in atto e giudicare le reazioni che emergeranno dal confronto tra Tango e Norman (l’altro labrador, quello estraneo ai fatti) e il presunto omicida. A questo punto il giudice, che forse ha letto troppi gialli di Agatha Christie, quelli in cui l’azzimato investigatore belga Hercule Poirot risolve i casi inscenando simili balzani confronti, intima al sospettato, che nel frattempo è stato munito di un bastone, di minacciare Tango. Il veterinario è lì, pronto a registrare e interpretare ogni minima reazione canina, deducendone invariabilmente la colpevolezza o innocenza dell’imputato. A questo punto le versioni sono discordanti: secondo alcune (come RTL) Tango non avrebbe mosso una zampa. Impassibile. Secondo altre si sarebbe messo a abbaiare. Ma non fa molta differenza, perché tutte le versioni concordano su un punto: anche Norman, l’altro labrador convocato per controprova, ha reagito esattamente alla stessa maniera. GLI INCUBI DI TAGO Pertanto, ha concluso il giudice, non c’erano gli elementi per poter affermare che Tango avesse riconosciuto nel sospettato il suo assassino. Nulla di fatto. Tango continuerà a avere i suoi incubi, purtroppo, e Norman andrà a mangiare i suoi meritati bocconcini di manzo dopo essere stato convocato inutilmente. In tutta questa assurda sceneggiata, uniche parole di buon senso (a parte le reazioni dei cani, sempre impeccabili) le ha emesse l’avvocato del sospettato: «A se- conda del fatto se Tango avesse alzato la zampa destra, o avesse scosso il labbro sinistro o la coda, ebbene egli avrebbe dovuto riconoscere o meno il mio assistito!», passando poi a definire l’esame chiesto dal giudice «insensato» e arrivando a chiedere al procuratore di procedere per maltrattamento verso i due labrador indebitamente chiamati al confronto. Voi penserete che l’iniziativa del giudice istruttore di Tours sia il capriccio di un magistrato un po’ svitato, un singolo che non fa testo. Macché, niente di più facile, quando leggete di simili strava- ganze, che ci sia stato un precedente, e infatti c’è. IL TESTIMONE Un labrador [web] IL PRECEDENTE A Nanterre, nel marzo scorso, due uomini erano stati accusati d’aver assassinato una vedova e sul banco dei testimoni era stato chiamato Theo, un cane di razza dalmata della povera donna uccisa, il quale aveva rilasciato, o meglio, esibito, una deposizione “convalidata” da un veterinario, secondo il quale un animale, in presenza dell’assassino del padrone, lo manifesta “tramite segni olfattivi, fisici, lo sguardo, la L’argentina Belen Rodriguez [Lapresse] postura delle orecchie e del corpo”. Anche lì, alla fine, il buon senso aveva prevalso, dopo che l’avvocato di uno degli imputati era sbottato in un lapidario «Siamo ai matti!». Il procuratore aveva infatti riconosciuto che quel tipo di confronto «mancava di basi scientifiche». Ma non di basi fantascientifiche. La colombiana Shakira [Olycom] La classifica Le più belle al mondo sono argentine Ma passi il confine e trovi le più brutte Lo sapete chi sono le donne più sexy del mondo? Argentine, colombiane, estoni e lettoni. Sono solo questi quattro i Paesi indicati col verde scuro del “very sexy” in una carta del mondo appena elaborata sul portale TargetMap. Sull’Argentina gli italiani potranno forse giudicare dal fenomeno Belén. Sulla Colombia l’autore di queste note è parte in causa non obiettiva, avendone sposata 21 anni fa una cittadina. Sull’Estonia era Indro Montanelli a raccontare di aver accettato da giovane un posto da lettore di italiano all’Università di Dorpat proprio per quel motivo, aggiungendo: «E lì le ragazze venivano a letto volentieri». La Lettonia, va be’, sta là vicino. Ovvio, però, che il tema è da suscitare polemiche e dissidi dei più fieri. A partire da quelli di Cile e Venezuela, che fieri avversari storici di Colombia e Argentina in quelle gare di Miss che lì sono quasi importanti come i Mondiali di calcio potrebbero risentire del verdetto quasi come la Francia quando perse con noi i Mondiali del 2006. Il Venezuela di Aida Yespica è in effetti messo solo nella seconda categoria verde chiaro delle sexy: con la Repubblica Ceca di Alena Seredova e Eva Herzigova, la Bosnia-Erzegovina di Sabina Began, la Serbia, la Russia delle Pussy Riot, l’Ucraina delle Femen, la Macedonia, le in proposito mitiche Svezia e Brasile, le meno sospettabili Angola, Tanzania, Egitto, Iran, Vietnam, Indonesia, Corea del Sud, Giappone. Le italiane stanno nella terza categoria delle “normali”, contrassegnate in giallo: come la gran parte dell’Europa Occidentale, Nord Africa, Cina, Ecuador, Messico e Cile. La Quarta categoria delle “poco attraenti”, in arancione, darebbe ragione ai noti giudizi di Berlusconi sulla Merkel, visto che ci mette anche le tedesche. Però assieme a statunitensi, britanniche e australiane, malgrado il modo in cui inflazionano i grandi e piccoli schermi. E anche portoghesi, indiane e saudite. L’allarme rosso sulle brutte concentrate tra Africa centrale, Iraq, Afghanistan lascia intuire che probabilmente a fare la classifica è stato qualche militare o ex-militare statunitense: frustrato dalle difficoltà di approccio con le indigene in Iraq e Afghanistan, estasiato da esperienze asiatiche, e che giudica le connazionali non dalle immagine patinate di Hollywood ma da una vita di tutti i giorni dove l’obesità è ormai un’emergenza nazionale. Ma in fondo alla classifica c’è anche la Bolivia; come dire: passi il confine con l’Argentina delle «miss» e ti ritrovi nel Paese dell presunte bruttone. L’avvertenza però è che Target Map è un sito che, come Wikipedia, raccoglie materiali dal web e pubblica ciò che viene inviato. E fa notizia quando si lancia in temi controversi, come la mappatura mondiale dei seni femminili che 3 anni fa assegnò la palma di massime tettone a russe, norvegesi, svedesi e finlandesi. Poco prima una classifica sulle dimensioni medie del pene aveva visto primi i congolesi con 17,9 cm e ultimi i coreani: divisi dal regime, ma uniti Nord e Sud da un malinconico 9,7. Italiani comunque in posizioni alte, cioè lunghe, col 15,74. L’anno scorso aveva pure misurato la facilità delle donne a essere rimorchiate. MAURIZIO STEFANINI ::: di DANIELA MASTROMATTEI Stile & stiletto Armani lancia i tweet talks I dibattiti on line su fashion e design «Una casa è una macchina per abitare», diceva Le Corbusier nel 1923: niente di più falso. «Un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve e torna a casa per trovarlo», scriveva qualche anno prima George Augustus Moore. La casa è una delle espressioni più personali del nostro essere. È un luogo nel quale rifugiarsi e isolarsi oltre che uno spazio di vita quotidiana. È un ambiente da modellare secondo il proprio stile... di vita. Ma è anche fonte di bellezza e di piacere. «Non avere nella tua casa nulla che tu non sappia utile, o che non creda bello», il pensiero di William Morris ne La bellezza della vita. Era solo il 1880. Il grande Morris, tra i principali fondatori del movimento delle Arts and Crafts, considerato antesignano dei moderni designer, ebbe una notevole influenza sull’architettura e sugli architetti del suo tempo pur non essendo un architetto. Ecco perché trovo molto utili in occasione del Salone del Mobile, evento internazionale dedicato al mondo del design (a Milano dall’8 al 13 aprile) i Tweet Talks organizzati da Giorgio Armani. Un confronto per approfondire il tema del rapporto tra moda e design, confini e sovrapposizioni, a base di dibattiti dal vivo che saranno veicolati sul web attraverso Twitter con l’hashtag #ArmaniTweetTalks. L’appuntamento è per il 10 aprile, con ospiti del settore. Accanto al moderatore Peter Howarth, Ceo di Showmedia, interverrà anche l’architetto Daniel Libeskind, l’editor-inchief di Elle Decor Michael Boodro e Katie Baron, scrittrice, giornalista per la società di ricerca e consulenza Stylus.com e redattrice moda della rivista Volt Magazine. «Gli Armani Tweet Talks sono uno strumento utile e interessante per affrontare temi importanti legati alla moda», dice Re Giorgio, «capaci di coinvolgere il pubblico in tempo reale. Sono molto soddisfatto dell’interesse che hanno riscosso finora». Tutti i dibattiti saranno divisi in volumi e consultabili sul sito tweettalks.armani.com, dove il pubblico potrà avere informazioni sui partecipanti, accedere direttamente alle discussioni e visualizzare le edizioni precedenti. La moda e il design si incontrano sempre più spesso per dare luogo a creazioni uniche e collaborazioni fruttuose. E se al Salone sono presenti le aziende di moda che producono già una linea home tra cui, Versace, Fendi, Hermès, Roberto Cavalli, Armani (con la sua prima collezione di rivestimenti murali caratterizzati da disegni dal sapore orientale), nonché chi debutta nell’arredo (Stella Jean), ci sono anche interessanti matrimoni come quello tra Molteni&C e Salvatore Ferragamo: presentano Affinità Elettive, un’opera a cura di Rodolfo Dordoni. Mentre Marni presenta Animal House, progetto charity. Il brand, infatti, ha collaborato con un gruppo di donne colombiane dando vita a manufatti unici coloratissimi. E c’è chi trova connessioni con l’arte come MSGM che ha celebrato la famosa scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan, con un’edizione limitata di tshirt e tank top; Les Copains ospita l’opera Baby Lol Doll, scultura in marmo bianco statuario dell’artista Michele Chiossi; Fratelli Rossettil’installazione di Letizia Cariello. E infine Gallo presenta la calza limited edition Design Week 2014, dedicata al nuovo rivoluzionario Skyline meneghino. 20 Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: le lettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere”. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.264. PROVINCE VERSO LE ELEZIONI Articolo 1, comma 2: devi trasgredire Egregio Dottor Mainiero, in attuazione della normativa europea 2011/93 contro la pedofilia, il 4 marzo è stato emanato il dl 39 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 22 marzo. Detta così sembra tutto regolare, se non fosse che la direttiva è vecchia di tre anni e la data fissata per l’entrata in vigore è il 6 aprile con sanzioni che vanno da 10.000 a 15.000 euro. La norma non prevede regime transitorio. Io che opero come volontario in una società sportiva dilettantistica non leggo la Gazzetta Ufficiale e la società ha ricevuto l’informazione dal Coni il 3 aprile. La platea interessata potrebbe essere di svariati milioni di persone e mi sorge un dubbio: non è che vogliano raggranellare fondi per pagare parte di quegli 80 euro ai meno abbienti? Sono certo che lei riuscirà meglio di me a definire l’assurdità di questa follia. Oreste Cazzaniga Monza * * * L’ha già definita ottimamente lei, caro Cazzaniga: un’assurdità e una follia. Possiamo aggiungere: segno evidente dell’inciviltà di un Paese che emana leggi e regolamenti e raramente permette ai cittadini o alle imprese di adeguarsi a quelle leggi e a quei regolamenti. Cosicché da noi il rispetto delle regole diventa di per se stesso una punizione, e questo può spiegare, almeno in parte, perché in Italia la trasgressione è così diffusa e ricercata. Si trasgredisce, anche, per tutelarsi, per sottrarsi alla condanna imposta da un legislatore lento, farraginoso e nella migliore delle ipotesi insensibile. Un legislatore stupido accompagnato da una burocrazia arrogante. Le racconto una piccola storia: in Toscana esisteva una legge regionale che imponeva agli imprenditori agricoli titolari di bacini idrici una serie di adeguamenti. Legge del 2009 prorogata di anno in anno. E la proroga, per sei anni, è arrivata alla scadenza dei termini. Qualche tempo fa la legge è pure saltata. Risultato: chi si è adeguato lo ha fatto inutilmente, spendendo soldi e tempo che poteva dedicare ad altro. Chi non si è adeguato ha passato questi anni nel dubbio e nell’ansia. Chi se ne è strafregato ha campato bene. Questo, caro mio, è un Paese che premia lo scarso senso civico. Premia i fannulloni, gli scorretti, i menefreghisti, i pressappochisti, i truffatori e in genere coloro che non rispettano le leggi. Un’assurdità, appunto. E una follia. Che sono il nostro pane quotidiano. (Fotogramma) [email protected] segui la rubrica anche su www. Un colpo alla democrazia I doppi incarichi Allarme per la democrazia. Con la riforma delle Province la guida verrà affidata a qualcuno nominato dai sindaci, e in quelle più grosse a dirigere il tutto sarà il sindaco del capoluogo che assumerà il ruolo di presidente di quel territorio chiamato città metropolitana e che in molti casi si estende anche ad ambienti di alta montagna che con l'ambiente metropolitano non hanno nulla a che fare. In sostanza il sindaco del capoluogo governerà su tutta la provincia pur essendo stato eletto solo da una ristretta cerchia di cittadini, quelli che hanno il privilegio di risiedere nel capoluogo. Paolo Allegri e.mail Si legge, ogni giorno, di senatori e deputati che si candidano per le elezioni europee e per le amministrative. L’esosità di questi personaggi è grande: stanno falciando l’erba sotto i piedi a politici giovani e meritevoli allo scopo di eliminare concorrenti pericolosi ed acquisire altri privilegi. Patrizio Pesce Livorno NOI E L'EUROPA Un lusso e un privilegio Stare in Europa è per noi italiani un lusso e sacrificio contemporaneamente! È come se un cittadino avesse dato la sua piccola utilitaria, come caparra, ad una concessionaria d’auto per aver in affitto una Ferrari e non aver la possibilità di fare il pieno di benzina. Che finalmente il povero cittadino si riappropri della sua utilitaria e ne disponga come vuole. Giovanna Valenti e.mail GOVERNO/1 La mancia del premier Leggo su Libero: 80 euro di sgravi Irpef - 65 euro di tagli alle detrazioni per coniugi a carico = 15 euro... Alla faccia del regalo! Francesco Matarazzo e.mail SPREAD GOVERNO/2 Stiamo meglio di due anni fa? Riforme inceppate Non per fare polemiche gratuite, ma solo per non esser preso per i fondelli chiedo: stiamo forse meglio di due anni fa? Direi proprio di no. E allora, mi domando, per quale motivo lo spread è precipitato ai minimi storici? Sono sempre più convinto che a suo tempo fu fatto salire vertiginosamente e senza un reale motivo, da chi desiderava un’Italia sottomessa ai prepotenti europei e con il solo scopo di eliminare Berlusconi, unico uomo politico italiano in grado di scompaginare i piani dei soliti noti. Purtroppo, ci sono riusciti e ora siamo di nuovo a far da tappetino alle armate (economiche) teutoniche. I sorrisi e le belle parole del piacione di turno, purtroppo, non cambiano e non cambieranno le cose, far da tappetino è una vocazione alla quale non sappiamo o non vogliamo rinunciare. Bruno Cesaroni e.mail «Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare» è il proverbio che più si addice al nostro primo ministro. Sino ad ora, con grande maestria, ci ha ipnotizzati proclamando riforme che abbracciano gli interessi di noi tutti, ma dietro al fumo non mi sembra ci sia il classico arrosto. Renzi aveva promesso una riforma al mese da febbraio a giugno. Bene! Siamo in aprile e ancora non si è delineato un bel nulla. La riforma elettorale è stata stravolta e deve ancora essere approvata dal Senato, se mai lo sarà! L’abolizione del Senato è diventata una chimera. Abolire non significa modificare. Personalmente non ho capito a cosa serva il Senato delle Autonomie ed è semplicemente spaventoso pensare che il Presidente della Repubblica possa nominare 21 senatori. Immaginiamo che la legge venga poi modificata, come è possibile succeda e che il Senato torni ad occuparsi, anche in parte, dell’ese- cutivo. Ci ritroveremmo con quasi il 20% del Senato delle Autonomie controllato dal Presidente della Repubblica. Emiliano Pozza Milano BOLDRINI Come penalizzare il turismo Peccato che la Boldrini sia già impegnata con un incarico istituzionale perché altrimenti sarebbe stata perfetta a ricoprire l'incarico di ministro del Turismo. Dopo aver udito le sue recenti dichiarazioni in materia di turismo la prospettiva di distruggere anche l'ultima risorsa economica nazionale che ci rimane potrebbe diventare realtà. Dopo aver disastrato le nostre industrie manifatturiere, dopo aver affossato l’agricoltura e l'artigianato, è giusto che ora i nostri politici ce la mettano tutta per far fuori anche il turismo. Emiliano Pozza Milano LOTTO Estrazione del 5/4/2014 BARI 53 57 70 74 55 CAGLIARI 14 85 28 33 27 FIRENZE 75 21 63 40 16 GENOVA 52 82 13 4 81 MILANO 79 84 26 34 60 NAPOLI 72 21 43 3 8 PALERMO 11 79 48 26 28 ROMA 5 72 28 32 21 TORINO 19 9 42 31 82 VENEZIA 50 51 37 6 89 NAZIONALE 40 43 66 59 19 10eLOTTO SUPERENALOTTO La combinazione vincente: 9 31 33 37 79 86 Numero SuperStar: 50 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 11.725.985,81) • Nessun ”5+1” • Ai 6 ”5” vanno € 48.025,78 • Ai 776 “4” vanno € 378,08 • Ai 30.057 ”3” vanno € 19,34. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Nessun “4 stella” • Ai 156 “3 stella” vanno € 1.934,00 • Ai 2.526 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 16.647 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 36.209 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 1.921.031,16 DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2 - Pessano con Bornago (Mi) CENTRO SERVIZI EDITORIALI Srl - Via del Lavoro, 18 - Grisignano (Vi) Ecco perché voterò Renzi Sono sempre stato un simpatizzante del centrodestra però alle prossime elezioni voterò Matteo Renzi e ciò per i seguenti motivi: 1) dov'è il grande partito di centrodestra? Si è volatilizzato in tanti rivoli insignificanti ed anche in Forza Italia, ove regna una gran confusione, sempre più anime si contrappongono le une alle altre; 2) Renzi si sta impegnando tantissimo per attuare le riforme che la stragrande maggioranza degli italiani invoca da tempo e che neppure Berlusconi, quando aveva la maggioranza in Parlamento, aveva portato a termine. Sono curioso di vedere se questa mia lettera verrà da voi pubblicata. Aldo Maccagnoni e.mail PENSIONATI Se nascesse un nuovo partito... In Italia, secondo l'Istat ci sono circa 16 milioni di pensionati: se raccolti in un unico partito, o movimento, questo potrebbe ottenere facilmente la maggioranza assoluta. Come mai nessuno ha mai pensato di costituire un Mapi, “Movimento Apartitico Pensionati Italiani”? Con qualche migliaio di cervelli scelti fra questi potremmo contare almeno su cultura, saggezza ed esperienze di vita, con risultati sociali certamente migliori di quelli che vediamo attualmente. Angelo Tagliabue e.mail CENTRODESTRA/1 5 9 11 14 19 21 28 50 51 52 53 57 63 70 72 75 79 82 84 85 Numero jolly: 12 CAMBIO DI CAMPO Silvio, ricordati di Brenno All’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale si ostina a voler trattare la sua agibilità politica con chi ha tutto l’interesse a tenerlo fuori dai giochi, vorrei ricordare l’episodio storico di Brenno, quello del «vae victis», e Furio Camillo e che quindi non è con l’oro – ovvero con trattative e/o accordi fatti con gli avversari politici – che si riscatta sia il suo, di Silvio Berlusconi, onore che quello del popolo di centrodestra, che è maggioranza nel Paese, e si conqui- EDITORIALE LIBERO S.r.l. - Società Unipersonale SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma MARTANO EDITRICE S.r.l. - Viale delle Magnolie - Modugno (BA) L’UNIONE SARDA S.p.A. - Centro stampa Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) CERTIFICATO N. 7761 DEL 18/12/2013 ISSN 1591-0423 S.t.s. 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Lui sostiene che non sapeva che i passeggeri fossero senza passaporto. «Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» è l’accusa, implacabile, dei magistrati tedeschi. Io mi stropiccio gli occhi, che abbia letto male? Loro, i tedeschi, i “senza permesso di soggiorno” prima li pedinano e poi li sbattono fuori, mentre noi li dovremmo accogliere e coccolare? Se l’Europa è davvero unita, perché non indagare per lo stesso reato la nostra Marina Militare che “i senza permesso”li aiuta ad entrare e le associazioni che si prodigano perché gli stessi sta la guida dell’Italia, ma è con il ferro, cioè andando alla tenzone elettorale, senza però aver fatto compromessi al ribasso e senz’anima con il “sinceri democratici”. Altrimenti: vae victis! Carlo Cerofolini Sesto Fiorentino (Fi) CENTRODESTRA/2 Ripartire da Tremonti Ho letto con interesse l’intervista rilasciata a Libero dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Credo che Tremonti abbia a suo tempo difeso con realismo e con i mezzi che aveva a disposizione l’interesse nazionale, di fronte agli interessi delle banche francesi e tedesche che suggerivano ai rispettivi governi le politiche di austerity che ci stanno rovinando. Spero che il centrodestra sappia valorizzare per il futuro uomini come Giulio Tremonti, immeritatamente caduto nell’oblio dopo l’esperienza al governo nel 2008-2011. Franco Tan e.mail La notizia mi era sfuggita. E sono andata a ritrovarla sul Secolo XIX di qualche giorno fa. Proprio come dice lei: un tassista è accusato dalla Germania di favoreggiamento di immigrazione clandestina perché ha portato alcuni stranieri senza passaporto nella terra dei crucchi. Ora, può anche darsi che il soggetto sia un furbetto e che faccia parte di un’organizzazione che gestisce il traffico, ma se così fosse andrebbe dimostrato non le pare? O vogliamo fissare il principio che i tassisti devono chiedere il passaporto a tutti coloro che caricano a bordo? E se questo è il metro di misura, che dire allora di chi coscientemente aiuta gli immigrati a entrare nel nostro territorio e a rimanervi? Le sue perplessità, caro Fassone, sono rese ancor più attuali da due fatti recenti: l’abolizione del reato di immigrazione RIFORME clandestina, approvato dal nostro Parlamento, e l’annuncio del ministro Alfano che ci sarebbero 600mila stranieri pronti a buttarsi sui nostri barconi per inondare le coste. Anche ammesso che Angelino l’abbia sparata un po’ grossa, il problema non va nascosto: mentre gli altri Paesi stringono i cordoni, da noi la sinistra rilancia con forza la disastrosa linea del buonismo. Sono più di vent’anni che la stiamo combattendo, ma devo dire, ahimé, senza grandi risultati. Continuiamo a essere inondati a fiumi di retorica. E io mi chiedo: a chi giovano? Non certo agli stranieri, che illusi dal buonismo rischiano la vita nei viaggi della disperazione e poi sono costretti a vivere qui in condizioni disumane. Non certo agli italiani, che vedono le loro città invase. E dunque? È evidente che gli immigrati sono un affare per qualcuno, e non solo per gli scafisti ma anche per chi specula, politicamente e/o economicamente, sulle loro disgrazie. E poi si prende il lusso di far passare chi si oppone per egoista e crudele... TAGLI Il nuovo Senato OMOFOBIA Ambasciate e fumo negli occhi Un breve commento sulle nuove norme che regolano la nomina dei nuovi senatori. Ci saranno 21 senatori nominati dal presidente della Repubblica che, visti i precedenti, è tutto fuorché imparziale e super partes. Saranno senatori i presidenti di Regione e i sindaci dei capoluoghi di Regione. In questo caso la Val d'Aosta con appena 128mila abitanti avrà la stessa rappresentatività della Lombardia, che di abitanti ne ha quasi 80 volte tanti. Rolando Spinelli e.mail La scuola ascolti i genitori Il premier Renzi ha deciso ed agito: quattro ambasciate italiane, su questa terra, chiuderanno le loro sedi. Ma quante sono in tutto? Temo che sia un'azione per dar fumo agli occhi. Leopoldo Chiappini Teramo LAVORO Quei disoccupati non più giovani ROMA Rimedio anti-monnezza Discariche chiuse e Roma rischia di essere sepolta dall’immondizia. Per Marino nessun problema: comprerà una mountain bike. Livio Cepollina e.mail NORD: Torna l'alta pressione con bel tempo prevalente, salvo un po' più di nubi sui settori alpini e prealpini di Nordest con occasionali piovaschi pomeridiani. Temperature molto miti. CENTRO: Pressione in aumento e tempo soleggiato e stabile su tutte le regioni salvo una locale parziale nuvolosità e qualche nebbia o foschia mattutina. Temperature in aumento e molto miti. SUD: Insistono molte nubi, piogge diffuse e temporali specie tra la Lucania e la Calabria. Piogge e schiarite altrove, più sole su Nord-Est Campania, Ovest Sicilia e Nord Puglia. Si parla molto della disoccupazione giovanile, problema scottante sì, ma fino a un certo punto. Difatti i più giovani hanno, in genere, il papino e la mammina che li aiutano; stanno molto peggio gli ultratrentenni aventi moglie e figli, i quali hanno perso il lavoro dopo una (spesso) ineccepibile carriera, tutto per colpa della difficoltà dei leader delle imprese a mantenere a galla la baracca o, dei (dolorosi) tagli operati dal governo! Mauro Mai Rieti Mi riferisco alla polemica sugli opuscoli diffusi dall'Unar tra i docenti delle scuole. Quegli opuscoli in teoria avrebbero dovuto educare alla diversità per combattere discriminazioni e omofobia, ma in realtà davano una lettura ideologica della famiglia. Si consigliavano le fiabe gay alle materne, problemini di aritmetica con personaggi omosessuali alle elementari, narrative e film transgender alle superiori, le parole padre e madre cancellate dai moduli, ecc. Per non parlare delle religioni che vengono considerate omofobe. In realtà il ministro Stefania Giannini non si è opposta alla distribuzione degli opuscoli per le proteste del Card. Bagnasco, caso mai ha recepito quelle di decine di migliaia di famiglie che minacciavano di ritirare i figli dalla scuola. L'educazione alla diversità va bene, ma deve essere concordata anche con le associazioni dei genitori e non solo con quelle gay. Ivan Devilno e.mail NORD: Prevalenza di bel tempo, ampiamente soleggiato, su gran parte delle regioni salvo addensamenti innocui su Alpi e Prealpi centro-orientali. Molto mite con massime sui 23/24˚ in pianura. CENTRO: Prevalenza di bel tempo su tutte le regioni salvo ultime nubi innocue tra l'Abruzzo e il Molise. Foschie mattutine sulle zone appenniniche. Caldo a Ovest durante il giorno. SUD: Prevale il bel tempo soleggiato ovunque salvo, al pomeriggio, qualche addensamento con isolati e brevi rovesci sui rilievi della Calabria. Clima mite e gradevole, primaverile. NORD: Prevale ancora il bel tempo stabile e soleggiato ovunque salvo qualche occasionale addensamento sulle Alpi con deboli rovesci specie sulla Valle d'Aosta e sull'Alto Adige. Molto mite. CENTRO: Bel tempo su tutte le regioni con cielo poco nuvoloso. Qualche nube sparsa innocua sui settori appenninici. Mite di giorno con 24˚ su Toscana, Lazio e Abruzzo, 21/22˚ altrove. SUD: Prevalenti condizioni di bel tempo con cielo poco nuvoloso su tutte le regioni salvo una parziale nuvolosità tra Sud Calabria e Est Sicilia. Molto mite fino a 24˚ in pianura. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ Direzione Generale Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www.system24.ilsole24ore.com PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www.websystem.ilsole24ore.com Modalità di pagamento: Abbonamenti nazionali 12 6 3 12 6 3 12 6 3 mesi: 6 giorni mesi: 6 giorni mesi: 6 giorni mesi: 5 giorni mesi: 5 giorni mesi: 5 giorni mesi: 4 giorni mesi: 4 giorni mesi: 4 giorni .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. .................................. Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano Numero verde 800-984824 versamento su C/C Postale n. 41953050 € 290 € 155 € 85 € 250 € 130 € 70 € 205 € 105 € 60 Bonifico banc. Unicredit s.p.a. Largo Angelo Fochetti 16, Roma IBAN: IT43B0200805346000500035665 MIN MAX ANCONA AOSTA BARI BOLOGNA Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al Fax 02.999.66.279 Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666 e-mail: [email protected] Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì) Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le copie dell’ultimo anno. € 3,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 11 8 13 11 11 6 9 15 5 10 17 20 17 21 20 14 22 23 18 22 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 10 13 7 7 10 10 9 11 12 10 Dati meteo a cura de iLMeteo.it,elaborazione grafica centimetri.it 21 18 18 11 23 19 22 20 23 23 22 Domenica 6 aprile 2014 SPECIALI Domenica 6 aprile 2014 23 Numero 115 @ commenta su www.liberoquotidiano.it SPECIALE GOLPE SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA a cura di Francesco Borgonovo - Alessio Di Mauro - Giuseppe Pollicelli Come organizzare un colpo di Stato di Ottavio Cappellani C’ Il ruolo fondamentale della donna nelle strategie eversive Camicie rosa della rivoluzione di Gemma Gaetani A nche nel colpo di Stato, regno, finora, del solo uomo, bisogna superare il maschilismo del passato e rispettare le quote rosa. Per un uso ottimale dell’ancella di Adamo a fini bellici e strategici, è necessario rintracciare le precipue potenzialità racchiuse nei vari tipi di donna. Poi, dare ad esse spazio ed incoraggiamento. L’universo femminile andrà suddiviso secondo canoni innovativi, al passo coi tempi e antisessisti. Facendo l’occhiolino anche alla semplificazione amministrativa, altro concetto clou di questi anni, le categorie saranno due. La prima è “Donne del tipo ‘cuscino in faccia’”. Sono quelle la cui unica utilità sulla Terra è essere copulate da morti di figa presi a calci nel sedere da donne belle, intelligenti e quindi esigenti, o da uomini fighi nei momenti di noia e vuoto per far fare esercizio riduttivo dello stress al proprio strumento procreativo. (...) segue in quarta pagina è un dilettantismo rivoltoso (soprattutto in Italia, dove il dilettantismo pare essere la regola in ogni campo) che negli ultimi fatti di cronaca ha sfiorato il modellismo: una motopala travestita da tank. Per chi volesse prendere il potere professionalmente LiberoVeleno offre questa settimana un Bignami del Colpo di Stato in 10 punti. Sono necessarie non più di duecento persone. Il modello Propaganda 2 è oggi superato, troppo debole nei confronti della magistratura, e accentuata capacità critica del popolo nei confronti dei media tradizionali (giornali e televisioni). 1) Esiste una profonda differenza tra Guerra Civile e Colpo di Stato. La prima è destinata a creare disordine. Il secondo invece instaura un nuovo ordine. È possibile, e anzi preferibile, prendere il potere con un Colpo di Stato senza passare per la Guerra. Data la presenza militare americana in territorio italiano è necessario innanzitutto contattare la Cia per un eventuale appoggio esterno (è facile, sezione Cultura di un qualsiasi consolato o ambasciata americana presente sul territorio). Mandare in avanscoperta un gruppo sacrificabile. Se dopo i contatti con la Cia il gruppo viene arrestato (con accuse false, solitamente) si renderà necessario procedere in autonomia. La Cia può 2) Stato reagirà staccandovi l’energia. Faranno il vostro gioco. La nazione resterà al buio. Inizieranno i disordini sociali. Pensaranno che il black out sia dovuto a voi. Esercito e Forze di Polizia non saranno in grado di reagire fino a quando non capirano “quale” ordine devono riportare in essere. Lo Stato reagirà riallacciando l’energia, ma a quel punto anche esso dovrà ammettere il Colpo di Stato in atto. Chiederà l’intervento delle forze armate. Le forze armate, a questo punto, saranno già state stoppate dalla Cia, che tutto tollera, tranne un potere che non sa mantenere l’ordine. Le forze armate, che non vogliono prendere ordini dalla Cia, non risponderanno né allo Stato né alla Cia. Passeranno dalla parte del popolo. A questo punto prendere contatti con il popolo e le Forze Armate. Il primo vi saluterà come liberatori. I secondi si metteranno al vostro servizio (senza Stato niente stipendio, ricordate che la carriera militare è un impiego al servizio del popolo). Proclamate un governo di transizione. Attuate le riforme indispensabili (magistratura elettiva all’americana, confederazione di regioni indipendenti, autonomia energetica). Indire nuove elezioni. Sedersi e aspettare se gli altri Stati riconosceranno il nuovo ordine, o se vi attaccheranno militarmente. (Riconosceranno il nuovo ordine, fidatevi). 6) All’internoetto rf e p l e d t i k il ista n o i s s e c e s utte t n o c o t e ven ni le istruzio essere utile, ma non è indispensabile. Ricordare che l’America si adatta elasticamente a qualunque potere in grado di garantire un ordine. Prendere il controllo delle comunicazioni è superato. Oggi è necessario prendere il controllo dei social. Facebook e Twitter hanno un responsabile italiano. Tentare di corromperlo. Se impossibile, sequestrarlo e prendere temporaneamente il controllo dei due social. 3) Incolla qui la tua fototessera 4) “Annunciare” il Colpo di Stato in atto, ancora prima di portarlo a termine, è fondamentale. Le istituzioni inizieranno a guardarsi l’un l’altra con sospetto. Inizieranno le prime defezioni. Il popolo sogna il Colpo di Stato, le Istituzioni, in casi del genere, desiderano riposizionarsi. Annunciare il Colpo di Stato a social unificati. Le televisioni continueranno le loro programmazioni senza accorgersi di nulla. Proclamate in rete festeggiamenti, scioperi, assemblee di piazza, invitate il popolo a uscire per le strade. Lo Stato sa che le comunicazioni sono fondamentali. Una volta preso possesso dei social lo 5) 7) 8) 9) 10) 24 SPECIALI Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il tweet di Renzi alla nazione La giornata di... Vladimir Putin #italiastaiserenissima 1 di Giuseppe Pollicelli di Simone Morano ORE 8.44 Legge un articolo di Repubblica in cui Concita De Gregorio si schiera contro una eventuale guerra in Ucraina: “Fare la guerra è come fare l’amore: spesso non sai nemmeno con chi la stai facendo. Fare la guerra è come fare l’amore: sono sempre gli uomini che vogliono farla. Fare la guerra è come fare l’amore: ti fa spendere un sacco di soldi, e non ne vale mai la pena. Fare la guerra è come fare l’amore: dopo, c’è gente che fuma”. ORE 8.47 Pensa che “fare la guerra è come leggere un articolo di Concita De Gregorio: dopo, ti penti sempre”. ORE 9.57 Chatta su Skype col suo amico Silvio Berlusconi. “Tranquillo, Vladimir, vincerai la guerra, anche perché i morti in trasferta valgono doppio”. “Ahah”. “L’importante è che non attacchi noi”. “No, Silvio, tranquillo. E anche se dovesse accadere, al massimo vi diremmo: «Ok, dai, vi concediamo di partire con 50mila uomini di vantaggio, visto che avete Renzi premier»”. “Beh, ma guarda che noi abbiamo anche le armi chimiche”. “Sì, ma per quanto tempo ancora potrà cucinare Antonella Clerici?”. “Ahah”. “No, penso che sarebbe una guerra di trincea, la nostra”. “Oh beh, allora vinceremmo: hai mai visto le buche che ci sono a Roma?” ORE 13.0 Intervistato dalla Gazzetta dello Sport (il quotidiano di cronaca rosa che se non esistessero le scommesse e Twitter avrebbe una foliazione di quattro pagine), spiega perché le Olimpiadi di Sochi sono state un successo: “Merito dello slogan «Son tutti Sochi col cu*o degli altri». Inoltre, tutte le nostre atlete hanno vinto senza fare ricorso a pratiche dopanti, e ne troverete conferma tra quattro anni, quando gareggeranno tra gli uomini”. Dimenticate anche le polemiche con l’Italia. “Sì, mi hanno detto che c’è stato un individuo vestito in maniera eccentrica e truccato da donna che ha attirato l’attenzione quando è venuto qui a Sochi. Luxuria? No, parlavo di Carolina Kostner”. ORE 18.01 Riceve una visita a sorpresa in casa da Ban Ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite. “Sa, io guardavo sempre i cartoni animati di sua sorella Sailor”, lo accoglie Vladimir con una battuta tipica del miglior cabaret russo. I due, a colloquio, si trovano d’accordo sui motivi per cui ora sarebbe necessaria una guerra tra Russia e Ucraina: 1) Un sacco di badanti italiane potrebbero andare ad assistere i vecchi ucraini; 2) Natasha Stefanenko ha promesso che, se vince la Russia, a fine stagione si spoglia; 3) Su Twitter impazza l’hashtag #ucrainastaiserena 4) Finalmente si capirà se si dice Ucràina o Ucraìna 5) Putin non vede l’ora di sentire ancora Tiziano Crudeli urlare “ANDRIY SHEVA SHEVCHENKO! ANDREINO L’HA MESSA!”. M algrado l’arresto, pochi giorni fa, di un gruppo di secessionisti determinati a compiere atti eversivi pur di ottenere l’indipendenza del Veneto dall’Italia, Matteo Renzi ha invitato il Paese a rimanere sereno. Anzi, di più. L’ultimo tweet del presidente del Consiglio recita addirittura: #Italiastaiserenissima. L’ottimismo di Renzi appare tuttavia eccessivo, soprattutto alla luce della scoperta, da parte di LiberoVeleno, di un vero e proprio manuale d’istruzioni in cui, oltre alla trasformazione di un trattore agricolo in un carro armato, sono descritte in maniera dettagliata altre inquietanti azio- ni terroristiche che i cosiddetti “venetisti” potrebbero accingersi a compiere. Lo scoop messo a segno dal nostro giornale ha inoltre portato alla luce l’esistenza di una vera e propria guida per realizzare il kit del perfetto secessionista veneto, quasi una sorta di supereroe serenissimo: un equipaggiamento che, come potrete vedere, rende a tal punto inavvicinabili dagli altri esseri umani da consentire una secessione non soltanto dall’Italia ma dal resto del mondo. Documenti che fanno correre un brivido nella schiena e che dovrebbero instillare qualche preoccupazione anche nel nostro premier. Dal manuale illustrato 2 3 4 5 kit del perfetto venetista 1 - Cappello e maglietta da gondoliere 2 - Maschera e mantello, il tradizionale travestimento veneziano Modificare una gondola seguendo lo schema riportato nella figura in modo da ricavarne un potente sottomarino da guerra 3 - Gatto randagio da portare sempre con sé come strumento di attacco e di difesa (in onore dei vicentini “magnagati”) 4 - Brasolara d’ordinanza da “tagliare” per rifocillarsi nelle pause dei lavori di taroccaggio del trattore (come da intercettazioni telefoniche) 5 - Pantaloni mimetici e stivali da zappatore modello “Tanko” Mettere in vendita palle di vetro con la neve, aventi per soggetto un sito di Venezia, da cui si sprigioni una sostanza velenosa che, diffondendosi nell’aria, provochi la morte di chi acquista il souvenir Costruire potenti bombe carta, da adoperare per azioni intimidatorie, utilizzando i modelli di pagamento della dichiarazione dei redditi SPECIALI Domenica 6 aprile 2014 25 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Secessionismo ruspante Gli A-Team della Laguna L di Adelmo Monachese a matematica non è un’opinione, la geografia a quanto pare sì. Ventiquattro separatisti veneti vengono arrestati per aver costruito un carro armato modificando un escavatore che, secondo loro, doveva servire per un’azione dimostrativa. I peggiori terroristi della storia: i primi a voler utilizzare a scopi militari un mezzo agricolo con una trovata alla A-Team (telefilm al quale devono essersi ispirati), mentre tutti i terroristi del mondo, attrezzati all’uso delle armi più moderne e micidiali che esistano, cercano di passare inosservati come poveri agricoltori. Se volevano dare vita ad una mossa eclatante con probabili sviluppi violenti, invece della ruspa-armata avrebbero potuto portare in piazza San Marco una vecchia stronza alla guida del Suv di suo marito e farle fare un’inversione a U. In un’intercettazione uno di loro si dice fiducioso dell’arrivo della mafia. Cosa si aspettavano? Forse il carburante per il trattore da guerra. Purtroppo per loro è stata sgominata l’organizzazione mafiosa-petrolifera della famiglia Cosentino. “Q8 sono io” diceva uno dei Cosentino, aumentando la confusione geografica: prima i criminali si sostituivano allo Stato, ora assumono lo status di ambasciata di altri paesi, nello specifico un emirato arabo in carne e ossa. Naturale poi che Google Street View faccia danni in giro per l’Italia. In questi giorni gli è stata recapitata una multa da un milione di euro risalente al 2010. Se Equitalia applicasse lo stesso criterio che applica ai comuni mortali, per una multa con due anni di ritardo sui pagamenti dovrebbe pignorare a Google tutta la sezione Immagini. La motivazione della sanzione, inoltre, potrebbe creare un precedente: le auto di Google hanno fotografato tutta l’Italia e gli italiani senza rispettarne la privacy, con questo criterio però dovremmo multare anche tutti i turisti cinesi. Il mondo è diventato troppo piccolo, e le missioni nello spazio si moltiplicano e con loro la confusione: una missione italiana ha trovato in Encelado, una delle più piccole lune di Saturno, un oceano potenzialmente capace di ospitare la vita. Visto che la missione è partita dalla Sapienza di Roma, se l’acqua si rivelerà potabile questo renderà l’oceano lunare una propaggine degli acquedotti di Roma? La scoperta ha attirato i complimenti dalla comunità scientifica internazionale ma rimane il dubbio che quelli della Sapienza non abbiano mandato un’esplorazione a 930.402.129.309 chilometri di distanza per cercare altre forme di vita ma altre forme di parcheggio. MILANI ITALIA di Maurizio Milani I I consili di Dragan Tuo criminale slavo di fiducija A mici, ma io dico: cosa c’è di più importante di libertà? Forse soldi. E prostituzione. E a essere proprio pignoli anche cilindrata di machina (mia BMW ha altisima). Però libertà entra sicuramente in prime cinque posizioni di cose più importanti di nostra breve e criminale vita. Tra popoli di est ci si intende, voi sapete. E’ per questo che io ho sempre subafitato mia cantina ad amici di Romania, Serbia, Albania, Moldavia… Solo a ungheresi io non ho mai subafitato perché loro sempre guarda filmini porno ad alto volume e vicini chiama polizia e poi è casino. Da pagine di LiberoVeleno io da mia solidarietà a grande popolo veneto di nord-est in rivolta: viva i serenissimi e viva la libertà cari letori! Anche ogi, come speso, io deve fare confesione. Prima di tuto mi volevo scusare con i pasegeri di ultima coriera abusiva che io ho organizato da Catanzaro a Timisoara. Camion si è fermato ad alteza di Slovenia e amici pasegeri hano dovuto spingere fino a Romania. Poi ancora io ameto: sì, ho aiutato ardenti e coragiosi indipendentisti di nordest. Io ho procurato tratore per tanko, dopo che ho lui rubato a coltivatori estensivi di marijuana turchi. Io ho procurato cannone di 12 milimetri che doveva esere montato su tanko, dopo che ho lui rubato in deposito cinese di razi abusivi di capodano. In efeti, e questo è grande gosip esclusivo, proietili di tanko erano formulati per saltare in aria e formare nell’aria un leone di S.Marco fucsia (altri colori cinesi non aveva, purtropo). E perché Dragan ha fato tuto questo? Sempre per amore di libertà! Ora che vedo loro in carcere, lacrima mi scende su guancia con barba incolta. Perché loro prigionieri di guera. Perché loro uomini senza machia e senza paura. Perché loro padri e madri di famiglia, amici, che lavora in picole-medie imprese sofocate da tase di governo italiano ladrone. E perché loro avevano me ordinato partita di fucili da Rusia che avrebe me frutato 30.000 sacchi, amici. E questo è l’amaro prezo di libertà. eri stavo dipingendo il tramonto. Ero per strada. Viene vicino un drogato con il cane. Mi fa: “Si ricorda Argo, il cane di Ulisse?”. Io: “E allora?”. Lui: “Questo è il 157 esimo erede in linea diretta del cane di Ulisse, lo vuole?”. Io: “Ok. Me lo dia, per il prezzo ci mettiamo d’accordo domani”. Lui: “Non c’è problema”. Appena è andato via ho preso il cane e sono andato al mio bar. Qui abbiamo fatto un tunnel che parte dal bar e arriva sotto i camerini della Scala. Sempre ieri siamo saltati fuori dal pavimento e abbiamo malmenato cantanti e ballerini del prestigioso teatro. Il Comune ci ha dato ragione. Infatti anche a noi sarebbe piaciuto fare quel lavoro lì, ma da bambini nessuno ci ha detto: “Ragazzi, se andate avanti a fare i cretini così senza esser di sinistra vi troverete a una certa età senza pensione e senza lavoro”. Traduzione: se fate i cretini (cioè i cabarettisti) fatelo dicendo di essere comunisti. Così diventerete miliardari. Altrimenti sarete ridotti a prendere 40 euro al pezzo su una rivista (LiberoVeleno) che è bella ma non bellissima. Anche perché non è di sinistra, se no era bellissima. 26 SPECIALI Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il ruolo fondamentale della donna nelle strategie eversive Camicie rosa della rivoluzione di Gemma Gaetani segue dalla prima pagina (...) Le “cuscino in faccia” saranno adoperate come proiettili umani per i carrarmati. Perfette anche le straniere (non si deve dimenticare il principio dell’integrazione, che giustamente le parifica alle italiane). Occhi a palla, orribili seni oblunghi come melanzane da cinque chili l'una che arrivano alle ginocchia già a vent’anni o piattumi toracici stile “tavola da surf”, panzone tali da essere scherzosamente soprannominate dagli amici della cumpa “più panza che manza”, manocce piccole e sudate, sorrisi da ebeti dementi su visi ottimi per farci pisciare il cane, nasi da scrofa, labbra così sottili che sembrano fessure di sportelli bancomat, orecchie tanto a sventola che potrebbero essere utilizzate come appendini per le borse al ristorante, culoni sformati, spalle cadenti e a triangolo, dentature ipertrofiche che la gente ne ferma per strada le portatrici chiedendo “Come cazzo hai fatto a infilarti in bocca il Colosseo??”: ogni difetto è buono per essere sfruttato. E, ringraziando Dio, è pieno di racchie che ne possiedono più d’uno! Come organizzarle, per un corretto uso? Facile. Dopo il setaccio sul territorio, il tramortimento a mezzo pistola elettrica, esse andranno trascinate alla base militare per i capelli, ammassate una sull’altra, rese vogliose come cagnoline in calore tramite massiccia somministrazione di ecstasy, infine posizionate nei camion di munizioni umane che affiancheranno i tanki al momento dell’attacco. Andranno sparate a raffica e, ovviamente, NUDE. In questo modo il nemico, durante l’assalto al palazzo del potere che si vuole espugnare, oltre l'offensiva d'un bombing di colpi che sono concretamente Aridatece Baffone Sanremo, servire colazioni, pranzi, cene. Abbigliate con uniformi ad hoc, come body con fessure capezzolari e guêpière, catsuit aperti e in rete, deliziosi vestitini da infermierine sexy e da segretarie molto maliziose, scarpe con tacchi a spillo altissimi (utili anche a ciecare gli occhi o pugnalare il cuore di eventuali e improvvisi infiltrati nemici), facilmente acquistabili nei sexy shop on line. A golpe avvenuto, poi, esse festeggeranno, in una fantastica mega orgia, i vincitori. Basta maschilismo! Perché la donna va trattata bene, anche nel coup d’État. di Giovannino Guareschi (a cura di Egidio Bandini) TURISMO IN ITALIA - No pasaran! materici, subirà un contemporaneo shock visivo-emotivo che gli farà soltanto urlare “Piovono cesse e sono eccitatissime! Scappiamo!”. Seconda categoria: le belle. Ad esse andrà il nobile compito di assistere i rivoluzionari, di supportare i Che Guevara nostrani nel miglior modo possibile. Splendide geishe, esse saranno impiegate, nell’accampamento militare, per eseguire massaggi alla schiena, bagni in tinozza con latte d’asina e spugne naturali, sventolamento di foglie di palme, intonazione di rilassanti canzoncine dei primi STORIELLE FISCALI - Hanno degli immobili: bisogna aumentar loro l’imposta sul reddito SETTIMANALE DI SATIRA AUTARCHICA Fondato da Francesco Borgonovo e Alessio Di Mauro COLLABORANO Egidio Bandini, Ottavio Cappellani, Gianni Caputo, Dragan, Gemma Gaetani, Flavio Gipo, LaFont, Walter Leoni, Giovanni Longoni, Michelangelo Manente, Maurizio Milani, Mauro Modenese, Simone Morano, Panif, Giuseppe Pellegrini, Giuseppe Pollicelli, Scronda, Mariateresa Stella CONTATTI [email protected] - twitter @liberoveleno Ida Magli, un manifesto per «Difendere l’Italia» Al «Photofestival» la personale di Virgilio Fidanza «Mentre gli scandali quotidiani e la frattura tra cittadini e istituzioni rendono più evidente la disgregazione del sistema politico italiano ed europeo, Ida Magli mette in luce il mutamento epocale che la nostra democrazia sta vivendo: la rappresentanza è morta, e ciò significa la fine dei vecchi partiti hanno fatto sprofondare l’Italia nella corruzione». Questo il contenuto di Difendere l’Italia, (Bur) nuovo libro-manifesto di Ida Magli. - In occasione dell’ottava edizione del PhotoFestival, circuito espositivo dedicato alla fotografia d’autore che coinvolgerà dal 29 Aprile al 16 Giugno 2014 le più importanti gallerie d’arte e gli spazi espositivi milanesi, FourPoints by Sheraton Milan Center ospiterà la personale di Virgilio Fidanza intitolata Shangai - il Bund - la Fotografia. L’inaugurazione è il 9 aprile. Il caso Il «libro sospeso», beau geste che salva l’editoria Come i «caffè pagati» della tradizione napoletana, si diffonde l’uso di donare volumi agli sconosciuti Una moda virtuosa acclamata da Twitter che realizza il sogno di Borges sul contagio della letteratura Il romanzo di Barbolini . CUORI DI CARTA A sinistra, libreria dalla raccolta fotografica di Richard Mansel per la serie «What Would be Your Perfect Home Library?». Sotto, copertina di David Golder romanzo di Irène Némirovsky, pubblicato nel 1929. In basso, una caricatura di J.L. Borges, ex bibliotecario e teorizzatore della condivisione libraria [web] ::: FRANCESCO SPECCHIA Accadde come in uno di quei racconti rarefatti di Paul Auster. Un piccolo bancario sconosciuto s’infila in una piccola libreria milanese - Il mio libro - in un giorno di pioggia. Chiude l’ombrello. Lustra gli occhiali appannati. E assiste alla presentazione di un volumetto di culto - David Golder , il capolavoro francese, colpo di sciabola di Irène Némirovsky-. Poi, soddisfatto, con un gesto lento, l’uomo passa alla cassa e compra il libro. In due copie. Sorride, un po’ imbarazzato, alla libraia: «Questo lo acquisto a condizione che domani lo regali a un cliente, a chi vuoi tu. Io ho deciso di regalarlo alla prima persona che sarebbe entrata in libreria e così è stato...». La «prima persona entrata» pochi istanti dopo è una sciura di una certa età. Una di quelle simpaticamente volenterose, che vagano un po’ spesate tra la jungla degli scaffali aggrappandosi allo sguardo del commesso. La sciura si ritrova il David Golder tra le mani inanellate, si commuove del gesto; e, a sua volta, acquista due copie di un altro libro, assicurandosi che venga donato ad un altro sconosciuto avviluppato anch’egli in quella potente catena di Sant’Antonio letteraria. E così, da una settimana, in quella piccola libreria milanese, talmente minuscola da essere ribattezzata «la scatola di lillà» per le sue pareti catarifrangenti, frotte di lettori compulsivi, o di flaneur della carta stampata, o di semplici passanti, possono essere omaggiate di un libro pagato da un precedente, generoso, cliente. E senza sentirsi in dovere di ricambiare. Anche se, in realtà, dopo ricambiano sempre. Dice Cristina Di Canio, proprietaria di Il mio libro: «Quel giorno l’ho passato a fare da tramite per scambi di libri fra sconosciuti e ho pensato all’hashtag. Ora so che altre librerie lo stanno adottando, benvenga. Da quel mercoledì al sabato ho venduto molti libri sospesi, una primavera della carta». In sei giorni, dunque, i libri passati di mano in mano, con questo sistema di munifica matrice partenopea, sono stati oltre cinquanta. Il quotidiano Italiaoggi segnala che «è proprio come il caffè sospeso, ma la differenza principale è che Il mio libroha creato un hashtag (la parola chiave su Twitter) diventato un esempio di marketing virale. #librosospesoè apparso fino a due giorni fa in 1.099 tweet in appena sette giorni di esistenza, e ha avuto oltre 3 milioni di impression: è comparso 3 milioni di volte nelle timeline degli utenti. In un momento in cui la crisi ammazza l’acquisto, e in cui le librerie soprattutto indipendenti si liofilizzano; e in un Paese dove i libri sfornati all’impazzata ed invenduti servono ormai a rimpolpare il business della resa per i soli distributori; be’, questo è un evento incoraggiante. Un virus benefico. Che rimanda, per certi versi, all’utopia della letteratura condivisa di J.L.Borges. Il quale Borges, bibliofilo incallito, (nel 44 scrisse, come tributo ai libri sui libri La Biblioteca di Babele: «...a rigore, basterebbe un solo volume, di formato comune, stampato in corpo nove o in corpo dieci, e composto d'un numero infinito di fogli infinitamente sottili») era pure bibliotecario della biblioteca di Buenos Aires. E riteneva che i libri dovessero essere divorati, scorticati, inalati anche e soprattutto dal popolo, dalla povera gente che non poteva acquistarli. E l’idea del «libro sospeso» è da applauso, potrebbe salvare l’editoria. È fascinosa, anche soltanto per chi - come il sottoscritto - vivrebbe le sue confuse giornate tra risme di carta gioiosamente impilate in scaffali con la mansione di lettini da psicanalisi. Qui non si danno i libri gratis. Te li pagano persone di cui non sai nulla. Di cui non hai mai visto il volto, ignori i gusti, non conosci speranze e delusioni, nè opinioni politiche. Ma si parte sempre dal concetto che chi ami i libri sia comunque abitato da una buona coscienza. Tra l’altro, questa non è un’iniziativa nuovissima. Era nata, anni fa, dalla Libreria Ex Libris Cafè di Michele Gentile a Polla, provincia di Salerno. Ma in quel caso si poteva arrivare al donatore, con la stessa fregola dei bambini adottati alla ricerca del padre naturale. Il «donatore» acquistava due libri, uno per sé, l'altro per un ragazzo «sconosciuto dai 10 ai 18 anni». Il libro acquistato era consegnato dal libraio a un ragazzo che si doveva recare in libreria nei successivi sette giorni. Se il donatore voleva sapere a chi fosse andato il volume «sospeso», poteva chiedere alla libreria, di persona o per mail. Una trafila abbastanza complicata. Meglio non sapere chi ha maneggiato il libro che ti apre il sorriso. Meglio sperare che il contagio si diffonda.. La fine del mondo inizia a Modena tra follie e calambour ::: PIER MARIO FASANOTTI Signori miei, che baraonda. Sullo sfondo c’è l’ideadella finedelmondo, cheproduce squassamento di situazioni e di persone. In ogni caso in questo singolare ultimo romanzo di Roberto Barbolini, si muovono, disarticolati come marionette teatrali, più personaggi, veri, inventati, morti e viventi di quanti si aggirino nel saliscendi dell’inferno e purgatorio danteschi. A confronto la periferia di Dubai pare il palio di Siena. Nel romanzo L’uovo di Colombo(Mondadori, 268 pagine, 19 euro), Barbolini, definito dalla critica «il Fellini della scrittura», corre senza freni, obbediente solo alla cinghia lessicale, dottissima ed elegante: battute, sferzate tipicamente di marca emiliana, situazioni in agguato, schiettezze spadellate in faccia. Del resto l’autore è fatto così, capace di interrompere un proprio eloquio per dare fiato a un calembour che lo acchiappa all’instante. Aria di disfacimento dei costumi, luoghi comuni sparati a raffica: impossibile ignorarli. Contro le meschinerie paraculturali di una cittadina, Modena, pur sua città, assurta a emblema dell’Italia che si sta immeschinendo e blatera copioni triti dietro maschere consunte. La prima pagina del romanzo, antiminimalista e picaresco, è dedicata all’arrivo della star più ambita in quanto è così difficile averla tra i mortali curiosi, affamati e pure da giganti scomparsi come Luciano Pavarotti. È lo scrittore Eugenio Blafardi, alias Michele Odasi, in incognito. Quel che fa notare è la straordinaria somiglianza con l’attore David Niven, senza il marchio dei baffetti sottili. «Il vampiro arrivò in città» inizia Barbolini «Alto dinoccolato, elegante… con un vago accetto transilvanico». Il portiere gli indica l’ascensore. Lui rifiuta e sale le scale portandosi dietro una Samsonite di pelle consunta. Poi scompare. Si farà vedere nel mercato della piazza grande. Invisibile inizio di una catastrofe che arriva da due direzioni. Dal cielo, con i colombi che saettano come stukas, lanciando bombe stupide, e dal sottosuolo così poco dostoievskijano. Con una tale sovrabbondanza di comparse questo affresco-romanzo pare deragli. Ma il baricentro è forte. Si gonfiano le vene dell’invidia. Contro «gli scrittorelli italiani». Ma perché tanto successo? si chiede il sindaco, perché gli italiani sono così pomposi? Annota Barbolini, che talvolta depone la frusta: «Il punto è proprio questo: l’eterna psicologia dongiovannesca dei latini, che annusano ovunque odor di femmina». Inesorabile la vendetta dei colombi, ma soprattutto la rivincita delle fogne: la merda che avanza, a ritmo dannunziano: «E verrà il giorno che una pioggia di merda dai tetti di questa città scatenerò l’Apocalisse...». 28 SPETTACOLI Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it FANTASY AL POTERE Tutti pazzi per il Trono di Spade «Ma nessuno sa cosa succederà» L’attesa è finita: dal 9 aprile su Sky Atlantic il 4° capitolo della saga insanguinata I protagonisti in Italia: «Un trionfo di pubblico perché racconta l’avidità umana» I tre protagonisti de «Il Trono di Spade» in visita a Milano: Liam Cunningham (Davos Seaworth), Sophie Turner e Maisie Williams (rispettivamente Sansa e Arya Stark) [web] ::: TOMMASO LABRANCA Il fantasy è un genere narrativo simile alla musica metal o all’Arte Povera: o ci sei dentro o non riuscirai mai a recepire le emozioni di una saga, capire i significati di una sedia rovesciata e, soprattutto, distinguere le differenze in un monoblocco di chitarre elettriche sferraglianti. Per i profani, il fantasy si riduce a lotte sanguinose nelle brume tra gente vestita di pelliccia con nomi impossibili da pronunciare, mentre in cielo svolazza almeno un dragone. Se si compie un passo in più e si supera questa visione superficiale si potrà finire ammaliati da questi racconti infiniti che si distendono anche in quadrilogie per un totale di migliaia di pagine. E anche di stagioni televisive. Del Trono di Spade, per esempio, tratto dal ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco scritto da George R. R. Martin, sono previste otto stagioni. Tre sono già andate in onda con un buon seguito, la quarta inizierà il 9 aprile sul nuovo canale Sky Atlantic, trasmessa in contemporanea con l’America. L’hanno presentata a Milano qualche giorno fa tre dei molti protagonisti di questo lavoro corale, Liam Cunningham, che interpreta Davos Seaworth, Sophie Turner e Maisie Williams, sorelle nella fiction, rispettivamente Sansa e Arya Stark. Grande attesa L’attesa dei fan è simile sui due lati dell’Atlantico e nessuno sa cosa potrà accadere. Poche sono le notizie trapelate e del tutto marginali ai fini della storia. Come il nome della band musicale che viene scelta per un cameo in ogni stagione. L’anno scorso toccò a Will Champion, il batterista dei Coldplay, quest’anno agli islandesi Sigur Rós. «La produzione fa di tutto per evitare che si possano diffondere notizie sulla sceneggiatura e gli spoiler che qualcuno mette in giro sono sempre inaffidabili. Inoltre è inutile basarsi sui libri, in quanto Martin non ha ancora finito di scrivere la sua saga. I suoi spunti sono sviluppati da una squadra di sceneggiatori», precisa Cunningham. Maisie va oltre: «Quando i fan mi fermano per strada e mi chiedono cosa succederà negli episodi futuri io rispondo che non lo so. Perché nessuno di noi legge la sceneggiatura completa, ma solo le parti che ci riguardano. Ignoriamo del tutto cosa è stato fatto dagli altri attori in location lontanissime tra loro come possono essere la Croazia, l’Islanda e Malta. E poi io non ho nemmeno letto i romanzi di Martin, anche se a grandi linee so cosa raccontano». La ragazza è giustificata anche dal fatto di essere giovanissima, Gwendoline Christie nel ruolo di Brienne di Tarth [web] Nel cast del terzo capitolo E la Christie finisce negli Hunger Games Passa da un fantasy all’altro Gwendoline Christie, l’attrice che ha interpretato Brienne di Tarth, l’imponente guerriero de Il Trono di Spade, e che ora farà parte del cast dell’ultimo episodio della saga di Hunger Games. Il ruolo era stato inizialmente assegnato all’attrice Lily Rabe, che ha dovuto farsi da parte a causa di altri impegni professionali. Ora, Christie assumerà la parte del comandante di Lyme, un leader della ribellione proveniente dal Distretto 2 che ha vinto un’edizione passata degli Hunger Games. Alta e forte, Christie sembra ricoprire perfettamente i panni del feroce comandante. Hunger Games: Il Canto della Rivolta (in inglese Mockingjay), scritto da Danny Strong e diretto da Francis Lawrence, uscirà diviso in due parti rispettivamente il 21 novembre 2014 e il 20 novembre 2015. Il regista Francis Lawrence ha iniziato a girare i due film di Atlanta nel mese di settembre e concluderà entro la primavera nei pressi di Parigi e Berlino. Nel frattempo, Lionsgate si sta battendo per sostituire il grande e compianto Philip Seymour Hoffman (che interpretava il ruolo del capo stratega Plutarch Heavensbee) con degli effetti compiuterizzati. compirà 17 anni a giorni, e il ciclo di Martin ha dei momenti non proprio per educande, essendo molto esplicito in certi momenti di sesso e violenza. Ma sarebbe folle volerne concentrare qui la trama. Mondo immaginario Diciamo solo che siamo in un mondo immaginario suddiviso in due continenti. Nella parte occidentale di questa terra, nella capitale chiamata Approdo del Re, c’è il Trono di Spade la cui conquista è causa di lotte tra le grandi famiglie, soprattutto i Lannister,iBaratheone gli Stark. Non ci sono confini chiari tra amici o nemici, buoni o cattivi. Come in un governo di grandi alleanze le cose cambiano ogni giorno, soprattutto in seguito ai matrimoni tra membri delle diverse famiglie. Al punto che la prima stagione della serie era stata lanciata in America con lo slogan «I Sopranos nella Terra di Mezzo». «Per qualcuno nel serial ci sono fin troppi matrimoni», risponde Cunningham. «Non posso anticipare se ve ne saranno anche in futuro. Ma sono sempre divertenti. In Irlanda diciamo che ogni banchetto di matrimonio serve a farne nascere altri». Perché Liam Cunningham è irlandese e mi mostra anche il passaporto quando, con una gaffe, lo prendo per americano. «Non ho nulla contro gli americani. Ne ho conosciuti anche di degni. Circa quattordici», chiosa con umorismo alla Wilde. Però ha lavorato con gli americani per la realizzazione di questa serie che, come tutto il fantasy, pur non avendo alcuna precisa collocazione temporale, fa pensare al Medio Evo, un periodo che negli Usa non conoscono molto bene. E lui, attore europeo, si è dedicato a una preparazione storica prima di girare? «Gli americani hanno un’idea stravolta di Medio Evo, come ha dimostrato Walt Disney nei suoi film pieni di castelli del tutto inventati», dice Cunningham. «Prima di affrontare le mia parte, non ho voluto assolutamente leggere niente sul periodo. Perché il fantasy non è ambientato nel Medio Evo, è astorico pur essendo eterno in quanto racconta quelle lotte che nascono dall’avidità umana verso il potere. Cose raccontate da sempre, dalla tragedia greca a Shakespeare fino alle attuali storie ambientate a Wall Street». Questa componente di gioco crudele per la conquista del trono si è persa nel passaggio dal titolo originale, The Game of Thrones, a quello italiano in cui il riferimento a un trono di spade fa pensare a un mondo tutto maschile. Che ne pensano due delle protagoniste femminili, come le sorelle Stark? Terribile vendetta «Non è proprio così», risponde ancora una volta Maisie Williams, mentre Sophia Turner continua silenziosa a divorare patatine. «Non credere che nella storia ci siano solo uomini che combattono mentre le donne se ne stanno alla finestra ad attenderli. Arya, il mio personaggio, era ancora molto piccola nella prima stagione, crescendo si è caricata sempre più di odio verso i Lannister e pronta a consumare la sua vendetta. Arya è un maschiaccio, una ribelle. È stata la prima bambina ad avere ucciso una persona in tutta la saga. È una che sin da piccola ha vissuto in mezzo a gente che lotta e si odia. E io stessa sul set devo sempre essere cupa e imbronciata, SPETTACOLI Domenica 6 aprile 2014 29 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Lo scrittore ispiratore della serie tv IL NUOVO TOLKIEN Due milioni di copie vendute solo in Italia Ora George R.R. Martin lancia un prequel ::: TOMMASO LABRANCA concentrata sul mio obiettivo vendicativo. In ogni scena sono impegnata a litigare o a gridare con qualcuno. Tanto che a volte mi domando: “Ma mi farete ridere prima o poi?”». La risposta, ammesso che ve ne sia una, non si può dare. L’im- perativo su tutti i forum mondiali dedicati al Trono di Spade è sempre lo stesso: chi sa, non parli. Tra le tante decapitazioni, le uccisioni, le battaglie e i fiumi di sangue che scorrono nella serie, lo spoiler resta il crimine più grave. L’attesa quarta stagione del suo lavoro più celebre inizierà il 9 aprile su Sky Atlantic, ma George R.R. Martin ha tutto per essere i fan del ciclo che attendono queste nuove uno scrittore di fantasy esemplare: è prolisso, puntate troveranno una doppia soddisfazioimmaginifico al punto da inventarsi un in- ne anche in libreria. Mondadori, in occasiotero mondo allo stesso tempo così vicino e ne dell’evento televisivo, pubblicherà il così distante dal nostro, quarto tomo delle e un’aria da gnomo, Cronache del ghiaccio degna della copertina e del fuoco, saga cui di un disco dei Gentle Martin lavora dall’iniGiant, band britannica zio degli anni 90, bendi prog, stile musicale ché il primo episodio che ha avuto sempre sia stato pubblicato stretti legami con il nel 1996. Fu proprio il fantasy. Martin è la quarto volume, uscito mente che ha creato il nel 2005 e intitolato A ciclo Le cronache del Feast for Crows, a far ghiaccio e del fuoco da esplodere il fenomeno cui è stata tratta la traMartin, portandolo al sposizione televisiva Il primo posto delle clasTrono di Spade, alla sifiche editoriali. La cui sceneggiatura colversione italiana di quel labora, modificando libro fu pubblicata da la trama dei suoi stesMondadori in due volusi libri, aggiungendo e mi distinti, Il dominio togliendo personaggi. della regina, nel 1996, e Martin è nato coL’ombra della profezia, me sceneggiatore tenel 1997. Allo stesso levisivo e ha firmato tempo, l’8 aprile arriveanche alcuni episodi rà in libreria un testo di di una serie di culto Martin inedito da noi, Il come The Twililight Uno del libri di George R.R. Martin [web] cavaliere dei sette regni, Zone, da noi tradotta (Mondadori, 336 pagine, come Ai confini della realtà. Nonostante le 18,50 euro). Si tratta di un vero e proprio prenumerose richieste, si era sempre opposto a quel delle Cronache che potrà però essere una riduzione cinematografica della sua letto senza problemi anche da chi non coopera proprio perché i tempi ridotti di un nosce il resto della saga. film lo avrebbero costretto a tagliare troppo. Il libro era atteso da anni dai «martiniani», La televisione, invece, gli ha dato la possibi- ovvero i molti fan italiani dello scrittore amelità di distribuire il suo racconto in un pro- ricano che nel nostro Paese ha venduto oltre getto che alla fine sarà lungo 80 ore. due milioni di copie. History Channel: i divieti della Bibbia Non tatuarsi, non mangiare frutti di mare, non dedicarsi all’astrologia e che la donna non si vesta da uomo. È la Bibbia a stabilirlo. Secondo alcune interpretazioni religiose la Bibbia contiene ben 2 mila norme di vita da rispettare. «Come Bibbia comanda», una serie attraverso la quale scopriremo le regole e i divieti più curiosi dettati nelle Sacre Scritture, sarà in onda da domani 7 aprile ogni lunedì alle 22 su History, canale 407 di Sky. Angelus e visita pastorale: Papa in diretta su Tv2000 Tv2000, in collaborazione con il Ctv, seguirà tutti gli appuntamenti più importanti e le celebrazioni presiedute da Papa Francesco. Oggi domenica 6 aprile, in diretta da Piazza San Pietro, andrà in onda alle 12 la recita dell’Angelus. Mentre nel pomeriggio sarà trasmessa in diretta la visita pastorale alla Parrocchia romana San Gregorio Magno alla Magliana, a partire dalle ore 17.45. E mercoledì, come di consueto, Tv2000 trasmetterà da Piazza San Pietro l’Udienza Generale di Papa Francesco a partire dalle 9.40. 30 Domenica 6 aprile 2014 PALINSESTI Domenica 6 aprile 2014 RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.30 7.25 8.00 6.00 7.55 7.10 7.05 7.25 7.55 7.55 10.00 10.30 10.55 12.00 12.20 13.30 14.00 16.10 16.15 16.55 18.50 20.00 20.35 20.40 21.25 21.30 23.35 0.40 1.05 UnoMattina In Famiglia. Buongiorno Benessere - Tutti i colori della salute "Ospite Fabrizio Frizzi" A sua immagine Dalla Chiesa Sant'Anna in Sala Consilina (Salerno) Santa Messa Da Piazza San Pietro Recita dell'Angelus Linea verde "Tra Ventimiglia e Nizza" TG1 L'Arena. Condotto da Massimo Giletti Che tempo fa TG1 Pole Position Automobilismo, Mondiale Formula 1 2014 Da Sakhir Gran premio del Bahrain: gara (Diretta) L'eredità. Condotto da Carlo Conti TG1 Rai TG Sport Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Carosello Reloaded Prima tv Un medico in famiglia 9 "La guerra dei pop-corn" "Il colpo della strega" con Lino Banfi Speciale TG1 Settimanale del TG1 TG1 Notte XXI Secolo -Testimoni e protagonisti 8.15 9.05 10.30 11.30 13.00 13.30 13.40 13.45 15.40 17.05 17.10 18.10 18.50 19.35 20.30 21.00 21.45 22.40 1.00 1.20 1.50 Lassie "La civetta" "L'inferno" con Tommy Rettig Voyager Factory Il nostro amico Charly "Poesia e verità" "Arco e Napoleone" con Ralph Schicha Cronache animali Mezzogiorno in famiglia. TG2 TG2 Motori Meteo 2 Quelli che aspettano Quelli che il calcio. Condotto da Nicola Savino con Massimo Caputi, Daniele Tombolini, Ubaldo Pantani TG2 L.I.S. - Meteo 2 RaiSport Stadio Sprint Rai Sport 90° Minuto Automobilismo, Mondiale Formula 1 2014 Da Sakhir Gran premio del Bahrain: gara (Sintesi) Countdown "Una caduta mortale" con Sebastian Ströbel TG2 - 20.30 Prima tv N.C.I.S. "Anton e Marie" con Mark Harmon Prima tv Hawaii Five-0 "Felice Giorno del Ringraziamento" con Alex O’Loughlin La Domenica Sportiva «Calcio e Formula 1» TG2 Sorgente di vita Meteo 2 9.45 10.40 11.10 11.30 12.00 12.25 12.55 13.25 14.00 14.30 15.00 15.05 17.05 19.00 20.00 20.10 22.45 23.45 23.55 L'amore segreto di Madeleine (Drammatico, 1950) con Ann Todd, Norman Wooland, Ivan Desny. Regia di David Lean. Correva l'anno TeleCamere. Condotto da Anna La Rosa. Regia di Fabrizio Borelli TGR Estovest TGR RegionEuropa TG3 TGR Mediterraneo Rai Educational 12 Idee per la crescita Fuori Quadro "Pericolo, paura e catastrofe" TG Regione - TG3 In 1/2 h. Condotto da Lucia Annunziata TG3 L.I.S. Le "Classiche del Nord" Ciclismo, Giro delle Fiandre 2014 (Diretta) Kilimangiaro - Come è piccolo il mondo TG3 - TG Regione Blob Che tempo che fa "Ospiti Novak Djokovic, Paolo Nutini, Giovanni Toti, J-Ax, Diodato, Flavio Caroli". Condotto da Fabio Fazio con Filippa Lagerback. Novità Glob Diversamente italiani "Prima puntata". Con Enrico Bertolino TG3 TG Regione 8.00 8.45 8.50 10.10 10.20 11.30 12.00 13.00 13.40 14.00 18.50 20.00 20.40 21.10 23.15 0.15 0.45 Prima Pagina Traffico Meteo.it TG5 Mattina TGCom Le frontiere dello spirito Speciale: Rodolfo Valentino, la leggenda La vita dei mammiferi Le storie di Melaverde Melaverde TG5 - Meteo.it L'arca di Noè Domenica Live. Condotto da Barbara d’Urso Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti TG5 - Meteo.it Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo Matrimonio a Parigi (Commedia, 2011) con Massimo Boldi, Anna Maria Barbera, Enzo Salvi. Regia di Claudio Risi. TGCom - Meteo.it (all'interno) Grande Fratello Riassunto TG5 Notte Rassegna Stampa Meteo 5 Paperissima Sprint. Condotto da Juliana Moreira con il Gabibbo (Repl.) 8.35 8.55 10.35 12.25 13.00 14.00 14.25 16.35 18.30 19.00 21.30 0.30 Til Death - Per tutta la vita con Brad Garrett Tom & Jerry Scooby-doo: L'isola degli zombi (Animazione, 1998) Regia di Jim Stenstrum. Air Bud 4 - Una zampata vincente (Commedia, 2002) con Jeffrey Ballard, Jason Briden, Jay Brazeau. Regia di Robert Vince. Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset - XXL Grande Fratello Due fratelli (Avventura, 2003) con Guy Pearce, Freddy Highmore, JeanClaude Dreyfus. Regia di Jean-Jacques Annaud. Animals United (Animazione, 2010) Regia di Reinhard Klooss, Holger Tappe. Studio Aperto Meteo.it La mummia (Avventura, 1999) con Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah. Regia di S. Sommers. Lucignolo 2.0. Condotto da Marco Berry, Enrico Ruggeri The Cave Il nascondiglio del diavolo (Horror, 2005) con Cole Hauser, Morris Chestnut, Eddie Cibrian. Regia di Bruce Hunt 8.25 9.25 10.00 10.50 11.30 12.00 13.00 13.55 14.35 15.35 18.55 19.35 20.30 21.15 23.15 23.20 1.50 TG4 Night News Mediashopping Zorro "Un cavallo per Miguel" con Duncan Regehr Magnifica Italia I Santi Lo splendore del divino nel quotidiano Dalla Chiesa delle Anime Sante L'Aquila Santa Messa Pianeta mare TG4 - Meteo.it Pianeta mare Ricette all'italiana Donnavventura Zorro "Le meraviglie del progresso" con Duncan Regehr Quella sporca dozzina (Guerra, 1967) con Charles Bronson, Donald Sutherland, Ernest Borgnine. Regia di Robert Aldrich. TG4 - Meteo.it Il segreto Tempesta d'amore Prima tv La Bibbia “Il tempo dell'esilio" "Il Messia" Con Keith David, Darwin Shaw CineFestival R4 L'agguato (Drammatico, 1996) con Alec Baldwin, James Woods, Virginia Madsen. Regia di Rob Reiner. Con Keith David, Darwin Shaw TG4 Night News CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE SATELLITI FILM SPORT TELEFILM Rai 4 Rai 5 19.15 Yuppies 2 Con Christian De Sica SCC 19.20 East is East SCU Con Om Puri 19.25 Hotel Transylvania SCF 19.30 10 regole per fare innamorare Con Vincenzo Salemme SCH 20.40 Zenon, la nuova avventura Con Kirsten Storms DY 21.00 Scusa, mi piace tuo padre Con Hugh Laurie SCP 21.00 The Grey Con Liam Neeson SCM 21.00 Agorà Con Rachel Weisz SCU 21.00 Infelici e contenti Con Renato Pozzetto SCC 21.00 Cercasi disperatamente tribù Con Richard Dreyfuss SCF 21.10 La memoria del cuore Con Rachel McAdamsSCH 21.10 Faster Con Dwayne Johnson SC1 22.40 Closer SCP Con Jude Law 22.40 Miracolo di una notte di inverno Con Hannu-Pekka Björkman SCF 22.45 Occhio alla Perestrojka SCC Con Jerry Calà 22.55 Elysium Con Matt Damon SC1 23.00 Gone Baby Gone Con Casey Affleck SCM 23.00 Killer Elite Con Jason Statham SCH 19.30 Sollevamento pesi, Europei 2014 Da Tel Aviv 62 kg Uomini (Dir.) ES 20.00 Rubrica sportiva Sky Calcio Prepartita (Diretta) SP1 20.20 Basket, Serie A 2013/2014 EA7 Emporio Armani Milano- Acqua Vitasnella Cantù (D)RS1 20.30 Automobilismo, Ferrari Challenge 2014 Monza: Trofeo Pirelli Gara 2 (Replica) SP2 20.45 Calcio, Serie A 2 013/2014 32a giornata Parma Napoli (Diretta) SP1 20.45 Biliardo, Snooker China Open 2014 Da Pechino Finale (Differita) ES 21.00 Golf, US PGA Tour 2014 Shell Houston Open: giornata finale (Dir.) SP3 21.30 Basket, NBA 2013/2014 Los Angeles Clippers Los Angeles Lakers (Diretta) SP2 21.20 Strega per amore "Roulette russa" FR 21.35 I fantasmi di casa Hathaway "Un pauroso pigiama party" NCK 21.50 I Jefferson "Former Neighbors" FR 21.55 Anthology Criminal Minds "All'inferno e ritorno" FC 22.00 I fantasmi di casa Hathaway NCK 22.00 Castle - Detective tra le righe "Il viaggiatore del tempo" FL 22.00 Life Bites DY 22.25 I Jefferson FR "Jenny's Low" 22.25 The Sleepover Club DY 22.25 Agents of S.H.I.E.L.D. F "Il pozzo" 22.50 Anthology Criminal Minds "Senza nome, senza volto" FC 22.50 The Sleepover Club "L'uccellino in gabbia" DY 22.55 Grey's Anatomy "Qualcuno che una volta conoscevo" FL 21.10 Dexter "Chimica" "Argentina" con Michael C. Hall 23.15 Fearless (Azione, 2006) con Jet Li, Shido Nakamura, Betty Sun. Regia di Ronny Yu. 21.15 Indagine su Giorgione 22.20 Cool Tour Arte. Condotto da Michela Moro 23.10 Io non sono qui (Musicale, 2007) con Christian Bale. Regia di Todd Haynes. LEGENDA C CN D ES DY Cult Cartoon Network Discovery Chan. HD Eurosport HD Disney Channel HD DOCUMENTARI RAGAZZI 20.55 Prima tv Cosmos. Odissea nello spazio "La percezone NGC dell'universo" 21.00 Enigmi alieni "Reliquie extraterrestri" THC 21.30 Marchio di fabbrica D 21.55 Novità - Prima tv Stupidi al quadrato "Cavalcate pazze" NGC 21.55 Enigmi alieni "Il pianeta rosso" THC 19.25 19.30 19.35 19.55 20.15 20.20 20.40 21.00 21.25 21.30 21.55 Adventure Time CN Spongebob NCK I Simpson F NCK Spongebob Lo straordinario mondo di Gumball CN Spongebob NCK CN Regular Show I Simpson F American dad F Lo straordinario mondo di Gumball CN Adventure Time CN Canale disponibile anche in alta definizione F - FR Fox HD - Fox Retro FC Fox Crime HD FL Fox Life MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon NGC SC1 SCC SCF SCH National Geo.HD Cinema 1 HD Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD SCM Cinema Max HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 21.15 Eco della Storia 22.15 Crash - Contatto impatto convivenza Rai Movie 21.15 Cinderella Man Una ragione per lottare (Drammatico, 2005) con Russell Crowe. Regia di Ron Howard. 23.35 Trappola d'amore (Drammatico, 1994) con Richard Gere, Sharon Stone. Regia di Mark Rydell. Cielo 21.15 Ciclo fenomeni virali 40 Days and Nights (Azione, 2012) con Alex Carter. Regia di Peter Geiger. 22.45 Stop & Gol Night Iris 21.05 Power - Potere (Drammatico, 1986) con Richard Gere, Julie Christie. Regia di Sidney Lumet. 23.05 Onora il padre e la madre (Drammatico, 2007) con Philip Seymour Hoffman. Regia di Sidney Lumet. 10.00 10.55 11.40 13.30 14.00 14.40 16.40 18.10 20.00 20.30 21.10 21.30 0.00 31 Omnibus. Condotto da Andrea Pancani, Alessandra Sardoni L'aria che tira Il Diario. Condotto da Myrta Merlino Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Repl.) Condominio (Commedia, 1990) con Carlo Delle Piane, Leda Lojodice, Ottavia Piccolo. Regia di Felice Farina. TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Draquila - L'italia che trema (Documentario, 2010) Regia di Sabina Guzzanti. The District "Un giovedì da eroi" "Inverno russo" con Jonathan LaPaglia L'ispettore Barnaby con Neil Dudgeon TG La7 Crozza nel paese delle meraviglie. Condotto da Maurizio Crozza Fuori gabbia. Condotto da Gianluigi Paragone (Dir.) La Gabbia. Condotto da Gianluigi Paragone (Dir.) Fast Food Nation (Drammatico, 2006) con Greg Kinnear, Wilmer Valderrama, Esai Morales. Regia di Richard Linklater. CLASS TV Class TV (Canale 27 del digitale terrestre) 16.00 Capital. La Sfida. Condotto da Claudio Gallone 19.00 Law & Order con Sam Waterston 20.40 Il cavaliere elettrico (Commedia, 1979) con Robert Redford. Regia di Sydney Pollack. Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 16.45 Art TV 18.00 Sapori&Profumi 21.40 My Tech Class Horse (Canale 221 di Sky) 20.05 Special Class: Saut Hermès 20.50 CSI 5* Casas Novas La Coruna CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 21.15 The Big Bang Theory "La topologia del sospensorio" "La sublimazione barbarica" con Johnny Galecki 22.05 Mom 23.00 Due uomini e mezzo "Solo tre parole" "Manipolazione e incubazione" con Charlie Sheen 21.15 Prima tv Covert Affairs "Il prigioniero" con Piper Perabo 22.00 Revolution "Tre amici" con Tracy Spiridakos 22.50 Grimm "El Cucuy" con David Giuntoli 23.40 Covert Affairs "Il prigioniero" con Piper Perabo 21.15 Prima tv The Originals "Il nuovo re" con Joseph Morgan 22.05 Pretty Little Liars "Lo specchio ha tre facce" con Lucy Hale 22.55 Parenthood "Un viaggio per mamma" con Peter Krause Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.15 Shutter Island (Thriller, 2009) con Leonardo Di Caprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley. Regia di Martin Scorsese. 23.35 Nemico Pubblico n.1 L'ora della fuga (Thriller, 2009) con Vincent Cassel, Mathieu Amalric. Regia di Jean-François Richet. 21.15 Evita (Musicale, 1996) con Madonna, Antonio Banderas, Jonathan Pryce. Regia di Alan Parker. 23.35 Disastro A Hollywood (Commedia, 2008) con Robert De Niro, Sean Penn, Catherine Keener. Regia di Barry Levinson. 14.50 Serie A Live 15.00 Calcio, Diretta Premium Serie A 17.00 Serie A Live 19.00 Highlights serie A 19.30 Serie A Live 20.45 Calcio, Serie A 2013/2014 Posticipo 32a giornata Parma - Napoli (Diretta) Generali porta i campioni in piazza Ricorso ok, Cellino può comprare il Leeds Estero: Atletico a fatica, Barça e Real ok Panatta, Lucchetta, Chechi e Ciccio Graziani sono i protagonisti di «Banca Generali Un campione per amico», iniziativa che verrà presentata domani alle 11.30 al Circolo Aniene di Roma. Fino a fine maggio, i grandi sportivi incontreranno i bambini in 10 piazze d’Italia Massimo Cellino ha vinto il ricorso contro la Football Association e potrà comprare il 75% del Leeds. La Fa inizialmente lo aveva dichiarato persona «non adatta e corretta» per la multa di 600mila euro ricevuta per il mancato pagamento dell’Iva sull'acquisto di una barca. Senza Diego Costa, all’Atletico Madrid basta un gol di Raul Garcia per battere il Villarreal e tenere la testa della Liga. Non mollano Barcellona (3-1 col Betis) e Real (0-4 alla Real Sociedad). Primo ko in campionato per il Bayern: 1-0 in casa dell’Augsburg. ::: Il pallone di Luciano L’«ignorante» Marotta sa leggere la classifica ::: LUCIANO MOGGI La lepre bianconera inizia a mostrare i primi segni di fatica. Ma dopo la sconfitta di Napoli, la Juve è riuscita comunque a conquistare una preziosa vittoria contro il Lione in Europa League. È il segnale definitivo per il campionato: la Signora non mollerà. Perché se le tante partite e gli infortuni limitano il gioco e la manovra degli uomini di Conte, i campionissimi della capolista hanno ancora grinta da vendere, quella del loro allenatore, deciso a lottare su ogni punto fino alla fine della stagione e quella di una società che ha tanta fame di trofei dopo i torti subiti. Nessun dubbio dunque su chi vincerà il campionato, mentre la Signora potrebbe pagare la sforzo nella rincorsa alla coppa. Soprattutto perché l’Europa League presenta due avversarie molto più mature in campo internazionale di quanto non siano la Roma e il Napoli. Una è il Benfica che ha completato il processo di crescita interrotto con le tante beffe nel finale della scorsa stagione. L’altra è il Basilea, squadra abituata a regalare sorprese anche in Champions: saranno due avversarie scomode sulla strada del trionfo nella finale allo Stadium. A proposito del Napoli, la vittoria al San Paolo ha portato con sé un lungo strascico inopportuno. Gli azzurri hanno festeggiato sicuramente in modo non pertinente un risultato prestigioso ma che non cambia il volto della classifica. Marotta lo ha fatto notare con sottile ironia e De Laurentiis jr ha approfittato per dagli dell’«ignorante». È un peccato che i vertici dei partenopei non sappiano guardare in prospettiva le cose: vedrebbero i 17 punti che separano la squadra di Rafa Benitez dalla vetta. Ed è un peccato, perché tra le due formazioni sul campo non c’è una tale distanza, ma è soprattutto colpa dei passi falsi dell’allenatore spagnolo. Il Napoli invece dovrà accontentarsi del terzo posto in questa stagione, visto anche il risultato della Roma contro il Parma e l’impegno che attende i giallorossi a Cagliari. Agli azzurri servirà invece una grande prestazione per battere un buon Parma, frenato nell’entusiasmo dagli ultimi risultati negativi. I partenopei potrebbero fare un favore al Milan, lanciato all’inseguimento dell’Europa League: sarebbe un grande risultato per una squadra che ha dimostrato tutti i limiti del proprio organico in questa stagione, ma che tuttavia si ritrova a soli cinque punti dalla qualificazione alle coppe. I rossoneri devono però stare attenti a un bel Genoa lanciato in un derby a distanza a centro classifica con la Sampdoria (che va all’Olimpico in casa della Lazio). E l’Inter? La storia è sempre la stessa, i difetti anche: la squadra di Mazzarri è mal assemblata e senza identità. Ci ha pensato Icardi a fare la differenza, un giocatore spesso criticato ma dal valore indiscutibile. Poi son tornati i soliti incubi difensivi che allontanano i nerazzurri dall’Europa League (la concorrenza - vedi Verona - è sempre più agguerrita). Si accende la lotta retrocessione che vedrà proprio la Juve protagonista con tutte le ultime tre della classe. Conterà soprattutto il calendario e quindi il Livorno non è di certo fortunato ad affrontare i bianconeri già domani. Sperano di poter accorciare la distanza il Catania, in casa contro il Torino, e il Sassuolo, impegnato sul campo dell’Atalanta protagonista di una bella serie di risultati positivi. Mauro Icardi (21 anni) autore di una doppietta inutile contro il Bologna. Nel riquadro Bruno Arena dei Fiki d’India, tornato al Meazza dopo la malattia [Ansa, LaPresse] A SAN SIRO 2-2 Harakiri Inter La doppietta di Icardi illude i nerazzurri, raggiunti 2 volte dal Bologna (follia di Rolando). Poi Milito si fa parare il 1° rigore stagionale. E il Meazza fischia INTER (3-5-2) ::: HANDANOVIC 7: riflesso incredibile su Christodoulopoulos, ma poi il tiro «invisibile» di Pazienza gli passa sotto la mano. Miracolo nel finale. ::: ROLANDO 4: vince il «premio Guarin della serata». Disastro. ::: RANOCCHIA 6:preciso e sicuro. Perché è rimasto fuori a Livorno? ::: JUAN JESUS SV: distorsione al ginocchio in uno scontro di gioco. E la sua uscita cambia il match (dal 29’ pt Samuel 6: lavoro d’esperienza). ::: D’AMBROSIO 5.5: tanta corsa ma pochi risultati sulla fascia destra. Divino Jonathan, perché hai abbandonato l’Inter? (dal 8’ st Kovacic 6: si danna per impressionare il tecnico). ::: ALVAREZ 6: vivacità, accelerazioni e tanto sacrificio, ma i fischi di San Siro puniscono ogni suo errore. Difficile giocare così. ::: CAMBIASSO 5: trova la testa di Icardi su un tiro che poteva valere il pari. Complice dell'errore di Rolando (dal 34’ st Milito 4: sbaglia il rigore decisivo). ::: HERNANES 6.5: le uniche vere intuizioni della serata passano dai suoi piedi. Icardi esulta e ringrazia. ::: NAGATOMO 5.5: brutto ma efficace. Non è un giudizio estetico sul giapponese, ma solo sul cross che porta al vantaggio. Imperdonabile invece l’ingenuità su Garics nell’azione del pari. ::: PALACIO 5.5: sembra poter spaccare il mondo ogni volta che il pallone gli capita sui piedi. Ma non è la sua serata. ::: ICARDI 7.5: tweet, cuoricini, magliette e pettegolezzi. E, dopo tanti pali, finalmente una serata da prota- ::: FRANCESCO PERUGINI MILANO «Abbiamo bisogno di andare in Europa»: l’ordine di Thohir arriva forte e chiaro prima del match col Bologna. E l’Inter - dopo aver applaudito per l’ultima volta Chivu - risponde: azione di Nagatomo dopo 6’, cross basso e deviazione di Icardi. I nerazzurri dominano per 25’, ma non concretizzano evengono beffatiancora: Garicssi liberasulla fascia,miracolo diHandanovicsuLazaros masullaribattutadiPazienza(deviata daCristaldo)il portiere non può nulla. La ripresa ha dell’incredibile: Icardi fa doppietta con un gran tiro, poi Rolando regala il 2-2 a Kone scivolando in area. Come la cometa di Halley, arriva il primo rigore stagionale per fallo su Palacio, ma Milito sbaglia. Come si dice «Pazza Inter» in indonesiano? gonista assoluto. Forse ha capito che solo con le reti può farsi perdonare le «Wandate»: e con perle come quella del 2-1 può conquistare Milano. BOLOGNA (3-5-2) ::: CURCI 7: l’avvio è di quelli da incubo, ma poi si riscatta e para il rigo- Roma senza vittorie a Cagliari dal ’95 Garcia fa il pieno di realismo: «Voglio il -5, ma la Juve è lontana» ::: DOMENICO SECONDI ROMA Bisogna andare a Cagliari, dove la Roma non vince dal 1995. Cioè da quando in panchina urlava Carletto Mazzone e a battere i sardi ci pensava Daniel Fonseca. E al Sant’Elia ci sarà quel diavolaccio di Daniele Conti, quello che non perde occasione per dare un dispiacere a papà Bruno (5 reti ai giallorossi, vittima preferita del centrocampista). Come se non bastasse non mancano gli acciacchi di Totti (ma il Pupone ci sarà come Maicon) ad agitare la vigilia della squadra di Rudi Garcia. Ci sarebbero insomma tutti gli ingredienti per affidarsi alla scaramanzia, ma l’allenatore romanista prova a girare il problema alla capolista: «La Juventus è e resta la favorita, per lo scudetto e per vincere l’Europa League. Faremo in modo che domani (oggi, ndr) alle 17 lo scarto sia di 5 punti: noi dobbiamo fare il nostro e aspettare», la sfida del francese, «manca un punto per la Champions? Vogliamo esserlo in modo diretto: per il primo posto non abbiamo il destino nelle nostre mani, per il secondo sì. Ma abbiamo già ridato l’orgoglio e il sorriso ai nostri tifosi e ai nostri giocatori: era un obiettivo molto più importante della classifica». re. ::: ANTONSSON 6: contiene i rari inserimenti di Alvarez dalle sue parti. ::: NATALI 6.5: l’unico in grado di contenere Icardi, con le buone e le cattive (sfiora il giallo). I compagni non lo imitano. ::: MANTOVANI 5: si perde Icardi sul gol. Poi sfiora il pari e sembra ripetersi, ma ci ricasca e concede una punizione pericolosa dal limite all'argentino. Deconcentrato. ::: GARICS 6.5: almeno per metà il gol è merito del suo tacco a beffare Nagatomo. ::: PAZIENZA 6.5: nella sera in cui l'Inter si abbandona al possesso palla, sembra andare in difficoltà in fase di copertura. Decide allora di buttarsi all'attacco: inizia e conclude l'azione di uno strepitoso pareggio (che gli viene scippato da Cristaldo). ::: KHRIN 5.5: ex di turno, non imita i colleghi dal passato nerazzurro di Livorno. Intimidito (dal 26’st Acquafresca sv). ::: CHRISTODOULOPOULOS 7: il migliore del Bologna, ma da settimane. Lotta, corre innescando i contropiedi, tira impegnando Handanovic. Sarà l’ultimo greco ad arrendersi alla retrocessione. ::: CECH 5: quantità (poca) in mezzo al campo (dal 15’ st Morleo 5.5: non cambia ritmo da quella parte). ::: KONE 6: una sfilza di errori nella prima mezzora, prende coraggio con tutta la squadra. E ringrazia Rolando per il gol forse più importante della stagione (dal 44’ st Perez sv). ::: CRISTALDO 5.5: la cosa migliore? La copertura della visuale di Handanovic sul tiro di Pazienza. Con una deviazione impercettibile si prende il merito della rete, non la sufficienza. SPORT Domenica 6 aprile 2014 33 @ commenta su www.liberoquotidiano.it CHIEVO KO 1-0 Un derby dai Toni alti L’Hellas rivede l’Europa Sfida equilibrata, decide il 16° gol del bomber azzurrabile Scaligeri a un punto dal 6° posto, mussi in zona pericolo ::: VANNI ZAGNOLI nistro prodigioso all’incrocio. Alla ripresa, Iturbe dà uno strattone con due accelerazioni e una bordata, il portiere del Chievo para anche su Romulo e Toni. Radovanovic e compagni restano in piedi sino al 16° gol del campione del mondo, record scaligero in serie A sottratto al mitico Gianni Bui. Paloschi, Thereau, Sardo e Radovanovic avvicinano il pari, ma fra Capuleti e Montecchi non può finire a tarallucci e vino. VERONA INTER-BOLOGNA 2-2 RETI: 6’ pt e 18’ st Icardi, 35’ pt Cristaldo, 28’ st Kone. INTER (3-5-2): Handanovic; Rolando, Ranocchia, Juan Jesus (29’ pt Samuel); D'Ambrosio (8’ st Kovacic), Alvarez, Cambiasso (34’ st Milito), Hernanes, Nagatomo; Palacio, Icardi. All. Mazzarri. BOLOGNA (3-5-2): Curci; Antonsson, Natali, Mantovani; Garics, Pazienza, Khrin (26’ st Acquafresca), Christodoulopoulos, Cech (15’st Morleo); Kone (44’st Perez), Cristaldo. All. Ballardini. ARBITRO: Mazzoleni. NOTE: ammoniti Mantovani, Ranocchia. Nel 2002 il Chievo vinse il derby di ritorno e contribuì alla retrocessione del Verona, stavolta l’Hellas prova con grande forza a far rotolare i cugini del quartierino dentro al fiume Adige della serie B. All’andata vinse la squadra di Corini, stavolta è punita da un gol fortunoso a metà ripresa: cross da destra di Cacciatore, Toni addomestica la palla, rimbalza su Dainelli e poi la mette dentro, facendo esplodere quasi tutta la passionalità della terra di Romeo e Giulietta. Sugli spalti non più di 12mila spettatori, colpa del rincaro voluto dal Chievo, così centinaia di tifosi del Verona sono rimasti fuori dal Bentegodi per protesta o più comodamente davanti alla tv. I soldi sono sempre stati un tema spinoso per Luca Campedelli, unico presidente professionistico italiano che da anni non comunica spettatori e incasso. Quei 28 euro per una curva restano esagerati anche con il senno di poi, perchè nel primo tempo la partita ha ritmo basso, con guizzi improvvisi, ma si sta Luca Toni (36 anni) [Ansa] CHIEVO-VERONA 0-1 lontani dalle porte. Obinna va in uno contro uno su Maietta (il calabrese è l’orgoglio di Mandorlini, che ha l’etichetta di anti-sudista) ma sbaglia il tiro. I clivensi puntano molto sugli schemi da calcio piazzato, spingono un po’ ma sono pericolosi solo con l’acciaccato Hetemaj. Al 26’ l’occasione da urlo, Romulo conferma di valere la nazionale, centra da destra per Toni, che di testa anticipa l’amico Dainelli (suo compagno a Brescia, Firenze e Genova), Agazzi merita il Milan smanacciando in corner. Allo scadere Hallfredsson festeggia il rinnovo sino al 2017 con un si- Rete: 18’ st Toni. Chievo (4-3-1-2): Agazzi 7; Frey 5,5, Dainelli 5, Cesar 5,5, Dramè 6 (1’ st Sardo 6); Radovanovic 6, Rigoni 5,5, Guarente 5,5 (30’ st Pellissier 5,5); Hetemaj 6; Obinna 5 (14’ st Thereau 6), Paloschi 5,5. All. Corini 5,5. Verona (4-3-3): Rafael 6; Cacciatore 6,5, Maietta 6,5, Moras 6, Agostini 6; Romulo 6,5 (38’ st Sala 6), Donadel 6,5, Hallfredsson 6,5 (38’ st Donati sv); Iturbe 7, Toni 7, Marquinho 6 (33’ st Marques 6). All. Mandorlini 6,5. Arbitro: Tagliavento. Note: ammoniti Hetemaj, Frey, Marquinho, Donadel. 0-1 2-2 JUVE ROMA NAPOLI FIORENTINA INTER* PARMA ATALANTA VERONA* LAZIO TORINO MILAN SAMPDORIA GENOA UDINESE CAGLIARI CHIEVO* BOLOGNA* LIVORNO SASSUOLO CATANIA 81 73 64 52 50 47 46 46 45 42 42 41 39 38 32 27 27 25 21 20 34 SPORT Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Basket/EA7-Cantù ::: MILANO Un sorso di Vitasnella: l’Armani cerca vendetta contro l’armata italiana Chiamare Milano-Cantù una sfida fratricida è quasi riduttivo dopo 152 partite tra le 2 formazioni. Lo diventa letteralmente per i fratelli Gentile (foto LaP), figli del grande Nando avversari in quella che si annuncia un’altra serata da tutto esaurito al Forum (ore 20.30, diretta RaiSport1). Il 21enne Alessandro guida da capitano la corazzata EA7: prima in classifica a +6 proprio su Cantù, Sie- na (impegnata con Sassari) e Brindisi (che va a Montegranaro) a cinque turni dalla fine della regular season. Con lui Melli, Hackett e il meglio del basket italiano che ha umiliato pochi giorni fa i campionissimi del Barcellona in Eurolega. Dall’altra parte il maggiore Stefano, 25enne cervello dell’Acqua Vitasnella a forte impronta made in Italy. E braccio destro di Pietro Aradori, miglior realizzatore italiano della stagione (14.9 a partita) e compagno-rivale proprio del fratellino in Nazionale. Milano non ha mai perso al Forum, Cantù non sbaglia un derby: doppio successo su Varese (84-68 la scorsa settimana) e pure un pesante 87-72 rifilato all’EA7 alla Mapooro Arena, ultimo ko in campionato delle scarpette rosse prima di 15 successi di fila in campionato. «Sulla carta abbiamo il ruolo di vittima sacrificale: questo è un grande stimolo», la sfida di coach Sacripanti. «La gara contro Cantù è densa di significati» la risposta del milanese Banchi. F.PER. GP DEL BAHRAIN È Formula Mercedes: 7 frecce nei primi 10 Pole Rosberg ma i motori tedeschi esaltano pure Williams e Force India. Kimi 5°, Alonso 9°, flop Red Bull ::: MATTEO SPAZIANTE MANAMA (BAHRAIN) Nel tramonto di Manama Ferrari e Red Bull restano al buio. A splendere è soltanto la Mercedes, che prosegue nel suo dominio assoluto sulla stagione 2014 della Formula 1. Dominio certificato dalle qualifiche del gp del Bahrain, dove la casa di Stoccarda piazza 7 dei suoi 8 motori nelle prime 10 posizioni, tenendo ben lontani tutti gli altri. La pole è però affare dei più forti, cioè della squadra-madre: dopo la doppietta di Hamilton stavolta è il turno di Nico Rosberg di partire dalla prima casella in griglia (1’33”185). Merito anche di un errore dell’inglese nell’ultimo giro disponibile, una piccola sbavatura che ne ha compromesso il tempo (1’33”464). Il tedesco può così festeggiare la pole numero 5 della sua carriera (raggiunto il padre Keke). Alle loro spalle si inserirebbe Daniel Ricciardo (1’34”051), che continua a stupire sulla Red Bull, se non fosse per una penalità di 10 posizioni, con l’australiano che partirà 13°. Così dopo i due piloti «ufficiali», troviamo Valtteri Bottas (Williams, 1’34”247) e Sergio Perez (Force India, 1’34”346), entrambi spinti sempre da un propulsore Mercedes. Il primo dei «normali» è quindi Kimi Raikkonen (1’34”368), quinto con la Ferrari numero 7, vicino a Perez ma ad oltre un secondo da Rosberg. E dire che il finlandese aveva rischiato grosso sia in Q1 che in Q2, salvandosi all’ultimo. Dopo il ferrarista ancora altre tre vetture motorizzate Mercedes, cioè quelle di Button (McLaren, 1’34”387), Massa (Williams 1’34”511) e Magnussen (McLaren, 1’34”712), che completano il quadro delle 7 auto targate Germania tra le prime 10, un ulteriore miglioramento rispetto ad Australia (6 su 10) e Malesia (5 su 10). A dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto a Stoccarda, dove hanno saputo creare un motore adatto a qualsiasi pista e al top sia come velocità che come consumo di carburante, vero fattore in questa stagione. Dove i tedeschi sono riusciti, c’è però chi ha quasi clamorosamente fallito. Come la già citata Ferrari, che non può essere soddisfatta dal risultato di Raikkonen, figurarsi per quello di Fernando Alonso, che chiude nono soltanto grazie alla retrocessione di Ricciardo, con un tempo altissimo (1’34”992, è l’unico che si è peggiorato tra Q2 e Q3 anche per un calo di motore). Che la rossa avrebbe sofferto si sapeva, visti i minori cavalli a disposizione e quindi la minor velocità di punta (e in un circuito con 4 rettilinei influisce molto), ma in pochi si aspettavano che Alonso potesse chiudere così lontano. E oggi le rosse rischiano di arrivare ad un minuto di distacco dal vincitore, considerando il secondo a giro in meno rispetto alle Mercedes. Se il vice-campione del mondo va male, chi ha alzato il trofeo la scorsa stagiona va addirittura peggio. Sebastian Vettel infatti è addirittura rimasto fuori dalla Q3 (seconda volte su tre qualifiche), chiudendo 10° anche lui per la penalità a Ricciardo. Proprio il confronto con il nuovo compagno di squadra rende chiare le difficoltà del tedesco, ancora sopravanzato in griglia e decisamente più lento. E sembra mancare anche la fiducia: «In gara potremmo andare un po’ più veloci, ma non è detto». Se cercavano la rivoluzione, in F1 l’hanno trovata: non dominano più Vettel e Alonso, ma le Mercedes. Gli orari: oggi alle 17.00 gara, diretta tv su SkySportF1 Hd e Rai 1. La Mercedes del tedesco Nico Rosberg (27 anni) sul circuito del Bahrain. Oggi partirà in pole davanti al compagno di scuderia Lewis Hamilton (29 anni) [Ansa, LaP] Tennis, Coppa Davis Troppo Murray per l’Italia (e per Fognini) Lo scozzese vince il proseguimento con Seppi e affonda il doppio azzurro in 4 set. Per la semifinale oggi serve un’impresa ::: NICOLA BORGHI NAPOLI Sul tennis azzurro, dove per una notte il sole è rimasto alto senza tramontare, si sono addensate nubi nere quando si è palesato lui, Andy Murray. Lo scozzese, numero 8 al mondo, è stata la nuvola di Fantozzi sulle speranze dell’Italia: con lo scozzese in campo, la Gran Bretagna ha ribaltato la situazione del quarto di Coppa Davis. Adesso è in vantaggio 2-1: per passare il turno, l’Italia ha bisogno di un’impresa i cui contorni sono più nebulosi della già citata nuvola. Andy come Achille, l’eroe che prima se ne sta in disparte a guardare i suoi compagni capitolare, poi interviene in soccorso e mette in fuga i nemici. Murray è soprattutto questo: il top player che regge pressioni, tensioni e destini della Corona. Lo si è visto soprattutto nel singolare, nella prosecuzione del match contro Seppi interrotto venerdì per oscurità. Murray ha condotto la gara con perizia, immemore delle difficoltà del giorno precedente. E Seppi è stato affossato pian piano: è stato subito breakkato nel secondo set (terminato 7-5), per poi cedere nel terzo 6-3. Fabio Fognini calmato da capitan Barazzutti durante il doppio [Ansa] Non ci aspettavamo miracoli dall’altoatesino, ma che almeno costringesse Murray a rimanere più tempo in campo, questo sì. Così nessuno si è sorpreso quando l’Achille british si è presentato pure nel doppio, in coppia con Fleming. Rinunciare all’uomo di punta sarebbe stato un azzardo. Del resto Barazzutti ha fatto lo stesso ragionamento: Bolelli affiancato da Fognini, anche se le con- dizioni del ligure, come visto venerdì, erano a dir poco approssimative. È stato questo a fregare l’Italia: il Fognini dimezzato. Troppi errori, pochi vincenti, poca convinzione nei punti chiave. Venerdì contro Ward se l’era cavata, complice la bassa caratura del livello dell’avversario, ieri è stato l’anello debole del duo: finché Bolelli ha spinto e tenuto botta, l’Italia è rimasta in partita. Quando pure il bologne- se è calato, si è spenta la luce. Le difficoltà di Fognini si sono viste soprattutto alla battuta: nei primi due set, ha perso tre servizi. L’ottavo gioco del primo parziale è stato simbolico in questo senso: sul 40-0 e servizio Fognini, gli azzurri si sono liquefatti, perdendo game e set. È stato così che si è creata la grande frattura con i britannici, che sono scappati sul 6-3 6-2. La reazione di orgoglio nel terzo set legittimava i sogni di rimonta, perché finalmente gli azzurri strappavano il servizio agli avversari e chiudevano il parziale sul 6-3. Sembrava la svolta, perché nel quarto set ci sono stati due nuovi break azzurri, poi subito cancellati. E sul 5-4 Italia la resa: otto punti consecutivi dei britannici e match chiuso (7-5 l’ultimo set). Cosa ci resta oggi, se non sperare nel miracolo? Ma Fognini deve tornare Fognini per impensierire Murray, poi Seppi chiuderà con Ward. Brutte notizie per il tennis azzurro arrivano pure dagli Stati Uniti: Sara Errani è stata eliminata ai quarti del torneo di Charleston dalla 17enne Bencic, numero 140 al mondo. 4-6 6-2 6-1 il punteggio, con la Errani che nel terzo set finisce in lacrime. SPECIALI Domenica 6 aprile 2014 35 QUOTIDIANO @ commenta su www.liberoquotidiano.it EDUTAINMENT. Contenuti accattivanti proposti con strumenti efficaci, divertenti e stimolanti nell’uso Nasce il portale per l’educazione alimentare LARA LUCIANO Numeri veramente preoccupanti, quelli del sovrappeso e dell’obesità in Italia – ‘interessano’ il 32.8% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni, il 20.9% di quelli fra i 10 e i 15 e il 41.9% degli adulti - che hanno unito Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare (FEI) e Abbott nel progettare e presentare questa settimana a Milano un innovativo strumento didattico per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. L’obiettivo è promuovere la cultura della sana nutrizioneal fine di aiu- tarli a fare scelte consapevoli per crescere e mantenersi in salute. Il programma “NUTRIZIONE: PRENDIAMOCI GUSTO!” è progettato su una piattaforma digitale. Una vera e propria enciclopedia della sana alimentazione con schede didattiche, test di auto valutazione e un videogioco edutainment tutto italiano, dal titolo “HUNGRY KIDS”. L’intero programma educativo è disponibile gratuitamente online e compatibile con qualsiasi computer, smartphone o tablet. «Abbiamo avuto ‘HUNGRY KIDS’, IMPARARE GIOCANDO È un videogioco edutainment tutto italiano, disponibile gratuitamente on-line per PC e scaricabile per smartphone e tablet sui principali APP STORE (Apple, Android). Giocando con “HUNGRY KIDS”, i ragazzi potranno divertirsi e sfidarsi in competizioni “all’ultimo morso”, imparando nello stesso tempo a dosare in maniera corretta carboidrati, proteine, glucidi con un’attenzione all’esercizio fisico e a una sana attività sportiva. Un momento della presentazione del Progetto della FEI alla Provincia di Milano l’idea del videogioco “Hungry Kids” spiega - Stefano Zangara, Direttore Risorse Umane Abbott in Italia - sviluppato in collaborazione con FEI e N3 per offrire un programma innovativo e sti- molante al fine di educare gli adolescenti e non solo alla cultura della corretta nutrizione». «Educare è molto più che informare - afferma Giorgio Donegani, Presidente Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare significa fornire motivazione e strumenti per modificare le proprie abitudini. Il programma “NUTRIZIONE: PRENDIAMOCI GUSTO!” parla ai ragazzi utilizzando il loro linguaggio e incentivando il loro protagonismo per imparare divertendosi a gestire le proprie scelte di benessere». Cosimo Paga presenta risultati e progetti di BMS A 5 anni dalle 3:32 di quel tragico 6 aprile 2009 Cosa ‘bolle in pentola’ nella lotta all’epatite C Per ricordare L’Aquila anche un film di Dompè ISABELLA SERMONTI simo Paga, Antiviral, Oncology & Pain Senior Disease Area Una strana malattia, Head di Bristol-Myers Squibb che si prende solo… con il Italia – sta facendo grandi sangue: è infatti causata da un progressi. L’impegno della rivirus che ‘aggredisce’ il cerca di BMS è focalizfegato ed è trasmeszato su molecole in so per contatto difase di sviluppo retto con sangue avanzato per ofed emoderivati frire ai pazienti infetti. Ed è quasi con epatite C il ‘per sempre’: quamassimo valore si il 90% delle perpossibile. Al centro sone affette da epadella nostra pipeliCosimo Paga tite C non elimina sponne c’è daclatasvir taneamente il virus e diventa (DCV), un inibitore speriinfetto cronico. Secondo l’Or- mentale del complesso di reganizzazione Mondiale della plicazione NS5A, che è stato Sanità il 20% dei pazienti con studiato in più di 5.500 paepatite C cronica svilupperà zienti come parte di terapie la cirrosi e nel 25% di questi di combinazione basate su ultimi pazienti può progredire più antivirali ad azione diretta in tumore del fegato. Eppure (DAA). Daclasavir ha mostrala ricerca «ormai concentrata to un basso profilo di interasoprattutto nelle aziende far- zione farmaco-farmaco, il che maceutiche – conferma Co- supporta il suo potenziale uso in regimi multipli di trattamento e in pazienti con comorbilità. Oltre al processo di revisione regolatoria accelerata concesso dall’EMA a daclatasvir, nel 2014 anche la Food and Drug Administration (FDA) ha concesso la Breakthrough Therapy Designation al regime sperimentale DCV Dual di BristolMyers Squibb (daclatasvir e asunaprevir) come terapia di combinazione nel trattamento dell’infezione da HCV genotipo 1b. E già nel 2013 anche il regime sperimentale tutto orale 3DAA di BristolMyers Squibb (daclatasvir/ asunaprevir/BMS-791325) aveva ricevuto la Breakthrough Therapy Designation, che ha aiutato a velocizzare l’avvio del Programma di fase III UNITY, attualmente in corso». Milano. Dal 16 al 25 maggio evento di Omeoart per Boiron L’arte al servizio della salute e della felicità Si chiama “Salute Felicità” l’evento ideato da Omeoart, Associazione Culturale nata nel 2006 in seno a Boiron Italia, filiale della multinazionale farmaceutica leader mondiale dell’omeopatia, grazie all’impulso di Christian Boiron, Direttore Generale dell’omonimo Gruppo, che da anni si dedica con passione alla felicità, all’arte, e naturalmente alla salute, mission primaria dell’azienda. L’evento, che si terrà a Milano dal 16 al 25 maggio presso lo spazio espositivo “GARAGE Milano”, ha come obiettivo quello di promuovere e condividere una riflessione sulla Salute e sulla Felicità. Ma in che senso Salute e Felicità? Francesca Bianucci, curatrice di eventi d’arte, ha invitato oltre 70 artisti, fra cui maestri di fama consolidata e giovani talenti del panorama artistico internazionale, a offrire la propria libera e personale interpretazione del binomio Salute-Felicità. La mostra, a ingresso libero, presenta opere inedite appartenenti a differenti settori dell’arte: pittura, scultura, fotografia, architettura, collage, arte tessile, grafica, arte frattale, arte digitale, packaging art, vinylismo, fumetto, poesia, poesia visuale, installazione. L’evento si articolerà attraverso un fitto calendario di workshop, atelier e laboratori artistici (a ingresso gratuito, su prenotazione) per adulti e bambini, che si svolgeranno all’interno della sede espositiva. (IS SER.) Dal 16 al 25 maggio: dalle 10:00 alle 22:00 • Venerdì 23 maggio: dalle 18:00 alle 22:00 GIOIA TAGLIENTE È proprio la forza, la voglia di normalità di questa città che viene raccontata nel cortometraggio ‘3:32’, la cui sceneggiatura nasce dai ricordi dei collaboratori Dompè, primi protagonisti dei progetti di responsabilità sociale del Gruppo biofarmaceutico italiano. “L’idea del progetto 3:32 ha visto la partecipazione dei collaboratori Dompé che operano nel sito produttivo e nel Un fotogramma Centro di Ricer- del cortometraggio ca dell’Aquila, che sono state la vera anima del cortometraggio offrendo le proprie testimonianze per realizzarne la sceneggiatura spiega Nathalie Dompé, Responsabile Corporate Social Responsibility Dompé - dalle loro parole traspare l’orgoglio di una città e di un’azienda che non ha voluto fermarsi, proprio grazie alla forza di volontà di chi vi lavora, e che a poche settimane dal sisma ha ripreso appieno la propria attività. Anche grazie a questa comunione d’intenti, che ha visto coinvolti tutti i collaboratori Dompé, il sito continua a crescere in un settore, quello delle biotecnologie, di grande potenziale per lo sviluppo economico e per l’affermazione dei talenti professionali di questo territorio”. Il cortometraggio è un filmato di speranza che fa rivivere in chiave leggera il dramma del terremoto, protagonisti un nonno che dialoga con un bambino, testimonianza di quanto sia necessario ricordare quello che è stato. «A prestare la propria voce al nonno è un’icona del nostro cinema come Giancarlo Giannini - prosegue Nathalie Dompé - e grazie al lavoro sapiente del Centro Sperimentale di Cinematografia dell’Aquila, oggi come azienda siamo in grado di offrire una nuova testimonianza di quello che è accaduto alla vita delle nostre persone, nelle loro case, nei loro affetti e di come si possa (si debba!) saper reagire, saper sperare, saper ricostruire, per il bene di tutti e soprattutto delle generazioni future». «Ho accolto con grande piacere la possibilità di prestare la mia voce per questo cortometraggio che racconta uno degli avvenimenti che più ha segnato la storia recente del nostro Paese» conclude Giancarlo Giannini. Aritmia cardiaca che colpisce in Italia 1 milione di persone Nuovi anticoagulanti per la fibrillazione atriale Ogni anno almeno dei 200 mila casi di ictus almeno 36 mila, secondo le stime, sarebbero imputabili alla fibrillazione atriale. Le terapie non sono sempre ‘al meglio’, e questo è dovuto spesso ai limiti della profilassi farmacologica finora utilizzata (antagonisti della vitamina K), tanto che in questa patologia il numero dei pazienti con maggior bisogno clinico non soddisfatto è tra il 50 e il 65% del totale. Oggi sono disponibili anche nel nostro Paese i nuovi anticoagulanti orali, come il rivaroxaban, dabigatran e apixaban, più maneggevoli e sicuri, in grado di miglio- rare la qualità di vita dei pazienti e trovare un punto di incontro tra questi e i loro medici. Non richiedono controlli ematici, sono somministrati a dosaggio fisso, hanno scarsissima probabilità di interazioni con alimenti e altri farmaci, presentano ridotto rischio di emorragie cerebrali rispetto alla terapia tradizionale. Questi trattamenti sono una risposta più efficace per la prevenzione dell’ictus, quantificabile in circa 11.000 casi evitabili all’anno, che corrisponderebbero a un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale di circa 230 milioni di euro per anno. (GI TAGL.) Redazione: [email protected] Domenica 6 aprile 2014 23 24 Domenica 6 aprile 2014 Domenica 6 aprile 2014 25 26 Domenica 6 aprile 2014 36 Domenica 6 aprile 2014 [GUIDA AGLI EVENTI] [SOLIDARIETÀ DAL PIRELLONE] I NUMERI DI IERI Capannoni, palazzi e atenei Le discoteche del Salone ::: ::: ::: ::: MASSIMO DE ANGELIS a pagina 43 3 rapine 45 borseggi 35 furti in appartamenti e negozi 25 furti a bordo di auto ::: ::: ::: ::: 2 scippi 10 truffe 5 furti di autovetture 10 arresti L’assessore leghista in carcere visita agli indipendentisti SERVIZIO a pagina 38 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]; Pubblicità: SYSTEM24, via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano; Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 Stanziati 170mila euro in arrivo dal Viminale Tram gratis per 400 immigrati. Paghiamo noi Il Comune regala la tessera Atm ai profughi ospitati in città. Fdi e Lega: «Per i cittadini solo aumenti, scelta assurda» ::: Il commento GIULIANO INCONTRA BERGOGLIO E LO INVITA PER L’ESPOSIZIONE STRANIERI ANCHE I TRANVIERI COSÌ L’IDENTITÀ DI MILANO CONTINUA A SGRETOLARSI ::: GILBERTO ONETO Per anni hanno salmodiato il mantra degli stranieri che vengono a fare i lavori che gli italiani rifiutano. Oggi apprendiamo che i nostri non vogliono più guidare i mezzi pubblici milanesi, che rigettano l’idea di fare il tramviere. Eppure quella del manètta è stata per più di un secolo una delle mansioni più ambite e rispettate della città. Il manètta era una figura autorevole cui era addirittura proibito rivolgere la parola. Lui guidava e lasciava il posto solo per riattivare uno scambio bloccato con un arnese che incuteva il rispetto di una spada fiammeggiante. Al bigliettaio erano lasciate le incombenze meno nobili, come gestire i passeggeri (il mitico «avanti c’è posto»), smascherare i portoghesi e cacciare chi si appendeva al predellino. Cose scomparse da tempo per avanzamenti tecnologici o per degrado sociale. Tram e tramvieri a Milano hanno sempre avuto una forte carica simbolica: la pulizia e la puntualità dei mezzi sono stati un forte marcatore di civiltà ed efficienza; si sprecano i modi di dire che hanno per protagonisti i tram: dall’attaccarsi, al nonno con le ruote. Il colore dei tram è uno dei segni più forti del paesaggio urbano, dal giallino delle origini al verde burocratico, dall’arancione iettatorio fino alla riesumazione del giallino nella speranza di un improbabile ritorno ad antiche dignità. C’è di più: i mezzi erano anche in qualche modo un segno di potere. Chi controlla tram e rotaie è padrone della città: da qui scioperi, blocchi e barricate. Nell’estate del 1922 gli squadristi fascisti sostituiscono i tramvieri in sciopero preannunciando la marcia su Roma; nel 1944 la stessa operazione fallisce (166 vetture fracassate su 800 uscite dai depositi), anche in questo caso anticipando gli eventi politici. Adesso qualche bello spirito ha deciso che gli stranieri regolari e i rifugiati possano partecipare ai concorsi per diventare autisti dell’Atm. Viene facile pensare al risvolto simbolico: molte vetture sono state vendute agli americani e ora i manètta saranno foresti. Milano si sgretola e i disoccupati indigeni possono attaccarsi al tram. Saranno circa 400 gli immigrati che potranno viaggiare gratis sui mezzi pubblici milanesi. È il risultato dell’accordo firmato tra Palazzo Marino e il Viminale per gli stranieri che arrivano in città e fanno richiesta d’asilo. Contro il provvedimento, che si rinnova di anno in anno dal 2009 e avrà un costo di 170mila euro, insorge l’opposizione: «Chi ci dice che sono veramente profughi, e non semplici irregolari?», si chiede l’ex vicesindaco Riccardo De Corato di Fdi. E storce il naso anche Stefano Bolognini, assessore provinciale alla Sicurezza della Lega: «Pisapia fa passare l’idea che Milano sia la città per chi vuole vivere d'espedienti». Dal Pd replicano: «Polemiche strumentali». ROBERTO PROCACCINI a pagina 39 Pisapia chiede la grazia al Papa: visita l’Expo . Il sindaco Giuliano Pisapia incontra in Vaticano Papa Francesco insieme ai rappresentanti dell’Anci e lo invita a venire al più presto a Milano: «Spero di accoglierlo presto nella nostra città, come è accaduto per il suo predecessore Benedetto». La speranza del primo cittadino è che Bergoglio possa visitare l’esposizione universale del 2015. «Incontrare Papa Francesco è stata una grande emozione» ha aggiunto il primo cittadino arancione. «Mi ha colpito il suo viso solare, il sorriso aperto, la semplicità con la quale riesce a interpretare il suo ruolo di guida della Chiesa e a far sentire a tutti la sua vicinanza». [Ansa] I pm: da Brivio condotta allarmante Video degli abusivi per rispondere ai genitori «Mediava con la ’ndrangheta» Ma il sindaco Pd di Lecco non lascia Lo Zam contro le mamme del parco «Siete ignoranti e intolleranti» Il Pd lecchese è nei guai per una storiaccia di ’ndrangheta e affari. Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, non è indagato ma il suo comportamento è giudicato «allarmante» dagli inquirenti perché avrebbe avuto contatti con alcuni presunti esponenti delle cosche. Il primo cittadino, che Umberto Ambrosoli aveva scelto ::: MARIANNA BAROLI nel 2013 come presidente del «comitato del Patto civico», si difende: io sempre corretto, non mi dimetto. E assicura di non aver saputo nulla dei Coco Trovato, la famiglia in odore di ’ndrangheta che nell’operazione ha visto finire in manette Mario Trovato, fratello dello storico boss Franco. MATTEO PANDINI a pagina 38 Ormai tra lo Zam e le mamme del parco delle Basiliche è uno scontro a colpo di video. Youtube è il campo di battaglia principale tra il centro sociale abusivo che ha occupato l’ex scuola fatiscente di via Sant’Eu- L’indagine riaperta dalla compagna del killer Confessa dopo otto anni l’omicidio del socio Un cold case risolto otto anni dopo, con una confessione piena. La mattina del 4 maggio 2006 il corpo di Matteo Musso, un ex dipendente comunale di 63 anni, fu trovato in via Chiesa Rossa 191. Era stato ucciso la notte prima con dieci coltellate all'interno della baracca dove viveva e lavorava come custode di un parcheggio per camper e camion. Una storia strana, che dopo un anno di indagini senza risultato fu archiviata. Nessuno in procura o in questura faceva più domande su quell'omicidio irrisolto che sarebbe rimasto un cold case chissà per quanto tempo. Ma lo scorso marzo le parole di una donna hanno rimesso in moto gli agenti della Squadra mobile di Milano, che ieri hanno fermato il presunto assas- sino dopo un interrogatorio in cui ha confessato le sue responsabilità ai pm Alberto Nobili e Gianluca Prisco. È ricominciato tutto da questa frase riportata a metà marzo dalla donna: «Il mio compagno potrebbe aver ucciso Musso. Mentre mi picchiava ha detto che mi avrebbe fatto fare la stessa fine di Matteo».Il suo compagno si chiama Giampaolo Ferrari, 42 anni, molti precedenti per droga, rapina e maltrattamenti proprio nei confronti della convivente. Due anni fa Ferrari è stato anche arrestato per questo reato e condannato a 8 mesi, ma ciò non gli ha impedito di continuare a picchiare la sua donna, che è anche madre di suo figlio di 10 anni. SALVATORE GARZILLO a pagina 41 storgio e le mamme che ogni giorno si dicono costrette a tollerare lo scempio creato dai giovani dello Zam. Dopo la canzoncina delle mamme, ieri è arrivata la risposta targata centro sociale. Lo slogan? «L’ignoranza crea intolleranza». I ragazzi dello Zam (...) segue a pagina 41 38 CRONACA Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il primo cittadino di Lecco BORDONALI (LEGA) «Legami fra le ’ndrine e il sindaco renziano» Ma lui non si dimette Visita in carcere dell’assessore ai secessionisti Contatti tra esponenti dei clan e Virginio Brivio (non indagato) I pm: condotta allarmante. La difesa: «Io corretto, non lascio» ::: MATTEO PANDINI Il Pd lecchese è nei guai per una storiaccia di ’ndrangheta e affari. Il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, non è indagato ma il suo comportamento è giudicato «allarmante» dagli inquirenti. Il primo cittadino di Valmadrera è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Un consigliere comunale del capoluogo è in manette - con altre otto persone - e dovrà rispondere di associazione a delinquere di stampo mafioso. È un’inchiesta choc quella battezzata «Metastasi» e che approfondisce l’infiltrazione delle cosche nel Lecchese. Un’inchiesta che ferisce il Pd. Brivio è una colonna del partito in Lombardia. Il consigliere in manette, Ernesto Palermo, è stato eletto coi democratici. Il primo cittadino di Valmadrera Marco Rusconi ha vinto le elezioni con una lista civica di centrosinistra sostenuta dal partito di Renzi. Gli inquirenti hanno scoperchiato una rete di contatti inquietante tra politici locali, membri della prefettura di Lecco, imprenditori e presunti boss. Sotto la lente sono finiti i lavori per il lido di Parè, Valmadrera, che facevano gola alla criminalità organizzata ma che la prefettura aveva bloccato sentendo puzza di ’ndrangheta. Per questo le cosche avrebbero utilizzato il consigliere Palermo: grazie ai suoi contatti col sindaco Brivio cercavano di avere informazioni. Il primo cittadino di Lecco, inoltre, veniva contattato per esercitare pressioni sul municipio di Valmadrera, il cui sindaco avrebbe intascato una tangente da 5mila euro. In una intercettazione ambientale, Palermo riferisce che Brivio era a conoscenza del ruolo dei Coco Trovato. Il sindaco lecchese nega e giura di essere «una brava persona». È vero come notano gli inquirenti - che s’è interessato di un appalto ma «è stata solo un’ingenuità» risponde lui, perché «ho solo accolto la richiesta di un consiglio». E assicura di non aver saputo nulla dei Coco Trovato, la famiglia in odore di ’ndrangheta che nell’operazione ha visto finire in manette Mario Trovato, fratello dello storico boss Franco. Dopo l’altolà della prefettura, secondo gli inquirenti «nonostante la delicatezza della vicenda e la caratura dei personaggi coinvolti», Brivio aveva preso contatti con l’ufficio del prefetto girando poi le informazioni a Palermo. Il comportamento del sindaco pd è definito dagli inquirenti «privo di rilievo penale» ma tutt’altro che opportuno. Perché «senza avere dirette competenze istituzionali e ben consapevole dei collegamenti mafiosi prospettati a carico dei privati coinvolti (...) cerca di raggiungere con la sua mediazione un compromesso . MOTORE DELLA CAMPAGNA DI AMBROSOLI Virginio Brivio è diventato sindaco di Lecco battendo il leghista Castelli; a sinistra è con Umberto Ambrosoli, candidato al Pirellone per il centrosinistra, che lo ha scelto come presidente del «Patto civico per la Lombardia» nella campagna del 2013 [Ftg.] economico» per sbloccare l’appalto. È quanto si legge a pagina 345 dell’ordinanza di custodia cautelare. Brivio non intende dimettersi. Il Pd è imbarazzato e ha ammesso che candidare Palermo «è stato un errore», pur ricordando che poi era confluito nel gruppo misto. E Rusconi? «Non risulta accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso ma di corruzione» hanno balbettato i dirigenti locali del Pd. Il resto della coalizione conferma la fiducia nella giunta. La Lega chiede che il graffio Benedetto perimetro Anche Libero ha avuto rapporti con il sindaco Pd di Lecco. Fu proprio Virginio Brivio, allora presidente del comitato dei garanti, a firmare nel novembre 2012 la lettera con cui il nostro Fabrizio Biasin veniva escluso dalle primarie di centrosinistra per il Pirellone. «Esiste un perimetro valoriale del patto civico» tuonava il primo cittadino Pd, «eventuali provocazioni o candidature con ispirazioni differenti non riceveranno l’investitura del comitato». Grazie al «perimetro valoriale» di averci tenuto alla larga... Brivio si dimetta. «Tutti i sepolcri imbiancati della sinistra dovrebbero rivedere il loro atteggiamento» nota l’ex ministro (sconfitto alle comunali proprio da Brivio) Roberto Castelli. E Marco Osnato, consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Milano, attacca: «Siamo sicuri che Brivio si dimostrerà la brava persona che dice di essere. Però quando uscirono notizie simili su esponenti di centrodestra notizie che mesi dopo si sono rivelate infondate - alcuni di noi erano stati lapidati dalla sinistra». Visita in carcere ai secessionisti. L’assessore alla Sicurezza, protezione civile e immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali e il vicepresidente del Consiglio regionale lombardo Fabrizio Cecchetti si sono recati ieri mattina al carcere di Canton Mombello a Brescia per incontrare i sei indipendentisti bresciani arrestati nei giorni scorsi. «Non si tratta di un'azione isolata - ha dichiarato Simona Bordonali - Faremo sentire a queste persone la nostra vicinanza e il nostro sostegno in maniera costante. Vedere persone innocue, padri di famiglia in galera con a carico accuse così pesanti mette davvero i brividi. Durante l'incontro ci hanno chiesto di farci portavoce del loro desiderio di non essere abbandonati e di invitare tutti coloro che comprendono la situazione a inviare lettere in carcere». E quello di ieri è stato «un incontro utile per ascoltare il dolore e al tempo stesso la forza d'animo di queste persone» anche per Fabrizio Cecchetti. «Ho voluto manifestare la mia solidarietà e il mio affetto nei confronti di gente che di fatto è stata privata della propria libertà personale a causa di un'opinione e di un ideale», ha detto Cecchetti, che ha poi assicurato: «Terremo monitorata la situazione e non faremo calare il silenzio su questi arresti». Il convegno azzurro in via Corridoni Forza Italia lancia la sfida a Pisapia. «Ora al lavoro per trovare il candidato» Gran pienone a Milano all’auditorium della Provincia in via Corridoni per l’avvio della campagna elettorale per le Europee di Forza Italia. Anche se il clima, in vista della sentenza del 10 aprile che rischia di mettere fuori gioco il leader Silvio Berlusconi per sei mesi (e dunque rendergli difficile la campagna per le Europee), era abbastanza teso. Dopo la conferenza stampa a Palazzo Marino dove la coordinatrice lombarda, Maria Stella Gelmini, ha lanciato il guanto di sfida al sindaco Giuliano Pisapia («Lui è sindaco del quadrilatero, noi torneremo nelle periferie», è il grido di battaglia), ieri in via Corridoni è stata la volta dei big del partito. C’erano il nuovo leader, ex giornalista Mediaset, Giovanni Toti, l’ex ministro Paolo Romani, gli eurodeputati Lara Comi e Licia Ronzulli, la deputata Sara Ravetto (che si è sentita male per il caldo, ma è stata soccorsa da Alberto Zangrillo). Sul palco c’era anche, con capelli biondo platino, la candidata alle europee Iva Zanicchi, il sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, il coordinatore cittadino e consigliere Giulio Gallera. Di passaggio anche l’ex coordinatore lombardo, Mario Mantovani, secondo alcune voci insoddisfatto perché non ha avuto l’ok sul suo candidato per il parlamento europeo Marco Alparone. Naturalmente non mancavano i consiglieri comunali (Fabrizio De Pasquale, Alan Rizzi, An- ::: L’INCONTRO CORSA ALLE EUROPEE Ieri a Milano all’auditorium della Provincia di via Corridoni si è radunato tutto il popolo berlusconiano per il lancio della campagna elettorale per le elezioni europee. Presenti i big del partito, i candidati alle Europee mentre Silvio Berlusconi, appena uscito dall’ospedale, è intervenuto con una telefonata LA TELEFONATA L’ex premier Silvio Berlusconi è intervenuto con una lunga telefonata, dando consigli su come raccogliere voti. «Il porta a porta», «la catena di Sant’Antonio», e soprattutto puntare sugli «anziani» che sono la maggior parte in Italia drea Mascaretti) provinciali (Bruno Dapei) e regionali di Forza Italia. Tema del giorno, però, più che le Europee e il dibattito su «euro sì euro no» è stato il fuori onda registrato da Repubblica tra Toti e Gelmini ieri nella sala Brigida a Palazzo Marino. Una chiacchierata in confidenza, captata dalla telecamera, in cui si parla di Silvio Berlusconi. E soprattutto della sua preoccupazione per la sentenza del 10 aprile, Militanti milanesi di Forza Italia [Fotogramma] quando i giudici dovranno scegliere se condannare il leader degli azzurri ai servizi sociali o agli arresti domiciliari. «Nel fuori onda diciamo cose che sono di pubblico dominio», ha replicato Toti ai giornalisti. «Del resto sono preoccupato anch’io e alcuni milioni di elettori italiani per una sentenza che non dovrebbe esistere» ha aggiunto Toti. «La nostra posizione nei confronti di Berlusconi è chiara ed emerge anche da quel fuori-onda in cui c’è una preoccupazione sincera, umana e politica per il presidente Berlusconi», ribadisce la Gelmini. Un po’ di preoccupazione si respira anche tra i rappresentanti locali di Forza Italia. Soprattutto per la sfida di sindaco nel 2016. «Senza un candidato, dove andiamo?», dice il giovane Pietro Tatarella, consigliere comunale di Fi. M.RAV. CRONACA Domenica 6 aprile 2014 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Stanziati 170mila euro in arrivo dal Viminale Abbonamenti Atm gratis per 400 immigrati Il Comune regala le corse sui mezzi pubblici ai profughi. Fdi e Lega: «Per i cittadini solo aumenti, scelta assurda» ::: ROBERTO PROCACCINI Abbonamenti gratis sui mezzi pubblici milanesi per circa 400 immigrati. Palazzo Marino ha firmato infatti anche per il 2014 l’accordo con il Ministero degli Interni per l’accoglienza degli stranieri che arrivano in città e fanno richiesta d’asilo. Accordo che si traduce in uno stanziamento di 170mila euro (coperti dai fondi pubblici del Viminale) per fornire le tessere dell’Atm ai profughi ospiti del capoluogo lombardo. Il provvedimento è contenuto in una determina dirigenziale che approva l’accordo tra il Comune e il ministero guidato da Angelino Alfano. Il Comune, secondo la convenzione, deve garantire un centro polifunzionale in grado di offrire diversi servizi agli stranieri: «Assistenza generica alla persona, fornitura di pasto completo» – recita il documento approvato dalla direzione Bilancio, «intrattenimento degli ospiti, assistenza sanitaria e beni di conforto». Inoltre, si garantisce «la possibilità per gli ospiti di avvalersi del servizio di trasporto urbano per assicurare loro il collegamento tra le sedi del centro» prosegue il documento – «e partecipare alle attività di cui possono beneficiare». L’intesa complessiva con i servizi per i profughi è stata sipulata per la prima volta nel 2009, quando al governo c’era il centrodestra, e poi rinnovata anno per anno anche dal centrosinistra. Negli ambienti dell’attuale opposizione, però, si contesta l’opportunità di far viaggiare gratis centinaia di extracomunitari: «Quando si è dovuto ritoccare più volte all’insù il tariffario Atm» protestano in coro i partiti - «le priorità diventano altre». «È un provvedimento in linea con quanto fatto finora da questa amministrazione» commenta Alessandro Morelli, consigliere comunale per la Lega Nord. «Anche chi ha poco, deve pagare, mentre si aiutano in nome dell’accoglienza i soliti amici, rom e stranieri». L’esponente del Carroccio punta il dito contro l’intera politica perseguita dalla giunta Pisapia: «Alimentano una sorta di lotta di classe. Il fondo di sostegno straordinario all’affitto è stato destinato nel 70%dei casi a stranieri, mentre chi guadagna 21mila euro lordi l’anno - non certo una cifra astronomica deve pagare l’addizionale Irpef». Riccardo De Corato, consigliere per Fratelli d'Italia ed ex vicesindaco di Milano, vuole vederci chiaro sul riconoscimento degli aventi diritto alla tessera Atm gratuita. «Chi ci dice che sono veramente profughi, e non semplici irregolari?» ammonisce l’ex vicesindaco. «Ho chiesto più volte all’assessore Majorino che pubblichi la documentazione, ma non ho ricevuto risposta. ::: IL CASO VIA COLA DI RIENZO I no global scesi dal tetto dopo 4 giorni I NUMERI Sono 400 gli immigrati, richiedenti asilo, che potranno circolare gratis sui mezzi pubblici di Milano. Palazzo Marino ha firmato l’accordo con il ministero degli Interni per l’accoglienza degli stranieri che arrivano in città e fanno richiesta d’asilo L’ACCORDO L’accordo con il ministero si traduce in uno stanziamento di 170mila euro (coperti dai fondi pubblici del Viminale) per fornire tessere dell’Atm ai profughi ospiti del capoluogo lombardo I PRECEDENTI L’intesa complessiva con i servizi per i profughi è stata sipulata per la prima volta nel 2009, quando al governo c’era il centrodestra, e poi rinnovata anno per anno anche dal centrosinistra Il riconoscimento dello status di profugo lo fa la Prefettura da dove lo straniero entra in Italia. Vogliamo vedere le carte. Chi ci assicura che chi si presenta come siriano o eritreo non bari? Avranno la meglio i furbi». Il centrosinistra, dal canto suo, rivendica la scelta. Rimanda le accuse al mittente Andrea Fanzago, consigliere a Palazzo Marino per il Pd. «Sono polemiche strumentali – sostiene -. Portiamo avanti un’intesa col Viminale stipulata per la prima volta da una giunta di centrodestra”. Secondo l’esponente Richiedenti asilo arrivati a Milano e Provincia negli anni scorsi [Ftg.] Chi ci dice che sono veramente profughi e non semplici irregolari? “ RICCARDO DE CORATO (FDI) Pisapia fa passare l’idea che Milano sia la città per chi vuole vivere d’espedienti STEFANO BOLOGNINI (LEGA) Polemiche strumentali, la giunta ha attenzione per tutte le povertà ANDREA FANZAGO (PD) . del Partito democratico, «i nominativi degli stranieri aventi diritto ce li fornisce il ministero dell’Interno, mentre è pretestuoso dire che non ci muoviamo nel contrasto alla crisi quando abbiamo approvato un fondo da 5 milioni di euro contro la povertà». Di altro avviso è Stefano Bolognini, assessore provinciale alla Sicurezza eletto con la Lega Nord. «Pisapia fa passare l’idea che Milano sia la città per chi vuole vivere d'espedienti, attraendo qui persone che poi sarà molto difficile allontanare». Sono scesi dal tetto dell'Ardita pizzeria del popolo, ieri mattina, i due manifestanti che da 4 giorni erano rimasti lì in segno di protesta. I due erano saliti sulla sommità dello stabile occupato di in via Cola di Rienzo all’alba di mercoledì, quando le forze dell’ordine avevano sgomberato per la seconda volta - la prima era stata a giugno dell’anno scorso - l’edificio occupato, una casa di ringhiera abbandonata già teatro di una prima occupazione nel febbraio 2013. L’intervento della polizia aveva generato tensioni e scontri con gli occupanti. I due manifestanti in questione si erano arrampicati sul tetto dell’edificio, dal quale avevano iniziato un fitto lancio di oggetti contro le forze dell’ordine. Altre quattordici persone, tutte maggiorenni, erano state portate in questura e per quattro di loro, due ragazzi e due ragazze con precedenti specifici, era scattato l’arresto. Lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale i reati contestati. Venerdì i quattro arrestati - tra i quali vi è anche un cittadino di nazionalità francese - sono stati scarcerati. Ai quattro è stata applicata la misura restrittiva dell’obbligo di firma. Sportivi in rivolta E la giunta arancione nega i ticket ai 14mila atleti della maratona A cosa serve avere i mezzi pubblici gratuiti durante una maratona?I vertici di Comune e Atm devono essersi posto questa domanda quando hanno deciso di negare, per la prima volta quest’anno, i biglietti gratuiti per i mezzi di trasporto pubblico. Edizione da record, quella che oggi alle 8.30 parte da Rho Fiera per arrivare al Castello Sforzesco. Sono oltre 14 mila, infatti, gli iscritti a questa quattordicesima edizione di uno degli appuntamenti podistici più amati dai milanesi. Ma quest’anno, per gli iscritti alla corsa, ecco la novità: metro, tram e autobus saranno a pagamento per tutta la giornata. Una decisione presa forse per la crisi, ma che comunque fa stornare il naso agli atleti e a quei milanesi che speravano di trascorrere una giornata diversa per Milano. Un segnale negativo per una città come Milano che vorrebbe somigliare e rapportarsi sempre di più con grandi capitali come Londra, e che fa arrossire l’amministrazione davanti a una figuraccia fatta anche a confronto con la capitale, Roma, che offre viaggi gratuiti ai partecipanti delle maratone che si tengono all’ombra del Colosseo. Milano quest’anno non ce l’ha fatta, ticket a pagamento e nessun comunicato ufficiale a spiegare le motivazioni di questa scelta. A commentare con sdegno la situazione è Marco Osnato, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino per cui “il taglio dei biglietti gratuiti ::: LA MARATONA I NUMERI Sono oltre 14mila gli iscritti alla SuisseGas Milano Marathon, arrivata alla sua quattordicesima edizione IL PERCORSO Il percorso della maratona, per la prima volta nella sua storia, è identico a quello dell’anno scorso: i runners partiranno alle 9.15 da via Buonarroti, vicino alla Fiera di Rho, mentre l’arrivo, dopo un percorso che si snoda tra la zona San Siro e corso Sempione, è previsto in piazza Castello dopo i canonici 42,195 chilometri LA POLEMICA Per la prima volta quest’anno l’amministrazione cittadina e Atm hanno negato i biglietti gratuiti per i mezzi pubblici durante la manifestazione, che permetterebbero di facilitare gli spostamenti per i partecipanti LA ALTRE CITTÀ Garantire lo spostamento gratuito con i mezzi pubblici durante manifestazioni come la SuisseGas Milano Marathon è prassi non solo in altre metropoli europee ma anche in Italia: oltre a Londra, anche Roma assicura mezzi di trasporto gratis La corsa dell’anno scorso [Ftg.] è un fatto gravissimo”. Per Osnato “è assurdo che la città che deve ospitare Expo accolga in questo modo indegno una manifestazione ormai riconosciuta a livello internazionale”. Assurdo, per il consigliere “non abbracciare con le dovute agevolazioni i podisti e i partecipanti alla maratona”. Colpevoli, non sono i dirigenti dell’azienda, ma anche i vertici del Comune che “pensano che sia tagliando i ticket gratuiti che si aggiusta il bilancio Atm”. Per Osnato, la soluzione, è invece “una politica più oculata, fatta di investimenti strategici e di tagli nei rami dirigenziali ormai secchi”.“Ieri, intanto, tutta la zona era bloccata, da Foto Bonaparte alle vie più piccole e adiacenti” ha commentato il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale “questo è stato un involontario esempio di quello che succederà quando il Castello Sforzesco verrà pedonalizzato”. “Oltre allo sdegno per l’assenza dei biglietti Atm gratuiti” ha concluso De Pasquale “invito l’assessore Maran a un po’ di buon senso e a prendere in considerazione l’allarme dei commercianti e dei cittadini preoccupati per una zona che diventerà invivibile”. M. BAR. 40 Domenica 6 aprile 2014 CRONACA Domenica 6 aprile 2014 41 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’assassinio al Gratosoglio CANCELLATE 400 SCRITTE IN VIA FRASCHINI Picchia la compagna e confessa il delitto commesso otto anni fa Auto nel canale Morti 2 giovani nel Mantovano Due ragazzi sono morti e un terzo è in coma dopo che un’auto si è rovesciata durante una retromarcia in un canale. Il bilancio dell’incidente, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato nel Mantovano, sarebbe potuto essere peggiore. Erano in sette, infatti, tutti tra i 17 e i 19 anni, i passeggeri della Clio che, forse per una manovra errata del conducente, è terminata con le ruote posteriori nel canale Navarolo, vicino a Sabbioneta. L’auto, fermata da un muretto, avrebbe compiuto una rotazione di 180 gradi finendo, sottosopra, nell’acqua. Per Paolo Tia, 20 anni e Cristiano Frodale, 18 anni, non c’è stato nulla da fare. Gli altri cinque ragazzi sono ricoverati in gravi condizioni negli ospedalidi Mantovae Vicomoscano. Uno di loro è tenuto in coma farmacologico per le gravi lesioni riportate. L’uomo arrestato per aver ammazzato a coltellate il socio nel 2006 Il caso riaperto dalle minacce alla donna: «Ti uccido come Matteo» ::: SALVATORE GARZILLO La mattina del 4 maggio 2006 il corpo di Matteo Musso, un ex dipendente comunale di 63 anni, fu trovato in via Chiesa Rossa 191. Era stato ucciso la notte prima con dieci coltellate all'interno della baracca dove viveva e lavorava come custode di un parcheggio per camper e camion. Una storia strana, che dopo un anno di indagini senza risultato fu archiviata. Nessuno in procura o in questura faceva più domande su quell'omicidio irrisolto che sarebbe rimasto un cold case chissà per quanto tempo. Ma lo scorso marzo le parole di una donna hanno rimesso in moto gli agenti della Squadra mobile di Milano, che ieri hanno fermato il presunto assassino dopo un interrogatorio in cui ha confessato le sue responsabilità ai pm Alberto Nobili e Gianluca Prisco. È ricominciato tutto da questa frase riportata a metà marzo dalla donna: «Il mio compagno potrebbe aver ucciso Musso. Mentre mi picchiava ha detto che mi avrebbe fatto fare la stessa fine di Matteo». Il suo compagno si chiama Giampaolo Ferrari, 42 anni, molti precedenti per droga, rapina e maltrattamenti proprio nei confronti della convivente. Due anni fa Ferrari è stato anche arrestato per questo reato e condannato a 8 mesi, ma ciò non gli ha impedito di continuare a picchiare la sua donna, che è anche madre di suo figlio di 10 anni. Dopo l'ennesimo pestaggio la compagna si è presentata di nuovo in questura, stavolta per denunciare anche le minacce di morte. Gli elementi raccolti hanno permesso alla polizia di chiedere la riapertura del caso, a cui sono seguite nuove intercettazioni e interrogatori. Venerdì è ::: LA VICENDA COLD CASE Nel maggio 2006 viene ritrovato in via Chiesa Rossa, al Gratosoglio, il corpo senza vita di Matteo Musso ARCHIVIAZIONE Il caso viene archiviato nell’ottobre 2007 senza colpevole INDAGINI A marzo il caso si riapre perché la compagna di Giampaolo Ferrari racconta che durante l’ennesimo pestaggio l’uomo avrebbe detto «ti faccio fare la fine di Matteo», riferendosi all'omicidio di Musso stato il turno di Ferrari, che già all'epoca dell'omicidio fu ascoltato ma non indagato. Non gli è andata altrettanto bene la seconda volta: dopo un lungo colloquio con i pm ha confessato tutto, ripetendo l'ammissione anche davanti ai suoi avvocati Angelo Colucci e Salvatore Verdoliva. «L'ho ucciso perché mi ha of- Graffiti ripuliti dai cittadini Il «No Graffiti Day» invade il Gratosoglio. Ieri i volontari del comitato di residenti «Le Terrazze», insieme all’Associazione Nazionale Antigraffiti, sono scesi in strada per contrastare il degrado delle scritte vandaliche, sempre più diffuse in più parti della città. Più di 400 scritte sono state rimosse su un lato del Residence Arcobaleno in via Fraschini [Ftg.] feso», ha raccontato. A Musso sarebbe stata fatale una battuta banale scappata nel corso di una lite col vecchio amico, che in quel momento era sotto l'effetto di alcol e cocaina. «L'ho colpito con un coltello che avevo portato con me», ha spiegato il sospetto. Dieci pugnalate, quattro delle quali fatali. Poi è scappato, lasciando Musso nella baracca VIALE ORTLES . dove si era trasferito a causa dei problemi economici. I due si conoscevano da tempo, Musso, originario di Catania, era amico della famiglia del suo aggressore e, secondo gli investigatori, avrebbe condiviso anche qualche piccolo affare di droga, come dimostrerebbe la presenza di sostanza da taglio nel capanno della vittima. Era finito in quel tugu- rio da circa un anno e i giornali si erano occupati della sua storia di ex comunale finito in miseria. «Mi ha rovinato il divorzio - aveva raccontato - e con la mia pensione di mille euro non posso permettermi l'affitto di una casa». L'unica cosa che gli restava era Nico, un cane corso di 7 anni, che quella sera non riuscì a difendere il proprio padrone. I no global: no alla richiesta di sgombero Lo Zam contro le mamme del parco: «Siete ignoranti» ::: segue dalla prima MARIANNA BAROLI . (...) hanno deciso di rispondere con un loro spot, autoprodotto all’interno del centro sociale, al video musicale creato dalle mamme-fatine del parco e dal rapper Neuro, che in questi giorni sta spopolando tra i residenti nella zona di piazza Vetra. Sono ormai mesi che i genitori e i residenti chiedono all’amministrazione di intervenire con pugno duro per sgomberare il centro sociale nato all'interno dell'ex scuola. I giovani del centro socia- L’INCIDENTE le, nel loro video, si dipingono come eroi innocenti che ripuliscono un luogo abbandonato e lo aprono al pubblico. In pochi minuti raccontano però le attività che si svolgono all’interno dello spazio autogestito, mostrano l'orto, la palestra di roccia, ma anche il tanto discusso bar e l’area giochi per bambini. Come in ogni spazio non mancano poi i concerti e le iniziative di solidarietà: un vero e proprio centro sociale ormai avviato. E a chi li accusa, come le mamme, di aver portato il degrado e il rumore nel quartiere, i ragazzi di Zam rispondono spie- gando che dove c’era il vuoto ora ci sono spazi sociali gratuiti e aperti a tutti. Perché sono proprio gli stessi giovani a sottolineare che lo Zam è «una realtà fatta di fatica, auto-organizzazione, creatività e messa in gioco quotidiana». Il resto? Becere lamentele di una destra bigotta non aperta al cambiamento. «Noi intanto continuiamo a chiedere l’intervento del Prefetto - ha affermato il consigliere di Fdi, Riccardo De Corato - dove l’amministrazione, Pisapia e la De Cesaris dormono, dovranno intervenire le autorità». Il dormitorio intitolato a Enzo Jannacci È intitolata a Enzo Jannacci, da ieri pomeriggio, la casa d'accoglienza per i senzatetetto di viale Ortles. In tanti hanno voluto partecipare alla cerimonia dedicata all’artista milanese scomparso lo scorso anno. Sul palco allestito nel giardino della struttura si sono alternati una quarantina di artisti e amici di Jannacci per una festa proseguita fino a sera, tra aneddoti e le canzoni più celebri del cantante. Tra i presenti Gino e Michele e il gruppo di Smemoranda. A scoprire la nuova targa della casa di accoglienza sono stati il figlio di Jannacci, Paolo, il vice sindaco Ada Lucia De Cesaris e gli assessori Pierfrancesco Majorino e Filippo Del Corno. Non c'era invece il sindaco Giuliano Pisapia, a Roma per un incontro con Papa Francesco. 42 CRONACA Domenica 6 aprile 2014 @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano Mercati Domani ■ PISANI DOSSI - Via Pisani Dossi - zona 3 ■ EUSTACHI - Via Eustachi - zona 3 ■ PONTI ETTORE - Via Ponti Ettore - zona 6 ■ FAUCHE' - Via Fauchè - zona 8 ■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 ■ GARIGLIANO - Piazza Minniti - zona 9 ■ ARPINO - Via Ferrieri - zona 7 ■ SANTA TERESA - Via Santa Teresa - zona 5 ■ CAMBI - Via Cambini - zona 2 ■ TRECHI - Via Trechi - zona 9 ■ GRATOSOGLIO SUD - Via Saponaro - zona 5 ■ MOMPIANI - Via Panigarola - zona 4 ■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 ■ ZAMAGNA - Via Zamagna - zona 7 ■ DE PREDIS - Via J. da Tradate - zona 8 Martedì ■ GHINI - Via Ghini - zona 5 ■ A. VENEGONi - Via A. Venegoni - zona 7 ■ KRAMER - Via Goldoni-Via Kramer - zona 3 ■ BARIGOZZI - Via A. Mazzucotelli - zona 4 ■ SAN MINIATO - Via San Miniato - zona 9 ■ MORETTO DA BRESCIA - Via Reni - zona 1 ■ B. MARCELLO - Via B. Marcello - zona 3 ■ STROZZI - Via Strozzi - zona 6 ■ PALMI - Via Forze Armate - zona 7 ■ BONOLA - Via A. Cechov - zona 8 ■ VASARI - Via Vasari - zona 4 ::: le lettere Il bando dei buoni pasto Buche e dossi irregolari. Ecco come si presenta viale Romagna: una tra le strade più trafficate della città. Non capisco perché in Comune nessuno intervenga con lavori di rifacimento del manto stradale, visto che il tratto è stato spesso teatro di tragedie con incidenti mortali. Sara Battistini e.mail VIA CHAVEZ Basta con i rumori molesti Proseguono i bagordi tra via Padova e via Chavez. Ma perché nessuno interviene? Mario Cambi e.mail Commenta anche su Fb e su Twitter @liberomilano ANTEO SPAZIOCINEMA 14.45-16.40-18.35-20.30-22.30 11.00 11.00-15.00-16.45-18.30-20.30-22.30 11.00-15.10-17.40-20.10-22.30 15.30-17.50-20.15-22.30 11.00 APOLLO SPAZIOCINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Nymphomaniac - Volume 1 13.00-15.00-17.30-20.00-22.30 Ida 13.00-15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Yves Saint Laurent 13.00-15.30-17.50-20.15-22.30 The Special Need 13.00-18.40-22.30 La luna su Torino 15.00-16.50-20.30 Noi 4 13.00-15.40-18.10 20.10-22.30-V.O.SOTT. Lei ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 15.00-17.15-19.30-21.40 15.30-18.15-21.00 15.00-17.15-19.30-21.40 VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0248003901 15.40-18.20-21.00 Smetto quando voglio ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL'ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Father and Son BELTRADE 15.15-17.40-20.05-22.30 Khumba Tim Hetherington: dalla linea del fronte 14.30 16.00 CENTRALE MULTISALA VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 CINEMAX SAN CARLO 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Tarzan 12 anni schiavo 14.45-16.45 18.45-21.30 COLOSSEO V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Storia di una ladra di libri 14.45 Nymphomaniac - Volume 1 17.30-20.00-22.30 Captain America: The Winter Soldier 14.45-17.20 Storia di una ladra di libri 19.55-22.30 Divergent 14.30-17.10-19.50 Captain America: The Winter Soldier 22.30 Ti ricordi di me? 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Yves Saint Laurent 15.30-17.50 20.00-22.30 Lei DUCALE MULTISALA PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Nymphomaniac - Volume 1 Yves Saint Laurent Divergent Quando c'era Berlinguer Lei 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.15-19.20-21.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-19.20 17.00-21.40 ELISEO MULTISALA VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 In grazia di Dio Lei Quando c'era Berlinguer Il pretore GLORIA MULTISALA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.15-17.40-20.05-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Captain America: The Winter Soldier 18.10-20.20-22.45 VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 I corpi estranei ODEON - THE SPACE CINEMA 16.00-18.00-20.00-22.00 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Divergent 12.05-15.05-18.05-21.15 Captain America: The Winter Soldier 12.10-15.10-18.10-21.20 Ti ricordi di me? 12.40-15.00-17.20-20.00-22.20 Mr. Peabody e Sherman 12.10-14.30-16.50 Non buttiamoci giu' 22.00 Ti ricordi di me? 19.30 Divergent 19.05-22.10 Captain America: The Winter Soldier 3D 19.10-22.15 Tarzan 12.10-14.30 Non buttiamoci giu' 17.20-19.40 Lei 22.00 Cuccioli - Il paese del vento 12.40-14.50-17.00 Amici come noi 12.50-15.10-17.30-19.50-22.10 300 - L'alba di un impero 12.20-14.50-17.20-19.50-22.20 Storia di una ladra di libri 13.00-16.00-19.00-22.00 ORFEO MULTISALA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 Captain America: The Winter Soldier 14.45-17.20-19.55 Captain America: The Winter Soldier 3D 22.30 Mr. Peabody e Sherman 15.15 Storia di una ladra di libri 17.30-20.00-22.30 Divergent 14.30-17.10-19.50-22.30 PALESTRINA VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 026702700 VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Saving Mr. Banks A proposito di Davis 11.00 11.10-14.20-16.15 MEXICO VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 ARIOSTO Non è assolutamente condivisibile - faccio riferimento all’articolo pubblicato su Libero il 26 marzo - il messaggio che Cobes, l’associazione di categoria di Confindustria, ha fatto passare dopo l’aggiudicazione ad Edenred del bando per la gestione dei ticket dei dipendenti del Comune di Milano. Ho letto di una «decisione grave, si configura per i cittadini un danno erariale di 5 milioni di euro» perché non si sarebbe tenuto conto di offerte più vantaggiose «rispettivamente del 10% e del 4,9%». E un capogruppo dell’opposizione ha detto «cercheremo di capire cosa c’è dietro». Dietro c’è solo la pretesa di far pagare i 5 milioni ai pubblici esercizi milanesi che poi effettuano il servizio. Si sarebbe trattato di una vera e propria tassa aggiuntiva perché per garantire parità di servizio con un’offerta aggiudicata al massimo ribasso, devi scaricare i costi su qualcun altro. Cioè, gli operatori dei pubblici esercizi che, chiedo a Cobes, mi pare siano anch’essi cittadini. Bene ha fatto il Comune a considerare anche il livello di servizio per i propri dipendenti. La spending review - ce lo ha ricordato il Presidente Napolitano - si applica con un minimo di intelligenza. Lino Stoppani Vicepresidente Confcommercio e presidente Epam (Associazione pubblici esercizi) A spasso con i dinosauri Mr. Peabody e Sherman Allacciate le cinture MILANO 14.50-17.30-20.10-22.30 16.30-18.45-21.00 12 anni schiavo PLINIUS MULTISALA VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 Captain America: The Winter Soldier Storia di una ladra di libri Divergent Ti ricordi di me? Mr. Peabody e Sherman Allacciate le cinture Allacciate le cinture Non buttiamoci giu' UCI CINEMAS BICOCCA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.50-20.30 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.30 20.20-22.30 15.30-17.50 20.20-22.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 Storia di una ladra di libri 14.00-16.50-19.45-22.40 Captain America: The Winter Soldier 11.25-14.30-18.30-21.40 Divergent 16.15-19.25-22.35 Tarzan 14.00 Ti ricordi di me? 15.00-17.35-20.05-22.20 Amici come noi 14.25-17.20-20.10-22.30 Captain America: The Winter Soldier 11.25 Il pretore 14.40-17.00-20.05-22.25 Lei 14.00-16.50-19.55-22.45 Nymphomaniac - Volume 1 14.30-17.10-19.50-22.20 Divergent 14.05-17.10-20.15 La bella e la bestia 11.05-14.35-17.15 Need for Speed 22.45 Yves Saint Laurent 19.50 Captain America: The Winter Soldier 21.10 Cuccioli - Il paese del vento 11.10-14.50-16.50 Non buttiamoci giu' 19.00 Nottetempo 11.00-14.00-16.50-19.45-22.50 The Lego Movie 11.30-14.20 12 anni schiavo 16.45-19.40-22.40 Divergent 11.05 300 - L'alba di un impero 14.20-17.25-20.00-22.35 Divergent 15.45-19.00-22.10 Ti ricordi di me? 11.15 piazzale Lotto. Da sabato 22 marzo al 15 luglio 2014. Via Gavirate: per lavori cantiere M5. Il traffico in direzione centro città viene deviato sull'itinerario Gignese, Caprilli, Lotto.Traffico difficoltoso in: Viale Forlanini Enrico (tratto da Repetti a Cavriana): traffico difficoltoso in entrambi i sensi di marcia. Termine lavori previsto: 30 aprile 2015. S.S. 33 Del, Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso in ingresso dal Comune di Pero e dalla Tangenziale Ovest, per modifica della viabilità, nell'ambito dei lavori Expo 2015. Probabili accodamenti nella fascia oraria 07.00 - 09.30. Termine previsto: 31 dicembre 2014. Attenzione: Oggi 6 aprile 2014, salvo avverse condizioni meteo, è prevista la chiusura al traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso, con deviazione di tuttoil traffico veicolare in entrata e uscita da Milano. La collezione Munari tra pittura e scultura PALAZZO MARINO Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ■ CENTRO v. Larga, 6; v. Dante, 17; c.so Genova, 27. ■ NORD v. S. Lopez, 3; p.le Maciachini, 24; v. Forni, 34; v.le Suzzani, 273; v. Pellini, 1; v.le Monte Grappa, 7. ■ SUD c.so Lodi, 19; v. Alamanni, 2; v.le Tibaldi, 15; v. De Ruggiero, 8. ■ EST p.za Duca d'Aosta, 4; v. Stradivari, 1; v.le Monza, 226; p.za Martesana, 4; v. Atene, 2; v. Crescenzago, 36; c.so Plebisciti, 7; p.za Cinque Giornate, 7; v. Varsavia, 4. ■ OVEST v. Vetta d'Italia, 18; v. Giambellino, 64; p.za T. Olivelli, 1; v. Monte Rosa, 27; v. Paravia, 75; v. Quarenghi, 21/23; v. R. di Lauria, 22; v. Paolo Sarpi, 62. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) v. Boccaccio, 26; p.za Cinque Giornate, 6; c.so Magenta, 96; p.za Clotilde, 1; Ripa di Porta Ticinese, 33; C.so P.ta Ticinese, 50 v.le Zara, 38; v. Stradivari, 1; v.le Lucania, 10; c.so S. Gottardo, 1; v. Buonarroti, 5; v. Canonica, 32; v.le Ranzoni, 2. p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45. Aperte 24h: p.za Duomo, 21; Stazione Centrale (Gall. Delle partenze); Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); v. R. Di Lauria, 22; v.le Testi, 90; ::: appuntamenti Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Buche e strade dissestate Nymphomaniac - Volume 1 Storia di una ladra di libri Lei ■ PASCARELLA - Via Pascarella - zona 8 Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] sottolineando nell’oggetto: “lettere a LiberoMilano”. Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42 - 20129 Milano; via fax al n. 02.999.66.227. CITTÀ STUDI Yves Saint Laurent Roma citta' aperta Ida Father and Son Quando c'era Berlinguer Tarzan ■ PAPINIANO - Piazza Sant’Agostino - zona 1 Chiusura al traffico: Viale Lodovico Scarampo: rallentamenti causa lavori stradali per Metropolitana linea 5 secondo tratto. Termine dei lavori previsti per il l’inizio del 2015. Via Nicola Fabrizi: Chiusura al traffico della per l'effettuazione di strada di collegamento "Zara-Expo" - Termine dei lavori previsto: 30/11/14. Piazza XXIV Maggio: chiusura al traffico delle vie Gorizia/Manusardi/Scoglio di Quarto/Ascanio Sforza, che verranno disposte a fondo chiuso. Sulla Cerchia dei Bastioni il traffico sarà difficoltoso causa modifica della viabilità. Termine lavori 30 settembre 2014. Via Vigliani intersezione p.le Lotto sarà chiusa al traffico per lavori metro 5 (realizzazione scale nuova stazione). Il traffico verrà deviato all'intersezione con via Albani sui seguenti itinerari: 1- via Masaccio - via Monte Bianco - piazzale Lotto; 2 - via Veniero - Farmacie Rassegna sul design a Palazzo Reale ARTE È in corso, al Museo del Novecento, la personale «Munari Politecnico». La mostra, curata da Marco Sammicheli, è il racconto di un artefice poliedrico dell’arte italiana ed europea. Le opere provengono, in gran parte, dalla collezione di Bruno Danese e Jacqueline Vodoz che nella molteplice veste di amici, collezionisti, editori e industriali, hanno sostenuto e incentivato, per decenni, l’artista a sperimentare vari linguaggi. Infatti, Bruno Munari utilizzava pittura, scultura, collage, installazioni luminose, opere su carta e sperimentazioni tecniche per spingere la propria ricerca artistica in territori di confine. E la mostra accompagnerà il pubblico ad indagare sulla voracità intellettuale e il conseguente sfogo espressivo del designer. EVENTO Domani mattina, nella suggestiva location di Palazzo Reale, si svolgerà la cerimonia di presentazione di «100% Original Design». La mostra, curata da Elle Decor e allestita presso la Sala delle Conferenze sino al 27 aprile, racconta la storia del design attraverso una selezione di 100, tra gli oggetti più significativi, creati dal secondo dopoguerra ad oggi e che hanno cambiato profondamente il nostro vivere quotidiano. Minimo comune denominatore: la ricerca in ambito di design. Non sarà la solita rassegna dove l’oggetto di design viene presentato come un’opera d’arte. L’iniziativa vuole essere un percorso esperienziale, gioioso e ludico, studiato per coinvolgere gli appassionati di design con percorsi inediti e racconti per immagini. MUSICA Ci sarà un personaggio d’eccezione della musica italiana, al Teatro Dal Verme di Milano. Ornella Vanoni si esibirà nello spettacolo «Un filo di trucco un filo di tacco». In quello che è il suo ultimo tour, l’artista milanese presenterà i grandi successi di una carriera lunga 60 anni. Fondendo musica e recitazione, la Vanoni interpreta brani, tra grandi classici e cover, del suo ultimo album «Meticci (Io mi fermo qui)», raccontando con sincera ironia tutto ciò che ha vissuto in 60 anni di musica e spettacolo. Ad accompagnarla sul palcoscenico della Sala Grande, ci sarà la sua band: Eduardo Hebling al basso e contrabbasso, Paolo Vianello al pianoforte e alle tastiere, Placido Salamone alla chitarra e Eric Cisbani alla batteria e percussioni. ______________________ Oggi, via Marconi 1 Ingresso: 3-5 euro ______________________ Domani, ore 11.30, p.zza Duomo Ingresso libero Domani, ore 21, Teatro Dal Verme Ingresso: 30-50 euro Mr. Peabody e Sherman 11.30-14.40-17.10-19.40 Captain America: The Winter Soldier 3D 22.10 Captain America: The Winter Soldier 16.15-19.30-22.40 Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute 22.15 Captain America: The Winter Soldier 3D 15.50-19.05 UCI CINEMAS CERTOSA Cuccioli - Il paese del vento Non buttiamoci giu' Ti ricordi di me? Mr. Peabody e Sherman Yves Saint Laurent 14.00-14.35-17.05 19.10-21.45 14.30-17.00-19.20-21.40 14.10-16.35 19.10-21.50 LISSONE UCI CINEMAS LISSONE VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 VIA MADRE TERESA - TEL. 892.960 Cuccioli - Il paese del vento 11.30 Divergent 14.00-17.15-20.30 Captain America: The Winter Soldier 3D 11.30-14.50-18.15-21.20 Captain America: The Winter Soldier 16.30-19.30-22.35 Cuccioli - Il paese del vento 14.30-17.00 Divergent 11.15-19.10-22.25 Ti ricordi di me? 11.30-14.45-17.30-19.45-22.00 Captain America: The Winter Soldier 14.00 Mr. Peabody e Sherman 11.25-14.00-17.00 Non buttiamoci giu' 20.10-22.30 Storia di una ladra di libri 11.10-14.10-17.00-19.50-22.40 11.30-14.50-17.20-20.00-22.30 Amici come noi Divergent 15.00-18.00-21.20 Amici come noi 11.30-15.20-17.40-20.10-22.40 Storia di una ladra di libri 11.30-14.25-17.10-19.55-22.40 Mr. Peabody e Sherman 11.30-15.00-17.20 Captain America: The Winter Soldier 3D 11.15-15.30-19.00-22.00 Captain America: The Winter Soldier 13.45-16.45-19.40-22.35 Captain America: The Winter Soldier 11.30-15.00-18.00-21.30 Divergent 11.15-16.45-19.40-22.35 La bella e la bestia 14.20 Nymphomaniac - Volume 1 11.30-14.50-17.20-19.50-22.20 Cuccioli - Il paese del vento 11.30-14.20-16.20-18.20 Need for Speed 22.30 Non buttiamoci giu' 20.20 Ti ricordi di me? 11.30-15.10-17.30-20.00-22.20 300 - L'alba di un impero 19.45-22.20 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Rocco e i suoi fratelli Samsara 15.00 HINTERLAND ASSAGO VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 18.30-21.00 UCI CINEMAS FIORI MAGENTA CINEMATEATRO NUOVO VIA SAN MARTINO 19 - TEL. 0297291337 Cuccioli - Il paese del vento Lei 16.30 21.15 MELZO ARCADIA MULTIPLEX Allacciate le cinture 20.00 Ti ricordi di me? 11.30-14.40-17.20-22.30 Cuccioli - Il paese del vento 14.00-17.10 Divergent 19.20-22.25 Storia di una ladra di libri 11.10-14.10-17.00-19.50-22.35 300 - L'alba di un impero 11.20-14.30-17.20-20.00-22.30 Captain America: The Winter Soldier 11.20-16.40-19.40-22.35 Mr. Peabody e Sherman 14.20 Divergent 11.20-15.20-18.30-21.45 Ti ricordi di me? 19.55 Cuccioli - Il paese del vento 11.30-14.50 Divergent 17.00 Non buttiamoci giu' 20.00-22.10 Amici come noi 11.30-15.00-17.30-20.00-22.15 Captain America: The Winter Soldier 14.10-22.00 Mr. Peabody e Sherman 11.30-17.10 Captain America: The Winter Soldier 3D 14.00-17.00-19.25-22.20 VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 VIA CORTELONGA 4 - TEL. 039323788 BELLINZAGO LOMBARDO ARCADIA Storia di una ladra di libri 15.10-18.00-20.50 Non buttiamoci giu' 14.10-22.40 Divergent 14.50-16.30-17.40-20.00-21.10-22.25 Mr. Peabody e Sherman 15.00-17.20-20.10 Captain America: The Winter Soldier 14.40-16.20-17.30-19.50-21.00-22.35 Ti ricordi di me? 14.00-16.10-18.15-20.20-22.50 Il pretore 20.15 Yves Saint Laurent 14.35-17.50-22.30 Quando c'era Berlinguer 17.00-19.55 Nymphomaniac - Volume 1 14.30-17.10-20.05-22.45 Amici come noi 14.20-22.55 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Divergent Storia di una ladra di libri Mr. Peabody e Sherman 300 - L'alba di un impero Divergent Amici come noi Captain America: The Winter Soldier Captain America: The Winter Soldier 3D Captain America: The Winter Soldier La Vanoni in concerto al Teatro Dal Verme 15.00-18.15-21.30 15.45-18.45-21.45 14.10-16.35 19.30-22.00 16.00-19.10-22.20 17.00-19.30-22.00 14.30-17.35-20.45 16.00-19.00-22.10 15.30-18.25-21.20 Storia di una ladra di libri 14.40-17.50-20.50 Mr. Peabody e Sherman 14.50-17.40 Captain America: The Winter Soldier 14.30-17.20-20.00-22.40 Captain America: The Winter Soldier 3D 15.00-21.10 15.10-17.00-18.00-19.50-21.00-22.30 Divergent MONZA MULTISALA CAPITOL VIA A. PENNATI 10 - TEL. 039324272 Yves Saint Laurent Nymphomaniac - Volume 1 15.30-17.50-20.15-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 MONZA MULTISALA METROPOL VIA CAVALLOTTI 124 - TEL. 039740128 Divergent Ti ricordi di me? The Lego Movie Captain America: The Winter Soldier Mr. Peabody e Sherman MONZA Storia di una ladra di libri Quando c'era Berlinguer PADERNO DUGNANO VIA OSLAVIA, 8 - TEL. 029189181 Quando c'era Berlinguer Yves Saint Laurent The Special Need I corpi estranei PADERNO DUGNANO VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 15.00-18.00-21.00 17.50-20.10-22.30 15.00 17.30-20.00-22.30 15.00 MULTISALA TEODOLINDA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 AREA METROPOLIS 14.45-17.00-19.15-21.30 15.00 17.15-21.00 19.00 LE GIRAFFE Mr. Peabody e Sherman 10.30-14.30-16.30 Divergent 19.15-22.00 The Lego Movie 11.00-15.00 300 - L'alba di un impero 17.00-19.15-21.30 Captain America: The Winter Soldier 10.40-15.30-18.10-21.00 Non buttiamoci giu' 11.15-14.40-16.50-19.15-21.30 Captain America: The Winter Soldier 3D 11.20-14.00-16.45-19.30-22.15 Storia di una ladra di libri 14.00-16.40-19.15-22.00 Amici come noi 10.50-15.15-17.30-20.30-22.45 Divergent 10.40-14.15-17.10-20.00-22.50 La bella e la bestia 11.00-14.15-16.30-19.00 Il pretore 21.15 ______________________ Cuccioli - Il paese del vento 10.40-15.00 Need for Speed 17.20 47 Ronin 20.00 Allacciate le cinture 22.40 Divergent 15.30-18.15-21.00 Ti ricordi di me? 10.50-15.40-17.50-20.30-22.30 Captain America: The Winter Soldier 14.20-17.10-20.00-22.50 PIOLTELLO UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Non buttiamoci giu' 11.15-17.45-22.40 Tarzan 15.15 Yves Saint Laurent 20.00 Nymphomaniac - Volume 1 11.10-14.10-17.00-19.40-22.20 Mr. Peabody e Sherman 11.10-15.00-17.20-19.45 Ti ricordi di me? 20.00-22.30 Captain America: The Winter Soldier 3D 11.30-15.30-18.30-21.30 Captain America: The Winter Soldier 14.45-18.00-21.00 Storia di una ladra di libri 11.05-14.00-17.00-19.50-22.40 Captain America: The Winter Soldier 11.00-16.30-19.30-22.30 Divergent 11.30-16.30-19.30-22.30 Amici come noi 11.15-14.00-16.10-18.20-20.30-22.40 Divergent 14.30-17.30-20.30 Divergent 11.00-15.30-18.30-21.30 Ti ricordi di me? 11.20-14.30-17.30 12 anni schiavo 22.15 Cuccioli - Il paese del vento 11.05-14.30-17.30 47 Ronin 19.45-22.30 11.15-14.40-17.05-19.45-22.15 300 - L'alba di un impero ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Divergent 15.50-18.55-22.05 Ti ricordi di me? 14.15-16.35-18.50-21.10 Captain America: The Winter Soldier 14.30-17.30-20.30 Storia di una ladra di libri 15.30-18.30-21.30 Divergent 14.25-17.35-20.40 Amici come noi 15.05-17.25-20.00-22.30 Cuccioli - Il paese del vento 15.15-17.25 Non buttiamoci giu' 19.45-22.10 Mr. Peabody e Sherman 14.40-17.00 300 - L'alba di un impero 19.20-21.50 Supercondriaco - Ridere fa bene alla salute 14.10-16.55-19.30-22.20 Ti ricordi di me? 15.20-17.20-19.55-21.15 Captain America: The Winter Soldier 16.00-19.00-22.00 Captain America: The Winter Soldier 15.10-18.15-21.20 Divergent 14.55-18.05-21.15 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Mr. Peabody e Sherman Amici come noi Divergent Storia di una ladra di libri Captain America: The Winter Soldier Ti ricordi di me? SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 15,00-17,20 20,00-22,30 16,30-19,45-22,30 14,30-17,20-19,50-22,30 16,30-19,45-22,30 15,00-17,20-20,00-22,30 SKYLINE MULTIPLEX The Lego Movie 11.15-15.20 Quando c'era Berlinguer 17.30-20.00-22.30 Belle e Sebastien 11.15-17.35 Nymphomaniac - Volume 1 15.00-20.00-22.35 Ti ricordi di me? 11.15-14.10-16.10-18.15-20.20-22.35 Divergent 13.45-16.35-17.40-19.25-20.40-22.15 Captain America: The Winter Soldier 14.15-17.00-19.45-22.30 Mr. Peabody e Sherman 11.15-14.30-16.30 The Special Need 18.30-20.30-22.30 Cuccioli - Il paese del vento 11.15-14.00-15.50 Tarzan 11.15-14.10-16.15 Amici come noi 18.20-20.30-22.35 Storia di una ladra di libri 11.15-14.20-17.00-19.40-22.20 Captain America: The Winter Soldier 3D 13.30-16.15-19.00-21.50 CRONACA Domenica 6 aprile 2014 43 @ commenta su www.liberoquotidiano.it il Prodotto CHEESECAKE La torta al formaggio divide in cucina americani e inglesi ::: TOMMASO FARINA Guida agli eventi Università, capannoni e palazzi Le discoteche milanesi del Salone Dalla Statale ai magazzini di Lambrate: ecco i party più esclusivi con dj e archistar ::: MASSIMO DE ANGELIS Non solo mostre e incontri: anche gli eventi saranno il cuore della settimana milanese del design. Ogni location del capoluogo lombardo verrà coinvolta: dal capannone in disuso all’elegante palazzo nobiliare, passando per showroom, musei e night club. Si inizia domani all’Università Statale in via Festa del Perdono con la presentazione del progetto «Nuove idee per la città». A illustrarlo l’architetto Daniel Libeskind, l’artista Marina Abramovich, l’art director Giulio Cappellini, la presidente Expo Diana Bracco e il rettore Gianluca Vago. Seguirà nel cortile d’onore dell’Ateneo il brindisi inaugurale, un concerto e dj set fino a mezzanotte. Contemporaneamente all’Orto botanico di Brera verrà inaugurata la scenografica installazione «Giardino geometrico», con arredi speciali disegnati dal guru Piero Lissoni e superfici verticali scultoree alternate a padiglioni leggeri. Martedì 8 aprile si entra nel vivo della kermesse. Al calar del sole nella chiesa sconsacrata di San Carpoforo andrà in scena l’atteso cocktail party per i 250 anni della maison Baccarat, con un pregevole allestimento di designer internazionali tra lampade, vasi e cristalli. Imperdibile anche l’inaugurazione della mostra «Solid Senses», organizzata dalla Civiltà del marmo di Carrara all’interno di uno spazio industriale a Lambrate. Al termine si esibirà David Bryan, cofondatore del gruppo Bon Jovi, che suonerà uno strumento decisamente unico, un pianoforte a coda avvolto da una silhouette di marmo pregiato, capace di conferire sonorità inconfondibili. Mercoledì 9 gli appuntamenti glamour sono nel cuore di Milano. In piazza della Scala, nel quartier generale della griffe Trussardi, sarà illustrata la prima collezione d’arredo per la casa. Divani, stoffe e tessuti ispirati alla tradizione milanese. A pochi metri di distanza, nello storico museo Bagatti Valsecchi di via Gesù, apertura mondana della retrospettiva «Un- told» curata da Rossana Orlandi, con opere di famosi artisti e la sponsorizzazione del marchio parigino Vionnet. Giovedì 10 aprile un tripudio di eventi. Nella cornice del Conservatorio ambrosiano sarà mostrato l’ultimo modello della Toyota tra giochi di luce, installazioni orientaleggianti e la presenza dell’inossidabile dj Mamy Rock, la più anziana del mondo alla consolle con le sue 72 primavere. Chiusura in bellezza alla balera Venezia, vicino a corso Buenos Aires, per il folkloristico party di Maurizio Cattelan in onore della rivista Toilet Papere del celeberrimo Dito love. Il divertimento è assicurato. Inghilterra e Stati Uniti, diceva George Bernard Shaw, sono due nazioni separate da una lingua comune: differiscono in tutto, o quasi, le rispettive culture, specialmente culinarie. In quest’ultimo campo, c’è una specialità che demarca la diversità d’approccio dei due Paesi. Peccato come, come nel caso della lingua, sia la stessa ricetta: la cheesecake. La cheesecake inglese è morbida, freschissima al gusto: non viene cotta e si presta a essere mangiata fredda, magari decorata da fragoloni. La cheesecake americana, la più famosa al mondo, è invece cotta. È di consistenza più soda, e anche a temperatura ambiente non tende a sformarsi. La base, in entrambi casi, è costituita da un «cream cheese», cioè un formaggio fresco spalmabile. In Italia è invalso l’uso di ricotta o altri ingredienti più nostrani, tuttavia la ricetta originale prevede il cream cheese. La cheesecake col cream cheese si può gustare, a Milano, anche da American Donuts, una specie di santuario della ciambella che abbiamo visitato nella storica sede di via Sirtori, mentre oggi v’indirizziamo al secondo punto vendita (via Settembrini 26, tel. 02 29525777). È un simpatico negozio che rievoca, almeno in parte, l’atmosfera dei «diner» americani degli anni Cinquanta-Sessanta, e cerca di servire le stesse specialità, in primis i dolci. Ecco dunque la cheesecake (25 euro al kg), proposta in varie versioni: è dolce e ghiotta il giusto. Per chi è a dieta non va bene, ma un peccato di gola ogni tanto si potrà commettere, no? Qui si vende anche la specialità della casa: la ciambella statunitense (2 euro), sia normale sia con varie glasse e granelle. Molto divertente. Domenica 6 aprile 2014