La salute in cifre
Appendice III
V
Indice generale
Presentazione (G. Abate) . ................................................................................................... 1
Introduzione ........................................................................................................................ 5
La statistica .......................................................................................................................... 9
Invecchiamento della popolazione e dati statistici ............................................................ 14
Un breve sguardo all’epidemiologia .................................................................................. 22
Incidenza, prevalenza e mortalità delle principali malattie ............................................... 24
Gestione generale degli Ospedali e dati statistici ............................................................ 105
Indicatori di qualità delle cure e dell’assistenza erogate al malato ospedalizzato
. (soprattutto anziano) e dati statistici ......................................................................... 131
Dall’Ospedale al territorio: la rete dei servizi .................................................................. 138
Appendice I: Le più grandi scoperte mediche ed i più importanti eventi medici
. del mondo .................................................................................................................. 150
Appendice II: Curiosità statistiche a margine della della Sanità e della Geriatria . .......... 156
Letture consigliate ........................................................................................................... 170
Indice analitico ................................................................................................................ 171
La salute in cifre
Appendice III
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Presentazione
La descrizione dei fenomeni, basata sulla valutazione statistica, è ormai entrata stabilmente
nel mondo della biologia e della medicina, guidando i dottori nella gestione dei pazienti, ed
i decisori nella scelta delle più opportune strategie organizzative.
La stesura delle linee guida, su dati derivanti da specifici studi osservazionali o d’intervento,
ha rivoluzionato l’approccio diagnostico-terapeutico ai singoli pazienti. Quella che prima era
definita “un’arte”, una disciplina basata cioè sull’esperienza e soprattutto sull’intuito clinico,
ambisce da tempo a diventare “una scienza”, seppur attraverso un percorso non lineare, ed
ancora per molti versi controverso ed ambiguo.
I concetti di fattore di rischio, di prevalenza ed incidenza delle malattie, di tasso di mortalità
(grezzo e specifico), di vari indici di disabilità, di indicatori della qualità dell’assistenza, e così
enumerando, sono entrati di prepotenza nella programmazione sanitaria. Mutazioni epocali
dello scenario epidemiologico e demografico e gli sconvolgenti progressi della medicina hanno rivoluzionato l’organizzazione dell’assistenza. A nessuno sfugge che la creazione di Unità
ospedaliere specialistiche o superspecialistiche, l’aumento o la riduzione dei posti letto, gli
accorpamenti o la cancellazione di unità pre-esistenti, e molteplici altri aspetti gestionali, sono
stati profondamente condizionati dai dati emersi dagli studi statistici, oltre che (ovviamente)
da imprescindibili fattori economici. Sull’argomento esistono pertanto innumerevoli rapporti,
studi ed articoli, che illustrano in profondità e con dovizia di particolari singoli aspetti relativi
alla prassi diagnostico-terapeutica, nonché alla organizzazione dei servizi sanitari.
In questo contesto, un’opera ulteriore sembrerebbe superflua, ma questa affermazione
viene subito contraddetta dalla osservazione che solo poche monografie affrontano il tema
nella sua globalità, e tra esse un numero ancor più esiguo si rivolge al lettore con un linguaggio
piano e facilmente comprensibile. Va pertanto dato merito agli autori di questo volume di
aver colmato una rilevante lacuna nell’ambito della letteratura medica.
Il primo pregio dell’opera di Massimo e Lorenzo Palleschi e di Walter De Alfieri è dunque
quello della completezza. In forma sintetica (e ricorrendo all’ausilio di chiare tabelle sinottiche) vengono presentati i dati relativi alle patologie più rilevanti sotto il profilo epidemiologico e quelli attinenti alle singole specialità mediche. A tale disamina seguono le statistiche
riguardanti la rete assistenziale nelle sue molteplici articolazioni (reparti ospedalieri di varia
specializzazione e tipologia, servizi territoriali socio-sanitari, forme intermedie di assistenza).
A questi aspetti più tradizionali gli Autori lodevolmente aggiungono molti altri dati, riguardanti
problematiche che in genere vengono considerate di pertinenza non medica, ma che invece
hanno importanti riflessi sulla organizzazione sanitaria: tra essi, ad esempio, le morti o gli
infortuni per incidenti stradali (in auto ed in bicicletta) o sul lavoro, gli annegamenti, le ustioni,
le tossicodipendenze, il tabagismo e l’alcolismo, le violenze, giusto per citarne alcuni.
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La salute in cifre
In questo contesto, ritengo di particolare rilevanza gli approfondimenti che riguardano gli
aspetti clinico-organizzativi specifici dell’età senile. Il progressivo aumento della durata media
della vita, e con esso delle patologie età-correlate, che incidono in maniera molto significativa
sulla richiesta di interventi sanitari, rende questa problematica sempre più attuale e cogente. Non è facile trovare nelle monografie del settore precisi dati statistici, presenti invece in
questo volume, su situazioni patologiche tipiche dell’anziano, quali la stipsi, l’ipotermia e
l’ipertermia, le cadute, il delirium, la sindrome da allettamento, l’incontinenza urinaria, o su
specifici indicatori della qualità dell’assistenza (quali l’uso del catetere vescicale, le piaghe
da decubito, lo stato funzionale, ecc.). Ed ancor più raro trovare indicazioni sulla sindrome
dell’anziano fragile e la perdita dell’autosufficienza, da cui, a loro volta, derivano problematiche di ordine organizzativo (assistenza domiciliare, residenze sanitarie, ospedalizzazione a
domicilio), senza trascurare infine il fenomeno epocale delle badanti straniere.
Questa rapida ed incompleta sintesi non rende giustizia alla incredibile densità dei temi
affrontati nella monografia, e dà testimonianza, da un lato, dell’accurato lavoro di ricerca svolto
dagli Autori, dall’altro della loro visione olistica dei problemi, che va al di là della specifica
malattia, ma prende in considerazione il singolo malato, nella sua complessità non soltanto
clinica, ma anche sociale, psicologica ed esistenziale.
Altro pregio dell’opera risiede nel linguaggio semplice e scorrevole, che rende agevole
ed immediata la comprensione di una materia articolata e complessa. Molti concetti, sovente espressi dagli specialisti in forma pedante, e talvolta anche astrusa, sono resi con un
linguaggio piano, quasi colloquiale, non disdegnando di ricorrere ad esempi o perifrasi, che
li esemplificano con grande chiarezza.
Ma il pregio maggiore, a mio giudizio, è quello di aver affrontato la problematica della
statistica in medicina con spirito critico, mettendo sull’avviso il lettore sulle distorsioni, manipolazioni, e talora vere falsificazioni del dato numerico, che possono ingannare il lettore
disattento o rendergli impervia una corretta visione della realtà. Non a caso, con sottile ironia,
nella introduzione del volume, gli Autori riportano la celeberrima poesia di Trilussa, in cui,
come è noto, si esemplifica il concetto della statistica con la famosa storiella del pollo.
Circa 50 anni fa Darrell Huff pubblicò un godibilissimo libretto dal titolo “How to lie with
statistics (Come mentire con la statistica)”, introducendo il termine “Statisticulation” ad
indicare la manipolazione statistica al fine di spacciare il falso col vero. Se non saper leggere
le statistiche è un problema di ignoranza, quello di manipolarle per travisarne il significato
ed avallare false interpretazioni, nella migliore delle ipotesi è irresponsabile, nella peggiore
truffaldino. Ed a tal proposito va detto senza infingimenti che l’industria farmaceutica (con
la complicità di alcuni “opinion leaders”) se ne è resa talvolta colpevole. Tra gli esempi si potrebbero citare il “disease mongering”, vale a dire la enfatizzazione della prevalenza di alcuni
quadri morbosi, o la medicalizzazione di condizioni fisiologiche (ad esempio la pubertà, la
gravidanza, la menopausa), e la distorsione dei risultati di alcuni grandi trials, ad esempio
attraverso il “selective reporting”, vale a dire la pubblicazione di dati settoriali (ovviamente
favorevoli) sottacendo quelli poco favorevoli. Non sfugge ad alcuno che queste manipolazioni
si traducono poi in una espansione degli interventi medici diagnostici e terapeutici, con ovvi
riflessi sulla spesa sanitaria.
Sulla base di queste riflessioni, a mio giudizio, questa pregevole monografia può tornare
utile ad un pubblico assai vasto di lettori: non solo al cittadino comune, per istruirlo sulla corretta interpretazione della statistica medica, ma soprattutto agli stessi medici, per allargare i
loro orizzonti oltre quelli ristretti delle singole specialità, e far comprendere le interconnessioni
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tra i molteplici aspetti della sanità pubblica. Ma soprattutto si tratta di un libro che dovrebbe
essere letto attentamente dai decisori politici e dai gestori della sanità, purtroppo molto più
affaccendati ad indirizzare non sempre nel verso giusto le risorse che non ad utilizzarle con
oculatezza per soddisfare i reali bisogni della popolazione.
Giuseppe Abate
P.O. f.r. di Medicina Interna e Geriatria
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