sensoriABILIS 2011 – MONDI ACCESSIBILI A TUTTI
Sabato 1 Ottobre 2011
SISTEMI SOCIO SANITARI INTELLIGENTI
Terza Età ed Accessibilità
Disabilità ed Accessibilità
Longevità e Modelli sociali
TITOLO:
La transdisciplinarietà come chiave di integrazione per un mondo accessibile
RELATORE:
ENTE:
Dott.ssa Bice Previtera - Dirigente medico
ASUR Marche – Zona Territoriale n. 7 Ancona - Dipartimento di Prevenzione
SISTEMI SOCIO SANITARI INTELLIGENTI
Terza Età ed Accessibilità
Disabilità ed Accessibilità
Longevità e Modelli Sociali
Parole chiave
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Strategia
Organizzazione
Integrazione
Modello a rete
Transdisciplinarietà
01 Ottobre 2011
CONFINDUSTRIA ANCONA
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SISTEMI SOCIO SANITARI INTELLIGENTI
Terza Età ed Accessibilità
Disabilità ed Accessibilità
Longevità e Modelli Sociali
Strategia
Progetto: Andare oltre le barriere e raggiungere il traguardo di un mondo accessibile
Obiettivo : Realizzare un sistema che garantisca la più ampia disponibilità di servizi e di
conoscenza a tutte le persone in condizioni di efficacia ed efficienza
Contesto: Complessità realizzativa di un progetto per l’evoluzione del sistema sanitario
Strumenti:
Visione strategica comune
Modello di riferimento condiviso
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SISTEMI SOCIO SANITARI INTELLIGENTI
Terza Età ed Accessibilità
Disabilità ed Accessibilità
Longevità e Modelli Sociali
Organizzazione
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Visione strategica di un’ottica di rete globale, in linea con il concetto di “valori estesi”
“Società estesa” : un’organizzazione sociale centrata sulla valorizzazione delle scelte
e sulla diffusione della conoscenza (knowledge society)
“Valori estesi”: fondamentale per la creazione del valore aggiunto sociale all’interno
di una nuova “catena del valore estesa”, che supera i “confini” tradizionali esistenti
tra mondo aziendale, mondo individuale, mondo sociale e mondo istituzionale
Cabina di regia dedicata all’Integrazione Ospedale-Territorio
Disponibilità di sistemi integrati e cooperativi
Forme di aggregazione di utenti su specifiche aree tematiche: le e-communities
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SISTEMI SOCIO SANITARI INTELLIGENTI
Terza Età ed Accessibilità
Disabilità ed Accessibilità
Longevità e Modelli Sociali
Integrazione
 Modello multidimensionale dei livelli di realtà osservati scientificamente
 Transdisciplinarietà
 L'ICF e l'integrazione socio sanitaria
 Il modello a rete e le relazioni
 La Cabina di regia “Integrazione Ospedale-Territorio”
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Terza Età ed Accessibilità
Disabilità ed Accessibilità
Longevità e Modelli Sociali
L'ICF e l'integrazione socio sanitaria
Valore dell’inclusione e di un modello universale di disabilità
Rigetta la visione secondo la quale la disabilità è una caratteristica distintiva di
un gruppo minoritario separato di persone
La salute è l’abilità di vivere la vita in tutto il suo potenziale
Adottando l’ICF i Paesi sottoscrivono una visione della salute inclusiva, equa e
umanistica
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Longevità e Modelli Sociali
Il modello a rete e le relazioni
I nodi
La trama
Forma mentis
Livelli: risposta organizzata e sistemi di cura, pratiche di cura e competenze professionali,
persona
Stakeholders: le diverse aree della sanità e le strutture che con esse hanno relazioni
Persona al centro del sistema
Continuità delle cure, obiettivo e strategia su tre livelli: individuale, di team, di rete
Gap: Handover - Transitional care
Relazione Annuale al Parlamento sullo stato di attuazione delle Politiche per l'Handicap in
Italia
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Disabilità ed Accessibilità
Longevità e Modelli Sociali
La cabina di regia “Integrazione Ospedale-Territorio”
OBIETTIVI
Generali
Garantire l’accessibilità in continuità dei percorsi di prevenzione, diagnostici, assistenziali,
di monitoraggio e riabilitativi per il cittadino.
Offrire alla Regione gli strumenti per la definizione di decreti e linee guida tesi a rendere
omogenei sul territorio i risultati emersi.
Operativi
Perseguimento di una migliore QUALITÀ delle attività socio-sanitarie, anche tramite un
migliore loro COORDINAMENTO;
scambio/sviluppo/diffusione di CONOSCENZE scientifiche;
perseguimento di ECONOMIE DI SCALA;
progettazione e sviluppo congiunto di NUOVI SERVIZI.
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Metodologia
Coordinamento delle attività
 Linee d’intervento
 Gruppi di progetto
Definizione dello strumento
 Sistema a rete creato ad hoc
 Rete di natura progettuale: ha come “outcome” proprio un modello di erogazione di
servizi
 “Dimensioni”: a forte centralizzazione, “aperta”, con nodi sia interni che esterni, “a
bassa densità”, a carattere “stabile” nel tempo
 Gruppi di progetto: i singoli nodi della rete
Descrizione del percorso
Metodo per l’integrazione
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Transdisciplinarietà
 Supera la “interdisciplinarietà”
 Usa un linguaggio condiviso, unitario, frutto della crescita del gruppo
 E’ alla base del cooperative learning
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Progetto
 Cos’è un progetto
 La differenza con l’obiettivo
Lavorare in gruppo
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Vantaggi e svantaggi
Classificazione
Dimensioni di assetto: leadership, ruoli, dimensione, durata
Tipologie
Abilità sociali
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Il cooperative learning per l’integrazione
Attraverso …
 Interdipendenza positiva
 Gruppo eterogeneo
 Leadership distribuita
 Insegnamento esplicito delle competenze sociali
 Valutazione individuale e di gruppo
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…e
 Apprendimento
 Ricerca permanente di strategie
 Inclusione
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In qual modo può la transdisciplinarietà essere di aiuto?
Utilità
La transdisciplinarietà quale elemento cardine del metodo di apprendimento
cooperativo può essere di grande aiuto in caso di:
 disturbi del comportamento, specie nel caso dell’autismo
 principali malattie neurologiche, che costituiscono la principale causa di disabilità
nel mondo.
Esempi concreti
Neuroriabilitazione all’avanguardia presso l’Università di Roma Tor Vergata – IRCCS S.
Lucia
Cooperazione tra medicina e ingegneria: carrozzina intelligente
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Longevità e Modelli Sociali
Rapporto fra handicap e nuove tecnologie
Meri strumenti per recuperare o compensare qualcosa che manca
Mettere la responsabilità al servizio dell’autonomia
Società estesa
e-communities
Cornice di competenza culturale, con tre domìni: cognitivo, interpersonale e
ambientale
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Valori estesi
Disabilità: settore di disagio sociale estremamente diffuso, dove spesso regna il vuoto di risposte
e possibilità sociali di intervento, ambito all’interno del quale si muovono differenti figure
professionali, le quali propongono tutte un approccio parziale, settoriale, una visione chiusa, da
affrontare con:
 “Terza” e nuova dimensione della catena del valore aziendale: quella del “valore” o meglio
dei “valori estesi”*
 “Transdisciplinarietà”, caratterizzata dall’arricchimento grazie al metodo della condivisione,
all’uso di un linguaggio comune, all’apertura mentale, all’ottica di rete
Esempi concreti
 “Handishow”: smontare la visione del disabile come soggetto in disparte
 Associazione “Alumni AT”: creare nuove figure professionali, come ad esempio quella del
disability manager, esperto con competenze interdisciplinari in grado di progettare,
sperimentare e valutare gli ausili per l’utenza ampliata e quello di fornire un aggiornamento
professionale
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Conclusioni
“Non si può risolvere i problemi con lo stesso approccio che li ha generati” (A. Einstein)
A Marco Polo che sta descrivendo un ponte, pietra per pietra Kublai Khan chiede: “Ma qual è la
pietra che sostiene il ponte?” “Il ponte” – risponde Marco Polo – “ non è sostenuto da questa
o quella pietra, ma dalla linea dell'arco che esse formano” (I. Calvino).
“La conversazione è un edificio al quale si lavora in comune. Gli interlocutori devono sistemare
le loro frasi pensando all’effetto d’insieme, come fanno i muratori con le pietre” (A. Maurois).
Il modello a rete può rappresentare, come la pietra scartata dai costruttori che divenne pietra
d’angolo, la chiave di volta per gestire favorevolmente l’evoluzione del sistema sanitario a patto
di una visione strategica comune, attraverso la condivisione tra tutti gli interlocutori di un
medesimo linguaggio e modello di riferimento, possibile attraverso la “transdisciplinarietà”.
La Rete non è solo un luogo dal quale attingere informazioni (to pull), ma è anche un luogo nel
quale spingere idee, progetti e attività collaborative (to push).
Il superamento delle barriere è possibile, a condizione di “andare oltre”, il che implica i concetti
di conoscenza e di volontà di affrontare e superare il pregiudizio. Questo è il primo passo verso
il principio dell’innovazione: “L’innovazione nasce dalla diversità” (S. Justesen).
“L'unico vero viaggio, l'unico bagno di giovinezza, sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma
avere altri occhi, vedere l'universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi
che ciascuno vede, che ciascuno è” (M. Proust).
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