14 Giornale dell'Isola ® Ottobre 2002 PERIODICO D'INFORMAZIONE DEI COMUNI FRA L'ADDA ED IL BREMBO vi aiuta a comunicare • reti di cablaggio con integrazioni in fibra ottica • wireless lan certificate ed omologate da 1 a 20 km • impianti di sicurezza wireless/web audio-video controllo • integrazioni GSM* • sistemi DECT (integrati o interfacciabili a centrali tel.)* • terminali ISDN* • sistemi interfonici industriali* * IMPORTATORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA IMPIANTI TELEFONICI per AZIENDE e PRIVATI SOLUZIONI SU MISURA - ASSISTENZA SPECIALIZZATA E PERSONALIZZATA A PREZZI MOLTO CONCORRENZIALI Calusco d’Adda (Bergamo) - Via Pio IX, 30 - Tel. 035/790079 - Fax 035/791415 http://www.diditel.it e-mail:[email protected] La voce delle associazioni di volontariato dell’Isola Bergamasca Cambia la Scuola o cambia l’AVIS? “A.D.B.” Associazione Disabili Bergamascahi In questi giorni alle AVIS locali è pervenuta una comunicazione dell’AVIS provinciale con la quale vengono informate che il Consiglio Provinciale ha scelto,per l’anno scolastico da poco iniziato,di privilegiare la Scuola superiore, esattamente le due classi finali. In effetti, in passato,l’ufficio provinciale scuola ha rivolto l’attenzione sopratutto alle classi finali della Scuola Elementare e della Scuola Media. A dire il vero, maggior interesse,sia da parte della classe docente che degli alunni, è stata riscontrata nella Scuola Elementare. Ma, è stato fatto osservare, quest’ordine di scuola è troppo lontane dal tempo in cui un alunno può scegliere di diventare un donatore di sangue. Prescindendo dal fatto che l’AVIS nella scuola non intende fare proselitismo, ma collaborare con la Scuola stessa per una corretta educazione alla solidarietà, da qualche genitore è stato fatto presente che l’utilità di questi interventi non deriva da1 fatto che l’alunno è più o meno vicino al tempo delle scelte se diventare o no donatore, bensì dal riscontro, in famiglia, dopo che dell’AVIS si è parlato a scuola, il discorso del sangue e della sua necessità in una medicina moderna diventa argomento di discussione in ambito fami≠liare, con conseguente interesse da parte dei genitori e degli altri com≠ponenti. Ed il ragionamento non fa una grinza. L’approccio alla Scuola Superiore è sempre stato guardato con un po’ di titubanza, anche perché alcune esperienze non sono state molto entusiasmanti da parte degli operatori AVIS. L’AVIS provinciale ha preso atto anche di questa difficoltà ad intavolare discorsi che possono diventare veri dibattiti con confronto anche di posizioni culturali diverse. Tuttavia l’opzione di entrare in qualche scuola di ordine secondario ha raccolto l’adesione della maggioranza,se non la totalità,dei componenti il consiglio direttivo provinciale, senza con ciò abbandonare le precedenti esperienze maturate nelle scuole di primo grado. Sarà un’esperienza,quella che si vuole attuare,riservata ad alcune scuole in modo sperimentale,con un ampio coinvolgimento della categoria docente, non escludendo a priori la possibilità di incontri di sensibilizzazione e di aggiornamento dei docenti stessi. Quasi a coronamento di questa discussione in ambito provinciale, è giunta la comunicazione che l’AVIS regionale intende proporre, proprio in quest’anno scolastico un progetto che coinvolga tutte le classi 4a e 5 a delle scuole superiori della regione, durante un’intera settimana, esattamente dal 18 al 23 Novembre 2002. I1 progetto parte dalla considerazione che le campagne di sensibilizzazione, fin qui adottate, non hanno quasi mai dato i risultati che ci si attendeva. Per dare maggiore divulgazione al progetto operativo per le scuole medie superio≠ri, si riporta la comunicazione integrale dell’AVIS Lombardia sull’argomento: «LʼAVIS Lombardia ha promosso negli ultimi anni alcune importanti Campagne di Sensibilizzazione per promuovere i valori della donazione ed in particolare quelli del dono volontario del sangue. Infatti, malgrado la Lombardia sia la regione più virtuosa dʼItalia in questo settore, rimane comunque molta strada ancora da percorrere per il raggiungimento dei migliori standard europei. Secondo lʼOrganizzazione Mondiate della Sanità il rapporto popolazione - donatori, per garantire unʼautosufficienza delle donazioni di sangue, dovrebbe attestarsi attorno al 5% mentre la Lombardia è oggi at 2,93%. Lʼobiettivo principale delle Campagne di Sensibilizzazione è soprattutto rivolto alle giovani generazioni, ai futuri cittadini che dovrebbero rappresentare la scommessa per sognare un futuro migliore per la nostra società. Questʼoperazione ha lʼobiettivo di parlare ai giovani con lʼintento di stimolare la toro coscienza civica, attraverso un linguaggio semplice ed accattivante su un tema inerente la solidarietà sociale. Il materiale che abbiamo predisposto ha il compito di svolgere questʼazione di sensibilizzazione senza apparire troppo seriosa, ma anzi affidandosi ad immagini e testimonials di sicuro impatto su un pubblico giovanile. Ad ogni allievo delle classi IV e V dovrebbe essere consegnato da un Docente, individuato dal Referente per la salute allʼinterno del Consiglio di classe, il libretto divulgativo “Il dono più prezioso”, in unʼora di lezione entro la settimana individuata. Inoltre la Scuola riceverà anche una videocassetta (durata 18 minuti) che contiene un filmato ricco di messaggi dei testimonials detta campagna e che offre alcune semplici risposte ai quesiti più diffusi attorno ai temi della donazione. Lʼidea è quella di organizzare la visione del video per gli studenti dopo aver consegnato toro il libretto divulgativo, allʼinterno della predetta ora. Al termine della visione del filmato, e comunque durante tʼora dedicata alla discussione di questo “tema”, gli studenti potranno riempire una scheda - questionario (allegata al libretto “il dono più prezioso”) e consegnarla at docente. La scuota provvederà al suo inoltro presso la sede AVIS regionale. Per dare allʼoperazione un migliore impatto abbiamo previsto anche la distribuzione di due manifesti per istituto, in modo che vi sia anche un richiamo visivo ai temi detta campagna. Abbiamo riassunto i dati tecnici e il calendario dellʼoperazione nella scheda allegata. È da sottolineare come sarà cura dellʼAVIS regionale essere a disposizione (tramite numero verde) dei docenti coinvolti netta campagna, per risolvere qualunque problema organizzativo. Qualora, infatti, le scuote volessero avere una collaborazione dette AVIS presenti sul territorio, sarà possibile individuare lʼAVIS disponibile, concordando tempi e metodi della presenza AVIS nelle scuote (con corners informativi, con la presenza e partecipazione di nostri volontari qualificati)». Achille Sala Referente AVIS Scuola LʼAssociazione Disabili Bergamaschi nasce nel 1988 per iniziativa di alcuni ex pazienti e degli operatori sanitari del Servizio di Riabilitazione di Mozzo, sede staccata dellʼAzienda Ospedaliera di Bergamo, con due grandi obiettivi: * sostenere concretamente le persone che, colpite da lesione spinale, si trovano a vivere una condizione di disabilità permanente; * favorire nella provincia di Bergamo la creazione di una struttura sanitaria permanente ad Alta Specialità per la cura e la riabilitazione delle mielolesioni. Un incidente stradale, un infortunio sul lavoro, malattie degenerative del midollo spinale possono causare una lesione vertebro-midollare con conseguente perdita parziale o totale dei movimenti volontari, della deambulazione, della sensibilità. Il livello della lesione determina lʼinsorgenza di paraplegia (paralisi degli arti inferiori) o tetraplegia (paralisi degli arti inferiori e delle braccia). A questa condizione si associano: paralisi dellʼapparato intestinale e vescicale; nei casi più gravi anche difficoltà respiratorie. Se lʼinvalidità motoria è immediatamente evidente a sé e agli altri per la presenza della sedia a rotelle, non meno devastante è la compromissione di aspetti meno visibili ma fondamentali per la realizzazione armonica della persona e che investono la sfera più intima delle relazioni affettive e sociali. Nella nostra provincia le maggiori cause di lesioni sono dovute a: - 50% incidenti stradali - 20% incidenti sportivi - 15% malattie del midollo spinale - 10% infortuni sul lavoro - 5% altre cause mentre la fascia dʼetà più colpita riguarda persone dai 10 ai 40 anni con una percentuale dellʼ80%. Lʼunica struttura sanitaria nella Provincia di Bergamo in grado di accogliere questi pazienti è lʼAzienda Ospedaliera di Bergamo (per legge lʼOspedale deve essere dotato di Pronto Soccorso e degli indispensabili servizi di Rianimazione, Neurochirurgia e Riabilitazione). Nella maggior parte dei casi le persone arrivano alle dimissioni avendo raggiunto un buon livello di autonomia compatibile con la gravità della lesione, ma in condizioni psicologiche ancora fragili per affrontare il “mondo esterno”. È nella delicata fase del reinserimento familiare e sociale che lʼAssociazione interviene, in stretto collegamento con lʼUnità Operativa di Riabilitazione, offrendo servizi in una struttura parzialmente “protetta”. Sono spazi che la Casa di Riposo Gleno ha messo a disposizione dellʼAssociazione che ne ha fatto la sede della segreteria organizzativa e delle proprie iniziative. Le attività dellʼAssociazione riguardano: - allestimento di una palestra con attrezzature specifiche e la presenza operativa di una terapista per mantenere unʼattività di auto-allenamento e prevenire lʼinsorgenza di fattori di rischio legati alla paralisi - dal 1994 lʼADB devolve allʼazienda ospedaliera borse di studio per la consulenza di uno psicologo da affiancare allʼequipe sanitaria di Mozzo nella cura dei pazienti. La collaborazione di questo professionista prosegue poi in associazione offrendo la possibilità di frequentare gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto. - incontri di approfondimento tenuti da figure professionali qualificate su temi legati alla para-tetraplegia - interventi di prevenzione e informazione sulle lesioni vertebromidollari nelle scuole medie e superiori, considerando che la fascia di età dai 16 ai 25 anni è quella più a rischio di eventi traumatici - manifestazioni periodiche rivolte a sensibilizzare le forze istituzionali e la cittadinanza su problematiche legate alla disabilità - incontri sportivi, ricreativi, culturali per favorire la socializzazione - consulenza per il conseguimento della patente di guida - collaborazione con lʼENAIP per partecipare a corsi di riqualificazione professionale, promozione di progetti di avviamento al telelavoro - condivisione con altre associazioni di volontariato di obiettivi comuni. In particolare collabora con il Comitato Provinciale per lʼabbattimento delle barriere architettoniche. Da diversi anni lʼAssociazione si è proposta ed è diventata protagonista di importanti iniziative presso le Istituzioni e la Società Civile per realizzare un Servizio di Riabilitazione ad Alta Specialità nellʼAzienda Ospedaliera di Bergamo in grado di accogliere i pazienti con esiti di trauma cranico e traumi vertebrali. Le tappe straordinarie di questo percorso si possono riassumere brevemente in: 1- approvazione della legge regionale 57/90 per la costituzione dellʼUnità Spinale a Bergamo; 2- finanziamento di L.1.500.000.000 nel 1993 totalmente devoluto alla Neurochirurgia per ristrutturare posti/ letto in Terapia Intensiva; 3- istanza presso la Commissione III Sanità della Regione per ottenere altre risorse economiche; 4- finanziamento regionale di L. 5.000.000.000 per la ristrutturazione globale del Centro; 5- donazione di un miliardo della Fondazione Cariplo madre per il progetto “Arredi e attrezzature per il completamento del Servizio di Riabilitazione di Mozzo”; 6- sensibilizzazione e coinvolgimento di protagonisti delle società civile e imprenditoriale della nostra Provincia per la realizzazione di progetti finalizzati al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da gravi disabilità motorie. A.D.B. - ASSOCIAZIONE DISABILI BERGAMASCHI c/o Casa Ricovero GLENO Via Gleno, 49 – 24125 BERGAMO Tel.+fax: 035-238328 (da lunedì a venerdì dalle 09,00 alle 12,00)