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"Oceanic Verses": nel cast dell’opera internazionale, il musicista Claudio Prima e il
coreografo Emio Greco.
Co-produttore del debutto americano SOUND RES
Ha debuttato lo scorso 23 giugno a Washington DC e sarà questa sera, lunedì 25
giugno, in prima a New York presso il Pace Schimmel Center Theater, nell’ambito del
River to River Festival, "Oceanic Verses" di Paola Prestini, opera multimediale made in
Puglia, composta in Salento durante il programma di residenza Sound Res (coproduttore del debutto americano). Nel cast dell’opera multimediale, il musicista
Claudio Prima e il coreografo Emio Greco.
Salentini sono anche i canti che compongono parte del libretto e le location del film di
Ali Hossaini che costituisce la scenografia e uno dei piani della narrazione.
Prossima tappa il Barbican di Londra.
Oceanic Verses è un'opera multimediale scritta dalla compositrice italo-americanamessicana Paola Prestini in collaborazione con Ali Hossaini e Donna di Novelli. Creato
durante le edizioni 2007 e 2011 del programma di residenza internazionale Sound Res
che si svolge in Salento a cura di David Cossin, Luigi Negro e Alessandra Pomarico
(coinvolta nella co-produzione americana) è proprio attraverso la nostra terra che la
compositrice rilegge il complesso mosaico di tradizioni che compongono il suo
patrimonio culturale, frutto di meticciati e ibridazioni.
Una congiuntura di riuscite collaborazioni locali – tra cui il sostegno di PUGLIA
SOUNDS EXPORT - P.O. FESR Puglia 2007/2013 Asse IV” - e internazionali fanno il
resto, in un progetto che nell’arco di un anno ha attivato artisti eccellenti,
conquistando il 25 giugno una prima a New York presso il Pace Schimmel Center
Theater. La prima europea è pianificata nella stagione 2013 del Barbican di Londra in
un programma che affianca Paola Prestini a Philip Glass.
Sullo sfondo di un Mediterraneo tradito, distesa d’acqua che connette e separa al tempo
stesso, Oceanic Verses evoca la storia di alcuni personaggi che viaggiano nel tempo e
nello spazio, alla ricerca della propria verità. Trait d’union è il Marinaio, interpretato da
Claudio Prima, cantante e organettista pugliese, scelto per la sua conoscenza delle
tradizioni musicali, linguistiche, etnografiche delle regioni del Mediterraneo, che da anni
costituiscono il fulcro della sua ricerca e la cifra del suo stile contaminato in formazioni
quali Banda Adriatica e Adria.
L’intreccio dell’opera si svela attraverso gli incontri di personaggi archetipici come la
Madre, lo Studioso, il Soldato, il Contadino con il Marinaio, metafora del viaggio, in cui
ognuno si ritrova, perdendo una parte di se’ nella fuga e acquistando qualcosa di nuovo
nell’approdo. Si legge nel libretto: “Il Marinaio, erede di generazioni di uomini di mare,
porta con se’ tracce della cultura greca, albanese, italiana e africana. Si sente a casa solo
quando sospinto dalle onde e dai venti del mare Adriatico. Intraprende il suo lungo
viaggio, fatto di incontri casuali con uomini e donne alla ricerca spasmodica di un
passato comune. Il Marinaio parte dalle rive del Salento per approdare a Venezia,
Dubrovnik, in Albania e poi a Creta, fino a sfiorare le coste africane. Ama perdersi nei
porti, sogna un rifugio sicuro ma quando è sulla terra continua a navigare attraverso le
vele spiegate del vino e del suo canto.
Nella creazione del personaggio Claudio Prima attinge al patrimonio della musica
tradizionale e al mondo rurale di un Salento arcaico, canta liriche in griko, reinterpreta
canzoni tradizionali come Fimmene Fimmene, accompagnandosi con tamburi a cornice e
con l’organetto diatonico, di cui è singolare interprete. Con la sua interpretazione, che
qui fonde le tradizioni popolari in un nuovo innovativo linguaggio, Claudio Prima rievoca
tradizioni stratificate da incontri e conquiste.
Attraverso un montaggio di testi derivati da poeti italiani, canzoni tradizionali di diverse
epoche e regioni del Mediterraneo, lingue antiche e dialetti, grazie ad un avvolgente
ambiente visivo, l’opera diviene metafora dei cicli di vita e morte che riguardano non
solo i protagonisti evocati e le culture di cui sono portatori, ma anche il nostro mondo
naturale.
La Puglia, terra di attraversamenti, approdi e tradizioni, in bilico tra passato e futuro
diventa emblema della contemporaneità e di un presente fatto di abbandoni, fughe, e
ri-appropriazioni, in cui la memoria si ricostruisce anche con gli occhi degli stranieri e la
tradizione si rinnova grazie agli innesti fra culture differenti.
La produzione:
Oceanic Verses è un'opera multimediale scritta da Paola Prestini in collaborazione con il
film maker Ali Hossaini e la librettista Donna di Novelli. Regia di Kevin Newbury,
direttore d’orchestra Julian Wachner, coreografia Emio Greco PC, costumi e set design
Vita Tzykun, Light design Bruce Steinberg, projection design Katy Tucker. Interpreti:
vocalist /performer Helga Davis, danzatore Emio Greco, folk singer/organetto Claudio
Prima, baritono Chris Burchett, soprano Nancy Allen Lundy,con il Washington Chorus/
Brooklyn Youth Chorus/ ensamble NOVUS NY/ BBC Orchestra. Solisti David Cossin
(percussioni) David Krackaur (clarinetto), Wendy Sutter (violoncello).
Una co-produzione VisionintoArts e Beth Morrison Projects, consulente artistico e
project manager Alessandra Pomarico (Sound Res)
Le collaborazioni:
Oceanic Verses nasce grazie ad una commissione di Carnegie Hall; il lavoro e’
immaginato e creato durante due edizioni del programma di residenza Sound Res
(Salento) a cura di David Cossin, Alessandra Pomarico e Luigi Negro ( edizioni 2007 e
2011) anche grazie alla collaborazione con Puglia Sounds (Prime regionali e Puglia
exports); Oceanic Verses trova ulteriore sviluppo grazie ai programmi di residenza
MASSMOCA e LMCC Governor’s Island (USA). Selezionato nel 2010 al New York City
Opera VOX festival, e nel 2011 per il 21c Liederabend festival c/o The Kitchen, in NYC, in
formato di oratorio, Oceanic Verses e’ stato selezionato per Opera America (2012) e
debutta in formato operistico sempre nel 2012 al Kennedy Center di Washington, al
Winter Garden come parte del River to River festival a New York e nella stagione 20122013 al Barbican Center di Londra, insieme all’orchestra e al coro della BBC.
con il sostegno di :
--Ufficio stampa
Alessandra Caiulo
Tel. 366.8166047
@. [email protected]
LIBERO È IL PRIMO VIDEOCLIP TRATTO
DA VILLA BARCA NUOVO CD DI PAPA RICKY
Firmato da Mattia Epifani con la supervisione e la produzione artistica del regista Davide
Barletti, è on line il videoclip di Libero, primo singolo estratto da Villa Barca, nuovo lavoro
discografico di Papa Ricky, un pioniere del raggamuffin salentino, prodotto insieme a Frank
Nemola e Treble Lu Professore, pubblicato da Elianto, distribuito da Self e promosso con il
sostegno di Puglia Sounds – P.O. FESR Puglia 2007-2013 Asse IV.
Libero può essere considerato una sorta di manifesto del Papa Ricky pensiero, un invito a
"lasciar andare", a vivere il qui ed ora, a non perdersi nel rammarico di aver perso qualche
occasione, a ritrovarsi nelle scelte che si fanno per sentirsi liberi, nonostante tutto, di sognare e
realizzare. Un "rocksteady" incalzante e di sapore estivo, suonato dai musicisti salentini Dema
(batterista degli Steela e vincitore del contest europeo della Shure), i Fratelli Gioia (nuove leve
della grande tradizione di fiatisti jazz pugliesi), Adriano Sure (chitarrista dei Boomdabash e autore
di gran parte delle composizioni musicali di Villa Barca), Kusci (Steela) e con la partecipazione di
Treble e Ventreianca. Il videoclip, prodotto da Fluid Produzioni, Muud Produzioni e Papa Ricky, è
ambientato tra i "banchi di scuola" delle Manifatture Knos di Lecce
Villa Barca è un viaggio sonoro tra i temi più attuali della società italiana che spazia dal classico
reggae “roots” al dub, dallo stile dance hall al rockstaeady con il quale Papa Ricky abbraccia il
pubblico degli ultimi vent'anni di carriera. Villa Barca è un lavoro dove i suoni sono trattati come
se fossero colori e sapori del Salento, miscelati con quelli delle culture altre del mondo, insieme
ad artisti pugliesi, protagonisti nei rispettivi ambiti musicali e che danno un contributo essenziale
alla realizzazione dell’album (Dema e Kusci degli Steela, Fratelli Gioia di Saska Chewa, Don
Ciccio, Frank Nemola, Treble Lu Professore, Miss Mykela, Insintesi, Adriano Sicuro, Lu Marra,
Ventreianca, Antonio Maniglio).
Papa Ricky, al secolo Riccardo Povero, è senza dubbio uno dei personaggi musicali che ha
maggiormente rappresentato lo sviluppo e il successo del reggae salentino. L’immagine della
Puglia è stata fortemente valorizzata dai progetti artistici nati negli anni ‘90, sull’onda delle
produzioni musicali realizzate da artisti come Papa Ricky e Sud Sound System. Sono stati tra i
primi ad utilizzare il dialetto salentino in un genere musicale di matrice internazionale, facendo
conoscere il Salento e la Puglia in ogni parte d‘Italia e d'Europa. Papa Ricky ha raggiunto il
successo con brani storici come Lu sole mio e Comu t'a cumbenato e contribuendo, negli anni '90
a Bologna, alla realizzazione del centro sociale Isola nel Kantiere, da cui nacque la crew Isola
Posse all Stars. La sua carriera artistica si è sviluppata principalmente da solista, con il primo
successo del 1992 “Lu Sole Mio”, pubblicato con la Century Vox. L’anno successivo nel 1993
partecipa alla colonna sonora del film Sud di Gabriele Salvatores. Dal 1994 si dedica alla carriera
da solista pubblicando l’album Lu Papa Ricky. Dopo diverse partecipazioni musicali e audiovisive
come per la compilation Parole Italiane, le produzioni insieme a Sangue Misto e la realizzazione
del documentario Lu Papa Ricky, realizzato da Renato De Maria, si dedica alla creazione di un
lavoro musicale dal titolo “13 semplici ricette”, dove si trova jungle, trip hop e musica ambient,
partendo dai suoni reggae che caratterizzano da sempre il suo percorso. Villa Barca è il suo
ritorno dopo alcuni anni di silenzio discografico, durante i quali ha proseguito nella sua attività
live.
Per guardare il video
http://www.coolclub.it/sito/news/libero-primo-videoclip-per-papa-ricky-2685/
Società Cooperativa Coolclub
Piazza Baglivi 10, Lecce
Tel e Fax: 0832303707 - 3394313397
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SILVIA ANGLANI
feat. MICHAEL ROSEN
COMPLICE
CONTROVENTO by DODICILUNE
È in distribuzione Complice, esordio discografico della cantante ostunese Silvia Anglani
affiancata dal grande sassofonista statunitense Michael Rosen. Il cd, pubblicato da Controvento
by Dodicilune, distribuito da Ird è promosso con il sostegno di Puglia Sounds – P.O. FESR Puglia
2007-2013 Asse IV.
Talento cristallino, capace di attraversare le strade del pop, del jazz, del soul, Silvia Anglani ha
una voce trasparente, incisiva e profonda, con un timbro caldo che riesce ad arricchire di pathos
e originalità qualsiasi repertorio. L'incontro tra un’interprete così personale e una produzione
artistica accurata e di grande qualità rappresenta un altro importante passo in avanti per
l’etichetta Dodicilune, che con la nuova serie Controvento si conferma fra le più vivaci label del
panorama discografico italiano e internazionale. Con la direzione artistica, la musica e i testi di
Gabriele Rampino - produttore e compositore salentino, autore delle colonne sonore di molti film
di Edoardo Winspeare - il progetto rappresenta il felice incontro di esperienze differenti intrecciate
sul terreno della qualità artistica e tecnica. “Complice” è un innovativo progetto tutto pugliese con
un ampio respiro internazionale, grazie anche alla presenza di un sassofonista di rango come
l’americano Michael Rosen.
La voce di grande personalità di Silvia Anglani, graffiante e sensuale, "niente affatto
postmoderna, vagamente retrò", le consente di interpretare con padronanza e intensità un
repertorio vario, che si muove nei territori musicali più diversi. Echi di tango, ballad, melodie
antiche, soul jazz e ritmiche cutting edge, torch songs, musica raffinata ma di alta fruibilità, con
un occhio al soundesign e alle ultime tendenze dell'elettronica. Un song book di preziosi inediti
con una chicca, "Conversazione", un brano di Mina del 1967 in una nuova smagliante versione.
“La realizzazione di Complice per me è stata un’esperienza fantastica, intensa e formativa”,
sottolinea Silvia Anglani. “Misurarmi con brani che hanno ognuno una luce così diversa mi ha
permesso di far venire fuori la mia vera anima musicale. Un’anima che ha più colori e che ha
cercato al meglio di interpretare la voce del compositore dei testi e delle musiche. Dalla
freschezza di Odio Dicembre e di Complice all’intensità di Demonangel e di Rimedio, dall’intimità
di Bassamarea e di A piedi nudi a Essere normale e il suo essere sopra le righe. Ispirazioni
diverse”, sottolinea la cantante, “con un filo conduttore che è il gusto, la qualità e la
professionalità dei musicisti che mi hanno affiancata in questo progetto: musicisti eccezionali con
i quali per me è stato un piacere e un onore collaborare”.
Complice, oltre alla presenza di Michael Rosen, ospita, infatti, Gianni Iorio (bandoneon), Marco
Tuma (armonica), Serena Spedicato (cori), Maurizio Bizzochetti (chitarre), Gabriele Rampino
(soundesign), Giuseppe Magagnino (pianoforte, fender rhodes, hammond), Pierluigi Balducci
(basso elettrico e acustico), Pierluigi Villani (batteria).
Silvia Anglani, nata a Ostuni, in provincia di Brindisi, tra mare e terra, in un territorio fortemente
legato alle tradizioni popolari, inizia il suo percorso creativo nel 2000. Vince il concorso per voci
nuove 'Festivale' che le consente di accedere al rinomato CET di Mogol (Centro europeo di
Toscolano). Passa poi a studiare canto moderno con Paola Arnesano e inizia una collaborazione
con Paolo Lepore con cui si esibisce in alcuni teatri pugliesi in un tributo a Lucio Battisti. Si
trasferisce poi a Milano, dove frequenta la scuola di Franco Mussida (PFM) specializzandosi in
canto jazz/blues con Lara Fedele e consolidando la sua grande passione per il jazz e il blues.
Frequenta corsi di "Presenza scenica", "Lettura della partitura", "Teoria e armonia musicale",
"Linguaggi del jazz" con maestri quali Enzo Jannacci, Massimo Colombo, Michele Quaini e altri
ancora. Nel 2005 partecipa come solista alla Notte Bianca in Piazza Duomo a Milano e ancora in
altri festival a Milano e a Rimini. Nel 2008 frequenta i corsi estivi di Umbria Jazz con i maestri
della Berklee College of Music di Boston tra cui Joey Blake (etnico e improvvisazione), Dennis
Montgomery (gospel), Cervenka e Hoffmann (teoria musicale) e inizia un duraturo percorso di
studio e approfondimento con la cantautrice Susanna Parigi. Collabora con numerose formazioni
milanesi quali Jumping Jive (sestetto di swing stile anni '40), Das, Zerogravity. Si interessa e
consolida un proprio repertorio, vario e vasto, di jazz, blues, bel canto italiano, singer
internazionali etc. Perfeziona così il proprio stile: timbro originale, perfetta intonazione, grande
estensione, mood intimo e sensuale.
Dodicilune è attiva dal 1996 e riconosciuta dal Jazzit Award tra le prime tre etichette
discografiche italiane (dati 2010 e 2011). Dispone attualmente di un catalogo di oltre 120
produzioni di artisti italiani e stranieri, ed è distribuita in Italia e all'estero da IRD presso 300 punti
vendita tra negozi di dischi, Feltrinelli, Fnac, Ricordi, Messaggerie, Melbookstore. I dischi
Dodicilune possono essere acquistati anche online (Amazon, Ibs, LaFeltrinelli, Jazzos) o scaricati
in formato liquido su 56 tra le maggiori piattaforme del mondo (iTunes, Napster, Fnacmusic,
Virginmega, Deezer, eMusic, RossoAlice, LastFm, Amazon) Info su www.dodiciluneshop.it
Dodicilune - Edizioni Discografiche & Musicali
Via Ferecide Siro 1/E - Lecce
Tel: 0832.091231
Mail: [email protected]
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Ufficio stampa Dodicilune
Società Cooperativa Coolclub
Piazza Baglivi 10, Lecce
Tel e Fax: 0832303707
Mobile 3394313397
Mail: [email protected]
sabato 7 luglio ore 21.00
Chiostro del Convento dei frati Francescani, Veglie (Le)
Ingresso Gratuito
Info www.marcobardoscia.com
MARCO BARDOSCIA
The Dreamer
La rassegna Veglie in Jazz ospita la presentazione dell'ultimo lavoro
del contrabbassista salentino uscito per My Favorite Records
Sabato 7 luglio (ore 21.00 - ingresso gratuito) la rassegna Veglie in
Jazz organizzata dal Comune di Veglie (Le) ospiterà, nel chiostro del Convento dei
Frati Francescani, il contrabbassista salentino Marco Bardoscia che presenterà il
suo ultimo discografico The Dreamer uscito nel 2011 per "My Favorite Records" e
distribuito da EMI.
Sul palco il suo quartetto composto da Fabio Accardi alla batteria, William Greco al pianoforte e Raffaele
Casarano ai sassofoni. Per l'occasione il quartetto ospiterà anche una performance VJ di Hermes
Mangialardo (H.E.M.) che proietterà animazioni realizzate appositamente per la
presentazione live di The Dreamer.
Marco Bardoscia vanta numerose e importanti collaborazioni nel panorama jazzistico europeo: Paolo Fresu,
Gianluca Petrella, Ernst Reijseger, Perico Sambeat, Raffaele Casarano, Luca Aquino, Banda Municipal de
Santiago de Cuba sono solo alcuni dei nomi con cui il contrabbassista ha collaborato.
Con questo nuovo lavoro torna in studio dopo tre anni nei quali non ha comunque
fermato la sua produttività di musicista: oltre a incisioni e tour in progetti di altri
musicisti, ha prestato alcune sue composizioni ad altri interpreti e ha vissuto per
oltre un anno a Bruxelles dove, oltre a suonare e a sviluppare la sua personale
ricerca musicale, ha lavorato come assistente presso la cattedra di Jazz del
Conservatoire Royale de Bruxelles.
Dopo “Opening”, disco d’esordio pubblicato dalla rivista Jazzit nel luglio 2007, nasce
questo lavoro frutto di riflessione e attesa. Il disco contiene quasi esclusivamente
composizioni originali, escluso un arrangiamento-stravolgimento del famoso standard
“Stella by star light” e un’improvvisazione collettiva condita con effetti elettronici,
come il primo offre un ventaglio di organici differenziato e adattato alle necessità
compositive, il risultato è un lavoro più intimista e con uno sguardo rivolto verso
nord e meno jazzistico dal punto di vista afroamericano del termine rispetto all’opera
prima pur non rinnegandone la matrice compositivo-improvvisativa.
The dreamer è un concept album costruito intorno alla dimensione del sogno in tutte
le sue forme.
Marco Bardoscia nasce nel 1982 e all’età di dieci anni intraprende lo studio della chitarra ma dopo pochi
mesi scopre il basso elettrico e si dedica allo studio di quest’ultimo prima prendendo lezioni da un
musicista del proprio paese e poi autonomamente, successivamente studierà per un periodo con Massimo
Moriconi.
A quindici anni si iscrive alla classe di Contrabbasso del conservatorio Tito Schipa di Lecce dove
conseguirà il diploma nel 2005 sotto la guida del M° Leonardo Presicci. Durante gli anni del
conservatorio va maturando una forte passione per la musica Afroamericana, comincia a trascrivere i
grandi maestri del jazz e studia gli standards, pane quotidiano di ogni jazzista, colleziona tra l’altro
esperienze musicali di vario tipo spaziando dal Rock al Pop alla World Music sino alla musica classica e
al Jazz suonando in molti festival in Italia, Belgio, Germania, Kosovo, Marocco, Olanda, Grecia, Turchia,
Irlanda e Francia .
Nel 2002 frequenta le clinics di Umbria Jazz e vince il premio al talento emesso dal Berklee College of
Music di Boston (USA) e viene inoltre invitato come artista nell’ambito della rassegna Umbria Jazz Winter
dello stesso anno. Nel 2005 è finalista con il Nicola Andrioli quartet nel concorso internazionale EthnoJazz svoltosi a Milano vincendo il secondo premio e la pubblicazione dei due brani eseguiti nella
finale. Nel 2006 vince il premio Jimmy Woode come miglior contrabbassista (premiato da una giuria
composta tra gli altri da Buster Williams e Giorgio Rosciglione) nel concorso Ronciglione jazz festival nel
quale si classifica terzo con il Francesco Saguto Quintet. Nel 2007 pubblica il suo primo disco da leader
dal titolo "Opening" con ospite Gianluca Petrella, e ad aprile 2011 il secondo: “The Dreamer” prodotto
dall'etichetta milanese My favorite Records di Patrizio Romano, distribuito dalla Emi.
www.marcobardoscia.com, www.myfavorite.it
Ufficio Stampa Puglia
Società Cooperativa Coolclub
c/o Manifatture Knos, Via Vecchia Frigole 34
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