MENSILE D'INFORMAZIONE I.T.C. "DON LUIGI STURZO” Edizione riservata ai Docenti, agli Studenti, al Pers. ATA ANNO VII - N° 9 MAGGIO 2008 STURZONEWS INDICE Editoriale Odissea nella rete Pag. 1 Pag. 2 Il Sabato sera Il ritratto di Dorian Gray Pag. 2 Pag. 3 Riflessioni su una favola moderna Pag. 3 Amici Pag. 4 Pag. 5 Pag. 5 Alitalia L’angolo della poesia 60° anniversario della Costituzione Pag.6-7 Festival di Sanremo Tornano a suonare i tamburi … Pag. 8 Lo sport e la mente Pag. 9 Un messaggio d’amore Pag. 9 Erice, Trapani e i quadri di Caravaggio Pag. 10 Tortine deliziose Il patentino Ed. stradale ed alimentare Scrutini finali Pag. 10 Importante Pag. 8 Pag. 11 Pag. 11 Pag. 12 Pag. 12 EDITORIALE di Salvatore Provenzani L’attesa delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile è passata velocemente e la campagna elettorale è un ricordo. Altrettanto velocemente si sono conosciuti i risultati e certamente il tono pacato di questa tornata elettorale ha contribuito in qualche modo a non interrompere il dialogo fra le parti. Considero importante riflettere su tre aspetti relativi al rinnovo del Parlamento. Questa tornata elettorale rimarrà nella storia per essere stata capace di semplificare al massimo il quadro politico conseguente di una frammentazione partitica veramente anomala aggravatasi proprio in questi ultimi anni. Questo è il primo elemento di riflessione. L’Italia, rispetto a questa modifica sostanziale, si allinea con le altre nazioni europee. Tutto ciò certamente può essere ascritto come merito di Veltroni che l’ha promosso, ma anche di Berlusconi che ne ha colto l’importanza e l’ha imitato. Questa forte semplificazione ha però causato l’uscita dalle Aule parlamentari della cosiddetta Sinistra antagonista o integrale. La portata politica dell’evento è eccezionale. Per la prima volta nel Parlamento italiano non siede la sinistra. Questo potrebbe essere un fatto carico di implicazioni politiche negative su cui occorrerà riflettere a lungo. Che cosa farà fuori dal parlamento la sinistra? C’è il concreto rischio che siano le piazze ad ospitare le istanze sociali più forti e questo potrebbe essere un arretramento della democrazia italiana. Le questioni sociali e le relative tensioni devono trovare ascolto nei luoghi istituzionali e non deve darsi luogo alla disperazione che potrebbe determinare una inarrestabile degenerazione del ruolo degli emarginati e dei deboli nel paese. Una ultima considerazione riguarda la dimensione del successo del PDL guidato da Berlusconi. Il contributo numerico e politico della Lega lombarda è stato decisivo e non credo che la coalizione non sappia tenersi coesa per tutta la legislatura. Ciò comunque che mi piace sottolineare è che il successo del PDL è tale per ampiezza da spazzare via ogni possibile alibi per non avere realizzato il programma. Personalmente avrei preferito che vincessero i Democratici di Veltroni, ma certamente i risultati elettorali che escono dalle urne non possono che essere rispettati perché sono il volere ed il pensiero dei cittadini. Allora proprio per questo motivo occorre che chi ha vinto e governerà deve avere il tempo e lo spazio per dimostrare di non avere carpito la buona fede dei cittadini, ma di averla fedelmente interpretata e realizzata. Anche chi non ha votato per i vincitori deve avere il corretto atteggiamento di chi ha delle aspettative alimentate dal programma del vincitore. Allora dobbiamo attentamente vedere come la Campania sarà ripulita. Dobbiamo attendere che prenda corpo la famosa <cordata> che dovrà salvare l’Alitalia. Dobbiamo attenderci tutti i provvedimenti necessari per risollevare il basso tenore di vita degli italiani. Dobbiamo attendere e vigilare e nello stesso tempo avere fiducia che la politica nel gioco delle parti possa essere effettivamente al servizio dei cittadini. Credo sinceramente che, finiti i rumori assordanti della Campagna elettorale, il bello debba venire non nella qualunquistica attesa dei benefici promessi, ma nell’agire responsabile di chi, opposizione in parlamento, debba essere capace di intercettare fuori dalle ovattate sale della politica, i reali bisogni dei cittadini. Direttore: Salvatore Provenzani Direttore Responsabile: Concetta Giamporcaro Comitato di Redazione: Giovanni Dioguardi, Giuseppina Ricontati, Fina Speciale (Docenti) – Gabriella Romeo (IV F), Alessandro D’Ugo (IV F),Rosalia Battaglia,M. Concetta La Franca, Marianna Stagno (III F), Giuseppe Castello (III A) EDITO dall’ I.T.C. “Don Luigi Sturzo” Via Sant’Ignazio di Loyola, 7 - 90011 Bagheria (PA) Tel. 091931656 – Fax 091900010 – [email protected] www.itcsturzo.it ODISSEA NELLA RETE Due millenni e mezzo fa, Omero raccontò nel suo poema “L’Odissea” il viaggio di Ulisse. Com’è noto queste peregrinazioni ebbero inizio a Troia e finirono ad Itaca. Può questo poema accostarsi a qualcosa di estremamente vicino ai giorni nostri? La risposta ovviamente è SI. Le similitudini sono molteplici e con un po’ di fantasia si riescono anche ad intercambiare le vicende. La “storia” che accosto all’Odissea è una storia comune, quotidiana: UN UOMO CHE SI CONNETTE AD INTERNET (niente di particolare o eroico ma che dietro nasconde un intero mondo da scoprire). Come Ulisse decide di intraprendere il suo viaggio verso la sua amata Itaca, un uomo decide di navigare nella grande rete globale spinto dal suo interesse. Entrambi sanno benissimo il loro scopo, cosa vogliono da quel “viaggio”, ma nessuno dei due, nè il nostro Ulisse nè il nostro navigatore virtuale sa cosa lo aspetta. Una volta cominciato il viaggio tutto sembra andar per il verso giusto, tutto è sotto controllo, ma basta poco per ritrovarsi in terre sconosciute, in luoghi insicuri e pericolosi che possono pregiudicare i nostri protagonisti. Come le acque di Ulisse, anche Internet ha dei confini difficilmente definibili, oltre che enormi e in continua espansione. Internet non è un mare perfettamente sicuro, non esiste nessun controllo diretto o indiretto delle informazioni contenute in esso, nè di chi le inserisce, nè di chi le consulta, al contrario, stavolta, del mondo omerico con i suoi Dei sempre pronti a regolare i rapporti e le vicende. Ulisse cade molte volte in tentazione, perdendo di vista il suo vero obiettivo ed accentuando i suoi difetti e vizi, pericolo in cui tutti possiamo incappare navigando nella rete, ci saranno banner, spam, virus, che come la Maga Circe mostreranno una cosa per un'altra o come le sirene che ci indurranno a cliccare su di loro dove magari ad attenderci ci saranno Scilla e Cariddi a far brandelli della nostra nave, pericolo che solo grazie ad un ottimo antivirus concesso da Atena possiamo scongiurare. Come Ulisse saremmo tentati di spingerci oltre, di navigare per puro spirito di avventura e di conoscenza, in questo la rete è uno strumento importantissimo di conoscenza, presupponendo una attenta scelta delle fonti e dei luoghi da visitare. Dopo tanto peregrinare finalmente siamo arrivati ad Itaca, neanche qui le vicende sembrano terminare per il nostro Ulisse, ma per noi navigatori della rete l’avventura finisce, a meno che non abbiamo dei Proci in casa… Salvatore Buttitta, IV A IL SABATO SERA DEI GIOVANISSIMI Il “sabato sera” per i giovani è diventato ormai un appuntamento fisso. Lo aspettano durante la settimana come se fosse un giorno speciale. Decidono, addirittura, alcuni giorni prima dove andare, cosa mangiare e con chi trascorrere la serata. E poi, quando arriva l’atteso momento, si preparano a trascorrere un intera serata tra amici, colleghi o compagni di classe all’insegna del divertimento. Ma è proprio questo il punto: i ragazzi si andranno a divertire o a farsi del male? La loro serata avrà un lieto epilogo? Secondo quanto si può evincere dalle pagine di cronaca, la maggior parte dei sabati sera italiani vengono segnati da avvenimenti come incidenti, morti sulle strade, nelle discoteche e agli angoli delle strade. Tutto ha inizio più o meno alle 22:00 quando si incontrano nei bar storici delle proprie città per prendere un aperitivo e dare inizio alle danze. E aspettando l’ora giusta per recarsi in discoteca, bevono, ridono, fumano e qualcuno fa anche lo spiritoso, giusto per attirare l’attenzione su di se. Una volta entrati in discoteca le parole chiavi sono: ballo, sballo, droga e alcol. In discoteca, infatti, si trova di tutto. C’è chi balla sotto un forte ritmo di musica e con luci di mille colori e chi si ubriaca. Poi c’è chi spaccia, chi consuma droga e chi dorme. Uno scenario quello della discoteca che agli occhi dei giovani appare normale ma nell’ottica di una persona più adulta e saggia appare anormale. Tutta la notte, dunque, trascorsa così per poi uscire e rischiare la morte. Allora mi chiedo: i miei coetanei se non andassero in discoteca, ovvero, se le discoteche chiudessero o limitassero l’orario di chiusura sarebbero ugualmente in grado di divertirsi senza sottoporsi a comportamenti estremi? Perchè rischiare la morte? Perché drogarsi o ubriacarsi? Ma a cosa serve? Spero vivamente che le istituzioni intervengano al più presto possibile affinché le loro decisioni possano mettere fine sia alle strage del sabato sera sia al negligente comportamento dei giovani del XXI secolo. Emanuele Lo Balbo, IIIA Tra i quattro finalisti Il vincitore di Amici 7 è Marco Carta!!! Le prime parole del vincitore - “Mamma – Mamma” - sono quasi urlate, colme di un’emozione indescrivibile, di un desiderio straziante di dedicare la propria vittoria alla madre che non c’è più. Moro, sorridente e con un forte accento sardo: sono tre le caratteristiche che hanno fatto innamorare l’Italia di Marco Carta. Un ragazzo che ha dovuto combattere con la solitudine e ne ha tratto una determinazione e una forza interiore senza precedenti. Da piccolo ha perso prima il padre e dopo due anni anche la madre ritrovandosi ad avere come unica famiglia una nonna e gli zii materni (zia Baby e zio Carlo). Un trauma che ha segnato la sua vita e che lo ha fatto crescere molto più in fretta dei suoi coetanei e che forse gli ha dato quella forza necessaria per realizzare un sogno, il “suo” sogno. All’età di 16 anni ha lasciato la terza superiore e ha iniziato a lavorare come parrucchiere nel negozio della zia. Ma la sua passione per il canto lo ha portato da prima a esibirsi nei pianobar, poi in trasmissioni di Tv locali e alla fine ad Amici. Marco si è aggiudicato così il premio di 300.000 euro e una borsa di studio del periodo di un anno a New York. Il primo eliminato della finale è stato Francesco Mariottini, 21 anni, di Jesi. Bellissimo ed elegante, aveva detto: "Per me la danza è tutto e per diventare un grande ballerino farei qualsiasi sacrificio. Ho alle spalle qualche esperienza teatrale ma non mi sento ancora un professionista: ho ancora molto da imparare. Sono single, perchè penso, almeno per ora, che la concentrazione richiesta dal mio lavoro ostacolerebbe una storia importante. La danza mi riempie la vita ma a 14 anni, quando ho lasciato la famiglia per studiare a Milano, mi sono sentito molto solo". La commissione della stampa ha assegnato inoltre un premio della critica dell’ammontare di 50.000 euro a Francesco, che si è sempre distinto, oltre che per il suo grande talento, anche per la sua personalità. Il ragazzo, infatti, si è sempre comportato in modo gentile ed educato. La commissione era composta dall'opinionista Platinette e dai professori Luca Jurman, Grazia Di Michele, Fabrizio Palma, Garrison Rochelle, Steve La Chance, Alessandra Celentano, Maura Paparo, Paolo Asso, Patrick Rossi Gastaldi e Fioretta Mari. Tra gli ospiti d'eccezione Raffaella Carrà (ma solo per il Tg5: che bufala giornalistica!), Carla Fracci, Rudi Zerbi (presidente della Sony), altri discografici e Saverio Marconi. C’erano inoltre anche i ragazzi di quest'edizione e Federico Angelucci, vincitore della sesta edizione di Amici. Il secondo eliminato è stato Pasqualino Maione, 23 anni, al settimo cielo per l’amore che il pubblico gli ha dimostrato in queste ultime puntate di Amici. In un intervista rilasciata qualche giorno prima aveva raccontato "Per essere arrivato in semifinale ho già vinto. Sono nato a Waiblingen, in Germania, dove mio padre era emigrato per cercare lavoro. Quando avevo 9 anni siamo tornati in Italia, stabilendoci a Cicciano, in provincia di Napoli, e già allora cantavo. Mi sono dedicato con gioia al volontariato perchè sono partecipe dei problemi degli altri ma penso anche a me stesso e sarei felice di sfondare. A scuola ho legato soprattutto con Roberta. A livello artistico, siamo innamorati l'uno dell'altra e speriamo in futuro di lavorare insieme". Terza ed ultima eliminata è infine Roberta Bonanno, grande rivelazione di questa edizione. Nata a Gaggiano, già tre anni fa si era presentata ai provini del Talent Show ma era stata rifiutata dopo tre prove. Questo la portò inizialmente a non voler più cantare ma dopo tre anni eccola alla finale di Amici, amata dal pubblico e da chi se ne intende di musica come Platinette. sconfitta soltanto dal "fascino" di Marco può consolarsi con i complimenti di Rudy Zerbi, direttore generale della Sony Bmg Italia, che dichiara inoltre di voler avviare con lei un progetto discografico. Cari amici tutto questo l’abbiamo vissuto mercoledì 20 aprile, una serata emozionante che ci ha tenuti con il fiato sospeso sino alla fine, quando Marco e Roberta soli in mezzo al palco si tenevano stretti. Roberta ha capito subito che a vincere sicuramente era stato Marco, e sottovoce gli ha sussurrato di continuare a studiare. Ma il momento veramente emozionante è stato quando la “carta” terminato il suo percorso e si è girata decretando vincitore MARCO!!!!!!! Lo Coco Maria, Crivello Giusy, Cefalù Rosalia, IV E Il ritratto di Dorian Gray L’eterna giovinezza, vita immortale, un’esistenza perfetta e immacolata, ingannare le tristi conseguenze del tempo… L’umanità ricerca da sempre modi per ottenere alcune e molte altre di queste chimere, irrealizzabili sogni e miti irraggiungibili. Tutto questo viene affrontato sotto forma romanzesca nel celebre libro di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”. Il famoso scrittore narra una storia ambientata nell’antica Londra vittoriana che ha come protagonista un meraviglioso giovane nobile dall’aspetto stupendo, quale Dorian Gray, che durante la composizione di un suo ritratto da parte di uno dei suoi migliori amici, nonché gran pittore, si ritrova con l’anima imprigionata in tal quadro con la conseguenza che a subire tutti i segni del tempo e della mala sanità non è più Dorian, bensì il ritratto. Il giovane protagonista dopo esser venuto a conoscenza di ciò compie una trasformazione, da dolce giovanotto comincia a vagare di vizio in vizio sino a compiere il più terribile dei delitti, sotto le attente analisi psicologiche dello scrittore il romanzo si conclude con una tragica fine, che se pur giusta potrebbe anche lasciar delusi. Per chi non ama la letteratura probabilmente troverà piuttosto noioso lo stile di Wilde, che ai suoi tempi (come tutt’ora d'altronde) fu considerato il massimo esponente del decadentismo inglese. Dorian Gray, diviene con il passare degli anni un personaggio molto importante nella storia della letteratura, viene anche utilizzato in qualche film come “La leggenda degli uomini straordinari”. Questo è un romanzo che consiglierei a chiunque di leggere poiché è molto interessante e avvincente, cito soltanto una frase del libro che mi è rimasta particolarmente impressa “ che senso ha invecchiare insieme? Tanto vale che muoia uno dei due, Il risultato è più o meno uguale ” Oscar Wilde, Marrion Park, Dublino Riflessioni su una favola moderna “Rosso come il cielo” è stato definito dalla critica una favola moderna, mette in risalto il percorso di un uomo che, segnato fin dall'infanzia da una disgrazia che lo rende non vedente, riesce a mettere in luce le sue capacità artistiche e a diventare uno dei più grandi montatori cinematografici audio del nostro paese . La critica ha visto in lui il simbolo di una reazione agli accadimenti della sua vita e del nostro paese. Credo che in questo film noi docenti possiamo vedere anche altro, ad esempio come risolvere il dilemma che si ripropone ogni volta che i nostri alunni frequentano corsi di recupero o progetti: di quale valutazione il consiglio di classe deve tener conto nello scrutinio finale? Quella del docente curriculare o quella del docente o dell’esperto che hanno avuto modo di vedere nei nostri alunni aspetti che in classe non mostrano? O maturità che nemmeno sospettiamo che essi possiedano? Oppure competenze acquisite in modo alternativo? Lascio a voi la risposta e vi consiglio la visione del film “ Les Choristes” di Barratier , sicura che anche voi saprete leggere tra le righe e uscire dagli schemi che a volte imprigionano le nostre menti. Giuseppina Ricontati LO SPORT E LA MENTE Nell’articolo precedente ho parlato della mia passione per il Sollevamento Pesi o Pesistica, adesso voglio descrivere a fondo questo sport. Esso si divide in due esercizi: lo Strappo e lo Slancio. Lo Strappo è un esercizio molto tecnico, perché il bilanciere viene portato in un unico movimento, con le braccia distese sopra la testa. Nello Slancio invece occorre più forza, perché l’esercizio si divide in due fasi, la prima fase viene chiamata “girata” dove il bilanciere da terra viene portato sopra le spalle, successivamente si effettua la “spinta” o “ divaricata sagittale” dove il bilanciere viene portato sempre con le braccia distese sopra la testa. In entrambi esercizi occorre tenere le braccia iperestese altrimenti l’alzata viene dichiarata non valida. Tutto ciò avviene in una frazione di secondo, infatti, il Sollevamento Pesi è uno degli sport più veloci. Però bisogna dire che negli esercizi oltre alla tecnica ed alla forza occorre soprattutto la mente, perché se si hanno delle ottime condizioni fisiche ma molto stress mentale non si conclude niente. Le competizioni si disputano in una pedana di gara in legno che misura 4 metri per 4 con tre arbitri piazzati uno di fronte all’atleta che ha il compito di dare l’ok per abbassare il bilanciere e gli altri due ai lati della pedana che controllano che le braccia siano esattamente distese come da regolamento. Gli arbitri per dichiarare la prova valida si basano sul principio della maggioranza, infatti devono essere d’accordo almeno due su tre. Per aggiudicarsi la vittoria bisogna sollevare il maggior carico possibile, vince chi alza di più in tre prove per esercizio, facendo una somma tra le migliori alzate dei due esercizi. A parità di peso sollevato vince chi ha un peso corporeo minore. Ovviamente come tutti gli altri sport occorre un abbigliamento adatto soprattutto le calzature, che sono formate con una suola di legno o sughero con il tacco 2 cm più alto, questo per far si che il carico non sia sostenuto tutto sulle ginocchia. Adesso, grosso modo sapete in cosa consiste il Sollevamento Pesi. Ora il prossimo appuntamento che mi attende è il Trofeo del Mediterraneo. Questa presenza l’ho ottenuta grazie alla vittoria dei Campionati Italiani svoltisi a Roma lo scorso 9 Marzo 2008 confermando per il secondo anno consecutivo il Titolo di Campione Italiano. Il Trofeo del Mediterraneo si svolgerà dal 1 al 5 Maggio 2008 a Malta, e vedrà partecipi tutte le nazioni bagnate dal Mediterraneo dalla Spagna alla Turchia. Spero che andrà bene, io farò del mio meglio per far vedere che l’Italia (in particolare la Sicilia) c’è e ci sarà sempre. Marzullo Domenico, IV A UN MESSAGGIO D’AMORE “Un messaggio d’amore”, oltre ad essere il titolo di questo articolo, è quello che io e alcuni miei compagni , accompagnati dalla professoressa Speciale, abbiamo portato qualche giorno prima della santa Pasqua in una casa famiglia di Bagheria. Era giorno 20 marzo, per la precisione, quando ci siamo incontrati dinanzi la chiesa S. Pietro pronti a compiere un semplice gesto: quello di portare delle uova pasquali a dei teneri bimbi che purtroppo hanno vissuto, e continuano a vivere, sulla propria pelle situazioni problematiche più grandi di loro, che nessun bambino dovrebbe mai vivere. Arrivati a destinazione, siamo stati accolti da questi bimbi e dalle loro assistenti che cercano nel migliore dei modi di ricostruire quelle immagini fondamentali per qualsiasi bambino: il “padre” e la “ madre”. Baci, abbracci e sorrisi sono stati i loro ringraziamenti quando abbiamo consegnato loro delle uova di cioccolata. Ma dietro quei bei e semplici sorrisi, in realtà, usciva fuori una fame d’amore dovuta, probabilmente, all’assenza dei loro genitori. Dopo le loro e le nostre presentazioni abbiamo fatto subito amicizia e tra una chiacchiera e l’altra siamo riusciti a fargli raccontare una giornata tipo e devo dire che non è per niente monotona. Sono nove bimbi, dai sei ai dodici anni, della serie casa –scuola , anche se la loro casa non è come tutte le altre. È una casa dove mancano i pilastri principali: i genitori. Una casa particolare dove nessun bimbo dovrebbe o vorrebbe mai entrare. Poi, alcuni hanno iniziato a scatenarsi e al rimprovero dei loro “sosia genitori”, rispondevano come se chi li stesse rimproverando fosse davvero un genitore. Mi ha colpito, inoltre, la frase di un bimbo, il quale diceva con un sorriso smagliante: << oggi c’è una cosa bella per me>>. E sapete come ha risposto al mio punto di domanda, “cioè”? Oggi ritorno a casa. Nove bimbi, dunque, che sorridevano e giocavano ma nello stesso tempo trasmettevano una carenza affettiva che probabilmente si porteranno sempre dietro. Li abbiamo resi ancora più allegri quel pomeriggio e per questo motivo spero che altri pomeriggi simili si ripetano sempre di più. Spero, inoltre, che questi bimbi possano un giorno, magari una volta diventati adulti, costruirsi loro stessi una vera famiglia dimenticando quello che a lungo li ha resi tristi. Emanuele Lo Balbo, IIIA ERICE, TRAPANI E I QUADRI DI CARAVAGGIO Lo scorso 18 marzo 2008 io, i miei compagni e i ragazzi delle classi IV e VA ci siamo recati, come avete potuto dedurre dal titolo, prima ad Erice e poi a Trapani sede della splendida mostra dei quadri di Caravaggio. Accompagnati dai prof. Fina Speciale e Marcello Mauceri, abbiamo trascorso una gradevole giornata all’insegna del divertimento e della cultura. Tutto è iniziato alle 7:15 del mattino quando ci siamo radunati dinanzi all’I.T.C. , pronti a trascorrere una meravigliosa giornata. Dopo qualche minuto è arrivato il nostro driver che ci ha portati, come dicevo prima, ad Erice, un vero gioiello artistico che attira l’attenzione di tutti i turisti. Arrivati a destinazione, dopo due ore di viaggio, siamo stati accolti da freddo, vento, pioggia e da una leggera nebbia che ha reso l’aria ancora più profumata e che ha nascosto per poco, fortunatamente, le caratteristiche casette e vicoli del paese che rappresentano una parte dei suoi monumenti. Abbiamo sfidato, dunque, la forza della natura ma devo dire che ne è valsa la pena perché oltre alle casette, ai vicoli e ai monumenti di origine medievale abbiamo potuto osservare dall’esterno il centro studi Majorana, voluto dall’illustre fisico trapanese Zichichi. Dopo aver scattato delle foto qua e la abbiamo abbandonato il paesino per recarci a Trapani dove siamo arrivati a ora di pranzo. Un’ulteriore sosta e poi subito alla visita dei quadri di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nato a Milano nel 1571, in mostra al museo regionale Pepoli. Quadri dal valore inestimabile che raffigurano delle forti e significative scene tanto che siamo rimasti sbalorditi da questo splendore. Ma oltre ai quadri di Caravaggio c’erano in mostra alcuni gioielli di antica origine, anch’essi dal valore inestimabile. Dopodichè, siamo andati al porto di Trapani dove abbiamo fatto una lunga passeggiata. D’altronde le condizioni atmosferiche erano ottime. Uno splendido sole, infatti, illuminava e riscaldava la bella città. Dopo una lunga e gradevole passeggiata, tante foto e tanto divertimento abbiamo lasciato la città che ci ha ospitato per un pomeriggio riprendendo la via del ritorno a casa. Altre due ore di viaggio, di risate e di tanta allegria. Alle 19:30 siamo arrivati nella nostra Bagheria con la testa, i piedi e le gambe a pezzi. Divertimento e cultura sono state le parole chiavi di questa giornata. Siamo riusciti, infatti, ad abbinare le due parole senza fatica. A tal proposito, spero che altre giornate scolastiche siano destinate alle stesse attività visitando altri monumenti o luoghi che per noi siciliani, conosciuti spesso come “quelli della mafia”, rappresentano un vero e proprio orgoglio. Emanuele Lo Balbo, IIIA Tortine deliziose Ingredienti per 4 persone: 150 gr di burro morbido 2 uova 130 gr di zucchero 100 ml di panna montata 75 ml di liquore all'uovo 200 gr di farina 1 bustina di lievito in polvere Per le decorazioni: glassa di zucchero colorata 12 pirottini di carta per pasticcini Al lavoro! Riempite gli stampini di una teglia per pasticcini con 12 pirottine di carta. Preriscaldate il forno a 200°. Lavorate con il frullino elettrico il burro, lo zucchero e le uova, poi incorporate la panna montata e il liquore all'uovo. Aggiungete, infine, la farina e il lievito e mescolate brevemente, dopodiché distribuite il composto nelle pirottine di carta. Collocate la teglia sul ripiano centrale del forno e cuocete le tortine a 180° per 20 minuti. A cottura avvenuta, sfornatele e lasciatele raffreddare nella teglia. Quando le tortine si saranno raffreddate completamente, estraetele dagli stampini e decoratele a piacere con le glasse colorate, disegnando faccine sorridenti, scritte augurali o quant'altro suggerisce la vostra fantasia. BUON APPETITO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Alla prossima! ALITALIA A UN PASSO DAL BARATRO In questi giorni avrete sicuramente sentito parlare della crisi della nostra compagnia di bandiera: l’Alitalia. Sapete il motivo? Beh, è molto semplice: la concorrenza. Quando l’Alitalia aveva il monopolio del trasporto aereo italiano, non esisteva alcun problema: poteva portare i prezzi alle stelle, pur offrendo servizi inefficienti e tutti, comunque, avrebbero continuato a viaggiare usufruendo di questa compagnia. Negli ultimi anni, però, sono comparse tante altre compagnie di linea, che offrono gli stessi servizi (se non migliori), con costi molto più bassi. E come da copione, quando il gioco si fa duro, i deboli perdono sempre e i titoli dell’Alitalia sono cominciati a colare a picco. A questo punto ci si aspetterebbe che lo Stato intervenisse per salvarla, ma questo significherebbe aumentare le imposte dei contribuenti, proprio in un periodo in cui, a causa della forte inflazione, la maggior parte delle famiglie italiane non riesce ad arrivare alla fine del mese. Le uniche soluzioni possibili per evitare il fallimento, sembrano essere due: la vendita ad Air France ad un prezzo molto basso o l’arrivo di un “cavaliere bianco”. Credo che quest’ultima opzione difficilmente si realizzerà. Quando il leader del PDL Silvio Berlusconi ha lanciato l’appello agli imprenditori italiani, affinché si facessero avanti per acquistare la compagnia, l’unica a rispondere è stata l’ AirOne. C’è un problema, però: si tratta di un operatore che lavora a livello regionale, con un fatturato annuo pari alle perdite di Alitalia. L’unica soluzione rimaneva, quindi, la vendita ad Air France, che aveva proposto il mantenimento del logo Alitalia, un aumento del capitale sociale di un milione di euro e la dismissione degli aerei più vecchi e inefficienti, con il conseguente licenziamento di molti dipendenti. Per questo motivo, i sindacati italiani hanno interrotto le trattative con la compagnia francese. Il tutto è stato rimandato a dopo le elezioni del 13 e 14 aprile, e ora pare che il nuovo governo intervenga con un prestito di € 300.000,00 per far fronte a qualche altro mese di sopravvivenza. Dopo si vedrà! Solo in questo modo l’Alitalia potrebbe non fallire, ma è triste pensare che saremo l’unico paese d’Europa a non possedere una propria compagnia di bandiera. ROBERTA GIAMMANCO, IV G L’ANGOLO DELLA POESIA Old Economy I SUOI OCCHI........ Mi fece innamorare al suo primo sguardo così dolce, così tenero quasi veniva voglia di non smettere mai di guardarlo.... Rubargli quegli occhi quegli occhi così profondi.... quegli occhi che dicono tutto Senza bisogno di parlare... Quegli occhi che al solo sguardo dicono che non smetteranno mai di guardarmi perchè quegli occhi diranno sempre quanto mi amano.... MARILENA RANDAZZO, IV A Economia globale. Un bambino orientale con il sangue e lo spago cuce scarpe da footing. Se le compra a Chicago un esperto di rating consulente a Milano di un mafioso birmano che rivende fucili sul mercato swahili a uno zio di Mobutu un po’ tutsi e un po’ hutu. Non è dunque immorale il lavoro bestiale di quel bimbo che cuce: ogni scarpa produce un rimbalzo speciale sul mercato mondiale Michele Serra 60° ANNIVERSARIO DALL’ENTRATA IN VIGORE DELLA COSTITUZIONE Il 2 giugno 1946 tutti gli italiani maggiorenni, comprese le donne, furono chiamati alle urne per esprimere la propria scelta tra monarchia e repubblica e per eleggere i propri rappresentanti in seno all’Assemblea Costituente, alla quale fu, a sua volta, assegnato il compito di redigere la nuova Costituzione italiana. Nell’arco di circa un anno e mezzo vennero redatti, con particolare intensità, numerosi articoli costituzionali che verranno, poi, approvati nel complesso dall’Assemblea Costituente sul finire del 1947. La Costituzione entra così in vigore il 1° gennaio 1948. Sono dunque trascorsi precisamente 60 anni dalla sua entrata in vigore e di questo potremmo ritenerci fortunati, in quanto è comunque, di per sé, una “buona” Costituzione, nel senso che tiene conto di tutti gli aspetti tipici della nostra società. Essa, infatti, sancisce i diritti e doveri fondamentali dei cittadini e le istituzioni dello Stato. Ed è anche importante sottolineare che, se non avessimo la Costituzione, non avremmo neanche questa democrazia, in quanto è proprio su questo principio che si fonda la Costituzione e già si afferma specificamente nell’art. 1 Cost. secondo il quale «la sovranità appartiene al popolo…..che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Il primo dirittodovere di ogni cittadino, come tale, dovrebbe essere proprio quello di conoscere a fondo la propria Costituzione. La nostra Costituzione è composta da 139 articoli ed è suddivisa in Parti, suddivise a loro volta in Titoli, ciascuno dei quali divisi in Sezioni, preceduti tutti dai principi fondamentali ( articoli 1-12) in cui vengono evidenziati i principi ispiratori della nostra Costituzione, in particolare, come già detto, la democrazia ma anche il lavoro, l’uguaglianza, la libertà religiosa, il ripudio alla guerra ecc. Il primo articolo sostiene il valore della democrazia, che per la nostra Costituzione significa governo del popolo. Le condizioni essenziali per cui vige questo tipo di democrazia sono: le libere elezioni, con diritto di voto concesso a tutti i cittadini; la presenza di tanti partiti politici; protezione delle minoranze dal potere della maggioranza; la possibilità delle minoranze di diventare maggioranze; libertà di opinione e libero accesso al dibattito politico. Per difendere le regole della democrazia si prevedono due garanzie della Costituzione: la rigidità della Costituzione, nel senso che essa può essere modificata solo attraverso particolari procedure e non con una legge ordinaria; la giustizia costituzionale, garantita dalla Corte Costituzionale, la quale reagisce contro i comportamenti contrari alla Costituzione. Accanto al principio democratico, nell’ art. 1 Cost. compare il principio lavorista: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro» ed è così posto come valore su cui si fonda la Repubblica italiana. Per quanto riguarda il lavoro, la Costituzione si prolunga ancora nell’art. 4 Cost. secondo il quale: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto». In questo primo comma, dunque, si sottolinea il riconoscimento del diritto al lavoro e l’interesse dello Stato di favorire le condizioni che lo rendano accessibile a tutti. Anche se effettivamente, non tutti possono godere di questo diritto, data la forte disoccupazione dovuta anche alla mancanza di posti di lavoro, soprattutto nel Sud Italia. L’art. 4 Cost., poi, aggiunge: «Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società». In questo secondo comma, invece, il lavoro funge da dovere. Si tratta, però di dovere civico e il cittadino inadempiente non può essere punito. Infine, va sottolineata l’importanza del lavoro, qui enunciato come fattore di crescita, di progresso dell’individuo e della società. Per questo motivo, infatti, oggi si tenta di favorire l’istruzione, che se raggiunge buoni livelli, potrebbe costituire un elemento indispensabile per il funzionamento di certe strutture produttive e si pone, così, maggiore attenzione alla formazione professionale. Un caso, a noi siciliani, molto vicino è per esempio quello del turismo, il cui principale male che limita lo sviluppo di questo settore, in Sicilia, è appunto la mancanza di una cultura aperta ad esso e da qui il tentativo delle Università siciliane di promuovere la formazione di tecnici qualificati. Un altro importante principio su cui si fonda la Costituzione è quello di uguaglianza, proclamato dall’ art. 3 Cost., secondo il quale: « Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali ». In questo primo comma si enuncia, così, quel principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, detta uguaglianza formale. Poi segue: « è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese ». In questo secondo comma, invece, si aggiunge l’impegno dello Stato a eliminare gli ostacoli che potrebbero impedire la realizzazione pratica del principio e dunque sottolinea l’effettiva possibilità di godere concretamente dei propri diritti. Dunque, anche se la legge è uguale per tutti, essa deve comunque stabilire trattamenti diversi per favorire le classi più disagiate (uguaglianza sostanziale). Nonostante, però, vigga questo principio da circa 60 anni, esso non può considerarsi ancora interamente realizzato. Infatti, nella nostra società, per quanto progredita, sono ancora in atto atteggiamenti discriminatori e pregiudizi sociali. Ma qui non occorre solo, come già si sa, l’impegno dello Stato, occorre principalmente l’interesse e il sostegno da parte di tutti i cittadini. Altro principio fondamentale di estrema importanza anch’esso, è quello della tutela della pace, proclamato dall’art. 11 Cost. secondo cui: « L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo». Con questo articolo, si può enunciare la volontà dei redattori della Costituzione di assicurare alle nuove generazioni un futuro di pace, reclamando così il principio di netto rifiuto della guerra come strumento di offesa ad altri Stati, a favore, però, di eventuali rapporti internazionali basati sul rispetto reciproco e sulla pace. L’Italia, a tale scopo, si propone così favorevole ad eventuali riduzioni della propria sovranità in vista della creazione di organizzazioni internazionali che assicurino pace e giustizia tra le nazioni. Tra queste, ne sono esempi l’ONU (organizzazione delle nazioni unite) istituito con l’intento di salvaguardare la pace e la sicurezza internazionale e l’Unione Europea che tenta di rafforzare la cooperazione nel campo della sicurezza e della giustizia. Altro principio fondamentale della Costituzione è quello della libertà. La libertà di cui parla la Costituzione non deve però favorire gli interessi egoistici dei più forti a danno dei più deboli, ma deve mirare a favorire il benessere sociale, anche se effettivamente non può assicurarlo e si limita perciò a stabilire le condizioni giuridiche di una società libera. La Costituzione fornisce un ricco catalogo di diritti di libertà, ma è opportuno fare prima una distinzione tra due tipi di diritti di libertà: - i diritti di libertà fisica; - i diritti di libertà spirituale. I diritti di libertà fisica si riferiscono alla libertà personale e consistono nella garanzia contro qualsiasi restrizione, fisica o morale, della persona. Esempio di diritto di libertà fisica è la disciplina dell’arresto, secondo cui l’ordine di arresto va fatto solo dietro provvedimento motivato da un giudice o in altri casi come l’arresto “in flagranza” di reato e fermo di indiziati. Un ulteriore diritto di libertà personale viene enunciato dall’art. 14 Cost. secondo il quale: «Il domicilio è inviolabile». Da questo primo comma si sottolinea perciò il diritto alla privacy nella propria abitazione e come enuncia, in seguito, il secondo comma, non vi si possono effettuare neanche sequestri, ispezioni o perquisizioni se non nei casi previsti dalla legge e secondo le garanzie previste a tutela di questo diritto. Solo per motivi di sanità e incolumità pubblica possono essere previste alcune limitazioni. Altro diritto di libertà fisica viene enunciato nell’art. 16 Cost. secondo il quale: « Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente per qualsiasi parte del territorio nazionale..». Ciò che qui, dunque, si vuole evidenziare è la libertà di circolazione e di soggiorno garantita a tutti i cittadini. A sua volta il secondo comma aggiunge: « Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge », sottolineando così la libertà di espatrio. Invece, i diritti di libertà spirituale si riferiscono alla libertà di coscienza, di fede religiosa, di pensiero,.. dell’uomo. L’art. 21 Cost. infatti dice che « Tutti i cittadini hanno diritto di manifestare il proprio pensiero », e questa libertà può essere esercitata con la parola, lo scritto, ma anche attraverso potenti mezzi di comunicazione di massa: i mass-media, che garantiscono una maggiore divulgazione delle notizie. Per questo motivo, come dice il secondo comma : « La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure » e da ciò, dunque si enuncia anche il diritto alla libertà di stampa. Tutti questi diritti di libertà finora proclamati sono però, in generale, diritti collettivi, che a sua volta si differenziano da quelli individuali, cioè quelli che fluiscono al singolo individuo. Tra questi ricordiamo, in particolare: il diritto di libertà di riunione (art. 17 Cost.) riconosciuto a tutti i cittadini, i quali possono così riunirsi tra loro (pacificamente) per qualsiasi motivo, come ad esempio, per ascoltare un concerto o per fare una dimostrazione politica o sindacale, ecc..; il diritto di associarsi liberamente (art. 18 Cost.).., per fini non vietati dalla legge penale.. e, da sottolineare, il diritto, enunciato nell’art. 19 Cost. « di professare liberamente la propria fede religiosa in forma individuale o associata, di farne propaganda e di esercitare in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume ». Da qui dunque emerge evidentemente il principio della libertà religiosa, già esaltato anche nell’art. 8 Cost. secondo cui: « Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge,.. e quelle diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti..», dal quale si sottolinea il principio di uguaglianza religiosa. Infine tra l’art. 10 e l’art. 11 Cost. emerge il principio dell’ internazionalismo, secondo il quale l’Italia è uno Stato nazionale che riconosce la propria identità rispetto agli altri Stati, ma a sua volta, con questi, adotta un atteggiamento di collaborazione e di integrazione (per esempio l’UE). Quindi se si conoscono i principi su cui si fonda la Costituzione si può affermare che se non avessimo la Costituzione, così fatta, noi cittadini avremmo pochi diritti ed è dunque importante l’impegno di tutti affinché questi diritti riconosciuti possano realizzarsi concretamente, perché ormai il problema del mancato rispetto di buona parte dei diritti è di scottante attualità, nonostante la Costituzione sia in vigore da 60 anni. Piraino Antonella, V B FESTIVAL DI SANREMO 2008 Dal 25 Febbraio al 1° Marzo a Sanremo, si è svolto il cinquattottesimo festival della canzone italiana. Questo evento attualmente viene trasmesso in diretta e in Eurovisione da Raiuno. Ma da quanti di noi è stato visto? Il Festival si è concluso con dei vincitori, per la sezione Campioni sono stati Gio di Tonno e Lola Ponce con la canzone Colpo di fulmine; nella sezione Giovani si è posizionato il duo veronese Sonohra con L’amore. Il premio della critica è andato per i Campioni a Tricarico e per i Giovani ai Frank Head, mentre Loredana Bertè ha ricevuto il primo premio della critica, assegnato nel Festival di Sanremo del 1982 alla sorella Mia Martini per il brano E non finisce mica il cielo e mai ritirato. Il Festival della canzone italiana ci rappresenta, racconta un pezzo di storia dell’Italia, un’Italia che vive di sogni di speranze, ma anche sensibile, passionale che ha voglia di crescere mettendo in gioco tutto, che si fa valere in tutti i sensi, ma specialmente in campo musicale. La classifica del Festival, come sempre accade, comprende i voti popolari delle giurie demoscopiche, gli SMS degli ascoltatori e le indicazioni delle giurie di qualità che non corrisponde con i voti degli addetti ai lavori e dei giornalisti musicali. Il Festival prese il via nel 1948 e fu organizzato a “La Capannina”, storico locale versiliese. L’iniziativa fu replicata anche l’anno seguente, ma nel 1950 fu cancellata per questioni economiche. Se ne interessò Pier Bussetti del Casinò di Sanremo che insieme a Giulio Razzi mise a punto il regolamento del concorso che si tenne per la prima volta a Sanremo nel 1951. Il Festival della canzone italiana, noto come Festival di Sanremo, nacque quindi nel 1951. Esso si tiene annualmente al Teatro Ariston di Sanremo (in origine la sede del Festival era il casinò di Sanremo), in un periodo che va dalla fine di Febbraio all’inizio di Marzo. Nel corso degli anni ha subito cambiamenti nella sua formula, ma si tratta essenzialmente di una competizione in cui diversi interpreti propongono delle canzoni originali (devono restare inedite fino al Festival, pena la squalifica), composte da autori italiani che vengono votate da una giuria o dal pubblico a seconda delle edizioni. In oltre cinquant’anni di storia, per il festival sono passati la maggior parte dei nomi celebri della canzone italiana. Nella metà degli anni 50 fu fonte d’ispirazione alla creazione dell’Eurofestival. Essendo il festival canoro più famoso d’Italia, con un certo risconto anche all’estero, è diventato uno dei principali eventi mediatici della televisione Italiana e non manca di sollevare dibattiti e polemiche ad ogni sua edizione. Nel 1967 entrò nella cronaca nera, quando il cantante Luigi Tenco venne trovato morto nella sua camera d’albergo durante la sua XVII edizione del Festival. Le prime edizioni del festival, da quella del 1951 a quelle del 1954, erano trasmesse esclusivamente per radio dal Casinò di Sanremo, successivamente la manifestazione divenne principalmente un evento televisivo. Rosalia Cefalù, Giusi Crivello, Maria Lo Coco, IV E TORNANO A SUONARE I TAMBURI DI GUERRA IN TIBET Sicuramente, sapete che in Tibet sono ricominciate proteste piuttosto violente che non sono accadute per caso ma che traggono le loro radici dal colonialismo occidentale che non è ancora morto in Cina, infatti le ambizioni di indipendenza del Tibet sono il frutto avvelenato del colonialismo britannico, che iniziò nel 1904 e pose le basi su un accordo bilaterale anglo-cinese siglato nel 1906, e che prevedeva il riconoscimento dell’ impero cinese come sovrano del Tibet mentre i britannici ritiravano le truppe in cambio del pagamento di un considerevole risarcimento, ma pochi anni dopo, nel 1912 il Tibet ottenne presto l’ indipendenza dalla Cina. Bisogna aggiungere nel 1950 quando i comunisti cinesi invasero nuovamente il Tibet entrando in conflitto con il quattordicesimo Dalai Lama che si è distinto per aver condotto un opposizione non violenta contro la dominazione cinese e per questo ricevette il premio Nobel. Ma violente dimostrazioni di proteste contro il governo cinese ebbero luogo nell’ Ottobre del 1987 e nel Maggio del 1993, in quest’ anno per la prima volta in un decennio, si tennero una serie di colloqui fra cinesi e rappresentanti del Dalai Lama che non portarono purtroppo a sostanziali mutamenti nella politica adottata dalla Cina. Così per la mancanza di un accordo fra i due stati attualmente tornano a suonare i tamburi di guerra in Tibet, basti pensare, che il 16 Marzo una folla di monaci e residenti del vicino distretto di Aba sono scesi in piazza chiedendo l’indipendenza del Tibet dalla Cina ed oltre 200 agenti sono rimasti feriti e subito dopo Pechino ha inviato decine di migliaia di agenti della polizia armata nella zona. Inoltre Pechino dichiarava di aver sequestrato ampi quantitativi di armi, munizioni e due bombe nei monasteri tibetani perquisiti. Esponenti del governo tibetano in esilio, nei giorni scorsi, avevano detto che la polizia cinese stava usando forme di torture fisiche e psicologiche contro i tibetani detenuti, infatti monaci e suore sono stati costretti a compiere un atto sacrilego per il buddismo lamaista, ossia calpestare le foto del Dalai Lama e alla fine di Marzo secondo informazioni di Pechino, una folla armata di coltelli e sassi ha ucciso un poliziotto cinese a Ganzi. È evidente quindi che la situazione è piuttosto grave ma la sperata normalizzazione dei rapporti tra cinesi e tibetani non solo ridarebbe la pace a due popoli che non l’ hanno mai conosciuta, ma anche eliminerebbe le crudeli sofferenze che la guerra comporta e soprattutto aprirebbe importanti prospettive per tutta l’aria tibetana come la libertà, la democrazia e il riconoscimento dei diritti umani senza i quali l’uomo perderebbe il piacere di vivere… Rosalia Cefalù, Giusi Crivello, Maria Lo Coco, IV E Il PATENTINO Da dicembre a febbraio si sono attivati nel nostro Istituto 4 corsi per il conseguimento dell’idoneità alla guida dei ciclomotori (CIG), meglio conosciuto come Patentino per Ciclomotore. Ogni anno in virtù delle esperienze precedenti si sono moltiplicati gli sforzi per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei corsi e si è snellita la parte burocratica, semplificandola e facendosi carico di parte delle competenze degli alunni, per agevolarli al massimo. Ciò nonostante, la negligenza degli alunni vanifica del tutto o quasi l’impegno organizzativo dei corsi. Basta riflettere sui numeri di quest’anno. Gli alunni iscritti ai corsi sono stati 121. Quelli che hanno effettivamente completato i corsi sono stati 74, dei quali solo 60 hanno fatto domanda di partecipazione agli esami. Infine hanno superato gli esami, e quindi hanno conseguito il Patentino, soltanto 34 alunni, mentre dei rimanenti, 2 sono risultati assenti e 24 respinti. Alla fine del percorso si rimane un po’ amareggiati, ma non sfiduciati, perché consapevoli di aver svolto il proprio compito con impegno, competenza e diligenza. Continueremo con nuove strategie e immutata responsabilità nella speranza di raggiungere risultati migliori. Il servizio offerto dalla scuola all’utenza fa risparmiare le famiglie e cerca di dare risposte concrete ai tanti incidenti stradali in cui sono vittime soprattutto i giovani. I corsi non sono finalizzati semplicemente al conseguimento del patentino, si potrebbe per questo recarsi presso qualsiasi autoscuola, ma alla sicurezza dei conducenti. Orazio Lipari, Referente di Educazione Stradale A proposito di educazione stradale ed alimentare … Mercoledì 12 marzo, grazie alle dotazioni dell’ITC ed ad una più attenta programmazione d’avvenimenti e manifestazioni, che si alternano a ritmo sempre più intenso nella nostra scuola, è stato possibile realizzare eventi in contemporanea nei due Auditorium. Nell’Auditorium del plesso B, gli alunni delle classi 1^G, 2^A, 4^L, 1^R, 2^N, 2^P, 5^C hanno avuto la possibilità di partecipare, in due differenti turni, all’incontro su tre mini progetti delle due associazioni di consumatori: l’AdOC Sicilia e Sicilia Consumatori. I progetti realizzati dalle predette associazioni riguardavano l’educazione stradale e quella alimentare. I ragazzi si sono dimostrati entusiasti dell’esperienza. Nel progetto d’educazione stradale è stato proiettato un simpatico video-cartoon sulla sicurezza stradale, che mostrava le conseguenze della guida pericolosa causate dall’abuso di bevande alcoliche o al consumo di sostanze stupefacenti, abitudine in aumento tra i nostri giovani. Dopo il filmato sono stati somministrati test per la valutazione delle conoscenze in materia di educazione stradale. I test, valutati in estemporanea con l’attribuzione di un punteggio, hanno permesso di premiare alcuni alunni con una targa ricordo ai migliori classificati. Nei due miniprogetti sull’educazione alimentare gli studenti hanno partecipato alla “lezione” della dott.sa Barbara Cocco dell’Associazione Sicilia Consumatori. L’esperta inizialmente ha illustrato i principi di una sana alimentazione, che, come si sa, è basata sulla dieta mediterranea, descrivendone la piramide che la sintetizza. Successivamente il discorso si è spostato sulla corretta conservazione degli alimenti e sulle conseguenze derivanti da scarsa o mancata osservanza delle norme di conservazione e pulizia, quindi la dott.sa ha dato vari consigli per acquisti consapevoli e sicuri. Alcuni esempi sono i seguenti: saper leggere nelle etichette per capire la composizione e la qualità del prodotto; comprare frutta e formaggi di stagione; acquistare prodotti italiani perché certificati; non comprare prodotti che costano troppo poco; negli alimenti dichiarati biologici controllare il marchio di controllo CEE; e via di seguito. In sintesi sono stati illustrati i vari argomenti della campagna “Contraffazione… ?? Cerca la Qualità!!!”, proposta da diverse sigle di associazioni di consumatori, che, oltre a quelle in argomento, ne vede in campo anche altre, forse più famose, come la Confconsumatori, il Movimento Difesa del Cittadino, Noi Consumatori. Tutti gli intervenuti, inoltre, hanno ricevuto il vademecum sulla sicurezza stradale guida & sicurezza, un opuscolo sulla sicurezza degli alimenti ed il cd sulla contraffazione e qualità. L’incontro, in definitiva, è stato non solo interessante ma anche importante per la vita di tutti i giorni, per saperne di più su come salvaguardarsi ed acquistare in maniera sicura i prodotti per la nostra tavola. Orazio Lipari SCRUTINI FINALI Mercoledì 04/06/08 Giovedì 05/06/08 Venerdì 06/06/08 Sabato 07/06/08 Lunedì 09/06/08 Martedì 10/06/08 Mercoledì 11/06/08 Giovedì 12/06/08 Venerdì 13/06/08 Sabato 14/06/08 15,30 17,00 15,30 17,00 15,00 16,15 17,30 18,45 8,30 9,45 11,00 12,15 8,30 9,45 11,00 12,15 8,30 9,45 11,00 12,15 8,30 9,45 11,00 12,15 8,30 9,45 11,00 12,15 8,30 9,45 11,00 12,15 8,30 9,45 11,00 12,15 5A–5E 5C–5L 5 D – 5 F– 5 I 5B–5G–5H 1D 2D 3D 4D 1B 2B 4B 3B 1G 2G 3G 4G 4A 3A 2A 1A 4C 3C 2C 1C 4H 3H 2H 1H 1L 2L 4L 3L 1P 2P 1Q 2Q 15,00 16,15 17,30 18,45 15,00 16,15 17,30 18,45 15,00 16,15 17,30 18,45 15,00 16,15 17,30 18,45 15,00 16,15 17,30 18,45 1I 2I 3I 4I 3E 2E 1E 4E 1M 2M 3M 1R 1N 2N 1O 2O 1F 2F 3F 4F IMPORTANTE Dal 13 al 19 Maggio 2008 Esami per la certificazione delle discipline aggiunte nelle FILIERE 20 – 21 Maggio 2008 Compilazione e pubblicazione del Documento delle quinte classi 22 Maggio 2008 Manifestazione conclusiva del Progetto di Educazione stradale 23 Maggio 2008 Giornata della Memoria « Ricordati di Ricordare » 23 Maggio 2008 manifestazione conclusiva del Progetto “Dalla Shoah …. all’Europa multietnica del nuovo millennio” Fine Maggio manifestazione finale Progetto di Educazione Alimentare 6 Giugno 2008 conclusione dell’anno scolastico