Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 1 novembre 2015 Anno XLVI Nº 902 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS L’esempio del Papa: l’umiltà di saper chiedere perdono Ha la faccia tirata. Addolorata. Un volto che esprime tutta la sofferenza che passa nel suo cuore. «In nome della Chiesa chiedo perdono per gli scandali che in questi ultimi mesi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano». A pronunciare queste parole è papa Francesco, proprio all’inizio dell’udienza generale di ieri. I problemi si possono affrontare o evitare. Si può fingere di non sapere. Ma sarebbe un peccato di omissione. Si può dare la colpa agli altri. Magari ai veri responsabili. Non sarebbe del tutto sbagliato. Gesù non ha fatto così. Francesco lo sa bene. E vuole imitarlo, lasciando intuire la sua sofferenza per fatti recenti, come la vicenda Charamsa e quella che coinvolge alcuni carmelitani e una parrocchia romana. Il Figlio di Dio ha voluto prendere su di sé «tutti i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi». A pensarci vengono le vertigini. Quel giorno sulle sue spalle martoriate c’eravamo tutti noi. Il legno che lo gettava a terra era sovraccaricato di un peso disumano. «Terza stazione: Gesù cade la prima volta sotto la croce. Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo». Gesù rimarrà nascosto fino al giorno ultimo, quando apparirà in tutto il suo splendore. E allora sarà la gloria. Cont. in ultima pagina 57º Pellegrinaggio Italiano al Santuario di “Lo Vásquez” Domenica 8 novembre Matteo Renzi e la sua visita al Cile "L'Italia parte" (di Paolo Castellani) Si è conclusa la visita ufficiale al Cile del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi accompagnato da una folta ed importante delegazione di imprenditori, di due vice ministri, Carlo Calenda e Mario Giro e del deputato per l’ America meridionale, On. Fabio Porta. Il giorno dell’ arrivo dal mattino fino a notte si sono compiuti tutti gli incontri previsti iniziati con la collocazione di una corona di fiori al monumento de Bernardo O’Higgins, prima ancora dell’ incontro con la Presidente Bachelet nel Palazzo de La Moneda. A seguito si é incontrato per il primo saluto con la Presidente Bachelet. I due presidenti si sono interscambiati discorsi di saluto ed hanno firmato importanti accordi bilaterali. A seguito il Presidente e la delegazione di imprenditori italiani ha sostenuto un incontro con gli imprenditori cileni, il Forum Cile- Italia; quindi é stato ricevuto nell’ Universitá del Cile dal rettore Ennio Vivaldi, il quale ha concesso all' ospite la onorificenza della medaglia Rettoriale. Il rettore ha manifestato la soddisfazione di ricevere il Presidente Renzi, e ha fatto un esaustiva storia d’ Italia ricordando grandi personaggi della Peninsola. Dopo la conferenza del Presidente Renzi agli studenti di quella Universitá, la piú antica del paese ha visitato la Universitá Cattolica presso la fondazione Angelini. Si é recato Per il giorno dei Defunti S. Messa al Mausoleo N.2 Tutta la comunità italiana è cordialmente invitata a unirsi a noi nel tradizionale Pellegrinaggio Italiano al Santuario Mariano di “Lo Vásquez”. Dalla Parrocchia Italiana di Santiago (Av. Bustamente 180 - Providencia) partirà un pullman alle ore 9,00. Eventuali interessati preghiamo si rivolgano alla segreteria (Tel 222229328). La Santa Messa al Santuario inizierà alle ore 11,00. Seguirà la recita del Santo Rosario; si può consumare il pranzo al sacco nelle dipendenze del Santuario che dispone di spazi confortevoli. Sappiamo che ci sarà una grande partecipazione anche dalla Quinta Regione. La Vergine e noi vi aspettiamo con gioia. Il Consiglio della Società Culturale Mutuo Soccorso Italia e l’Umanitaria Casa degli Italiani ricorda a tutte le famiglie della comunità che domenica 1 Novembre alle ore 11,00 sarà celebrata la consueta Santa Messa in suffragio dei nostri defunti nel Mausoleo N.2 della Società nel Cimitero Generale. In seguito si effettuerà una benedizione anche al Mausoleo N.1. Si raccomanda vivamente la partecipazione. al Cimitero generale per rendere omaggio ai caduti della dittatura. In serata un incontro presso la sede diplomatica con la comunitá italiana, per concludere la visita a Santiago nel Palazzo de La Moneda con la cena offerta dalla Presidente. Per sostenere questa fitta agenda bisogna avere quarant'anni. Lo possiamo dire. In ogni incontro il presidente Renzi ha fatto uso della parola. Il giorno successivo l’ intera delegazione si é trasferita ad Antofagasta per visitare gli impianti dell’ Enel e l’ osservatorio astronomico europeo. Dopo riprese il viaggio al Perú per proseguire la visita al continente che prevede Colombia e concludere il 29 prossimo a Cuba. In sette giorni 4 paesi e oltre 26 mila chilometri di percorso in un aereo della Repubblica italiana, nuovo direi, in fase inaugurale. La Presidente Bachelet nell’ intervento di saluto ha evidenziato il buon livello dei rapporti di amicizia e di collaborazione tra i due paesi. L’ Italia é al decimo primo posto nel commercio con il Cile e il terzo nell’ Unione Europea. La amicizia con l’ Italia é fortemente ispirata nella identitá dell’ impegno di trasformazione e di cambio che i due paesi stanno portando avanti. Renzi ha Da destra: Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri, il Nunzio Apostolico Mons. Ivo Scapolo e il dott. Tiberio Dall'Olio manifestato nell’ interscabio di saluti, “ Il processo di riforme che stiamo por- tando avanti é il simbolo di una piccola e grande Segue a Pag. 10 L'Italia indietro di una ora di orologio In Cile viaggiamo adesso con 4 ore di ritardo. Il trionfo delle zucche nella notte delle streghe Mentre tornavo a casa in auto nella tarda serata del 31 ottobre pullulavano già per le strade bambini e giovani morbosamente pronti per la celebrazione di Halloween: volti satanicamente mascherati, bambini vestiti da strega con un cestino in mano, soli, a gruppi tutti disposti a rievocare le atmosfere macabre degli spiriti dei morti che vagano sulla terra. Come si vede, si tratta di un secondo carnevale di importazione anglosassone dove i nostri Colombina e Pulcinella lasciano il posto a streghe, diavoli e personaggi raccapriccianti. Una nuova moda che alimenta il mercato delle zucche di plastica, delle maschere dell’orrore, dei ragni e dei pipistrelli di gomma, e che spesso si sovrappone alle nostre tradizioni legate al ricordo dei morti. Solo commercio? Non credo! Questi brividi dell’orrendo percorrono già gran parte dell’Europa e del mondo. Tempo fa un amico mi ha detto che una tendenza che va di moda nel vecchio continente poco dopo fiorisce anche in sudamerica. Ed è già arrivata da qualche anno. Non voglio entrare nel merito di logiche commerciali: so bene che si vendono meglio vestiti da strega piuttosto che san- tini e rosari. Non vorrei nemmeno invocare quelle che oggi sembrano essere le uniche idee valide a cui credere e da diffondere: il laicismo e la libertà di fare tutto quello che si vuole. Una libertà che rigetta ogni richiesta di valore assoluto. E allora, parlando di libertà, mi chiedo se essa sia veramente un valore universale. Per esempio: se non si fa il Presepe a Natale (parlo per l’Europa) in tante scuole o si vuol togliere il Crocifisso dalle aule per non offendere chi non crede, perché nessuno si pone il dubbio se sia il caso o meno di urtare la sensibilità di un cristiano imponendogli una festa come quella di Halloween? Offendere i cristiani, oggi sembra diventato lo sport di moda. Un tiro al piattello. Dappertutto. Qui e là, nel vecchio e nel nuovo mondo. E mi chiedo soprattutto quale messaggio si offre ai giovani, ai bambini, con quella che ormai è la chiara sostituzione della festa di importazione americana a quella dei Santi e dei Morti? Non è forse meglio dire ai bambini chiaramente che il primo novembre è giorno di vacanza da scuola per onorare persone che, si creda o meno, si sia cristiano o meno, vanno ricordate perchè hanno speso la loro vita all’insegna del bene? Giuseppe Tomasi 2 Presenza- 1 novembre 2015 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimo strano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si ri serva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. Centro Internazionale di Studi Italiani Gentile Padre Tommasi, Il Centro Internazionale di Studi Italiani dell’Università di Genova, conferma – per il 2016 - la sua offerta formativa, articolata in due corsi. Unitamente al tradizionale corso estivo, che nel 2015 è stato dal 17 agosto al 25 settembre, e per il 2016 sarà dal 17 agosto al 28 settembre, viene organizzata una sessione invernale dei corsi di cultura e lingua italiana per stranieri, sempre nella cornice di Santa Margherita Ligure. Questo corso è caratterizzato sia da elementi di differenziazione, sia da aspetti di continuità, rispetto alla offerta estiva. Significativa è la scelta del periodo di realizzazione del corso stesso (1 – 26 febbraio). Essa è stata suggerita dal desiderio di offrire la possibilità a studiosi e studenti, che non hanno agio a venire tra agosto e settembre, di partecipare alle attività del Centro. Volutamente la durata del corso sarà più breve (4 settimane) e più agile, al fine di consentire a professionisti stranieri di avvicinarsi ai nostri corsi, dovendo distrarre dai loro impegni lavorativi un periodo di tempo significativamente più contenuto, rispetto alla proposta estiva. Elemento di continuità e di innovazione – al tempo stesso – è costituito della scelta del modulo didattico. In queste settimane è previsto che vi siano seminari obbligatori in materie quali: grammatica e conversazione, storia dell’arte, storia del cinema, storia della musica, storia del teatro, storia della Liguria, sociologia, marketing, letteratura, eno-gastronomia, diritto italiano. Il calendario delle lezioni verrà presentato agli studenti all’apertura dei corsi. Oltre a queste lezioni gli studenti potranno partecipare ad incontri su elementi di gastronomia ligure con relative dimostrazioni e a lezioni di pittura. Per la partecipazione al corso di febbraio, per la mensa a pranzo (dal lunedì al venerdì) e per l’alloggio SPAZIO APERTO in camere multiple è previsto un pagamento unico limitato a soli 980 €. Restando in attesa di un Vostro cenno, sperando possa essere un’offerta di Vostro interesse e ringraziando per l’attenzione, si porgono distinti saluti. Visita del Primer Ministro Italiano Señor Director, Con la ocasión de la visita del señor Matteo Renzi a nuestro país, asistí a una deliciosa reunión de amistad en la Embajada de la República Italiana. Me gustaría destacar lo guapo, elegante y humano del señor Primer Ministro. Cuando se dirigió a los asistentes, lo hizo sin leer pauta alguna, espontánea y alegremente, haciendo ver que para ser dirigente político no es necesaria la “sobriedad” gastada y fea a la que los chilenos estamos habituados por estos lados. Nos dijo que Italia no sueña con ser potencia en nada (ni política, ni económica, ni nuclear, ni militar) sino que su mensaje fue que Italia seguirá aportando desde las condiciones naturales del ser humano; es decir, la cultura, la educación, la tecnología, la amistad y el respeto. Qué gran visita tuvimos. Atilio Andreoli (El Mercurio) 27 10- 15 Grazie Attilio: coincidiamo totalmente e con orgoglio. L'Onu compie 70 anni. E li dimostra Settant'anni e li dimostra. Oggi l'United Nations Day celebra la nascita dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, ma anche certifica il progressivo depauperamento e la inesorabile paralisi verso cui tende l'organizzazione. Una struttura ele- Ricevi in ritardo PRESENZA? Se sei di Santiago chiama al Cel. 97849283 Grazie EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Massone Stagno *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. IquiqueVacante La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Américo Diaz B. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese Prof. Roberto Sinigaglia Direttore del Centro Internazionale di Studi Italiani dell’Università di Genova tel. +39 010 2099868 fax +39 010 2099869 email: [email protected] Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia) Reservas al (56 2) 2484-8484 fantiaca, soprattutto nel campo dell'assistenza e del peacekeeping riesce a sfruttare (nel migliore dei casi) poco più della metà delle risorse destinate: una buona parte dei contributi all'Onu finisce invece nelle spese di mantenimento della struttura stessa. Prove lampanti vengono dall'assistenza ai profughi o dal reperimento di fondi per l'allestimento dei contingenti militari di pacificazione. Ma il problema, è inutile negarlo ed è evidente da tempo, è politico. Una struttura decisionale (riassunta con l'evidenza di una cartina al tornasole nel Consiglio di sicurezza) strutturata su un modello "avanzato" della Conferenza di Yalta (in cui si spartì il mondo mentre stava finendo la Seconda Guerra mondiale). Un sistema di regole, quello dell'organo di governo del mondo (e delle Nazioni Unite), entrato in crisi subito ai tempi della Guerra fredda tra superpotenze e ora portato al parossismo dell'inutile inattività. Un organismo, il Consiglio di sicurezza, paralizzato dai veti incrociati in cui si riverbera sempre più lo scontro tra Stati Uniti (e i presunti alleati britannici e francesi), i russi e il potere (anche militare) sempre più emergente della Cina. Il sistema del veto e dei cinque membri permanenti resta ancora dominante sul resto del Consiglio che rimane a rotazione. Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected] Pagina web: www.patronatoacli.cl PRESIDENTE MATTEO RENZI En Italia el poder ejecutivo se radica en el “Presidente del Consiglio dei Ministri”, (Premier). Desde el 22 de febrero del 2014 el Presidente del Consiglio dei Ministri es Matteo Renzi, florentino, nacido el 11 de enero del año 1975, tiene cuarenta años de edad (40), el más joven de los “Premieres” en la UE y en Italia, es el más joven de toda la vida republicana. Italia recupera, el 14 de julio de 1946 su propia gobernabilidad luego del término de la Segunda Guerra Mundial con la designación de Alcides De Gasperi como presidente del Consiglio dei Ministri. Es Presidente Provisional Enrico de Nicola. El gobierno era ejercido por el “Comitato Di Liberazione Nazionale” compuesto por los partidos Democracia Cristiana, Partido Socialista, Partido Comunista y Partido Radical. De Gasperi gobierna con diversas formaciones de partidos hasta el 17 de agosto de 1953. Muere en el año 1955. Desde el año 1946 se han sucedido 63 gobierno con distintos y a veces repetidos Presidentes del Consiglio dei Ministri. Por ejemplo, Andreotti fue en 7 ocasiones Presidente del Consiglio; Fanfani, seis ; Aldo Moro, cinco; Berlusconi en cuatro etc. Uno cada año. Los Presidentes de la Republica en el periodo han sido doce, en la actualidad es Sergio Mattarella. Recuerdo las visitas a Chile del Presidente Giuseppe Zaragat , Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro y de Giorgio Napolitano. Matteo Renzi visita por primera vez el país, antes lo había hecho en dos oportunidades l’on. Prodi. El Presidente Matteo Renzi ha sido Presidente de la Provincia y Alcalde de Florencia. El gobierno de Renzi se ha caracterizado por ser de profundos cambios, indispensables para recuperar la estabilidad política y el crecimiento económico del país. Asume el compromiso humanitario de la inmigración que azota las costas italianas. Italia, dice el Presidente “ antes de preguntar si la persona es refugiado o migrante debemos salvar su vida, esa la primera obligación”. La primera ley que da inicio a las reforma, es la ley electoral, (Italicum). Se pretende mayor estabilidad política y mayor participación ciudadana, aplicable solo a las elecciones de los diputados. Entra en vigor el 1 julio 2016. La reforma a la constitución política, es sin duda la reforma de las reformas, una aspiración de amplio consenso desde hace más de treinta años y que Renzi concluye con éxito. El Parlamentarismo italiano elimina el bicameralismo perfecto con la supresión del Senado como cámara política. El Senado asume la naturaleza territorial y su composición es de solo 100 senadores elegidos entre Alcaldes y Presidentes de las Regiones del país. Solo La cámara de Diputados es legislador, órgano de control político que conserva el voto de “fiducia” al gobierno. Nel ricevimento in Ambasciata, abbiamo avuto modo di ricordarLe al Presidente, affiancato dall’ On Giro e il deputato Flavio Porta, la mancata ratifica da parte del Parlamento italiano dell’ accordo di sicurezza sociale sottoscritto nel primo governo di Romano Prodi. Oggi piú che mai si fa sentire la necessitá della convenzione di sicurezza sociale con il Cile, stanno arrivando molti italiani que non sono tutti imprenditori ma anche lavoratori dependenti. Il presidente ha commissionato all’ On. Mario Giro e On. Porta per portare avanti in Parlamaneto questa ratifica.L’Italia deve onorare gli impegni. El premier Renzi, con sus visitas a EEUU y ahora 4 países del continente sud-americano ha dado inicio a una política de mayor acercamiento internacional con el propósito de fortalecer y potenciar el protagonismo de Italia en el Mundo. Estas visitas oficiales no caben dudas que fortalecerán la imagen de Italia y dará al gobierno Renzi una visibilidad que no tuvieron otros. Italia con las potencialidades de su joven Presidente y su demostrada capacidad podría hacerse de un gran aliado en el campo internacional y en el nacional si integra a su acción de gobierno al rico asociacionismo italiano y las numerosas y prestigiosas comunidades italianas en el mundo. Paolo Castellani (Segue in ultima pagina) Abbonamento 2015 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4 Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 Passatempo e umore TERZA PAGINA Presenza- 1 novembre 2015 3 Roberto, una vita intera a forgiare gondole nella Venezia più poetica «Costruire gondole è la mia vita: non so fare altro e non voglio fare altro. Ma non chiedermi quante ne ho fatte in mezzo secolo di pialla e ascia, perché è come domandarmi quanti baci ho dato a mia moglie da quando la conosco: i baci non si contano, perché non bastano mai». Sestiere Dorsoduro 1542. Una porticina anonima, in fondo alla stretta calle Chiesa, a due passi da San Basilio. E, varcata quella soglia, un’immersione improvvisa e avvolgente in una Venezia apparentemente immutata nel tempo: oltre 130 anni di storia, e di storie, della Serenissima racchiuse nello sguardo sornione e nelle mani capaci di Roberto Tramontin, 61 anni, squerarolo da sempre. . «Lo squèro, il cantiere, è stato inaugurato dal mio bisnonno Domenico il 2 febbraio 1884, in occasione della festa della Madonna della Candelora. Mio nonno Giovanni e mio padre Nedis hanno continuato il mestiere. Ed io a 16 anni ho scelto la stessa strada: era il 1970 e ho iniziato un apprendistato lento e paziente durato la bellezza di 24 anni. Sono diventato uomo cercando di capire e carpire ogni segreto di questa arte, imparando a districarmi tra linee e misure fuori da ogni geometria e ad addomesticare il legno. La gondola devi capirla, devi sentirla dentro, la devi affrontare quando ti senti pronto. Per me è accaduto nel 1994, quando sotto l’occhio vigile e orgoglioso di papà ho messo in acqua la mia prima creatura». Una sorta di baita di montagna aperta nei due lati, quasi in omaggio alle alture dove si andava per contendersi gli alberi migliori, un telaio curvo lungo una dozzina di metri impiantato nel terreno su cui forgiare l’imbarcazione, una discesa lenta e accomodante verso il canale, il Rio de l’Avogaria, ad un paio di vogate dall’incontro con il Rio del Ognissanti: questo è ancora oggi il cantiere «Tramontin & figli», così come lo ha voluto e pensato l’avo Domenico. lunghezza e nei 142 centimetri di larghezza, ma fondamentali affinché la gondola possa andare dritta anche spingendola con un unico remo. Tutto ad occhio, tutto calcolando a mente: non esistono progetti scritti, disegni Con in bella vista lo stemma dei Savoia che certifica solennemente un passato da fornitori ufficiali della famiglia reale. Di squèri tradizionali nella città lagunare ne sono rimasti un paio, ai quali si aggiungono due cantieri navali specializzati alla Giudecca: gli artigiani che sanno come ultimare una gondola sono una manciata, e Roberto è l’unico che continua ad utilizzare la tecnica originale elaborata dal bisnonno e tramandata empiricamente di generazione in generazione. La procedura «Per fare la barca parto dal peso del gondoliere, calcolando su di lui la linea di galleggiamento con una tolleranza massima di una decina di chili: è un aspetto fondamentale perché la linea dell’unione dei due ferri deve essere parallela all’acqua, altrimenti diventa difficile passare sotto ai ponti con l’acqua alta. E poi c’è il calcolo dell’asimmetria perfetta dello scafo: una discrepanza di 13 centimetri tra la parte destra e quella sinistra, un niente negli undici metri di o calcoli strutturali. Conto e misuro usando come unità il piede veneto e le once: non sono un fanatico del passato, ma sono abituato in questo modo. Sono sfumature, ma fanno la differenza. Dicono che le mie siano le Ferrari delle gondole, per la le loro prestazioni e la loro bellezza: ogni barca è una storia a sé, ogni volta non si sa bene cosa si andrà a realizzare, ogni volta si cerca di migliorarsi un po’. ». Sei mesi di lavoro, 8 tipi diversi di legno, quasi 280 pezzi da costruire, modellare, assemblare tra di loro. L’estate che scivola via facendo riparazioni e l’ordinaria manutenzione alle gondole, sfruttando il caldo per la riverniciatura con l’attenzione maniacale che neppure un granello di polvere si vada a nascondere tra le setole del pennello con il rischio di lasciare impercettibili, ma imperdonabili, rigature sui fianchi dello scafo. Mentre decine di assi di rovere aspettano la giusta stagionatura prima di essere sottoposti alla lavorazione. L’inverno invece diventa il tempo della genesi, della realizzazione dell’unica gondola costruita in un anno. A parte le poche eccezioni per assecondare le tante richieste, come accadrà nella Mausoleo Italiano prossima stagione, in cui Tramontin riuscirà, spera, a fare gli straordinari e a consegnare due pezzi. E così, insieme alle prime nebbie ecco accendersi il fuoco dentro al cantiere: con l’acqua e il calore si curvano le tavole, con ascia, sega, pialla e martello si affronta il ciliegio per realizzare la coperta, si prepara con il larice la parte dove monterà il gondoliere, si scolpisce il ciliegio per ottenere le due punte estreme e ci si affida all’abete per il pescaggio. «Ogni pezzo di legno è sempre una sorpresa, non sai mai come reagirà alle tue sollecitazioni. E’ come conoscere una donna: quando credi di sapere tutto non sai ancora niente. Non bisogna mai sentirsi troppo sicuri, e neppure fidarsi delle proprie certezze: a me piace innovare, sperimentare. Ma per farlo mi devo appoggiare su basi solide: per questo utilizzo ancora gli strumenti dei miei antenati. Mi fido di loro. Sento che in quelli attrezzi c’è memoria e sapienza». Intagliatori, fabbri, decoratori, tappezzieri e il «remèr», che sempre su misura crea forcola e remo, sono tutti gli altri professionisti che entrano in gioco, prima delle sei mani di vernice che consacrano l’imbarcazione e le danno il via libera per il varo. «Con le attuali leggi anti inquinamento sono costretto a comprare la vernice che impone il mercato: una volta era diverso, la facevano in casa. Si ricavava dal legno di vite bruciato e macinato e dall’olio di lino cotto: per essiccare il prodotto si usava la sandracca, una resina estratta dall’albero del ginepro. Quello era il colore delle gondole: non era lucido come quello che si trova oggi, ma era un nero vero, intenso e inequivocabile. Un nero fiero e deciso». Per i 433 gondolieri che si spartiscono i turisti nella città d’acqua, Tramontin è un punto di riferimento quotidiano: passando davanti allo squéro diminuiscono l’intensità della vogata, per un saluto, una battuta, un commento ironico. Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected] Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected] Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected] COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455 CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328 Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central. Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558 Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia [email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected] www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752 4 Presenza- 1 novembre 2015 ITALIA E ITALIANI L’Albero della Vita, simbolo di Expo L’Albero della vita rimarrà a Expo. Ad annunciarlo è stato il commissario unico dell’esposizione, Giuseppe Sala, nella giornata in cui a Expo si celebra la sua icona. Per lui, per quell’Albero un tempo tanto contestato e ora invece diventato simbolo indiscusso, una serie di eventi specifici, e addirittura un concerto serale dell’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, diretta dal maestro Pietro Mianiti. Eseguirà, tra l’altro, la suite dell’Albero, composta dal maestro Roberto Cacciapaglia. Dopo mesi di ipotesi sulla sua collocazione, Sala a 10 giorni dalla chiusura ha annunciato in una conferenza stampa che «l’Albero della vita rimarrà qui perché è molto più complesso smontarlo e rimontarlo da un’altra parte. Parliamo di una tecnologia molto delicata e l’idea di spostarlo è molto ardita». Il 31 ottobre cala il sipario su Expo. A partire dal 2 novembre cominciano i lavori per smantellare i padiglioni, che dovrebbero concludersi entro maggio 2016 («ma penso che finiremo prima»). Dalla prossima primavera, però, l’icona di Expo tornerà a rivivere insieme agli altri due simboli dell’esposizione, Palazzo Italia e Padiglione Zero. Nei mesi di cantiere le opere verranno messe in sicurezza e protette, «li congeleremo e faremo manutenzione, per poi fargli riprendere vita in primavera», ha detto Sala, precisando che a Palazzo Italia rimarrà anche la mostra dell’Identità Italiana curata da Marco Balich. Il simbolo di Expo che ha decretato anche il successo serale continuerà a vivere e ad essere ammirato. In sei mesi 14 milioni di persone hanno assistito ai suoi spettacoli, i due terzi dei visitatori. E l’hashtag #alberodellavita ha superato per numero di citazioni quello dell’albero di Natale. Un successo che è diventato planetario, tanto che in diversi Paesi hanno richiesto dei modelli simili, che richiamino nella tecnologia e nella parte artistica il «fratello italiano». «Ce lo chiedono dalla Cina, dai Paesi del Golfo e da uno dei Paesi “stan” (come Kazakistan e Uzbekistan ad esempio) - ha spiegato l’ideatore, Marco Balich - e noi esporteremo nel mondo il saper fare italiano e la creatività». Il saper fare è quello lombardo del consorzio Orgoglio Brescia, che raduna 19 aziende bresciane e che ha costruito e realizzato l’opera. «Questo simbolo ci sta rappresentando nel mondo - ha detto il presidente Paolo Franceschetti -. La sua tecnologia, fatta con tornio e innovazione, la possiamo esportare ovunque». L’Albero è stata l’opera più travagliata di Expo, si è anche temuto di non realizzarla. Coldiretti, che ne è sponsor insieme a Pirelli «ci ha creduto fin dall’inizio - ha detto il presidente, Roberto Moncalvo - per noi l’Albero è simbolo delle nostre tradizioni agricole e della biodiversità». Il successo di Expo e dell’Albero della Vita «è quello dell’Italia e di Milano - ha commentato l’ad del gruppo Pirelli, Marco Tronchetti Provera -. Questa città è sempre stata simbolo del Paese. Dopo anni di decadenza c’è un recupero di energie e Milano sta rinascendo, ci sono positività ed una energia diversa». Ad apprezzare la scelta di mantenere a Expo il suo simbolo è soprattutto la presidente, Diana Bracco: «A Palazzo Italia inizia quella narrazione del Paese che ha il suo gran finale nella simbologia dell’Albero della Vita. Non possono vivere separate, si completano a vicenda». Cavolo: tutto il benefico che c’è Conosciuto da sempre per le proprietà antinfiammatorie, il cavolo - re della famiglia delle crucifere - contiene più ferro per caloria di una bistecca. L’assimilazione del Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 Silvano tavonatti a. [email protected] ferro contenuto negli alimenti di origine vegetale è facilitata dal consumo di cibi ricchi di vitamina C. Inoltre, questo ortaggio contiene più calcio per caloria del latte. Il nostro corpo sarebbe in grado di assimilare il calcio vegetale ancora meglio rispetto al calcio derivato dai latticini. Una normale porzione di cavoli fornisce al nostro organismo il 5% delle fibre necessarie ogni giorno, insieme a 2 grammi di proteine. Questo ortaggio inoltre contiene omega 3 e omega 6, acidi grassi essenziali che il nostro organismo dovrebbe assume- re ogni giorno. Il cavolo è una fonte importante di sostanze benefiche che aiutano il sistema immunitario a difendere il nostro organismo dalle malattie e dagli attacchi di germi e batteri. E’ ricco di vitamina A e vitamina C, ma anche di carotenoidi e flavonoidi dalle spiccate proprietà antiossidanti, che con la loro azione contribuiscono alla prevenzione dei malanni e dell’invecchiamento precoce. I cavoli contengono oltre 45 tipi di flavonoidi, con la quercitina al primo posto. I flavonoidi presenti nei cavoli uniscono benefici antiossidanti e antinfiammatori, che lo rendono un alimento adatto per la prevenzione dello stress ossidativo. E’ stato scientificamente provato che il consumo di cavoli si rivela efficace per ridurre il rischio di contrarre alcuni tipi di cancro. Inoltre è un ottimo alleato contro l’ipertensione e la pressione alta grazie alla presenza dell’acido glutammico. Ferrari a Wall Street, prezzo a 52 dollari per azione Fatto il prezzo: 52 dollari per azione. L’Offerta pubblica iniziale (Ipo) della Ferrari è andata a ruba. Gli ordini hanno doppiato l’offerta. Il forte interesse degli investitori ha spinto il prezzo verso la fascia più alta della forchetta stabilita all’inizio di 48-52 dollari. «Non si vedeva così tanta eccitazione dai tempi di Alibaba», hanno commentato alcuni analisti. A 52 dollari per azione, i 18,8 milioni di titoli che vengono messi in vendita valgono quasi un miliardo di dollari, più precisamente 977,6 milioni di dollari. Il debutto della Ferrari a Wall Street strega New York A suonare la campanella al New York Stock Exchange per la quotazione di Ferrari, nome in codice “Race” (corsa), saranno il presidente di Exor e Fca, John Elkann, il presidente di Ferrari e ad di Fca, Sergio Marchionne, l’ad di Ferrari, Amedeo Felisa e il direttore finanziario del Cavallino, Alessandro Gili. Un momento storico, a un anno dalla nascita di Fiat Chrysler Automobiles, ma anche un evento chiave per il futuro di Fca. Che con il ricavato del collocamento punta ad abbattere il suo indebitamento.E ad attuare l’ambizioso piano strategico 2014-2018 che Marchionne ha presentato a Detroit il 6 maggio dello scorso anno. Nella road map del gruppo, la quotazione del Cavallino è dunque uno snodo cruciale per portare il nuovo colosso globale a produrre sette milioni di auto, arrivando al 2018 con l’utilizzo del 100% della capacità produttiva negli impianti in Italia e in Europa. Il prospetto è stato deposi- tato il 9 ottobre alla Sec dalla New Business Netherlands Nv, società da cui nascerà la Ferrari Nv di diritto olandese: ed è questa che viene quotata oggi al Nyse come mercato principale. Ferrari Spa, invece, continuerà a pagare le tasse in Italia, dove avrà sede e domicilio fiscale. Nei primi mesi del 2016 l’80% del capitale Ferrari in capo a Fiat Chrysler Automobiles verrà distribuito agli azionisti Fca, con un’azione Ferrari ogni dieci di Fca. Il restante 10% delle azioni sarà sempre detenuto da Piero Ferrari. Dopo lo scorporo, Ferrari Nv dovrebbe essere quotata anche a Milano. Nel documento viene reso noto che il nuovo consiglio d’amministrazione sarà composto dal presidente Marchionne, dall’amministratore delegato Felisa e dai consiglieri Piero Ferrari, Louis C. Camilleri, Eddy Cue, Giuseppina Capaldo, Sergio Duca e Elena Zambon. Alla fine del processo di separazione, il pacchetto di controllo della Ferrari passerà da Fca a Exor, la holding della famiglia Agnelli guidata da John Elkann, alleata con Piero Ferrari che conserverà il 10% dell’azienda di Maranello. Secondo i primi calcoli, Exor dovrebbe ritagliarsi una quota del 24% che, grazie al meccanismo del voto multiplo olandese, peserà però molto di più in termini di voti assembleari e faciliterà il controllo, insieme a Piero Ferrari, del Cavallino Rampante. Ferrari, come va dicendo da tempo Marchionne, non è solo un marchio automobilistico, per quanto prestigiosissimo, ma va valutata mettendosi nell’ottica di trattare un’azienda del lusso come Prada o Hermes. Basta iniezioni di insulina, presto esisterà il pancreas artificiale Siringhe monodose di insulina e misuratore della glicemia addio. Il futuro del trattamento del diabete giovanile avverrà con l’utilizzo di un pancreas artificiale. Da poco sono partite le prime sperimentazioni per valutarne l’efficacia. I primi risultati preliminari sono un successo: i dati sono stati presentati al convegno “Panorama Diabete” e pubblicati sulla rivista Lancet Diabetes Endocrinology. CHE COS’É IL DIABETE GIOVANILE Il diabete giovanile –noto anche con il nome di diabete insulino-dipendente o di tipo 1- è una patologia che colpisce prevalentemente i giovani. Secondo le ultime statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a soffrirne sarebbe circa il 3% della popolazione mondiale. A differenza del diabete di tipo 2, di gran lunga più diffuso e associato a scorretti stili di vita, quello giovanile appartiene alla categorie delle malattie autoimmuni. Le persone che ne soffrono subiscono la progressiva distruzione, ad opera del Arabi ed ebrei allo stesso tavolo? Pagano la metà Cibo a metà prezzo se mangiano alle stesso tavolo ebrei ed arabi: è la decisione di Kobi Tzafrir, proprietario del “Hummus Bar” a Kfar Vitkin, che si affida a Facebook per rendere pubblica un’offerta che sovrappone business e politica. «Fra di noi non ci sono ebrei nè arabi ma solo degli esseri umani» afferma il ristoratore, spiegando che ai clienti offre «hummus arabo e falafel israeliano» entrambi «eccellenti» con in più un dettaglio sul costo: «Se vengono coppie miste di arabi ed ebrei, il conto finale è dimezzato». L’intento è trasformare il cibo in un punto di incontro, capace di spezzare il ritmo delle violenze dell’Intifada dei coltelli. I risultati sembrano premiare l’iniziativa del locale situato a metà strada fra Natanya e Hadera, sulla costa mediterranea di Israele, perché le prenotazioni abbondano, i clienti si moltiplicano, arrivano in gran numero anche dai vicini villaggi arabi «e molti - come lo stesso Tzafrir stesso racconta - anche se possono chiedere lo scontro del 50 per cento, preferiscono pagare la cifra intera, per sostenere la mia scommessa di avvicinare ebrei ed arabi». proprio sistema immunitario, delle cellule del pancreas che producono l’insulina. Ecco perché i malati sono costretti, per tutta la vita, a iniezioni di questo ormone per abbassare i livelli di glucosio nel sangue. DA COSA È COSTITUITO IL NUOVO DEVICE Se sino ad oggi si ricorreva all’infusione di insulina mediante una siringa in futuro forse ci sarà spazio per il pancreas artificiale. Un dispositivo composto da un sensore capace di monitorare costantemente la glicemia, un infusore che inietta l’ormone quando serve e uno smartphone che monitora la situazione e “decide” in base ad un algoritmo quando azionare il meccanismo di rilascio dell’insulina. «Abbiamo seguito gli studi sul pancreas artificiale fin dalle prime fasi – spiega Daniela Bruttomesso, dirigente medico di primo livello A.O. di Padova, Dipartimento di Medicina Clinica, UOC Malattie del Metabolismo, membro del consiglio direttivo SID e prossimo presidente regionale (Veneto) SID. – I primi sono iniziati in ospedale; poi siamo andati all’esterno, ma sempre in ambiente protetto, riunendo i pazienti in un hotel sotto la nostra supervisione. Infine il grande passo: abbiamo dato il pancreas artificiale ai pazienti, perché lo utilizzassero a casa. ITALIA E ITALIANI Il buco nero degli ospedali: ecco la mappa degli sprechi Spese per lavanderia, riscaldamento o mensa che raddoppiano o addirittura triplicano da un ospedale all’altro. Personale assunto a palate negli anni che gonfia a dismisura le piante organiche. Soprattutto di amministrativi, quando casomai mancano medici ed infermieri per i servizi di pronto soccorso. I NUMERI IN ROSSO E’ una mappa degli sprechi da almeno un miliardo quella messa a punto, su mandato della Lorenzin dall’Agenas, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, che ha fatto le pulci ai bilanci degli ospedali di 14 regioni. Tutte le più importanti, meno Veneto ed Emilia delle quali mancano i dati. Ad essere tinti di rosso sono 29 grandi ospedali d’Italia, concentrati in Piemonte (4), Liguria (2), Toscana (4), Marche (1), Lazio (9), Calabria (4), Sardegna e Campania (uno ciascuna). Un buco da 915 milioni, destinati a sforare il miliardo quando saranno disponibili i dati di tutte le regioni. Anche se a fare la parte del leone la fanno i nosocomi della Capitale che nel 2014 erano in perdita per 707 milioni. Numeri che non fanno dormire i manager ospedalieri perché d’ora in avanti chi non turerà la falla in tre anni perderà il posto. La legge di stabilità appena approvata prevede infatti che i direttori generali degli ospedali in rosso presentino un piano di rientro triennale, che spetterà poi ai ministeri della Salute e dell’Economia oltre che alla Agenas monitorare. Se non lo faranno decadranno. Idem se dopo tre anni il bilancio non tornerà in pareggio. Una svolta voluta dalla Lorenzin, rispetto alla pacchia delle regioni Pantalone, che fino ad oggi hanno ripianato a piè di lista sforamenti e sprechi. Che a leggere le tabelle dell’Agenas sembrano abbondare. IL CASO ROMANO Per far capire dove abbiano origine quei buchi l’Agenzia ha messo a confronto quattro ospedali, due in deficit e due no, confrontabili tra loro per numero di posti letto, reparti e livello delle prestazioni offerte in base al piano esiti del ministero della salute. Prendiamo il «San Camillo» di Roma, che ha il disavanzo record d’Italia (-158 milioni) e confrontiamolo con gli Ospedali Riuniti di Ancona, che riesce a chiudere con un leggero attivo. Allora scopriamo che il nosocomio romano intorno a poco meno di mille letti fa affaccendare 4148 dipendenti. Anche se poi si scopre che l’11% sono amministrativi, quando la percentuale standard sarebbe del 7%. Ad Ancona per un numero di letti più o meno analogo di addetti ne bastano invece 3461. Per non parlare di spese per beni e servizi non sanitari. Cose come mensa, lavanderia o riscaldamento. Che non puoi dire io costo di più perché trapianto cuori artificiali. Ebbene al San Camillo si spendono 80 milioni ad Ancona quasi metà: 45. Poi si scopre che a Roma in passato si è andati avanti senza gare d’appalto e si capisce meglio. IL SUD Prendiamo ancora gli ospedali di Cosenza e Cannizzaro in Sicilia. Il primo in deficit per 8,5 milioni, il secondo in leggero attivo. Anche a Cosenza gli amministrativi abbondano e ci lavorano quasi 700 addetti in più che a Cannizzaro. Eppure a vedere i dati del Piano esiti non sembra che nell’ospedale calabrese si guarisca di più e meglio. E anche qui per i servizi non sanitari chi è in deficit spende 5 milioni in più. «Finalmente abbiamo un sistema che consente di intervenire preventivamente e non a scopo ispettivo», dice il direttore dell’Agenas, Francesco Bevere. Papa, visita a sorpresa nel dormitorio dei clochard a Santo Spirito Visita a sorpresa di Papa Francesco ai senzatetto ospiti del nuovo dormitorio inaugurato nei giorni scorsi dalla Elemosineria apostolica in via dei Penitenzieri, nei locali messi a disposizione dalla Curia generalizia della Compagnia di Gesù. Lo ha fatto al termine dei lavori del Sinodo, giovedì sera e verso le 19 e ne ha dato notizia questa mattina la Radio Vaticana spiegando che «il Papa ha voluto vedere di persona la struttura del nuovo dormitorio. La visita è durata poco meno di mezz’ora». L’abbraccio ai clochard «È stato un momento di grande commozione - ha riferito l’emittente radiofonica -. Il Papa è stato accolto dall’elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski, dal preposito generale dei Gesuiti padre Adolfo Nicolas e dalle tre suore che svolgono il loro servizio insieme ai volontari. I 30 ospiti del dormitorio hanno accolto con gioia il Papa che li ha salutati con affetto uno per uno e per ognuno ha avuto una parola di simpatia e vicinanza. Il dormitorio, che porta il nome di «Dono di Misericordia», si trova nelle vicinanze dell’Ospedale Santo Spirito ed è stato aperto il 7 ottobre, nella memoria liturgica della Be- ata Maria Vergine del Rosario. La Comunità dei Gesuiti ha così voluto rispondere prontamente all’appello del Pontefice di destinare dei propri fabbricati alle persone in difficoltà. La struttura può accogliere per la notte fino a 34 uomini e viene gestita dalle Suore di Madre Teresa di Calcutta come quelle già esistenti a Via Rattazzi, presso la Stazione Termini, e a San Gregorio al Celio. Tutti i lavori sono stati finanziati dalla Elemosineria Apostolica, cioè attraverso le offerte che provengono dalla distribuzione delle pergamene con la Benedizione del Papa e dalla generosità dei cittadini. San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl Presenza- 1 novembre 2015 5 Scoperta italiana: farmaco che può ridurre del 50% i danni cerebrali post ictus Buone notizie sul fronte dei danni post ictus. È stato sintetizzato un farmaco che, su animali di laboratorio, ha dimostrato di essere in grado di proteggere il cervello fino a sei ore dopo il verificarsi di un ictus e di ridurne del 50% il danno cerebrale. UNO STUDIO FIRMATO DA SCIENZIATI ITALIANI La scoperta porta la firma di un gruppo di ricercatori italiani diretti da Tiziana Borsello dell’Istituto Mario Negri/Dipartimento di farmacologia dell’Università di Milano in collaborazione col team di ricerca di Alessandro Vercelli, direttore del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO) dell’Università di Torino e lo studio è stato pubblicato su Cell Death and Disease. ECCO CHE COSA SUCCEDE QUANDO SI VERIFICA UN ICTUS Il cervello, come ogni altro organo del corpo spiegano i ricercatori - necessita di nutrimento e ossigeno per funzionare. Tali sostanze vengono trasportate attraverso i vasi sanguigni e, quando il sangue diretto al cervello è bloccato, si verifica un’ ischemia cerebrale, che genera la progressiva morte dei neuroni. PER FRENARE GLI EFFETTI SI AGISCE SU UNA PROTEINA Ora, si sa che la proteina denominata MKK7 ha un ruolo importante nel determinare la morte dei neuroni a seguito di un attacco ischemico cerebrale. I ricercatori hanno quindi sintetizzato un inibitore specifico di questa proteina, chiamato GADD45Beta. E su modelli animali hanno visto che, grazie ad esso, il cui effetto protettivo funziona anche sei ore dopo l’infarto cerebrale, il danno può essere ridotto del 50%. IL PARERE DEGLI ESPERTI CHE HANNO LAVORATO ALLA SCOPERTA «Attualmente non ci sono trattamenti farmacologici approvati per la gestione dell’ictus ad eccezione dell’Attivatore tissutale del plasminogeno (rT-PA) che ha caratteristiche che ne limitano l’efficacia - commenta Tiziana Borsello - quindi il nuovo composto rappresenta un buon risultato». «Con le dovute verifiche, passando per la sperimentazione clinica - aggiunge Alessandro Vercelli - questa potrebbe rappresentare una prospettiva nuova in grado di ridurre significativamente i volumi d’infarto cerebrale e di conseguenza anche i deficit, con maggiori possibilità di recupero» per i pazienti. «Tante falsità, mai curato Bergoglio» «Sono state scritte tante falsità, non ho mai curato il Papa: l’ho incontrato solo una volta e non credo si ricordi di me». Il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima rompe il silenzio e in una telefonata con l’Ansa, dalla casa americana di Raleigh, in Nord Carolina, esprime stupore per «l’inattesa sovraesposizione mediatica». Le polemiche La smentita del neurochirurgo arriva dopo che il Quotidiano Nazionale ha dato notizia che il Papa sarebbe affetto da un tumore al cervello, notizia poi, smentita dal Vaticano. «Qualcuno porta avanti un qualcosa di deludente e di disgustoso. È davvero meschino inventare che Francesco soffra di una malattia al cervello, come se non sia in grado per questo di agire con cognizione di causa. Evidentemente il suo magistero così limpido, sereno e insieme deciso, sta colpendo nel segno e a qualcuno tutto ciò non va a genio». Così ha commentato monsignore Marcello Semeraro, vescovo di Albano e Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos segretario del consiglio di nove cardinali che coadiuvano il Papa nella riforma della Curia romana, dopo che la notizia della malattia del Pontefice si è rivelata falsa. Le smentite vaticane, ben tre, hanno spazzato via i dubbi, ma lasciano però spalancata una voragine sui motivi di questa operazione. Forte il sospetto che sia stata pensata nel sottosuolo più torbido del Vaticano è mirata a delegittimare il Pontefice. La risposta di Qn Pronta la risposta di Andrea Cangini, direttore di Qn, alla smentita del neurochirurgo: «Il professor Fukushima ha impiegato tre giorni a smentire una notizia che non abbiamo mai dato. Il Quotidiano Nazionale ha riferito che è stato chiamato in Vaticano per un consulto, non per una visita, e questo non fa certo di lui il medico curante del Santo Padre». Fukushima non nasconde la meraviglia nel vedere il suo nome ovunque («anche sulla Cnn»), ma non per motivi accademici o scientifici. Il medico non riesce a spiegare le ragioni di una situazione che definisce «singolare». «Non parlo italiano - aggiunge - forse l’equivoco è nato dall’operazione al cervello che io ho fatto su una persona di fattezze e di età simile a quella del Pontefice, con un nome che suonava simile. Il Papa è una persona molto buona, semplice. Non so perché - conclude Fukushima - sia accaduto tutto questo, ma capisco che la sua è una posizione di grande importanza». «Ho curato tre prelati» Il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima conferma le due visite in Vaticano, descritte peraltro nel suo blog, a ottobre 2014 e gennaio 2015 e aggiunge che gli spostamenti in elicottero e aereo «sono state a mie spese». Il medico, specifica che l’obiettivo della sua missione è fare il possibile per salvare il maggior numero di pazienti («opero anche persone indigenti», sottolinea), ricordando gli interventi su 3 prelati, motivo del riconoscimento avuto dall’allora Papa Benedetto: la pergamena con ritratto papale e con «benedizione apostolica». Il neurochirurgo nega di aver incontrato ultimamente il Santo Padre e smentisce la notizia della malattia di Francesco: «Sono finito anche sulla Cnn e non per motivi scientifici» 6 Presenza- 1 novembre 2015 Editoriale Durante le ultime settimane abbiamo vissuto dei grandi momenti nella nostra Scuola. I professori ed altri membri della comunità scolastica hanno visto riconosciuto il loro lavoro in occasione della celebrazione del Giorno del Professore; la magia del musical Il Mago di Oz ha ispirato tutta la comunità con tre incredibili presentazioni che hanno avuto come protagonisti i nostri alunni, l’orchestra della Scuola ed il coro dei genitori. Inoltre, la Fiera del Libro ha riacceso l’immaginazione ed i sogni di tutti con una meravigliosa offerta di libri, racconti ed incontri con autori. Anche i nostri sportivi hanno brillato trionfando nella Dance – Cheerleaders ed ottenendo eccellenti risultati in altre discipline. Buona lettura! Alejandra Calcagni Tomasov [email protected] Con la gentile collaborazione della Prof.ssa Silvia Perroni SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Il Mago di Oz È già una tradizione che gli studenti del Laboratorio di Teatro presentino il loro spettacolo per concludere l’anno. In questa occasione l’opera scelta è stata Il Mago di Oz tradotta all’italiano, accompagnati dall’Orchestra degli Alunni e dal Coro dei Genitori della Scuola, sotto la regia dell’attrice ed insegnante Luz María Eynaudi, e con la collaborazione di Carolina Aguayo e Juan Gaete. Sono state tre presentazioni viste dai nostri alunni, funzionari e tutti i membri della nostra comunità. A loro, il nostro applauso! Piccoli Campioni El sábado 3 de octubre se realizó la novena versión de nuestra tradicional copa de Fútbol y Barras Piccoli Campioni en la Scuola Italiana, encuentro que convoca a niños de la Scuola dell’Infanzia hasta los alumnos 4to Básico de la Scuola Primaria. Les contamos que este año reunió a más de 500 alumnos participando activamente de las actividades, viviendo un lindo día junto a sus compañeros, amigos y familiares, quienes los apoyaron durante toda la jornada. Estamos satisfechos de haber alcanzado la misión principal de nuestra actividad, siendo ésta una instancia de sana diversión y participación donde los alumnos junto a sus familias disfrutan y comparten en torno a una actividad deportiva en nuestra comunidad Scuola. Agradecemos la disposición, el ánimo, el esfuerzo y el respeto de nuestros alumnos y sus familias, quienes colaboran cada día más en nuestra labor educativa. Auguri Piccoli Campioni! Daniel Muñoz Coordinador Deportes SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Importanti Risultati Sportivi Dobbiamo fare i nostri auguri ai nostri alunni sportivi per gli importanti risultati ottenuti in diverse aree. Le alunne del Dance-Cheerleaders si sono presentate al Campionato LOCD 2015 ed al Campionato CS Chile National Champiomship 2015, ottenendo in entrambi gli incontri il 1° Posto Metropolitano nella Categoria Mini – Tiny pomps ed il 3° Posto Metropolitano nella Categoria Junior – Jouth pomps. Inoltre, nella nostra scuola si è svolto il Primo Incontro di Bocce “Colegio contra Colegio”, con la partecipazione della Scuola Italiana di Villa Alemana. A questa attività hanno partecipato gli alunni del nostro Taller di Bocce i quali, oltre allo sport da loro praticato, hanno potuto condividere un buon pranzo con i rappresentanti della Quinta Regione. I nostri auguri vanno anche alla delegazione composta da 11 studenti dalla Terza Elementare alla Prima Media della squadra di Atletica Leggera della Scuola che sono stati convocati alla quinta data dell’incontro scolastico “Copa Nestlé Pure Life” nello stadio San Carlos de Apoquindo. Auguri! Presenza- 1 novembre 2015 Celebrazioni del Giorno del Professore 7 Lo scorso giovedì 15 ottobre, i membri della comunità educativa della Scuola Italiana hanno celebrato il Giorno del Professore occasione in cui alcuni di loro sono stati premiati per i loro anni di lavoro nella nostra istituzione. Sotto il tema "Bianco e Nero", la festa si è svolta nello Stadio Italiano. I premiati quest’anno sono stati: Carmen Paz Ortega, 35 anni (Scuola Materna) Ximena Hormazabal, 30 anni (Scuola Elementare) Yolanda Migone, 30 anni (Scuola Media Inferiore) Anamaría Cabrera , 25 anni (Scuola Media Inferiore) Italo Oddone, 25 anni Angela Ravizza, 25 anni (Segreteria Scolastica, Elementare) Silvia Perroni, 25 anni (Scuola Media Superiore) Renato Traslaviña, 25 anni (Scuola Media Superiore) Vjera Berd, 25 anni (Scuola Nido) Javiera Cardemil, 25 anni (Scuola Nido) Loreto Espinoza, 25 anni (Scuola Nido) Mireya León, 25 anni (Scuola Nido) Auguri!! Riunione Padrini IV°Media Figliocci della Terza Sezione Fiera del Libro 2015 Gli alunni della IV° Media ed i loro figliocci della Terza Sezione de la Scuola dell'Infanzia si sono riuniti in una emotiva mattinata nella quale i più piccoli hanno ringraziato la compagnia dei loro nuovi “amici” più grandi durante l’anno 2015. Inaugurazione Piazza Benjamín Reineking Domenica 4 ottobre, in un’emozionante cerimonia, è stata inaugurata la Piazza "Benjamín Reineking", nella comunità Bosque Hermoso, con la quale Benjamín aveva lavorato in stretta collaborazione con “Techo para Chile”. El aire perfumado entró por las ventanas de la Biblioteca cargado de sombreros multicolores provenientes de la sombrerería Girardi, atendida por Gilberto, luego un viento nos llevó a Iquique donde conocimos a unos enamorados orientales, que vivieron su amor al son de violines. Historias de inmigrantes que han engrandecido nuestro país trabajando duro, entregando lo mejor de sí … Una maravillosa presentación de un grupo de cuentacuentos de la Fundación Mustakis, que deleitó a los 1°s y 2°s, en sus dos maravillosas funciones. Un niño al que le salía un travieso bigote ¿raro, no? , la peluda axila de María la dura, la vivaracha Tortulenta y el simpático Julito Cabello, desfilaron dentro del divertido discurso de su papá Esteban Cabezas, el autor de entretenidas e interesantes historias para niños. Palabras que disfrutaron los pequeños de tercero el día de cierre de la Feria del libro, broche de oro para esta primavera cultural. Caperucita subió por la rotonda de Las Flores para llegar pronto, el lobo apuró a la Bella Durmiente que llegó bostezando a medio día. Todos vinieron tarde o temprano, hasta la Tortulenta nos visitó, nadie se quiso perder esta Feria del Libro 2015. BIBLIOTECA 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 1 novembre 2015 Una visita illustre con regalo Rvdo. Padre Pepe: Siempre es una emoción volver a las raices de nuestros Padres. La Liguria es una Región de Italia desde donde muchos compatriotas emigraron, buscando mejor vida, generalmente en América. No tan solo llevaban en su corazón la pena de dejar a su familia sino que también la tristeza de abandonar su bello pueblo de la hermosa Costa Ligure, lugares donde Dios puso especial dedicación para dotarlos de una belleza sin igual, recogedora para los Lígures y admirada por los turistas. Estabábamos en Santa Margherita, Corrado y Y y tuvimos el Honor de recibir la visita del Presidente de la Associazione dei Liguri nel Mondo, señor Mario Menini, con quien nos extendimos conversando sobre la Colectividad Italiana en Chile.El honorable señor Menini es un admirador de la labor que los italiano han desarrollado en el mundo y orgulloso de los logros genoveses. Se interesa por historias de vida, con el objeto de mantener activo y efervescente entre las nuevas generaciones el amor por la Liguria.Desea narrar el difícil camino que han enfrentado los primeros Lígures o personas relacionadas con nuestra Región para abrirse camino en lejanas Tierras donde la mayoría llegaron a ser emprendedores o profesionales destacados sin perder la humildad y el recuerdo de sus raices. En esta oportunidad hablamos del Hogar Italiano y de su loable labor en favor de los ancianos, y me sorprendí mucho, en un momento en que El quiso honrarme con la más grande Distinción que “ i Liguri nel Mondo” entregan a una persona genovesa.En la foto adjunta estoy recibiendo un hermoso colgante en Fil di Grana, diseñado con el Cisne símbolo elegido por la señora Mara Catalano Capaccio, para recordar los antiguos orígenes del pueblo lígure y a la vez recordar la unión y la cultura de los Lígures donde sea que estén, manteniendo vivas las tradiciones. La base para colocar un Cisne como símbolo de la Liguria proviene de la palabra Cycnus, nombre de un antiguo Rey de los Lígures. Quiero compartir con los lectores de Presenza esta emoción que me estimula a seguir adelante con mi trabajo en pos de la Co- (QEPD) Bueno mami esta vez no te escribí una carta de cumpleaños, del día de la mamá, o para pedirte perdón, esta vez es para despedirme y de la manera que corresponde, diciéndote las cosas que no sé si alguna vez te dije. Cómo me gustaría darte la mano, sentir tu olor, escuchar tu voz, que me hagas cariño y yo quedarme dormida al lado tuyo. La vida tiene un comienzo y un fin, todos partimos en algún momento, pero me preguntó sinceramente el porqué tú te fuiste tan luego y el porqué del castigo de tu enlectividad y del amor a la fermedad. Si había alguien Liguria. que no merecía esto eras Felicito a la Asociación tú, porque como les decías Ligure de Chile y a los tú, tú eras un ser de luz con Directores junto a su Pre- una transmisión de energía sidente, señor Rodolfo positiva impresionante. Baffico quienes a través Cómo me gustaría que me del tiempo han realizado retaras por llegar tarde, por una maravillosa labor para ser desordenada por demoque, nosotros, todos los Lí- rarme tanto en la ducha, gures, seamos orgullosos de por llevar comida a tu pieza pertenecer a esta Hermosa o que me dieras consejos, me Región de Italia. escucharas. Mariuccia Frugone Associazione Ligure del Cile Incontro con l’Assessore Sonia Viale A Genova ho avuto l’opportunità di incontrare, grazie alla gestione di Domenico Vitetta, funzionario Servizio del Patronato ACLI L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la Parrocchia Italiana (Bustamante 180) con il seguente orario: da Lunedi a Venerdi dalla ore: 08:30 alle 14:30 Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected] Rosella Devoto Ravera responsabile delle politiche dell’immigrazione e dell’emigrazione della Regione Liguria e della Segreteria Claudia Costa, la Vicepresidente della Regione Liguria, nominata l’8 luglio u.s., l’avvocato Sonia Viale, che si occupa inoltre delle cariche di Assessore alla Sanità, Politiche Sociali e Sicurezza, Immigrazione ed Emigrazione. Ho trovato nell’Assessore Sonia Viale una persona molto accogliente ed Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia) *Vitacura con Charles Dickens interessata in conoscere più profondamente la Comunità Italiana del Cile e soprattutto le attività che svolge l’Associazione Ligure. È rimasta molto impressionata al sapere che ancora – dopo una immigrazione di antica data – continua a mantenersi vivo il legame e l’amore col paese d’origine degli antenati. Tra i regali che le ho portato ha trovato interessantissimo il libro omaggio dei 150 anni dell’Unificazione Italiana, sponsorizzato dal Consiglio della Comunità Italiana di Valparaiso, l’anno 2011 – 2012. Inoltre le è piaciuto molto sapere della realizzazione del documentario di Maddalena Gissi “Emporios Immigrantes Italianos de Ayer y de Hoy”. Le ho spiegato che l’emporio è stata una via maestra di inserimento dei liguri nella società cilena oltreché una sicura soluzione economica per la propria famiglia. Notiamo la duttilità del popolo ligure ad adattarsi a nuovi lavori: dalla vita marinara al processo verso il mondo del commercio. In definitiva è stata una riunione gradevole nella quale abbiamo trattato di far conoscere che in Cile c’è ancora una Comunità Italiana in generale e Ligure in particolare, che non vuole essere dimenticata. Lei ha capito questo messaggio e ci ha chiesto di continuare nel nostro lavoro e di mantenere viva la comunicazione con la Regione. Arch. Claudio Massone Stagno Presidente dell’Associazione Ligure del Cile. Mi mejor amiga, la única que siempre, pero siempre, iba a querer lo mejor para mí. Extrañare tu personalidad tan explosiva mamita jajaja, tenías un carácter tan especial y eso era lo que te hacía única y perfecta. Nosotras éramos tan unidas nos contábamos todo, yo te daba consejos y tú me decías que era tan inteligente. Siempre nos defendiste y nos disté amor, un amor que es muy difícil de suplir. Siempre nos motivaste a seguir nuestros sueños, dejarnos claro que éramos capaces de todo y que lo más importante en la vida es ser feliz y estar rodeado de amor. Fue todo tan rápido, siendo sincera nunca pensé que llegaría este día. Fuiste tan valiente, luchadora, toda una guerrera que fue en contra de todo pronóstico, siempre, pero es que siempre, estaré orgullosa de la mamá que tuve, de la mamá que me formó, me cuidó. Tu gordito y tu pollita fuimos todo para ti y nos entregaste un amor infinito, que en nuestros corazones siempre estará y será recordado. Qué difícil es decir adiós cuando no quieres, o no estabas preparado. Mi único consuelo es que tú ya no sufres ni sientes ese dolor horrible que tuviste durante tantos meses, y que en el momento que a mi me toque partir tu estarás allí, esperándome para que no tenga miedo, con tu sonrisa iluminadora. Espero que aparezcas en mis sueños para hablarme, sentirte siempre presente. Tú me dijiste que yo tenía mis alas para volar sola pero realmente no me siento preparada y espero que me ayudes a la distancia de alguna forma especial a aprender a vivir sin ti mamita. Hace dos días, cuando te vi, te di la mano, te dije te amo, te di un beso y tú me dijiste también eso quedara por siempre en mi mente, tus últimas palabras hacia mi fueron de amor, tú solo nos diste amor y felicidad mamá, espero que desde dónde estés nos mires, nos escuches, que estés en un lugar donde estés en paz de la mano del nonno a quien amabas tanto, él debe estar feliz de estar contigo. Me diste el regalo más lindo del mundo mami, a mi hermanito, siempre lo voy a cuidar, haga lo que haga y pase lo que pase, yo te lo prometí y lo voy a cumplir y siempre se lo recordaré. Me hubiese gustado tener la oportunidad de despedirme mirándote a los ojos, pero estoy segura que estás aquí escuchando todo lo que he dicho. Las personas realmente mueren cuando son olvidadas y tú siempre vivirás en nosotros, en cada rincón de la casa y nuestro corazón. Dicen que no hay mal que por bien no venga, pero ¿ Cuál será ese bien que compense todo esto? Me queda el consuelo de que velas por nosotros desde arriba y bueno lo que más duele no es despedirse es que se van contigo infinitos recuerdos. Y Espero esto no sea una despedida sólo un hasta pronto... Te trajeron muchas rosas blancas mami, tú las adorabas. Que nunca se te olvide que te amo infinito mamita hermosa, con el Nico te amamos y siempre estarás en nosotros. Tú me dijiste hace algunos meses: “Yo siempre estaré con ustedes quizás no en esta dimensión pero si en sus almas” Descansa en paz te lo mereces, te amo. Tu hija Constanza P.S. Rosella vivió en Limache casi toda su vida, partió el 14/09 y deja un viudo y dos hijos. Juan Pablo Agostini González Psicólogo clínico - Tráumas - Estrés post traumático - Fobias - Ataques de pánico - Depresiones - Metodología basada en la neurociencia Atención Santiago y Vta. Región Mail: [email protected] www.fagostini.org, fonos 68462800 - 97223909 COLLETTIVITÁ Angelina Bolelli Crovetto : 100 años En Agosto de 1915 Angelina nació para alegría de sus papàs, Humberto y Marìa Luisa, felices celebraron su nacimiento, cien años después son sus hermanos,hijos nietos y b isnietos los que reunidos en el SDtadio Italiano para recordar este acontecimiento, su nieta Angelica Renom abrió la reunión con el discurso que a continuación copiamos, posteriormente se ofreción un almuerzo acompañado de canciones italianas y bailes. Una fotografía de los familiares mas cercanos muestra a sus hijos Angelica,Vìctor y Letizia, junto a hermanos y nietos y bisnietos. Transcribimos la intervención de Angélica: En tus manos están las huellas del sacrificio, de tú sacrificio, de tu trabajo como asimismo de ese amor y seguridad que nos entregas día a día a través de una caricia o un beso. Nona y nono gracias por que el fruto de vuestro amor se materializó en esta gran familia. Para aquellos más chicos nietos, bisnietos y los que se están integrando y que no alcanzaron a compartir las experiencias pasadas espero reciban “Gracias a todos los que hoy acompañan a Angelita en especial a los que hicieron el esfuerzo por venir , a los amigos , familia y en especial al Doctor Juan Carlos Molina quien ha sido partícipe en la vida de nuestros nonos . Nona tu vida formada en la fe, el amor, la entrega, la sencillez, el esfuerzo hoy demuestra el fruto de todos estos años. Formaste una gran familia con tu amado esposo y nuestro recordado nono Vittorio Giglio Raggi, juntos lograron esa unión, ese amor que traspasó todas las dificultades que se presentaron en el camino, todos los dolores y preocupaciones. Siempre ante todo existía entereza y fuerza ,nunca en mi recuerdo los ví enfrentar las situaciones con temor , todo lo contrario siempre dieron el paso hacia adelante con firmeza ,amor y enseñanza. Somos privilegiados de haber aprovechado y compartido con ustedes tantas experiencias. Tú nona eres nuestra compañía físicamente presente y tú nono Vittorio eres nuestra compañía interior siempre estas, especialmente hoy, no me cabe duda de eso, ya que fuiste el que siempre nos reunió en almuerzos, paseos, etc. Y hoy tú estás acá presente con esa mirada profunda mirando a tu amada esposa. Nona tú eres el reflejo de esas pocas mujeres que hay , de una entrega incalculable, de una sabiduría envidiable, de una entereza inexplicable aunque a veces un poquito rebelde. Tenemos un buen plantel, pero insistir majaderamente en el medio campo con el talento de Valdés puede ser un error, ¿ …por qué? Porque puede cometer faltas tontas (las que hace habitualmente). No aporta en creatividad permanentemente ( lo que pasa casi siempre, es lagunero), y lo fundamental es su falta de concentración. Creo que debe bajarse un poco el ego por que le hace daño a su cabeza y la pierde habitualmente. Dejo en claro que él no es culpable de la derrota del domingo contra una UE discretísima. Después de ese partido creció en la confianza lo cual es peor como punto de comparación. Fuimos derrotados por la propia falta de actitud que se requiere para salir a romperla en la cancha con hambre de logros. UE supo jugar contra AUDAX y nosotros NO supimos manejar tácticamente el partido... Errores “ infantiles” en los ejecutantes de los penales, sumen un gol viciado (el del empate de ellos) , un mal arbitraje para ambos lados. En fin lo de siempre el gramo para el kilo. Otra desilusión más … las correspondientes explicaciones, explicaciones y explicaciones cuando lo que vale son los resultados y obtener algo alguna vez desde 1957… o sea 58 años sin nada !!! . En la alta competencia se requieren desempeños reales ...no promesas. Hoy Audax tiene jóvenes , pero ellos son los de la sub 19 el resto ya están formados porque para ello trabaja la estructura de la divisiones inferiores , es lo que pregonan y lo hacen … Mora, Bosso, Carrasco, Matias Campos ya no deben madurar, deben jugar. Vegas es un profesional juega como adulto, tremendo jugador, ya es grande...basta de tratarlos como niños. Ellos eligieron estar en el fútbol, una pega dura y competitiva, altamente estresante, pero es así no más es la cosa... llena de críticas de hinchas que no entienden nada ...que sólo quieren ganar , jugar bien, y ser campeones ¿Pero eso en qué club no existen?, ¿o los que viven de esta actividad piensan que no es parte del trabajo?...y menos mal que no va gente al estadio porque si estuvieran en otro club ( uno de los grandes ) ya estarían locos con la presión...pero aquí no pasa nada de nada. Los objetivos no cumplidos son fracasos, lo importante es aprender de ellos. Insisto: tenemos de todo para ser protagonistas , pero ese gramo que falta creo que está en el hambre y el deseo ...En lo que hizo Pol en ese partido colgarse de reja con los hinchas fue un instante de lo muchos audinos queremos ver. Hoy estar en un 5to lugar, debe ser pasajero , el objetivo es dar alcance a los de arriba para obtener el titulo…¿Y por qué no?, Pol debe sumar a otros con su garra y así lograremos llegar al éxito. La vida …el fútbol sin pasión no es nada! Agustin Paolini de sus padres, abuelos, hermanos, suegros, primos, etc. el legado que nuestros nonos nos enseñaron como es el amor, la unión, la fe, la honestidad, la rectitud, el compromiso, el valor de la palabra empeñada, la sabiduría, el respeto, la sencillez y el esfuerzo para lograr las cosas y así puedan construir sus vidas, sean un ejemplo y dejen huellas en las próximas generaciones . Gracias La Copa Chile era un objetivo y se perdió. Presenza- 1 novembre 2015 9 Pontificia Universidad Católica de Valparaíso distingue como Doctor Scientiae et Honoris Causa a académico italiano Umberto Laffi El día 19 de octubre del presente año, en el Salón de Honor de la Casa Central se efectuó la ceremonia de entrega del grado Doctor Scientiae et Honoris Causa al profesor italiano Umberto Laffi, la más alta distinción que ofrece la PUCV a un académico y de esta forma se integra formalmente al colegio doctoral de nuestra institución. El profesor Laffi es profesor emérito de la Universidad de Pisa e integra la Accademia Nazionale dei Lincei, la academia oficial de ciencias de Italia. Es autor y co autor de más de 100 artículos publicados en revistas científicas internacionales. Su especialidad son los estudios en derecho romano y es uno de los grandes investigadores que han desarrollado su trabajo sobre el mundo antiguo. Con la PUCV, el Dr. Laffi ha colaborado estrechamente desde 1982 cuando comenzó a participar en la Semana de Estudios Romanos, que fueron fundadas en 1973 por el profesor del Instituto de Historia, Héctor Herrera. Posteriormente, el académico italiano se transformó en un verdadero embajador de estas jornadas en el mundo. El profesor del Instituto de Historia y organizador de la Semana de Estudios Romanos, Raúl Buono-Core, fue el encargado de leer el discurso de Laudatio, donde se refirió a la dilatada trayectoria del experto italiano. “El profesor Laffi es una destacada figura del mundo de la investigación y del conocimiento. Es uno de los grandes estudiosos del mundo antiguo, destacado investigador del derecho romano. Su obra es conocida en el mundo científico (…) Hoy estamos homenajeando a un distinguido académico y amigo de nuestra Universidad”. El secretario general de la PUCV, Juan Carlos Gentina, leyó el decreto donde se nombra como Doctor Scientiae et Honoris Causa por su innegable aporte al desarrollo de la historia griega y romana, siendo reconocido como uno de los más importantes filólogos a nivel internacional e integrando diversos comités científicos nacionales e internacionales. La ceremonia contó con la presencia del Gran Canciller de la PUCV, Monseñor Gonzalo Duarte García de Cortázar; el Vice Gran Canciller, presbítero Dietrich Lorenz; el rector Claudio Elórtegui; el decano de la Facultad de Filosofía y Educación, José Marín; el decano de la Facultad de Ciencias del Mar y Geografía, Guillermo Martínez; el director general de Vinculación con el Medio, Juan Torrejón y el embajador de Italia en Chile, Sr. Marco Ricci, entre otras autoridades. El Dr. Laffi agregó que en un momento de su vida le Claudio Elòrtegui Rector PUCV, Profesor Umberto Laffi, Obispo de Valparaiso Gonzalo Duarte, Embajador de Italia en Chile Marco Ricci atrajo estudiar el derecho romano y se propuso profundizar sus conocimientos para complementar lo analizado desde la perspectiva histórica. “El derecho romano cuenta con una especificidad bien definida que debe ser considerada por el historiador. El derecho y la historia romana son dos disciplinas autónomas que están intrínsecamente conectadas, pero el soporte de cada investigación debe ser la filología”, precisó. La filología es el estudio de los textos escritos, a través de los que se intenta reconstruir, lo más fielmente posible, el sentido original de los mismos con el respaldo de la cultura que en ellos subyace. “La historia se construye a través de las fuentes. La realidad histórica es tan rica y complicada que no puede ser encerrada dentro de modelos de interpretación prefabricados y aplicables a todas las situaciones sin distinción (…) El mundo antiguo es un mundo lejano. Es necesario actualizarlo para no incurrir en anacronismos”, indicó. Sobre el reconocimiento otorgado por la PUCV, Laffi planteó que “es una distinción muy importante otorgada por una institución donde he trabajado muchos años, a la que admiro y donde tengo muchísimos amigos. Chile es un país que amo, como mi segunda patria (…) Para mi es una gran satisfacción regresar, es mi octava visita”. Sobre el trabajo realizado en la Semana de los Estudios Romanos, agregó que “en Chile se investigan muchos aspectos sobre la realidad histórica que interesan no sólo a los estudiosos de la antigüedad, sino que también a los historiadores modernos. Chile desempeña un papel muy conocido en la investigación internacional en esta materia”. Por Juan Paulo Roldán Dirección General de Vinculación con el Medio Il Comitato di Valparaiso della Società Dante Alighieri tiene el agrado de invitarlo(a) a la conferencia: “La Fiat en los 50's y 60's: Historia social y económica de los automóviles que motorizaron Italia.” que dictará el profesor Giuliano De Conti el dia 5 de noviembre a las 19:00 hrs. en la sede de la Dante Alighieri, Los Acacios 2202 – Miraflores, Viña del Mar . Idioma de la conferencia: Español. 10 Presenza- 1 novembre 2015 Invito A todos los amantes de las BOCHAS los invito a presenciar el CAMPEONATO SUDAMERICANO FEMENINO a realizarse en el Club El Refugio en la Ciudad de Vina del Mar del 4 al 7 de Noviembre y el Domingo 8 el Campeonato Internacional Juan Ansaldo en las canchas de Limache. Francisco Toso Aste Presidente * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas COLLETTIVITÁ Matteo Renzi nella visita al Cile "L'Italia parte" veritá, i nostri paesi hanno moltissima storia, ma la storia per se solo non é sufficiente, c’e´bisogno costruire un presente e un futuro. Questo impegno ci unisce”. Nell suo intervento la presidente del Cile ha ricordato l’ importante apporto dell’ emigrazioni italiane, e a modo di conclusione, ha osservato che “questo Palazzo é stato costruito da un architetto italiano”. Il saluto del Presidente Renzi ha sottolineato la solidarietá dell’ Italia nei momenti difficili del Cile, e ha osseravato la sua personale devozione all’ ingresso al Palazzo della Moneda, anche se nell’ anno di tragica memoria “non ero ancor nato”. Tra gli accordi sottoscritti é rilevante quello che evita la doppia tributazione che favorirà gli investimenti reciproci, come pure gli accordi sull’a energia e la ricerca scientifica e tecnologica. Abbiamo avuto modo di ricordare al Presidente la mancata ratifica da parte del Parlamento italiano dell’ accordo di sicurezza sociale sottoscritto nel primo governo di Romano Prodi. Oggi piú di prima si fa sentire la necessità della convenzione di sicurezza sociale con il Cile perchè stanno arrivando molti italiani che non sono tutti imprenditori ma anche lavoratori dipendenti. Il presidente ha commissionato l’ On. Mario Giro e On. Porta per portare avanti in Parlamento questa ratifica. L’Italia deve onorare gli impegni. Il Presidente Renzi insisteva :“Quello che dobbiamo fare è non solo stringere accordi, e io spero siano tanti. Quello che ci caratterizza, dal momento che i nostri Paesi stanno facendo profonde riforme, è il fatto che siamo in grado di scrivere una pagina nuova nella storia dell’America Latina e dell’Europa”, ha detto nel suo intervento al Business Forum. “Noi vogliamo portare quante più persone possibile ad investire in Italia partendo dal fatto che il mondo di oggi ha bisogno della capacità delle imprese ma anche della loro intelligenza, della passione per il lavoro”, ha spiegato il premier. “A questi appuntamenti dobbiamo arrivare preparati e fare più business, ma ricordarci che ciò che ci unisce sono straordinari sentimenti di amicizia, valori profondi che uniscono Cile e Italia da anni e che provocano emozioni. Perchè nel business l’elemento principale è il valore economico ma anche quello emozionale e culturale” In serata il Presidente ha incontrato presso la sede diplomatica la comunitá italiana. L’ occasione propizia per un rapporto amichevole ed esento di formalitá. Il premier ha detto agli italiani che l’ Italia PARTE. Dopo un anno di governo e la collaborazione del Parlamento siamo arrivati a provocare cambi attesi da oltre trent' anni nella istituzionalità italiana che consentono ricuperare il paese dalla crisi economica e pensare a una maggiore stabilità politica. L’ italia non é solo un paese che ci tiene solo alle cifre e ai progressi economici del commercio estero, siamo un paese di principi, valori e di cultura. Mai l’ Italia sará una potenza militare ma siamo un paese fondato su valori e di cultura. Insieme a voi che vivete all’ estero e gli italiani in Italia dobbiamo fare del nostro Paese un Paese migliore nel rispetto dei principi di civiltá e di cultura. E se alcuni di voi decidete rientrare in Italia troverete un miglior paese. Questo é il nostro miglior augurio. Renzi conclude dicendo,” la globalizzazione non é un problema ma una opportunità che l’Italia deve utilizzare in benefico del Paese e degli Italiani.” Per noi che viviamo all’ estero siamo molto attaccati e sensibili all’ attività del governo per ricuperare un ruolo piú attivo dell’ Italia in campo internazionale. Crediamo che questo é il primo dovere verso la diaspora italiana nel mondo. La comunitá italiana ha manifestato grande simpatia per il Premier che facendo uso di alcune battute, usando il suo linguaggio preciso e spontaneo con un accento toscano, ha saputo mantenere l’attenzione e l’ entusiasmo dei presenti. Ad ascoltarlo mi sembrava essere a casa mia. Meritorio il lavoro intenso e proficuo svolto dalla nostra ambasciata. Il Presidente ha ringraziato l’ Ambasciatore Marco Ricci e tutto il personale della missione. Ci uniamo ai complimenti. La visita del Presidente Renzi é una opportunità per far sentire la voce del Paese e aprire maggiori spazi di cooperazione e collaborazione bilaterale. L’ obbiettivo é aspirare a un maggior protagonismo dell’ Italia nei rapporti con la comunitá mondiale. Un ruolo che gli aspetta per storia e per vocazione in favore della pace e lo sviluppo. Presidente, Grazie per la visita e sono certo che potrà contare con gli italiani del Cile negli impegni di fare dell’ Italia un paese migliore per tutti. Per gli italiani all’ estero il primo impegno é l’ Italia. Buon viaggio e miglior rientro in Patria, Presidente Renzi. (P.C.) Rimembranze La foto rimonta al 1940, anno in cui l’Italia entrava nella seconda guerra mondiale. Gli italiani del Cile, piano piano, si erano fatti una posizione economica di rispetto. Qui vediamo il Capitano Nicola Magaldi, pilota della Regia aeronautica italiana, medaglia d’oro al valore militare deceduto in Grecia in un combattimento contro due spitfire inglesi. Ne ha abbattuto uno, ma il secondo ha colpito il nostro eroe. Nicola Magaldi, nel suo giro per il Sudamerica si è fermato anche in Cile per delle dimostrazioni tecnico-acrobatiche degli aerei Nardi e Brera vendendo alcuni esemplari all’incipiente aviazione cilena. Qui lo vediamo nella visita che ha realizzato nel “fundo” di Vittorio Nicoletti a Rengo. Foto da sin: Arnaldo Margozzini, Cap. Nicola Magaldi, Vittorio Nicoletti, Luigi Votta e l’Ing. Valerio Poli. Care Lettrici e Cari Lettori, se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze" iniziativa dell'Arch. Claudio Massone STADIO ITALIANO Presenza- 1 novembre 2015 11 12 Presenza- 1 novembre 2015 POVERA UMANITÀ Orrore Sinai, i rapiti uccisi per gli organi Doveva sparire nell’inferno del Sinai perché era diventato un testimone scomodo dei traffici di armi e uomini gestiti da alti ufficiali sudanesi ed eritrei nella terra di nessuno al confine tra i due stati, a Kassala. Invece Assalom, nome di fantasia per non creare guai alla famiglia, eritreo di 37 anni, è miracolosamente tornato dalle rotte della morte un mese fa. Lo hanno liberato durante un blitz dell’esercito cairota che negli ultimi mesi ha distrutto molti covi togliendo le catene a 144 prigionieri subsahariani. Assolom si è consegnato alla polizia ed è stato imprigionato come irregolare. Poi l’ong Gandhi guidata da Alganesh Fessaha, premiata con l’Ambrogino d’oro della solidarietà del comune di Milano per aver salvato centinaia di rifugiati, ha posto fine alla sua odissea e l’ha portato in Etiopia. Raggiunto al telefono, ci ha raccontato gli orrori visti nel deserto della Bibbia, trasformato da bande di spietati predoni beduini in un supermarket di organi umani. Assalom è uno dei tanti sottufficiali delle forze della Difesa eritrea fuggiti dalla coscrizione a vita imposta dal regime di Isaias Afewerki e condannata il 5 febbraio scorso a Ginevra dall’Onu. I disertori normalmente fuggono in Sudan, nei campi dell’Acnur di Shegarab, vicino a Kassala, e ci restano per racimolare denaro e dirigersi poi verso Khartoum. Dal quartiere eritreo della capitale sudanese si organizzano i viaggi per la Libia e da lì si attraversa il Mediterraneo. Un flusso ininterrotto: solo a gennaio sono sbarcati sulle coste italiane 2.156 stranieri, contro i 217 del gennaio 2013 e gli eritrei, dopo i siriani, sono la seconda etnia. Ma Shegarab, 30mila ospiti perlopiù eritrei, è anche il primo anello della catena infernale dei sequestri. Dal 2012 nessun eritreo percorre più, volontariamente, la rotta verso Israele che ha eretto un muro al confine con l’Egitto. Così i nomadi Rashaida, organizzatori con i predoni beduini - con cui hanno antichi legami di clan - del traffico di esseri umani dal Sudan al Sinai, hanno iniziato a rapire le persone all’esterno del campo, anche donne e bambini, e a portarle in Egitto per consegnarle alla mafia beduina. Per i dati ufficiali ne sono sparite 551 solo nel 2012. Potrebbero essere molte di più perché la zona è controllata da bande di criminali Rashaida con la complicità delle forze di sicurezza sudanesi. Alleanza cementata da business sporchi Secondo diversi report dell’Onu, infatti, sui pickup dei rapitori lanciati nel Sahara viaggiano persone e armi destinate a essere vendute alle cellule terroristiche insediatesi nel Sinai e ai palestinesi dei Territori. Armi che passano di mano al confine eritreo dai militari asmarini a quelli sudanesi e che Assalom, diventato nel frattempo negoziante a Shegarab, aveva visto un giorno dell’ottobre 2012. Da ex militare capisce al volo chi c’è dietro al traffico. «Ho visto un pickup carico d’armi fuori da Shegarab proveniente dall’Eritrea e ho fatto l’errore di dire in giro che l’Eritrea e i Rashaida trafficavano anche in armi», ammette Assalom. La voce arriva a un ufficiale della sicurezza sudanese invaghitosi della moglie di Assalom che gli intima di tacere. Assalom propone al rivale un accordo: lui e la moglie partiranno da Shegarab se il graduato li aiuta a raggiungere Khartoum. Ma la coppia è ormai pericolosa. I militari sudanesi ed eritrei decidono di farla sparire. «Ci ha consegnati ai Rashaida che hanno por- tato me e la mia donna nel Sinai». Anche nel viaggio verso l’orrore Assalom ha un’altra conferma della complicità tra eritrei e sudanesi. «Il camion che ci trasportava era carico di kalashnikov e lanciarazzi, ne ho contati 16. Le armi venivano dall’Eritrea e dovevano essere consegnate ai beduini». E nulla passa dal confine senza il permesso dei militari eritrei e sudanesi. Alla fine di novembre l’uomo finisce vicino a El Arish, al confine nord con Israele, nelle mani della banda di Abu Suleiman che chiede un riscatto di 75mila dollari per lui e la moglie. Equivale a una condanna a morte. Nella casa Assalom condivide i maltrattamenti inflitti ai rapiti: botte, sprangate, abusi, stupri, bruciature con la plastica fusa. Il 13 gennaio 2013 assiste al brutale pestaggio di Mohamed, 27enne eritreo di Keren che non poteva pagare. Il giovane è a terra agonizzante. «A un certo punto - racconta - nella stanza dove eravamo incatenati è arrivato un medico che ci aveva visitato altre volte. Ma stavolta aveva una borsa frigorifera. Ha addormentato Mohamed e davanti a noi gli ha tolto le reni, poi le ha messe in un contenitore con il coperchio bianco. lo ha messo nella borsa frigorifera ed è andato via su un Land cruiser. I carcerieri hanno portato via quel poveretto mentre stava morendo. Non ho più saputo nulla di lui». In cinque anni sarebbero morte nel deserto 8.000 persone, di cui 5.000 eritrei. Questa testimonianza è una conferma ulteriore di quello che i trafficanti hanno fatto loro. L’ex militare inaspettatamente viene risparmiato. I predoni si sbarazzano dei prigionieri più poveri anche rivendendoli ad altre bande. In questo modo si limitano i rischi e si dividono i proventi del traffico d’organi e di uomini. Assalom cambia così tre covi. La moglie, intanto, è riuscita a fuggire. «La sua famiglia aveva pagato una parte del riscatto e quindi lei era più libera. È riuscita a impadronirsi di un fucile, si è fatta liberare e si è consegnata alla polizia egiziana». Per l’ex negoziante invece nessuno può pagare. A novembre gli ultimi banditi cui è stato venduto gli offrono la libertà in cambio dell’asportazione di un rene. Ma un raid dell’esercito egiziano distrugge il covo e mette in fuga i sequestratori. Poi il carcere a El Arish dal quale viene liberato, insieme ad altre 45 persone, dall’ong Gandhi, che lo porta in Etiopia nel campo profughi di May Aini con la compagna. L’incubo è alle spalle. «Quei beduini fanno ciò che vogliono» Una terra di nessuno nelle mani di milizie tribali che vogliono continuare indisturbate i loro traffici criminali. Ehud Yaari, 67 anni, è un importante giornalista israeliano, commentatore per diverse testate internazionali. Lo scorso mese ha pubblicato per il Washington institute for near est policy un’accurata analisi sul Sinai, che per la prima volta spiega perché i beduini sono diventati così potenti. Nel Sinai avvengono rapimenti e uccisioni di migranti, lavoratori stranieri, turisti occidentali a opera di predoni beduini. Cosa sta succedendo? Dopo la rivoluzione contro Mubarak, i servizi di sicurezza e la polizia egiziani nel Sinai sono completamente collassati. Le stazioni di polizia in alcune città sono state bruciate, la polizia stessa non opera veramente nelle strade. Rimangono attivi l’intelligence militare e alcuni reparti dell’esercito, che non hanno interesse a confrontarsi con mezzo milione di beduini. Costoro hanno formato milizie armate e scorrazzano indisturbati a bordo dei loro pick up armati di mitragliatrici. Fanno contrabbando e traffico di esseri e organi umani, alcuni non disdegnano attività terroristiche. Il deserto è oggi uno stato senza legge e il Sinai è in mano ai signori della guerra. È una situazione molto seria. I beduini hanno una strategia? No, vogliono godere dei servizi forniti dallo Stato egiziano come sanità e scuole, ma non vogliono interferenze nei loro affari. Quanto rendono nel Sinai il contrabbando e i traffici di droga, armi ed esseri umani? La mia valutazione è che nel Sinai il volume di affari valga mezzo miliardo di dollari l’anno. Il Cairo non può offrire nulla di comparabile a una popolazione povera. Qualcuno interverrà a fermare i sequestri? Non credo. Gli israeliani hanno acconsentito ad aumentare gli armamenti dell’esercito nel Sinai, ma non è servito a nulla. Tribù come i Tarabin, i Sawarka e i Tihia stanno diventando forti anche militarmente. Dove prendono le armi? In parte arrivano dal Canale di Suez, dall’Iran, dal Sudan e dallo Yemen. Grandi quantità stanno arrivando dalla Libia e in parte dai Balcani, e c’è traffico in entrambe le direzioni da Gaza. Possiedono missili antiaerei e gli anticarro Rpg di prima generazione. Bloccano quando vogliono le strade delle città, le principali vie di comunicazione e le autostrade costiere. Sono un serio pericolo per Israele, e se attaccassero potrebbe scoppiare una crisi con il Cairo. I rapimenti fanno guadagnare solo le bande criminali o finanziano anche il terrorismo islamico? Entrambe le cose. Non ho visto segni della presenza di Al Qaeda tra i beduini, ma i salafiti hanno affinità ideologiche con loro. Le milizie tribali trafficano in armi, droga ed esseri umani. Non è un problema, dipende dal cliente e dal prezzo. E poi finanziano i terroristi. Onu: «L'Eritrea fa rapire i suoi profughi» Il regime dell’Asmara sarebbe dietro il traffico di migliaia di esseri umani che dall’Eritrea passa attraverso il Sudan e finisce nel Sinai. Cominciano a emergere i nomi eccellenti della cupola che ha ordito i sequestri di profughi sub sahariani, in larga parte eritrei, dal 2009 e ha trasformato il deserto della Bibbia in un inferno. E grazie anche al premio dato dal Dipartimento di Stato Usa a una suora comboniana che aiuta gli scampati all’inferno a Tel Aviv, da un mese questa tragedia non è più invisibile nelle cancellerie occidentali. Ancora 1500 persone sarebbero attualmente sequestrate e detenute dai predoni beduini in condizioni inumane nel Sinai, con stupri, abusi e torture. Con un’agghiacciante novità, almeno 600 prigionieri sono minorenni, sequestrati persino in Eritrea. E i riscatti sono saliti a 60mila euro. I rapimenti avvengono sulla rotta che corre dal piccolo paese affacciato sul Mar Rosso fino alla terra di nessuno al confine con lo stato ebraico. Ma oggi, alla lista che alcune organizzazioni umanitarie hanno consegnato alla polizia egiziana e israeliana a inizio 2012 con i nomi dei capi predoni e dei loro complici beduini, etiopi ed eritrei che non hanno esitato a uccidere chi non aveva i mezzi per pagare il riscatto per espiantare e rivenderne gli organi, si aggiunge il primo nome eccellente. È quello di un alto ufficiale eritreo, il generale Teklai Kifle detto "Manjus", comandante della zona occidentale militare del piccolo paese africano, uno dei leader più influenti della nomenklatura, accusato dall’ultimo rapporto della commissione degli osservatori delle Nazioni Unite sull’Eritrea di essere coinvolto con altri suoi sottoposti nel traffico di armi ed esseri umani verso Egitto e Sudan con la complicità dei nomadi del Sahara, i rashaida. Al quotidiano inglese Guardian lo scorso 17 luglio uno degli estensori del rapporto ha confermato che l’im- mondo traffico avviene con la tacita approvazione di altri componenti della leadership eritrea, che ovviamente nega ogni addebito. Le motivazioni sarebbero non solo l’arricchimento personale, ma anche quello del partito marxista al potere da quasi 20 anni. I riscatti hanno raggiunto quota 60mila dollari, nell’autunno 2010 variavano dai 3 ai 6mila dollari. È la prima prova del coinvolgimento del regime in disfacimento dell’Asmara, la Pyongyang africana, che costringe migliaia di giovani a una disperata fuga (un quarto dei 6 milioni di eritrei vive all’estero) dal servizio militare a vita e che non esita a vendere la pelle dei suoi stessi cittadini pur di sopravvivere. Una conferma è arrivata due settimane fa da don Mosè Zerai, il punto di riferimento dei profughi eritrei in fuga in Italia. "Un gruppo di 24 giovanissimi, tra cui 11 ragazze minorenni che ho sentito – ricorda il prete – è stato rapito a Akurdet in Eritrea e venduto ai predoni del Sinai. Non sono gli unici». Impossibile che simili episodi avvengano senza l’assenso del governo. Quanto al giro d’affari, don Zerai stima che oltre 100mila persone, nell’area di Sudan, Egitto e Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia, siano state vittime del traffico; in particolare si calcola che siano scomparsi circa 4mila minori oltre a 3mila persone nel solo territorio del Sinai. Un quadro agghiacciante che getta una luce ancor più sinistra sul mercato di carne umana e organi che sta sconvolgendo il deserto egiziano. La catena infernale, che abbiamo seguito in ogni suo passaggio negli ultimi 20 mesi, comincia ai confini tra Eritrea e Sudan, a Shegarab, un grande campo dell’Unhcr dove spariscono decine di persone al mese, rapite dai nomadi rashaida – che da secoli trafficano nel Sahara – con la complicità della corrotta polizia sudanese, o propongono ai più giovani e disperati un viaggio della speranza verso Israele. Poi nel Sinai vendono la "merce" umana alle gang del deserto, che da oltre due anni hanno organizzato la seconda parte di un lucroso traffico di esseri umani PAGINA RELIGIOSA «Dal Sinodo misericordia, non condanne» “ Che cosa significherà per la Chiesa concludere questo Sinodo dedicato alla famiglia?”. Attorno a questa domanda il Papa ha articolato il suo discorso alla conclusione del Sinodo. “Certamente - la risposta - non significa aver concluso tutti i temi inerenti la famiglia, ma aver cercato di illuminarli con la luce del Vangelo, della tradizione e della storia bimillenaria della Chiesa, infondendo in essi la gioia della speranza senza cadere nella facile ripetizione di ciò che è indiscutibile o già detto”. “Sicuramente - ha proseguito Francesco - non significa aver trovato soluzioni esaurienti a tutte le difficoltà e ai dubbi che sfidano e minacciano la famiglia, ma aver messo tali difficoltà e dubbi sotto la luce della fede, averli esaminati attentamente, averli affrontati senza paura e senza nascondere la testa sotto la sabbia. Significa aver sollecitato tutti a comprendere l’importanza dell’istituzione della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna, fondato sull’unità e sull’indissolubilità, e ad apprezzarla come base fondamentale della società e della vita umana. Significa aver ascoltato e fatto ascoltare le voci delle famiglie e dei pastori della Chiesa che sono venuti a Roma portando sulle loro spalle i pesi e le speranze, le ricchezze e le sfide delle famiglie di ogni parte del mondo”. "Superare l’ermeneutica cospirativa o chiusura di prospettive, per difendere e per diffondere la libertà dei figli di Dio, per trasmettere la bellezza della novità cristiana, qualche volta coperta dalla ruggine di un linguaggio arcaico o semplicemente non comprensibile”. È uno dei significati del Sinodo, nel discorso di chiusura pronunciato dal Papa. “Nel cammino di questo Sinodo le opinioni diverse che si sono espresse liberamente - e purtroppo talvolta con metodi non del tutto benevoli - hanno certamente arricchito e animato il dialogo, offrendo un’immagine viva di una Chiesa che non usa moduli preconfezionati, ma che attinge dalla fonte inesauribile della sua fede acqua viva per dissetare i cuori inariditi”. “Abbiamo visto, anche attraverso la ricchezza del- la nostra diversità, che la sfida che abbiamo davanti è sempre la stessa”, ha detto Francesco: “Annunciare il Vangelo all’uomo di oggi, difendendo la famiglia da tutti gli attacchi ideologici e individualistici”. Senza, però, “mai cadere nel pericolo del relativismo oppure di demonizzare gli altri”, ma cercando “di abbracciare pienamente e coraggiosamente la bontà e la misericordia di Dio che supera i nostri calcoli umani e che non desidera altro che tutti gli uomini siano salvati”, ha detto il Papa inserendo il Sinodo nell’Anno straordinario della misericordia. “Il primo dovere della Chiesa non è quello di distribuire condanne o anatemi, ma è quello di proclamare la misericordia di Dio, di chiamare alla conversione e di condurre tutti gli uomini alla salvezza del Signore”. Lo ha ribadito il Papa, che nel discorso di chiusura del Sinodo ha citato i suoi predecessori - Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI - e i loro pronunciamenti magisteriali sulla famiglia, per ricordare che è lo Spirito Santo “il vero protagonista e artefice del Sinodo”. “Per tutti la parola famiglia non suona più come prima, al punto che in essa troviamo già il riassunto della sua vocazione e il significato di tutto il cammino sinodale”. Il Papa: «Io, prete di strada La pizza con gli amici e il passeggio...» Papa Francesco ha concesso un’intervista esclusiva alla giornalista Caroline Pigozzi del “Paris Match”, vaticanista di lungo corso e inviata nei viaggi papali e autrice di numerosi volumi sulla Chiesa Cattolica e il Vaticano. «Un momento indimenticabile», si confida sul web la giornalista (l’intervista completa invece è solo sul settimanale in edicola oggi. Prete di strada “Sono sempre stato un prete di strada” e anche adesso “mi piacerebbe passeggiare per le strade di Roma, città molto bella”. E alla giornalista che gli chiede se vorrebbe girare vestito semplicemente da prete replica: “Non ho completamente abbandonato il mio clergyman nero sotto la veste bianca”. “Mi piacerebbe mangiare una buona pizza con gli amici ma so che non è facile, anzi praticamente impossibile. Ma non mi manca il contatto con la gente, vedo più persone adesso di quando ero a Buenos Aires”. Il denaro e il capitalismo Non sono il denaro in sé o il capitalismo ad essere “diabolici”, lo divengono se sono “trasformati in idoli”. Il Papa sottolinea che non sono condannabili se “restano degli strumenti. Al contrario, se il bene comune e la dignità degli esseri umani passano al secondo, per non dire al terzo, posto, se il denaro e il profitto diventano feticci da adorare, allora le nostre società vanno in rovina. Gli uomini e l’intera creazione non devono essere al servizio del denaro”. Ambiente, i cristiani inclini al realismo?”I cristiani sono inclini al realismo e non al catastrofismo . Tuttavia non possiamo nascondere un’evidenza: il sistema attuale è insostenibile”. Lo dice il Papa nell’intervista, riferendosi al degrado ambientale del pianeta. “Spero vivamente che questo summit - dice Bergoglio riferendosi alla Conferenza di Parigi sull’ambiente - possa contribuire a scelte concrete, condivise e con obiettivi di lungo termine per il bene comune”. Santi i genitori di Teresa di Lisieux Tra le canonizzazioni previste nella solenne celebrazione eucaristica di questa domenica in piazza San Pietro spicca indubbiamente quella dei coniugi Luigi e Zelia Martin, genitori di Teresina di Lisieux. Intanto perché è la prima volta che due coniugi vengono contemporaneamente iscritti nell’albo dei santi e perdipiù dopo che già una loro figlia ha goduto dello stesso privilegio. E poi perché la cerimonia si inserisce in modo veramente esemplare nel contesto del Sinodo della famiglia. Senza contare che la celebrazione si svolge anche nella domenica in cui la Chiesa universale celebra la Giornata mondiale delle missioni di cui santa Teresa di Gesù Bambino è dal 1927 celeste patrona. Proprio questa eccezionalità della canonizzazione dei coniugi Martin giustifica quindi l’insolita presentazione ufficiale che è stata fatta ieri nella Sala Stampa vaticana, con la moderazione del vice-direttore padre Ciro Benedettini, su richiesta della Conferenza episcopale francese. Il carmelitano Romano Gambalunga, postulatore della causa di canonizzazione, ha ricordato la storia di questi due coniugi vissuti nella Normandia francese del 19° secolo, che dopo aver sentito il desiderio di entrare in monastero, furono portati dalla vita ad essere orologiaio e merlettaia. Dalla loro unione nacquero nove figli, ma solo cinque sopravvissero. Tra loro Marie-Françoise Thérèse, poi divenuta santa Teresa di Lisieux - canonizzata nel 1925 e dottore della Chiesa dal 1927 - e Léonie, il cui processo di beatificazione è stato aperto proprio nel luglio scorso. Il religioso italiano ha inoltre sottolineato come i coniugi Martin hanno saputo vivere «prima di tutto il matrimonio come vocazione», e poi vivere «anche il rapporto tra coniugi, quindi tra uomo e donna, come un’amicizia, dove c’è stima reciproca, dove si è alleati, dove si condivide un progetto comune, dove ci si aiuta anche ad educare i figli». E la loro canonizzazione dimostra che «la famiglia non è solo il luogo del con- flitto, o dei problemi, ma il luogo dove si impara a comunicare, perché è il luogo in cui si impara a scoprire la bellezza del rapporto tra uomo e donna e tra genitori e figli». Nel corso del briefing è stato ricordato a Luigi e Zelia sono stati riconosciuti due miracoli: il primo per Pietro, bimbo italiano nato nel 2002 con una grave malformazione polmonare, e il secondo, successivo alla beatificazione, per Carmen, nata in Spagna nel 2008, prematura e con una grave emorragia cerebrale. I due piccoli domani saranno in piazza e porteranno le reliquie in processione. E il vice-postulatore padre Antonio Sangalli ha testimoniato «la riconoscenza grande» delle famiglie di questi bimbi, che hanno potuto capire che «il miracolo più grande - oltre alla guarigione dei figli - è quello di vedere attorno a sé riprendere in mano la vita cristiana di tante persone che si erano impegnate nella preghiera, nell’accompagnare tali famiglie in questo grave, difficile momento della loro vita». Presenza- 1 novembre 2015 13 La bambina che ha commosso il Sinodo Quando si parla di divorziati risposati o - come sarebbe più corretto - di “persone separate in nuova unione”, si dimenticano troppo spesso i figli. Eppure non è trascurabile il fatto che l’invito a non accostarsi alla comunione che la Chiesa rivolge a queste persone, rischia talvolta di trasformarsi in una scelta che disorienta i piccoli. E, mentre si esortano i padri e le madri “in nuova unione” ad essere comunque buoni genitori, coerenti sul piano educativo anche dal punto di vista della fede, si consiglia loro di mantenersi su un piano di “parziale coniugalità”. Una contraddizione? In attesa di capire se l’impegno educativo costante e appassionato valga meno della sessualità sponsale, il Sinodo si commuove proprio per la storia di un bambino, figlio di un divorziato risposato. Un bambino che - come ha raccontato don Roberto Rosa, parroco di San Giovanni Apostolo a Trieste, durante la congregazione generale di questa mattina - spezza in due l’ostia per darne una metà al padre che non avrebbe potuto riceverla. Il parroco, come lui stesso ha riferito, stava distribuendo le particole, in occasione di una Messa per le Prime Comunioni. Il bambino di fronte a lui ha preso l’ostia e l’ha spezzata a metà, consegnandone una parte al padre. Il sacerdote ha poi saputo che l’uomo si era trovato in più occasioni a tentare di spiegare al piccolo perché lui, divorziato risposato, non potesse accostarsi alla Comunione. Un ostacolo non da poco in un progetto di educazione alla fede che, come tutti i percorsi pedagogici, dovrebbe essere nutrito più di esempi e di gesti che non di parole. E probabilmente anche a questo aspetto devono aver pensato i padri sinodali che, ascoltando il racconto, non si sono preoccupati di nascondere la loro commossa partecipazione. Il tema della riammissione ai Sacramenti è stata al centro anche degli interventi di altri padri sinodali, visto che la Congregazione generale affronta oggi la terza e ultima parte dell’Instrumentum laboris, quella appunto in cui si parla anche dell’accoglienza pastorale delle famiglie ferite e spezzate. «Una via penitenziale e un cammino spirituale più strutturato per i divorziati risposati - ha spiegato questa mattina al consuetoi briefing, padre Federico Lombardi - è una delle proposte che i padri sinodali hanno avanzato nel corso dei 93 interventi. Alcuni padri - ha proseguito - sostengono che la Chiesa non possa escludere permanentemente dall’Eucarestia alcuni fedeli, altri che il ruolo della Chiesa non è quello di aderire all’opinione pubblica». Sul tema è tornata anche Romilda Ferrauto, responsabile in lingua francese per i briefing della Sala stampa vaticano: «Anche non è stato l’unico tema trattato, tutt’altro, bisogna riconoscere che la questione della comunione per le coppie di divorziati risposati è ampiamente tornata nella valanga degli interventi delle ultime 24 ore». Un dibattito che ha fatto emergere, anche se con toni rispettosi delle diverse opinioni, la divergenza tra chi vorrebbe mantenere inalterati i divieti vigenti e fa appello alla prudenza, e chi dice al contrario sostiene che la Chiesa «dev’essere accanto alla gente - ha proseguito Romilda Ferrauto - malgrado i loro fallimenti, senza per questo tradire la dottrina». Al di là delle due posizioni più esplicite, molti vescovi hanno osservato che, in ogni caso, un percorso pastorale segnato dalla misericordia e dall’accoglienza non prevederebbe un accesso indiscriminato alla comunione, ma proporrebbe un approccio personalizzato affidato alla verifica dei dei vescovi diocesani. A nuestra Colectividad: Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna, el HOGAR ITALIANO le ofrece sus instalaciones y servicios habituales además de alimentaciòn equilibrada guiada por nuestra Nutricionista. Ofrecemos Servicios de Corta Estadìa. Para Consultas llamar al fono 222048386 o escribir al mail: hogaritadm@ gmail.com o al mail de Mónica Escobar, Asistente Social: [email protected] El Directorio Holanda 3639,Ñuñoa Santiago. 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Non c'è inversione di tendenza invece per il Genoa, che in trasferta continua a mostrare il suo volto peggiore: stavolta non solo per il risultato (fuori casa prende gol da 13 partite di fila e non vince da maggio: in questo campionato ha segnato appena un gol), ma anche per la prestazione complessiva, a livello di singoli (gravi gli errori di Gakpè e Marchese, determinanti per i due gol) e di gruppo. Esattamente al contrario dell'Empoli: è stata la vittoria della concentrazione, della determinazione, ma anche di un gioco che non rinnega il passato con Sarri. Fiorentina-Roma 1-2 Quasi un anno. Tanto è passato dall’ultima volta in cui la Roma si era ritrovata in vetta alla classifica, il 29 ottobre dello scorso anno. Ora ci torna grazie ai gol delle sue frecce, Salah e Gervinho, ma anche grazie ad una partita tatticamente ben disegnata da Garcia, con la chiusura di tutti gli spazi per le fonti di idee viola. La Fiorentina, invece, incasella la terza sconfitta consecutiva in una settimana (tra campionato ed Europa League) ed ha da che pensare, soprattutto con quella difesa alta che a tratti è sembrato un suicidio. Capitolo Salah: fischi dall’inizio alla fine, la magia iniziale per l’1-0 giallorosso e la stupidaggine conclusiva con un rosso che peserò eccome. Lazio-Torino 3-0 La Lazio sale al secondo posto. Contro il Torino arriva l'ottava vittoria in altrettante gare all'Olimpico. Terza sconfitta di fila in trasferta per i granata. Il vantaggio di Lulic prima dell¡intervallo è un preciso indirizzo alla gara, che la Lazio prende saldamente in mano col raddoppio di Felipe Anderson a metà ripresa. E al 49' il brasiliano chiude i conti con un altro colpo di magia. Un successo che premia la prova di grande lucidità dei biancocelesti. Discontinua la prestazione dei granata che hanno patito la maggiore qualità degli avversari. Juventus-Atalanta 2-0 Tutti parlano di lui, Paulo Dybala sta zitto e risponde con i fatti. Un gol, un assist, un miracolo di Sportiello e un rigore procurato (poi sbagliato da Pogba) nella sua quinta presenza da titolare in Serie A permettono alla Juventus di battere l’Atalanta e di scavallare almeno la doppia cifra in classifica: 12 punti dopo nove giornate non sono un bottino di cui andare orgogliosi, c’è ancora tanta strada da fare, ma almeno i bianconeri sono tornati a vincere, dopo il doppio pareggio tra campionato e Champions, e hanno portato a due i successi in A allo Stadium. L’operazione rimonta, che secondo Allegri consentirà alla Juve almeno di dimezzare il distacco dalla vetta da qui a Natale, è appena cominciata. E la tenera Atalanta, meno brillante e vogliosa del solito, era l’avversario giusto per ripartire. Milan-Sassuolo 2-1 Il raggio di luce lo regala Luiz Adriano: come contro l’Empoli, alla seconda giornata, serve un suo colpo di testa per regalare PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 la vittoria a un Milan non trascendentale. Finisce 2-1 contro il Sassuolo con i rossoneri che la spuntano solo a 4 minuti dal termine nonostante la superiorità numerica durata un’ora: alla mezz’ora del primo tempo, infatti, Bacca sblocca procurandosi e trasformando il rigore del vantaggio, nonchè guadagnando l’espulsione di Consigli. In apertura di ripresa arriva il pareggio di Berardi che su punizione sorprende Donnarumma, beffato sul proprio palo. Nel finale il Milan dà segnali di risveglio trovando il gol partita: era da oltre un mese (22 settembre, 3-2 all’Udinese) che Mihajlovic non vinceva: questi tre punti gli regaleranno tre giorni più tranquilli. Palermo-Inter 1-1 In fondo un pareggio a Palermo può andare bene. Certo, ma non con questo spirito. L'Inter si blocca 1-1 al Barbera (Perisic e Gilardino) allungando l'astinenza dalla vittoria. Mancini si prende il punto e basta. Sampdoria-Verona 4-1 Senza storia. Verona mai in partita e travolto da una Sampdoria che chiude la partita già a fine primo tempo, con i gol di Muriel, Zukanovic e Soriano, prima di andare ancora a segno nella ripresa con Eder. Ionita ha firmato il gol ospite alla mezz'ora della ripresa: sino ad allora il Verona non aveva mai tirato in porta. I blucerchiati hanno confermato la legge del Ferraris, dove sono riusciti a raccogliere tredici dei loro quattordici punti in classifica. Dall’altra parte, nonostante sia ancora alla ricerca del primo successo in campionato, Mandorlini non è ancora a rischio. Udinese-Frosinone 1-0 Sono serviti due mesi e nove giornate di campionato ma l’Udinese ce l’ha fatta: contro il Frosinone, arriva la prima vittoria casalinga, la prima dopo il restyling dello stadio Friuli. Chievo-Napoli 0-1 Un gol del Pipita, capocannoniere con Eder, risolve la sfida del Bentegodi e lancia gli azzurri alle spalle della Roma con Inter, Fiorentina e Lazio Suggerimento per chi avesse ancora dei dubbi: inserite anche il Napoli nella corsa allo scudetto. La vittoria sul Chievo porta la solita firma di Higuain, capocannoniere con sette reti insieme a Eder, e lancia la squadra di Sarri al secondo posto con Inter, Lazio e Fiorentina al termine di una corsa straordinaria. Il Napoli esce dal Bentegodi con la quarta vittoria consecutiva in A, sesta inclusa l’Europa League, portando la striscia di risultati utili consecutivi a undici. Nel Bentegodi risuona “Oje vita, oje vita mia”. Napoli sogna. E ne ha motivo. Il Chievo prova a cercare un episodio favorevole gettando palla in aerea e puntando sulla mischia: proteste gialloblù per un tocco di mano in area del solito Higuain, che Massa giudica involontario. Castro nel recupero non trova la porta in acrobazia. Il Napoli regge fino alla fine e porta a casa il quarto successo consecutivo in A, che lo porta a -2 dalla Roma capolista. Ci scuseranno i superstiziosi, ma questo Napoli ha numeri e gioco da scudetto. CLASSIFICA Roma 20 Fiorentina18 Inter 18 Lazio 18 Napoli18 Sassuolo15 Sampdoria14 Torino14 Atalanta14 Milan 13 Chievo12 Juventus12 Palermo11 Udinese11 Empoli10 Genoa10 Frosinone7 Bologna6 Verona5 Carpi 5 Serie B Pescara 1 - 0 Pro Vercelli Vicenza 0 - 2 Novara Ascoli 0 - 1 Crotone Bari 0 - 0 V. Entella Brescia 2 - 1 Lanciano Cagliari 4 - 1 Trapani Como 1 - 1 Latina Livorno 2 - 0 Modena Salernitana 1 - 1 Cesena Spezia 1 - 1 Avellino Ternana 0 - 1 Perugia CLASSIFICA Crotone20 Cagliari19 Cesena17 Livorno16 Spezia15 Pescara15 Bari 15 Latina13 Brescia13 Trapani13 Novara(-2)12 Vicenza11 V. Entella 11 Ascoli10 Perugia10 Modena10 Lanciano9 Salernitana9 Pro Vercelli 8 Ternana7 Avellino7 Como 6 Champion's League Bayer Leverkusen-Roma 4-4 De Rossi e Pjanic firmano la rimonta, poi il crolloGiallorossi sotto di due gol dopo 19’, poi due inserimenti del capitano su palla inattiva, una punizione del bosniaco e un contropiede finalizzato da Iago Falqu√©, e la rimonta dei tedeschi tra 39’ e 41’ della ripresa Aveva vinto la prima gara giocata con la Roma in Champions, Rudi Garcia, ma da quel 5-1 al Cska Mosca del 17 settembre 2014 non ci è più riuscito, inanellando una serie di pareggi e sconfitte in cui la gara di Leverkusen avrà un posto di rilievo: 4-4, agonia, estasi e di nuovo amarezza. Dopo 19’ di torpore con i tedeschi che si portano sul 2-0, la rimonta esaltante che vale il 2-4, e il crollo finale, che lascia la squadra con soli 2 punti dopo 3 partite, e hai voglia a dire che intanto non si è perso, che sembra che non ci creda neppure chi lo dica (Nainggolan per primo, seguiranno altri). Juve-Borussia 0-0: solo pari Allegri ancora senza gol l'effetto farmaco della Champions si interrompe nello 0-0 col Borussia City e Siviglia avevano mascherato l'avvio di campionato modesto della Juventus, ma i tedeschi non nascondono le difficoltà che la squadra di Massimiliano Allegri sta trovando a fare gol. Nove reti in otto partite di serie A sono pochini. E se non si riesce a segnare a una squadra ordinata ma oggettivamente modesta, qualcosa da sistemare c'è. E stupisce che, contro una squadra solida contro cui serviva fantasia, Dybala entri soltanto al 35' del secondo tempo, dopo Zaza. Nulla di grave in chiave ottavi: la Juve resta saldamente prima con un punto sul City e 4 sul Siviglia, ma ha chiaramente buttato via l'occasione per archiviare il girone e concentrarsi fino a febbraio sulla rimonta in campionato. Coppa Europea Fiorentina Lech 2-1 Ora è ultima nel girone I Viola cadono in casa contro il Lech Poznan, ultimo in classifica nel campionato polacco, complicandosi incredibilmente la vita in un girone più che abbordabile. Ora, anche a causa della vittoria del Belenenses a Basilea, la viola è ultima nel girone I. Dominio viola a livello di possesso palla, ma zero azioni pericolose e pochissimi tiri in porta. Con il solo Rebic (espulso poi nel finale di partita) a provarci con convinzione con qualche folata dalla destra. Midtjylland-Napoli 1-4. Callejon sblocca in acrobazia, doppietta di Gabbiadini Due volte Manolo, gol in acrobazia dello spagnolo in apertura, poker di Higuain: la squadra di Sarri dà spettacolo anche in Europa e vola a punteggio pieno dopo tre turni nel gruppo D Gol, gioco, spettacolo. Il Napoli travolge a Herning il Midtjylland (4-1), mettendo praticamente in ghiaccio il pass per i sedicesimi di Europa League. Terzo successo in tre gare (due in trasferta), 11 gol fatti e uno subito: impossibile chiedere di più. Sarri attendeva risposte dai suoi, specie da chi gioca meno. Beh, la doppietta di Gabbiadini (che festeggia col pallone sotto la pancia in omaggio alla compagna Martina, che a breve lo renderà papà) è un messaggio chiarissimo. Il Napoli non è solo Higuain e Insigne. Il Napoli in attacco è una miniera di talento e ora che ha trovato solidità in difesa sembra non volersi più fermare. In Italia, come in Europa Lazio-Rosenborg 3-1 Prosegue la serie d’oro della Lazio all’Olimpico. La settima vittoria in sette gare interne tra campionato manda la formazione di Pioli in vetta solitaria nel girone di Europa League. I gol di Matri, Felipe Anderson e Candreva mandano al tappeto il Rosenborg che con la rete di Soderlund tenta di dar problemi fino alla fine (rigore respinto da Berisha sullo stesso Soderlund al 94'). Una gara con tante difficoltà per la squadra di Pioli che dal 6’ del primo è rimasta in 10 per l’espulsione di Mauricio. Una sfida vivace, contraddistinta anche da quattro legni colpiti: due per parte. L'esultanza di Alessandro Matri e Felipe Anderson, autori dei primi due gol. Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl Formula 1, Austin: Hamilton campione del mondo Trionfa su Rosberg e Vettel L'inglese della Mercedes vince in Texas davanti al compagno di squadra e alla Ferrari del tedesco, autore di una grande rimonta. Per Lewis è il terzo titolo della carriera, come Brabham, Stewart, Lauda, Piquet e Senna La decima vittoria stagionale ha regalato a Lewis Hamilton il terzo titolo mondiale della carriera. Un successo meritato quello dell'inglese, vero dominatore di questo campionato. Nemmeno le piogge dell'uragano Patricia hanno fermato Lewis, che al traguardo di Austin ha preceduto il compagno di squadra Nico Rosberg e la Ferrari di Sebastian Vettel, autore di una strepitosa rimonta dalla 13esima posizione di partenza, causata dal cambio di motore. Hamilton entra in un club esclusivo, quello dei tricampioni del mondo come Brabham, Stewart, Lauda, Piquet e Senna, il suo idolo da bambino. Quarto posto per un sempre più convincente Max Verstappen, seguito da Perez, Sainz e Button. IL VIA — Al via, finalmente senza pioggia ma con pista ancora bagnata, subito scintille tra Hamilton e Rosberg. Lewis è scattato meglio del tedesco, ha preso l'interno e ha "accompagnato" all'esterno il compagno di squadra, che così si è ritrovato in quarta posizione dietro alle due Red Bull di Kvyat e Ricciardo. Bene Vettel con la Ferrari, che in poche curve è risalito in settima posizione. Al quinto giro Virtual Safety car per i detriti in pista dopo un contatto tra le due Sauber e alla ripartenza Rosberg è lesto a passare Ricciardo e poi Kvyat mettendosi nella scia di Hamilton. Si pensa subito al solito dominio Mercedes ma i due delle Frecce d'argento non sono scappati. Anzi, le due Red Bull si sono fatte sotto e Ricciardo tra al 15° giro ha infilato Hamilton prendendosi la prima posizione. SPORT La Coppa del mondo si apre nel segno dell’Italia: Brignone trionfa nel gigante a Soelden Immensa Federica, la Brignone vola a Soelden e si prende la sua prima vittoria in coppa del mondo. Sempre all’attacco, perfetta, concentrata: non ha sbagliato nulla e si è messa alle spalle Mikaela Shifrin, l’asso pigliatutto dello slalom ed erede designata di Lindsey Vonn, al terzo posto Tina Weirather (figlia di Harti Weirather e Hanni Wenzel). Una vittoria che riporta l’Italia dello sci sul gradino più alto del podio, studiata, cercata e voluta con grande tenacia dopo due anni difficili: ma Federica, 25 anni, nata a Milano e di casa a La Salle in Valle d’Aosta, ha imparato e fatto tesoro delle cocenti delusioni del passato: «Ho dato tutta me stessa, sono andata a tutta, sentivo che questo sarebbe stato il mio momento e non me lo sono fatto scappare». Una discesa perfetta, sempre scorrevole sul ghiaccio vivido del Rettenbach. «Sono partita da zero, sono andata all’attacco». Europei pista, Viviani vince l’oro nell’omnium Riscatto Italvolley, battuta la Bulgaria. Agli europei è medaglia di bronzo L’Europeo dell’Italvolley finisce di nuovo sul podio. Dopo gli argenti del 2011 e del 2013, il bronzo meritato a Sofia con il 3-1 sulla Bulgaria di casa può sembrare un passo indietro ma così non è. Certo, vista la semifinale persa malissimo contro la Slovenia è stata senz’altro un’occasione sciupata, ma continuare a prendere medaglie in un Continente che presenta sempre più nazioni di alto livello resta un risultato tutt’altro che trascurabile. E la stagione azzurra, guai a dimenticarlo, aveva già fruttato il pass per Rio 2016. Riecco i muri Il 3° posto se lo sono giocati i due Paesi che hanno organizzato insieme l’Europeo. Dura per entrambi ripartire poche ore dopo aver incassato brucianti ko in semifinale. L’Italia s’è fatta sorprendere dalla Slovenia, la Bulgaria ha perso contro la Francia nonostante il 2-0 iniziale. I padroni di casa reagiscono: pareggiano a quota 8, vanno avanti fino al 15-16, poi però sono ancora i muri (Buti e Juantorena) e gli attacchi di Lanza e Zaytsev a portare al 25-20. Monologo azzurro Nel 2° set la Bulgaria lascia in panchina Nikolov, che ha 38 anni e 16 ore prima aveva giocato almeno tre set da trascinatore. L’opposto lo fa Uchikov ed è lui, per un po’, a tenere in partita i suoi, sempre sotto anche grazie alla continuità in attacco di Zaytsev. C’è anche Juantorena, che sigla l’ace del 16-12. Poi, è solo Italia. Nonostante i cambi di Konstantinov (forzato solo quello di Penchev, che si «scaviglia» a rete), finisce 25-14 con il sigillo dell’ace di Zaytsev. Risveglio bulgaro La terza frazione si gioca punto a punto fino al doppio ace di Uchikov (fortunatissimo, il primo) che issa la Bulgaria sul 12-14. Sale il livello del suo attacco e il vantaggio lievita fino al 1620. L’Italia non molla grazie a Zaytsev (che arriva a quota 23) e a un bel muro di Piano sull’ispirato Uchikov, ma è 2-1 con il 23-25 opera del solito Uchikov. Set da podio Identico il canovaccio del 4° set. Tira e molla fino al 12-12 con Uchikov sempre più autorevole a rete e qualche errore di troppo per la stanchezza che inizia a farsi sentire all’10° giorno di Europeo. Poi, Piano piazza due muri fortissimi di fila sul servizio di Zaytsev, che poi trova un ace e mezzo per il 16-12. Un finale degno di un thriller ha premiato Elia Viviani che ha vinto l’oro nell’omnium agli Europei di Grenchen in Svizzera. L’italiano si è confermato campione continentale dopo la vittoria dello scorso anno a Guadalupa. È il primo oro degli azzurri nella rassegna 2015, la seconda medaglia azzurra di giornata dopo l’argento di Consonni nell’eliminazione (con cui correrà l’americana domenica 18). Il veronese, che ha corso le sei gare dell’omnium sempre da protagonista, ha riacciuffato la testa della classifica nell’ultimo sprint della corsa a punti andando a pari punteggio con il danese Lasse Hansen, 191 punti ciascuno, e conquistando la testa della classifica proprio in virtù di questo risultato. Dopo il penultimo sprint era dietro di 2 punti, a 189: ma nell’ultima volata, con il terzo posto, ha beffato il campione olimpico, fuori dai primi 4 posti che assegnano i punti. Il podio europeo è comple- tato dal britannico Jonathan Dibben a 188 punti che ha messo a segno una rimonta straordinaria proprio nell’ultima prova. CHILOMETRO E GIRO LANCIATO — La seconda giornata di omnium è stata trionfale per il 26enne veronese che aveva chiuso le prime tre prove al secondo posto in classifica. Alla quarta gara è balzato in testa dopo il risultato del chilometro, in coabitazione con l’olandese Tim Veldt a 130 punti. Con 1’03”724, l’azzurro ha fatto segnare il suo miglior tempo di sempre, a dispetto dei timori della vigilia, centrando il quinto posto dietro al tedesco Liss, al polacco Teklinski, allo stesso Veldt e al danese campione olimpico Hansen. Ha poi consolidato la leadership grazie ad una prova superlativa nel giro lanciato. Il veronese ha primeggiato con il tempo di 12”946 (unico a scendere sotto i 13” ) e ha rifilato ben 291 millesimi al secondo, il belga Jasper de Buyst, con il tedesco Lucas Liss terzo a 294 millesimi. Presenza- 1 novembre 2015 15 Surf, storico: Fioravanti campione del mondo Under 18! Sei giorni di dura competizione, infinite sfide a colpi di spettacolari manovre sulle onde di Oceanside, California, ed una sfilza di avversari lasciati alle spalle: Leonardo Fioravanti è campione del mondo di surf nella categoria degli Under18. PETIT GENIE — Diciassette anni, nato a Cerveteri, Leo è stato ben presto catapultato nelle acque di mezzo mondo per mettere a frutto il suo non convenzionale talento con la tavola. Dopo aver vissuto negli Stati Uniti ed in Australia, il globetrotter Fioravanti abita da un paio d’anni in Francia, ad Hossegor, e parla fluentemente 5 lingue. La Francia è nel suo destino perché oltre ad essersi guadagnato da Le Monde l’altisonante appellativo di “Petit Génie”, oggi sulla strada verso l’oro Fioravanti ha trovato proprio un francese, Nommé Mignot, finito secondo nonostante l’ottima prova. PERFECT 10 — Dei 30 minuti in cui viene decretato il vincitore dei 4 atleti in gara, a Leo ne sono bastati 5 per distanziare notevolmente i rivali: con un chirurgico aerial il talento italiano ha ottenuto il cosiddetto «perfect 10», punteggio che certifica la capacità di Fioravanti di rendere al meglio sotto pressione. Il tempo di rimettersi in posizione sulla line-up e di nuovo, sequenza di manovre impressionante per un 9.23 che ha sancito anzitempo il meritato successo del surfista laziale. IMPRESA — Nei primi sei mesi del 2015 Leonardo Fioravanti non era praticamente mai entrato in acqua, impossibilitato ad allenarsi a causa di un gravissimo infortunio accusato alle Hawaii, sfidando i grandi. Leo urtò il tagliente reef oceanico rompendosi alcune vertebre, la sua schiena ne uscì distrutta: “Non so davvero cosa dire, è incredibile: vengo da un anno difficile, uscirne così… per recuperare ho lavorato duro ogni giorno, ma adesso sono davvero troppo contento. Forza Italia!”. ORGOGLIO TRICOLORE — La prima intervista registrata dall’ISA (International Surfing Association) è ovviamente in inglese, lingua che Fioravanti padroneggia come e forse addirittura meglio dell’italiano. Ma a quel ragazzo biondo da Cerveteri con il tricolore sulle spalle, ogni tre per due scappa un genuino quanto sentito “Forza Italia!”, stavolta in lingua originale. Il neo campione del mondo prosegue: “La partenza sprint? Era la finale, ho detto a me stesso: non mi tiro indietro, devo dare tutto”. Al cronista californiano non sfugge la storica rivalità sportiva che divide Italia e Francia: “Ricordo i Mondiali del 2006, la Coppa del Mondo che vincemmo a Berlino. Ma devo complimentarmi con Nommé perché si è battuto alla grande”. Lo show continua con Leo che saluta nella sua lingua madre chi in Italia ha voluto seguirlo via streaming nonostante fossero le 22 inoltrare: “Ciao a tutti e grazie per il supporto, Forza Italia fino alla fine!”. Prima di chiudere, un occhio rivolto ad un futuro apparentemente lontano, Tokyo 2020. Come Fioravanti aveva già confessato alla Gazzetta l’emozione sopraffà ogni pensiero razionale: “C’è poco da dire, se provo ad immaginarlo ho la pelle d’oca. Il surf alle Olimpiadi sarà qualcosa di incredibile”. 16 Presenza- 1 novembre 2015 L'esempio del Papa «Vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà, e regneranno nei secoli dei secoli». Intanto gli uomini dovranno camminare nella penombra della sera. Liberi di spogliare gli altri per vestire se stessi, o decidere di spogliare se stessi per vestire gli altri. Questo crocicchio ci sfida a tutte le ore del giorno e della notte. Gesù ha voluto fare agli uomini il dono immenso della libertà. L’uomo è il capolavoro di Dio. Per questo è libero finanche di sbagliare. Finanche di peccare. Anche quando sbaglia, continua a essere prezioso agli occhi suoi. Perciò cerca di recuperarlo in tutti i modi. Il peccato, in fondo, prima di offendere Dio umilia proprio lui, l’uomo. L’amore dona sempre. A chiunque. Senza chiedersi se chi allunga la mano sia degno o meno. Chi ama veramente non farà mai del male a nessuno. Nemmeno a coloro che verranno dopo. Chi ama si rende responsabile. Allarga il cuore fino ad abbracciare il mondo. Ogni uomo è mio fratello. Anche quello che non vedo. Anche quello che ancora non è nato. E la terra è la ‘casa comune’ in cui tutti hanno il diritto di ripararsi. Riposare. Vivere. «Laudato si’ mi Signore per sora madre terra...». «Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva». Gesù, che possiamo solo intravedere nascosto nell’Eucaristia e nel volto dei fratelli, ha voluto assicurarci la sua presenza anche nel Vescovo di Roma. Il suo vicario, che cammina con noi e ci indica la strada. E Francesco, come Gesù, assume il peccato. Lo fa suo. Lo carica sulle sue spalle affaticate. A nome di tutti chiede perdono al Padre. E ai fratelli sparsi per il mondo. Soprattutto per i peccati commessi a Roma, la città dei Papi, e in Vaticano, la città del Papa. Il Pontefice sa che i piccoli sono i prediletti di Gesù. E sa che Gesù è stato severissimo per chi osa o ha osato scandalizzarli. Dopo uno scandalo, i piccoli potrebbero smarrire la speranza. Per sempre. Non deve accadere. Sarebbe una perdita grande. Per tutti. Per chi è all’origine dello scandalo e per chi pur potendolo evitare non lo ha fatto. Magari per quieto vivere. Forse per incapacità. O ignavia. Francesco sente che spetta al ‘dolce Cristo in terra’ chiedere perdono. E lo fa. Con parole semplici. Con una tenerezza struggente. Con il viso provato da un dolore immenso. Con tanta umiltà. Non giudica, Francesco. Ce lo disse, tempo fa. Non giudica perché così ha imparato da Gesù: «Non giudicate e non sarete giudicati». Le sue parole hanno il sapore del pane quando è caldo. Hanno la limpidezza della fonte di montagna. Grazie, Santo Padre! Anche noi abbiamo il dovere di chiedere perdono. A Dio e ai fratelli. Troppo abbiamo ricevuto. Di tutti siamo debitori. Ma anche a te, Padre Santo, vogliamo chiedere perdono per tutte le volte che ci siamo lasciati distrarre da tante cose futili, e anziché tendere alla santità siamo rimasti ammaliati dalle insidie del nemico delle nostre anime. FINALI Presidente Matteo Renzi Un aliado que pudiera ser un protagonista importante en la política internacional y también nacional de Chile e Italia. Todos los italianos del mundo estamos expectantes del éxito de Matteo Renzi, aspiramos a compartir responsabilidades. Essere italiani all ‘estero vuol dire essere due volte italiano. (Paolo Castellani, presidente Acli-Cile). Boom della destra in Argentina, pareggio coi peronisti e ballottaggio a sorpresa Hanno dovuto attendere sei ore dopo la chiusura dei seggi per avere i primi risultati parziali, ma alla mezzanotte di lunedì, la sorpresa dei cittadini argentini è stata enorme: il peronista Daniel Scioli non è il candidato più votato delle presidenziali 2015, ma ha a mala pena pareggiato i conti col rappresentante della destra Mauricio Macri. Ora, si deciderà tutto in un ballottaggio in cui le forze politiche che ne sono rimaste escluse professano un aperto anti-kirchnerismo. Con il 93,1% dei seggi scrutinati, la Direzione Nazionale Elettorale assegna il 36,3% al Frente para la Victoria, il partito della presidente Cristina Kirchner e di Daniel Scioli che, dopo tre mandati di governo, rischiano di dover sgomberare la Casa Rosada, tallonati dal 34,7% dei voti a Cambiemos, la coalizione capitanata da Macri. Né le primarie obbligatorie dell’agosto scorso, non i sondaggi delle ultime settimane e nemmeno gli exit poll di ieri sera avevano previsto il colpo di scena. Alla vigilia, Scioli era dato al 40%, con qualche possibilità di risolvere la disputa al primo turno. Invece, dalle urne è emerso un rifiuto al suo programma, il disaccordo su quanto ha fatto negli ultimi otto anni come governatore della provincia di Buenos Aires e anche una bocciatura all’operato recente della Kirchner, che lo ha designato suo erede e appoggiato su tutta la linea. Il sentore che qualcosa di inatteso stesse per accadere è arrivato poco dopo le nove di sera, quando dal bunker di Macri è stato prima annunciato l’ingresso al ballottaggio e poi il trionfo sulla provincia e la città Buenos Aires, nonché sul territorio di Cordoba. La somma dei collegi compresi in quest’area supera ampiamente la metà di tutta l’anagrafe elettorale. Conquistare queste piazze, equivale ad ottenere tutto il paese. Senza la disponibilità di uno spoglio definitivo, che arriverà solo tra una settimana, non è possibile affermare con certezza chi tra i due contendenti sia quello di maggioranza, ma non c’è dubbio sul fatto che Scioli sia il grande deluso del primo round e Macri l’entusiasta, premiato per aver ceduto su certe posizioni e creato una coalizione d’opposizione. Ora, l’ago della bilancia nel ballottaggio del 22 novembre saranno i 4 milioni di elettori che hanno portato il peronista conservatore Sergio Massa al 20% e il milione e mezzo che ha preferito la sinistra radicale, i progressisti ed altre declinazioni peroniste. Nel suo discorso alla militanza, Massa ha detto che si riunirà quanto prima coi propri quadri, per preparare un documento pubblico in cui prenderà posizione sul secondo turno. Filippo Fiorini sis shock a Palmira, legati a colonne e fatti esplodere I Altro orrore a Palmira, in una Siria dove i raid russi e quelli della Coalizione a guida Usa non fermano la furia dello Stato islamico. I jihadisti hanno preso tre 'detenuti' li hanno legati a tre colonne nel centro del sito archeologico patrimonio dell'umanità e poi li hanno fatti saltare in aria. La denuncia arriva dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) che da maggio scorso - da quando i seguaci di Baghdadi hanno conquistato l'area - ha registrato con drammatica puntualità le nefandezze dell'organizzazione terroristica nell'antica città di Palmira. "E' una nuova barbarie", scrive l'Ondus, e segnala che da settimane l'Isis 'inventa' nuove e sempre più crudeli esecuzioni, non limitandosi più solo a decapitazioni e crocifissioni pubbliche. Camminare: una «medicina» efficace passo dopo passo Una passeggiata ogni giorno dovrebbe essere una regola per ognuno di noi, perché rappresenta una straordinaria strategia preventiva nei confronti di molte malattie Non ci sono scuse, perché quasi tutti possono dedicarsi all’esercizio fisico più facile: camminare. Si può farlo ovunque e con qualsiasi condizione atmosferica: basta uscire di casa e muoversi, al limite portando un ombrello. Troppo banale per ricavarne benefici? Tutt’altro. Sono moltissimi gli studi che garantiscono l’efficacia del cammino per mantenersi in salute: l’ultimo è un’indagine dell’università del Queensland, in Australia, che ha dimostrato come rimpiazzare due ore al giorno passate stando seduti con due trascorse camminando riduca dell’11% indice di massa corporea e glicemia e del 14% i trigliceridi nel sangue, con un “taglio” medio di 7.5 centimetri di girovita a tutto vantaggio del rischio cardiovascolare. Tutti i vantaggi della passeggiata Ma cuore e vasi non sono i soli a trarne beneficio, come spiega Gianfranco Beltrami, docente del corso di laurea in scienze motorie dell’Università di Parma e membro del consiglio direttivo della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi): «Camminare fa bene a tutti gli organi e apparati. Come le altre forme di esercizio aerobico riduce, ad esempio, la pressione arteriosa e il rischio di tutte le malattie di cuore e vasi; diminuisce l’incidenza dei tumori, con effetti ormai acclarati su cancro al seno o al colon e un’azione consistente su molti altri. Camminare rinforza i muscoli della cassa toracica, perciò migliora la ventilazione polmonare ed è indicato per chi soffre di asma e bronchite; regola il metabolismo con effetti positivi talmente evidenti su quello degli zuccheri da essere un potente “farmaco” per la prevenzione e la cura del diabete. In più aiuta chi soffre di stipsi e regolarizza le funzioni dell’apparato gastrointestinale. La semplice camminata è ottima per favorire la deposizione di tessuto osseo e quindi prevenire e contrastare l’osteoporosi, inoltre aiuta tutti coloro che devono perdere chili di troppo. I vantaggi ci sono anche per il sistema nervoso: grazie alla liberazione delle endorfine, camminare ha un’efficacia antiansia e antistress, contribuendo pure a diminuire la probabilità di depressione». Raccomandati diecimila passi al giorno Controindicazioni? «I casi in cui è sconsigliabile sono davvero pochi - risponde l’esperto -. Meglio evitarlo se ci sono gravi problemi articolari. per esempio se ci si deve operare a un’anca; sono poi da preferire tipi di esercizio in cui si lavora in completo “scarico”, come la cyclette o il nuoto, se ci sono disturbi seri della colonna vertebrale. La cyclette può essere una buona opzione anche per chi è obeso, se perfino camminare diventa complicato e toglie il fiato». Per tutti gli altri una passeggiata dovrebbe essere una piacevole abitudine quotidiana. Perché esiste anche una “dose” di cammino da rispettare, come per ogni vera terapia preventiva o curativa che si rispetti. «Il minimo, per garantirsi tutti i benefici possibili, è una camminata di trenta minuti dalle 3 alle 5 volte a settimana - raccomanda Beltrami -. Più si cammina, visto che si tratta di un’attività in completa sicurezza, meglio è: l’ideale sarebbe riuscire a percorrere i fatidici diecimila passi al giorno raccomandati da innumerevoli linee guida. Anche l’andatura conta: quella “giusta” deve riuscire a portare la frequenza cardiaca a circa il 50-60% di quella massima, che si può stimare sottraendo a 220 la propria età o calcolare in maniera più precisa sottoponendosi a un test da sforzo». Scarpe comode e percorsi nel verde Se non proprio sudare, bisogna quindi impegnarsi almeno un po’ perché camminare “funzioni”. Per essere certi che non comporti davvero alcuni trauma, poi, bisogna farlo scegliendo scarpe comode e adeguate: non servono quelle per il running, ma bisogna comunque dedicare alla passeggiata di allenamento un paio di calzature da ginnastica che proteggano il piede e siano confortevoli. «Infine, è bene approfittare di ogni occasione per camminare, lasciando l’auto più lontana da casa o scendendo dall’autobus una fermata prima...... *BUSQUEDA ACTAS EN ITALIA *ASESORIAS JURIDICAS consultasitalia@ gmail.com Cel: 92337878 Corinto 085 Lomas de Lo Aguirre Pudahuel Santiago