_41~~1
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Anno 20-N.2 febbraio 2001
Periodico di Coop Lombardia
e
CJSCI
E
P71 ) SdiNi
ELEZIONI COMITATI SOCI
SI VOTA!
Premio
L'altropallone
DamianoTommasi,
calciatore della Roma, è stato premiato con il "Pallone d'oro" per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro
minorile.
Roberto Cavallini
Succhi
d'arancia
della
solidarietà
Pagina 2
alla pagina 2
Mangiare
a scuola
Le mense scolastiche sono certo seguite con molta più
attenzione che nel
passato sia peri menu, che per l'ambiente e l'igiene. Ma
i problemi restano
comunque tanti.
Carla Barzanò
alle pagine 4 e 5
4,
10
'marzo
2001
Coop
a congresso
Enrico Migliavacca,
Presidente dell'Alce,
sostiene che il futuro di Coop è legato
alla capacità di essere fortemente uniti per accettare le sfide.
Piero Giovanolla
alla pagina 6
Sanità in
Lombardia
Il sistema sanitario
regionale a partire
dal 1995 ha suscitato molte polemiche. I dati significativi dei mutamenti.
Giovanniradovani
alla pagina 12
11111
Carta
Coop più
ecologica
Pagina 7
Saper
sorridere
a Sarajevo
Pagina 11
Aria di casa
pulita
dalle piante
Pagina 13
Viaggi con
Bonolatours
Pagina 15
to
-
"L'altropailone"
Premiato Damiano Tommasi
Il giocatore della Roma impegnato nella campagna contro lo sfruttamento minorile
di Roberto Cavallini
Anche quest'anno è stato
assegnato, in concomitanza al "Pallone d'Oro", il premiode`taltropallone",che
viene dato a coloro che si
sono distinti per la loro
azione in favore dell'abolizione dello sfruttamento
del lavoro infantile e per
un lavoro che dia dignità
alla persona in qualsiasi
parte del pianeta. L'edizione 2000 è andata a Damiano Tommasi, giocatore della Roma impegnato
a livello civile e nell'appoggio all'iniziativa "Pallone Etico" promossa da
Transfair Italia e da Coop.
Ventisei anni, sposato, con
due figlie, ha accompagnato la sua carriera di
calciatore, prima nelle fi-
la del Verona e poi con la
Roma e la Nazionale, con
l'impegno civile: è stato
obiettore di coscienza, con
le Acli ha accompagnato
un progetto di educazione
allo sport in Kosovo. Ha
promosso il pallone equo
e solidale nel mondo sportivo. Quest'anno Tommasi si è distinto per aver contribuito a realizzare un
campo sportivo polivalente, attrezzato per calcio,
pallavolo e pallacanestro,
a Stublla, in Kosovo, con i
fondi raccolti dai calciatori della Roma.
LE PRECEDENTI
EDIZIONI
Nel 1997 la prima edizione è stata assegnata a Paolo Rossi (non il calciatore:
il notissimo comico e uo-
ni di cattivi pensieri" de
"la Repubblica". La terza
edizione è stata assegnata a Ivan Zamorano, giocatore cileno dell'Inter e
ambasciatore del l'Unicef
per la tutela dei diritti dell'infanzia; ha creato una
Fondazione per l'aiuto ai
bambini cileni.
I PALLONI
VENDUTI DA COOP
modi spettacolo) per la sua
trasmissione"Scatafascio".
La seconda edizione è andata a Gianni Mura, opinionista e giornalista sportivo, per gli interventi nella sua rubrica "sette gior-
Anche grazie a Damiano
Tommasi, insieme a tutte
le associazioni che operano nel campo della solidarietà, il pallone equo è diventato l'alternativa all'acquisto delle m arche tradizionali. Nel 2000 sono
stati importati da Sialkot
(nel Punjab pakistano) 50
mila palloni, tre quarti dei
quali venduti nel mercato
italiano.
La sola Coop ne ha venduti 25.000. I palloni equi
non sono stati lavorati
bambini e contribuiscono
a creare progetti di sviluppo per le comunità locali che in questo modo
possono investire in servizi sociali e comunitari.
TransFair e Coop hanno
realizzato un progetto pilota nella regione di Sialkot
(Punjab paldstano), da dove giungono l'80% dei palloni mondiali: una linea di
produzione che garantisce
un salario equo ai lavoratori adulti, che possono
quindi liberare i bambini
dalla necessità di lavorare per integrare il reddito
familiare, nonché condizioni di lavoro e di vita dignitose a quanti sono coin
volti nel progetto. Dopo
una fase di studio, tra il
1996 ed il 1997, il progetto è arrivato alla fase di
realizzazione, e dal 1998
a oggi sono stati importati e venduti in Europa oltre 270.000 palloni a condizioni eque, di cui circa
180.000 in Italia. Di questi centoventimila sono stati venduti da Coop. In rapporto a questo progetto
Coop si è inoltre impegnata, nella stessa zona,
in un progetto di scolarizzazione per i bimbi non più
utilizzati nella produzione dei palloni, in raccordo
con UniceE D costo del progetto, di circa 500 milioni,
finanziato da Coop, ha garantito la scolarizzazione
di molte migliaia di bambini e bambine.
_Equosolidale
SUCCHI D'ARANCIA
DELLA SOLIDARIETÀ
del lavoro. Questo è gaSono in distribuzione in
questi giorni nei punti
rantito dal marchio internazionale TransFair,
vendita di Coop.(un migliaio in tutta Italia) i
creato da un gruppo di
associazioni che operanuovi succhi d'arancia
della linea "Solidarietà"
no nel campo del commercio 'equo e solidale,
garantiti dal marchio inche ne certifica la proternazionale.TransFair
Prosegue cosi l'impegno
venienza, le fasi di lavodi Coop per allargare la ' razione, la giusta retrigamma di prodotti equi
buzione ai lavoratori
e solidali, inaugurata cincoinvolti in questo progetto. Le arance della li;
que anni fa_ con l'intronea Solidarietà provenduzione del caffè e poi
proseguita con il té, il
gono da Acipar, una coomiele, il cacao in polveperativa di piccoli prore e più recpatemente duttori del Paranà, vicicon le tavolette di ciocno allo Stato di S. Paolo
colato al latte e fondew.- in Brasile, che da tempo
te. I consumatori polavora nel circuito del
tranno così gustare un
commercio equo e solidale europeo. Grazie al
succo di frutta nuovo, che
succo Solidarietà,Acipar
unisce alla qualità e alla bontà una caratteri- può investire nella quastica in più: quella di prolità delle coltivazioni, nella sicurezza sui luoghi di
venire da arance coltilavoro, nel miglioravate nel rispetto per
mento del prodotto e gh4,'
l'ambiente e con criteri
rantire servizi sociali e
che tutelano la dignità
sanitari per la comunità.
L'ipotesi di Coop è quella di importare da questi produttori in questa
prima fase di distribuzione almeno 100 ton-
nellate di succo concentrato incentivando ulteriormente la collaborazione con queste coope• rative del Sud del mondo.
I SUCCOSI AGRUMI DEL GARGANO
di Raffaella Ponzo
Dolci e succosi, maturano
tutto l'anno. A Natale ci
sono le Durette, ad aprilg-maggio le arance Bionde (che si possono mangiare fresche fino a settembre), a giugrar la limoncella.
Un tempo erano esportati in tutta il mondo: le cassette di arance, limoni, melangoli del Gargano, avvolti nelle veline colorate
delle società agrumarie,
viaggiavano peri mari nel-
le stive delle navi dirette
negli Stati Uniti e in Inghilterra. Nel 1870, su un
terreno accidentato e difficile, si estendevano 804
ettari coltivati a frutteto
che producevano circa 150
mila quintali l'anno di
agrumi, Poi la crisi e il
crollo di un'economia agricola ricca che ha fatto un
po' anche la storia di tre
paesi della penisola gar-
ganica. Rodi è ancora il
paese dei limoni e Vico e
Ischitella sono tuttora i
paesi delle arance ma gli
agrumi oggi sono venduti sull'albero a prezzi stracciati (500 lire al chilogrammo per le arance e
6/700 lire al chilogrammo
per i limoni) e sempre più
spesso rimangono invenduti. I "giardini", così sono chiamati i terreni col-
tivati a frutta sul Gargano, costituiscono ancora
oggi un paesaggio agrario unico: sono realizzati
quasi sempre nei pressi
di case padronali e sono
protetti da muriccioli a
secco oda barriere di canne o di leccio e alloro per
proteggere dai venti e dalla salsedine gli alberi. L'irrigazione con acqua sorgiva avviene tramite cenalette scavate nel terreno. Il presidio Slow Food,
realizzato grazie al sostegno del Parco Nazionale
del Gargano, vuole valorizzare tre %Sede di agrumi, arancio, limone e melangolo, e alcune varietà
tipiche locali. Il melangolo a frutto dolce è la più
antica specie di agrumi
conosciuta nel Mediterraneo, è di pezzatura medie piccola, di colore rosso intenso e lucente, poco
succosa. Nel Gargano esiste un albero che ha più
di 300 anni e una circonferenza di quasi due metri. D Biondo del Gorgoiwè l'unica varietà di arancia che matura tra aprile
e maggio conservandosi
dolce e succosa fino a settembre.
Questa arancia dalla caratteristica forma a pera
è molte resistente tanto
che nell'ottocento quando
non esisteva ancora la catena del freddo veniva
esportata negli Stati Uniti perché poteva affrontare viaggi di oltre 40 giorni. La buccia coriacea è infatti una garanzia di resistenza all'appassimento. La varietà Dimetta del
Gargano è esclusiva degli agrumeti garganici, si
chiama in questo modo
per via della polpa dura e
croccante. È praticamen-
te priva di semi e le sue
caratteristiche la rendono simile alla Washington
tranne che nella pezzatura più piccola. Il Fem.
minello del Gargano,è la
varietà di limone più antica d'Italia, se ne conoscono tre tipi: a scorza gentile (buccia sottilissima e
polpa succosa), senza semi e quello di forma oblunga, più pregiato.
Il Presidio collabora con
il Consorzio degli Agrumiooltori biologici del targano che riunisce 11 produttori e che ha adottato
un disciplinare per l'ottenimento dell'igp a favore
dell'arancio Biondo e del
limone Femminello.
Slow Food
Filo diretto
a cura di Giulia Lauletta —
otizie dall'Unione Europea
PER LE BAMBINE DEL BANGLADESH
Ho partecipato con entusiasmo al fondo per l'istruzione delle bambine in Bangladesh. E un'iniziativa
che ci fa sentire "grandi" e noi donne "felici" di dare una mano ad altre donne. Bravi per avere ideato questa iniziativa!!
Ma non fermiamoci qui. Continuiamo a far si che,
le "bambine istruite" abbiano la possibilità di utilizzare "da subito" la loro cultura.
Perché non unire queste bambine a tutti i bambini
che voi e noi abbiamo dotato di computers, cioè di
unire scuole italiane a scuole del Bangladesh. Lo so,
sarà difficilissimo ma se per voi è difficilissimo pensate a come sarà difficile per quelle rag. 2.74 emergere in quella Società, Forza allora, andiamo avanti!!
Visto poi che siamo tutti superalimentati perché non
trovare il modo di mandare tramite voi e tramite i
vs. prodotti, un regalo a queste ragazze perché sappiano di essere "seguite", ad esempio un panettone
a Natale, una colomba a Pasqua...
Come se fossero delle nostre ragazze. Anche questo
sarà difficile ma spero nella Vostra potenza.
Comunque Buon Natale a Voi e ancora complimenti
per la vostra iniziativa.
Cordiali saluti
Carla Giubertoni
GRAZIE DALLE INSEGNANTI.
Le insegnanti della scuola materna "Lamarmora"
ringraziano Coop Lombardia per la cortese disponibilità, dimostrata con l'offerta di un "pacchetto'
di sei ore, che loro incaricati han no regalato alle due
sezioni.
Nei tre incontri, a cadenza settimanale e suddivisi
in due ore ciascuno, gli animatori hanno piacevolmente interessato i bambini presentando loro prodotti alimentari di provenienza extraeuropea (cacao, caffe, maniaca, mango e avocado) facendone seguire, poi, la degustazione e concludendo ogni incontro con l'esecuzione di canti e musiche africane.
I piccoli hanno partecipato coinvolti alle attività e
sperano di essere visitati ancora dagli amici della
Coop.Con riconoscenza porgono i migliori saluti,
uniti a quelli dei bambini.
Le insegnanti della scuola materna
E-COMMERCE E FISCO
La normativa fiscale per i 50i di e-commerce e poco chiara e
legata al carattere "libero" e senza frontiere della Rete. Un piccolo passo avanti a cura dell'Ocse. La domanda classica è: un
sito commerciale deve pagare le imposto in ogni paese dove
vende, o unicamente nel paese d'origine? Per rispondere a
questa, come ad altre domande, il Comitato degli affari fiscali
dell'Organizzazione di Cooperazione e Sviluppo Economico
(Ocre) ha organizzato una conferenza di servizio, che permetterà di puntualizzare i criteri di domiciliazione delle imprese di commercio elettronico. Infatti, per determinare se un paese ha il diritto di tassare una società di e-commerce, dovrà innanzitutto stabilire con precisione se le attività principali della
società in questione sono realizzate da una sede permanente o presso una domiciliazione d'impresa. In effetti, né un sito
Internet (anche se è redatto nella lingua del paese in questione), ne un fornitole di servizi non possono essere considerali
come le "sedi permanenti" di una società. Per contro, un server (che ospita il sito commerciale in questione) può essere
considerata come una sede se le sue funzioni sono essenziali per le attività commerciali della società. Insomma, una materia complessa che l'Ocse sta cercano di risolvere, una volta
per tutte. www.ocse.org
L'EUROPA CONTRO LO SPAMMING
E stata portata all'attenzionedella Commissione Europea un'interessante proposta che chiede di mettere fuori legge l'utilizzo
dell'opt-out nell'invio di posta elettronica. In breve, I opt-in è la
pratica che prevede che l'utente si iscriva volontariamente ad
una newsletter o ad una mailing fist, mentre l'opt-out prevede
l'esatto contrario, ovvero che l'utente cancelli la propria iscrizione qualora non voglia più ricevere i messaggi di posta elettronica. Quest'ultima pratica é stata spesso utilizzata per giustificare lo Spam e accrescere a dismisura il numero di iscritti
ITALIANI TOLLERANTI
VERSO LE RELIGIONI
Agli italiani non disturba convivere con persone che professano altre religioni. E quanto
emerge da un'inchiesta realizzata dall'Osservatorio europeo
di razzismo e xenofobia, che ha
condotto sondaggi in tutti i paesi membri. In media 1'82% degli
intervistati dichiara di non essere infastidito dalla presenza
di cittadini che professano altre
fedi, ma in Italia la percentuale sale all'84,7% degli intervistati. Il nostro paese si trova al
settimo posto di una graduatoria di "tolleranza", dove i primi
posti per apertura spettano a
Spagna e Finlandia Hanno invece dimostrato minore apertura verso fedi diverse dalla propria i cittadini di Germania, Belgio e Danimarca.
DANNI E COSTI
DELL'INQUINAMENTO
ACUSTICO
Ogni anno l'inquinamento acustico colpisce in tutta la Comunità europea 100 milioni di persone e provoca costi annui stimati tra i 10 e i 40 miliardi di
euro. Per arginare i danni causati dall'inquinamento acustico
i ministri dell'Ambiente dell'Unione europea hanno stilato un
piano d'azione "sulla valutazione e sulla gestione del rumore".
La nuova normativa istituisce
degli "indicatori comuni di rumore" stabiliti a seconda della
fascia oraria della giornata. Grazie a questi indicatori saranno
stilate delle "carte del rumore",
vere e proprie mappe delle zone
più a rischio, come aeroporti, assi stradali di grandi dimensioni
e centri abitati superiori ai 250
mila abitanti. Sulla base di queste mappature del territorio ogni
paese dovrà organizzare dei piani d'azione anti-inquinamento
acustico.
sani si è detto soddisfatto delle
decisioni prese in sede europea
anche se l'Italia avrebbe preferito una posizione ancora più
netta sulla questione del doppio
scafo". Il ministro italiano punta a far passare una legislazione a livello nazionale che sostenga chi voglia passare alla
doppia chiglia. Inoltre l'Italia sta
cercando di accorciare i tempi
d'attuazione delle nuove norme,
prevista per il 2010-2015.
CHIUDE LA CENTRALE
DI CERNOBYL
Il 15 gennaio la Centrale atomica di Cernobyl ha cessato definitivamente la sua attività senza impatti negativi sull'approvvigionamento di energia dell'Ucraina. L'Unione europea ha infatti concesso all'ex repubblica
sovietica un prestito di 1200 miliardi di lire per finanziare il potenziamento di altre due centrali atomiche, che saranno portate a livelli di sicurezza compatibili con quelli europei.
La centrale di Cernobyl, che aveva causato il più grande disastro
atomico del nucleare civile, continuava a destare grandi preoccupazioni per il susseguirsi di
incidenti. L'ultimo allarme si è
verificato pochi giorni prima della chiusura definitiva, con una
perdita di vapori radioattivi, che
tuttavia, secondo il portavoce,
non ha avuto conseguenze né per
l'ambiente circostante né per gli
abitanti della zona.
CONTRO LE
VITI TRANSGENICHE
Per il momento il Consiglio dei
ministri europei dell'agricoltura ha deciso dr rinviare ogni decisione sulla direttiva che consentirebbe la commercializzazione di viti geneticamente modificate. Si trattava di consentire la commercializzazione di ma-
PER LA SICUREZZA
DEI MARI
Il Consiglio dei ministri dei Trasporti europeo ha approvato il
primo pacchetto di misure per
tutelare la sicurezza ambientale dei mari. Obiettivo principale del pacchetto è bandire le "petroliere motoscafo", quelle prive
di doppia chiglia che permette
una maggiore protezione in caso di incidenti. 11 ministro italiano dei Trasporti Pierluigi Ber-
delle newsletter. La proposta chiede quindi di estendere anche
alle caselle di posta elettronica, agli SMS e tutte le altre torme
di comunicazione elettronica la tutela sulla privacy attualmente prevista per le telefonate. Non sono comunque ancora noti
i tempi richiesti dalla trasformazione di queste proposte in normative europee.
IL PORTALE DEL CITTADINO
Continua ad essere alf avanguardia nell'uso delle nuove tecnologie il Comune di Sesto San Giovanni (MI), soprattutto a favore dei cittadini e delle imprese. Per andare incontro all'esigenza di disporre di servizi interattivi. il Comune ha approvato
la realizzazione di un nuovo "Portale del Cittadino", che prossimamente diverrà lo strumento principale per accedere alte
notizie della vita comunale. dalle informazioni sul Consiglio alle iniziative culturali. Ma la parte più interessante del portale
verte sui nuovi- servizi on line: verrà attivato uno sportello reclami suddiviso per aree tematiche, uno sportello casa, 'una
bacheca virtuale ed una sezione per i pagamenti online.
MAGGIOR COMPRESSIONE PER IL NUOVO MP3
Listituto tedesco Fraunhofer, l'inventore dell'ormai diffusissimo
formato sudo MP3, ha rivelato un nuovo e Interessante progetto che porterà alla creazione dell'MP3Pro, quello che è stato definito l'erede ufficiale del codec di compressione audio più
famoso (e discusso) al mondo. Listituto tedesco ha affidato lo
sviluppo del nuovo formato audio alla Coding Technologies,
una società affiliata, la quale, secondo le previsioni, porterà a
termine il lavoro entro i prossimi tre mesi. Punto di forza del
nuovo codec sarà una maggiore capacità di compressione, che
permetterà di ottenere una qualità del suono uguale, se non
superiore, a quella offerta dall'attuale MP3, ma con dimensioni dimezzate. Altra caratteristica dl grande importanza sarà la
totale compatibilità con il formato MP3 attuale, che permetterà
teriali di moltiplicazione della
vigna di origine transgenica, senza indicare sulle etichette dei vini la loro derivazione biotech.
In Italia sia il mondo dell'ambientalismo che i viticoltori si
sono mobilitati contro la proposta europea accusata, come rileva la presidente dei Verdi Grazia Francescato, di "causare un
danno gravissimo per la qualità
dei vini italiani, per non parlare dello snaturamento del paesaggio e dei rischi per la salute
del consumatore".
GIOCHI IN RETE
La Commissione europea ha
creato un sito interamente dedicato al mondo dei giochi, dalle bambole ai più moderni video
giochi. Scopo del sito è diffondere notizie su un settore particolarmente florido dell'economia
europea. Il sito contiene infatti
leggi, norme e sviluppi del settore nei vari paesi membri. Tramite i numerosi link è inoltre
possibile collegarsi alle associazioni di consumatori o a quelle
che raggruppano gli interessi di
chi opera nel campo.
CONTROLLO EMISSIONI
MACCHINARI MOBILI
Una nuova proposta della Commissione europea mira a ridurre le emissioni inquinanti di macchinari mobili non stradali muniti di motore a combustione come tagliaerbe, motoseghe, spazzaneve. In un periodo di tempo
che si concluderà nel 2010 per i
macchinari in questione sarà obbligatorio ridurre le emissioni
inquinanti dell'80-85% rispetto
a quelle odierne, operazione che
porterà anche a un risparmio di
carburante del 30%.
SOTTO ACCUSA
AIUTI AL BERGAMOTTO
L'Italia potrebbe passare dei guai
per gli aiuti statali alla coltivazione del bergamotto. La commissione europea sospetta infatti che gli aiuti del governo italiano non abbiano rispettato le
regole del mercato comune. In
particolare l'UE giudica troppo
elevato il rimborso da parte dello stato del 75% delle spese agli
operatori del settore.
Se í dubbi della Commissione
dovessero essere fondati il governo italiano potrebbe dover recuperare i fondi versati per aiutare il settore.
dì utilizzare i vecchi file audio con il nuovo codec, e viceversa
si potrà ascoltare i nuovi MP3Pre con i vecchi player.
,,,LL ADVANTAGE RIDUCE I SERVIZI
La AllAdvantage, la società Pay-to-Surf (ovvero quelle che pagano gli utenti per visualizzare le inserzioni pubblicitarie mentre sono connessi) piú famosa al mondo, ha deciso la chiusura di tutti i suoi uffici internazionali. Le offerte e i servizi della
società non saranno quindi più disponibili per tutti gli utenti non
statunitensi che finora ne hanno usufruito. Questa decisione
è legata alla crisi che da tempo colpisce l'azienda, costretta a
far fronte al sempre minor numero di contratti pubblicitari.
DIZIONARIO MULTILINGUA PER BAMBINI
Il Gruppo Logos, ha recentemente reso disponibile sul proprio
portale Y.m.v.logosit il primo dizionario multitingua per bambini. Il Dizionario dei bambini comprende oltre 50 lingue, ira cui
l'italiano e le principali lingue europee, l'albanese, il romeno,
l'arabo, il serbo, il cinese, il giapponese, nonché alcuni dialetti
italiani (lombardo, veneto, sardo, friulano, ecc.) e anche il latino. Oltre alla traduzione della parola è possibile vederne l'illustrazione. leggere le definizioni e ascoltare la pronuncia. Si tratta dunque di uno strumento mollo utile per aiutare i bambini a
familiarizzare con le lingue straniere e ad apprenderne le parole fondamentali. In una società sempre più multiculturale, nella quale aumentano i contatti tra popoli che parlano lingue diverse, è importante che soprattutto i bambini dispongano di
strumenti che ti aiutino a comunicare in varie lingue. Il Dizio-.
nario dei bambini è un dizionario "vivente", -che cresce giorno
dopo giorno anche grazie al contributo degli utenti, che possono aggiungere nuovi termini e nuove sfumature di significati. Un gruppo di professionisti lavora alla crescita del dizionario, monitorando ì contributi esterni e curando l'aggiornamen-
to e la manutenzione.
A
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voto degli
...odi. •ino.
'
ja,t;e1x"rufti
I ragazzi mangiano volentieri a scuola? Un'inchiesta svolta in una grande città italiana fa
preparare i loro piatti favoriti e sentire il loro parere sul menu.
Un tema, quello del menu, che contrariamente
alle aspettative bambini e bambine trovano abbastanza importante: nel
refettorio dei loro sogni
al muro sona spesso appesi mega cartelloni con
l'elenco delle ricette del
giorno.
Sono piccoli dettagli che
mostrano sempre la stessa esigenza: avere a disposizione un ambiente
più personalizzato, dove
non si è costretti a subire passivamente quello
che succede ma è possibile trovare uno spazio
per esprimere le proprie
esigenze.
di Carla Barzanò
Da quando nelle famiglie entrambi i genitori
lavorano mangiare fuori casa è una necessità
quotidiana. Non solo per
gli adulti A tre anni, nella scuola materna, i bambini cominciano già a
pranzare lontano dalle
mura domestiche e proseguono nelle elementari, almeno se seguono il
cosiddetto "tempo prolungato', che coinvolge
un numero crescente di
scolari e scolare.
Con la riforma delle scuole medie e l 'estensione
del tempo prolungato, la
mensa scolastica è destinata a ampliarsi ulteriormente.
I problemi però non mancano. Nonostante i miglioramenti degli ultimi
anni il servizio di ristorazione è spesso una fonte di conflitti e discussioni che coinvolgono i
genitori, i comuni e le ditte che si preoccupano di
fornire i pasti.
Fortunatamente scandali e fenomeni di intossicazione collettiva sono
sempre meno frequenti
grazie a leggi severissime.
Rigidi protocolli di produzione assicurano un
livello di sicurezza igienica soddisfacente. Ma
per raggiungere la qualità ottimale, che richiede il completo soddisfacimento degli utenti, c'è
ancora molta strada da
fare e le lamentele sono
all'ordine del giorno: cibi poco graditi, refettori
in disordine, servizio inefficiente... Su questi temi tecnici, esperti e geMtori si confrontano continuamente.
VOLENTIERI
IN MENSA?
Ma cosa ne pensano i
bambini e le bambine?
Come vivono il pasto in
mensa? Cosa desidererebbero? Il comune di
una grande città del
nord Italia, in collaborazione con una delle ditte che si fa carico di oranizzare l'erogazione
ei pasti, ha deciso di
dare spazio al loro parere.
Lo scorso anno è partita così un'indagine che
ha coinvolto un campione di 6 scuole e un numero complessivo di 23
classi del primo e secondo ciclo delle elementari: in tutto 366
bambini e 30 docenti
hanno risposta a un questionario che sarà il punto di partenza per valutare la qualità della ristorazione scolastica e
ideare nuove proposte.
Una cosa s alta subito all'occhio: la mensa è un
punto di riferimento importante, e anche abbastanza accettato, nella
giornata scolastica di
bambini e bambine. Alla domanda "Man volentieri in mensa?" infatti solo il 3.5% sostiene di no, mentre il 45%
d
IL DESIDERIO DI
ORDINE E REGOLE
indica di usare volentieri il servizio almeno
una volta ogni tanto, e
il 51.5'7 sempre.
MIGLIORARE
L'AMBIENTE
Ci sono però molti aspetti che i giovani utenti vorrebbero cambiare, a partire dall'ambiente. Se sulla pulizia la 'maggioranza non ha niente da eccepire (il punto di vista
di bambini e bambine,
del resto, su questo punto è spesso assai tollerante anche a casa) tutti reclamano refettori
meno anonimi. I più piccoli si accontentano di
chiedere tovaglie colorate, fiori e piante, piatti
di porcellana, quasi a richiamare l'atmosfera domestica.
I più grandi invece ribadiscono la loro esigenza
di emancipazione progettando un'atmosfera
innovativa e un po' tecnologica che "stacchi"
completamente con la tavola casalinga. Colori
sgargianti, banchi selfservice, scritte luminose
e cartelli pubblicitari in
stile fast-food, sottofondi musicali sono alcune
delle richieste che emergono dai disegni della
mensa ideale nel secondo ciclo della scuola elementare. Ma c'è anche
chi è attento a dettagli
ambientali legati alla natura e sogna enormi finestre da cui si intravedono verdeggianti giardini e lampade giganti,
con raggi luminosi che
irradiano l'ambiente come il sole.
AVVICINARE
CHI CUCINA
Anche sulla qualità del
servizio le fantasie di miglioramento non mancano. Il rapporto con il
personale addetto alla
distribuzione dei pasti
(che da diversi anni è consuetudine addestrare con
corsi di aggiornamento
in tutte le mense) pare
abbastanza soddisfacente. Bambini e banchine non sembrano avere
il desiderio di essere accuditi di più. Anzi, mostrano di gradire il selfservice, che per molti
adulti risulta spersonalizzante. Servendosi da
soli esercitano la loro capacità di autonomia e
possono dosare a piacimento le pietanze, a seconda dei gusti personali,
Quello che pare interessarli, piuttosto, è la possibilità di avere un rapporto meno anonimo con
chi cucina, di venire intrattenuti e ascoltati. I
loro disegni del refettorio modello sono spesso
corredati di forni a legna
e piani di cottura a vista, da cui fanno capolino cuochi giocolieri, che
raccontano barzellette
ma sono pronti anche a
Per migliorare la situazione esistente i piccoli
utenti sono disposti ad
assoggettarsi a una sorta di autoregolamentazione.
Appesi al muro del refettorio molti di loro disegnano cartelli che invitano a "non correre" e
"non urlare", altri danno rilievo agli spazi per
la raccolta differenziata
dei rifiuti "plastica","carta","avanzi", altri ancora immaginano tavole
apparecchiate con tovaglie "pulite" e posate allineate con cura. Evidentemente non trovano piacevole il caos che
spesso impera nei refettori e vorrebbero più disciplina.
Ma preferirebbero essere loro a definire le leggi, senza subire coercizion i bambine e bambini chiedono di sedersi dove vogliono e soprattutto di: "poter avanzare le
pietanze poco gradite",
o, almeno, di "avere a disposizione diversi piatti
fra cui scegliere", invece
del rigido menu unico
previsto nella maggior
parte delle mense.
La necessita di un ambiente tranquillo
(Scuola Vittorio ~edenfl, classe II)
IL GRADIMENTO
DEL MENU
In effetti la lista delle
preparazioni sgradite e
tuttavia regolarmente
proposte nel menu con
frequenza almeno settimanale è piuttosto consistente. Al primo posto
c'è il pesce, seguito, quasi a pari merito, dalla minestra di verdura o, peggio, di legumi, dagli ortaggi cotti e dai tortini
di verdure.
Gradite all'unanimità, o
quasi, sono invece pasta
in bianco, al ragù e al pomodoro, risotto bianco,
pizza, gnocchi di patate,
bistecca, hamburger, patate arrosto e gelato. C'è
inoltre una discreta disponibilità nei confronti
delle verdure crude e della frutta fresca. Qualcuno poi, forse proveniente da famiglie di benestanti gourmet o forse in
vena provocatoria, si
spinge a chiedere raffinatezze culinarie come
il risotto con i tartufi e
l'aragosta. Ma nella mag-
gioranza dei casi i piccoli utenti, ben lungi dalle stravaganze, amano la
cucina semplice, i piatti
poco elaborati, preparati con ingredienti facili
da riconoscere mentre
detestano i miscugli,
meno che non si tratti di
certe specialità come le
lasagne e tortellini, che
hanno già assaggiato a
casa loro.
Diffusa è comunque la
tendenza a rifiutare le
novità. Un atteggiamento che alcuni antropologi collegano a un
istinto ancestrale, comune a tutti gli onnivori, per difendersi da eventuali avvelenamenti.
Sta di fatto che scarti e
avanzi abbondano. E
questo è un problema
universale, diffuso, più o
meno, in tutte le mense
sparse sul territorio nazionale.
COME
MIGLIORARE?
Meglio andare incontro
ai gusti dei piccoli utenti, limitare le proposte
ASSAGGIATORI IN ERBA A MILANO
Come fare per andare incontro ai gusti dei bambini e limitare gli scarti
in mensa? Le ditte di ristorazione collettiva seri amente intenzionate a
raggiungere questo
obiettivo hanno da qualche anno la consuetudine di distribuire periodicamente ai bambini e
alle bambine delle schede su cui esprimere il loro parere con l'aiuto di
un facile sistema a ideogrammi. Ma non sempre
le schede vengono compilate correttamente e la
loro lettura statistica può
diventare difficile.
Un metodo innovativo è
stato sperimentato dal
servizio di ristorazione
del Comune di Milano,
da poco trasformato in
S.p.A, in collaborazione
con l'Istituto di Tecnologie Alimentari dell'Università. Con l'aiuto di
una docente universitaria un gruppo selezionato di alunni e alunne
delle seconde e terze classi elementari della grande città ha seguito un vero e proprio addestramento, simile a quello
dedicato ai degustatori
professionisti,imparando senza difficoltà a esprimere giudizi circostanziati sulle diverse ricette del menu.
1 risultati dell'indagine,
elaborati statisticamente, hanno permesso di
mettere a fuoco i punti
deboli delle preparazioni e della distribuzione.
I bambini si sono confermati tradizionalisti:
testa ai cibi preferiti
sono risultati tortellini
in brodo, pasta al ragù,
pollo e patate arrosto,
tonno e carote crude.
Contrariamente alle
aspettative i menu pre-
Menu: la cucina netrefettorio (G. Gozzi, Classe 4 A t.p)
parati nelle cucine centralizzate esterne alla
scuola hanno avuto un
indice di gradimento superiore a quelli cucinati
nella scuola, dimostran-
do che il sistema di produzione tecnologicamente più avanzato, oltre alla sicurezza, può offrire anche dei buoni risultati culinari.
Aliment azione &
l +
rea
13
n
ai piatti della mensa
emergere desideri e problemi dei piccoli utenti e ci aiuta a capire il loro rapporto con il cibo
culinarie del menu a pochi piatti di sicuro successo, oppure insistere
con il repertorio di ricette sgradite puntando
sulla varietà?
Secondo molti esperti la
mensa deve promuovere il consumo di alimenti "salutari" come verdure e pesce e non dare
troppo spazio ai "capricci" individuali, soddisfatti già ampiamente
dai genitori. Imparare a
mangiare di tutto è una
premessa indispensabile per un menu equilibrato.
Genitori e insegnanti invece preferirebbero dare la precedenza ai desideri di bambini e bambine. Lo stesso vale per
i gestori delle mense, che
in questo modo eviterebbero molti conflitti.
In realtà il menu scolastico potrebbe essere
un'ottima opportunità
per educare il gusto alla varietà. Ma non si possono liquidare tutte le
richieste dei più piccoli
come capricci.
Alcuni piatti che sulla
carta risultano ineccepibili dal punto di vista
nutritivo sono davvero
poco invitanti anche per
i degustatori più intraprendenti. È il caso, per
esempio, dei filetti di sogliola, che compaiono inesorabilmente nei menu
di tutte le mense, scipiti e cartacei, e certo non
contribuiscono a creare
dei futuri amanti del pesce.
Oppure di certe creme e
tortini di verdure, facilmente sospetti agli occhi infantili.
Sicuramente servire
molti pasti contemporaneamente non è facile.
La produzione impone
ritmi serrati e severe regole sulle temperature
di trasporto e di distribuzione, per impedire la
crescita di microrganismi. Esigenze pratiche
non sempre concilia bili
con la buona riuscita delle pietanze.
Ma qualità gastronomiche a parte il rifiuto di
alcune ricette da parte
dei bambini dipende forse anche dal senso di
estraneità, dalla diffidenza suscitata da una
struttura in cui non si
vede mai in faccia chi cucina e tutto segue un percorso rigidamente preordinato dall'esterno.
È uno dei punti deboli
della produzione centralizzata dei pasti, che
avviene in grandi cucine sempre più specializzate.
Nelle piccole cucine interne alla scuola di una
volta, dove si preparava
un numero limitato di
pasti, era probabilmente più facile sviluppare
un rapporto personale
con i commensali. Tornare indietro, però, è quasi impossibile, sia per motivi di costi che per garantire la massima sicurezza igienica e nu-
trizionale.
Tuttavia lo spazio per
migliorare non manca.
Il primo passo è rendere più gradevoli e accoglienti i refettori, spesso lontani anni luce dai
desideri più modesti degli utenti. Locali bui, muri scrostati, piatti di plastica, arredi antiquati sono una realtà ancora
molto diffusa anche nelle ristorazioni meglio organizzate.11 secondo passo, inevitabile se si desidera davvero aiutare i
giovani utenti a scoprire e accettare nuovi ingredienti, è quello di coinvolgerli attivamente nella scelta del menu, valutando insieme a loro le
diverse ricette e i motivi di rifiuti e preferenze.
È un percorso che diversi
comuni hanno già iniziato, con tanto di schede di degustazione e valutazioni statistiche. I risultati positivi si vedranno con il tempo. Intanto genitori e insegnanti devono avere pazienza, senza rinunciare al loro diritto di critica.
A TAVOLA CON I GENITORI:
ECCO QUALCHE REGOLA
IL RIGORE
DI UN TEMPO
L'educazione rigida di
una volta a tavola imponeva regole precise. Ai
bambini era rigorosamente vietato non essere puntuali ai pasti, alzarsi prima del tempo,
avanzare qualcosa nel
piatto. Qualche volta avevano persino il divieto di
parlare. Un rigore eccessivo che ha prodotto,
nelle ultime due generazioni, l'equivoco di una
educazione troppo permissiva.
Secondo le due psicologhe Simona Argentieri e
Stefania Rossini, autrici del libro "La fatica di
crescere" (ed. Frassinelli) i genitori di oggi fanno troppa fatica a dire di
no. Cosi anche a tavola
fin da piccoli i bambini
possono scegliere come,
quando e cosa mangiare. Vengono a mancare
quelle norme di "contenimento" che permettono di costruire regole, rinunciare o accettare un
piacere in base a dei principi. Costretti a costruirsi
da soli una capacità di
controllo che non gli è
stata insegnata, i bambini crescono insicuri e
rischiano di rifugiarsi in
comportamenti alimentari squilibrati per attirare attenzione e protezione.
Non bisogna però cadere nella tentazione di etiche ttare come patologia
la più piccola alterazione del comportamento
alimentare dei giovanissimi rifugiandosi nell'aiuto degli esperti. Per
sostenere i bambini nella fatica di crescere i genitori devono assumersi in prima persona la
responsabilità di porre
dei limiti e delle regole,
anche a tavola.
Dal catalogo della mostra
Se bambini e bambine sono spesso insoddisfatti
della mensa scolastica,
cosa pensano della cucina di casa? Duecento allievi e allieve delle scuole elementari di un grande comune dell'hinterland milanese hanno risposto ad alcune domande sul tema. Come
prevedibilepiùdellametà
"Made in Bosnia"
degli intervistati ha dichiarato di preferire i pasti casalinghi a quelli scolastici. L'intimità del desco famigliare è gradita
grazie alla compagnia dei
genitori nella maggioranza dei casi (52%) ma
anche la televisione gioca il suo ruolo: il 31% infatti ha affermato di privilegiare la sua compa-
gnia a quella di mamma
e papà. Possibilità di conversare e disponibi li tà di
tempo sono risultate alcune delle qualità più importanti che fanno amare la cucina di casa. In testa alla classifica c'è però
la bontà del cibo, a riprova
che anche per i più piccoli soddisfare il gusto è
importante. A proposito
di gusti l'inchiesta ha confermatola scarsa passionedei bambini nei confronti delle verdure, sgradite nel 57% dei casi. C'è
invece una piccola sorche non
presa per il
piace solo
del campione mentre spessissimo risulta rifiutato all'unanimità nelle mense
scolastiche.
Sicuramente le ricette famigliari sono molto più
appetitose, tanto più che
la maggioranza degli intervistati ha genitori di
origine meridionale e proprio nel Sud Italia, secondo i dati ISTAT, si registra la maggiore consuetudine a mangiare pesce. Fra i piatti preferiti
primeggiano, come sempre, pizza e pasta al pomodoro.
I genitori sembrano darsi da fare per soddisfare
i desideri dei più piccoli
ma pretendono aiuto: il
67% (con una prevalenza di femmine) ha assicurato di dare una mano, anche se non sempre
molto volentieri. Bambini e bambine sono probabilmente occupati a apparecchiare e sparecchiare: solo il 27% ha dichiarato di aver provato
a cucinare. Tutti però si
sono dimostrano entusiasti all'idea di poterlo
fare e ben 1'88% ha dichiarato che si vorrebbe
cimentare in esperimenti culinari almeno perpreparare la merenda. La
realizzazione di questo
sogno pare però allontanata dalle merendine preconfezionate, utilizzate
abitualmente dal 73% degli intervistati.
NELLE MENSE TEDESCHE
GENITORI FRA I FORNELLI
Nonostante sia famosa
per l'organizzazione dei
servizi sociali la Germania non offre sempre mense efficienti. In diverse
'città bambini e bambine
terminano spesso le lezioni fra le 14 e le 15 e
questo orario viene considerato accettabile per
tornare a pranzare fra le
mura domestiche.
Nelle scuole del primo ciclo, per non lasciare i figli in balia di se stessi, i
genitori che lavorano hanno organizzato dei dopo
scuola autogestiti, parzialmente finanziati dallo stato, dove, con l'aiuto
di alcuni educatori stipendiati, si danno da fare a turno fra i fornelli.
Non sono concessi esoneri e anche i manager
più impegnati, una volta
ogni tanto, devono cimentarsi in cucina.
Il menu, approvato all'unanimità, rispecchia ahbastanza i gusti dei bambini e delle bambine senza però discostarsi troppo dalle linee guida della "Vollwertkiiche" , che
prevedono ampio uso di
cereali integrali e ortaggi biologici.
Anche se la realizzazione delle ricette qualche
volta può lasciare a desideramvista la scarsa professionalizzazione dei
cuochi, i commensali mostrano un buon livello di
soddisfazione.
Sembra che l'alto indice
di gradimento sia legato
soprattutto alla sicurezza di avere sempre a disposizione, al momento
del pasto, un adulto pron-
to, in cago di necessità, a
rivestire il ruolo genitoriale.
Il modello, ispirato agli
Stati Uniti, dove l'autogestione è una consuetudine vista la mancanza
cronica di servizi sociali
è abbastanza diffuso anche in altri paesi del nord,
come Svezia e Danimarca.
Oggi anche nella Germania dell'Est, che ha
mense in funzione da prima della caduta del muro, i genitori partecipano
attivamente al momento
del pasto, servendo a turno i bambini e le bambine che mostrano di gradire molto la loro presenza.
Da noi la ristorazionescolastica è ormai considerata un diritto consoli-
dato di scolari e genitori
e certo nessuno si augura di improvvisarsi fra i
fornelli delle scuole.Tanto più che le norme igieniche vigenti renderebbero la vita difficile. Ma
forse l'esempio può servire di stimolo per sforzarsi di partecipare di più
all'organizzazione del servizio.
Capita spesso che a causa degli impegni di lava
ro seminari e corsi di aggiornamento che hanno
come tema la mensa restino quasi deserti. Talvolta si hanno difficoltà
persino a reclutare i genitori addetti alla commissione mensa, istituzione che ha un ruolo importantissimo di cooperazione e di controllo nella gestione del servizio.
C o n g re sso Cooperative di Consumatori
ack
Uniti per essere
er
A colloquio sul congresso con Enrico Migliavacca, Presidente dell'Associazione Lombarda
Coop Consumatori. Per il futuro c'è bisogno di unificare e utilizzare tutte le risorse per affrontare la concorrenza presente sul mercato italiano. Coop è ormai l'unica catena italiana
di Piero Giovanolla
Il 2 e 3 febbraio si è tenuto a Milano il 7° Congresso regionale dell'Associazione Lombarda Cooperative di Consumatori che precede
quello nazionale che si
terrà a Roma il mese successivo. In questo congresso sembra proprio
che non ci sarà posto per
una discussione solo formale o di rito. In questi
anni siamo cresciuti, ma
oggi, di fronte ai cambiamenti in atto, bisogna prepararsi ad affrontare nuove sfide, che
richiedono scelte importanti, strategiche, che
vanno discusse e sostenute da tutto il movimento. Su questi temi
parla Enrico Migl i avacca, Presidente dell'Associazione Cooperative
di Consumatori della
Lombardia.
"Cosa mi aspetto dal
Congresso nazionale?
Prima di tutto che sì
rafforzi la tendenza in
molte Cooperative a ricercare una forte unità
in Coop Italia. E ormai
necessario costituire un
gruppo che possa utilizzare appieno i 15-16 mila miliardi di cui dispone il nostro sistema".
Enrico Migliavacca, presidente della Associazione lombarda delle
Cooperative di Consumatori, è deciso quando
parla del Congresso ormai alle porte e che lo
impegna nella nostra regione e in giro per l'Italia.
Il documento alla base del congresso lombardo è in realtà molto preoccupato e a volte duro.
Rispecchia chiaramente la realtà - dice Migliavacca - che è difficile perché ormai in Italia sono calati in gran
forza i francesi di Carrefour e di Auchan e si
teme che arrivino anche
gli statunitensi della Wal
Mart, la più grande catena di distribuzione del
mondo con 340 mila miliardi. Noi siamo rimasti gli unici solamente
italiani, ma dobbiamo
riuscire a unire le nostre
forze se vogliamo reggere il confronto.
Ma perché non si riesce a mettere insieme
realtà in fondo "sorelle" come le diverse cooperative?
Perché - risponde Migliavacca ognuna delle nostre organizzazioni
ha le sue caratteristiche
e difende se stessa e la
sua diversità.
Dobbimno invece per sviluppare la nostra competitività sul mercato fare veramente di Coop
Italia non solo un centro di acquisto, ma un
punto di riferimento concreto e forte.
In questi anni la Coop
si è sviluppata superando il 17 per cento
del mercato nazionale ed è sempre la prima in Italia, ma le altre si sono sviluppate molto di più, soprattutto le catene
Auchan e Carrefour.
Sullo sviluppo autonomo, non c'è dubbio che
noi siamo cresciuti molto più di tutti gli altri.
Ma le catene francesi
hanno proceduto per acquisizioni di altre strutture nazionali e dunque
si sono ingrossate.
Il rimprovero maggiore che il documento lombardo fa alla politica della Coop
nazionale è quello di
non essere riuscito ad
acquisire la catena
Gs.
Perché non c'è dubbio
che alcune catene non
hanno voluto vendercele, come Euromercato e
la Stenda. E dunque non
è colpa nostra se non ce
l'abbiamo fatta. Ma il caso della Gs è diverso, li
non ci siamo mossi bene
noi, afferma Migliavacca.
Che rilancia: "È ora di
muoversi e di mettere
insieme tutte le Cooperative che sono disposte
a fare acquisizioni. Queste nostre strutture dovranno costituire una società ad hoc che va capitalizzata e deve muoversi rapidamente".
Il documento lombardo tra l'altro sostiene che molti degli
obiettivi che aveva
approvato il precedente congresso non
sono mai stati raggiunti.
Ci eravamo dati - dice
Migliavacca - sedici progetti da concretizzare,
Ci siamo riusciti con
quello che riguarda i soci, con quello della scuola, con la creazione dei
canali diversi per le differenti strutture. Abbiamo invece accusato
ritardi su altri progetti
è vogliamo con il nuovo
congresso riprendere la
strada dell'innovazione.
Un elemento che non
ti aspetti, e che , invece il documento lom-
bardo mette in rilievo, della vita delle cooperative di consumo
è che da qualche anno ricavano il loro utile non dal commercio,
ma dagli investimen-
ti finanziari e dall'affitto di proprie strutture.
Non è vero per tutti, e
non sempre.
Certamente la gestione
finanziaria rappresenta
IL 28 FEBBRAIO A ROMA IL DECIMO
CONGRESSO NAZIONALE
Dal 28 febbraio al 2 marzo si svolgerà a Roma — presso l'Auditorium della
Tecnica, viale Tupini 65 — il 10° Congresso nazionale dell'ANCC-COOP. I delegati saranno eletti dai Congressi territoriali che si concluderanno il 20 febbraio, sulla base di un delegato ogni 15.000 soci.
Il Presidente nazionale COOP, Giorgio Riccioni, nel presentare la decisione
ha dichiarato:
"Il Congresso non rappresenta soltanto la normale scadenza statutaria di
una organizzazione democratica di oltre 4 milioni di soci. Tenore di vita più
alto, mondializzazione e progresso tecnologico stanno cambiando giorno dopo giorno, sotto i nostri occhi, sia la vita sociale sia i rapporti di mercato.
Qualità della vita, consumerismo e tutela della salute rappresentano infatti esigenze irrinunciabili per i cittadini consumatori.
D'altro canto l'evoluzione del mercato, la progressiva caduta delle barriere
tra Stati, l'ingresso di competitori esteri organizzati su scala globale non solo fanno assumere a COOP i connotati di unica grande catena distributiva
italiana, ma la carica di responsabilità sia verso i suoi soci, sia verso i consumatori tutti, sia infine verso il prodotti) dell'industria e dell'agricoltura
nazionale.
"Sarà dunque un Congresso per ridefinire la strategia imprenditoriale della Cooperazione di consumatori: più efficienza competitiva, maggiore tutela dei consumatori, più opportunità per i soci, più solidarietà in un mondo
senza frontiere".
un'attività importante
che contribuisce a rendere positivi i nostri bilanci. Ma, come è ovvio,
questa non può essere la
norma costante. La nostra missione è il commercio ed è proprio nell'attività caratteristica
che si misurerà la nostra
capacità di far fronte alle sfide del futuro.
In questi anni nei vari
ipermercati sono stati
costruiti centri commerciali, negozi, strutture che vengono affittati e producono entrate interessanti. Ma vale
anche qui il discorso precedente: questi utili non
possono sostituire quelli del settore commerciale.
Nel suo documento
Coop Lombardia si
pone l'obiettivo di
passare dall'8 al 10 per
cento del mercato regionale. Una meta ambiziosa. Come la si può
raggiungere?
in due modi - spiega Migliavacca- Il primo continuando a sviluppare la
nostra rete.
Tra l'altro in questo momento stiamo costruendo tre nuovi ipermercati, uno a Milano, piazzale Lodi, uno a Sesto
San Giovanni, l'altro a
Vignate. E poi perseguendo una politica di
acquisizioni che noi stiamo cercando di realizzare almeno a livello
lombardo.
Infine l'annoso problema dell'unificazione con la Coop piemontese. A che punto
è?
Dopo lunghe trattative
tutto si è fermato perché avevamo due concezioni differenti. Ma dopo il congresso riprendemmo il discorso. Noi
siamo per lasciare una
porta aperta e per cercare di arrivare ad un
accordo vantaggioso per
tutti - conclude Migliavacca.
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Fidelizzazione
Chiusa una raccolta se ne fa un'altra
Con la Carta socio Coop ancora tanti nuovi punti da raccogliere da marzo per un anno intero. Con il prossimo numero di Quale Consumo il nuovo catalogo con decine di premi
1127 gennaio scorso è ter-
presentazione che richiede la comprensione
e la disponibilità di tutti i soci. Oltre ai prodotti in visione nei punti di
vendita, sarà disponibile una copia in formato
gigante del catalogo, per
una facile consultazione
nella scelta dei premi,
Il catalogo-vero e proprio
verrà inviato ai soci con
il numero di marzo di
"Quale Consumo", consentendo a tutti un esame più meditato della
proposta.
Per tutta la durata dell'iniziativa non saranno
disponibili copie a punto di vendita, mentre tutti i nuovi soci, assieme
alla Carta soci definitiva, verrà inviata una copia del catalogo stesso.
minata l'erogazione dei
punti della iniziativa "La
Raccolta", rivolta ai possessori di Carta SocioCoop. Fino al 3 marzo
sarà possibile, rivolgendosi ai supermercati ed
agli ipermercati di Coop
Lombardia, tramutare i
propri punti in uno o più
regali previsti dal catalogo.
LA SOLIDARIETÀ
Al momento di chiudere
il giornale, già 4.100
unità da 500 punti si sono trasformate in tanta
solidarietà concreta per
l'istruzione delle bambine del Bangladesh.
Questo importante progetto dell'Unicef, già partito grazie allo stanziamento di 100 milioni da
parte di Coop Lombardia, vede quindi aggiungersi altri 82 milioni, donati dai soci. Cogliamo
l'occasione per sollecitare altri soci a far crescere questa somma destinata ad uno sforzo umanitario di grande significato.
LA NUOVA
RACCOLTA
Molto presto, dal 5 marzo 2001 e fino al 2 marzo 2002, riprenderà in
tutti i negozi, i supermercati ed ipermercati
di Coop Lombardia, l'erogazione dei punti sulla spesa, finalizzata ad
una nuova Raccolta.
Si tratta di una nuova
grande iniziativa che vedrà coinvolti numerosi
ed importanti partner.
LA PUBBLICITÀ
Raccogli i punti con
Insieme a Coop e Ipercoop i punti verranno collezionati acquistando
carburante nei distributori Agip convenzionati
in Lombardia e in tutte
le regioni nelle quali
Coop ha definito accordi
locali.
Anche i soci abbonati ad
Infostrad a continueranno ad accumulare un
punto per ogni Euro di
traffico telefonico.
Oltre a questi partner
nazionali si potranno raccogliere punti facendo acquisti presso i punti véndita Brico Io oppure-viag-
giando con Bonolatours.
E non è finita! Si allunga infatti l'elenco dei puriti di vendita presenti, assieme a Coop e Ipercoop,
in molti centri commerciali, impegnati a consentire ai possessore della carta un pi ù facili e raggiungimento dei premi
desiderati.
CoMe sempre, guardando con attenzione i cartelli promozionali ed il
materiale pubblicitario,
si potrarmo scegliere molti prodotti che consentono di raccogliere punti
supplementari,
la Carta Sociocoop
I PREMI
Come nelle edizioni precedenti, il catalogo si propone di soddisfare molte esigenze dei nostri soci. I premi scelti con attenzione dalla nostra
struttura d'acquisti sono sempre esclusivi, di
grande qualità e delle più
importanti marche.
La proposta copre una
vasta area di prodotti per
la casa, per il tempo libero e per le attività di
svago del la famiglia. Non
mancheranno importanti elettrodomestici per
premiare i soci più fede-
li. Un nuovo progetto di
solidarietà verrà inoltre
proposto all'attenzione
di tutti i soci.
I premi disponibili, in visione dal 5 marzo, cominceranno ad essere
consegnati dal 2 aprile,
consentendo in questo
modo di evadere ordinatamente tutte le richieste relative alla prece:
dente iniziativa.
IL CATALOGO
Per diminuire gli sprechi nella distribuzione
del catalogo, verrà tentato un nuovo metodo di
L'avvio della nuova promozione sarà sostenuto
da una importante campagna pubblicitaria con
l'obiettivo di "avvisare"
anche i soci più distratti della partenza della
nuova operazione e per
sollecitare i consumatori ad entrare in possesso della carta SocioCoop
per iniziare il proprio percorso nel "mondo della
fedeltà" Coop.
IL NUMERO VERDE
Per tutte le informazioni sulla nuova iniziativa
di collezionamento si può
telefonare al Servizio
Consumatori di Coop
Lombardia 800 016706,
dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e
dalle 14.00 alle 18.00.
Rete di vendita —
Carta ancora più eqologica
Per avvolgere carni, salumi e latticini una confezione più rispettosa di ambiente e igiene
Il buco nell'ozono, l'effetto serra sono tutte conseguenze, oltre che dell'inquinamento atmosferico,
anche della crescente deforestazione.Coop Lombardia, che da sempre è sensibile alle tematiche ambientali, è alla continua
ricerca di soluzioni tecniche che favoriscano, oltre
che la salute dei consumatori, anche la tutela
dell'ambiente. E quindi
dettata da questa logica
la scelta della nuova carta accoppiata, che troverete nei reparti di macelleria e salumeria a partire dal mese di Febbraio.
Non è dettata dalla possibilità di avere una carta più allegra e colorata,
anche se I occhio vorrebbe la sua parte, ma dalla
consapevolezza di poter
fare qualcosa di socialmente valido, partendo da
un semplice pezzo di carta.
UN FOGLIO
DA STACCARE
Per chi commercializza
alimenti, soprattutto freschi, il problema del con-
fezionamento è sicuramente di vitale importanza. Non è sufficiente
garantire il prodotto che
si commercializza, ma è
indispensabile che questo
prodotto possa essere trasportato e conservato in
sicurezza. Ed è in questa
logica che Coop Lombardia ha deciso di cambiare
l'attuale carta paraffinata utilizzata nei reparti di
macelleria e gastronomia,
con un nuovo tipo di carta accoppiata, in cui la paraffina è sostituita da un
foglio di politene.
Si è infatti scoperto che la
paraffina, soprattutto in
presenza di basse temperature, può staccarsi dalla carta, andando a depositarsi sui cibi.
La nuova carta, formata
da due strati separabili,
consente l'utilizzo del foglio interno di politene per
la conservazione dei cibi
in frigorifero, senza danni per la salute del consumatore. La novità di
questa carta è data infatti dalla possibilità distaccare il foglio interno di politene, dallo strato ester-
no di carta.
I vantaggi di questa operazione sono molteplici:
innanzitutto viene facilitato lo smaltimento dei rifiuti. Infatti separando la
carta dal politene sono
possibili per entrambi, attraverso la raccolta differenziata, operazioni di riciclaggio; inoltre lo strato
di carta risulta notevolMente più leggero di circa il 10% rispetto a quello utilizzato per la carta
paraffinata, con il vantaggio di ridurre del 10%
l'abbattimento di nuovi
alberi e la conseguente
avanzata della deforestanone; per ultimo lo strato di carta risulta perso-
nalizzabile con qualsiasi
tipo di immagine con coloranti adatti all'uso alimentare, senza destare
preoccupazioni per la Salute del consumatore.
La scelta è caduta su questo prodotto, pur esistendone in commercio simili, e con prezzi più conipetitivi, non solo per motivi di igiene e d'immagine, ma anche per la pos
sibilità che questa carta
offre di differenziare la
raccolta dei rifiuti ed il relativo riciclo. Un prodotto con caratteristiche di
igiene simili a quello adottato, ma che non dava la
possibilità di separare la
carta dal politene, è stato
scartato dai nostri tecnici. È punto d'orgoglio per
Coop Lombardia educare
i propri consumatori, oltre che al consumo consapevole, anche ad tin corretto smaltimento dei rifiuti. La raccolta .différenziata, il riciclaggio,
recupero degli imballaggi, sono temi cari alla nostra cooperativa, la quale da anni si impegna a
fax capire ai cittadini l'im-
portanza di questo tema,
Svolgere un ruolo attivo,
da protagonisti, nel favorire il riciclaggio e la raccolta differenziata dei rifiuti, è un vanto per la nostra cooperativa, che non
esita a sostenere delle spese per la ricerca di nuovi
materiali di imballaggio,
più leggeri e completamente biodegradabili o recuperabili, ed è seguendo
questa logica che la
chiacarta paraffinata, prodotto derivato dal pettolio, di difficile riciclo, è stata sostituita dalla nuova
carta accoppiata, in cui la
carta può essere divisa dal
poli Lene, consentendo per
entrambi il riciclo.
ANCHE IL PANE
CAMBIA ABITO
Durante il mese di Febbraio, anche gli attuali sacchetti utilizzati per il cori=
fezionamento del pane del
tipo baguettes e/o ciabatte, saranno sostituiti da
un nuovo tipo di busta, dotata di finestra trasparente, che renderà possibile la visione del prodotto fresco contenuto.
ELEZIONI COMITATI SOCI
SI VO TA!
Comitati Soci sono le squadre
che lavorano in stretto
contatto con il territorio per
portare avanti gli obiettivi di
Coop Lombardia nei confronti
della società civile.
Sono impegnati in questi settori:
Attività di educazione al
consumo;
► Momenti di ascolto, dialogo
e relazione con i consumatori;
Attività associative e del
tempo libero.
LE PERSONE FANNO LA DIFFERENZA
lo diciamo e lo scriviamo sempre. Basta recarsi all'Ufficio Soci, presente
in tutti i punti vendita, e sottoscrivere la piccola quota associativa.
Una scelta che merita qualche riflessione proprio
prendendo spunto dalle elezioni per il rinnovo dei Comitati Soci
i soci
I SOCI
condividono gli
obiettivi e i valori
della cooperazione.
aderiscono
volontariamente a
un'impresa che lavora
nei loro interesse
di consumatori e di
risparmiatori.
SOCI
contano nella
cooperativa come
persone, secondo
il principio che
sinteticamente recita
"una testa, un voto".
Nelle società di capitali,
invece, i soci contano
in proporzione
al capitale versato.
I soci di Coop Lombardia
sono oltre 400.000.
soa
hanno molti vantaggi,
devono essere informati
sull'andamento della
cooperativa e le loro
osservazioni e proposte
devono essere prese
in considerazione.
Il Comitato Soci è l'anello di
congiunzione fra i soci e l'impresa.
IDENTITA': ESSERE
RICONOSCIUTI
E RICONOSCERSI
Partecipando alle elezioni dei Comitati Soci si rende esplicita l'adesione al modello cooperativo.
COOPERARE,
CIOE' FARE
INSIEME
E' bello il significato del verbo cooperare,
vero? Fare insieme significa dare e ricevere, reciprocamente. E questo funziona
se c'è la fiducia. E perché la fiducia ci sia
e si mantenga occorrono regole e norme
i precise, conosciute
e rispettate. In questo modo diventa
chiaro il senso del
"fare insieme", e
giorno per giorno si
rende riconoscibile
l'impronta ideale
coerente con i no-
stri valori.
Le elezioni dei Comitati Soci
sono una tappa
importante del
«cooperare'.
le elezioni sono un momento importante
nella vita della cooperativo.
La nostra immagine, oggi, è certamente riconosciuta. Il nostro marchio, la nostra offerta commerciale
e il nostro impegno sociale ci distinguono come un'impresa che sa
stare nella competizione del mercato senza dimenticare valori e etica. Un risultato importante. E' altrettanto importante che i soci rendano evidente il loro riconoscersi
in questa azienda, diversa da tutte.
I CANDIDATI
Scegli i tuoi candidati
per il tuo Comitato!
8-9
e1O
MARZO:
SI
VOTA!
Per votare basta
presentarsi ai seggi
elettorali allestiti in ogni
punto vendita con un documento che attesta
la condizione di Socio:
n tessera SocioCoop
libretto di deposito
nil)
LA COOP SEI TU.
I nomi dei soci candidati
sono riportati in un manifesto e un depliant li
ripropone con una breve presentazione e con
la foto.
Testato e approvato dai PsrodoottocCi"
oat
Coop pone a verifica dei propri soci i prodotti a marchio: le produzioni per le quali può
scegliere e decidere ogni intervento necessario alla ricerca del prodotto preferito.
di Anna Somenzi
La qualità non visibile,
non percepita, quella però
che tutti vogliamo e che
riguarda le migliori garanziedi sicurezzapertutto quello che consumiamo
è certa: Coop Italia mette a disposizione della progettazione dei propri prodotti le migliori risorse
tecniche, di ricerche,le prove, le analisi, eccetera.
Ogni prodotto ha dietro di
sé uomini, mezzi e studi
prima di arrivare nei banchi dei supermercati. Sono molti i vincoli e tanti i
bientalesipanfica la ricerca
continua di produzioni che
incidano il meno possibile in modo negativo sul
territorio. La campagna
di tutela dei delfini, per
esempio, spesso purtroppo coinvolti nella raccolta di tonni, è un impegno
di rispetto della natura,
come pura la scelta delle
produzioni biologiche.Tutela dell'ambiente è anche utilizzare pochi imballaggi, scegliere plastiche riciclate e riciclabili,
carte e cartoni riciclati,
studiare produ zioni di imballi a risparmio di ener-
turalità, qualità, eccetera, governate dai tecnici,
assaggia e giudica la bontà
del prodotto perché sia
quello preferito!
Cosa succede se un prodotto è bocciato? valutate attentamente tutte le
risposte, nelle sfumaturé,
si portano le modifiche necessarie, che possono essere piccoli aggiustamenti in lavorazione, ma possono anche comportare il
ritiro dei prodotti e alla
riformulazione totale. Sonoinvitati all'assaggiopersone fra i soci con l'unico
criterio di essere rappre-
2,,.
Annibale Cartocci, "Il mangiatore di fagioli" e a destra "ll bevitore"
paletti all'interno dei quali i tecnici si muovono nel
realizzare i prodotti a marchio: sicurezza, naturalità, qualità, ridotto 'impatto" ambientale. Sicurezza alimentare, che vuol
dire ricerca dei migliori
ingredienti e i migliori processi produttivi, la sucurezza é un tema panicolannente infuocato di questi tempi e casi problematici non sono certo mancati.
Non basta essere sicuri
del proprio processo produttivo, sempre più bisogna risalire al la storia anche dei "pezzi" che entrano nella -produzione. Naturalità: nessun colorante, nessun conservante
non indispensabile alla sicurezza ed al mantenimento delle caratteristiche igieniche ed organolettiche dei singoli prodotti. Qualità: il miglio per
quell'uso, perché i piselli
da surgelate non sono
uguali a quelli che si utilizzano freschi, come le pesche da sciroppare sono
una produzione specifica
che non si trova sui banchi di ortofrutta nei supermercati. La produzione evolve continuamente
e bisogna conoscere e vigilare per utilizzarne il
meglio,ilnuovo, senza però
correre rischi, la scelta
Coop di prudenza nei confronti degli organismi geneticamente modificati va
in questo senso. L'attenzione verso la tutela am-
gia, senza utilizzo di materie prime pericolose o
inquinanti
Tutto questo sta a monte
della scatoletta sullo scaffale ed è un grande lavoro che impegna mezzi e
persone. Coop ha scelto di
aggiungere ancora qualcosa, la verifica sul campo, ed ecco la scelta dei test fra i soci.
La programmazione dei
test non è una operazione di immagine o di
marketing ma un coinvolgimento dei consumatori per una ulteriore verifica delle scelte di produzione. Due sono le modalità adottate: da una
parte agenzie specializzate che contattano i soci
e con loro affrontano la valutazione dei prodotti, dall'altra alcuni punti di vendita e Centri di Orientamento al Consumodi Coop
si sono attrezzati con tecnici, luóghi e mezzi.._
In tutti e due i casi i test
sono affrontati con piglio
scientifico, esistono infatti criteri scientificamente
riconosciuti e non si improvvisa nulla; lo stesso
linguaggio delle schede
per le risposte è specifico
e rispetta criteri universalmente riconosciuti come validi. Nulla di improvvisato, quindi, e tantomeno di sola e pura immagine. Bensì una ulteriore verifica da parte di
chi, il consumatore finale, liberato dalla responsabilità di sicurezza, na-
sentativ e dell'universo
consumatori: scelte di volta in volta, casualmente
nei punti di vendita, ma
secondo il principiodi rappresentare categorie di
sesso ed età predefinite
perogni prodotto. Nel 2000
sono passati al vaglio dei
soci solo alcuni prodotti,
l'attività è partita a settembre, tutte le cooperative partecipano al progetto e diversi Centri di
educazione al consumo e
punti di vendita sono stati attrezzati per questa attività.
Nel 2001 i test saranno
molti: alcuni rivolti a pro-
dotti Coop già in produzione da tempo, altri riguarderanno invece delle novità, le nuove produzioni. In questo secondo
casi le risposte degli assaggiatori arriveranno prima che i prodotti siano nei
punti di vendita, saranno
insomma l'ultima verifi-
ca prima della produzione massiccia. Per i prodotti già in vendita varrà
sempre lo stesso principio: se non ricevono l'approvazione all'assaggiosatanno ristudiati, aggiornati, riproposti o addirittura abbandonati, a seconda dei casi.
I PRIMI TEST A NOVATE MILANESE
Pesche sciroppate e crostini Coop a confronto con prodotti di aziende leader. Più che buoni i risultati di gradimento
di LucaR-izzandi
Sono stati i soci a fare
da arbitri del gradimento dei prodotti
Coop. A Novate Milanese si sono svolti i primi test di assaggio per
le produzioni con il nostro marchio.
Parliamo di test di gradimento perché a differenza dei test classici
che avevamo proposto
in passato, che erano
serviti alla progettazione e successivo lancio di nuovi prodotti, i
consumer test promossi in questo periodo serviranno ad approvare o
meno i prodotti già esistenti. Le marche leader sono messe a confronto con i prodotti a
marchio Coop, con un
blind test, ovvero un test cieco in cui le marche non -Sono riconosci-
bili; un confronto secco
che approverà a pieni
voti il prodotto o ne dichiarerà la bocciatura.
In caso di bocciatura l'ipotesi ptincipale è che
il prodotto verrà modificato e ripensato per
poi essere ricondotto ad
un ulteriore secco confronto con i livelli più
alti di mercato.
Gli assaggiatori devono emettere la patente
di gradimento o un parere negativo. Lo scorso novembre presso il
supermercato Coop di
Navate Milanese Si sono svolti i primi test sui
crostini e sulle pesche
sciroppate.
Per quanto riguarda i
test sui crostini il gradimento del prodotto a
marchio Coop rispetto
a quello del leader Mulino Bianco presenta
una differenza non si-
gnificativa, di mostrando quindi un pari gradimento complessivo.
Inoltre i risultati mostrano che la referenza
Coop ha superato con
3,9 lo standard prefissato di 3,8 appr6vato
dal Consiglio di amministrazione di Coop Italia.
Per quanto riguarda i
test sulle pesche sciroppate si può riscontrare un ulteriore risultato di pari gradimento tra le pesche sciroppate Coop e la referenza leader Del Monte. Il prodotto a marchio
Coop nel giudizio complessivo arriva a 3,8 contro i 4 del competitor,
raggiungendo il parametro standard di gradimento fissato'a 3,8.
Facendo una panoramica finale su questi
primi test, si può ri-
scontrare che entrambi i prodotti sottoposti
al confronto sono stati
graditi dai soci e la preferenza a favore del
competitor non è statisticamente significativa. Un ulteriore risultato positivo si è raggiunto chiedendo ai soci che hanno fatto da
giudici per il rilascio di
questo patentino di gradimento, un giudizio
sull'iniziativa in generale e l'opinione comune dei soci intervistati
è stata di piena approvazione.
Infatti hanno più volte
confermato il loro gradimento ad un coinvolgimento in iniziative di
questo genere manifestando così una volontà
di fondo ad una partecipazione attiva alla vita della loro cooperativa.
Made in Bosnia
gaie
EE
Saper sorridere a Sarajevo
elezioni del volontariato sociale, amministrazioni e scuole. Quando
ho visto il materiale,
però, mi sono reso subito conto che si trattava
di un'altra cosa. Innanzitutto era una mostra
che , pur partendo dalle evidenti difficoltà lasciate dalla guerra, non
si piangeva addosso, ma
al contrario aveva l a capacità di far sorridere
seppure in maniera assai amara..
Una mostra che si rivolgeva al pubblico occidentale senza senso di
sudditanza, ma con l'orgoglio di mostrare la
creatività, le capacità,
la forza del giovane inondo creativo bosniaco. Si
capisce che ci sono cicatrici che il cemento della ricostruzione non può
semplicemente rimarginare come si ricostruisce un muro, ma si
può, nonostante queste
cicatrici, lanciare messaggi importanti. È una
mostra che trasuda dignità.
C'è un sezione delle 10,
nella quale è suddivisa
la mostra, che voglio se-
di Fulvio Bella
Una raccolta di foto di
art director della Bosnia
realizzata con fantasia
e capace di far sorridere, anche amaramente,
pur nel momento della
guerra sanguinosa.
Quando Anur, giovane
art director di Sarajevo,
mi ha chiesto di contribuire alla realizzazione
del catalogo della mostra fotografica "Made
in Bosnia", mi sono presentato all'incontro con
un po' di prevenzione.
Pensavo infatti di trovarmi di fronte una mostra che parlasse ancora una volta della guerra.
Intendiamoci, un tema
importantissimo, del
quale non si è parlato
mai abbastanza, ma un
terna che come Coop avevamo già ampiamente
affrontato, soprattutto
con la mostra "I bambini del fiume Spreca" realizzata dal centro sociale di Cremona che era
stata esposta in Lombardia presso numerose città in collaborazione con decine di asso-
gnalare con particolare
attenzione ed è la sezione "Cartoline da Sarajevo" che mette in evidenza la straordinaria
esperienza di questo
paese dove la diversità
è sempre stata la caratteristica della società e
la forza della nazione.
Una diversità che la
guerra ha teso a far
scomparire, reintroducendo l'odio di razza. In
queste "cartoline" si vede la bimba bosniaca che
gioca con la Barbi e la
Matrioscka, il cimitero
dove le diverse religioni sono visibili nelle lapidi poste una a fianco
dell'altra, o con un'immagine che a qualcuno
potrà sembrare un po'
forte nella nudità di soldati.
La mostra realizzata
dalla McCann-Erickson
è stata inaugurata pressa la propria sede a Milano nel mese di gennaio, ora è a Sarajevo e
tornerà in Italia ai primi di aprile. La mostra
sarà esposta nel circuito Coop secondo un calendario che è in via di
definizione.
Stop me eneoc. or 0150
Ihc
ponce vnll come!
—AUL
Basta con la musica o arriva la polizia!
Crollo n I 1Dffirtn col chitarrista sulla vecchia signora
Destini incrociati
di Michela Bianchi
Secondo l'antropologo Brace Knaufi, la
vera natura della
specie umana non sarebbe affatto quella
di homo economicus,
anzi "gli indizi dell'archeologia suggeriscono che almeno
dal paleolitico superiore erano diffuse reti di protezione e di
sostegno per il trasferimento delle risorse tra i membri
della stessa comunità".
Scrive Ettore Masina
nel Diario di un cattolico errante: "noi siamo
ciò che sappiamo ma
sappiamo ciò che possiamo confrontare con
il nostro passato.
Devastare il passato, ri-
La minaccia si è avverata. E orrivoto lo polio
n•n••..-
Memoria per cooperare
muoverlo, vivere il nuovo senza accostarlo alle esperienze è una forma di Alzheimer sociale",
E sembrerebbe proprio
che di Alzheimer sociale si stia soffrendo da
un pezzo prendere le distanze, rimuovere tutta una serie di valori,
modi di vita, esperienze e, persino, di parole
comuni ha gli effetti logoranti di una malattia
schizofrenica.
Senza il continuo riferimento e confronto col
passato che ci appartiene non è possibile costruire e nemmeno immaginare il cambiamento.
Le conseguenze dannose del profitto privato
ovvero quei "mali globali" che denunciamo e
lamentiamo di continuo
non possono essere contrastati - né tantomeno
trasformati in beni globali - senza lo sforzo congiunto, attrezzata e costante di un grande numero di soggetti. Soggetti che nuovamente si
uniscano e cooperino a
costruire relazioni economiche di tipo diverso. Non si tratta di una
novità: gli sforzi e il lavoro di cooperazione che
ha impegnato migliaia
di lavoratori agli inizi
del '900 hanno prodotto risultati di cui conti-
nuiamo a beneficiare.
Eppure se mbra lontano
e dimenticato quel grande movimento di intelligenze e di lotta che ha
portato alla creazione
delle casse mutue, del
credito cooperativo, dei
fondi di assistenza, delle cooperative di picco-,
li produttori e così via;
L'impressione è che si
stia vivendo di rendita
(ma fino a quando?) quasi del tutto inconsapevolmente. Non offrendo
sostegno e eredità a
quelle esperienze e non
impegnandosi a mettere in piedi nuovi strumenti e nuove opportunità per un'economia solidale.
Certo, il comportamento schizofrenico di continuare a foraggiare un
mercato e un modello
economico che produce
i danni che contemporaneamente critichiamo è sostenuto in modo
massiccio dai media.
Con un'informazione caparbiamente parcelliz-
zeta che affionta i temi
del consumo in modo separato, che fa dell'uomo
una macchina desiderante da tutelare come
tale, sottraendolo a regole e responsabilità; e
che occulta sistematicamente tentativi, esperienze, forme di produzione e consumo differenti.
Eppure oggi nuovi movimenti, nuove reti di
solidarietà si stanno
diffondendo e intrecciando: è possibile che
prenda consistenza e
fiato la seconda generazione della cooperazione, e che sia in grado nel tempo di occupare spazi e potere economico. Sempre che venga sostenuta da comportamenti concreti oltre che da una "buona
memoria".
Salute
IL SISTEMA SANITARIO LOMBARDO
Luci ed ombre di un modello regionale che dal 1995 ha provocato numerose polemiche
rurgia, la cardiochirurgia, l'ortopedia e più recentemente la neurochirurgia. Le strutture
pubbliche, invece, sono
costrette a sostenere anche attività meno redditizie, come quelle ambulatoriali, i ricoveri più
lunghi, i casi più complessi.
di Giovanni Padovani
La Lombardia è tradizionalmente caratterizzata dalla buona qualità dell'assistenza fornita dalle sue strutture
sanitarie.
Il Niguarda di Milano,
il San Matteo di Pavia,
gli Ospedali di Brescia
e di Bergamo o il San
Gerardo di Monza sono
catalogabili tra i migliori centri multispecialistici europeiAlprestigio di alcune strutture specialistiche, come l'Istituto dei Tumori e il neurologico Besta, ambedue milanesi,
è così forte che oltre il
40% dei ricoverati proviene da fuori regione.
E anche qualche centro
privato, come il San Raffaele, l'Istituto Europeo
di Oncologia o l'Humanitas, è noto per l'eccellenza della sua attività.
Nel complesso la qualità del patrimonio ospedaliero lombardo è tuttora molto elevata. Ma
a partire dal '95 la gestione regionale della
sanità è stata oggetto di
un vivace dibattito, finito spesso sulle pagine dei giornali. Si è detto, tra l'altro, che il 'modello lombardo' sarebbe in contrasto con la
riforma-ter (o riformaBindi) e che metterebbe a rischio l'efficienza
delle strutture pubbliche e l'efficacia del sistema nel suo insieme.
E vero?
Ed esiste veramente un
modello sanitario lombardo, con caratteristiche diverse rispetto a
quello delle altre regioni italiane?
E vero innanzitutto che
i responsabili della politica sanitaria regionale hanno sempre negato l'intenzione di penalizzare le strutture
pubbliche. Hanno ripetutamente sostenuto,
però, che il funzionamento del sistema è affidato in Lombardia al
meccanismo del mercato e alla competizione:
cioè al fatto che un certo numero di aziende sanitarie, pubbliche o no,
possa operare in condizioni di effettiva parità,
con la prospettiva di ricavare vantaggi anche
economici dalla loro attività. In questo quadro
ogni ospedale verrebbe
spinto a far meglio dell'altro per il timore di
`perdere clienti. Ciò porterebbe a risposte quantitativamente più adeguate alla richiesta, in
pratica alla diminuzione o all'azzeramento
delle liste di attesa, ma
anche al miglioramento della qualità delle
prestazioni erogate. Negli anni questo orientamento generale ha prodotto peraltro alcune
conseguenze specifiche:
gran parte delle
private,
1Astrutture
vecchie e nuove, che
l'hanno richiesto, è stato concesso il cosiddetto 'accreditamento': di
n
fatto, la.poss ibi l ità di finanziare la loro attività
con il denaro pubblico.
Nel periodo '95-'97 nel
privato accreditato circa 2000 posti-letto si sono aggiunti infatti a
quelli già in funzione:
la crescita percentuale
del settore è stata del
33%.
Nello stesso periodo sono stati ridotti i postiletto degli ospedali pubblici.I1 peso relativo della Sanità privata e dei
suoi interessi, di conseguenza, è aumentato. Se
nel '95 c'erano in Lombardia 80 posti letto
pubblici e 20 privati, nel
'98 il rapporto è di 73 a
27: ma nell'area milanese la quota del privato è decisamente più
al ta. In passato, inoltre,
l'accesso alla struttura
privata era possibile solo se in quella pubblica
non c'era posto o se i
tempi di attesa erano
lunghi: oggi, al contrario, i percorsi per accedere ai due tipi di struttura sono identici.
sa sta nel fatto che ospedali, case di cura e
IRCSS privati possono
selezionare i vari settori di intervento, scegliendo via via quelli che
le tariffe regionali rendono più redditizi:la chi-
Nel suo insieme la sanitààlombarda è in
deficit. Stabilire con precisione l'entità del disavanzo è difficile, ma
è probabile che nel 2000
la spesa regionale risulti
superiore di 900 miliardi circa (su circa.
20.000 erogati annualmente) nei confronti di
quella preventivata, Si
tratta di un dato in controtendenza.
Altre regioni, infatti, sono riuscite nello stesso
periodo di tempo a diminuire deficit importanti accumulati prima
del '95, mentre la Lombardia aveva a quell'epoca un bilancio praticamente in pari ed è andata progressivamente
in rosso.
ll dato più significativo e preoccupante
4
è quello per l'opinione
pubblica meno appariscente, cioè la tendenza
del modello lombardo a numero delle attività
eliminare i vincoli che mediche da promuovepossono limitare in re; e che non siano staqualche modo la libertà ti approntati finora strudel mercato. Questa ten- menti per controllare
denza può dare origine l'appropriatezza e la
a un consumismo sani- qualità di diagnosi e tetario economicamente rapie. Senza correttivi
poco controllabi le e inef- importanti, i cittadini
ficace sul piano della sa- lombardi corrono il rilute. schio di essere curati
Preoccupa, in partico- più che altrove ma non
lare, che l'accredita- meglio. Non è sufficienmento non sia vincola- te, infatti, che la comto a regole precise, così petizione tra ospedali
come impone la legisla- renda il sistema dinazione nazionale; che non mito: un modello saniesista un piano regio- tario è affidabile solo se
nale che, costruito su garantisce ai cittadini
dati epidemiologici cer- la cura giusta alle esiti, determini il tipo e il genze più diffuse.
Le opportunità per il
di ricavare
2unaprivato
alta redditività da
attività mediche finanziate con il denaro pubblico sono attualmente
molto alte.
La tabella a fianco (vedi colonna 3) testimonia la crescita di tutte
le strutture sanitarie
lombarde per quanto riguarda il numero dei ricoveri.
Ciò è dovuto essenzialmente all'accorciamento dei tempi di degenza. passati in pochi anni da una media di 1011 giorni a 6-7 giorni:
nel privato, però, l'incremento è maggiore per
l'apertura di nuovi posti-letto. Nel privato si
registra anche una crescita maggiore nel flusso del finanziamento
pubblico (vedi colonna
6).
Questo dato ha probabilmente diverse spiegazioni ma la prima cau-
Ricoveri
Ricoveri
1995
Aumento
1999
Fin.to
ricoveri
1995-'99
Fin.to
1995
(in milioni)
Aumento
1999
(in milioni)
fin.to
1995-'99
1.436.842
1.489.110
3,6%
4.723.924
5.325.470
12,7%
IRCSS pubblici
97.412
138.485
42,2%
448.271
561.829
25,1%
IRCSS privati
92.651
87.441
5,2%
450,121
624.410
38,7%
Ospli classificati
49.080
60.940
24,2%
193.712
248.966
28,5%
amai. accreditati
197.025
311..997
58,4%
624.113
1.532.844
145,6%
Ospedali pubblici
Fonte: da, I ricoveri in Lombardia 199.5.99 - Settore Sani à Regione Lombardia
• "Fin.to" sta per finanziamento. Si tratta del denaro pubblico che, in base a tariffe prestabilite, la regione versa ai vari ospedali come pagamento delle prestazioni eseguite.
• Gli IRCCS sono gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Gli ospedali 'classificati' sono privati: ma per
legge sono tenuti a comportarsi come quelli pubblici. Gli 'accreditati sono ospedali o case di cura private finanziate
dalla regione.
Ambiente
."SUM4:
EE
Aria di casa pulita dalle piante
Negli appartamenti di recente costruzione si annidano centosette elementi inquinanti.
Il verde che assorbe e combatte le sostanze contaminanti. Gli studi condotti dalla Nasa
di Raffaella Galli
Negli ambienti chiusi,
come casa• e scuola, ufficio e bar, dove spendiamo almeno l'80% della nostra giornata, l'aria che respiriamo può
essere perfino più nociva per la nostra salute
di quella presente all'esterno. Numerosi studi
condotti negli ultimi 25
anni dall'EPA (l'Environmental Protection
Agency) hanno individuato la presenza nelle
moderne abitazioni e uffici, di 107 contaminanti, noti come composti
organici volatili (VOC)
e con accertata attività
cancerogena. Sono sostanze che in condizioni normali non si trovano o sono presenti in concentrazioni notevolmente inferiori all'esterno perché diluite nell'aria. La loro preoccupante presenza è dovuta a due principali motivi. Il primo risale alla
crisi energetica che si
verificò negli anni '70 e
che impose la costruzione di edifici ermeticamente isolati allo scopo di ridurre i consumi
di energia. Il secondo è
riconducibile all'abbandono di materiali naturali per l'edilizia e l'arredamento in favore di
quelli realizzati con prodotti di sintesi: tappeti,
moquettes e carte da parati in materiale plastica. I solventi contenuti
nelle colle, lacche e vernici con cui sono trattati i mobili in legno sono
fra i più pericolosi inquinanti di tipo organico die vengono introdotti
nelle case; col tempo evaporano e, una volta inalati, provocano gravi
danni all'apparato respiratorio, nervoso e digerente.Tra questo tipo
di sostanze va annoverata la formaldeide, ampiamente utilizzata nell'industria del legno, ma
anche in quella tessile
e cosmetica.
In un suo recente rapporto, l'EPA dichiara che
"esistono sufficienti evidenze per affermare che
la principale esposizione per il pubblico all'inquinamento dell'aria avviene all'interno degli
edifici e potrebbe causare seri rischi per la salute, sia acuti che cronici". L'aria più contaminata è quella dei fabbricati di nuova costruzione o con nuovi arredamenti, soprattutto se
i locali sono perfettamente isolati con l'esterno e non si effettuano periodici ricambi
d'aria. In questi casi possono insorgere negli abitanti i disturbi della cosiddetta "sindrome dell'edificio malato", una
patologia diffusa e riconosciuta anche dall'Organizzazione Mondiale
della Sanità, che si manifesta con problemi respiratori, bruciore agli
occhi, al naso e alla gola, dermatiti e diverse
Chlorophytum
comosum
Spathiphyllum
"Mauna Loa"
Aglaonema
znodestum
Chamaedorea
sefritzii
Sansevieria
trifasciata
Philodendron
domesticum
Dracaena
marginata
Dracaena deremensis
"Janet Craig"
Gerbera
jamesonii
Chrysanthernum
morifolium
sindromi allergiche.
Tenere lontane le sostanze inquinanti dalle
abitazioni dipende anche da noi.
Dobbiamo in parare a
scegliere mat-iriali ecocompatibili per arredare la casa, ad affidarci a
tecnici qualificati per
l'installazione e i periodici controlli agli impianti domestici, a limitare l'uso dei prodotti chimici a favore di
quelli naturali per la pulizia della casa. In ogni
caso, rimuovere completamente le numerose fonti di inquinamento presenti negli ambienti chiusi, resta un
problema assai complesso.
La soluzione da adottare per evitare il loro accumulo consiste nell'effettuare frequenti ri-
cambi d'aria. È il sistema più semplice e anche quello più efficace,
anche se a volte può presentare difficoltà; nei
mesi troppo caldi o freddi, per esempio, aprire
le finestre quando sono
in funzione i caloriferi o
i condizionatori compromette il nostro sistema di efficienza energetica; a volte, invece,
l'aria esterna è più inquinata, specialmente
nelle aree metropolitane. In questi casi un aiuto può derivare dalle più
comuni piante d'appartamento.
Apprezziamo le piante
per la loro instancabile
attività fotosintetica capace di assorbire l'anidride carbonica e di rilasciare un gas indispensabile alla nostra
vita, l'ossigeno. Ma for-
se non sappiamo che le
piante possono fare di
più: eliminano dall'aria
che respiriamo alcune
tra le più diffuse sostanze inquinanti.
E quanto emerge dagli
studi condotti dalla NASA (National Aeronautica & Space Administration) nella ricerca di
un sistema per depurare l'aria nelle future stazioni orbitanti spaziali.
Sono almeno quindici le
piante che, in diversa
misura, hanno dimostrato di saper assorbire, e quindi metabolizcare, alcuni fra i più diffusi inquinanti indoor:
la formaldeide, il bencene e il tricloroetilene
(TCE).
11 loro nome scientifico
non ci aiuta a riconoscerle, ma si tratta delle più comuni piante
ELENCO DELLE PIANTE CAPACI
DI RIDURRE L'INQUINAMENTO
INDOOR IN BASE ALLE RICERCHE
EFFETTUATE DALLA NASA
• l'edera helix
• Chlorophytum eornosuni
• Epipiremnum aureum
• Spathiphyllum "Mauna Loa"
• Aglaonema modestum
• Chamaedorea sefritzii
• Sansevieria trifasciata
• Philadendron scandens "oxyeardium"
• Philodendron selloum
• Philodendron domesticum
• Dracaena marginata
• Dracaena fragrans Massangeana
• Dracaena deremensis"Janet Craig"
• Dracaena deremensis Warneekii
• Ficus benjamina
• Gerbera jamesonii
• Chrysanthernum morifolium
d'appartamento, di origine tropicale o sub-tropicale, che ben conosciamo per la facilità di
coltivazione e le poche
esigenze.
Gli esperimenti condotti dalla NASA hanno dimostrato che non solo le
foglie ma anche le radici e i microrganismi che
vivono nel terreno giocano un ruolo importante nel rimuovere gli
inquinanti dell'aria.
Le informazioni raccolte con queste indagini
dimostrano l'utilità di
queste piante nelle nostre abitazioni.
Per ottenere un soddisfacente miglioramento
della qualità dell'aria è
necessario sistemare
una pianta in vaso ogni
15 mq di superficie,questo significa che in un
appartamento di 150 mq
bisogna disporre circa
15-18 piante di inedia
misura ( in vasi di 15-20
cm di diametro).
In condizioni controllate, certe piante sono capaci di rimuovere in una
giornata 1'87% degli inquinanti presenti. Le più
efficienti nell'eliminare
la formaldeide, ad esempio, sono Philodendron,
Chlorophyturneomosum
ed Epipiremnum aureum.
Le piante in fiore, come
la gerbera e il crisantemo, invece, sono più efficaci nell'abbattere il
benzene presente nell'aria.
Naturalmente, è importante che le piante siano mantenute in condizioni favorevoli di crescita affinché si possano ottenere i migliori risultati.
PRINCIPALI FONTI DEI PIÙ DIFFUSI INQUINANTI INDOOR
Formaldeide Benzene
Adesivi
Detergenti
Tappezzeria
Tendaggi
Legno compensato
Pannelli truciolati
Stufe a gas
Fotocopiatrici
Salviette di carta
Fumo di sigaretta
Colori e vernici
Intonaci
Carta paraffinata
Inchiostri da stampa
Schiume isolanti
Trattamenti ignifughi
Tricloi-oetilene
X
X
x
x
X
Coop Cronache
Piccola città con supermercato
Alla Fiera di Milano strade, piazze, vie e un negozio Coop per simulare la spesa. In Euro.
Si è svolto a Milano dal
18 al 21 gennaio presso
la Fiera Campionaria il
39° Salone internazionale del Giocattolo che
ha ospitato per la prima
volta la sezione Edutaiment del Giocoimparo
denominateli Paese delle Meraviglie".
La sezione è stata organizzata per estendere
l'appuntamento fieri stico ad alunni e insegnanti
e sensibilizzarli ai numerosi interventi che
aziende, associazioni e
enti rivolgono al mondo
della scuola.
L'idea del gioco e del giocare stanno progressivamente trasformando
il commercio del giocattolo-oggetto nel mercato
più ampio dei "prodotti
e servizi per il tempo libero per grandi e piccini" e in questo ambito le
attività di animazione
con i ragazzi sono una
delle modalità di apprendimento più caldeggiate dai pedagogisti.
Venerdì 19 gennaio Coop
ha partecipato al convegno"' nuovi prodotti maltimedia li nel la didattica
e nella comunicazione"
con la presentazione dei
progetti di educazione al
consumo consapevole.
Relatori del convegno sono stati anche la Direzione scolastica regionale
perla Lombardia del Ministero della Pubblica
Istruzione, la Regione
Lombardia, la Provincia
di Milano, De Agostini
Multimedia e Fast Web.
Coop nel 2001 cercherà
di ampliare la proposta
di percorsi di educazione al consumo anche con
nuovi prodotti mu lti no ediali e forum sul sito nazionale www.e-coop.it .
dove già gli insegnati possono prendere visione e
prenotare on-line i percorsi per le loro classi.
Il multimediale rappresenta oggi per la scuola
sicuramente un'opportunità e un nuovo strumento con cui relazionarsi, ma il metodo caratterizzante dei percorsi
Coop rimane l'animazione fondata sulla relazione personale tra l'esperto e l'alunno.
L'area del Giocoimparo,
allestita presso il padiglione n. 16, era una pic-
cola città dove tra le piazze, strade e bancarelle
del mercato c'era anche
un supermercato Coop
ideale. Qui abbiamo realizzato per ragazzi, in-
segnanti e genitori un
percorso di simulazione
di spesa con la nuova moneta europea: l'E uro. La
presenza Coop nell'area
del Giocoimparo del Salone internazionale del
Giocattolo è stata l'occasione per presentare l'intera proposta Coop Lombardia alle scuole e ai
consumatori, offrendo
per la prima volta la possibilità di sperimentare
in prima persona un percorso di animazione interattivo.
La simulazione di spesa
in Euro è parte del percorso didattico Coop"lncontriamo l'Europa" rivolto a tutti gli alunni
dai 6 ai 19 anni e caratterizzato dall'obi attivo di
far riflettere i giovani
consumatori sul valore
delle cose e del denaro,
sui processi e sulle motivazioni che hanno portato all'Unione Europea,
sulla familiari zza zione
con la nuova moneta e
sul significato più ampio
di divenire "Cittadini
d'Europa".
I visitatori sono stati divisi in 4 gruppi di massimo 5 persone con Fin-
carico di dover fare una
spesa per preparare la
colazione per la famiglia,
un primo piatto, per provvedere alla pulizia della
casa o per occuparsi di
fare le scorte di prodotti per l'igiene personale:
dentifricio, schampoo,
spazzolino ecc.
Ogni gruppo doveva compilare un'apposita scheda e ricevendo una dotazione in Euro (fac simile) doveva recarsi in
cassa per poter pagare
in Euro, calcolando anche l'esborso corrispondente in lire. Tutta la
merce esposta infatti riportava l'unico prezzo in
Euro.
L'omaggio più adeguata
per l'occasione non poteva che essere un euroconvertitore.
Oltre 30.000 le presenze e migliaia i genitori e
i ragazzi che con gli animatori Coop si sono divertiti con la nuova moneta. Un'esperienza indimenticabile anche per
gli organizzatori per gli
innumerevoli consumatori interessati alle proposte alternative nella
scuola.
•
Brescia
ii Natale con le scuole
Voghera/Pavia
C- 3
Babbo Natale
Coop News
Vigevano
L;OliC0ii0
per le torte
Si è svolta a VigeVano, presso il supermercato Coop,
una simpatica giornata dedicata ai bambini e a tutti i soci. La mattinata è stata caratterizzata dalla
premiazione del concorso per le torte, giudici straordinari di questa premiazione sono stati alcuni bambini membri della giunta comunale dei piccoli di Vigevano.
Nel pomeriggio i bambini sono stati invitati al percorso didattico "riciclare ad arte" attraverso il quale hanno potuto costruire simpaticissimi oggetti con
esclusivo materiale di recupero.
I più grandi hanno potuto godere del fornitissimo
banchetto gestito ed offerto dal Comitato soci; la
giornata è stata allietata dalla presenza di pagliacci
che giravano per il supermercato intrattenendo la
clientela.
Alcune centinaia di scolari, accompagnati dai loro
genitori, hanno aspettato l'arrivo del Natale insieme a Coop Lombardia che, come da tradizione, collabora intensamente con la scuola.
Il teatro dei Salesiani Don Bosco, ha ospitato un
pezzo in prosa dal titolo "Le storie della sera: aspettando il Natale" recitato dagli attori del teatro del
Telaio e allestito nel pomeriggio di Santa Lucia.
La magia di luci e di colori della scenografia e la capacità di coinvolgimento degli attori ha reso attuale e interculturale la lettura della storia della natività cristiana.
Lo spettacolo è stato frutto di una collaborazione
tra il comune di Brescia, assessorato alla Pubblica
Istruzione, Istituto Salesiani Don Bosco e Centro
sociale Coop Lombardia di Brescia.
Probabilmente questo nuovo progetto per il 2001
verrà posticipato per l'Epifania, considerando le numerose manifestazioni dedicate al Natale.
Cantù
Anche in queste località i Comitati soci Coop non
hanno voluto essere assenti dalle festività, dedicando ai bambini il loro impegno.
A Voghera, per ben tre giorni, il negozio ha ospitato Babbo Natale che, gerla in spalla, ha distribuito
dolciumi ai giovani clienti che si sono recati a compiere gli acquisti natalizi.
Quello di Babbo Natale in negozio sta diventando
un appuntamento fisso, considerando il gradimento che ottiene, nel programma del locale Comitato.
A Pavia, nell'ambito di un progetto scolastico dell'assessorato alla Pubblica Istruzione che ha visto
la compartecipazione di alunni e genitori, Coop è
intervenuta offrendo una degustazione di panettone Coop che ha allietato la festa prevista al termine del progetto.
In visita ai presepi
Lavena - Ponte Tresa
Una numerosa rappresentanza di scolaretti ha visitato al termine di un corso didattico predisposto
dalle scuole della circoscrizione, la mostra dei presepi allestita nei locali della 9° circoscrizione della
città.
Coop Lombardia ha arricchito l'area espositiva allestendo uno stand dedicato al commercio equo e
solidale che ben si inquadrava nello spirito della
manifestazione.
L'avvenimento durerà fino al 6 gennaio e permetterà a molti bresciani di conoscere l'impegno della
nostra cooperativa verso il paesi del Terza Mondo.
Al primo gruppo di piccoli visitatori il Comitato soci ed il Centro sociale Coop bresciana hanno offerto degli omaggi con il nostro marchio.
Mostra di Maria Gribova
Il comitato soci di Lavena Ponte Tresa ha ospitato
nella propria sede, per tutto il mese di dicembre,
una mostra di pittura di Maria Gribova, pittrice
russa che dopo essersi laureata all'Accademia delle Belle Arti ha insegnato all'Università di architettura di San Pietroburgo e nonostante la giovane
età ha già esposto anche all'estero alcune sue mostre (Berlino e Wiesbaden).
La mostra inaugurata con la presenza del Comitato soci ha riscosso un grande successo e molto probabilmente verrà fatta girare anche per altre sedi
di Coop.
Hanno collaborato a questa pagina Renato Bandera, Maria Rosario Lacelli e Luca Rizzardi
Calcio solidale
Grande successo ha avuto la partita di calcio giocata al palazzetto Panini di Cantù tra la "nazionale di calcio Tv" e "Cantù per la solidarietà", sponsorizzate da Coop Lombardia e centro commerciale
Mirabello.
Per i giocatori nazionali tra i pali Zenga. Tra i giocatori di "Cantù per la solidarietà" accanto al sindaco di Cantù Arosio, il direttore dell'iper Lusenti.
Il ricavato della partita, finita 7 a 5 per i nazionali, è stato interamente devoluto all'associazione
"Briantea 84" società che si occupa del basket in
carrozzella.
Milano
Corso per insegnanti
Giovedì 10 gennaio presso la sede Coop in Viale Famagosta si è tenuto un corso di aggiornamento per
gli insegnanti della scuole medie milanesi che partecipano al progetto realizzato da Coop Lombardia
con l'ufficio Iniziative educative e culturali, Settore servizi educativi del Comune di Mi lano."Lo sguardo degli altri". Questo percorso prende spunto dalla mostra di Salgado "Ritratti" allestita presso l'istituto Martini di Milano...
La relazione "La palla avvelenata: il lavorominorile nel mondo" è stata tenuta dal professor Ettore
Ti baldi del dipartimento di Biologia dell'Università
Statale di Milano e collaboratore da anni con Coop
per il Progetto.
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AVVERTENZA
Invitiamo comunque i
gentili Soci a voler
verilkare l'esattezza
delle quote e delta date
presso l'Ufficio Soci e
Consumatori
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Le quote si intendono espresse in migliaia di lire, non includono la quoto di iscrizione, le tasse di imbarco/sbarca ed oltre particolarità relative al programma specifico. Tali quote sono sempre relative a sistemo•
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459,60
900
930
464,81
480,30
1.040
910
537;12
469,98
1.025
955
529,37
493.22
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N. 2 febbraio