© Sergio Margarita - Nuova ECDL e Open Source
Computer Essentials
Sergio Margarita
E-book realizzato esclusivamente per
GABRIELE TOMASI
© Sergio Margarita - Nuova ECDL e Open Source
i
Computer Essentials
E-book? Avete detto e-book?
Cosa serve per utilizzarlo?
Gli electronic book (e-book), libri in formato digitale senza carta e senza inchiostro, si stanno sempre più
diffondendo, affiancando i libri tradizionali ed iniziando piano piano a sostituirli, in particolare nel campo della
formazione. Chi meglio di un libro sull'informatica si presta ad uscire sotto forma di e-book? I vantaggi
rispetto ad un libro tradizionale sono numerosi:
Questo e-book è stato realizzato in
formato Adobe Portable Data Format
(familiarmente detto PDF) e può essere
letto su un computer di qualunque marca
e modello purché dotato di un programma
di lettura dei documento PDF (cosiddetto
PDF Reader) disponibile gratuitamente.
E' sufficiente aprire questo e-book con un
PDF Reader e acquisire familiarità con il
programma per sfruttarne le funzioni di
navigazione nelle pagine, zoom, ricerca
nel testo, accesso dinamico agli
argomenti e ai punti del Syllabus tramite
l'indice. All'e-book sono allegati archivi
per svolgere gli esercizi che vanno copiati
sul disco del computer, come specificato
di volta in volta.
Il libro è ...
Questo e-book è ...
uguale per tutti
personale per il singolo utilizzatore. Ognuno riceve una copia
PERSONALIZZATA
spesso in bianco e nero, per
"esigenze economiche"
a colori, per una lettura più gradevole e una maggior fedeltà
delle illustrazioni
fisso, a volte con immagini poco
leggibili
zoomabile, per ingrandire il testo e le illustrazioni, vedendole nei
massimi dettagli, per una migliore accessibilità
difficile da ricercare, se non tramite
un indice statico
facilissimo da ricercare, per parola all'interno del testo e
navigabile tramite link per accedere dall'indice agli argomenti e
ai singoli riferimenti del Syllabus, e dai riferimenti alle figure
statico e difficilmente aggiornabile
dinamico e modulare, un nuovo programma o una nuova
versione? Si aggiorna un singolo e-book
vorace di risorse
rispettoso dell'ambiente, non usa carta né inchiostro, consuma
poco, non ha bisogno di mezzi di trasporto
poche pagine, per "esigenze
economiche"
tante pagine, non per studiare di più ma per poter spiegare con
più calma, per poter inserire illustrazioni
verticale, si usa così
orizzontale come lo schermo, più facile da leggere a video, si
può fare a meno di stamparlo su carta
costoso
economico, volevamo che il prezzo fosse circa metà di quello di
un libro tradizionale
facile da duplicare illegalmente, chi
non ha mai fotocopiato un libro?
facilissimo da duplicare illegalmente, ma NON FATELO! Il
prezzo è stato dimezzato proprio per renderlo accessibile a tutti
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E-book o IBUQ?
IBUQ è il nome che abbiamo dato a
questa collana di e-book (la pronuncia è
la stessa!), uno per ogni modulo
dell'ECDL, con l'intenzione di tenerli
aggiornati man mano che evolve l'ECDL.
Tant'è che questa collana di IBUQ riflette
il passaggio dall'ECDL alla Nuova ECDL.
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ii
Computer Essentials
ECDL
La Nuova ECDL
L'ECDL (European Computer Driving Licence), o Patente Europea del Computer, è un certificato
riconosciuto a livello internazionale comprovante la conoscenza dei concetti fondamentali dell'informatica e
la capacità di usare un personal computer, nelle applicazioni più comuni, ad un livello di base. Le
certificazioni ECDL costituiscono uno standard di riferimento e si caratterizzano per:
• uniformità: i test sono identici in tutti i paesi
• neutralità: i test si svolgono sia su programmi proprietari sia su software libero e Open Source
• imparzialità, i test si svolgono con un software che assicura oggettività di valutazione e si integra in un
sistema di controllo qualità
• diffusione internazionale: dall'ECDL nato a livello europeo, si è giunti all'ICDL (International Computer
Driving Licence) riconosciuto nella maggior parte dei paesi nel mondo.
Nata nel 2013, la Nuova ECDL è stata
sviluppata per rispondere alle mutate
condizioni della realtà tecnologica e
informatica e al modo in cui interagiamo
con esse (www.nuovaecdl.it).
ECDL Full Standard
Il programma dell'ECDL Full Standard si
articola in sette moduli:
Computer Essentials
Referente nazionale delle certificazioni ECDL è l'Associazione Italiana per l'Informatica e il Calcolo Online Essentials
Automatico (AICA) che provvede fra l'altro all'accreditamento dei Test Center, strutture private e pubbliche Word Processing
presso le quali si possono sostenere gli esami (circa 2.600 in Italia). Per ottenere il diploma il candidato deve Spreadsheets
IT security
farsi rilasciare il libretto d'esame (Skills Card) e superare i sette esami che costituiscono il programma.
Presentation
Online Collaboration
Perché conseguire l'ECDL?
Le certificazioni ECDL sono riconosciute nel mondo delle imprese e delle professioni dove hanno un’ampia Il Syllabus
diffusione. Costituiscono un titolo valutato in sede di concorso dalle Istituzioni centrali e regionali e dalla
Pubblica Amministrazione. Rientra nelle strategie dell'Unione Europea e di diverse organizzazioni Il Syllabus (disponibile sul sito dell'AICA)
è il documento ufficiale che, per ogni
internazionali nel quadro di iniziative di alfabetizzazione informatica. .
modulo, descrive in dettaglio quello che il
candidato deve sapere e saper fare.
Alcuni siti di riferimento
• AICA, www.aicanet.it
• ECDL Foundation, www.ecdl.org
Errori? Imprecisioni? Per favore segnalateceli all'indirizzo [email protected]
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Altri moduli
Oltre ai sette moduli trattati in questi
IBUQ, AICA rilascia certificazioni su
numerosi altri.
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iii
Computer Essentials
Software libero o software Open Source?
I vantaggi del FLOSS
Il software libero e Open Source, sviluppato in modo collaborativo e distribuito gratuitamente via Internet, sta
raccogliendo sempre più consensi, non solo negli ambienti accademici ma anche nelle imprese, nelle
professioni e nella Pubblica Amministrazione, in Italia come all'estero. I due termini differiscono, per storia e
per significato, ma tendono per certi versi a convergere.
Il software libero (free software) - indissolubilmente legato a Richard Stallman e alla Free Software
Foundation da lui creata nel 1985 - è il software rilasciato con una licenza che contempla e disciplina diverse
libertà fondamentali offerte all'utilizzatore: libertà di esecuzione, di duplicazione, di distribuzione, di studio, di
modifica e di miglioramento.
Negli anni '90, ad opera di Bruce Perens, Eric S. Raymond ed altri, nasce il termine Open Source che
identifica una licenza più orientata al mondo degli affari ed anche un modello di sviluppo cooperativo del
software tramite Internet, basato sulla disponibilità del codice sorgente e formalizzato dalla OpenSource
Initiative. Emblema del modello Open Source e del suo successo è Linux, sistema operativo compatibile con
Unix ideato nel 1991 e sviluppato su un personal computer da Linus Torvalds, allora giovane studente
finlandese.
Il termine Free/Libre/Open Source Software (FLOSS), coniato nel 2002 da Rishab Aiyer Ghosh in un
Rapporto della Commissione Europea, è ampiamente diffuso a livello internazionale ed accorpa in modo
neutrale software libero e software Open Source.
La crescente diffusione dei programmi FLOSS, spesso a scapito dei programmi proprietari, è riscontrabile in
numerose aree applicative fra i quali: sistemi operativi (Linux), automazione d'ufficio (LibreOffice), browser
(Mozilla Firefox), posta elettronica (Mozilla Thunderbird), oltre a programmi per applicazioni grafiche,
statistiche, ecc ...
L'adozione
del
FLOSS
presenta
numerosi vantaggi, sia per gli addetti ai
lavori, sia per l'utente finale. Fra i
principali ricordiamo:
• Qualità professionale e affidabilità:
grazie al modello di sviluppo collettivo,
è spesso superiore ai corrispondenti
programmi proprietari
• Sicurezza: la disponibilità del codice
sorgente permette di verificarne le
funzionalità, accertarsi che non sia
presente codice dannoso e correggere
rapidamente gli errori
• Formati di archiviazione aperti e
documentati:
facilitano
la
conservazione e il riutilizzo nel tempo
dei
propri
dati
e
agevolano
l'interscambio di informazioni
• Nessun costo di licenza: porta risparmi
immediati e favorisce l'uso legale del
software, che è liberamente duplicabile
e distribuibile.
Alcuni siti di riferimento
•
•
•
•
•
•
Free Software Foundation, www.fsf.org
Open Source Initiative, www.opensource.org
Free/Libre and Open Source Software: Survey and Study, www.flossproject.org
Linux, www.linux.org
LibreOffice - Versione italiana, it.libreoffice.org
Mozilla, www.mozilla.com.
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ECDL e Open Source
I software FLOSS adoperati nei test
dell'ECDL Full Standard sono Linux
(Ubuntu), LibreOffice (Writer, Calc,
Impress) e Mozilla (Firefox, Thunderbird).
Viene inoltre utilizzata la Google Suite.
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iv
Come è composto l'IBUQ?
Le parti che compongono l'IBUQ sono:
• l'introduzione (quello che state leggendo in questo momento), che si ritrova in tutti gli IBUQ, ne presenta le
caratteristiche principali e l'impostazione
• la presentazione del modulo, eventualmente anche del programma utilizzato e delle sue funzionalità più
importanti
• il testo collegato ai compiti da svolgere nel quadro dell'incarico ricevuto e agli argomenti del Syllabus,
dove ogni argomento può essere composto da:
• il testo vero e proprio: illustra in modo descrittivo i concetti teorici e le azioni da compiere per svolgere una
determinata operazione
• i riquadri Esercizio: si riferiscono allo svolgimento dell'incarico ricevuto e passo a passo richiedono di
compiere operazioni appena illustrate nel testo
• i riquadri Ricreazione: contengono esercizi che non hanno a che fare con lo svolgimento dell'incarico. Ma
sono utili lo stesso!
• i riquadri Quiz, riferiti ai concetti teorici oppure all'approfondimento oppure a curiosità non strettamente
legate all'ECDL. Ai quiz facilissimi, non numerati, non viene fornita la soluzione. La soluzione dei quiz
numerati è riportata alla fine dell'IBUQ
• i riquadri Attenzione, lo dice la parola stessa mettono l'accento su punti critici, specificità dei programmi o
cautele particolari da adottare
• l'Appendice: solo in alcuni IBUQ, contiene il modello di quanto deve essere realizzato per lo svolgimento
dell'incarico (relazione, tabella, grafici, ...) oltre ad eventuali dati che dovranno essere inseriti
• la soluzione dei quiz, solo in alcuni IBUQ.
Piuttosto di presentare gli argomenti in modo astratto seguendo l'ordine del Syllabus, si è scelto un
approccio di tipo problem solving, ossia organizzandoli intorno alla soluzione di uno specifico problema reale
- quello dell'incarico di consulenza. Di conseguenza, l'ordine degli argomenti in molti casi è stato stravolto
ma è sempre stato riportato il riferimento al numero e al titolo corrispondenti nel Syllabus
Ogni IBUQ è indipendente e utilizzabile autonomamente rispetto agli altri. Questo vuol dire che possono
essere letti in qualunque ordine e che potrebbero riscontrarsi delle piccole ripetizioni fra un modulo e l'altro.
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Computer Essentials
Come utilizzare l'IBUQ?
Alcune indicazioni per adoperare al
meglio l'IBUQ:
• aprite l'IBUQ con un lettore di
documenti PDF. Il programma può
essere diverso a seconda del sistema
operativo che utilizzate (Microsoft
Windows, Linux, Mac OS X) e disporre
di funzionalità differenti
• attivate la funzionalità Segnalibri (se
disponibile) che visualizza un indice
con accesso diretto agli argomenti del
testo e ai punti di riferimento al
Syllabus ECDL
• dell'IBUQ, l'unica parte che può essere
utile stampare, possibilmente a colori, è
l'appendice in modo da avere sempre a
portata di mano il modello di
documento da realizzare
• eseguite sempre molto attentamente
e fedelmente gli esercizi, ognuno dei
quali si basa su quelli precedenti. In
caso di difficoltà o problema, rivedete
quelli precedenti e le spiegazioni
teoriche. Fate solo (tutto) quanto viene
richiesto quando viene richiesto
• svolgete anche le Ricreazioni e i Quiz.
Non sono sempre indispensabili per
superare l'esame ECDL ma sono
divertenti.
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v
Computer Essentials
Le operazioni preliminari
Le fasi del lavoro
Per poter svolgere gli esercizi, dovete effettuare alcune operazioni preliminari di preparazione delle cartelle e
dei file utili per questo modulo. L'installazione degli IBUQ e la predisposizione di file e cartelle richiede
alcune operazioni che ovviamente verranno spiegate più avanti, negli IBUQ stessi, ma che potreste non
conoscere. Se siete proprio a digiuno nell'uso del personal computer, dovete farvi aiutare da qualcuno un po'
più pratico, in attesa di diventare un esperto o un'esperta.
Il modulo Computer Essentials integra
concetti teorici e operazioni pratiche.
L'apprendimento richiede quindi un misto
di sapere e saper fare. Questo IBUQ è
organizzato sulla base delle nozioni da
acquisire e delle attività da svolgere. E'
quindi stato suddiviso in due parti così
strutturate:
Preparazione dell'IBUQ del modulo Computer Essentials
Per preparare i file dell'IBUQ di questo modulo:
• copiare sul Desktop i due file PDF dell'IBUQ e il file IBUQNuovaECDL-ComputerEssentials.zip allegato
• decomprimere quest'ultimo estraendo il contenuto sul Desktop del vostro computer
• viene creata una cartella IBUQNuovaECDL-ComputerEssentials contenente i file estratti.
Sul vostro disco:
• creare una cartella avente per nome:
TOMASI
• all'interno della cartella, creare una cartella denominata FLOSS
• spostate dal Desktop la cartella IBUQNuovaECDL-ComputerEssentials (creata prima) nella cartella
FLOSS che d'ora in poi costituisce la vostra cartella di lavoro
• spostate dal Desktop i due file PDF dell'IBUQ di questo modulo nella cartella IBUQNuovaECDLComputerEssentials
• stampare l'appendice che descrive la struttura che dovrà avere al termine degli esercizi la vostra cartella
di lavoro.
La struttura che dovete aver creato a questo punto è la seguente:
TOMASI (cartella)
FLOSS (cartella di lavoro)
IBUQNuovaECDL-ComputerEssentials (cartella)
IBUQNuovaECDL-ComputerEssentials1.pdf (file dell'IBUQ)
IBUQNuovaECDL-ComputerEssentials2.pdf (file dell'IBUQ)
Vari file utili per gli esercizi di questo modulo (file)
Eventuali cartelle di altri moduli (cartelle)
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Parte prima: Dalla teoria ...
1. Il computer da fuori
2. Il computer da dentro
3. Installo il computer
4. Lo accendo
Parte seconda: ... alla pratica
1. Avete detto sistema operativo?
2. Operazioni di base
3. Interfaccia utente
4. Gestione file e cartelle
5. Gestione stampanti
6. Collego il computer a Internet
7. Utilizzo Internet
8. Ma Internet è pericoloso?
9. Operazioni finali
Tutti i marchi e logo sono di proprietà dei
rispettivi titolari.
In appendice, sono disponibili le soluzioni
dei quiz.
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vi
Computer Essentials
Oggetto: Conferimento incarico
Gentile GABRIELE TOMASI
con la presente vi conferiamo l'incarico di valutare per la nostra impresa la possibilità di sostituire il software
proprietario attualmente utilizzato con software libero e Open Source. Vi viene chiesto inoltre di analizzare
le opportunità di business offerte da Internet nei principali paesi europei. Per questo dovete fare alcune
indagini e raccogliere dati e informazioni che dovete riassumere in documenti, tabelle e grafici e spedire alla
Direzione Generale. Dovete inoltre, al termine della vostra attività, illustrare in modo convincente i risultati
ottenuti in occasione di un incontro di presentazione ai membri del Consiglio di Amministrazione.
Per lo svolgimento di queste attività, vi è stato messo a disposizione un personal computer nuovo di zecca.
Con i migliori auguri
Il Direttore Generale
________________
Congratulazioni!! Anche se siete uno dei massimi esperti di software libero e di Internet, la vostra padronanza del personal computer e dei suoi programmi
è piuttosto deboluccia. Avete quindi deciso di comprare questi IBUQ che vi guideranno passo a passo nei compiti che dovete svolgere nell'ambito del
vostro incarico. In particolare:
Il personal computer è nel vostro ufficio, ancora negli scatoloni. Il vostro primo compito è naturalmente di Modulo Computer Essentials
disimballarlo e montarlo, predisponendo correttamente il posto di lavoro, nonché collegarlo in rete per
accedere a Internet in modo sicuro. Prenderete quindi confidenza con le Tecnologie dell'Informazione e della
Comunicazione. Dovete fare conoscenza con il sistema operativo del vostro computer e con l'ambiente
grafico. Questo vi permetterà di predisporre i file utili per i compiti che dovete svolgere. Al termine, sarete
diventati abili nell'organizzare i dati sul vostro personal computer. Sarete diventati padroni del mezzo!
Non solo le informazioni raccolte per la vostra ricerca provengono da Internet, ma è via Internet che inviate i Modulo Online Essentials
documenti che avete realizzato al Direttore Generale. Dopo un attento esame delle tematiche di
(in)sicurezza della rete, dovete impratichirvi della navigazione, della ricerca delle informazioni sul web e
dell'uso della posta elettronica. Non solo ma, convinti dell'esito brillante del vostro incarico e sicuri del suo
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vii
Computer Essentials
rinnovo, vi portate avanti col lavoro organizzando una raccolta di link sull'Open Source che potrà sempre
servire. Al termine, Internet non avrà più segreti per voi, e nemmeno il web browsing e l'electronic mail.
Si parte! Il primo compito consiste nell'imparare a scrivere (senza offesa!). Dovete scrivere una convincente Modulo Word Processing
relazione di presentazione dell'Open Source e dei suoi vantaggi, accompagnata da una lettera
personalizzata destinata ai membri del Consiglio di Amministrazione. La relazione deve rispettare un
modello in quanto a struttura e aspetto. Pertanto dovete acquisite le conoscenze tipiche delle attività di
trattamento testi (word processing). Al termine, sarete in grado per scrivere e impaginare documenti di testo,
decidendone i contenuti, controllarne la correttezza ed infine stamparli. E in modo professionale!
Dopo le lettere i numeri! Per illustrare le potenzialità della rete, realizzate una tabella e relativi grafici che Modulo Spreadsheets
confronti l'utilizzo di Internet nei principali paesi europei, calcolando diversi indicatori e rappresentando i dati
salienti sotto forma di grafici. Rinfrescate quindi le vostre nozioni di aritmetica e imparate a destreggiarvi con
le operazioni tipiche dell'uso del foglio elettronico (electronic spreadsheet). Al termine, saranno un gioco per
voi la creazione e modifica delle tabelle, la definizione del loro aspetto, l'inserimento di formule di calcolo, la
realizzazione di grafici automaticamente aggiornati e piacevolmente colorati.
Avete concluso la vostra ricerca, avete scritto la relazione, costruito tabelle e grafici, realizzato la Modulo IT Security
presentazione. Vi piacerebbe dover dire al Direttore Generale "ho fatto il lavoro richiesto ma un virus ha
cancellato i dati e quindi ho perso tutto" oppure sentirvi dire da lui "come mai la relazione che mi deve
ancora consegnare è già in mano alla concorrenza?". Per evitare queste brutte figure, dovete prendere
coscienza dei pericoli che minacciano voi e il vostro personal computer, per potervi far fronte. Al termine di
questo modulo, le vostre informazioni aziendali e personali saranno al riparo da (quasi) qualsiasi attacco.
Dopo i numeri le immagini! La tappa finale del vostro incarico prevede una presentazione dei risultati della Modulo Presentation
vostra ricerca al Consiglio di Amministrazione. Create una presentazione che illustri i dati che avete raccolto
ed elaborato sui temi Open Source e Internet. La presentazione è composta da diapositive che contengono
testo, elenchi, tabelle, immagini, grafici, diagrammi e disegni. Imparate quindi come adoperare al meglio gli
strumenti di presentazione (presentation). Al termine, sarete maestri nel creare presentazioni accattivanti e
potrete scatenare la vostra creatività per stupire con effetti speciali i destinatari delle vostre presentazioni.
Avete brillantemente svolto il vostro incarico, senza disguidi: né perdita di dati né fuga di informazioni. Modulo Online Collaboration
L'assunzione vi è stata assicurata! E cosa scoprite? Che in azienda vengono utilizzati diversi strumenti di
comunicazione e soprattutto di collaborazione online, che molte riunioni sono organizzate online con le filiali
e addirittura una parte del lavoro viene fatto tramite telefonino e tablet. Dovete quindi imparare a conoscere
e usare strumenti informatici per accedere al cloud, per gestire calendari condivisi, per seguire corsi online, il
tutto avendo in mente la sicurezza dei dati. Un esperto di media sociali diventerete!
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1
Computer essentials
Parte prima: Dalla Teoria ...
Introduzione
L'ICT (Information and Communication Technology ossia la Tecnologia dell'Informazione e della
Comunicazione) è talmente pervasiva che potrebbe non avere più bisogno di definizione. E' infatti così
diffusa, non solo negli ambienti professionali ma anche in tutti gli altri, che è diventata parte integrante della
vita di tutti i giorni. Chi non ha mai utilizzato un telefonino, un'agenda elettronica, un lettore MP3 o un
personal computer? Chi non ha mai consultato Internet? Gli irriducibili sono rimasti veramente in pochi.
Ma per utilizzare il personal computer, è necessario sapere come funziona? Con la Patente del Computer si
ripropone il dilemma della patente automobilistica: per guidare l'automobile, è necessario sapere come
funziona il motore? Per quanto riguarda il personal computer, gli ideatori dell'ECDL hanno ritenuto di dare
una risposta affermativa. Non possiamo che condividere questa impostazione in quanto riteniamo che
saperne di più sia fondamentale per un uso consapevole del personal computer. Siamo convinti inoltre che
questo assicuri all'utilizzatore maggiori soddisfazioni e migliori risultati e garantisca al possibile datore di
lavoro una riduzione dei costi dell'ignoranza informatica, purtroppo oggi molto elevati. L'oggetto di questo
IBUQ ECDL Computer Essentials, è proprio quello di presentare i temi che stanno alla base dell'utilizzo del
personal computer e dei suoi programmi, ed in particolare:
• l'hardware, che rappresenta la parte tangibile del sistema, con un esame dei diversi componenti interni
nonché dei dispositivi esterni che vi si possono collegare
• il software, che sfrutta la caratteristica fondamentale del computer, la sua programmabilità, partendo dal
sistema operativo e dalle sue principali funzioni
• Internet, la rete che rappresenta lo strumento basilare dello scambio di informazioni e che ultimamente ha
conferito una dimensione sociale alla comunicazione
• la sicurezza, argomenti che è importante conoscere, per ridurre i rischi di ogni genere insiti nell'uso degli
innumerevoli servizi e risorse disponibili in rete.
I temi del Syllabus
1 Computer e dispositivi
1.1 ICT
1.2 Hardware
1.3 Software e licenze
1.4 Avvio, spegnimento
2 Desktop, icone, impostazioni
2.1 Desktop e icone
2.2 Uso delle finestre
2.3 Strumenti e impostazioni
3 Testi e stampe
3.1 Operare con il testo
3.2 Stampare
4 Gestione di file
4.1 File e cartelle
4.2 Organizzare file e cartelle
4.3 Supporti di memoria e compressione
5 Reti
5.1 Concetti di reti
5.2 Accesso a una rete
6 Sicurezza e benessere
6.1 Protezione dei dati su computer e
dispositivi elettronici
Va detto che ci si riferisce sempre all'utilizzo del personal computer e non alla sua programmazione o 6.2 Malware
progettazione. Pertanto gli argomenti che affrontiamo costituiscono quel sapere minimo necessario per non 6.3 Tutela della salute e “informatica
rimanere fra gli analfabeti del computer, ma potersi presentare come utente evoluto, anche nei contesti verde”
lavorativi per lo svolgimento di attività professionali.
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2
Spaccato di un personal computer
Computer essentials
Principali componenti
1. Schermo (monitor)
2. Scheda madre
3. Unità centrale
4. Memoria centrale
5. Schede di espansione
6. Alimentatore
7. Lettore di CD-ROM o DVD
8. Disco fisso
9. Mouse
10. Tastiera
(Disegno di Gustavb,
Commons Attribuzione
Wikipedia)
Licenza Creative
2.5, tratto da
Nel testo, verranno descritte in dettaglio i
diversi componenti.
Figura 1: Spaccato di un personal computer
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1
Computer essentials
1. Il computer da fuori
Si parte!
L'incarico che avete ricevuto richiede di svolgere un certo numero di attività di raccolta, organizzazione,
elaborazione e presentazione di dati. Ma non prima di aver attrezzato la vostra postazione di lavoro. Per
svolgere il vostro incarico, vi è infatti stato comunicato che avrete a disposizione un Personal Computer, ma
al momento vedete solo alcuni scatoloni e chi li ha consegnati vi ha salutato dicendo:
Ecco il suo hardware, GABRIELE TOMASI.
Buon lavoro e ... auguri!
Hardware? Ma non dovevano darmi un personal computer? Cosa vuol dire hardware?
In questa prima parte "aprirete gli scatoloni" e prenderete confidenza con i vari elementi che compongono un
personal computer. In particolare, si illustreranno:
• l'hardware
• i diversi tipi di personal computer
• gli altri dispositivi elettronici/informatici
• le periferiche del personal computer e i modi per collegarle.
1.2.1 Definire il termine hardware. Identificare i principali tipi di computer, quali desktop, laptop (portatile), tablet.
Identificare i principali tipi di dispositivi, quali smartphone, lettori multimediali, fotocamere digitali.
In inglese, la parola hardware significa ferramenta (la prova è riportata in Figura 2). In ambito informatico
indica la parte fisica del computer, la parte che si può toccare e vedere. Hardware è una parola composta da
“hard” (duro) e “ware” (manufatto). Per analogia è stato coniato il termine software (soft significa morbido)
che indica la componente logica che completa il computer. Richiamando la metafora un po' superata che
voleva il computer come un “cervello elettronico”, possiamo pensare all'hardware come al cervello e al
software come alla mente. Il suffisso “-ware” è molto usato nel gergo informatico: con vaporware si indicano
solitamente prodotti annunciati con grande enfasi ma che non vedono mai la luce, sparendo appunto come
vapore, mentre con malware ci si riferisce ai programmi scritti con l'intento di creare danni e comprendono
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Figura 2: Riproduzione di una vecchia
ferramenta (Black Country Museum, Dudley,
Inghilterra)
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2
Computer essentials
fra gli altri virus, dialer, worm, spyware. Questi ultimi verranno ripresi ed approfonditi più avanti.
Esercizio
Oltre a hardware, software, vaporware, malware e spyware, citare altri termini
informatici, tratti dall'inglese, aventi il suffisso -ware.
Per imparare ad usare il personal computer (PC), conoscere un po' l'inglese aiuta, ma si tratta soprattutto di
acquisire alcuni termini tecnici che non sono tradotti in italiano perché entrati nel linguaggio comune nella
loro versione originale. Con la frase “Vorrei capire meglio come funziona la ferramenta del mio calcolatore
personale” passereste per persone originali, ma soprattutto rischiereste di non essere compresi.
Figura 3: Olivetti P101 (1965)
Ma che cosa è un personal computer e quando ha avuto inizio l'invasione?
Che bisogno ha una persona di tenersi un computer in casa? (Kenneth Olsen, 1977)
Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa (Bill Gates, 1975)
Il PC come lo conosciamo oggi faceva la sua prima apparizione all'inizio degli anni '80 e non tutti
scommettevano sul suo futuro: fino ad allora i computer erano macchinari complessi ed ingombranti che
necessitavano di ambienti dedicati, in grado di garantire temperatura costante e protezione dalle variazioni di
tensione elettrica. Per poterli usare era necessario disporre di approfondite competenze tecniche, effettuare
studi su manuali che non di rado occupavano vari metri di scaffali e recarsi di persona presso i Centri di
Calcolo per effettuare le elaborazioni.
Anche se si fa risalire al 1976 la costruzione, nel garage di casa nella Silicon Valley, di un prototipo di
computer personale che Steve Jobs e Stephen Wozniack chiamarono Apple (mela), è doveroso ricordare
che già nel 1965 l'Olivetti lanciò il Programma 101 o P101 (Figura 3), antesignano del computer da tavolo o
desktop computer (desktop significa scrivania) destinato al mondo aziendale:
Nel 1965 non esisteva l'idea stessa di strumento di elaborazione "personale", con programma,
supporto magnetico per l'ingresso e l'uscita dei dati e delle istruzioni, totalmente autosufficiente,
da mettere sulla scrivania di un qualsiasi impiegato di un ufficio (Pier Giorgio Perotto, inventore
del P101)
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3
Computer essentials
Il P101 ebbe un successo significativo in termini di mercato, soprattutto negli Stati Uniti, anche grazie al
prezzo concorrenziale, ma non fu sostenuto dall'Olivetti che puntava sulle proprie produzioni meccaniche. Il
successo di Apple fu dovuto a diversi fattori: rappresentava una cultura imprenditoriale innovativa, disponeva
di un video a colori e della possibilità di usare i floppy disk, offriva il primo foglio elettronico della storia, il
programma VisiCalc.
Esercizio
Chi sono Kenneth Olson, Bill Gates e Steve Jobs citati in precedenza?
Nel 1981 anche IBM fece il suo ingresso nel mercato, proponendo un personal computer equipaggiato di
alcuni programmi per il trattamento testi, l'utilizzo di fogli elettronici e la contabilità, oltre a un sistema
operativo (il software di base che fa funzionare il computer) chiamato PC-DOS che avrebbe fatto la fortuna
di una piccola azienda chiamata Microsoft. Nonostante fosse un prodotto meno raffinato e meno intuitivo, il
PC IBM si affermò a scapito della Apple grazie alla scelta di essere aperti ai contributi di terze parti, alla
posizione di mercato di IBM e all'orientamento verso un mercato aziendale. La rivalità fra i due imprenditori,
Bill Gates e Steve Jobs, è continuata fino alla morte di quest'ultimo nel 2011, sia sul fronte hardware sia su
quello software, con battaglie perse e vinte da entrambi. In Figura 4 un modello della Apple del 1984.
Figura 4: Apple Macintosh 128K (1984)
Con il personal computer, l'informatica è diventata un fenomeno di massa: i prezzi sempre più bassi e la
capacità di calcolo sempre maggiore ne hanno fatto una macchina versatile, onnipresente nell'odierna
società dell'informazione. Pur se i prezzi si sono costantemente ridotti, si tratta di un investimento non alla
portata di tutti. E nonostante il PC sia sempre più semplice e intuitivo, una percentuale della popolazione non
possiede le competenze necessarie per utilizzarlo. Questa situazione viene chiamata divario digitale (digital
divide) e i vari paesi stanno studiando politiche mirate alla sua riduzione. Si tratta di politiche molto vicine a
quelle che combattono l'analfabetismo, per le quali si parla di alfabetizzazione digitale (digital literacy).
I personal computer si presentano in forme diverse a seconda che debbano essere utilizzati in ufficio, in
viaggio, per scopi professionali o amatoriali. Si possono distinguere:
• desktop
• laptop (portatile)
• tablet.
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Figura 5: Desktop computer
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4
Computer essentials
I desktop computer (Figura 5) sono concepiti per essere usati su un tavolo, in ufficio o a casa: il computer
vero e proprio è contenuto in una scatola chiamata case che quando è verticale, prende il nome di tower o
minitower. Si tratta di una fascia di personal computer ad elevate prestazioni ed espandibili, ai quali cioè si
possono aggiungere delle parti per ampliarli o potenziarli nel tempo.
I laptop (o notebook) (Figura 6) sono modelli portatili di dimensioni più ridotte, nati per rispondere alle
esigenze di chi lavora in posti diversi dall'ufficio. Sono macchine compatte e dispongono di batterie che ne
consentono l'uso per alcune ore in qualsiasi luogo. I modelli più recenti sono più leggeri e presentano
miglioramenti per quanto riguarda il comfort dell'utente, sia per il video sia per la tastiera. L'abbassamento
dei prezzi ne ha aumentato molto la diffusione anche per uso personale e domestico: nei piccoli alloggi
cittadini, l'ingombro ridotto e l'assenza di cavi di collegamento fra le diverse componenti, costituiscono
caratteristiche molto apprezzate.
Figura 6: Laptop computer
I tablet PC (Figura 7) sono un particolare tipo di laptop, leggero e caratterizzato dal fatto di utilizzare un
video sensibile al tocco e uno stilo che sostituisce le funzionalità del mouse nonché di poter adottare una
tastiera virtuale. E' possibile ruotarlo per passare dalla tradizionale vista orizzontale (landscape) a quella
verticale (portrait) ed anche scrivere “a mano libera” con lo stilo. Un software specifico traduce quanto scritto
manualmente in un testo (ovvero interpreta i segni grafici e li trasforma in caratteri). In alcuni casi è presente
anche la tastiera che si rende disponibile ruotando il PC.
I tablet (Figura 8) sono un'evoluzione dei tablet PC. Integrano in un'unica "tavoletta" tutti i dispositivi del
tablet PC. Di dimensioni minori, non hanno più la tastiera fisica che è sostituita da una tastiera virtuale che
compare sullo schermo. Lo schermo è sensibile al tatto (touchscreen) e consente di eseguire tutte le
applicazioni oltre a digitare le informazioni.
Figura 7: Tablet PC
Esercizio
Individuate il tipo del personal computer che state utilizzando e di quello dei vostri
amici e conoscenti.
Figura 8: Tablet
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5
Computer essentials
Ai personal computer fissi e portatili si affiancano ormai numerosi altri dispositivi, caratterizzati da peso e
dimensioni molto ridotte, in grado di gestire in vario modo contenuti ed informazioni, quali:
• smartphone
• lettori multimediali
• fotocamere digitali.
Gli smartphone (Figura 9) sono una versione evoluta (smart) dei telefoni cellulari. Coniugano le funzioni dei
telefoni cellulari con quelle dei tablet. Lo smartphone che ha avuto inizialmente la maggiore diffusione è
l'iPhone, prodotto dalla Apple, dotato di un sistema di gestione proprietario chiamato iOS. E' interessante
notare come a partire dal 2007, con il rilascio di Android, il primo software Open Source per la gestione degli
smartphone, la quota di mercato degli smartphone con Android sia cresciuta in modo notevole fino a
superare, secondo certi analisti, la quota del sistema proprietario. Magari qualcuno dei lettori non sapeva di
avere del software Open Source in tasca?
Figura 9: Smartphone
I lettori multimediali (Figura 10) sono dispositivi per l'ascolto di file audio e la riproduzione di video
memorizzati su CD-ROM e DVD o, sempre più di frequente, dispositivi elettronici che memorizzano audio e
video sotto forma di file MP3 o MP4. Questi ultimi sono ormai quelli più diffusi per la loro maggiore comodità
dovuta ai diversi supporti di memorizzazione e al fatto di non avere parti meccaniche in movimento.
Contrariamente alle fotocamere "vecchio stampo" che registravano le fotografie su pellicola fotosensibile, le
fotocamere digitali (Figura 11), tramite un sensore elettronico, le registrano su una scheda di memoria. In
questo modo, non solo si evita i tempi e i costi del processo di sviluppo e stampa della pellicola, ma si
possono trasferire direttamente le fotografie su personal computer dove si possono ritoccare, stampare o
trasmettere come tutti i documenti in formato elettronico.
Figura 10: DVD Player
Una menzione va fatta anche agli e-book reader (Figura 12), dispositivi portatili destinati alla lettura dei libri
in formato elettronico. Non sono PC né tablet in quanto "specializzati" nel consentire la lettura di testi.
Utilizzano una tecnologia diversa chiamata e-ink (inchiostro elettronico) che non è basata sulla
retroilluminazione del monitor e rende la lettura molto meno faticosa e l'autonomia molto maggiore.
Figura 11: Fotocamera
digitale
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6
Computer essentials
Esercizio
Fate la lista dei dispositivi portatili che possedete.
1.2.4 Identificare le più comuni porte di input/output, quali USB, HDMI.
Dopo questa panoramica su PC e affini, ritorniamo ai vostri scatoloni. Vi è stato fornito un desktop computer,
corredato di monitor, tastiera, mouse e stampante. Analizzando l'aspetto esterno del case, noterete una serie
di attacchi di forme e colori diversi: si tratta delle porte di input/output che rendono possibile il collegamento
delle periferiche esterne tramite cavi. Fortunatamente le porte sono di tipo diverso e quindi non è possibile
sbagliare nel collegamento dei diversi dispositivi.
Figura 12: E-book reader
(www.amazon.com)
I principali tipi di porte di input/output che troviamo sul PC sono:
• USB
• HDMI
• porta di rete
Ormai le vecchie cosiddette "porte seriali" e "porte parallele" e "porte PS/2" che erano presenti sui personal
computer fino a qualche anno fa, sono scomparse. Queste porte (Figura 13) sono state in larga parte
sostituite dalle porte USB (Universal Serial Bus).
Figura 13: Alcune porte del PC
Ricreazione
Verificate che sul vostro PC non ci siano porte seriali o parallele o PS/2. Se no,
protestate con il Direttore perché vi è stato fornito un vecchio PC!
Le porte USB possono collegare mouse, tastiere, memorie di massa, le insostituibili penne o chiavi USB,
fotocamere, stampanti e scanner, molti dei quali verranno descritti nel seguito. Esse possono essere usate in
cascata (ovvero ad una porta USB se ne possono collegare altre) tramite piccoli dispositivi detti hub (Figura
14). Vale la pena di sottolineare alcune caratteristiche di questo tipo di porte:
• sono le più diffuse
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Figura 14: Hub
USB
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•
•
•
•
7
Computer essentials
sono versatili, consentendo di collegare diversi tipi di periferiche
hanno un'elevata velocità di trasferimento dei dati
non richiedono di riavviare il computer quando si collega o scollega una periferica
forniscono l'alimentazione elettrica a periferiche a basso consumo. Questa funzionalità ha fatto nascere
numerosi gadget da collegare alla porta USB quali lampada per illuminare la tastiera o scalda-tazza per
tenere il caffè al caldo.
Le porte HDMI (High-Definition Multimedia Interface) si incontrano sempre più frequentemente sui personal
computer. E sui monitor video, visto che sono destinate a trasmettere audio e video. Se disponete di un
televisore recente o di una Smart TV, sarà dotato di una (o più) presa HDMI (Figura 15). L'affermazione dello
standard HDMI per audio e video porterà ad una sempre maggiore interoperabilità tra dispositivi diversi (PC,
televisore, ...) e probabilmente alla scomparsa dello standard VGA oggi il più diffuso per collegare un monitor
ad un PC.
Vanno anche menzionate le porte di rete che si utilizzano per connettere il PC alla rete locale e/o a Internet.
Per questo si è diffuso un unico standard denominato RJ/45 (Figura 16). Di uso frequente sui desktop, sono
spesso superate dal collegamento senza cavo (Wi-Fi).
Figura 15: Porta HDMI
Figura 16:
Attacco RJ/45
A seconda del modello di PC, possono essere presenti altri tipi di porte, per uso specifico quali:
• le porte per jack (spinotti), per collegare periferiche per il suono, quali cuffie e microfono (Figura 17)
• la porta video, principalmente VGA (Video Graphics Array), per collegare il monitor oppure nel caso dei PC
portatili un monitor esterno o un proiettore.
Esercizio
Identificate il tipo di tutte le porte di input/output presenti sul personal computer
che state utilizzando.
1.2.3 Identificare i tipi principali di periferiche integrate ed esterne, quali stampanti, schermi, scanner, tastiere,
mouse/trackpad, webcam, altoparlanti, microfono, docking station.
Oltre al case, che custodisce il cuore del PC, il PC necessita di dispositivi per comunicare con gli esseri
umani. Servono quindi dispositivi che consentano di impartire istruzioni e di visualizzare i risultati delle
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Figura 17: Jack per collegare
cuffia e microfono
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Computer essentials
operazioni compiute. Anche se ormai esistono numerose forme miste, si tende a distinguere i dispositivi
periferici in dispositivi di input e di output.
I dispositivi di input più diffusi per il dialogo dall'utente verso il computer per l'inserimento di dati o
l'esecuzione di comandi sono:
• il mouse
• il trackpad
• la tastiera
• il microfono
• lo scanner
• la webcam.
Il mouse (Figura 18) è un dispositivo di puntamento chiamato così perché potrebbe ricordare un topolino (il
filo potrebbe essere la coda). Fu inventato nel 1972 da Douglas Engelbart, ricercatore presso la Stanford
University, per interagire in modo più intuitivo che con la tastiera. I modelli più recenti di mouse utilizzano un
dispositivo ottico per rilevare gli spostamenti e sono dotati di una rotella per lo scorrimento. Alcuni ancora
hanno perso la coda in quanto comunicano con il computer tramite onde radio o infrarossi. Il modello di
funzionamento del computer attraverso il mouse è detto punta-e-clicca: prima si deve identificare l'oggetto su
cui si vuole agire e poi si decide il tipo di azione da compiere. Il mouse è rappresentato dal puntatore sullo
schermo che può assumere diversi aspetti a seconda del contesto: una freccia, una manina o altra forma a
seconda delle funzioni e alla fantasia degli sviluppatori delle diverse applicazioni. Le diverse azioni che si
possono compiere con il mouse sono illustrate più avanti in questo IBUQ.
Il trackpad o touchpad (Figura 19), è una piccola area sensibile al tocco, presente sui portatili, che riproduce
sullo schermo i movimenti del dito, sostituendo così il mouse. Mentre si può collegare un mouse ad un PC
portatile, generalmente il trackpad non è disponibile sui desktop.
Esercizio
A quale porta si può collegare il mouse ad un personal computer portatile?
La tastiera del computer rimane il dispositivo prevalente di input del personal computer. Deriva da quella
delle macchine per scrivere da cui ha ereditato la disposizione di caratteri che può apparire senza senso.
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Figura 18: Mouse (aperto!)
Figura 19: Touchpad
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Essa è dovuta al fatto che nelle macchine per scrivere meccaniche era necessario equilibrare la
disposizione dei caratteri usati con maggiore e minore frequenza, per far sì che nel movimento necessario
per stampare il carattere sul rullo le leve meccaniche non si bloccassero. Queste tastiere sono dette
QWERTY, dalla sequenza dei tasti presenti nella parte superiore sinistra. Esiste una varietà sterminata di
tastiere che differiscono per numero di tasti, posizione o funzione dei tasti stessi. Le tastiere inoltre sono
disponibili per diversi alfabeti (come quelli russo, coreano, cinese, giapponese, arabo) e per diverse lingue (i
caratteri accentati sono diversi per il francese, lo spagnolo e l'italiano per esempio). Anche se i tasti possono
trovarsi in posizioni diverse è importante distinguere i tasti per i caratteri, normalmente usati per scrivere
testi, i tasti speciali come Ctrl, Alt, Esc, tasti funzione indicati da F1 a F12 a cui sono associate azioni
specifiche, le frecce che servono a spostare il cursore all'interno dei documenti e i tasti numerici. Nelle
tastiere dei portatili il tastierino numerico non dispone di tasti dedicati ma le sue funzioni sono svolte da
alcuni tasti sulla tastiera principale. In alcune tastiere per desktop sono presenti altri tasti specifici che
richiamano direttamente alcune applicazioni come la posta elettronica o servono per la gestione del suono.
Maggiori dettagli sull'uso della tastiera sono forniti più avanti.
Computer essentials
Figura 20: Cuffie
con microfono
Figura 21:
Scanner
(Autore: Mysid / Ymulleneers, Licenza Creative Commons Attribuzione Condividi allo stesso modo 3.0, Wikipedia)
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Oltre al mouse e alla tastiera, esistono altri dispositivi di input, fra i quali:
• il microfono, utile per fare videoconferenze o telefonate attraverso il computer o registrare file audio.
Consente l'interazione con alcuni programmi utili per imparare le lingue o per far eseguire azioni al
computer. Ultimamente i microfoni sono integrati nelle cuffie (Figura 20) o, nel caso dei portatili,
direttamente nel PC
• lo scanner, dispositivo per digitalizzare immagini, fotografie, diapositive e documenti cartacei che ha un
funzionamento simile alla fotocopiatrice, ma anziché fare una copia su carta fa una copia digitale sul
computer (Figura 21)
• la webcam consente di acquisire immagini e filmati digitali che possono essere memorizzati sul PC o
anche trasmessi via Internet, ad esempio per videocomunicazioni, webconference, lezioni a distanza
(Figura 22).
• la tavoletta grafica, anch'essa dispositivo di puntamento, dotata di una penna elettronica è utilizzata
solitamente per il disegno a mano libera (Figura 23)
Computer essentials
Figura 22:
Webcam
Esercizio
Elencate tutte le periferiche di input presenti sul vostro personal computer,
cercando di identificarne le caratteristiche.
Figura 23: Tavoletta
grafica
Passiamo ora alla descrizione dei dispositivi di output, che sono il mezzo per accedere ai risultati delle
elaborazioni. I principali sono:
• lo schermo
• la stampante
• gli altoparlanti.
Lo schermo (o monitor) è il principale dispositivo di output del computer. Ormai tutti gli schermi dei desktop e
dei portatili sono di tipo LED o LCD (Liquid Crystal Display), a cristalli liquidi, sottili e quindi meno
ingombranti e più leggeri di quelli della generazione precedente, i cosiddetto CRT (Cathodic Ray Tube)
(Figura 24). L'immagine visibile sullo schermo è composta da un insieme di punti luminosi colorati, detti
pixel, disposti a matrice in righe e colonne.
La scelta del monitor è molto importante per la qualità della visione e la tutela della vista. Le principali
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Figura 24: Monitor CRT e LCD
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Computer essentials
caratteristiche a cui prestare attenzione sono:
• dimensioni: gli schermi sono rettangolari con un rapporto 4:3 o 16:9 tra larghezza e altezza. La
dimensione è espressa in pollici (un pollice o inch, rappresentato dal simbolo “, corrisponde a 2,54 cm) e
misura la diagonale dello schermo: oggi (inizio 2014) è difficile trovare un monitor di meno di 17”
• risoluzione: maggiore è il numero di pixel visibili sullo schermo, migliore sarà la nitidezza dell'immagine.
Un monitor da 24" in 16:9 potrebbe avere una risoluzione di 1920 x 1080 punti (larghezza x altezza).
La stampante consente di trasferire in modo permanente su carta il risultato delle operazioni compiute dal
PC. E' stato il primo dispositivo di output dei computer che agli albori dell'informatica non disponevano di
monitor. Le stampanti possono essere classificate in base a parametri diversi, quali:
• la tecnologia di stampa. Le principali sono:
• a getto di inchiostro (inkjet), utilizzano microscopici ugelli che spruzzano l'inchiostro sul foglio; sono
molto economiche e silenziose e sono quelle più diffuse per uso domestico (Figura 25). Possono essere
anche a inchiostro solido, che contiene cera per essere più lucido: si utilizza per stampe di qualità
fotografica
• laser, utilizzano la stessa tecnologia delle fotocopie (Figura 26): un raggio laser che trasferisce il toner
sulla carta che viene successivamente fissato attraverso un rullo fusore che lo scalda ad alta
temperatura. Possono essere anche a colori e in quel caso utilizzano quattro cartucce di toner nei
quattro colori Ciano, Giallo, Magenta, Nero (CYMB)
• la connessione al PC, che può utilizzare la porta USB o collegamenti Wi-Fi
• la velocità di stampa, misurata generalmente nel numero di fogli A4 al minuto: va misurata per tipo di
stampe omogenee (es. in bianco e nero o a colori, fotografie, ecc.)
• il formato di carta utilizzato, A4, A3, buste.
A schermo e stampante, fra i dispositivi di output, si devono aggiungere altoparlanti e cuffie per le
applicazioni legate al suono.
Gli altoparlanti o casse audio consentono al PC di riprodurre suono e musica. Oltre naturalmente al semplice
ascolto della musica, sono una periferica molto utile per i non vedenti, in particolare se associati a strumenti
per la sintesi vocale, software specializzati che riproducono in forma sonora i testi visualizzati sul monitor.
Le cuffie consentono di ascoltare audio senza disturbare chi è vicino, e soprattutto nel caso di conversazioni
in teleconferenza sono da preferire per una migliore comprensione del parlato.
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Figura 25: Stampante
inkjet
Figura 26: Stampante
laser
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Esercizio
Elencate tutte le periferiche di output presenti sul vostro personal computer,
cercando di identificarne le caratteristiche.
Agli albori dell'informatica, il dialogo con il computer seguiva procedure rigide. Si impartivano istruzioni
secondo schemi prestabiliti e dopo un certo tempo si ottenevano i risultati sotto forma di tabulati stampati.
Con i PC, dotati di interfacce grafiche, la modalità di lavoro è molto cambiata: si interagisce con applicazioni
che consentono di operare sui dati e di ottenere risultati in tempo reale. Niente di strano quindi se cambia
anche la modalità fisica di interazione con i PC. Oltre a dispositivi di input e dispositivi di output, il computer
gestisce, come accennato, periferiche miste, che svolgono simultaneamente funzioni di input e di output. Fra
questi, quelli più diffusi sono gli schermi tattili o touchscreen.
I touchscreen, sono dispositivi di input e di output con cui è possibile interagire per contatto o sfioramento. I
dispositivi touchscreen sono utilizzati in postazioni pubbliche per evitare l'uso del mouse (furti, difficoltà
d'uso, pulizia) come gli sportelli Bancomat o i registratori di cassa. Un altro esempio di schermo tattile che
sta avendo un'ampia diffusione nelle scuole è costituito dalle Lavagne Interattive Multimediali (LIM).
Ma soprattutto sono quelli presenti nei tablet descritti al precedente punto 1.2.1. Lo schermo tattile visualizza
le informazioni (output) ma fa anche da tastiera, seppur virtuale, per l'inserimento dei dati (input). Ormai
quasi tutti i sistemi touchscreen sono in grado di rilevare più “tocchi” alla volta, in particolare smartphone e
tablet, grazie alle tecnologie multitouch. Schermi multitouch orizzontali stanno alla base di nuovi prototipi in
via di sviluppo utilizzabili in diversi scenari: dal tavolo al ristorante per fare ordinazioni alla condivisione di
documenti in una riunione, fino all'interazione con suoni e luci per creare performance artistiche.
Esercizio
Sul vostro personal computer, ci sono periferiche di input/output? Se sì,
identificatene le caratteristiche.
Costituisce un dispositivo a sé stante la docking station. Si tratta di un'apparecchiatura alla quale collegare
un dispositivo mobile (PC portatile, tablet, ...) per aumentarne le possibilità di connessione. Alla docking
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station, si può collegare un monitor di qualsiasi dimensione, una tastiera, dispositivi USB tramite prese
supplementari. In questo modo, si superano le limitazioni dei dispositivi portatili trasformandoli in veri e propri
desktop.
Esercizio
Se disponete di una docking station, individuate il tipo di tutte le porte che
contiene.
In questa parte è stato esaminato il computer "da fuori", analizzando gli elementi che lo compongono e i
dispositivi che consentono di utilizzarlo. Date la loro crescente diffusione, sono stati inoltre esaminati altri
dispositivi elettronici, la cui potenza e impostazione è sempre più simile a quella dei veri e propri computer.
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2. Il computer da dentro
Il PC è stato appena estratto dai cartoni e non è ancora installato. Quale migliore occasione per aprire il
case e vedere cosa contiene ... ?
Ma forse non è il caso ... Tutto sommato non c'è bisogno di smontare il motore dell'automobile per prendere
la patente, basta sapere un po' come è fatto. Accontentiamoci quindi di una descrizione teorica e di
esaminare i concetti principali.
In questa parte, vedremo:
• le principali parti interne del personal computer
• i fattori che ne influenzano le prestazioni
• la memoria e i dispositivi di memorizzazione delle informazioni.
1.2.2 Definire i termini processore, memoria RAM (Random Access Memory), memoria di massa. Comprendere il loro
impatto sulle prestazioni di computer e dispositivi.
Il vostro PC è un computer progettato per elaborare dati e per eseguire operazioni quali:
• ricevere dati dall'esterno, attraverso unità periferiche di input
• memorizzare i dati e le istruzioni che dovrà utilizzare
• eseguire le istruzioni delle applicazioni di volta in volta richieste
• trasmettere il risultato delle elaborazioni all'esterno attraverso unità periferiche di output.
Questo schema logico descrive in linea generale il principio di funzionamento di tutti i computer. Il
processore (o CPU - Central Processing Unit) e la memoria costituiscono di solito il sistema centrale del
computer, mentre i sistemi di input e output sono definiti dispositivi periferici.
Nello schema in Figura 1 sono evidenziate le parti che costituiscono un PC e abbiamo già esaminato le parti
esterne quali monitor (1), tastiera (9) e mouse (10). Rivediamole brevemente esaminando tutte le
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componenti interne.
1. Monitor. Nella figura è rappresentato un monitor LCD, che come sicuramente ricordate è un dispositivo di
output
2. Scheda madre (motherboard). E' una piastra, costituita da un circuito stampato, che raggruppa tutti i
componenti del computer, fra i quali la CPU, la memoria centrale e il bus, dispositivo che mette in
comunicazione i dispositivi
3. CPU (Central Processing Unit). Detto anche microprocessore o semplicemente processore, è il vero e
proprio organo centrale del PC, la sua capacità elaborativa determina la potenza del computer. I
processori sono identificati in base alla casa costruttrice e sono fisicamente costituiti da materiali
semiconduttori su cui si trovano i componenti elettronici, ormai talmente miniaturizzati da essere realizzati
con processi fotolitografici, attraverso successivi processi di impressione su strati di materiali diversi.
Quando è terminato il processo di creazione dei chip che costituiscono il microprocessore, vengono
incapsulati in un circuito integrato e montati sul circuito stampato. La possibilità di realizzare su un solo
circuito integrato la CPU è il fattore che a partire dagli anni '80 ha favorito l'abbattimento dei costi di
produzione e la conseguente diffusione dei PC, così come l'utilizzo di microprocessori su scala industriale
per applicazioni di tipo consumer, industriale e militare.
4. RAM (Random Access Memory, memoria ad accesso casuale). E' la memoria di lavoro, detta anche
memoria centrale, in cui vengono memorizzati in modo temporaneo i dati durante le elaborazioni. E'
l'unica memoria a cui la CPU può accedere direttamente ad alta velocità. Quando manca l'alimentazione
elettrica e il computer si spegne, i dati in fase di elaborazione che si trovano nella RAM, sono perduti: per
questo è buona norma salvare (cioè trascrivere dalla memoria centrale alla memoria periferica) i
documenti sui quali si sta lavorando, a intervalli regolari. Oltre alla RAM, esiste un altro tipo di memoria: la
ROM (Read Only Memory). Memoria a sola lettura, contiene informazioni non modificabili e il cui
contenuto viene mantenuto anche quando si spegne il computer. Contiene istruzioni utili per il
funzionamento del personal computer
5. Schede di espansione. Sono componenti opzionali che possono migliorare le prestazioni di dispositivi
periferici del computer, Ad esempio, le schede video si occupano di compiere tutte le complesse
operazioni di ridisegno richieste dalle applicazioni grafiche o dai videogiochi
6. Alimentatore. E' un componente molto importante in quanto si occupa di fornire ai dispositivi di cui è
composto il PC l'alimentazione elettrica necessaria per il loro funzionamento
7. Dispositivi ottici. Possono essere di sola lettura o di lettura/scrittura (in questo caso sono chiamati
masterizzatori) di Compact Disk (CD-ROM) o di DVD. Insieme agli Hard Disk, costituiscono la memoria di
massa
8. Hard Disk Drive (HDD). Detti anche dischi fissi, sono dispositivi per la memorizzazione dei dati e dei
programmi utilizzati dal computer, hanno capacità maggiori ma sono più lenti della RAM. I dati
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memorizzati sugli hard disk sono permanenti, ossia vengono conservati anche in caso di mancanza di
corrente elettrica
9. Mouse. Serve per impartire comandi e interagire con le interfacce grafiche. I modelli più recenti utilizzano
un dispositivo ottico per rilevare gli spostamenti. Di solito sono dotati di pulsanti e di una rotella per lo
scorrimento delle schermate del PC. E' un dispositivo di input
10.Tastiera. Si utilizza per impartire comandi al computer ed è un dispositivo di input.
Esercizio (facoltativo)
Se:
• avete un desktop (non fatelo con un computer portatile)
• se il PC è proprio il vostro (non fatelo in un'aula informatica, per esempio)
• se siete coraggiosi
potete:
• scollegare il PC dalla corrente elettrica (FONDAMENTALE!)
• aprire il case
• individuare le diverse componenti interne che abbiamo descritto, senza
smontare niente!
• richiudere il case.
E' importante conoscere i parametri che concorrono a determinare le prestazioni di un PC soprattutto
quando si deve procedere al suo acquisto. Così come possiamo scegliere un automobile sulla base delle
sue caratteristiche e dell'uso che ne dobbiamo fare, nello stesso modo l'acquisto di un PC avverrà sulla base
delle sue prestazioni e delle applicazioni che utilizzeremo.
Le prestazioni di un PC dipendono da diverse caratteristiche strutturali quali:
• la velocità della CPU, che determina la velocità di calcolo
• la dimensione della RAM
• le caratteristiche del processore e della memoria della scheda grafica
• il numero di applicazioni in esecuzione simultaneamente.
Vediamo come questi fattori influenzano le prestazioni del computer.
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La CPU determina la potenza del computer in base alla sua capacità elaborativa. L'architettura dei
microprocessori ha subito un'evoluzione nel tempo passando dai primi modelli a 8 bit (cioè in grado di
gestire 8 bit per volta) ai modelli dei primi anni '90 a 64 bit (il bit, unità elementare di informazione del
computer, verrà spiegato fra poco). Oggi si è arrivati a CPU dette multicore, cioè in grado di integrare più
microprocessori in un singolo chip (per esempio Dual Core, doppio nucleo) per offrire prestazioni superiori. I
processori più diffusi sono fabbricati dalla Intel (Figura 27). Il processore esegue i calcoli e gestisce il
trasferimento dei dati da e verso le memorie. Ogni istruzione presente in un programma viene suddivisa in
passi elementari, chiamati cicli di istruzione, che solitamente hanno una sequenza di questo tipo: carica
istruzione, interpreta, esegui, passa alla successiva. La velocità del processore dipende dalla sua frequenza,
espressa in Hertz (Hz) o impulsi al secondo: una CPU a 1 GHz (Gigahertz) genera un miliardo di impulsi al
secondo. Le operazione svolte dalla CPU sono infatti regolate da un orologio di sistema (clock) che
scandisce il tempo interno della macchina e sincronizza le operazioni e la frequenza della CPU è data dal
numero di cicli che il clock compie in un secondo. Anche se l'unità di misura della frequenza è l'Hertz (Hz),
oggi la velocità del clock si misura in Gigahertz (GHz) o miliardi di impulsi al secondo: i computer in
commercio attualmente (gennaio 2014) funzionano oltre i 2 GHz. A titolo di confronto, osserviamo che i
processori impiegati nei primi PC avevano una frequenza di 4,77 MHz (milioni di cicli al secondo). La
frequenza non è certo l'unico fattore importante ma questa crescita di un fattore di circa 500 illustra i
progressi che hanno accompagnato la diffusione dei personal computer in questi ultimi anni.
Computer essentials
Figura 27: CPU Intel
La memoria RAM (Figura 28) è la memoria di lavoro, quella che il PC utilizza per memorizzare i programmi
in esecuzione e i dati utilizzati da tali programmi. La capacità della RAM si misura in MB o GB: oggi (inizio
2014) i PC dispongono di RAM da 4 GB o più. Maggiore è la capacità della memoria, migliori saranno le
prestazioni del PC, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di gestire più applicazioni
contemporaneamente. Quando la capacità della RAM non è sufficiente, le informazioni vengono copiate
temporaneamente su disco con un'operazione detta di swap per essere recuperate successivamente ma ciò
rallenta le prestazioni del PC. Una maggior quantità di RAM riduce l'attività di swapping, migliorando così le
prestazioni complessive del PC e permettendo l'esecuzione simultanea di più applicazioni.
La scheda video (o scheda grafica) è un vero e proprio computer dentro al computer, pur se dedicato
esclusivamente alla visualizzazione sul monitor. Dispone di una propria memoria e di un proprio processore.
Inizialmente in grado di visualizzare solo caratteri, hanno ormai la possibilità di visualizzare immagini a colori
e anche modelli in 3D di oggetti in movimento in tempo reale. Una scheda video con poca memoria o con un
processore lento provocherà un decadimento delle prestazioni del sistema se non addirittura l'impossibilità di
eseguire alcune applicazioni quali quelle grafiche professionali o i videogiochi. La memoria della scheda
video serve prevalentemente a memorizzare i pixel visualizzati sul monitor. La sua dimensione condizionerà
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Figura 28: Schede di memoria RAM
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pertanto la risoluzione e il numero di colori gestibili dalla scheda.
Oltre al processore, alla memoria centrale e alla scheda video, ad influenzare le prestazioni del sistema è il
numero di applicazioni che l'utente richiama simultaneamente. L'utente lavora su un'applicazione per volta,
ma ne può richiamarne contemporaneamente più di una per poter passare rapidamente da una all'altra. Per
essere eseguite, le applicazioni vengono caricate nella memoria centrale. Aumentandone il numero si riduce
la quantità di memoria disponibile per ognuna, rallentando così le prestazioni del computer.
Esercizio
Individuate fra le informazioni e la documentazione fornita dal venditore le
caratteristiche del vostro personal computer ed in particolare:
• marca, modello e frequenza della CPU
• marca. modello e dimensione della RAM della scheda grafica.
Qualcuno protesta perché non è chiaro come si misura la dimensione della memoria RAM? Niente paura:
ecco una piccola spiegazione. Così come la frequenza del processore viene misurato in Hz e relativi multipli,
la capacità della memoria di un computer viene misurata in byte e suoi multipli. In realtà, l'unità di misura
della memoria di un computer è il bit, l'unità minima di informazione gestita dal computer, che assume valore
0 oppure 1. Combinando più bit in sequenze di 0 e di 1 si rappresentano le informazioni desiderate,
espresse sotto forma di caratteri. Si usa un byte, ossia una sequenze di 8 bit, per rappresentare ogni
carattere dell'alfabeto del computer, ottenendo così 256 possibili combinazioni.
I principali multipli del byte, usati per misurare la RAM del computer, sono riportati nella tabella seguente e
sono espressi, come si può vedere, sotto forma di potenze di 2 (1024 = 210).
Unità
Sigla
Valore
Byte
B
8 bit
Kilobyte
KB
1.024 byte
Megabyte
MB
1.024 KB = 1.048.576 byte
Gigabyte
GB
1.024 MB = 1.073.741.824 byte
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Esercizio
Individuate fra le informazioni e la documentazione fornita dal venditore le
caratteristiche del vostro personal computer ed in particolare:
• dimensioni della RAM.
Esercizio
Cercare i multipli oltre il Gigabyte.
Attenzione
Fra i vari istituti che si occupano di definire norme e standard a livello
internazionale, ne esiste uno che si occupa del sistema metrico (Système
international d'unités) ed è quello che ha definito i prefissi kilo, mega, giga, tera.
Tali prefissi, basati sulle potenze di 10 (1.000, 1.000.000, ...) e non sulle potenze
di 2, sono quelli abitualmente adoperati per esempio nel kilometro o kilogrammo.
L'utilizzo di tali prefissi da parte degli informatici, li ha fatti entrare nel gergo
comune ma si tratta di un'imprecisione: la piccola differenza fra 1000 (10 3) e 1024
(210) con l'aumentare delle capacità delle memorie di massa è diventata sempre
più rilevante. I nuovi prefissi per multipli binari sono stati definiti già nel 1998 a
cura della Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) e successivamente
supportati anche dall'IEEE, Institute of Electrical and Electronic Engineers con la
sigla 1541- 2002 e dall'ISO, International Standard Organization con il numero
8000 (Vedi prospetto sottostante). Non è detto però che tutti ne abbiano sentito
parlare e che molti li utilizzino!
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Valore
20
Fattore Simbolo Sigla Nome
1.024
210
Ki
kibi
1.048.576
220
Mi
1.073.741.824
230
1.099.511.627.776
Computer essentials
Fattore Differenza
SI
103
2,40%
mebi megabinary
106
4,90%
Gi
gibi
gigabinary
109
7,40%
240
Ti
tebi
terabinary
1012
10,00%
1.125.899.906.842.624
250
Pi
pebi
petabinary
1015
12,60%
1.152.921.504.606.846.976
260
Ei
exbi
exabinary
1018
15,30%
1.180.591.620.717.411.303.424
270
Zi
zibi
zettabinary
1021
18,00%
1,21E+024
280
Yi
yobi
yottabinary
1024
20,80%
kilobinary
4.3.1 Conoscere i principali tipi di supporti di memoria, quali dischi fissi interni, dischi fissi esterni, unità di rete, CD, DVD,
dischi Blu-ray, chiavette USB, schede di memoria, unità di memorizzazione online.
Analizziamo ora nel dettaglio i diversi tipi di supporti per la memorizzazione (permanente) dei dati utilizzati
dal PC ed in particolare:
• dischi fissi interni
• dischi fissi esterni
• unità di rete
• CD-ROM
• DVD
• dischi Blu-ray
• chiavette USB
• schede di memoria
• unità di memorizzazione online.
Figura 29: Floppy disk
Negli anni si sono susseguiti diversi tipi di supporti e relativi dispositivi di lettura e scrittura. Un pensiero va ai
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Computer essentials
floppy disk (Figura 29), dischetti flessibili di dimensioni diverse e capacità ridotte, temibili vettori di contagio
da virus informatici, che sono stati i più longevi ma sono ormai scomparsi.
Il disco fisso interno, o hard disk drive, è il principale dispositivo per la memorizzazione dei dati sul PC. E'
frequente oggi (inizio 2014) poter disporre di dischi da 2 TB. È un supporto di memorizzazione di tipo
magnetico ed è costituito da un numero di dischi sovrapposti, detti anche piatti (Figura 30). I dati sono
accessibili in modo “casuale”, termine che va inteso come diretto e non sequenziale, attraverso testine che si
spostano sulle “tracce”, che costituiscono cerchi concentrici presenti sul disco. L'occupazione dello spazio
sul disco avviene per cilindri, ovvero per tracce con lo stesso raggio: ogni traccia contiene lo stesso numero
di dati ed è divisa in settori, che rappresentano l'unità minima di memorizzazione. Le modalità con cui i dati
sono registrati sul disco condizionano l'efficienza del sistema: solitamente i dati non sono scritti in modo
contiguo e poiché l'unità minima di scrittura è il settore possono anche verificarsi degli sprechi di spazio
(settori non completamente pieni). Per questa ragione periodicamente è buona norma eseguire le operazioni
di compressione (per ridurre gli sprechi di spazio) e di deframmentazione dei dischi (riscrittura dei dati in
settori contigui), dovute alle numerose operazioni di scrittura e cancellazione di file compiute dai programmi
sui dischi. La velocità di rotazione dei dischi attualmente in commercio è di 7200 RPM (Revolutions Per
Minute ossia giri/minuto) ma può arrivare a 10000 RPM. I dischi sono tenuti costantemente in rotazione per
ridurre i tempi di accesso (inferiori a 10 millisecondi) ai dati (Figura 31).
Figura 30: Struttura dei
dischi fissi
I dischi fissi esterni (sono detti fissi perché non possono essere separati dal dispositivo di lettura) sono molto
utili per eseguire copie di sicurezza dei dati (backup) o per trasferire grandi quantità di dati fra computer
diversi. Il collegamento di questi supporti avviene solitamente attraverso le porte USB e la loro capacità ha
raggiunto ormai i 2 TB (Figura 32).
Le unità di rete sono accessibili attraverso la connessione a una rete locale. Sono costituite da dischi di
grande capacità condivisi fra diverse postazioni di lavoro e appaiono all'utente come dischi dedicati. Queste
unità di rete sono spesso presenti su server aziendali, gestiti da personale specializzato che ne assicura il
funzionamento e provvede al salvataggio periodico dei dati. Prendono il nome di NAS (Network Attached
Storage).
Il CD-ROM (Compact Disk - Read Only Memory) è un disco di materiale metallico e plastico (Figura 33) che
viene letto attraverso un raggio laser. Adoperato inizialmente per la musica, il suo uso si è poi esteso alla
registrazione di dati e di applicazioni software. Il nome “disco compatto” deriva dal fatto che rispetto ai dischi
in vinile nei cui solchi a spirale era incisa la musica, il CD-ROM poteva avere tracce molto più sottili e quindi
avere dimensioni ridotte e capacità maggiore. Un CD-ROM contiene circa 700 MB. Esistono diversi tipi di
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Figura 31: Disco fisso interno
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Computer essentials
Compact Disk (CD), a seconda delle possibilità di registrazione tramite il masterizzatore:
• CD-R (Compact Disk Recordable) è un compact disk su cui è possibile scrivere una sola volta
• CD-RW (Compact Disk ReWritable) è un compact disk su cui è possibile scrivere più volte.
Anche i CD-ROM sembrano in via di estinzione, sostituiti dalla "vita online" tant'è che sta scomparendo
l'unità a CD-ROM da diversi modelli di PC.
Il DVD (Digital Video Disc o Digital Versatile Disc) ha un funzionamento simile a quello del CD ed ha le
stesse dimensioni ma una tecnologia diversa che richiede un lettore diverso e può contenere fino a 10 GB.
Molti PC dispongono di lettori e masterizzatori per questo tipo di supporti: i lettori e masterizzatori per DVD
sono utilizzabili anche per leggere e scrivere i CD. Si utilizzano per copiare dati e programmi con il proprio
PC, attività perfettamente legale se si tratta di contenuti distribuiti con licenze aperte o di software libero o
Open Source. Oltre agli usi più strettamente informatici, il DVD ha soppiantato nella distribuzione di film le
cassette a nastro (VHS). Esistono diversi tipi di DVD fra i quali molto diffusi, con capacità di circa 4GB:
• DVD +R -R, su cui è possibile scrivere una sola volta
• DVD +RW -RW, su cui è possibile scrivere più volte.
Figura 32: Disco fisso
esterno
Il tentativo di produrre HD DVD (High Definition DVD), DVD di maggiore capacità per i film in alta definizione,
è fallito mentre si affermava lo standard Blu-ray Disc. L'utilizzo di un raggio laser a luce blu, con una
lunghezza d'onda minore di quella del DVD consente una maggior precisione nell'incisione della superficie
dei dischi e di conseguenza una maggiore capacità, necessaria per i film in alta definizione. Si parla di
capacità di 25, 50 e 100GB per un disco che ha la stessa dimensione dei CD-ROM. Sono prevalentemente
utilizzati per registrare filmati e scarsamente utilizzati in abbinamento ai personal computer per registrare
dati di altro genere.
Le chiavette USB (o penne USB) sono dispositivi removibili (Figura 33), riscrivibili ed utilizzabili come se
fossero un piccolo disco esterno. Hanno una capacità variabile orami da 1 GB a 64GB e, dato il loro ridotto
ingombro e la facilità d'uso, sono estremamente diffuse, in particolare per scambiare dati da un computer ad
un altro.
Le schede di memoria sono piccole schede estraibili che contengono grandi quantità di dati (alcune decine
di GB nei modelli più recenti). Possono essere utilizzate da fotocamere, cellulari e riproduttori di musica e
consentono lo scambio di dati fra i suddetti dispositivi e il PC purché dotato di lettore. L'assenza di parti
mobili rende questi tipi memorie particolarmente resistenti e il fatto di essere leggere e di non utilizzare
energia elettrica, ne fa dispositivi molto adatti per l'utilizzo in mobilità. Fra i vari modelli, sono molto diffusi le
Secure Card (SD), memorie di grandi capacità che esistono in diversi dimensioni, mini e micro (Figura 34).
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Figura 33: Memorie esterne:
chiave USB e CD-ROM
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23
Computer essentials
Attenzione
Le unità di memorizzazione online si stanno sempre più diffondendo come servizi
offerti tramite Internet per il salvataggio dei dati in modalità remota e spesso
anche in modo gratuito. L'utente ha immediati vantaggi a utilizzare questi archivi,
perché senza portare con sé alcun supporto fisico può accedere ai propri dati da
qualsiasi computer connesso in rete. In alcuni casi l'utente non ha alcuna idea di
dove i dati siano fisicamente collocati: questo fenomeno di indefinitezza della
locazione delle proprie risorse in rete viene chiamato cloud computing.
Il cloud computing è un nuovo paradigma che si sta affermando per l'utilizzo di
risorse distribuite in rete, come la disponibilità di memoria (storage) e di calcolo:
chi utilizza questi servizi non ha bisogno di sapere dove sono e qual è la loro
architettura. Il termine “cloud” nuvola, deriva anche dalla consuetudine di
rappresentare la rete internet con una nuvola, soprattutto nei grafici delle
topologie di rete. Il cloud computing, modello adottato da Google che utilizza
enormi batterie di piccoli computer distribuiti nel mondo come infrastrutture di
base, sta guadagnando consensi presso i grandi fornitori come Amazon.
Il mondo Open non è così entusiasta di queste soluzioni che mettono l'utente in
condizione di non avere alcun controllo sui propri dati, Richard Stallman, il
fondatore del movimento sul software libero, a ottobre 2008 ha dichiarato: "Fate il
vostro lavoro su un vostro computer con un programma che rispetti le vostre
libertà: usando un programma proprietario sul server di qualcun altro si è senza
difese. Vi state mettendo nelle mani di chiunque abbia sviluppato quel software".
Esercizio
Individuate sul vostro personal computer tutti i dispositivi di memorizzazione,
interni ed esterni, fissi e rimovibili.
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Figura 34:
Scheda SD
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Esercizio
Verificate se sul vostro personal computer è presente un'unità a dischi ottici.
Se sì, individuatene la natura (CD, DVD, ...) e determinate se è in grado solo di
leggere i supporti o anche di scriverli (masterizzatore).
Ormai l'hardware del vostro PC non ha quasi più segreti per voi (si fa per dire)!
In questa parte, siamo entrati (virtualmente!) nel computer. Abbiamo infatti esaminato:
• le parti principali del personal computer quali CPU e memoria
• il modo in cui si misura la velocità della CPU
• l'influenza di alcuni fattori sulle sue prestazioni, soprattutto in termini di velocità
• la memoria e come ne viene misurata la capacità
• i principali dispositivi di memorizzazione e le loro caratteristiche.
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25
Computer essentials
3. Installo il computer
Dopo aver collegato tutti i dispositivi di input (tastiera e mouse) e di output (monitor e stampante) al vostro
PC, dovete decidere in quale posizione lo disporrete sulla scrivania e dove mettere la stampante nonché
individuare dove si trovano le prese per l'alimentazione. Dovete inoltre prendere in considerazione gli aspetti
legati al comfort lavorativo: la caratteristiche della scrivania e della sedia, la posizione rispetto alla finestra o
altre fonti di illuminazione.
La maggior parte delle attività di ufficio si svolgono seduti ad una scrivania davanti a un computer. Una
postura scorretta o una cattiva illuminazione possono a lungo termine causare danni alla salute: per questa
ragione esistono delle normative precise che tutelano la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Per
garantire a chi utilizza il PC una modalità di lavoro confortevole e che non provochi disturbi sul lungo
periodo, occorre prendere in considerazioni i fattori legati all'ergonomia.
In questa terza parte si analizzeranno:
• gli aspetti ergonomici
• i metodi per migliorare il benessere lavorativo di chi utilizza il personal computer
• i mezzi a disposizione dei diversamente abili per l'uso del computer
• gli aspetti ecologici nell'uso del personal computer.
6.3.1 Sapere quali sono i principali modi per assicurare il benessere di un utente durante l’uso di un computer o di un
dispositivo, quali effettuare pause regolari, assicurare una corretta illuminazione e postura.
Il benessere dell'utente durante l'uso del personal computer è riconducibile al concetto di ergonomia.
L'etimologia della parola ergonomia deriva dalle parole greche "érgon" (lavoro) e "ńomos" (regola, legge).
Questo termine fu ripreso dallo psicologo K. F. H. Murrel in Gran Bretagna nel 1949 che avviò degli studi
volti a tutelare la sicurezza, la salute e il benessere delle persone sul lavoro (Figura 35). Si tratta di una
disciplina che trae le sue radici nel design e nella psicologia e si occupa dello studio dell'interazione tra
individui e tecnologie.
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Figura 35: Ergonomia? Avete detto
ergonomia?
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Secondo l’Associazione Internazionale di Ergonomia (I.E.A., International Ergonomics Association),
l'ergonomia si definisce come la "[..] disciplina scientifica che si occupa della comprensione dell’interazione
tra gli elementi di un sistema (umani e d’altro tipo) e la funzione per cui viene progettato (nonché la teoria, i
principi, i dati e i metodi che vengono applicati nella progettazione). Ciò allo scopo di ottimizzare la
soddisfazione dell’utente e l’insieme delle prestazioni del sistema“.
In Italia, le tematiche della sicurezza sono state disciplinate dal Decreto legge 626/94 che fissava le prime
indicazioni rispetto all'ergonomia del posto di lavoro. Successivamente sostituito dal Decreto legge 81/2008
e corretto da un ulteriore decreto il 31/07/2009, viene imposto all'articolo 15, lett. d) "il rispetto dei principi
ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature
e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del
lavoro monotono e di quello ripetitivo".
Il Titolo VII della norma (Attrezzature munite di videoterminali) definisce i principi generali di prevenzione e
protezione per l'utilizzo sicuro delle attrezzature munite di videoterminali.
I disturbi oculo-visivi sono molto diffusi fra le persone che lavorano al computer: per questa ragione è utile
sottoporsi a visite di controllo periodiche e osservare alcuni accorgimenti per quanto riguarda l'illuminazione.
Fatto salvo che il monitor dev'essere in buone condizioni e non avere difetti o malfunzionamenti è
consigliabile:
• evitare abbagliamenti e riflessi su schermo e su altre attrezzature
• utilizzare fonti luminose perpendicolari allo schermo (né di fronte, né alle spalle dell'operatore)
• disporre di un'illuminazione generale sufficiente ma contenuta
• mantenere un contrasto appropriato tra schermo ed ambiente
• osservare il monitor spento per verificare fonti di riflessi, inclinandolo in modo corretto
• disporre di finestre schermate con tende regolabili
• verificare gli effetti di luci artificiali ed eventualmente schermarle.
Nella Figura 36 sono indicati i requisiti per una corretta predisposizione dei posti di lavoro al videoterminale e
concezione dell’illuminazione nei locali dotati di finestre (tratto da INAIL – Il lavoro al video terminale - 2002).
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Figura 36: Illuminazione del posto di lavoro
Esercizio
Verificate che l'illuminazione del vostro posto di lavoro sia corretta e rispetti le
indicazioni appena esposte. In caso contrario, modificarne la disposizione
seguendo le regole indicate.
Una cattiva illuminazione e un eccessivo utilizzo del computer possono provocare disturbi oculo-visivi ma
altri disturbi possono presentarsi frequentemente quali i disturbi muscolo-scheletrici, dovuti all'assunzione di
posizioni non corrette alla scrivania. Grazie agli studi di ergonomia, sappiamo quali sono gli accorgimenti da
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seguire per predisporre adeguatamente la postazione di lavoro (Figura 37), relativamente a:
• tavolo
• sedia
• monitor.
Il tavolo sul quale si appoggia il monitor o il computer dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
• altezza regolabile, in modo da poter digitare con gli avambracci paralleli al piano di lavoro; se fisso, il
tavolo dovrebbe avere un'altezza di circa 72 cm
• superficie del piano chiara e non riflettente
• piano sufficientemente spazioso per consentire una sistemazione corretta e flessibile di monitor, tastiera,
mouse e documenti di lavoro
• profondità che consenta di tenere le gambe semidistese
• stabilità in modo che non vibri durante l'uso.
Esercizio
Verificate che nel vostro posto di lavoro siano correttamente posizionati il
computer, la scrivania e la sedia. In caso contrario, modificarne la disposizione
seguendo le regole indicate.
La sedia invece dovrebbe presentare le seguenti caratteristiche:
• essere regolabile in altezza ed inclinabile
• essere munita di basamento stabile e anti-ribaltamento a 5 razze
• disporre di comandi maneggevoli e accessibili in posizione seduta
• avere un'imbottitura spessa e semirigida
• avere un rivestimento traspirante
• disporre di uno schienale che supporti bene la curva lombare, consentendo una posizione del tronco tra
90 e 110 gradi
• permettere che i piedi siano ben poggiati a terra o, solo se necessario, su un poggiapiedi ampio.
Le caratteristiche del monitor infine:
• essere posto di fronte all'operatore per evitare torsioni, alla maggior distanza possibile dagli occhi
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Figura 37: Caratteristiche del posto di lavoro
• il bordo superiore del monitor deve corrispondere all'altezza degli occhi
• avere la possibilità di regolare contrasto e luminosità
• essere facilmente orientabile per eliminare i riflessi.
Fonte: Servizio Prevenzione INFN - http://www.pg.infn.it/servizi/sicurezza/vdt/postazione.gif
E' importante essere consapevoli dei problemi che possono derivare da una posizione scorretta o da troppe
ore passate davanti al PC. Per questa ragione il Decreto legge 81/2008 prevede degli obblighi precisi per la
formazione dei lavoratori. In ogni caso è bene ricordare che per quanto possibile è sempre meglio prevenire
i disturbi, piuttosto che correre ai ripari.
Ecco alcune precauzioni semplici da prendere:
• eliminare i riflessi sullo schermo e i contrasti luminosi eccessivi perché possono causare disturbi visivi
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• sbattere spesso le palpebre per lubrificare gli occhi, distogliere lo sguardo dal monitor e guardare in
lontananza per rilassare i muscoli oculari
• impostare uno sfondo chiaro e caratteri scuri, che riducono riflessi e contrasti
• cercare di cambiare spesso posizione del corpo e delle gambe
• preferire pause frequenti e brevi a lunghe e rare, utilizzando eventualmente un timer per ricordarsi
• tenere il tronco appoggiato allo schienale
• tenere le spalle rilassate e gli avambracci ben appoggiati sul tavolo
• fare attenzione alla posizione dei polsi: non devono essere piegati o estesi
• non fare sempre gli stessi movimenti con tastiere e mouse: possibilmente alternare il mouse con altri
dispositivi di puntamento come touchpad o tavolette grafiche
• non pigiare con troppa forza sulla tastiera o stringere troppo il mouse
• alzarsi e fare qualche passo, distendere i muscoli e muovere le articolazioni
• non tenere la cornetta del telefono tra testa e spalla, piuttosto usare il vivavoce o una cuffia telefonica
• non ignorare o sottovalutare i segnali del corpo.
Esercizio
Da quanto tempo state leggendo questo IBUQ sul vostro PC senza aver fatto una
pausa? E' venuto il momento di fare un'interruzione ed applicare i consigli
suggeriti in tema di rilassamento.
E' naturalmente ancora più importante che il posto di lavoro sia sicuro oltre che confortevole, per questa
ragione:
• spine e prese elettriche devono essere in ordine e in buono stato
• occorre evitare sovraccarichi elettrici su singole prese
• il computer deve stare lontano da fonti di calore, acqua, umidità, polvere.
Oltretutto, configurazioni delle prese elettriche non adeguate possono provocare spegnimenti improvvisi con
perdite di dati, oppure surriscaldamento con rischi di incendio.
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31
Computer essentials
Esercizio
Verificate il collegamento elettrico del vostro computer e di tutti i dispositivi relativi
(monitor, stampante, casse acustiche, ...). Non sottovalutate l'importanza di
questo aspetto e sistemate i collegamenti elettrici in modo che siano sicuri e
ordinati.
6.3.4 Identificare alcune delle opzioni disponibili per migliorare l’accessibilità, quali software di riconoscimento vocale,
screen reader, zoom, tastiera su schermo, contrasto elevato.
Il PC costituisce oggi uno strumento particolarmente potente per lo studio, il lavoro e per le relazioni: per
consentire parità di opportunità a tutti, sono stati realizzati dispositivi hardware e software per aumentarne
l'accessibilità. Gli ausili informatici consentono a persone con diverse abilità, attraverso l'uso di strumenti o
programmi (dette anche tecnologie compensative) di accedere a programmi e informazioni. Tali ausili
effettuano una conversione che permette di utilizzare un senso anziché un altro: per esempio dalla vista
(schermo del PC) al tatto (barra Braille) o all'udito (sintesi vocale), oppure dall'udito (documenti audio) alla
vista (documenti testuali) o ancora consentono utilizzi diversi degli stessi oggetti, adattandoli (mouse e
tastiere speciali).
I principali ausili per non vedenti o ipovedenti sono:
• software di riconoscimento vocale, che permette di impartire comandi al computer attraverso la voce o di
dettare testi
• screen reader, che trasforma le informazioni presenti sullo schermo in modo che possano essere
trasmessi alla barra Braille o a programmi di sintesi vocale. Lo screen reader più diffuso si chiama Jaws
• zoom, se si tratta di soggetti ipovedenti, si possono utilizzare i cosiddetti “screen magnifier” che
ingrandiscono porzioni del video
• tastiera sullo schermo, per chi non può usare la tastiera tradizionale, la tastiera viene riprodotta sullo
schermo e può essere utilizzata direttamente dal video
• barra Braille, è un dispositivo composto da una serie di rettangolini all'interno dei quali ci sono vari punti in
rilievo che rappresentano singoli caratteri (Figura 38)
• stampante Braille, che stampa documenti e immagini in rilievo
• contrasto elevato, permette di ridurre i problemi che gli ipovedenti possono incontrare nell'uso del monitor
del personal computer, aumentandone la leggibilità.
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Figura 38: Caratteri Braille
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In caso di disabilità motorie o fisiche, le postazioni possono essere personalizzate in modo da soddisfare le
necessità dell'utente, adattando particolari periferiche come trackball o joystick.
6.3.2 Conoscere le opzioni di risparmio energetico che si applicano ai computer e ai dispositivi elettronici: spegnimento,
impostazione dello spegnimento automatico, dell’illuminazione dello schermo, della modalità di sospensione.
Gli operatori del mondo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono sempre più sensibili
alle tematiche ambientali: la riduzione delle emissioni di CO 2 viene perseguita con diverse iniziative che
fanno capo al cosiddetto Green ICT (Green Information and Communication Technology).
Il Green ICT si occupa di trovare soluzioni per ridurre i consumi degli apparati e sviluppare tecnologie che
possano ridurre i consumi energetici, ad esempio riducendo gli spostamenti delle persone. Alcuni studi
hanno dimostrato che su 100W assorbiti da un server, 40W sono utilizzati per l'alimentazione e il
raffreddamento, 42W sono usati dagli accessori, 18W sono usati dal processore di cui 15 mentre è inattivo e
solo 3 sono consumati per le esigenze di calcolo. A fronte di un 40% di consumo energetico destinati al
raffreddamento dei grandi centri di elaborazione (data center), alcune aziende stanno addirittura pensando di
trasferirli nelle zone più fredde del globo, come l'Islanda.
Ognuno di noi può contribuire al risparmio energetico con piccoli accorgimenti nell'uso del PC:
• spegnere il computer quando non è utilizzato
• attivare la sospensione o autospegnimento del monitor per pause lunghe
• non utilizzare le funzioni di standby: un PC in standby ha un consumo che può essere significativo
• spegnere fotocopiatrici e stampanti locali se non usate per più di mezz'ora
• spegnere computer e altre attrezzature a fine giornata e, se possibile, disinserire la spina: i trasformatori
possono continuare a consumare elettricità anche a computer spento.
6.3.3 Sapere che i computer, i dispositivi elettronici, le batterie, la carta, le cartucce e i toner delle stampanti dovrebbero
essere riciclati.
La riduzione del costo dei PC ha creato un'accesa competizione fra i produttori che propongono
costantemente modelli nuovi e sofisticati, rendendo i computer precedenti rapidamente obsoleti e incitando
alla sostituzione. I computer sostituiti costituiscono a loro volta un problema di carattere ambientale, per le
difficoltà di un loro corretto smaltimento. L'Unione Europea ha emanato una direttiva a questo proposito, che
obbliga i produttori a ritirare i vecchi computer e a farsi carico del loro corretto smaltimento.
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33
Computer essentials
Il problema dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e del loro smaltimento diventa
sempre più importante. Basti pensare che una tonnellata di telefoni cellulari contiene mediamente 110 kg di
rame, 60 kg di ferro, 15 kg di nichel e 4 kg di altri metalli preziosi recuperabili. Oltre ad avere un forte impatto
ambientale, hanno delle implicazioni economiche significative. Nonostante le leggi, si perdono le tracce di
molti RAEE che finiscono in paesi del terzo mondo dove lo smaltimento improprio mette a repentaglio la
salute di molte persone. Per rendersene conto basta guardare su Internet le fotografie e i filmati del sito di
Guiyu in Cina, dove un intero paese è una discarica a cielo aperto di rifiuti elettronici.
Le modalità per evitare questo tipo di ricadute sono principalmente:
• lo smaltimento controllato
• la rigenerazione e il riuso (Figura 39).
Per quanto riguarda lo smaltimento controllato esistono normative a livello europeo, recepite dall'Italia con il
decreto legislativo 151 del 25 luglio 2006, entrato in vigore il primo gennaio 2008, che spostano il compito di
occuparsi dei RAEE dalle amministrazioni comunali ai produttori. I produttori devono iscriversi a un apposito
registro e costituirsi in consorzi (in Italia uno dei più grandi è il consorzio ReMedia) per gestire raccolta,
trasporto, stoccaggio, disassemblaggio, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti hi-tech. A contribuire al problema
non sono solo i rifiuti prodotti dalle aziende ma anche quelli domestici. Quanti rifiuti elettronici ci sono nelle
case? Alcune stime dicono che ogni italiano produce circa 14 chili di rifiuti elettrici ed elettronici all’anno, di
cui meno di un chilo e mezzo sono recuperati. Secondo Greenpeace, ogni famiglia ne produce 55 kg e solo
7 sono smaltiti correttamente. La nuova norma, che vede i consorzi RAEE protagonisti, si proponeva di
portare la media europea a 4 chili pro capite entro la fine del 2008.
Se i computer sono sostituiti perché non più adeguati alle esigenze, anche se ancora totalmente o
parzialmente funzionanti, possono essere “ricondizionati”, ovvero configurati opportunamente per essere
usati in situazioni con minori esigenze. In Italia e nel mondo, diverse associazioni non profit e imprese hanno
fatto del trashware (trash = spazzatura, un altro composto con -ware) un affare redditizio. Attraverso la
rigenerazione e il riuso si può fare in modo che una cartuccia di toner, una stampante o un PC non diventino
rifiuti ma possano tornare a funzionare. Esistono aziende che offrono questi servizi, ad esempio fornendo i
PC o le stampanti rigenerate in noleggio a cui affiancano un servizio di manutenzione. In questi casi il
software libero ha un ruolo chiave perché i PC non possono essere rivenduti con la licenza di software
installati nella prima vendita. Un'opportunità di riuso di PC obsoleti è quella offerta dal progetto Linux
Terminal Server Project (LTSP) che consente di utilizzare i PC (anche senza disco) come terminali (detti thin
client) collegati ad un server. LSTP si presta molto bene ad essere utilizzato in realtà medio-piccole (in
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Figura 39: Recycle!!
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particolare nei laboratori informatici delle scuole) e consente dei risparmi significativi in quanto basato su
FLOSS e sul recupero di PC altrimenti destinati al macero.
Tutti possiamo contribuire alla salvaguardia dell'ambiente adottando semplici accorgimenti per ridurre i rifiuti
e risparmiare carta e toner:
• effettuare la raccolta differenziata: non gettare pile, cartucce, toner, PC e accessori (monitor, stampanti)
insieme ad altri rifiuti
• utilizzare prodotti riciclati e rigenerati (carta, nastri e cartucce)
• riutilizzare gli imballaggi
• privilegiare l’uso della posta elettronica per mandare messaggi o lettere
• riutilizzare i fogli di stampa scartati e/o stampati solo da un lato, per note, blocchi per appunti
• usare la modalità di stampa “economy” o “bozza”
• utilizzare stampanti e fotocopiatrici con funzione fronte/retro
• prima di inviare il documento in stampa, controllare il documento con la funzione Anteprima di stampa, e
impostare correttamente la stampante selezionata.
Esercizio
Individuate, nella vostra zona, cosa potete fare per:
• riciclare un vecchio personal computer
• smaltire il toner usato della stampate laser.
In questa parte abbiamo analizzato:
• gli aspetti ergonomici legati all'uso del personal computer
• l'importanza di una corretta illuminazione e di una corretta posizione di lavoro
• come migliorare il comfort lavorativo e il benessere dell'utente
• l'accessibilità del computer per i diversamente abili
• le opzioni di risparmio energetico
• le possibilità di riciclo delle componenti.
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Computer essentials
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4. Lo accendo
Avete analizzato tutti i componenti del vostro PC, avete correttamente collegato le diverse apparecchiature
fra di loro e lo avete collocato sulla vostra scrivania nel rispetto di tutte le regole di ergonomia. E' giunto il
momento di accendere il PC ed iniziare ad utilizzarlo. Finalmente!
In questa quarta parte vedremo come l'hardware da solo non sia molto utile. Analizzeremo in particolare:
• il software
• il software di sistema e il software applicativo
• le problematiche legate alla sicurezza.
All'accensione, il PC esegue un insieme di istruzioni al termine delle quali carica nella memoria RAM il
sistema operativo che, a sua volta, permetterà all'utente di interagire e richiedere l'esecuzione dei
programmi e delle applicazioni.
Istruzioni, sistema operativo, programmi, applicazioni? Tutti termini attinenti al software. Ma che cosa è il
software?
1.3.1 Definire il termine software e saper distinguere tra i principali tipi di software: sistemi operativi, applicazioni. Sapere
che il software può essere installato localmente o essere disponibile online.
Programmare è come il sesso: un errore e devi fornire supporto tutta la vita (Arthur Bloch)
Il software è la parte intangibile del computer ed è complementare all'hardware. La parola software è un
composto dei termini inglesi soft (soffice) e ware (manufatto) e si contrappone all'hardware, come visto in
precedenza.
Il software è l'insieme delle istruzioni che vengono impartite al computer per svolgere i diversi compiti. Le
istruzioni sono organizzate in programmi, i quali a loro volta costituiscono le applicazioni che troviamo sui
computer per effettuare calcoli, scrivere testi, navigare in Internet, ... Una metafora molto diffusa paragona
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l'hardware al cervello e il software alla mente. Un'altra paragona il software alla lingua, infatti si parla di
linguaggi di programmazione.
Il software è un prodotto ad alta intensità di conoscenza, come ci ricordano Meo e Berra, nel libro intitolato
“Libertà di software, hardware e conoscenza”:
“Tutti questi calcolatori sono inanimati come la sabbia di cui sono fatti, puro hardware, pura
ferramenta e non servirebbero a nulla se non incorporassero tanta intelligenza umana espressa
in forma di software, programmi spesso molto complessi e ingegnosi.. […] Il software è soltanto
spirito, intelligenza pura senza alcun ancoraggio alla materia, simbolo e sostanza di quella
società postindustriale nella quale il possesso delle conoscenze vale più della proprietà dei beni
materiali”.
Per introdurre il concetto di software libero o di software Open Source, più precisamente di FLOSS (Free
Libre Open Source Software, che li comprende ambedue), usiamo ancora le parole dei sopracitati autori:
“E' un movimento nato dalla cultura libertaria degli hacker, che ha una duplice valenza scientifica
e sociologica, e che annovera ormai centinaia di migliaia di adepti in tutto il mondo. L'obiettivo
centrale di questi cultori dell'informatica è la creazione di un grande volume di software che
presenti le stesse funzionalità del software proprietario, ma che possa essere distribuito
liberamente e gratuitamente, patrimonio collettivo dell'intera umanità”.
Questa serie di IBUQ per l'ECDL è dedicata al software FLOSS e in particolare ai programmi LibreOffice,
Mozilla Firefox e Mozilla Thunderbird. Anche in questo primo modulo (Computer Essentials) cercheremo,
come accennato, di mettere l'accento sul lato libero e Open degli argomenti, proponendo qualche
approfondimento ai lettori interessati.
Possiamo operare una prima classificazione del software suddividendolo in:
• software di base
• software applicativo.
Il software di base (o software di sistema) è quello necessario al mero funzionamento del computer, alla
gestione dei suoi dispositivi e periferiche nonché all'interazione con l'utilizzatore. Comprende:
• il sistema operativo
• i programmi di utilità.
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Il software applicativo è invece quello che consente all'utilizzatore di svolgere le elaborazioni richieste dalla
sua attività di studio, lavoro o svago. Prendendo a riferimento la certificazione ECDL, le principali
applicazioni (e relativi software applicativi) sono l'elaborazione di testi, il foglio elettronico, le presentazioni e
l'utilizzo della rete. Oltre a queste applicazioni di uso comune, spesso chiamate strumenti per la produttività
individuale, esistono migliaia di altre applicazioni software con diverso grado di specializzazione che vanno
dai programmi di gestione delle immagini (ritocco fotografico), montaggio di video, progettazione (CAD,
Computer Aided Design) fino a quelli di uso prettamente scientifico per le elaborazioni statistiche, il calcolo
simbolico, la grafica molecolare, ...
Per distinguere tra software di sistema e software applicativo, si può far riferimento alle modalità di
funzionamento del PC e alle ragioni per le quali li si adopera.
Approfondiamo la distinzione fra software di sistema e software applicativo.
Quando lo si compra, il PC è già dotato del software di sistema, senza il quale non sarebbe in grado di
funzionare. Tale software è preinstallato e si attiva all'accensione. Trattandosi generalmente di software
proprietario (Microsoft Windows), va sottolineato che una parte del costo di acquisto del computer è
costituito dal costo della licenza del software di sistema. Il software di sistema è quindi rivolto a mettere il PC
in condizioni di funzionare per recepire le richieste dell'utilizzatore ma non fornisce le funzionalità legate alle
attività proprie all'utilizzatore, che esso vuole svolgere tramite il PC.
L'utilizzatore adopera il PC per svolgere le proprie attività personali o professionali, di studio, di svago o di
lavoro. Avrà bisogno di programmi che gli permettano di eseguire le singole funzioni: scrivere, calcolare,
navigare, comunicare, disegnare, ... In generale, questi programmi non sono presenti sul PC appena
comprato ma vanno installati successivamente, a seconda delle esigenze. Volendo usare software
applicativi proprietari, deve essere comprata una copia del programma per ogni PC (la duplicazione è
illegale), installandola da CD-ROM o tramite Internet. Se si vuole usare software FLOSS, se ne scarica una
copia da Internet e la si installa liberamente su un numero illimitato di PC (la duplicazione è perfettamente
legale e addirittura incoraggiata).
Il software di base permette all'utente di:
• installare il software applicativo
• eseguire il software applicativo precedentemente installato
• effettuare operazioni di manutenzione generale e di ordinaria amministrazione (copie, cancellazioni,
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organizzazione degli archivi)
• interagire, tramite software applicativo, con le periferiche (stampa dei documenti, ...).
Il software applicativo permette all'utente di:
• svolgere le attività locali che richiedono l'uso del PC
• comunicare tramite Internet
• utilizzare le risorse remote offerte dalla rete.
Fra l'altro:
• il PC non può funzionare senza il software di base
• il software applicativo non può funzionare senza il software di base
• il software di base può funzionare senza software applicativo, ma non è molto utile
• il software di sistema è rivolto al PC
• il software applicativo è rivolto all'utente.
Per semplificare drasticamente, si può equiparare il software di base al sistema operativo (Linux, Mac OS X,
WIndows) e il software applicativo ai programmi previsti per l'ECDL (LibreOffice Writer, Calc e Impress,
Mozilla Firefox e Thunderbird).
Per complicare invece, va osservato che diversi programmi applicativi sono forniti insieme al sistema
operativo. Tutti i sistemi operativi hanno in dotazione un programma rudimentale per scrivere i testi: Write in
Linux-KDE, Wordpad in Windows. Ci possiamo chiedere se fanno parte del software di sistema in quanto
forniti con il sistema operativo oppure fanno parte del software applicativo in quanto destinati a risolvere i
problemi dell'utilizzatore? Al lettore l'ardua sentenza.
1.3.2 Definire il termine sistema operativo e identificare alcuni comuni sistemi operativi per computer e dispositivi
elettronici.
Con il termine sistema operativo si intende l'insieme dei programmi preposti al governo delle risorse fisiche
del PC (cioè l'hardware) e dei processi da esso svolti. Il funzionamento del computer può essere
schematizzato suddividendolo in un sistema centrale, preposto alle operazioni logico-matematiche e uno
periferico che si occupa del dialogo con l'esterno, gestendo dati e istruzioni in ingresso e in uscita. Possiamo
pensare al sistema operativo come al centro di controllo che sovrintende all'insieme delle funzioni
complesse che un computer può svolgere. Il computer è in grado di gestire diverse funzioni
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contemporaneamente e il sistema operativo fa in modo che i diversi processi in atto non interferiscano fra di
loro e abbiano accesso alle risorse di cui necessitano. Per questo, il sistema operativo mette in atto
meccanismi di protezione, per evitare interferenze e conflitti tra i processi e meccanismi di interruzione,
ovvero di sospensione temporanea di un processo al verificarsi di un certo evento: se immaginiamo un
incrocio, il semaforo rosso interrompe temporaneamente il traffico in un senso per far passare le auto
nell'altro senso mentre lo spartitraffico evita che le auto invadano la corsia nel senso opposto.
Le funzioni principali svolte dal sistema operativo possono essere riassunte in:
• gestione delle risorse di sistema da assegnare ai diversi processi
• controllo dei processi di input e output
• organizzazione della memorizzazione dei dati
• supervisione del corretto funzionamento di hardware (periferiche, dispositivi, ...) e software (programmi
applicativi), individuando e segnalando eventuali malfunzionamenti
• gestione della sicurezza di dati e programmi.
Nel sistema operativo si possono individuare due componenti fondamentali:
• il kernel (nucleo), che ha il compito di controllare la CPU e i processi in esecuzione, compresi quelli che si
occupano delle funzioni di input e output attraverso le periferiche. All'accensione del PC, viene caricato
nella RAM fra i primi programmi (fase di bootstrap) e carica successivamente i programmi per la gestione
dell'hardware
• la shell (conchiglia), che comprende i programmi che si occupano dell'interfaccia utente, ovvero
l'interfaccia grafica (GUI, Graphical User Interface) e l'interfaccia testuale (detta anche a linea di
comando). Prima dell'avvento delle interfacce grafiche caratterizzate dall'uso del mouse, dalle finestre e
dai menu, era adoperata l'interfaccia testuale, ormai caduta in disuso se non per esigenze tecniche, nella
quale l'utente digitava in sequenza i nomi dei comandi da eseguire per effettuare determinate operazioni.
Anche se negli ultimi anni sono avvenute una convergenze e una concentrazione che ne hanno fortemente
ridotto il numero, esistono diversi sistemi operativi a seconda della tipologia di computer.
Per quanto riguarda i PC, si possono citare fra i sistemi operativi che sono i più diffusi (o che lo sono stato):
• MsDos (Microsoft Disk Operating System) era il sistema operativo di Microsoft, fondata da Bill Gates e
Paul Allen, utilizzato dai PC IBM negli anni '80. I primi PC non avevano hard disk (e nemmeno interfaccia
grafica) ed erano dotati di due unità per leggere i dischetti: una per il sistema operativo e i programmi e
l'altra per leggere o scrivere i dati. All'epoca del lancio dei primi PC il sistema operativo più diffuso era il
CP/M prodotto da Digital Research, che però non accettò la clausola imposta da IBM per la non
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divulgazione del codice, e lasciò il campo libero a Microsoft che si aggiudicò il contratto. Il costo
concorrenziale con cui MsDos veniva venduto (40$ circa contro i quasi 500$ del CP/M) ne fece il sistema
operativo più diffuso per i PC. MsDos è un sistema monoutente e monotasking (può svolgere una sola
operazione per volta) ed è stato per diversi anni incorporato all'interno dei sistemi Windows: con l'MsDos
8.0 lanciato a settembre 2000 il sistema non è stato ulteriormente sviluppato e oggi non è più utilizzato
• Windows è la famiglia di sistemi operativi proprietari per PC più diffusa al mondo. Prodotto e
commercializzata da Microsoft, Windows dispone di un'interfaccia grafica ed è multitasking, cioè in grado
di svolgere più operazioni contemporaneamente. Si è sviluppato dal 1985 in avanti, adeguandosi alle
diverse architetture:
• Windows 3.1 ebbe la maggiore diffusione sui PC a 16 bit nei primi anni '90
• Windows 95 fu quello più diffuso sui PC a 32 bit fino ai primi anni 2000
• Windows XP, il primo sistema che consentiva a più utenti di usare lo stesso PC, personalizzando il
proprio ambiente di lavoro
• Windows NT, diffuso soprattutto sui PC usati con funzioni di server ovvero dedicati a gestire servizi di
rete condivisi da più utenti
• Windows Mobile, per i dispositivi portatili
• Windows Vista, lanciato nel 2007, nonostante la sua ampia diffusione (facilitata dal fatto che era
installato su tutti i nuovi PC venduti), ha sollevato ampi dibattiti sulle sue effettive qualità e sui controlli
antipirateria che sono inclusi
• Windows 7, un'evoluzione di Vista, commercializzata nell'autunno 2009
• Windows 8, un'evoluzione di Windows 7
• Windows Azure, che dovrebbe sfruttare i nuovi paradigmi del “cloud computing”, distribuito sotto il nome
di Windows Cloud
• Mac OS, è un sistema proprietario che funziona esclusivamente sui sistemi Apple. E' stato, nel 1984, il
primo sistema operativo ad utilizzare interfacce grafiche. Particolarmente apprezzato dai professionisti per
tutte le applicazioni di tipo grafico, editoriale e multimediale era spesso considerato un prodotto di nicchia
e se ne attribuiva di volta in volta le cause alle scarsa dotazione software o al maggior costo o a problemi
di compatibilità. La storia di Apple va collegata alla carriera del suo fondatore Steve Jobs che, ritornato in
azienda dopo un periodo in cui era stato espulso, è riuscito a rilanciarla con scelte e prodotti che ne hanno
decretato il successo. Nel 2005, l'adozione dei microprocessori Intel in sostituzione dei precedenti
processori costruiti con Motorola e IBM, è stata una scelta strategica fondamentale. Questa decisione,
insieme alla messa a punto del nuovo sistema operativo Mac OS X basato su Unix, ha eliminato i
problemi di compatibilità e di scarsa dotazione software
• Unix è un sistema operativo sviluppato nel 1969 nei laboratori della Bell e della AT&T, due grandi
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compagnie telefoniche nordamericane ed era pensato per i computer aziendali di grandi dimensioni. Si
tratta di un sistema multiutente e multitasking (in grado di gestire l'accesso simultaneo di più utenti e di
compiere più processi contemporaneamente basandosi sulla divisione del tempo della CPU fra i diversi
processi). AT&T per evitare di essere accusata di monopolio e abuso di posizione dominante, decise di
distribuire gratuitamente il sorgente del sistema operativo Unix a tutte le Università del mondo che ne
avessero fatto richiesta per uso scientifico e didattico, creando di fatto una comunità di ricercatori che
contribuì non poco anche allo sviluppo delle reti di computer. Dopo lo smembramento di AT&T, Unix è
tornato ad essere un prodotto commerciale che ha avuto diverse versioni, di cui l'ultima stabile e' la Unix
System V R4, alla base anche del sistema operativo Solaris, commercializzato dalla Sun. La diffusione
libera di Unix aveva avviato un processo che avrebbe dato vita al movimento Open Source
• Linux è un sistema operativo multitasking e multiutente, libero e Open Source, che deriva da Unix.
Richard Stallman nel 1983 lanciò l'idea di scrivere un sistema operativo completamente gratuito e
liberamente distribuibile. Nonostante il grande impegno di Stallman, il primo kernel è stato creato nel 1991
dallo studente finlandese Linus Torvalds (Linux, sta per Linus + Unix) che sfruttando le reti di computer, ne
fece fin da subito un progetto collettivo. Linux è una versione di Unix per i PC con la caratteristica di
essere un sistema operativo modulare: è possibile personalizzare in base alle proprie esigenze e
configurazione hardware. Oggi la comunità di sviluppatori nel mondo è enorme e pur se basata sul
concetto di libertà, è una comunità organizzata, meritocratica e con gerarchie molto precise in grado di
garantire un'ottima qualità del software. Un concetto molto importante nel mondo Linux, è quello della
distribuzione: al kernel Linux sono affiancate raccolte di librerie e programmi che finiscono per
caratterizzare specifiche implementazioni di Linux. Ogni distribuzione si caratterizza per una diversa
impostazione, per l'essere orientata a segmenti di utenza differenti o ancora per fare capo a una società
commerciale come Red Hat o Canonical (per Ubuntu) oppure ad una comunità come Debian o Slackware.
Attenzione
FLOSS – Free Libre Open Source Software
Tre tappe nella nascita e lo sviluppo del modello Open nel software:
• negli anni '80 Richard Stallman, brillante studente di fisica, lavorava come
programmatore presso un laboratorio del MIT. Sono gli anni in cui la AT&T,
dopo una fase durata una decina di anni, ha ritirato la possibilità di modificare il
codice sorgente del sistema Unix, sviluppato presso i laboratori della Bell. Per
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contrastare il ritorno al modello di sviluppo proprietario e non condiviso del
software, Stallman decise di difendere il diritto di eseguire i programmi,
modificarli secondo i propri bisogni (conoscendone quindi i sorgenti),
distribuirne copie, gratuitamente o no, nonché distribuirne versioni modificate
per mettere i miglioramenti a disposizione della comunità. Così nasceva il
primo movimento per il software libero
• all'inizio degli anni '90, Linus Torvalds, studente finlandese, decise di realizzare
un sistema operativo ispirato a UNIX, al quale diede il nome di Linux
raccogliendo ampi consensi e ottenendo la partecipazione al progetto di
numerosi programmatori sparsi per il mondo
• alla fine degli anni '90, nasce la Open Source Initiative (OSI) quale iniziativa
sistematica rivolta al software libero. Presto La cattedrale e il bazaar, di Eric
Raymond, diventa il manifesto del movimento.
Vediamo le principali differenze fra il software proprietario e il software libero.
Il software proprietario:
• è sviluppato in modo centralizzato
• è gestito sulla base delle esigenze del produttore
• è rilasciato secondo le politiche commerciali del produttore
• viene fornito in forma chiusa, senza possibilità per l'utente di accedere al
codice sorgente né di modificarlo o correggerne gli errori.
Il software libero:
• è sviluppato in modo distribuito, grazie allo sforzo congiunto di programmatori
sparsi per il mondo che collaborano via Internet
• è messo gratuitamente a disposizione degli utenti, con libertà di duplicarlo e
installarlo su un numero illimitato di macchine
• viene adattato e migliorato sulla base del riscontro fornito dagli utilizzatori
• può essere modificato liberamente dall'utilizzatore (purché sufficientemente
esperto) visto che sono disponibili i sorgenti (da cui il nome Open Source).
Questa sostanziale differenza di impostazione dei due modelli di sviluppo ha fatto
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Computer essentials
nascere una sorta di guerra di religione fra i sostenitori del software libero e quelli
del software proprietario ed in particolare fra i due sistemi operativi Windows e
Linux (Figura 40). Proviamo a sgombrare il campo da schematizzazioni e
informazioni errate, purtroppo diffuse:
Windows = software proprietario, Linux = software libero
Abbiamo qui una eccessiva semplificazione. Anche se Linux è il più conosciuto, il
software libero si basa su altre realizzazioni altrettanto importanti quali i lavori di
Richard Stallman, della Free Software Foundation. Inoltre numerosi software
proprietari sono disponibili su Linux mentre numerosi programmi liberi sono
disponibili su Windows. Grazie a quest'ultimo punto è possibile avvicinarsi in
modo graduale al mondo FLOSS, senza cioè fare scelte radicali.
Linux è per i server, Windows è per i personal computer
E' da qualche anno che questo non è più vero. E' vero che Linux ha iniziato la
sua diffusione sui server collegati a Internet, grazie alla sua proverbiale stabilità e
affidabilità, all'elevata disponibilità di software libero di gestione dei servizi
Internet (il web, la posta elettronica, ...) di qualità altamente professionale,
addirittura superiore a quelli commerciali. Ma si è assistito ad un forte sviluppo di
programmi applicativi liberi destinati agli utenti finali, da usare sul proprio
personal computer. Basti pensare a tutti quelli presentati in questa serie di IBUQ.
Non soltanto sono disponibili numerosi programmi liberi per Windows ma Linux è
diventato, nelle recenti distribuzioni, molto facile da installare su PC, da solo o in
coabitazione con Windows. Inoltre, mentre il software proprietario è
generalmente legato ad un unico sistema operativo, il software applicativo Open
Source è invece disponibile sui principali ambienti quali Linux, Windows, Mac, ...
Windows è facile, Linux è difficile
Chi lo dice, probabilmente non ha mai provato le recenti distribuzioni di Linux e
pensa ancora che Linux si usi con la vecchia interfaccia a linea di comando. Oggi
Linux dispone di numerose interfacce grafiche che lo rendono non solo molto
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Figura 40: Tux, il pinguino
simbolo di Linux
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Computer essentials
simile a Windows nell'aspetto ma anche molto facile da utilizzare. Quelle
maggiormente diffuse sono KDE e Gnome, che l'utente può scegliere e
personalizzare a piacere.
La realtà del software libero è quindi molto più articolata di quanto queste diffuse
convinzioni lascino intendere. Il modello di sviluppo del software distribuito e
condiviso, che non vuol dire incontrollato, raccoglie sempre maggiori interessi
anche in ambienti lontani dallo sviluppo del software: lo stesso modello di
contribuzione gratuita, volontaria e coordinata a distanza sta facendo nascere
molti progetti interessanti fra i quali Open Translation, per la traduzione dei
contenuti sul web in lingue diverse dall'inglese, è forse quello più simile.
Esercizio
Individuate fra le informazioni e la documentazione fornita dal venditore il nome e
la versione del sistema operativo installato sul vostro personal computer.
1.3.3 Identificare alcuni esempi comuni di applicazioni, quali suite di produttività di ufficio, comunicazioni, reti sociali,
elaborazioni multimediali, design, applicazioni per dispositivi mobili.
Il PC necessita del sistema operativo per poter funzionare, ma senza i programmi applicativi non serve a
nulla. I programmi applicativi possono essere classificati per tipologia d'uso: personali, professionali /
specialistici e di intrattenimento.
Fra i programmi ad uso personale, detti anche di produttività individuale o produttività di ufficio, rientrano
tipologie quali:
• elaboratori di testi (word processor), utilizzati per scrivere, correggere, impaginare e stampare documenti
testuali
• fogli elettronici (spreadsheet), utilizzati per gestire numeri in forma tabellare, compiere calcoli e
rappresentare quantità numeriche mediante grafici
• strumenti di presentazione, utilizzati per la creazione di diapositive dotate di testo, immagini, grafici,
animazioni ed effetti multimediali, da proiettate durante riunioni, corsi di formazione e convegni
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Writer
Calc
Impress
Draw
Base
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Computer essentials
• database o basi dati, utilizzati per catalogare dati in modo strutturato, consentire ricerche anche
complesse, ovvero compiere selezioni sulla base di parametri e stampare i risultati
• strumenti di disegno, utilizzati per creare, modificare, visualizzare e stampare disegni a mano libera o con
forme predefinite.
Questi programmi sono raccolti in forma di pacchetti integrati o suite, di tipo proprietario e commerciale
come Microsoft Office oppure di tipo FLOSS come LibreOffice che comprende proprio un'applicazione per
ognuna di queste tipologie.
Non rientrano tradizionalmente nel gruppo dei programmi di produttività personale ma sono sempre più
diffusi e indispensabili i programmi per comunicare:
• posta elettronica o e-mail, per inviare in tempo reale messaggi di testo oppure file digitali (documenti,
immagini, suoni, fotografie) in qualsiasi parte del mondo, a costi praticamente nulli e indipendenti dalla
distanza. I programmi per la posta elettronica possono essere configurati per essere utilizzati dal PC e dai
dispositivi mobili quali gli smartphone o i tablet. E' inoltre possibile grazie ad applicazioni dette webmail,
accedere alla posta elettronica attraverso browser web
• browser web, per la consultazione dei siti web, consentendo la visualizzazione di contenuti multimediali e
la navigazione attraverso le pagine che li compongono. I browser sono in costante evoluzione e offrono
servizi sempre più sofisticati per facilitare agli utenti la navigazione dei siti
• instant messaging, o messaggeria istantanea, consente la comunicazione in simultanea con amici e
colleghi, attraverso la digitazione di brevi testi, oltre a permettere lo scambio di documenti. La loro
efficacia e facilità d'uso ne sta favorendo la diffusione in concorrenza con l'e-mail e le comunicazioni
telefoniche.
Questi programmi sono trattati nell'IBUQ ECDL Online Essentials al quale si rimanda.
Altre applicazioni di uso comune sono:
• le elaborazioni multimediali, che consentono di creare e gestire informazioni espresse con tutti i media
possibili: immagini, fotografie, audio, video. In ogni categoria, sono disponibili programma commerciali e
programmi Open Source spesso di qualità confrontabile. Ad esempio, per il ritocco fotografico Photoshop
la fa da padrone fra i software commerciali mentre Gimp è l'equivalente Open Source.
• il design o progettazione avviene ormai in qualunque settore con il supporto dell'informatica. Il vecchio
tecnigrafo o tavolo da disegno (Figura 41) è stato sostituito dai programmi di CAD (Computer Aided
Design). Anche qui, ai programmi commerciali (Autocad) si affiancano quelli liberi (qCad, Blender, ...).
• le applicazioni per dispositivi mobili, sia per smartphone sia per tablet, sono note familiarmente come
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Figura 41: Tavolo da disegno di fine '800
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Computer essentials
"app". Disponibili in più versioni per iOS (iPhone/iPad) e per Android, coprono tutto quanto ha a che fare
con la comunicazione, la socializzazione tramite le reti, la pubblicazione immediata di contenuti in tutte le
reti sociali, oltre a numerosissime applicazioni legate alle particolarità dei dispositivi: Wi-Fi o
comunicazione telefonica, fotocamera, GPS (Global Positioning System) oltre alle applicazioni che
coinvolgono musica, video, televisione. Con i dispositivi mobili e le relative applicazioni di condivisione si
va sempre di più verso un mondo "Always connected" (Figura 42), basato sulle reti sociali.
Proprio le reti sociali meritano un'attenzione particolare. Da un uso inizialmente individuale del personal
computer, si è passati - grazie a Internet - ad un uso collettivo in cui si è sviluppata la comunicazione
interpersonale fino ad arrivare ad un'uso sociale in cui si condivide tutti gli aspetti della vita con i propri
amici o contatti o followers. Le reti sociali (Facebook, Twitter, LinkedIn, Google+, ...) hanno ormai più di un
miliardo di utenti, destinati a crescere ulteriormente grazie alla diffusione degli smartphone. Utenti ai quali i
gestori delle reti sociali forniscono numerosi strumenti per favorire questa condivisione e socializzazione, in
ambito personale e lavorativo.
Si rimanda all'IBUQ ECDL Online Collaboration per una presentazione di questi temi.
Esercizio
Figura 42: Always connected!
Oltre a quelle descritte, elencate altre applicazioni e relativi programmi in grado di
gestirle.
Oltre a classificare il software a seconda della funzione (sistema operativo e applicazioni) è importante
essere in grado di classificarlo a secondo della modalità in cui viene distribuito. Oltre alla distribuzione
commerciale tradizionale, vi sono delle forme di messa a disposizione da parte dell'ideatore del software
completamente diverse. La più nota - anche perché è l'oggetto di questi IBUQ - è quella che caratterizza il
software libero o Open Source. Ma ce ne sono altre.
1.3.5 Illustrare i tipi di licenze software: proprietaria, open source, versione di prova, shareware, freeware.
Oltre a documenti e informazioni, attraverso la rete si possono scaricare programmi e applicazioni software.
In questo caso occorre sapere se e come questi possono essere utilizzati. Il software può infatti essere
distribuito con licenze che offrono all'utente gradi di libertà variabili e ne definiscono le modalità d'uso.
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Vediamole in dettaglio:
• licenza proprietaria: è prevalentemente quella abbinata ai software commerciali in cui il produttore cede in
cambio di una somma di denaro il diritto all'acquirente di adoperare un unico esemplare del software.
Devono essere acquistate tante licenze quanti sono i personal computer sui quali si vuole installare il
software
• versione di prova: spesso abbinata ai software commerciali, la licenza di prova consente di usare il
programma per un periodo limitato o con tutte le sue funzionalità o solo con una parte. Al termine del
periodo, non è più possibile adoperarlo se non comprando una licenza vera e propria
• shareware: questa licenza consente all'utente di scaricare il software dalla rete, installarlo e utilizzarlo per
un periodo limitato. Allo scadere del termine di prova, il software può smettere di funzionare a meno che
non si paghi quanto richiesto dall'autore, oppure continuare a funzionare ma indicando in modo evidente
che si tratta di un software utilizzato gratuitamente oltre il periodo di prova, per esempio con avvisi ripetuti
oppure con indicazioni sugli elaborati prodotti
• freeware: questa licenza consente all'utente di utilizzare il software liberamente e in modo gratuito, senza
limiti di tempo (è tuttavia possibile che sussistano alcuni limiti di utilizzo, nel caso in cui l'azienda venda un
software analogo e più potente). Gli autori mantengono il copyright del prodotto e non consentono
all'utente di rivendere il prodotto
• public domain (pubblico dominio): con questa locuzione si indicano i beni (fra i quali i software) e le
informazioni di cui nessuno può appropriarsi in modo esclusivo e che sono disponibili a chiunque.
A queste si aggiungono il software libero e Open Source che merita un approfondimento maggiore. Anche
perché è proprio l'oggetto di questa serie di IBUQ. Esso consente generalmente all'utente un utilizzo senza
limiti, né di tempo né di altro tipo. Viene inoltre distribuito il codice sorgente che può essere modificato
dall'utente. Esistono delle differenze fra il software libero e quello Open Source.
Il software libero si basa sulle seguenti quattro libertà fondamentali, come teorizzato da Richard Stallman,
fondatore e ideologo del movimento:
• libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo (chiamata "libertà 0")
• libertà di studiare il programma e modificarlo ("libertà 1")
• libertà di copiare il programma in modo da aiutare il prossimo ("libertà 2")
• libertà di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la
comunità ne tragga beneficio ("libertà 3").
Il software Open Source nasce per rendere più appetibili e praticabili anche al mondo commerciale i principi
del software libero. Open Source Initiative (OSI) è la fondazione che gestisce la Open Source Definition in
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cui sono stabiliti i principi che consentono di dichiarare se una licenza è libera. In generale la sigla FLOSS
(Free Libre Open Source Software) consente di indicare in modo onnicomprensivo le suddette due famiglie
di software.
Il FLOSS può essere distribuito con diverse licenze. Le più diffuse sono:
• GNU/GPL (GNU General Public License), che garantisce le quattro libertà fondamentali e impone l'utilizzo
della stessa licenza anche per le opere derivate
• GNU/LGPL (GNU Lesser General Public License), che a differenza della precedente consente l'utilizzo di
parti di software anche all'interno di software proprietario o commerciale, a patto che le parti coperte dalla
licenza siano ridistribuite liberamente
• GNU/FDL (GNU Free Documentation License), una licenza specifica per documentazione e materiali
didattici
• EUPL (European Union Public Licence), la licenza europea per l'Open Source approvata dalla OSI il 4
marzo 2009 per armonizzare la licenza GPL alle leggi degli stati membri.
A metà strada fra il copyright e le licenze libere si collocano le licenze Creative Commons, ideate da
Lawrence Lessig nel 2001 e il cui adattamento della versione 2.5 al sistema giuridico italiano è stato
completato nel 2006.
Le licenze Creative Commons permettono all'autore la cessione di alcuni diritti, consentendone una gestione
più flessibile: si basano su quattro attributi, che opportunamente combinati danno origine a sei diverse
licenze. Gli attributi, riconducibili ad articoli già presenti nella legge italiana sul diritto d'autore sono i
seguenti:
• Attribuzione (by): è richiesta l'indicazione dell'autore dell'opera in modo obbligatorio
• Non uso commerciale (nc): non sono consentiti usi commerciali dell'opera
• Non opere derivate (nd): non è possibile modificare l'opera
• Condividi allo stesso modo (sa): l'opera può essere modificata ma dev'essere ridistribuita con la stessa
licenza.
Vale la pena di ricordare nuovamente che in Italia la legge che tutela il diritto d'autore è la legge 22 aprile
1941 n. 63 “Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”, e che la legge tutela in
modo esplicito i programmi e le banche dati e che non solo chi distribuisce ma anche chi utilizza
indebitamente materiali protetti viola la legge.
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Esercizio
Se avete fatto fotocopie di qualche libro, buttatele via e comprate gli originali.
1.3.4 Definire il termine “EULA” (End-User License Agreement), o “Contratto con l’utente finale”. Sapere che il software
deve essere licenziato prima del suo utilizzo.
Diversa sarà la questione per il software proprietario, distribuito commercialmente. Per il software
proprietario, con l'acquisto (oppure aprendo la confezione) l'utente implicitamente accetta le condizioni di
fornitura fissate dall'azienda produttrice che sono definite nell'EULA (End User License Agreement) o
“Contratto con l'utente finale”.
L'EULA specifica ciò che si può e ciò che non si può fare con il software e le limitazioni di responsabilità da
parte di chi lo fornisce (disclaimer) per eventuali danni o perdite causate direttamente o indirettamente dal
prodotto. L'acquirente non acquisisce la proprietà del software, ma il diritto all'utilizzo che non può essere
ceduto ad altri; inoltre tale diritto è, di norma, vincolato ad un solo PC e talvolta limitato anche nel numero di
installazioni possibili sullo stesso PC. Non è possibile inoltre disporre liberamente (ad esempio cedere a terzi
gratuitamente) le versioni obsolete del software, a meno che la casa produttrice non lo consenta in modo
esplicito. Infine, possono esistere limitazioni all'esportazione verso determinati Paesi. E' consigliabile
verificare sempre tali condizioni, che possono sempre riservare qualche sorpresa.
Di conseguenza, per evitare di essere in una situazione illegale, tutte le copie dei software commerciali che
si adoperano devono disporre di una propria licenza.
E' superfluo precisare che tutte queste restrizioni e limitazioni nonché i rischi di infrangere la legge sono
molto minori, se non addirittura eliminati, nel software FLOSS
6.1.1 Riconoscere politiche corrette per le password, quali crearle di lunghezza adeguata, con un’adeguata combinazione
di caratteri, evitare di condividerle, modificarle con regolarità.
Il PC è diventato ormai uno strumento presente in ogni attività di lavoro, di studio o di gioco, sia in ambito
professionale che personale, sia individualmente che collegato in rete. Da strumento personale è diventato
strumento sociale tramite il quale comunicare, interagire e gestire relazioni. In vari ambiti, attraverso il PC si
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può accedere a documenti ed informazioni riservati che hanno un valore sia per la persona, sia per l'azienda
o l'ente a cui appartengono e che, come tale, vanno protetti.
Questa crescente socializzazione delle informazioni richiede un attenzione particolare ai temi della sicurezza
nell'accesso alle informazioni e della loro protezione.
La forma più diffusa di protezione dei dati è l'utilizzo di una parola d'ordine o password. L'utente viene
riconosciuto da un sistema informatico quando presenta le proprie credenziali, costituite dal nome utente o
identificativo dell'utente (ID) e dalla password. All'interno di un'organizzazione, come ad esempio un'azienda,
le credenziali abiliteranno l'utente alle operazioni che gli sono consentite in base al suo ruolo, come
accedere a procedure e informazioni tratte dagli archivi aziendali. Quando l'utente fornisce le proprie
credenziali al sistema, avvia un processo di riconoscimento che viene definito come autenticazione ed è alla
base della sicurezza informatica. Il processo di autenticazione dovrebbe garantire l'identificazione di chi
opera nel sistema. Solo conoscendo codice utente e password si può accedere alle funzionalità o alle
informazioni di propria competenza.
Numerosi servizi Internet richiedono l'autenticazione dell'utente con codice e password: posta elettronica,
messaggeria istantanea, partecipazione ai social network. Nel caso di servizi particolarmente delicati, come
l'e-banking che consente di effettuare operazioni bancarie, possono essere necessari ulteriori livelli di
sicurezza quali smart card da utilizzare con appositi lettori, oppure codici numerici “usa e getta” generati da
una chiavetta elettronica.
Esercizio
Oltre a quelli descritti, elencate altri sistemi di autenticazione che conoscete
(magari visti in qualche film ...).
L'identificativo dell'utente è generalmente pubblico. Pertanto la password costituisce l'unico elemento
veramente critico del processo di autenticazione. L'assegnazione di identificativo e password segue regole
diverse a seconda che si tratti della propria organizzazione, che ha la possibilità di verificare l'identità
dell'utente “de visu” o di servizi Internet. Generalmente nell'ambito di un'organizzazione l'ID è imposto,
mentre l'utente sceglie la propria password e ha la possibilità di cambiarla.
I servizi offerti via Internet possono lasciare libera la scelta dell'ID (sempre che non sia già stato scelto da un
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Computer essentials
altro utente del servizio) ma imporre vincoli alla password. Se è il sistema ad assegnare la password, questa
viene spedita all'utente per posta elettronica o sul cellulare. L'utente ha sempre la possibilità di cambiarla
successivamente.
Attenzione
Per limitare il numero di ID e password che l'utente deve digitare per farsi
riconoscere, alcuni siti web hanno definito un accordo per cui delegano
l'autenticazione a un sito terzo (un esempio è il servizio myopenid): in questo
modo si garantisce l'efficacia del controllo e si facilita la vita dell'utente che non
deve ricordare decine di ID e password diverse.
Esistono numerosi programmi destinati ad individuare le password e sono molto frequenti i tentativi fatti da
malintenzionati per accedere ai sistemi informatici violandone la sicurezza, attività facilitata dalla diffusione e
dall'estensione globale di Internet.
E' quindi fondamentale seguire alcune politiche per scegliere e gestire la propria password. Una buona
password (Figura 43) di norma:
• è lunga almeno 8 caratteri
• è composta da lettere, numeri e segni di interpunzione
• non è una parola di senso compiuto
• non contiene elementi comuni con l'ID
• non contiene nomi di familiari o date importanti per il proprietario
• non va scritta su un foglietto incollato sul video per ricordarsela
• va cambiata periodicamente. Si ricordi che può essere intercettata, senza che l'utente se ne accorga.
Esercizio
Se utilizzate già una password per accedere a qualche sistema, verificate che
rispetti le norme di sicurezza minime appena descritte.
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Figura 43: Una buona password?
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Computer essentials
La sicurezza informatica è di importanza fondamentale e costituisce una disciplina a se stante con
implicazioni tecniche e aspetti molto variegati. Ai diversi aspetti della sicurezza informatica verrà dedicato
l'IBUQ ECDL IT Security.
In questa parte, si sono analizzati:
• il software come indispensabile complemento dell'hardware
• le differenze fra il software di sistema e il software applicativo
• il sistema operativo
• le varie licenze con le quali viene distribuito il software
• le licenze dei software proprietari
• le credenziali di autenticazione quali codice utente e password e le loro modalità di gestione
• le tematiche legate alla sicurezza dei dati.
Complimenti e congratulazioni, GABRIELE TOMASI!
Ha concluso la prima parte di questo primo IBUQ ECDL Computer Essentials del percorso verso la Nuova
ECDL. Come segnalato di volta in volta, alcuni dei temi sono ripresi e approfonditi negli altri IBUQ.
E' venuto il momento di passare alla seconda parte dell'IBUQ, terminata la quale ti aspettano i successivi
moduli:
• Online Essentials
• Word processing
• Spreadsheets
• IT Security
• Presentation
• Online Collaboration
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Tutte le fotografie e illustrazioni per le quali non
sono state specificate la fonte e l'autore provengono
da stock.xchng (http://www.sxc.hu) oppure sono di
pubblico dominio oppure sono creazioni proprie.
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