ASSOCIAZIONE
CULTURALE
NUMERO 9
GIUGNO 2009
LA FIERA DI LAMPORECCHIO, UNA TRADIZIONE ANTICA
IN QUESTO NUMERO:
pag. 17
pag. 2
pag. 3/4
pag. 18
Fiera Lamporecchio 2009: il programma
Ferruccio Ubaldi: “La Fiera di Lamporecchio
negli anni 50”
pag. 5/6 Dott. Tommaso Rubino: “Creme solari,
che cosa c’è da sapere”
pag. 7
Pro Loco - San Baronto: “Arte in Fiera 2009”
pag. 8/9 Stefano Ferrali: “La storia del nostro paese,
dalle origini fino all’unità d’Italia” PARTE 3^
pag. 10
Intervista a Sara Bonacchi: “La situazione
turistica del Montalbano” di Massimo Mancini
pag. 11
Agraria Montalbano: “Attenzione alla mosca”
pag. 12/13 Michela Cammilli: Pia de’ Tolomei > “La Pia
del nonno”
pag. 14
Il fontanello di Lamporecchio: “un successo”
La Posta di Orizzonti
pag. 15
Paola Biondi: “Dalla parte della donna,
contro la violenza > esprimi te stessa”
pag. 16
Valter Ciurli: “Riflessioni post elettorali.....”
pag. 19
pag. 20
pag. 21
pag. 22
pag. 23
Dott. Gualtiero Martini: A.P.S. Canna Lampo,
una tradizione vincente del nostro paese
Dott. Spartaco Capaccioli: “La manovra
d’estate 2009, le novità sotto l’ombrellone”
Simona Bertoncini: “Tutti a cuccia”, alla base
di tutto, l’amore per gli animali.
Danilo Leporatti: “C S I calcio open,
Mastromarco campione d’Italia ... per la terza
volta”
Stefano Ferrali: “Federico Pacini è il
Campione Europeo di Thai Box”
Calcio a 5 femminile: la Lampo 1919 conquista
il Titolo Regionale e la Coppa di Lega Provinciale
“Giuliano Baronti, una vita per il ciclismo”
di Massimo Mancini
ORIZZONTI augura buone ferie ai
propri lettori, in agosto la rivista non
uscirà: ci rivediamo a settembre!!
DEA PARTY ORGANIZZA IL TUO EVENTO PRESSO IL TUO
DOMICILIO O IN LOCATIONS APPOSITAMENTE PREDISPOSTE
pag. 2
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
pag. 3
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
LA FIERA DI LAMPORECCHIO NEGLI ANNI 50
Q
di Ferruccio Ubaldi
la fosca storia dell’infame “saponificatrice”,
uesto è un personale “amarcord” della mia adolescenza, ma
un’assassina allora celeberrima che aveva
è anche la testimonianza di un mondo semplice, frugale e
ucciso diverse donne e per farne sparire i
forse un po’ ingenuo che è passato per sempre.
cadaveri ne aveva fatto sapone. Spesso i
I giorni precedenti alla festa attendevamo con grande interesse
cantastorie traevano ispirazione dalla crol’arrivo dei carrozzoni dei giostrai, i quali avrebbero eretto i banaca nera più raccapricciante che aveva
racconi che avrebbero costituito il “Luna Park” e pregustavamo
turbato profondamente l’opinione pubblica.
quella specie di “paese dei balocchi” che sarebbero diventate le
Proseguendo il giro, fermandoci a guardare
due piazze principali e fremevamo d’ impazienza.
i posti che i genitori definivano “delle fregaIl mattino del primo martedì d’agosto c’era praticamente un
ture”, come la Rosina, una specie di roulette e le pesche, dove
mercato più importante del solito, ma oltre alle normali merci,
prendevamo un biglietto che avrebbe dovuto farci vincere prec’erano parecchi banchi di giocattoli, di dolci e di bibite. Oltre
mi meravigliosi esposti al nostro desiderio. In effetti non ho mai
a questi, in quell’occasione, c’erano anche diversi venditori, o
visto vincere qualcuno di quei premi, se non da qualche compameglio imbonitori delle merci più strane e per prima cosa noi rare. Più interessante ancora era il gioco delle tre carte o dei tre
gazzi facevamo un giro per vedere tutto ciò che era in vendita o
campanelli che certi mariuoli proponevano con abilità e succefaceva spettacolo..C’erano banchetti con bottiglie pieni di sciropdeva che qualche ingenuo ci rimettesse anche somme rilevanti
pi coloratissimi e sbarre di ghiaccio che venivano grattate con
nella smania di volersi rifare delle perdite.
una specie di pialletto metallico che
Davanti al bar Marino e nella curva di via
accumulava al suo interno dei granuli
Vitoni, tre imbonitori da tre punti divercome di sale grosso. L’ordigno veniva
si proponevano l’acquisto di meravigliosi
poi aperto e vuotato in un bicchiere,
ritrovati. Il primo vantava le straordinail ghiaccio tritato veniva compresso e
rie qualità dello “specifico del professor
dopo l’aggiunta di sciroppo di menta
Clark”, un geniale ricercatore dell’Univero di granatina, veniva consegnato con
sità del Kansas in odore di premio Nobel.
un cucchiaino al cliente.
Il ciarlatano spiegava la geniale scoperta
Che delizia col caldo d’agosto! Che
del professore: “come il vaccino allena il
squisitezza! Allora nelle case non c’era
nostro corpo alla lotta contro il vaiolo, lo
il frigorifero e sentirsi in bocca qualcospecifico addestra l’organismo a resistere
sa di dolce e ghiacciato era una goduai più svariati malanni, dal mal di testa
ria indescrivibile.
alla nausea da gravidanza, dalla tosse alla
Piazza Nuova (IV novembre), l’autogastrite...” e non ricordo più da quanti e
pista, uno dei giochi più apprezzati,
quali acciacchi ci avrebbe potuto salvare.
fonte Bernabei Giada - giovani alla fiera di
più un tiro a segno occupavano quasi
Un altro banchetto offriva dei vasetti di
completamente la piazza, mentre di
Lamporecchio - 1950 vetro col tappo a vite contenenti una pofronte, vicino alla fontana c’erano vari
mata che odorava fortemente di canfora
venditori di animali. Erano quasi tutte
e, a detta “dell’ informatore scientifico”, era una vera risorsa
bestiole da cortile e molti contadini facevano corona a quello
contro le contusioni, le scottature, le distorsioni, le punture d’inspazio intorno a maialini, conigli e gallinacei. Galline bianche
setti e perfino come emolliente prebarba, ma quello che face va
livornesi si alternavano con le padovane rossicce e con le mugelpiù affari era un altro ciarlatano che offriva vasetti di coccio conlesi col gallettino fiero e coloratissimo; c’era perfino una razza di
tenenti uno scuro unguento nauseabondo dall’odore rancido,
polli col collo nudo e spelacchiato, buffissimi, ma se vantavano
composto, a suo dire, di grasso di tasso e d’orso, insuperabile
le carni squisite. Altri offrivano paperi, anatre bianche o nere e
per il mal di schiena e le contusioni. Nello spiegare tutto questo
faraone, c’erano perfino due cucciolate, una di setter e l’altra di
mostrava un tasso impagliato ed una zampa d’orso e molta
pointer. Davanti al bar di Ilio, “La Toscana”, dove oggi c’è il ristogente comprava quei vasetti, perché “lo sapevano tutti che quei
rante Masetto, due cantastorie si erano sfidati richiamando un
grassi facevano davvero tanto bene alle ossa”.
folto pubblico che faceva tifo ora per l’uno, ora per l’altro a seLa piazza del Comune era piena di giostre coi cavalli, con le
conda delle battute. I cantastorie erano poeti estemporanei che
automobiline e più avanti quella volante, detta popolarmente
cantavano di poesia in ottava rima e talvolta, appunto, si sfida“giostra a calci in culo”, inoltre il Castello degli orrori, con fanvano allegramente a colpi di stornelli a dispetto e quando c’era
tasmi scheletri e divertenti specchi deformanti, il baraccone
qualche doppio senso piccante la gente scoppiava in fragorose
della “donna-ragno” dove una disinvolta ragazzotta spuntava
risate ed applausi. I versi che allora erano giudicati sfacciati, ora
da una palla di cartapesta nera con lunghe zampe metalliche
non turberebbero nemmeno i bambini di un asilo di suore. Un
piegate a somiglianza di un ragno. Quelli che uscivano dopo
poco più i là, davanti all’Albergo Ristorante Bar “L’ Appennino” di
aver visto il fenomeno ridevano e dicevano che un trucco stupiGuido del Moro dove oggi c’è la farmacia, un altro cantastorie,
do come quello non avrebbero potuto immaginarlo, ma non se
di fronte a un cartellone con parecchi quadri orripilanti, cantava
Associazione Culturale Orizzonti - Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008 # Direttore Responsabile: Massimo Mancini Redazione : Massimo Mancini - Pubblicità: Stefano Ferrali - Sede Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) - Tel/Fax 0573/803029 e.mail : [email protected] - Stampa e Grafica: Nuova Tipografia Romani - Monsummano Terme (PT) - Fotografie: M. Mancini, S. Ferrali,
Monia Leone e “Foto Nucci” - Anno 2 n. 7 Luglio/Agosto 2009
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
SEGUE: LA FIERA DI LAMPORECCHIO NEGLI ANNI 50
di Ferruccio Ubaldi
davano il loro parere discretamente ai richiedenti, ma la
la prendevano. Nel baraccone del
bocca della verità e ultimo giudice era Cencio, perché il suo
vitello a due teste c’era una speparere era il più autorevole e quindi definitivo. Il Dott. Lassi,
cie di mummia animalesca biceimpeccabile col suo vestito avorio, camicia bianca, cravatfala e una gran dovizia di giornali
tino nero col fiocco all’anarchica e panama in testa, col
incorniciati, anche con qualche
suo mezzo toscano in bocca, veniva a dare uno sguardo,
fotografia, che davano la notizia
ma non voleva mai esprimere un parere sugli animali in
dell’evento.
vendita e si rifiutava di prender parte alle dispute. Talvolta
Avevano successo anche i “tiri a
andavo a casa e dalla finestra del salotto, con le persiane
segno”, dove si sparava qualche
accostate assistevo con mia madre alle vertenze, ai detti ed
serie di colpi coi fucili ad aria comai proverbi sciorinati dai mediatori e dai presunti contraenti,
pressa e dove si poteva anche
Lamporecchio: giovani
uscivano fuori certe discussioni divertenti e spiritose anche
vincere un premio, normalmente
al bar nel 1953
quando tutti erano convinti e contenti per l’affare che si sauna bottiglia di orribile spumanrebbe sicuramente concluso. Era un gioco ed un rito e s’
te. Ma quello che attirava più di
intrecciavano le dichiarazioni.
tutto noi ragazzi era l’autopista
--Un lo vedi che è brescio?-- --Guarda che schiena avvallata,
dove il divertimento era il più grande e purtroppo il più costoquesto tu l’ha’ sfiancato!-- --E un tu mi convinci, questo lo
so, specialmente dopo cena, quando i tempi erano raccorciati
deve avé avuto Garibaldi, è bell’e vecchio, o un si vede?-e con nostro disappunto suonava la cicalina e dovevamo con--Allora un te ne ‘ntendi, guardagli i
segnare un altro gettone ad un agile ragazzo che saltava
denti, Gennaro vien qua, quant’anda una macchina all’altra. Non era solo la soddisfazione di
ni pol’avé questa bestia?-- --Ha’
guidare un’automobilina, lo scopo era anche di invitare
visto? che ti dicevo io!-- --Te tu
una ragazza a condividere la corsa e quando ci riuscivaspregiudichi, ma chi disprezza vol
mo ne eravamo molto fieri. E’ vero che tutti avrebbero
comprare!-cercato di speronarci, ma questo faceva parte del gioco
Talvolta il cavallo veniva provato
e accresceva il nostro orgoglio. Scrutavamo senza parere
attaccandogli un barroccio e perma con interesse i cambiamenti delle nostre amiche, gli
correndo di corsa la via fino all’asiabiti estivi tradivano lo sbocciare di acerbe rotondità che
lo delle suore e ritorno producendo
provocavano in noi le prime pruriginose curiosità.
una nuvola di polvere per la strada
IL FIERINO
non ancora asfaltata e anche alloLa mattina del Fierino i banchi erano smontati o coperti,
ra c’erano contestazioni: --Ha’ vila manifestazione principale di quel giorno era la fiera dei il mercato del bestiame
sto come va, questa è una bestia di
ciuchi e dei cavalli, oltre ai bovini, che cominciava nel
sangue...-- --Sie! Guarda che buo
primo pomeriggio e Via della Chiesa (N.d.R. Via Vitoni)
di culo infiammato che ha, te questa settimana tu gli ha’ dato
per la vicinanza con la Piazza dei Macelli (N.d.R. Piazza La
altro che orzo e avena, eh ci credo che trotti!-- --Noe, questa
Marmora) e la presenza di tanti stimati barrocciai, costituiva
è una bestia di forza e generosa. Anche se a Maestromarco tu
la scena delle contrattazioni fra acquirenti, venditori e sensali.
fai una carica di mattoni, anche se è
In piazza si contrattavano somotoso, lui ti sale fino in cima senza
prattutto i ciuchi e i bovini, ma
trapelo dal fondo della fornace. Eh tu
FOTO NUCCI
gli affari di cavalli si concludelo sai che è un gran cavallo!-vano davanti alla casa di CenAll’imbrunire la fiera dei ciuchi e dei
cio Tesi che era considerato il
cavalli finiva e i banchi venivano di
più autorevole dei barrocciai.
nuovo approntati. La sera, dopo cena,
La strada si riempiva di appascon i pochi soldi rimasti, noi ragazzi
sionati di tutto Lamporecchio
facevamo le ultime compere e gli uled anche dei paesi limitrofi,
timi giri dell’autopista dosando bene
oltre a quelli residenti in quella
le nostre spese per arrivare a mezzavia. Mi ricordo di alcuni come
notte , quando iniziava lo spettacolo
Ugenio del mulino, Cadi (Gapirotecnico. Feci diversi giri con la mia
menoni), Gigi e Berto Francefidanzatina sulle vetturette dell’autosconi, Nipi (Ferretti), Gigetto
scontro finché non rimasi senza una
Giannoni (il mugnaio), Didolo
lira. Ci saremmo rivisti per assistere
(Leporatti), Lulli (Cioli), Tassino
i fuochi del “fierino”
assieme ai fuochi artificiali. Non sa(Venturini), Mone (Pierozzi),
remmo certo stati soli, le girandole
Topino (Vescovi) e tanti altri di
erano in Piazza del Comune e i razzi
cui non ricordo i nomi. Io ero
partivano dal ponte del Parco, che allora attraversava la via
attirato dai cavalli, ma nello stesso tempo esitavo a prendermi
per San Rocco; perciò saremmo stati vicini tra la folla, lei satroppe confidenze con loro perché avevo visto più volte gli
rebbe stata con sua madre, ma io mi sarei portato come per
equini scalciare ed anche mordere le persone. A onor del vero,
caso accanto a lei e forse sarei riuscito a stringere qualche volle bestie in questione era anche troppo giusto che fossero nerta la manina del mio piccolo grande amore. Andò tutto come
vose perché queste reazioni violente le avevo osservate in ocsperavo e mentre tutti guardavano in alto riuscii a prenderle
casione della castrazione che il Veterinario Dott. Lassi organizla manina sudata per l’emozione e anche a stringerla alla vita.
zava due volte l’anno nel cortile davanti al suo ambulatorio.
Che estasi! Allora ci si contentava di poco e poi ero un ragazTutti questi appassionati prendevano parte alle contrattazioni
zo.... Dopo il pistolotto finale, tutti a casa. Rientrai pimpante
e i mediatori si sforzavano ad afferrare le mani dei contraenti
trovando per la prima volta i miei genitori coricati prima di
cercando di farle incontrare.
me. La mia fiera era finita ed era stata piena e meravigliosa,
- Tocca qui, tocca qui! avevo impiegato bene ogni minuto, avevo visto tante cose e
Urlavano e mentre i due facevano finta di non voler far l’affare
ad un banco di residuati di guerra americani avevo comprato
e si tiravano indietro, ma non troppo, se il sensale riusciva a
un paio di potentissime calamite che avevano fatto parte di
far toccare le mani l’affare era concluso ed ognuno dei conun cercamine, avevo assistito alle pittoresche contrattazioni e
traenti simulava scontentezza, affermando di “averlo preso in
prove dei barrocciai, avevo toccato e carezzato parecchi catasca”. A quei tempi nemmeno i carrettieri praticavano comuvalli senza troppo timore. Oltre a questo avevo vinto una botnemente il turpiloquio che oggi usano tranquillamente anche
tiglia al tiro a segno, avevo fatto parecchi giri sulle macchinine
e forse soprattutto i giovani. Bisogna anche aggiungere, per
dell’autopista insieme alla mia ragazza e infine l’avevo stretta
la verità, che i loro discorsi erano punteggiati di “resie” spesso
a me in piazza durante i fuochi...
elaborate e pittoresche, ma forse anche questa brutta abituSe sulla terra si può essere felici, quella sera lo ero.
dine era una distorta manifestazione di fede.
Naturalmente i più accreditati barrocciai erano consultati e
Ferruccio Ubaldi
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
CREME SOLARI: che cosa c’è da sapere
a cura del Dott. Tommaso Rubino
nche questo argomento di stagione mi sembra
piuttosto complicato per cui cercherò di affrontarlo
A
in modo serio evitando quindi le banalizzazioni che si
ritrovano in questo periodo sui giornali per donne tipo
Novella 2000.
Bisogna innanzitutto dire che la luce solare viene comunemente associata al concetto di bellezza e di attrazione
sessuale ed è quindi un mezzo per aumentare l’autostima, per questo si tende a sovresporsi in età giovanile
quando, volendo beccare, si scopre la maggior parte del
corpo, mentre le vecchie che per giusta pudicizia si coprono (un milanese in sala d’attesa leggendo la bozza
di questo articolo mi dice che non si dice le vecchie, ma
le signore anziane..), dovrebbero invece fare il contrario
perché il sole è il principale attivatore della vitamina D
contro l’osteoporosi - questo concetto può valere anche
per i bambini contro il rachitismo, oggi peraltro quasi
scomparso -, la vitamina D inoltre risulta efficace nel
prevenire il cancro del colon.
Il sole ha infine anche un effetto antidepressivo per cui
andare al mare, se non si trova la fila sull’autostrada e
casino fra gli ombrelloni e si trova subito il parcheggio,
dice che rilassa.
Gli effetti delle esposizioni solari sono cumulativi ed a
21 anni, secondo studi recenti, la maggior parte di noi
ha già fatto il pieno, ha cioè acquisito l’80% della dose
totale potenzialmente cancerogena, per questo è importante prenderlo bene il sole, cioè poco, specie da giovani
e nell’infanzia.
I raggi solari emettono una luce visibile, gli infrarossi e
gli ultravioletti - UV - e sono questi ultimi che interessano
la nostra trattazione perché sono quelli che danneggiano
provocando l’attivazione ed inibendo l’inattivazione dei radicali liberi (non quelli di Pannella che fanno
comunque casino) e riducendo le concentrazioni cutanee
di sostanze utili quali carotene e glutadione.
Gli UV si distinguono poi in UVA ed UVB, i primi sono quelli
delle lampade che si fanno dall’estetista che abbronzano
stimolando la melanina, questi UVA riescono anche ad
andare più a fondo nella cute per cui sono responsabili
del danno cronico (tumori ed invecchiamento), gli UVB
hanno invece più energia ma, per loro caratteristiche
particolari, non riescono a penetrare a fondo sulla nostra
pelle per cui si stima che, anche per motivi ambientali, ne arrivino in media sulla nostra pelle circa 18 volte
meno degli altri; questi UVB sono responsabili dell’arrossamento e del danno acuto (in realtà questo avviene
anche perchè la presenza di UVB varia a seconda delle
ore della giornata mentre gli UVA sono costanti).
La presenza sulla terra di queste radiazioni è massima durante quella che si chiama la controra cioè
le 10-14 o, secondo l’ora legale, le 11-15; il loro
assorbimento è pertanto diverso non solo a seconda
dell’ora ma anche dei mezzi attraverso cui questi raggi
passano come ad esempio le nuvole, il vetro di casa o
della macchina e gli abiti che indossiamo: si dice che una
maglietta bianca ha un potere di protezione equivalente
ad una crema fattore 9 mentre per un jeans i valori sono
di circa 1571, 280 è la protezione che offre la seta e 16
la lana; inoltre, come tutti sanno, gli abiti scuri proteggono più di quelli chiari mentre i tessuti bagnati diven-
gono trasparenti agli uv con facilità
ma sono più graditi perché fanno
vedere il disotto; il bagno in acqua
e la sabbia riflettono il 20% dei raggi solari per cui aumenta il potere
dell’abbronzatura mentre il sole preso in alta montagna
può corrispondere ad un grado di insolazione estrema
a causa del riverbero della neve (80% di riflessione) e
della maggiore vicinanza con la fascia atmosferica.
I danni solari non riguardano solo l’ustione o i tumori
della pelle (che comunque non fanno parte di questa
trattazione che si limita ad indicare un corretto uso delle
creme solari), ma riguardano anche le interazioni con
molti farmaci: fra i più importanti posso citare la pillola
anticoncezionale, molti antinfiammatori, alcuni antibiotici (non tutti) ed alcuni diuretici usati per la cura della pressione arteriosa (idroclorotiazide - leggete sulla scatolina perché è contenuta in molti prodotti di uso
quotidiano ed andando al sole ci si può bruciare); sono
poi note le fotoallergie - vere e proprie allergie al sole
con formazione anche di anticorpi - e le fototossicità
cioè le ustioni provocate da sostanze chimiche ad es. il
latte di fico che le nonne ci davano per abbronzarci o il
bergamotto contenuto in molti profumi (mai andare al
mare profumati perché se senza profumo si rischia di
non acchiappare, sicuramente non si rimane ustionati
- analogamente le creme solari con profumo andrebbero evitate). Ci sono quindi le fotodermatosi cioè delle malattie che sono peggiorate con il sole, la più nota
fra le quali è il lupus, ma non è frequente e ci sono i
danni da UV artificiali cioè, specie per l’età giovanile,
da abbronzatura artificiale: non sono molti infatti i
controlli ed i regolamenti che devono rispettare i centri
in cui si possono fare le lampade, spesso non c’è una
preselezione medica e chiunque può accedervi per cui i
danni possono in qualche caso accadere: in questi centri
l’abbronzatura artificiale dovrebbe essere comunque vietata al di sotto dei 18 anni e al di sopra dei
60 ed alle donne in gravidanza (cosa la fanno a fare
queste ultime due le lampade!!!), alle donne che assumono anticoncezionali, ai soggetti che hanno o hanno
avuto malattie autoimmuni, ai soggetti in trattamento
farmacologico con farmaci attivi alla luce, inoltre è dimostrato che l’abbronzatura artificiale protegge
meno di quella naturale.
Il sole è infine responsabile del fotoinvecchiamento, cioè dell’invecchiamento precoce della cute, che
si manifesta in età matura ma che dipende per l’80% dal
sole preso prima dei 21 anni, tale patologia si manifesta
con secchezza, desquamazione, indurimento della cute
e successiva comparsa di rughe, questo tipo di invecchiamento è tipico delle ex belle donne che da giovani
hanno imitato un po’ troppo le salamandre e dipende
non solo dalla quantità di luce solare assunta nel tempo
ma anche dal fototipo cioè dal tipo di pelle di chi lo assume, come esposto nella tabella che segue in cui viene
indicata anche la protezione da mettere:
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
segue: creme solari, che cosa c’è da sapere
Fototipo
Sensibilità agli UV
Comportamento in occasione dell’esposizione al sole
1 Nordici
Elevata
Pelle chiara capelli rossi
Si scotta sempre con
PROTEZIONE ALTISSIMA 50 in caso di insolazione intensa
o biondi occhi chiari
facilità, non si abbronza
PROTEZIONE ALTA 30 ed oltre in caso di insolazione media
2 Europei chiari
3 Europei scuri
Elevata
PROTEZIONE ALTISSISMA 50 e 50+ in caso di insolazione elevata
Si scotta sempre con
PROTEZIONE ALTA 30 ed oltre in caso di insolazione intensa
facilità, si abbronza poco
PROTEZIONE MEDIA 15-20 in caso di insolazione media
Media
PROTEZIONE ALTA 30 in caso di insolazione elevata
Si scotta sempre moderatamente,
PROTEZIONE MEDIA 15-25 in caso di insolazione intensa
si abbronza gradualmente 4 Ispanici asiatici
PROTEZIONE ESTREMA oltre 50 (50+) in caso di insolazione
Scarsa
PROTEZIONE BASSA 6-10 in caso di insolazione media
PROTEZIONE BASSA 6-10 in caso di insolazione intensa o elevata
Si scotta minimamente,
si abbronza sempre e
con rapidità
5 Popolazioni tropici
Minima
NESSUNA PROTEZIONE
Raramente si scotta, si abbronza
intensamente e con rapidità
6 Africani
Nulla
NESSUNA PROTEZIONE
Non si scotta mai, sempre
intensamente pigmentato
Pertanto, per una corretta applicazione di una crema solare bisogna tener conto, oltre che del fototipo, cioè della costituzione
individuale, anche delle condizioni ambientali di insolazione,
si parla quindi di indice UV, comunicato da alcuni bollettini
metereologici,, tale indice va da 1 a 10 ed esprime l’indice di
insolazione cioè i valori di irraggiamento che tengono conto
oltre che della quantità di radiazioni che arrivano sulla terra
anche di vari altri fattori quali altitudine, latitudine, umidità
dell’aria, terreno, presenza di nuvole, bagno in acqua ecc. ed il
rischio varia di conseguenza e varia anche il grado di protezione e di abbronzante da darsi .
Va da sé che le la diversa gradazione delle diverse creme solari
è utile per prevenire il fotoinvecchiamento, le ustioni e quindi,
a lungo termine, anche alcuni tumori della pelle (per il melanoma, il tumore dai nei, sembra valga il sole preso prima dei
15 anni), per tutte le altre patologie prima citate occorre
una protezione estrema (fino a 50) indipendentemente
dal grado di insolazione.
Esistono 2 tipi principali di filtri solari: i fisici ed i chimici.
“I fisici semplicemente riflettono le radiazioni solari e
bloccano tutto l’UVB e d una parte dell’UVA, sono poco
allergizzanti e poco resistenti all’acqua, i chimici di
nuova generazione invece assorbono gli tutti gli
UVB e fino al 98% degli UVA. La tendenza attuale delle
industrie cosmetiche è quella di combinare un filtro fisico ad
un filtro chimico per ottenere i migliori risultati di protezione, ci
sono i filtri chimici cosiddetti organici di nuova generazione che
sono delle grosse mol.ecole stabili che non si rompono in piccoli
pezzi e quindi non danno allergia, questi particolari filtri chimici
hanno quindi anche potere riflettente comportandosi come un
filtro fisico. Il fattore di protezione (spf -sun protecting factor -)
che trovate sulla confezione del filtro solare indica la capacità
del filtro di proteggere dagli uvb: per esempio protezione 10
significa che il soggetto che senza filtro si scotterebbe dopo
10 minuti con il filtro potrà esporsi 10 volte di più cioè 100
minuti senza scottarsi.” (ho messo fra virgolette questa frase
perché non sono tutte parole mie ma, in parte, le ho scaricate
da internet). I filtri vengono commercializzati in diverse forme
(gel, crema, stick, oli, spray, ecc), gli spray sono molto graditi
perché asciugano subito e non si attaccano alla sabbia, gli stick
servono per coprire zone limitate esempio le macchie scure e
sono utili per le labbra. I solari con soli filtri fisici, utili anche per
coloro che hanno qualche allergia a sostanze chimiche, sono
solari che in genere hanno una consistenza bianca pastosa e la
cute appare pure biancastra (effetto mummia che rende l’individuo poco beccabile) dopo la loro applicazione sono quindi
poco gradevoli per l’uso; come si è detto riflettono ma non
assorbono gli uv.
Per un solare normale si parla di protezione bassa 6-10,
media 15-25, alta protezione a 30-50, altissima protezione o protezione estrema fino a 50+ (quando di trova
un + accanto ad un solare è indice di protezione estrema).
Per quanto riguarda i bambini c’è da dire che, a seconda degli
autori, gli schermi solari non dovrebbero essere usati prima dei
sei mesi di età o prima dei tre anni: nei primi anni il bambino
non dovrebbe comunque essere esposto al sole diretto e quindi
non dovrebbe avere la necessità di usare uno schermo solare.
Inoltre vi è il rischio che l’assorbimento degli agenti chimici e
degli altri prodotti applicati possa causare effetti collaterali di
tipo allergico o tossico visto che fegato e rene nel bambino non
funzionano ancora bene, per cui se proprio si deve dare un solare ad un bambino è preferibile usare un filtro fisico.
Ogni solare ha un’azione di circa 2 ore per cui dopo questo periodo andrebbe riapplicato; sconsiglio i solari resistenti all’acqua perché in caso di allergia sono difficili da rimuovere, i solari
resistenti all’acqua di ultima generazione resistono all’acqua
ma non resistono invece allo strofinamento dell’asciugamano.
L’esposizione deve essere graduale, così come la riduzione progressiva del fattore di protezione nel solare che si usa, ma la
quantità di prodotto che si applica deve essere sempre
abbondante - da uno studio fatto sembra che ne applichiamo
solo un terzo del necessario -. Essendo poi tutte le creme veicolo di germi e batteri, la loro scadenza reale deve essere
annuale altrimenti, se si usa la crema dell’anno prima, oltre
alla minore efficacia ed al maggior rischio di allergie causate
dalla degradazione delle sostanze può anche essere causa di
infezioni per i germi che essa contiene.
Le creme snellenti o dimagranti contengono oltre al filtro
solare anche altre sostanze (caffeina, centella, amidi ecc) che
possono sensibilizzare, per cui sono sconsigliate, e poi ditemi
voi quando una crema snellente ha mai funzionato…. Ultimamente, infine, si sono diffuse anche le creme autoabbronzanti
ma i loro effetti sulla salute della pelle non sono stati ancora
studiati, per cui sarebbe meglio evitare di fare un uso sconsiderato di questi prodotti: lo sostiene una ricerca pubblicata sul
Journal of the American Academy of Dermatology. Si tratta di
fatto di creme contenenti delle sostanze che si scuriscono al
sole ma non stimolano la produzione di melanina ( si può dire
pertanto che come esistono i seni finti così ci sono anche le
abbronzature finte…)
Infine.. e qui devo fare un’eccezione all’obbligo che mi sono
posto di non far nomi commerciali, poche informazioni riguardo l’ustione solare: dopo che ci si è ustionati al sole meglio
prendere del cortisone per bocca o in puntura (Bentelan o simili) ed evitare troppi impiastri locali; le creme idratanti dopo
sole servono solo - come dice il nome - ad idratare la pelle
dopo il sole, non a far guarire. Al limite, se l’ustione si limita
al I grado, con la pelle solo rossa anche se di un rosso molto intenso, consiglio di usare il Praesidium gel riparatore,
una due volte al di molto efficace nelle 24
ore - non quindi nei minuti, come si vorrebbe a Lamporecchio, stressando anche
il medico, dopo solo un quarto d’ora di
applicazione…
Dott. Tommaso Rubino
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
LAMPORECCHIO: LA STORIA DEL NOSTRO PAESE
DALLE ORIGINI FINO ALL’UNITA’ D’ITALIA - parte 3 a cura di Stefano Ferrali
SEGUE DAL NUMERO PRECEDENTE:
stata ufficialmente ratifiA questa epoca (1360 c.ca) risale il pricata da una delibera del
mo sigillo del nostro comune, che anConsiglio Comunale del
cora si conserva nel museo fiorentino
28/12/1992.
del Bargello. In questo stemma è rappresentato un leone rampante che tieMa torniamo agli inizi del
ne nella zampa destra un ramoscello di
1700 quando Lamporecolivo.
chio si trovò ad essere amministrata da
Di questo originario simbolo del nostro
Larciano, nell’anno 1775 addirittura enpaese si erano per così dire “perse le
trò a far parte della comunità di Serratracce”, infatti quando nel 1864 il Barovalle Pistoiese. Finalmente nel 1810 si
ne Bettino Ricasoli commissionò al Cav.
distaccò da tutti e divenne un comune
L’antico stemma del
Luigi Passerini un elenco completo degli
Comune di
autonomo con un proprio municipio (il
stemmi dei Comuni toscani, quest’ulti- Lamporecchio conserva- palazzo comunale non si trovava nella
mo si trovò nella necessità di “crearlo”
to nel Museo del
dislocazione attuale ma bensì nella zona
Bargello a Firenze
poiché, evidentemente, quello originadi Ceppeto, a circa metà strada sulla
rio si era perduto nelle pieghe
lunghezza dell’attuale borgata) e in quedella burocrazia di allora. Fu
sta condizione amministrativa, potette presentarsi
allora che nacque l’attuale
all’annessione del Granducato di Toscana al Regno
stemma di Lamporecchio che,
d’Italia nel mese di marzo del 1860.
come possiamo apprendere
Lamporecchio nel 1800, doveva essere comunque
dal sito internet ufficiale è così
un piccolo centro senza molta continuità abitativa,
definito:
come testimonia questa descrizione effettuata ap“D’azzurro, alla fascia alternaprossimativamente nel 1830 dallo storico Emanuele
ta di losanghe dello stesso nel
Repetti, per noi reperita dalla Dott.ssa Cammilli
Le
“losanghe”
della
campo d’oro e d’oro nel campo
Michela:
famiglia Rospigliosi
d’azzurro, sormontata da una
torre, di rosso aperta e fineEmanuele Repetti nacque a Carrara nel 1776; farstrata del campo e accompagnata
macista appassionato di scienze e natura, è stato
in punta da un albero movente da
geografo e storico. A partire dal 1830 si dedicò a
una pianura, il tutto al naturale”un’opera ambiziosa: comporre un dizionario in
“Il castello presente nello stemma
cui descrivere la storia naturale e civile di ogni
ricorda l’antica struttura fortifipaese della Toscana. Cominciò così una serie di
cata, il cosiddetto “Castellaccio”
gite ed escursioni in tutta la regione, in modo da
che fu il primitivo nucleo abitato
raccogliere il maggior numero di informazioni. Il Didi Lamporecchio. La fascia di lozionario Geografico Fisico Storico della Toscana fu
sanghe azzurre costituisce un
pubblicato a fascicoli tra il 1833 e il 1846 ed ebbe
chiaro riferimento allo stemma
L’attuale stemma
una grande diffusione.
della potente famiglia Rospigliosi
di Lamporecchio
(N.d.R. della quale parleremo in
“LAMPORECCHIO (Lamporeclum) sul Monte Albano
un numero successivo), originaria
nel Val d’Arno inferiore. Villaggio spicciolato ch’ebbe
di Milano ma presente e particolarmente attiva in
un qualche fortilizio, da cui ricevè l’onorevole titolo
questa zona del pistoiese fin dal quattrocento.
di castello che dà nome ad una chiesa plebana (S.
L’olivo infine costituisce, dal punto di vista naturaStefano). […]
listico, l’elemento emblematico di Lamporecchio,
Gli manca una riunione di fabbriche con strade che
rappresentando la fertilità delle dolci colline del
circoscrivono una porzione di terreno col nome spepaese...e ne ricorda uno dei suoi prodotti più precifico di questa popolazione, che è spicciolata in pogiati: l’olio”. Valerio Bonfanti “Percorsi nella storia
deri, case e ville sparse su per la gibbosa pendice
e nell’arte di un paese del Montalbano: Lamporecoccidentale del Monte Albano. Tale può dirsi la vilchio, 1997. La legittimità dello stemma attuale, è
la di Spicchio dov’è la maestosa casa di campagna
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
pag. 9
Segue: “LAMPORECCHIO:
LA STORIA DEL NOSTRO PAESE DALLE ORIGINI FINO ALL’UNITA’ D’ITALIA”
PARTE 3
de’ principi Rospigliosi con i suoi
buon vino di Lamporecchio i tributi e censi che quevasti annessi, fatta erigere con
gli abitanti solevano pagare dei terreni appartenuti
disegno del Bernini dal Pontefice
alla sua cattedrale. Al pari dell’uva riescono ottimi
Clemente IX della stessa famii frutti di varie specie di piante che vegetano costà
glia pistojese.
sul Monte Albano, fra le quali la più ricca e produtTali sono le villate di Papiano, di
tiva è quella dell’olivo. La piccola e variata cultura è
Orbignano, di Porciano, di S. Baquella che meglio si addice a questo suolo calcareoronto e di Lampaggio, che quasi
argillo-siliceo, per la maggior parte appoderato e
circondano il capoluogo della cosparso di case coloniche e di ville, eccettuando la
Emanuele Repetti
munità, ridotto alla chiesa parporzione più alta della comunità, destinata al bosco
rocchiale ed alla sua canonica
e alla pastura”.
con qualche casa lì appresso.
Facendo un paragone tra la Lamporecchio antica e
Della rocca, torre, o altro fortiquella odierna, possiamo notare che è radicalmente
lizio, che diede il titolo di castello a Lamporecchio,
cambiata la dislocazione del principale agglomerato
non havvi vestigio alcuno che possa meritare tal
urbano che oggi si trova a valle anziché in collina.
nome; seppure non si debba credere avanzo di un
Questa nuova morfologia, è causata essenzialmente
debole fortino un pianeggiante recinto di 70 bracdalla costruzione della strada che collega la frazione
cia lungo, 40 largo, e 2 grosso, murato sopra una
di San Baronto da una parte con Vinci ed Empoli, e
emninenza sovrastante alla chiesa di Lamporecchio
dall’altra con Pistoia; questo nuovo
che chiamasi il Castellaccio, comeccollegamento ha determinato l’abchè per la debolezza dei suoi muri
bandono di tante piccole strade che
quei ruderi abbiano forma piuttoinerpicandosi su per il Montalbano,
sto di un diroccato convento che di
collegavano la pianura con la zona
fortezza. Ma il descritto edifizio non
collinare.
sembra di costruzione molto antica,
E’ stata fondamentale per l’espanné trovasi circondato da alcun altro
sione del nostro paese, anche la
antemurale o bastione.
bonifica di molte zone del Padule
Chiamano cotesta torre il Casteldi Fucecchio, che ha consentito di
lo del Vitoni, perché di proprietà di
poter utilizzare per abitazioni e atDomenico Vitoni discendente dal
tività agricolo/industriali, terreni che
celebre architetto pistojese, che soanticamente erano inabitabili poiché
leva appellarsi Bonaventura di Arrimalsani e di difficile accesso.
ghetto Vitoni dalle forre di
In questo contesto va giustamente
Lamporecchio.
considerata l’importanza che ebbe la
Non si conoscono memorie di Lamvendita,da parte della potente famiporecchio anteriori al secolo XI, nè
glia Rospigliosi, di alcuni terreni ediio ho presente veruna scrittura, nelficabili situati là dove adesso si trova
la quale si faccia menzione di esso
il centro del paese, infatti: ”fra il 1902
anteriormente ad un contratto dei
e il 1907, alienazioni di terre per
19 gennajo 1057. […]
complessivi 15 ettari, compiute dal
Durante le guerre accese nelle pri- LA “TORRE DEL VITONI” OGGI
principe Don Girolamo Rospigliosi in
me decadi del secolo XIV fra il Cofavore di vari acquirenti, permisero il
mune di Pistoja e quello di Firenze
formarsi stesso del paese di Lamporecchio, nella zona
[…] gli uomini di Lamporecchio dovettero ubbidire
immediatamente a sud della Piazza del Comune[…]
ora all’uno ora all’altro vincitore. […]
”(G.Carapelli,M.Cozzi, una proprietà fondiaria nel
Finalmente la comunità di Lamporecchio gli 11 apriterritorio di Lamporecchio,”Pistoia/Rivista”nn.14le 1351 si sottomise separatamente alla Repubblica
16,1981-1982).
FINE
fiorentina, che dichiarò il territorio medesimo faciente parte del distretto fiorentino. […]
La qualità del terreno della comunità di Lamporecchio, in quanto spetta alla pendice superiore del
Monte Albano, appartiene nella massima parte a
una calcarea stratiforme compatta spesse volte alterata e unita ad altre sostanze terrose e metalliche
in guisa da farle cambiare colore e convertirla in
galestro venato, mentre alla base occidentale presso al lembo del padule di Fucecchio il suolo trovasi
coperto da ciottoli, da ghiaje fluttate, e da un deposito marnoso palustre. Essendo pertanto le rocce componenti il territorio superiore della Comunità
di Lamporecchio di natura identica o quasi simile
a quelle che cuoprono le spalle allo stesso monte
sopra Carmignano e Tizzana, non vi ha d’uopo domandare, se costà vi prosperino le viti, e qual sorta di vino forniscano i suoi grappoli. […] Fra i vini
più prelibati della Toscana fu da esso designato il
topazio pigiato in Lamporecchio. […] Il vino di questa contrada era talmente in credito, che i vescovi
di Pistoja facevano recare alla loro mensa in tanto
pag. 10
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
L’opinione: Sara Bonacchi, responsabile della segreteria del
“Consorzio Turistico città di Pistoia” fa il punto sul
turismo nella zona del Montalbano
iamo in piena stagione
S
estiva. Da diversi anni
questo coincide con il forte
di Massimo Mancini
La storia locale. I tramonti
bellissimi che si vedono alla
fine delle giornate. Piace
afflusso di turisti stranieri.
molto anche la qualità del mangiare e
Lamporecchio sta divendel bere. Inoltre il Montalbano è ubicato
tando un comune a vocain una zona cenzione turistica. Le colline
trale della Toscadel Montalbano sono belle
na. Da qui si pose ospitali, si presentano
sono raggiungere
come un territorio rimasto
mete
turistiche
intatto nei secoli. E questo
importanti come
San Baronto: “La fraschetta”
piace molti ai turisti. Negli
Firenze,
Siena,
ultimi anni si è assistito ad
Volterra, la Verun forte impegno degli operatori turistici locali per
silia, Pisa e tanti altri attraencercare di intercettare questa richiesta provenienti borghi toscani. “Nell’ultimo
te dall’Europa. Un binomio vincente tra ambienperiodo – ci dice Sara Bonacte e storia. E’ nato il Campeggio Barco Reale
chi- il turista comunque si è
(una struttura all’avanguardia, conosciuta molto
stancato delle grandi città e
in Europa). Sono sorti , tra Lamporecchio e Larchiede spesso di visitare picciano ben 29 Agriturismi e tante altre forme di
cole cittadine. E’ interessato
ospitalità. La strada per migliorare l’offerta e crealle piccole storie, a scoprire
are il marchio Montalbano, è ancora lunga, ma
nuove e stimolanti ricchezze
l’importante è avere preso quella giusta. Per fare
artistiche e storiche (i nostri
un punto della situazione e capire, con l’ausilio dei
posti ne sono ricchi) ad ennumeri, quanto il fenomeno turistico sia importrare in contato con le comuSara Bonacchi
tante per Lamporecchio, siamo andati a trovare la
nità del posto. Faremo di tutto
responsabile della segreteria del Consorzio
per rendere ospitale la nostra
Turistico Città di Pistoia, Sara Bonacchi, che
terra. E’ un arricchimento ecoci ha fornito alcuni dati significativi.
nomico ma soprattutto, possiamo crescere anche
“Nell’anno 2007 Lamporecchio ha avuto 137.200
come cultura e mentalità ed avvicinarsi sempre di
giornate di permanenza. Nell’anno 2008 siamo
più all’Europa che conta.”
cresciuti fino a 143.459. Sono numeri quantitativamente importanti. Nell’anno 2009, ci dice
Sara Bonacchi, avremo purtroppo un decremento
di presenze, di circa il 15%. La crisi economica
internazionale è la principale causa. Nell’anno
2008 gli olandesi sono stati i più presenti con
60.631. Seguiti dai tedeschi con 22.86 presenze.
Al terzo posto ci sono i belgi con 8.000 presenze
ed a seguire i francesi con 7.400, gli inglesi con
7.100 e i danesi con 4.900 presenze”. Il Consorzio Turistico Città di Pistoia, presieduto da Paolo
Cavicchio e vicepresidente Valerio Trefoloni
svolge un’importante operazione di promozione
del territorio del Montalbano. Partecipa a Fiere
internazioni e locali, presentando il territorio del
Montalbano sotto ogni aspetto. Ai turisti stranieri piace molto la tranquillità della nostra zona.
La cordialità di chi li accoglie. Le bellezze naturali.
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
AGRARIA MONTALBANO: DOVE PUOI
COLTIVARE LA TUA PASSIONE
pag. 11
“ATTENZIONE ALLA MOSCA”
ra i principali problemi di tutti gli olivicoltori si seT
gnala (in questo periodo) la “mosca dell’olivo”.
Un insetto capace di rovinare l’intero raccolto con la sua pre-
senza e contro il quale è opportuno attivare tutte le misure
tecniche possibili; in particolare in un anno come questo, che
ha visto almeno nella prima parte dell’estate un alto tasso di
umidità. Ma cos’è la mosca dell’olivo? Appunto, un insetto
minuscolo che in forma adulta ha un colore di fondo
rossastro con striature brune sul torace, macchie brune sull’addome e scutello giallo, occhi verdi iridescenti, ali
trasparenti con una macchietta scura apicale, mentre la
larva è biancastra, cilindrica e verso il capo porta due uncini boccali neri; ha una lunghezza di 7 – 8 mm. La fase del danno
alle olive è proprio questa: infatti le femmine depongono un uovo
per oliva e le larve – uscite dall’uovo – si affondano nella polpa
scavando una galleria che si avvicina al nocciolo e poi (crescendo
di diametro) ritorna verso la superficie dove, in una celletta, avviene l’impupamento delle larve. Nelle nostre zone, in un anno si
susseguono da due a quattro generazioni e chiaramente gli attacchi più pericolosi per la qualità dell’olio sono quelli autunnali. Ma
cosa si può fare? L’Agraria Montalbano da due anni ha avviato
una azione di monitoraggio costante di numerosi oliveti in diverse zone del Montalbano con trappole di ultima generazione
(“trap test” che fino ad ora abbiamo montato solo noi, mentre
altri montano le trappole cromotropiche che però hanno il difetto
di attirare anche numerosi altri insetti creando confusione tra i
rilevatori meno esperti); lavoro che poi si sviluppa in un’azione di
assistenza tecnica verso gli agricoltori interessati, i quali possono
verificare anche direttamente presso il nostro magazzino l’andamento delle catture nelle diverse zone aggiornato su appositi tabelloni durante la settimana a giorni alterni. Chi ritiene opportuno
prevenire infestazioni, può usare solfato di rame e calce o
in alternativa solfato di rame e “caolino” (che ha la duplice
funzione di restringere la drupa e di confondere visivamente le
mosche). In caso di infestazione (esistente là dove almeno il 10%
delle olive presenta l’esistenza della mosca), è obbligatorio trattare le piante con il principio attivo (p.a.) Dimetoato (Rogatox,
Rogor L20, Rogor L 40); ma non tutti intendono trattare con
questo principio attivo e allora una alternativa seria è il principio
attivo Fosmet. E in agricoltura biologica, che non prevede l’uso
di prodotti antiparassitari di origine chimica? Proprio quest’anno è
uscito sul mercato un nuovo principio attivo, lo Spinosad, ammesso dalle norme comunitarie per l’agricoltura biologica
e che ha un impatto ambientale complessivo indubbiamente minore rispetto ad altri prodotti. Noi siamo a disposizione per tutte
le informazioni
sui
prodotti commerciali
che si possono
adattare
alle
singole esigenze di ogni lettore.
Dario
Bechini
Da ricordare
SI SEMINA:
in serra: da fine agosto >
lattuga da serra, ravanelli,
bietola, rucola, valeriana.
n pieno campo: bietola,
carote, cavolo rapa, cicoria di Treviso, ravanelli,
fagiolini, spinaci estivi,
radicchio da taglio, cipolle
bianche; da fine agosto, si
semina la cipolla di Tropea
SI TRAPIANTA:
n pieno campo: porri,
cavolo fiore, verza, scarole, indivie, cicorie, fragole
frigoconservate.
SI RACCOGLIE:
in pieno campo:
pomodori, melanzane, peperoni, lattughe, cipolle, patate, agli, fagioli da
sgranare, zucchine, cetrioli, ravanelli, fagiolini, barberosse, radicchi, meloni,
cocomeri; da fine agosto:
rucola, cardi, radicchi, zucche.
IN GIARDINO:
si procede alle potature
verdi e alle cimature delle
piante sempreverdi.
NEL FRUTTETO:
anche nel frutteto si passa
alle varie raccolte: pesche,
pere, mele estive; da fine
agosto: uva da tavola, fichi, melagrane .
-------------------Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo a
disposizione per sopralluoghi in azienda e per
consulenze personalizzate
presso la nostra sede in
Via P. Togliatti, 334 –
Lamporecchio
pag. 12
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
PIA DE’ TOLOMEI: “La Pia del nonno”
di Michela Cammilli
I
n tutta la Toscana è diffusa una storia in ottave che mio
nonno spesso recitava, ricordandosela quasi per intero ed
emozionandosi ogni volta sulla sua conclusione:
la Pia de’ Tolomei.
La storia in ottave ha per protagonista Pia, che
Dante Alighieri colloca nel V canto del Purgatorio
tra i morti di morte violenta.
visibile in via S. Pietro, nel cuore della
città del Palio, a soli due passi da Piazza
del Campo; di Castel di Pietra, invece,
non resta ormai che qualche brandello
di muro divorato dalla vegetazione e dal
tempo.
Pia de’ Tolomei è anche un’opera lirica di Gaetano Donizetti, su libretto di Salvadore
Cammarano; ha debuttato nel 1837 al Te«Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
atro Apollo di Venezia, anche se doveva ese riposato de la lunga via»,
sere rappresentata alla Fenice prima che un
seguitò ‘l terzo spirito al secondo,
incendio ne impedisse la rappresentazione.
«ricordati di me, che son la Pia:
Gianna Nannini due anni fa ha dedicato alla
Siena mi fé, disfecemmi Maremma:
sua conterranea un disco, Pia come la cansalsi colui che ‘nnanellata pria
to io, che presto dovrebbe essere trasposto
disposando m’avea con la sua gemma».
in un musical.
Il pittore preraffaellita Dante Gabriel RosPia della famiglia dei Tolomei di Siena era la
setti, invece, ci ha donato una sognante
sposa di Nello d’Inghiramo dei Pannocimmagine di Pia (1868-1890) così come lui
chieschi, signore del Castello della Pietra
l’aveva immaginata nelle forme della moglie
in Maremma e podestà di Volterra e Lucca;
defunta, musa di tutte le figure femminili che
secondo gli antichi commentatori di Dante, DANTE E VIRGILIO INCONTRANO popolano i suoi dipinti (nella pagina successiva)
LA PIA DE’ TOLOMEI
Ci sono molte versioni della storia in ottave,
Pia sarebbe stata uccisa dal marito intorno al
data la sua forma orale; le porzioni di testo
1297.
qui riportate sono tratte da I canti, le fiabe,
All’origine del delitto ci sarebbe stata l’infedelle feste nella tradizione popolare toscana (a cura di A.Currà,
tà di Pia, reale o presunta, o il desiderio del marito di passare
R.De Lucia, R.Lelli, M.Riga, G.Vettori, Lado Side Editori, Roma,
a nuove nozze con Margherita degli Aldobrandeschi, poiché
1981).
Pia non era riuscita a dargli un erede.
Secondo la versione più nota, Nello, in partenza per la guerra,
Nell’anni che di Guelfi e Ghibellini
aveva lasciato in custodia la giovane moglie al fedele amico
repubblica a que’ tempi costumava,
Ghino. Quest’ultimo tentò di sedurre la bellissima e virtuosa
si battean li Cortonesi e l’ Aretini,
Pia, ma la risposta della donna fu di rifiuto; allora l’uomo, per
specie d’ogni partito guerreggiava.
vendicare l’orgoglio ferito, indusse Nello a credere che Pia gli
I Pisani si battean coi Fiorentini,
fosse stata infedele con un uomo che aveva visto uscire dalla
Siena co’ la Maremma contrastava
sua stanza abbracciandola. In realtà l’uomo con cui era stata
e Chiusi si battea contro Volterra,
vista Pia non era altri che il fratello di lei, Pietro de’ Tolomei,
non vi era posto che ‘un vedessi in guerra.
costretto a incontrarla di nascosto perchè parteggiava per una
parte politica avversa ai Pannocchieschi. Ma Nello non ebbe
Un signore di Siena che non erra
dubbi sull’infedeltà della moglie e la fece rinchiudere nel suo
e dalla Pietra vien chiamato Nello
castello in Maremma, dove Pia fu costretta a vedere la fine dei
sposò la Tolomei onesta e sgherra
suoi giorni prigioniera, ignara delle cause che l’avevano vista
e un sacro matrimon passò con quello.
vittima del marito.
Nativa è Pia della senese terra,
Pia non si ribellò mai al destino che per lei era stato tracciato
Pietro diletta al suo carnal fratello,
e per questo la sua storia rappresentava un esempio di morae l’altro è Ghino che adesso a voi vi dico
le, come era comune alle ballate in ottave.
che Nello lo tenea un fedele amico. […]
I Senesi sostengono che la casa natale di Pia è ancor oggi ben
pag. 13
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
segue:
PIA DE’ TOLOMEI: “La Pia del nonno”
Nello corre e abbraccia la moglie in un momento,
e dice: « Cara, devo far partenza,
questo gli è un plico come a te presento,
mi chiamano per Colle di val d’ Elsa ».
Pia risponde con gran dispiacimento:
« Pregherò la divina onnipotenza,
l’eterno pregherò col cuor sincero
che tu tornassi vincitor guerriero. […]
Nello tragitta per la gran guerriglia
e Ghino da factotum lì vi resta,
e Pia, che di bellezza è maraviglia,
ecco di Ghino ad un pensier si desta.
La conforta, la tenta e la consiglia,
rispose Pia: « Che parola è questa? ».
Ghino raddoppia e per tentà un
invito,
per soddisfar di lei il suo appetito.
« Taci », rispose Pia, « o scimunito,
traditore di Nello, iniquo e rio,
fai questo qui per or non sia sentito,
il tuo brutto parlar vada in oblio.
Io penso a Nello caro mio marito
che un santo matrimon giurai con
Dio ».
Ghino non puole aver quel che ha
tentato,
si allontan dalla via tutto arrabbiato.
[…]
E parton tutti e due a luci fisse,
solo Iddio nei due cuori gli impenètra,
eccoli là dove il Sestini scrisse,
al detto poggio Castei della Pietra.
Picchiano al castellano che gli aprisse,
lui vien di corsa e gli apre a faccia tetra,
prende i cavalli e lui le briglie in mano
e gli porta alla stalla il castellano. […]
[…] La mattina sul dì, alba ridente,
Nello si sveglia e con l’orecchio tenta,
sente che russa e placida dormìa,
disse: « Questo è il momento d’andar via ». […]
IL DIVIN POETA
DANTE
Intanto a Siena è ritornato Nello,
se ne scarrozza e se ne va a cavallo,
gli disse a Ghino: « L’ho chiusa nel castello,
l’è prigioniera e non farà più i’ gallo ».
« Tu hai fatto ben », rispose questo
fello,
così interviene a dir, commette il fallo.
« C’è tante donne », disse a voce piena,
« da divertirsi e consolarsi a Siena ».
E Pia che soffre lacrimando e pena,
stette se’ mesi interi solitaria,
si era ridotta come una pergamena,
di più freschezza e di bellezza varia.
[…]
Nello in tal guisa riconobbe Ghino
che di sangue grondava da per terra,
Iddio lo volle pe’ un fatal destino:
« Nello, la moglie tua l’è prigioniera,
io te la calunniai nel tuo giardino,
ti giuro davanti al dio onnipotente,
levala presto perché l’è innocente. […]
Pia De’ Tolomei ritratta dal Rossetti
E Ghino pieno di malizia e scorno
due miglia gli tragitta fuor di Siena,
la sera quando si perdeva il giorno
riscontra Nello e lo saluta appena.
« Nello, se tu sapessi il grande scorno,
il disonor che la tua moglie mena,
ti vorrei confidarti una parola,
ma dèi giurarmi di tenerla in gola ». […]
Nello si addormenta e non pensò all’inganno,
ma non sapea che Pia l’era innocente,
per cagione di Ghino, quel malanno
che fece disturbar la brava gente.
« C’è il giorno », dice Pia, « perché mi sei tiranno,
Nello ecco lì il mattino, alba ridente »,
al collo gli si avventa e se l’abbraccia
e lu’ con urti e spinte la discaccia.
Poi si alza Nello e dice a seria faccia,
come son le parole dei guerrieri,
dice: « Rizzati su, vo’ andare a caccia »,
ordina un servitore e due destrieri.
La si pettina Pia e il manto allaccia
ma non sapea di Nello i suoi pensieri,
allor diretta lei all’ubbidienza
pronti per la Maremma e la partenza. […]
Nello dalla sinistra allor si volta,
vede dodici lumi e donne andava,
disse a un fanciul: « Dimmi, chi è quella morta? ».
Gli fu risposto: « Una donna che stava
sei mesi interi dentro a quella porta,
sempre del suo consorte domandava,
che l’è morta sarà ventiquattr’ore,
altro non gli so dir, caro signore ».
[…] « Fermate », disse Nello, « per amore,
che qua dentro c’è la mia gioia cara »;
alza la coltrice alla bara per via,
e vede morta la innocente Pia.
Allor l’abbraccia e gli dice: « Moglie mia,
chissà quanto fu lungo il tuo dolore,
l’anima tua alla Sant’Ara sia
in braccio dell’Eterno Creatore ».
Poi quella si ricopre e vanno
via,
ORIZZONTI IL PIACERE DELLA LETTURA
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per tutto l’anno
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
IL “FONTANELLO” DI LAMPORECCHIO: UN GRANDE SUCCESSO
I
l “Fontanello” di Piazza Salvo D’Acquisto stà diventando un vero e proprio luogo di socializzazione per la gente di
Lamporecchio. Si scambiano opinioni e si allacciano amicizie mentre vengono
riempite le bottiglie con acqua gratuita e di qualità... e se c’è da aspettare un
po’...non importa! ..“Intanto facciamo due chiacchiere”. Vogliamo ricordare come
sia importante questo servizio sia dal punto di vista economico che da quello
ambientale. La riduzione delle bottiglie in plastica è sicuramente un sollievo per
l’ambiente: per fabbricarle si utilizza una quantità di acqua quattro volte superiore a quella che ci finisce dentro. Naturalmente per realizzare le bottiglie di plastica
ci vuole anche il petrolio. E poi? Finiscono immediatamente in pattumiera, o nella
migliore delle ipotesi nel contenitore per la raccolta differenziata. Quest’ultima è
utile, ma non è il toccasana. Risparmia le materie prime, ma per dare una nuova
vita ai rifiuti servono comunque energie e lavorazioni varie. Si inquina di nuovo,
insomma. L’acqua del Fontanello inoltre, è controllata e protetta grazie ad un
moderno sistema di filtraggio che ne garantisce purezza e qualità. Si consiglia
comunque di non fare grandi scorte e di non conservare l’acqua per periodi superiori alla settimana.
Per finire un aneddoto - alcuni giorni fa un signore con un SUV è venuto a prendere l’acqua al Fontanello, una signora lì
presente ha detto ad alta voce: “Adesso vengono a prendere l’acqua qui anche quelli col Mercedes”. Lui ha prontamente
risposto: “Si perché la Porsche ce l’ha mia moglie!”. Questo per far capire che molti non hanno capito che non è solo per
“risparmiare” che i cittadini vengono al fontanello. Un grazie ad “Acque Spa” ed al Comune di Lamporecchio.
LA POSTA DI “ORIZZONTI”
Dalle tante segnalazioni arrivate in redazione, a nome dei cittadini di Lamporecchio, portiamo all’attenzione degli amministratori alcuni problemi:
1) Molti cittadini ci chiedono PERCHE’ AD ORBIGNANO, A DISTANZA DI POCHI METRI NEI PRESSI DELLA CHIESA, SONO STATI ORGANIZZATI DUE CAMPI
ESTIVI SEPARATI PER I BAMBINI (uno gestito dal Comune e uno dalla Chiesa).
Non sappiamo come sia possibile spiegare ai bambini che non possono giocare tutti insieme in amicizia. Aspettiamo che qualcuno ci dia delle risposte in
merito perché crediamo che i tempi di Don Camillo e Peppone siano finiti da
tempo!
2) Il giardino della Scuola Materna di Mastromarco è ancora in attesa di essere sistemato....i
cittadini ci chiedono quando i bambini potranno usufruirne.
3) Molte mail ci segnalano disservizi nella gestione dei cimiteri: scarsa pulizia, incuria....si
richiede maggiore attenzione e decoro.
4) Ci sono giunte MOLTE segnalazioni di cittadini che si sentono abbandonati durante le
ore notturne dalle forze dell’ordine. Riteniamo che questo argomento richieda un approfondimento e uno spazio ben più rilevante. Vogliamo comunque, dando voce ai nostri lettori,
segnalare questo disagio concreto dei cittadini di Lamporecchio agli organi preposti.
5) Alcuni cittadini segnalano la scarsa pulizia di Via S. Brigida e Via Verdi, chiediamo delle
risposte in merito e soprattutto dei fatti!
“DITELO ALLA REDAZIONE”
Invitiamo i lettori a contattare, tramite posta o e.mail, la redazione di “Orizzonti” per segnalare problematiche, proposte o suggerimenti, daremo voce alle vostre idee ed alle vostre segnalazioni che saranno
pubblicate in forma anonima nel totale rispetto della privacy - tel./fax 0573-803029 e.mail: [email protected] -
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
DALLA PARTE DELLA DONNA, CONTRO LA VIOLENZA:
ESPRIMI TE STESSA
Q
ualche giorno fa’ viaggiavo tranquillamente su
un treno come spesso mi capita ultimamente, immersa come tanti altri passeggeri della mia
carrozza, nella lettura del solito immancabile libro
da viaggio, quando ho assistito inaspettatamente
ad un violento litigio tra marito
e moglie, seduti proprio davanti
a me. Urlavano, incuranti delle
persone attorno a loro, non ho
visto lui alzarle le mani addosso,
ma le diceva cose pesanti, sgradevoli, terribili ed ognuna era
per me un dolorosissimo pugno
nello stomaco. Ad un certo punto è stato impossibile fare finta
di niente e anche se terrorizzata, sono intervenuta. La donna
urlava in piena crisi isterica, contro di lui, contro il mondo, contro
… me, io che non capivo che lui
era stanco, io… chi ero io per intromettermi nella sua vita ?
Mi ha offesa. Non mi aspettavo
un grazie ma ho ricevuto uno
schiaffo e mi sono fatta male.
Quando sono scesa dal treno,
le gambe mi tremavano e riflettevo quasi ad alta voce su questo episodio, pensando alla mia
impotenza di fronte ad una tale
aggressione ed a quante donne
come quella, sono costrette a subire una tale violenza psicologica e come il “mondo esterno” conosca ancora poco questa dura realtà.
E’ una terribile forma di violenza contro la donna,
perché invisibile e perché gli effetti di queste condotte brutali, lesive del suo ruolo sociale di donna e
della sua dignità in quanto essere umano, possono
durare tutta la vita. Il vero problema è che le vittime restano quasi sempre in silenzio, senza riuscire
a trovare la capacità e la forza di chiedere aiuto agli
altri, a causa della vergogna, del senso di colpa,
della perdita di fiducia e di autostima, o magari per-
di Paola Biondi
ché si sentono in balia di giudizi
superficiali o di parte.
Non è facile, come sembra, parlare di violenza psicologica, perché in realtà spesso la violenza,
soprattutto
all’interno di una coppia, viene
banalizzata o negata, vedendo
in essa un semplice rapporto di
dominazione. La violenza subita è molto sottile e non ci sono
tracce evidenti come in caso di
violenza fisica, ma quello che
accade, in questa tortura emotiva, è un tentativo violento e
subdolo di distruzione morale
dell’altro e negare la violenza
che certi attacchi e maltrattamenti hanno su una donna, significa negare la profondità che
la ripercussione psicologica di
queste molestie ha su di lei, fino
ad una totale distruzione di se e
della propria vita.
In quegli attimi ho sperimentato
la paura e l’indignazione di fronte a quell’abuso e la reazione di
quella donna mi ha fatto capire che era un abuso ripetuto;
chissà quante volte avrà avuto paura di essere giudicata o
colpevolizzata e non sarà riuscita a fronteggiare la
violenza, magari perché considerata “fatto di vita”
che accade e che bisogna presto dimenticare.
Io invece da quel pomeriggio non riesco a dimenticare e continuo a chiedermi quante donne subiscono quotidianamente al lavoro, nel loro ambiente intimo e sono “impedite” di vivere, senza che questo
mobiliti una qualsiasi solidarietà? Quanto tempo
ci vorrà ancora perché queste violenze trovino un
inizio di riconoscimento?
Paola Biondi
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
RIFLESSIONI POST ELETTORALI........
di Valter Ciurli
C
on le elezioni amministrative del 6 e 7 giugno
2009 si è chiusa la campagna elettorale del Partito Democratico.
Una campagna elettorale intensa, condotta in modo civile
da parte di tutti i Candidati a Sindaco e dai rispettivi partiti di riferimento. Una campagna elettorale che ha visto,
in particolare all’interno del PD, ma non solo, la nascita
di nuovi protagonisti, giovani donne e giovani uomini che
hanno speso le loro migliori energie, senza limitazioni, a
sostegno dei propri Candidati a Sindaco ed al Consiglio
comunale. Una campagna elettorale che ci lascia in eredità la certezza che, all’interno della nostra piccola Comunità, la Democrazia è viva e in buono stato di salute.
Il risultato elettorale delle elezioni amministrative ha premiato la Lista e il programma di governo del PD. Il PD
ha ottenuto più del 52% dei voti validi. È stato un ottimo
risultato, non molto distante dal risultato ottenuto alle ultime elezioni politiche, circa il 54%. Le difficoltà che sta
attraversando il PD a livello nazionale avrebbero potuto
ripercuotersi in modo pesante anche sulle elezioni comunali, com’è stato per quelle europee e, in tono minore, per
le provinciali.
Alle elezioni europee, infatti, il PD ha ottenuto il 48% dei
voti, contro il 52% delle comunali.
La differenza, in positivo, che noi Democratici abbiamo ottenuto alle comunali è dovuta, indubbiamente, alla maggiore credibilità del nostro programma e dei nostri Candidati, e alle maggiori garanzie che essi davano in termini di
capacità di buon governo.
I Candidati sconfitti dovrebbero riflettere su ciò.
La Lista civica per Lamporecchio, appoggiata dai partiti di
centro destra, ha perso voti alle elezioni comunali, rispetto
alle europee e alle provinciali. Che il 48% degli elettori non
abbia votato per il neo Sindaco è indice di una democrazia
non malata e non la testimonianza che ‹‹ il vento del cambiamento sta arrivando anche a Lamporecchio ››.
La lista Sinistra per Lamporecchio, appoggiata da Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e Verdi, si dice soddisfatta del proprio risultato elettorale a livello locale e,
allo stesso tempo, rimpiange la mancata alleanza con la
‹‹ destra culturale e sociale rappresentata dal PD ››. Fatto
sta che il gruppo dirigente di Rifondazione comunista ha
preferito sacrificare la persona più capace e preparata per
governare che ha al suo interno, pur di assicurarsi la propria sopravvivenza politica, dimenticando in fretta le sue
responsabilità nell’esperienza della lista civica La Spiga,
protagonista dell’ultima Legislatura.
Con la nomina della Giunta e il successivo insediamento
dei nuovi consiglieri scaturiti dal voto del 6 e 7 giugno,
è iniziato il lavoro per il nuovo Sindaco di Lamporecchio,
Giuseppe Chiaramonte.
La Giunta è stata scelta dal Sindaco in piena autonomia,
nel rispetto degli accordi convenuti con il PD al momento
dell’accettazione della sua candidatura.
Il Sindaco ha fatto delle ottime scelte, ha realizzato una
squadra coniugando, sapientemente, risultati elettorali,
capacità ed esperienze accumulate.
Mi piace, adesso, ricordare alla nuova Amministrazione i
punti principali del programma sul quale abbiamo ottenuto la fiducia della maggioranza degli elettori:
- Progettazione della nuova strada di circonvallazione
a sud ovest del Capoluogo ( Borgano – Massaini – Via
Amendola );
- ultimazione delle opere pubbliche in corso di realizzazione: Casa della Salute e Giardinetti;
- cura quotidiana degli edifici pubblici, delle strade, dei
marciapiedi e percorsi, dei parcheggi, delle piazze, dei
giardini, dell’illuminazione pubblica, contrastando in modo
adeguato le situazioni di degrado fisico e soprattutto civile, per esempio, quelle inerenti al collegamento verticale
tra Via A. Moro e Piazza IV Novembre, e al Rio di Lamporecchio;
- sostegno alla scuola pubblica, creazione di sinergie tra
scuola, biblioteca e teatro;
- promozione del teatro, quale
luogo non solo di attività teatrali,
ma anche di eventi musicali e di
rassegne cinematografiche;
- sostegno al lavoro, in particolare a quelle imprese che, nel perseguimento del profitto, operano
nel rispetto dell’ambiente e dei
diritti delle persone.
La cura degli edifici e degli spazi pubblici non può essere
lasciata, come purtroppo è avvenuto negli ultimi lustri,
alla buona volontà del Dirigente d’area di competenza,
ma deve essere una priorità dell’azione di governo.
Sulla effettiva realizzazione del programma si confronteranno, negli anni futuri, il Sindaco e il PD.
Fino all’insediamento, neo Sindaco e PD hanno lavorato
insieme, con determinazione, per aggiudicarsi la guida
del Comune.
Ora, credo, sia arrivato il momento di marciare “divisi”,
perché per governare la cosa pubblica in modo giusto è
necessario non sovrapporre, non mescolare, l’azione del
Sindaco a quella del PD.
L’Amministrazione e il PD devono essere due entità autonome, unite e allo stesso tempo separate.
Il Sindaco è il sindaco di tutti i cittadini, deve rappresentare e perseguire il benessere anche di quel 48% che non
lo ha votato e non ne condivide le idee. Le decisioni che
prenderà nell’azione di governo non dovranno necessariamente coincidere con le posizioni del PD.
Il PD non deve dimenticarsi di ciò (ogni organizzazione umana tende a farsi portatrice di interessi di parte),
deve, altresì, tener presente che l’interlocutore principale
nell’Amministrazione comunale non è solo e soltanto il
“suo” Sindaco. Il PD deve sostenerlo con lealtà e aiutarlo
ad agire con trasparenza.
Nel frattempo, il PD dovrà porsi alcuni obiettivi, il cui raggiungimento sarà il miglior sostegno che possa fornire al
nuovo Sindaco:
- creare un partito che non sia, di nuovo, un partito-chiesa, di novecentesca memoria, volto a premiare più l’appartenenza, la fedeltà ideologica, che non il merito delle
persone;
- consolidare i Circoli, che devono diventare luoghi di partecipazione popolare;
- promuovere ed organizzare incontri con i cittadini su
temi di interesse locale per far conoscere a chi è responsabile dell’azione di governo i loro bisogni e i loro sogni;
- far rifiorire nei cittadini la voglia di partecipare alla vita
pubblica del proprio paese, invitando tutti, tesserati, elettori del PD, avversari politici, ad incontrarsi, confrontarsi perché solo così potremmo riuscire a conoscere quel
bene comune che è, e deve essere, il fine del nostro agire. Bene comune che è il frutto della capacità di ascolto
delle ragioni dell’altro e della volontà di trovare un punto
condiviso;
- riuscire a formare uomini e donne che, attraverso il loro operare quotidiano, facciano in modo che il
bene e la giustizia siano meno rari in questo mondo.
Valter Ciurli
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
A.P.S. “CANNA LAMPO” una tradizione
vincente del nostro paese a cura del Dott. Gualtiero Martini
L
’associazione pescatori sportivi “Canna Lampo” nacque nel 1964
per l’interessamento e l’impegno di Leonardo Venturini che ne fu
anche il primo segretario. Soci fondatori oltre al Venturini e Osvaldo Cammilli (il popolare “Sventola”) che per primo ricoprì la carica di Presidente, furono Idalberto Nazzurri, Mario Fantuzzi, Mauro
Fanciullacci, Silvano Riva, Francesco Meozzi, Rolando (Lido) Giraldi,
Pietro Lassi, Gino Morosi, Giampiero Martelli, Piero Vergamini, Pietro
Martini e Renato Pisaneschi. L’ affiliazione al CONI
TANTI TROFEI PER L’ A.P.S.
con la sezione FIPS di Pistoia avvenne nel 1965. Nel
CANNA LAMPO
tempo si sono succeduti come presidenti: Osvaldo
Cammilli, Primo Verdiani, Candido Portorelli e Graziano Ponziani. Fra i consiglieri dobbiamo ricordare
gli appassionati e validi pescatori Mario Fantuzzi,
Piero Vergamini, Roberto Cioli, Enrico Tesi, Giorgio
Salvador e Luigi Vecchio. Dal 1966 medico sociale ed
incaricato dell’attività agonistica giovanile fu il Dott.
Gualtiero Martini che, valeva poco come pescatore (N.d.R. commento
personale dell’autore dell’articolo), ma
che valeva moltissimo
come organizzatore. Il
gruppo giovanile della
società si fece più potente negli anni successivi con l’ingresso di
LAGHI DI PRIMAVERA: da sinistra in piedi si riconoscono Mario
Michele Martelli, MassiFantuzzi, Pietro Martini, Leonardo Venturini, Osvaldo Cammilli,
mo Cioli, Giacomo e SiCandido Portorelli, Berto Nazzurri, Rinaldo Succci. Da sinistra seduti:
mone Martini, Giovanni
Gualtiero Martini, Altolfo Talini (con la coppa) e Primo Vescovi.
Venturini, Marco Venturini, Marco Verdiani,
Matteo Vescovi e Riccardo Leporatti. L’ A.P.S. Canna Lampo vinse due gare nazionali
UN GIOVANE GUALTIERO e realizzò ottimi piazzamenti
MARTINI IN AZIONE
in gare provinciali (soprattutto con i giovani), regionali e
nazionali. Organizzò in modo superlativo cinque edizioni
del “TROFEO FANTUZZI-CAMMILLI” con la FIPS di Pistoia ai Laghetti Primavera. Nell’anno 1994 si fuse con la 1983 CENA SOCIALE CANNA LAMPO - Ristorante Il Colono: da
società di pesca sportiva “Laerzia” di Larciano e il pri- sinistra Antonio Venturi, Giorgio Salvador, Stefano Desideri,
Pietro Martini, Leonardo Leporatti, Luca Pasquinucci,
mo presidente fu Franco Franceschi. Oggi a distanza
Massimo Cioli, Davide Venturini e Giovanni Venturini.
di 45 anni, l’ A.D.P.S. Laerzia-Canna Lampo continua
Seduto in mezzo un amico genovese.
l’attività di pesca sportiva agonistica con buoni risultati sotto la presidenza di Roberto Pieri; un elogio a
Leonardo Venturini che tutt’ora resiste e si fa ancora
onore.
Dr. Gualtiero Martini
LAGHI DI PRIMAVERA: da sinistra in piedi Leonardo Venturini con il
figlio Marco, xxx, xxx, seminascosto dietro la coppa Berto Nazzurri,
xxx, Massimo Cioli, xxx, Stefano Desideri, Leonardo Leporatti,
Antonio Venturi, Giovanni Venturini, Giacomo Martini. Accosciato a
sinistra Gualtiero Martini.
* xxx: pescatori della squadra di Casalguidi.
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N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
LA MANOVRA D’ESTATE 2009:
le novità sotto l’ombrellone
I
a cura del Dott. Spartaco Capaccioli
l Governo ha recentemente approvato il decreto legge fiscale
n. 78/09 contenente novità ed interventi finalizzati a fronteggiare l’attuale
congiuntura economica. Tra le misure
adottate si devono ricordare: la detassazione per gli utili reinvestiti in macchinari industriali, il bonus per le imprese che evitano la Cassa Integrazione, il
bonus per i lavoratori cassintegrati che
decidono di avviare una propria attività, norme per l’accelerazione dei pagaquelle che investono in
menti della Pubblica Amministrazione e per aumentare i sostegni alle imprese esportatrici. Per quanto settori particolarmente innovativi.
riguarda i lavoratori, le misure prevedono: il rientro I beni strumentali ammessi al beneficio sono solo
anticipato dei lavoratori cassaintegrati, l’erogazione macchinari e apparecchiature di cui alla divisione 28
anticipata in un’unica soluzione dei sussidi per fina- della tabella Ateco. La norma non fa distinzione tra
lità di auto impiego, il rafforzamento dei contratti di beni nuovi o usati né tra beni acquistati in propriesolidarietà, l’assunzione agevolata dei percettori di tà, acquisiti in leasing. Non sono agevolati però beni
forme di sostegno al reddito e la possibilità ai lavo- quali computer, automobili ed immobili o capannoni.
ratori cassaintegrati di lavori brevi pagati attraverso Il fine della norma è sostanzialmente sostenere la
i voucher. Di assoluta novità, i progetti di forma- domanda del settore meccanico ed è diretta ai titozione per i lavoratori che altrimenti sarebbero co- lari di reddito d’impresa qualunque sia la forma
stretti a stare in cassa integrazione. Infatti, in via giuridica (ditte individuali o società) mentre ne sono
sperimentale per gli anni 2009 e 2010, i lavoratori in esclusi i titolari di reddito professionale e agricolo. Il
Cig possono essere utilizzati per progetti di forma- beneficio viene revocato se l’impresa vende i beni
zione e riqualificazione. Il tutto per evitare che dopo agevolati o li destina a finalità estranee all’attività
la “sospensione” del lavoratore scatti il licenziamen- prima del secondo periodo successivo all’investito. Ma, il vero punto di forza della “manovra d’esta- mento. In questo caso il beneficio diventa una sote 2009” è soprattutto l’azione del Governo volta a pravvenienza attiva del periodo in cui si è verificato il
dichiarare guerra ai territori fiscalmente vantaggiosi disinvestimento e quindi sottoposto a tassazione.
e quindi a rafforzare la lotta all’evasione. A tal fine è Limite alla compensazioni tramite F24. Con il
stata prevista l’inversione dell’onere della prova per provvedimento si vuole porre un freno alle compengli investimenti e le attività di natura finanziaria rea- sazioni false, prevedendo che i crediti Iva potranno
lizzati nei paesi black list, che in caso di violazione essere utilizzati in compensazione per un importo
degli obblighi di dichiarazione e segnalazione previ- complessivo superiore ad euro 10.000 soltanto dopo
sti dalla normativa antiriciclaggio sono da conside- la presentazione della dichiarazione annuale o, per
rare redditi sottratti a tassazione. Analizziamo più i crediti trimestrali, dell’istanza di rimborso trimenel dettaglio i due provvedimenti che interessano da strale. La compensazione potrà essere effettuata
a partire dal 16 del mese successivo a quello della
vicino le imprese.
Tremonti-ter. La detassazione degli utili reinvesti- presentazione della dichiarazione. Proprio per questo è stato previsto che la dichiarazione Iva possa
ti in macchinari industriali
essere presentata in via autonoma; inoltre la
consiste nella deducibidichiarazione dovrà essere munita del visto di
lità dall’imponibile di
conformità di un professionista o sottoscritta
una quota pari al 50 per
dall’organo di controllo, se presente. Il decrecento degli investimento prevede che oltre il limite di 10.000 euro le
ti in macchinari effettuati
deleghe vengano presentate obbligatoriamente
dal momento di entrata in
utilizzando il canale telematico dell’Agenzia delvigore del decreto al giule Entrate, anche tramite un intermediario, ma
gno 2010. L’agevolazionon con una presentazione on-line in banca. La
ne non premia le imprese
norma entra in vigore dal 2010.
che migliorano la propria
IL MINISTRO DELLE FINANZE
Dott. Spartaco Capaccioli
struttura patrimoniale, né
GIULIO TREMONTI
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
pag. 19
“ALLA BASE DI TUTTO L’AMORE PER GLI ANIMALI”
la storia di Simona Bertoncini, titolare del negozio
“Tutti a cuccia” - Via Firenze n. 2 - Lamporecchio (PT)
L
a mia storia inizia nel noe la mia passione sono toelettatuvembre 2004 quando io ed
re un po’ più complicate tipo west
una mia amica decidemmo di
higland, barboni, shih tzù e york
avventurarci nel mondo animashire e per questa mia passione
le, incominciammo a frequenho continuato a frequentare corsi
tare una scuola di Firenze “toprofessionali, master e corsi inteelette Piero” di Presciutti Piero
rattivi dove tu toeletti il cane e il
e figli.
maestro ti corregge direttamente
Al contrario di tante scuole quelin giro in giro per l’Italia e intanto
la si basava in prevalenza sulla
io come si dice imparo l’arte e la
pratica, infatti il primo giorno ci
metto da parte.
insegnarono come fare a lavare
Tornando a questo periodo penso
un cane, voi direte -e che ci vuosia quello più caotico perche con
le?- lo dicevo anch’io ma dopo
questo caldo pulci zecche e zan2 ore di lavoro cambiai idea, inzare escono come funghi, e mi
fatti mi insegnarono tante cose
arrivano cani infestati purtropIL NEGOZIO DI SIMONA IN VIA FIRENZE A LAMPORECCHIO
come il mettere il cotone nelle
po da parassiti che possono pororecchie al cane per evitare otiti ed infiammazioni, a far
tare malattie a volte curabili ma a volte no, infatti le
le ghiandole perianali per evitare anche lì infiammazioni,
pulci che tanti dicono che a parte il prurito addosso al
e tante altri piccoli accorgimenti che non mi sarei mai
cane non fanno altro, possono portare su cani sensibili
immaginata.
o debilitati dermatiti tenie e allergie, mentre le zecche
La scuola è durata da novembre 2004 a febbraio 2005 e
possono portare malattie gravi e non. Infatti attraverso
nel mentre la frequentavamo, la sera
il morso delle zecche si possono tradopo cena mandavamo avanti i lavori
smettere al cane alcune malattie infetal negozio, e tra piastrellamenti mutive come la babesiosi che danneggia
rature e scaffalature, finalmente il 20
i globuli rossi portando gravi anemie e
marzo 2005 il nostro sogno era prondanni epatici e renali o l’erlichiosi che
to. Contemporaneamente alla scuola
porta forti stati influenzali sull’animale
ci associammo sotto consiglio di Pree tante altre. In questi ultimi anni si
sciutti ad una associazione di toeletsta parlando molto anche di zanzare e
tatori A.p.t. Associazione Professionimoscerini(flebotomi), che portano due
sti Toelettatori che organizza corsi di
malattie la filariosi e la leishmaniosi.
aggiornamento con mastri di toeletLa prima curabile ed evitabile con vactatura a livelli mondiali. Purtroppo nel
cini la seconda purtroppo letale nelle
gennaio 2007 per motivi personali la
maggior parte dei casi perché il vaccimia socia e compagna di avventura si
no è ancora in fase sperimentale e le
è dovuta ritirare dalla società e sono
cura che ci sono regrediscono il prorimasta sola.
blema ma non lo tolgono.
In questi 4 anni e mezzo oltre che lavorare in negozio, ho
Non essendoci vaccini per correre ai ripari le persone
cercato di farmi comunque un piccolo bagaglio di espesi affidano a repellenti o antiparassitari specifici, anche
rienza grazie anche alla gente che è venuta in negozio,
perché forse non tutti sanno che la leishmania può essespecialmente i cacciatori che da marzo a luglio vengono
re trasmessa anche agli uomini.
con i loro cani in prevalenza setter, breton, spring e coTornando al mio lavoro penso che sia molto gratificante
cker con le loro teorie su come evitare forasacchi tra le
,anche perché la gente che entra spesso mi chiede condita delle zampe e alle orecchie, o con le tosature stratesiglio sull’alimentazione del proprio cane o gatto o su dei
giche in modo
comportamenti anomali che i loro amici a 4 zampe hanche
quando
no o tante altre cose che, oltre a esser felice di risolvere,
vanno a caccia
cerco di instaurare un rapporto di fiducia e amicizia con
e c’è la sciolta
la clientela.
dei cani prenAll’inizio i vecchietti che erano sempre davanti al bar mi
dano
meno
chiedevano se a lavare i cani mi pareva di far un mestieerbacce posre, ad oggi con orgoglio gli rispondo SI.
sibili addosso
Concludendo, sono felice del lavoro che faccio e ringrazio
e tante altre
chi mi è stato vicino e chi mi ha dato fiducia da quando
cose che solo
ho intrapreso questa avventura lavorativa, chi mi ha perun
vecchio
messo di crescere e conoscere approfonditamente il mio
cacciatore può
settore, a livello pratico e umano. Ringrazio infine Orizsapere anche
zonti per avermi dato la possibilità di raccontare alcuni
se il mio forte
aspetti della mia vita lavorativa.
Simona Bertoncini
pag. 20
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
C S I CALCIO OPEN: MASTROMARCO ANCORA CAMPIONE D’ITALIA
.... PER LA TERZA VOLTA!
Danilo Leporatti, che sul nostro mensile ci parla di aspetti finanziari ed assicurativi, che derivano dalla
esperienza della sua professione, stavolta desidera raccontare una magnifica avventura, un’emozione
che lo ha visto tra i protagonisti della conquista del campionato amatoriale CIS: ”Non ci sono parole per
descrivere lo stato d’animo di gioia incontenibile che ha travolto tutto il gruppo al termine dei rigori che
ci hanno dato la vittoria. Sembravamo dei bambini, impazziti! Urli, salti, abbracci e tante altre manifestazioni di giubilo. Una vittoria che va oltre il merito sportivo. E’ il giusto premio ad un gruppo di amici che si ritrovano
a giocare al calcio con tanta passione e amore. Senza dimenticare le nostri doti tecniche, che a questo punto ritengo
davvero interessanti, considerato il terzo titolo di campione italiano conquistato. Giocare al calcio è davvero bello ed
entusiasmante. Sono momenti nei quali ti dimentichi i problemi della vita e al termine della partita esci da campo
stanchissimo, ma caricato psicologicamente. Siamo una squadra amatoriale che viene portata avanti con tanti sacrifici. Ma il segreto dei successi sta proprio nell’affrontare le gare con la giusta serenità e carica agonistica.
Chianciano - Non è mai semplice vincere, ripetersi è una
vera e propria impresa a qualsiasi livello. La squadra di
Mastromarco riesce a ribadire, a distanza di un anno, il
titolo Nazionale e a diventare la prima squadra di calcio
del Comitato Sportivo Italiano CSI a laurearsi per 3 volte
Campione d’Italia. “Una gioia infinita – dice Massimo
Tarabusi – siamo venuti a Chianciano per onorare lo scudetto che portavamo sul petto, consapevoli che sarebbe
stato molto difficile arrivare in fondo, che saremo stati la
squadra da battere e che tutti avrebbero cercato di strapparci il titolo dalle maglie. E’ stato effettivamente così, ma
la nostra squadra quando punta un obiettivo, riesce molto
spesso a tirare fuori energie inaspettate, questa vittoria
è appunto espressione di una forza mentale e nervosa
fuori dal comune. Sono estremamente soddisfatto, continua il Mister, di questa vittoria, che corona una marcia
lunga iniziata 10 mesi fa, ringrazio tutti i miei giocatori
che riescono a darci tante soddisfazioni”.
L’ AC Mastromarco ha vinto il girone iniziale delle Fasi
Finali a 4 squadre superando Pianesi - Cava dei Tirreni,
STB Gruppo 91 ASD - Gubbio e Scipione FC - Parma; in
finale si è scontrata con S. Lucia Golosine – Verona, vincendo ai
rigori una partita agonisticamente molto intensa.
La cronaca della finale si sintetizza in un sostanziale equilibrio a
centro campo, rotto da 2 importanti episodi, uno per parte: punizione di Giorgetti e bella parata del portiere di Verona; tiro da
fuori area con effetto ad uscire e indirizzato all’incrocio e parata
da applausi, per tecnica e esplosività, di Giusti. In pieno recupero, ad un minuto dal termine, occasione incredibile per il Mastromarco, ma i rigori erano l’epilogo più giusto. La sequenza: Pieri,
Giorgetti, Magnani, Venturini, Tarabusi e il terzo titolo è conquistato. Paolo Giraldi, dirigente responsabile della società, ringrazia particolarmente gli sponsors della squadra che continuano
a sostenere questo gruppo da alcuni anni e tiene a sottolineare
“siamo partiti per queste fasi finali nazionali con la tragedia
di Viareggio nel cuore, siamo molto vicini alle famiglie colpite
e, per quello che possiamo, dedichiamo questa vittoria in terra
Toscana a tutti coloro che hanno subito questo dramma”.
La squadra:
Giovanni Giusti, Dario Bochicchio, Danilo Leporatti, Massimo Serrapede, Paolo Tommasi, Mirco Giorgetti, Antonio Semitaio, Daniele Vai, Fabio Magnani, Massimo Pieri,
Alessio Boldrini, Fausto Gallerini, Lucian Andrici, Riccardo Carbone, Marco Ruggirello, Luca Bruno, Massimo Tarabusi, Jacopo Bettarini, Simone Venturini.
I dirigenti:
Doriano Meacci, Ottavio Rosselli, Luigi Ciervo,
Stefano Giannoni, Paolo Giraldi e Giampaolo Fagni,
Cesare Tarabusi e Alessio Baldi.
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
pag. 21
FEDERICO PACINI E’ IL CAMPIONE EUROPEO
DI THAI BOX
CURA DI STEFANO FERRALI
L
a storia di Federico Pacini asspettacolo ed emozioni che solo chi
somiglia ad una favola, abbiaha potuto vederla e sentirla di persona
mo già parlato di questo ragazzo
può capire. Prima e
incredibile nell’edizione di gennaio
durante un incontro
della nostra rivista, ma lo scorso
c’è la musica tradi30 maggio, il “nostro” campione
zionale che accomha compiuto un’impresa eccezionapagna gli atleti nella
le: sul ring del Palazzetto dello
lotta. E’ bello vedere
Sport di Avenza, vicino a Carrachi vince preoccura, ha vinto il titolo europeo di
parsi di chi ha perso
Thai Box! E’ stato un incontro a
e se gli ha procurato
senso unico, Il campione d’Europa
delle ferite. La Boxe
in carica, lo svizzero Gerry Weber,
Thailandese non è
Federico, nel suo negozio di Lamporecchio, mostra con
è stato dominato da Federico per le
un’arte marziale per
orgoglio la cintura di Campione d’Europa
prime tre riprese, alla quarta
tutti. La preparaziol’arbitro ha decretato la vitne fisica, la determitoria del nostro campione per
nazione a sopportare il dolore e la fatica,
K.O. tecnico! Gerry Weber si è
sono caratteristiche che non possono mancongratulato con Federico ed ha
care a chi voglia intraprendere quest’arte
ammesso la sua superiorità. Una
seriamente.
gioia immensa per lui e per tutto
I micidiali colpi, soprattutto alle gambe (low
staff, soprattutto per l’allenatore
kick), sono una delle sue caratteristiche
Alessandro Grifa del “Grifa
principali. Altra caratteristica è l’uso delle
Club” di Montecatini, che lo
ginocchiate, molte volte afferrando prima
ha preparato in maniera ecceziola testa dell’avversario e tirandola verso il
nale. Federico, che di lavoro fa il
ginocchio. I gomiti anche fanno parte del
panettiere, ha raggiunto risultati
combattimento di questa arte, ma non sono
incredibili in uno sport durissimo
sempre permessi in agonismo, perchè tropdove occorre una preparazione
po devastanti. Per finire vogliamo racconFederico è campione: eccolo
fisica tra le più rigorose e sfiantarvi un episodio: lo scorso 24 febbraio al
mentre esulta insieme
canti di ogni sport. Nessuno gli ha
all’allenatore Alessandro Grifa
mai regalato niente: questo ragazzo ha fatto grandi sacrifici per
raggiungere l’eccellenza in una disciplina dove non
“Palasharp” di
sono sicuramente i soldi lo stimolo per andare avanMilano, inseriti
ti. In Thainella rasselandia
la
gna “OktaThai Boxe
gon” (la più
è davvero
importante
qualcosa
rassegna di
di speciale,
ThaiBox),
un misto
erano in prodi musigramma dica,
traversi incontri
Federico durante l’incontro di Milano
dizione,
validi per il tiLa locandina del match
cultura,
tolo mondiale
di K1 (si differisce un po’ dal normale combattimento tradizionale nella tecnica e nelle regole), tra
cui quello dei 65 kg. Il match contro il marocchino/
belga Hassan El Hamzaoui era in programma contro
l’inglese Keddle, ma quest’ultimo al peso del mattino
era di ben quattro kg sopra la misura regolamentare! Immediatamente viene contattato Federico che
aveva passato la notte a lavorare nel panificio di famiglia....si rende ugualmente disponibile e
senza aver chiuso occhio vola (nel vero senso della
parola) a Milano per l’incontro della vita. Perde di
misura e si guadagna una rivincita con la quale, in
condizioni normali, siamo sicuri potrà portare a casa
il titolo mondiale. In bocca al lupo Pacio!
Stefano Ferrali
pag. 22
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
CALCIO A 5 FEMMINILE
LA LAMPO CONQUISTA IL TITOLO REGIONALE
E LA COPPA DI LEGA PROVINCIALE
Stagione straordinaria delle ragazze della Lampo che hanno centrato due obbiettivi
importanti. A settembre la “Lampo 1919” disputerà la Super Coppa contro il Figline
V.no. Presidente della squadra è Davide Vescovi; principali sponsor sono la società
Lampo, Impianti a Verde Pistoia, Tuttosport Vescovi di Mastromarco e Caffè Mirò.
LE RAGAZZE INSIEME AL
PRESIDENTE
DAVIDE VESCOVI
La redazione di “Orizzonti” dedica una
pagina
alle ragazze della “Lampo
1919” che, grazie alla loro passione e
sacrifici, hanno conseguito importanti
risultati sportivi. Il mese scorso infatti,
battendo 3-2 la formazione di Firenze,
si sono aggiudicate il titolo regionale.
Precedentemente era stata vinta anche
la Coppa di Lega Provinciale.
Questa pagina ha lo scopo di ringraziare queste ragazze per il loro impegno
nello sport, anche se meriterebbero
sicuramente una maggiore attenzione da parte di tutti gli sportivi di
Lamporecchio.
DOPO LA VITTORIA, SI FESTEGGIA
CON LA COPPA SUL TAVOLO
Da sinistra: Beatrice Paganelli , Giulia Capecchi,
Giovanna Innocenti , Francesca Giaconi ,
Denise Lolini, Elena Sinimberghi, Alice Lulli, Antonella
Frediani, Cinzia Mazzei. Sedute da sinistra
Rosanna Attanasi e il “portierone” Maruska Frigerio
LA SQUADRA DELLA FINALE - da sinistra in piedi:
Samantha Orlandi, Rosanna Attanasi, Valentina Marini,
Elena Sinimberghi, Giulia Capecchi, Alice Lulli, Serena
Cavicchi, accosciate da sinistra: Patrizia Fedi, Francesca
Giaconi, Giovanna Innocenti, Denise Lollini,
Maruska Frigerio e Beatrice Paganelli.
In semifinale hanno giocato anche Cinzia Mazzei,
Silvia Viareggi (Capitano e goleador della squadra)
e Antonella Frediani
pag. 23
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
GIULIANO BARONTI: UNA VITA PER IL CICLISMO
di Massimo Mancini
G
iuliano Baronti ha unito la grande passione per il il giorno prima, il Giro ha attraversato il centro
ciclismo con gli interessi della sua azienda Neri del paese. C’è stato il Giro d’Italia Dilettanti e
Sottoli. Da anni il marchio Neri si trova nelle più importan- la classica Pistoia - Firenze è stata fatta partire in
ti corse professionistiche e dilettantantistiche. Quest’an- quell’anno davanti alla mia azienda. Senza dimenno ha parteciticare che ogni anno a Larciano viene orgapato al Giro
nizzata un’importante corsa professionistica
Giro d’Italia: la ditta
d’Italia con
(Gran Premio Industria e Artigianato).
Neri Sottoli a
una carovana
Oltre alla passione,- continua l’AmministraRoma davanti al
di tre mezzi,
tore delegato della Neri Sottoli - credo che
“Colosseo”
riscuotendo
lo
sport
un
grande
sia un insuccesso sia
teressante
in termini di
strumento
popolarità che
di promodi pubblicità.
zione pubPer
rendere
blicitaria.
l’idea di quanSiamo una
to la ditta Neri
ditta
imsia presente
portante,
nel grande cicon 38 diclismo, basta
pendenti.
dire che sarà
Abbiamo
Giuliano Baronti con
lo sponsor ufficiale al Giro dell’Emilia, al Gran Pre- necessità di essere
Giovanni Visconti
mio Bechelli ed alla Firenze - Viareggio, gara che si conosciuti ed apprezdisputerà il 23 agosto prossimo. Ha sponsorizzato il Giro zati su tutto il territodell’Appennino e il Gran premio della Liberazione rio italiano. Incredibile davvero il successo che abbiamo
che si tiene a Roma. Dispone di una squadra di corridori avuto con la partecipazione alla carovana del Giro d’Itasuper vincente, guidata da due persone fidate e esperte, lia, con tre dei nostri mezzi. Ho fiducia nel ciclismo. Si
quali sono gli ex corridori Citracca e Scinto.
tratta di un sport che vede protagonista un uomo solo.
Siamo andati a trovarlo, all’interno della sua azienda, per Alla fine deve vincere sempre il migliore. Per questo
conoscere meglio questo personaggio, che grazie al con- motivo sono intollerante verso coloro che usano sistemi
nubio passione e forza economica, ha contribuito molto a non legali per andare più veloci. Dobbiamo combattere
far crescere il ciclismo nella nostra zona e non solo.
il fenomeno del doping con la massima severità,
“Ho sempre amato questo sport - inizia Giuliano Baronti - Una iniziando l’azione proprio dai più giovani.
passione che ancora oggi mi coinvolge molto. Da ragazzo
correvo in bicicletta con buoni risultati. Poi per motivi leGiro d’Italia:
gati al lavoro e alla mia crescita professionale, fui costretla ditta Neri
to ad attaccare la bicicletta al cosiddetto chiodo. Rimasi
Sottoli davanti
nel mondo delle due ruote, diventando dirigente dal 1970
all’Altare della
al 1980 del Mastromarco. Furono anni bellissimi e ricchi di
Patria
ricordi. Lavoravo molto bene con l’indimenticabile Carlo
Cheli. Poi con il marchio Neri sono stato dirigente del GS.
Bottegone, a Casano di Ortonuova e poi formai una squadra in Lunigiana, Infine nel 2004 siamo arrivati a Lamporecchio, ed insieme a Citracca e Scinto abbiamo allestito
delle grandi squadre. Credo di avere contribuito, insieme
a diversi amici tra cui il compianto Claudio Cecconi e
Petrrucci, a portare il grande ciclismo a Lamporecchio.
Nel 2005 abbiamo avuto la cronometro del Giro D’Italia ed
Il sapore della tradizione
w.w.w.sottoli.it
Via Cerbaia, 327 - Lamporecchio (PT)
Tel. 0573 82918 - Fax 0573 82879
N. 9 LUGLIO/AGOSTO 2009
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