N. 20/2003 Anno III - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1
MODA
AUTUNNO-INVERNO
2003-2004
IN POLITICA
Annibale Cassano
ATTUALITA’
Nasce Disagio.it
SPETTACOLI/TV
da Zelig: Fabrizio Fontana
Coop.va Sociale
- Gestione Centri Educativi
a favore dei minori
- Gestione Case di Riposo, Case
Protette, R.S.A. a favore degli
anziani
- Gestione Case Alloggio per
malati psichici
- Assistenza domiciliare integrata
a favore degli anziani
- Gestione Asili Nido e
Scuole Materne
- Gestione Centri di Riabilitazione
e Fisioterapia
- Gestione Mense
- Gestione Centri di
Prima Accoglienza
- Servizi di animazione
- Servizio infermieristico
TARANTO - Corso Italia, 339 - Tel. 0997723785 Fax 0997723673
TUTTO PER LA FOTOGRAFIA
anche vetrina dell’USATO
USATO
grandi occasioni
Taranto - Via Dante, 406 - Tel./Fax 0997353158
S O M M A R I O
4 - ATTUALITA’
Moda Autunno-Inverno 2003-2004
6 - IN POLITICA
Annibale Cassano, Consigliere Provincia Taranto
8 - ATTUALITA’
Nasce Disagio.it
11 - SPETTACOLI/TV
da Zelig: Fabrizio Fontana
12 - IL CONDOMINIO
14 - FLASH
Notizie in breve
MODA
AUTUNNO-INVERNO
2003-2004
Annibale Cassano
ATTUALITA’
Nasce Disagio.it
SPETTACOLI/TV
da Zelig: Fabrizio Fontana
Foto VitoC - Modella Maria - Acconciatura Annamaria Saracino
N. 20/2003 Anno III - L’OCCHIO PARLANTE - Quindicinale di informazione e attualità - Aut. Trib. Ta n. 568 - (Spedizione in A.P. - 70% Aut. DC/DCI/TA/566 del 13/12/2001) - € 1
15 - L’OROSCOPO DI PICIUS
IN POLITICA
L’OCCHIO PARLANTE 20/2003
Quindicinale di attualità e informazione
Reg. Trib. Taranto n. 568/2000
Direzione, Redazione, Amministrazione
Taranto -Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759
E-mail
Direttore: [email protected]
Amministrazione: [email protected]
Pubblicità: [email protected]
Direttore Editoriale
Vito Conversano
Direttore Responsabile
Luana D’Ambrogio
Editore
Folder Immagine srl
Stampa
Industrie Grafiche Brizio
Editoriale
Crocifisso si, crocifisso no...
Questo è il grande problema degli italiani dopo la sentenza
dei giorni scorsi di cui parlano ormai tutti i mezzi di
comunicazione.
Davvero allucinante...
Precisiamo subito che siamo favorevoli, chiaramente, a
che ognuno segua la propria religione ed il proprio stile
di vita (anche dettato dalla religione).
La cosa che non ci convince è la seguente: la possibilità
di scelta sta nel poter seguire la propria religione e quindi
le proprie convinzioni religiose, oppure nell’imporre agli
altri un cambiamento non desiderato?
La domanda che ci viene spontanea subito dopo è: se i
cattolici cristiani volessero esporre il crocifisso nelle
scuole arabe, o meglio, entrando nello specifico, nelle
scuole con prevalenza di musulmani (o totalità?), verrebbe
loro concesso di parlare, oppure...?
Con questo, e lo ribadiamo, non vogliamo assolutamente
dire che non si deve avere o potere avere una differente
“opinione religiosa”, ma ci sembra esagerato che il bianco
diventi nero, o viceversa..., anche perchè, in fondo, è
l’Italia il paese ospitante, e “se qualcuno è ospite a pranzo,
accetta il menu proposto, oppure può chiedere che gli
venga servito qualche altra cosa, se possibile, ma non ci
sembra regolare che detti il menu, anzi, lo imponga...”
Chi ha orecchie per intendere, intenda!
Passiamo a casa nostra!
Il valzer degli Assessori continua, le Giunte sono sempre
più ballerine, e non solo nella città di Taranto, ma anche
in provincia... vedi Grottaglie e Martina Franca ad esempio.
Ma è possibile che dapprima, apparentemente, sono tutti
daccordo, e dopo un po’ si comincia a litigare? Su che
cosa si litiga? Ma non ci sono dei programmi, con degli
obiettivi da raggiungere, da rispettare?
Se si prosegue in questa maniera, fra qualche tempo non
si voterà più ogni cinque anni, ma ogni anno e, se fosse
possibile, ogni sei mesi.
Certo che deve essere proprio conveniente fare politica e
quindi avere un ruolo attivo, altrimenti non si spiegherebbero tutte le discussioni continue e per qualunque motivo
(quale, poi, non si sa... e se si sa, non si capisce...), e
nemmeno i cambi degli Assessori più o meno a sopresa.
Quasi quasi ci facciamo un pensierino e mettiamo su un
movimento d’opinione, oppure un movimento politico,
oppure un partito (forse alla fine è sempre la stessa cosa
con il medesimo obiettivo, ma la denominazione differente
fa tanto chic e confonde l’avversario...).
Lo potremmo chiamare... no... no..., lo teniamo segreto
fino all’ultimo, fino alla registrazione, perchè bisogna
dapprima studiare un bel programma da presentare, poi
cercare le adesioni giuste per quel programma e parliamo
quindi di uomini giusti, poi studiare una bella campagna
di comunicazione basata sulla verità e poi... no... dicendo
la verità non verremmo votati, “perchè gli elettori sono
intelligenti”, “non bisogna offendere l’intelligenza dell’elettore”, perchè l’elettore sa benissimo che la verità
non è quella vera, ma l’altra...
Ci stiamo già ripensando... Forse non fa per noi, però
sarebbe divertente!!!
MODA
AUTUNNO-INVERNO 2003-2004
ffamata di libertà, curiosa di conoscere ed appropriarsi
di nuovi spazi, ma anche misteriosa, passionale, impetuosa: questa la donna che gli stilisti di tutto il mondo
hanno immaginato per l’autunno-inverno 2003/2004.
Come spesso accade nei mesi freddi, il punto cardine delle
collezioni in passerella è stato il colore nero, eternamente amato
in tutte le linee proposte, abbinato al bianco della cara tradizione
optical anni Settanta o, a sorpresa, a tonalità fluorescenti e acide.
Nere, infatti, sono le giacche da centauro indossate dalle giovani
di Blumarine che, nonostante siano decise ad inaugurare il nuovo
anno in sella alla loro Harley, non rinunciano ad un tocco di
femminilità, indossando impalpabili gonnelline di voile e stivaloni
oltre il ginocchio.
Anche la donna di Roberto Cavalli fa delle due ruote il simbolo
della riscoperta indipendenza dagli schemi e scende in passerella
avvolta in tute di pelle, tinte di rosso, di terra bruciata, di nero.
E’ frutto della fantasia dello stilista toscano, inoltre, l’eletto must
di quest’anno, ovvero il casco stampato con le note textures
leopardate e zebrate e ornato di criniere.
Negli ultimi anni, il confine tra moda destinata a giovanissime
e moda rivolta alle signore è andato sempre più assottigliandosi,
sino a sfumare.
Non stupisce, infatti, che mamme e figlie si scambino con disinvoltura pantaloni a bassa vita, camicie con borchie e lacci dal
sapore punk.
Creati volutamente per i guardaroba della sedicenne e della
quarantenne, i suggerimenti di stile di Dolce e Gabbana, Krizia
e Dior soprattutto nelle versioni total black, facilmente adattabili
A
4 L’Occhio parlante
sia alle giacche ricche di bottoni e catene di una che al pullover
dolcevita dell’altra.
Icona del Made in Italy nel mondo, Giorgio Armani punta
sull’antico binomio bianco-nero, seguito a ruota da stilisti di fama
crescente come Yohji Yamamoto, la cui donna affonda la vita di
tutti i giorni con indosso miniabiti scuciti sul fondo, fantasiose
opere incompiute, moderata ribellione al bon ton. In casa Armani
non mancano neanche delicati grafismi ad effetto optical, prediletti
in forma più trasgressiva anche dall’eccentrico Alexander Mac
Queen e da Antonio Marras.
Non si sottrae a questa tendenza anche il mercato calzaturiero:
Cèline lancia nei negozi décolletès in pelle traforata all’insegna
del black and white, Dolce e Gabbana suggerisce linee maschili
in pelle e vernice e anche Cesare Paciotti non resiste al fascino
del bicolore e delle geometrie.
Il prossimo autunno-inverno, come appare oramai chiaro, faranno
da padroni i colori piuttosto che le forme: forse partendo dall’assunto secondo cui nella moda non si fa altro che reinventare (o
copiare, secondo molti) le collezioni del passato, i fashion designers
hanno deciso all’unanimità di sperimentare nuovi accostamenti
cromatici, dimostrando di aver scelto una strada vincente. Ben
accetta, pertanto, l’esplosione di colori dalle vetrine cittadine,
ottimo rimedio al grigiore delle giornate fredde che ci aspettano.
Via libera agli abbinamenti, sino a poco tempo fa improponibili,
di nero e fucsia, verde acido o giallo: i capi si interscambiano
agevolmente e ogni donna ha la possibilità di esprimere la propria
fantasia ogni giorno con mescolanze diverse, puntando su
“percentuali” di colore diverse, a seconda del gusto e della
spudoratezza.
La parola d’ordine è, quindi, “controtendenza”: basta con i tailleurs,
simbolo ormai superato di nevrotiche donne in carriera, e basta
con le linee classiche a tutti i costi; anche in ufficio, non si può
fare a meno di osare, aggredire, graffiare.
Con il probabile intento di distinguersi, poche mosche bianche
della moda hanno portato in passerella una donna “fuori dal
tempo”, indifferente alle tendenze, forte del proprio stile. Sia per
una riunione di lavoro che per una distensiva cavalcata, la signora
di Ralph Lauren sceglie giacche di tweed e gilet abbinati, tinti
di verde, beije e marrone, delicate camicie a righini, accessori
color cuoio e stivaloni di pelle.
Oltremodo classiche anche le proposte di Caractère, forte di
completi grigi sotto il ginocchio e bolerini neri, e quelle di Pollini,
che ha scelto di riproporre nei negozi il bianco abbinato all’écru
e al cuoio, raffinati pull e intramontabili spolverini. Ripescano
a piene mani negli anni Cinquanta e Sessanta, invece, Prada e
Louis Vuitton: le due grandi e indiscusse maison aprono idealmente
l’armadio dell’elegante Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”,
e ne tirano fuori completi trapezoidali dai grandi bottoni, giacche
chiuse da cinte sottili, guanti a tinte pastello.
Ci sono, tuttavia, da definire le differenze: la casa di moda italiana
punta sul rigore delle linee e dei colori, proponendo tagli puliti
e colori scuri, delle sfumature del verde marcio, del grigio e del
nero; più d’impatto, invece, gli abiti color panna della Vuitton,
abbinati a scarpe alte di vernice e alle immancabili borse-icona.
Anche quando le colonnine di mercurio scenderanno vertiginosamente, ogni donna non potrà fare a meno di esibire le gambe
indossando le intramontabili minigonne, siano esse in versione
scozzese (NafNaf e Dolce e Gabbana), jeans (Guess) o a balze
e ruches (Moschino).
Per chi non ha gambe perfette ma non vuole rinunciare ad indossare qualcosa di corto, ecco arrivare
in soccorso gli stivali. Nelle vetrine ce ne sono
esposti di diversi modelli: a cuissarde quelli di
Gucci, Max Mara e Fendi, di camoscio con inserto
catarifrangente quelli di Sabelt, di cavallino con
suola ultrapiatta di Trussardi, con zip interna di
Flexa.
Chi opterà per l’English Style, non avrà difficoltà
a reperire accessori di ogni genere: Burberry è
presente tutto l’anno con le sue proposte monotematiche, ma in questa stagione avrà la buona compagnia di Vivienne Westwood, Prada, Miu Miu,
Stuart Weitzman e Tommy Hilfiger.
E per gli uomini cosa ci dobbiamo aspettare? Intanto
un gradito ritorno: il giaccone bomber. Andava di
moda negli anni Ottanta, era verde metallizzato e
foderato di arancione.
E’ da notare la semi-sparizione del pantalone mimetico, riproposto in versione ginnica da Dimensione Danza.
Una novità di stagione è la voglia di giacconi
tecnologici anti-vento, anti-pioggia, mai troppo
gonfi per evitare di sentirsi goffi: se ne vedono da
Raid Gauloises, Pzero Pirelli e Stone Island. E ai
piedi?
Un paio di anfibi da motociclisti, of course. Non
occorre, tra l’altro, essere un “Harleysta” fissato,
poiché se ne vedono anche da Hogan e da Timberland.
Negli ultimi dieci anni gli stilisti hanno curato con
maggiore attenzione le linee di borse, arricchendo
e ampliando la propria diffusione sul mercato. In
barba alle ammonizioni degli animalisti, per il
prossimo autunno-inverno esse saranno di pelle,
nelle varianti classica, etnica o rétro.
Sia Francesco Biasia che Nannini hanno optato
per intarsi di pelle, fibbie e manici di vernice mentre,
nell’affannosa ricerca di eccentricità e raffinatezza,
Roberto Cavalli, Laura Biagiotti e Valentino hanno
scelto di foderare borse e pochettes di autentica
pelliccia di cavallino, capra, visone.
La moda si conferma, pertanto, scenario di forti
contraddizioni: qualche anno fa un gruppo di top
models prestarono la loro immagine per una campagna contro l’uso delle pellicce in passerella,
facendo sperare che l’industria tessile avrebbe
trovato materiali alternativi ad esse.
Così è stato, ma ancora oggi la pellicce rappresentano il simbolo irrinunciabile del lusso. La carrellata
sulla moda autunno inverno 2003/2004 si chiude
con uno sguardo attento anche all’underwear, che
negli ultimi anni si è imposto prepotentemente,
acquisendo larghe fasce di mercato.
Cresce, infatti, la richiesta di intimo di tendenza,
a dimostrazione del fatto che la donna del nuovo
millennio vuole essere impeccabile anche sotto la
camicetta e la gonna.
Anche qui la scelta è vasta: troverà soddisfazione
sia la donna un po’ trasgressiva, a cui Fruscio e
Roberto Cavalli hanno dedicato completi zebrati
e pizzi fluo, che la romantica, magari più propensa
ad indossare caste minituniche color pesca o top
di sangallo, come quelli di Chloè e Chanel. Maliziose, invece, le camicie in chiffon di Blugirl, i
collant effetto reggicalze di Helmut Lang, i miniabiti leggerissimi di Alberta
Ferretti e gli hot pants di Extè.
Moda fa soprattutto rima con creatività: prima di ogni altra cosa, infatti, il
disegno dell’abito, la sua realizzazione, la finitura sartoriale altro non sono
che arte, frutto dell’ingegno dell’uomo, materializzazione di idee, sogni,
aspettative.
La moda si confonde tra le cose, si mescola con il teatro, la pittura, la musica,
riuscendo a suscitare emozioni, spesso contrastanti e intense. L’ansiosa ricerca
di soluzioni forti ha però portato gli stilisti, negli ultimi anni, a fare scelte
estreme che agli occhi di alcuni sono parse addirittura inaccettabili. Sono
spesso i designers emergenti, il cui lavoro è salutato dal mondo della moda
come un evento, a dare nuova linfa ad un settore alla continua ricerca di
stimoli. Avanti, c’è posto per tutti... (Giuliana Bevilacqua - Foto VitoC Modella Maria - Un ringraziamento ad Annamaria Saracino per la disponibilità
dimostrata)
L’Occhio parlante 5
...la situazione migliorerà grazie soprattutto
alle giovani generazioni...
nnibale Cassano, medico internista,
Consigliere provinciale forzista dal ’99,
ed Assessore alle Politiche Sociali del
Comune di Castellaneta, professionista stimato,
da sempre impegnato nel sociale. Si laurea in Medicina presso l’Università di Bologna dove si specializza in Medicina Interna avendo come maestro il famoso Prof. Giuseppe Labò. Partecipa
attivamente al gruppo di studio delle malattie pancreatiche della Clinica Medica di Bologna, distinguendosi con alcune pubblicazioni scientifiche su
riviste nazionali ed internazionali. A Bologna vive
per circa 20 anni fino a quando, con un colpo
d’ala, decide di tornare nella sua città: Castellaneta ove, come medico appassionato della sua professione, da circa un decennio lavora presso il
Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino. Per
quanto riguarda il suo impegno politico, il dott.
Cassano ci tiene a sottolineare che è “un medico
prestato alla politica”. Secondo il suo parere è, infatti, proprio la sua professione di medico che,
permettendogli una lettura privilegiata dei bisogni
della gente, agevola il suo modo di fare la politica.
Dott. Cassano, un curriculum vitae di tutto rispetto ed una professionalità indubbia. Poteva
restarsene comodamente a casa; cosa l’ha spinta
nel ’99, a decidere per la candidatura alle provinciali?
Le realtà che tutti i giorni ascolto e vivo, hanno
deciso che per me era giunta l’ora di fare qualcosa. Il mio impegno nel sociale (da sempre iscritto
all’Azione Cattolica e collaboratore dell’Associazione di volontariato “Il Prossimo”) è risaputo. In
più la disoccupazione che attanagliava e che continua a stringere nella morsa i nostri paesi, la disperazione che leggevo quotidianamente negli occhi della gente, elementi che mi hanno spinto nel
’99, quando ero anche consigliere di opposizione
nella mia città ad una scelta: prestarsi alla politica.
Vuole spiegare quanto ha influito e quanto influisce oggi questo dato sul suo impegno politico?
Un politico quando riveste un ruolo istituzionale
ha il compito di rispondere ai bisogni dell’intera
collettività. La collettività a sua volta è composta
da tante singole individualità e quindi è poco utile
intervenire con provvedimenti generali se questi
non comprendono la singolarità.
Nel suo studio, non abbiamo potuto fare a meno
di notare, ben impressa e a caratteri cubitali la
locuzione: “Gutta cavat lapidem”...
Si, quella locuzione, reminescenza dei miei studi
classici, è da tempo divenuta la mia filosofia di
vita, quella che chiamo in breve “la politica dei
piccoli passi” e che ho anche adottato nel mio impegno politico in Provincia.
Con la sua filosofia dei piccoli passi ha finito per
6 L’Occhio parlante
percorrere una strada, difficile, irta, piena di ostacoli, ma alla fine ricca
di soddisfazioni personali. La convinzione di aver fatto qualcosa che rimarrà nelle menti di coloro che si aspettavano volontà e concretezza.
Nel corso della campagna elettorale del ’99 ebbi a prendere gravosi impegni col mio elettorato. Feci tre promesse: realizzare il ponte sul fiume Lato,
ampliare la Sp 13 che collega Castellaneta a Castellaneta Marina e chiudere definitivamente la megadiscarica di Castellaneta. Tre obiettivi che,
giurai a me stesso, sarebbero stati cosa fatta nell’arco del mio mandato.
Del ponte sul fiume Lato che ricongiunge già da un anno le sponde dei due
territori in agro di Castellaneta e Palagianello, abbiamo corposa documentazione. I mass media hanno dato ampia diffusione ad un’opera che in
soli tre anni ha visto la luce, dopo oltre un decennio di abbandoni e accantonamenti. Il Ponte riveste un enorme interesse strategico per le popolazioni rivierasche dedite soprattutto all’agricoltura (vedi Conca d’Oro con le
coltivazioni di agrumi, e i vigneti di uva da tavola di Castellaneta Marina),
per non parlare della vicinanza dei villaggi turistici e quindi il traffico di
collegamento turistico, e dei flussi commerciali da e per la Calabria e la
Sicilia. Non vanno dimenticati il rifacimento in più punti del manto stradale
della Sp 13 e la sigla dell’accordo di programma tra Provincia, Comune di
Castellaneta e Gruppo Putignano di Castellaneta Marina del mese scorso,
ed altri mille interventi. Nè vanno dimenticate le lunghe e vittoriose batta-
glie contro l’apertura di discariche nella
Provincia di Taranto: prima la chiusura
della megadiscarica castellanetana, poi
la scongiurata apertura della S. Felice a
Palagianello. Il mio impegno per la tutela del territorio, non a caso sono anche
vice presidente della Commissione ambiente a Palazzo di Governo, altro non
rappresenta che il profondo rispetto e
l’amore viscerale che mi lega ai luoghi
della mia terra natia, e nei quali continuo
a vivere. Il rispetto per l’ambiente che ci
circonda costituisce uno dei capisaldi sui
quali ho programmato gran parte della
mia azione politica. Si, perché, sono convinto che lo sviluppo economico del nostro territorio passa anche attraverso un
ambiente salubre e non contaminato,
presupposti per il rilancio turistico dell’intera provincia, che per molti versi costituisce un “unicum” nel nostro Bel Paese. Mi riferisco in particolare alla
presenza di siti archeologici, alla chiese
rupestri, alla presenza delle Gravine, alle Lame, alle splendide ed assolate
spiagge sabbiose ed alle acque cristalline dello Ionio.
Lei è riuscito, prima alle provinciali e
poi alle comunali, a ridimensionare il
potere della Sinistra in tutto l’arco ionico. A partire proprio dalla sua città, Castellaneta. Loreto, senatore della Repubblica e per tre volte sindaco, è uscito
sconfitto quando sulla sua strada l’ha
incontrata...
Quello che lei sostiene è in parte vero. Si
perché quella che ormai si apprestava a
divenire la dinastia Loreto è stata bloccata sul nascere... Nel ’99, con la brutta
avventura del fratello, e nel 2000 quando
fui candidato sindaco e mio diretto rivale
era proprio il senatore.
Una manciata di voti mi separò allora
dalla poltrona di primo cittadino... Ma i
tempi erano ormai maturi per un inversione di rotta.
La gente, la mia gente, quella del mio paese, era arcistufa delle promesse fatte e
mai mantenute in quasi un decennio di
Amministrazione di Sinistra. I metodi
adottati, l’assoluta mancanza di democrazia e nelle decisioni all’interno della
sua stessa maggioranza e il volerci privare degli strumenti di controllo messi a disposizione dalla legge del nostro Paese,
cominciarono a minare le fondamenta di
quella che molti osservatori attenti chiamavano senza esagerazione la Repubblica delle Banane.
Con la clamorosa maxi inchiesta giudiziaria che vide la decapitazione della
maggioranza di Loreto nel settembreottobre 2000, e la successiva sfiducia
da parte dei suoi stessi uomini dopo esattamente un anno, si archiviò definitivamente un’era; 13 firme mandarono a casa 12 anni di malgoverno.
Anche in Provincia si sono vissuti attimi
di tensione, di nervosismo...
La mia politica coerente è stata ed è
quella di seguire le direttive del partito.
Subito dopo l’elezione del 2000 chiedevo
al partito di chiarire la posizione nei riguardi di AT6, in quanto l’allora coordinatrice provinciale sostenne che mai più
avremmo governato con l’on. Cito; quindi chiesi in Provincia (non per fatti personali) delucidazioni a riguardo e mi fu
risposto che il fatto amministrativo prescindeva dal fatto politico.
Detto questo, decisi di “sfilarmi” così
dalla maggioranza quando capii insieme
al consigliere Petruzzi che anche in politica si possono avere momenti di schizofrenia e di sdoppiamento.
Comunque, l’esperienza in Provincia ha
arricchito il mio bagaglio di conoscenze,
soprattutto quando ho conosciuto persone che mi hanno fatto crescere politicamente, da Rana (che più che un presidente è un amico) al consigliere Petruzzi,
amico fraterno, sino ad un gentiluomo
della politica, nella persona di Franco
Marangi.
Ma veniamo all’Università tarantina,
tante volte sotto accusa, vista secondo
alcuni quale unico scopo di vita dell’Amministrazione Rana. Qual è il suo
parere a riguardo. Rana è “non solo
Università”?
Rana ha centrato il suo obiettivo. Checché ne dicano i suoi più accaniti detrattori, credo che fosse giunta l’ora di adoperarsi, affinché anche una città delle
dimensioni di Taranto con un certo numero di studenti che, compresi quelli dell’intera provincia, raggiunge cifre ragguardevoli, si dotasse di uno strumento
indispensabile per il cambiamento e per
la crescita culturale dei nostri giovani e
delle nostre istituzioni.
Rana non è solo Università ed il ponte sul
fiume Lato ne è una dimostrazione. Il
Presidente ha capito che il nostro patrimonio di intelligenze non deve più essere
costretto ad emigrare per potersi affermare, determinando quella che oggi più
frequentemente chiamiamo “fuga dei
cervelli”, ed io stesso sono stato un
“emigrante di lusso”.
Questo nostro patrimonio deve essere
sfruttato sul nostro territorio per determinare una rivoluzione culturale e sociale. La nostra politica ha bisogno di un ricambio culturale...
Allora per ridisegnare la politica e le
istituzioni bisognerebbe cambiare tutti
gli operatori?
Non sarebbe male. Scherzi a parte, basterebbe impegnarsi per favorire un cambiamento della attuale mentalità. La questione è molto complessa proprio perché
ognuno difende a denti stretti il proprio
modo di vedere le cose e giustifica questo
atteggiamento cercando di affibbiare ad
altri le colpe del malfunzionamento della
macchina istituzionale.
Così facendo si corre il rischio di non
riuscire a guardare le proprie aree di miglioramento e quindi, come logica conseguenza, nessuno mai riuscirà a migliorare se stesso e siccome la stessa comunità
è composta da tanti se stessi, non cambierà mai nulla.
Questa sua affermazione è tragica...
No è semplicemente tragicomica. A volte
infatti non so se piangere o ridere. Comunque sia ho fiducia che nel futuro la
situazione migliorerà grazie soprattutto
alle giovani generazioni perché penso
che almeno i giovani sapranno riscoprire
la forza dei valori veri della vita e degli
ideali di solidarietà, fratellanza e giustizia. Hanno però bisogno di essere guidati
ed indirizzati ad assumere un atteggiamento mentale positivo e propositivo che
guarda all’impegno sociale.
Tempo fa ho letto una frase che mi ha
profondamente colpito che dice “se una
persona non vive per servire, non serve
per vivere”. Credo che oggi la sfida che
dobbiamo cogliere è riuscire a trasformare il potere in servizio ed il danaro in
strumento, anziché in scopo principale
della vita.
La vita non è un mercato; i valori profondi dell’esistenza non si comprano nè si
vendono, si conquistano con l’esperienza
e la fatica, con la forza di volontà e la
perseveranza, ma soprattutto con il rispetto di se stessi e degli altri.
Solo quando impareremo a rispettare di
più noi stessi e la nostra stessa esistenza
potremo impegnarci a rispettare in egual
misura gli altri; il resto sono solo strumenti che tali devono tornare ad essere.
Anche la politica e le stesse istituzioni sono uno strumento che devono tornare a
servire l’uomo.
Non è un bravo politico chi realizza le
opere ma chi sa metter le opere al servizio della comunità e la comunità stessa al
servizio della singola persona. La migliore opera che la politica ed il politico
possono compiere è riuscire a ricostruire
i rapporti fra i singoli in modo che si torni ad essere una vera comunità fatta di
relazioni profonde e costruttive fra i singoli. (-)
L’Occhio parlante 7
...abbattere le barriere del “disagio” giovanile
attraverso la realizzazione di un portale...
I
nfanzia ed adolescenza... periodi della vita che ci riportano
assolutamente ad un mondo magico che la “cruda realtà della
vita” che scopriamo una volta adulti ci fa irrimediabilmente
rimpiangere... Non si può non provare tenerezza di fronte allo
sviluppo evolutivo di un bambino, di fronte alle sue smorfie, ai
suoi sorrisi, non si può che rimanere affascinati dalla sua fantasia,
non si può che essere protettivi di fronte alla sua fragilità. Eppure
proprio i bambini che il mondo degli adulti dovrebbe, se non altro
per un’animalesca protezione della specie, salvaguardare ed
appunto proteggere sono i più esposti al male che imperversa nel
mondo. E che non sembri una frase fatta, una pura disquisizione
filosofica. L’infanzia e l’adolescenza oggi più che mai, ma forse
solo perché oggi l’informazione, purtroppo anche quella peggiore
viaggia veloce sulle ali di Internet, sono età bistrattate, violentate,
scaraventate in un caos d’informazioni, di eventi, di pulsioni e
di violenza che spesso inizia con la famiglia, s’ingrandisce
attraverso i media, s’inasprisce per le strade e si cela dentro la
realtà virtuale di un personal computer.
Proprio internet infatti, la nuova frontiera della scienza informatica,
foriero di una miriade di novità positive: l’informazione in tempo
reale, l’abbattimento delle barriere spazio-temporali... sembra
essere il maggior canale di scambio di materiale per pedofili,
basta digitare parole innocenti sui motori di ricerca per rendersene
conto.
Eppure oggi proprio internet serve da supporto per un’iniziativa
che si prefigge di abbattere le barriere del “disagio” giovanile
attraverso la realizzazione di un portale, che si chiamerà appunto
Disagio.it che fungerà da punto d’incontro telematico per i giovani
che potrebbero trovare più facile confidarsi davanti ad un pc che
di fronte a persone in carne ed ossa.
Si tratta di un’iniziativa promossa dal Centro Giovanile Universitario Jonico, affiancato dalla Provincia di Taranto, dagli Assessorati alla Pubblica Istruzione ed ai Servizi Sociali del Comune
di Taranto, dall’Azienda Farmaceutica Comunale di Taranto, e
dagli istituti superiori Liceo classico “Archita”, I.P.I.A.
“Archimede” e IPSS “Liside”.
Il team work sarà coordinato dal Centro Giovanile Universitario
Jonico e dalla società di comunicazione Idea Web 2000 Commu8 L’Occhio parlante
nication che si occuperà fattivamente della realizzazione del
portale.
Il progetto parte dall’analisi di una serie di studi sul mondo
giovanile, condotti dal Cuj in collaborazione con le Università
di Lecce e di Torino, che hanno evidenziato un disagio crescente
tra i giovani ed i giovanissimi.
Vi sono le grandi problematiche legate alla violenza che in
particolar modo - afferma Luigi Torio (foto a sinistra), Direttore
del Centro Giovanile Universitario Jonico - si consumano in
famiglia, o nel piccolo universo che gravita attorno al nucleo
familiare. E non si parla soltanto di violenza fisica, gravissima
ovviamente e insostenibile, già per chi ascolta, in maniera indescrivibile per chi la subisce. Non dimentichiamo quanto la recente
psicologia infantile ha scoperto sui danni provocati dalla violenza
psicologica. Situazioni che ovviamente per un minore è difficile
ammettere di fronte a se stesso, figuriamoci arrivare ad una
denuncia! Disagi che si portano dietro il triste retaggio delle
conseguenze psicofisiche a cui il giovane va incontro: depressione,
anoressia, obesità... nonché quelle propriamente pratiche come
l’abbandono della scuola prima di aver terminato gli studi, ecc.
Accanto a queste problematiche, decisamente gravi, gli studi
hanno evidenziato un nuovo tipo di disagio che sembrerebbe in
grado di portare conseguenze psicofisiche non da meno rispetto
a quelle già citate. Si tratta dell’influenza che l’informazione
mediatica può avere sulle menti dei giovani, prendiamo ad esempio
l’influenza che ha avuto, soprattutto sui giovani americani la
paura del fenomeno terrorismo. E quindi ansia, depressione:
Soprattutto paura della morte e psicosi del suicidio - commenta
il Direttore del Cuj - Vi sono poi tutte le problematiche legate al
mondo dei disabili, che ovviamente non sono di minore importanza.
Per questi motivi è quanto mai importante che i giovani imparino
ad aprirsi, a confrontarsi, a comprendere che non sono soli di
fronte ad una realtà che è sempre pronta a giudicarli troppo
precoci, ma nei fatti li pone in continuazione di fronte a problematiche da adulti.
E’ proprio questo che si prefigge Disagio.it, che permette ai
giovani di entrare in contatto con figure professionali esperte
attraverso il portale: basta un semplice personal computer ed un
collegamento ad Internet, per informarsi, comunicare ed affrontare
anche le problematiche più spinose, senza doversi muovere
fisicamente.
La caratteristica distintiva di questo progetto è infatti quella di
possedere una struttura solida e contemporaneamente flessibile,
che permette al giovane di comunicare telepaticamente sì, ma in
spazi protetti, perché comunque il progetto è rivolto a minori.
Importante il coinvolgimento di enti ed associazioni come partner
del progetto Disagio.it.
Gli Assessorati alla Pubblica Istruzione ed ai Servizi Sociali del
Comune di Taranto ad esempio metteranno a disposizione del
portale la rete di servizi sociali del Comune e potrebbero anche
impegnarsi con un contributo economico a sostegno del portale,
impegnando inoltre nel progetto tre psicologi ed un pedagogista.
L’Azienda farmaceutica favorirà una sensibilizzazione capillare
sul progetto, durante i convegni e le attività specifiche dell’AFCT,
contribuendo anche economicamente al sostentamento dello
stesso.
Il coinvolgimento degli Istituti si sostanzierà invece nella fruizione,
da parte dei disabili destinatari del progetto, di un’aula multimediale
e dell’Aula Magna con l’assistenza di un docente con competenze
relative al mondo dell’informatica.
Ciascun istituto avrà inoltre il compito di coordinare e gestire un
proprio spazio sul portale, organizzando attività informative e
formative. Inoltre gli stessi dovrebbero contribuire con un intervento economico pari a 774,69 euro.
Molteplici i servizi che il portale offrirà, anzitutto “Aiuto on line”,
uno spazio dedicato all’ascolto ed alla comunicazione empatica
con i ragazzi, permettendo agli stessi di comunicare, di aprirsi,
di confrontarsi e, ove ve ne fosse bisogno, di chiedere comunque
un aiuto esterno.
Vi sarà poi uno spazio dedicato alla “Parola all’esperto” nel quale
un team di figure professionali (psicologo, terapista, assistente
sociale ecc.) sarà pronto a rispondere a qualsiasi esigenza.
“Parabase” sarà invece una
data base per paraplegici arricchito da tutte le informazioni ed i siti più importanti
esistenti sul web.
“Ho bisogno di te” sarà invece
uno spazio protetto da keypass nel quale gruppi di aiuto
interagiranno a sostegno del
compagno disagiato, organizzando veri e propri forum
di discussione.
E’ inoltre in programma, in
collaborazione con la Consigliera regionale per le Pari
Opportunità Graziana Bruno,
l’organizzazione e la gestione
di un servizio di ascolto per
sordomuti con l’inserimento
di due donne come operatrici
di call center, utilizzando lo
stesso portale per accogliere
ed indirizzare successivamente
le richieste di aiuto che perverranno al server centrale.
Sostanzialmente basterà che
l’interessato invii un SMS o
una e-mail e un responsabile
contatterà telefonicamente il
destinatario del messaggio:
Ospedale, Guardia Medica,
Comune, Medico, Scuola, ecc.
Il team scolastico sarà costituito da quattro studenti, uno psicologo, un’assistente sociale e
un pedagogista.
Gli insegnanti potranno presentare la propria autocandidatura,
potranno essere indicati dai Presidi o anche dagli stessi studenti.
Gli ideatori del progetto cercheranno di prediligere quest’ultima
soluzione per creare un team coeso tra studenti ed insegnanti. La
selezione dei docenti prevede inoltre un colloquio per conoscere
le loro attitudini ed il grado di motivazione a prendere parte al
progetto.
Anche la scelta degli studenti non sarà di poco conto se si tiene
presente che saranno il punto di connessione principale tra il
disagio minorile e le istituzioni.
Il probabile candidato dovrà quindi possedere alcuni requisiti
fondamentali: la frequenza del terzo o del quarto anno della scuola
media superiore, la conoscenza di base del computer, buone doti
comunicative, capacità di problem solving, capacità di ascolto e
attitudine a stabilire un buon contatto empatico, predisposizione
al lavoro di gruppo, discreto livello di integrazione sociale.
Il loro reclutamento potrebbe avvenire attraverso incontri tra i
partner del progetto e le classi, nel corso dei quali saranno spiegati
gli obiettivi del progetto nonché il livello di impegno richiesto
ai partecipanti.
I candidati compileranno quindi un curriculum vitae prestampato
nel quale sarà contemplata anche la richiesta di consenso alla
partecipazione al progetto da far firmare ai genitori, visto che si
tratta di minori.
L’attività svolta dai ragazzi consisterà concretamente nel chattare
con chi stabilisce un contatto con il portale e fungere quindi da
tramite con i Servizi ogni qualvolta se ne presenti la necessità.
Loro sarà anche il compito di
stimolare un contatto personale
con l’utente organizzando incontri e partecipazioni ad
eventi.
Ovviamente l’attività dovrà
essere progettata in modo da
non sottrarre troppo tempo ai
ragazzi che vi parteciperanno;
infatti è previsto un impegno
di due ore settimanali da dedicare alla chat, la partecipazione ad un forum una volta
al mese, una riunione quindicinale con l’équipe tecnica, a
prescindere, per forza di cose,
da un breve periodo formativo.
I ragazzi saranno aiutati nel
loro lavoro, come già detto,
dai docenti di riferimento, che
fungeranno da supporto anche
nella valutazione del reale
intervento nei casi specifici.
L’équipe tecnica, costituita da
psicologo, pedagogista ed
assistente sociale, sarà invece
pronta a gestire eventuali
emergenze. Sono inoltre previsti una serie d’incontri periodici con l’équipe tecnica
volti a monitorare l’attività, a
fornire informazioni e risposte
ad eventuali dubbi e ad assicurare un sufficiente grado di
formazione.
Obiettivo dell’attività svolta dagli studenti è anche quella di
incentivare la socializzazione degli utenti, a tal fine saranno
sostenute economicamente iniziative come concerti, cinema,
escursioni, organizzate dai team.
Per garantire inoltre la sicurezza non solo degli utenti, ma anche
degli studenti che faranno parte del team vi sarà un attento
controllo dei contatti tra studenti ed utenti del servizio. Le prime
occasioni d’incontro avverranno in situazioni protette volte a
garantire la sicurezza dei ragazzi e la conoscenza effettiva dell’utente.
Il progetto è ai nastri di partenza, le prossime scadenze in calendario
sono, per il mese di novembre, la presentazione del portale nelle
scuole e l’accettazione delle candidature per la partecipazione al
progetto. Entro il 20 novembre dovrebbe concludersi la selezione
ed iniziare il periodo di formazione degli studenti, per dicembre
il portale dovrebbe essere attivo. (LdA)
...basta un semplice
personal computer
ed un collegamento
ad Internet,
per informarsi,
comunicare
ed affrontare anche
le problematiche
più spinose,
senza doversi
muovere
fisicamente...
L’Occhio parlante 9
PROGETTAZIONE
E FORNITURE CHIAVI IN MANO
DI ARREDI, ATTREZZATURE E MACCHINE
PER
Uffici - Scuole - Ospedali
Industrie - Attività Commerciali
Mense Aziendali - Collettività
Enti Civili, Navali, Militari
Assistenza tecnica
TARANTO
Via Lago D’Arvo, 25/31 - Tel. 099339467 Fax 0997371343
da Zelig
...Le so tutte!
...Fu Fu...
L
e so tutte! Ha sfondato nelle nostre case con questa frase
e non si è più potuto fare a meno di contemplarlo nella
hit dei cabarettisti più seguiti dal pubblico italiano.
Parliamo ovviamente di Fabrizio Fontana, il James Tont più
amato dagli italiani, a Taranto, nelle scorse settimane, per presentare
il suo spettacolo dal titolo emblematico: “Non solo Tont”. E
davvero è stato bello scoprire ed approfondire la carica di un
cabarettista che già ci sembrava aver dato il massimo della sua
comicità su Zelig ed invece è un pozzo di sorprese; con una
mimica particolarmente esilarante dà corpo ai suoi personaggi,
ma non solo, forse sono i monologhi il vero pezzo forte dello
spettacolo, fatti di tutto e di niente, giocati sui nostri ricordi più
intimi: i cartoni della generazione di Fontana, le ninne nanne e
le filastrocche, che mai ci saremmo considerati di interpretare
nella sua chiave di lettura. Comunicativo ed originale Fabrizio
Fontana si rivela un fiume di originalità che attingono da una sola
fonte, la sua introspezione, il suo giocare e comunicare continuamente con l’io bambino che sembra non averlo abbandonato, ma
conferirgli continuamente linfa vitale, come avveniva in Peter
Pan. L’immagine che ne emerge è davvero particolare e sicuramente più completa rispetto a quella fornita dalla tv, del resto, lo
dice lui stesso, Fabrizio Fontana è molto di più dell’inconfondibile
“Fu Fu”.
Com’è iniziata la tua carriera?
Io facevo il Babbo Natale nei supermercati nel periodo natalizio,
poi la barba mi dava fastidio e sono dovuto crescere... Sono
quindi passato a fare lo speaker sempre al supermercato tipo
“prosciutto crudo 1500 anziché 1600 al reparto frutta”. Finalmente
ho dato una svolta alla mia carriera, iniziando a fare animazione,
che mi è servita come base per instaurare il contatto con il
pubblico. Ho proseguito lavorando sempre più seriamente in
radio prima, poi in teatro, nelle televisioni private. Alla fine ho
vinto un concorso di cabaret nazionale e quindi ho fatto il provino
per Zelig tv.
Il personaggio che ti ha portato fortuna?
Sicuramente James Tont. E’ praticamente Fabrizio con gli occhiali,
le bretelle ed il papillon nè più né meno, ma servono solo per
caratterizzare il personaggio in modo tale da farlo rimanere
maggiormente impresso al pubblico, però nel mio spettacolo
recito alla stessa maniera perché è proprio quello il mio modo
di esprimermi sulla scena.
Allora c’è qualcosa di te in ognuno dei tuoi personaggi?
Sicuramente tantissimo. James Tont è la mia parte fragile, quella
che sbaglia, io l’ho soltanto portata fuori, poi ci ho messo la
fantasia perché James Tont può andare dove vuole, la tecnica
comica, perché posso utilizzare tutti i tipi di gag, da quella fisica,
al gioco di parole, al calembour, posso fare qualsiasi cosa...
A prescindere dal lato introspettivo come nascono i tuoi personaggi, da dove prendi gli spunti?
Dal lato introspettivo! Non sono un comico che guarda fuori,
analizza la quotidianità e poi la riporta in scena, io lo faccio in
parte, sicuramente però quasi tutti i personaggi nascono da me,
dalla mia umanità, dai difetti e dai pregi che ho io e che abbiamo
un po’ tutti . Per esempio il concorrente che le sa tutte è la follia,
è nato giocando con gli amici a dare solo le risposte senza le
domande, figurati... follia pura!
Secondo te come mai c’è stato questo exploit del cabaret negli
ultimi anni?
Sopratutto con Zelig, ma diciamo che è ciclico, prima Drive in,
poi Mai dire Goal, Su la Testa, ora Zelig, ma con molta più forza...
Lì dove tutto nasce dalla fusione chimica tra Claudio Bisio, unico,
Micelle Hunzicker, unica, e noi comici, unici anche noi, in un
format televisivo, che non è prettamente televisivo, ma è la camera
che va a spiare un evento dal vivo ed allora ci si sente a casa.
E’ questa dunque la formula vincente?
Sì, se togli uno di questi elementi diventa... meno, qualcosa di
meno.
La tua formula vincente, invece?
La mia formula vincente è un mix di cose energia positiva, la
mia, sicuramente, e poi creatività, originalità come si vede nello
spettacolo “Non solo Tont” dove si va da un “pelo” di dimensione
umana, a monologhi sulle filastrocche, ai film in un secondo,
tutte cose assolutamente a mio avviso originali.
A parte il cabarettista hai mai pensato di giocare qualche altro
ruolo in tv?
Non solo comico quindi... Sono assolutamente giusto che la strada
da seguire sia quella di crescere per piccoli passi, coltivando
tutte le potenzialità che uno ha. Se James Tont adesso, per dirti,
è soltanto cabaret, potrebbe essere un personaggio calato in
altre realtà e quindi fare cortmetraggi o l’inviato; oppure penso
ad un Fabrizio Fontana che presenta i suoi personaggi. Quindi
prevedo di spostarmi di poco dal comico per non perdere completamente l’identità, e dunque, di conseguenza il contatto con
il pubblico.
Programmi futuri?
Il mio programma futuro è Zelig, nel senso che ci tengo proprio,
con nuove gag da creare o già create per i miei due personaggi
che poi sono due appunto, il che significa doppia fatica e dunque
doppia soddisfazione. Poi parallelamente, appunto per spostarsi
dal comico, ma non poi tanto, progetti miei... Come ti ho detto
accarezzo l’idea di essere presentatore di me stesso, dei miei
personaggi o realizzare schegge dei miei personaggi, non dentro
il cabaret, ma con un loro format. (LdA)
L’Occhio parlante 11
a cura del Geom. Pasquale Valente
Amministratore di Condominio (associato ANACI)
Ad un amministratore nominato in assemblea con il quorum
necessario (501 millesimi), due giorni dopo la nomina, gli stessi
condomini, con raccomandata chiedono una convocazione
straordinaria, ai sensi dell’art. 66 disp. att. c.c., per deliberare
la revoca della sua nomina. Il passaggio delle consegne tra il
vecchio amministratore ed il nuovo, nominato in assemblea,
avviene dopo circa 10 giorni. L’amministratore nominato e
subito revocato dall’incarico, ora chiede al condominio che gli
venga riconosciuto comunque il compenso pattuito per l’intero
anno amministrativo. Chiedo: è lecita la richiesta dell’amministratore revocato?
Il rapporto che si instaura tra amministratore e condominio si
deve definire quale contratto di mandato che si presume oneroso.
Per tale motivo da una parte l’amministratore ha diritto ad un
compenso per l’attività che svolge e dall’altra l’assemblea ha
sempre la facoltà di revocarlo in ogni momento dell’annualità,
come previsto dall’art. 1129 c.c.
La revoca può essere espressa sia per giusta causa sia per mera
mancanza di fiducia.
Nel primo caso la giurisprudenza ha ritenuto che l’amministratore
abbia diritto al suo compenso solo dall’inizio del mandato sino
alla data della revoca, salvo l’eventuale risarcimento dei danni
dalla sua azione od omissione provocati al condominio o ai
singoli condomini; nel secondo caso l’amministratore ha diritto
a percepire l’intero suo compenso essendo incolpevole della sua
revoca.
Può un portiere essere addetto a due stabili gemelli e percepire
due retribuzioni?
Il contratto nazionale (art. 6) ammette che uno stesso portiere
possa essere adibito a due o più stabili appartenenti a uno o più
datori di lavoro, purchè aventi un unico ingresso funzionante o
più ingressi sorvegliabili da un unico posto di custodia.
In tal caso il portiere ha diritto alla retribuzione che gli spetterebbe
per un unico stabile.
Il portiere può prestare servizio in due stabili con due ingressi
non comunicanti fra loro purchè il secondo stabile non superi i
100 vani catastali.
In tal caso il portiere ha diritto alla normale retribuzione per lo
stabile dove egli ha l’alloggio, mentre per il servizio prestato per
il secondo stabile egli ha diritto ad un compenso pari al 30% del
salario conglobato con esclusione della scala mobile ed alle
intere indennità supplementari relative al secondo stabile.
E’ fatto salvo il trattamento di migliore favore.
Diamo un cenno delle conseguenze derivanti da simili situazioni.
In linea di massima i due rapporti di lavoro procedono indipendenti, salvo i seguenti punti:
- il libretto di lavoro resterà depositato presso uno dei datori di
lavoro, il quale deve rilasciare all’altro o agli altri una dichiarazione attestante il deposito;
- gli assegni familiari devono essere erogati al lavoratore dal
solo datore di lavoro presso il quale egli presta l’attività principale
e questo solo datore di lavoro deve versare il relativo contributo;
- ai fini delle imposte sui redditi di lavoro il lavoratore non può
usufruire che una sola volta delle detrazioni d’imposta, perciò
egli è tenuto a dichiarare al datore di lavoro l’importo della
detrazione che usufruisce presso l’altra azienda.
Posso trasformare il mio balcone, all’interno dello stabile, in
veranda senza chiedere l’autorizzazione agli altri condomini?
La trasformazione a carattere stabile di un balcone in veranda
può alterare il decoro architettonico dell’edificio; il condominio
può esercitare l’azione di manutenzione (di cui all’art. 1170 c.c.)
per eliminare la suddetta turbativa.
Si può trasformare il balcone in veranda, senza chiedere l’autorizzazione agli altri condomini se ciò non comporta inconvenienti
igienici ed estetici per il fabbricato.
Per sottoporre le vostre domande all’Amministratore potete
scrivere a L’Occhio parlante - Via Catania n. 1, 74100 Taranto;
telefonare o inviare un fax al numero 0997362759; mandare una
e-mail a [email protected].
La redazione si riserva di pubblicare le richieste pervenute in
base alla disponibilità dello spazio.
L’OCCHIO PARLANTE
risponde alle vostre domande
TARANTO - Via Catania, 1 - Tel./Fax 0997362759 - [email protected]
PULI - EDIL s.r.l.
Rigenerazione cartucce per stampanti laser
Refil cartucce ink-jet
Nastri per stampanti ad impatto
Pulizie Civili e Industriali
Manutenzione Giardini
Statte (TA)
Corso Vittorio Emanuele,107 - Tel./Fax 0994744255
Cortesia e competenza
al vostro servizio
74100 TARANTO
Via Mezzetti, 21 - Tel. 3394778242
ASCENSORI
MONTACARICHI
SCALE MOBILI
INSTALLAZIONE
RIPARAZIONE
MANUTENZIONE
www.edilalfieri.too.it
IMPIANTI ELETTRICI
CIVILI ED INDUSTRIALI
TARANTO
Vico S. Giorgio, 18 int. 2
Tel. 0994779910 Fax 0994774705
e-mail: [email protected]
www.gullielevatori.it
di Angelo Smiraglia
IMPRESA CERTIFICATA
CERTIFICATO N. 9102/GUL
NORMA UNI EN ISO 9002
A.F.I.S.
di Ghilotti Ivan
Videoispezioni per impianti fognanti
Autospurgo
Disinfestazioni e Derattizzazioni
PRONTO INTERVENTO 24 ORE
Tel. 368/7605822
Zona Taranto 2 - Tel./Fax 0997762275 - Cell. 328/6927261 - Taranto
Costruzioni
Ristrutturazioni
Restauri
Ponteggi
Assistenza Autoclavi
Riscaldamento
Impianti elettrici
Impianti gas
Idraulica
Impermeabilizzazioni terrazzi
Via Dante, 422 - Tel./Fax 0997325246 - Cell. 349/1407114
TARANTO
FLASH
Notizie in breve
GROTTAGLIE
A conclusione della fase di verifica
della coalizione, emesso dal Sindaco Raffaele Bagnardi il decreto
di nomina dei nuovi Assessori,
integrando la rosa già esistente e
colmando le vacanze. Confermati
quali Assessori Comunali: Francesco Donatelli, Antonio Maglie,
Alfredo Traversa, Maria Patruno
e Donato Mancusi.
Nominati quali nuovi Assessori:
Ciro Alabrese, Roberto De Gregorio e Maria Lenti. Con apposito
decreto, inoltre, riconfermato alla
carica di Vicesindaco Francesco
Donatelli.
Agli otto Assessori sono attribuite
le seguenti deleghe:
- Francesco Donatelli: Urbanistica
ed Assetto del Territorio, Lavori
Pubblici; Manutenzioni.
- Antonio Maglie: Organi Istituzionali, Servizi Demografici; Personale, Contenzioso, Polizia Municipale; Protezione Civile.
- Donato Mancusi: Attività Produttive, Fiere e Mercati; Trasporti,
Servizi Informatici.
- Maria Patruno: Pubblica Istruzione, Cultura e Spettacoli, Progetti
Speciali, Relazioni Esterne.
- Alfredo Traversa: Bilancio; Tributi, Servizi Finanziari, Fiscali e
Previdenziali, Consulte; Stagione
Teatrale (TPP).
- Ciro Alabrese: Agricoltura, Ecologia ed Ambiente, Protezione Animali, Verde Pubblico.
- Maria Lenti: Servizi Sociali, Associazionismo e volontariato.
- Roberto De Gregorio: Gestioni
Dirette, Turismo, Sport e tempo
libero, Arredo urbano.
In Consiglio Comunale, al posto
di Ciro Alabrese, subentra il primo
dei non eletti nella Lista dei Democratici di Sinistra, Eligio Urselli.
TARANTO
Galleria Comunale del Castello Aragonese... dal 30 Ottobre all’8 Novembre (tutti i giorni dalle ore 10,00 alle
12,30 e dalle 18,00 alle 20,00) una
mostra antologica di un’artista di origine romana, ma pugliese di adozione:
Lydia Lanave (foto sopra l’opera Puglia: muretti a secco, 1998, olio su
tela, cm 80x80).
Patrocinio della Provincia di Taranto
e del Comune di Taranto.
MOTTOLA
GROTTAGLIE
Fornire ai contribuenti informazione
ed assistenza in loco anche di sabato
e domenica, semplificare gli adempimenti tributari, diffondere la conoscenza dei servizi offerti e promuovere un
rapporto più diretto e collaborativo
con i cittadini: con tali finalità di intenti,
l’Amministrazione Comunale di Mottola e l’Agenzia delle Entrate hanno
predisposto un vero e proprio ufficio
mobile, che porterà “il fisco tra la
gente”.
Dal 24 ottobre, in piazza XX Settembre
dalle ore 16 alle ore 22, attive due
postazioni dotate di terminali, che consentono in via del tutto sperimentale
di fornire ai cittadini richiedenti informazioni ed assistenza on line circa le
sanatorie fiscali, l’apertura, le variazioni o la cessazione delle partite
I.V.A., le dichiarazioni fiscali, l’apertura o la chiusura dei conti fiscali, le
istanze di rimborso, la compilazione
dell’IRPEF, IRPEG o IRAP, le cartelle
esattoriali, l’inoltro delle richieste di
rilascio dei codici fiscali in originale
o duplicato, l’imposta di bollo e le
tasse automobilistiche.
Progetti didattici integrati per un’attività scolastica all’avanguardia. Così
Grottaglie saluta l’avvio dei laboratori
varati in sinergia dall’Amministrazione
Comunale con le scuole cittadine. Una
serie di iniziative mirate a promuovere
attività collaterali al normale iter d’apprendimento. Obiettivo è quello d’integrare la già ricca offerta formativa
delle singole scuole, con un programma che apra nuovi e diversi orizzonti
agli alunni.
Questi i progetti: Nuoto in Cartella
(Scuola dell’Infanzia). L’idea è partita
due anni fa dal 3° Circolo Didattico.
Inizialmente era riservata ad un gruppo
limitato di bambini. L’Amministrazione Comunale intende ora allargarlo a
tutte le scuole dell’infanzia della città,
per offrire a tutti i piccoli alunni la
possibilità si svolgere uno sport sano
e completo utilizzando l’acqua: elemento naturale che unisce il divertimento e lo sport alla psicomotricità
per raggiungere l’obiettivo di una crescita armonica. Orto Biologico (Scuole
Elementari). Il Progetto di educazione
ambientale ed alimentare è promosso
in collaborazione con la Cooperativa
Melangolo. Ha, quale obiettivo, quello
di promuovere una coscienza verde
anche nei piccoli giardini. Agli alunni
sarà presentato il ciclo biologico della
natura, ma avranno anche la possibilità
di essere parte attiva, curando il giardino della scuola e seminando nuove
piante. In chiusura ci sarà una mostra
che ripercorre l’intero progetto. Isolette
Ecologiche (Scuole Elementari e Scuole Medie). All’interno delle scuole
saranno distribuiti contenitori colorati
per la raccolta differenziata. Periodicamente i rifiuti saranno raccolti dalla
Serveco e pesati, a fine anno sarà premiata la classe più riciclona. Teatro
(Scuole Elementari e Scuole Medie).
In collaborazione con il Crest saranno
realizzati laboratori teatrali personalizzati per le varie scuole. In programma,
anche rappresentazioni con alcune fra
le più importanti compagnie del Teatro
per Ragazzi. Inoltre, le tre scuole medie
– ed è la novità di quest’anno – si sono
associate per dar vita ad un unico grande gruppo teatrale che, sviluppando il
tema della stagione (un progetto multiculturale che parte dalle diversità per
approdare alla tolleranza), porterà sulla
scena i giovani attori grottagliesi.
ASSINDUSTRIA
MARTINA FRANCA
E’ attivo anche presso l’Associazione
Industriali di Taranto lo Sportello Sociale facente capo al progetto Iris (Incubazione e Ricerca per le Imprese
Sociali) che rientra nell’Iniziativa Comunitaria Equal, volta a promuovere
la nascita di Piccole e Medie Imprese
Sociali sul territorio e il consolidamento di quelle già esistenti.
Fra i partner dell’iniziativa c’è il Gruppo Giovani Industriali dell’Assindustria.
Responsabile dello sportello, aperto i
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.30
alle 12.30 ed i martedì e giovedì dalle
15 alle 18, è la signora Rita Rubbino.
Il recapito telefonico è 0997345305.
E-mail: [email protected].
18 Ottobre 2003, Sala della Biblioteca del Palazzo Ducale. Sessione
speciale del Premio Ignazio Ciaia,
premio in libri, dedicato al Moica
regionale e nazionale. La Presidente nazionale Tina Leonzi e la Presidente regionale Rita Scarcella
Blasi sono state insignite del Premio Testimonianza con due medaglie d’oro, quale segno di riconoscimento per il loro impegno, forte
ed incisivo, volto a tutelare i diritti
civili delle casalinghe a livello
intercontinenatale, affinchè diventassero protagoniste e responsabili
della storia contemporanea.
FRANCAVILLA FONTANA (BR)
30 Ottobre 2003, Cinema Teatro Italia.
Ventunesima edizione di Miss Andromeda 2003, organizzata dal
Club Andromeda con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale
di Francavilla Fontana.
Grande spettacolo con l’organizzazione di Vincenzo Tomaselli,
la regia di Vincenzo Sardiello e le magnifiche acconciature curate
da Alex Salicandro, Annamaria Saracino e Franco Nardelli.
GINOSA
Dopo la realizzazione dell’area pic-nic di Marina
di Ginosa, intervento finalizzato al recupero di
un’area pinetata che per circa trentanni è stata
ricettacolo di rifiuti di ogni genere l’operato
dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente del
Comune di Ginosa procede negli interventi di
recupero e valorizzazione degli ambienti naturali
del territorio comunale con l’inaugurazione di
una nuova area verde in località “Palombaro”.
Con un progetto finalizzato al recupero ed alla
valorizzazione l’area è stata attrezzata con staccionata in paletti di castagno, panche, tavoli e
bacheche informative. Domenica 19 Ottobre 2003
si è svolta una Giornata Ecologica, all’insegna
dello Sport e della Natura, con ciclopasseggiata
per le vie del Borgo antico di Ginosa che si è
conclusa in località “Palombaro” dove, alla presenza del Sindaco Luigi Montanaro, dell’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Francesco Sozio,
dell’Assessore Regionale Pietro Lospinuso, del
Consigliere Comunale Giuseppe Cazzetta, del
Club Genusia Bike e di numerosi cittadini si è
svolta la cerimonia di inaugurazione della nuova
area verde.
14 L’Occhio parlante
E se nel 2004
“andassimo”
in edicola?
si oppure no... perchè?
fax 0997362759
e-mail: [email protected]
L'Oroscopo
ARIETE
(21 marzo - 20 aprile)
LEONE
Massima disponibilità nei rapporti.
Momento magico per la vita sentimentale: l’intesa si infiamma. Nel lavoro
esprimersi al meglio: gettare le basi
di un imminente successo.
TORO
(21 aprile - 20 maggio)
VERGINE
Essere elastici nelle idee. Nal lavoro
fare leva sulla forza di volontà. Ponderare le decisioni. Pianificare le spese.
Viaggi piacevoli. In amore non ingigantire un ostacolo.
GEMELLI
(21 maggio - 21 giugno)
Via libera alle intuizioni. Favorita la
creatività: situazioni nuove aiutano
l’espressione. Tatto e calore col partner. Con gli altri essere anticonformisti
e imprevedibili.
CANCRO
(22 giugno - 22 luglio)
Vivacità mentale e apertura verso nuovi orizzonti lavorativi. Incassi inattesi.
Con il partner essere se stessi con la
massima spontaneità. Lo spirito pratico fa superare un ostacolo.
BILANCIA
(23 luglio - 23 agosto)
di Picius
SAGITTARIO (23 novembre - 21 dicembre)
Stimoli straordinari per liberarsi dai
condizionamenti. Esprimersi liberamente. Fortuna per chi contatta ambienti nuovi. Occasioni di svago: il
morale va alle stelle.
Creatività: agire con estro e coraggio.
Espansione felice negli affetti. Novità
bellissime per chi cerca, conferme appaganti per chi ha già trovato. Diplomazia in un attrito familiare.
(24 agosto - 22 settembre)
CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio)
Stimoli ad allargare le conoscenze e
soddisfare interessi nuovi. Pensare
positivo: si realizzerà un progetto. Nel
lavoro una trattativa procede al meglio.
Messaggi da decifrare, in amore.
Dare battaglia ed essere determinati
nelle scelte. Essere vincenti nelle cose
pratiche. Soluzioni vicine nella professione. Vivere con più intensa partecipazione il dialogo amoroso.
(23 settembre - 22 ottobre)
ACQUARIO (21 gennaio - 19 febbraio)
Coerenza negli scambi interpersonali:
franchezza e spontaneità spianano la via
alla comunicazione. Il lavoro è impegnativo e gratificante. Intensità in amore.
Un po’di moto.
Cercare più vivacità in amore. Voglia
di dialogo intenso e spumeggiante.
Nuove responsabilità nella professione. Più diplomazia. Massima tolleranza in famiglia.
SCORPIONE (23 ottobre - 22 novembre)
Saper cogliere le sfumature aiuta a
fare le scelte vincenti. In famiglia
chiarire le proprie intenzioni. Difendere gli spazi personali. Dialogo aperto
in amore.
PESCI
(20 febbraio - 20 marzo)
Affrontare i problemi pratici uno alla
volta. La propria mediazione risolve
un contrasto familiare. Situazione movimentata e stimolante nei sentimenti.
Svago per rigenerarsi.
APERTO LA DOMENICA MATTINA
ai propri clienti
1.000 MQ DI ESPOSIZIONE
MOBILI D’EPOCA E MODERNI
ELETTRODOMESTICI
ARTICOLI DA REGALO
TV COLOR E HI-FI
OGGETTISTICA E LIBRI
ARTICOLI SPORTIVI
ABBIGLIAMENTO
TELEFONIA E STRUMENTI MUSICALI
dei S gni
TARANTO - Via C. Battisti, 5700 - S.s. Taranto S. Giorgio Jonico - Tel. 0997797175 Fax 0997798179
L’AGE D’OR
con recupero e consegna gratuita
Assistenza e restauro
e Mobili in Arte Povera
Selezione di Antiquariato
...e a 50 metri
di ottimi affari
la garanzia
Per chi compra
la vetrina ideale
Per chi vende
il Mercatin
l’usato di qualità
Scarica

autunno-inverno 2003-2004