SIGNORA DOLCE, AVE - Ricerca sulle origini del brano Il canto era assai diffuso nella Chiesa vicentina fino agli anni '60. Raccolto nella valle del Chiampo da Bepi De Marzi nell'ambito di una lodevole iniziativa promossa dall'ASAC (Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali - Venezia) fu proposto dalla stessa al sottoscritto alla fine del 1993 per una elaborazione per voci femminili. Subito il testo mi parve importante. Dubitando della sua derivazione popolare avviai una prima ricerca presso la Biblioteca del Seminario di Vicenza, ricerca conclusasi senza alcun frutto. Contattai allora Mons.Tullio Motterle, esperto di letteratura ( e un tempo mio professore di latino in Seminario), e seppi da lui che alcuni versi del testo provenivano da una lirica alla Madonna del romanziere e poeta vicentino Antonio Fogazzaro (1842-1911). Indirizzai allora presso la Biblioteca Bertoliana di Vicenza le mie ricerche e a fine marzo 1994 nello stiletto Fogazzaro n°134, nel documento "MINIME" - Studi, discorsi e nuove liriche, pagg. 143-150, ho rinvenuto l'INNO A MARIA, (poco noto anche a noi vicentini), scritto dal Fogazzaro per l'inaugurazione del grandioso Monumento a Maria sul Rocciamelone (m.3538, Alpi Graie, Piemonte, a confine con la Francia) eretto nel 1899 con le offerte dei bambini italiani sotto gli auspici della Regina Margherita di Savoia. L'inno, pubblicato sull'opuscolo "Innocenza"- Torino, 24 luglio 1898, consta di ben 13 strofe, ciascuna di quattro versi settenari. L'anonimo autore del canto, forse vicentino come il poeta, ha utilizzato la prima strofe (rimaneggiando malamente un verso) e l'ultima strofe (utilizzata nel canto come ritornello), inserendo una "sua" più povera seconda strofe. La scoperta mi ha riempito di commozione e l'elaborazione musicale è nata nell'entusiasmo: Antonio Fogazzaro ha alimentato il mio primo amore per la letteratura e ha accompagnato le mie prime letture da studente. In fondo sono nato e vissuto non lontano dal luogo dei suoi soggiorni nella Villa Valmarana di Seghe di Velo d'Astico e a due passi dalla sua Villa Montanina dove, nelle sue frequentazioni tra il 1906 e il 1911 anche mia madre lo ha conosciuto, quando la mia famiglia pascolava il bestiame nei prati dei conti Velo, proprio dove il poeta scelse di costruire la sua Montanina. Villa Valmarana e Villa Montanina sono i luoghi dove sono stati ambientati due suoi Romanzi: Daniele Cortis e Leila. (d.s.) VERSI ORIGINALI DEL POETA TESTO A NOI PERVENUTO CON IL CANTO 1. Signora dolce, ave! Da l'astro tuo del pianto odi il saluto e il canto umile a Te salir. 1. Vergine dolce, ave! Dall'aspro suol del pianto odi il saluto e canto umile a Te salir. 2. Vergine dolce, ave! O santa Madre del Signor, accogli l'umil canto che sale dal mio cuor. 13. Madre del Ciel, soave Regina! Ogni terrena eco risuoni: Ave Maria, gratia plena. Rit. Madre del Ciel, soave Regina! Ogni terrena eco risuoni: Ave Maria, gratia plena. Il brano come raccolto e trascritto da Bepi De Marzi: Ver - gi - ne dol - to lir. 27 suo - Ma - dre del Ciel, - ni: A - suol del pian - to u - mi- lea Te sa - lir, u - mi-lea Te sa - - so - a - ve Re - gi ve Ma - ri Dal - l'a - spro can - ve! - A - o - diil sa - lu - toe 18 ce, 8 - - a, na! O - gni ter - re - na gra - ti - a e - co ri - ple - na.