n.4-
Dicembre 2015
Trimestrale - Anno XLIV
POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in A.P. 70% - CN Piacenza
8 Dicembre 2015
Papa Francesco apre la Porta Santa
per il Giubileo della Misericordia
Pontedell’Olio: la Comunità accoglie
“Don Mauro.. un incontro, un volto, una parola”.
Dopo un'estate afosa, ecco un settembre di cambiamenti, voluti e
inaspettati. Don Mauro fa il suo ingresso a Ponte dell'Olio per lavorare insieme a Don Giuseppe e far ritrovare una via alla comunità
di Ponte dell'Olio.
Un grazie a Don Gigi che ci ha condotto negli ultimi anni e un grande augurio di buon mandato va a Don Mauro, che dopo esperienze
diverse, dalla SS.Trinità a Piacenza al lavoro in missione passando
per gli anni di insegnamento all'Università Cattolica arriva nella
nostra comunità pronto a dare il suo contributo e a mettersi di nuovo in gioco in questa nuova avventura.
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il nuovo parroco don Mauro Bianchi
Per ricordare questa giornata d'ingresso e di festa pubblichiamo il saluto che la comunità ha rivolto a Don Mauro
alla fine della celebrazione, dopo il conferimento dell'incarico da parte del nostro vescovo Gianni Ambrosio.
Grazie di cuore a tutti per la vostra presenza, grazie a Mons.
Ambrosio e ai parroci quì presenti, grazie a tutti voi che avete
voluto esserci per salutare un arrivo, atteso e aspettato.
Oggi più che un inizio a molti di noi può sembrare un traguardo, una tappa di un'estate afosa, turbolenta, di silenzi
chiesti, che invece silenzi non sono stati perchè siamo curiosi
di natura e chissà quando conosceremo l'arma della discrezione, nessuno escluso.
C'è anche una componente di amore nella nostra curiosità,
un amore che tutto sommato ci ha aiutato a tenerci vivi in queste settimane, a dire "Io ci sono",
a parlare della nostra parrocchia con quell'orgoglio con cui si difende la propria famiglia davanti
a una provocazione. Abbiamo cercato di non far
sentire Don Giuseppe troppo solo, abbiamo aperto
le porte di quel portone per far passare l'acqua ma
tenendo i cardini ben stretti.
Questo spero aiuterà Don Mauro, che non troverà una parrocchia scarica ma speriamo pronta a
tramutare il disorientamento per la partenza di
Don Gigi da cui tanto abbiamo ricevuto in nuova
forza e tempo da dedicare alle vite degli altri. Di
lavoro non manca questa parrocchia, dal catechismo al sostegno agli anziani, dalla comunità dove la parrocchia ha sempre avuto un ruolo importante
alle tappe della religiosità, dall'impegno della caritas al lavoro insieme al vicariato della val Nure. E forse è
proprio questo che non ci ha fatto scoraggiare, la testa era impegnata, il corpo anche...
Dobbiamo anche dirti che erediti un lavoro importante, fatto nei mandati precedenti, da chi ti ha preceduto.
Caratteri diversi, professionalità che si colmavano a vicenda ci hanno cresciuto come una comunità aperta,
moderna, piccola ma preziosa come uno scrigno. Tu ci porti, come abbiamo sentito dire, l'esperienza di parrocchie grandi, il lavoro in una missione dove si impara la vera carità e l'apprezzare il poco e l'essenziale. Ma
questo è solo quello che abbiamo letto...il tutto arriverà da domani in poi...
Caro Don Mauro, impareremo a camminare a fianco a te e a Don Giuseppe, studiando il vostro passo, il vostro
andare sui sentieri come una guida traccia la via per chi sta arrivando dietro. Ci affideremo ai vostri consigli
sperando a volte di potere a nostra volta portarvi qualcosa di nostro, per lasciare un segno nella vostra vita.
Un pensiero importante va ai ragazzi, educatori...loro sono stati l'esempio più bello da seguire. Hanno saputo
accompagnare Don Giuseppe nelle sfide estive, hanno realizzato forse uno dei miglior campeggi degli ultimi
anni e proprio qualche sera fa hanno fatto capire a chiare lettere a Don Giuseppe, al vicario Don Giuseppe
Illica che ha partecipato al consiglio pastorale e a tutti noi che, pur affranti da quello successo, erano pronti e
se possibile di considerarli sempre, sia dove ci possa essere del lavoro da fare, ma anche esperienze da vivere.
Spero che troverai in loro un gruppo su cui contare. Il nostro augurio a te a Giuseppe vorremmo farlo attraSamuele
verso una poesia, che sia oggi l'inizio di un percorso fruttuoso.
"Remano due una barca,
l'uno conosce le stelle,
l'altro conosce le tempeste,
guiderà l'uno
attraverso le stelle,
guiderà l'altro
attraverso le tempeste,
e alla fine
proprio alla fine
il mare nel ricordo sarà blu"
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Editoriale
Il Giubileo della Misericordia
è per ciascuno di noi
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro, scrive Luca nel suo Vangelo (Lc 6,36).
Sulle porte delle nostre chiese sono appesi lunghi manifesti con la figura stilizzata di un uomo
che si carica sulle spalle un altro uomo, immagine del racconto di Luca, che conosciamo come
parabola del buon samaritano (Lc 10, 29-37). In
basso al manifesto leggiamo la scritta: Misericordiosi come il Padre. In chiesa, nelle riunioni, negli incontri di catechesi risuona spesso la parola
misericordia.
Perché tutto questo? Perché intendiamo accogliere l’invito che Papa Francesco ha lanciato a
tutti coloro che intendono seguire Gesù nella
vita concreta e a tutti coloro che intendono coltivare l’umanità di ogni uomo e ogni donna. Il Papa ha infatti annunziato il Giubileo della Misericordia per
l’anno 2015-2016, che sarà aperto l’8 dicembre di quest’anno, solennità di Maria Immacolata. Questa volta il
Papa, per la prima volta nella storia dei Giubilei, prima di aprire la Porta santa in Vaticano, l’ha aperta nella
cattedrale di Bangui, capitale della martoriata Repubblica Centrafricana, durante il viaggio apostolico in quel
Paese, fortemente voluto, nonostante i seri pericoli per la sicurezza. E il Signore ha reso possibile questo audace ed evangelico progetto del suo servo Francesco.
Perché l’apertura proprio in questa data? Scrive il Papa:
Questa festa liturgica indica il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra storia. Dopo il peccato di
Adamo e Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Maria santa e immacolata nell’amore, perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo. Dinanzi alla gravità
del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono.
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Perché oggi un Giubileo della Misericordia? Risponde Papa Francesco:
Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più
fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo della distrazione, ma, al contrario, per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale...E’ per questo che l’Anno
Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo
intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati e anche senza speranza di essere
perdonati e di sentirsi amati dal Padre...Un Anno in cui essere toccati dal Signore Gesù e trasformati dalla sua
misericordia, per diventare noi pure testimoni di misericordia.
Proviamo a riflettere un momento: la nostra vita di tutti i giorni ci guadagna o ci perde se offriamo o riceviamo
relazioni improntate a misericordia? Qualcuno dirà: abbiamo ben altro a cui pensare oggi, la misericordia è
una bella parola, ma le urgenze sono altre. Proprio tenendo presente queste urgenze, il Papa dichiarava nel
suo recente viaggio apostolico in alcuni Paesi dell’America Latina:
Le cose non stanno andando bene in un mondo dove ci sono tanti contadini senza terra; le cose non stanno
andando bene quando esplodono molte guerre insensate e la violenza fratricida aumenta nei nostri quartieri;
le cose non stanno andando bene quando il suolo, l’acqua, l’aria e tutti gli esseri della creazione sono sotto
costante minaccia. E allora, se riconosciamo questo, diciamolo senza timore: abbiamo bisogno e vogliamo
un cambiamento. La globalizzazione della speranza, che nasce dai popoli e cresce tra i poveri, deve sostituire
questa globalizzazione dell’esclusione e dell’indifferenza.
Di fronte alla realtà attuale, di fronte alla tante situazioni di violenza nel mondo - abbiamo ancora nella mente e nel cuore l’orrore della strage di Parigi - di
fronte anche alle violenze che avvengono nelle famiglie, Papa Francesco ci invita a volgere lo sguardo alla misericordia del Signore, perché manifesti la sua
tenerezza di Padre, perché si chini su di noi per aiutarci, perdonarci e, forti di
questa esperienza personale, siamo resi capaci di donare misericordia, perdono,
riconciliazione.
Che cosa vuol dire, concretamente, per noi, vivere la misericordia?
Per primo vuol dire prendere consapevolezza della misericordia con cui il nostro Dio ci incontra e sentire la gioia di rispondere a questo dono, donandolo a
nostra volta nelle relazioni di ogni giorno: in famiglia, sul lavoro, a scuola, sul
mercato...
Il nostro Vescovo, mons. Gianni, ha scritto a tutti noi della Diocesi di PiacenzaBobbio, una lettera pastorale per l’anno 2015-2016, che porta lo stesso titolo
dei manifesti che troviamo fuori dalle chiese: Misericordiosi come il Padre, invitandoci ad accogliere l’appello di Papa Francesco. Nella lettera del Vescovo
vengono ricordate quelle che, nella tradizione cristiana, sono indicate come le
opere di misericordia: dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati;
vestire i nudi; ospitare i forestieri; visitare i malati; liberare i prigionieri; seppellire i morti; istruire gli ignoranti; consigliare i dubbiosi; consolare gli afflitti; correggere i peccatori; perdonare chi ha offeso; sopportare
le persone che ti danno fastidio; pregare Dio per tutti.
L’invito è di fidarci del Signore che, attraverso Papa Francesco, ci offre un buon cammino per testimoniare
che siamo ancora capaci, guardando il volto di Gesù Cristo, di crescere in umanità.
Don Mauro
Tappe dell’apertura
dell’Anno giubilare della misericordia
Martedì 8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione della B.V. Maria:
Papa Francesco apre la Porta Santa a Roma
Domenica 13 dicembre ore 16:30 a partire dalla basilica di S. Antonino per la Cattedrale:
il nostro Vescovo apre la Porta del Giubileo a livello diocesano
Venerdì 1 gennaio, festa di Maria Santissima, Madre di Dio:
Santuario della B.V. della Quercia in Bettola, ore 16:
il nostro Vescovo apre la Porta del Giubileo per il vicariato della Val Nure
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Trimestrale d’informazione e attualità
Fondato nel 1971: da don Dante Concari
Direttore responsabile: don Mauro Bianchi
Collaboratori: Paolo Labati ([email protected]), don Piero Lezoli, Sabrina Mazzocchi, Loris
Caragnano, Ennio Torricella, Lucia Bolzoni Rusconi, Lorenzo Migliorini, Federico Zanelli, Michela Migliorini, Gianmarco Zanelli, Alberto Burgazzi, Michele Malvicini, Michele Anselmi, Chiara
Ratti, Elena Fogliazza, Gianmarco Ratti, Gian Carlo Anselmi, Claudia Cigalla, Manuela Gentissi.
Per le fotografie: Foto Cavanna, Oreste Grana, Filippo Mulazzi, Foto Gaudenzi, Foto Stefano
Maggi - “Il colore del Sole”.
Proprietario: Parrocchia San Giacomo - Pontedell’Olio - Via Veneto,7
Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 714 del 03.04.2014
Redazione, amministrazione e pubblicità: Pontedell’Olio - c/o Parrocchia Tel. 0523 875328
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Le collaborazioni sono sempre gradite. Articoli, suggerimenti, notizie, lettere possono essere inviate a: - fax 0523 871610 - E-mail: [email protected]
Testi e fotografie non si restituiscono se non dietro espressa richiesta.
Gli Alpini
di Pontedell’Olio
augurano a tutti
un felice Natale
e un sereno
anno 2016
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Sezione di Vigolzone
Augura a tutti Buon Natale e un Felice Anno Nuovo
ricco di salute, serenità e pace
Celebrazioni religiose
periodo natalizio
21 dicembre:
- Vigolzone, Celebrazione penitenziale (ore 21)
22 dicembre:
- Pontedell’Olio - San Giacomo Ore 9,30: Messa con possibilità di confessioni
23 dicembre:
- Pontedell’Olio, Celebrazione penitenziale (ore 21)
24 dicembre:
-
Riva (ore 22)
Vigolzone, Messa di Mezzanotte (ore 23)
Villò (ore 23)
Bicchignano, Torrano, Camiano (ore 23)
Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 24)
25 dicembre - Natale
26 dicembre – Santo Stefano
-
Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10)
Riva – Balderacchi (ore 9)
Vigolzone (ore 8,30 – 11,15)
Torrano (ore 9,30)
Villò (ore 10)
Pontedell’Olio - San Rocco (ore 18)
Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10-18)
Folignano (ore 9)
Ricovero Balderacchi (ore 9)
Castione (ore 9,30)
Torrano (ore 9,30)
Biana (ore 10,30)
Villò (ore 10)
Carmiano (ore 10,30)
Riva - Veano (ore 11)
Cassano (ore 11,15)
Vigolzone (ore 8,30 – 11,15)
Albarola (ore 9,30)
Montesanto (ore 15)
31 dicembre
- Ponte dell’Olio – San Rocco:
Messa e canto del Te Deum (ore 18)
- Vigolzone (ore 17,00: Messa e canto Te Deum)
- Villò (ore 18,30: Messa del Ringraziamento)
1° Gennaio 2014
Epifania – 6 gennaio 2014
-
-
Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10-18)
Ricovero Balderacchi (ore 9)
Folignano (ore 9)
Torrano (ore 9,30)
Villò (ore 10)
Riva (ore 11)
Vigolzone (ore 8,30 – 11,15)
Riva - Madonna della Neve (ore 7,30)
Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10-18)
Ricovero Balderacchi (ore 9)
Folignano (ore 9)
Torrano (ore 9,30)
Riva (ore 11)
Vigolzone (ore 8,30 – 11,15)
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Approfondimenti
Avvento-Natale:
incontro con il Dio di misericordia e di tenerezza
S
iamo nel tempo di Avvento-Natale, un tempo in cui tutti invitati ad entrare, vincendo la tentazione che può
far pensare: un altro Avvento! Ma so già cos'è, l'ho già sentito tante volte, cosa posso aspettarmi di nuovo?
E proprio qui sta la caratteristica di questo tempo: la novità di Dio per noi. Noi siamo abituati a misurare il
tempo sulla base delle cose con cui riempirlo, ma il nostro Dio ci vuole aiutare ad intendere il tempo come
occasione riuscita o mancata per l'incontro con Lui. Per questo ci offre anche quest'anno l'Avvento e ci dice:
se ci pensi bene, forse l'Avvento scorso l'hai vissuto in modo distratto, sei rimasto fuori, ma io, che sono il tuo
Dio e ti voglio bene, te lo propongo ancora, non per ripetere il passato, ma per offrirti una nuova opportunità.
Fidati di me e della Chiesa che, in mio nome, ti rivolge l'invito.
In questo Avvento e poi Natale, la nostra Chiesa ci vuole aiutare a riscoprire un tratto caratteristico del Dio
che Gesù Cristo, il Figlio, ci ha mostrato: il volto della misericordia del Padre, che si prende cura dei suoi figli
e figlie, vuole offrire a tutti un amore che ha i tratti della tenerezza. Per questo, mentre fuori dalla chiesa è
appeso il manifesto della misericordia del Padre, dentro la chiesa incontriamo l'icona, cioè una pittura della
tradizione orientale, che raffigura Maria con in braccio il bambino Gesù, la Madonna della tenerezza. Questa
immagine ci rimanda al Dio della tenerezza. Questo autentico volto di Dio fa a tutti un gran bene, pensando
ai terribili fatti di sangue e di morte che sono accaduti di recente. Di fronte alla barbarie di alcuni uomini
e donne, che hanno rinnegato la loro umanità, il tempo che iniziamo a vivere ci fa presente un Dio umile,
un Dio "svuotato", come si esprime Papa Francesco, invitandoci a guardare il volto di Cristo. E aggiungeva:
"Guardando il suo volto che cosa vediamo? Innanzitutto il volto di un Dio svuotato, di un Dio che ha assunto
la condizione di servo, umiliato e obbediente fino alla morte...E quel volto ci guarda. Dio diventa sempre più
grande di se stesso abbassandosi. Se non ci abbassiamo non potremo vedere il suo volto".
Misericordia e tenerezza sono il medesimo volto di Dio e, uniti a Lui, possiamo essere resi capaci di vivere
anche noi, negli incontri in famiglia, al lavoro, a scuola, con le persone, relazioni che recano il segno della
misericordia e della tenerezza. Quando ci prendiamo cura di una persona con pazienza, con affetto, senza
giudizio, superando tante barriere invisibili che separano, allora possiamo dire che stiamo facendo una esperienza di misericordia e di tenerezza.
In questo tempo di tante violenze, con tante persone pessimiste, il nostro Dio ci lancia la sfida della tenerezza, non possiamo perderla!
Auguri di buon cammino
di Avvento-Natale
Unità pastorale Ponte dell’Olio-Vigolzone
Pellegrinaggio diocesano a Roma
7-9 marzo 2016
Giubileo della Misericordia
Quota partecipazione € 260,00 circa
Caparra € 80,00
Programma dettagliato nelle parrocchie
Iscrizioni al più presto
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Luca, il Vangelo della gioia e della misericordia
C
on la prima domenica di Avvento, vale a dire il 29 novembre scorso, siamo entrati nel nuovo anno della Chiesa,
l’anno liturgico, che terminerà con l’Avvento del prossimo anno. Il Vangelo che verrà proclamato alle domeniche
sarà quello di Luca, mentre nell’anno appena passato era quello di Marco.
Sappiamo che tutti e quattro i Vangeli ci presentano Gesù Cristo, il Figlio di Dio venuto a condividere la nostra storia.
Nessun Vangelo è più importante di un altro, ognuno, accanto alla maggioranza dei gesti e della parole di Gesù che ha
in comune con gli altri, ha anche alcune caratteristiche proprie.
Quali sono le principali caratteristiche del Vangelo di Luca che non incontriamo negli altri tre?
Un primo tratto originale è l’insistenza con cui viene sottolineata la misericordia di Dio, manifestata dal Figlio Gesù.
Possiamo pensare che, anche per questo, Papa Francesco ha indetto il Giubileo della Misericordia proprio nell’anno in
cui viene proclamato il Vangelo di Luca.
Citiamo alcuni brani noti dove è messa in risalto la misericordia di Dio. Possiamo ricordare il bel cantico di Maria, conosciuto con il nome latino di Magnificat (Lc 1, 46-55): Maria testimonia che la misericordia di Dio è per sempre, di
generazione in generazione.
Pensiamo alla parabola nota come il buon samaritano (Lc 10, 25-37), raccontata da Gesù in risposta alla domanda di un
dottore della legge: verso chi devo avere misericordia?
Poi le tre parabole del capitolo 15: quella della pecora perduta (Lc 15,4-7), della moneta perduta (Lc 15, 8-10), del Padre
misericordioso (Lc 15, 11-32).
In Luca è forte l’attenzione ai poveri, a coloro che non contavano al tempo di Gesù. Meditando i capitoli 1 e 2 del Vangelo, i cosiddetti Vangeli dell’infanzia di Gesù, viene sottolineata la gioia dell’annuncio della salvezza. Questa gioia è esperimentata principalmente dai poveri del popolo, dai piccoli, dagli umili. I protagonisti di questi capitoli sono ebrei che
nulla, all’apparenza, distingue dagli atri: Zaccaria ed Elisabetta, genitori di Giovanni Battista, sterili nella loro vecchiaia,
Maria e Giuseppe, l’umile serva e il falegname di Nazaret, i pastori di Betlemme, scelti per ricevere per primi l’annuncio
gioioso della nascita del Salvatore, gli anziani che vivono nel tempio.
Accompagnati da Luca, siamo invitati a rinnovare l’incontro personale con il Signore Gesù, che ci lancia l’appello: siate
misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
don Mauro
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Macelleria Burgazzi
di Burgazzi Marco
Via Vittorio Veneto, 196 29028 Pontedell’Olio
Tel e Fax. 0523 877774
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Dio della Tenerezza
U
n abbraccio reciproco, madre e figlio che si stringono l’uno nell’altro; hanno bisogno dell’amore, della
protezione e della presenza dell’altro. La madre ha bisogno della creatura che ha generato, che con amore ha cresciuto e accolto nel suo grembo; si è fatta rifugio per un figlio che a piccoli gesti e a piccoli passi
imporrà la sua presenza nelle vite delle persone che lo circondano. Il figlio ha bisogno della madre, che lo
sosterrà e lo accompagnerà, alle volte senza fare notare la sua presenza, in tutte le scelte che il figlio deciderà
di affrontare.
La tenerezza sta nella ricerca e nel sostegno l’uno dell’altro.
Il figlio si muove per abbracciare la madre con tutto se stesso, e ricerca il modo migliore per potersi stringere
sempre di più a colei che fin da subito ha sentito un amore nuovo e intenso per la nuova vita che si stava
creando. La madre lo tiene tra le braccia, e non servono parole per fargli capire che lo sta proteggendo e
accogliendo: c’è tra loro un linguaggio che solo loro possono intendere. Si può solo immaginare l’affetto che
entrambi provano, ma non quanto intenso questo possa essere.
La madre rivolgendosi a chi li osserva, sembra presentare suo figlio a chi sta loro intorno, orgogliosa di quel
nuovo nato che ha messo al mondo. Diventando madre, dal giorno stesso in cui ha saputo che una nuova vita
sarebbe nata dentro di lei, è cresciuta e maturata, ha cambiato il modo di vedere la vita. Tutto ciò che avrebbe
visto, avrebbe assunto un nuovo significato. Una madre vede non solo con i propri occhi e il proprio cuore,
ma anche attraverso lo sguardo e i sentimenti del proprio figlio.
La tenerezza sta nell’essere più dolci, più amorevoli verso gli altri e fa uscire la parte dolce e umile di ogni essere umano, rende più mansueto il carattere, anche quello più spigoloso. La tenerezza fa nascere gesti piccoli,
ma di grande valore affettivo: una carezza, un abbraccio, un bacio, uno sguardo. Tutto ciò vale più di tante
parole, pronunciate con un tono che può risultare inopportuno in determinate situazioni, parole alle volte
percepite come banali. I gesti hanno un valore immenso, sono universali, non sono mai scontati e lasciano in
chi li riceve e in chi li fa una sensazione di benessere, anche se momentaneo.
“Tornando a casa, troverete i bambini, date una
carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da
asciugare: dite una parola buona.” Le parole di
Papa Giovanni XIII, raccolgono con semplicità
tutta la tenerezza e la serenità che ogni persona
ha necessità di avere nella propria vita. I bambini hanno bisogno della carezza per essere rassicurati in quanto piccoli, per fare capire loro che
c’è chi li protegge e chi li aiuta a crescere.
Gli adulti hanno bisogno di una carezza per non
sentirsi soli. I bambini non si tirano mai indietro
di fronte alla tenerezza, gli adulti per orgoglio si
fanno vedere forti, ma poi una carezza li rassicura e parla attraverso la serenità dello sguardo.
Manuela Gentissi
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Domenica pomeriggio 6 dicembre, nella chiesa di S. Giacomo, si è svolta la prima rassegna di voci bianche e
giovanili, "Un crescendo di note". Hanno partecipato il Coro Tre note sopra il cielo, di Pontedell'Olio, il Coro
Clap and Jump e il Coro Free Spirit di Casaliggio, il Coro Voci bianche di S. Sisto, Piacenza.
La foto ritrae i tre cori assieme.
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Vigolzone cammina verso i 50 anni della chiesa parrocchiale
N
ell’ambito delle iniziative inerenti ai 50 anni dalla consacrazione della nuova chiesa, la comunità parrocchiale ha fissato due incontri con mons. Giuseppe Illica, vicario generale, per due momenti di formazione
spirituale che condurranno i “missionari” della parrocchia al mandato che riceveranno il 20 dicembre.
I presenti sono stati chiamati a riflettere su alcuni brani della Scrittura (Isaia 40,1-5.10-11 e il vangelo di Luca
che narra la nascita di Gesù)
Sono emerse diverse riflessioni sul senso missionario dei brani, in particolare sul compito che avranno i missionari di “aprire le strade” a chi incontreranno sul loro cammino durante il prossimo anno, soprattutto nei
confronti dei più chiusi, diffidenti, timorosi. Allo stesso modo si rende necessaria la meditazione sul percorso
che Dio sceglie per portarci alla salvezza: la salvezza non viene più dal “tempio” come per gli Ebrei, ma viene
dall’Uomo deposto in un’umile mangiatoia; Dio passa dal tempio all’Uomo. E’ tutto un percorso, un movimento che noi, decisamente più stanziali facciamo fatica a capire, mentre Maria ed i pastori, senza indugio hanno
rotto la loro stanzialità per seguire la chiamata.
Da parte sua, don Illica si è detto felice che per festeggiare il cinquantesimo di consacrazione di un tempio
non si sia fatto ricorso agli stereotipi della festa, fuochi d’artificio e banchetti, ma alla missione perché ricordare come la chiesa si costruisce significa andare alle radici proprie della chiesa stessa che si traducono
nell’annuncio del vangelo. Ha invitato i presenti ad essere missionari nel solco di Gesù che non necessariamente portava la gente in chiesa, ma andava incontro alla gente, e preoccupandosi delle sue paure perché
la missione è anche consolazione. Del resto la missione, come un cerchio abbraccia dapprima i missionari che
diventano i primi destinatari della missione stessa come lo furono Maria e i pastori.
Prendendo spunto dal libretto di qualche anno fa della diocesi “Il volto missionario delle parrocchie in un
mondo che cambia” don Illica ha poi messo in evidenza le quattro caratteristiche per essere una comunità
missionaria:
1) Una fede consapevole, viva e gioiosa accompagnata
da un sostegno vicendevole, da una preghiera vera e
non bigotta e da una celebrazione dell’Eucarestia semplice, ma sentita. Tutto ciò deve creare dei missionari
che sanno soffrire con chi è nella sofferenza senza essere i primi a lamentarsi, non essere attaccati ai soldi, ma
testimoni dell’onestà e della giustizia.
2) Una comunità che vive la fraternità: i missionari non
sono invidiosi, non cedono alla maldicenza, alla gelosia,
alla sopraffazione.
3) Essere accoglienti con tutti: coltivare in fraternità i
rapporti di paese; la gente va accolta per strada prima
ancora che in casa propria. La gente non ha bisogno di
giudizi, del resto chi sono io per giudicare?
4) Tutta la comunità deve essere missionaria perché è
missionaria in ciò che fanno i vari membri: i catechisti,
anche i più giovani sono chiamati a vivere ed annunciare il vangelo, la caritas si deve aprire a tutti indistintamente, i consigli pastorali portano nella comunità la
loro voce, il loro annuncio.
Al termine dell’incontro è stato rinnovato l’invito per
la prossima meditazione che si terrà, sempre con don
Illica, il giorno 28 dicembre.
sabrina
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Vita dalle parrocchie
C
“Io accolgo te”
on queste parole inizia la prima formula del consenso nella liturgia del matrimonio.
Questo è il cuore di ciò che sarà celebrato nel giorno delle nozze.
“Accogliersi nella coppia” significa intuire la grandezza e la bellezza straordinaria dell’altro. Significa fare
esperienza dello stesso sguardo di Dio che non si ferma alla superficie, ma sa vedere le nostre grandi potenzialità.
Accogliere significa imparare a entrare nella sfera interiore dell’altro con delicatezza e saggezza.
L’accoglienza vera apre il cuore all’altro e genera la nascita della “logica del noi”.
(+ Enrico Solmi)
VICARIATO DELLA VAL NURE UNITA’ PASTORALE DI S. GIORGIO
Casa Parrocchiale – tel. 0523.371156
Venerdì 12 febbraio 2016 ore 21
UNITA’ PASTORALE DI PODENZANO
Casa del Giovane Tel. 0523.556725 – 0523.556112
Martedì 10 novembre 2015 ore 21
UNITA’ PASTORALE DI PONTEDELL’OLIO
Casa Parrocchiale tel. 0523.875328 - cell. 338.1306291
Venerdì 8 gennaio 2016 ore 21
UNITA’ PASTORALE DI PONTENURE
Casa Parrocchiale – tel. 0523.511342
Venerdì 5 febbraio 2016 ore 21
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La Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) a Cracovia (Polonia):
una grande opportunità per i giovani dei gruppi parrocchiali
N
ella città polacca di Cracovia avrà luogo, dal 25 al 31 luglio 2016, la Giornata Mondiale della Gioventù.
Si tratta di un grande incontro di giovani di tutto il mondo, guidati dal desiderio di riconoscersi in Gesù
Cristo, sotto la guida di Papa Francesco.
Chi può partecipare
Tutti i giovani dai 16 ai 35 anni (tutti i nati entro il 31 dicembre 2000). I minorenni dovranno avere un’autorizzazione firmata dai genitori e un tutor maggiorenne di riferimento.
I cittadini dell’Unione Europea dovranno avere la carta d’identità valida e la tessera sanitaria.
Cosa si fa alla GMG
Si fa amicizia con altri giovani, si partecipa a liturgie, catechesi, incontri con comunità religiose, si va a concerti
e spettacoli. La settimana culmina nella veglia e nella messa conclusiva, presieduta da Papa Francesco. La notte tra il 30 e il 31 luglio, dopo la celebrazione della veglia, presieduta dal Papa, i partecipanti pernotteranno
all’aria aperta. Tutti dovranno portare sacco a pelo e materassino.
Quanto costa
Il costo massimo sarà di euro 560,00, comprensivo di trasporto bus andata e ritorno, pacchetto CEI Cracovia
che comprende alloggio con prima colazione, vitto (pranzo-cena), assicurazione, trasporto pubblico nell’area
della GMG, kit del pellegrino e gadget. Termine per l’iscrizione: 26 febbraio 2016, con versamento di una
caparra pari a euro 250,00.
Unità pastorale di Pontedell’Olio - Vigolzone
Incontri per le coppie che si sentono chiamate al matrimonio cristiano
Primo incontro venerdì 8 gennaio 2016 ore 21 nella parrocchia di Pontedell'Olio
Nella pagina a fianco il calendario degli incontri nelle altre Unità Pastorali
N
el prossimo gennaio inizieranno, nella nostra Unità pastorale, gli incontri per le coppie che intendono
celebrare il sacramento del matrimonio. La Chiesa offre questa iniziativa pastorale per un dovere di responsabilità verso le persone, ben consapevole che il contesto culturale in cui viviamo è sfavorevole ad un
impegno a lunga durata, addirittura tutta la vita. Sui media appaiono spesso statistiche che indicano il calo dei
matrimoni, non solo religiosi, ma anche civili. Noi dobbiamo ricordare, tuttavia, anche le tantissime famiglie
che sostengono la durata, che si mantengono fedeli alla promessa fatta reciprocamente, di fronte a Dio.
Agli incontri per la preparazione al matrimonio cristiano partecipano sia fidanzati, sia coppie che da tempo
vivono insieme, che spesso hanno già anche figli. Che cosa faremo negli incontri che terremo nei locali della
parrocchia di Pontedell'Olio, a partire da venerdì 8 gennaio prossimo?
Papa Francesco, in una delle catechesi sulla famiglia, dedica la riflessione sui fidanzati e si sofferma anche
sulla preparazione al matrimonio: “Il cammino di preparazione al matrimonio va impostato avvalendosi anche della testimonianza semplice, ma intensa di coniugi cristiani. E puntando anche qui sull'essenziale: la
Bibbia, da riscoprire insieme, in maniera consapevole; la preghiera, nella sua dimensione liturgica, ma anche
in quella preghiera domestica, da vivere in famiglia, i sacramenti, la vita sacramentale, la confessione,... in
cui il Signore viene a dimorare nei fidanzati e li prepara ad accogliersi veramente l'un l'altro con la grazia di
Cristo; e la fraternità con i poveri, con i bisognosi, che ci provocano alla sobrietà e alla condivisione”.
Facendo tesoro di queste indicazioni e vivendo gli incontri in un clima di semplicità, di apertura, di dialogo
siamo convinti che faremo cose belle, di cui essere tutti contenti.
don Mauro, Stefano, Valentina
15
N
16
Vigolzone, 50 anni della nostra chiesa:
una sosta attiva per guardare al futuro
ell’ottobre del 1966, alla presenza
del vescovo Mons. Umberto Malchiodi e del Card Mario Nasalli Rocca,
veniva consacrata la nostra chiesa. Sono
passati 50 anni e ci apprestiamo a vivere
come comunità cristiana questo anno un
po’ speciale che inizierà con la celebrazione eucaristica, il 20 dicembre prossimo, presieduta da Mons. Giuseppe Illica, vicario generale della nostra diocesi.
Non vuole essere un anno di ricordi e
di celebrazioni che guardano al passato,
anzi! La storia della nostra comunità e le
iniziative che verranno organizzate in tal
senso, devono servire a renderci più consapevoli del grande dono di essere comunità cristiana e della responsabilità che
abbiamo di fronte alle generazioni future. E’ senz’altro un anno profondamente
legato all’Anno Santo della misericordia,
con tutto quello che questo comporta: il
fatto stesso che la nostra chiesa sia stata
consacrata l’anno dopo la chiusura del
Concilio vaticano II e che questo Anno
Santo sia stato indetto l’8 dicembre, a 50
anni dalla chiusura del Concilio stesso,
mette in risalto lo stile ecclesiale che questo momento deve avere.
E’ un modo per esprimere
la gratitudine a coloro, vivi
e defunti, sacerdoti e singoli credenti che in questi
50 anni hanno contribuito a far crescere la nostra
comunità, non solo con la
struttura della nostra chiesa e della canonica, ma
soprattutto verso chi in un
modo o in un altro ha lavorato con impegno per far
crescere la comunità dei
credenti in uno stile di comunione e di missionarietà:
è questo il primo compito
di una comunità cristiana.
Dice Pietro allo storpio in
Atti 3: “non ho né oro né
argento, quello che ho te lo
do; nel nome di Cristo alzati e cammina”. Il Vangelo
come dono grande per noi
e per l’umanità che incontriamo. Proprio per questo
vorremmo che quest’anno fosse un anno
di crescita in questa dimensione di comunione e di apertura verso tutti. Dentro
il cammino normale della nostra comunità saranno proposte alcune iniziative
concrete tra cui un concorso di foto, poesia, prosa e disegno sul tema: “la mia
chiesa ha cinquant’anni” riservato ai ragazzi della scuola primaria di primo e secondo grado di Vigolzone. Inoltre verrà
organizzata una mostra di carattere storico sui cinquant’anni della nostra chiesa
e sulla storia della chiesa di Vigolzone
in generale. Ma la cosa più importante
e impegnativa è vivere come comunità
cristiana una dimensione di ascolto e dialogo con tutti per essere sempre di più
quella chiesa in uscita di cui parla costantemente papa Francesco: siamo chiamati
ad accoglierci a vicenda, sia chi visita sia
chi accoglie; sia credenti che non credenti. Nell’incontro fraterno si possono
creare quelle relazioni che favoriscono
uno stile di dialogo e di apertura positivi
per tutti. L’idea è quella di un impegno
di tutti coloro che a vario titolo operano
dentro la comunità cristiana: rendersi disponibili a visitare le famiglie, precedentemente avvertite, per uno
scambio di ascolto, dialogo
circa la vita della comunità.
L’accogliersi a vicenda sarà
un esperienza positiva per
tutti. In questa prospettiva
il 20 dicembre nella messa
inaugurale di questo anno
speciale verrà conferito il
mandato a tutti coloro che
si renderanno disponibile a
fare ciò: catechisti, membri
del consiglio pastorale, ministri della Comunione, animatori della Caritas ecc. Con
l’augurio che quest’anno sia
davvero di crescita per tutti,
approfitto dell’occasione per
augurare un Buon Natale e
un Buon anno nuovo a tutti, nello stile dell’Anno Santo
della misericordia che ci accompagna tutti.
Don Piero Lezoli
Pellegrinaggio al Santuario di Monte Berico
V
igolzone
- Anche quest’anno, come è ormai tradizione, un numeroso gruppo di fedeli di Vigolzone
e Villò accompagnato da Don Piero e dall’instancabile Giovanna ha partecipato al pellegrinaggio settembrino: destinazione Vicenza Santuario di Monte Berico.
Appena arrivati, abbiamo potuto ammirare dal piazzale del Santuario un paesaggio meraviglioso arrivando a
scorgere la cittadina di Asiago e il Monte Grappa.
Le origini del Santuario di Monte Berico sono legate alle due apparizioni della Madonna a Vincenza Pasini,
una donna che portava cibo al marito che lavorava sul colle: la prima del 7 marzo del 1426, la seconda del 1
agosto 1428. La Madonna prometteva la fine della peste e chiedeva che in quel luogo le fosse dedicata una
chiesa.
La Basilica-Santuario è ora costituita dall’insieme di due chiese: una di stile gotico, completata nella seconda
metà del 1400 e l’altra di stile barocco, terminata nel 1700. Sopra l’altare maggiore c’è la veneratissima immagine della Madonna: una statua policroma scolpita nel marmo nel 1430. Dalla Città di Vicenza si può accedere al Monte Berico attraverso una teoria di portici, costruiti nella seconda metà del 1700 e formati da 150
arcate, quanti sono i grani del ‘vecchio’ Rosario: ogni dieci arcate si incontra una Cappella nella quale sono
dipinti i singoli Misteri. In mattinata don Piero ha concelebrato la messa nella quale veniva festeggiato il 50°
anniversario di nozze di una coppia accompagnata da tutta la famiglia. Tutti insieme abbiamo pregato per la
popolazione alluvionata e per le vittime dello straripamento del Nure.
Il pranzo a base di piatti tipici vicentini nel ristorante vicino alla chiesa è stato particolarmente allegro in quanto venivano venduti i tanti liquori del posto, tra cui l’Amaro Monte Berico. Tra un amaro e l’altro si decide di
dividerci in due gruppi: il primo si dirige verso il parco del Palladio, il secondo scende a piedi sotto i portici
ed arriva a Vicenza presso il Duomo, stupenda cattedrale dedicata a Santa Maria Annunciata: un organista
del Vaticano sta facendo le prove per il concerto della sera; tutti ascoltano rapiti. Si prosegue per il centro
storico fra bancarelle di fiori e di sapori: impossibile non fare una sosta per poi proseguire verso la chiesa di
san Michele anch’essa del 1200.
La giornata volge al termine …risaliamo sul pullman e fra una preghiera, un canto e tante barzellette ed aneddoti che ci fanno fare grasse risate iniziamo a progettare la meta e l’itinerario della prossima gita parrocchiale.
Arrivati a Vigolzone stanchi, ma felici abbiamo scoperto che queste giornate insieme sono utili perché rinsaldano i rapporti personali e creano Comunità.
Margherita Poggioli e Francesca Sartori
17
di Consani Silvia
Via Vittorio Veneto - Pontedell’Olio (PC)
Via Roma - Vigolzone
Via Battisti - Carpaneto
Tel. 3342322521
Auguri a tutti di Buon Natale e Felice Anno Nuovo
La Frutteria
di Cigalla Antonio
Via Genova, 11 - Ponte dell’Olio
0523.876157
Augura Buon Natale
e Felice Anno Nuovo
18
19
Carrozzeria F.lli Trioli
Via C. Conti, 2
Folignano di Pontedell’Olio
Tel. 0523 877386
A tutti
Buone Feste
La Pro Loco di Vigolzone augura
Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti i sostenitori
Ortofrutta
Belloni
via Vittorio Veneto, 61
Pontedell’Olio
Augura a tutti
Buone Feste
e un sereno
Anno Nuovo
20
Pontedell’Olio: i remigini del 1976
In foto gli alunni delle due sezioni “A” e “B”
Tutti i nati nel 1970 si sono ritrovati sabato 14 novembre per un momento di festa assieme....e ci chiedono
di pubblicare la loro foto del primo anno di scuola per ricordare gli indimenticabili Maestri Mariuccia Remondini, scomparsa quest’anno e Giovanni Trioli.
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Pontedell’Olio - Via Vittorio Veneto, 139 - Tel. 0523 877124
In foto gli “artisti” che si sono esibiti a Villò.
22
Notizie da Villò
Natale in prima pagina!!
Q
uesto è il titolo della nuovissima Recita di Natale che si terrà Sabato 19 Dicembre alle ore 21 presso il
Salone Parrocchiale di Villò. Ancora una volta in scena attori piccoli e un po’ più grandi, alle prese con
la preparazione frenetica dell’arrivo di Gesù! Ma andrà tutto per il meglio? Che cosa combineranno gli angeli?
E il Padreterno che cosa dirà ? Venite a scoprirlo e a passare una bella serata in compagnia.
I bambini e tutti noi vi aspettiamo numerosi!!
Beatrice
Cantare per …. BENE!!!
La musica esprime ciò che è impossibile da dire e su cui è impossibile tacere.
(Victor Hugo)
uesto il titolo della bella iniziativa che si è tenuta sabato 24 ottobre scorso nel salone parrocchiale di
Villò: un concerto di beneficenza per sostenere le popolazioni alluvionate della nostra valle. L’evento è
stato possibile grazie al coraggio e all’inventiva di Mauro Fusco e Gianni Mantovani, che hanno speso energie
e tempo per organizzare il tutto. Durante il concerto si sono esibiti diversi cantanti e cantautori, singolarmente e a coppie, dando il meglio di loro e trasmettendo a noi che ascoltavamo un messaggio importante:
è necessario esserci, non importa come e in che misura; quando qualcuno da la propria disponibilità per
qualcosa di importante è già un dono grandissimo. Perché senza le persone che quella sera con coraggio si
sono esibite, senza gli organizzatori, senza la presenza del pubblico ad ascoltare e applaudire ora non sarei
qui a raccontare tutto ciò, e sarei un po’ più povera dentro di me. Cantare per riaccendere una luce in un
momento triste, difficile e angosciante; cantare per scaldare i cuori e gli sguardi della gente, cantare perché
è bello stare insieme!! E se si sta insieme per un qualcosa di più grande credo che sia ancora più bello!! Del
resto la musica è una risorsa indispensabile, che ci salva. È stato bello per me aver partecipato al concerto,
ascoltare ed emozionarmi scoprendo che dietro ad un semplice testo si nasconde un significato potente e
unico. Credo che tutte le persone che quella sera erano presenti siano tornate a casa arricchite e consolate
dalla forza e dalla verità nell’incontrare l’altro in un contesto semplice ma essenziale. E speriamo che la bella
serata sia servita ad aiutare coloro che erano i destinatari dei proventi del concerto (ricordo che il ricavato è
stato di 500 euro), aiutarli materialmente ma soprattutto a farli sentire meno soli.
“… Dove due o tre sono riuniti nel mio nome … Io sarò con loro …..”
Q
Beatrice
Scuola Materna
I
l 13 novembre scorso è stato venduto l’asilo di Villò, non più utilizzato da circa 25 anni. Il consiglio economico ed il consiglio pastorale della Parrocchia di Villò hanno dato il loro consenso dopo che se ne era
parlato in chiesa e coinvolto i parrocchiani in alcune assemblee pubbliche.
Quando è stato costruito l’edificio in questione, i Conti Nasalli hanno donato il terreno, il Comune di Vigolzone ha costruito l’asilo con ogni aiuto possibile da parte del cardinale Mario Nasalli Rocca il quale, una volta
che l’asilo è stato costruito, ha chiesto al Comune di donarlo alla parrocchia con l’impegno perpetuo che
restasse per l’infanzia di Villò.
Nell’autorizzare la vendita dell’immobile, il Comune ha chiesto che una parte del ricavato (150000 euro ) dalla
vendita andassero alla scuola materna di Vigolzone, perchè quest’ultima svolge da tempo il servizio anche per
i bambini di Villò. La cifra concordata è stata di 32000 euro. Per questo Il Consiglio di Amministrazione della
Scuola Materna di Vigolzone, riconoscente, ringrazia la Parrocchia di Villò e l’Amministrazione comunale di
Vigolzone per il contributo ricevuto.
Nella serata del 12 dicembre, durante la tradizionale cena di s. Lucia un aula della scuola sarà dedicata, con
l’apposizione di una targa, alla memoria della Marchesa Katia Nasalli Rocca a cui il vecchio Asilo di Villò era
intitolato.
Don Piero lezoli
23
Vita dalle associazioni
.... dal Gruppo Alpini di Pontedell’Olio
di Luigi Garolfi
Raduno a Busto Arsizio -
Il 18 ottobre scorso la rappresentanza del Gruppo Alpini di Pontedel-
l’Olio ha partecipato al raduno
del 2° Raggruppamento (Lombardia ed Emilia Romagna) tenutosi
a Busto Arsizio. I presenti hanno
avuto modo di visitare in quella
città il Museo del Tessile, ricco di
testimoninanze del passato.
Nel pomeriggio gli Alpini hanno raggiunto “Volandia”, Museo
dell’Aeronautica, situato nelle
vecchie officine della “Caproni”
(nei pressi della Malpensa).
Colletta Alimentare - Sabato 28 novembre gli Alpini del gruppo pontolliese hanno contribuito alla
buona riuscita della ormai tradizionale colletta alimentare nei due supermercati aderenti all’iniziativa: Famila
e Coop.
Sono stati raccolti circa 12 quintali di derrate alimentari destinate alle mense della carità che si trovano sia a
Piacenza sia in provincia.
Un grazie sincero vada a tutte le persone che, con generosità, hanno donato per i più bisognosi.
Incontro alpino
24
- Recentemente diversi coscritti del 1940 di Tezze sul Brenta, quasi tutti alpini, sono
stati invitati da Silvano Rimondi a trascorrere una giornata nella Valnure. Con molti di loro si era già avviato
da tempo un bel rapporto di amicizia,
in quanto alcuni erano stati commilitoni di Rimondi.
Dopo la S. Messa celebrata a Carmiano da don Luigi Carini, il capogruppo
delle Penne Nere locali, Luigi Garolfi,
ha accompagnato il gruppo a visitare le
nostre fornaci.
Gli ospiti sono stati colpiti dalla buona
conservazione del complesso industriale ed hanno chiesto informazioni sulla
loro storia e sul loro utilizzo.
La visita si è conclusa all’agriturismo
A.M.A. di Vigolzone in amicizia e allegria.
“Che cosa fa l’Anspi di Pontedell’Olio?”
La domanda potrebbe sembrare provocatoria ma in realtà è un quesito che poniamo a noi stessi per cercare
di dare un significato ad un progetto che la parrocchia porta avanti per offrire alla nostra comunità un’opportunità e un servizio.
L’Anspi è un’associazione di promozione sociale che si autofinanzia ossia non grava sulle casse della Parrocchia di Ponte dell’Olio e per farlo, nel corso degli anni si è indirizzata verso quelle iniziative che danno
all’intera comunità pontolliese un aiuto concreto e la possibilità di fruire di servizi per i nostri ragazzi.
Nel corso degli anni le attività di doposcuola e grest hanno incontrato il favore di tante famiglie, distinguendosi per la validità e l’accuratezza del servizio offerto e non perdendo mai di vista la qualità ad un costo che
impatti al minimo sulle tasche delle famiglie. Queste iniziative però non generano i proventi necessari per far
fronte alle spese che quotidianamente si presentano, le bollette per i consumi di luce, gas e acqua, la manutenzione ed il rinnovamento di tutte quelle strutture ed attrezzature che permettono di organizzare le varie
attività. Inoltre abbiamo sempre più frequentemente richieste per il potenziamento di dei servizi offerta ma
le forze attive e le finanze disponibili non ci consentono oggi di fare di più. Le idee non mancano, in primis
la ferma volontà di offrire ai nostri ragazzi passatempi, forme di divertimento, luoghi di aggregazione accoglienti, sicuri, coinvolgenti, costruttivi ed educativi, ma la forza del volontariato sta nel numero di persone che
dona una parte del proprio tempo libero, del proprio “saper fare” al servizio di una comunità che ha sempre
più bisogno. Vogliamo trovare il modo di sopravvivere perché crediamo di poter offrire un aiuto prezioso e
distintivo, vogliamo coinvolgere più persone con e nel nostro entusiasmo. Serve sia aiuto finanziario che un
numero sempre maggiore di persone che siano disposte a dedicare un poco del loro tempo al nostro progetto. Il bilancio approvato dall’ Assemblea lo scorso 7 novembre chiude con un disavanzo di 700 euro a fronte
di oltre 5000 euro di spese sostenute.
Occorrerebbe ora continuare e potenziare le iniziative svolte, effettuare costantemente la manutenzione delle
strutture in uso, rifare almeno uno dei campi da calcio, supportare il gruppo di giovani che sta iniziando ad
aprire il sabato sera....ma per farlo occorrono più braccia e...più risorse ....a buon intenditor...poche parole.
Claudio, Nadia e Elena (del Direttivo Anspi )
E
proprio nella sede dell’Anspi - domenica 25 ottobre u.s. si è preparata la “polentata benefica” consumata nei locali di
Teleponte. L’iniziativa ha voluto essere un
piccolo gesto di aiuto concreto verso coloro
che sono rimasti colpiti dall’alluvione dello
scorso 14 settembre.
25
Giornata Provinciale del Ringraziamento Coldiretti
Pontedell’olio - Domenica 15 novembre 2015
ontedell’Olio tinta di giallo domenica
15 novembre per accogliere gli associati alla Coldiretti venuti da tutta la Provincia
per il loro tradizionale incontro annuale.
La Messa solenne in San Giacomo è stata concelebrata dal Vescovo Monsignor
Gianni Ambrosio, dal consigliere ecclesiastico di Coldiretti don Stefano Segalini
e da don Mauro Bianchi.
A seguire la benedizione dei mezzi agricoli
ed in piazza la Mostra degli Antichi Mestieri. Presenti trattori d’epoca e gli “Sbandieratori Città di Firenze”.
Grazie all’iniziativa sono state effettuate
nella giornata donazioni per le comunità
della Valnure colpite dall’alluvione.
P
Via Papa Giovanni XXIII, 3 - 29020 Vigolzone (PC)
Tel.: 0523 870284 - Fax: 0523 870097
[email protected]
26
Pontedell’Olio: “I Sapori del Borgo”
D
omenica 8 novembre è andata in scena
la diciassettesima edizione de "I Sapori
del Borgo", uno degli eventi che ormai identifica Ponte dell'Olio nel panorama provinciale
delle manifestazioni enogastronomiche. Buon
cibo, degustazioni, ristoranti in piazza, giochi
culinari hanno creato un percorso di sapori e
colori autunnali che non bisognava perdere.
Centinaia di persone infatti non si sono lasciate sfuggire questa ghiotta occasione e si sono
riversate per le vie del paese, tra gli stand in
borgata e i ristoranti della Val Nure in Piazza
I Maggio. Più di 50 espositori provenienti da
svariate zone d'Italia hanno arricchito il nostro
paese.
I visitatori hanno potuto assaggiare specialità piacentine e non, dalla coppa piacentina ai cerali del Pavese,
dalla mozzarella di bufala Campana ai testaroli della Lunigiana, senza dimenticare squisitezze come la focaccia di Recco, le patate di Groppallo, i dolci siciliani .. il tutto accompagnato da ottimi vini delle nostre vallate.
Miglior espositore, per il secondo anno consecutivo, è stato votato il salumificio "G.Bignami", che con i suoi
assaggi ha conquistato il cuore di parecchi votanti. Filo conduttore della giornata insieme al
cibo, è stata la musica. La Banda ha aperto la
manifestazione con l'inaugurazione e la sfilata
in borgata, hanno poi continuato dal mezzogiorno e per tutto il pomeriggio diversi gruppi
popolari che hanno trovato la cornice ideale all'interno della manifestazione. Il folk e la
musica dell'appennino ha risuonato dunque
fino a sera, tra bicchieri di vin brûlé e gutturni
superiori accompagnati da salame cotto e polenta, pisarei, caldarroste...
E' stato un trionfo culinario per celebrare l'autunno e le sue prelibatezze, un'occasione per
comprare e rifornire le provviste prima dell'inverno. Un grazie va al cielo azzurro intenso
che ha accompagnato la manifestazione per
tutta la giornata, e a tutte le persone che hanno reso possibile il grande evento con la loro
professionalità, il tempo dedicato all'allestimento e la voglia di rendersi utili.
Ora si guarda già alla diciottesima edizione,
perchè non ci si deve accontentare e come
ogni cuoco cerca di rendere perfetta la sua
ricetta, noi cercheremo di arricchire e rendere unica una manifestazione in cui crediamo
molto.
27
Ristorante - Pizzeria
Lo
Zingaro
Cucina Piacentina
Folignano di Pontedell’Olio - Via Provinciale (per Carpaneto)
Tel. 0523 877680 - Cell.328 8869098
Augura
Buone Feste
28
Momenti felici
Gaia davanti alla chiesa di Veano dove è stata battezzata un anno fa. Sono con lei don Piero e i genitori Roberta e Alberto.
Nei giorni scorsi si sono ritrovati per un allegro convivio, in un ristorante della zona, tutti gli amici
della classe 1939 di Pontedellolio e Vigolzone. Per l'occasione l'amico Gino Carini ha composto e recitato una poesia in dialetto a ricordo dei bei tempi andati.
29
Momenti felici
Alcuni coscritti della classe 1945 di Ponte dell’olio e Bettola, hanno festeggiato, in una trattoria a
Cassano i 70 anni, allietati da “Romano” con musica, canti e balli.
I quarantenni di Vigolzone
30
Nella chiesa di San Giacomo a Pontedell’Olio lo scorso 12 luglio si sono
uniti in matrimonio Claudia Cigalla
e Nicolas Beccari.
Ai neo sposi congratulazioni ed auguri dagli amici della Parrocchia e dal
“Ponte”.
(Foto Gaudenzi - Bettola)
Buon compleanno, maestra Mariuccia! Il 26 novembre scorso tutto il personale della scuola elementare di Ponte Dell’Olio, il sindaco, il parroco, i colleghi di un tempo e tanti ex alunni hanno festeggiato
i 100 anni della maestra Mariuccia Cavanna, che ha insegnato per 40 anni in quella scuola e ha
lasciato in tutti un bellissimo e grato ricordo.
31
Anche quest’anno, il terzo sabato d’ottobre, i diplomati del 1961 dell’Avviamento Professionale di Ponte dell’olio si
sono riuniti e festeggiato l’avvenimento.
Un pensiero particolare è andato anche
a quelli che ci hanno lasciato. Per l’occasione i presenti hanno donato una targa
ricordo al promotore dei raduni annuali: Piero Montanari.
Maria Alberici
per il compimento dei 90 anni
con gli auguri dai pronipoti
Chiara, Sofia e Matteo.
32
Incontro Mussulmani - Cristiani
S
abato 14 novembre, il giorno seguente alla strage di Parigi, si è svolto un incontro del gruppo cristianoislamico di Piacenza alle ore 16, presso la cascina Magnana.
Ho partecipato a questo evento per la curiosità di incontrare e conoscere il mondo musulmano del nostro
territorio e per cercare di capire come stabilire rapporti costruttivi e convergenti per azioni concrete e visibili
per la pace.
A Piacenza, come in molte altre zone del nostro Paese, già da tempo, sono stati avviati tra cristiani e mussulmani rapporti di reciproca conoscenza e collaborazione, con buoni risultati.
E’ veramente valido ed efficace tutto ciò che si costruisce “dal basso”, con rapporti personali di pace, di stima,
di concreto amore scambievole fra le comunità cristiane e tutti coloro che sono di buona volontà.
L’incontro è cominciato con una preghiera comunitaria dei mussulmani, a cui abbiamo assistito con silenzioso
rispetto, per poi continuare con la presentazione dell’attività di una cooperativa impegnata nell’accoglienza
e nell’assistenza dei profughi nell’ambito di un programma delle Nazioni Unite, che prevede l’inserimento
graduale nella società con l’insegnamento della lingua italiana, con la formazione professionale e con l’educazione al volontariato.
Successivamente siamo passati a momenti di dialogo con l’intervento di alcuni ragazzi: tra i più significativi
quelli di un afghano e di un somalo che hanno sottolineato il fatto di essere nati, non per loro scelta, in nazioni
devastate dalla violenza della guerra che ha distrutto le loro famiglie ed i loro beni, lasciandoli senza nulla e
senza la prospettiva di un futuro.
A questo punto sono intervenuto affermando che, per evitare la guerra anche da noi, si ‘custodisca’ il grande bene della pace aumentando sempre più le occasioni costruttive di ascolto, di dialogo e di conoscenza
reciproca, valorizzando gli aspetti positivi di ognuno ed affrontando le diversità e le difficoltà con sincerità e
benevolenza.
Prima di consumare la cena preparata da alcuni volontari del gruppo islamico-cristiano in collaborazione con i
ragazzi profughi, i cristiani presenti, cattolici e protestanti, hanno recitato il Padre nostro, ascoltato con rispetto
deferente dai mussulmani.
Sono convinto che bisogna evitare il più possibile l’isolamento delle comunità di persone provenienti da altre
nazioni, culture e religioni, partecipando a tutte le occasioni di incontro e di collaborazione che si presentano,
per prevenire conflitti ed incomprensioni.
La conoscenza reciproca ed il dialogo sincero ci aiutano a concretizzare la trasparenza necessaria per superare pregiudizi e reciproche avversioni adottando per esempio, nei riti e nelle liturgie, la lingua della terra di
adozione.
33
Macelleria “GANDI”
Di Tonoli Carlo
Via Roma, 100
Vigolzone (PC)
Tel 0523 870888
Augura Buone Feste
POGGIOLI srl
Via Artigiani, 13 - Loc. Cabina - 29020 Vigolzone (PC)
Tel. 0523 870539
34
Di Cordani Marco e Bessi Dante
Via Artigiani, 4 - Località Cabina  29020 Vigolzone (Pc)
Tel. 0523.879486  Fax 0523.879485  e-mail: [email protected]
Contrappunti
• “Come dice Papa Francesco”, “ci ricorda Papa
Francesco”, “l’esortazione di Papa Francesco” ….
non c’è vescovo, prete, associazione ecclesiale ….catechista, sagrestano, per tacere degli altri laici, che
non colgono ogni possibile occasione per citare il
pensiero del Papa.
Ci sta, naturalmente, vista l’intensità e la forza innovativa del suo messaggio e la sua capacità di farsi
capire da tutti.
Tutti sappiamo però bene che l’ambito in cui viene
contrastata con maggior vigore la sua azione riformatrice è proprio quello interno alla Chiesa stessa.
Che fare per evitare che sia lasciato solo o quasi e il
suo pontificato venga catalogato tra qualche anno
come una meteora che ha vanamente cercato di riportare la Chiesa all’originario spirito del Vangelo? A
me viene in mente che se le chiese locali iniziassero
a prendere posizione ufficialmente, pubblicamente
(con comportamenti conseguenti) a sostegno dell’idea di Chiesa perseguita da Jorge Bergoglio non sarebbe male. Non ho tuttavia notizia (spero sia una
mia lacuna) di Consigli presbiteriali, consigli pastorali diocesani, di unità pastorali, parrocchiali,
ecc…… che abbiano finora assunto iniziative simili.
Chi vuole provarci ? noi, per esempio ?
• Dal prossimo 1° gennaio la nostra diocesi ridisegna la mappa delle parrocchie con aggregazioni e
varo di grandi Unità pastorali. E’ una scelta imposta
dalla progressiva e inarrestabile riduzione del numero di sacerdoti.
Speriamo che l’operazione non sia troppo tardiva,
visto che da qualche decennio questa tendenza è sotto gli occhi di tutti: sfogliando l’annuncio diocesano
del clero di 20 o 30 ani fa era evidente il costante
aumento dell’età media dei preti piacentini e la mar-
cata sproporzione tra nuove ordinazioni e decessi.
C’era tutto il tempo per preparare a dovere laici cui
affidare la guida delle comunità locali anche se questo avrebbe comportato, e comporterebbe oggi, una
inevitabile, anche se parziale, cessione di sovranità
dei presbiteri: forse è per questo motivo che poco o
nulla è stato fatto. Forse ci sono ancora in giro troppi
(non tutti) preti gelosi del proprio ruolo, del proprio
ego, del proprio orto, piccolo o grande che sia.
• Quelli che per tutta la settimana affollano le trasmissioni televisive e saturano i social network, proclamandosi difensori ed interpreti più autentici dello
spirito del Natale cristiano e poi la domenica chissà dove spariscono visto che le chiese sono sempre
meno frequentate. Ecco, quelli lì, non so perché ma
mi fanno venire in mente “quelli che pensano che
Gesù Bambino sia Babbo Natale da piccolo, oh yeah”
(“Quelli che…..”, Beppe Viola – Enzo Jannacci).
• Le azioni dimostrative e i tentativi di intimidazioni
di cui qualche settimana fa sono state oggetto molte
sedi della Caritas (Piacenza inclusa), da parte di un
gruppo di neonazisti, hanno almeno un pregio: marcare distintamente il confine tra chi non immagina
– per mille ragioni – una vita possibile oltre l’ “io”
e percepisce ostile e pericoloso tutto ciò che è fuori
da sé, e chi, magari con fatica, vuole provare a vivere come un “noi”. La distinzione è rozza e semplice
ma skinhead e Caritas sono davvero paradigmatici
di due mondi ideali per i quali non riesco a trovare
una via di conciliazione.
Di pensiero. Non altrettanto di persone, perché nella
vita tutto può accadere.
Gianmarco Ratti
Il Circolo G.E.V.
augura a tutti,
marciatori e non,
un Buon Natale
ed un Anno Nuovo in movimento
35
Raffinate confezioni regalo con specialità di gastronomia, salumi, formaggi
e tutti i tradizionali sapori della festa più bella.
36
Pontedell’Olio - Via Luigi Ghizzoni, 19 - Tel. 0523 875219
Una mostra dedicata alla grande guerra
L
’Associazione Culture per lo Sviluppo Locale di Vigolzone ha allestito
quest’anno una mostra dedicata alla Grande Guerra in occasione dell’anniversario
del suo inizio.
E’ stata questa anche l’occasione per l’inaugurazione del nuovo Centro Civico, che occupa le vecchie scuole elementari e medie
in viale Castignoli.
L’argomento è stato trattato in modo locale, ma preceduto da un inquadramento più
generale del periodo storico in cui tutto è
avvenuto.
I tabelloni iniziali riportavano infatti i motivi che hanno determinato questo evento e
il Dopoguerra, cui è seguita la trattazione di
vari temi più specifici come la vita dei soldati, gli animali al fronte, la posta, le armi,
i campi di prigionia, il ruolo delle donne, le distruzioni del patrimonio artistico e i giornali di trincea, con
riguardo alla satira di guerra, sicuramente una autentica sorpresa.
Impressionanti i numeri dei caduti e dei feriti.
Rilievo è stato dato anche al ruolo di Piacenza come città militare ed ospedaliera.
Nell’affrontare la parte dedicata al paese di Vigolzone si è parlato delle varie istituzioni assistenziali sorte in
questa epoca, come l’Asilo Orfani di Guerra, e dei Caduti vigolzonesi, identificati nei ritratti ricavati dai Monumenti ai Caduti esistenti nell’intero territorio comunale, e dalle relative notizie trovate.
Importante è stata la ricerca condotta nell’archivio comunale, ricco di documenti storici quali i manifesti per
la chiamata alle armi, ma anche più intimi come le richieste di pensioni e le comunicazioni dei decessi.
Molto belle le raccolte di fotografie, scattate da alcuni soldati, e la corrispondenza di una famiglia di Carmiano, che comprende lettere e cartoline spedite dal fronte e che danno un’immagine più vicina alla guerra.
Concludevano la rassegna reperti autentici come elmetti, medaglie, pubblicazioni edite durante il periodo
bellico e documenti originali, tutto reso possibile dai prestiti effettuati da diversi collezionisti e dal Comune.
Tutto il lavoro è stato curato dal gruppo di ricerca, costituito da Liliana Cravedi, Roberta Milza, Silvia Milza,
Andrea Rossi (che ha provveduto anche all’impaginazione dei testi e dei tabelloni esplicativi), Umberto Gandi, Daniele Capitelli, Claudio Camoni, Lorenzo Ghetti e Ferruccio Pizzamiglio, con l’attento coordinamento
di Filippo Lombardi, appassionato studioso dell’argomento.
Un disegno di Domenico Somma chiude il catalogo, la cui stampa è stata curata da Paolo Provesi.
Notevole è stato il riscontro da parte del pubblico, sia nel primo giorno di apertura che in quelli successivi,
e da parte delle scuole comunali locali che hanno
organizzato le visite.
Il prossimo appuntamento sarà dedicato, nel 2016,
alla Chiesa a Vigolzone, in occasione del cinquantesimo anniversario della costruzione dell’attuale
tempio di San Mario.
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Festa dell’Albero- Vigolzone, 22 novembre 2015
E’ una tradizione consolidata a Vigolzone: a novembre il GEV, il Gruppo Escursionistico Vigolzonese,
insieme all’amministrazione comunale, festeggia la
giornata dell’Albero per dare il benvenuto ai bimbi
dell’ultimo anno, il 2014. Un modo semplice ma significativo per salutare l’ingresso nella nostra comunità.
Quest’anno il GEV ha voluto, con questa iniziativa,
celebrare altre due ricorrenze importanti: il centenario della Prima Guerra Mondiale e il 70esimo della
Guerra di Liberazione. E ha individuato un albero
come testimone della memoria storica di questi eventi.
La scelta è caduta sul sempreverde in fondo a viale Rusconi: è infatti inserito in un ideale percorso che richiama i più alti valori democratici: infatti, per chi arriva da sud, l’ingresso a Vigolzone avviene attraverso via della
Pace e prosegue con via della Libertà. Proprio da qui, spostandoci lateralmente su via Fermi, alla rotonda, che
è rappresentata proprio dall’abete, da oggi si trova l’Albero della Memoria.
All’ombra dei suoi rami, domenica 22 novembre si sono trovati genitori e bimbi, componenti del GEV e rappresentanti dell’Amministrazione comunale, oltre a tanti cittadini.
Leonardo Bacchi, presidente del Gruppo Escursionistico Vigolzonese, e il sindaco di Vigolzone Francesco
Rolleri hanno scoperto la targa dedicata all’Albero della Memoria e alla Festa dell’Albero 2015. Quindi Don
Piero Lezoli ha impartito la benedizione alla pianta. Infine, ad ogni bambino, è stato dato il benvenuto ufficiale
nella comunità con la consegna di un
attestato.
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Rubrica di cucina
Ricetta di Antonietta Spelta
Zuppa inglese al pandoro
INGREDIENTI:
-
1 Pandoro da gr.700 circa
5 Tuorli
130 gr. zucchero
50 gr. farina bianca 00 o frumina
600 gr. latte
mezza stecca di vaniglia o mezza bustina vanillina
50 gr. Cioccolato fondente in tavoletta
- circa 150 gr. di frutta secca (albicocche, noci, datteri)
- q.b. Cacao amaro o zucchero a velo
- eventualmente qualche amarena al liquore
- 1/2 Bicchiere alchermes e mezzo di vino bianco
secco
- 4 Grappolini ribes rosso
1) Sbattere i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa; unire la farina e, poco per volta,
il latte precedentemente scaldato con i semi di vaniglia, cuocere la crema mescolandola finchè si sarà
addensata, poi dividetela in 2 parti; circa 40% va lasciata bianca e il 60% unita al cioccolato spezzettato.
2) Tagliare il pandoro a fette orizzontali alte circa 1 centimetro. Ne serviranno 5 fette.
Mescolare il vino con l’alchermes.
Spezzettare circa 100 grammi di frutta secca lasciando indietro qualche pezzetto che servirà per il decoro.
Foderare una teglia col bordo apribile del diametro di circa 20/22 centimetri con un disco di carta forno,
mettere una fetta di pandoro sul fondo e spennellarla il liquore.
Prendere due fette di pandoro, tagliarle a metà e rivestire i bordi della teglia, spolverare di zucchero a velo;
versare circa metà della crema al cioccolato sulla fetta di pandoro inzuppata di liquore,mettere un’altra fetta
di pandoro, spennellarla con l’alchermes, distribuire la frutta secca spezzettata e le amarene e versare sopra la
crema bianca. Mettere un’ultima fetta di pandoro e versare la rimanente crema al cioccolato.
Mettere in frigorifero per almeno 4 ore.
Preparare la frutta brinata per decorare il dolce.
Sbattere leggermente un albume, preparare il ribes e qualche pezzetto di frutta secca e amarene, intingere la
frutta nell’albume e rigirarli nello zucchero semolato.
Togliere il bordo della teglia e far scivolare il dolce su un piatto da torta. Decorare con la frutta brinata ed
eventualmente anche con un alchechengi.
Si possono preparare delle coppette singole. In questo caso si fanno gli strati di pandoro e prima di servire si
mettono delle fette sottili di pandoro nel forno , si fanno grigliare leggermente e si inseriscono nelle coppette
verticalmente, si spolvera con cacao o zucchero a velo e si decora con frutta brinata.
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Centro Civico a Vigolzone: gli spazi sono pronti, ora bisogna pensare ai contenuti
D
omenica 11 ottobre in occasione della Fiera d’Autunno sono stati inaugurati i primi spazi pronti del Centro Civico comunale, i cui lavori di consolidamento e ristrutturazione finanziati dal bando “6000 Campanili” sono da poco terminati. Al piano terra delle ex scuole medie è stato realizzato un grande salone che può
ospitare fino a cento posti a sedere, ed è attrezzato per accogliere incontri pubblici, presentazioni, spettacoli
e concerti e all’occorrenza potrà trasformarsi anche in sala da ballo. L’allestimento e l’arredamento del salone
polivalente, affidati al vigolzonese Luigi Chinosi di Studio 120, sono stati curati con molta attenzione perché
idealmente questo luogo dovrebbe diventare il cuore del centro civico, lo spazio pubblico coperto che a Vigolzone è sempre mancato. Al primo piano dello stesso edificio,
invece, lo spazio espositivo è stato inaugurato con la tradizionale
mostra allestita dall’associazione Culture per lo Sviluppo Locale
che quest’anno era dedicata alla Grande Guerra.
Attualmente sono in fase di ultimazione anche tutti gli altri locali,
che a partire da gennaio potranno essere destinati ai diversi usi
definiti dal percorso partecipato condotto negli anni passati. Oltre
al centro prelievi, con l’anno nuovo saranno trasferiti nei nuovi
spazi attrezzati il centro educativo per i bambini delle scuole elementari e il centro di aggregazione dei ragazzi delle medie, che
oltre a due aule dedicate con tavoli e sedie potranno usufruire
di un laboratorio per le attività manuali e di una stanza da gioco. Parallelamente, al piano terra delle vecchie scuole elementari
partirà grazie al Circolo dei Lettori l’allestimento della bibliotecaludoteca-mediateca, che verosimilmente sarà attiva entro metà
del 2016. Terminati gli spazi, è tempo di riempire il Centro Civico
di contenuti. “Come avevamo spiegato durante il percorso di progettazione Vigolzone Partecipa, chiariscono gli amministratori, la
costruzione del centro civico non finisce con l’ultimazione dei lavori, ma continua all’infinito perché si tratta di un luogo che vive
grazie alla partecipazione attiva e al contributo di tutti i cittadini.
A breve approveremo in consiglio comunale il regolamento per
la gestione degli spazi che andrà a individuare le regole di funzionamento del centro civico e ad armonizzare tutte le esigenze
già manifeste e quelle che emergeranno. Al momento già diverse associazioni hanno chiesto di poter usufruire degli spazi per
organizzare attività, ma speriamo che altre arrivino nei prossimi
mesi. L’obiettivo è quello di avere il centro civico aperto tutta la
settimana e vissuto da persone di ogni età, anche provenienti da
fuori comune”.
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MARTEDI 22 DICEMBRE
ore 21.00
CORO L’OTTAVA NOTA
cantano il
partecipano
Giorgia Gazzola
E
Gianni Azzali
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Fiera d’Autunno a Vigolzone: successo baciato dal sole
I
n una bellissima e calda giornata d’autunno, la sesta edizione della Fiera organizzata da Comune, Proloco e
Comitato Commercianti non ha deluso le aspettative e ha portato a Vigolzone migliaia di visitatori. Secondo
una formula ormai consolidata, la kermesse coniuga shopping, enogastronomia e cultura con diverse iniziative che si svolgono durante tutto l’arco della giornata, alle quali quest’anno si è aggiunta la solidarietà verso le
persone e i territori duramente colpiti dall’alluvione del 14 settembre a cui sono stati devoluti il ricavato della
prima edizione della marcia “La via della Felicità” organizzata dalla G.M. Alta Valnure e i proventi degli stand
gastronomici allestiti dalla Proloco in piazza Serena.
Oltre ai consueti appuntamenti segnaliamo per questa edizione l’esilarante spettacolo di Bromos Circo con
clown, giocoleria, musica ed equilibrismo, la sfilata con abiti, accessori e acconciature dei trasgressivi anni
Settanta organizzata da Emotion Art e Aesthetic Center e la mostra dedicata a Vigolzone e la Grande Guerra,
allestita nel nuovo Centro Civico dall’associazione Culture per lo Sviluppo Locale.
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... da Vigolzone
F
esta degli Anziani - E’ dagli anni Novanta che la Caritas Parrocchiale festeggia gli anziani del
paese.
Anche quest’anno la lieta ricorrenza è iniziata con la Santa Messa celebrata dal nostro parroco don Piero Lezoli .I doni portati all’altare durante l’offertorio,appositamente predisposti dalla Caritas sono stati in seguito
distribuiti alle famiglie bisognose del paese. La festa ,che ha visto una folta partecipazione, è poi proseguita
nel salone parrocchiale dove tutti gli anziani sono stati festeggiati
Il suono della fisarmonica e le spiritose barzellette del sig. Pastorelli hanno accompagnato l’incontro conviviale a base di pizza e torte, tra le quali spiccava quella donata dal sindaco dott. Francesco Rolleri.
Si è conclusa la serata in armonia e allegria con la consueta foto di gruppo scattata dall’impareggiabile Sig.
Oreste Grana al quale vanno i più sentiti ringraziamenti da parte del gruppo Caritas.
C
aritas Parrocchiale -
La parrocchia di Vigolzone, al fine di meglio rispondere ai bisogni della
Comunità ed alle emergenze del territorio, ha avviato un gruppo Caritas animato da volontari che, dagli
anni novanta, è inserito nell’attività pastorale della Parrocchia (sotto la supervisione e la responsabilità del
Parroco) ed è collegato con la Caritas Diocesana e le altre Caritas Parrocchiali presenti sul territorio.
Il Gruppo Caritas nel corso dell’anno svolge abitualmente le seguenti attività e servizi:
• Organizza due volte l’anno iniziative aventi lo scopo di reperire fondi per il finanziamento delle proprie
attività, attraverso la raccolta, il confezionamento di torte e l’allestimento del banco vendita;
• Raccolta alimentare due volte l’anno;
• Distribuzione alimenti due volte al mese per le famiglie più bisognose e una volta al mese per quelle meno
bisognose secondo le segnalazioni pervenute dal Comune;
• Raccolta e distribuzione abbigliamento una volta al mese (o secondo le urgenze e le esigenze);
• Visita agli anziani della casa di riposo Balderacchi di Riva due volte all’anno;
• Nel periodo natalizio visita agli anziani ed agli ammalati del nostro territorio con scambio degli auguri e
distribuzione di piccoli doni;
• In autunno organizzazione della festa degli Anziani del paese nel salone parrocchiale;
• Provvede a pagamenti diversi per le bollette gas, luce, acqua, ecc. secondo le segnalazioni di necessità pervenute dal Comune;
• Provvede ai necessari adempimenti relativi a due adozioni a distanza (una con l’Associazione “L’albero della
vita” e l’altra con le Suore del Buon Pastore).
- Il giorno 20 settembre 2015 la Caritas ha contribuito alla raccolta fondi per gli alluvionati versando alla
Diocesi di Piacenza e Bobbio
Euro 1.000
- Il giorno 11 ottobre 2015 in
occasione della festa d’autunno (castagnata),la Caritas ha
donato il ricavato delle torte
agli alluvionati della Valnure
Euro 1260.00
- Durante l’ultimo Consiglio
Caritas del giorno 8 ottobre
2015 è stato deciso all’unanimità di provvedere al sostegno
di una bambina di Haiti che
vive nel quartiere più povero della città ,quale adozione a distanza, verrà versata
all’anno la somma di 312.00
Euro all’Associazione “ l’Albero della Vita”.
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Dalla scuola materna
Vigolzone - Iniziato l’anno scolastico da un mese circa, ci siamo
ritrovati per festeggiare i nostri nonni. Da alcuni anni i veri protagonisti della giornata sono i nonni, insieme ai loro nipotini; i primi si
sono cimentati nell’organizzazione di alcuni piccoli spettacoli, mentre
i bambini nelle mattine precedenti, si sono trasformati in cuochi, preparando un’ottima merenda per tutti. Il gruppo dei tre anni si è occupato delle bevande spremendo succose arance, i bambini di quattro si
sono improvvisati panettieri preparando una fragrante focaccia mentre
i cinque anni da buoni pasticceri hanno infornato gustose torte allo
yogurt. Il pomeriggio si è aperto con una poesia che i bambini hanno dedicato ai loro nonni. Diversi nonni
hanno proposto divertenti esibizioni come: il racconto animato di una giornata tipo in fattoria, un ballo di
gruppo sulle note de “l’amico è” e un’allegra filastrocca di altri tempi…Abbiamo approfittato della presenza di
un nonno compositore e cantante, chiedendogli di esibirsi in una canzone scritta appositamente per questo
evento.
Anche quest’anno i bambini di cinque anni hanno partecipato al Progetto “L’Ospedale cresce con noi” e l’8
Ottobre si sono recati a Piacenza per partecipare ai laboratori con tema “La sana alimentazione”. I bambini
sono stati coinvolti in un gioco, ad ognuno è stato assegnato un ingrediente necessario per la realizzazione
di un frullato, preparato girando simbolicamente tutti insieme in cerchio. Successivamente hanno assistito alla
preparazione del gelato, hanno scoperto il percorso fatto
dalle spighe di grano ed infine hanno assaggiato una sana
merenda fatta con i prodotti derivati dalla lavorazione del
grano (pizza e focaccia).
A metà novembre è già tempo di pensare al Natale e
di prepararsi a questa festività così speciale per tutti i
bambini e le famiglie. Così abbiamo iniziato ad imparare
canzoni e poesia a tema natalizio, dimostrando da subito
grandi doti canore.
Anche la nostra scuola deve essere pronta per l’occasione
così abbiamo preparato decorazione ed addobbi per “vestire” di nuovo pareti e corridoi. I bambini divisi per gruppi di età hanno realizzato tre diversi lavoretti: i bambini
di tre anni con l’impronta della loro mano colorata hanno
stampato sul das un divertente Babbo Natale, quelli di
quattro anni hanno colorato di rosso e incollato la pasta
formato “Ziti” realizzando una splendida stella resa luminosa dall’aggiunta di brillantini. Infine i bambini di cinque
anni dopo aver colorato un cartoncino con pastello a cera
blu, con la pasta formato “penne”.
Ora è tempo di essere tutti più buoni……vogliamo che
Santa Lucia passi anche da noi!
Ah, dimenticavamo ….
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Visita didattica per i ragazzi delle medie di Vigolzone
Sabato 19 Settembre abbiamo fatto una camminata su in collina.
Dalla scuola siamo andati a visitare il Museo della vite e del vino
presso l’Azienda Agricola “LaTosa”. Eravamo in 100 ragazzi della
Scuola Secondaria di 1°. Il sig .Ferruccio Pizzamiglio ci ha accolti presso la propria azienda e ci ha introdotti nel museo spiegandoci tutto ciò che vi e’ esposto: dagli strumenti tipici della nostra
tradizione vitivinicola per la coltivazione della vite, per la lavorazione dell’uva, per la conservazione dei pregiati prodotti, alla
pregevole
raccolta di
documenti
c o n s e r va t i
nella biblioteca. Attraverso questa
uscita
abbiamo
ripercorso la storia degli strumenti che i nostri nonni e
bisnonni utilizzavano per la raccolta delle uve, la pigiatura, ecc. Abbiamo inoltre potuto capire che per allestire
un museo occorre studio, professionalità e passione. Fu
costruito nel 1955 per conservare nel tempo la memoria
di tecniche e strumenti dall’ottocento ad oggi. Vi è inoltre
la biblioteca con settemila testi sui temi della viticoltura
ed una ricca raccolta cartografica.
Qualcuno di noi ha voluto esprime la sua opinione sulla
visita.
Ecco le loro considerazioni:
“Ho potuto osservare il grande lavoro faticoso ma soddisfacente della produzione del vino, una attività appassionante con una lunga storia alle spalle da raccontare a
gran voce” (Alessia)
“La cosa che mi è piaciuta di più è stata la macchina della
pigiatura e l’armadio dove tenevano il vino per migliorarlo. Interessanti anche le numerose cartine con tutte le
vigne.usavano strumenti molto accurati, semplici ma efficaci. Mi ha impressionato la quantità di libri.” (Riccardo)
“Interessante scoprire come i nostri nonni pigiavano e facevano la vendemmia senza nessuna macchina”
(Giacomo).
“Mi ha colpito la biblioteca. Il classico odore dei libri mi ha riempito le narici incuriosendomi ancora di più
su cosa ci potesse essere scritto. Quei libri
sono, a parer mio, la risorsa più importante
del museo perché sono le prove scritte di
come lavoravano anni e anni fa nei vigneti. Se togliessero la biblioteca, toglierebbero
una parte fondamentale del museo. Inoltre,
ammiro tanto chi li ha scritti, deve aver avuto passione e soprattutto pazienza in quello
che faceva” (Emilia)
I ragazzi delle medie
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Sulle orme delle opere di Ricchetti con Arisi
L
’affollatissima sala Panini a Palazzo Galli si è rivelata insufficiente
ad accogliere il pubblico attento di appassionati per la presentazione del libro “sulle orme delle opere di Ricchetti con Arisi” espressione
di un’autentica, disinteressata e vivificante passione per l’arte”. Credo
che non ci sia definizione migliore, per qualificare l’iniziativa editoriale, di queste parole con le quali il giornalista Pierluigi Magnaschi ha
voluto essere presente alla manifestazione pur trovandosi altrove per
impegni di lavoro.
Il libro, voluto e curato da Renato Passerini, storico ed apprezzato
collaboratore anche de “il Ponte”, è il diario di “lavoro” del concittadino Oreste Grana, anch’egli storico ma ancora in pista, collaboratore
del nostro giornaletto parrocchiale con le sue foto a documentare gli
eventi del paese e non solo. Le pagine dell’opera raccolgono e danno
sistemazione agli appunti di Oreste che annotava i suggerimenti e le
dritte di Arisi prima di intervenire sul campo a riprendere le opere di
Ricchetti, ma racconta anche i problemi e le soddisfazioni che il lavoro
comportava e, naturalmente, le opere di Rcchetti.
La collaborazione con Arisi cominciò nel 1996. A quell’epoca, Arisi
stava preparando il centenario di Ricchetti a Palazzo Gotico e potè
visionare il materiale raccolto in precedenza da alcuni membri del
gruppo Fotoamatori di Podenzano, composto dal nostro Oreste, Sante
Benedetti (che a Vigolzone è nato ed vi ha abitato per lungo tempo), Camillo Murelli. Il materiale fotografico
(diapositive per lo più), riguardava il lavoro di Ricchetti nella parrocchiale di Podenzano e commissionato
a più riprese dall’allora parroco don T. Pallaroni. Da qui comincia, per il gruppo di fotoamatori, una collaborazione con Arisi che li porterà a girare in lungo e in largo Piacenza, la sua provincia e non solo. Così, “i
tre moschettieri” come erano affettuosamente chiamati, realizzano una sorta di repertorio di gran parte delle
opere di Ricchetti documentato con le foto delle opere. Il libro rende disponibile per tutti il prezioso lavoro
durato all’incirca un anno, (1996/97) svolto dai fotografi che, con passione e impegno, hanno saputo fermare
e trasferire nei loro scatti “un’emozione, una contiguità, un’affinità creativa”. Così ancora Magnaschi e non
si può che concordare con lui sul valore di testimonianza della passione dei “tre moschettieri” per l’arte in
generale e per la fotografia in particolare, passione che conserva con religiosa pazienza e dedizione le tracce
della bellezza per tramandarle alla generazioni a venire.
Ennio Torricella
A fianco, da sinistra: Murelli, Arisi, Benedetti, Grana al tempo della collaborazione con Arisi che, con la dedica, ha dimostrato tutto
il suo apprezzamento per i collaboratori. Sopra, i tre moschettieri
oggi, con Passerini alla presentazione del libro a palazzo Galli.
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La buona notizia
S
embra ormai passato il tempo in cui lo stato si rivolgeva al gioco d’azzardo in termini “positivi”, per risolvere un problema. Dal 2016 aumentano le tasse sulle giocate e l’aumento non potrà essere trasferito sul consumatore finale. Sempre dal 2016,
vengono a scadere le licenze per queste attività e nel bando di gara si prevedono
quindicimila licenze contro le diciassettemila oggi esistenti. Duemila licenze in meno,
dunque, con una mega sforbiciata alle tabaccherie per le quali le licenze sono più
che dimezzate. Sono queste infatti assieme ai bar a diffondere, con la loro capillare
presenza, il male del gioco d’azzardo su tutto il territorio nazionale ed anche nelle
più sperdute periferie. Anzi, stando alla tendenza a spostare queste attività lontano dai
centri urbani, inevitabilmente si concentreranno nelle periferie ad
accrescere difficoltà e disagi a chi ne ha già in abbondanza.
Le informazioni sopra riportate sono tratte da un articolo di libertà
a firma di Marcello Esposito, docente di International Financial Makets all’università di Castellanza. Piacenza, nel suo piccolo, vanta in
proposito primati molto negativi. A Piacenza c’è il più alto numero
di pazienti in carico al Sert dell’intera Regione: sono 156 i casi accertati nel 2014, un numero molto elevato se si pensa che quelli del
capoluogo Bologna sono 141. Un dato purtroppo in forte aumento:
nel 2010 i pazienti erano infatti 68. Se n’è parlato sabato 27 giugno
2016 alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, teatro del convegno
organizzato da Svep “Dalla trappola del gioco d’azzardo alla rete
della solidarietà” che ha dato voce agli esperti di fama nazionale, ma
anche a baristi ed esercenti che hanno detto no alle slot ai quali è
stato consegnato un attestato di merito per una scelta di gestione che
esclude l’installazione di slot nei loro locali. Via Roma e via Taverna
hanno dato il via ai “quartieri etici”, quartieri nei quali alcuni esercizi
commerciali hanno cominciato ad esporre il marchio “slot free” ad
indicare l’assenza di macchinette mangiasoldi e non solo. L’intento
dei commercianti è quello di proporre ai consumatori una possibilità
di consumo consapevole, escludendo consapevolmente loro per primi attività economiche a rischio di ludopatie.
“Essere colpiti da un fulmine è 18 volte più facile di un 6 al SuperEnalotto” è quello che hanno stabilito gli
studenti del Respighi con il calcolo matematico delle probabilità e lo hanno pi raccontato in un video trasmesso anche da Telelibertà.
ennio torricella
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... da Vigolzone
L
’Associazione Culture per lo Sviluppo Locale promuove ogni anno una mostra dedicata alla scoperta e
conoscenza del territorio.
Quest’anno il tema affrontato è stato la Grande Guerra, mentre l’anno prossimo sarà la volta della Chiesa a
Vigolzone.
L’occasione è data dall’anniversario dei primi cinquant’anni dall’edificazione dell’attuale edificio, inaugurato
nel 1966: verranno trattati diversi temi, da quello dell’istituzione ecclesiastica a quello architettonico, che
comprenderanno tutto il territorio comunale, e quindi anche le chiese, pievi, oratori e i mistadelli, sia quelli
ancora in funzione che quelli ormai in abbandono o che hanno mutato l’originaria destinazione.
Si è quindi alla ricerca di materiale inerente all’argomento, come fotografie e documenti su processioni, cerimonie, eventi, personaggi come don Franco Molinari e sui vari edifici come la chiesa vecchia di San Giovanni
Battista.
Tutto quanto verrà raccolto sarà riprodotto e restituito subito ai proprietari.
I riferimenti sono:
Ferruccio Pizzamiglio 0523-870727
Andrea Rossi
0523-870766
1) Quando Giacomo Puccini si stabilì a Torre del Lago fu
accolto bene. Con i contadini si trovò subito in sintonia.
Gli piaceva giocare a carte, cacciare, parlare di donne, ma
di musica non parlava mai. Eppure proprio a Torre del
Lago nacquero i capolavori che lo resero famoso in tutto il
mondo. Faceva una partita a carte e magari, mentre giocava, gli veniva l’ispirazione. “Torno subito”, diceva. Correva
in casa, componeva qualche appunto e tornava a giocare.
Rimane famoso lo stratagemma che Puccini usa di notte:
poiché la moglie Elvira (gelosissima) è abituata a sentirlo
suonare fino all’alba, incarica un contadino di strimpellare
sul pianoforte al suo posto, mentre lui si allontana alla
chetichella. Una notte la moglie si accorge che “Giacomo”
sta suonando sempre lo stesso accordo. Scende e si trova davanti il contadino, mortificatissimo. Seguono scenate
furibonde.
2) La pasta ripiena era una ricetta cui Rossini non poteva
resistere, lui stesso ideò una variante: i maccheroni Rossini. Il musicista un giorno scelse una siringa d’argento, la
riempì di purè di tartufi e, con pazienza, iniettò in ciascun
maccherone questa salsa incomparabile. Poi, sistemata la
pasta in una casseruola come un bambino nella culla, i
maccheroni finirono la cottura tra vapori che stordivano.
Rossini restò là, immobile, affascinato, sorvegliando il suo
piatto preferito e ascoltando il mormorio dei cari come
se prestasse orecchio alle note armoniose della Divina
Commedia.
3) Nel 1820 Rossini compose la “Messa di Gloria”. Stendhal nel 1824 scriveva: ”Ho udito un prete gridare: ”Rossini, se tu bussi alla porta del Paradiso con questa messa,
malgrado tutti i tuoi peccati, S. Pietro non potrà fare a
meno di aprirti!”
4) “Ogni difficoltà su cui si sorvola diventa un fantasma
che turberà i nostri sonni” ( F.Chopin)
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A tutti
Buon Natale
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Vigolzone: Controllo del Vicinato
N
el 2014, in Italia, l’indice di delittuosità (rapporto tra reati per numero di abitanti) è
calato del 7,7%: 150mila delitti in meno rispetto al 2013. Omicidi -11,7%, rapine -13%,
furti -1,5%, omicidi contro le donne – 9,4%. Sono dati che fanno solo piacere e, dando per
scontato siano il frutto non solo di coincidenze fortunate, possiamo timidamente affermare, o
almeno sperare, che qualcosa comincia a funzionare.
A Piacenza in particolare anche i furti sono diminuiti, ma ci collochiamo sempre nella parte
alta della classifica e con una geografia diversa. I ladri hanno dedicato più attenzione alla provincia e un po’ meno alla città. Le ragioni di questo cambiamento non sono note, e possono
essere le più svariate. Di certo possiamo dire che la provincia e Vigolzone in particolare, non
è stata a guardare e si è messa in moto facendo la cosa giusta da fare in questi casi: vigilare,
tenere gli occhi aperti, allertare le forze dell’ordine. Facile a dirsi e un po’ meno a farsi. Pochi
di noi sanno come ragiona un ladro, moltissimi di noi sono lontani da casa per la maggior
parte del tempo.
Che fare allora? Per capire un po’ meglio, abbiamo rivolto alcune domande a Claudio Morosoli, l’anima ed il punto di riferimento di una iniziativa chiamata “controllo di vicinato” e che,
grazie a lui, è attecchita rapidamente e con forza.
Come è nata l’iniziativa? Di fronte al continuo aumento dei furti, avevo sentito parlare di questo modo di
“aiutarsi”. Così mi sono informato, sono andato dove già c’era qualche esperienza in corso e poi mi sono detto
che valeva la pena provare.
Il lavoro più lungo di solito, è farle partire le iniziative, come è andata? Devo dire che è stato sorprendente.
L’adesione e la partecipazione sono state immediatamente massicce ed entusiaste. È piaciuta l’idea non solo
perché utile per provare a difendersi dai ladri ma anche per lo spirito di solidarietà e di aiuto reciproco che
mette in moto. Le istituzioni hanno fatto la loro parte e, a tal proposito, un ringraziamento particolare va alle
forze dell’ordine, i carabinieri della stazione di Pontedellolio ed il comandante della polizia municipale per
la loro preziosa collaborazione e sostegno. Devo dire, a proposito dell’amministrazione, che l’adesione ed il
sostegno sono stati e sono trasversali e collaborativi da parte di tutte le componenti. A loro va il mio ringraziamento personale e, credo, di tutto il paese, in particolare all’assessore delegato alla sicurezza. Grazie ai
cittadini ed a loro, oggi Vigolzone ha 23 squadre ed il territorio comunale è praticamente tutto coperto.
Come funziona l’organizzazione? Ogni gruppo ha un referente, siamo collegati via cellulare in modo che
possiamo tenerci in contatto in tempo reale più con immagini che con chiacchiere, ci siamo dati delle regole
che sono molto utili ed importanti. Per es., sono state eliminate tutte le formule social di contatto e presentazione del tipo “ ciao, sono ….”, “come stai”, “posso disturbati”, “scusa” ecc. fanno perdere tempo prezioso.
Tutti lavoriamo ed il tempo è importante, senza contare che pochi secondi possono essere determinanti e fare
la differenza tra lasciarsi scappare un ladro o bloccarlo.
Risultati pratici del lavoro? Secondo me i risultati sono molto importanti e tangibili su più fronti. Per es., ci
sono anche valori immateriali che in questo modo si rinforzano e si diffondono: tantissime persone che, pur
abitando a Vigolzone da anni e non si conoscevano tra loro, per questa via sono entrati in contatto, hanno
stretto rapporti a volte anche di amicizia. Gli atteggiamenti di solidarietà si allargano, migliora il senso e la percezione del bene e degli spazi comuni, che, alla fine, diventano più sicuri e fruibili. Ma ci sono anche risultati
molto concreti, economici. La presenza di un controllo di vicinato strutturato, consente di stipulare contratti
di sorveglianza con istituti di vigilanza a prezzi più contenuti.
In pratica, cosa si tratta di fare per esercitare il controllo di vicinato? La prima cosa è dire no all’indifferenza per quel che sta accadendo vicino a noi, tipicamente, “non sono affari miei, perché dovrei”? Poi, tenere gli
occhi e le orecchie aperte. Movimenti, rumori insoliti, presenza di persone in orari o luoghi insoliti sono tutti
segnali sospetti. Bisogna conoscere i luoghi e i loro punti deboli, per es. un vicino assente perché in vacanza o
al lavoro, strade poco frequentate e poco illuminate, assenza di sorveglianza naturale che sono negozi, traffico
pedonale e veicolare. Individuati questi elementi occorre tenere gli occhi e le orecchie aperte e segnalare con
tempestività le eventuali anomalie. Il controllo di vicinato non è “fare la ronda”, non comporta rischi, non ha
bisogno di addestramento. È una forma di attenzione e cura che il cittadino sviluppa per il suo quartiere nel
suo insieme che così tende a trasformasi in una comunità solidale.
Falsi allarmi? Qualcuno, soprattutto all’inizio ma, francamente, ne temevo di più.
Grazie Claudio
Ennio Torricella
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Dai Comuni di Pontedell’Olio e Vigolzone
I
recenti interventi di riorganizzazione degli enti locali, la creazione ed il potenziamento delle Unioni di
comuni, l'obbligo che la legge impone ai comuni sotto una certa soglia di abitanti di gestire le funzioni
fondamentali insieme ad altri territori, il progetto di riforma Costituzionale che prevede l'eliminazione delle
province dal nostro ordinamento giuridico, l'introduzione del concetto di Area Vaste, sono tutti processi che
coinvolgono anche il nostro territorio e che presentano numerose sfide ma altrettante opportunità trasformeranno radicalmente il rapporto cittadino-comune.
La Regione Emilia Romagna è da sempre all'avanguardia nelle politiche che stimolano e agevolano ai processi
di aggregazione dei comuni nelle unioni. Oggi il focus si è spostato da quest'ultime alle fusioni di comuni,
con la finalità di creare strutture più solide, integrate, più efficienti e quindi meno costose, in grado di meglio
far fronte alla crescente complessità delle istanze dei cittadini.
Le Amministrazioni di Ponte dell'Olio e di Vigolzone hanno deliberato di procedere con uno studio di fattibilità per capire, dati alla mano, quali sarebbero stati gli effetti di una fusione fra i due comuni. Dal punto di
vista prettamente economico, strutturale e funzionale, i risultati sono molto incoraggianti: i due comuni sono
praticamente uno lo specchio dell'altro separati solo dal torrente Nure, con una parte pianeggiante ed un
lungo sviluppo in area collinare e pedemontata, i bilanci sono solidi e non presentano criticità degni di nota,
il livello di servizi offerti sono quantitativamente e qualitativamente elevati, alcune strutture non presenti in
un comune lo sono nell'altro e già oggi accolgono utenze di tutti e due i territori, insomma non esistono dati
oggettivi che possano far pensare a nulla di diverso se non ad una totale integrazione e ad un potenziale
miglioramento del raggio servizi comunali sui due territori.
Come incentivo a questa forma di aggregazione, la Regione Emilia Romagna mette a disposizione una serie
di finanziamenti che varia in base alle dimensioni dei comuni. Deliberando la fusione fra i due comuni entro
la fine del 2015 e dando inizio al percorso istituzionale di ascolto del territorio e di consultazione dei cittadini
con apposito referendum, se la fusione dovesse andare in porto il nuovo comune potrà fare affidamento a
circa 550.000 euro l'anno per 10 anni. Tenuto conto della situazione delle casse comunali è evidente che un
tale volume di risorse rappresenta un punto molto importante per valutare questa opportunità e dal 2016 in
poi i finanziamenti sono previsti in costante diminuzione, ma è importante anche tenere conto della storia
dei nostri territori.
Ponte dell'Olio e Vigolzone sono sempre stati legati a doppio filo in un rapporto di competizione, buon vicinato, collaborazione, memorabili sfide sportive. Prima della costruzione delle scuole medie a Vigolzone negli
anni settanta, Ponte dell'Olio ospitava l'istituto di avviamento professionale e le scuole medie frequentati da
studenti di tutte e due i comuni, la piscina comunale di Ponte dell'Olio è sul territorio di Vigolzone e generazioni di giovani dei due comuni hanno imparato a nuotare proprio in quella vasca, il mercato del martedì di
Ponte dell'Olio ha sempre rappresentato un'attrazione commerciale anche per Vigolzone. Il tessuto produttivo
pontolliese ha in passato attirato lavoratori dai comuni vicini, mentre oggi sono più i lavoratori di Ponte che
trovano occupazione nel territorio comunale di Vigolzone. Importanti frazioni di quest'ultimo comune poi da
sempre gravitano su Ponte dell'Olio per i servizi scolastici e rappresentano un bacino importante per il commercio pontolliese. Gli elementi tecnici e culturali ci sono tutti per poter pensare alla creazione di un nuovo
comune coeso, forte, di grande attrazione per il resto del territorio piacentino e non solo (non dimentichiamo che a Ponte dell'Olio ed a Vigolzone ci sono alcune delle manifestazioni culturali ed enogastronomiche
più importanti di tutta la provincia). Le amministrazioni dei due comuni sono perfettamente allineate sulla
necessità di cogliere questa opportunità con grande determinazione e nessuno dei consiglieri comunali di
maggioranza o minoranza dei due territori ha bocciato a priori la possibilità di procedere con la fusione. Nel
mese di novembre sono partiti una serie di incontri con associazioni e cittadini per presentare dati e caratteristiche di questo ambizioso progetto.
Siamo ormai davanti ad una realtà di interdipendenze internazionali, regionali, interprovinciali che ci chiedono di guardare con grande orgoglio alle nostre origini ed alle nostre radici, ma allo stesso tempo di valorizzare
le nostre competere e le nostre capacità ed eccellenze in un'arena sempre più ampia e delocalizzata.
Se sapremo superare i campanilismi e guardare al domani con rinnovato entusiasmo, consegneremo ai nostri
figli un comune importante, che sarà il punto di riferimento della vallata e non solo, che conserverà tutta la
storia e la tradizione di Ponte dell'Olio e di Vigolzone, senza paura di confrontarsi con le sfide che il futuro
ci vorrà riservare.
Le Amministrazioni Comunali di Ponte dell'Olio e di Vigolzone
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Ricordiamoli
Briggi Caterina “Rina”
n.03.10.1924 - m.16.10.2015
Fontanesi Armando
n.07.03.1941 - m.07.10.2015
Mazzocchi Giuseppina ved.Bergonzi
n.22.03.1929 - m.02.11.2015
Montanari Maria ved. Arvedi
n.31.05.1919 - m.25.10.2015
Orlandi Giovanni
n.29.04.1929 - m.06.10.2015
Pagliughi Rina ved. Gazzola
n.26.02.1922 - m.28.10.2015
Poggioli Angela
n.18.10.1938 - m.28.10.2015
Silva Maria Rita
n.10.06.1928- m.19.10.2015
Faccini Luisa ved. Agnelli
n.13.03.1932 - m.25.11.2015
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Spelta Leonardo
n. 08.01.1925 - m.07.11.2015
Curtarelli Alfonsa ved. Civardi
n.15.09.1937 - m.24.11.2015
Agenti Ada in Ghezzi
n.27.01.1948 - m.21.11.2015
Tagliaferri Antonio (meccanico)
n.18.04.1939 - m.01.11.2015
Sirdi Franca in Ronda
n.03.05.1957 - m.27.10.2015
Albertazzi Gianpiero
n.12.05.1956 - m.26.10.2015
Bonfanti Maria ved. Cavazzi
n. 22.04.1923 - m.03.09.2015
De Vespri Francesca
n.26.10.1919 - m.12.11.2015
Calandroni Carlo
n.28.08.1925 - m.14.11.2015
Cadamosti Giuseppe (mago)
n.06.02.1940 - m.05.10.2015
Rizzi Vincenzina ved. Marli (Cenza)
n.06.11.1922- m.26.10.2015
Zucchini Paola
Vigolzone
Cardinali Giovanni
n.31.03.1935 - m.11.11.2015
Rimonti Luigi
n.07.02.1936- m.26.10.2015
Cella Luigina
n.27.10.1934 - m.06.11.2015
Bosi Severino (Rino)
n.11.05.1951 - m.07.11.2015
Lucca Colomba
n.21.06.1914 - m.10.09.2015
Baio Emma
n.20.07.1925 - m.12.11.2015
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Ci ha lasciati il dott. Luciano Gatti
Dopo la laurea in medicina a Parma, si è specializzato, sempre a Parma, in pediatria. Inizia la sua carriera professionale come co-fondatore della clinica S. Giacomo di Pontedellolio in cui ha svolto la funzione di assistente di medicina ed
chirurgia. Il suo primo ambulatorio lo apre a Villò e, successivamente a Vigolzone
dove rimane fino al’età di 70 anni, quando decide di lasciare ed andare in pensione. Ha continuato però l’attività di medico come direttore sanitario della casa di
riposo Longobucco di Calendasco. I decenni vissuti a Vigolzone hanno lasciato
una lunga scia di ricordi e riconoscenza. Per tante famiglie è stato una importante figura di riferimento. Trovavano in lui il medico competente che sapeva però
trasmettere anche buon umore e sicurezza, in tempi in cui, diversamente da oggi,
questi aspetti erano generalmente considerati estranei alla professione.
Eravamo abituati a contare su di lui perché, in qualsiasi momento del giorno e
della notte, a natale o a capodanno, lui c’era. “Al ta fa i ragg con i occ”. Il dialetto
colorito e fulmineo di un suo paziente entusiasta, rende molto bene l’occhio clinico del professionista che
sapeva rapidamente ed efficacemente valutare con grande perizia i sintomi evidenti e nascosti nell’insieme
delle condizioni generali del paziente. Grazie dottore per essere stato con noi.
Bergonzi Giuseppina ved. Moggi
n.07.02.1938 - m.06.12.2015
Vogliamo ringraziarti, Giuseppina, per il dono delle tue mani operose
e per aver saputo fare del servizio in questa Comunità un dono prezioso.
Grazie per le attenzioni che hai avuto per ogni persona
anche nella fragilità della tua salute.
Oggi, la testimonianza della tua vita e la tua fede solida
illuminano la periferia dei nostri cuori.
Ti accompagniamo nella Luce di questo incontro.
E’ una Luce così speciale … e misericordiosa
che per una volta tanto, nemmeno le tue amiche della pulizie della chiesa,
dovranno preoccuparsi di aver lasciato – in tua assenza qualche ragnatela in giro!
Sorridici ancora ….
La Comunità Parrocchiale di Villò
Scomparso Gian Maria Visconti di Modrone. Si è spento nella notte del 3 dicembre scorso
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nella sua Grazzano, Giammaria Visconti di Modrone, conte di Lonate Pozzolo, secondogenito del Duca Luigi
e nipote di Giuseppe Visconti di Modrone, ideatore a inizio del secolo scorso, del borgo di Grazzano. Nato
a Roma il 7 maggio 1935, laureato in giurisprudenza, dirigente dell’azienda farmaceutica Carlo Erba, ha guidato per anni, insieme ai fratelli Anelli, l’ Agricola Grazzano sas, azienda leader nel settore zootecnico delle
bovine da latte ed è stato Presidente dell’Unione Agricoltori di Piacenza tra il 1976 al 1984. Legatissimo alla
moglie Violante Caracciolo, scomparsa improvvisamente nel 2003, lascia i figli Luchino, Verde, ed i nipoti
Giovanni e Violante. Per tanti anni ha seguito il suo secondo amore, l’Inter, come dirigente accompagnatore
sotto la guida di Angelo Moratti, ha poi rivestito la carica di Vicepresidente dal 1995 al 1999, con la presidenza
del figlio Massimo. Grande appassionato di arte e musica, la sua
amicizia col maestro Muti l’ha portato ad organizzare per diversi
anni “Musica in castello”, dove l’Orchestra giovanile Cherubini
si esibiva nel cortile del castello di Grazzano. Persona riservata
ma sempre disponibile con tutti, nobiluomo con una signorilità
innata, i suoi modi affabili e cortesi lasciano tra i grazzanesi un
ricordo gentile di Visconti di Modrone, per tutti “il Conte”. Nella
foto lo vediamo qualche tempo fa a Grazzano insieme a Sandro
Mazzola, suo grande amico, durante la presentazione di un libro
in un’indimenticabile serata di emozioni e amarcord calcistico a
tinte naturalmente nerazzurre.
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Orari delle S.Messe nei comuni di Ponte dell’Olio e Vigolzone
S.Messe feriali
Ore 8.30
Ore 9.30
Ore 15.00
Ore 16.30
Ore 16.30
Ore 17.00
Ore 17.00 Ore 18.00
Ore 18.00
Ore 18.30
Ricovero Balderacchi in Riva
solo il martedì, San Rocco in Ponte dell’Olio
Torrano
Carmiano (orario invernale)
Grazzano Visconti (orario invernale)
Grazzano Visconti (orario estivo)
Vigolzone orario invernale
Vigolzone orario estivo (08:30 nei mesi di: Luglio – Agosto)
escluso il martedì, San Rocco in Ponte dell’Olio
Carmiano (orario estivo)
S.Messe prefestive del sabato
Ore 10.30
Ore 18.00
Ore 18.00
Ore 18.00
Ore 18.30
Clinica San Giacomo in Ponte dell’Olio
San Rocco in Ponte dell’Olio
Vigolzone (ore 17.00 orario invernale)
Grazzano Visconti
Carmiano (ore 16.30 orario invernale)
S.Messe domenicali
Ore 8.00
San Giacomo in Ponte dell’Olio
Ore 8.30
Vigolzone
Ore 9.00
Ricovero Balderacchi in Riva
Ore 9.00
Folignano
Ore 9.30
Torrano
Castione terza, quarta, quinta domenica del mese (da Pasqua a Natale)
Albarola due domeniche al mese
Bicchignano ultima domenica (o sabato) del mese (da Pasqua a Natale)
Veano penultima domenica (o sabato) del mese (da Pasqua a Natale)
Ore 10.00
San Giacomo in Ponte dell’Olio
Villò
Ore 10.30
Carmiano
Biana (domeniche alterne con Montesanto ore 15.30)(da Pasqua a Natale)
Grazzano Visconti
Ore 11.00
San Martino in Riva
Ore 11.15
Vigolzone
Ore 11.15
Cassano (da Pasqua a Natale)
Ore 15.30
Montesanto (domeniche alterne con Biana ore 10.30)(da Pasqua a Natale)
Ore 18.00
San Rocco in Ponte dell’Olio (ultima domenica del mese in San Giacomo)
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Scarica

4 - Anspi PontedellOlio