Casa Comune Campanile ass.senza scopo di lucro - p.iva 03660990163 - Ciserano Bg Via Galilei, 14 tel. 3284488504 Edizione Locale - NATALE 2012 - e mail - [email protected] - anno ottavo
31 gennaio 2013
Dal Giudice per le Indagini
Preliminari, verrà esaminata la querela per
l’eventuale Rinvio a Giudizio (Processo), del Sindaco
della Giunta e di tutta la
Maggioranza di Solidarietà
e Progresso per il Reato di
Diffamazione e Calunnia
fatta a carico dell’ex Sindaco Mario Foglieni mediante
la diffusione nei negozi e
nelle famiglie di un volantino , sul quale, anzicché rispondere Politicamente ai
problemi sollevati da questa ns. Rivista, rispondevano con offese e menzogne
spudorate ■■
ECCO LE NUOVE SCRITTE
ANONIME APPARSE SULLA
FIANCATA DELLA CHIESA
PARROCCHIALE E SU ALTRI MURI DELLE CASE DEL
PAESE. ANNI FA,
QUAND’ERA PARROCO
DON PAOLO ROTA, SULLA
FIANCATA DAVANTI ALLA
CASA PARROCCHIALE,
SCRISSERO “SINDACO E
PARROCO FASCISTI”, PER
AVER ALLORA AUTORIZZATA UNA FESTA DI ALLEANZA NAZIONALE AL CAMPO
SPORTIVO IN VIA CABINA ■
LA TELENOVELA DELLE LETTERE ANONIME AL SINDACO
Tutto ciò che i cittadini ciseranesi sanno
di questa telenovela, sono le cagate
scritte sull’L’Eco di Bergamo l’8/10/2011
e il 18/10/2012. Cagate uscite dalla bocca del Sindaco e del Sindacalista UIL
cacciato dalla CGIL suo vice, nel tentativo di azzerare la Rivista e rovinare penalmente l’ex sindaco Mario Foglieni.
Due cagate pazzesche che è giunto il
tempo di smontare visto che la Telenovela (per l’appunto) prosegue ad interim
senza sapere se, e quando eventualmente finirà ! ■
LA DENUNCIA:
La denuncia a carico di Mario Foglieni è
stata presentata il 28/02/2011 ed fatta da
tre Capi di Imputazione:
Produzione illegittima della Rivista il
Gazzettino Padano;
Calunnia a carico del Sindaco per aver
pubblicato il suo stipendio sulla Rivista
stessa;
Invio di Lettere Anonime al Sindaco e al
Vice Sindaco .
Ad agosto del 2011, il Pubblico Ministero
Dr MERONI Massimo proponeva
l’archiviazione di tutti e tre i Capi di
Imputazione, in quanto infondati.
Il 1° perché la Rivista risultava editata a
norma di Legge;
il 2° perché pubblicare lo stipendio del
Sindaco non è reato; anzi - prosegue il
PM - il Sindaco poteva anche attribuirsi
una indennità inferiore a quella che si è
data;
Il 3° perché lo stesso Perito Grafico
Forense incaricato dal Sindaco e dal suo
Vice, seppur ha trovato alcune grafie
riconducibili a Foglieni, non ha concluso
per alcuna colpevolezza !
OPPOSIZIONE ALLA ARCHIVIAZIONE:
Il Sindaco e il Vice Sindaco, davanti alla proposta di archiviazione di tutto da parte del PM, hanno
fatto opposizione e si sono rivolti
al GIP (Giudice per le Indagini
Preliminari), il quale in data
19/01/2012, accoglieva le tesi difensive di Foglieni, e rinviava al
12/02/2012 una seconda e conclusiva udienza.
Nella seconda udienza il GIP, Decretava l’archiviazione definitiva:
Del 1° Capo di Imputazione, perché la Rivista è in regola;
Del 2° Capo di imputazione, perché oltre ad essere legittima la
Pubblicazione dello stipendio del
Sindaco, la Querela da loro presentata era fuori termine e cioè
oltre i 90 giorni previsti;
Del 3° Capo di Imputazione, perché la Perizia fatta effettuare dal
Sindaco e dal Vice Sindaco era
stata fatta non su degli scritti a
mano di Foglieni, bensì di un cittadino bidello delle scuole medie a
Ciserano e cioè MARINO Pagnoncelli.
Cosa era successo ?
E’ successo che accecati dalla
fretta ma soprattutto dall’odio, essi hanno dato al loro Perito Grafico Forense da esaminare degli
scritti che poi sono risultati di altra persona e non del Foglieni.
Cosicchè il GIP ha cestinato la loro Perizia, ma ne ha ordinata una
nuova richiesta dallo stesso Mario
Foglieni e di cui ne da atto nella
specifica Ordinanza del 12/02/12
(segue).
PROCURA DELLA REPUBBLICA
SAGGIO GRAFICO DEL 21/05/2012
Il 21 maggio si è quindi tenuto il Saggio Grafico ordinato dal GIP in data
12/02/2012. Il Saggio Grafico è composto da 15 fogli formato A4 sui
quali vanno scritti sotto dettatura
ben 15 righe a pagina di lettere, numeri, parole singole e o frasi, dettate dal Perito Grafico dell’Accusa e
cioè del PM.
In quella occasione la Difesa di Foglieni, ha nominato il proprio Perito
Grafico Forense per l’esame in Contradditorio degli scritti e trarne
quindi una conclusione finale.
Il Pubblico Ministero ha però disposto la sua Perizia non in contradditorio, dalla quale sono risultate alcune
grafie che potrebbero essere probabilmente riconducibili al Foglieni.
Tutto qui ! Come con la prima Perizia di parte fatta effettuare dal Sindaco e dal Vice Sindaco.
Indi per cui, per poter effettuare un
esame in contradditorio con il Perito
nominato dalla Difesa, bisogna arrivare ad una Udienza.
Nel frattempo Il PM ha derubricato i
Reati a semplici ingiurie e non sono
quindi più di competenza del Tribunale ma del Giudice di Pace, che dovrà fissare una udienza nella quale
VERRA FINALMENTE FATTO IL
CONTRADDITORIO TRA IL PERITO
DELL’ACCUSA E IL PERITO DELLA
DIFESA! ! E se, il Giudice di Pace
non sarà soddisfatto del Contradditorio, si farà una quarta Perizia Grafica super-partes, per poter chiudere definitivamente la vicenda.
Nel frattempo gli anonimi proseguono la loro opera con messaggi MURALI !
Buon lavoro, e cambiate colore, che
il nero è difficile da rimuovere ■■■
PS : Tutta la infondatezza delle denunce
del Sindaco e del Vice Sindaco e il volantino della maggioranza, traggono origine dalle indagini aperte da Casa Comune Campanile per l’Asta relativa alla
vendita dell’ex bocciodromo messo
all’ASTA per quattro soldi, e per l’area
dè Gi de Peder acquistata invece per
cento soldi.
I signori della maggioranza e gli imprenditori interessati spiegheranno tutto alla Procura della Repubblica che è
stata interessata perchè il Sindaco, sua
moglie e il Segretario Comunale hanno
rifiutato di fornire la documentazione
richiesta per due anni di seguito.
Più di questo la ns. associazione non
poteva fare ! Vi informeremo . . . . .
Ciserano 25 nov 2012 (da L’Eco di Bergamo )
Esperienza, qualità, ma soprattutto tanto impegno e un
forte amore per la propria attività: sono questi gli ingredienti della raccolta «Arte professione mestiere passione»,
il piccolo zibaldone che l'imprenditore Vincenzo Profita
presenterà il 29 novembre al centro civico di Ciserano.
L'opera, una raccolta di immagini e scritti realizzata a
quattro mani con il pittore Domenico Mosatti, giunge a celebrare il mezzo secolo di una carriera nel mondo della
stamperia. Profita, studi all'istituto dei Salesiani di Palermo dove è nato, consegue il titolo di tipografo nel 1952
iniziando a muoversi nella realtà locale. Nel 1966 il grande salto al Nord lo porta a trasferirsi a Zingonia, dove lavora dapprima come dipendente alla legatoria Vittoria, per
poi rendersi definitivamente autonomo con la fondazione
della copisteria «Punto Ufficio blu» di cui resta proprietario
fino al '94, quando «passa il testimone» alle figlie.
Gli spunti che hanno dato origine all'opera si legano tuttavia alle esperienze maturate negli ultimi vent'anni di carriera: nel 1992 Punto Ufficio inizia a promuovere una serie
di collaborazioni con i presidi degli istituti tecnici di grafica
della zona per offrire possibilità agli studenti di effettuare
uno stage all'interno dell'azienda, permettendo così un primo approccio al mestiere. «Con il passare degli anni abbiamo constatato che il divario tra i ragazzi e il mondo del lavoro appariva sempre più grande e questo era molto spesso dettato da un errato approccio di fondo: quello che
sembra mancare agli studenti di oggi non è tanto la preparazione teorica, quanto la voglia e la disponibilità di iniziare a spendersi e imparare, senza capire che è proprio l'atto pratico a rappresentare in questo mestiere il punto di
partenza».
E il libro interpreta proprio questo intento: tornare a dare
valore a un mestiere che resta prima di tutto un'arte. La
presentazione del libretto, fissata per le 18,30 del 29 novembre, vedrà la presenza anche del sindaco Enea Bagini,
che ha firmato l'introduzione del libretto. - Sara Raimondi
Palestina «stato osservatore», sì dell'Onu
L' Italia appoggia la risoluzione: deluso Israele
Abu Mazen: «Chiedo il certificato di nascita della
Palestina»
E Netanyahu replica: «Un discorso ostile e velenoso»
NEW YORK, IL VOTO ALL'ASSEMBLEA GENERALE
Abu Mazen (Afp)
Svolta storica: la Palestina entra all'Onu, seppur
con un ruolo non di membro effettivo e per la prima volta ottiene un riconoscimento ufficiale di
«esistenza» come entità statale dalla comunità
internazionale. Grazie al voto al Palazzo di Vetro
di New York, la Palestina è da oggi «stato osservatore» anche «non membro» delle Nazioni Unite.
L'Assemblea Generale dell'Onu ha votato sulla
risoluzione con un ampio consenso: favorevoli
138 Paesi su 193. Nove i Paesi contrari, 41 gli
astenuti. Uno degli effetti più attesi dai palestinesi è la possibilità di chiedere al Tribunale Penale
Internazionale di indagare su eventuali crimini
commessi dalla leadership israeliana durante il
pluridecennale conflitto israelo-palestinese. La
notizia dell'esito del voto è stata accolta con una
festa in varie città dei Territori, tra cui Ramallah.
Lo storico SI
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12 persone non piace questo contenuto 44Link: IL
NO DEGLI USA - Per gli Usa che hanno votato contro si tratta di «una risoluzione controproducente»
ai fini del raggiungimento dell'obiettivo di «due Stati
per due popoli». Lo ha detto l'ambasciatrice Usa
all'Onu, Susan Rice, motivando il no degli Stati Uniti. Per il segretario di Stato americano Hillary Clinton il voto «pone nuovi ostacoli sul cammino della
pace». La Santa Sede invece ha espresso la sua
soddisfazione: «Accogliamo con favore la decisione
dell'Assemblea Generale, con la quale la Palestina
è diventata Stato Osservatore non membro delle
Nazioni Unite». Per il segretario dell'Onu Ban KiMoon «Il votosottolinea l'urgenza di una ripresa dei
negoziati di pace».
L'ITALIA VOTA SI' L'Italia, a qualche ora dal voto, ha sciolto le riserve
e «ha deciso di dare il proprio sostegno alla Risoluzione» come comunica una nota di palazzo Chigi.
L'ambasciatore di Israele in Italia ha espresso «una
delusione molto grande» per la decisione del governo italiano. «Quando si è molto vicini a qualcuno,
quando lo si considera un grande amico, la delusione è più forte», ha spiegato l'ambasciatore, Naor
Gilon. Di sentimenti opposti il ministro degli Esteri
dell'Anp, Riad Maliki: «Siamo molto contenti per la
posizione dell'Italia, chiamerò il ministro Giulio Terzi per ringraziare il governo italiano», sottolinea Maliki. Il capo della diplomazia del governo dell'Anp
ribadisce quindi come la recente riunione a Roma
del Comitato ministeriale congiunto italopalestinese «sia stata un'occasione per spiegare le
ragioni che ci hanno spinto per andare all'Onu». Da
quell'incontro, conclude Maliki, «siamo usciti con
un'impressione molto positiva».
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persone non piace questo contenuto 44Link:
TELEFONATA A NETANYAHU- In precedenza il presidente del Consiglio aveva telefonato al premier Netanyahu, ribadendo che questa decisione non implica nessun allontanamento dalla forte e tradizionale amicizia nei confronti di Israele e ha garantito
il fermo impegno italiano ad evitare qualsiasi strumentalizzazione che possa portare indebitamente
Israele, che ha diritto a garantire la propria sicurezza, di fronte alla Corte Penale Internazionale. Il presidente dell'Anp Abu Mazen invece «esprime il proprio ringraziamento al presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano e al premier Mario Monti».
Hillary Clinton: «Nuovo ostacolo alla pace»
Mi piace questo contenutoNon mi piace questo contenuto A 0 persone piace questo contenutoA 0 persone non piace questo contenuto 44Link: ABU MAZEN Sul fronte palestinese, il presidente Abu Mazen, parlando all'Assemblea prima del voto aveva chiesto il
«certificato di nascita» dello Stato palestinese all'Assemblea generale dell'Onu. «Vogliamo raggiungere la
pace e portare nuova vita al negoziato» con Israele,
ha spiegato il presidente, ammonendo che «è arrivato
il momento di dire basta all'occupazione e ai coloni
perché a Gerusalemme Est l'occupazione ricorda il
sistema dell'apartheid ed è contro la legge internazionale». E ha ribadito che i palestinesi «non accetteranno niente di meno dell'indipendenza sui territori occupati nel 1967 con Gerusalemme Est». La risoluzione
ha avuto l'appoggio di una quindicina di Paesi dell'Ue,
Francia e Spagna in testa, ma di fatto ha diviso i 27.
DIPLOMAZIA EUROPEA - La diplomazia europea ha
infatti tentato fino all'ultimo ma senza successo di
costruire una posizione comune (l'astensione in blocco), ma i singoli Paesi sono andati in ordine sparso. I
«no» sono stati meno di dieci- inclusi Israele, Canada,
Usa e «i suoi paesi satelliti» - tra tutti i 193 Stati
dell'Assemblea. Tra i grandi attori internazionali, Russia e Cina si sono detti a favore del riconoscimento
della Palestina come Stato osservatore a partire dalle
frontiere del 1967 e con capitale a Gerusalemme Est.La festa Ramallah, Gaza eBetlemme
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NO ALLO STATO PALESTINESE - In ogni caso, il
premier israeliano Benyamin Netanyahu ha
messo in chiaro che il voto all'Onu «non cambierà alcunché sul terreno». In particolare «non
avvicinerà la costituzione di uno Stato palestinese, ma anzi la allontanerà ». Comunque «la
mano di Israele resta tesa verso la pace», ha
assicurato. Inoltre Netanyahu ha definito le parole di Abu Mazen «ostile, non è il discorso di
un uomo di pace». D'altro canto l'ambasciatore
israeliano all'Onu, Rin Prosor, ha definito la risoluzione «Unilaterale» e «un passo indietro per
la pace». «Parlo a nome dell'unico Stato degli
ebrei nel mondo» - ha esordito Prosor - «l'unica
via per raggiungere la pace è un accordo tra le
parti e non attraverso questo voto dell'Onu.
Con questa risoluzione l'Onu chiude gli occhi
sugli accordi di pace e non conferirà alcuna
dignità di Stato». Inoltre, ha sottolineato Prosor,
Israele «non permetterà lo stabilirsi di una nova
base iraniana del terrore».■■■■
I Sioux si comprano la terra sacra
sulle Colline Nere
Acquistata dai pellerossa per 9 milioni di dollari I fondi raccolti hanno evitato
che si andasse all'asta Fu teatro delle sanguinose guerre indiane
D
opo mesi di raccolta fondi, i discendenti di alcune tribù Sioux hanno messo assieme nove
milioni di dollari con cui comprare un appezzamento
sulle Black Hills, una regione del South Dakota considerata dai nativi americani una terra sacra.
L'iniziativa è partita dalla «Indian land tenure foundation». La zona, chiamata in lingua idiana Paha Sapa,
era di proprietà di una coppia di privati, Leonard e
Margaret Reynolds, ma da anni era stata messa a
disposizione della «Great sioux nation», l'organizzazione della famosa tribù, per tenere i loro rituali annuali.
All'inizio dell'anno, la coppia aveva messo in vendita
il
terreno. Ma la loro asta pubblica era stata cancellata, dopo la sollevazione delle tribù indiane, che quindi si sono rimboccate le maniche e hanno fatto di tutto per riprendersi questa zona. Si tratta di un territorio che ha un valore storico tutto particolare per i nativi americani, tanto che il leader dei
Sioux, Cyril Scott, parla del fatto come «un grande giorno per la nazione Indiana». In questa zona sono state girate molte scene del film di Kevin Costner, vincitore di sette premi
Oscar, «Dances with wolves», («Balla coi lupi», 1990). E non lontano da qui, a Little Big
Horn, il 25 giugno 1876 i soldati del 7° Cavalleggeri guidati dal tenente colonnello George
Armstrong Custer vennero trucidati dai guerrieri indiani. Il combattimento durò circa 25
minuti.
Abitate dai nativi dal 7000 a. C. Tutta l'area era abitata dai nativi sin dal 7000
prima di Cristo. I Lakota, una delle tribù che fanno parte dell'arcipelago dei Sioux, si stabilirono qui sin dal 1500 dopo Cristo. Nel 1868, al termine delle famose guerre tra le tribù
indigene e i soldati americani, venne stabilito un trattato di pace, secondo cui quella terra
sarebbe stata affidata agli indiani. Pochi anni dopo, il Congresso violò quel trattato di pace
con una legge con cui si concedeva quella terra ai cercatori d'oro, accorsi in massa dopo
la scoperta di molte pepite in quella parte del South Dakota. Da quel tempo è cominciata
una lunghissima vertenza legale e politica, culminata nel 1980 con una storica sentenza
della Corte suprema che stabilì una volta per tutte che quella terra era stata occupata illegalmente dall'uomo bianco. E come risarcimento dei danni i giudici stabilirono che lo Stato
dovesse pagare la cifra di cento milioni di dollari in favore dei Sioux. Ma le tribù di Black
Hills decisero di rifiutare quel denaro, dicendo che quella terra non poteva essere oggetto
di una compravendita. Una polemica accesa, sino alla decisione di ieri. Qualcuno all'interno delle tribù ha storto il naso, sostenendo che nessuno deve «comprare» qualcosa che è
già di sua proprietà. Tuttavia, l'accordo di ieri sembra aver soddisfatto tanti eredi di Toro
seduto, Nuvola rossa e Cavallo pazzo. ■■■
DUE IV’ E DUE V’ DAN ALLA JI-TA-KYO-EI CISERANO
Sabato 24 Novembre 2012 presso la sede della Federazione Italiana, Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali “F.I.J.L.K.A.M.”
In quel di Ostia Lido - Roma,JI-TA-KYO-EI CISERANO, la locale società sportiva che promuove lo sport dello Judo, ha realizzato con un sol colpo un poker di cinture nere 4i e 5i Dan. Qualifiche appena un gradino al di sotto dei
cosiddetti Alti Gradi, cintura Biancorossa.
I qualificati son tutti tecnici, insegnanti di Judo, nati e cresciuti sportivamente all’ombra del campanile di Ciserano.
Alessandro Foglieni 4° dan, nato nel 1977,figlio d’arte se così si può
dire, ha iniziato il suo iter Judoistico all’età di 6 anni. Da tempo ormai insegnanteapprezzato, soprattutto dai bambini.
Francesco Scuderi, 4° dan, nato nel 1965, ha praticato Judo in Sicilia, suo luogo di nascita, per approdare poi a Ciserano nel 1996. Già cintura nera 1° dan, ha sostenuto con la JI-TA KYO-EI CISERANO i passaggi di
2°, 3° e 4° dan.
Lorenzo Albani 5° dan, nato nel 1963, dal 1996 in sede stabile a Ciserano come Insegnante. Giunto col grado di 1° dan ha continuato la sua
scalata. Ultimamente è stato ancheatleta nelle ultime 6 edizioni dei Campionati Italiani di Judo Kata ed ha partecipato ad alcuni Tornei internazionali Master.
Antonio Pagnoncelli 5° dan, nato nel 1964. Ha iniziato la pratica
dello Judo con la nascita dell’Associazione, 1978. Dopo un passato di valido agonista, ha disputato con l’Albani i Campionati Italiani di Judo kata e
due edizioni di Tornei Internazionali Master.
Con il passaggio in contemporanea di quattro tecnici al grado di 4° e 5°
dan, la JI-TA-KYO-EI CISERANO è l’unica Associazione in provincia di Bergamo ad aver realizzato un simile Poker d’Assi.
Sul lido di Ostia, da Sx, Antonio Pagnoncelli, Albani lorenzo, Gabriele Foglieni, Francesco Scuderi, Alessandro Foglieni.■■
Buone Feste alla
Comunità di Ciserano
Audiolibri
Un audiolibro è la registrazione audio di un libro letto
ad alta voce da uno o più attori, uno speaker (un lettore) oppure da un motore di sintesi vocale.
Il testo registrato può essere la versione integrale di
un libro, un testo scritto appositamente per vivere esclusivamente come audiolibro, una riduzione o una
sceneggiatura (originale o non) scritta appositamente
per la registrazione audio. Gli audiolibri possono presentare anche musiche e ricostruzioni sonore (sound
design), anche se generalmente l'audiolibro "classico"
prevede la sola voce dello speaker che legge il testo.
Esiste una specifica varietà di audiolibri dove la componente musicale è paritetica rispetto al testo. Si tratta di opere in forma di melologo. Gli audiolibri, oltre a
permettere la lettura dei libri mentre si è occupati in
altre attività, possono essere anche un valido aiuto per
molte persone affette da particolari handicap visivi o
motori. Gli audiolibri sono molto diffusi sul mercato
anglosassone, in cui tutti i libri più importanti di norma
escono contemporaneamente in versione cartacea e
in versione audio (a volte anche in doppia versione audio: integrale e ridotta), ma stanno trovando favore
anche in Italia. Un tempo gli audiolibri venivano registrati su musicassetta, oggi su CD audio, anche se il
formato più diffuso ormai è l'MP3 (oppure l'Ogg Vorbis), grazie anche ai tanti negozi digitali che ne hanno
semplificato enormemente la diffusione e l'acquisto.
Esistono anche formati più specifici, come ad
esempio il DTB (Digital Talking Book), che consentono di sincronizzare la visualizzazione del
testo a schermo con l'audio. Un discorso a
parte va fatto per i software di sintesi vocale,
che tramite opportuni algoritmi, possono analizzare in tempo reale un testo e convertirlo in
linguaggio verbale. Alcuni eBook reader li integrano nel loro software. In rete si stanno ampliando anche le risorse completamente gratuite, che devono però tenere conto dei limiti
imposti dall'attuale legislazione sul copyright e
che quindi, salvo disposizioni particolari degli
autori, possono riguardare soltanto le opere
scritte da autori morti da 70 anni. La legge sul
copyright tutela naturalmente anche chi ha
effettuato la traduzione e le musiche eventualmente presenti nell'audiolibro.■■■
e Book
Un eBook (anche e-book) in italiano libro elettronico[1] o e-libro è un libro in formato
elettronico (o meglio digitale). Si tratta quindi di un file consultabile su computer, telefonini di ultima generazione, palmari ed appositi lettori digitali.
Il termine deriva dalla contrazione delle parole inglesi electronic book, viene utilizzato
per indicare la versione in digitale di una
qualsiasi pubblicazione.
Nel caso ci si riferisca al dispositivo di lettura è più corretto riferirsi ad esso come lettore di e-book, in inglese eBook reader, termine con il quale si intende sia il dispositivo
hardware su cui l'e-libro viene letto sia il software che
permette la
lettura del
file. Il termine
lettura di un
libro elettronico è riduttivo,
giacché le
funzioni di un
eBook possono andare
ben al di là
della semplice lettura del
solo testo.■■■
Fernando Alonso è
stato campione del
mondo per qualche
giro, ma alla fine il titolo
2012 di F1 è andato a Sebastian
Vettel per soli 3 punti. Il GP del
Brasile, bagnato a intermittenza,
ha regalato emozioni infinite, con
il tedesco travolto al via da Senna, ma incredibilmente senza
grossi danni alla Red Bull. La sua
rimonta lo ha portato al 6° posto, con il ferrarista 2° al traguardo. La gara è stata vinta da
Jenson Button (McLaren), terzo Massa.
"Per qualche motivo stiamo ancora lottando per il
campionato del mondo anche se la logica avrebbe
detto che era impossibile. Godetevi oggi e qualunque
cosa accada .. Grazie a tutti". Era stato questo il messaggio lanciato da Alonso prima del via e lo spagnolo
ci aveva visto lungo. Perché ancora una volta il circuito di Interlagos è stato il teatro di un altro campionato deciso sul filo del brivido, in cui i colpi di scena si
sono susseguiti e ogni curva.
Alla fine onore a Vettel, anche solo per quello che è
successo in quest'ultima gara (oltre all'incidente anche problemi nelle comunicazioni via radio ed errori
di strategia dai box per Seb), ma pure ad Alonso, bravissimo a tenere sotto pressione l'armata Red Bull. Il
GP brasiliano è stato il giusto epilogo di una stagione
con tanti protagonisti, ma un solo campione. Lo stesso degli ultimi tre anni, il che conferma che questo
Vettel è un fuoriclasse vero, altro che prodotto artificiale. Dalla sua parte ha avuto anche la sorte, perché
uscire indenne dall'incidente della curva 4 è stato un
vero e proprio miracolo. In quel momento sembrava
che il destino avesse scelto Alonso. "Merito" di Senna, la cui entrata su Vettel ha mandato in testacoda
il tedesco, ma mentre la Williams del nipote illustre si
è distrutta, la macchina di del tedesco ha accusato
pochi, marginali, danni. A questo punto Vettel ha iniziato una furiosa rimonta dal 22° posto, che lo ha portato
sino alla sesta posizione al nono giro. Era già abbastanza per mettere al sicuro il titolo. La pioggia, però,
ci ha messo il suo zampino, rendendo difficile la scelta
delle strategie. Sembrava che dopo metà gara fosse
tutto già deciso e invece nel finale è successo ancora di
tutto. Prima il ritorno della pioggia, con Vettel che è
entrato e uscito due volte dai box per un cambio gomme in successione, e poi l'incidente tra Hulkenberg e
Hamilton, entrambi in lotta per la vittoria, che ha messo fuori gioco Lewis e costretto Nico a un drivethrough, facendo fare un doppio passo avanti ad Alonso. Dietro, Vettel ha recuperato le posizioni di cui aveva bisogno, ancorandosi al sesto posto, abbastanza per
fare tris, pilota più giovane della storia a riuscirci con i
suoi soli 25 anni.
Sul podio, occupato da Jenson Button e dalle tute
rosse di Alonso e Massa, che hanno regalato a Maranello il secondo posto nella classifica costruttori, non
c'è salito, ma al termine di una giornata così è stato lui
il vero vincitore. Per il resto, la gara è vissuta sulla
fuga delle McLaren e di Hulkenberg, capaci di giocarsi
le prime posizioni con un'altalena di sorpassi, che alla
fine hanno premiato Button, il quale ha chiuso l'anno
allo stesso modo in cui l'aveva iniziato a Melbourne:
vincendo. Ma San Paolo è stata anche l'ultima gara
della carriera, della sua seconda carriera, di Michael
Schumacher.
L
a Ferrari di Fernando Alonso conquista la prima pole della stagione nel Gran Premio d’Italia. Seconda la McLaren di Jenson Button davanti all’altro ferrarista Felipe Massa.
Quarta posizione in griglia per la Red Bull di Mark Webber che partirà davanti alla McLaren di Lewis Hamilton e all’altra Red Bull di Sebastian Vettel. Settima piazza per la Mercedes di Nico Rosberg che ha preceduto la Williams di Nico Hulkenberg. Chiudono la top ten la Renault di Robert Kubica e
l’altra Williams di Rubens Barrichello. Diciottesima piazza per la Lotus di Jarno Trulli, mentre l’altro pilota
italiano Vitantonio Liuzzi su Force India scatterà solo dalla ventesima posizione.
ALONSO, “CHE BELLA SORPRESA LA PRIMA POLE”
“E’ stata una bella sorpresa per me. E’ fantastico. Domani il podio sarà l’obiettivo minimo”. Non sta nella
pelle Fernando Alonso poco dopo aver conquistato la prima pole position della Ferrari in questa stagione
proprio nel Gp di casa per Maranello a Monza. “Sono veramente contento, é la prima pole per la Ferrari
della stagione e – sottolinea il pilota spagnolo – è la prima da molto tempo qui a Monza”. Molto soddisfatto anche l’altro ferrarista Felipe Massa che mette in evidenza le performance della sua F10: “Avevo
una gran bella macchina – spiega il brasiliano – domani saremmo molto forti. Ieri abbiamo fatto veramente un bel lavoro. Domani la strategia sarà una delle chiavi in gara”. .
MONTEZEMOLO, “POLE DEDICATA AI TIFOSI, MONDIALE APERTO”
“Questa pole è dedicata ai nostri tifosi, sono contento per Alonso e anche per Felipe (Massa, ndr). Domani ce la giocheremo, il mondiale è ancora aperto”. Il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo non nasconde la sua soddisfazione per la pole di Alonso, prima stagionale per le rosse, al termine delle qualifiche. Il primo pensiero di Montezemolo è per i tifosi accorsi sul circuito di Monza: “Qui c’é una
passione straordinaria” ha detto ai microfoni della Rai, e ha sottolineato che la pole dello spagnolo dimostra ancora una volta la competitività della Ferrari ripagando la scuderia di quanto accaduto finora in
questo Mondiale. “Sono felice che tutto questo sia avvenuto su una pista che ci ha sempre dato tante
gioie – ha concluso Montezemolo – Ora dobbiamo cercare di vincere domani. Per noi, per i nostri tifosi e
per il Mondiale”. ■■■
Grillo non vuol pagare l'Irap I giudici respingono il ricorso
Il leader del M5S aveva chiesto all'Agenzia delle Entrate la restituzione dell'Irap versata.
No del giudice: utilizza aiutanti pagandoli in maniera continuativa
Anche Beppe Grillo deve pagare le tasse. Nonostante avesse chiesto di non farlo. Secondo
quanto riportato da Repubblica Genova, il leader del MoVimento 5 Stelle aveva chiesto
"all'Agenzia delle Entrate la restituzione di 577.296 euro versati in cinque anni precedenti
a titolo di Irap". Il motivo del ricorso del comico genovese era dovuta al fatto che, a suo dire, i suoi spettacoli erano stati realizzati in modo personale senza ausilio di dipendenti e
collaboratori. Da qui la richiesta di non pagare l'Irap.
Una richiesta però respinta dalla commissione tributaria della provincia di Genova che
hanno contestato a Grillo l'utilizzo di "macchine elettroniche" e di aiutanti, pagati in maniera continuativa. Più volte il guru pentastellato si è scagliato con la pressione fiscale e contro l'Irap. E in un post sul sito del Movimento è stata proposta pure l'abolizione dell'imposta. Per il momento però, Grillo dovrà pagare. ■■■
Venti di scissione, bufera nell'Idv
Il capogruppo Donadi contro l'ex pm: «Tradito dal segretario,
si comporta come Berlusconi e il suo declino sarà simile»
Tira aria di rottura nell'Italia dei Valori. Sul banco degli imputati c'è il segretario Antonio Di Pietro. Abbandonato, in
queste ore, da alcuni suoi fedelissimi che non gli hanno
perdonato forse le incertezze mostrate nell'intervista di Report sui conti del partito. Né sembrano accettare di buon
grado le simpatie dell'ex pm per Beppe Grillo. L'ipotesi di un
ticket Grillo-Di Pietro, con il primo a Palazzo Chigi e il secondo al Quirinale, è mal digerita da molti nell'Italia dei Valori,
ma non piace neanche al Pd. «Penso che quella direzione
non sia utile al paese», è la posizione di Bersani. Tra i dipietristi, il più arrabbiato è Massimo Donadi, che punta il dito
contro il suo leader, accusandolo di comportarsi come il
Cavaliere. «Con lui ho rotto definitivamente», tuona il capogruppo Idv alla Camera. E spiega: «L'Idv negli anni in cui è
esistita non ha fatto antipolitica. Il Di Pietro di oggi decide di
tradire la sua storia, con un declino simile a quello di Berlusconi, cambiando idea dalla sera alla mattina». Un ticket
sarebbe «come il Messico di Pancho Villa e Zapata», taglia
corto. Donadi confessa poi di sentirsi «tradito» e «truffato»
dall'ex pm e intravede addirittura una scissione, visto che,
ammette, «è difficile andare avanti insieme». «Ha detto che
l'Idv è morta dopo la puntata di Report però quegli schizzi di
fango riguardano lui», accusa il capogruppo a Montecitorio.
«LA DIFESA ONLINE» - Giovedì l'ex pm ha fatto sapere che
non intende abbandonare la nave e venerdì è tornato all'attacco. Come? Pubblicando un post sul suo sito. «Oggi è il
"giorno dei morti", e io sono appena arrivato a Montenero
per far visita ai miei genitori che riposano al cimitero della
Madonna di Bisaccia». E così Di Pietro ne approfitta per
smontare alcune «perle» di disinformazione sull'«inesistente
ingente patrimonio immobiliare". E accusa: «Trattasi di
scientifica opera di killeraggio politico».
LE PROPRIETÀ - Ecco dunque, per cominciare le «proprietà
immobiliari che fanno capo ai miei figli, Anna ed Antonio
Giuseppe (detto Toto)». Il resto nei prossimi giorni. Sui giornali e nelle televisioni sono stati attribuiti ad Anna ben 8
immobili e a Toto 7. Vale a dire "15 case" che Di
Pietro avrebbe acquistato con i soldi dei rimborsi
elettorali ricevuti dal partito IdV. E pubblica l'estratto catastale. «Certo, nella prima pagina, si legge
che Anna è titolare di 7 fabbricati a Milano e Toto
di altri 6 e che entrambi siano intestatari di un ulteriore "fabbricato" a Bergamo. Ma se si ha l'accortezza di "girare" le pagine successive ci si può facilmente rendere conto che, in realtà, i miei figli non
sono affatto proprietari di "15 case" ma solo di due
appartamentini, con annesso unico garage in un
condominio popolare di recente costruzione in zona Bovisa a Milano». Il resto? «Aree urbane dell'intero condominio cedute al Comune di Milano per
servizi pubblici». E le case di Bergamo? «Non si tratta affatto di due appartamenti, ma di uno solo. E
trattasi dell'appartamento che mia moglie si è comprata, a coronamento del suo lavoro trentennale.
Io, quindi, con questo acquisto non «c'azzecco« proprio nulla!».
«MIA MOGLIE NON È MIA MOGLIE» - Poi conclude
Di Pietro: «Ribadisco, al riguardo, che "mia moglie
non è mia moglie", come ingenuamente ho affermato alla giornalista di Report mai immaginando
che questa frase sarebbe stata poi così fraudolentemente estrapolata dal contesto per farle assumere un significato diverso da quello che io intendevo dire in dialetto "dipietrese". Significato che
qui voglio specificare in lingua italiana (spero!) per
non essere nuovamente travisato: l'avv. Susanna
Mazzoleni è sì mia moglie ma va valutata e rispettata per quello che è, per ciò che vale e per il suo
mestiere e non per il semplice fatto che sia mia
moglie. Susanna è una qualificata docente universitaria ed un'affermata professionista legale che
lavora da oltre 30 anni (cioè da prima che io la conoscessi)».■■■
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