IMPATTO AMBIENTALE DERIVANTE DAL COMPARTO
DELLE VERNICIATURE NELLA PROVINCIA DI REGGIO
EMILIA
SETTEMBRE 1998
Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente
Sezione Provinciale di Reggio Emilia
IMPATTO AMBIENTALE DERIVANTE DAL COMPARTO DELLE
VERNICIATURE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Fabrizia Capuano
SERVIZIO TERRITORIALE
Ezio Garatti
Mauro Pedrazzoli
Michele Frascari
Daniela Morgotti
Gianluca Subazzoli
Silvana Foroni
DIPARTIMENTO TECNICO
Stefano Fornaciari
Claudio Franzoni
Claudio Lazzaretti
con la collaborazione del
SERVIZIO TUTELA DELL’AMBIENTE
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
Giuseppe Liuzzi
SETTEMBRE 1998
1.
PREMESSA
Obiettivo del presente lavoro, inserito nel programma ARPA 1997, è stato quello di costruire la
mappa dei rischi ambientali legati all’attività di verniciatura, in termini di emissioni in atmosfera
di composti organici volatili, polveri e di tipologie di rifiuti prodotti.
La sistematizzazione dei dati presenti nei diversi territori distrettuali, la loro
omogeneizzazione e normalizzazione, ha permesso di costruire un unico sistema
informativo che fa il punto sulla situazione di tale comparto produttivo al 31/12/97, ma che
diviene dinamico in quanto aggiornabile in relazione ai cambiamenti via via introdotti dalle
attività produttive in termini di n. di insediamenti, consumi di materie prime, tipologia degli
impianti produttivi e depurativi presenti.
Questi dati sono importanti non solo per una documentazione “storica” dell’andamento
nel tempo degli impatti, ma anche perché permettono di avere conoscenze sulla
evoluzione dei prodotti e delle tecnologie. L’attività di controllo svolta nel corso degli anni
dai Servizi Sanitari fino all’inizio del ’96, poi da ARPA, ha stimolato interventi volti alla
mitigazione degli impatti ambientali (es. industria del barattolo con utilizzo di vernici a
minor contenuto di solvente, vernici all’acqua, sistemi di applicazione a caldo...)
Essendo poi presenti per il territorio del distretto di Reggio Emilia dati derivanti dal
censimento del settore risalenti al 1993, è stato possibile effettuare confronti che danno
significative indicazioni sui cambiamenti avvenuti nel corso di questi anni.
2.
IL COMPARTO DELLE VERNICIATURE
L’attività di verniciatura è di solito una fase di lavorazione di processi produttivi
industriali e/o artigianali, soprattutto nel settore metalmeccanico.
In questa operazione sono raggruppati i maggiori rischi sia per la salute degli operatori che
ambientali, dovuti alla liberazione di solventi contenuti nei "prodotti vernicianti" e per la
produzione di rifiuti.
La verniciatura può essere effettuata direttamente dall’Azienda produttrice o, come
avviene nei maggiori casi della realtà reggiana, da ditte specializzate che lavorano per
conto terzi. Normalmente la verniciatura viene effettuata su materiali ferrosi e non, su
legno e su materie plastiche.
I prodotti vernicianti vengono applicati a più riprese, di cui la prima serve solitamente
come fondo, formando una pellicola solida, uniforme, elastica, dotata di resistenza
meccanica e chimica che protegge e migliora esteticamente le superfici verniciate.
Le superfici dei materiali metallici devono essere pretrattate in modo da presentarsi pulite,
senza ossidi o oli e sufficientemente ruvide per favorire l’ancoraggio del prodotto
verniciante.
Per prodotto verniciante si intende la miscela di vernici ed additivi pronta all’uso. Le
vernici sono generalmente suddivise in:
- vernici ad alto contenuto di solvente (40 - 45%)
- a basso tenore di solvente (alto solido: S.S. >60%)
- idrosolubili (vernici ad acqua);
- polveri termoindurenti.
I solventi costituiscono la “frazione volatile" del prodotto verniciante.
L'evaporazione dei solventi, considerando che circa il 90 % del loro peso volatilizza in
atmosfera, causa un forte impatto ambientale e rischi per la salute degli operatori. Per questo
motivo le operazioni di verniciatura devono essere svolte in ambienti confinati ed aspirati, dotati
di impianti per l'abbattimento del materiale particellare (a secco o a umido) e tecnologie
depurative per l'abbattimento dei solventi.
SCHEMA DEL CICLO
PRETRATTAMENTO
ESSICCAMENTO / PRETRATTAMENTO
SPRUZZATURA FONDO
VERNICIATURA
ESSICCAMENTO IN FORNO
In provincia di Reggio Emilia sono presenti 536 aziende, localizzate per il 21% nel
comune di Reggio Emilia; i quantitativi totali di prodotti vernicianti utilizzati sono pari a
17.834 Kg/die così suddivisi:
Fabbrico
11%
Guastalla
7%
Altri
38%
Reggio E.
11%
Luzzara
5%
S.Martino
6%
Montecchio
6%
Prodotti vernicianti utilizzati per comune
S.Ilario
16%
Dal grafico precedente si può notare che il 62% circa dei prodotti vernicianti viene utilizzato da
199 aziende pari al 37% di quelle totali, concentrate in 7 comuni della provincia (Fabbrico,
Guastalla, Reggio Emilia, S. Ilario d’Enza, Montecchio, S. Martino in Rio e Luzzara); il restante
38% del prodotto verniciante è utilizzato dalle altre 377 aziende diffuse in altri 33 comuni.
3.
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
L’impatto ambientale sulla matrice aria è dovuto alle emissioni dei composti organici
volatili (COV), in quanto presenti nel prodotto verniciante pronto all’uso e derivante da
diluenti utilizzati nelle fasi di lavaggio. I solventi sono quelli più volatili a temperatura
ambiente. Tali sostanze emesse direttamente in atmosfera partecipano a reazioni che
producono il fenomeno dello smog fotochimico.
I composti organici volatili e gli ossidi di azoto (NOX) sono i principali responsabili della
formazione, sotto l'influenza della luce solare, degli ossidanti fotochimici tra i quali il più
noto è sicuramente l'ozono.
La reattività dei composti è di notevole importanza per lo studio di tali fenomeni in
termini di tempo e luogo. Le reazioni fotochimiche possono avvenire su scale molto
diverse: i COV più reattivi reagiscono velocemente (poche ore) vicino al punto di
emissione, mentre quelli meno reattivi sono invece trasportati più lontano prima che
avvenga la reazione.
E’ possibile contenere il rischio ambientale utilizzando prodotti a basso contenuto di
solventi che, associati a sistemi di applicazione ad elevata efficienza di trasferimento,
possono permettere una netta riduzione dei solventi emessi e dei residui dispersi
nell’ambiente.
I prodotti a basso contenuto di solvente sono: prodotti vernicianti ad alto solido, polveri
termoindurenti, prodotti vernicianti idrosolubili.
•
I prodotti vernicianti ad alto residuo solido presentano un basso contenuto di sostanze
volatili all'atto dell'applicazione. In commercio esistono prodotti ad alto solido con
diverse caratteristiche e modalità d'uso: ad aria, a forno, monocomponenti,
bicomponenti e antiruggini. Per ognuna di queste tipologie vengono utilizzati diversi
polimeri aventi caratteristiche di bassa viscosità ad alto residuo secco, notevole
viscosità a piccoli incrementi di temperatura, facilità di "taglio" anche con solventi
"blandi", caratteristiche applicative e di polimerizzazione ottimali e caratteristiche finali
paragonabili a quelle dei prodotti convenzionali. Altra caratteristica è la maggiore resa
di verniciatura (mq di supporto verniciato con 1 Kg. di prodotto verniciante) rispetto ai
prodotti vernicianti classici, quindi una maggiore riduzione delle emissioni in atmosfera.
•
Le polveri termoindurenti presentano una totale assenza di solventi organici, quindi
rappresentano la migliore soluzione per eliminare l'emissione di solventi in atmosfera.
Possono essere di diversa natura: epossidiche, poliestere, esopoliestere,
poliuretaniche. Le polveri termoindurenti per polimerizzare hanno bisogno di
temperature elevate, circa 200 °C. Le superfici da verniciare necessitano di un
pretrattamento, in quanto questa fase condiziona notevolmente il risultato finale relativo
all'aderenza e alla resistenza alla corrosione.
•
I prodotti vernicianti idrosolubili sono quelli ove la parte di legante è costituita
prevalentemente da acqua. Ci si basa sul principio di introdurre nei polimeri strutture
tali da permettere la loro solubilizzazione o dispersione in ambienti acquosi. E'
possibile disporre di leganti di questo tipo nel campo delle resine alchidiche, acriliche
ed epossidiche. Nella preparazione dei prodotti vernicianti idrosolubili è presente, oltre
all'acqua, una ridotta percentuale di cosolventi organici (dal 2 al 12 %). I prodotti
idrosolubili sono utilizzati anche in cicli di verniciatura misti, un prodotto verniciante ad
acqua come fondo ed una vernice a solvente per la copertura finale.
Anche il sistema di applicazione dei prodotti vernicianti può contribuire ad una riduzione
delle emissioni di sostanza organica volatile in atmosfera. Normalmente l'applicazione dei
prodotti vernicianti viene eseguita su pezzi precedentemente trattati distribuendo una
"prima mano" di vernice speciale, coprente, protettiva a base generalmente di antiruggine,
poi lo strato per la copertura finale. I sistemi di verniciatura più in uso si possono
suddividere in: atomizzazione, immersione ed elettrodeposizione.
3.1
EMISSIONI IN ATMOSFERA E CARICO INQUINANTE
Nelle tabelle in allegato 1 è riportato per ogni comune della provincia il censimento delle
attività di verniciatura presenti sul territorio. Per ogni singola azienda sono riportate le
seguenti informazioni:
• ubicazione dell’attività produttiva con destinazione d’uso dell’area, secondo quanto
definito dal P.R.G. vigente;
• tipo di supporto verniciato (legno, ferro, plastica);
• tipo di vernice utilizzata: a solvente, ad acqua, a polvere;
• quantità di prodotto verniciante pronto all’uso (Kg/die); quantità di diluente utilizzato
(Kg/die);
• tipologia di impianti di abbattimento presenti;
• carico inquinante derivante dall’attività in termini di composti organici volatili (COV)
emessi in atmosfera in Kg/die e particelle sospese in Kg/anno;
• tipo di autorizzazione alle emissioni (ex D.P.R.203/88) di cui la ditta è in possesso:
tacita in quanto impianto esistente (art.12), espressa in quanto nuovo impianto (art.6)
e/o impianto modificato(art. 15 A/B).
Per il calcolo del carico inquinante emesso dalle singole aziende si sono utilizzati i
seguenti criteri:
1. Gli impianti di abbattimento in grado di ridurre i COV emessi sono
unicamente quelli a carboni attivi o inceneritori termici o a post
combustione, pertanto se sono presenti si considera una riduzione
dell’emissione del 90% (efficienza di abbattimento secondo la migliore
tecnologia);
2. i solventi utilizzati come diluenti vengono emessi nella loro totalità in
atmosfera;
3. la quantità di COV emessa dall’utilizzo di prodotti vernicianti a solvente è
pari alla percentuale del solvente stesso:
- su superfici in legno di norma 60% in peso
- su altre superfici di norma 40% in peso;
4. la quantità di COV emessa dall’utilizzo di prodotti vernicianti all’acqua è pari
di norma al 10% in peso.
Per il calcolo delle polveri emesse in atmosfera si considera il 20% (overspray)
della percentuale di residuo secco della vernice, di cui si abbatte circa il 70%
con impianti a velo d’acqua (AU) o circa il 90% con filtri a tessuto (F.T.).
Es: carico inquinante di una ditta che utilizza 10 Kg/die vernici a solvente e 3
Kg/die di diluente, su ferro con impianti di abbattimento a secco (F.T.)
COV emessi = (10 x 0.40) + 3 = 7 Kg/die
POLVERI emesse = (10 x 0.60 x 0.20) x 0.10 = 0.12 Kg/die
Nella tabella seguente è riportata la situazione provinciale con i dati complessivi per
comune in termini di Kg/die di prodotti vernicianti utilizzati e di COV emessi.
Comuni
ALBINEA
BAGNOLO IN PIANO
BAISO
BIBBIANO
BORETTO
BRESCELLO
BUSANA
CADELBOSCO SOPRA
CAMPAGNOLA EMILIA
CAMPEGINE
CANOSSA
CARPINETI
CASALGRANDE
SITUAZIONE PROVINCIALE
Prodotti
utilizzati
n° Ditte Vernici Solventi
Kg/d
Kg/d
7
119.33
3.91
12
135.40
17.47
2
14.00
3.10
9
76.34
41.07
10
545.30
21.70
7
428.30
4.50
0
0.00
0.00
11
174.50
33.50
6
49.47
32.41
2
101.60
2.00
7
78.00
25.00
4
23.32
3.77
22
346.80
90.67
Emissioni
COV
POLV
Kg/d
Kg/a
9.77
92.82
56.10 434.83
9.50
61.60
76.83 234.85
77.70 961.80
36.21 280.00
0.00
0.00
90.91 956.12
39.39 366.54
10.24 139.34
60.00 428.31
13.10 189.50
156.74 2107.71
CASINA
CASTELLARANO
CASTELNOVO MONTI
CASTELNOVO SOTTO
CAVRIAGO
COLLAGNA
CORREGGIO
FABBRICO
3
28
4
13
22
0
30
11
2.04
293.69
8.31
490.02
794.00
0.00
606.35
1980.02
0.63
59.75
3.18
39.68
103.00
0.00
43.55
158.05
GATTATICO
GUALTIERI
GUASTALLA
LIGONCHIO
LUZZARA
MONTECCHIO EMILIA
NOVELLARA
POVIGLIO
QUATTRO CASTELLA
RAMISETO
REGGIO EMILIA
10
7
12
1
19
20
15
14
12
1
113
273.00
414.00
1298.70
18.00
826.10
990.70
230.50
161.50
159.00
0.59
1949.61
9.00
63.40
77.50
0.00
111.90
184.80
35.60
75.50
115.00
0.45
389.07
REGGIOLO
RIO SALICETO
ROLO
RUBIERA
S.ILARIO D'ENZA
S.MARTINO IN RIO
S.POLO D'ENZA
SCANDIANO
TOANO
VETTO
VEZZANO SUL CROSTOLO
VIANO
VILLA MINOZZO
TOTALE
11
5
6
17
12
12
6
22
2
0
3
1
5
536
579.60
43.50
81.03
23.86
187.27
27.27
123.24
56.29
2918.00 150.00
1005.26
65.59
113.82
30.45
248.57
58.86
2.77
0.86
0.00
0.00
19.30
12.15
6.00
0.00
10.28
5.39
17883.6 2223.37
3
1.40
9.00
109.22 1482.42
6.32
72.95
154.32 383.60
208.87 2068.90
0.00
0.00
108.66 2061.75
886.83 13475.8
3
23.50 5442.63
239.50 3236.00
89.20 483.00
7.20
79.20
245.90 3346.00
632.88 3693.63
55.51 537.94
151.70 888.60
136.85 559.61
0.70
7.80
858.23 16090.4
2
138.50 2201.00
46.65 268.76
112.77 1251.36
96.86 1514.88
91.63 2286.18
393.65 8110.22
74.80 714.88
122.66 1361.45
2.40
12.10
0.00
0.00
13.87 182.18
2.40
26.40
8.00 120.57
5657.48 78222.6
8
L uzz ara
Re gg io lo
G ua sta lla
Bo re tto
Bres cello
Ro lo
Gualtieri
F ab br ico
Po vig lio
No ve llara
Ca m p ag no la
Em ilia
Rio
Salic eto
Ca ste lno vo
d i So tto
nessuna azienda
G atta tico
fino a 50 kg/d
Ca m p eg ine
Ca de lbo sc o
d i So pra
Ba gn o lo
in Pian o
Co rreg g io
S.Ilario
d 'E nza
da 51 a 150 kg/d
da 151 a 300 kg/d
Mo nte cchio
Em ilia
S. M a rtin o
in Rio
Ca vr ia g o
REGGIO EMILIA
oltre 300 kg/d
Ru b iera
Bib b ia n o
Q ua ttro
Ca ste lla
S. P o lo
d 'E nza
Alb ine a
Vezza no
su l C ro st olo
Ca no s sa
Sca n dian o
Ca sa lg r an de
Via n o
Ca ste lla ra no
Ca sin a
Ba iso
Vetto
Ca rp ine ti
Ca ste lno vo
n e' Mo n ti
Ra m ise to
To an o
Bu sa n a
Co llag n a
Villa M in ozzo
L igo n ch io
Fig. 1
Dalle elaborazioni analitiche per comune si è potuta costruire la mappa provinciale del
carico inquinante emesso in termini di Kg/die di COV (Fig.1) da cui si evidenzia che il
comparto ha la più elevata emissione (oltre 300 Kg/die) nei comuni di Reggio Emilia,
Montecchio, S. Martino in Rio e Fabbrico.
Per il comune capoluogo tale valore è dato dalla sommatoria del contributo di tante
piccole - medie aziende diffuse su tutta l’area territoriale, con una maggiore
concentrazione nelle zone di Mancasale, come evidenziato dalla mappa seguente che
riporta il carico inquinante per zone di Reggio Emilia, mentre per gli altri tre comuni il
consistente carico inquinante è relativo a singole grandi industrie che hanno alti consumi
di materie prime.
Emissioni C.O.V. nel comune di Reggio Emilia
Fino a 50 kg/die
Da 50 a 150 kg/die
Da 150 a 300 kg/die
Oltre 300 kg/die
E’ interessante notare come l’attività di verniciatura si stia diffondendo a livello
artigianale e come attività collaterale ad altre, nella parte della bassa pianura (comuni di
Poviglio, Gualtieri , Luzzara e Castelnuovo di Sotto) e anche nella zona del distretto
ceramico, dove nel comune di Casalgrande l’impatto comincia a rendersi rilevabile. E’
inoltre evidente come nella zona montana tali insediamenti siano riconducibili a poche
unità ed in alcuni comuni siano assenti.
Di seguito sono poi riportate le elaborazioni grafiche relative alla suddivisione delle
aziende presenti nei diversi comuni, accorpati secondo gli attuali distretti territoriali ARPA,
in base ai quantitativi di prodotto verniciante utilizzato, in classi indicate dalla normativa
vigente per l’inquinamento atmosferico:
• CLASSE I
• CLASSE II
• CLASSE III
• CLASSE IV
< 20 Kg/die
21 - 50 Kg/die
51 - 100 Kg/die
> 100 Kg/die
Da tali rappresentazioni si evidenzia in modo più immediato ed analitico quanto
espresso sopra. Successivamente viene riportato in grafico il numero delle autorizzazioni
alle emissioni rilasciate dalla provincia ai sensi del D.P.R. 203/88 in modo esplicito ai sensi
degli articoli 6 e 15 a nuovi impianti o impianti esistenti che si sono modificati dall’88 ad
oggi, e in modo tacito per gli impianti esistenti al 1988 secondo quanto previsto dall’art.12.
Dal grafico che riporta la situazione provinciale si evince che tutte le aziende presenti sul
territorio sono autorizzate e che il 60% degli insediamenti non ha subito modifiche dall’88
ad oggi, mentre il 40% è costituito da nuovi impianti o da impianti ristrutturati. La
descrizione dei criteri normativi per il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni è riportata
al par. 3.3.
Aziende con attività di verniciatura
Distretto ARPA di Reggio Emilia - Montecchio
N. aziende
0
10
20
30
Albinea
<20 Kg/g
Bagnolo in Piano
21-50 Kg/g
Bibbiano
51-100 Kg/g
Cadelbosco Sopra
> 100 Kg/g
Campegine
Canossa
Castelnovo Sotto
Cavriago
85
Gattatico
Montecchio
Quattro Castella
Reggio Emilia
S. Ilario d'Enza
S. Polo d'Enza
Vezzano s/Crostolo
Aziende con attività di verniciatura
Distretto ARPA di Guastalla
N. aziende
0
10
20
30
Boretto
Brescello
Gualtieri
Guastalla
Luzzara
Novellara
<20 Kg/g
Poviglio
21-50 Kg/g
51-100 Kg/g
Reggiolo
> 100 Kg/g
Aziende con attività di verniciatura
Distretto ARPA di Correggio
N. aziende
0
10
20
30
Campagnola Emilia
Correggio
Fabbrico
Rio Saliceto
<20 Kg/g
Rolo
21-50 Kg/g
51-100 Kg/g
S.Martino in Rio
> 100 Kg/g
Aziende con attività di verniciatura
Distretto ARPA di Scandiano-Castelnovo Monti
N. aziende
0
10
20
30
Baiso
Carpineti
Casalgrande
Casina
Castellarano
Castelnovo Monti
Ligonchio
Ramiseto
Rubiera
Scandiano
Toano
Viano
Villa Minozzo
<20 Kg/g
21-50 Kg/g
51-100 Kg/g
> 100 Kg/g
Autorizzazioni ai sensi del DPR 203/88
N.ro
600
Artt. 15+6
500
Art. 12
177
400
300
200
97
359
100
162
17
40
23
78
47
72
0
Reggio Emilia Montecchio
Guastalla
Correggio
Scandiano - Castelnovo
Monti
Totale
Distretti ARPA
3.2
IL COMPARTO DELLE VERNICIATURE NEL DISTRETTO DI REGGIO EMILIA:
CONFRONTO CON IL 1993.
Per quanto riguarda il comune di Reggio Emilia e quelli del distretto (Albinea, Bagnolo
in Piano, Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto, Quattro Castella e Vezzano sul Crostolo)
si era effettuato nel 1993 un censimento rispetto al comparto delle verniciature in termini di
aziende presenti, quantità di materie prime utilizzate e COV emessi. Tale indagine ha
permesso di effettuare confronti con la situazione rilevata al 1997, al fine di ricavare,
almeno per questa zona territoriale, indicazioni sull’andamento dell’evoluzione
impiantistica e tecnologica del comparto avvenuta nel corso di cinque anni.
Dai grafici riportati di seguito è possibile trarre le seguenti considerazioni:
• Il numero delle aziende insediate è in generale aumentato, ma la distribuzione sul
territorio rimane pressoché costante.
• Osservando i dati analitici per comune, si evince che le quantità di prodotto verniciante
utilizzato sono aumentate. E’ possibile notare come agli aumenti di quantità di vernice
non corrisponda un equivalente aumento di consumo di solventi; infatti dalle
elaborazioni relative alla variazione di COV emessi si ricava che
¾ le quantità di prodotto verniciante utilizzato sono aumentate nel 1997 rispetto al
1993 (32.4 %), con un più limitato incremento nel consumo di solventi (24.2 %);
¾ le emissioni di COV sono aumentate a Reggio Emilia, Castelnovo Sotto e Quattro
Castella: per Reggio Emilia, a fronte di un consistente aumento in valore assoluto
(240 kg/die), l’incremento percentuale è del 39 % visto l’elevato numero di aziende
presenti, mentre in altri comuni come Castelnovo Sotto ad un aumento di 128
kg/die di COV emessi corrisponde una percentuale del 492 % in quanto le
modifiche hanno riguardato esclusivamente un paio di aziende
¾ le emissioni di COV sono diminuite nei comuni di Albinea, Bagnolo in Piano,
Cadelbosco Sopra e Vezzano sul Crostolo: ad un aumento del prodotto verniciante
utilizzato ha corrisposto una diminuzione di solventi utilizzati con corrispondente
riduzione del carico inquinante emesso. Ciò significa che il comparto, optando per
una depurazione indiretta, si è indirizzato verso un utilizzo di materie prime ad
acqua o ad alto solido.
• In alcuni comuni il carico inquinante emesso è aumentato ma, mentre per Reggio
Emilia è consistente l’aumento in valore assoluto e ridotto l’aumento percentuale visto
l’elevato numero di aziende presenti, a Castelnovo Sotto e Quattro Castella vale
l’inverso: consitente variazione in percentuale e limitata variazione assoluta, in quanto
le modifiche hanno riguardato esclusivamente un paio di aziende. Interessante è poi
notare come negli altri comuni ad un aumento del prodotto verniciante utilizzato abbia
corrisposto una diminuzione di solventi consumati con corrispondente riduzione del
carico inquinante emesso: ciò significa che il comparto, optando per una depurazione
indiretta, si è indirizzato verso un utilizzo di materie prime ad acqua o ad alto solido.
• Nei comuni di Reggio Emilia, Castelnovo Sotto, Quattro Castella il carico inquinante è
aumentato. Per il comune capoluogo però si ha un consistente aumento in valore
assoluto, ma ridotto in percentuale in quanto è elevato il numero delle aziende
presenti. A Castelnovo Sotto e Quatto Castella la variazione percentuale è molto
significativa in quanto le modifiche hanno riguardato esclusivamente un paio di
aziende.
Variazione n° aziende distretto Reggio E.
120
n° aziende 1993
100
n° aziende 1997
80
60
40
20
su
lC
ro
st
ol
o
ca
st
el
la
Ve
zz
an
o
Q
ua
ttr
o
so
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C
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ov
o
so
pr
a
C
ad
el
bo
sc
o
Ba
gn
ol
o
in
pi
an
o
Al
bi
ne
a
R
eg
gi
o
Em
ilia
0
Distribuzione aziende 1993
5%
7%
5%
7%
68%
4%
4%
Reggio Emilia
Albinea
Bagnolo in piano
Cadelbosco sopra
Castelnovo sotto
Quattro castella
Vezzano sul Crostolo
Distribuzione aziende 1997
7%
2%
8%
6%
66%
7%
4%
Reggio Emilia
Albinea
Bagnolo in piano
Cadelbosco sopra
Castelnovo sotto
Quattro castella
Vezzano sul Crostolo
Kg/d
1949
1673
Variazione materie prime 93/97 distretto Reggio Emilia
500
prodotti vernicianti kg/d 1993
400
prodotti vernicianti kg/d 1997
solventi kg/d 1993
300
solventi kg/d 1997
200
100
0
Reggio
Emilia
Bagnolo in
piano
Castelnovo
sotto
Vezzano
sul
Crostolo
Variazione totale materie prime distretto Reggio E.
kg/d
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
1993
1997
prodotti vernicianti
1993
solventi
1997
Variazione COV emessi kg/die periodo 93-97
Reggio Emilia
Albinea
variazione assoluta
variazione %
Bagnolo in Piano
Cadelbosco Sopra
Castelnovo Sotto
Quattro Castella
Vezzano sul Crostolo
-200
-100
0
100
200
300
400
500
3.3
LA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Nel 1988, in attuazione di specifiche direttive CEE, è stato emanato il D.P.R. 24 maggio
1988, n. 203 che detta norme per la tutela della qualità dell’aria ai fini della protezione
della salute e dell’ambiente su tutto il territorio nazionale e fissa
i criteri per
l’autorizzazione e il controllo degli impianti industriali, artigianali, di servizio e di pubblica
utilità con emissioni in atmosfera.
Con successivi decreti sono stati fissati limiti di concentrazione degli inquinanti nelle
emissioni e specifiche norme tecniche per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Per una corretta interpretazione delle disposizioni legislative sono riportate nei vari
decreti alcune importanti definizioni:
Impianto
Lo stabilimento o altro impianto fisso che serva per usi
industriali e possa provocare inquinamento atmosferico. Uno
stabilimento può essere costituito da più impianti. Il singolo
impianto all’interno di uno stabilimento è l’insieme delle linee
produttive finalizzate ad una specifica produzione. Le linee
produttive possono comprendere a loro volta più punti di
emissione derivanti da una o più apparecchiature e/o da
operazioni funzionali al ciclo produttivo.
Sono definiti esistenti gli impianti :
Impianto
esistente
•
funzionanti alla data del 1/7/88;
•
quelli che alla data dell’1/7/88, pur non essendo funzionanti, erano
costruiti in tutte le loro parti;
•
tutti gli impianti già autorizzati ai sensi della L. 615/66 e
del DPR 322/71;
Modifica
sostanziale di un
impianto
la realizzazione di strutture e le modifiche strutturali il ciclo produttivo
inerenti al singolo impianto che comportino variazioni qualitative delle
emissioni inquinanti ovvero aumento significativo delle emissioni già
prodotte.
Migliore
tecnologia
disponibile
Sistema
tecnologico
adeguatamente
verificato
e
sperimentato che consente il contenimento e/o la riduzione
delle emissioni a livelli accettabili per la protezione della
salute e dell’ambiente, semprechè l’applicazione di tali
misure non comporti costi eccessivi.
Attività a
Le attività riportate nell’elenco di cui all’allegato 1 del DPR
inquinamento
25/7/91.
poco significativo
Le attività riportate nell’elenco di cui all’allegato 2 del DPR
25/7/91, tra cui risultano:
1. Riparazione e verniciatura di carrozzerie di autoveicoli,
mezzi e macchine agricole con utilizzo di impianti a ciclo
aperto e utilizzo di prodotti vernicianti non superiore a 20
Attività a ridotto
Kg/g;
Inquinamento
2. Verniciatura, laccatura, doratura di mobili ed altri oggetti
in legno con utilizzo di prodotti vernicianti pronti non
superiore a 50 Kg/g;
3. Verniciatura di oggetti vari in metalli o vetro con utilizzo di
prodotti vernicianti pronti all’uso non superiore a 50 Kg/g
La Regione Emilia Romagna con la L.R. 23 Ottobre 1989, n. 36 ha delegato alle Province
le funzioni riguardanti il rilascio delle autorizzazioni e il controllo degli impianti soggetti al
DPR 203/88 e ha predisposto una specifica modulistica contenenti modelli per la
presentazione delle domande e modelli di scheda informativa generale e di schede
tecniche per gli impianti di abbattimento
Le norme per gli impianti esistenti
In base all’art. 12 del DPR 203/88 e alle successive norme i titolari di impianti con
emissioni in atmosfera erano tenuti a presentare la domanda di autorizzazione per la
continuazione delle emissioni e il relativo progetto di adeguamento, ove necessario, alle
linee guida entro i seguenti termini:
Domanda di autorizzazione entro il 31/7/1989
Impianti inclusi nell’elenco
all’allegato I del DPCM 21/7/89
di
cui
Progetto di adeguamento entro il
3/7/1990
Domanda di autorizzazione entro il 31/7/1989
Impianti non inclusi nell’elenco di cui
Progetto di adeguamento entro il
all’allegato I del DPCM 21/7/89
3/7/1991
Le linee guida per il contenimento delle emissioni degli impianti esistenti sono state
emanate con il D.M. 12/7/90 che definisce i seguenti i seguenti aspetti:
1. Limiti minimi e massimi delle emissioni
-
-
Nell’allegato 1 del D.M. sono fissati i valori di emissione minimi e massimi per le
sostanze inquinanti riportate nelle seguenti tabelle:
Tabella A1 Sostanze ritenute cancerogene e/o teratogene e/o mutagene
Tabella A2 Sostanze di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate
Tabella B
Sostanze inorganiche che si presentano prevalentemente sotto forma di
polvere
Tabella C
Sostanze inorganiche che si presentano prevalentemente sotto forma di
gas o vapore
Tabella D
Sostanze organiche sotto forma di gas o vapore, esclusi clorocianuro e
fosgene, espressi come acido cloridrico
Nello stesso allegato 1 sono riportati anche i valori di emissione per le polveri totali.
Nell’allegato 2 del D.M. sono fissati valori di emissione minimi e massimi per alcuni
inquinanti emessi da specifiche tipologie di impianti; tali valori sono diversi e preminenti
rispetto ai corrispondenti dell’allegato 1.
2. Modalità di campionamento e analisi
3. Termini temporali di adeguamento.
I tempi di adeguamento sono stati graduati in base alle caratteristiche qualitative e
quantitative delle emissioni. Il termine ultimo di adeguamento è scaduto il 31/12/97.
Le norme per la costruzione di nuovi impianti o per la modifica e/o trasferimento di
quelli esistenti
Lo Stato non ha ancora provveduto ad emanare le linee guida per il rilascio delle
autorizzazioni per i nuovi impianti e per gli impianti esistenti che devono essere modificati
e/o trasferiti.
Per far fronte a tale carenza legislativa, appena dopo l’entrata in vigore del DPR 203/88, la
Regione Emilia Romagna con la Deliberazione della Giunta regionale n. 6342 del
6/12/1988 ha fissato i limiti di concentrazione per 17 comparti produttivi.
Successivamente il CRIAER (Comitato regionale Inquinamento Atmosferico dell’Emilia
Romagna) ha approvato specifici criteri che costituiscono il quadro tecnico di riferimento
per i Comitati Tecnici Provinciali a cui è demandato il compito di esprimere il parere per il
rilascio delle autorizzazioni da parte della Provincia.
Negli stessi Criteri sono indicati per le varie fasi produttive i limiti di concentrazione delle
sostanze inquinanti nelle emissioni, la periodicità degli autocontrolli da eseguirsi a carico
delle Ditte interessate, le metodiche di campionamento e analisi ed altre specifiche
prescrizioni. Occorre, tuttavia, precisare che:
- per alcune fasi di lavorazione non sono fissati limiti di concentrazione degli inquinanti
in quanto devono essere fissati dal Comitato Tecnico provinciale di volta in volta in
base alle caratteristiche del progetto presentato;
- per altre fasi non è previsto alcun limite di concentrazione degli inquinanti e per il
controllo dell’impianto viene prescritto il limite di consumo delle materie prime (ad
esempio i Kg/giorno di prodotti vernicianti che possono essere utilizzati nell’impianto) e
la tenuta di un registro su cui annotare i parametri significativi, quali l’orario di
funzionamento dell’impianto e i quantitativi di sostanze impiegate nel ciclo produttivo.
Il controllo degli impianti
Per il controllo degli impianti con emissioni in atmosfera la Provincia si avvale dell’A.R.P.A.
– Sez. provinciale di Reggio Emilia. Nell’ambito della propria attività l’A.R.P.A. verifica sia
la conformità dei progetti realizzati alle autorizzazioni rilasciate sia il rispetto da parte delle
Ditte interessate:
- dei valori limite di concentrazione degli inquinanti autorizzati. A tale scopo vengono
eseguiti campionamenti e analisi delle emissioni.
- delle prescrizioni riportate nell’autorizzazione.
Nel caso di riscontro di infrazioni, l’A.R.P.A. ne dà comunicazione alla Provincia che, in
base alla loro gravità, procede:
1. alla diffida
2. alla diffida e contestuale sospensione dell’attività autorizzata per un tempo
determinato;
3. alla revoca dell’autorizzazione e alla chiusura dell’impianto.
Gli impianti di verniciatura
Uno dei principali settori produttivi della Provincia di Reggio E. è rappresentato dagli
impianti con attività di verniciatura sia industriale che artigianale, in cui sono utilizzate
come materie prime vernici all’acqua e/o vernici a solvente e diluenti, con produzione di
inquinati immessi in atmosfera, costituiti da sostanze organiche volatili e polveri, le cui
caratteristiche chimiche e tossicologiche dipendono dalla qualità delle vernici utilizzate.
I materiali verniciati sono costituiti da superfici metalliche, legno e plastica.
Criteri per il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti di verniciatura
a) Impianti nuovi e modifica e/o trasferimento impianti esistenti
Per il rilascio della autorizzazioni di tali impianti la Provincia si attiene ai criteri fissati
dal CRIAER.
Nelle Tabelle n. 1.1- 1.2 – 2.1 –2.2 – 3.1 – 3.2 sono indicate le fasi lavorative
riguardanti la verniciatura di superfici metalliche, legno e plastica per le quali il CRIAER
ha fissato limiti di concentrazione o limiti di consumo di prodotti vernicianti
b) Impianti esistenti
Relativamente agli impianti esistenti, il Comitato Tecnico Provinciale ha espresso i
propri pareri sulla base delle norme stabilite dal citato D.M.12/7/90. Inoltre, per le sotto
elencate tipologie di impianti, ha adottato i seguenti criteri:
•
Impianti con utilizzazione di prodotti vernicianti < 20Kg/g
Trattandosi di impianti di piccole dimensioni, analogamente a quanto previsto per i
nuovi impianti, il CTP ha stabilito di non fissare limiti di emissione e di prescrivere
un limite di consumo giornaliero (Kg/g) dei prodotti vernicianti e la prescrizione
della tenuta di un registro su cui annotare i parametri significativi, quali l’orario di
funzionamento dell’impianto e i quantitativi di sostanze impiegate nel ciclo
produttivo.
•
Impianti di verniciatura barattoli
Un importante settore industriale della provincia di Reggio E. sviluppatosi
soprattutto nella Val d’Enza è rappresentato dal comparto della produzione di
imballaggi metallici. Alcune Aziende di particolare rilevanza tecnologica e produttiva
sono state in passato autorizzate secondo diversi criteri e sulla base di normative
differenti. In previsione del riordino delle autorizzazioni rilasciate, il CRIAER con
parere n. 4749 del 29/5/1995, ha fornito le seguenti indicazioni tecniche in base alle
quali il Comitato tecnico provinciale ha espresso i propri pareri tecnici:
1. gli essiccatori citati nel paragrafo 49 dell’allegato 2 del D.M. 12/7/90 sono da
intendersi relativi ai soli impianti di verniciatura manuale a spruzzo e, di
conseguenza, tale paragrafo non è da considerarsi applicabile ai forni a servizio
delle linee di verniciatura tre pezzi poiché si tratta di verniciature automatizzate.
2. relativamente agli impianti esistenti, fermo restando quanto previsto dal D.M. 12
luglio 1990, i criteri da utilizzare sono i seguenti:
a) Reparti di litografia e verniciatura dei fogli metallici e spruzzatura automatica
dell’interno del barattolo.
-
Installazione di post combustore termico, anche a servizio di più linee,
con rendimento non inferiore al 95% e concentrazione di SOV emesse,
espresse come Carbonio organico totale, non inferiore a 50 mg/Nmc;
Nel caso di post combustori catalitici già installati, questi devono
garantire un rendimento non inferiore al 90%
b) Verniciatura ed essiccazione, interna ed esterna, del cordone di saldatura dei
barattoli formati da tre pezzi: linee cosiddette “Side Stripe”
-
Limite di flusso di massa per linea, massimo, di 1 Kg/ora di SOV emesse,
espresse come n-esano;
Concentrazione ponderata media, massima, per linea, di SOV emesse
espresse come n-esano, di 300 mg/Nmc
c) Reparto presse
- Limite per l’ammoniaca, nel caso di utilizzo di mastici contenenti tale
prodotto, di 15 mg/Nmc
d)
Per le restanti emissioni, non esplicitamente riportate
nelle precedenti lettere, vengono assunti i valori desunti dai certificati
analitici presentati o ricavati da prove effettuate dalle autorità di controllo.
e) Il CRIAER, infine, ribadisce che per ogni emissione deve comunque valere il
principio del rispetto dei valori richiesti, per ogni singola sostanza, per la
totalità di queste e per gli eventuali progetti di adeguamento presentati, dal
D.M. 12 luglio 1990.
Tabella n. 1.1
Verniciatura superfici metalliche
Fasi lavorative per cui i limiti di emissione sono sostituiti con limiti sul consumo
di materie prime
1. Applicazione, appassimento, essiccazione e cottura e/o polimerizzazione
di prodotti vernicianti a base acquosa o a base solvente con un consumo
giornaliero minore o uguale a 20 Kg
2. Applicazione e appassimento di prodotti vernicianti a base solvente con
contenuto di sostanze solide non inferiore al 60% in peso e con consumo
giornaliero inferiore o uguale a 50 Kg/g
Tabella n. 1.2
Verniciatura superfici metalliche
Fasi lavorative per cui sono fissati limiti di emissione
Fase lavorativa
Limiti
1. Applicazione di prodotti vernicianti in Materiale particellare
polvere
mg/mc
2. Polimerizzazione/cottura di prodotti vernicianti in SOV (n esano)
polvere
mg/mc
3. Applicazione e appassimento di prodotti vernicianti Materiale particellare
a base acquosa con un consumo giornaliero mg/mc
inferiore o uguale a 400 Kg
SOV (n esano)
mg/mc
4. Essiccazione e cottura di prodotti vernicianti a base Materiale particellare
acquosa con consumo giornaliero inferiore od mg/mc
uguale a 400 Kg
SOV (n esano)
mg/mc
5. Applicazione e appassimento di prodotti Materiale particellare
vernicianti a base acquosa con consumo mg/mc
NOx (NO2)
giornaliero superiore a 400 Kg
mg/mc
SOx (SO2)
mg/mc
SOV
**
6. Essiccazione e cottura di prodotti Materiale particellare
vernicianti a base acquosa con consumo mg/mc
giornaliero superiore a 400 Kg
NOx (NO2)
mg/mc
SOx (SO2)
mg/mc
SOV
**
7. Essiccazione e cottura di prodotti Materiale particellare
vernicianti a base solvente con consumo mg/mc
giornaliero inferiore o uguale a 50 Kg
NOx (NO2)
mg/mc
SOx (SO2)
mg/mc
SOV
**
8. Applicazione e appassimento di prodotti Materiale particellare
vernicianti a base solvente con consumo mg/mc
giornaliero superiore a 50 Kg
NOx (NO2)
mg/mc
SOx (SO2)
mg/mc
SOV
**
9. Essiccazione e cottura di prodotti Materiale particellare
vernicianti con consumo
giornaliero mg/mc
superiore a 50 Kg
NOx (NO2)
mg/mc
SOx (SO2)
mg/mc
10
50
10
50
10
50
10
500
1700
10
500
1700
50
500
1700
50
500
1700
50
500
1700
SOV
**
10. Applicazione, essiccamento e cottura di Materiale particellare
50
prodotti
vernicianti e litografici nella mg/mc
produzione di imballaggi metallici.
NOx (NO2)
500
mg/mc
SOx (SO2)
1700
mg/mc
SOV
**
** Il limite di emissione è fissato di volta in volta in sede di rilascio dell’autorizzazione sulla base
del carico inquinante presente e della resa di abbattimento stimata.
Tabella n. 2.1
Verniciatura del legno
Fasi lavorative per cui i limiti di emissione sono sostituiti con limiti sul
consumo di materie prime
1. Applicazione di prodotti impregnanti a base acquosa o a base solvente
con residuo secco variabile (8%-25%), tramite immersione o irrogazione
(Flow-coating)
2. Essiccazione di prodotti impregnanti
3. Applicazione manuale a spruzzo di prodotti vernicianti a base solvente con
residuo secco non inferiore al 30% o a base acquosa con contenuto di
cosolvente organico non superiore al 10% (15% nel caso di applicazione di
tinte), con consumo giornaliero non superiore a 50 Kg
4. Appassimento ed essiccazione di prodotti vernicianti applicati a spruzzo
manuale con consumo giornaliero non superiore a 50 Kg
5. Applicazione manuale a spruzzo di prodotti vernicianti a base acquosa con
tenore di cosolvente organico non superiore al 10% (15% nel caso di
applicaszioni tinte) con consumi giornalieri superiori a 50 Kg
6. Appassimento ed essiccazione di prodotti vernicianti a base acquosa
applicati a spruzzo manuale con consumo giornaliero superiore a 50 Kg
7. Applicazione automatica a spruzzo di prodotti vernicianti a base acquosa
con contenuto di cosolvente non superiore al 10% (15% nel solo caso di
applicazione di tinte)
8. Appassimento ed essiccazione di prodotti vernicianti a base acquosa
applicati a spruzzo automatico
9. Applicazione in linea su superfici piane di prodotti vernicianti a base
acquosa e prodotti vernicianti a base solvente che polimerizzano per
effetto di radiazione ultravioletta (prodotti U.V.)
10. Applicazione ed essiccazione in linea di isolanti e tinte a base solvente
applicati in linea su superfici piane
Tabella n. 2.2
Verniciatura del legno
Fasi lavorative per cui sono fissati limiti di emissione
Fase lavorativa
Limiti
1. Applicazione manuale a spruzzo di prodotti Mat. Particellare 50 mg/mc *
vernicianti a solvente con consumo NOx (NO2)
500 mg/mc *
giornaliero superiore a 50 Kg
SOx (SO2)
600 mg/mc
*
SOV
**
2. Essiccazione e appassimento di prodotti Mat. Particellare 50 mg/mc *
vernicianti a solvente applicati a spruzzo NOx (NO2)
500 mg/mc *
manuale con consumo giornaliero superiore SOx (SO2)
600 mg/mc
a 50 Kg
*
SOV
**
3. Applicazione
automatica
di
prodotti Mat. Particellare 50 mg/mc *
vernicianti a base solvente con residuo NOx (NO2)
500 mg/mc *
SOx (SO2)
600 mg/mc
secco non inferiore al 30%
*
SOV
**
4. Essiccazione e appassimento di prodotti Mat. Particellare 50 mg/mc *
vernicianti a solvente applicati a spruzzo NOx (NO2)
500 mg/mc *
automatico
SOx (SO2)
600 mg/mc
*
SOV
**
5. Applicazione in linea su superfici piane di Materiale particellare
10
prodotti vernicianti a base acquosa e mg/mc
500
prodotti vernicianti a base solvente che NOx (NO2)
polimerizzano per effetto di radiazione mg/mc
ultravioletta (prodotti U.V.)
SOx (SO2)
1700
mg/mc
SOV
**
6. Applicazione in linea su superfici piane di Mat. Particellare 50 mg/mc *
NOx (NO2)
500 mg/mc *
prodotti vernicinati a base solvente
SOx (SO2)
600 mg/mc
*
SOV
**
7. Essiccazione e appassimento di prodotti Mat. Particellare 50 mg/mc *
vernicianti a base solvente applicati in linea NOx (NO2)
500 mg/mc *
su superfici piane
SOx (SO2)
600 mg/mc
*
SOV
**
*
Tali valori devono essere rispettati in caso di adozione di impianti di combustione termica o
catalitica
** Il limite di emissione è fissato di volta in volta in sede di rilascio
dell’autorizzazione sulla base del carico inquinante presente e della resa di
abbattimento stimata.
Tabella n. 3.1
Verniciatura materiale plastico
Fasi lavorative per cui i limiti di emissione sono sostituiti con limiti sul consumo
di materie prime
1. Applicazione a spruzzo manuale di prodotti vernicianti a base solvente con
consumo
giornaliero non superiore a 50 Kg
2. Appassimento ed essiccazione di prodotti vernicianti a base solvente con
consumo giornaliero non superiore a 50 Kg
3. Applicazione manuale o automatica di prodotti vernicianti a base acquosa
con consumi giornalieri superiori a 200 Kg
Tabella n.3.2
Verniciatura materiale plastico
Fasi lavorative per cui sono fissati limiti di emissione
Fase lavorativa
Limiti
1. Applicazione
a spruzzo manuale o Mat. Particellare 50 mg/mc *
automatico di prodotti vernicianti a solvente NOx (NO2)
500 mg/mc *
con consumo giornaliero superiore a 50 Kg SOx (SO2)
600 mg/mc
*
SOV
**
2. Essiccazione e appassimento di prodotti Mat. Particellare 50 mg/mc *
vernicianti a
base solvente applicati a NOx (NO2)
500 mg/mc *
spruzzo manuale con
consumo SOx (SO2)
600 mg/mc
giornaliero superiore a 50 Kg
*
SOV
**
3. Applicazione e appassimento di prodotti Mat. Particellare 50 mg/mc *
vernicianti a base acquosa applicati a NOx (NO2)
500 mg/mc *
spruzzo manuale o automatico con SOx (SO2)
600 mg/mc
consumo giornaliero superiore a 200 Kg
*
SOV
**
* Tali valori devono essere rispettati in caso di adozione di impianti di
combustione termica o catalitica
**
Il limite di emissione è fissato di volta in volta in sede di rilascio dell’autorizzazione sulla base
del carico inquinante presente e della resa di abbattimento stimata.
3.4
ATTIVITA’ DI CONTROLLO ALLE EMISSIONI E IMPIANTI DI DEPURAZIONE
Nel triennio 95-97 i controlli fiscali di tipo strumentale hanno avuto come oggetto tutte
le tipologie di prodotto verniciante presenti nel comparto (vernici a base solvente, acqua e
polvere).
La maggior parte degli impianti controllati non erano dotati di depuratore essendo il
comparto caratterizzato da aziende di piccole dimensioni per la maggior parte senza
l’obbligo di adottare tecnologie dirette (abbattitori) di contenimento delle emissioni di COV.
Tra gli impianti dotati di abbattimento la tecnica più diffusa è risultata essere
l’incenerimento distinguibile in tre categorie:
• a combustione diretta
• a letto catalitico
• di altro tipo: combustori rigenerativi e combustori a piastre
I problemi maggiori per le emissioni non depurate si sono riscontrati nell’uso non
corretto della tecnologia ed in particolare:
•
•
•
•
eccessiva diluizione della vernice
eccesso di prodotto verniciante applicato
lavaggi impropri delle apparecchiature
conduzione degli impianti di essiccazione non corretta
Tra gli impianti depurati, pochi sono stati i problemi riscontrati per gli inceneritori a
combustione diretta (unico forse quello della misura contemporanea oltre che dei COV
provenienti dalla produzione anche del metano presente come combustibile nel
bruciatore), mentre per gli altri inceneritori i punti critici sono risultati la manutenzione e la
gestione degli stessi.
In particolare:
•
•
“lavaggio “ e sostituzione periodica del letto catalitico negli impianti di questo tipo
gestione delle temperature nei combustori a piastre
Nella tabella seguente sono riportati i dati relativi ai controlli del triennio 95-97
disaggregati per tipologia di vernice e supporto verniciato.
Controlli strumentali alle emissioni triennio 95-97
Tipo di vernice
a base acqua
a polvere
a base solvente
supporto verniciato
legno
metallo
metallo
legno
metallo
TOTALI
controlli
7
10
3
18
52
90
superamenti
1
7
6
14
28
I dati evidenziano una percentuale di superamenti del 30% rispetto al totale dei
controlli effettuati, di cui la maggior parte nelle aziende che utilizzano vernici a base
solvente.
Il settore più interessato dai superamenti è stato quello della verniciatura delle
superfici metalliche che rappresenta il 23% dei dati, sottolineando però che, per ciò che
riguarda la verniciatura con prodotti a base acquosa di tale superficie, tutte le infrazioni
sono relative ad una unica azienda.
Buona è invece la situazione riscontrata per le verniciature a polvere con nessun
superamento rilevato. Relativamente a questo comparto si è effettuato anche un controllo
ad una attività correlata a tale tipo di tecnologia e cioè la sverniciatura dei ganci di
supporto dei pezzi da verniciare con risultati analitici conformi alle limitazioni imposte.
Nel 97 si è proceduto con una campagna di verifiche sulle materie prime utilizzate
quale controllo indiretto delle emissioni, nelle aziende di piccole dimensioni (< 50 kg/die)
dove risulta fondamentale, al fine di contenere i COV emessi, un uso attento della
tecnologia applicativa e dei materiali con essa utilizzati, vista l’assenza in generale di
impianti di abbattimento. Dal punto di vista normativo erano già presenti nelle
autorizzazioni limiti relativi sia alla quantità di prodotto verniciante utilizzato che di
percentuale e qualità di COV in esso presenti.
Ci sembra non secondario ricordare quello che si intende con l’espressione “prodotto
verniciante” e cioè la miscela di tutti i componenti che entrano a far parte del prodotto stesso al
momento dell’applicazione. Questo risulta particolarmente importante al fine di effettuare un
campionamento che sia rappresentativo dei reali COV emessi. Le modalità di prelievo sono
pertanto le seguenti:
-
per le vernici bicomponenti il campione e l’analisi devono essere effettuate nel più breve
tempo possibile in quanto è irripetibile e chimicamente instabile;
-
per le vernici che necessitano di diluizione il prodotto deve essere campionato al termine
della stessa e analizzato nelle 24 ore.
In tabella si riportano i risultati di tale campagna
Campagna controllo vernici distretto Reggio E. - Montecchio
Tipo di vernice
A base solvente
Supporto
verniciato
Legno
Metallo
Plastica
Controlli
effettuati
superamenti
4
3
3
2
-
La campagna, pur essendo di limitate dimensioni, conferma i dati dei controlli alle
emissioni individuando il settore di verniciatura delle superfici metalliche come quello più
soggetto al superamento dei limiti autorizzati.
4.
RIFIUTI PRODOTTI E CRITICITA’ NORMATIVE
Si riportano di seguito i dati relativi alla quantità dei rifiuti smaltiti nel 1996 prodotti dai
comparti che all’interno del ciclo produttivo implicano attività di verniciatura.
Le quantità totali smaltite non corrispondono alle quantità prodotte in quanto
comprendono le giacenze dei rifiuti al 31 dicembre del 1995 e non includono le quantità in
stoccaggio all’interno delle aziende al 31 dicembre 1996.
I dati utilizzati sono quelli contenuti nella denuncia annuale sul Modello Unico di
Dichiarazione dovute dalle aziende secondo le modalità previste dalla Legge 70/94
estraendo i soli codici attribuibili alle tipologie di rifiuti sicuramente prodotte da attività di
verniciatura.
Derivando da una autodenuncia ed essendo i criteri di attribuzione di un codice ad un
rifiuto o ad una attività produttiva non fissati in modo univoco, i dati possono essere in
valore assoluto non corrispondenti ai quantitativi realmente smaltiti.
Il codice utilizzato nella denuncia del 1996 era il Codice Italiano, di conseguenza, i dati
elaborati difficilmente saranno confrontabili con quelli contenuti nelle denunce dei prossimi
anni sia per il passaggio alla codifica con il Codice Europeo, sia per i diversi soggetti
obbligati alla denuncia ai sensi dell’art.11 del D.lgs. n.389 del 8/11/97.
Sono state considerate le seguenti tipologie di rifiuto:
a) Fanghi, morchie da distillazione solventi;
b) Acque da cabine di verniciatura;
c) Vernici;
d) Filtri cabine di verniciatura;
e) Morchie cabine di verniciatura;
f) Stracci sporchi di solventi, inchiostri e/o vernici;
g) Contenitori sporchi di solventi e/o vernici;
Nelle tabelle sono di seguito riportati i quantitativi di rifiuti, espressi in chilogrammi, smaltiti dai
comparti produttivi dichiaranti (tabella A), e le percentuali rispetto al totale di ogni singola
tipologia smaltito nell’intera provincia con quantità espresse in tonnellate (tabella B).
Con a,b,c...g si intendono, in tabella, le tipologie di rifiuto sopra descritte.
Tabella A
a
b
c
d
e
f
g
Lavorazione legno
Fabbricazione mobili
Lavorazione gomma e
materie plastiche
Trattamento, rivestimento
metalli
Fabbricazione macchine
agricole
Fabbricazione di materiale
ferroviario rotabile
Elettromeccanica
Autocarrozzerie
Metalmeccanica
82420
1525 10259
0
8215 26960
3567
90 79460
3022
188 69693
1285 26903
87
8475
297 6768
5782 22886
390
14290
35070 4674
3680
50395
4700
15614
2
85028
Fabbricazione di motori a
scoppio
Altre industrie manifatturiere
1726
10 1545
80
28
330
4800
1305
355
100
7480
2445
1695 17467 1083 162
2288 54052 978 1347
4
338 1347 3985
2200
167
193
505
Totali 9830 60786 1174 1191 24487 1112 2737
5
7
0
1
7
0
Tabella B
t. totali di rifiuto nella
provincia
t. totali di rifiuto nei comparti
Percentuali
a
b
c
d
e
f
g
144.
9
9.8
6.8
1061.
8
607.9
57.2
15.9
18.8
332.5
79.3
101.1
11.7
73.8
11.9
63.3
244.9
73.6
11.1
14.0
27.4
27.1
La normativa in materia di rifiuti, è in una fase transitoria di passaggio dal D.P.R.
915/82 al D.Lgs n.22 del 5 febbraio 97, nuova legge quadro sulla gestione dei rifiuti.
Attualmente la normativa è, di conseguenza, in continua evoluzione a causa della
emanazione dei decreti tecnici applicativi previsti dal decreto.
Il D.P.R. 915/82 classificava i rifiuti provenienti da attività produttive in speciali e
speciali tossico-nocivi in base alle concentrazioni delle sostanze in essi contenute.
Il D.Lgs n.22, modificato ed integrato dal D.Lgs 8 novembre 1997 n.389, adotta una
nuova classificazione dei rifiuti così come riportato all’art. 7.
I rifiuti speciali sono classificati a seconda delle caratteristiche di pericolosità in rifiuti
non pericolosi e rifiuti pericolosi.
Sono rifiuti pericolosi quei rifiuti speciali non domestici compresi in uno specifico elenco
all’allegato D, elaborato secondo i criteri di pericolosità contenuti negli allegati G, H, ed I al
decreto stesso ed estratto dall’elenco generale delle tipologie di rifiuti (allegato A) che
costituisce il Catalogo Europeo.
La categoria dei rifiuti tossico-nocivi non è sostituita da quella dei rifiuti pericolosi.
Tra le due categorie non esiste infatti una corrispondenza univoca in quanto sono
diversi i criteri che le definiscono.
Bisogna inoltre considerare che, in attesa dei decreti attuativi previsti, per un corretto
smaltimento definitivo dei rifiuti, bisogna ancora rapportarsi con la normativa tecnica
precedente in particolare con la Deliberazione del Comitato interministeriale del 27 luglio
1984 che ovviamente utilizza ancora la vecchia terminologia.
Fermo restando che ai sensi del Decreto n.22 deve essere privilegiato il riutilizzo, il
riciclaggio ed il recupero dei rifiuti e che lo smaltimento diventa la fase residuale della
gestione dei rifiuti, non essendo corretta l’identificazione dei “pericolosi” nei “tossico-nocivi”
e dei “non pericolosi” negli “speciali” e viceversa, in questo periodo transitorio si possono
individuare, ai fini di un corretto smaltimento, quattro tipologie di rifiuti non urbani:
•
•
•
•
Rifiuti speciali non pericolosi non tossico-nocivi
Rifiuti speciali non pericolosi tossico-nocivi
Rifiuti speciali pericolosi non tossico-nocivi
Rifiuti speciali pericolosi tossico-nocivi
Si ricorda che il D.Lgs n.22 impone l’uso della nomenclatura e del codice contenuti nel
Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) nell’ annuale denuncia ai sensi della L.70/94 ai fini
della riorganizzazione del Catasto dei Rifiuti come già previsto dalle norme precedenti per
il 1997.
Il Catasto, attraverso una corretta codifica delle varie tipologie di rifiuti, vuole essere un valido
strumento statistico per una programmazione ed un controllo diretti sulla gestione dei rifiuti in
ambito nazionale ma soprattutto comunitario.
Il CER è un elenco non esaustivo di tutte le tipologie di rifiuti previste dalla nuova
classificazione che sarà oggetto di periodiche revisioni e se necessario di modifiche.
Per la codifica dei rifiuti si deve individuare nel CER, il settore o il processo produttivo
di provenienza del rifiuto che fornisce la prima coppia di cifre del codice, si individua quindi
il sotto-settore o sotto-processo generante il rifiuto (seconda coppia di cifre) ed infine,
all’interno di questo, si ricerca la descrizione del rifiuto prodotto (terza coppia di cifre).
Spesso rifiuti comuni a più attività non sono elencati all’interno di una singola categoria
ma sono riportati in famiglie di rifiuti trasversali alle diverse attività: il codice deve essere
ricercato in subordine in queste categorie.
I rifiuti provenienti dalle attività di verniciatura possono essere codificati nelle seguenti
categorie che forniscono le prime quattro cifre del codice :
“ RIFIUTI DA PRODUZIONE; FORMULAZIONE; FORNITURA ED USO (PFFU) DI
PITTURE E VERNICI.” (codice CER 0801)
“RIFIUTI DEI TRATTAMENTI CONSERVATIVI DEL LEGNO” ( codice CER 0302)
oppure, in subordine, possono essere compresi nelle tipologie ad uso generale come:
”RIFIUTI DA PFFU DI PRODOTTI ORGANICI DI BASE “ (codice CER 0701),
“RIFIUTI DA PFFU DI PRODOTTI DELLA CHIMICA FINE E PRODOTTI CHIMICI NON
SPECIFICATI ALTRIMENTI” (codice CER 0707),
“IMBALLAGGI; ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI ED INDUMENTI
PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI)” (codice CER 1500),
Se non è possibile individuare il rifiuto nemmeno nelle categorie trasversali questo
avrà il codice con le prime quattro cifre derivanti dall’attività che genera il rifiuto seguite dal
doppio nove (99) corrispondente alla dicitura “non specificato altrimenti”.
Di seguito si riportano in tabella le tipologie di rifiuto potenzialmente prodotte nelle
attività di verniciatura con le relative definizioni e codici europei proposti insieme alla
classificazione ai sensi del D.Lgs. n.22/97, fermo restando che per un corretto smaltimento
devono essere ulteriormente classificate secondo la normativa ancora vigente.
L’attribuzione del codice europeo è stata effettuata, seguendo le indicazioni sopra descritte, con
l’ausilio di un manuale di decodifica, dal codice italiano a quello europeo, preparato
dall’Agenzia Nazionale Protezione Ambiente in concerto con i rappresentanti delle associazioni
di categoria.
Tipo di
rifiuto
Definizione nel
CER
CER
-Vernici di
scarto
- Morchie di
verniciatura
pastose
Pitture e vernici di
scarto contenenti 08010
solventi organici 1
08010
2
-Pitture e
vernici di
scarto a base
acquosa
Pitture e vernici di
scarto a base
08010
acquosa
3
-Fanghi
di Fanghi di pitture
pitture
o o vernici a base 08010
vernici a base acquosa
8
acquosa
-Pitture
vernici
in polvere
-Pitture e
vernici
indurite
-Morchie
essiccate
-Fanghi
derivanti da
operazioni di
scrostatura e
sverniciatura
Classificazi
one
Note
Pericoloso
Pericoloso
se contenenti composi organici
alogenati
se contenenti composi organici non
alogenati
Non
pericoloso
Non
pericoloso
e Pitture in polvere
08010
4
Non
pericoloso
Pitture e vernici
indurite
08010
5
Non
pericoloso
Fanghi derivanti
da operazioni di
scrostatura e
08010
sverniciatura
6
contenenti solventi 08010
alogenati
7
Pericoloso
Pericoloso
se contenenti composi organici
alogenati
se contenenti composi organici non
alogenati
Tipo di
rifiuto
- Rifiuti solidi
o polverulenti
derivanti da
operazioni di
scrostatura e
sverniciatura
Definizione nel
CER
Altri rifiuti di
scrostatura e
sverniciatura
(tranne 080105 e
080106)
CER
Classificazi
one
08010
9
Non
pericoloso
- Filtri cabine
di verniciatura
a carta, a
carboni attivi
ecc.
Residui di
filtrazione,
07070
assorbenti esauriti
9
contaminati da
07071
composti organici
0
alogenati
- Acque delle
cabine di
verniciatura
Sospensioni
acquose
08011
contenenti pitture
0
e vernici.
- Diluenti
- Svernicianti
- Diluenti e/o
solventi
utilizzati per
pulizia.
Solventi organici
alogenati,
07010
soluzioni di
3
lavaggio di acque 07010
madri.
4
- Prodotti per
i trattamenti
conservativi
del legno
Prodotti per i
trattamenti
conservativi del
legno
- Stracci
sporchi di
solventi e/o
vernici
assorbenti stracci,
materiali filtranti, 15020
indumenti
1
protettivi
Non
pericoloso
- Segatura
sporca di
solventi e/o
vernici
altri residui di
filtrazione,
07031
assorbenti esauriti
0
Pericoloso
- Contenitori
- Contenitori
Pericoloso
03020
1
03020
2
03020
3
03020
4
08010
Pericoloso
Pericoloso
Note
se contenenti composti organici
alogenati
se contenenti composi organici non
alogenati
Non
pericoloso
Pericoloso
Pericoloso
se contenenti composi organici
alogenati
se contenenti composi organici non
alogenati
Pericoloso
Pericoloso
Pericoloso
Pericoloso
se contenenti composti organici non
alogenati
se contenenti composti organici
alogenati
se contenenti composti organometallici
se contenenti composi inorganici
Contenenti vernici con solventi
sporchi di
solventi e/o
vernici ecc.
sporchi di solventi
1
e/o vernici ecc.
08010
2
08010
3
08010
5
15010
2
15010
4
15010
5
Pericoloso
Non
pericoloso
Non
pericoloso
Non
pericoloso
Non
pericoloso
Non
pericoloso
alogenati
Contenenti vernici con solventi non
alogenati
Contenenti pitture o vernici a base
acquosa
Contenenti pitture o vernici indurite
Imballaggi di plastica (se bonificati)
Imballaggi di metallo (se bonificati)
Imballaggi compositi (se bonificati)
5.
CONCLUSIONI
A conclusione del presente lavoro l’obiettivo che ci proponiamo in prospettiva è di
trasformare questo database in un utile strumento di gestione ambientale per gli enti
preposti alla pianificazione e tutela del territorio. Il sistema informativo/informatizzato
potrebbe essere costantemente aggiornato sia da ARPA per le proprie competenze che
dagli altri Enti interessati, in un sistema a rete, per poter disporre di indicazioni utili rispetto
all’impatto ambientale del comparto, scegliendo opportunamente alcuni indicatori specifici
da monitorare nel tempo.
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Comparto delle verniciature - Arpae Emilia