INPDAP – cenni sulla
previdenza degli enti pubblici
Corso volontari del 4/5 aprile 2011
PREMESSA
Questo incontro non ha la
pretesa di essere esaustivo.
La normativa INPDAP è
molto complessa e, in buona
parte, differente da quella
INPS.
I DIPENDENTI PUBBLICI
Quelli che vengono
normalmente chiamati
“STATALI” si suddividono
in due categorie:
I DIPENDENTI PUBBLICI
1. I DIPENDENTI STATALI: sono i
dipendenti dei Ministeri e delle loro
delegazioni provinciali o regionali
(prefetture, questure, tribunali,
CCIAA, scuole parificate di ogni
ordine e grado ecc.) e il personale
militare dello Stato.
I DIPENDENTI PUBBLICI
2. I DIPENDENTI DEGLI ENTI
LOCALI: sono i dipendenti di
tutti gli enti a carattere locale: i
comuni, gli ospedali, gli asili
nido, le comunità montane ecc.
PREMESSA
La normativa applicabile è stata dettata
con il DPR 1092/73.
 Modifiche sono state apportate con le
varie leggi di riforma pensionistica
entrate in vigore dal 1992 in poi.

PREMESSA
In questo incontro tratteremo (anche se in
maniera sommaria):
- Estratto conto
- Riscatti e o ricongiunzioni
- Pensioni di vecchiaia e di anzianità
- Pensioni di reversibilità
- Trattamento minimo
- Assegni familiari
ESTRATTO CONTO
L’INPDAP ha iniziato a costituire
la banca dati delle posizioni
assicurative nel 2001. A partire
da quella data gli enti pubblici
hanno iniziato a riversare nei
suoi archivi i dati previdenziali
dei propri dipendenti.
ESTRATTO CONTO
Ancora oggi quindi l’estratto conto
INPDAP non è attendibile. Nulla a
che vedere con l’analogo estratto
INPS che è preciso e attendibile nel
99% dei casi. Non ci si può quindi
assolutamente fidare dei dati
riportati.
ESTRATTO CONTO
Ad esempio:
 - la scuola ha riversato solo i periodi
dalla data di nomina in ruolo, tutto il
periodo precedente (supplenze ed
incarichi) non appare (e in alcuni casi si
tratta di anni)
 - per le persone cessate dal servizio
l’INPDAP continua a registrare l’anno
solare con zero giornate lavorative
ESTRATTO CONTO
-
-
- In altri casi riportano date di inizio e fine
non coerenti
Non appaiono i periodi di assenza senza
stipendio
Ci sono strane sovrapposizioni di enti
che in realtà non esistono
Ecc.
ESTRATTO CONTO
Per una verifica seria bisogna chiedere il rilascio di uno stato di
servizio aggiornato, con indicati anche i periodi di assenza senza
stipendio.
Meglio sarebbe poter ottenere il rilascio del mod. PA04 che riporta
tutti i dati esatti della carriera lavorativa.
Tale modello andrebbe richiesto a tutti i vari enti in cui uno potrebbe
avere lavorato.
Bisogna però precisare che gli enti statali si rifiutano di rilasciarlo
Date tutte queste difficoltà si capisce come mai gli operatori che
trattano il pubblico impiego preferiscono parlare direttamente con
gli interessati per capire esattamente cosa hanno fatto e cosa
fargli eventualmente richiedere.
ESTRATTO CONTO
Inoltre bisogna tenere ben presente che
ogni ente pubblico può emanare delibere
che intervengono in maniera, anche
significativa, sulla normativa
previdenziale.
Possono ad esempio stabilire età di
pensionamento ad hoc, maggiorazioni
contributive particolari, ecc.
LEGGE 335/95

La legge 335/95 ha definitivamente abolito la
possibilità di accedere alle pensioni baby da
parte dei pubblici dipendenti.
 A partire dal 1/1/1996 le regole per accedere
alla pensione di anzianità e di vecchiaia sono
le stesse dei dipendenti privati.
 Sono rimaste escluse le sole pensioni di
invalidità che continuano a seguire le vecchie
regole normate dal PDR 1092/73
ESTRATTO CONTO
Tutto questo va esaminato alla presenza
dell’interessato:
solo il colloquio diretto ci permette di
capire e/o scovare normative particolari
da applicare per il caso specifico.
RISCATTI
A partire dal 1/1/1996 tutti i titoli di studio
sono ammessi a riscatto:
1. I corsi di laurea (durata legale)
2. I corsi di specializzazione
3. Alcuni tipi di diplomi: scuola infermiere
professionali, ISEF, conservatorio, ecc.
RICONGIUNZIONI
Le leggi che normano la possibilità di
ricongiunzione sono:
1. Legge 322/1958
2. Legge 29/1979
3. Legge 45/1990
Modifiche parziali a tali leggi sono state
apportate con la legge 122/2010
LEGGE 322/1958
La prima legge che aveva introdotto la
possibilità di ricongiunzione è stata la
322/58.
Tale legge, quasi definitivamente abolita
con l’entrata in vigore della L. 122/2010,
permetteva di trasferire gratuitamente i
contributi INPDAP all’INPS
LEGGE 29/1979
Con questa legge è stata introdotta la
possibilità di trasferire i contributi INPS
all’INPDAP a titolo oneroso.
Fino a tale data chi passava dal privato al
pubblico non poteva trasferire la
contribuzione.
LEGGE 29/1979
I contributi rimasti all’INPS davano diritto
all’erogazione di una pensione
supplementare al raggiungimento
dell’età per la pensione di vecchiaia.
LEGGE 45/1990
È stata introdotta per dare la possibilità di
ricongiungere i contributi dei liberi
professionisti:
dall’INPS e dall’INPDAP alla cassa privata
e viceversa
È sempre a titolo oneroso.
LEGGE 122/2010
Per ovviare alla fuga di pensionande
dall’INPDAP all’INPS, con l’entrata in
vigore della legge 122/2010, è stata
quasi abolita completamente la legge
322/58.
A partire dal 1/7/2010 per ricongiungere da
e verso l’INPDAP è possibile utilizzare
solo la legge 29/1979 (a titolo oneroso).
LEGGE 122/2010
Rimane in vigore la 322/58 solo per i
dipendenti statali (non enti locali)
che, alla data del 30/6/2010,
avevano già cessato l’attività
lavorativa e non avevano raggiunto
il diritto a pensione (requisito sia
contributivo sia anagrafico).
PENSIONI DI VECCHIAIA
Dal 1/1/1996 i dipendenti pubblici hanno
diritto alla pensione di vecchiaia con le
stesse regole dei dipendenti privati.
Pertanto, alla data odierna, il diritto alla
pensione di vecchiaia si ottiene con
almeno 20 anni di contribuzione (oppure
15 alla data del 31/12/1992) e il
raggiungimento dell’età anagrafica
prevista dalla legge.
PENSIONI DI VECCHIAIA
Dal 1/7/2010 si applicano quindi le
seguenti regole:
UOMINI: 20 anni di contribuzione (o 15 al
31/12/1992) e 65 anni di età più uno di
finestra
DONNE: 20 anni di contribuzione (o 15 al
31/12/1992) e …..
PENSIONI DI VECCHIAIA
…..
Le donne nate entro il 31/12/1950 hanno
diritto alla pensione di vecchiaia a partire
dal secondo trimestre successivo a
quello in cui compiono gli anni.
Le donne nate dal 1/1/1951 andranno in
pensione a 65 anni più uno di finestra
PENSIONI DI ANZIANITA’
Dal 1/1/1996 le regole di accesso alla
pensione di anzianità sono le stesse dei
dipendenti privati.
Pertanto coloro che hanno maturato il
requisito entro il 31/12/2010 vanno in
pensione in base alla vecchia normativa.
Gli altri vanno in pensione in base alla L.
122/2010
PARTICOLARITA’
Le pensioni baby sono a tutti gli effetti delle
pensioni di anzianità.
Pertanto fino al 2008 soggiacevano alle regole
di incumulabilità con i redditi da lavoro.
Se il pensionato ha lavorato presso un’altra
cassa e ne chiede la pensione, nel caso in
cui l’INPDAP se ne accorge richiede il
rimborso di tutto quanto indebitamente
percepito.
PARTICOLARITA’
Nel pubblico impiego non esistono i
lavoratori autonomi e quindi le finestre si
calcolano sempre con le regole dei
lavoratori dipendenti.
Eccezione: le pensioni in totalizzazione
seguono le regole dei lavoratori
autonomi, quindi 18 mesi dopo il
raggiungimento del requisito.
PENSIONI DI REVERSIBILITA’
Le pensioni di reversibilità seguono le
stesse regole dell’INPS.
Quindi:
- Al coniuge spetta il 60%
- Ai figli minori, o studenti o inabili il 20%
- Sono parzialmente incumulabili con gli
altri redditi
PENSIONI DI REVERSIBILITA’
In caso di decesso di persona ancora in
attività il coniuge superstite ha diritto alla
reversibilità se il de cuius aveva:
- 15 anni di contribuzione totale
- Oppure 5 anni di contribuzione di cui
almeno 3 negli ultimi 5 a partire dalla
data del decesso
TRATTAMENTO MINIMO
Per le pensioni liquidate con decorrenza
da gennaio 1996 anche l’INPDAP
riconosce il diritto all’integrazione al
trattamento minimo
ASSEGNI FAMILIARI
I dipendenti pubblici e i pensionati INPDAP
hanno diritto alla corresponsione degli
assegni al nucleo familiare con le stesse
regole INPS.
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