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CENTRO STUDI
«RICCARDO ZANDONAI»
Presentazione
IL MIELE
E LE SPINE
Melenis
Un’opera ritrovata di Riccardo Zandonai
a cura di Diego Cescotti
Intervengono
Giuseppe Calliari
Diego Cescotti
Giorgio Ieranò
Martedì 13 novembre 2012 - ore 17.30
Il miele e le spine
Dopo la prima rappresentazione romana il 13 novembre
1912, Melenis, tra le prime opere di Riccardo Zandonai,
era uscita dal repertorio, nonostante il successo di pubblico e i meriti musicali. L’ambientazione nella Roma imperiale, la natura anomala della protagonista (una cortigiana
appassionata e orgogliosa), le preziosità della scrittura musicale avrebbero potuto farne un ‘caso’ del teatro d’opera,
inserito nel gusto per la romanità del primo ‘900 e di molto
anticipatore rispetto al Nerone di Boito (1924) e a quello di
Mascagni (1935). Invece la ‘bella greca’, cresciuta negli stessi
anni di Conchita e di Francesca da Rimini, ha aspettato quasi un secolo prima di essere riportata sulla scena dal Centro
internazionale di Studi «Riccardo Zandonai» che nel 2010
ne ha accompagnato il recupero esecutivo con un lavoro di
ricerca musicologica e di divulgazione.
Il progetto è documentato dal volume Il miele e le spine
che raccoglie gli atti dell’omonimo convegno nel quale si
erano esplorati il contesto storico-letterario, le caratteristiche del libretto e della partitura, la peculiarità dell’eroina.
Arricchito da un corposo apparato di testi (il poema ispiratore, i libretti d’opera, una rassegna stampa d’epoca), il
volume inaugura una nuova collana, «Studi Zandonaiani»,
promossa dall’Accademia degli Agiati e dal Centro Studi.
Diego Cescotti
Docente di Storia ed estetica della musica presso il Conservatorio «Rossini» di Pesaro, è autore di saggi e monografie su Riccardo Zandonai di cui sta per pubblicare l’Epistolario integrale. È responsabile scientifico del Laboratorio Permanente «R. Zandonai» e direttore artistico dell’omonimo Centro internazionale di Studi.
Giuseppe Calliari
Insegnante alla Civica scuola musicale di Rovereto, è autore di numerosi testi per spettacoli che uniscono parola e
musica. Ha pubblicato contributi su Riccardo Zandonai,
Renato Dionisi, Mozart e il suo tempo, Camillo Moser, Giuseppe Nicolini; è autore dei saggi Musica e arti visive e
Ferruccio Busoni. Trascrivere in musica l’infinito.
Giorgio Ieranò
Scrittore e giornalista, è docente di Filologia e Letteratura
greca all’Università di Trento. Tra i suoi libri più recenti citiamo: Arianna. Storia di un mito (2007), La tragedia greca.
Origini, storia, rinascita (2010), Olympos. Vizi, amori e avventure degli antichi dei (2011).
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IL MIELE E LE SPINE