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delle Commissioni
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Mercoledì
27 gennaio 1982
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I11 COMMISSIONE P E R M A N E N T E
(Affari esteri)
IN SEDE REFERENTE
zioni politiche di segno negativo non corrispondenti alla realtà. Dopo aver precisato i termini dei tre differenti accordi
MERCOLEDÌ
27 GENNAIO 1982, ORE 9,40.
e ricordato che al Senato si sono regi- Presidenzu del Presidente GJULIO ANstrati consensi unanimi, sollecita il parere
DREOTTI.
favorevole della Commissione sulla ratifica.
Disegno di legge:
Ratifica ed esecuzione dell’dccordo relativo
all’adesione dello Zimbabwe alla seconda Convenzione CEE-ACP, firmata a Lomè il 31 ottobre 1979, in materia di cooperazione commerciale, industriale, finanziaria e tecnica, con atto
finale e dichiarazione, dell’Accordo relativo ai
prodotti di competenza della Comunità europea
del carbone e dell’acciaio (CECA), nonché dell’Accordo che modifica l’Accordo interno del 20
novembre 1979, relativo al finanziamento ed alla
gestione degli aiuti della Comunità, firmati a
Lussemburgo il 4 novembre 1980 e a Bruxelles
il 16 dicembre 1980 (Approvato dal Senato)
(3090) (Parere della V Commissione).
(Esame e conclusione).
I1 Presidente Giulio ANDREOTTI illustra il provvedimento, sottolineando l’urgenza di questa ratifica in quanto nei primi giorni del mese di febbraio si terrà
a Salisbury la prima riunione dei paesi
aderenti alla Convenzione di Lomé e un
nostro ulteriore ritardo potrebbe portare,
oltre che a una posizione imbarazzante
per la nostra delegazione, ad interpreta-
I1 deputato Antonio CONTE esprime il
consenso del gruppo comunista per la ratifica, ma si rammarica per il ritardo con
cui’ avviene, che relega l’Italia all’ultimo
posto nelle adesioni. Ricorda quindi la
recente storia della costituzione del nuovo Stato, cui l’Italia ha sempre guardato
con simpatia concretizzatasi in un’azione
di sostegno e di interventi unilaterali e
multilaterali: l’adesione alla Convenzione
di Lomè si inserisce proficuamente in questo filone, essendo destinata a mettere in
moto processi di lungo periodo cui 1’Italia può dare il proprio contributo.
I1 deputato Aristide GUNNELLA, esprimendo il consenso del gruppo repubblicano, sottolinea che l’Italia fu il primo
paese a concludere un accordo di cooperazione con il nuovo Stato e che tale nostra azione è stata più volte apprezzata
in sede CEE.
Anche il deputato Mario GIULIANO si
dichiara favorevole ad un accordo che si
inserisce nella linea di attuazione del
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Nuovo ordine internazionale tramite l’interessante meccanismo dello Stabex. Coglie l’occasione per sollevare nuovamente
il problema del ritardo nelle procedure
di ratifica degli atti internazionali, suggerendo la costituzione di un gruppo di lavoro della Commissione, che le esamini
sotto il duplice profilo della accelerazione
delle procedure e dell’attuazione degli atti
normativi comunitari.
I1 deputato Aldo AJELLO esprime consenso sia alla ratifica sia alla proposta
suddetta, ricordando che talvolta i ritardi
sono così clamorosi da consentire la ratifica quando gli effetti del trattato sono
già terminati.
I1 deputato Mirko TREMAGLIA, esprimendo l’assenso del gruppo del Movimento sociale, condivide l’osseryazione sui ritardi nelle procedure di ratifica e chiede
un intervento della Commissione presso il
Governo.
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Mercoledì 27 gennaio 1982
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MERCOLED~
27 GENNAIO 1982, ORE 10.
Presidenza de2 Presidente GIULIO ANDREOTTI, indi del Vicepresidente ARISTIDE GUNNELLA. - Interviene il sottosegretario di
Stato per gli affari esteri, Bruno Corti.
DISCUSSIONE DELLA
RISOLUZIONE
ED ALTRI N.
LA TORRE
7-00001.
Il Presidente Giulio ANDREOTTI constatata l’assenza del rappresentante del
Governo, afferma che a suo avviso l’articolo 117 del Regolamento pur dando per
implicita la presenza del Governo, non la
quali,fica come condizione necessaria perché la Commissione possa procedere alla
discussione di risoluzioni. A suo avviso,
la discussione dovrebbe avvenire anche
per ragioni di principio, per sottolineare
ai membri del Governo la priorith degli
impegni parlamentari. Chiede, per altro,
alla Commissione di pronunciarsi sul rinvio o meno della discussione.
I1 deputato Pier Giorgio BOTTARELLI
Il Presidente Giulio ANDREOTTI, brerileva
che la presenza del Governo è alvemente replicando, dopo aver comunicato che è pervenuto il parere favorevole meno politicamente necessaria ma che codella Commissione Bilancio e che 1’Assem- munque è necessario che la Commissione
blea ha già concesso l’autorizzazione alla stigmatizzi l’assenza, che pone i deputati
relazione orale per la discussione che av- in una situazione molto imbarazzante.
verrà nel pomeriggio, concorda sull’importanza del problema sollevato, assicurando
I1 deputato Mirko TREMAGLIA afferche rinnoverà al Ministero degli esteri la ma che a suo avviso il Regolamento imrichiesta di inviare un elenco dei trattati pone la presenza necessaria del Governo
ed accordi stipulati ma non ancora inviati e proprio per questo rende ancor più graal Parlamento, come base per lo studio ve l’odierna assenza.
proposto che si potrebbe allargare ad
eventuali modifiche dell’attuale sistema.
I deputati Aldo AJELLO e Piero BASSETTI concordano sull’interpretazione del
Senza discussione, la Commissione ap- Presidente, rilevando il primo che la diprova gli articoli del disegno di legge, dan- scussione dovrebbe andare avanti nei lido mandato al relatore di riferire favore- miti consentiti dal Regolamento e il sevolmente all’Assemblea utilizzando I’auto- condo che dovrebbero prevalere Ie esigenrizzazione alla relazione orale già accor- ze funzionali di stimolare il Governo ad
data.
una continua presenza ai lavori parlamentari.
Il PRESIDENTE invita i gruppi a desiAnche il deputato Aristide GUNNELLA
gnare i propri rappresentanti nel Comiritiene che si possa iniziare la discussione
tato dei nove.
per non consentire che l’assenza dell’Esecutivo blocchi l’attività delle Commissioni.
LA SEDUTA TERMINA ALLE 10.
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nale della pesca e per stabilire nuovi accordi con i paesi frontalieri, fondati sulla
creazione di società a capitale misto, ed
idonei ad avviare un processo di cooperazione nel settore della pesca. La scelta
della cooperazione deve essere assunta come metodo per nuove relazioni con questi
I1 deputato Agostino SPATARO, illu- paesi, a cui connettere iniziative per il
strando la risoluzione, esprime profonda ripopolamento dei fondali e per la salvapreoccupazione per la pericolosa serie di guardia dell’ambiente ecologico mobilitanincidenti che così frequentemente si veri- do tutte le risorse tecniche e scientifiche
ficano nel canale di Sicilia a danno delle disponibili.
navi e degli equipaggi mazaresi: la situaI nuovi strumenti di cooperazione debzione & giunta ai limiti della sopportabilibono elaborare progetti comuni per la
tà, né la presenza di nostre navi militari
commercializzazione e lavorazione del pepuò considerarsi garanzia di soluzione. I1
scato e per l’accesso alle risorse tecnoloproblema è politico e va risolto sulla bagiche finanziarie, obiettivi questi che non
se del negoziato e di accordi di cooperasono in contrasto con dignitosi tassi di
zione. Stigmatizzate le inadempienzc del
profitto e di rendita del capitale investito.
Governo italiano e degli organi comunitaPer la creazione di queste società miste
ri nella ricerca di idonee soluzioni ossernon vi sono problemi di competenza cova che molti paesi mediterranei arabi si
munitaria e si potrebbe quindi promuosono dati politiche di sviluppo accelerato
vere un’azione diretta del Governo nei
dell’attività di pesca anche al finc di renconfronti degli Stati rivieraschi, contemdere più equilibrata la propria bilancia
poraneamente
assicurandosi l’accoglimento
alimentare: i recenti accordi tra Marocfavorevole
da
parte dell’armatoria siciliaco e Unione Sovietica e la possibilità di
ingresso della potenza commerciale giappo- na. Considerato che questa linea dovrà
nese ne costituiscono un evidente esempio. essere intesa come momento d’inizio di
Da ciò seri pericoli per l’attività della ma- una fase nuova della pesca mediterranea,
rineria siciliana e l’urgenza di predisporre si sofferma su taluni problemi che pointerventi idonei a misurarsi con questa trebbero presentarsi nella sua concreta
nuova realtà. I1 Governo italiano, in assen- attuazione, quali gli assetti societari e di
za di una politica nazionale di pesca, ha mercato, e la tutela degli investimenti che
consentito il saccheggio dei fondali e la preoccupano gli ambienti armatoriali sicidistruzione del patrimonio ittico senza liani. A suo avviso, si tratta di trovare
preoccuparsi di creare spazi nuovi a que- soluzioni idonee, non irraggiungibili, che
sta attività Commerciale; per questo i pe- trovino credibilità nell’impegno attivo del
scherecci siciliani sono costretti ad avven- Governo e nella predisposizione di precisi
turarsi in acque straniere sottoponendosi programmi di fattibi1it.A economica. La
al rischio di sequestri, carcere e multe che stessa richiesta di ritiro del prodotto per
rendono la guerra del pesce sempre più il consumo locale interno può essere inesasperante e disperata. Gli sconfinamenti quadrata in un programma scadenzato di
- se ce ne sono stati - trovano giustifica- produzione e disciplinata sulla base di
zione nella disperazione degli equipaggi e norme e prezzi economici soddisfacenti
nell’iniquo sistema di divisione del rica- per la società, fissando i tempi di durata
vato fondato sulla compartecipazione, che della fornitura, al fine di tenere conto anlimita fortemente i rischi dell’arniatore che delle variazioni che si determinano
all’eventuale pagamento di una multa. Non nella dinamica congiunturale dei prezzi e
t: pensabile di risolvere il problema con della domanda.
Per quanto attiene, infine, alle questioun intervento della marina militare, bisogna invece operare una svolta nell’azione ni inerenti il controllo di gestione sociegovernativa per attuare una politica nazio- taria, l’assicurazione degli investimenti ed
Essendo arrivato il rappresentante del
Governo, il PRESIDENTE ritiene che la
questione sia superata anche se essa rimane impregiudicata nei suoi profili regolamentari.
((
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altri importanti aspetti connessi, si tratta, anche qui, di problemi risolvibili studiando ed applicando meccanismi di tutela degli interessi reciproci. Così come
l’eventuale posizione di minoranza nella
società potrebbe essere compensata mediante l’introduzione di clausole ed istituti di garanzia quali:
1) l’attribuzione equa alle due parti
delle più alte cariche di responsabilità;
2) la costituzione di società con diversi tipi di azioni (privilegiate, ecc.);
3) la creazione di comitati paritetici
in grado di dare pareri vincolanti sugli
indirizzi produttivi, le tecnologie e in generale sulle questioni più importanti.
Illustra quindi brevemente alcune modifiche che i presentatori intendono proporre al testo originario, atteso il lungo
periodo intercorso dalla presentazione, e
conclude auspicando l’avvio di un franco
dibatti,to su questi temi che possa delineare le .azioni necessarie per intensificare
i rapporti. di collaborazione paritaria in
tutta l’area meriterranea, di cui l’approvazione di questa risoluzione potrebbe essere un passo qualificante.
‘
I1 ‘deputato Mano GIULIANO sottolinea la delicatezza del problema specie in
fiferimento al quadro giuridico esistente,
che vede la competenza in questa materia
trasferita agli organi comunitari: di conseguenza l’azione del Governo italiano deve essere diretta innanzitutto verso questi organi ed inquadrata nei due regolamenti già emanati dalla Comunità. Altro
punto importante è l’utilizzazione della attività di ricerca svolta dall’Italia, cercando di unificare la conoscenza scientifica
con la politica del settore. Ciò premesso
si dichiara favorevole alla risoluzione, sottolineando l’interesse dell’ipotesi di società miste con la Tunisia ,e con altri paesi
rivieraschi.
I1 deputato Francesco CATTANEI concorda con le considerazioni del collega
circa le questioni di competenza, che com’
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porta che l’impegno governativo debba essere diretto innanzitutto agli organi comunitari. Si può anche studiare la possibilith
di eventuali accordi bilaterali, compatibili
con questa situazione giuridica, diretti da
un lato a favorire la costruzione di navi
oceaniche e dall’altro aIIa costituzione di
società miste che potrebbero forse interrompere l’attuale migrazione di manodopera tunisina verso la Sicilia. Dopo aver
ricordato che il precedente accordo con la
Tunisia del 1975 ha imposto all’Italia pesanti corrispettivi ma che ha avuto il benefico effetto di sostituire alle sanzioni
penali quelle amministrative, afferma che
lo stesso ha però provocato una nuova figura di mediazione, per contrattare l’ammontare delle stesse, con evidenti distorsioni della situazione. A suo avviso, quindi, si dovrebbero apportare alcune modifiche al testo originario della risoluzione
intese ad eliminare l’imputazione di responsabilità al Governo italiano, che non
esiste, ad ancorare le iniziative in un quadro di cooperazione più ampio, e a richiedere la restituzione dei pescherecci sequestrati.
I1 deputato Aldo AJELLO esprime consenso alla risoluzione ed alle modifiche
preannunciate dal presentatore rilevando
che mantenere un contenzioso aperto con
i paesi mediterranei k in contrasto con
le linee della nostra politica estera, da
sempre ancorata al Mar Mediterraneo da
un lato e alla CEE dall’altro. L’apertura
del dialogo Nord-Sud ci spinge nuovamente verso questo mare e verso accordi di
cooperazione con i Paesi arabi incentrati
nella creazione di società miste in sintonia
con la nostra politica verso i Paesi in via
di sviluppo. PoichC questa materia non
rientra - a suo avviso - nella competenza
comunitaria, il Governo può validamente
impegnarsi su di essa, accogliendo questa
risoluzione.
I1 deputato Edoardo SPERANZA rileva che la responsabilità di mancati accordi con la CEE o con l’Italia è da ascriversi innanzitutto alla Tunisia che da un
lato rifiuta il rapporto internazionale con
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la Comunith e dall’altro osteggia le proposte solutoric italiane. Non concorda quindi con quanto affermato al secondo e terzo punto delle premesse della risoluzione,
in quanto non vi è responsabilità del nostro Governo, mentre reputa accettabile il
principio delle società miste. Chiede comunque che i l Governo fornisca esatte
informazioni sui rapporti attuali con la
TUn i sia.
Il Presidente Aristide GUNNELLA ribadisce che la Tunisia ha rifiutato nettamente di discutere accordi di pesca nonostante il pressante impegno del Governo italiano, il quale ha presentato varie
proposte la cui discussione è stata rinviata sempre dalla Tunisia: perciò nessuna
responsabilità i! da ascrivere al Governo.
Bisogna comunque affrontare il tema dei
diciotto motopescherecci attualmente sequestrati per eliminare un fattore pesantemente negativo sulle trattative e per non
dare fondamento alla pretesa tunisina di
una sovranità di fatto sull’area marina
prospiciente quelle coste, ma chiaramente
internaziona!e. Quanto alla situazione degli emigrati tunisini, rileva che dopo la
recente autorizzazione del Ministero della
marina mercantile, tutti gli imbarcati hanno regolare libretto, il che non consente
fenomeni di sfruttamento. Condivide poi
le perplessità sul punto 3) della risoluzione, sia pcr questioni di competenza sia
di merito: a suo avviso, la pesca deve
essere inserita in accordi complessivi di
cooperazione economica che possono oggi
trovare un presupposto in patti di assistenza tecnica. Quanto alle società miste,
esse debbono tutelare tutto il naviglio esistente nella zona per non creare differenziazioni economiche troppe ampie: di conseguenza anche questa questione deve essere inserita nei vari accordi di coopera7.ione.
I1 sottosegretario Bruno CORTI. conferma che nonostante i molti tentativi, la
Tunisia non ha mai risposto alle varie
proposte italiane di soluzione amichevole
della questione, neanche quando sono state rivolte tramite le sedi comunitarie: per- I
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ciò non può essere imputata al Governo
alcuna responsabilità nello stallo delle
trattative. Anche per la costituzione delle
società miste, si è riscontrata una posizione molto rigida da parte tunisina sulle richieste di precise garanzie in termini
economici e di politica nazionale in materia di pesca avanzate dall’altra parte.
Dopo aver dichiarato di concordare
con le proposte avanzate dal deputato
Cattanei sulle modifiche da introdurre alla
risoluzione, rileva che il Governo nutre
speranze di superare le difficoltà nel quadro di accordi economici complessivi in
cui inserire il problema della pesca: a
questo scopo vorrebbe opportunamente
modificare il punto tre del dispositivo della risoluzione.
I1 Presidente Aristide GUNNELLA, constatato che da più parti si è manifestata
la volontà di modificare il testo per giungere alla redazione di un documento che
incontri il maggior consenso possibile, propone alla Commissione di sospendere brevemente i lavori ovvero di rinviarli alla
prossima seduta per consentire la presentazione di un nuovo documento.
Dopo ulteriori interventi dei deputati
Agostino SPATARO, Francesco CATTANEI
e Pier Giorgio BOTTARELLI, la Commissione . delibera di rinviare il seguito della
discussione ad altra seduta.
SULL’ORDINE
DEI
LAVORI.
I1 Presidente Aristide GUNNELLA ri:orda che la Commissione sarà convocata per giovedì prossimo con all’ordine del
;iorno il seguito della discussione della
risoluzione, l’esame in sede referente dei
xogetti di legge nn. 2974, 2961 e 85 non:hé l’esame in sede consultiva delle pro)oste nn. 84, 183, 707, 1862, 2737, 2973
n materia di voto degli italiani all’estero.
La Commissione prende atto.
LA
SEDUTA TERMINA ALLE
11,40.
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