Settembre 2008 - Anno 10 (n° 118)
Mensile della
Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco
IL GR E S T
PARROCCHIALE 2008
L'esperienza dello scorso anno, ci ha
fatto scoprire potenzialità e risorse, che
la parrocchia anche nel settore giovanile
possiede. Con il Consiglio Pastorale, il
Circolo NOI, e i Giovani, che da anni
prestano servizio in parrocchia, abbiamo
pensato bene di investire tutta l'estate a
servizio delle famiglie e dei ragazzi. Non
tanto come parcheggio, ma come luogo
privilegiato educativo. Ci sembrava
giusto dare continuità a quello che
avevamo costruito in tutto l'anno
scolastico. Così siamo stati felici di dare
inizio alle diverse attività che hanno
visto coinvolti i nostri ragazzi dalla
prima elementare fino alla Maturità.
Alla fine posso dire che è stata
un'esperienza gioiosa, con sintonia
perfetta, un lavoro costruttivo con taglio
educativo. Tutto centrato sull'incontro
settimanale nell'Eucaristia domenicale
che dava la nota a tutta la settimana del
GREST, attualizzando la Parola che Dio
ci spezza ogni domenica, a vita pratica
per i bambini.
La gioia dello stare insieme si respirava
con la preghiera ritmata da chitarra e
bongo, alle urla gioiose durante i corsi
sportivi nel campetto calcio e basket, alla
vivacità delle danze, dalla piazza a sala
Comboni,
alla
serietà
durante
i
laboratori e compiti. All'impegno assiduo
nella squadra, in riflessioni, inni o
tornei. Abbiamo respirato la gioia dello
stare insieme, tanto da sentirmi atteso
alla solita ora pomeridiana per le
confessioni o una seria chiacchierata al
Parco di Villa Melisa. Esperienza che
definirei positiva in quanto ci ha
permesso di scoprire che ogni ragazzo è
prezioso, non solo agli occhi di Dio ma
anche nel cuore di tutta la comunità
parrocchiale. Convinti che l'educazione,
è la carta vincente per dare speranza e
futuro alla nostra società. Ringrazio
sentitamente tutti coloro che hanno
creduto e permesso questa esperienza
educativa-cristiana
e
soprattutto
formativa
in
modo
simpatico
e
pregnante per la crescita non solo dei
ragazzi ma di tutti coloro che in qualche
modo ne sono stati coinvolti.
Don Giuseppe Cacciatori
scelta, per paura di essere uc cisi come
apostati.
La cerimonia pubblica ha destato
ovviamente grande stupore e meraviglia
per il coraggio di Magdi Allam e ha
provocato, proprio in Italia, la critica dei
soliti
intellettuali,
che
vogliono
insegnare al Papa a fare il Papa.
Scontate le reazioni del mondo islamico,
dove però non mancano espressioni
positive e di tolleranza.
Il Corriere della Sera pubblicherà dopo
la grande Cerimonia l’articolo di Magdi
Allam con il titolo:
GRAZIE GESÙ!
”Il Papa difenderà la libertà dei
mussulmani convertiti “.
Grazie Gesù è il titolo del libro di Magdi
Cristiano Allam, nel quale egli racconta
la
sua
conversione
dall’islam
al
cattolicesimo, percorso che è culminato
con la Veglia pasquale del 22 marzo
scorso in San Pietro a Roma, dove ha
ricevuto i sacramenti del battesimo,
cresima ed eucaristia, dalle mani del
Papa, Benedetto XVI.
Magdi Allam è nato al Cairo nel 1952.
Una ricca famiglia italiana residente in
quella città, dove la madre Safeya
lavorava come baby sitter, gli ha pagato
il collegio delle suore comboniane. Egli
ha poi continuato gli studi presso il
locale collegio salesiano, quindi è venuto
in Italia, dove si è laureato presso
l’Università La Sapienza di Roma.
E’ stato giornalista per i quotidiani Il
Manifesto e La Repubblica ed ora
collabora con il Corriere della Sera.
E’ il mussulmano che più di ogni altro si
è speso per far affermare un islam
moderato. Ma già in questa fase è stato
oggetto di minacce. Poi l’adesione totale
e decisa al cattolicesimo gli ha procurato
la condanna a morte, pronunciata da
estremisti islamici, tanto che oggi è
costretto a spostarsi sotto scorta.
Con la sua scelta egli si è posto come
simbolo della libertà di fede dei
mussulmani convertiti al cristianesimo e
che persino in Italia e in Europa sono
costretti a vivere segretamente la loro
Un Prelato, che ha seguito il giornalista
egiziano
nel
suo
cammino
di
conversione, gli ha sottolineato che il
suo gesto coraggioso diventava una
straordinaria testimonianza soprattutto
per tanti cristiani, che hanno smarrito la
loro fede.
Con tutto l’entusiasmo del neofita e con
il vigore battagliero e polemico, di chi ha
fatto una scelta convinta, così egli
parlerà della sua conversione:
“Io sono orgoglioso della mia
conversione al cattolicesimo, sono
orgoglioso che sia avvenuta in modo
pubblico
e
che
sia
stata
pubblicizzata, sono orgoglioso di
poterla affermare a viva voce, sono
orgoglioso di poter testimoniare la
mia nuova fede ovunque nel mondo e
considero il mio battesimo dalle mani
del Papa come il dono più grande,
che la vita potesse accordarmi “.
Chissà…., forse un giorno saranno
proprio
i
mussulmani
convertiti,
provenienti dall’Africa, dal Medio Oriente
o dall’Oriente, che riproporranno a noi
occidentali, smarriti, confusi, rassegnati
e incartapecoriti, l’autentico messaggio
evangelico di Gesù.
William
2
“AVRETE FORZA DALLO
SPIRITO SANTO”
VEGLIA IN COLLEGAMENTO CON I
GIOVANI DELLA GMG DI SIDNEY
diversi anni, siamo arrivati a quella che si
stava svolgendo a Sidney in quei giorni: la
XXIII! Da qui la musica si è abbassata e
abbiamo iniziato il vero e proprio momento
di veglia, cominciando con le parole dette dal
Papa e slogan di questa GMG: “Avrete forza
dallo Spirito Santo…”.
A tutti noi è stato distribuito un libretto sul
quale poter seguire ciò che veniva letto dal
celebrante e dai lettori sul palchetto
posizionato davanti a noi. Con questo è stata
consegnata anche una candela che ci hanno
poi fatto accendere durante la celebrazione e
fatto portare nelle nostre diverse parrocchie.
Questo simbolo ha invitato noi giovani ad
essere “dentro le nostre città e nel nostro
mondo fermento di unità, di carità, di pace”.
Altro momento molto significativo che ci ha
permesso di sentirci ancor più vicini ai
giovani di Sidney è stato il collegamento in
diretta, via cellulare, con uno dei parroci
partiti per l’Australia che, un po’ assonnato
per il fuso orario, ci ha raccontato il loro
programma e le loro grandi emozioni di
quelle giornate.
La veglia si è conclusa, infine, con la visione
dell’omelia del Papa registrata durante la
23esima GMG. Benedetto XVI, come ha
ribadito più volte, ha cercato di inviare a
tutti noi ragazzi il messaggio di essere forti e
vivi per portare avanti la nostra fede con
l’aiuto di una grande guida: lo Spirito Santo.
Conclusa la veglia, stanchi fisicamente ma
rafforzati nello spirito e speranzosi di poter
partecipare alla prossima giornata mondiale
della gioventù a Madrid, siamo tornati a casa
pronti a ripartire la mattina dopo con una
carica in più del solito.
Erika
Dopo aver parlato e letto tanto di questa
GMG è partita una proposta: Perché non
partecipare anche noi? Forse andare a
Sidney era un po’ troppo…impensabile! Ma
noi non ci siamo arresi: anche da Verona,
siamo riusciti a sentirci vicini ai ragazzi che
sono realmente partiti. Durante i giorni nei
quali si svolgeva la “festa dei giovani” è
stata infatti organizzata una veglia per
permettere a tutti di sentirsi partecipi a
questo momento.
Sabato 19 luglio, ore 14.30: fornito di
maglietta del Grest, il nostro gruppo
animatori, anche se un po’ ristretto causa
forze maggiori, si prepara a partire.
Destinazione? Verona.
Tutti pronti, saliamo in macchina e, dopo un
viaggio lungo e faticoso per colpa del traffico
e di qualche piccola incomprensioni fra i
nostri “autisti”, arriviamo in città. Più
precisamente in centro: Piazza Mercato
Vecchio.
Quando
siamo
arrivati
noi,
l’animazione era già iniziata. Un gruppo di
Bovolone di adolescenti e non, infatti, stava
cantando, suonando e ballando per animare
l’intera piazza. Alternando momenti di
divertimento ad attimi di preghiera e di
riflessione, hanno invitato tutti i presenti a
partecipare. Dopo qualche esitazione ci
siamo fatti coinvolgere anche noi e così è
passato velocemente il nostro pomeriggio.
Ore 19.00 circa ci siamo spostati dalla piazza
e abbiamo preso un’ora di pausa per
riposarci e cenare tutti assieme. E dopo la
pizza, in macchina, siamo andati a San
Massimo, dove era prevista una veglia nel
parco del seminario. Abbiamo steso la nostra
coperta e ci siamo seduti aspettando l’inizio
della serata di animazione.
Prima del momento di preghiera, il gruppo
musicale
del
CPG
(Centro
Pastorale
Giovanile; un bravissimo gruppo di ragazzi
che suonano insieme in occasioni di questo
genere) si è esibito per circa un’ora in attesa
che si creasse l’atmosfera giusta e che
arrivassero tutti i giovani invitati a questa
serata.
Ripercorrendo
e
ricordando
i
momenti più salienti delle passate giornate
mondiali della gioventù attraverso le canzoni
che hanno fatto da colonna sonora per i
3
Nuova Era, fondata sull'amore, in cui
l'amore non sia avido ed egoista ma puro,
fedele e sinceramente libero, aperto agli
altri, rispettoso della loro dignità, un
amore che promuova il loro bene e irradi
gioia e bellezza.
Il mondo necessita di un rinnovamento
perché in molte società, dice Benedetto
XVI, accanto alla prosperità materiale, si
sta allargando il deserto spirituale, un
vuoto interiore, una paura indefinibile,
un nascosto senso di disperazione.
Soltanto l'amore è in grado di colmare
questo vuoto e a noi giovani, presente e
futuro di questo mondo, è affidato il
compito di diffondere il messaggio
cristiano di speranza e di pace. In queste
giornate il Papa ha rinnovato a tutti i
giovani cristiani - presenti e non presenti
- l'invito di Gesù ad essere testimoni
fedeli e coraggiosi del suo vangelo.
Questa Giornata Mondiale della Gioventù
è stata un'esperienza bellissima che mi
ha fatto crescere e maturare.
La sfida ora che ci si pone davanti e che
desidero rivolgere anche a tutti voi è
quella di saper essere testimoni concreti
nelle nostre vite di tutti i giorni, a scuola,
a casa, tra gli amici, nella squadra di
calcio, di ciò che abbiamo sentito. Invito
infine coloro che ne avranno la possibilità
a partecipare alla prossima GMG, che si
terrà a Madrid nel 2011. Sarà un'altra
grande occasione di crescita nel nostro
rapporto personale con Dio e di
comunione e unità di tutta la nostra
santa Chiesa Cattolica.
Grazie
Giacomo Migliarese
GMG SYDNEY 2008
Sono tornato da pochi giorni dalla
lontana Australia, precisamente da
Sidney, dove si è tenuta la XXIII Giornata
Mondiale della Gioventù. Dal 15 al 20
Luglio si sono riuniti centinaia di migliaia
di giovani (si parla di circa 350.000
persone) provenienti da tutto il mondo,
tutte diverse ma accomunate e unite
dalla fede in Gesù e nella Chiesa.
Il tema che il Papa ha proposto in queste
giornate è una frase di Gesù Risorto
rivolta ai discepoli, che troviamo negli
Atti degli apostoli:
"Avrete forza dallo Spirito Santo che
scenderà su di voi e mi sarete
testimoni".
Il Papa, nell'omelia conclusiva della
domenica, ha invitato tutti noi ad aprirci
ai doni dello Spirito Santo, a dargli la
nostra disponibilità, a permettergli di
cambiarci dal di dentro. Per farlo l'unico
modo è perseverare quotidianamente
nella preghiera, che è secondo le parole
del Papa pura ricettività della Grazia di
Dio, comunione con lo Spirito che dimora
in noi e ci conduce, attraverso Gesù, al
suo Padre celeste.
Il Papa ci ha fatto notare che le prossime
generazioni cresceranno sulle basi che
noi giovani di oggi diamo alla società. Per
questo dobbiamo diventare profeti di una
ESPERIENZE
Veglia nelle tende dell’adorazione:
la luce dell’eucaristia «scalda» la notte
d’attesa all’ippodromo.
Matteo è in ginocchio sulla moquette
della grande tenda bianca, ha un
quadernino e una penna in mano, è
molto stanco e ha freddo, ma il suo
sguardo attento è rivolto tutto verso
l’Eucaristia. Siamo nella notte della Gmg
4
APPUNTI
australiana nel grande ippodromo di
Sydney, tra la veglia con il Papa sabato
sera e la Messa di domenica mattina. A
illuminare le fredde ore notturne
rimangono
accese
le
cappelle
di
adorazione e preghiera. Ordinatamente
affollate nelle prime ore della sera, non
hanno smesso di essere frequentate
dalle migliaia di pellegrini durante tutta
la nottata
Matteo è di Roma e nelle ore di veglia ha
scritto una preghiera affidando la sua
vocazione al Signore. Come lui tanti altri
giovani
hanno
scelto
di
vegliare
l’Eucaristia: c’è chi legge la Bibbia, chi
anima la preghiera con i canti, chi prega
lottando con la stanchezza, chi si rifugia
nella tenda dell’adorazione anche per
trovare un luogo caldo, chi infine cerca
un sacerdote tra i tantissimi rimasti
svegli ad accogliere confessioni. Da fuori
filtrano i suoni attutiti dei ragazzi che
instancabili danno voce alla gioia fra le
stradine ancora gremite e che allacciano
relazioni internazionali dando vita allo
scambio di qualsiasi tipo di gadget, come
accade in ogni Gmg: spillette, bandiere,
giacche a vento, felpe, il ricercatissimo
poncho azzurro dei nostri...
Gruppi di ragazzi continuano a parlare e
cantare mentre tutto intorno è una
distesa immensa di sacchi a pelo. Lunghe
le file nella notte per una cioccolata
calda. « Siamo felici – dice Giuseppe, un
giovane abruzzese – nonostante il
freddo, la stanchezza, il sonno » .
Finalmente,
alle
6,
un’alba
tutta
arancione saluta la lunga notte che
sembrava non finire mai, e l’aria
comincia piano piano a scaldarsi. Nella
cappella dell’adorazione si intonano
dolcemente le lodi mattutine, dentro la
grande area dell’ippodromo di Sydney le
preghiere dei giovani si intrecciano in
tutte le lingue del mondo. Stanno
preparandosi ad accogliere Pietro che
viene, una volta ancora, a prenderli per
mano.
«Noi a Sydney, formazione
a tempo pieno»
di LORENZO FAZZINI
Non solo evento da 'grandi numeri', in
cui l’elemento dell’emozione spesso
finisce per surclassare quello della
riflessione e dell’approccio educativo. La
Giornata mondiale della gioventù di
Sydney ha svelato un volto inedito per
un incontro mondiale: la possibilità, cioè,
di un risvolto 'personalizzato' dal punto
di vista spirituale e formativo per i
partecipanti
al
grande
happening
australiano. Lo attestano diversi preti ed
educatori
italiani
che,
ricordando
l’andamento della 'loro' Gmg, notano una
maggior dimensione 'educativa' in un
appuntamento che sempre fa crescere
chi vi partecipa nella propria dimensione
umana e spirituale.
«Dalla nostra diocesi eravamo in 25 con
2 sacerdoti e il vescovo Alberto Tanasini,
e Sydney ha davvero permesso una
maggior sottolineatura educativa rispetto
ad altre Gmg», spiega don Alberto
Gastaldi, responsabile della Pastorale
giovanile di Chiavari. «Abbiamo potuto
avere più momenti 'nostri', sia durante il
periodo del gemellaggio a Brisbane sia a
Sydney. È stata davvero una cosa
straordinaria rispetto alle altre Giornate:
ogni giorno, dalle 8.30 alle 9 di mattina,
facevamo
insieme
il
punto
della
situazione e alla sera concludevamo
sempre con un incontro di preghiera.
Non
solo:
nel
primo
pomeriggio,
dopo
le
catechesi, ci
fermavamo
in
gruppo
per
comunicarci
quello che di più importante ci era stato
detto, oppure negli altri giorni per
sottolineare ciò che dalle parole del Papa
E. M.
da Avvenire del 22 luglio 2008
5
ci era risultato più significativo».
Insomma, pare quasi che il numero più
contenuto
di
partecipanti
dato
l’'impegno' economico (e non solo) della
trasferta di Sydney che ha trattenuto a
sacerdote-giovani più vivo e significativo:
«Tutto questo ha permesso di dar vita a
colloqui spirituali che partivano dal
vissuto dei ragazzi e che abbracciavano
tutta la loro vita. Durante i viaggi da
dove alloggiavamo ai
posti della catechesi o
dei grandi raduni c’è
stato molto più dialogo
e scambio».
Anche
don
Renato
Mazzuia,
direttore
dell’ufficio di Pastorale
giovanile del Patriarcato
di Venezia, conferma:
«La Giornata mondiale
della gioventù di Sydney
ha f-vorito le relazioni
interpersonali:
se
a
Colonia c’erano i grandi
numeri, e anzi era quasi
impossibile
spostarsi
con una certa facilità, in
Australia siamo sempre
rimasti insieme come
gruppo e c’è stata una
maggior possibilità per conoscerci». Con
conseguenze
anche
piacevoli,
ad
esempio, per il gruppo di 22 pellegrini
veneziani: «A Melbourne avevo una zia
immigrata là da decenni – rievoca don
Mazzuia –. Ci siamo andati tutti insieme
a fare il barbecue: se avessi avuto un
gruppo più numeroso sarebbe stato
impossibile!». Ma non sono stati solo
questi momenti organizzativo-vacanzieri
quelli che hanno beneficiato di una
dimensione più 'umana' della Giornata
oceanica: «Ogni sera potevamo tenere
un incontro di spiritualità come gruppo e
già la stessa preparazione alla Gmg era
stata più personalizzata».
casa molti - abbia avuto come positivo
corollario una maggior cura spirituale ed
educativa
dell’evento:
«C’era
una
maggiore
disponibilità
anche
per
celebrare la confessione – sottolinea don
Gastaldi
–.
Anche
durante
gli
spostamenti, in treno o in autobus, era
più facile intavolare un dialogo con i
ragazzi».
Sulla stessa lunghezza d’onda don
Giovanni Maria Chessa, responsabile
diocesano di Nuoro; era in Oceania con
'appena' 14 ragazzi, accompagnati da 3
sacerdoti:
«Di
certo
è
stata
un’esperienza spiritualmente più sentita
delle altre, e che ha spinto chi vi
partecipava a tornare a casa e farsi
personalmente testimone di quanto
vissuto a Sydney. Tantissimi di quelli
rimasti a casa chiedevano a chi c’era un
giudizio, un racconto, un’esperienza su
quanto vissuto là: e così ciascuno è stato
chiamato in causa». Inoltre, proprio in
Australia, il numero più ridotto di
partecipanti ha favorito un contatto
«QUELLA CONOSCENZA SPECIALE
CON LO SPIRITO»
È possibile decidere di partire da casa,
farsi circa 24 ore di viaggio solo perché
qualcuno ti ha chiamato? All’inizio
pensavo: assolutamente no! Quello che
6
dimenticare gli sguardi commossi dinanzi
all’Eucaristia, sotto la meravigliosa volta
celeste australe. La Gmg non si è
conclusa: si compie ora.
Edoardo
mi si chiede è un sacrificio troppo
grande! Eppure l’ho fatto, ho preparato
la mia valigia e sono partita! La fatica del
viaggio e del doversi adattare all’inizio si
sono fatte sentire, ma poi tutto è
scomparso di fronte alla bellezza di
quanto ci veniva offerto. Cesare Pavese
scrisse: «Non c’è cosa più amara che
l’alba di un giorno in cui nulla accadrà».
Nei giorni della Giornata mondiale della
gioventù qualunque amarezza è stata
messa da parte tante erano le cose da
fare e da scoprire.
La nostra curiosità era grandissima:
abbiamo visto posti meravigliosi con
panorami mozzafiato, ma cosa ancora
più importante c’è stata la concreta
possibilità di 'conoscere' lo Spirito Santo,
«il principio della conoscenza senza il
quale
c’è
solo
ignoranza».
Una
conoscenza speciale che auguro a tutti di
poter fare! Ci vediamo a Madrid!
Angela
«IL MIO ZAINO
PIENO DI SCOPERTE E SORPRESE»
Al ritorno da Sydney ho augurato ad
alcune persone «buona estate», e
qualcuno mi ha risposto che l’estate è
quasi
finita...
A
pensarci
sembra
incredibile come sia volato tutto così in
fretta! Prima della trasferta australiana ci
sono stati i Grest estivi e gli incontri di
condivisione. Spesso si è trattato di
correre, perché tempo ed energie
sembravano non essere sufficienti. E ora
sono qui con un po’ di nostalgia, ma
tanta
gioia
e
ricchezza,
ancora
frastornata, con poche parole e tanta
voglia di lasciarmi sorprendere da quello
che succederà. Se dovessi sintetizzare
tutto in una parola, direi 'sorpresa': di
fronte
alle
meraviglie
del
Mondo
Nuovissimo, la natura, gli animali, le
città belle e vivibili, l’organizzazione ben
studiata. Ma lo stupore è stato grande
per l’accoglienza fantastica della gente e
le folle multicolori provenienti da tutto il
mondo riunite con gioia; gente che
risponde con un sorriso anche alle fatiche
di
lunghi
spostamenti
e
giornate
interminabili,
ai
piccoli
e
grandi
contrattempi. Le famiglie che ci hanno
accolto hanno aperto casa a perfetti
sconosciuti regalandoci con affetto ciò di
cui avevamo bisogno: gente che non si
incontrerà mai più probabilmente. Tra gli
stessi ragazzi ho visto tanta voglia di
fare, di condividere, di ascoltare e
pregare. È l’immagine dei semi che mi
ritorna in mente in questi giorni: quante
cose che non si vedono in apparenza
sono in realtà nascoste e pronte a
sbocciare!
Spesso
ci
sono
cose
meravigliose
che
aspettano
solo
un’occasione per potersi manifestare.
Alba
Da Avvenire del 19 agosto 2008
«GESÙ DA OGGI
AL CENTRO DELLA MIA VITA»
La decisione di andare a Sydney è stata
ardua e meditata. Inizialmente, conscio
dei sacrifici che chiedevo ai miei genitori,
non diedi peso all’iniziativa. Poi la
curiosità, la passione di chi mi circondava
e l’esigenza di una svolta nel frenetico e
indifferente trascorrere delle giornate, mi
spinsero a rivalutare la mia scelta. Mi
lasciavo alle spalle un periodo vissuto
all’insegna dell’inerzia e dell’indecisione.
Si
faceva
largo
il
bisogno
di
un’esperienza in grado di donare nuovo
slancio e pienezza alla mia vita. Decisi
quindi di partire. Le intense celebrazioni,
le parole del Papa si sono rivelate
inesauribili fonti d’ispirazione. In una
catechesi il vescovo di Palestrina,
Domenico Sigalini, ha detto: «Senza
Gesù nella vita c’è il vuoto, manca il
centro, non c’è un punto di appoggio».
Questa frase sembrava descrivere l’anno
appena trascorso, privo di uno scopo
apparente per le numerose fatiche e i
risultati
conseguiti.
Non
potrò
7
rispettose della dignità di ogni essere
umano! Una delle grandi conquiste
dell’umanità è infatti proprio il
superamento
del
razzismo.
Purtroppo, però, di esso si
registrano in diversi Paesi nuove
manifestazioni preoccupanti, legate
spesso a problemi sociali ed
economici,
che
tuttavia
mai
possono giustificare il disprezzo e
la
discriminazione
razziale.
Preghiamo perché dovunque cresca
il rispetto per ogni persona,
insieme
alla
responsabile
consapevolezza che solo nella
reciproca accoglienza di tutti è
possibile costruire un mondo
segnato da autentica giustizia e
pace vera.
Vorrei oggi proporre un’altra intenzione
per cui pregare, date le notizie che
giungono, specialmente in questo periodo,
di numerosi e gravi incidenti stradali. Non
dobbiamo abituarci a questa triste realtà!
Troppo prezioso infatti è il bene della vita
umana e troppo indegno dell’uomo è
morire o ritrovarsi invalido per cause che,
nella maggior parte dei casi, si potrebbero
evitare. Occorre certo maggiore senso di
responsabilità. Anzitutto da parte degli
automobilisti, perché gli incidenti sono
dovuti spesso all’eccessiva velocità e a
comportamenti imprudenti. Condurre un
veicolo sulle pubbliche strade richiede
senso morale e senso civico. A promozione
di quest’ultimo è indispensabile la
costante opera di prevenzione, vigilanza e
repressione da parte delle autorità
preposte. Come Chiesa, invece, ci
sentiamo direttamente interpellati sul
piano etico: i cristiani devono prima di
tutto fare un esame di coscienza personale
sulla propria condotta di automobilisti; le
comunità inoltre educhino tutti a
considerare anche la guida un campo in
cui difendere la vita ed esercitare
concretamente l’amore del prossimo.
Affidiamo le problematiche sociali che ho
ricordato alla materna intercessione di
Maria, che ora invochiamo insieme con la
recita dell’Angelus.
ANGELUS
PALAZZO APOSTOLICO DI CASTEL GANDOLFO
DOMENICA, 17 AGOSTO 2008
Cari fratelli e sorelle,
Nell’odierna XX Domenica del tempo
ordinario, la liturgia propone alla nostra
riflessione le parole del profeta Isaia: "Gli
stranieri, che hanno aderito al Signore per
servirlo / … li condurrò sul mio monte
santo / e li colmerò di gioia nella mia casa
di preghiera. / … perché il mio tempio si
chiamerà / casa di preghiera per tutti i
popoli" (Is 56,6-7). All’universalità della
salvezza fa riferimento anche l’apostolo
Paolo nella seconda lettura, come pure la
pagina evangelica che narra l’episodio
della donna Cananea, una straniera
rispetto ai Giudei, esaudita da Gesù per la
sua grande fede. La Parola di Dio ci offre
così
l’opportunità
di
riflettere
sull’universalità della missione della
Chiesa, costituita da popoli di ogni razza e
cultura. Proprio da qui proviene la grande
responsabilità della comunità ecclesiale,
chiamata ad essere casa ospitale per tutti,
segno e strumento di comunione per
l’intera famiglia umana.
Quanto è importante, soprattutto nel
nostro tempo, che ogni comunità cristiana
approfondisca sempre più questa sua
consapevolezza, al fine di aiutare anche la
società civile a superare ogni possibile
tentazione di razzismo, di intolleranza e di
esclusione e ad organizzarsi con scelte
Benedetto XVI
8
quelli che lo invocano. Infatti: “Chiunque
invocherà il nome del Signore sarà
salvato”.
San
Paolo
afferma:
“O
profondità della ricchezza, della sapienza
e della scienza di Dio! Quanto sono
imperscrutabili
i
suoi
giudizi
e
inaccessibili le sue vie! Vi esorto dunque,
fratelli, per la misericordia di Dio, ad
offrire i vostri corpi come sacrificio
vivente, santo e gradito a Dio. Non
conformatevi alla mentalità di questo
secolo, ma trasformatevi rinnovando la
vostra mente, per poter discernere la
volontà di dio, ciò che è buono, a lui
gradito e perfetto. Per la grazia che mi è
stata concessa, io dico a ciascuno di voi:
non
valutatevi
più
di
quanto
è
conveniente, ma valutatevi in maniera da
avere di voi un giusto concetto, ciascuno
secondo la misura di fede che Dio gli ha
dato. Abbiamo pertanto doni diversi
secondo la grazia data a ciascuno di noi.
Chi da, lo faccia con semplicità; chi
presiede, lo faccia con diligenza; chi fa
opere di misericordia, le compia con gioia.
Amatevi gli uni gli altri con affetto
fraterno, gareggiate nello stimarvi a
vicenda. Siate lieti nella speranza, forti
nella tribolazione, perseveranti nella
preghiera. Benedite e non maledite.
Rallegratevi con quelli che sono nella
gioia, piangete con quelli che piangono.
Non rendete a nessuno male per male,
vivete in pace con tutti. Osserva il
comandamento
che
dice
‘Ama
il
prossimo tuo come te stesso’.
Quindi ciascuno di noi renderà conto a
Dio di se stesso. Il regno di Dio infatti è
questione di giustizia, pace e gioia nello
Spirito Santo.
San Paolo chiude la sua lunghissima
lettera (sedici capitoli) con saluti a molti
cristiani presenti a Roma e con una
raccomandazione: “Mi raccomando poi,
fratelli, di ben guardarvi da coloro che
provocano divisioni e ostacoli contro la
dottrina che avete appreso: tenetevi
lontani da loro. Costoro, infatti, non
servono Cristo nostro Signore”.
A noi il compito di meditare su questa
lettera, magari leggendola per intero.
ANNO PASTORALE
2008-2009
ANNO PAOLINO
Il Santo Padre ha dedicato questo Anno
Pastorale alla predicazione dell’Apostolo
Paolo che noi conosciamo attraverso le
sue lettere, che vengono lette quasi tutte
durante l’anno, nelle Sante Messe della
domenica.
San
Paolo
ha
scritto
quattordici lettere, alcune molto lunghe,
che attraverso queste pagine cercheremo
di approfondire.
Cominciamo dalla prima: la Lettera ai
Romani: Paolo, dopo l’inizio della
lettera, con un saluto affettuoso ai
Romani elenca una serie di peccati a cui
gli uomini si abbandonano quando
perdono la strada che conduce a Dio:
“…colmi come sono di ogni sorta di
ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia;
pieni di invidia, di omicidio, di rivalità, di
frodi,
di
malignità;
diffamatori,
maledicenti, nemici di Dio, oltraggiosi,
superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male,
ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza
cuore, senza misericordia”. È un elenco
di azioni che mette in guardia il seguace
di Cristo dal non praticare. È un giudizio
severo che dopo duemila anni è attuale
anche per noi. Ma per l’uomo che fa
ammenda dei suoi errori Dio è bontà,
tollerante e paziente, dandogli così modo
di salvarsi per mezzo della Fede in Gesù
Cristo. A causa di Adamo entrò nel
mondo il peccato, ma in virtù di un solo
uomo, Gesù Cristo, la grazia si è
riversata abbondantemente su tutti gli
uomini. Infatti tutti quelli che sono
guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono
figli di Dio. E se siamo suoi figli siamo
anche suoi eredi. Chi ci separerà
dunque dell’amore di Cristo? Le nostre
paure, le nostre tribolazioni, la nostra
angoscia? Ma noi siamo vincitori su
queste cose in virtù di Colui che ci ha
amato. La salvezza è dono di Dio che usa
misericordia con tutti i suoi figli. Con il
cuore dunque dobbiamo credere perché
lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso
Rosanna
9
mia, il Signore vi vuole Fondatrice di un Istituto
di Sorelle della Misericordia, nessuna difficoltà
vi atterrisca o arresti, a Dio nulla è impossibile",
Luigia, certa che la sua strada ormai segnata
da una carità insonne, è finalizzata a un
disegno che solo Dio conosce, con semplicità
e confidenza filiale nel Padre misericordioso,
risponderà: "Io sono la più inetta delle creature,
ma il Signore si serve alle volte di strumenti
debolissimi per le opere sue: sia fatta dunque
la sua volontà".
Il 2 novembre 1840, Luigia Poloni, sostenuta e
accompagnata da don Carlo Steeb, da inizio
all'Istituto Sorelle della Misericordia.
Il suo servizio umile e prezioso, presso le
persone anziane e gli orfani abbandonati, trova
la sua più alta espressione in quello di Madre e
Maestra di numerose giovani che alla sua
scuola, imparano a donare in umiltà, semplicità
e carità la loro vita a Dio come sorelle della
Misericordia.
Luigia Poloni, che con la professione religiosa
assume il nome di suor Vincenza Maria, muore
l'11 novembre 1855, lasciando come ultimo
testamento del suo affetto per le sorelle una
sola cosa: la carità.
Luigia Poloni nasce a Verona il 26 gennaio
1802. La sua casa è in Piazza delle Erbe,
all'attuale numero 8, dove i genitori gestiscono
una drogheria-farmacia.
La famiglia, ispirata a profondi principi cristiani
e provata da parecchi eventi dolorosi, è per
Luigia l'ambiente più stimolante e formativo.
L'intelligenza
pratica
e
concreta,
la
riservatezza e la cortesia, doti che le sono
proprie, favoriscono in lei l'attitudine al servizio
serio e gratuito. Negli anni più belli della sua
giovinezza essa lo offre ai fratelli in seria
necessità e ai numerosi nipoti che la
considerano come mamma.
Dopo la morte del padre, gravi problemi
economici scuotono l'equilibrio della famiglia,
per cui Luigia sviluppa e mette in atto come
una vera manager anche le sue capacità
amministrative e direttive, senza tralasciare la
frequenza, come volontaria, della Pia Casa di
Ricovero.
Quando don Carlo Steeb, suo confessore,
ponendo in lei tutta la sua stima le dirà: "Figlia
10
richiamo chiaro e pressante. Gesù le
chiedeva di donarsi ai più poveri dei
poveri. Lascia quindi il convento con
cinque rupie in tasca ed il sari orlato di
azzurro delle indiane più povere: è il 168-1948. Dopo un breve corso con le Suore
Mediche Missionarie a Patna trova
alloggio temporaneo presso le Piccole
Sorelle dei Poveri. Il 21 dicembre va per
la prima volta nei sobborghi: inizia così la
sua grande opera. Alcuni mesi più
tardi si uniscono a lei alcune sue ex
allieve. Da questo momento le stesse, in
aggiunta ai tre voti d i " p o v e r t à ,
c a s t i t à e obbedienza", ne fanno un
quarto di "dedito e gratuito servizio ai
più poveri tra i poveri" riconoscendo
nella Madonna l'icona del servizio
della
carità
più
autentica.
(la
professione religiosa delle sue suore cade
sempre in una festività
della Madonna). Nascono
così le Missionarie della
Carità.
Dal 1952 l'ordine apre
cliniche e ospizi per
lebbrosi ed orfani e al
1996
sono
operative
517 missioni in oltre 100
paesi. La "piccola matita
di Dio" riceve il premio
per la pace Giovanni
XXIII nel 1971 e il Nobel
per la pace nel 1979.
La figura di Madre
Teresa di Calcutta, fisico
fragile e volto solcato da
rughe, è conosciuta in
tutto il mondo e chi
l'ha incontrata ha detto
che essere guardati da lei,
dai suoi occhi profondi e
amorevoli
dava
la
sensazione
di
essere
guardati dagli occhi stessi
di Dio.
Lascia la vita terrena il 5 settembre 1997.
Aveva 87 anni. Il processo di beatificazione
si apre nel luglio 1999 con ben tre anni di
anticipo sui cinque previsti dalla chiesa.
Per la gente, però, Madre Teresa è già
santa!
Liliana
RICORDANDO
MADRE TERESA
DI CALCUTTA
- La cosa più bella del mondo: L'AMORE
-
La forza più grande: LA FEDE
-
La vita è un inno: CANTALO
- Se giudichi le persone non hai tempo di
amarle.
- Quello che sorprende gli altri non è tanto
quello che facciamo, ma il vedere che ci
sentiamo felici di farlo e sorridiamo
facendolo.
- Non capiremo mai abbastanza quanto
bene è capace di fare un sorriso.
Sono solo alcune fra le
moltissime
frasi
e/o
poesie attribuite a Madre
Teresa dì Calcutta che,
per molti, è il volto
femminile della moderna
Chiesa Cattolica. Vorrei
ora ricordare, anche se la
maggior parte dei noi le
conosce, poche notizie che
la riguardano.
Nasce
Agnes
Gonxha
Bojaxhiu il 26-8-1910 a
Skopje
da
genitori
albanesi e a 18 anni
abbandona la famiglia per
entrare in un ordine
irlandese di suore che
lavora prevalentemente in
India. P r e n d e i v o t i n e l
1 9 3 1 diventando suor
Mary Teresa del Bambin
Gesù e per circa 20 anni
insegnerà
storia
e
geografia nel collegio delle
suore di Loreto (zona
orientale di Calcutta) dove, appena al di
fuori del muro di cinta, vi è uno dei
posti più miserabili della megalopoli
indiana. Suor Teresa non lo conosceva
almeno fino a quando - il 10 sett. 1946 avvertì la "seconda chiamata" durante un
viaggio in treno. Si trattava di un
11
andava benissimo: in breve tempo indossò
il saio francescano e divenne monaco. Era
piuttosto
cagionevole
di
salute
e
trascorreva la sua vita un po’ a casa, un
po’ in convento. Lì all’età di 32 anni circa,
ricevette le stimmate e la ferita del costato
proprio davanti ad un grandissimo e
meraviglioso Crocifisso nella Cantoria della
Cappella del Convento che ho visto per
bene. Da quel momento iniziò per Padre
Pio una vera e propria Via Crucis. Spesso i
suoi occhi arrossati indicavano che egli
aveva pianto e sofferto molto. Pregando
davanti al meraviglioso Crocifisso si sentì
spesso che diceva: - Signore Gesù, ti offro
S. PADRE PIO
DA PIETRALCINA
tutto questo dolore per salvare il numero
più alto possibile di anime.
Fu visitato da molti medici con l’accusa che
le stimmate erano come procurate da lui
stesso; l’autorità ecclesiastica stessa si
dimostrò incredula e lo costrinse per anni a
non avere contatto col pubblico. Che
strano! In questo periodo, solo il carissimo
papa Giovanni Paolo II, allora Vescovo di
Cracovia, scriveva a lui (le sue lettere sono
un ritrovamento di qualche anno fa!) per
chiedergli preghiere di guarigione, per una
grande polacca docente universitaria di
Fisica, a livello Premio Nobel, e cattolica
convinta, ammalata di cancro diffuso. Il
miracolo avvenne; lei andò personalmente
da Padre Pio per ringraziarlo, con tutte le
difficoltà esercitate dal Partito Comunista.
Per Padre Pio la vita incominciò a
cambiare. Fisicamente sempre molto,
molto sofferente, ma lasciato in pace.
Trascorreva dalle dieci-dodici ore di
confessionale al giorno. Si recavano da lui
personalità politiche, attori in crisi,
industriali “disonesti” e tutti li ha ricondotti
a Dio. Diceva: -In Paradiso non potrò star
Premetto di avere avuto la fortuna di
andare in Pellegrinaggio a San Giovanni
Rotondo (Foggia) dove c’è il convento di
Padre Pio, per ben due volte. Non l’ho visto
vivo, però ho avuto modo di rilevare
“l’intensità” della vita spirituale che laggiù
si vive. E pur cercando di essere breve,
scriverò ciò che più colpisce. Padre Pio si
chiamava Francesco Forgiane ed era nato
a Pietralcina, piccolo borgo in provincia di
Benevento il 25 maggio 1887. la sua casa
rimasta intatta come ho visto denota la loro
dignitosa povertà; eppure togliendosi quasi
le cose di bocca, riuscivano a fare la
“carità” a chi era più povero di loro. Da lì
passava
molto
spesso
un
frate
“questuante” che aveva la barba folta e si
chiamava frà Pio. Rimase talmente nel
ricordo di Francesco che volle poi
chiamarsi Padre Pio. Cresceva pregando
molto la Madonna e l’Angelo Custode e già
da piccolo diceva che voleva farsi monaco.
Alle scuole Elementari andava proprio
male e l’insegnante lo consigliò di andare a
pascolare le pecore. In Seminario, invece,
bene, se non avrò ricondotto tutti i miei
amici con me!
Moriva il 23 settembre 1968. fu
canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2003.
Laggiù io ho contato 15 confessionali tutti
in fila in una cappella. Ho visto e
partecipato a tante, tante ore di
adorazione. Padre Pio ci insegna che
siamo qui per guadagnarci la vita eterna:
imitiamolo!
Raffaella
12
Settembre 2008
INTENZIONI PARTICOLARI
IN COMUNIONE CON IL SANTO PADRE
•
Perché i profughi siano sostenuti nella difesa e nella tutela dei loro diritti.
•
Perché ogni famiglia cristiana sia una piccola comunità evangelizzatrice.
IN COMUNIONE CON I VESCOVI ITALIANI
•
Perché il lavoro sia adeguatamente tutelato e remunerato.
- INTENZIONI DI PREGHIERA Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre
della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le
sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
Cuore di Gesù, attrai a te i presbiteri che in tuo nome
agiscono in mezzo al tuo popolo.
FRASI GUIDA
PER I VANGELI DELLA DOMENICA
Domenica 7 Settembre, 23ª del Tempo Ordinario:
“Pieno compimento della legge è l’amore”
(Rm. 13,10)
Domenica 14 Settembre, Esaltazione della S. Croce:
“Obbediente fino alla morte e alla morte di croce”
(Fil. 2,8)
Domenica 21 Settembre, 25ª del Tempo Ordinario:
“Andate anche voi nella mia vigna!”
(Mt. 20,7)
Domenica 28 Settembre, 26ª del Tempo Ordinario:
“(…) ciascuno (…) consideri gli altri superiori a se stesso”
(Fil. 2,3)
13
CONVEGNO DIOCESANO
DI PASTORALE GIOVANILE
Seminario di S. Massimo
GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE
Ore 20.45: introduzione al convegno
LINEE DI PASTORALE GIOVANILE
Lettura delle linee del progetto pastorale diocesano, (a cura
dell'equipe del Centro di Pastorale Adolescenti-Giovani)
TAVOLA ROTONDA
ENERGIE E FRAGILITÀ DEL MONDO GIOVANILE
Con il contributo video del dott. Vittorino Andreoli, psichiatra.
Saranno presenti giovani, educatori e psicologi che lavorano
quotidianamente a contatto col mondo giovanile.
VENERDÌ 12 SETTEMBRE
20.00 - 21.00
WORKSHOP
(esperienze e sperimentazioni di pastorale giovanile)
21.00 - 22.00: relazione
«CREDONO ANCORA?»
dott. Riccardo Grassi, sociologo dell'istituto IARD di Milano
22.00 - 24.00
WORKSHOP
(esperienze e sperimentazioni di pastorale giovanile)
QUESTE LE ESPERIENZE CHE SARANNO PRESENTATE NEI
DIVERSI WORKSHOP:
1)
2)
3)
4)
5)
Nuovi itinerari alla fede con gli adolescentie giovani in parrocchia (parrocchia di Bovolone)
Primo annuncio ai giovani: il progetto Sentinelle del mattino (associazione Sentinelle del Mattino)
"Amori in corso": itinerari di accompagnamento di innamorati (AC diocesana)
"Video parrocchia"pastorale giovanile e nuove tecnologie (past.giovanile della diocesi di Trento)
Pastorale giovanile e comunicazione: l'esperienza radio vigiova (past.giovanile della diocesi di
Vicenza)
6) Esperienze di vita comune dei giovani: Punto giovane Riccione (Punto giovane Riccione)
7) "Domenica Young": una attenzione particolare alla domenica (parrocchia di Porto di Legnago)
8) "Io sono con voi tutti i giorni": la gioia di adorarlo, parrocchia di Legnago)
9)Pastorale giovanile in rete: tra parrocchie, nel territorio (past.giovanile della diocesi di Udine)
10)
"Un ponte tra la strada e la chiesa": l'oratorio oggi (NOI Associazione Dossobuono)
14
+ CELEBRAZIONI DELLA LITURGIA +
ORARIO FESTIVO – DOMENICALE (fino a Domenica 14/09)
Sabato o Vigilia: ore 17.00 - 19.30 - S. Messa
Domenica o Festa: ore 7.00 - 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.30 - S. Messa
ORARIO FESTIVO – DOMENICALE (da Domenica 21/09)
Sabato o Vigilia: ore 17.00 – Vespero / 18.00 - S. Messa
Domenica o Festa: ore 8.30 – 10.00
- 11.15 – S. Messa
17.00 - Vespero
18.00 - S. Messa
ORARIO FERIALE SETTIMANALE (dal 9 Settembre)
ore 7.00 - Lodi / ore 17.00 – Vespero / ore 18.00 - S. Messa
Ogni Sabato: ore 7.30 - S. Messa
IL SOLENNE RITO DI BEATIFICAZIONE DELLA VENERABILE SERVA DI DIO
VINCENZA M. POLONI
AVRÀ LUOGO A VERONA DOMENICA 21 SETTEMBRE 2008 ALLE ORE 15.30
NEL PALAZZETTO DELLO SPORT
PRESIEDERÀ L’EUCARISTIA S. EM.ZA IL CARD. JOSÉ SARAIVA MARTINS
PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI
AVVISO
È nato Matteo. Congratulazioni a
Dopo la sosta estiva il Piccolo Coro
riprende la sua attività annuale.
Da venerdì 19 settembre ore 16.00
riprendono le prove.
mamma Sofia e
a papà Antonello.
È nato Lorenzo.
Congratulazioni a
mamma Cinzia
e a papà Dario.
È nata Rachele. Congratulazioni a
mamma Lorena e a papà Stefano.
Fino alla fine di ottobre si
accettano nuovi bambini dai 6 anni
in poi, dotati di una bella voce e
con tanta buona volontà.
È nato Andrea. Congratulazioni a
mamma Federica e a papà Alessandro.
15
Scarica

Settembre 2008 - parrocchia di torri del benaco