Come è giunta fino a noi
la Bibbia?
 «Biblos» è la parola greca per la corteccia del
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papiro dal nome della città fenicia da dove il
papiro veniva esportato in Grecia
Con il tempo, assunse il significato di quello che
si scriveva sul papiro o altro materiale da scrittura
«Biblìon» significa libretto
La plurale «biblìa» (libretti) passa in latino come
«biblia» (singolare)
La nostra parola italiana «Bibbia» rappresenta
una biblioteca di libri
 «Crediamo ed accettiamo l’intera Bibbia come la
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ispirata Parola di Dio, unica, infallibile ed
autorevole regola della nostra fede e della nostra
condotta» (Articoli di fede A.D.I.)
La Bibbia non fu dettata, e non esiste, come si dice
per il Corano, una copia in cielo
«Degli uomini hanno parlato da parte di Dio,
perché sospinti dallo Spirito Santo» (2 Pietro 1:21)
«Ogni Scrittura è ispirata da Dio» (2 Timoteo 3:16)
La Bibbia è la ispirata Parola scritta di Dio
 La Bibbia cristiana è suddivisa in due parti:
 L’Antico Testamento (scritto in ebraico e aramaico)
 Il Nuovo Testamento (scritto in greco)
 «Testamento» significa «patto»:
 «I figli d’Israele … leggono l’antico patto» (2 Corinzi
3:13,14)
 «Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un
nuovo patto» (2 Corinzi 3:6)
 «Dicendo: "Un nuovo patto", egli ha dichiarato
antico il primo» (Ebrei 8:13)
 Preferiamo «Antico» a «Vecchio»
 Parliamo di «manoscritti» perché prima
dell’invenzione della stampa, tutto doveva essere
scritto a mano.
 I principali materiali di scrittura ai tempi della
Bibbia furono:
 Pietra
 Il SIGNORE disse a Mosè: «Sali da me sul monte e
férmati qui; io ti darò delle tavole di pietra, la legge
e i comandamenti che ho scritto, perché siano
insegnati ai figli d'Israele» (Esodo 24:12)
 Il SIGNORE disse a Mosè: «Taglia due tavole di pietra
come le prime; e io scriverò sulle tavole le parole
che erano sulle prime due tavole che hai spezzato»
(Esodo 34:1)
 Tavole di argilla
 «Tu, figlio d'uomo, prendi un mattone, mettitelo
davanti e disegnaci sopra una città, Gerusalemme»
(Ezechiele 4:1)
 Alcuni studiosi biblici mantengono che la famiglia
di Abraamo fosse in possesso di tavole di argilla
relative alla storia umana riportate nel libro della
Genesi. Ogni tavola termina con la frase «Questo è
il libro» (Genesi 5:1) o «Questa è la posterità»
(Genesi 6:9) o «Questa è la discendenza» (Genesi
10:1) che traducono la parola ebraica «toledoth»
 Tavole di cera
 «Prendi una tavoletta grande e scrivici sopra in
caratteri leggibili» (Isaia 8:1)
 «Ora vieni e traccia queste cose in loro presenza
sopra una tavola, e scrivile in un libro, perché
rimangano per i giorni futuri, per sempre» (Isaia
30:8)
 «Scrivi la visione, incidila su tavole, perché si possa
leggere con facilità» (Abacuc 2:2)
 «Egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: "Il suo
nome è Giovanni"» (Luca 1:63)
 Pergamena - pelle di animali trattata (da
Pergamo, la città dove fu inventata)
 «Quando verrai porta il mantello che ho
lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente
le pergamene» (2 Timoteo 4:13)
 Papiro - la corteccia di un giunco che
cresceva lungo i fiumi
 «Avrei molte altre cose da scrivervi, ma non ho
voluto farlo con carta e inchiostro perché spero
di venir da voi e di parlarvi a voce, affinché la
nostra gioia sia completa» (2 Giovanni 1:12)
 I testi dell’AT sono in Ebraico (tranne
Esdra 4:8-6:18; 7:12-26; Dan 2:4-7:28;
Geremia 10:11 che sono in Aramaico)
 «Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi
lo capiamo; non parlarci in lingua giudaica poiché il
popolo che sta sulle mura ascolta» (2 Re 18:26)
 «Allora i Caldei risposero al re in aramaico» (Daniele
2:4)
 «Bislam, Mitredat, Tabeel e gli altri loro colleghi
scrissero ad Artaserse, re di Persia. La lettera era
scritta in caratteri aramaici e redatta in aramaico»
(Esdra 4:7)
 Lettere squadrate, scritte da destra a sinistra
 Il testo di Genesi 1:1 in Ebraico
‫בראׁשית ברא אלהים את הׁשמים ואת הארץ׃‬
 L’iscrizione sulla tomba di un maggiordomo reale
del 7° secolo a.C. - notare i caratteri più primitivi
 I testi del NT sono in lingua greca
 Il testo greco di Matteo 1:1
βιβλος γενεσεως ιησου χριστου
υιου δαυιδ υιου αβρααμ
 Il greco usato viene chiamato «koiné», ossia
«comune». Era la lingua franca dell’est
dell’impero romano.
 Nella chiesa delle origini, si usava una traduzione
in greco dell’AT chiamata «la versione dei
Settanta» o «la Septuaginta»
 Fin dai primi tempi, la Bibbia testimonia
di documenti messi per iscritto
 «Il SIGNORE disse a Mosè: "Scrivi questo fatto in un
libro, perché se ne conservi il ricordo"» (Esodo 17:14)
 «Scriverà per suo uso, in un libro, una copia di
questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti
levitici» (Deuteronomio 17:18)
 «Allora Samuele espose al popolo la legge del regno
e la scrisse in un libro, che depose davanti al
SIGNORE» (1 Samuele 10:25)
 «Traccia queste cose in loro presenza sopra una
tavola, e scrivile in un libro, perché rimangano per i
giorni futuri, per sempre» (Isaia 30:8)
 Anche nel Nuovo Testamento si parla di
cose messe per iscritto
 «Poiché molti hanno intrapreso a ordinare una
narrazione dei fatti che hanno avuto
compimento in mezzo a noi, come ce li hanno
tramandati quelli che da principio ne furono
testimoni oculari e che divennero ministri della
Parola, è parso bene anche a me, dopo essermi
accuratamente informato di ogni cosa
dall'origine, di scrivertene per ordine, illustre
Teofilo, perché tu riconosca la certezza delle
cose che ti sono state insegnate» (Luca 1:1-4)
 Non abbiamo dei manoscritti originali - evitato
così il pericolo di «bibliolatria» - adorare i
manoscritti invece del loro contenuto, come
avvenne per il serpente di rame (2 Re 18:1-4)
 Disponiamo di copie di copie dei manoscritti
 Come possiamo essere sicuri di avere un testo
affidabile?
 Nonostante diversi tentativi di distruggere la
Parola di Dio nei secoli, disponiamo di più
manoscritti antichi dei libri della Bibbia che per
qualsiasi altro libro storico
 Per le scritture in Ebraico, un gruppo di scribi,
chiamati «Masoreti» (da «masorah» o tradizione)
svilupparono e applicarono tra il VII e il X secolo
dei sistemi per la copiatura precisa dei
manoscritti
 Introdussero anche l’indicazione delle vocali con
dei segni sopra e sotto le consonanti
 La bontà della loro opera viene confermata dai
testi dei «rotoli del Mar Morto»
 I manoscritti originali
erano in forma di
rotoli, come lo sono
tuttora le copie del
Torah nelle sinagoghe
 Da circa il II secolo
d.C., i manoscritti
sono di solito rilegati
in libri, chiamati
«codici» dal latino
«caudex» (tronco
d’albero)
Catacomba di Domitilla
 Trovato nella
Biblioteca di
Alessandria
 Conservato nel British
Museum
 Onciale, due colonne
 773 fogli (mancano 10
dell’AT, 25 del Vangelo
di Matteo, 2 del
Vangelo di Giovanni, 3
di 2 Corinzi)
 Proviene da
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Costantinopoli
Conservato nel
Vaticano dal 1475 ca.
734 fogli a tre colonne
Inizia con Genesi 46:28
e termina con Ebrei 9:4
Mancano Salmi 106-108
 Forse scritto in Egitto
 347 fogli a quattro
colonne
 Trovato nel Convento
di Santa Caterina sul
Monte Sinai dal Conte
Tischendorf
 Ora nel British
Museum
 Alcune lacune nell'AT
 209 fogli ad unica colonna
 Frammenti dell'AT e quasi tutto il NT
 È un palinsesto, cioè riscritto su fogli già usati. Il
testo biblico è stato ricuperato sotto la scrittura di
sermoni di un tale Efrem
 Fu portato a Firenze da Costantinopoli nel 1453
 Caterina de’ Medici lo portò in Francia come parte
della dote nuziale
 Si trova nella Biblioteca Nazionale di Parigi
 Testo in greco e latino su pagine opposte, con la
posizione di onore al greco
 Una sola colonna per pagina
 Contiene solo i quattro Vangeli (nel seguente
ordine: Matteo, Giovanni, Luca, Marco), gli Atti
degli Apostoli e pochi versi in latino della
3Giovanni (vv. 11-15)
 Si trova nella Biblioteca dell'Università di
Cambridge
 Origine: Egitto
 Il p.45 è costituito da 30 fogli (il codice integro ne
aveva 110)
 Presenta parti notevoli dei Vangeli e degli Atti
 E' datato paleograficamente alla prima metà del
III secolo (200-250 d.C)
 Conservato a Dublino
 Per «versioni» si intendono traduzioni in altre
lingue antiche
 Queste versioni ci riportano a un testo precedente
alla traduzione
 Aiutano anche a comprendere come tradurre certi
termini
 Diatessaron - 170 d.C. Un'armonia dei quattro
Vangeli
 Vangeli separati (IV secolo)
 Peshitta (versione corrente, usuale) - V secolo
 I nestoriani (seguaci di Nestorio, patriarca di
Costantinopoli che non riteneva Maria madre di
Dio) portarono il Vangelo fino in Cina, dove è
stato scoperto una stele scritta in cinese e siriaco
che parla dell'opera di evangelizzazione
Versione gotica (IV
Secolo)
Testo slavonico
(caratteri cirillici)
 Il latino nel tempo soppiantò il greco come lingua
franca dell'impero. La disponibilità della Bibbia
in latino divenne sempre più importante.
 Girolamo (nato a Stridone in Istria nel 347 d.C.)
fece una versione aggiornata della Vetus
 La sua versione venne chiamata la Vulgata. Nel
Concilio di Trento (1545-7) fu stabilito che la
Vulgata era l'unica versione autorevole.
 Infatti, da allora le traduzioni cattoliche in lingua
moderna devono tenere conto del testo in latino
talvolta più che dei testi originali
 Gli scritti dei cosiddetti «padri della chiesa»
contengono molte citazioni dai libri della Bibbia
che aiutano a confermare i testi dei manoscritti
 Molto del testo del NT può essere ricostruito
attraverso la letteratura patristica
 L’uso dei questi testi nell’esposizione e nella
polemica con i pagani è di aiuto nella traduzione
 Per l’Antico Testamento, i testi di base fanno
riferimento al testo ebraico sviluppato dai
Masoreti
 La fonte principale è il Codice di Leningrado del
1008 d.C. - un manoscritto completo della scuola
della famiglia Ben Asher
 Nelle traduzioni in lingua moderna, si tiene conto
anche del testo in greco (Versione dei Settanta o
Septuaginta)
 Le prime traduzioni del NT dal greco in lingue
europee si basarono sul testo redatto da Erasmo
da Rotterdam (prima edizione nel 1516)
 Fu un lavoro frettoloso sulla base di pochi codici
del XII-XIII secolo con alcune correzioni e anche
ritraduzioni dal latino
 Fu oggetto di successive revisioni
 Nella loro edizione del 1633, i tipografi Elzevier lo
chiamarono «Textus Receptus», ossia «un testo
accolto da tutti»
 A partire dalla fine del ‘600 si realizzarono testi
con l’indicazione delle varianti nei vari
manoscritti («apparato critico»)
 Sulla base del lavoro di von Tischendorf, basato
principalmente sul Codice Sinaitico, e di Wescott
e Hort, basato principalmente sul Codice
Vaticano, fu redatto nel 1898 l’edizione di Nestle
 Quest’opera è giunta al 27° edizione, segnalando
nell’apparato critico sempre più manoscritti. Ora
si chiama «Nestle-Aland»
 Una versione semplificata (con apparato ridotto)
è pubblicata dalla UBS ad uso dei traduttori
 Nicolò Malermi
(Venezia - 1471)
 «Volgare» con
espressioni venete,
tradotta dal latino
 Nicolò
Jenson
(Venezia 1471)
 Copiato
talvolta dal
Malermi
 Brucioli (Venezia -
1532)
 Prima traduzione
dall'ebraico e greco in
lingua moderna (due anni
prima di Lutero)
 Messa all'Indice al
Concilio di Trento
 Usato dagli evangelici fino
alla Diodati
 Giovanni Diodati
(Ginevra - 1607)
 Due visite a Venezia nel
1605 e nel 1608
 Intraprese la traduzione
dai testi originali
 Viene considerato un
capolavoro della lingua
italiana dell’epoca
 Seconda edizione nel 1641
 Versione Riveduta
(chiamata anche
«Luzzi») - 1924
 Revisione della
Diodati fatta da un
comitato presieduto da
Giovanni Luzzi
 Utilizzo di manoscritti
più antichi tenendo
conto dell'evoluzione
della lingua italiana

La «Nuova Diodati»
(Brindisi, 1991)
 Una revisione della Diodati
solo per quanto riguarda
l’aggiornamento del
linguaggio
 Non sono stati presi in
considerazione i tanti
manoscritti più antichi del
NT venuti alla luce negli
ultimi 350 anni
 La «Nuova Riveduta» (Ginevra, 1994)
 «Si colloca nella linea della tradizione del testo
tradotto da Giovanni Diodati nel 1607 a Ginevra»
 «Revisione operata sulla base di quei manoscritti
greci ed ebraici che non erano disponibili
all’epoca del Diodati stesso»
 Edizione rinnovata nel 2006
 L’edizione «Thompson» della NR riporta nel testo
le varianti tra il «Textus Receptus», il testo
«Nestle-Aland» e il «Testo Maggioritario»
 Dio ha preservato per noi la Sua Parola scritta
nonostante i tanti tentativi di distruggerla
 La vasta diffusione dei manoscritti ha impedito di
perdere i testi dei libri della Bibbia
 Potremmo forse fare un paragone con l’origine di
Internet come un sistema per continuare a
comunicare anche dopo l’eventuale distruzione di
linee di comunicazione in una guerra
termonucleare
 Dio ci ha dato la Bibbia perché sia studiata e
messa in pratica
 «Tu hai dato i tuoi precetti perché siano osservati
con cura. Sia ferma la mia condotta
nell'osservanza dei tuoi statuti! Non dovrò
vergognarmi quando considererò tutti i tuoi
comandamenti. Ti celebrerò con cuore retto,
imparando i tuoi giusti decreti» (Salmi 119:4-7)
 «Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio
come un uomo approvato, un operaio che non
abbia di che vergognarsi, che dispensi rettamente
la parola della verità» (2 Timoteo 2:15)
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