Testo Unico del Commercio
Un nuovo strumento per semplificare la vita delle aziende
e dei cittadini, trasformare la Regione in
un’amministrazione amica delle imprese e per rilanciare lo
sviluppo del settore.
L’elaborazione del nuovo Testo Unico rappresenta una novità straordinaria per il mondo economico
e produttivo del Lazio.
Un’innovazione attesa da oltre dieci anni per rinnovare, semplificare e rilanciare uno dei settori
strategici della nostra economia.
L’obiettivo che ci siamo posti è quello di semplificare le procedure per liberare energie e risorse
costruttive, così da sostenere la forza degli imprenditori e dei commercianti del Lazio.
Siamo convinti che la ripresa dell’economia del Lazio nei prossimi mesi sia strettamente legata alla
crescita di questo settore; allo stesso modo, il mondo del commercio potrà tornare a svilupparsi
soltanto se l’intero sistema regionale saprà individuare un nuovo sentiero di espansione in grado di
coniugare crescita economica con la tutela dell’ambiente e del territorio.
Per questo, Il Testo Unico sostiene la libertà di iniziativa imprenditoriale coniugandola con la tutela
degli interessi generali, dei diritti dei consumatori e dei lavoratori.
L’approvazione del testo Unico deve essere frutto di un processo partecipato.
Il testo rimarrà on line per permetterci di ricevere le osservazioni dei cittadini e degli
operatori.
Al termine di un percorso di confronto e dialogo con le parti sociali e le associazioni di
categoria, intendiamo approvare il Testo in Giunta entro il 29 luglio 2014.
Una legge al posto di 6
Per la prima volta la Regione Lazio approva un testo organico che raccoglie,
innovando e razionalizzando, tutte le disposizioni sul settore fino a oggi
sparse nelle varie leggi regionali.
Il nuovo T.U. riunisce e abroga 6 leggi approvate in tempi diversi:
solo 124 articoli a fronte di oltre 300 cancellati.
Vengono cancellate e inglobate:
•l.r. 74/1984 (commercio ingrosso)
•l.r. 33/1999 (commercio fisso e ambulante) e successive modificazioni
•l.r. 8/2001 (impianti distribuzione carburanti)
•l.r. 31/2001 (valorizzazione locali storici)
•l.r. 4/2005 (vendita stampa periodica)
•l.r. 21/2006 (somministrazione alimenti e bevande) e succ. modificazioni
•l.r. 4/2006 art.113 (centri commerciali naturali)
Il T.U. recepisce e razionalizza le disposizioni
normative europee e statali
Le disposizioni del T.U. si adeguano e recepiscono i principi e le norme
in materia di libertà d’impresa, tutela della concorrenza,
semplificazione amministrativa, programmazione qualitativa e
urbanistica.
Con il T.U.
•viene salvaguardata la libertà di avviare una nuova impresa con
meno vincoli, meno oneri burocratici e in tempi certi.
•vengono tutelati al contempo gli interessi generali come i beni e i
luoghi di valore storico artistico e architettonico; l’ambiente urbano; la
viabilità; la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Gli obiettivi del T.U.
Con il nuovo T.U. la Regione Lazio mette per la prima volta a disposizione del
mondo produttivo e del commercio un nuovo strumento utile ad agevolare il
rilancio di uno dei settori strategici del nostro territorio.
Il T.U. è stato costruito a partire da tre obiettivi principali:
1.semplificazione radicale della normativa, delle procedure amministrative
e burocratiche;
2.decentramento e conferimento di funzioni ai Comuni e a Roma Capitale
per avvicinare istituzioni e cittadini;
3.innovazioni utili a rilanciare uno dei settori strategici dell’economia del
Lazio.
1. Semplificazione normativa e amministrativa
Delegificare significa:
Migliore capacità di adeguamento della P.A. alle dinamiche del
mercato, attraverso l’adozione di strumenti regolamentari più facili
da modificare
Tempi più rapidi e certi per avviare, trasferire o ampliare
un’impresa.
•
•
minori costi per le imprese e per la P.A.
• tempi più rapidi
maggiore flessibilità alle esigenze del mercato
1. Semplificazione normativa e amministrativa
Con l’ampliamento della Scia (Segnalazione Certificata Inizio Attività) il T.U.
accelera le pratiche amministrative delle imprese, riducendo drasticamente i costi,
semplificando i procedimenti e annullando i tempi di attesa per l’avvio attività.
Parliamo di:
•Esercizi di vicinato (avvio, trasferimento, ampliamento, modifica qualitativa e quantitativa del settore
merceologico, subingresso);
•Medie e grandi strutture (modifica quantitativa del settore merceologico, affidamento di reparto,
riduzione di superficie di vendita e subingresso);
•Forme speciali di vendita (avvio dell’attività e subingresso);
•Commercio su aree pubbliche (aggiunta del settore merceologico, subingresso);
•Commercio all’ingrosso (apertura dell’esercizio);
•Stampa quotidiana (sub ingresso nel punto vendita esclusivo e non esclusivo, strillonaggio e
distribuzione forme gratuite di stampa);
•Somministrazione di alimenti e bevande (avvio, trasferimento, affidamento di reparto, ampliamento e
subingresso ad eccezione delle aree sottoposte a tutela);
•Installazione distributori automatici.
1. Semplificazione normativa e amministrativa
Il nuovo T.U., contribuisce al processo regionale di rafforzamento e adeguamento del Suap
(sportello unico delle attività produttive) che diviene l’unico punto di accesso per tutte le
procedure amministrative delle imprese.
Da domani nel Lazio:
un unico sportello, un’unica modulistica, una sola piattaforma telematica
La Regione
• promuove la realizzazione di una piattaforma unica telematica da mettere a
disposizione dei Comuni per la gestione del Suap;
• promuove accordi e convenzioni per la realizzazione condivisa della banca dati
con altre P.A. che intervengono nei procedimenti;
• consente la standardizzazione dei procedimenti e l’unificazione della
modulistica in formato elettronico.
1. Semplificazione normativa e amministrativa
Riduzione dei tempi e procedure semplificate e trasparenti delle
conferenze dei servizi, eliminando la possibilità di zone d’ombra e
discrezionalità per l’avvio, il trasferimento, l’ampliamento delle
grandi strutture e dei centri commerciali e per le eventuali varianti
urbanistiche.
Da domani nel Lazio:
• Eliminazione del parere vincolante regionale per l’apertura, il
trasferimento e l’ampliamento dei grandi mercati rionali;
• Rilascio contestuale del titolo edilizio e di quello commerciale nel
caso di avvio di medie o grandi strutture di vendita;
• Tempi certi e Procedure più snelle per la Conferenza dei Servizi.
2. Decentramento e conferimento di funzioni
amministrative ai Comuni: la programmazione
Con il nuovo T.U. superiamo il modello attuale di programmazione basato su
criteri economico-quantitativi e sul contingentamento della superficie
disponibile per l’avvio di medie e grandi strutture di vendita, eliminando tutti i
casi di aperture in deroga alle regole.
La programmazione territoriale affidata esclusivamente ai Comuni, sulla base di
indirizzi e criteri regionali qualitativi e urbanistici, fondati su due principi:
• la libertà di avviare nuove imprese senza contingenti di superficie deve
comunque rispettare gli standard urbanistici e ambientali e tutelare eventuali
superiori interessi generali;
• deve essere prioritariamente conseguito l’obiettivo del recupero di
contenitori dismessi, della riqualificazione di aree, del minor consumo di
suolo.
2. Decentramento e conferimento di funzioni
amministrative ai Comuni: la programmazione
La nuova programmazione affidata ai Comuni dovrà quindi obbligatoriamente
contemplare:
•Criteri qualitativi: classificazione energetica, uso di fonti rinnovabili, stoccaggio e raccolta
rifiuti, infrastrutture urbanistiche (viabilità e servizi);
•Requisiti urbanistici ed edilizi: accessi veicolari, pedonali (compresi quelli per i portatori
di handicap), parcheggi, aree di sosta per carico e scarico merci e stoccaggio e consegna dei
rifiuti.
Con queste misure e con l’eliminazione delle deroghe
evitiamo il rischio di proliferazione fuori dalle regole e
dalla programmazione di nuovi grandi strutture di
vendita.
2. Decentramento e conferimento di funzioni
amministrative ai Comuni: la programmazione
In attesa dell’emanazione del regolamento attuativo, il T.U. prevede che:
Fino all’approvazione dei criteri e indirizzi regionali e del conseguente
adeguamento da parte dei Comuni dei propri strumenti urbanistici, per l’avvio
di grandi e medie strutture di vendita, non è consentito il cambio di
destinazione d’uso di aree non commerciali ne’ l’ampliamento di quelle gia’
destinate al commercio, con conseguente divieto di nuovo consumo di suolo,
e non può, quindi, essere rilasciata autorizzazione commerciale in presenza di
una variante urbanistica approvata in violazione di tale divieto.
La disciplina transitoria relativa al commercio in sede fissa prevede esclusivamente la
possibilità di autorizzare progetti inerenti il riuso e la riqualificazione di aree degradate che
non prevedano varianti urbanistiche
Solo per dare alcuni numeri sul problema:
Dal 2001 a oggi (in vigore l’attuale L.R. 33/99) autorizzati, nel Lazio 1.174.000 mq di superfici, di cui
circa l’81% in deroga, per un totale di 99 nuove strutture e 27 richieste di ampliamenti.
2. Decentramento e conferimento di funzioni ai
Comuni
La Regione trasferisce alcune importanti funzioni ai Comuni, assegnando loro
maggiori poteri su mercati, commercio su aree pubbliche, somministrazione,
avvicinando le istituzioni alle imprese e migliorando la qualità dei servizi.
Il T.U. contribuisce a farlo attraverso anche
• L’eliminazione della conferenza di servizi regionale per le autorizzazioni
all’avvio, al trasferimento e all’ampliamento di mercati rionali superiori
ai 2.500 mq.
• L’abolizione del principio dell’equivalenza in materia di commercio su
aree pubbliche.
2. Decentramento e ulteriore conferimento di
funzioni a Roma Capitale
Oltre alle funzioni che il T.U. trasferisce alla generalità dei Comuni,
per Roma Capitale la Regione provvede al conferimento di ulteriori
importanti funzioni utili a migliorare i servizi e a consentire una
migliore programmazione urbanistica e commerciale.
Parliamo di:
• la programmazione nel territorio delle medie e grandi strutture di vendita;
• l’eliminazione della conferenza di servizi regionale, e del relativo parere
vincolante, per le autorizzazioni all’avvio, al trasferimento e all’ampliamento di
grandi e medie strutture di vendita;
• l’adozione di criteri generali per lo sviluppo dei settori della somministrazione.
3. Innovazioni
Il T.U. contiene una serie di innovazioni normative e regolamentari
utili a valorizzare diversi settori del mondo del commercio,
sostenendone la ripresa e il rilancio.
Parliamo di:
• Reti di impresa;
• Botteghe storiche;
• Punti di primo soccorso nei centri commerciali;
• Attività di vicinato;
• Commercio su aree pubbliche;
• Distributori carburanti;
• Edicole e stampa;
• Lotta all’abusivismo;
• Orari, saldi e Temporary Store;
• Politiche attive e fondi europei.
3. Innovazioni: reti di impresa
Il T.U. sostiene un nuovo modello di associazionismo tra imprese:
«La rete di imprese consiste in una sequenza di esercizi commerciali, aree
mercatali e altre attività di servizio che si costituiscono in forma associata e/o
societaria per la gestione comune di servizi e di azioni di promozione e marketing
e di qualificazione dei contesti urbani».
Possono aderire le imprese che rientrano nell’area della rete, le associazioni di categoria,
le Camere di Commercio, il Comune, i comitati e le associazioni di quartiere.
Obiettivi delle reti:
•valorizzare forme di rigenerazione urbana, in aree caratterizzate da una rilevante
presenza di attività economiche su strada;
•alimentare forme di animazione e di marketing territoriale evoluto;
•generare lo sviluppo di servizi e di logistica integrata alle imprese;
•Promuovere progetti di decoro e arredo urbano, miglioramento delle reti di sicurezza,
comprese misure di contrasto all’abusivismo commerciale
•sviluppare forme di management specializzato.
3. Innovazioni: reti di impresa
Il T.U. sostiene un nuovo modello di associazionismo tra imprese:
• La Regione Lazio sostiene le reti di impresa con un fondo di 15
milioni nel triennio 2014-2016;
• Il T.U. consente ai Comuni di agevolare con un proprio
regolamento l’autonomia finanziaria dei consorzi e delle reti
d’impresa del commercio, ad esempio consentendo lo scorporo
di una parte delle imposte dovute per l’occupazione di suolo
pubblico destinandole al reinvestimento in progetti di
marketing, arredo urbano, decoro, riqualificazione, sicurezza, e
di contrasto all’abusivismo commerciale.
3. Innovazioni: locali e le botteghe storiche
Con il T.U. la Regione salvaguarda i locali, le botteghe, le librerie, i teatri e i cinema storici,
per la valorizzazione degli elementi identitari e tipici della tradizione storico artistica.
La Regione promuove accordi tra i Comuni, i titolari delle attività e i proprietari degli
immobili per il mantenimento dell’identità dei locali e delle attività e per il riequilibrio dei
canoni di locazione.
La Regione Lazio sostiene i locali, i mestieri e le botteghe storiche con
un fondo rotativo per l’erogazione di credito agevolato di 3 milioni nel
triennio 2014-2016
•
•
•
Sono considerati locali, botteghe storiche e attività tradizionali:
i locali connotati da particolare valore storico-artistico o architettonico destinati ad attività
commerciali, artigianali e di pubblico esercizio svolte continuativamente da almeno 70 anni;
i mestieri d’arte e tradizionali svolti da almeno 50 anni;
le attività di commercio, somministrazione, artigianato o miste, compresi cinema, teatri e
librerie, svolte da almeno 50 anni, con la stessa tipologia di vendita, nello stesso locale e di cui
siano mantenute le caratteristiche originarie dell’attività.
3. Innovazioni: punti di primo soccorso
Per garantire una maggiore tutela e sicurezza dei cittadini e dei lavoratori la
Regione prevede nelle strutture e nei centri commerciali superiori ai 10.000 mq.
la creazione di presidi sanitari di primo soccorso.
Con un apposito regolamento saranno indicate le modalità e le scadenze
perentorie entro cui le strutture e i centri commerciali già attivi dovranno
adeguarsi alla nuova normativa del T.U.
3. Innovazioni: commercio di vicinato
Vogliamo dare più forza al commercio di vicinato, dando la possibilità ai negozi
di crescere e ampliarsi.
Il T.U. contribuisce a questo obiettivo prevedendo:
•la possibilità di ampliare la superficie del negozio anche attraverso
l’accorpamento di locali contigui;
•l’ampliamento della superficie di vendita massima attivabile, mediante
semplice Scia, fino a un massimo di 400 mq. (250 mq. nei comuni con meno di
10.000 abitanti)
•superando l’attuale limite di ampliamento pari a 250 mq nei Comuni con più di
10.000 abitanti.
3. Innovazioni: commercio su aree pubbliche
• Il T.U. prevede l’abolizione del principio dell’equivalenza in
materia di commercio su aree pubbliche.
• Il T.U. attribuisce ai Comuni pieni poteri nell’ambito della programmazione
del proprio territorio in materia di commercio su aree pubbliche. Non
esistono più norme regionali che impediscano di spostare posteggi o camion
bar da strade e piazze di pregio artistico o architettonico.
• Il Testo prevede il divieto di esercizio di commercio itinerante nei centri
storici dei Comuni superiori a 30.000 abitanti, concedendo inoltre ai Comuni
la facoltà di individuare altre aree dove estendere il divieto.
3. Innovazioni: commercio su aree pubbliche
•Il T.U. assegna ai Comuni la facoltà di individuare all’interno delle aree
mercatali, appositi spazi, contigui al settore alimentare del mercato, da
destinare al consumo e somministrazione sul posto dei prodotti, a eccezione di
quella servita.
•La Regione si adegua ai contenuti dell’Intesa adottata il 12 luglio 2012 in in
sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni attuazione dell’articolo 70, comma 5
del D.Lgs 59/2010 di recepimento della Direttiva Bolkestein, criteri, modalità,
disciplina transitoria e termini di durata per l’assegnazione, da parte dei
comuni, di concessioni per l’occupazione di suolo pubblico, ai fini dell’esercizio
del commercio su aree pubbliche
3. Innovazioni: distribuzione carburanti
Con il T.U.
• più ampia facoltà per gli impianti di distribuzione di avviare servizi integrativi
all’attività principale (alimenti e bevande, prodotti da tabaccheria, ecc.);
• nei centri abitati possono essere previsti vincoli o limitazioni all’utilizzo
continuativo, anche senza assistenza, degli impianti self service, garantendo
così una maggiore presenza di servizio assistito e una migliore sicurezza nelle
città;
• l’apertura di nuovi distributori sarà possibile purché venga inserito anche un
erogatore di un terzo prodotto (GPL o metano), a condizione che tale obbligo
non comporti ostacoli tecnici o oneri economici eccessivi…;
• la Regione incentiva l’installazione di colonne per la ricarica di veicoli
elettrici.
3. Innovazioni: distribuzione della stampa
•Il T.U. riconosce tra le proprie finalità quella della salvaguardia della libertà di
espressione, del mantenimento del pluralismo della stampa, dell'effettività del diritto
all’informazione a mezzo stampa riconosciuti dall’art. 21 della Costituzione, nonché
il
valore sociale dei punti vendita esclusivi di stampa e quotidiani.
•Con il T.U., la Regione prevede per i punti vendita esclusivi della stampa la
possibilità di vendere anche bevande imbottigliate e prodotti alimentari non
sottoposti a particolari forme di conservazione, sfruttando al massimo il 30%
della superficie disponibile.
•Il T.U. non prevede più una programmazione contingentata dei punti di
vendita ma una basata sulla tutela di interessi pubblici generali, urbanistici e sui
limiti di disponibilità di suolo pubblico.
3. Innovazioni: lotta all’abusivismo
Il T.U. sostiene e promuove azioni di contrasto all’abusivismo commerciale,
alla contraffazione e all’infiltrazione criminale.
A tal fine la Regione:
• promuove la sottoscrizione di protocolli di intesa con i Comuni, le Reti di
imprese di prossimità e le autorità prefettizie, ai fini di un rafforzamento
delle misure e modalità di controllo delle aree maggiormente caratterizzate
dall’abusivismo commerciale e da diffusa illegalità;
•
promuove e sostiene, per i consumatori, azioni e progetti di educazione e
sensibilizzazione, con l’obiettivo di scoraggiare la domanda di merce
contraffatta e la compravendita attraverso canali illeciti.
3. Innovazioni: orari e Temporary Store
• Il T.U. favorisce la definizione di accordi su base volontaria in ambito
comunale o sovracomunale volti a una organizzazione dei tempi e degli orari
di apertura e chiusura delle strutture commerciali e mercatali, coerenti con
quelli delle città e con la possibilità di realizzare periodi promozionali collegati
a specifiche esigenze di sostegno all’attrattività del territorio.
• Il T.U. semplifica e modifica sostanzialmente la normativa riguardante i saldi
estivi e invernali: date indicate non più da legge regionale, ma da una
delibera giunta sentito il parere della Conferenza unificata delle Regioni;
previsto un limite massimo di durata di 6 settimane per ciascun periodo.
•
Con il T.U., la Regione disciplina la possibilità di aprire nel territorio i
Temporary Store (forme di vendita istantanee della durata massima di 30
giorni) in modo da consentire una maggiore flessibilità delle imprese alle
esigenze del mercato.
Politiche attive e fondi europei
Con il T.U., la Regione sostiene, per la prima volta attraverso l’utilizzo
dei fondi europei inseriti nella nuova programmazione 2014-2020:
• le forme di e-commerce e le iniziative volte all’utilizzo della rete
internet, funzionali alla crescita delle attività commerciali del
territorio;
• la riqualificazione delle aree mercatali, a partire dalla realizzazione
di «aree produttive e commerciali ecologicamente attrezzate»;
• l’innovazione nelle formule e nei format commerciali e nei processi
organizzativi e logistici delle aziende.
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