Sabato 14 Novembre 2015 – ore 18 PALACULTURA ANTONELLO Il Romanticismo musicale: "Progetto Chopin" LEONARDO COLAFELICE pianoforte L’ interprete Nel maggio del 2014, a soli diciotto anni, Leonardo Colafelice è stato finalista alla XIV edizione della Arthur Rubinstein International Piano Master Competition di Tel Aviv, dove ha ottenuto ben 3 premi speciali: premio come miglior interprete del Concerto classico; premio come miglior interprete di una composizione di Chopin; "Advanced Studies Grant" per il più notevole pianista sotto i 22 anni. Nel mese di Settembre 2015 arriva il 6° premio al Concorso Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano. Questi prestigiosi successi giungono a coronamento di due anni di importanti affermazioni: al "Gina Bachauer Young Artists International Piano Competition", al "Thomas and Evon Cooper International Piano Competition" e all'"Eastman Young Artists International Piano Competition", nel 2012, e alla "Yamaha USASU International Piano Competition" (dove ha ricevuto il premio dalle mani di Martha Argerich), al Concorso pianistico internazionale di Aarhus (Danimarca) e al Concorso pianistico internazionale di Hilton Head (U.S.A.), nel 2013. Nato nel 1995 ad Altamura (BA), Leonardo è allievo di Pasquale Iannone presso il Conservatorio di Musica "N. Piccinni" di Bari e ha appena terminato il liceo scientifico. Ha preso parte a Master e Corsi di perfezionamento con Aldo Ciccolini e Marisa Somma. Ha tenuto concerti solistici nelle principali città italiane. Ha inaugurato la stagione 2011/2012 "Incontri musicali" della Società dei Concerti di Milano, dove è tornato nel 2013, e ha suonato il Terzo Concerto di Rachmaninov nel concerto conclusivo della stagione 2012/2013 della Rochester Philharmonic Orchestra negli Stati Uniti. Più recentemente ha suonato per l'Estate Musicale Frentana (Concerto K. 414 di Mozart), ha tenuto recitals al Festival di Ravello, a Messina, Budapest e Tbilisi, ha suonato per "Musica Insieme in Ateneo" a Bologna, con l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano (Primo di Beethoven), con la Israel Philharmonic Orchestra (Terzo di Rachmaninov) e con la Aarhus Symphony Orchestra in Danimarca (Terzo di Rachmaninov). Ha suonato con altre prestigiose orchestre tra cui: Cleveland Orchestra, Rochester Philharmonic Orchestra, Orchestra di Padova e del Veneto, The Israel Camerata Jerusalem, con direttori quali Giordano Bellincampi, Asher Fisch, Frederic Chaslin, Eugene Tzigane, Avner Biron, Jahja Ling, Neil Varon, Michele Marvulli. È stato già invitato dall'Orchestra Sinfonica del Cile, dall'Orchestra Filarmonica di Duisburg, in Germania, e dall'Orchestra Sinfonica di Kristiansand, in Norvegia. 'Sono molto emozionata di sentire un così favoloso pianista e musicista. Grazie per la Musica!!!!' Martha Argerich, 2013 'Il giovanissimo Leonardo Colafelice, che ho ascoltato stasera, mi ha impressionato per le sue qualità di virtuoso della tastiera. A 12 anni soltanto è in grado di affrontare difficoltà tecniche reputate pericolose, con una semplicità confondente. Va senza dire che un elemento come Leonardo Colafelice è un pianista nato e destinato ad una brillantissima carriera.' Aldo Ciccolini, 2008 Programma S. PROKOFIEV Visions Fugitives op.22 (1891-1953) 1. Lentamente 2. Andante 3. Allegretto 4. Animato 5. Molto giocoso 6. Con eleganza 7. Pittoresco 8. Comodo 9. Allegro tranquillo 10. Ridicolosamente 11. Con vivacità 12. Assai moderato 13. Allegretto 14. Feroce 15. Inquieto 16. Dolente 17. Poetico 18. Con una dolce lentezza 19. Presto agitatissimo e molto accentuato 20. Lento irrealmente F. CHOPIN Scherzo n.4 in Mi Maggiore op.54 (1810-1849) *** P. I. CAJKOVSKIJ - M. PLETNEV (1840-1893) I. STRAVINSKIJ (1882-1971) Lo Schiaccianoci (Suite) The March Dance of the Sugar- Plum Fairy Tarantella Intermezzo Trepak (Russian Dance) The Tea (Chinese Dance) Pas De Deux: Intrada (Andante Maestoso) 3 Movimenti da “Petrushka” Danse Russe Chez Pétrouchka La Seimane grasse Note al programma di Grazia Maria Spuria Le Visions fugitives sono una serie di brevi pezzi per pianoforte composti da Sergei Prokofiev tra il 1915 e il 1917. La Russia viveva anni tormentati, e con lei il giovane Prokof'ev che si stava affacciando alla ribalta musicale nazionale con prepotenza dal 1914 vincendo il premio Rubinstein. Il musicista visse a Pietroburgo la guerra e poi la rivoluzione, tanto che per la diciannovesima delle Visions dovrebbe essersi ispirato allo scoppio dei primi moti rivoluzionari del 1917. L'effetto complessivo è in stile impressionista, non diversamente da un lavoro di Debussy; infatti, molti dei movimenti ne sono simili in stile e suono, ma per Visions fugitives non si può parlare di impressionismo musicale anche se, bisogna dirlo, il titolo della raccolta potrebbe suggerirlo. Indubbia è la reminiscenza del pianismo scriabiniano nei brani dal movimento lento o moderato di Visions fugitives, così come è possibile ascoltare echi delle ultime composizioni per pianoforte di Franz Liszt. Chopin compose lo Scherzo op. 54 nel 1842. Accolto freddamente dalla critica, rispetto alla strepitosa fortuna degli altri tre, se ne distingue per il carattere pacato, alieno da violenze visionarie, anche se possiede ancora alcuni momenti particolarmente appassionati e drammatici. È una composizione di poche note e molti silenzi, una costruzione per cenni e melodie sospese a mezz'aria che anticipa i modi francesi del nuovo secolo, come si incontreranno nel primo libro dai preludi di Debussy. Capolavoro fra i più alti in assoluto nella produzione chopiniana, proiettato decisamente verso il futuro, lo Scherzo in mi minore è paradossalmente il meno noto ed eseguito dei quattro. Dopo il grande successo ottenuto con La bella addormentata, il direttore dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, propose a Čajkovskij di comporre un nuovo balletto dal carattere festoso, pieno di elementi fantastici. La scelta cadde sul libretto che Marius Petipa aveva ricavato dal racconto di Ernst Hoffmann “Schiaccianoci e il Re dei Topi”. All'inizio il compositore non fu molto entusiasta del soggetto ma Petipa seppe convincerlo del contrario elaborando un libretto dove la vicenda rimaneva in secondo piano rispetto all'atmosfera magica che ne venne fuori ed in cui sentimento, amore, sogno, divertimenti, prodigi venivano esaltati. Il coreografo francese, da grande uomo di teatro quale era, seppe così trovare la formula giusta perchè il cupo racconto di Hoffmann divenisse uno spettacolo di grande successo e incanto. E Čajkovskij, che aveva iniziato a comporre la musica con tanta fatica, data la vecchiaia incipiente, si buttò sul lavoro con grande inventiva e rinnovato entusiasmo sperimentando nella partitura addirittura l'utilizzo di strumenti particolari, come, ad esempio, la celesta. Il balletto andò in scena il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, un anno prima della morte del musicista. Oggi ascoltiamo la virtuosistica trascrizione della suite del balletto ad opera del famoso pianista russo Mikail Pletnev. "Pétrouchka" è il secondo grande balletto di Stravinsky. Esso nacque infatti dopo il successo riportato dall' "Uccello di Fuoco" che i Ballets Russes avevano presentato a Parigi nel 1909. Fu lo stesso Diaghilev, direttore della prestigiosa compagnia, a convincere Stravinsky a riadattare la composizione, alla quale allora lavorava, in un nuovo balletto, si trattava di un pezzo concertante per pianoforte e orchestra, in cui lo strumento solista godeva di ampio spazio. Questo materiale confluì senza sostanziali mutamenti nella partitura di "Pétrouchka", che fu rappresentato a Parigi nel 1911 sempre dalla medesima compagnia di balletto. Vi si narra sullo sfondo di una piazza in fiera in occasione della Pasqua russa, di una marionetta umanizzata dai poteri magici del suo animatore. Pétrouchka si innamora di un'altra marionetta, la Ballerina, dalla quale non è corrisposto, poiché questa è invaghita del bellissimo e animoso Moro. Pétrouchka, nell'ultimo quadro del balletto, nell'estremo tentativo di opporsi all'amore che lega la Ballerina e il Moro, viene da questo ucciso. Dalla partitura orchestrale (ma con una larga presenza del pianoforte) Strawinsky ricavò dieci anni più tardi, nel 1921, una riduzione per pianoforte solo per il grande pianista Arthur Rubinstein, utilizzando tre dei quadri originali, appunto quelli dove la presenza dello strumento era più marcata. Il primo brano, la Danse Russe è tratta dal primo quadro, Chez Pétrouchka costituisce l'intero secondo quadro, la Seimane Grasse è ricavata dal quarto. Prossimi Appuntamenti Domenica 22 Novembre 2015 – ore 18 PALACULTURA ANTONELLO Nuovi Racconti Mediterranei ENRICO PIERANUNZI pianoforte GABRIELE MIRABASSI clarinetto LUCA BULGARELLI contrabbasso Musiche di E. Pieranunzi Giovedì 26 Novembre 2015 – ore 18 Sala Sinopoli – Teatro V.E. RICHTER L’INSOUMIS (1998) (FILM) Renato Donà violino Stefania Mormone pianoforte Per il 100° anniversario della nascita di S. Richter Sabato 28 Novembre 2015 – ore 18 PALACULTURA ANTONELLO RENATO DONÀ violino STEFANIA MORMONE pianoforte Musiche di Prokofiev, Brahms Sito web: http://accfilarmonicame.xoom.it Facebook: Accademia Filarmonica di Messina Ufficio stampa: Marcella Ruggeri ([email protected])