en
alta Ita
O
dio ri
lia - Me
ASC news
numero
31
ASSOCIAZIONE SALESIANI COOPERATORI • NEWSLETTER PERIODICA DELLA REGIONE ITALIA - MEDIO ORIENTE - MALTA • LUGLIO 2011
SP
te - M
in questo numero
E
L
A
ECI
Formazione responsabili
1
3 giorni di confronto al S.Tarcisio
Svegliati, tu che dormi... 2
e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà
Le motivazioni di un impegno 3
Intervento di Emma Ciccarelli
Lavori di Gruppo
4
Appunti sui principali aspetti emersi
Riflessioni raccolte
10
Testimonianze di alcuni partecipanti
La gioia di servire
13
Il saluto dei Coordinatori uscenti
Laboratori di settore
14
Sintesi dei 3 principali ambiti
Notizie dalle Province
Eventi di particolare rilievo
dell’ultimo periodo
16
Appuntamenti
16
Calendario dei principali
appuntamenti nella Regione
note
L’Associazione interviene coraggiosamente, secondo le indicazioni del Magistero della Chiesa, per
promuovere una cultura sociopolitica ispirata al Vangelo e per
difendere i valori umani e cristiani. Illumina e stimola gli Associati
ad assumere responsabilmente i
propri impegni nella società.
I Salesiani Cooperatori si rendono presenti in associazioni,
movimenti e gruppi apostolici,
agenzie educative, organismi che
si prefiggono in modo speciale il
servizio alla gioventù e alla famiglia, che promuovono la solidarietà con i popoli in via di sviluppo,
la giustizia e della pace.
(PVA - Regolamento, Art.3 §2)
Redazione a cura
del Consigliere Mondiale della Regione
3 Giornate di Formazione 2011
per Responsabili provinciali
Formazione responsabili
3 giorni di confronto al S. Tarcisio
Nella splendida cornice dell’Istituto Salesiano San Tarcisio a Roma si sono tenute
le 3 giornate annuali di formazione per
le figure responsabili dei nostri Consigli
provinciali. Il tema scelto per questa occasione, volutamente provocatorio, era:
“Svegliati, o tu che dormi” (Cooperatori
di Dio nella città dell’uomo).
Cosa volevamo intendere con questo slogan? Affrontare un tema che riteniamo sia
urgente: crescere nella completezza della nostra identità, quella vocazionale apostolica ed in particolare la risposta che
offriamo in ambito sociale e civile, chiedendoci come viviamo la missione salesiana e se non manchi a volte la capacita
di leggere la realtà odierna e le sfide che
abbiamo davanti con il dovuto coraggio.
L’obiettivo delle tre giornate è stato quindi recuperare quella parte della nostra
identità che ci richiama ad una maggiore
attenzione al civile ed al sociale.
Nel curriculum di ciascuno di noi, sono
presenti certamente quegli strumenti
per essere tutti dei bravi animatori, ma
sul fronte dell’impegno sociale e civile
lamentiamo ahimè delle lacune formative, evidenziate anche dalla mancanza di
una identità visibile condivisa. Dovremmo
quindi saper proporre itinerari orientati al
sociale, al politico, alla comunicazione, e
farci riconoscere. Non è che questo tipo
di esperienze manchino del tutto, ma
come Associazione non siamo visibili e
ciò porta a non saper comunicare alla comunità ecclesiale il bene che facciamo.
Attraverso 2 interventi DOC, e mediante
diversi incontri di gruppo e di preghiera,
questo tema e la responsabilità che abbiamo come Salesiani Cooperatori, sono
stati opportunamente approfonditi, tracciando qualche prima linea operativa.
L’aver introdotto una novità rispetto allo
scorso anno e cioè l’ingresso tra le figure
responsabili provinciali anche degli incaricati di Pastorale Familiare, ha permesso
di affrontare la tematica con una visione
ancor più ampia e completa, segno di
un’Associazione che vuole camminare
unita. Grazie a tutti della presenza!
Ivo Borri
Consigliere Mondiale della Regione
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
1
ASC news - 31
Svegliati, tu che dormi...
...e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà
Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriose della
croce. Appena Adamo, il progenitore, lo vide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò a tutti e disse: «Sia
con tutti il mio Signore». E Cristo rispondendo disse ad
Adamo: «E con il tuo spirito». E, presolo per mano, lo
scosse, dicendo: “Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai
morti, e Cristo ti illuminerà”.
ANNUNCIARE IL VANGELO AGLI UOMINI DEL NOSTRO TEMPO
Dobbiamo riconoscere che il nostro tempo è un tempo di
dimenticanza di Dio. E di conseguenza un tempo in cui l’uomo, fatto a sua immagine, non riesce a trovare la strada
della vita piena e abbandonante che gli è stata promessa:
dimenticare Dio è non riconoscere più la nostra identità.
Di qui il silenzio e la solitudine che l’autore di questa riflessione sul sabato santo
riconosce dovuto alla morte di Gesù, noi
diremmo all’assenza di Dio. Sembra un
tempo di disperazione ma è un tempo di
ricostruzione della vita, di Resurrezione.
Esternamente è un tempo di silenzio vuoto, senza risposte rispetto alle domande
più vere. Ci sembra spesso di vivere in
una ricerca angosciante di felicità che
spesso porta solo alla solitudine, come
ricorda Salvatore Quasimodo: “Ognuno
sta solo sul cuore della terra trafitto da un
raggio di sole: ed è subito sera”.
In questo silenzio tutti i cristiani siamo
chiamati a riconoscere la domanda profonda di felicità e di
speranza che sale dal cuore di ogni uomo, soprattutto dal
cuore dei piccoli e dei deboli. Dobbiamo riconoscerci anche
noi tra quei piccoli e tra quei deboli. Perché proprio a noi per
primi, come ad Adamo nella sua attesa di liberazione dall’inizio del tempo, si fa incontro il Signore, il liberatore risorto,
con le armi della croce, dell’amore fino alla fine. E la Buona
Novella viene annunciata a coloro che attendono la liberazione, ad ogni pecorella smarrita, ad ogni uomo che invoca.
Il Signore viene a visitarci!
È questa la novità inaudita di cui siamo portatori: non più
una ricerca angosciosa, non rivelazioni per pochi eletti,
non più una salvezza da conquistare con eroismi e straordinari impegni: è una salvezza da accogliere nella pace
dell’abbraccio di Dio che si fa uomo e viene a prenderci per
mano per condurci alla libertà dei figli, alla gioia di essere
Sua famiglia! Il risveglio cui siamo chiamati è accogliere
quell’abbraccio, stringere quella mano tesa in una amicizia
che diventa vita quotidiana nella Grazia. Perché Gesù ha
2
vinto la morte ed ogni nemico gli è stato sottomesso!
Una parola potente ci viene rivolta: “Uscite! Siate illuminati!
Risorgete! Svegliati tu che dormi”. Non ci viene chiesto un
impegno morale maggiore (che certo è la conseguenza di
questo annuncio), non ci vengono proposti impegni miracolosi (che pure devono connotare la potenza delle opere di
ogni credente): ci viene detto di accogliere il dono di quella
mano tesa, di sperimentare la pace di quell’abbraccio, la
sicurezza del progetto di Dio che è il Suo Regno, a vivere la
comunione che è la Chiesa! Ci viene chiesto il dialogo con
il Signore, dialogo che si fa preghiera, in grado di tagliare
sul vivo delle nostre piccole sicurezze, dei nostri egoismi
superbi, dei nostri compromessi e falsi timori, dei nostri
progetti di piccolo cabotaggio, come di piccole barche che
sanno stare solo vicine alla costa senza mai affrontare il
vasto mare aperto, il “Duc in altum!” cui ci invitava il carissimo Giovanni Paolo Secondo, beato.
Dobbiamo fare dei nostri Centri Locali il luogo
del ritorno degli apostoli entusiasmati dopo la
missione, per raccontarci la gioia e i miracoli dell’Amore all’opera, delle nostre comunità
parrocchiali la casa in cui cominciare a costruire il mondo nuovo che è Il Regno di Dio,
per sentirci dire da Gesù: “Rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nel cielo”
cielo”.
Dobbiamo ricostruire la nostra bellezza rovinata dal peccato, non con una maschera che
nasconda un volto devastato, ma lasciandoci
fare nuovi dal Corpo di Cristo cui fedelmente
comunichiamo.
Dobbiamo trovare il tempo della Grazia
nella riconciliazione che è la gioia del perdono dato e ricevuto. Nella ricerca di tempi di dialogo più
profondo e pacificante.
Dobbiamo ridare slancio alla Famiglia Salesiana,
passione per la salvezza dei giovani, coraggio per essere Don Bosco oggi, non è frutto prima di tutto di progetti
pensati e di tecniche efficaci, ma è prima di tutto la compagnia paziente e sicura del volto di Gesù, dell’esperienza
di Chiesa che ci è data.
Dobbiamo trovare il tempo di stare sul monte per
percepire quel volto e leggere con gli occhi Suoi l’esperienza di Chiesa fragile e carente che viviamo, per scorgere i
segni dell’eternità beata cui siamo chiamati, senza nascondercene i limiti.
Ci doni lo Spirito la gioia di questa pace, perché nella pacatezza del silenzio sappiamo ascoltare l’unica voce che sazia le nostre attese e i nostri desideri dando vento alle vele
della nostra speranza. E solcare l’oceano! “Duc in altum!”.
don Enrico Perettii
Delegato Regionale
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
ASC news - 31
Le motivazioni di un
impegno sociale/civile
Intervento di Emma Ciccarelli - SSCC
Ampio e circostanziato è stato l’intervento di Emma Ciccarelli, Salesiana Cooperatrice, Presidente del Forum
delle Famiglie della Regione Lazio, su “Le motivazioni
di un impegno sociale/civile” durante la mattinata di
sabato 9 luglio in occasione delle 3 Giornate di Formazione 2011 per i Responsabili provinciali dell’ASC Italia
- Medio Oriente - Malta.
Al cammino articolato che
l’Associazione sta compiendo
in Italia nell’ambito dell’apostolato familiare, ha fatto eco,
in maniera quanto mai opportuna, la riflessione condotta
da Emma sulla realtà della situazione della famiglia in Italia
oggi e sulle nostre possibili
aree di impegno.
Emma ha ricordato, accanto
ai principi del Concilio Ecumenico Vaticano II che motivano
ed ispirano l’impegno sociale
dei cristiani, il contesto storico e culturale in cui il carisma salesiano, da Don Bosco
fino ad oggi, ha saputo creare un ambiente in cui possa
essere accolta e maturare un’autentica cultura vocazionale pur nelle difficoltà in cui quotidianamente si imbattono salesiani, genitori, educatori e quanti si impegnano
seriamente per l’educazione delle giovani generazioni.
Ciascuno di noi sa quanto siano urgenti le problematiche
che ci interpellano: dalla fragilità dei matrimoni al vertiginoso dilagare dei divorzi e dei costi sociali ad essi connessi, dalla denatalità ormai cronica nel nostro paese
all’aumento degli aborti ed all’affermarsi di aggregazioni
alternative alla Famiglia. Tali urgenze sono rese ancor
più gravi da una quasi totale mancanza di adeguate politiche da parte dello Stato per la nascita delle nuove
famiglie che, laddove nascono, sono spesso minacciate
dall’aumento della disoccupazione e da una precaria solidità economica.
Emma ha sottolineato come la stessa situazione politica, purtroppo, soffre di un disagio morale che ha nella
desertificazione valoriale, nello scadimento delle proposte politiche, nel clima di reciproca delegittimazione e
nella mancanza di leaders credibili gli aspetti più eviden-
ti e preoccupanti.
Cosa fare allora come cristiani e come salesiani?
Dove attingere le motivazioni per un serio e credibile
impegno sociale e civile?
Emma ci ha presentato innanzitutto la storia della sua
vocazione di figlia, di moglie, di madre e di Salesiana
Cooperatrice nelle semplici, ma grandi, responsabilità
della vita di ogni giorno.
Sono le responsabilità a cui il Card. Angelo Bagnasco
ha sollecitato di recente l’intera Chiesa italiana affinché
sappiamo tutti riprendere coscienza del “debito di futuro” che abbiamo, come adulti, verso le nuove
generazioni. Sono le responsabilità, citando ancora il Presidente della Conferenza Episcopale
Italiana, di saper uscire dall’individualismo per
giungere ad un “noi” comunitario, per “insediare
il plurale che abita in ogni famiglia” rendendolo
disponibile per una solidarietà nuova verso tutti.
Si tratta, in definitiva, di “un’alfabetizzazione etica” da proporre anche alla nostra Associazione
perché i sacrifici a cui siamo chiamati per assicurare l’essenziale a chi rimarrebbe altrimenti
sul lastrico, costituiscano un “lavoro di rimotivazione” più sull’efficacia che sull’efficienza pastorale, più sull’essere che sull’avere. Non senza
emozione, Emma ha ricordato a noi tutti anche
l’autorevole intervento di Benedetto XVI in occasione del Capitolo Generale XXVI dei Salesiani quando,
con forza e chiarezza, il Pontefice ha affermato tra l’altro
che “la predilezione e l’impegno a favore dei giovani, che sono caratteristiche del carisma di Don
Bosco, devono tradursi in un pari impegno per il
coinvolgimento e la formazione delle famiglie”.
Proprio per corrispondere a queste responsabilità ed a
questi impegni come cristiana e come Salesiana Cooperatrice, Emma ha accettato, in spirito di umiltà e di servizio, la Presidenza del Forum delle Famiglie
Regione
della
Lazio,
incoraggiata, sostenuta
e motivata dalla sua
splendida famiglia e da
la
tutta
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
3
ASC news - 31
nostra Associazione.
Il Forum opera a livello nazionale e regionale per riconoscere e sostenere l’identità della famiglia, società naturale fondata sul matrimonio, luogo primario e sostanziale di coesione sociale, luogo della cura, della solidarietà
e dell’accoglienza anche delle fragilità, luogo privilegiato
dove si forma l’uomo. La famiglia intesa non come problema, ma come bene comune per l’intera società, la
famiglia come risorsa per promuovere una dimensione
sociale della genitorialità anche valorizzando tutte le associazioni che in tale direzione si impegnano: questi i
principali compiti ed obbiettivi del Forum.
L’intervento di Emma ha aperto una profonda riflessione
a livello personale ed associativo a cui hanno fatto seguito molti interventi e proposte in assemblea ed in privato durante la mattinata di sabato. Molti altri, ne siamo
certi, ne seguiranno nelle nostre Province ed auspichiamo che possano essere condivisi con tutta la Famiglia
Salesiana per un sempre più adeguato servizio alle famiglie, specialmente quelle in difficoltà.
Ad Emma il “GRAZIE” corale ed affettuoso di tutta l’ASC
con l’augurio di un proficuo lavoro. A tutti noi l’augurio
di “saper aiutare i nostri figli nella ricerca della loro vocazione, avendo, conoscendo, amando, servendo la
nostra vocazione con passione perché l’amore alla vita
genera amore alla vita” (Natalia Ginzburg) e di essere
disponibili con generosità e preparazione seria ad un
crescente impegno socio-politico.
Maurizio e Paola Leonardi
Referenti Pastorale Familiare ICC - Adriatica
4
Lavori di Gruppo
Appunti sui principali aspetti emersi
Il senso della nostra
chiamata …
Formare
i Salesiani Cooperatori
a riflettere
meglio e di più
sul senso e
sulla responsabilità
che
dalla nostra chiamata. In
deriva
sostanza si tratta di capire e far capire a tutti che
dalla formazione si deve per forza di cose passare alla
missione; l’una non esclude l’altra, anzi è auspicabile che
la formazione e la missione siano presenti in parallelo nella
vita di ogni SC.
Per rafforzare l’appartenenza all’ASC, un’altra esperienza
importante da fare è quella di condividere, se possibile con
altri SC esperienze di servizio (la missione) direttamente
organizzate dall’ACS locale e provinciale.
Don Bosco non ci ha voluto per caso, ma nella sua visione
profetica ci ha voluto “come operatori salesiani nella chiesa locale”; per questo ci dobbiamo sentire responsabili e
“abili” educatori nella Chiesa, proprio come Don Bosco a
fianco di ogni giovane e non solo di quelli che frequentano
i nostri ambienti e che fanno parte dell’MGS. SC “ad extra”
per portare a tutti la figura di Don Bosco che non a caso è
stato proclamato dal beato Giovanni Paolo II padre e maestro del gioventù (di tutti i giovani). In quest’ottica i SC si
inseriscono nella Chiesa per partecipare attivamente alla
salvezza della gioventù.
Quale vissuto di spiritualità sostiene la mia vita di
adulto …
I momenti di difficoltà devono essere occasioni di confronto. Ogni famiglia, come tale, sostiene e deve sostenere i
propri parenti; soprattutto nei momenti di difficoltà, la famiglia è ricchezza, la famiglia è formazione (Esercizi Spirituali, momenti forti, come questo di San Tarcisio), la famiglia
è accogliente, la famiglia non fa allontanare nessuno ma
anzi, guardando al Padre misericordioso è pronta a perdonare e a fare festa.
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
ASC news - 31
Quali esigenze inderogabili di formazione …
Insieme l’ASC in modo “visibile e riconoscibile” deve aiutare gli aderenti a diventare adulti nella fede, studiare per
proporsi come guide, studiare per proporsi come modelli
da imitare. L’ASC adotta lo spirito di famiglia (missione in
famiglia – carità associativa – forza del gruppo) per crescere nella fede. Formarsi alla creatività.
Quale percorso riteniamo …
Riteniamo importante curare di più e meglio gli incontri per
i nostri giovani, coinvolgendoli soprattutto, oltre che nella
carità Associativa, nel socio-politico. I Consigli provinciali
in questo hanno la grande responsabilità di affiancare e
perché no, se serve, di sostituire i Centri locali nell’arduo
compito di dare senso associativo alla vocazione dei nostri
giovani.
Occorre dare a tutti una formazione che sia in grado di farci conoscere, di differenziare “nel carisma” il nostro essere
per i giovani da quello che la Chiesa propone con gli altri
carismi; questo per non generare confusione con gli altri
“gruppi della Chiesa”. Troppo spesso infatti sentiamo di SC
che si sono allontanati perché più propensi ad ascoltare
altri carismi.
Occorre studiare iniziative delle quali tutti i Salesiani della
Regione (almeno d’Italia) possano dire: questa è una nostra
iniziativa. Una prima di queste iniziative potrebbe essere
quella di mettere in campo un “ufficio stampa” (un piccolo
gruppo di Cooperatori) che collaborando con la Regione
possano dare
risposte concrete e in
tempo reale
su temi quali:
etica, economia, lavoro.
Buone le iniziative già in atto
per la Pastotrale familiare;
lo stesso si
potrebbe fare
in parallelo in
altri settori.
Non siamo responsabili di strutture …
Già detto in precedenza, ma ripetuto anche oggi, non
siamo responsabili di strutture (per nostra fortuna) ma di
persone; la nostra è la scommessa dell’accoglienza nella
chiarezza del carisma.
La vocazione non può essere come fino ad oggi vissuta
nella maggior parte dei casi come esperienza personale
(monte Tabor), ma vissuta secondo il PVA. La scoperta vocazionale per questo non può prescindere dalla conoscenza puntuale del nostro PVA. Elementi centrali della nostra
vocazione sono e rimangono la cura per i giovani e per la
nostra Famiglia Salesiana.
Cosa possiamo fare …
Lavorare, lavorare e lavorare, molto di più e meglio.
Sarebbe il caso di creare uno spazio per cominciare ad
indicare possibili nuovi scenari strutturali dell’Associazione
alla luce di alcune questioni generali che in linea di massima
riguardano tutte le Province italiane, in vista del Congresso
Mondiale dell’ASC: che fine faranno i Centri che non hanno
da anni nuovi Aspiranti? Come gestire quei Centri che non
fanno vita associativa o, se la fanno, questa
avviene molto di rado?
Quali soluzioni per quei Consigli provinciali che
fanno fatica a rinnovarsi alla naturale scadenza
del mandato? Come rianimare il territorio e quali possibili soluzioni flessibili adottare per gestire l’Associazione nel rispetto del PVA, evitando
ulteriori diaspore?
Alessandro Spalvieri
Coord. Provinciale ICC - Lazio
ALTRI APPUNTI
Chi diventa Cooperatore è perchè è stato chiamato. Il Cooperatore va oltre la chiamata; egli risponde in
maniera attiva, docile alla volontà del Padre.
L’intervento di Emma ci sprona a trovare maggiore diplomazia e coraggio; le iniziative sono tante e giuste, ma
quando si tratta di adottare ulteriori impegni non abbiamo
coraggio!! Queste giornate dovrebbero consentirci una
maggiore concretezza nell’adozione di proposte insieme
all’Associazione. Potremo rivolgerci a persone qualificate
per attingere e proporre a nostra volta qualcosa.
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
5
ASC news - 31
Il senso di appartenenza: nel PVA si parla di dare dei segni
di appatenenza. È debole come tono generale. Che significatività può avere il Centro che si riunisce mediamente una
volta al mese, il più delle volte per organizzare e poco per
pregare (caratteristica peculiare)?
La chiamata apostolica: negli elenchi dei Cooperatori non
sempre è riportata l’indicazione del servizio apostolico che
il singolo svolge. Il minimum dovrebbe essere un impegno
apostolico per il singolo (che cosa fai tu come Cooperatore). Un impegno apostolico del Centro al livello di territorio
(se e che cosa si può fare di concreto). Di tanto in tanto
fare le verifiche di quanto si fa.
Miriamo in alto come sognatori, poi ci ritroviamo con una
realtà diversa. Occorre programmare il nostro cammino:
l’esperienza dei Centri locali dimostra un’attenzione prioritaria se non esclusiva per i ragazzi, tralasciando spesso la
Pastorale familiare. Non è questo che ci chiede il Papa ed
il Rettor Maggiore. Si tratta di una bella sfida, ma occorre
coraggio ed impegno.
Gli altri gruppi sono molto più intraprendenti di noi. Il nuovo
richiede più sacrificio; sembra quasi che l’intraprendenza
di Don Bosco sia in noi carente. Rimaniano seduti a livello
di progettualità.
Delegare. Forse questo è il metodo. Abbiamo grandi strumenti, utilizziamoli, altrimenti rischiamo di scomparire!
Il problema è d’identità: nei Centri, per colpa di mancanze
di risposte, perdiamo tante persone. Si diventa movimento quando si è visibili all’esterno. Ognuno ha dei carismi
che deve mettere a servizio nei propri Centi. Ma occorre
rispondere ad un interrogativo di fondo: qual è l’identità del
Salesiano Cooperatore?
Identità, appartenenza, apostolato sono temi che porteranno a confrontarci con le origini (periodo di preparazione
proposto dal RM) sarà necessario arrivare a delle conclusioni.
Capita talvolta che si faccia fare la Promessa a Cooperatori “tiepidi” che poi non vivono l’appartenenza all’Associazione. Problema di quelli che non frequentano più o che
comunque non vogliono fare vita di Centro.
Riferimento alla strenna del RM: creare un microclima favorevole per far scaturire vocazioni, non preoccupandosi del
numero ma della presenza costante e della testimonianza
della bellezza della propria scelta. Se non acquisiamo una
cultura vocazionale continuiamo a piangere la mancanza
dei giovani.
Conclusioni: dare importanza alla propria vita sacramentale che si traduce in un entusiasmo che rimette in moto
la vita apostolica dei singoli Cooperatori e del Centro; assumere impegni concreti di apostolato, singolarmente e
come Centro, che partono dal contesto in cui si è.
Beatrice Benucci
Coord. Provinciale ICC - Toscana
Forse non siamo pronti a queste iniziative. Partiamo allora
dal locale (v. progetto)! Siamo salesiani nel mondo: ovunque ci troviamo. Questa è la nostra missione con particolare attenzione ai giovani. L’esperienze personali le viviamo
in comunione con il Centro: ad es. una famiglia deve assicurare aiuto ad altra famiglia della stessa comunità che si
trova in difficoltà. Si tratta di applicare l’idea del missionario
che parte. Noi dobbiamo annunciare e testimoniare.
La testimonianza è uno strumento efficace. Se sei tra i giovani essi si rivolgono a te ed hai quindi l’occasione di dare
risposte alle tante domande che portano dentro di sé.
Dal PVA emerge che nell’ambito dell’apostolato, molto dipende dal contesto del Centro. Bisogna saper leggere il
contesto in cui siamo presenti e valorizzare le “competenze” a disposizione tra i Cooperatori ed anche all’esterno
delle strutture salesiane.
6
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
ASC news - 31
ULTERIORI RIFLESSIONI
L’intervento di Emma Ciccarelli, impegnata nelle politiche
familiari, è stato il “leitmotiv” del lavoro di gruppo nei tre
giorni. Alla luce dell’invito di Emma è emerso subito l’esigenza di capire cosa deve fare il Salesiano Cooperatore
per incidere nel tessuto sociale, l’emergenza di essere “visibili”.
Il Cooperatore deve innamorarsi della politica per incidere
nel sociale affinchè qualcosa possa veramente cambiare. Il
vero problema riscontrato fino ad oggi è che ciascuno di noi
porta dentro di sé la contraddizione tra la mitezza del cuore, profondamente evangelica, e la volontà di potenza che
attraversa gli strumenti di chi fa politica. In una fase come
quella attuale, è importante che in questa ricerca di senso pratico, del rimboccarci le maniche, impariamo a rifare
l’elogio della politica, tenendo presente che la prima moralità di persone che vogliono “sporcarsi le mani” in politica,
è nel saper fare politica. “È un delitto lasciare la politica agli
avventurieri, è un sacrilegio relegarla nelle mani di persone
che non studiano le leggi, che non vanno in
fondo ai problemi,
che
snobbano
le fatiche
metodologiche
della
r i c e rc a
e magari
pensano
di salvarsi
con il buon
cuore senza adoperare il buon
cervello”.
L’essere Cooperatore nel mondo, nella Chiesa, a servizio
della famiglia, ha un senso e un futuro se punta sempre più
sulla cultura della reciprocità e del farsi prossimo. Essere
Testimoni sanamente ispirati a motivazioni etiche e religiose può rendere compartecipi della storia degli esclusi.
di affidarsi
nelle mani
di Dio e di
S p e r a re ;
in questo
momento c’è più
che mai
bisogno
di speranza. Il Coop e r a t o re
Testimone
Credibile è
fatto per
sperare,
perché vive. In lui è vitale il senso della speranza, l’aprirsi
alla speranza che è un continuo progettare, accoglienza
del nuovo e disponibilità alla ricerca, alla scoperta, al “non
ancora”.
Riguardo invece l’identità del Cooperatore sono emerse
alcune considerazioni: ognuno di noi ha i suoi pregi e i suoi
difetti ed è chiamato a coltivare amorevolmente i propri
talenti affinché crescano, fruttifichino e possano giovare
a noi stessi ed al prossimo. Ovviamente la carità, il volontariato istituzionalizzato e simili impegni sono lodevoli
ed importantissimi, ma hanno un senso solo se inseriti in
una “VOCAZIONE” che è servizio anche nella dimensione
familiare e che non si limita ad esserlo solo per qualche
ora alla settimana.
Pensare alla nostra “VOCAZIONE LAICA” come dono, come
servizio e come amore è felicità pura, non sguaiata, non
esagerata, ma intima, sublime, ineffabile. Dire che essa
“vale” in quanto dono, servizio ed amore, non vuol dire,
semplicemente, che è dono, servizio ed amore ma anche,
e soprattutto, che acquista, che assume un Valore solo se
e quando viene considerata e vissuta in tale ottica.
Enzo Del Giudice
Coord. Provinciale Campania-Basilicata
La nostra è una vocazione che deve promuovere il tempo
dell‘Impegno”, che vuol dire innanzitutto “darsi in pegno”,
aprirsi all’altro, farsi prossimo. Non è questo un tempo di
silenzio e di indifferenza, ma di ascolto e solidarietà.
La politica, questa nobilissima e difficile arte “non si inventa, si vive: se la politica si riduce solo a tattica, mediazione,
strategia, perde l’anima, col rischio di non lavorare più per
l’uomo, ma contro l’uomo”. Si è discusso a lungo sul temine
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
7
ASC news - 31
ALCUNE SINTESI
Formazione…
1. Senso della nostra chiamata
• Esercizi Spirituali da «masticare» nel quotidiano: queste
forti esperienze non devono essere fini a se stesse; devono essere masticate quotidianamente, applicate nella
vita, nutrimento della fede del singolo e della Famiglia.
Orgoglio e formazione della propria vocazione: il Salesiano Cooperatore e la Salesiana Cooperatrice devono
essere orgogliosi della propria vocazione. Un Salesiano
confidava che ogni mattina, recitando il “Ti adoro” si sente
orgoglioso di poter dire che è “ … fatto cristiano, SALESIANO SACERDOTE…” Così dovrebbe essere per tutti i
Salesiani Cooperatori. Ci deve essere la coscienza DI VIVERE LA VOCAZIONE COME DONO RICEVUTO. Noi abbiamo
accettato solo l’invito che Lui ci ha fatto. Per rispondere
alla chiamata è necessario essere adulti nella fede; spesso
non lo siamo e rischiamo di rimanere nella mediocrità.
Rinnovo quotidiano: è la naturale conseguenza del punto precedente; la vera convinzione porta a rileggere/confrontare quotidianamente il testo della Promessa con la
propria vita. Gli SDB e le FMA ci sono maestri in questo
senso, rinnovando ogni giorno il loro essere SDB e FMA.
È necessario che anche noi sappiamo
porre la giusta attenzione all’incontro
quotidiano con Dio; ritagliare il proprio
tempo per Dio.
Credibilità nel quotidiano: è la trasformazione dei due punti precedenti
nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo essere figli dell’ESSERE e non solo del
FARE!!! Attenzione al vortice del quotidiano; a volte ci illudiamo di essere
“CREDENTI CREDIBILI” ma in realtà viviamo nel torpore. È necessario avere
la forza (GRAZIA) per essere credibili.
Ricordiamoci che la nostra è una VOCAZIONE APOSTOLICA, quindi verso
gli altri!
8
• Conoscenza del PVA: oggi non è ancora conosciuto in
modo approfondito; troppo spesso si cita “a stima”… È
necessario vivere ciò che ci chiede il Rettor Maggiore:
“Eccovi, cari Salesiani Cooperatori, il Progetto di Vita
Apostolica, rinnovato ed approvato “ad experimentum”.
Esso è la vostra carta d’identità nella Chiesa, nella Famiglia Salesiana e nella società. Vi viene offerto come
un “libro di vita”, che vi deve accompagnare sempre.
[…] Vi invito ad accoglierlo con la riconoscenza e la
speranza di chi riceve un tesoro prezioso. […]. Ciò
comporta di conoscerne i contenuti e di interiorizzarne
i valori. […] Quello che ora importa è la conoscenza
e l’interiorizzazione di questo “libro di vita”. Esso deve
diventare oggetto di studio, di assimilazione, di preghiera, di vita”.
• Conoscenza del Magistero della Chiesa: siamo quotidianamente immersi in una società che ci interroga…
I nostri giovani (e adulti) parlano tranquillamente ad
esempio di convivenza, separazione, divorzio, aborto,
fecondazione assistita… L’elenco potrebbe continuare
a lungo. Siamo certi di conoscere cosa dice la Chiesa a riguardo di questi temi? Sappiamo dare risposte
certe? Per questo è necessario informarsi/formarsi con
il pensiero della Chiesa. È necessario essere preparati
come Cristiani! Una proposta è quella di utilizzare anche
ASCnews per proporre formazione (ad es. l’estratto di
tutte le encicliche sociali sono state pubblicate dal BS;
perché non riproporle?)
Accompagnamento non è relatiAccompagnamento:
vo solo agli aspiranti (che dovrebbe
essere scontato, soprattutto per i
Consigli locali a cui appartengono gli
aspiranti) ma anche per le persone
che andranno a ricoprire incarichi di
responsabilità nell’Associazione a tutti
i livelli (es. far partecipare come uditori alle riunioni di Consiglio provinciale
le persone che si rendono disponibili
a candidarsi).
2. Necessità e risposte
Crescere nell’essere Famiglia salesiana
lesiana: è necessario che nella Famiglia Salesiana venga recuperato il vero
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
ASC news - 31
senso
di corresponsabilità
e di fiducia reciproca; è
un ritorno
alle origini (Don
Bosco ha
come caratteristica
peculiare la
condivisione
di tutto ciò
che riguarda
l’educazione con i suoi
collaboratori
laici... Tratto che lo distingue dalla santità sociale dell’800)
per camminare bene nel futuro. È necessario che i laici (in
primis i Salesiani Cooperatori) siano capaci di rendersi credibili agli occhi dei consacrati/religiosi e, che questi ultimi
abbiano la lungimiranza di accorgersi che possono avere
dei laici che condividono corresponsabilmente la stessa
missione di Don Bosco.
tratta di sapere quanti siamo; il discernimento deve essere
effettuato soprattutto in un’ottica qualitativa. Quanti sono
i Salesiani Cooperatori “attivi” su cui si può contare per
animare/sostenere l’Associazione? Quanto siamo credibili
nella Famiglia Salesiana?
Divulgare la conoscenza di quanto già esiste: è auspicabile che tutto ciò che si sta facendo, delle posizioni
prese, ecc., sia a conoscenza di tutti i Salesiani Cooperatori. Per far ciò, ognuno (ci riferiamo alle cariche elette a
tutti i livelli) deve vivere responsabilmente il proprio ruolo...
Ad esempio, in passato l’Associazione ha espresso il proprio pensiero su alcuni temi; la maggior parte dei Salesiani
Cooperatori non l’ha saputo…
Affiancamento dei nuovi responsabili: proprio in relazione a quanto sopra scritto, in alcune Province si è realizzato un periodo di affiancamento delle persone che si
rendono disponibili ad assumere delle responsabilità con
quelle attualmente in carica, in modo che il passaggio tra
“vecchio” e “nuovo” non sia un trauma ma una continuità.
3. Organizzazione al servizio
Coinvolgimento di Cooperatori nella gestione corresponsabile di opere: diventa la concretizzazione di
quanto scritto precedentemente. Anche facendo le cose
insieme si cresce! Bisogna fare attenzione però al personalismo… Sarebbe meglio che le opere fossero gestite
(quindi con l’assunzione di responsabilità) dall’Associazione
(vedi Centro locale, Provincia, ecc.) e non da singoli Cooperatori che mettono la buona volontà.
4. Responsabilità
Vestire il ruolo in spirito di servizio e umiltà: in gruppo
è emerso questo problema; fortunatamente non è diffuso.
È comunque necessario tenere sempre presente che nella
nostra Associazione i ruoli di responsabilità sono SOPRATTUTTO DI SERVIZIO!
Formazione: non si può prescindere da questo aspetto.
Formazione a tutti i livelli. Importante creare il futuro dell’Associazione formando i futuri responsabili; non ci si improvvisa alla conduzione di un’Associazione (a tutti i livelli)
e spesso, imparare sul campo genera problemi.
Mauro Comin
Coord. Provinciale Piemonte - Valle d’Aosta
Identità forte: oggi, soprattutto i giovani, non sono alla
ricerca di “associarsi” a qualche cosa; anzi, il riconoscersi
legati a qualche cosa pone dei vincoli che fanno quasi “paura”. Si è invece alla ricerca di identità forti che siano punti
di riferimento. La figura (o meglio l’identità) del Salesiano
Cooperatore è oggi talmente varia e frammentata (da chi
è Cooperatore perché si trova soltanto a recitare il Rosario
il 24 del mese a chi è superimpegnato in Associazione,
nel sociale, nel volontariato…) che è difficile presentare
una vera “identità del Salesiano Cooperatore”. Sarebbe auspicabile tornare a rileggere il libretto “Carta d’identità del
Cooperatore Salesiano” scritto da don Aubry ed aggiornarlo… Poi viverlo!
Discernimento obiettivo: per quanto importante, non si
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
9
ASC news - 31
Riflessioni raccolte
Testimonianze di alcuni partecipanti
Non c’è mancato niente in questi tre preziosi giorni al S. Tarcisio. L’eco
di una parola forte da amplificare nel cuore e nei Centri: “svegliati!” Suggestioni forti di piste possibili per una presenza dell’Associazione sempre
più significativa. Un confronto franco, fraterno di sapore concreto. Toccanti momenti dello spirito nel grembo della notte, nelle gallerie catacombali, nelle sobrie e sentite celebrazioni. La salesiana nota giocherellona e
fantasiosa sotto le stelle. In un ambiente signorilmente accogliente. Una
conduzione pacata e precisa … Credo sia piaciuto molto a Don Bosco e
non mancheranno i frutti.
don Nazzareno Centioni
Delegato ICC - Adriatica
A mio parere le giornate hanno avuto un buon risultato. Notavo nei volti
dei partecipanti molto interesse e vitalità. I relatori sono stati molto stimolanti ed hanno suscitato molta attenzione; vedremo i frutti nel nostro
apostolato. Auguro a tutti un buon e meritato riposo estivo.
Ersilia Raimondo
Responsabile Regionale della Segreteria
Mi è sembrata opportuna la “lectio” di don Enrico: ne ho tratto riflessioni
e scuotimento. Anche l’intervento di Emma è stato interessante.
Sono rimasta un po’ perplessa per il largo spazio dato ai lavori di gruppo. Avrei trovato interessante e proficuo una presentazione dei risultati
dei questionari-formazione e una guida alla riflessione fatta in assemblea
ed eventualmente in gruppo per elaborare strategie.
Mi pare che lasciare tempi abbastanza lunghi in gruppo porti a disperdersi; forse avere consegne più mirate può aiutare nel lavoro.
Solo suggestioni!
suor Laura Gorlato
Delegata Piemonte - Valle d’Aosta
La prima impressione complessiva mi sembra buona sia per la partecipazione, il clima (a parte la temperatura...), il luogo, il rinnovamento graduale.
Alcune impressioni su cui riflettere:
- se si fanno i lavori di gruppo “misti” sarebbe opportuno che chi guida
conosca le schede da presentare, per mantenere il lavoro nei binari;
- anche la composizione merita attenzione. Dall’esperienza del mio
gruppo mi è sembrato che, quando ci sono molti “senatori”, si rimanga
più schiacciati sulla denuncia dell’esistente e si tende a mettersi meno in
discussione per essere propositivi:
- la testimonianza di Emma, pur valida, forse ha riguardato più i problemi
della famiglia piuttosto che spingere alla riflessione sull’impegno civile/sociale (in assemblea forse andava precisato prima).
Roberto Lattanzi
Responsabile Regionale della Formazione
Penso che con queste giornate si riscopre sempre piu’ il valore “associativo” che molte volte diamo per disperso, e si rafforza il nostro impegno,
assunto durante le nostre Promesse di Salesiani Cooperatori.
Grazie per aver condiviso questi momenti e soprattutto il mio grazie va alla
SER perchè ci mette anima e corpo affinchè tutto riesca sempre al meglio.
Italo Canaletti
Coord. Provinciale ICC - Adriatica
10
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
ASC news - 31
Essere Salesiani Cooperatori Credibili è una Virtù che si misura sulla distanza, che si apprezza volgendo indietro lo sguardo, ripercorrendo ed
osservando a ritroso ciò che è rimasto ai lati di quella sconosciuta strada
che chiamiamo vita comune, al servizio del prossimo.
Tutto può cambiare, i nostri atteggiamenti le nostre errate convinzioni. Se
siamo cristiani credibili non saremo mai sculture di pietra ma cieli mutevoli.
Un po’ come una pianta che cresce e si trasforma, diventa grande e tende al
compimento della sua missione, pur rimanendo in quel terreno che la nutre
e la rende salda.
Coerenza nella scelta vuol dire conoscere la meta ma non la strada necessaria per arrivarci. Significa seguire quell’onda di luce che guida, nascendo
dalla sorgente di quello che siamo e di quel che saremo. Ci sono acrobati
che volano spericolati da un attrezzo all’altro, lasciando confuso e stupito
chi sotto rimane a guardarli. Ma è un esercizio che non si può continuare ad
oltranza, perchè la presa viene meno col tempo ed arriva il momento in cui
non ci si trova all’aggancio e si precipita inesorabilmente nel vuoto.
Coscienza è costruire un qualcosa che rimane nel tuo tempo, per te e
per chi con te interagisce, credendo in quello che fai ed in quello che dai.
È portare con umiltà e rigore il tuo essere così come è, senza cercare di
compiacere, senza allearsi con il trucco di un mago per vincere una battaglia. È vivere accompagnati da un sorriso sincero e con gli occhi aperti e
rivolti al futuro, qualunque esso sia, mentre le mani stringono forte il presente
con tutti i suoi carichi di gioie e dolori incomprensioni e talune volte anche
sconfitte.
Chi perde la via, o non l’ha mai cercata, sperimenta l’incoerenza di quell’annaspare nel mare delle improbabili opportunità e delle molteplici identiche
scelte, confondendosi in una bolla di pensieri sottili che scoppia nell’istante in
cui un raggio di luce intenso l’attraversa.
Cooperatori coerenti, dove c’è fiducia, dove c’è forza, dove c’è saggezza,
dove ritrovi e raccogli nei giovani che hai incontrato schegge di felicità.
È sapere di non essere mai soli se qualcuno decide di volgere altrove lo
sguardo, abbagliato dall’improvviso riflesso di uno specchio, mentre tu rimani fiducioso a guardare lontano, per rivedere un alba che nasce e non
piangere pensando ad un tramonto che muore.
Non è la coerenza una tensione costante, in cui il “Cooperatore Credibile” controlla le mosse e vaglia i pensieri, per non cadere in contraddizione
d’innanzi al giudizio degli altri . Non è gestione e controllo di variabili di cui
non sei padrone e quindi libere di mostrarsi come veramente sono. Se così
fosse, le tue azioni spezzerebbero quella fiducia in te stesso, prima ancora
di perderla in quella degli altri. Ed a quel punto non potresti che volare nel
cielo come fa un palloncino gonfio di aria, che lasciato libero alla sua apertura schizza impazzito senza direzione apparente, prima di cadere a terra
svuotato di tutto. L’invito è quello di Essere Sempre e comunque Cristiani e
Cooperatori Credibili, testimoni veri della nostra Vocazione Salesiana..
Enzo Del Giudice
Salesiano Cooperatore ...convinto
Soltanto ora riesco a rispondere, perchè sono dovuta stare in letto. Ero
arrivata a casa con una gamba sistemata molto male e ieri mi hanno inciso
per pulire. Ora va meglio, gli antibiotici stanno facendo effetto.
Le giornate romane sono state bellissime, un’esperienza da non dimenticare, perchè ho finalmente conosciouto il valore dell’ASC e... di chi è
impegnato nell’accompagnare i Cooperatori. Don Enrico, sei stato molto
caro, sereno, accogliente, disponibile e... appassionato dell’Associazione. Saluto Ivo, Italo, Alessandro (che mi ha accompagnato all’ospedale),
Elisabetta e... TUTTI !!!
Un fraterno e salesiano abbraccio.
suor Eliana Bignasco
Delegata ICC - Liguria
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
11
ASC news - 31
Sono tornato contento delle giornate e per l’esperienza in generale e per
tanti dialoghi che ho avuto modo di avere.
Mi è sembrato molto motivato il gruppo dei partecipanti e il desiderio di
essere un’Associazione che condivide un’identità.
Per quanto ho visto nei gruppi si è lavorato molto e bene. Ho notato un
clima positivo e di condivisione. Credo che sia la strada giusta per far
crescere l’Associazione nell’identità e nell’appartenenza.
Volutamente ho cercato di chiedere una riflessione sulla vita di fede perché credo sia un aspetto che diamo per scontato quando spesso non lo
è. Dovremo fare in modo che la Promessa diventi sempre più una scelta di
fede, non più solo una partecipazione al “lavoro” salesiano. Spetterà questo soprattutto ai Consigli, accompagnare gli aspiranti per condividere la
“missione“ salesiana che è avere la stessa passione di Dio per la salvezza
di tutti, in particolare dei giovani più poveri, vivere la vita cristiana nella
Chiesa con il cuore di Don Bosco.
Bene la veglia con le sue proposte esigenti, bene la preghiera: sobria ma
efficace.
Mi è molto piaciuto l’intervento di Emma, proprio perché ha risposto a
quanto le avevamo chiesto, cioè raccontare di come la sua vita di Salesiana Cooperatrice si è tradotta nel concreto di scelte di carità, per il bene
comune nel sostegno alle famiglie.
Per quanto riguarda l’aspetto logistico a San Tarcisio mi sembra sia andato
tutto per il meglio, oltre le aspettative per la grande disponibilità di don
Ercole, del signor Stefano, di don Maurizio e del cuoco Martino.
Molto bello anche il giro alle catacombe: ottima riflessione legata ai nostri
temi di formazione sulla testimonianza.
don Enrico Peretti
Delegato Regionale
Carissimi anch’io sento il bisogno di condividere con tutti voi qualche riflessione su quello che si è vissuto insieme.
Prima di tutto volevo ringraziare Ivo, don Enrico, tutti i componenti della segreteria e quanti hanno collaborato alla riuscita dell’incontro. Conosco bene
il lavoro e lo stress che c’è dietro un’incontro di queste dimensioni.
Devo dire che l’incontro a noi siciliani è servito, sia personalmente, che come
verifica del percorso intrapreso a livello di ASC provinciale. Anche quello
che è venuto fuori dai tre momenti di riflessione e la sintesi del questionario
datoci da Ivo, mi porta a concludere che i problemi sono comuni e forse
ragionando insieme riusciremo ad essere più incisivi nel servizio che l’ASC
ci richiede.
Anche la riflessione di Emma, a mio modesto avviso, ha colto nel segno e
la reputo non sbilanciata verso le famiglie, ma un esempio perché il nostro
impegno nel campo del socioale/politico cresca sempre di più, così come
ci sollecita il Rettor Maggiore già dal 2006.
Se lo stesso don Chavez come input ci dà quello di impegnarci nel sociale
per la vita, l’educazione dei giovani, per la famiglia e in politica, ci sarà pure
una ragione. Il Rettor Maggiore per noi non è un sacerdote qualsiasi, ma
trattasi del successore di Don Bosco.
Sono convinto che lo Spirito Santo e Maria ci indicheranno le modalità e
le strade per offrire all’ASC e alla Chiesa tutta un servizio sempre migliore,
in modo da mettere in pratica gli obiettivi a cui il RM (ormai da tanti anni)
ci invita.
Enzo Lipari
Coord. Provinciale Sicilia
Volevo ringraziarvi per le giornate che abbiamo vissuto a Roma.
Così come ho detto nell’ultimo raduno, porto a casa l’invito a creare unità tra
i salesiani Cooperatori e la Famiglia Salesiana.
Grazie di tutto, col desiderio di percorrere insieme un cammino di conoscenza e di crescita nella condivisione del carsisma salesiano.
suor Elena Cavaliere
Delegata - Lombardia
12
Carissimi, è stato un grande piacere per me partecipare alle giornate di
formazione. Da neo-coordinatrice della Puglia mi sono sentita accolta e
da subito ho respirato aria di Famiglia così come dovrebbe essere in un’Associazione come la nostra. Conoscervi e scoprire quello che fate nei vostri
Centri, rendermi conto che i problemi sono gli stessi al nord come al sud, mi
ha dato entusiasmo e grinta per affrontare l’impegno di animare e governare, insieme al Consiglio Provinciale della Puglia, la nostra realtà.
Desidero ringraziare Anna Mangia che, come una cicogna, da tempo e a
mia insaputa!!! stava organizzando il mio arrivo tra voi. Ha lavorato tanto con
grande passione e senza risparmiarsi per far crescere l’Associazione nella
nostra Provincia. Penso che meriti un GRANDE GRAZIE. Ora tocca a me
rimboccarmi le maniche. Lo faccio volentieri certa che non mi mancherà il
vostro sostegno e il vostro aiuto. A presto.
Maria Di Noia
Coord. Provinciale IME - Puglia
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
ASC news - 31
La gioia di servire
Il saluto dei Coordinatori uscenti
Mi piace introdurre questa mia breve riflessione citando il nostro PVA – Regolamento, art. 17 § 2: “I Salesiani Cooperatori accolgono con disponibilità il tempo
di servizio di responsabilità che viene
loro richiesto…”.
Ed è proprio quello che ho cercato di fare
nel momento in cui sono stata “chiamata”
a servire e guidare, insieme al Consiglio
provinciale, l’Associazione dei Salesiani Cooperatori in Puglia.
Dico “chiamata” perché per un Salesiano Cooperatore la vocazione è un dono che acquista senso e valore solo se si traduce
in impegno, apostolato, servizio.
Nel Vangelo si parla spesso di servizio: un servizio che scaturisce dalla carità ed è l’espressione più grande del comandamento
nuovo. “Amatevi l’un l’altro come io vi ho amati”. Servizio come
dono di sé, prestato con amore, gratuità ed umiltà, svolto nello
spirito delle beatitudini, per la salvezza e la felicità dei giovani.
Sento ancora di dire di aver servito l’Associazione con lo spirito di
chi si sente “servo inutile”, ossia di quel servo che sa di non aver
fatto nulla di più di quello che “doveva” fare per essere coerente
con gli impegni richiesti dalla sua vocazione, dalla sua fedeltà a
Don Bosco, dal suo disinteressato amore per l’Associazione.
Servire è bello!! Si pensa di dare, ma poi ci si accorge che quello
che si riceve è molto di più; si rinuncia a tante “cose”, ma ci
si arricchisce di umanità, di salesianità, di spirito di famiglia; ci
si sente autosufficienti, ma poi ci si accorge di aver bisogno
dell’aiuto, della collaborazione, della solidarietà di tutti gli altri:
sembra un paradosso ma è proprio così!!
A conclusione del mio mandato come Coordinatrice provinciale
della Puglia sento il bisogno di ringraziare il Signore per avermi
dato la salute, la forza e il coraggio di svolgere questo “tempo”
di servizio con passione, impegno e amore, per avermi sostenuto sempre, soprattutto nei momenti difficili, trasformando il mio
scoraggiamento in ottimismo e fiduciosa speranza.
Un Grazie al mio Consiglio provinciale, a tutti i Salesiani Cooperatori e Salesiane Cooperatrici, a quelli che ho avuto la gioia di
conoscere e a quelli che non ho avuto la fortuna di incontrare.
Nella dimensione associativa saranno tutti presenti nei miei sentimenti di gratitudine e nella mia fraterna preghiera.
Anna Mangia
Coord. Provinciale uscente IME - Puglia
Nel passare del tempo, i sei anni spesi
al servizio dell’Associazione mi sembrano un soffio. Ma nel guardarmi indietro,
mi accorgo di quanti cambiamenti hanno
interessato la mia vita, sia dal punto di
vista umano e spirituale, di quanto è aumentata la mia conoscenza del Carisma
Salesiano e la consapevolezza di essere,
la Famiglia Salesiana, una grande famiglia.
Nel cuore, un dolce senso di pace e di gioia nel sentirmi il servo
inutile che torna nei ranghi del suo Centro locale, per vivere il
quotidiano. E …tutto questo grazie a molti di voi Cooperatori,
Delegati, Delegate, che avete intrecciato, in questo periodo, la
vostra vita con la mia, e mi avete aiutato a cambiarla, a trasformarla per quel che ho potuto, per conformarla sempre più a
quella del Signore vivendo Don Bosco.
Nel ringraziarvi uno a uno, invoco Maria Ausiliatrice a sostenere
ciascuno di voi e ad accompagnarci nel nostro meraviglioso apostolato di Salesiani Cooperatori.
Ivano Sbrana
Coord. Provinciale uscente Lombardia
Carissimi, solo un breve pensiero nel
congedarmi dall’incarico di Coordinatore
provinciale al termine del mio mandato.
È stato un periodo impegnativo, ma durante il quale ho potuto anche sperimentare quanto sia bello lavorare in comunione con i Cooperatori e i Coordinatori
Locali dell’Emilia Romagna – San Marino
unitamente con i Coordinatori delle altre
Province, durante le periodiche Consulte Regionali. Davvero siamo chiamati a fare lavoro di squadra nella Famiglia Salesiana e
nella Chiesa locale ma sempre, come mi piace ricordare, con i
piedi per terra ed il cuore in Cielo. Ecco allora, che vorrei usare
questo piccolo spazio per invitare i giovani Cooperatori a non
avere nessun timore ad offrire la propria disponibilità di tempo
per servizi e attività nell’Associazione, come pure vorrei dare un
virtuale abbraccio a tutti i componenti della Consulta Regionale
incoraggiandoli a continuare il cammino intrapreso nei rispettivi
incarichi, con gioia e fiducia in Chi tutto può.
Maria Ausiliatrice, nostra insostituibile mediatrice verso il Padre
e Madre Celeste di tutti noi, ci aiuti e ci protegga nel nostro servizio. Un saluto fraterno.
Riccardo Biagi
Coord. Provinciale uscente Emilia Romagna - San Marino
Dopo tutti i ringraziamenti per i bellissimi e
costruttivi giorni di formazione (avrei voluto
non parteciparvi per il semplice motivo che mi
emoziono) devo dire grazie a tutti: Coordinatori, la SER, Don Enrico.
Grazie per questi 3 anni; mi avete fatta sentire
parte integrante di un progetto, mi avete accolta con tanto calore. Vi ringrazio perchè mi
avete fatta crescere, fatto scoprire una Famiglia favolosa che è quella dei Salesiani Coooperatori. Mi sono sentita veramente in Famiglia.
Un grazie ancora di cuore e auguro a tutti un buon lavoro (forse con più
cuore e meno regole). Che Maria Ausilitrice e Don Bosco ci accompagnino sempre e ci siano accanto.
Consuelo Milli
Coord. Provinciale (prossima uscente) IME - Calabria
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
13
ASC news - 31
Laboratori di settore
svolgere tale servizio con un efficiente funzionamento
per favorire lo sviluppo del senso di appartenenza all’Associazione.
SEGRETERIA
Per il momento la Regione offre una concreta attività di
supporto in tale ambito ed è disponibile ad ogni necessità che si potrà proporre in futuro.
Ersilia Raimondo
Sintesi dei 3 principali ambiti
•
•
•
•
Il laboratorio è iniziato
con un beve giro di presentazione e conoscenza dei presenti, soprattutto per i nuovi eletti nei
vari Consigli provinciali.
Siamo passati quindi ad
esaminare la sintesi del
risultati del questionario dei Responsabili di
segreteria compilato lo
scorso mese di maggio.
È emerso quanto segue:
tutte le Province, eccetto una, svolgono la gestione
del servizio di Segreteria con mezzi informatici;
i verbali vengono redatti regolarmente, nella maggioranza dei casi, secondo il fac- simile disponibile sul
sito;
un terzo delle Province possiede una banca dati regolarmente aggiornata, relativa alla consistenza numerica e ai dati dei membri dell’Associazione, sia a
livello provinciale che locale; mentre i rimanenti due
terzi devono cercare di migliorare la situazione utilizzando possibili strategie, l’applicazione pratica delle
linee guida operative, favorendo soprattutto il dialogo
e la comunicazione con i vari mezzi a disposizione e
lo scambio di informazioni tra i Segretari dei Centri
locali al fine di essere adeguatamente e regolarmente
aggiornati;
in linea generale, la modulistica a disposizione sul sito
è molto utile ed abbastanza usata. Viene richiesto di
inserire nel sito il fac-simile del registro di protocollo.
Ovviamente sono emerse alcune difficoltà: come sopra esposto, è indispensabile impostare una mentalità
operativa, sviluppare la comunicazione, lo scambio di
informazioni e di idee affinché ci sia la condivisione del
lavoro tra i segretari ai diversi livelli.
È stato condiviso ed accolto come un utile ausilio, il
documento delle linee guida operative al fine di una corretta applicazione ed una gestione uniforme del servizio
di Segreteria.
Emergono proposte di ripetere analoghe giornate,
come le attuali, con i Consigli locali, al fine di instaurare
una collaborazione capillare reciproca e concreta, una
occasione di confronto con altri Cooperatori addetti a
14
FORMAZIONE
La traccia per la condivisione e le proposte sono state
le slides, contenenti la sintesi ragionata del questionario
formazione e della valutazione della Proposta Formativa. Queste le esigenze e proposte principali che hanno
trovato una condivisione abbastanza ampia:
1 Per i consigli provinciali: fare opera di “mediazione”
della proposta formativa (e in generale del materiale
formativo) verso i centri locali più in difficoltà e meno
autonomi:
1.1 verificare e presentare la PF nei
consigli per far capire il cammino comune nella Chiesa
e nella FS;
1.2 non passare direttamente il materiale ma, nel
limite del possibile
e con gradualità,
elaborarlo in base
alle esigenze (es. preparazione di schede per gli
incontri etc.);
1.3 cercare di coinvolgere in questo lavoro i responsabili dei Centri locali, in modo che guadagnino
gradualmente autonomia;
1.4 raccomandare e fare in modo che sia presente
una parte di formazione “salesiana”.
2 Formatori e incontri: spingere a superare la paura di
non essere in grado o la tentazione di perfezionismo
nella preparazione di percorsi e incontri.
3 Consulta Regionale: lavorare almeno su un documento di “linee guida” per gli aspiranti che, oltre alle
opportune prassi, definisca alcuni “saperi minimi” irrinunciabili per un aspirante nel nostro contesto. Richiesti n particolare:
3.1 Dottrina Sociale della Chiesa;
3.2 “alfabetizzazione” salesiana (storia, spiritualità,
metodo preventivo...).
4 Rapporti con i Delegati/e “chiusi” al cammino associativo:
4.1 Consigli provinciali: proporre di sfruttare le Consul-
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
ASC news - 31
te ispettoriali di FS per aprire il dialogo su questi
temi (non solo per organizzare) magari partendo
dalla lettura di documenti relativi;
4.2 chiedere alla SER aiuto per sollecitare le situazioni di difficoltà rispetto alla responsabilità del Delegato nei confronti dell’animazione della FS.
5 Pensare alla distribuzione ed eventuale aggiornamento del libro “Cooperatori di Dio” agli aspiranti che fanno la Promessa.
Considerazioni:
• qualcuno ha sottolineato che, soprattutto nei CL legati a opere SDB e FMA, gli incontri “generici” insieme
ad altri gruppi della FS sarebbe meglio non fossero
l’intero cammino, per non perdere la specificità della
vocazione di ciascun gruppo. Va benissimo invece per
altri momenti come celebrazioni, conferenze etc.
• Il materiale che ho preparato quest’anno era abbondante rispetto al tempo a disposizione e alla composizione del gruppo.
Roberto Lattanzi
AMMINISTRAZIONE
“Se in certi casi i Consiglieri provinciali non pagassero
di tasca loro le spese di alcune loro attività di servizio
all’Associazione, il bilancio sarebbe in rosso…”
“Non possiamo essere presenti nel territorio, finanziare
nuove attività,... la grossa fetta dei contributi debbo versarla per rimborsi al Consiglio. Moltissimi Cooperatori e
Coordinatori/trici hanno espresso rimostranze verso i bilanci di questi ultimi anni in cui si è data poca attenzione
alle necessità del territorio.”
“Siamo tutti impegnati, come Consiglio, nel trasmettere
il concetto di responsabilità economica del singolo Salesiano Cooperatore verso l’Associazione, soprattutto
con gli aspiranti.”
“Che fatica, il non poter contare su un contributo di solidarietà anche minimo da parte di alcuni Centri locali!”
“Il problema principale è far passare l’idea che anche il
sostentamento del Provinciale e del Nazionale è altrettanto importante quanto il finanziamento delle attività
missionarie e non sostenute dai singoli Centri.”
Sono alcuni estratti delle discussioni dei mesi precedenti e di molte situazioni che si respirano nei nostri Centri.
Una breve sintesi delle difficoltà di chi è chiamato ad
animare la solidarietà economica.
Ma non per questo queste “voci” che avevamo davanti
durante il “Amministratori-LAB” ci hanno demoralizzato
o hanno rappresentato delle scuse per non tentare di
individuare dei percorsi di innovazione e di crescita. A
partire dalla condivisione delle difficoltà. Già, se questi
sono i problemi più comuni, perchè non condividerli e
cercare di risolverli? Mettendoci insieme, ragionando,
cercando il “come fare”. Così il gruppo degli Amministratori si è diviso in due sottogruppi che si sono confrontati su una situazione concreta: il caso di un Centro
che da un paio d’anni non contribuisce alla solidarietà
economica della Provincia. Cosa può fare il Responsabile dell’Amministrazione? I partecipanti erano invitati ad
individuare 3 azioni concrete.
Entrambi i sottogruppi hanno concordato con alcune
possibili azioni :
1. importanza di garantire la presenza, il dialogo, l’intervento. L’Amministratore dovrebbe coinvolgere il
Coordinatore provinciale ed insieme visitare il Centro
e cercare di capire il vero problema alla base;
2. intervenire con azioni informative-formative (dalla lettera con riferimento agli articoli del PVA, all’organizzazione di un incontro formativo; dalla visita al Consiglio
locale, all’organizzazione di un evento provinciale in
quel Centro);
3. cercare di presentare con la massima trasparenza
possibile le esigenze di sostentamento della Provincia e, se si conosce il Centro in questione, cercare di
fare delle proposte mirate (es. rivedere il contributo
di solidarietà; meccanismi di dilazione e sostegno se
possibile ad iniziative locali; ecc.).
Nella seconda parte il laboratorio è stato più “tecnico”
e i responsabili dell’amministrazione si sono confrontati
su una traccia predisposta con l’obiettivo di identificare
e definire dei minimi strumenti di animazione. Le
premesse sono comunque state:
1.
importanza di
coinvolgere il responsabile della formazione e
introdurre nella formazione degli aspiranti un
momento di conoscenza
e approfondimento della
dimensione associativa
dell’animazione;
2. è essenziale distinguere l’impegno individuale nella
solidarietà economica, da eventuali iniziative di Centro o collettive. La lotteria, la vendita di torte e altre
iniziative possono essere funzionali a sostenere specifiche esigenze, ma ogni Salesiano Cooperatore deve
maturare un’appartenenza che lo porti a sostenere
l’Associazione indipendentemente da possibili altre
entrate. Questo crea mentalità, questo crea maturità,
che sono alla base dell’autonomia dell’Associazione;
Via Marsala, 42 - 00185 Roma – e-mail: [email protected]
15
ASC news - 31
3. gli strumenti di animazione devono essere semplici,
immediati, fruibili da chiunque sia chiamato a svolgere il ruolo di Amministratore. Tutte le province hanno
espresso l’esigenza di avere strumenti comuni a riguardo;
4. bisogna uscire dall’idea che il responsabile dell’Amministrazione è un “tecnico” e va ricercato tra chi lavora
in banca o chi fa il contabile... Siamo chiamati ad animare la solidarietà economica, non a gestire denari! E
il responsabile dell’amministrazione è un animatore.
Il prossimo step sarà predisporre un manuale per l’amministrazione, strumento di animazione che resti a disposizione di chi verrà dopo nell’animazione. Sarà il frutto dei
due laboratori tenuti l’anno scorso a Genzano, sulla parte motivazionale, e quest’anno a Roma nel quale si è più
affrontata la parte operativa. Concretamente, saranno
una serie i fogli di calcolo predisposti (tipo Excel) in cui
i centri (provinciali, ma a cascata anche locali) possano
caricare e gestire i dati in modo omogeneo.
Per animare d’altronde servono pochi e semplici strumenti, ma molta buona volontà. Occasioni come quella
delle Giornate di Formazione forniscono un’iniezione di
volontà ed innovazione che ci farà crescere come Associazione. Anche nella solidarietà economica.
Buon lavoro!
Luca Pascotto
e
Notizi
e
c
n
i
v
o
r
dalle Polare rilievo
ic
di part
Eventi
do
e
o p rio
im
lt
’u
ll
e
d
Provincia
IME - CampaniaBasilicata
Caserta - Incontro Giovani Cooperatori
Grazie cari giovani della bella accoglienza che avete riservato al mio arrivo. Voi siete il futuro della società e
della Chiesa! Il relativismo diffuso, secondo il quale tutto
si equivale e non esiste alcuna verità, né alcun punto
di riferimento assoluto, non genera la vera libertà, ma
instabilità, smarrimento, conformismo alle mode del
momento. Voi giovani avete il diritto di ricevere dalla
generazione che vi precede punti fermi per fare le vostre scelte e costruire la vostra vita, come una giovane
pianta ha bisogno di un solido sostegno finché crescono
le radici, per diventare, poi, un albero robusto, capace
di portare frutto. Siate belli, forti, onesti e fate valere
con giustizia le vostre idee. Incentrate la vostra vita su
16
Gesù Eucarestia, affidatevi a Maria Ausiliatrice e sarete
vincenti... Fate (infine) il possibile per essere Santi... Salesiani Cooperatori.
Enzo Del Giudice
Provincia ICC - Lazio
Roma (Sacro Cuore) - 22 nuove Promesse
“Vi auguro di aprire il vostro cuore a Cristo, al suo Amore e
tramite Lui ai giovani”. Così si è chiusa l’omelia del Delegato mondiale dei Salesiani Cooperatori, don Stjepan Bolkovac, entusiasta per aver accolto i 22 novelli Cooperatori
del Lazio che hanno promesso fedeltà a Don Bosco.
Buon viaggio!
i
t
n
e
m
punta
Ap
cipali
dei prin
io
r
a
ione
d
n
Cale
lla Reg
e
n
i
t
n
ame
appunt
AGOSTO
14-21 Nord Est
Settimana di Formaz.-Spiritualità
SETTEMBRE
9-11
9-11
25
Liguria
Nord Est
Adriatica
Esercizi Spirituali
Esercizi Spirituali
Formazione Consigli locali
OTTOBRE
1
2-9
22-23
29-1/11
Roma
Libano-Siria
Roma
Lazio
Segreteria Esecutiva Regionale
Visita in Medio Oriente
Consulta Regionale
Pellegrinaggio luoghi D. Bosco
NOVEMBRE
5
6
Liguria
Adriatica
Workshop Giovani + Aspiranti
Giornata del Cooperatore
Associazione Salesiani Cooperatori • Newsletter periodica della Regione Italia - Medio Oriente - Malta • Luglio 2011
Scarica

ASCnews31 - Luglio 2011hot!