Anno XII° - Numero 2 - Quadrimestrale - Spedizione in A.P. - 45% art. 2 comma 20/BL. 662/96 D.C.I. TRENTO - Agosto 2012
Periodico di informazione della Cassa Rurale di Fiemme
p.6
p.20
Approvato Il bilancio 2011
ECONOMIA, SOCIETÀ E CULTURA
p.22
Il turismo in val di Fiemme
Fiemme ha ritrovato il suo palazzo
Sommario
Periodico di informazione della
Cassa Rurale di Fiemme
Banca di Credito Cooperativo
Autorizzazione Tribunale di
Trento n. 1083 del 4.05.2001
Editore/Proprietario:
CASSA RURALE DI FIEMME
Predazzo, via Garibaldi 10
Tel. 0462.815700
Fax 0462.815999
E-mail: [email protected]
www.cr-fiemme.net
Direttore Responsabile:
MARIO FELICETTI
Comitato di redazione:
GOFFREDO ZANON
p.
5 EDITORIALE
Editoriale del Presidente
IN PRIMO PIANO
p.
6 Approvato dall’assemblea il Bilancio Consuntivo 2011
p.
8 Un incontro per imparare il valore del risparmio
p. 10 Premi di Studio e Borse di Studio 2012
p. 12 Un nuovo strumento di sicurezza per la carta bancomat
p. 14 La nuova imposta di bollo sui rapporti bancari
p. 16 Io sono socio della Cassa Rurale
p. 18 Famiglia e lavoro: equilibrio possibile?
p. 20 Il turismo in Val di Fiemme. Alcuni Dati?
p. 21 “Fiemme Accessibile” Anche la Cassa Rurale di Fiemme fa la sua parte
PAOLO NONES
PAOLO DEFRANCESCO
RENZO DAPRÀ
PIERPAOLO DELLANTONIO
DALLA COMUNITÀ E DAL TERRITORIO
p. 22 Fiemme ha ritrovato il suo magnifico palazzo
p. 24 Il personaggio: Italo Giordani. Una vita per la storia
p. 28 Reportage da Praga
p. 29 Reportage dall’Irlanda
MARIO FELICETTI
p. 30 A Capriana il nono simposio ispirato ai mondiali del 2013
MASSIMO PIAZZI
p. 32 La rurale al fianco dei concorsi ippici
p. 34 La posta dei nostri lettori
SANDRO PEDOT
MASSIMO PIAZZI
MASSIMILIANO DEFLORIAN
DENIS VINANTE
Foto:
ARCHIVIO CASSA RURALE
Impaginazione e stampa:
LITOTIPOGRAFIA ALCIONE
Lavis (Trento)
Quanti fossero interessati a
p. 36 SALUTE
Le piante officinali
ricevere il giornale “Crescere
Insieme”, sono pregati di
comunicare presso i nostri
sportelli, l’indirizzo.
Sarà cura della Cassa Rurale
provvedere con tempestività alla
spedizione a domicilio.
3
4
presidente
Goffredo Zanon
Editoriale
Cari Soci,
con disabilità fisiche e alle mamme con
carrozzina. Vorremmo portarlo a termine
innanzitutto un cordiale saluto da parte
nel tardo autunno. Stiamo pure valutando
mia e del Consiglio di Amministrazione a
il restyling del salone della sede di Tesetutti voi.
ro, progetto che riteniamo importante.
Siamo presto alla fine di un’estate che,
Il 2012 è l’Anno Internazionale della Codal punto di vista meteorologico, è stata
operazione e, in autunno, insieme alle
eccezionale. Non si può dire altrettanaltre cooperative della Valle, vorremmo
to per quello che riguarda l’andamento
dedicare alcuni appuntamenti e serate
generale sui temi di stabilità dei mercati
a questo significativo evento, invitando
finanziari, di una ripresa che ancora non
soci e famigliari a partecipare.
si vede e di prospettive di uno sviluppo
In questi giorni potrete trovare presso i
che stenta a ripartire.
nostri sportelli, oppure collegandovi al
è un effetto che colpisce tutti: le faminostro sito internet, un questionario frutglie fanno fatica a risparmiare, le impreto dell’attività di Euricse, istituto di ricerse non investono, quindi c’è un generale
ca sulle cooperative, che intende essere
calo del tenore di vita.
uno strumento per permetterci di miglioLa nostra Cassa Rurale, in questi morare nel comune interesse. Il questionamenti critici, cerca sempre di dare risporio è abbastanza corposo e richiede circa
ste concrete nell’erogare credito a famimezz’ora di tempo, però riteniamo sia
glie ed aziende svolgendo al meglio il suo
utile e vi chiedo di compilarlo. È evidente
compito di supporto al’economia della
che è in forma assolutamente anonima.
nostra Valle.
Abbiamo in mente altri proNello scorso maggio c’è
getti per coinvolgere più
stata l’assemblea annuastrettamente i giovani e anLa
nostra
Cassa
le nella quale, oltre al biRurale,
in
questi
che le componenti imprenlancio, i Soci hanno apmomenti critici,
ditoriali del nostro territorio,
provato il nuovo Statuto
cerca sempre di dare
ma di questo parleremo a
e il nuovo Regolamento
risposte concrete
tempo debito.
nell’erogare credito a
assembleare. Le novità
Come vedete l’attività della
famiglie
ed
aziende
più importanti sono state
nostra Cassa Rurale è semla riduzione del Consipre molto impegnativa, non
glio di Amministrazione,
solo
dal
punto
di vista bancario ma anche passerà da 18 a 12 componenti più
che
nel
promuovere
tutte quelle iniziatiil presidente, che sarà eletto direttamenve che vanno nella direzione di rendere
te dall’assemblea. I consiglieri dovranno
sempre più stretto e solido il rapporto
avere dei requisiti specifici per poter far
con i nostri soci.
parte del Consiglio, inoltre dovranno obAbbiamo sempre bisogno del vostro sobligatoriamente partecipare a degli appostegno e della vostra fedeltà, sia come
siti corsi di formazione. Questo per gasoci che come clienti. Insieme crescererantire alla Cassa Rurale una Governance
mo come Cassa Rurale e come Comuniadeguata anche dal lato professionale
tà, in grado di superare questo lungo monell’impegnativo ruolo che verranno
mento di crisi globale potendo guardare
chiamati a svolgere.
al futuro con rinnovato ottimismo.
Stiamo inoltre studiando un progetto per
migliorare l’accesso della sede di PredazUn caro saluto a tutti.
zo rendendolo più agevole alle persone
5
in primo piano
Approvato dall’assemblea
il Bilancio Consuntivo 2011
Al di là della crisi
un’annata positiva
per la Cassa Rurale
di Fiemme
la cui assemblea
lo scorso 26 maggio
(con qualche discussione)
ha anche adeguato
lo Statuto
alle nuove normative
provinciali
S
ono stati due i momenti che hanno
caratterizzato l’assemblea dei soci
della Cassa Rurale di Fiemme, riunita il 26 maggio nell’ampio salone dello
Sporting Center di Predazzo, alla presenza di 631 soci, con 135 deleghe.
La prima parte della riunione è stata riservata all’adeguamento dello Statuto sociale
al nuovo Statuto tipo della Provincia. È stato il presidente Goffredo Zanon ad illustrare nei dettagli le variazioni statutarie, alla
presenza del notaio Alessandro Franco
di Vigo di Fassa dopodiché si è aperto il
dibattito, con l’intervento dei soci in sala.
Costantino Ventura ed Andrea Ventura di
Molina hanno contestato tra l’altro la mancanza di un limite per la durata dei mandati dei consiglieri, che Ventura avrebbe
voluto stabilire nel numero massimo di
tre. Sull’argomento è intervenuto anche
il capo sindaco Renato Dalpalù, per evi-
6
presidente Zanon e quindi del direttore
denziare come, alla fin fine, l’assemblea
Paolo Defrancesco.Tra i dati da evidensia sovrana, quindi con la possibilità di
ziare, l’ammontare della raccolta comnon rinnovare eventualmente la fiducia a
plessiva che, a fine anno, è stata pari a
qualche amministratore non all’altezza del
531.260.820 euro, costituita per il 79%
proprio compito. Il nuovo Statuto è stato
dalla raccolta diretta e per il 21% dalla
alla fine approvato con 760 voti favorevoli,
raccolta indiretta. La raccolta diretta è
due contrari (Costantino Ventura e Dario
stata di 418.154.820 euro, suddivisa in
Canal) e tre astenuti (Andrea Daprà, Paolo
conti correnti in euro e divise estere, deBonelli e Mario Fanton).
positi a risparmio, certificati di deposito,
Ha abbandonato la sala Renato Trettel,
obbligazioni, pronti contro termine ed
il quale aveva sollevato una questione
altri depositi. La raccolta indiretta am(quella dei tassi di interesse) che non era
montava a 113.106.000 euro, suddivisa
pertinente con l’argomento in discussioa sua volta in titoli
ne in quel momento
amministrati, gestioe che il presidenTutta la raccolta diretta destinata ai
ni patrimoniali, fonte aveva proposto
prestiti alla clientela a sostegno delle
di comuni e Sicav e
quindi di riprendere
famiglie e dell’economia
prodotti assicurativi.
alla fine.
Gli impieghi con la
Si è passato quindi
clientela sono stati
alla parte ordinaria,
di 406.151.994 euro, con un incremento
con un ricordo preliminare per i 59 soci
dello 0,9% rispetto al 2010. Sono comscomparsi nel corso dell’ultimo anno e
posti da conti correnti attivi, finanziaquindi con la premiazione dei soci con
menti estero, salvo buon fine e sconti,
50 anni di fedeltà all’istituzione.
mutui e altri finanziamenti e sofferenze
Poi l’analisi dell’ultimo bilancio chiuso
nette. A fine 2011, i clienti utilizzatori di
al 31 dicembre 2011 prima da parte del
plessivamente sono attivi 12 apparecchi
credito sono stati 3.927, dei quali 2.230
bancomat e più di 400 apparecchi Pos,
privati ed enti e 1.697 imprese. I prestiti
installati in numerosi esercizi commerconcessi alle famiglie hanno rappresenciali, a tutto beneficio della clientela. I
tato il 26,5% degli impieghi. Il restante
dipendenti a fine 2011 erano 77, con 32
73,5% risulta concesso alle imprese ed
donne e 43 maschi, 11 con un contratto
è così ripartito tra i diversi rami di attivipart time e un’età media di 43 anni. Comtà: agricoltura 6%, attività manifatturiere
plessivamente sono
19,4%, costruzioni
state ben 2.137 le
25,2%,commerUna solida struttura operativa ed
ore di formazione.
cio 12,7%, alberghi
una costante vicinanza alla società
Vasta e particolae pubblici esercizi
civile ed al volontariato
reggiata l’offerta di
18,3%, attività immobiliari 8,3%, altri
servizi 10%. Da sottolineare che complessivamente la Cassa
Rurale di Fiemme amministra circa un
miliardo di euro. Con una raccolta diretta, come ha rilevato il presidente, interamente destinata a prestiti alla clientela.
Tra l’altro, nel 2011, il nostro istituto di
credito ha erogato nuovi prestiti per 70
milioni di euro, con altri 5 milioni derivanti
da ulteriori 25 milioni di crediti rinegoziati.
A fine anno, l’utile è stato pari a
1.922.000 euro, con un patrimonio netto pari a 71.071.370 euro, rispetto ai
70.313.181 del 2010, a confermare la
solidità della Cassa.
Non ha subito variazioni la struttura operativa, con nove sportelli distribuiti su
otto Comuni, due a Predazzo ed uno a
Ziano, Panchià, Tesero, Castello, Molina,
Capriana e Valfloriana. A Bellamonte è in
funzione uno sportello bancomat. Com-
prodotti e servizi,
disponibili nelle sedi
e nelle filiali, mentre la Cassa Rurale è
sempre particolarmente impegnata nel
sostegno alla comunità locale e le diverse
associazioni, istituzioni ed enti che operano sul territorio. Inoltre si mantiene una
particolare attenzione per l’educazione
al risparmio, la promozione e lo sviluppo della cooperazione, anche attraverso
l’iniziativa “Risparmiolandia” ripetuta anche nel 2011 e rivolte alle classi quarte
e quinte delle scuole elementari. È stato
anche realizzato un filmato dal titolo “Il
ciclo del risparmio” ed è stato creato un
concorso a punti denominato “Premiolandia”. Una forte collaborazione si mantiene con le scuole superiori, attraverso
moduli formativi ed offerte di stage, e si
conferma la partnership con il progetto
“Alcooperiamo” sul problema dell’alcolismo giovanile, e di “CooperAttiva”, una
cooperativa scolastica che si occupa del-
la ricerca e dell’approfondimento dei valori cooperativi. La Banca aderisce inoltre al progetto provinciale “Solidea” ed
alla Banca Etica, oltre a collaborare con
“Fiemme Eventi”, “Lo spazio giovani”,
“La voce delle donne” e con il “Progetto
turismo”, in vista dei Mondiali di Prove
Nordiche del 2013.
Alla fine del 2011, i soci erano 4.728 rispetto ai 4.704 del 2010.
Unanime alla fine il voto sul bilancio,
confortato dal giudizio del tutto positivo
del Collegio dei Sindaci. Inalterati infine
i compensi agli amministratori (130 euro
lordi a seduta oltre ad un fisso di 550
euro all’anno) ed approvato il nuovo Regolamento assembleare.
I SOCI PREMIATI
In apertura della parte ordinaria dell’assemblea, sono stati premiati i 23 soci
con 50 anni di fedeltà. Sono Antonio
Brigadoi, Franco Cemin, Carlo Dellantonio, Luigi Dellantonio, Raffaele Dezulian,
Giuliano Morandini, don Arnaldo Rizzoli e
Carlo Zorzi di Predazzo, Ferruccio Mich
e Maria Pallaver di Ziano, Giuseppe Deflorian, Giuliana Dondio, Giuliana Giacomuzzi, Giuliana Mich, Luigi Mich, Antonio
Piazzi, Carolina Sandri e Silvio Zanon di
Tesero, Severino Bonelli e Tarcisio Corradini di Castello, Paolino Tonini di Valfloriana, Franco Bortolotti e Rita Pernbrunner
di Molina di Fiemme.
7
in primo piano
Un incontro per imparare
il valore del risparmio
Lunedì 21 maggio
presso il teatro
comunale di Predazzo
Gelindo Ghiandedoro
ed il duo trentino
“Cloch-Art”
hanno trasmesso
ai ragazzi delle classi
quarte e quinte
elementari
un importante
messaggio
O
ltre trecento ragazzi delle classi
quarte e quinte delle scuole elementari di Predazzo, Ziano, Panchià, Tesero, Castello, Molina, Capriana
e Valfloriana hanno partecipato lunedì
21 maggio ad una stimolante iniziativa
promossa dalla Cassa Rurale di Fiemme.
Un appuntamento in teatro, al comunale
di Predazzo, per capire il valore del risparmio e farne un motivo di riflessione,
nel momento in cui la situazione economica generale si fa sempre più difficile,
le risorse diminuiscono ed è quindi indispensabile per ciascuno pensare a come
gestire con attenzione ed intelligenza la
propria vita ed il proprio futuro.
Mattatori dello spettacolo, intervallato da
una gustosa merenda a metà mattinata,
“Gelindo Ghiandedoro”, la nota mascotte
di Risparmiolandia, interpretata con arguzia e simpatia da Angelo Felicetti, dipendente del’istituto, ed il duo trentino
“Cloch-Art”, formato dagli attori Michele
8
Comite e Michele Amadori. Proprio questi ultimi hanno costruito uno spettacolo
appositamente per questa manifestazione, completamente impostato sul significato del risparmio e sul valore del denaro, richiamando anche quella che è stata
una delle iniziative più importanti di fine
Novecento in Trentino, vale a dire la nascita del movimento cooperativo, grazie
all’intuizione di don Lorenzo Guetti, che
fu il fondatore della prima Cassa Rurale
nel 1892 e che diede il via ad una nuova fase fondamentale di crescita, della
quale hanno beneficiato le generazioni
soprattutto contadine di allora, ma che
poi è andata a riflettersi positivamente
sull’intera realtà economica provinciale.
Con il duo trentino ha collaborato fattivamente anche Simone, un ragazzino
scelto a caso dagli attori tra gli scolari
presenti e che ha dato dimostrazione di
chiarezza di idee e di freschezza mentale, facendo da spalla a Comite e Ama-
in primo piano
dori, i quali, con le loro grandi capacità
interpretative, hanno riscosso una messe
di applausi.
L’ultima parte dell’incontro ha visto salire
sul palco, per i saluti di rito, la maestra
Alessandra di Capriana, il sindaco di Predazzo Maria Bosin, che si è complimentata per la bella iniziativa della Rurale,
ed il presidente dell’istituto di credito
Goffredo Zanon, che ha ringraziato le
scuole per aver risposto con entusiasmo
all’invito. Agli alunni delle classi quarte (le
quinte lo avevano già avuto nel 2011), la
Cassa Rurale ha consegnato un libretto
di risparmio con 25 euro, mentre tutti i
partecipanti hanno avuto in regalo una
chiavetta Usb ed altri omaggi particolarmente graditi.
9
in primo piano
Premi di Studio
e Borse di Studio 2012
Due iniziative della
Cassa Rurale di Fiemme
per incentivare
la crescita culturale
della nostra comunità
I
l Consiglio di Amministrazione della
Cassa Rurale di Fiemme ha rinnovato
anche quest’anno i bandi di concorso
per l’assegnazione dei Premi di Studio e
delle Borse di Studio riservati ai Soci o
ai figli dei Soci della Cassa Rurale. L’iniziativa si rivolge ai giovani studenti delle
scuole professionali, superiori e università con l’intento di stimolare l’impegno
scolastico affinchè acquisiscano quelle
conoscenze indispensabili per affrontare
le sfide del futuro.
Investire sui giovani significa investire sul
futuro della comunità. Un giovane che,
terminati gli studi, affronta il mondo del
lavoro è una vera risorsa con grandi potenzialità.
Entusiasmo, voglia di mettersi in gioco,
creatività e inventiva sono le doti più
comuni nei giovani. Spesso non trovano
gli spazi per esprimersi ma di certo non
mancano le capacità. Alla base però ogni
giovane deve avere una conoscenza culturale allargata e profonda, indispensabile per costruire il proprio futuro.
La Cassa Rurale, attraverso le iniziative
dei Premi di Studio e delle Borse di Studio, si pone l’obiettivo di stimolare l’impegno scolastico dei ragazzi, affinchè raggiungano brillanti risultati, e incentivare i
percorsi di studio all’estero affinchè imparino le lingue straniere e si confrontino
10
con altre culture e stili di vita. Esperienze
fondamentali che rappresentano un requisito indispensabile nella ricerca di un
posto di lavoro in una economia che è
sempre più globalizzata.
Borse di Studio
L’iniziativa di assegnazione delle borse di
studio agli studenti che hanno frequentato un periodo di studio all’estero è iniziata nel 2005 e quest’anno siamo giunti
alla ottava edizione. Nelle sette edizioni
precedenti hanno beneficiato dell’intervento 65 studenti, una media di 9 all’anno, per un costo complessivo di €uro
60.000,00.- .
Anche in questa edizione il Consiglio ha
voluto riservare l’iniziativa ai Soci o ai figli
dei Soci, mantenendo l’agevolazione della quota di ingresso per i giovani studenti
che volessero diventare Soci della Cassa
Rurale di Fiemme.
La borsa di studio per soggiorni all’estero di tre mesi ammonta a 750,00 euro
mentre la borsa di studio per soggiorni
all’estero di durata superiore ammonta a
1.000,00 euro.
Premi di Studio
Il bando dei Premi di Studio prevede
l’assegnazione di un premio agli studenti
meritevoli che hanno terminato gli studi
professionali, di scuola media superiore
o universitari. È riservato agli studenti
Soci o figli di Soci della Cassa Rurale di
Fiemme, a dimostrazione dell’attenzione
che il Consiglio di Amministrazione riserva ai propri Soci. Per gli studenti che
intendono diventare Soci è prevista una
agevolazione sotto forma di sconto della
quota socio.
Siamo giunti alla XVIII edizione del bando e, per dare un’idea della dimensione
dell’iniziativa, solamente negli ultimi sette
anni sono stati premiati 288 studenti di
cui 165 di loro sono diventati nuovi soci.
Un bel segnale di apprezzamento dell’iniziativa e contemporaneamente un ringiovanimento della compagine sociale.
Verranno premiati gli studenti delle Scuole di formazione professionale che hanno
ottenuto la qualifica o il diploma professionali, gli studenti di Scuola superiore
che hanno ottenuto il diploma di maturità
e i neo laureati.
Il requisito richiesto a tutti è di aver superato gli esami con un punteggio pari
o superiore al 90% del punteggio massimo previsto. Unica eccezione gli studenti di Scuola superiore che praticano
una attività sportiva a livello agonistico.
In questo caso il requisito richiesto è di
aver ottenuto il diploma di maturità con
un punteggio pari o superiore all’80% del
punteggio massimo previsto.
Lo studente in possesso della qualifica professionale riceverà un premio di 200 euro,
quello che ha ottenuto il diploma professionale riceverà un premio di 250 euro.
Gli studenti che hanno ottenuto il diploma di maturità saranno assegnatari di un
viaggio premio mentre per gli studenti universitari il bando prevede di poter
scegliere fra due opzioni:
per le lauree specialistiche o magistrali
il premio consiste nella partecipazione
gratuita ad un corso formativo di “Job
Trainer” nel quale il giovane potrà potenziare le prorpie capacità di orientamento,
di relazione e di progettualità futura migliorando l’autostima e la responsabilità.
Per le lauree brevi (triennali) gli studenti
potranno scegliere fra il viaggio premio o
la partecipazione al corso formativo.
Il regolamento del bando e i moduli sono
pubblicati sul nostro sito internet www.
cr-fiemme.net. Le domande andranno
presentate presso le filiali della Cassa
Rurale entro il termine del 30 settembre
2012 complete di tutta la documentazione richiesta.
Per ogni eventuale chiarimento gli interessati potranno rivolgersi presso le nostre filiali.
Renzo Daprà
Servizio Soci e relazioni esterne
11
in primo piano
Un nuovo strumento
di sicurezza
per la carta bancomat
D
al prossimo 01/10/2012 verrà
introdotto un sistema innovativo
che permetterà di bloccare comodamente la carta bancomat tramite
messaggio SMS.
Questo servizio, alternativo al blocco carta da numero verde, produrrà il blocco
totale (blocco di sicurezza) della carta
bancomat.
Qualora il cliente dovesse ricevere sul
suo cellulare un messaggio di alert (mittente INFOsms) che lo avvisa di un’operazione di prelievo contanti da ATM (bancomat) o di utilizzo presso un esercizio
commerciale (POS) in Italia o all’Estero
che non ha effettuato (sospetta duplicazione carta), dovrà semplicemente seguire le istruzioni riportate nel messaggio
ed INOLTRARE lo stesso al numero 339
9942024.
L’avvenuto blocco della carta verrà comunicato attraverso un messaggio di
conferma.
Ricordiamo che il numero verde per il
blocco carta rimarrà comunque in essere.
Nel caso non abbia ancora attivato i servizi di sicurezza sulla Sua carta (alert
sms e blocco estero) o per qualsiasi ulteriore informazione sul nuovo sistema di
blocco invitiamo i nostri clienti a rivolgersi ai nostri sportellisti o consulenti.
Riportiamo l’esempio di un messaggio
che verrà inviato dal 01/10/2012.
Giuseppe Zorzi
Servizio amministrazione e supporti
12
Carte di Credito
12/2008
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.
Le condizioni contrattuali ed economiche sono indicate nei fogli informativi a disposizione del pubblico presso gli sportelli di Cassa Centrale Banca e delle banche aderenti al progetto.
A ciascuno la sua
Per te, per la tua famiglia, oppure per la tua azienda,
le Carte sono strumenti di credito semplici e sicuri
che si adattano a tutte le esigenze. Tramite i circuiti Visa,
MasterCard ed American Express, le nostre Carte
sono accettate ovunque, negli esercizi commerciali,
online, in Italia e all’estero.
Scegli la Carta di Credito più adatta alle tue esigenze
nell’ampia gamma offerta dalla tua Banca.
13
in primo piano
La nuova imposta di bollo
sui rapporti bancari
I
n verità non si tratta di una “nuova”
imposta, ma di un riordino della normativa già in essere effettuato dal governo.
Putroppo le nuove norme sono più complesse delle precedenti, e come spesso
succede in Italia, si stanno ancora attendendo dei chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate su alcuni aspetti.
Cercheremo quindi in questa prima fase
di dare alcune semplici indicazioni di
base, e vi invitiamo a chiedere informazioni ai nostri consulenti, poiché le normative in materia non sono ancora del
tutto consolidate.
Attualmente sono queste le misure previste:
Per ogni estratto conto:
Se il cliente
è persona fisica
34,20 Euro annui
Soggetto diverso
da persona fisica
100,00 Euro annui
Rispetto al passato sono state introdotte
alcune novità:
L’imposta non è dovuta quando il valore
14
medio di giacenza risultante dagli estratti
conto e dai libretti è complessivamente
non superiore a 5.000.= Euro.
L’imposta è applicata anche sui depositi
a risparmio, compresi quelli al portatore,
quelli dematerializzati e quelli intestati ai
minori.
Per i libretti al portatore, ai fini del calcolo dei 5.000.= Euro di giacenza media,
si considera il soggetto che ha richiesto
l’emissione del libretto, e non il portatore
attuale.
È stata infine introdotta un’imposta “proporzionale” sugli altri prodotti finanziari.
Questa è pari al 1 per mille annuo per il
2012, e al 1,5 per mille annuo per gli anni
successivi.
L’imposta colpisce tutti i prodotti soggetti a comunicazioni periodiche, quindi
dossier titoli, certificati di deposito, conti
deposito, depositi a risparmio dematerializzati.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, HA
DECISO PER IL 2012 DI ASSUMERE A
CARICO DELLA CASSA L’IMPOSTA DI
BOLLO EVENTUALMENTE APPLICATA
SU RAPPORTI INTESTATI A MINORI.
Nel contempo invitiamo i nostri clienti
titolari di più rapporti di deposito, a prendere un appuntamento con un nostro
consulente, per valutare la propria posizione complessiva e una eventuale razionalizzazione, per evitare di pagare dei
bolli inutili su conti con saldi molto bassi
o con scarsa movimentazione.
Giuseppe Zorzi
Servizio amministrazione e supporti
Mutuo
Mutuo Casa
Casa Bella
Bella
Cos’è: Il mutuo CasaBella è il finanziamento a tasso agevolato riservato ai Soci ed ai loro
Cos’è: Ilfamigliari
mutuo CasaBella
è il finanziamento
agevolato estetico
riservatoedaienergetico
Soci ed ai delle
loro
che intendono
avviare lavori aditasso
miglioramento
famigliari
di miglioramento
estetico
ed Cassa
energetico
delle
loro caseche
di intendono
abitazione avviare
situate lavori
nei comuni
di competenza
della
Rurale
di
loro
case
di
abitazione
situate
nei
comuni
di
competenza
della
Cassa
Rurale
di
Fiemme
Fiemme
Interventi ammessi: Sostituzione infissi e portoni esterni, cappotto esterno, tinteggiatura o recupero
Interventi ammessi: Sostituzione
infissi
e portoni
esterni,
cappotto
esterno,poggioli,
tinteggiatura
o recupero
facciate esterne
(compresi
infissi
e portoni),
rifacimento
sistemazione
aree
facciate
esterne
(compresi
infissi
e
portoni),
rifacimento
poggioli,
sistemazione
aree
esterne comprese le recinzioni, rimozione barriere architettoniche.
esterne comprese le recinzioni, rimozione barriere architettoniche.
Importo finanziabile: massimo € 30.000,00
Importo finanziabile: massimo € 30.000,00
Durata: massimo 5 anni
Durata: massimo 5 anni
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Le
Messaggio
pubblicitario
confogli
finalità
promozionale.
Le
complete sono
indicate nei
informativi
a disposione
complete
sono
indicate
nei
fogli
informativi
a
disposione
internet della Cassa Rurale di Fiemme.
internet della Cassa Rurale di Fiemme.
la banca della comunità
la banca della comunità
condizioni contrattuali ed economiche
condizioni
ed economiche
del
pubblicocontrattuali
presso gli sportelli
e sul sito
del pubblico presso gli sportelli e sul sito
www.cr-fiemme.net
www.cr-fiemme.net
15
in primo piano
Il Consiglio di
Amministrazione
ha deciso di aderire
all’indagine proposta da
EURICSE, fondazione di
ricerca sulle cooperative
e l’impresa sociale di
Trento, che mira a rilevare
l’affezione del Socio alla
propria Cassa Rurale.
16
Io sono socio
della Cassa Rurale
E
URICSE è una fondazione di ricerca costituita a Trento che si occupa di ricerca e formazione sui
temi dell’impresa cooperativa e sociale.
La sua attività ha un’origine accademica
ma oggi è sempre più impegnata nella ricerca applicata.
L’obiettivo della Fondazione è di contribuire a promuovere ed aggiornare i
modelli di impresa cooperativa e sociale, nel contesto delle trasformazioni che
riguardano la vita sociale ed economica
del nostro tempo. Euricse è un centro di
ricerca che non si limita ad analizzare la
realtà, ma è impegnato nei processi di
cambiamento secondo un’idea di lavoro
intellettuale come contributo critico all’azione.
Fra i progetti promossi dalla Fondazione è prevista una indagine campionaria
sulle motivazioni dei soci e dei lavoratori delle Casse Rurali. In particolare
la ricerca si pone l’obiettivo di rilevare
l’affezione dei scoi per la propria Cassa Rurale, la partecipazione alle attività
sociali, la conoscenza della documentazione della Cassa. Una indagine pa-
rallela viene svolta sui lavoratori delle
Casse Rurali per rilevare le motivazioni
e l’attaccamento.
La Cassa Rurale di Fiemme ha aderito
all’iniziativa di Euricse perché ci sembra
importante trovare momenti in cui dare
la parola ai soci per comprenderne le
percezioni, le soddisfazioni e le criticità
del rapporto con la propria Cassa Rurale. Siamo certi che le informazioni che
riceveremo dai nostri soci ci aiuteranno
a capire meglio se l’attuale gestione della
Cassa Rurale va in sintonia con le loro
aspettative e a cogliere eventuali indicazioni di miglioramento.
Il questionario si può compilare in due
modi: in forma cartacea, richiedendolo ai
nostri sportelli e imbucandolo nelle apposite urne, oppure via internet accedendo
al sito www.cr-fiemme.net.
È abbastanza lungo, ricco di domande,
ma semplice nella compilazione e redatto in maniera scientifica.
Invitiamo quindi i nostri soci a partecipare attivamente all’indagine contribuendo
in questo modo al miglioramento della
Cassa.
Renzo Daprà
Servizio soci e relazioni esterne
17
in primo piano
È
uno degli argomenti maggiormente trattati da quotidiani e riviste in
questa estate 2012: è possibile
conciliare vita famigliare e vita lavorativa?
E come?
Le testimonianze riportate nei vari articoli sono molto diverse fra loro. Il nuovo
amministratore delegato di Yahoo, eletto
all’unanimità, è una giovane top manager
in dolce attesa, perfettamente a suo agio
nel nuovo ruolo. Un’altra donna ha rinunciato invece all’incarico prestigioso di
direttrice della pianificazione delle politiche al dipartimento di stato statunitense
per seguire i figli, stanca di inseguire ritmi
di lavoro incompatibili con la vita privata.
Sicuramente questi sono esempi di carriere particolarmente impegnative, ma
sono molte le donne che ogni giorno cercano, come agili acrobate, un equilibrio
fra impegni di lavoro e vita privata.
E oggi più di ieri l’esigenza di conciliare
le due sfere, entrambe così importanti
per la realizzazione della persona, non si
declina solo al femminile, ma tocca anche molti uomini, più attenti alle esigenze
famigliari (figli o famigliari con necessità
di cura) e maggiormente consapevoli del
valore di uno spazio di vita oltre il lavoro.
Non si tratta di discutere su cosa è giusto
18
Famiglia e lavoro:
equilibrio possibile?
e cosa è sbagliato, ma di garantire a tutti,
uomini e donne, la libertà di poter scegliere: scegliere di dedicarsi alla famiglia
oppure di continuare a lavorare senza
sentirsi “maratoneti sfiniti alla rincorsa di
un equilibrio impossibile”.
Il tema della conciliazione non riguarda
infatti solo le donne, ma uomini e donne,
imprese e territorio, poiché la famiglia
non è solo una dimensione privata, ma
un soggetto a valenza pubblica che genera valore per l’intera società, una risorsa che unisce e dà senso alla comunità.
Il “Family Audit” è il processo voluto
dalla Provincia Autonoma di Trento, sul
modello elaborato in Germania, per verificare e migliorare le politiche di conciliazione lavoro-famiglia presenti all’interno
delle aziende trentine.
Si tratta di un processo di certificazione
volontario e partecipato, in cui le aziende
si mettono in gioco per trovare modalità
organizzative che migliorino le condizioni
di lavoro al proprio interno, consapevoli
che un corretto equilibrio fra le due sfere
(tempi e ritmi di vita privata e di lavoro) è
necessario per avere collaboratori sereni
e motivati, nonché per migliorare la qualità del clima aziendale e quindi anche lo
sviluppo stesso dell’azienda.
La Cassa Rurale di Fiemme ha ottenuto
il certificato base Family Audit il 1 giugno
2012, attraverso un piano delle attività che
prevede interventi di riorganizzazione, sviluppo di una cultura della conciliazione,
rimodulazione degli orari e dei luoghi di
lavoro in relazione agli impegni di cura ed
assistenza dei propri collaboratori.
L’attenzione alle politiche di conciliazione lavoro-famiglia non riguarda soltanto
i dipendenti della Cassa Rurale, ma tutti
i soci, per cui sono previsti nuovi servizi
dedicati alle famiglie, e la comunità territoriale della Val di Fiemme.
Attraverso l’adesione al Distretto Fami-
glia di Fiemme, infatti, la Cassa Rurale
di Fiemme si è impegnata ad essere soggetto attivo sul territorio per la promozione del benessere famigliare sia residente
che ospite, insieme agli altri attori impegnati in questo progetto: ad oggi circa 45
tra enti pubblici e soggetti del privato e
del sociale, con il coordinamento del Comune di Cavalese.
In occasione della firma di adesione
al protocollo del Distretto, il 14 maggio
2012, l’assessore provinciale alla salute e
politiche sociali Ugo Rossi ha sottolineato
come “La Valle di Fiemme rafforza così
l’esperienza di un modo nuovo di lavorare per le famiglie con l’attenzione posta non solamente alla prevenzione del
disagio ma anche alla creazione di tutto
ciò che rappresenta benessere. […] La
famiglia non è una questione privata, ma
pubblica perché genera relazioni di varia
natura che si riverberano sull’intera collettività. Con l’esperienza del “Distretto
Famiglia” entra in gioco quindi la capacità
del territorio di creare capitale sociale.”
In questo contesto la Cassa Rurale risponde a quello che è l’obiettivo del credito cooperativo, ovvero la creazione di
valore economico, sociale e culturale a
beneficio dei soci e della comunità. Inoltre, si sviluppa in questa direzione anche
il concetto di responsabilità sociale delle
organizzazioni e di “patto intergenerazionale”, inteso non solo come riserva patrimoniale indivisibile e indisponibile da
conservare per le generazioni future, ma
anche come creazione di senso di appartenenza che guarda al futuro, allo sviluppo di un contesto e di un ambiente fertile
per la crescita delle nuove generazioni.
Laura Gabrielli
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19
in primo piano
Il turismo in Val di Fiemme.
Alcuni Dati?
Sono stati analizzati i dati del settore,
comparandoli a quelli di altre realtà trentine. Riepiloghiamo “in pillole” i dati più
significativi.
L
o scorso 8 maggio è stato organizzato presso la “Sala Luigi Canal” di
Tesero un incontro con le aziende
alberghiere della valle, con l’obiettivo di
analizzare i “dati” del settore.
Si tratta del secondo appuntamento che
fa seguito a quello svolto nel 2009.
Hanno contribuito alla realizzazione
della serata la società di consulenza
Scounting, che da tempo collabora con
noi, le casse Rurali di Fiemme e la Cassa
Centrale di Trento.
Sono intervenuti il Direttore generale
Defrancesco Paolo che ha evidenziato
l’importanza della vicinanza delle Casse
Rurali al mondo imprenditoriale in questo
momento economico molto delicato.
A seguire sono intervenuti il dr.Antoniolli
(Cassa Centrale) che ha parlato dell’andamento del turismo su scala nazionale
ed il dottor Bratta della società Scouting
che ha presentato i risultati dell’analisi.
Forte e qualificata la partecipazione ben
oltre le aspettative.
Perché la Cassa Rurale organizza queste iniziative?
Il motivo di questi “appuntamenti”, sta
nel nostro ruolo di “traino” dell’economia
locale e supporto ai cambiamenti in corso.
Abbiamo l’obiettivo e l’ambizione di essere sempre più un riferimento costante e
continuo per la nostra clientela.
20
In Fiemme sono presenti 97 alberghi di
cui il 63% (64) a tre stelle.
Nel 2011 la nostra valle ha registrato rispetto all’anno precedente un calo del
2,3% degli arrivi e del 3,9% delle presenze. Tale trend negativo è iniziato dal
2008 con un peggioramento medio annuo del 1,8% per gli arrivi e del 2,3% per
le presenze.
Siamo passati da 184.000 arrivi del 2008
ai 174.265 attuali.Le presenze sono passate da 927.112 a 863.462.
Coerentemente con il generale calo della
permanenza dei turisti nel 2011 i nostri
alberghi vedono ridurre la permanenza
media al di sotto dei 5 giorni (4,96% Val
di Fiemme - 4,36% media Trentino).
In forte crescita i pernottamenti dal mondo internet.
Un grazie al contributo da parte degli albergatori che hanno partecipato in maniera attiva, compilando un questionario
molto articolato che ci ha permesso di
sviscerare punti di forza e di debolezza
dell’andamento economico attuale.
Molti e qualificati gli interventi nel dibattito a seguire. In chiusura i ringraziamenti
da parte del Presidente che non ha nascosto la soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento.
Marco Brigadoi - Lorenzo Delugan
Capi area
in primo piano
“Fiemme Accessibile”
Anche la Cassa Rurale
di Fiemme fa la sua parte
L
a questione dell’accessibilità è oggi
di grande attualità, o forse lo è
sempre stata, nel tempo casomai
sono cambiati i riferimenti.
Nella storia umana, infatti, si sono susseguite difficoltà di accesso: all’istruzione,
alla conoscenza, al lavoro, alla tecnologia, al potere, alla mobilità.
Molteplici inoltre le cause, spesso fisiologiche o strutturali, ma a volte anche consapevoli e predeterminate.
Le Casse Rurali, le società cooperative,
nascono anche per far fronte a questo
tipo d’indigenze e concretamente all’inizio del secolo scorso riescono a favorire
lo sviluppo economico facilitando l’accesso al credito e contribuendo in maniera determinante al superamento di
momenti drammatici determinati da carestie, epidemie e guerre.
Oggi l’accessibilità ritorna d’attualità,
perché? Perché ci siamo accorti che anche nella civiltà del benessere del nostro
tempo non tutti sono sullo stesso piano,
non tutti hanno le stesse possibilità.
All’interno di un percorso di sviluppo,
troppo spesso basato sui grandi numeri,
sull’omologazione e sulla standardizzazione, ci si è dimenticati di chi resta ai
margini perché non rientrante nel target
definito dal mercato.
Una crescente sensibilità e una maggior
consapevolezza circa il valore e la dignità
di donne e uomini, di qualsiasi condizione sociale, fisica e culturale ha portato
persone ed istituzioni ad interrogarsi sul
come migliorare la situazione.
La Provincia Autonoma di Trento si dimostra nuovamente all’avanguardia in
questo campo, ed ecco che il 20 luglio
scorso, nel contesto del palazzo della
Magnifica Comunità di Fiemme a Cavalese, viene firmato il protocollo in relazione
al progetto “Fiemme Accessibile – Certificazione dei Campionati del Mondo
Trentino-Fiemme 2013 – Open Event”
proposto da Accademia della Montagna,
Comitato Organizzatore dei Campionati
del Mondo Trentino Fiemme 2013 e Apt
Val di Fiemme.
Diverse le entità coinvolte in questo protocollo, tra le quali, oltre agli enti sopracitati, la Comunità della Valle di Fiemme,
le Amministrazioni comunali fiemmesi, il
Dipartimento Turismo della Provincia Autonoma di Trento, il B.I.M. e la Magnifica
Comunità di Fiemme. Fra gli altri firmatari
del protocollo, vi sono tutte le categorie
economiche della Valle e del Trentino, il
mondo della scuola fiemmese, il Progetto Spazio Giovani di valle, il mondo della
Cooperazione e Cassa Centrale e le Casse Rurali della Val di Fiemme, i Consorzi Impianti a Fune e ultimo, ma non per
importanza, Sportabili Onlus che da oltre
13 anni organizza attività sportive per disabili in Val di Fiemme.
I Campionati del Mondo del 2013 e la Val
di Fiemme sono solo un primo passo verso l’accessibilità ai siti sportivi e turistici:
altre valli del Trentino seguiranno questa
strada intrapresa con grande determinazione dall’Accademia della Montagna.
La Cassa Rurale di Fiemme, nel rispetto
degli impegni presi, ha già avviato uno studio per il miglioramento dell’accesso alla
sede di Predazzo. L’obiettivo è quello di sostituire l’attuale servoscala con un ascensore che possa agevolare l’ingresso al salone alle persone con disabilità fisiche e alle
mamme con carrozzine. Anche l’ingresso
al bancomat piano strada sarà adeguato.
Questo intervento vuole essere un primo
passo concreto per testimoniare la partecipazione convinta a questo progetto
di territorio che renderà la nostra Valle
accessibile a tutti e testimonierà ancora
una voltà il grande senso di civiltà delle
nostre comunità.
Massimo Piazzi - Vice Direttore
21
dalla comunità
e dal territorio
Fiemme ha ritrovato
il suo magnifico palazzo
Dopo sette anni
si è concluso il restauro
del cinquecentesco
Palazzo della Magnifica
Comunità di Fiemme
aperto al pubblico
da luglio a settembre.
Dalla Cassa Rurale
in comodato gratuito
un capolavoro
di Cristoforo Unterperger
I
“Vicini” della Magnifica Comunità di
Fiemme ed i numerosi ospiti che hanno trascorso in valle le loro vacanze
hanno riscoperto il prestigio ed il valore
del monumento storico più importante di
questa terra, il Palazzo cinquecentesco
dell’Ente valligiano per eccellenza, completamente restaurato dopo sette anni di
intensa attività e di eccellente lavoro.
Della necessità di mettere mano alla
struttura si era parlato fin dagli ani Ottanta. Poi, il progetto, predisposto dallo
Studio degli architetti Marastoni di Bolzano, Antonello prima, il figlio Andrea poi,
affiancato da un importante Gruppo di
Progettazione, è entrato nella sua fase
operativa nell’autunno del 2005, quando
i lavori sono iniziati. Un impegno considerevole, sia dal punto di vista tecnico/
artistico che sotto il profilo finanziario,
ma indispensabile di fronte ad un edificio che manifestava in maniera evidente
i segni del tempo. Con la supervisione
della Sovrintendenza dei Beni Storico/
Artistici della Provincia di Trento, i lavori sono stai affrontati e portati avanti al
meglio, in perfetta sinergia tra organi tu-
22
tori, committenza e impresa. Le diverse
scoperte in ambito artistico (controsoffitti, fregi, intonaci, finti bugnati, affreschi
e pitture) hanno messo a dura prova le
qualità professionali del restauratori, alla
fine comunque protagonisti di un lavoro
di grande qualità. Il Palazzo ha vissuto
due particolari momenti di anteprima,
il 3 luglio, con una conferenza stampa
convocata nel salone principale, ed il 5
luglio per l’incontro con le autorità locali,
valligiane e provinciali. Migliaia di persone, nei due mesi di apertura, fino al 5
settembre, hanno potuto visitare il Palazzo, in particolare il Museo Pinacoteca,
nel quale sono raccolte le preziose opere
d’arte dei pittori della Scuola Fiemmese
del Settecento. L’ingresso è ora previsto
dal piazzale a sud dell’edificio. Da segnalare la realizzazione dell’ascensore esterno, sempre nella zona sud, che collega i
quattro piani fuori terra, completamente
rivestito in legno.
L’origine del’edificio risale probabilmente all’inizio del quattordicesimo secolo
ed era la residenza estiva dei Principi
Vescovi di Trento e sede dei loro vicari
e capitani. Ma fu il Cardinale Bernardo Clesio ad occuparsi personalmente
dell’ingrandimento e della decorazione
della sua dimora. Opera portata avanti e
conclusa dal suo successore Cardinale
Madruzzo. Dopo di loro, il Palazzo è stato
praticamente trascurato per secoli, fino a
quando, nel 1850, venne acquistato dalla
Comunità che ne fece la sua sede amministrativa. Numerosi, nel secolo scorso,
gli interventi di sistemazione e manutenzione, fino al 1975, anno al quale risale il
massiccio restauro della facciata, seguito
dal rifacimento del manto di copertura
e da alcune sistemazioni interne. Poi,
all’inizio degli anni Ottanta, l’avvio della
progettazione del nuovo, impegnativo
programma di restauro generale, ora praticamente concluso. Il Palazzo, ancora
chiuso dopo il 5 settembre per completare l’allestimento della sezione archeologica ed archivistica e delle documentazioni
multimediali, sarà riaperto, questa volta
in via definitiva, nel corso della prossima
stagione invernale. Anche la Cassa Rurale di Fiemme collabora per la ulteriore
valorizzazione del patrimonio storico del
Palazzo della Magnifica, avendo deciso
di mettere a disposizione, in comodato
gratuito, uno splendido dipinto (olio su
tela) di Cristoforo Unterperger, una “Addolorata al cospetto del Cristo Morto”
che misura (cornice compresa) 155 x
117 centimetri. Si trovava presso la sede
dell’istituto a Tesero, in un angolo del salone principale, a piano terra. Poi, a fine
agosto, è stato trasferito nel Museo Pinacoteca del Palazzo comunitario.
IL CAPOLAVORO DI CRISTOFORO
UNTERPERGER
Quello firmato da Cristoforo Unterperger
(Cavalese 1732 - Roma 1798) è ritenuto a ragione uno dei suoi capolavori più
prestigiosi. Dopo l’esperienza viennese,
presso l’Accademia di Arti Figurative diretta dallo zio Michelangelo, dove aveva
anche ottenuto il primo premio con il dipinto “Tobia guarisce il padre cieco”, ed
alcuni anni trascorsi nel Veneto, il terzo
degli Unterpeger si era trasferito definitivamente a Roma nel 1759, ottenendo
quindi una serie importante di incarichi,
con affreschi, decorazioni e dipinti destinati a diverse città dello Stato della
Chiesa. Tra i suoi risultati più prestigiosi,
la vittoria del concorso bandito nel 1783
dalla Serenissima Repubblica di Genova
per la decorazione della volta della Sala
Grande di Palazzo Ducale e, su richiesta della zarina di Russia Caterina II, la
realizzazione della Copia delle Logge di
Raffaello nel nuovo braccio dell’Eremitage progettato dal Quarenghi a San Pietroburgo. Impresa che, assieme ad altri
artisti della sua bottega, lo tenne impegnato per dieci anni.
Nel 1796 era rientrato a Cavalese, lavorando ai progetti di ampliamento dell’abside della chiesa della Pieve di S. Maria
Assunta ed agli studi per la Pala dell’Altare Maggiore, poi eseguita dal figlio Giuseppe, dopo che l’artista era improvvisamente scomparso il 25 gennaio 1798.
L’opera ora data in comodato alla Magnifica, è stata acquistata dalla Cassa
Rurale di Fiemme qualche anno fa a
Roma, quando stava per essere messa
all’asta, con il rischio quindi di finire in
chissà quale collezione privata, facendo
perdere alla valle per sempre un patrimonio artistico di straordinaria valenza e di
assoluto prestigio. “Rappresenta” come
scrive la dottoressa Chiara Felicetti nella
sua recensione“ uno splendido esempio
di interpretazione neoclassica della tematica religiosa che solo un artista nutrito nel gusto e nell’amore per l’antico,
tra scavi e reperti che il suolo romano
allora rimetteva in grande quantità, era
in grado di creare. Cristoforo fu tra i più
validi esponenti del suo tempo nella risoluzione della tematica religiosa, assai
ostica ed antitetica alla cultura neoclassica. Attraverso una rigorosa interpretazione del soggetto, in cui solo i simboli sono
quelli della tradizione, l’artista sviluppa
l’episodio della morte di Cristo e quello
del dolore della madre in maniera autonoma rispetto ai canoni consueti. Non
un Cristo deposto, una Pietà o un’ Addolorata, ma la sommatoria di tali eventi
in una libera interpretazione del dolore
della Vergine: una Addolorata al cospetto
del Cristo morto”.
Al momento dell’acquisto, il dipinto si
presentava in ottimo stato di conservazione, fatta eccezione per alcune lacune
di rilevanza trascurabile e per uno spesso
strato di vernice che è stata rimossa. Il
restauro è stato splendidamente eseguito
da Lilia Gianotti
23
dalla comunità
e dal territorio
Il personaggio: Italo Giordani
Una vita per la storia
di MARIO FELICETTI
È
Lui, modestamente,
continua a dire che
non si reputa tale, ma
basta consultare il suo
curriculum per capire
immediatamente quale
sia la portata di un lavoro
fatto di studi, di ricerche,
di approfondimenti che
lo qualificano come lo
storico per eccellenza
della valle di Fiemme,
alla quale, pur senza
esserne originario, ha
dedicato la propria
straordinaria passione,
arricchendola al punto da
proporsi come uno dei
suoi rappresentanti più
qualificati.
24
il professor Italo Giordani, originario di Villa Lagarina, anche se da
una vita residente in valle di Fiemme, prima a Tesero, dove ha insegnato
per 28 anni, quindi a Panchià, paese
nel quale oggi risiede. Uno studioso che
ha rivoltato la storia di Fiemme, in primis quella della Magnifica Comunità, ma
anche molto altro, riuscendo a scoprire
fatti, vicende, episodi, personaggi, particolarità che, senza il suo impegno, correvano il rischio di rimanere poco noti o
addirittura sconosciuti. Una vita dedicata
alla scuola, ma anche a quella che si può
considerare una passione innata, ispirata
alla curiosità di chi vuole sapere, documentarsi, conoscere puntigliosamente a
fondo quanto è accaduto in epoche lontane, per farne un motivo di riflessione
a beneficio di quanti intendono rivisitare
una storia millenaria.
LA SCUOLA
Il prof. Giordani è nato a Rovereto il 24
aprile 1946. La famiglia viveva a Villa
Lagarina, con il padre Mario, calzolaio
di professione, e la mamma Anna, puericultrice. Con Italo anche due sorelle,
Marina e Maria Cristina. Rimane a Villa
Lagarina fino a 10 anni, quando entra in
Seminario a Trento. Lascia l’istituto a 22
anni, dopo che, nel frattempo, la sua famiglia si era trasferita a Rovereto. Quando decide di iscriversi all’Università di
Padova, i suoi genitori sono chiarissimi:
“Siamo contenti, ma non abbiamo soldi
per aiutarti!”. Italo non si scoraggia e,
per far fronte alle spese, inizia a lavorare
come operaio in una ditta di traslochi del
suo paese, che lo vede impegnato durante l’intero periodo di studi. “Studiavo
di giorno e soprattutto di notte” dice “e
non ho mai frequentato l’Università, presentandomi solamente per gli esami. Ma
la voglia era tanta, gli interessi anche. Si
era giovani ed erano altri tempi. Allora era
una situazione abbastanza normale e io
non sono un’eccezione”.
A 27 anni si laurea in Lettere Moderne
con il massimo dei voti, discutendo una
tesi di storia, a confermare una passione di vecchia data. Ottiene l’abilitazione
a Rovereto e quindi comincia subito a
lavorare, come supplente, a Rovereto e
in diversi paesi del basso Trentino, Ala,
Avio, Mori, Arco, Riva. Oltre ad insegnare anche tedesco e matematica (“le
mie materie preferite”) alle scuole serali.
Trova anche l’amore, conoscendo Maria
Grazia che sposa il 27 aprile del 1975 e
che, due anni dopo, gli regala il figlio Leonardo, oggi ingegnere a Milano in una
prestigiosa ditta di rilevazione e decodificazione di dati radar da satellite.
Il 1976 è un anno decisivo per la sua
vita e la sua carriera. Gli si prospettano
infatti tre opportunità di insegnamento,
a Pinzolo, a Ossana e a Tesero. Sceglie
quest’ultimo paese, che già conosceva
da quando, ancora molto giovane, con il
cappellano di Villa Lagarina don Giovanni Volcan, originario di Tesero, era stato
ospite per 15 giorni a casa sua assieme
ad alcuni chierichetti.
“Per me” sottolinea “è stata una grande
fortuna, anche se, per quattro anni, ho
fatto giornalmente la spola fra Tesero e
Pomarolo, vicino a Villa Lagarina, dove
viveva mia moglie, che lavorava a Trento
presso un negozio gestito dai suoi. Avevo
il treno alle 4 e 50 del mattino. Una bella
tirata, che per altro ho vissuto come una
cosa normale. Mi fa ridere chi oggi si lamenta perché magari deve spostarsi da
Panchià a Predazzo! Ero giovane, appena sposato, aspettavamo un figlio e poi
volevo vedere mia moglie tutti i giorni”.
Davvero disarmante nella sua spontaneità.
UN’ESPERIENZA GRATIFICANTE
“La mia vita” conferma “è stata profondamente segnata dal fatto di trovarmi in
val di Fiemme. E lo ricordo con grande
commozione. Tra l’altro avevamo deciso di
chiamare nostro figlio Leonardo ed ho trovato a Tesero la chiesa di San Leonardo,
sulla quale ho scritto anche un libro nel
1991. Belle circostanze che arricchiscono
la vita”.
Nel 1980, la moglie lascia il lavoro e si
trasferisce a Tesero, vicino al marito.
“Abitavamo di fronte alla scuola materna. Un’esperienza bellissima, che mi ha
consentito di maturare molte amicizie ed
avviare importanti rapporti sia nell’ambito
religioso, visto che io frequento la chiesa,
sia in quello politico, amministrativo e culturale, data la presenza di tante associazioni. Anche se per così dire “forestiero”,
sono stato coinvolto in tutto e, nell’ambito
scolastico, ho avuto subito un bellissimo
rapporto con i ragazzi, con i genitori e con
i colleghi”.
Nel 1989, deve affrontare qualche problema di salute che lo tiene lontano
dalla scuola per un anno. Riprende e
prosegue fino alla fine dell’anno scolastico 2004/2005, quando va in pensione,
dopo che, nel 2000, si era già trasferito
nella nuova abitazione di Panchià.
e spinto a continuare. Molti anni dopo,
in Fiemme, ho avuto la fortuna di trovare un insieme storico che le altre valli
non hanno e quindi una serie di campi
del tutto inesplorati. Per prima cosa, mi
sono trovato davanti la scritta “Comunità
Generale di Fiemme”, allora si chiamava
così, prima di diventare la “Magnifica”.
Quando ho chiesto al mio preside, il professor Cornelio Varesco, di saperne di più,
mi ha dato una pubblicazione del maestro
Candido Degiampietro. Ed è stato lì che
ho cominciato a capire e ad analizzare,
anche criticamente, le vicende di questa
terra. In me è quindi cresciuta la voglia di
documentarmi, specialmente dopo che,
presso l’archivio parrocchiale di Tesero ho
trovato anche delle preziose pergamene,
di fronte alle quali sono rimasto estasiato. Poi l’incontro decisivo con Padre Frumenzio Ghetta, personaggio a volte un po’
rude ma, dal punto di vista dell’insegnamento, un luminare. Senza di lui, io non
sarei nessuno. Lo ho incontrato all’Archivio Diocesano verso metà degli anni Ottanta, quando stavo facendo una ricerca
Una sua apprezzata relazione sempre nel
2011 a Cavalese, nel Palazzo della magnifica
sul primo sacerdote nominato a Tesero,
certo Bono del Fossato, del quale, presso
l’Archivio, esisteva il testamento. Tra noi è
nata subito una grande amicizia, poi tradotta anche in una importante forma di
collaborazione”.
LE PUBBLICAZIONI
La malattia che lo colpisce nel 1989
diventa per il prof. Giordani, come lui
LA PASSIONE PER LA STORIA
Una passione innata quella per la storia, sorta fin da quando era giovanissimo
e che lo ha fatto vivere una prima, importante esperienza sul campo quando,
diciottenne, frequentava in Seminario la
seconda Liceo. Era stato mons. Iginio
Rogger, illustre personaggio trentino, ad
affidargli il compito di fare l’inventario di
tutto l’arredo che c’era nella chiesa di
Villa Lagarina, costruita dai Conti Lodron
di Nogaredo. “Un impegno notevole” sottolinea “ma che mi ha molto incentivato
25
Una conferenza tenuta a Predazzo nel 2011
per i 900 anni dei Patto Gebardini
stesso riconosce, quasi una fortuna. “È
stato proprio in quella circostanza che il
prof. Moresco mi chiese di scrivere un
libro sulla chiesa di San Leonardo, allora in fase di restauro per iniziativa di
un comitato presieduto da Valentino Pasqualin, già sindaco di Bolzano. Ero ammalato e questa opportunità è stata la
mia salvezza, determinata dalla voglia di
superare quel momento difficile con un
lavoro importante, tra l’altro voluto dalla
allora Cassa Rurale di Tesero e dal suo
compianto presidente Rafaello Deflorian.
Un’opera che oggi avrebbe bisogno di
qualche correzione, ma della quale sono
molto orgoglioso”.
L’impegno continua nel 1995 con la preparazione di un importante capitolo per
il volume “La Vallata dell’Avisio” edito
dal Consorzio Bim Adige di Trento, allora
presieduto dal commendator Fabio Giacomelli di Predazzo, e con una crescente
serie di articoli, ricerche, pubblicazioni,
specialmente con l’associazione Studi
Trentini di Ricerche Storiche, diretta da
Lia De Finis e per la quale, nel 2000,
scrive “I Patti Gebardini secondo la copia
26
del 1322, conservata
alla Biblioteca Civica
di Trento”.
Poi, nell’estate del
2005, il volume al
quale Giordani si
sente maggiormente
legato, edito da Alcione. Si tratta di “Processi per stregoneria
in valle di Fiemme:
1501, 1504-06”, un
tomo di ben 440 pagine, ben 14 anni di
lavoro, ancora una
volta su iniziativa della Cassa Rurale che
era diventata Alta Val
di Fiemme ed in particolar modo del dottor Carlo Dellasega.
“Un libro che non
ha eguali” ribadisce
Giordani. “Un impegno lunghissimo, per
ricostruire l’ambiente
nel quale i fatti sono
accaduti. Quattordici
anni a raccogliere dati, a leggere verbali
(in dialetto del Cinquecento), a tradurre
documenti scritti nel tedesco dell’epoca e
trovati presso l’Archivio di Stato di Trento.
Un volume che mi è costato molta fatica
ma che mi ha dato grandi soddisfazioni”.
Nel frattempo, il prof. Giordani aveva comunque avuto modo di occuparsi anche
di altre storie valligiane, con le pubblicazioni sulla Banda di Tesero e sull’Asilo Infantile e nuovi studi.
LE ULTIME OPERE
Non si contano le ricerche toponomastiche, le catalogazioni, le conferenze,
le visite guidate, le lezioni in vari istituti,
gli studi, gli impegni che vedono Giordani
in prima linea in tutti questi anni, mentre
ora, in collaborazione con l’Associazione
“Ziano Insieme” di Ziano, sta per vedere la luce un nuovo, importante lavoro,
“La storia di Fiemme. Origini-1815” del
professor Nicolò Vanzetta, frutto anche
questo di un lungo lavoro di dieci anni.
Un volume di 330 pagine, con il recupero
di 21 manoscritti originali, per lo più trovati presso il Ferdinandeum di Innsbruck.
Senza dimenticare le misure antiche di
Fiemme e l’elenco (documentato) degli
Scari, la ricerca (circa 100 pagine) portata avanti, dal punto di vista storico/
archivistico, in occasione del restauro
della Pieve di Fiemme, dopo l’incendio di alcuni anni fa, la meticolosa ricostruzione della Famiglia Giovanelli fino a
Gian Giacomo Giovanelli, promotore, nel
1730, a Tesero del primo ospedale di Fiemme, poi diventato Casa di Riposo, la
prima raccolta di documenti che riguardavano i “Miliziotti”, gli antenati degli
“Schuetzen”, con l’elenco completo, Regola per Regola, di tutte le persone abilitate a portare le armi. È anche in corso il
lavoro di trasliterazione in italiano corrente di un manoscritto del 1688 del notaio
Alessandro Bozzetta, giudice di Castello
di Fiemme, che all’epoca scriveva quanto
gli era noto sulla storia della valle.
IL SITO INTERNET
L’ultima iniziativa del prof. Giordani è
la realizzazione di un sito Internet, idea
nata nel 2008 su imput del figlio Leonardo, esperto di informatica. Una serie di
relazioni e documenti (praticamente uno
al mese) che riguardano storie interessanti, curiose, significative, a volte anche
drammatiche, sempre legate alla storia
di Fiemme. Documenti scaricabili (italo.
[email protected]), a disposizione di
tutti, che continuano con puntualità, suscitando sempre grande interesse.
VERSO IL FUTURO
Due parole per concludere. Quale è il
lavoro al quale si sente maggiormente
legato?
”Sicuramente i Processi per Stregoneria.
Una fatica che mi ha molto coinvolto, anche dal punto di vista emotivo. Confesso
che, quando ho letto i verbali dei processi, ho pianto di fronte al computer”.
Lei si è sempre distinto per essere puntiglioso e documentato. Quanti errori ha
dovuto correggere nelle sue ricerche?
“Ho sempre avuto il vizio di saper cogliere eventuali inesattezze e di accorgermi delle cose che non vanno. Una
volta avrei voluto subito metterci mano.
Adesso mi fermo lì, nella consapevolezza
che le correzioni vanno fatte soltanto se
richieste, anche se a volte ci sono delle cose che non stanno in piedi. Credo
fondamentale comunque essere sempre
documentati in quello che si dice e che
si scrive. A volte purtroppo non è così,
e la cosa mi crea anche una certa sofferenza”.
Come giudica le celebrazioni dei 900
anni della Magnifica?
“Debbo confessare che, per questa storica ricorrenza, mi aspettavo qualche cosa
di più e di meglio. Anche perchè c’era un
progetto al quale avevo collaborato e che
è rimasto sulla carta. Forse non ci si è resi
conto dell’importanza di questo evento”.
Cosa dire ai giovani di oggi?
“È indubbio che sono loro il nostro futuro. Ma è necessario studiare, studiare,
studiare. Per costruire una vita di relazioni e di successi bisogna essere persone
preparate”.
LA BIBLIOGRAFIA PERSONALE
Ci vorrebbe una pagina intera del
giornale per riassumere la personale
bibliografia del professor Giordani. Ci
limitiamo quindi alle cose più importanti: decine di articoli sul periodico
della Magnifica Comunità di Fiemme e
“Studi Trentini di Scienze Storiche”; sei
pubblicazioni (“La chiesa di San Leonardo” nel 1991, “1817-1992: Banda
Sociale Erminio Deflorian” nel 1992,
“Processi per Stregoneria” nel 2005,
“I patti Gebardini” nel 2010, “La giurisdizione di Castello di Fiemme”, in
collaborazione con il professor Tarcisio
Corradini, nel 2006, “L’asilo infantile
di Tesero” nel 2000); la cura di altre
pubblicazioni (“La Magnifica Comunità di Fiemme. I principali documenti
della sua storia secolare” nel 2009, “Il
Quadernollo della Comunità di Fiemme” nel 2002, “Le Consuetudini della
Comunità di Fiemme” nel 2002, “La
Comunità di Fiemme ed il suo diritto
statutario”, note al testo di Tullio Sartori
Montecroce, nel 2002, “La Magnifica
Comunità di Fiemme”, con testo rivisto
e note in collaborazione con il professor Arturo Boninsegna di Predazzo,nel
1996).
E ancora ricerche storiche e toponomastiche, catalogazioni e schedature
di affreschi murali, capitelli ed edifici
storici, collaborazioni per altri volumi
e riviste, trascrizioni di pergamene e
documenti, consulenze, visite guidate,
lezioni, conferenze. Non dimenticando
il sito Internet sul quale ogni mese scrive altre storie della millenaria tradizione
fiemmese.
27
dalla comunità
e dal territorio
D
escrivere in poche righe un viaggio così intenso e particolare non
è cosa facile, considerando che
oltre all’esperienza culturale, ci sono tante emozioni e sensazioni la cui somma è
il risultato positivo o negativo del viaggio
stesso.
I castelli strabilianti della Boemia, una regione così piena di storia e di vita vissuta
da generazioni di reali provenienti dalle
casate di tutta l’Europa... e poi Praga!
Siamo partiti al mattino dalla valle di Fiemme, con la neve a vista e con il freddo
pungente di questa tardiva primavera.
Dopo un viaggio tranquillo e panoramico
attraverso l’Austria e le sue verdi distese, arriviamo a Ceske Bodejovice, città
industriale della Boemia del Sud sede di
produzione della famosa Birra Budweiser
che cominciamo già a gustare.
28
Reportage da Praga
Al mattino l’incontro con la nostra guida
Iana: persona competente, colta e che
trasmette a tutti noi la sua grande cultura, ma soprattutto l’amore per il suo lavoro nel cercare di passare il maggior numero possibile di informazioni storiche,
geografiche ed architettoniche.
La visita al Castello di Hluboká è affascinante: rimasto intatto dopo l’ultimo restauro in stile Windsor, nonostante tutte
le vicissitudini della storia della Repubblica Ceca, ha mantenuto gli interni arredati
con lo splendore e la magnificenza adatti
alla famiglia Schwarzenberg che ha posseduto il castello fino al 1947, anno in cui
è stato statalizzato.
Nel pomeriggio la visita di Ceske Krumlov
città d’arte della Boemia Meridionale,
annoverata dall’UNESCO nel Patrimonio
dell’Umanità: è un piccolo centro ma che
trasmette un’atmosfera particolare con i
negozietti di artigianato e produzioni locali. La vista dal giardino panoramico e
del Castello ci lascia senza parole. I particolari architettonici ci vengono spiegati
nei minimi dettagli da Iana che non lesina
informazioni e che ci fa gustare ancora di
più queste bellezze artistiche.
Arriviamo finalmente a Praga e capiamo subito che ogni racconto, ogni lettura avuta precedentemente non rende
giustizia alla bellezza e all’atmosfera di
questa città e capiamo il motivo dei suoi
6 milioni di visitatori ogni anno. La visita
della Città di Castello ci meraviglia per
l’enormità dello spazio, comprendente la
cattedrale di San Vito, il famoso “Vicolo
d’oro” dove hanno vissuto tanti alchimisti, artigiani e artisti fra i quali Kafka.
Scendiamo dalla collina passeggiando
nella zona barocca e molto tranquilla di
“Mala Strana” con i suoi parchi assolati,
i vicoli degli innamorati e il muro di John
Lennon dove i ragazzi degli anni ’80, ispirati da lui, avevano lasciato dei bellissimi
murales che inneggiavano alla pace e
alla libertà di culto, purtroppo cancellati
dall’alluvione europea del 2002.
La sera a Praga rimaniamo piacevolmente sorpresi e sorridenti davanti a tanto
splendore. La luce è “da favola”, rosa,
azzurra e sembra una cartolina ritoccata
al computer...è difficile descrivere queste sensazioni, ma devo dire che quello
che mi ha emozionato maggiormente è
l’espressione accompagnata da parole
piene di ringraziamento di una Signora
del nostro gruppo.
Dopo tanto splendore, ancora importanti suggestioni davanti alla collezione
di “corna” e trofei da caccia che sono
stati collezionati da Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este, ultimo erede al trono
dell’impero Austro-ungarico che ha vissuto nel castello di Konopišt è´ . Aveva una
grandissima passione per la caccia che
spesso lo portava a degli eccessi. Nei
suoi diari egli tenne stima delle prede uccise che sono indicate in 300.000 di cui
5.000 cervi.
Questo ma tanto altro. Poche giornate
che un’ulteriore descrizione probabilmente annoierebbe i lettori e non renderebbe giustizia a quello che ognuno dei
partecipanti ha portato a casa al rientro.
Mi preme invece ringraziare tutti i partecipanti per la simpatia, per la puntualità, per la grande attenzione e l’interesse
avuto nei confronti delle spiegazioni della
nostra guida. Vorrei ringraziare il nostro
autista Renzo per la sua professionalità e
la disponibilità.
Vorrei inoltre ringraziare la Cassa Rurale
di Fiemme per avermi dato l’opportunità
di organizzare questo viaggio, ma vorrei
ancora ringraziare i partecipanti che con
parole di apprezzamento e di ringraziamento mi hanno fatto sentire orgogliosa
del mio lavoro.
Licia Deflorian
dalla comunità
e dal territorio
il cielo d’Irlanda
si muove con te,
il cielo d’Irlanda
è dentro di te…
F. Mannoia
U
n viaggio in Irlanda non si può
“costringere” in una nuda cronaca di quello che si è visto e
fatto. Vorrei quindi provare a rendere
l’atmosfera e l’anima di ciò che abbiamo
visto e fatto.
Perché l’Irlanda è un’alchimia misteriosa
di luce, colori, suoni e gente impossibile
da trovare altrove.
Grandi emozioni alla vista di una natura
intatta, affascinante, silenziosa. I verdi
paesaggi mozzafiato, il correre delle nuvole nel cielo spinte dal vento, improvvisi
sprazzi di azzurro; la sconfinata campagna con i suoi animali: pecore, mucche,
cavalli ovunque, fiumi e laghi, incredibili
scogliere a picco sul mare e spiagge di
sabbia finissima. La luce per gran parte della giornata, le ombre per le nuvole
sempre in movimento. Paesaggi maestosi sotto un cielo totalmente azzurro negli
ultimi giorni.
Reportage dall’Irlanda
La storia si fonde con la natura: testimonianze di croci celtiche, siti monastici e
castelli immersi in un verde abbagliante.
Il silenzio e la tranquillità ci cullano per
molta parte del viaggio ma nei paesi e
nelle cittadine troviamo fermento. La
gente è simpatica, molte sono le famiglie
giovani con figli piccoli. Ridotta l’offerta
culinaria, semplice ma gustosa dove le
patate sono davvero le regine, le zuppe e
i dolci ottimi, il salmone e il merluzzo freschi e morbidi. Tanta e ovunque la birra:
la famosa Guiness, la Smithwick’s e altre,
meno alcoliche e più dolci di quelle che
beviamo in Italia.
Glendalough, sito monastico del VI sec.
Kilkenny, graziosa cittadina con un bel
castello e molti edifici medievali in ottime condizioni, esperienza molto “alcolica” alla distilleria Jameson che produce
l’whiskey più famoso d’Irlanda, Cork con
i suoi “English Markets”, il Parco Nazionale di Killarney e i lussureggianti giardini della dimora vittoriana di Muckross
House sul Middle Lake, la penisola di
Dingle con Slea Head, capo in posizione
altamente scenografica, il Bunratty Castle and Folk Park, ricostruzione molto
intelligente di un villaggio irlandese del
XIX sec., le Cliffs of Moher, altissime
scogliere sull’oceano, il Burren, landa
aspra caratterizzata da fenomeni carsici,
Galway una cittadina universitaria piena
di pub, musica e confusione, dove trascorriamo una interessante serata ad
uno spettacolo di musica, canti e danze
irlandesi, il Connemara regione davvero
selvaggia con il Kilemore Abbey, unico
convento benedettino in Irlanda, la Celtic
Crystal che produce pregiati e bellisimi
oggetti di cristallo, disegnati ancor oggi
dalla titolare ottantenne, donna di eccezionale energia e intagliati da un signore
dagli occhi miti e dal dolce sorriso, che
ci mostra con malcelato orgoglio il suo
lavoro, l’insediamento proto cristiano di
Clonmacnoise.
I paesi che attraversiamo sono simili:
hanno casette colorate, pub, persone
simpatiche pronte a chiacchierare.
E Dublino? Diversa, per dimensioni e ricchezza di monumenti dalle grandi e più
famose capitali europee, Dublino ti cattura piano, con discrezione, man mano che
ne respiri l’anima e la conosci. L’abbiamo
girata a piedi e ci siamo lasciati trasportare dalle suggestioni musicali, letterarie,
che Alberto, la guida, ci offriva, per scoprire il ritmo della città, la cordialità della
sua gente, quell’aria di tranquilla armonia
che affiora dalle strade, dai parchi, e perfino dal rumore festoso dei pub.
Grafton Street, via dello shopping, Merrion Square, uno dei più rappresentativi
esempi di architettura georgiana, il Trinity College, gloriosa università, che, nella
sua immensa e bellissima libreria, racchiude il famoso Book of Kells, prezioso
manoscritto miniato. E ancora il Castello
e la meravigliosa st. Patrick’s Cathedral.
Il “tempio” delle scorribande alcoliche è
Temple Bar, strade colorate e ricche di
pub. Ma il pub più antico e famoso, citato anche nell’Ulisse di Joyce, è il Brazen
Head sul lungofiume.
Due parole dedicate al gruppo, formato
da splendidi compagni di viaggio, allegri,
curiosi, interessati e disciplinati, alla guida Alberto preparatissima e innamorata
dell’Irlanda, a Roberto il nostro accompagnatore, come sempre discreto e disponibile, ironico e gentile che ci ha anche
regalato una piccola emozione: in un ristorante sperduto nella campagna irlandese, infilati in un supporto d’argento, ci
ha fatto trovare i bigliettini con il logo e la
scritta Cassa Rurale di Fiemme.
Siamo ripartiti a malincuore e con il desiderio di ritovarci magari l’anno prossimo,
magari per un viaggio nell’Irlanda del Nord.
29
dalla comunità
e dal territorio
Nove scultori impegnati
dal 6 all’11 agosto
negli angoli
più caratteristici
di Capriana
per la nona edizione
del Simposio
di scultura lignea
“Memorial Silvio Lazzeri”.
Vincitore assoluto
l’artista locale
Roberto Nones
30
A Capriana il nono simposio
ispirato ai mondiali del 2013
Si è respirato l’aria dei Campionati del
Mondo di Prove Nordiche del 2013 dal
6 all’11 agosto scorsi a Capriana, dove
è stata organizzata la nona edizione
dell’ormai classico Simposio di scultura
lignea “Memorial Silvio Lazzeri”. E sono
stati proprio i Mondiali del prossimo anno
il motivo ispiratore delle opere realizzate
dai nove artisti partecipanti, di Fiemme
e di fuori valle, che per una intera settimana hanno lavorato con straordinario
talento negli angoli più caratteristici del
paese, ricavando autentici capolavori dai
pezzi di legno di cirmolo messi a disposizione da parte della Magnifica Comunità
di Fiemme. Un intero paese trasformato per l’occasione in un grande atelier,
aperto alla curiosità di residenti e ospiti,
per iniziativa del Comune, del sindaco
Sandro Pedot e dell’Associazione Arti e
Mestieri di Capriana, guidata dalla presidente Ivana Nones. L’idea di ispirarsi ai
Mondiali è nata dal presidente del comitato organizzatore Pietro De Godenz ed
è stata subito accolta con grande entusiasmo, dando ulteriore prestigio ad una
delle iniziative di maggiore significato culturale dell’intera valle di Fiemme. Hanno
assicurato il loro sostegno, oltre al comitato delle prove iridate, la Cassa Rurale
di Fiemme (con un contributo di 3.500
euro), la Vallata dell’Avisio del Consorzio
Bim Adige di Trento, la Magnifica Comu-
nità e la Conferenza dei Sindaci.
Tanto impegno dunque, tradotto in nove
opere d’arte che poi, l’anno prossimo,
saranno esposte presso il Palacongressi
di Cavalese durante l’intera durata delle
gare mondiali, a cavallo tra febbraio e
marzo.
Sabato pomeriggio 11 agosto, alle 16.30,
si è riunita la giuria, formata dal sindaco,
da Pietro De Godenz, da Ivana Nones,
Pietro Bonaldi, Renzo Moser e Davide
Deflorian, per esprimere il verdetto finale, per nulla agevole, vista la qualità
di tutte le sculture, come conferma l’ex
aequo dopo il primo voto per Roberto
Nones di Capriana e Maurizio Sassudelli
di Vattaro. C’è voluta quindi una seconda
votazione, al termine della quale, per un
solo punto, è risultato vincitore l’artista
locale. Al terzo posto Marco Corradini di
Molina di Fiemme, mentre tutti gli altri
sono stati giudicati a pari merito. Sono
Marco Martello di Mezzaselva di Roana
(Vicenza), Imma Aribas Garcia di Denno,
Gianni Bordin di Rovigo, Roberto Merotto
di Treviso, Luca Pojer di Salorno e Lionello Nardon di Cembra.
Molto partecipata la cerimonia della premiazione, alle 18 sempre di sabato, nella
centralissima piazza del paese, coordinata, davanti ad un pubblico foltissimo,
da Alessandra Bisori e da Ivana Nones,
che hanno elogiato la qualità degli artisti,
sottolineando in particolare la presenza
di tanti giovani. Un plauso ai protagonisti
ha rivolto il sindaco, ringraziando tutta la
comunità locale ed i numerosi volontari
che hanno come sempre offerto la loro
preziosa collaborazione.
“Un lavoro di mesi” ha ricordato Ivana
Nones “che ha consentito di creare nuovi rapporti e nuove amicizie”, mentre De
Godenz ha parlato di “una valle unita” e
della “voglia di un paese di essere pienamente partecipe dell’evento iridato”. Per
Armando Benedetti del Bim “il volontariato è una ricchezza che merita di essere
sostenuta”. Lo Scario Giuseppe Zorzi ha
invitato tutti ad “approcciarsi a queste
opere con umiltà”, visto che “esse esprimono una particolare visione del mondo”.
Maria Bosin, sindaco di Predazzo e presidente della Conferenza dei Sindaci di Fiemme ha elogiato la bravura degli artisti
“che” ha detto “con il loro talento hanno
saputo unire il legno con i Mondiali”. Infine Raffaele Zancanella, presidente della
Comunità Territoriale, si è detto “sempre
più stupito da Capriana, un paese che sa
esprimere un senso di cultura che non è
da tutti, attraverso il messaggio forte di
una comunità che vuole crescere”.
Al vincitore sono andati in premio 1.500
euro, mentre tutti gli artisti hanno ricevuto 700 euro.
Le nove sculture sono state anche presentate all’interno della bellissima mostra
dal titolo “Capriana – Vita Arte Natura
2012”, allestita presso le Scuole Elementari dal 14 al 24 agosto, assieme alla
esposizione di memorie del passato (“I
mistèri de sti ani”), le “Trasparenze colorate” di Marilena Capovilla, il “Ritorno
all’antico” a cura della scuola di tombolo
di Cembra, il reportage musicale “Ritmo
flash” di Giovanna Zanol ed il Sentiero
Europeo curato dal locale Gruppo Cai
Sat. Anche questa un successo.
31
dalla comunità
e dal territorio
Anche il nostro
istituto d credito
tra gli sponsor
che sostengono
la Dieci Giorni
Equestre
di Predazzo
che ha vissuto
dal 29 giugno
all’8 luglio
la sua edizione
numero 36
32
La rurale al fianco
dei concorsi ippici
C’
è anche un po’ di Cassa Rurale di Fiemme nella Dieci Giorni
Equestre d Predazzo, che, dal
29 giugno all’8 luglio scorsi, ha celebrato
la sua trentaseiesima edizione. Era infatti
il luglio del 1977 l’epoca in cui, dal 14 al
17 del mese, prendeva forma la prima
edizione di questa manifestazione equestre, come tappa fiemmese dei Concorsi
Ippici delle valli trentine, voluta dall’allora
assessore provinciale al turismo Claudio
Betta e immediatamente condivisa dal
sindaco Giacomo Boninsegna e dal presidente dell’Azienda di Soggiorno Mauro
Brigadoi. La Dieci Giorni è poi cresciuta
in maniera esponenziale, acquisendo,
anche a livello nazionale ed internazionale, sempre maggiore prestigio e diventando tra l’altro uno degli avvenimenti più
significativi anche sotto il profilo turistico. Senza dimenticare dei protagonisti
di valore assoluto mondiale che, nella
sua storia, hanno dato lustro e prestigio
all’appuntamento di Predazzo: i fratelli
Piero e Raimondo D’Inzeo, Graziano e
Nelly Mancinelli, Vittorio Orlandi, Roberto
Arioldi, Filippo Moyerson, Arnando Bologni, Franco Marazzini, Alberto Boscarato,
Stefano Nogara, tanto per fare qualche
nome di quelli che non si dimenticano.
Quest’anno, la trentaseiesima edizione
ha proposto ancora una volta grandi numeri: otto giornate di gara, 59 categorie
in campo, oltre 700 cavalli partecipanti
alle tre formule previste (Concorso In-
ternazionale Csi, Concorso nazionale e
Concorso Nazionale A), con il derby di
Predazzo dell’ultima giornata ad assicurare emozioni e spettacolo, 330 box
ed alloggiamenti per la scuderizzazione
dei cavalli, 80 gare. Senza dimenticare gli 11.000 metri quadrati del campo
gare in erba, i 4.000 metri quadrati del
campo prova, completamente coperto,
i 70.000 metri quadrati riservati a tutti
i servizi, box, parcheggi e tutto il resto.
Tra gli sponsor anche la Cassa Rurale di
Fiemme, alla quale era intitolato il più importante dei Gran Premi disputati mercoledì 4 luglio, vinto dal cavaliere milanese Cristian Pitzianti, con la giovanissima
trentina Manuela Baldassarini a conquistare un po’ a sorpresa, la quinta piazza.
Durante la Dieci Giorni, è stata anche attivata una raccolta di fondi da destinare
alla clinica di oncoematologia pediatrica
del Centro Leucemie Infantili del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova, condividendo l’iniziativa promossa
dall’ex campione mondiale di ciclismo
Maurizio Fondriest. Molto soddisfatti ala
fine delle gare il presidente del Comitato
Organizzatore Renato Dellagiacoma ed
il direttore dei concorsi Guido Travaglia.
“Una manifestazione” ha dichiarato Dellagiacoma “che si è confermata ancora
una volta all’altezza delle attese della
vigilia e particolarmente apprezzata da
tutti i concorrenti”. Arrivederci dunque
al 2013.
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33
dalla comunità
e dal territorio
Ancora una volta numerose le lettere pervenute alla Cassa Rurale di Fiemme per
la sensibilità come sempre dimostrata
nei confronti di tante associazioni che si
spendono gratuitamente a favore delle
nostre comunità.
In particolare, hanno scritto Sergio Brigadoi, presidente del Gruppo di Predazzo dell’ADVSP (Associazione Donatori
Volontari del Sangue e del Plasma) per il
contributo erogato a sostegno dell’attività
sociale, il Parroco di Predazzo don Luigi
Giovannini per la generosità dimostrata in
occasione dei campi estivi organizzati a
Santa Giuliana di Levico, Francesco Delugan, presidente del Coro Negritella, Umberto Antico, presidente dell’Associazione
34
La posta
dei nostri lettori
“La Filostra”, Luigi Felicetti, responsabile
della associazione “Amici del Presepio” di
Predazzo, per il contributo alla realizzazione del grande presepio in piazza nel
periodo delle festività di fine anno e inizio 2012, Claudia Boschetto, presidente
dell’associazione Nordic Walking (tappa
sprint del Trofeo “La Sportiva”), Gino Dal
Ben per il Grest di Castello, Marco Capelli,
presidente della Polisportiva “Monte Corno” di Capriana. E ancora Quirina Tomasini, presidente del Circolo Anziani di Castello (“grazie per il generoso contributo”
scrive “a favore delle persone anziane che
volentieri frequentano il nostro Circolo”),
Gabriella Ventura per il Coro Parrocchiale di Molina, Renzo Varesco, presidente
del Coro Rio Bianco di Panchià (realizzazione del primo Cd), Gabriella Deflorian
della Associazione Donatori Midollo Osseo
(Admo), per il sostegno alla manifestazione in memoria di Thomas Bolognani, organizzata in collaborazione con la Croce
Bianca di Tesero, “Molina per Aria” e gli
“Amici dell’ospedale di Fiemme”, Mauro Ferrante, presidente dell’associazione “Amici degli animali Val di Fiemme”
(per un “contributo” dice “importante e
gradito”) e Patrizia Nones, direttrice del
Coro Giovanile Parrocchiale di Molina,
per il concerto proposto il 10 agosto alle
21 presso il Santuario della Madonna dei
Boscaioli a Piazzol, con la partecipazione
del Coro dei Vigili del Fuoco di Fiemme
e del Coro “La Valle” di Piscine di Sover.
Segnaliamo in particolare due lettere. La
prima è firmata da Michele Malfer, assessore comunale di Cavalese alle politiche sociali.
“Sono con la presente a ringraziarvi” scrive Malfer “a nome del Comune di Cavalese e mio personale per aver ancora una
volta accolto la domanda di contributo.
Si tratta dell’importante progetto denomi-
nato “I genitori crescono…lungo il cammino con i figli”, già in fase attuativa e
che si svilupperà in varie località della
valle nel corso del biennio 2012-2013. La
vostra costante attenzione ai temi della
formazione continua e della prevenzione, soprattutto di questi tempi, significa,
a mio modo di vedere, molto più di una
semplice accettazione di una domanda di
contributo (il che non sarebbe comunque
anche da sola fatto di poco conto) ma
la condivisione di un’idea progettuale e
la partecipazione a storie, esperienze e
cammini comuni, cercati in cooperazione
e condivisi nel loro sviluppo. Partecipare
è anche giocare differenze di ruoli, sentendo la forza e la ricchezza dei pensieri e
delle decisioni costruite in modo congiunto. Per tutto questo, un grazie sincero”.
La seconda lettera è di Angelo Dalla Libera, presidente della sezione “Valli dell’Avisio” della Associazione Nazionale Carabinieri, che ha sede a Predazzo.
Il direttivo ed i soci della Sezione” scrive Dalla Libera “vi ringraziano vivamente
per il prezioso contributo da voi offerto e
che ha permesso di organizzare e svolgere con serenità a Bellamonte/Castelir, lo
scorso 10 marzo 2012, la manifestazione
sportiva denominata “11° Campionato Triveneto di sci” e “5° Trofeo dell’Amicizia”.
L’organizzazione di tale manifestazione
è stata apprezzata dagli 82 soci iscritti,
provenienti dalle varie sezioni del’A.N.C.
del Triveneto e dalle numerose autorità civili e militari intervenute. Grazie ai buoni
risultati dei nostri soci che hanno partecipato alla gara, la nostra Sezione si è classificata al primo posto nella classifica a
squadre (seconda la sezione di Bronzolo/
Vadena Bolzano e terza la Sezione di Laives). La nostra Sezione rimane a vostra
disposizione per eventuali richieste di collaborazione”.
35
salute
Le piante officinali
Assenzio
Nome scientifico:
Artemisia absinthium
Fam:
Compositae / Asteraceae
Dialett:
Erba bona, Medemaistro
Tedesco:
Wurmtod
Inglese:
Old woman
Francese:
Absinthe
BIBLIOGRAFIA:
Sito internet: http://www.ortofrutticola.it
Sito internet: http://www.iss.it
Sito internet: http://www.fungoceva.it
Sito internet: http://www.inerboristeria.com
36
Assenzio: dal latino absínthiu(m), greco
absinthion, in senso figurato di amarezza,
dolore.
Artemisia: dal latino artemisia(m), greco
artemisia: pianta sacra alla dea greca Artemide, che i romani identificarono con
Diana. Secondo altri autori il nome deriva
da Artemisia, sorella e moglie di Mausolo, re di Alicarnasso e della Caria nel 300
a.C., esperta di botanica e medicina, che
per prima avrebbe scoperto le virtù della
pianta.
bi o tri-pennatosette con segmenti lineari; le foglie dei fusti fiorali sono sessili
e sempre più semplici a mano a mano
che si sale in alto fino a quelle superiori
che sono semplici e lanceolate; tutte le
foglie sono pelose, hanno la pagina superiore argenteo-sericea mentre l’inferiore è verde cenerina. I fiori, disposti in
piccoli capolini penduli di forma globosa,
sono glabri o poco pelosi e gialli. Il frutto
è un piccolissimo achenio glabro e senza
pappo.
Caratteristiche: È una pianta erbacea perenne con un rizoma legnoso
ramificato dal quale si sviluppano le
foglie basali in rosetta e i fusti fioriferi, molto alti e variamente ramificati
nella parte superiore, di colore bianco per la presenza di peli fitti e corti.
Le foglie basali e quelle dei fusti che non
fioriscono sono lungamente picciolate e
LE PROPRIETÀ MEDICAMENTOSE
L’Assenzio, apprezzato fin dai tempi più
antichi per le sue proprietà terapeutiche,
nel XIX secolo diventa più noto per gli effetti tossici di uno dei componenti il suo
olio essenziale, il tujone, responsabile
dell’intossicazione detta absintismo, alla
quale andarono soggetti per i loro eccessi i forti bevitori del liquore di assenzio,
in gran voga in quei tempi soprattutto in
Francia ad opera del movimento letterario degli scapigliati.
Usato nel modo giusto l’Assenzio, oggi
impiegato nell’industria delle bevande,
analcoliche ed alcoliche, in particolare per la preparazione dei vermouth, in
forma di infuso, decotto, tintura o vino
aromatizzato, eccita l’appetito e favorisce la digestione stimolando lo stomaco
ed il fegato. Nelle stesse formulazioni gli
vengono anche attribuite dalla medicina
popolare proprietà antisettiche, emmenagoghe, febbrifughe.
L’Assenzio in forma di clistere combatte
i vermi intestinali, come cataplasma, per
uso esterno, gli si accreditano proprietà
vulnerarie che favoriscono la guarigione
di ferite e piaghe ed è anche impiegato
contro le ecchimosi, gli essudati superficiali e le paralisi.
Plinio assicura l’effetto lassativo dell’Assenzio con fiele di toro, preparato come
supposta.
Ippocrate prescrive alla donna che non
riesce a restare incinta, bagni di vapore
con Artemisia, alloro, segatura di legno di
cedro ed urina di toro, seguiti da lavaggi
con Artemisia ed alloro in acqua calda ed
un pessario di lana con Artemisia in vino
bianco. Dopo tre giorni di questa cura la
donna può unirsi al marito. Non è però
certo che in questo caso si tratti di A. absinthium, piuttosto che di qualche altra
specie di Artemisia.
In epoca antica si tentava di combattere la malaria, piaga endemica dell’Agro
Romano, con vino amaro medicato con
Assenzio. In epoca medioevale l’Assenzio era ritenuto una vera panacea, buona per guarire tutti i mali: dallo scorbuto
alla scrofola, dall’epilessia ai reumatismi,
dall’idropisia all’anemia, dall’anasarca
(edema sottocutaneo) alla gotta, dall’itterizia alla diarrea, dalla clorosi alla pirosi
ecc., con molta abbondanza e grande fiducia. L’ignoto autore, citato da Ernesto
Riva, del Codex Belluninsis, un erbario
degli inizi del XV secolo, ricorda che, subendo l’Artemisia l’influsso astrale dello
Scorpione, deve essere raccolta tra ottobre e novembre, quando il sole entra in
quella costellazione.
Nel Libro della natura di Corrado di Megenberg, pubblicato intorno al 1350, è
citato il caso di un uomo che per aver
bevuto il succo di Assenzio riuscì a guarire dopo un avvelenamento da funghi,
campando poi fino a cento anni! Il succo
di Artemisia con miele era impiegato in
epoca medioevale per guarire ulcere e
pustole.
Trattati di medicina del settecento assicurano che lo sciroppo di Assenzio “corrobora lo stomaco, aiuta la digestione,
promuove l’evacuazioni sanguigne delle
donne, ed ammazza i vermi”.
Da dotte dissertazioni del Medico senese Mattioli, risalenti al XVI secolo, pare
di capire che tra i più antichi autori (Dioscoride, Galeno, Plinio ed altri), vi fosse
contrasto di opinioni sulla distinzione tra
diverse specie di Artemisia, l’Assenzio, la
Camomilla romana (Anthemis nobilis), il
Tanaceto ed altre piante ancora.
“Un rimedio di niun costo (contro la
mosca cavallina) e alla portata di tutti è
quello dell’artemisia, pianta che si trova dappertutto in abbondanza allo stato
selvatico. Se ne faccia una infusione a
freddo, se ne lavi la povera bestia (cavallo, mulo o asino), e l’insetto tosto scomparirà. Questo rimedio è ottimo contro
un altro insetto … quale si è il culex pipiens, volgarmente zanzara.” Così negli
atti della Inchiesta agraria Jacini, edita
nel 1883, al capitolo igiene del bestiame, nelle relazioni inerenti le provincie di
Porto Maurizio e Genova.
CITAZIONI
Nel quarto discorso che Mosé rivolge al
popolo di Israele (Deuteronomio 29,17)
l’Assenzio è citato come esempio, in
senso spirituale, di agente tossico:“Non
ci sia tra voi nessuna radice che produca
veleno ed assenzio”.
Geremia (9, 14) cita l’Assenzio nelle sue
profezie di terribili punizioni divine:“Ecco
a questo popolo io darò in cibo dell’assenzio e farò bere loro dell’acqua avvelenata”. L’amarezza, reale e figurata, dell’Assenzio compare anche nella terza elegia
delle Lamentazioni di Geremia (3,15):“Mi
ha saziato di amarezza ed abbeverato
d’assenzio”.
Concetti ripresi nell’Apocalisse di Giovanni (8,10-11):“Il terzo angelo suonò
la tromba: e dal cielo cadde una grande
stella, ardente come una fiamma, e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. Il nome della stella è
“Assenzio”. E la terza parte delle acque
diventò Assenzio, e molti uomini morirono
a causa di queste acque, perché erano diventate amare.”
Proprietà Farmacotossicologiche
Dall’assenzio viene estratto un olio essenziale contenente lattoni sesquiterpenici
quali absintina, anabsintina, artabsina,
anabsina e anabsinina ai quali si possono
ascrivere le proprietà farmacologiche del-
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la pianta. La tossicità dell’assenzio è invece attribuibile al monoterpene tujone e ai
suoi metaboliti. L’assenzio esercita inoltre
un effetto protettivo nei confronti di insulti
tossici a carico del fegato, che sembra essere parzialmente associato all’inibizione
degli enzimi microsomiali epatici.
Principi Attivi:
Tujone, absintina, anabsintina, artabsina,
anabsina e anabsinina. Il tujone è un principio attivo presente anche nella Salvia officinalis. I principi attivi prima citati sono
presenti soprattutto nelle foglie, negli steli
e nelle sommità fiorite della pianta.
Effetti Collaterali da
Intossicazione
I sintomi associati ad intossicazione acuta sono rappresentati da:
- convulsioni (scariche neuronali corticali)
- ipotensione da vasodilatazione generalizzata
- diminuzione del ritmo cardiaco
- difficoltà respiratorie.
In passato (XIX e del XX secolo) si riteneva che l’abuso cronico di absinthe (il
liquore a base di assenzio) fosse responsabile dell’insorgenza di “absintismo”,
sindrome caratterizzata da una iniziale
sensazione di benessere cui facevano seguito la percezione di allucinazioni ed un
profondo stato depressivo, all’uso prolungato di assenzio venivano inoltre attribuiti
l’insorgenza di convulsioni, la cecità, allucinazioni e deterioramento mentale.
Recentemente è stato evidenziato che Il
tujone è potenzialmente neurotossico e,
nonostante il basso contenuto di tujone
presente nel liquore, sono documentati
diversi casi clinici in cui viene riportato
il manifestarsi di effetti avversi (attacchi
epilettici) in individui che hanno assunto
olio essenziale contenente tujone.
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Uso attuale
CURIOSITÀ
Il liquore è conosciuto in Europa con
nomi diversi: in Francia, sua patria naturale, è conosciuto con il nome di absinthe, in Inghilterra con il nome di wormwood, in Germania con il nome di wermuth,
in Italia con il nome di assenzio, appunto. Il vermut prodotto in Piemonte deve il
suo nome proprio all’assenzio (dal tedesco Wermuth) che viene usato nella sua
preparazione, e che conferisce al vino un
particolare aroma ed uno speciale sapore
amaro.
L’absinthe ha solitamente un colore verde pallido (di qui il nome “Fata verde”) ed
un sapore simile a un liquore a base di
anice, ma con un aroma più aspro dovuto alle molte erbe usate, ed un retrogusto
leggermente amaro. Il contenuto alcolico
della bevanda è estremamente elevato
(tra il 45 ed il 90%).
La “fatina verde”, questo liquore che sa
d’alchimia, la cui fama è stata alimentata
dalla passione d’intere generazioni d’artisti, sta di nuovo risvegliando l’interesse di
una nuova schiera di consumatori, attirati soprattutto dal mito legato al suo utilizzo. Cosa può attrarre di più, infatti, di una
bevanda descritta e rappresentata da
artisti famosi e popolari quali Van Gogh,
Toulouse Lautrec, Ernest Hemingway,
Oscar Wilde Pablo Picasso?
Catone, nel De agri cultura, ricorda a
chi si mette in viaggio di tenere un rametto di assenzio sub anulo, cioè sotto
l’anello della mano o del braccio, come
prevenzione magico-scaramantica delle
escoriazioni inguinali, ma per la verità ne
nomina una diversa specie, l’Assenzio
del Ponto, Artemisia pontica, detto anche
Assenzio gentile.
Un testo d’epoca rinascimentale afferma
che i topi non rosicchiano i libri scritti
usando inchiostro fatto con infusione di
Assenzio e che “Credesi che messo l’assenzo nelle casse, & negli armari (armadi), conservi le vesti dalle tignole. Credesi
parimente, che unto con olio cacci via i
culici (zanzare) da dosso.”
Plinio il Vecchio consiglia l’impiego del
succo di Assenzio bollito contro i parassiti
delle piante, in particolare contro i bruchi
che si sono annidati nei cavoli. Dioscoride,
tradotto dal Mattioli, scrive a proposito del
miele “Quello, che nasce in Sardigna amaro, per pascersi quivi le api de fiori d’assenzo, fa bella la pelle della faccia, & levane
ogni sorte di macole (macchie).”
Legislazione
Il Ministero della Salute (Circolare n. 2
del 25 novembre 2004, pubblicata in
Gazzetta Ufficiale n. 302 del 27 dicembre 2004) ha inserito l’olio dell’Artemisia
absinthium L. in una lista degli estratti
vegetali non ammessi negli integratori alimentari. La capitula, l’herba c. floribus e
il folium dell’Artemisia absinthium L. invece, sono state inserite nella lista degli
estratti vegetali ammessi negli integratori
alimentari.
I nostri vecchi, per preservare lo speck e
gli altri insaccati, appesi a stagionare in
cantina, dagli attacchi di acari (caöl) ed
altri insetti dannosi stendevano, tra il soffitto ed i bastoni di sostegno delle carni,
un abbondante strato di “medemaistro”.
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