INTERVENTI DI PROTEZIONE IDRAULICA DELLA AEROSTAZIONE DI MARINA DI CAMPO COSTRUZIONE DI DUE PONTI SUL FOSSO DELLA PILA, REALIZZAZIONE DI OPERE DI RACCORDO CON LA VIABILITÀ PROVINCIALE ESISTENTE, CONSOLIDAMENTO DEGLI ARGINI
DEL FOSSO DELLA PILA, ALLARGAMENTO DEL FOSSO DI DRENAGGIO AL PIEDE DELL'ARGINE DESTRO DEL FOSSO GALEA, DEMOLIZIONE DI PASSERELLA PEDONALE INTERMEDIA
LOCALITA' "LA PILA" - COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA
FASCICOLO INFORMATIVO
(Art. 91, comma 1, lett. b, D.Lgs. n.81/2008)
FASCICOLO CONTENENTE LE INFORMAZIONI UTILI AI FINI DELLA PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI CUI SONO ESPOSTI I LAVORATORI, TENENDO CONTO DELLE SPECIFICHE DI NORME DI BUONA TECNICA E DELL’ALLEGATO II AL DOCUMENTO U.E. 260/5/93.
Interventi di protezione idraulica della aerostazione di Marina di Campo - Costruzione di due ponti sul fosso della Pila, realizzazione di opere di
raccordo con la viabilità provinciale esistente, consolidamento degli argini del fosso della Pila, allargamento del fosso di drenaggio al piede dell'argine destro
del fosso Galea, demolizione di passerella pedonale intermedia – Comune di Campo nell’Elba -
Fascicolo Informativo ex. art. 4 comma 1b D. Lgs. 494/96
Premessa
Il presente fascicolo è stato redatto dal progettista in conformità con quanto disposto dall’Art. 91, comma
1, lett. b, D.Lgs. 81/2008 e sarà preso in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi sulle opere
previste nel progetto degli interventi di protezione idraulica della aerostazione di Marina di Campo - Costruzione di due ponti sul fosso della Pila, realizzazione di opere di raccordo con la viabilità provinciale esistente, consolidamento degli argini del fosso della Pila, allargamento del fosso di drenaggio al piede dell'argine destro del fosso Galea, demolizione di passerella pedonale intermedia in Località "La Pila", Comune di Campo nell’Elba, Isola d’Elba, Provincia di Livorno.
Il “Fascicolo” comprende due capitoli:
- Parte A - Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera
- Parte B - Equipaggiamenti in dotazione dell’opera
- Parte C – Protezione degli operatori
Nella parte A - manutenzione dell’opera - è stata predisposta una breve relazione tecnica mirata, dove si
evidenziano sia i pericoli che eventualmente possono presentarsi nel corso dei lavori successivi, sia i dispositivi e/o i provvedimenti per prevenire tali rischi. Sono allegate le schede di controllo ripartite in sezioni
come previsto nell’Allegato XVI del D.Lgs.81/2008.
Nella parte B - equipaggiamenti in dotazione dell’opera - compare un riepilogo della documentazione tecnica effettivamente disponibili per l’opera.
Nella parte C – Protezione degli operatori – si fa menzione alla normativa e alle soluzioni operative da adottarsi per la protezione delle maestranze.
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raccordo con la viabilità provinciale esistente, consolidamento degli argini del fosso della Pila, allargamento del fosso di drenaggio al piede dell'argine destro
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PARTE A
RELAZIONE TECNICA
PREMESSA
In materia di infortuni sul lavoro e di malattie professionali, gli addetti alla manutenzione
delle opere a margine dei corsi d’acqua sono esposti a rischi di notevole rilevanza, il cui superamento è affidato ai vari elementi che possono aumentare la sicurezza nonché alle apparecchiature più idonee a conseguire tale finalità, con particolare attenzione alle macchine per movimento terra, ai dispositivi di protezione individuale e alla razionale dotazione di indumenti meglio
rispondenti alla difesa della persona.
L’AMBIENTE DI LAVORO
L’ambiente di lavoro consiste nell’area di pertinenza del Fosso La Pila, della viabilità della S.P. n. 25 Anello Occidentale in loc. La Pila e in sponda destra del fosso Galea per la parte
confinante con la pista dell’aeroporto.
Attualmente nel corso d’acqua sono presenti scarichi – civili e non - che portano in soluzione o sospensione nella corrente liquida sostanze nocive o dannose per la salute; tra cui sostanze organiche non ossidate, batteri di varia specie, oli minerali, acidi, alcali, saponi detersivi,
cianuri, resine, liquami ammoniacali, catrami e bitumi, metalli, sabbie e altre materie organiche
e non evacuate da industrie tipiche del luogo.
La temperatura della corrente è abbastanza stabile nel corso dell’anno, aggirandosi costantemente tra 5 e 20°C. Il regime idraulico del torrente è classicamente torrentizio con piene
improvvise e di breve durata; in occasione di lavori in alveo, particolare attenzione dovrà dunque porsi nel valutare le condizioni di deflusso che ci si attendono.
OPERAZIONI DI MANUTENZIONE
Il lavoro degli addetti alla manutenzione delle opere in oggetti sarà finalizzato al controllo dello stato di efficienza dei manufatti e alla vigilanza sul libero deflusso delle acque nonché
sulla sicurezza e sulla funzionalità delle opere accessorie.
Le opere principali previste nel presente progetto (con esclusione di quelle esistenti) sono
suddivisibili nelle seguenti tipologie:
- Opere in cemento armato
- Scogliere e opere in muratura di pietrame
- Superfici in asfalto
- Opere di finitura.
Sulle superfici delle difese spondali cresce vegetazione infestante che deve essere periodicamente sfalciata e, in alcuni casi, rimossa. Sul fondo dell’alveo possono accumularsi detriti e
ostacoli di vario genere (rifiuti, tronchi di alberi, inerti …) trascinati a valle dalla corrente che
dovranno essere periodicamente rimossi.
Sulle superfici asfaltate possono accumularsi detriti di vario genere (rifiuti, vegetazione,
inerti …) che dovranno essere periodicamente rimossi.
La segnaletica orizzontale è di per sua natura, sotto l’azione della circolazione dei veicoli
e delle intemperie, soggetta a usurarsi e a svanire pertanto è periodicamente prevista la sua ripassatura o completo rifacimento previa rimozione.
I parapetti saranno eseguiti in travicelli di legname squadrato trattato con vernici protettive rispetto all’azione degli agenti atmosferici, soprattutto quelli marini. Periodicamente sarà
necessario provvedere alla riverniciatura del legname e alla revisione dei travicelli delle giunzioni.
La segnaletica verticale può essere soggetta a danneggiamenti da parte dei veicoli o vandalici.
Le operazioni di manutenzione straordinaria che potrebbero rendersi necessarie riguardano:
– Rifacimento completo o parziale delle superfici asfaltate
– Rifacimento dei cordoli
– Rifacimento delle opere in cemento armato
– Pulizia delle scogliere
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– Riparazione dei parapetti
Per le operazioni di manutenzione delle superfici asfaltate, manutenzione della segnaletica e ripristino dei muretti si dovrà operare avendo cura di non a occupare la sede stradale.
Se questo non dovesse essere possibile si dovrà provvedere a cautelare sia le maestranze
che terze persone, siano esse in transito pedonale o su veicoli. A tal fine dovrà essere apposta
un'accurata segnaletica di cantiere, e, eventualmente, presa in considerazione l’opportunità di
istituire un senso unico alternato gestito da operatori. Saranno anche obbligatorie tutte le opportune separazioni fisiche fra l'area di lavorazione e la zona di transito di veicoli.
Il senso unico alternato potrà essere organizzato per tratte in corrispondenza dell’area di
esecuzione dei lavori, per poi essere spostato in concomitanza con il procedere delle opere. In
linea di massima le prescrizioni operative di sicurezza dovranno essere le seguenti:
- collocazione degli operatori delegati alla gestione del traffico in posizione chiaramente visibile a distanza sufficiente per un comodo arresto dei veicoli e in posizione tale da non formare
code pericolose
- veloce alternanza del senso di circolazione per non formare lunghe code
- minimizzare la lunghezza del tratto a senso unico alternato.
Nel caso di gestione dei veicoli in transito eseguita direttamente con operatori si dovrà
provvedere a fornire le palette di segnalazione rosso/verde, una coppia di ricetrasmittenti, e abiti ad alta visibilità. La gestione del traffico con senso unico alternato dovrà assolutamente evitata durante le ore notturne.
Per l’avvertimento e l’organizzazione dei veicoli in transito, dovranno essere apposti i seguenti cartelli, in ordine nel senso di marcia:
- attenzione al cantiere (a distanza di circa 200 metri dall’area di lavoro)
- presenza di senso unico alternato (a distanza di circa 150 metri dall’area di lavoro)
- moderare la velocità al di sotto dei 30 km/h (a distanza di circa 120 metri dall’area di lavoro)
- presenza di restringimento carreggiata (a distanza di circa 50 metri dall’area di lavoro)
- possibilità di proiezione sassi (a distanza di circa 30 metri dall’area di lavoro)
- presenza di operatori a terra (a distanza di circa 20 metri dall’area di lavoro)
- fine area di lavoro (a distanza di circa 30 metri dalla fine dell’area di lavoro) .
Alla chiusura del cantiere di manutenzione la sede stradale dovrà essere lasciata perfettamente pulita, e libera da sassi, pietre o oggetti che possano causare danni a persone o veicoli
in transito. La pulizia dovrà essere eseguita a mano e con l’ausilio di idropulitrici per
l’allontanamento dei residui anche terrosi.
Parte B
PREDISPOSIZIONI E ALLESTIMENTI PER LE OPERE DI MANUTENZIONE
Durante l’esecuzione delle opere dovranno essere approntati alcuni accorgimenti per facilitare le successive operazioni di controllo dei manufatti e di manutenzione.
Viste le caratteristiche delle opere e dell’area non si rilevano particolari necessità riguardo
gli allestimenti, tuttavia, per permettere una manutenzione più sicura e più agevole, potranno
essere montati degli anelli o delle golfare di acciaio per permettere l’ancoraggio di un cavo di
aggancio, cui si potranno assicurare gli operatori dotati di cintura di sicurezza per svolgere operazioni speditive di manutenzione e di controllo delle scogliere. Gli anelli dovranno essere fissati solidamente infissi nel corpo del muro, pertanto l’ancoraggio potrà essere costituito da un’asta
da affogare nel terreno un blocchetto di calcestruzzo gettato che presenti all’altra estremità il
golfaro di ancoraggio.
In via del tutto facoltativa, al fine di consentire il controllo dei manufatti, in particolare
delle possibili deformazioni, potranno essere predisposti degli apparecchi di verifica per spostamenti e cedimenti. Questi potranno consistere in “biffe”, mire fissate su blocchetti di calcestruzzo gettato e affogati nel getto, oppure in cordini o funicelle solidalmente ancorati al corpo
del muro e tesi in modo da evidenziare spostamenti nel caso di loro rottura.
GLI INFORTUNI, LE AFFEZIONI E LE LORO CAUSE
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Gli incidenti dinamici nei quali possono incorrere con maggior frequenza i lavoratori adibiti alla manutenzione dei corsi d’acqua trovano già origine all’esterno, cioè a livello dei piani di
viabilità e si accentuano per lavori in alveo: l’interazione con i veicoli in transito, la proiezione di
sassi o pietre causata dagli automezzi in circolazione, la caduta di gravi trasportati dagli autocarri, il ribaltamento degli autocarri, la caduta di gravi dalle sponde in alveo, ovvero lo scivolamento sulle pietre del fondo per la presenza di alghe; tutti questi fattori possono determinare
gravi ferite alla testa oppure lesioni agli arti inferiori e perfino il decesso. All’interno
dell’alveo vi è possibilità di annegamento durante il manifestarsi di piene improvvise e violente; in più, in caso di contatto con acque inquinate vi è rischio di insorgenza di patologie a carico
dell’apparato digerente per contatto con batteri ed eventuali agenti patogeni, fino
all’avvelenamento per ingestione di sostanze venefiche quali cianuri o simili.
Una delle maggiori cause di inabilità professionale è imputabile alle modificazioni osteoartritiche e alle ernie del disco lombare, cui va soggetta gran parte degli addetti che hanno
compiuto a lungo sforzi per sollevamento di gravi accentuati da deambulazione in condizioni di
equilibrio precario a causa delle cattive condizioni del fondo. In queste condizioni l’addetto, oltre ad essere obbligato a una postura contratta, è costretto a muoversi in presenza di ostacoli
(massi in alveo) che aumentano il disagio e la fatica già notevoli, in conseguenza di una posizione innaturale non intenzionalmente assunta. Se alle condizioni precedenti si unisce una forte
corrente della massa liquida, l’unico modo possibile di avanzare è quello di procedere a ritroso,
e la marcia in tale condizione deve proseguire, senza alcuna possibilità di sosta, fino alla sponda
più prossima, dove finalmente il lavoratore può ritrovare la sua naturale posizione.
Le sollecitazioni cui l’organismo è sottoposto a lungo, soprattutto in soggetti assegnati per
molti anni a queste mansioni, possono inoltre indurre turbe cardiovascolari associate a un elevato tasso di emoglobina nel sangue, quadro patologico rilevabile a seguito di innalzamento
della tensione arteriosa, di mancata tollerabilità all’esercizio della professione e dell’insorgere di
stordimenti e stati ansiosi.
Infine, gli addetti alla manutenzione degli alvei fluviali, possono accusare forme di dermatiti non infettive, diversificate in funzione della tipologia delle sostanze contattate e configurabili come stati precancerosi; dermatiti infettive, meno frequenti; congiuntiviti causate dalle
emanazioni e dagli schizzi di sostanze irritanti che raggiungono gli organi della vista; malattie
infettive di origine batterica quali il tetano, e la leptospirosi, e di origine protozoarica quali la
toxoplasmosi, che si manifestano di preferenza presso i lavoratori in prossimità dei corsi
d’acqua o dove lo scarico è debole e intermittente; altre gravi affezioni quali la febbre tifoide, la
poliomelite, l’epatite virale e l’Aids, queste ultime acquisite per lesioni prodotte dalle siringhe
infette gettate.
PARTE C
LA
PROTEZIONE PERSONALE DEGLI OPERATORI: NORMATIVA E SOLUZIONI OPERA-
TIVE
La protezione personale dei lavoratori inizia con una valida informazione e formazione professionale in tema di prevenzione degli infortuni e di igiene del lavoro, di igiene della
persona e con il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste per interventi di manutenzione
di opere in terra e stradali.
Prima dell’inizio del lavoro all’operatore saranno fornite indicazioni relative ai rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza, le regole di circolazione delle strade all’intorno dell’area di intervento, le zone di sosta autorizzate, le zone pericolose; la presenza di canalizzazioni, cavi sotterranei o aerei.
Tutte le macchine e gli attrezzi di lavoro comunque alimentati (escluso gli utensili a mano) utilizzati in cantiere saranno muniti di libretto rilasciato dall’Ente competente da cui risulterà l’avvenuta omologazione a seguito di prova ufficiale e tutte le istruzioni per le eventuali manutenzioni di carattere ordinario e straordinario.
I comandi di messa in moto delle macchine saranno collocati in modo da evitare avviamenti accidentali od essere provvisti di dispositivi idonei a conseguire lo stesso scopo. Sarà vietato compiere su organi in movimento qualsiasi operazione di riparazione o registrazione. Quapag. 5
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lora sia necessario eseguire tali operazioni durante il moto, si adotteranno adeguate cautele a difesa del lavoratore. Di tale divieto saranno edotti i lavoratori mediante avvisi chiaramente visibili. Le operazioni di manutenzione specifica con particolare riguardo alle misure di sicurezza
saranno eseguite da personale tecnico specializzato. Tali interventi dovranno essere opportunamente documentate.
Prima di consentire al lavoratore l’uso di una qualsiasi macchina di cantiere, il preposto
dovrà accertare che l’operatore o il conduttore incaricato conosca:
le principali caratteristiche della macchina (dimensioni, peso a vuoto, prestazioni …),
le pendenze massime longitudinali e trasversali su cui la macchina può stazionare od operare senza pericolo,
il posizionamento, il funzionamento degli organi di comando ed il significato dei dispositivi di segnalazione d i sicurezza
la data dell’ultima manutenzione ordinaria e/o straordinaria operata sulla macchina.
Il preposto dovrà inoltre verificare che:
la macchina sia dotata di libretto di istruzioni e che la stessa sia corredata di normale libretto ex ENPI
l’operatore sia in possesso di patente (obbligatoria per le macchine che si muovono su
strada) e che abbia sufficienti nozioni di meccanica per individuare guasti o difetti
l’operatore abbia a sua disposizione i necessari mezzi personali di protezione.
Fermo restando l’obbligo di equipaggiare i lavoratori con dispositivi di protezione individuale (DPI) appropriati ai rischi inerenti le lavorazioni e operazioni effettuate, qualora manchino o siano insufficienti i mezzi tecnici di protezione (Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Titolo IV Capo II D.Lgs n.81/2008), e di provvedere a dotazioni personali che
presentino i necessari requisiti di resistenza e di idoneità, permane pur sempre il vincolo di fornire al personale interessato e per particolari condizioni ambientali, indumenti di protezione idonei a fronteggiare pericoli specifici.
Parimenti, va rammentato che ai lavoratori compete l’impegno di usare con cura i DPI e
gli altri mezzi di protezione predisposti o dati dal datore di lavoro.
I lavori in aree con elevata pendenza devono essere svolti da operatori muniti di imbracatura di sicurezza integrata da sagola di lunghezza adeguata o collegata da fune di trattenuta capace di limitare la caduta libera a non oltre 1.50 m (art.115 del D.Lgs n.81/2008).
La protezione del capo deve essere garantita da un elmetto di sicurezza.
Le mani devono essere difese da robusti guanti.
Gli arti inferiori e i piedi devono calzare scarpe o stivali protettivi (in PVC o mescole similari), del tipo antiacido, con suola antiscivolo, intersuola antiperforazione e puntale in acciaio,
nonché rinforzi in corrispondenza del metatarso, della tibia e del malleolo.
La protezione generale del corpo può realizzarsi mediante tute con maniche a giro a fondo liscio in due pezzi, fori di aerazione sottoascellari, collo a listino, allacciatura con bottoni in
poliestere e battuta copribottoni fermata con chiusura “Velcro”, prive di tasche e con pantalone
a fondo liscio; combinazioni da lavoro in due pezzi, formate cioè da giacca con camicia a raglan
a fondo liscio in un sol pezzo, collo a listino, tasca unica a toppa con fori sul fondo e con pattina,
allacciatura a bottoni con battuta copribottone a tenuta, nonché dal pantalone con pettorina senza tasche, tutto chiuso e a fondo liscio, bretelle elastiche regolabili e fettucce stringivita; impermeabili propriamente detti con maniche a giro a fondo liscio in un sol pezzo, collo a listino, corredati o meno di cappuccio, tasche a toppa con fori sul fondo e pattina, allacciatura a bottoni e
relativa battuta copribottoni. Di norma, la confezione degli indumenti si avvale di cuciture semplici o semplici ribattute, saldate elettronicamente o chimicamente ed ottenute con filati di tipo
sintetico.
Si rimanda a quanto prescritto nel Titolo IV Capo II del D.Lgs n.81/2008.
pag. 6
FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DEL CANTIERE
(Art. 91. comma 1, lett.b, D.Lgs 81/2008)
A.1
Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera
Progetto:
Interventi di protezione idraulica della aerostazione di Marina di Campo - Costruzione di due ponti sul fosso della Pila, realizzazione di opere di
raccordo con la viabilità provinciale esistente, consolidamento degli argini del fosso della Pila, allargamento del fosso di drenaggio al piede dell'argine de-stro del
fosso Galea, demolizione di passerella pedonale intermedia – Comune di Campo nell’Elba
PARTE A:
MANUTENZIONE ORDINARIA
Per il compartimento
1
- sfalcio vegetazione
Indispensabile
sì
no
2
Cadenza
Ditta
incaricata
4
5
3
SI’
annuale
- manutenzione
segnaletica orizzontale
NO
annuale
- manutenzione
segnaletica verticale
NO
annuale
Rischi potenziali
Attrezzature di sicurezza in esercizio
Dispositivi ausiliari in
locazione
Osservazioni
6
7
8
9
- ferite alla testa
- lesioni agli arti
- caduta per scivolamento
- investimento da veicoli in
circolazione
- proiezioni di pietre dagli
automezzi
- ferite alla testa
- lesioni agli arti
- caduta per scivolamento
- investimento da veicoli in
circolazione
- proiezioni di pietre dagli
automezzi
- ferite alla testa
- lesioni agli arti
- caduta per scivolamento
- investimento da veicoli in
circolazione
- proiezioni di pietre dagli
automezzi
- elmetto di sicurezza
- imbracatura di sicurezza
- scarponi o stivali protettivi con suola antiscivolo,
intersuola antiperforazione e puntale in acciaio nonché
rinforzi in corrispondenza del metatarso della tibia e del
malleolo
- vestiario alta visibilità
- elmetto di sicurezza
- imbracatura di sicurezza
- scarponi o stivali protettivi con suola antiscivolo,
intersuola antiperforazione e puntale in acciaio nonché
rinforzi in corrispondenza del metatarso della tibia e del
malleolo
- vestiario alta visibilità
- elmetto di sicurezza
- imbracatura di sicurezza
- scarponi o stivali protettivi con suola antiscivolo,
intersuola antiperforazione e puntale in acciaio nonché
rinforzi in corrispondenza del metatarso della tibia e del
malleolo
- vestiario alta visibilità
FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DEL CANTIERE
(Art. 91. comma 1, lett.b, D.Lgs 81/2008)
A.2
Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’opera
Progetto:
Interventi di protezione idraulica della aerostazione di Marina di Campo - Costruzione di due ponti sul fosso della Pila, realizzazione di opere di
raccordo con la viabilità provinciale esistente, consolidamento degli argini del fosso della Pila, allargamento del fosso di drenaggio al piede dell'argine de-stro del
fosso Galea, demolizione di passerella pedonale intermedia – Comune di Campo nell’Elba.
PARTE A:
MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Compartimenti
dell’opera con
indicazione dei corpi di
mestiere interessati
1
Indispensabile
sì
no
2
3
Cadenza
Ditta
incaricata
Rischi potenziali
Attrezzature di sicurezza in esercizio
4
5
6
7
- Rifacimento
completo o parziale
delle superfici asfaltate
NO
Controllo annuale
- ferite alla testa
- lesioni agli arti
- caduta per scivolamento
- investimento da veicoli in
circolazione
- proiezioni di pietre dagli
automezzi
- elmetto di sicurezza
- imbracatura di sicurezza
- scarponi o stivali protettivi con suola
antiscivolo, intersuola antiperforazione e
puntale in acciaio nonché rinforzi in
corrispondenza del metatarso della tibia
e del malleolo
- vestiario alta visibilità
- Rifacimento dei
cordoli
NO
Controllo annuale
- ferite alla testa
- lesioni agli arti
- caduta per scivolamento
- investimento da veicoli in
circolazione
- proiezioni di pietre dagli
automezzi
- elmetto di sicurezza
- imbracatura di sicurezza
- scarponi o stivali protettivi con suola
antiscivolo, intersuola antiperforazione e
puntale in acciaio nonché rinforzi in
corrispondenza del metatarso della tibia
e del malleolo
- vestiario alta visibilità
- Rifacimento delle
opere in cemento
armato
NO
Controllo annuale
- ferite alla testa
- lesioni agli arti
- caduta per scivolamento
- investimento da veicoli in
circolazione
- proiezioni di pietre dagli
automezzi
- elmetto di sicurezza
- imbracatura di sicurezza
- scarponi o stivali protettivi con suola
antiscivolo, intersuola antiperforazione e
puntale in acciaio nonché rinforzi in
corrispondenza del metatarso della tibia
e del malleolo
- vestiario alta visibilità
- Pulizia dell’alveo
NO
Controllo annuale
- ferite alla testa
- elmetto di sicurezza
- lesioni agli arti
- imbracatura di sicurezza
- caduta per scivolamento
- scarponi o stivali protettivi con suola
- investimento da veicoli in antiscivolo, intersuola antiperforazione e
circolazione
puntale in acciaio nonché rinforzi in
Dispositivi ausiliari in
locazione
Osservazioni
8
9
- proiezioni di pietre dagli corrispondenza del metatarso della tibia
automezzi
e del malleolo
- vestiario alta visibilità
- revisione scogliere
SI
annuale
- ferite alla testa e agli arti
- caduta per scivolamento
- annegamento
- imbracatura di sicurezza
- elmetto di sicurezza
- stivali protettivi con suola antiscivolo,
intersuola anti-perforazione e puntale in
acciaio
nonché
rinforzi
in
corrispondenza del metatarso della tibia
e del malleolo
- imbracatura di sicurezza
- lesioni agli arti
- caduta per scivolamento
- annegamento
- elmetto di sicurezza
- imbracatura di sicurezza
- stivali protettivi con suola antiscivolo,
intersuola antiperforazione e puntale in
acciaio
nonché
rinforzi
in
corrispondenza del metatarso della tibia
e del malleolo
fognature e fossi influenti nel corso d’acqua
- controllo efflusso
NO
annuale
FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DEL CANTIERE
(Art. 91. comma 1, lett.b, D.Lgs 81/2008)
B.2
Dati relativi agli equipaggiamenti in dotazione all’opera
Progetto:
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raccordo con la viabilità provinciale esistente, consolidamento degli argini del fosso della Pila, allargamento del fosso di drenaggio al piede dell'argine de-stro del
fosso Galea, demolizione di passerella pedonale intermedia – Comune di Campo nell’Elba.
Documentazione per
1
Disponibile
sì
no
2
3
N. del progetto
e/o di repertorio
Posa (sito)
Osservazioni
4
5
6
1. Attrezzature ed impianti in esercizio sul terreno del committente
(schemi delle dotazioni)
NO
a - gas
b - acqua potabile
c - fognature
d - drenaggi
e - corrente elettrica ad alta tensione
f - telecomunicazioni
NO
NO
NO
NO
NO
2. Vie di circolazione
SI
Cartografia I.G.M.
SI
c.s.
a – struttura portante
SI
b – progetto esecutivo
c – particolari costruttivi
d – relazione tecnica - strutturale
SI
Progetto ing. Barsotti Paolo
Studio Ingeo - Lucca
c.s.
Ufficio Tecnico Comune di
Campo nell’Elba (LI)
c.s.
SI
c.s.
c.s.
SI
c.s.
c.s.
a – strade
b – vie d’acqua
3. Singoli interventi in progetto
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REL 09 - Fascicolo Informativo