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ANNO XVII
23-29 marzo 2013
Sistemi economici e sociali della Puglia
e 1,00 - Settimanale di informazione economica - www.gazeco.it - Spedizione in abb. postale 45% Art 2 c. 20/B L. 662/96 - Filiale di Bari
SUL GARGANO IL FUOCO DELLA PASSIONE DI CRISTO - STAGNANI A PAG. 18
OSSERVAZIONI SUL PIANO IN DEROGA
NASCE AGRINSIEME DALL'INTESA TRA CONFAGRICOLTURA, CIA E LE COOP
Ammortizzatori
sociali
è sempre
la solita... musica
L'unione
fa l'agricoltura
n NICOLA CONTINOLO
N
el suo solito stile espressivo letterario il Presidente Vendola il 19 febbraio 2013 ha annunciato il varo di un piano straordinario per
i percettori di ammortizzatori sociali in deroga. Con
questo piano, in attuazione dell'azione di sistema
Welfare to Work per le politiche di reimpiego e degli
accordi stato regioni degli ultimi tre anni, la regione
intende “prendere in carico” i circa 40.000 lavoratori in mobilità (17.000) e cassa integrazione in deroga (23.000), integrarne il reddito, formarli ed accompagnarli in un percorso di reinserimento lavorativo, con l'intento di “farsi carico della povertà e provare a combatterla”.
Il piano nasce con l'intento di promuovere l'aggiornamento ed il potenziamento delle competenze di
quei 40.000 lavoratori attraverso specifici tirocini
formativi, implementare le politiche attive all'interno
dei CPI (Centri per l'impiego), coinvolgere il sistema
degli enti locali nella promozione della ricollocazione
di quei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali
in deroga ed infine garantire il sostegno al reddito
per i lavoratori esclusi dagli ammortizzatori in deroga
a partire dal 2013.
In attuazione delle sette linee di intervento nelle
quali il piano è articolato, vengono impegnate risorse pari a 76.321.036 , delle quali circa 11 mln in
misure di sostegno al reddito per i lavoratori che nel
2013 cessano dal beneficio, mentre le altre risorse
dovrebbero servire per finanziare le tanto decantate,
quanto poco praticate, politiche attive per il lavoro.
Vediamo quali sono nel dettaglio le sette linee di intervento. La prima è la formazione di un Catalogo
dell'offerta formativa predisposto dalla Regione e
corredato di un indice di occupabilità per ogni figura
professonale in esso prevista, al quale gli organismi
di formazione dovranno attingere. La seconda è la
formazione del bilancio delle competenze dei lavoratori percettori di ammortizzatori da attuarsi presso i
CPI (Centri per l'impiego). Il Bilancio dovrebbe servire
da guida per indirizzare i lavoratori ai percorsi formativi di cui al primo punto, riepilogati nel “Libretto formativo” che accompagnerà i lavoratori, e potrà essere visionato dalle imprese che intendano accedere alle linee di intervento tre e quattro, ovverossia i
tirocini formativi e la dote occupazionale consistente
nel 50% del costo salariale lordo per l'assunzione dei
lavoratori in condizioni svantaggiate secondo le
stesse modalità utilizzate nell'avviso 2/2011 del
Piano Straordinario per il Lavoro. Le linee di intervento cinque e sei sono relative ai protocolli di intesa
con ANCI e UPI per riconoscere premialità alle imprese che assumeranno dalla Banca Dati Percettori
(quella costituita dai lavoratori che intraprenderanno
un percorso di riqualificazione attraverso i CPI); e
con gli Enti Bilaterali per il concorso agli interventi sul
potenziamento delle competenze dei lavoratori.
segue a pag. 11
Levantanci
alle pagg. 4-5
DRAMMATICA RADIOGRAFIA DA UNO STUDIO CERVED: 12MILA AZIENDE CHIUSE
Un fallimento
dietro l'altro
Puzzovio
a pag. 7
OCCUPAZIONE
Offerta lavoro
su internet:
più domanda
e più offerta
Traversa alle pagg. 12 e 13
IL RICORSO A SOCIETÀ SPECIALIZZATE
Il factoring "vola"
spinto dalla crisi
Schirone alle pagine 2 e 3
COME INVESTIRE
Index linked
consigli
per evitare
fregature
Melpignano a pag. 9
23 marzo 2013
CREDITO
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Cos'è / Un contratto con il quale l'azienda cliente
cede i propri crediti a una società specializzata
Il factoring è un contratto con il quale l'azienda cliente cede a una società specializzata, il cosiddetto factor, i propri
crediti esistenti o futuri (relativi per esempio a contratti ancora da stipulare), compresi quelli di natura prettamente
fiscale. Nella maggior parte dei casi, però, si tratta di crediti di natura commerciale. Il factor fornisce una serie di
servizi connessi, che possono essere l'amministrazione, la riscossione o il recupero del credito, erogando
un'anticipazione finanziaria rispetto alla sua naturale scadenza. Nell'articolo in basso della pagina accanto alcune
definizioni delle parole più ricorrenti. (a.s.)
CONFARTIGIANATO n CON L'AUMENTARE DELLA CRISI (E DEI CREDITI) IL FENOMENO SI ESTENDE
La PA non paga, la liquidità langue
e in Puglia il factoring fa il "boom"
n ALESSANDRO SCHIRONE
N
on è crisi per tutti. Da quando è iniziata la recessione,
infatti, sono cresciuti gli affari di rottamatori e riciclatori
di rifiuti. Anche insospettabili raccolgono gli elettrodomestici abbandonati nelle campagne o lasciati vicino ai cassonetti e li portano nelle aziende che li reinseriscono nella catena
di produzione. Le banche hanno adottato questo stesso
“ciclo di smaltimento”, da quando i debitori
hanno iniziato ad avere difficoltà nel pagamento delle fatture. Per ripulire i bilanci
da queste “scorie” ci si affida sempre
più spesso a società specializzate di
recupero crediti che mettono sotto
pressione famiglie ed imprese. Se
c'è crisi di liquidità, vola il factoring e gli utili di queste società
crescono vertiginosamente.
Lo rivela il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che
ha elaborato gli ultimi dati della
Banca d'Italia. Se la pubblica amministrazione ritarda nei pagamenti e i fornitori non riescono a
riscuotere in tempi brevi i loro crediti, l'alternativa al fallimento è la
stipula di un contratto di “factoring”
con una società che si occupa di gestioni creditizie. In particolare, il factoring
è un contratto attraverso il quale l'aziendacliente cede ad una società specializzata i
propri crediti, sia quelli già maturati sia quelli futuri.
Oltre alla riscossione, la società garantisce una serie di
servizi, a cominciare dall'anticipazione di una somma rispetto alla
data d'incasso.
A conti fatti, considerato il panorama rarefatto del credito, questa
operazione si è rivelata un'ottima occasione di finanziamento per
le imprese pugliesi. Un'occasione che in molti hanno colto. Al 30
settembre 2012 ammontavano a 532 milioni di euro tali crediti, di
cui 64 milioni “pro soluto” (quando la società di factoring si accolla
anche il rischio di insolvenza dell'impresa) e 468 “pro solvendo”
(cioè salvo buon fine, quando anche l'azienda-cliente rischia in
caso di mancato incasso). Di questi 144 milioni sono a carico
delle banche e ben 388 a carico degli intermediari finanziari, autorizzati ad operare in virtù degli articoli 106 o 107. La differenza tra
questi ultimi due organismi è che il 107 si occupa direttamente dei servizi di incasso, pagamento e trasferimento di fondi.
Per usufruire del factoring si paga una
commissione e, se si chiede un anticipo
sulle somme da riscuotere, si devono
corrispondere pure gli interessi che
variano in base alle condizioni di
mercato. Alla fine dell'anno scorso,
i tassi d'interesse applicati dalle
banche sulle nuove operazioni di
prestito alle imprese risultavano
più alti rispetto al passato.
Questo ha permesso alle società
di factoring di muoversi meglio sul
mercato e di incassare di più.
Inoltre le società di factoring non
valutano solo l'impresa che cede i
crediti, ma anche la qualità dei crediti stessi e quindi dei debitori. I rischi
che corrono sono dunque più contenuti.
Ad incidere sulla crescita del factoring è
stata in primo luogo la pubblica amministrazione che, allungando i tempi di pagamento, ha obbligato fornitori e ditte appaltanti a ricorrere a società specializzate. Pur di non rinunciare all'ossigeno della liquidità, gli imprenditori hanno preferito rinunciare ad una parte del credito atteso e recuperare le somme derivanti da contratti di somministrazione, appalti, prestazioni sanitarie a carattere duraturo e a tempo
indeterminato.
IL PUNTO / SGHERZA, PREDISENTE PUGLIESE DELL'ASSOCIAZIONE
"Ma si riducano le commissioni"
“In un periodo di prestiti delle banche con
il contagocce, tempi di pagamento dilatati
e una mole di fatture da riscuotere,
sempre più imprese scelgono lo strumento
del factoring - spiega il presidente di Confartigianato Imprese Puglia, Francesco
Sgherza - occorre monitorare l'effettiva
applicazione e il rispetto da parte degli
enti pubblici della direttiva comunitaria
entrata di recente in vigore. Inoltre bi-
sogna affrontare il nodo del debito pregresso e coordinare le norme esistenti con
quelle sui tempi di pagamento"
"La crescente insolvibilità - spiega ancora
Sgherza - spinge le imprese a ricorrere alle
società di factoring, ma le banche e gli intermediari devono ridurre le commissioni
e gli interessi applicati su questo tipo di
operazioni”. (a.s.)
L'ORGANIZZAZIONE
Più 700mila
imprese
di 870
settori
L'UTILIZZO NELLA REGIONE
Nella provincia
di Bari
la fetta più ampia
delle operazioni
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Nel corso del tempo, il factoring è stato pensato come uno strumento troppo complicato e questo
ha tenuto sempre lontano le piccole e medie imprese. Nonostante si fosse delineata una
situazione di un certo tipo, dopo anni vissuti all'insegna della diffidenza e dello scetticismo le cifre
del factoring testimoniano un interesse inequivocabile e crescente. Questo risulta quantomeno
abbastanza evidente. Negli ultimi mesi, infatti, i contratti sono lievitati notevolmente, e ci sono
senza dubbio ancora ampi margini di sviluppo. Staremo a vedere ciò che accadrà. (a.s.)
CREDITO
Superata la diffidenza delle piccole e medie imprese
negli ultimi anni i contratti sono lievitati velocemente
PAGAMENTI n LA LENTEZZA DELLO STATO INCIDE SULL'ECONOMIA
Record UE nei debiti
Il ritardo medio in Italia è di 90 giorni
Confartigianato è un'organizzazione
autonoma aperta a tutte le componenti geografiche, settoriali e culturali dell'imprenditoria artigiana e
delle piccole imprese. Costituita nel
1946, Confartigianato rappresenta
oggi più di 700.000 imprese e imprenditori appartenenti a 870 settori
di attività, che nella Confederazione
sono organizzati in 120 Associazioni
territoriali, 20 Federazioni regionali,
12 Federazioni di categoria, 74
Gruppi di mestiere. (a.s.)
La classifica dei
“cattivi pagatori”
vede largamente
in testa gli enti
della sanità pubblica, protagonisti di oltre metà
(54%) del totale
dei debiti non
onorati per un periodo che supera i
dodici mesi
L
A giudicare dall'analisi delle operazioni di
factoring effettuata nelle sei province pugliesi,
lo studio di Confartigianato evidenzia che Bari
è la provincia che gestisce la maggiore quota
delle operazioni (il 55%). I crediti ammontano
a 292 milioni di euro, di cui 75 a carico delle
banche e 217 a carico degli intermediari.
Nella Bat (Barletta-Andria-Trani) sono gestiti
64 milioni di euro, di cui 26 a carico delle
banche e 38 a carico degli intermediari. Il
tutto rappresenta il 12% del totale. Brindisi è
la provincia più piccola, che gestisce meno
del 3%. Si tratta di 15 milioni di euro appena,
di cui 5 milioni a carico delle banche e 10 a
carico degli intermediari. A Foggia sono gestiti
57 milioni di euro, di cui 11 milioni a carico
delle banche e 46 a carico degli intermediari.
Rappresenta l'11%. Per quanto riguarda
Lecce, banche ed intermediari tengono in carico 59 milioni di euro, di cui 20 milioni a carico delle banche e 39 a carico degli intermediari. Rappresenta poco più dell'11%. A Taranto sono gestiti 45 milioni di euro, di cui 7
milioni a carico delle banche e 38 a carico
degli intermediari. Il tutto corrisponde all'8%
dell'intera torta. (a.s.)
a situazione italiana è di gran lunga la
più grave tra i Paesi europei avanzati: la
durata effettiva media dei crediti commerciali a livello nazionale (dati Intrum Justitia
2012) è di 96 giorni, con un ritardo medio nell'incasso di 31 giorni. Una situazione decisamente compromessa rispetto, ad esempio,
alla Germania, la cui durata è di soli 35 giorni
con 10 di ritardo. Nel Regno Unito, il gap è rispettivamente di 44 e 19 giorni, in Francia di
57 e 17. Il divario diventa abissale considerando soltanto i crediti vantati dalle aziende
verso lo Stato e gli enti locali: in questo caso
l'attesa media in Italia è di 180 giorni con un
ritardo medio di 90, contro i 36 giorni (11 di ritardo medio) della Germania, i 43 (18 di ritardo) del Regno Unito e i 65 (21 di ritardo)
della Francia.
I responsabili di Assifact evidenziano anche i
dati di una ricerca condotta dalla stessa associazione su un portafoglio di 17 miliardi di crediti vantati dalle società private verso la Pubblica amministrazione al 31 dicembre 2011 e
ceduti a società di factoring: il 60% di quanto
analizzato risultava scaduto, un quarto di essi
da oltre un anno.
La classifica dei “cattivi pagatori”, anche secondo questa indagine, vede largamente in
testa gli enti della sanità pubblica, protagonisti di oltre metà (54%) del totale dei debiti
non onorati per un periodo che supera i dodici
mesi. Uno studio effettuato dal Finest (network europeo di studi sull'intermediazione finanziaria) mette in risalto l'eventuale beneficio per l'economia italiana nel 2011 se lo
Stato avesse pagato i suoi debiti a 30 giorni,
come previsto dalle norme europee: ben 5,3
miliardi di euro, pari allo 0,33% del Prodotto
interno lordo, con conseguente incremento
della ricchezza prodotta dello 0,83% invece
che dello 0,5%.
a.s.
GLOSSARIO / LA TERMINOLOGIA UTILIZZATA: ECCO I SIGNIFICATI DELLE PAROLE CHIAVE
Nel labirinto di "pro soluto" e "pro solvendo"
Facciamo il punto sulla terminologia utilizzata e quindi sul glossario. Si parla di cessione “pro soluto” quando il rischio di insolvenza del debitore viene trasferito
anche alla società di factoring. Nella cessione “pro solvendo”, invece, il creditore
cedente resta responsabile in caso di
mancato incasso. Sono intermediari finanziari (ex articolo 106) i soggetti che esercitano nei confronti del pubblico in via professionale l'attività di concessione di fi-
nanziamenti, di assunzione di partecipazioni, di intermediazione in cambi, così
come definite dal decreto del Ministero
dell'Economia e delle finanze del 17 febbraio 2009, n° 29. Sono invece intermediari finanziari (articolo 107) le società finanziarie iscritte, in base ai criteri fissati
dal Ministro dell'Economia e delle finanze,
nell'elenco speciale previsto dall'art. 107
del Testo unico bancario (Tub), sottoposti
ai controlli della Banca d'Italia. (a.s.)
23 marzo 2013
AGRICOLTURA
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Mastrobuono: crescita, mercato, alleanze
sono le chiavi per uscire dalla lunga crisi
“La rete delle associazioni è un punto da cui ripartire in questa fase delicata per il
paese”, sottolinea Luigi Mastrobuono (nella foto) direttore generale di
Confagricoltura. “Bisogna avere - aggiunge - la capacità di stare insieme per poter
guardare al futuro e crescere cercando uniti le strade per uscire dalla crisi. Le
parole chiave devono essere crescita, mercato e alleanze, per avere un occhio
unico di progettazione e prospettiva”.
PROPOSTE n L’INTESA TRA CIA, CONFAGRICOLTURA E COOP PERÒ HA FINORA ESCLUSO COLDIRETTI
Agrinsieme, allenza per la terra
“Ecco come rilanciare il settore”
n In alto, accando al titolo, il presidente di Confagricoltura,
Mario Guidi. Da sinistra una seduta del Parlamento italiano, una
del Parlamento europeo e un campo di grano. Sotto la nuova
sede foggiana di Confagricoltura
n MASSIMO LEVANTACI
O
biettivo fare “lobbing”, contare di più,
nel mare magnum della politica italiana. Gli agricoltori alzano la voce,
mostrano un attivismo senza precedenti. Da
quando è nata l’alleanza tra Confagricoltura,
Cia e le cooperative dell’agroalimentare che
hanno dato vita ad “Agrinsieme”, sembra più
chiaro come il mondo agricolo reclami un
ruolo d’interdizione nelle scelte della politica
dal quale finora era stato sempre escluso. Va
detto che l’alleanza tiene fuori importanti pezzi
della rappresentatività agricola, come Coldiretti (ma non soltanto), che recita da tempo a
soggetto un suo monologo smarcandola di
fatto da tutto il resto: ma siamo sicuri che
questa nuova alleanza non si contrapponga
alla scelta coraggiosa e isolazionistica dell’associazione di Marini?
Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi,
non ha perso l’occasione a Foggia in una delle
prime uscite pubbliche di “Agrinsieme” di sottolineare i caratteri distintivi dell’alleanza in un
quadro politico abbastanza confuso e contradditorio, in grado cioè di lasciare incustodito qualche spazio da colmare. Quel “serve
un Governo che abbia la possibilità di fare le
scelte coraggiose che il governo Monti in un
anno non è riuscito a compiere”, sembra un
programma politico oltre che un auspicio di regolarità programmatica.
Tanto più che Guidi si augura la ripresa del
“lavoro cominciato dal governo Monti, ad
esempio sul decreto legge sulla semplificazione”.
E’ l’ora delle scelte impegnative anche su
fronte agricolo, dopo i vuoti lasciati dall’Italia
su fronte comunitario (tre ministri cambiatin in
5 anni). “Chiediamo - dice Guidi - una politica
che non accampi, come in passato, la scusa
della diversità di opinioni tra le organizzazioni
agricole per non decidere o prendere provvedimenti penalizzanti per il mondo agricolo.
Agrinsieme sta preparando un dossier con
proposte precise da presentare al Governo
che andrà ad insediarsi”.
La stoccata finale è la summa degli obiettivi
LE IDEE / IL SETTORE DEVE FRONTEGGIARE I PESANTI TAGLI DECISI DALLA UE CON LA NUOVA PAC
La richiesta: un Piano nazionale per l’agroalimentare
Non ci sono buone notizie dall’Europa, la
preoccupazione degli agricoltori è soprattutto questo. Il quadro comunitario, dalla riduzione del budget complessivo, prevede
per l’Italia una perdita di oltre un miliardo di
euro di aiuti nel periodo di programmazione
2014-2020 e, riguardo alla riforma Pac,
vedrà gli aiuti diretti agli agricoltori scendere
in media da 430 euro a 370 euro l’anno. La ri-
duzione dei trasferimenti alle imprese agricole, tenendo conto dell’inflazione, è pari ad
oltre il 12% l’anno, solo in parte compensata
dal miliardo e mezzo di euro, definito ironicamente cadeau da Guidi, per i Piani di sviluppo
rurale. E’ per questo che Agrinsieme sollecita il governo a varare un Piano nazionale di
strategia per l’agroalimentare. (m.lev.)
di questa mossa (che deve finalmente consentire al settore molto penalizzato da una
serie di decisioni a livello europeo di riprendere a produrre ricchezza), quando dice il presidente di Confagricoltura che “il ministero
dell’Agricoltura così com’è non va più bene.
Serve un centro, una rete, un hub che permetta ai Ministeri dell’Agricoltura, dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e della Salute di interfacciarsi tra loro e supportare al
meglio le esigenze delle imprese. Così non si
può continuare, troppi centri decisionali che
non decidono un bel nulla. Siamo in Europa,
ma l’Italia non lo dimostra”.
Se non è questo un programma di governo…
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Pietro Salcuni (nella foto), ex presidente regionale di Coldiretti, è il nuovo
presidente nazionale dell’Aia, l’associazione italiana allevatori. E’ il primo
presidente espresso dalle regioni del Mezzogiorno, “la dimostrazione - sottolinea
Gianni Cantele, presidente regionale di Coldiretti - del livello raggiunto dalla
classe imprenditoriale meridionale”. Salcuni si è detto “molto soddisfatto: un
impegno importante per salvaguardare gli interessi della zootecnia nel Paese”.
AGRICOLTURA
L’esperienza di Pietro Salcuni (Coldiretti)
al servizio dell’Associazione allevatori
IN CAPITANATA n NELL’ALLEANZA IL 60% DELLE IMPRESE
Una forza da 250 mld:
“La politica
non può più ignorarci”
A
grinsieme ha il peso a livello nazionale di 1,5
milioni di imprese per 250 miliardi di fatturato (pari al 16% di mercato). In Capitanata il
nuovo organismo (nella foto alcuni dirigenti)
rappresenta circa il 60% delle imprese
agricole associate alle organizzazioni
professionali. “Siamo fortemente
rappresentativi - spiega Onofrio
Giuliano, presidente di Confagricoltura Foggia - ma vogliamo
essere inclusivi, piuttosto che
rinchiuderci in una torre
d’avorio e aspettare che siano
gli altri a fare la prima mossa.
Abbiamo già rivolto l’invito alle
altre organizzazioni datoriali a farsi
avanti per contare di più in difesa
del mondo agricolo. Siamo comunque
già in presenza dell’unico soggetto che a
livello nazionale si pone come interlocutore politico facendo leva sulla forza di tre grandi organizzazioni rappresentative sia a livello nazionale che nelle
varie derivazioni territoriali”.
Gli agricoltori chiedono di entrare a far parte
dell’agenda politica, dalla quale finora sono stati
completamente esclusi: “Lo si è visto in campagna
elettorale - ricorda Giorgio Mercuri, presidente di Confcooperative - i partiti di
qualunque schieramento hanno
sistematicamente ignorato il dibattito sui problemi dell’agricoltura. Ci auguriamo che il
nuovo governo inserisca tra
le priorità del suo programma
il
rilancio
dell’agroalimentare,
un
messaggio di cui si renderà
portavoce Agrinsieme”.
Gli agricoltori “parlano la
stessa lingua - puntualizza il
presidente proovinciale della Cia,
Raffaele Carrabba - ci possono essere
differenze minime le varie associazioni, ma
il significato è lo stesso. Agrinsieme è un tentativo
per ricordare ai signori della politica che ci siamo
anche noi”. (m.lev.)
PROVINCIA FOGGIA / IL PIANO DELL’ASSESSORE ALLO SVILUPPO, PAZIENZA
Fondi per i Patti, non tutto è perduto
Le variegate (e volubili)
intese fra associazioni
Confagricoltura e Cia sono però in Capitanata
da considerarsi alleati d’ufficio dal momento che
finora si sono combattuti per la presidenza del
consorzio di difesa delle produzioni intensive
(dove la Cia ha fatto squadra con Coldiretti e Copagri), stessa intesa formalizzata alla Camera di
commercio, in vista dell’elezione del nuovo presidente. Confagricoltura e Cia si ritrovano insieme
solo al consorzio di bonifica della Capitanata
dopo la sfiducia al presidente Salcuni (Coldiretti).
“Se chiudessimo tutti i patti territoriali - afferma l’assessore allo Sviluppo economico della
Provincia di Foggia, Pasquale Pazienza - lasceremmo a piedi quelle imprese che stanno ancora investendo con questi strumenti. Poche, ma ci sono. Il vero obiettivo è un altro: il governo ha appena rimodulato fondi per 200 mln in favore dei patti non ancora in liquidazione, il
nostro obiettivo è recuperare le somme ancora nelle disponibilità di questi strumenti e cercare di impiegarli per progetti sulle infrastrutture”. (Foto: il Consorzio bonifica Capitanata)
PROGRAMMAZIONE
Patto Verde
dal sogno
al fallimento
Il patto Verde (finanziamenti ad
83 imprese agricole) è il più
grande fallimento della programmazione agricola in Capitanata
negli ultimi dieci anni. Il patto è
stato messo in liquidazione da
Provincia e Camera di commercio
con ancora in cassa 5 milioni di
euro da distribuire alle imprese,
soldi che sono andati ovviamente
perduti. “Non c’erano più soldi
per la sua gestione - spiega il
commissario liquidatore Giovanni
Cera - l’ultima cartella di Equitalia
di 35mila euro sui contributi pensionistici agli ex dipendenti è
stata pagata con fondi dei due
enti. Il patto aveva comunque
esaurito la sua corsa”.
Non la pensa così la Filcams Cgil
che accusa Provincia e Camera di
commercio di aver “dilapidato un
contributo di 5 milioni di euro (la
somma residua ancora nella disponibilità del patto, ndr) quando
invece - a parere del segretario
Gianni Palma - si poteva tentare
la trasformazione in società per
azioni o in srl (a responsabilità limitata, ndr) come è stato fatto
per gli altri due patti assicurando
un servizio alle aziende agroalimentari e turistiche del territorio
della provincia”.
Cera però smentisce il sindacato: “La trasformazione societaria del patto Verde era già avvenuta - spiega il commissario - e
comunque quei 5 milioni sarebbero andati perduti perchè è cambiata la filosofia del governo, che
oggi con quei soldi punta a finanziare nuove infrastrutture piuttosto che investimenti privati”.
(m.lev.)
(Nella foto l’assessore provinciale Pasquale Pazienza)
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23 marzo 2013
23 marzo 2013
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Le imprese italiane praticano l'eutanasia finanziaria: spossate dalla crisi economica,
sfinite dai pagamenti, imboccano la via del concordato preventivo e della liquidazione
volontaria: nel 2012, il numero delle aziende fallite ha superato la cifra record di
12.000. Il totale delle cessate attività (104.000 imprese) racconta un'economia in
disarmo, priva dell'elemento indispensabile: manca il denaro, la scarsa liquidità
determina un'inquietante crescita delle società protestate. (g.p.)
LA CRISI
Un'economia in disarmo:
alle imprese manca il denaro
CRISI n SENSIBILE AUMENTO DI CONCORDATI PREVENTIVI E LIQUIDAZIONI VOLONTARIE
Nel 2012 boom dei fallimenti:
sono 12mila le aziende chiuse
Impennata del 64% rispetto al totale del 2008
n GIORGIO PUZZOVIO
L
e aziende italiane sono
giunte alla resa dei conti...
in rosso. La crisi economica
nel Bel Paese si fa sempre più palpabile ed è certificata dai numeri
impietosi: secondo i dati forniti
dall'ufficio studi della Cerved
Group, nell'ultimo anno 12.000
aziende italiane hanno dichiarato
il fallimento. Il numero delle cessate attività cresce in maniera
esponenziale, inoltre, considerando la fine delle imprese sancita
dalle altre procedure fallimentari
e dalle liquidazioni: il totale delle
chiusure tocca la cifra record di
104.000 aziende, numero in aumento del 2,2% rispetto all'anno
precedente. Il picco di fallimenti
toccato nel 2012 supera del 64%
il risultato totale del 2008 (ultimo
anno precedente alla crisi). Le
sventure economiche dell'ultimo
quinquennio superano anche le
cifre riferite al periodo pre-crisi: il
numero di fallimenti del 2012 è il
più alto degli ultimi 10 anni. L'analisi del dato deve tener conto
del precedente comparto normativo che permetteva, ai tribunali,
di dichiarare fallimenti anche per
le microaziende. Nonostante
siano mutate alcune norme,
dunque, sono aumentate le imprese che portano i libri contabili
in tribunale.
La scure della recessione si è
abbattuta con forza su alcuni settori economici più deboli: l'aumento dei fallimenti registra una
crescita del 3,1% nel comparto
dei servizi e del 2,7% nelle costruzioni. Fra le macerie di un'economia in disarmo, si salva l'artigianato: il settore della manifattura segna un'inversione di tendenza rispetto al passato grazie
ad una diminuzione delle cessate
attività pari al 6,3% rispetto all'anno precedente. L'industria italiana è colpita al cuore produttivo
n Il numero di fallimenti del 2012 è il più alto degli ultimi 10 anni
LIQUIDITÀ / SONO TANTISSIME LE IMPRESE IN RITARDO CON I PAGAMENTI
“Protestate”: quota record di 47mila
Pagamenti ritardati, liquidità inesistente.
Il racconto dell'economia italiana attuale
lamenta l'assenza del protagonista principale: il denaro. Nel 2012 si è raggiunta
la quota record di 47.000 aziende protestate. La situazione è in piena evoluzione
negativa: i dati dell'ultimo trimestre dello
scorso anno registrano 22.000 imprese
in ritardo con i pagamenti. La quota di società protestate è salita del 7,1%, la
media dei ritardi è salita a 21,5 giorni. In
difficoltà le aziende del Nord, in apnea
economica le imprese del Sud: nel Settentrione la quota delle società con ritardi gravi nei pagamenti si attesta al 6%,
nel Mezzogiorno il dato raddoppia. (g.p.)
del Paese: il numero maggiore di
fallimenti si concentra nel Nord
Ovest (+6,6%). Il Nord Est non
può festeggiare la riduzione delle
procedure fallimentari (-4,3% rispetto al 2011) perché deve far
fronte alla dura realtà rappresentata dal crescente numero di liquidazioni: l'analisi complessiva dei
dati riferiti alla zona, infatti, segnala la chiusura di oltre 20.000
aziende (+8,6% rispetto al
2011). Non vivono momenti felici
neanche le società del Centro
Italia, segnate dall'aumento delle
chiusure aziendali pari al 4,7%.
Rimane stabile il dato nel Mezzogiorno: al Sud si registra una
lieve diminuzione dei fallimenti rispetto all'anno precedente (0,4%). La realtà del Paese racconta di imprese chiuse ormai in
un vicolo cieco, pronte a scegliere
la strada dell'eutanasia finanziaria: da settembre 2012, dopo
l'entrata in vigore delle nuove
norme in materia fallimentare, più
di 1.000 aziende hanno fatto ricorso al concordato preventivo
con riserva. La procedura, sancita
nella legge n. 134 del 2012, prevede la possibilità da parte del debitore di produrre in prima istanza
la domanda di ammissione al
concordato e di rinviare ad una
fase successiva la proposta ed il
piano dei pagamenti dovuti ai creditori. L'obiettivo delle modifiche
normative, inteso ad offrire nuova
linfa all'attività delle imprese in
crisi, si sta tramutando in una
triste procedura di "morte assistita" per le aziende ammesse al
concordato preventivo.
Aumentano anche le liquidazioni
volontarie, in crescita esponenziale nel Settentrione (+31,2%
nel Nord Est, +25,1% nel Nord
Ovest), in salita moderata al
Centro-Sud (+9,5%). I 3 settori
più colpiti sono il terziario
(+14%), le costruzioni (+13,8%)
e l'industria (13,1%).
23 marzo 2013
8
[ ]
ph: angelo.gi
SE DITe
stampa
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e dite stampa dite Sedit. Punto di riferimento per la stampa
anche di quotidiani nel Sud Italia, partner privilegiato di case
editrici e aziende. Tecnologie, conoscenza e organizzazione:
la risposta alle nuove sfide della comunicazione e della stampa.
70026 Modugno (Bari)
www.sedit.biz
23 marzo 2013
9
RISPARMIO
Presentati spesso come semplici
assicurazioni, questi investimenti
stanno facendo discutere.
E i tribunali di tutta Italia stanno
riconoscendo le ragioni dei tanti
malcapitati, condannando le banche
a rimborsare le somme investite
BANCA&RISPARMI n I DUBBI E I CHIARIMENTI SUGLI INVESTIMENTI LEGATI AGLI INDICI
Occhi aperti sulle "index linked"
si rischia di rimanere... all'osso
n MASSIMO MELPIGNANO
P
roviamo a spiegare le
index linked: me lo
chiedono in tanti. Soprattutto coloro che hanno
visto il proprio investimento
defaultato
(brutto
neologismo), cioè andato in fumo.
Partiamo dell’inizio: verso una
somma alla banca che mi
vende la index linked (diciamo
20.000,00 euro).
Le Index linked vengono normalmente prospettate dalle
banche come prodotti per un
lato assicurativi. E’ questo può
essere vero: infatti in caso di
morte dell’assicurato, viene riconosciuta una determinata
somma al beneficiario. Le index
linked hanno una durata, diciamo 5 anni. Il meccanismo
quindi è il seguente: io stipulo
una index linked (sono tecnicamente il contraente) e stabilisco
che se nel periodo di durata
della polizza (5 anni) dovessi
morire, la “prestazione” cioè i
soldi dell’assicurazione andranno in favore di mia moglie
(beneficiario). Mia moglie incasserà la somma versata da
me ( 20.000,00) o forse qualcosa in più: dipende dal contratto.
A differenza delle polizze vita
tradizionali, in cui verso ogni
anno un premio per assicurare
l’evento morte, nel caso della
index linked si paga una sola
somma ed all’inizio: se va male
a me, muoio e mia moglie incassa i soldi (viene facile suggerire di adottare la massima riservatezza in famiglia nel caso
in cui siano state stipulate polizze di questo genere!). Ma può
esserci anche il caso che io alla
fine dei 5 anni sia ancora vivo
(ed è l’ipotesi che personalmente preferisco). In questo
caso la stessa polizza index
linked non funzionerà più come
assicurazione sulla vita bensì
come investimento. Cioè i
20.000,00 euro che ho versato
5 anni prima dovranno essere
restituiti a me (contraente), con
un certo guadagno. E qui cominciamo a capire qualcosa in
più sul loro nome: index linked.
Vediamo perché. Come abbiamo appena detto, l’intermediario finanziario che ha “costruito” la index linked ha due
necessità (in caso di mia sopravvivenza): da un lato garantire la restituzione del capitale,
dall’altro garantire al capitale un
certo rendimento per pagarmi
gli interessi (certamente nessuno terrebbe ferma una
somma per 5 anni senza che
produca
interessi).
Ecco
perché, se proviamo a “smontare” una index linked ci accorgiamo che la stessa è composta
da due elementi: una obbligazione ed un paniere di titoli.
L’obbligazione dovrebbe garantire la restituzione del capitale. Il paniere di titoli (di solito
riferito ad uno specifico comparto) dovrebbe garantire il ren-
dimento, e quindi la parte di interesse che incasserò dopo i
cinque anni (o durante i cinque
anni). Questo paniere di titoli
genera un indice con cui vengo
in contatto: index linked, appunto. C’è il rischio che a
questo punto ci siamo persi.
Proviamo a verificare se con
un esempio riusciamo a semplificare. Immaginiamo una index
linked come ad un piatto unico,
composto da una bistecca e da
un misto di verdure di stagione.
La bistecca rappresenta quella
parte delle index linked che mi
deve dare sicurezza (in caso di
fame mi assicura di saziarmi).
Costituisce cioè la componente
obbligazionaria, il titolo che non
mi tradisce (diciamo una obbligazione bancaria).
Le verdurine di stagione sono il
paniere (mettiamoci funghi,
broccoli, patate, ecc.). Una accorta scelta di verdurine mi assicura il surplus di gusto (diciamo il tasso di interesse). Le
verdurine sono tutte fresche e
di stagione: l’indice (index) di
gradimento sarà alto. Le verdurine sono in parte fresche e in
parte no? L’indice (index) sarà
medio. E così via.
A questo indice io guardo per
aggiungere alla sicurezza della
sazietà che mi garantisce la bistecca, il valore aggiunto del
gusto delle verdure di stagione.
In apparenza quindi sembrerebbe esser un prodotto perfetto. In caso morte paga a mia
moglie una somma (anche se in
questo caso la index linked è
perfetta per mia moglie, decisamente meno per me). In caso
vita mi restituisce il capitale con
un rendimento. Così non è: provate a chiederlo ai tantissimi
sottoscrittori di index linked in
cui il rimborso del capitale (la
bistecca) era garantito dalle
banche islandesi andate in default (ad esempio la islandese
Kaupthing Bank).
Con il fallimento della banca
islandese la bistecca è sparita
ed è rimasto solo l’osso: la conseguenza è che i tanti sottoscrittori di questi contratti
hanno perso la garanzia del rimborso del capitale perché chi
doveva prestare questa garanzia (la banca islandese) non
ha i soldi per pagare. E questa è
la prima imperfezione da evidenziare: quando in banca ci dicono che il prodotto è garantito,
nessuno formula la più semplice delle domande: “garantito
da chi?”. Se lo avessimo fatto 5
anni prima avremmo scoperto
che la garanzia non è data né
dalla “nostra” banca in cui abbiamo comprato la index, né
dalla compagnia di assicurazioni che l’ha emessa (e che di
solito è collegata alla banca).
Già: ma che assicurazione è
quella in cui l’assicuratore non
assicura il rischio? E’ come se
la mia compagnia di assicurazioni per la r.c. auto, in caso di
sinistro, mi dica che non assicura lei il danno ma una banca
islandese che è fallita. E quindi
il danno lo pago di tasca mia.
Sono certo che tutti cercheremmo un’altra assicurazione
per la nostra autovettura.
Altre contraddizioni sono state
evidenziate in questi anni tanto
è vero che, da qualche tempo,
le polizze index linked, pur continuando a denominarsi polizze,
sono state equiparate e prodotti
finanziari: quindi a un investimento, a rischio per giunta, e
senza alcuna assicurazione. Sarebbe bastato dirlo subito,
senza far andare di traverso bistecca ed osso a chi ha perso i
propri soldi.
I tribunali di tutta Italia stanno
riconoscendo le ragioni dei tanti
malcapitati, condannando le
banche a rimborsare le somme
investite. Attenzione quindi alle
Index linked, ma anche alle Unit
linked, cugini stretti e facenti
parte della stessa famiglia di
prodotti poco trasparenti e produttivi di debito.
23 marzo 2013
Quorum Italia - Photo: James Steidl - NaDi
10
SOLO NELLE MIGLIORI LIBRERIE
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23 marzo 2013
Ammortizzatori sociali è sempre...
L'ultima linea è quella relativa al sostegno al reddito dei lavoratori presenti nella
Banca Dati percettori del 2012 che cessano dal beneficio da quest'anno.
Se non fosse per la tempistica un po' sospetta, una settimana prima delle elezioni
politiche, e la fretta assoluta con cui è stato varato, decantata come un merito nella
presentazione, ci sarebbe da esultare per questo "Piano Straordinario”. Finalmente un
moderno piano che non si limita ad elargire risorse con sole finalità assistenzialistiche,
ostinandosi a voler considerare attivi posti di lavoro di fatto scomparsi, ma che tenta di
azionare politiche in grado di spingere i lavoratori ad un ruolo più attivo verso il
reimpiego.
Purtroppo però, la fretta e la tempistica ci inducono proprio a
sospettare che si tratti del solito provvedimento assistenzialistico preelettorale che tamponerà, con forme più "moderne", l'emergenza dei 40.000 lavoratori che nel
2013 si troveranno senza sostegno al reddito.
Senza, peraltro, riuscire ad attivare nella sostanza
quelle politiche moderne cui dichiara di ispirarsi
e, soprattutto, senza dare soluzione definitiva al
reinserimento di quei lavoratori.
Il vero punto debole di questo piano sta in
due elementi strettamente legati fra loro: la
scelta tutta ideologica di rendere i CPI, operatori pubblici nella gestione del mercato del
lavoro, il braccio operativo nell'attuazione del
piano; e la scelta di ignorare totalmente le
potenzialità che le Agenzie per il Lavoro, operatori privati, avrebbero per rendere attuabile
questo piano.
Mi permetto di dubitare fortemente che nell'ambito dei CPI, così come sono dotati e strutturati, si riescano a reperire professionalità in
grado di effettuare bilanci di competenze ed analisi
di fabbisogni formativi: parliamo di psicologi del lavoro e operatori HR specializzati nel recruiting e nella
formazione. Figure, queste, già presenti e operanti nelle
APL che avrebbero le potenzialità e le competenze per rendere immediatamente operativo il piano; invece, si è scelto di privilegiare il potenziamento e la qualificazione dei CPI, percorso che mi
pare alquanto impervio e velleitario.
Per dare un'idea di quale sia la mentalità, e “modernità”, che sottende agli operatori
pubblici, vi invito a registrarvi attraverso il portale Sintesi della Provincia di Bari alla
rete provinciale dei CPI. Ebbene, non basta una semplice registrazione on line, occorre
anche scaricare un modulo cartaceo, compilarlo, allegarvi documento di identità e inviarlo via fax, raccomandata o a mano presso un CPI per poter ricevere a mezzo mail (
sono moderni! ) user e pwd di accesso al sistema. Basterebbe solo questo a scorag-
giare qualunque persona di buona volontà!
Per non parlare poi del Catalogo dell'offerta formativa che dovrebbe essere arricchito
dalle attività dei CPI che avrebbero, altresì, il compito di raccogliere le esigenze formative espresse dal sistema imprenditoriale. Ebbene, chi ha maggiormente il polso delle
esigenze imprenditoriali? Gli operatori dei CPI inchiodati nei loro uffici o le APL che
battono le zone industriali quotidianamente per cercare di vendere servizi alle
aziende?
Ancora un esempio: provate ad accedere al portale Sistema Puglia - Orientamento, Formazione, Lavoro (lavoro.sistema.puglia.it/PFPuglia) e date
un'occhiata alle statistiche sulle professioni più richieste in Puglia
negli ultimi dodici mesi dal mercato per i laureati. Ebbene, le
statistiche riportano che l'80% è stato assorbito dal
mondo della scuola, un 10% dalla sanità e, udite udite,
un altro 10 % si sono impiegati come direttori d'orchestra e coro (750 assunzioni). E queste sarebbero le basi statistiche da cui partire per capire le
esigenze imprenditoriali? Si provi a chiedere ad
una qualunque APL quali sono le figure di laureati più ricercate nell'area industriale di Bari,
vi snoccioleranno analisi statistiche dettagliatissime, perché queste costituiscono la base
fondante del loro lavoro!
Perché quindi non sfruttare immediatamente le conoscenze e le competenze già
presenti, mettendole in collaborazione e concorrenza con gli operatori pubblici? Provare,
senza pregiudizi ideologici, ad osservare altre
esperienze, quali il Labor Lab attivato nel 2007
in Lombardia e riservato a disoccupati con rischio di esclusione sociale, tanto per rimanere all'interno dei confini nazionali.
Contrariamente a quanto affermato da Vendola, non
mi pare costituisca di per sé garanzia di efficacia il semplice coinvolgimento del partenariato (sindacato e associazioni datoriali) nel monitoraggio dei risultati del piano, né
tantomeno che la politica si sia ritratta dalla gestione, “mantenendo un ruolo di programmazione e controllo” di un piano che rimane
tutto nella sfera pubblica e fortemente condizionabile dalla politica. Ci viene, anzi,
il sospetto che l'intento di rendere i CPI “ dei cantieri operosi, con l'implementazione
sia in termini quantitativi che in termini qualitativi”, possa mascherare l'ennesima
orgia clientelare.
Mi auguro, per quei 40.000 lavoratori, di essere clamorosamente smentito dai
fatti.
Nicola Continolo
il tuo settimanale
economico di fiducia
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Quorum Italia
segue dalla prima
11
23 marzo 2013
L AVORO
12
A gennaio la disoccupazione
under 24 è arrivata al 38,7%
Disoccupazione giovanile da record in Italia. A dirlo sono i dati
diffusi dall'Istat secondo cui a gennaio la disoccupazione under
24 è arrivata al 38,7%, la cifra peggiore dal 1992. A livello
generale la disoccupazione è salita all'11,7%: anche in questo
caso si tratta del tasso più alto dal quarto trimestre 1992. I
numeri peggiori nel Mezzogiorno: oltre il 50%. (f.t.)
STUDIO n RICHIESTA DI PERSONALE: +17% DAL 2012
Lavoro: online
più domanda
ma anche
più offerta
n FABIO TRAVERSA
I
l lavoro? Si cerca sempre
più online. La conferma arriva dal sito leader di annunci di compravendita e lavoro
Subito.it che evidenzia un’inaspettata crescita della richiesta
di personale pari al 17% rispetto
all’inizio del 2012, sebbene si
registri un sensibile aumento di
annunci di candidati in cerca di
occupazione.
Sono oltre 200mila coloro che
si propongono per diverse tipologie di professioni, ovvero il
37% in più rispetto allo stesso
periodo del 2012. Le candidature spontanee sul sito a feb-
braio 2013 eccedono gli annunci di posizioni aperte del
175%. Il dato è ancora più significativo se confrontato con lo
stesso periodo dell’anno precedente, in cui il delta tra domanda
e offerta era del 134%.
Incrociando i dati relativi alle
offerte di aziende e privati che
cercano personale con le oltre
670mila ricerche di lavoro effettuate dai potenziali candidati tra
le pagine di Subito.it nel solo
mese di febbraio 2013, emerge
che le maggiori opportunità sono
nell’ambito del “lavoro d’ufficio”
(52%) ? responsabili commerciali e agenti di vendita, specialisti IT, programmatori, grafici,
manager
e
operatori
di
call?center, seguite poi da quelle
in ambito turismo e ristorazione
(7%), commercio e negozi (6%),
ma le inclinazioni di chi naviga a
Popolo di grandi tradizioni gastronomiche, gli italiani si confermano infatti amanti della cucina anche quando si tratta di
scegliere “cosa fare da grandi”.
Tra le posizioni più ambite agli
esordi del 2013, rientrano infatti
quelle legate al panorama food e
ristorazione: circa il 16% di coloro che cercano lavoro su Subito.it aspira infatti a fare lo
chef/cuoco (27,50%) ? o líapprendista tale (5,57%) ? il
barman (21,15%) o il pizzaiolo
(20,38%), seguiti da pasticcere,
gelataio, fornaio, lavapiatti o
ma?re di sala.
Al secondo posto tra le categorie più ricercate, c’è quella dei
collaboratori domestici, in primo
luogo di tipo assistenziale: il
13,4% delle ricerche di occupazione è orientato a posizioni di
badante (52,13%) o dama di
compagnia (0,44%), baby sitter
(29,19%)
colf/domestico
(16,51%) o dog sitter (1,30%).
Categoria quest’ultima che entra
per la prima volta tra le ricerche
a partire dall’inizio del 2013. Seguono, in terza posizione, le ricerche degli aspiranti autisti, che
rappresentano il 7%.
ALMAL AUREA / TRA COLORO CHE HANNO UN TITOLO TRIENNALE SI PASSA DAL 19 AL 23%
Laureati: la disoccupazione aumenta
L’analisi Almalaurea dei principali indicatori
relativi alla condizione occupazionale dimostra come nell’ultimo anno si sia registrato
un ulteriore deterioramento delle performance occupazionali dei laureati. Deterioramento che si riscontra non solo tra i neolaureati, i più deboli sul fronte occupazionale
perché con minore esperienza, ma anche tra
i colleghi laureatisi in tempi meno recenti.
Aumenta la disoccupazione (in misura superiore rispetto all’anno passato) fra i laureati triennali: dal 19 al 23%. La disoccupazione lievita anche fra i laureati specialistici,
quelli con un percorso di studi più lungo: dal
20 al 21% . Ma cresce pure fra gli speciali-
stici a ciclo unico, come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza: dal 19 al 21%. Una tendenza che si
registra in generale anche a livello di percorso di studio (anche fra i laureati tradizionalmente caratterizzati da un più favorevole
posizionamento sul mercato del lavoro,
come gli ingegneri, ad esempio) e di area
geografica di residenza.
Fra i laureati del 2011 il tasso di occupazione dei laureati triennali, calcolato sullasola popolazione che non risulta iscritta ad
altro corso di laurea, ad un anno è pari al
66%; è il 59% tra gli specialistici biennali e il
36% tra i laureati a ciclo unico. (f.t.)
23 marzo 2013
13
Sul fronte dei precari i dati sono da record. Secondo l'Istat nel
2012 hanno superato quota 2,8 milioni: i contratti a termine lo
scorso anno sono stati 2,375 milioni (di cui 1,7 a tempo pieno e
675mila a tempo parziale) a cui si aggiungono 433mila
collaboratori. Per il livello di dipendenti a termine è il numero più
alto dal 1993 e quello dei collaboratori dal 2004. (f.t.)
L AVORO
Lo dice l’Istat: i precari nel 2012
hanno superato quota 2,8 milioni
TERRITORIO n SULLA BASE BASE DEGLI ANNUNCI DI SUBITO.IT
Lombardia e Campania:
le opportunità maggiori
La Puglia è in decima posizione
“Il web? Uno strumento
immediato e affidabile”
I
"Il web è fruito da fasce sempre più ampie di popolazione.
Questo influisce anche sul mercato del lavoro, in cui, a
fronte di una contrazione generale del mercato, Internet si
è accreditato nel tempo come strumento immediato e affidabile di ricerca di opportunità professionali e di business
sia dal lato della domanda che dell’offerta": così Daniele
Contini, amministratore delegato di Subito.it.
n base all’analisi degli annunci di Subito.it le opportunità professionali sembrano
distribuirsi in maniera tendenzialmente omogenea tra Nord,
Centro e Sud: la maggiore concentrazione si ha in Lombardia,
che si attesta al primo posto con
il 16% di posizioni aperte, al secondo posto la Campania con il
13% e al terzo il Lazio con l’11%.
La Puglia è al 5,24%. In decima
posizione per il numero di opportunità aperte, la Sardegna sale al
primo posto per la sproporzione
negativa tra impieghi disponibili
sul sito e il numero di annunci di
candidati in cerca di opportunità.
Quest’ultimo è infatti superiore
del 310% rispetto al primo. Al secondo posto nella stessa classi-
fica la Sicilia, in cui le candidature spontanee superano le posizioni aperte del 270%, e al terzo
il Piemonte, con un delta del
229%. Le minori sproporzioni si
rilevano in Umbria (88%), Calabria (79%) e Basilicata (73%).
Da Nord a Sud la posizione di
cuoco o chef risulta nei primi tre
posti delle opportunità più cercate dai candidati in molte delle
principali città, al primo posto
nelle città di Ancona, Genova,
Palermo e Trieste. In numeri assoluti, l’autista è la professione
più ambita a Milano (11%), seguita da badante (10%) e
cuoco/chef (5%) a Roma (10%)
seguita da cuoco/chef (7%) e segretaria (6%) e Firenze (14,5%),
seguita da badante (5%) e ope-
TENDENZE / UN VERO E PROPRIO CROLLO DEI CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO
Contrazione della stabilità lavorativa
Con la sola eccezione dei laureati specialistici a ciclo unico, ad un anno dall’acquisizione del titolo diminuisce, fra i laureati occupati, il lavoro stabile. La stabilità
riguarda così il 41% dei laureati occupati
di primo livello (-1 punto rispetto all’indagine 2011) e il 34% dei laureati specialistici. Lo rileva Almalaurea. Rispetto all’in-
dagine 2008 la stabilità lavorativa ha subìto una forte contrazione, pari a 10 punti
tra i triennali, 6 punti tra gli specialistici,
ma solo di 3 punti tra i colleghi a ciclo
unico. Contrazione legata in particolare al
vero e proprio crollo, in taluni casi, dei
contratti a tempo indeterminato.
Ciò che rende la situazione ancora più
preoccupante è che, alla riduzione della
stabilità lavorativa registrata negli ultimi
quattro anni, si è associato un aumento
particolare dei lavori non regolamentati
da alcun contratto di lavoro. Il lavoro nero
riguarda il 7% dei laureati di primo livello e
degli specialistici, il 12,5% di quelli a ciclo
unico. (f.t.)
raio (5%).
A livello nazionale sono oltre
2.500 gli annunci di candidature
spontanee come dog sitter, di cui
quasi la metà distribuiti ? nellíordine ? tra Lombardia, Lazio e Piemonte.
Un vero e proprio fenomeno sociale che coinvolge protagonisti
molto variegati, per posizione
geografica, età e curriculum. Chi
per passione, chi per sbarcare il
lunario agli esordi di una carriera
da ingegnere, chi laureando o è
in attesa di fissa occupazione, chi
per trovare un’alternativa al lavoro che ha perso, chi solo per
arricchire il proprio curriculum e
aprirsi una porta in più per sbaragliare la concorrenza in un difficile mercato del lavoro. (f.t.)
23 marzo 2013
14
SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
www.lav.it
Oltre 50 mila cani si preparano a essere abbandonati.
Abbandonare qualsiasi animale è un reato (articolo 727 del codice penale).
23 marzo 2013
15
News da Territorio e Imprese
PUGLIA
Bando per il mobile imbottito
disponibili 101 milioni di euro
BASILICATA
Un ponte di spaghetti”:
Granoro e Università Salento
Gal Bradanica: pubblicate
graduatorie bandi pubblici
Si sono svolte lo scorso 22 marzo, nell’Edificio “Angelo
Rizzo” della Facoltà di Ingegneria a Lecce, le prove finali
e le premiazioni del concorso “Spaghetti Bridge Competition”, rivolto agli studenti di Ingegneria dell’Università del
Salento – Dipartimento dell’Ingegneria dell’innovazione
nell’ambito della didattica dei corsi di Scienza delle Costruzioni, che si sono cimentati nel costruire dei modellini
di ponte realizzati esclusivamente di pasta e colla, nel rispetto di determinate regole, con gli spaghetti del Pastificio Granoro, che ha sostenuto l’iniziativa.
Piano di internazionalizzazione
aumenteranno le esportazioni
Aumentare la competitività delle imprese pugliesi all'estero attraverso il potenziamento della ricerca, attrarre
nuovi investimenti in Puglia, preparare le imprese ad affrontare nuovi mercati. Sono queste i principali obiettivi
del nuovo “Programma per l'internazionalizzazione delle
imprese”, lo strumento attraverso il quale la Regione Puglia interviene per rafforzare l'apertura internazionale
delle aziende pugliesi.
Il documento che si chiama per intero "Programma di
promozione dell'internazionalizzazione dei sistemi produttivi regionali 2013-14", ed è stato presentato ai rappresentanti dei distretti produttivi, alle associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali.
Trasporti e logistica sostenibile
governance pubblico-privata
Un partenariato pubblico-privato che, attraverso una
progettualità condivisa, utilizzi al meglio i fondi regionali,
nazionali e comunitari in materia di logistica e trasporti
sostenibili, al fine di promuovere un ottimale e veloce trasferimento di persone e merci, alleggerendo il trasporto
su strada in termini di tempo e costi e generando servizi
e domanda aggregata: è quanto si propone di realizzare il
“Protocollo di intesa per la Puglia euro mediterranea” firmato da Regione Puglia – Assessorato ai Trasporti; Università di Bari; Politecnico; LUM; Autorità Portuale del Levante; Autorità Portuale di Brindisi; Autorità Portuale di
Taranto; Confapi; CNA; Confindustria; Confartigianato;
Camera di Commercio di Bari; Unioncamere Puglia; Fiera
del Levante; Aeroporti di Puglia; FAL; Amtab; Ferrovie del
Gargano; Ferrovie del Sud Est; Compagnia Portuale; Interporto di Puglia; ANITA.
“L'idea di avviare questo percorso nasce per rispondere
alla necessità di trovarci pronti per la nuova programmazione europea 2014-2020 e per fornire supporto al tessuto imprenditoriale ed operativo attraverso strumenti
concreti”, ha spiegato il presidente della CdC, Alessandro
Ambrosi.
Il Gruppo di Azione Locale Bradanica ha comunicato
che sono state pubblicate le graduatorie definitive dei
bandi indetti lo scorso settembre 2012. Nello specifico
le graduatorie riguardano gli "Interventi di rinnovamento
dei centri storici" rivolti ad enti pubblici, imprese e cittadini; "Sviluppo dell'artigianato locale", "Miglioramento
aziendale in agricoltura" e "Zootecnia e filiere" rivolti agli
operatori privati, che rientrano nella prima fase del
“Piano di Sviluppo Locale”, con uno sblocco di risorse finanziarie di oltre 1,5 milioni di euro. Grande la risposta
per il bando “Interventi di rinnovamento dei centri storici"
che vede il GAL impegnato nel lavoro di riqualificazione e
valorizzazione dei centri storici al quale si andranno a collegare, nei prossimi mesi, nuovi bandi relativi all’ospitalità diffusa. Ottima la risposta da parte degli operatori privati per il bando "Miglioramento aziendale in agricoltura".
Per entrambi i bandi ci cercherà di recuperare i progetti
ammissibili e non finanziati con uno scorrimento delle
graduatorie attraverso una rimodulazione del Piano di
Sviluppo Locale. Risultati positivi anche per il bando
"Zootecnia e filiere".
Camera di Commercio di Matera
per i pagamenti alle aziende
La Camera di commercio di Matera assicura alle
aziende fornitrici di servizi, in regola con gli adempimenti
amministrativi e procedurale, il pagamento delle spettanze in otto giorni lavorativi. E’ il risultato che l’Ente camerale e l’azienda speciale Cesp hanno raggiunto grazie
alla programmazione organizzativa tra i diversi uffici, nel
pagamento dei fornitori delle diverse tipologie di servizi.
Tutto questo si affianca alle iniziative messe in campo
con il fondo di sostegno alle imprese, con lo sportello di
ascolto e con l’osservatorio per il Credito attivato di concerto con la Prefettura.
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Quorum Italia
Uscirà a fine aprile il primo bando per risollevare il settore del mobile imbottito dell'area murgiana. È quanto è
emerso a Roma nel corso del primo incontro del Comitato di coordinamento per l'attuazione dell'Accordo di
Programma. Il Comitato ha così dato avvio alla realizzazione del piano esecutivo delle attività. Al centro del
piano l'individuazione delle attività e la relativa programmazione economico-finanziaria che consentirà alle imprese di accedere ai sistemi d’ intervento previsti dall'Accordo di programma siglato l'8 febbraio. Il documento
mette a disposizione 101 milioni di euro di risorse, 40
del Ministero dello Sviluppo economico (Mise), 40 della
Regione Puglia e 21 della Regione Basilicata. Nel corso
dell'incontro, si è condivisa inoltre la necessità di rendere
complementari gli incentivi regionali e nazionali per evitare sovrapposizioni e salvaguardare sia le imprese che
già operano, che le nuove attività imprenditoriali. I finanziamenti sosterranno interventi per innovare i prodotti e
rendere più efficienti i processi e agevoleranno progetti
industriali accompagnati da investimenti per la fase di ricerca e innovazione.
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16
23 marzo 2013
23 marzo 2013
17
di Vito RAIMONDO
diciamolatutta
Si allenta il Patto
di stabilità?
Prima che sia tardi
n Il Cancelliere Angela Merkel
Pressata dal Presidente Napolitano, dal premier Monti e dal numero uno di Confindustria,
Squinzi, la Cancelliera tedesca
Angela Merkel si è convinta: il
Patto di stabilità può diventare
flessibile per la parte destinata
agli investimenti e, forse, anche
al pagamento dei debiti della
Pubblica amministrazione verso il
mondo delle imprese. Ma i relativi provvedimenti operativi rischiano di essere attivati da noi,
prolissi come siamo, quando
gran parte dei buoi saranno
usciti dal recinto… e, quindi, le
imprese costrette a ridimensionrsi se non addirittura a chiudere.
La crisi immobiliare (l'ormai famosissima bolla!) si è dispiegata
in tutta la sua terrificante negatività e rischia di portare l'Italia
sulla stessa strada percorsa,
anni fa, da Usa, Irlanda, Portogallo e Spagna.
Le transazioni (fonte Agenzia
delle Entrate) nel 2012 sono
crollate di 330mila unità rispetto
al 2011, mentre arriva la valanga
dei negozi sfitti o desolatamente
chiusi (15mila nel primo trimestre di quest'anno: fonte Confesercenti).
Sono 500mila gli esercizi commerciali vuoti. Bari è al quinto
posto con il 23% (è sufficiente
fare una passeggiata tra le vide
del centro). Intanto, il debito
pubblico sfonda il record: 2.022
milioni, un milione al giorno. E la
politica è costretta a stare dietro
ai capricci sanitari di Berlusconi,
agli aforismi di Bersani, alle
smanie di Monti e alle sceneggiate alla Franceschiello di Grillo,
sempre più nelle vesti di capocomico e sempre meno di probabile statista di una Repubblica
delle banane!
PERSONE & PAROLE n UNA SPERANZA DAI GESTI DEL PAPA
La vitalità della Chiesa
sveglierà la Politica?
Il programma politico di Berlusconi è imperniato sulla riduzione
dell'Imu (e qualcos'altro), quello di
Bersani punta sul lavoro (e dintorni), Monti guarda al posizionamento in Europa, Grillo è per il “vaffanculo” (e poi si vede…)
In ballo, nei giorni scorsi, c'era
anche il governo (anche temporale)
della Chiesa cattolica. Ebbene, da
Oltretevere è venuta una involontaria (ma significativa) risposta che,
al contempo, è una grande lezione
di comunicazione (e di marketing in
salsa terzomondista?): il messaggio-simbolo di San Francesco
Dall’elezione
di Papa Francesco
una “dritta”
per il Governo
“Fate presto
o l'Italia muore”
L'urlo
nel silenzio...
n Papa Francesco
d'Assisi, da secoli, icona della povertà e dell'umiltà in tutto il mondo.
Che è un bel monito ai “pavoni”
che guidano(?) il minuscolo popolo
italiano i quali sono stati spesso (e
volentieri) in combutta con la opaca
Curia romana.
Finalmente un po' di luce e chissà
che non si realizzino quelle riforme
morali di cui il mondo ha tanto bisogno. Insomma, l'elezione di Papa
Francesco come paradigma per la
soluzione della questione nuovo
Governo? E i prodromi sono l'elezione alla Camere di Boldrini e
Grasso?
Sconfitte/rivincite
I casi del Papato
e del prossimo
Governo italiano
Nel Pd, da tempo, accade di
tutto. E di più. Ora si delinea la
possibilità che il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, possa correre nella prossima gara per la
Presidenza del Consiglio al posto
di Pier Luigi Bersani, dato per
spacciato.
In pratica, uno sconfitto (Renzi,
alle primarie), prenderebbe il
posto di un altro sconfitto (probabile) che lo ha sconfitto! Un rompicapo, il gioco delle tre carte!
Meglio (?) quello che accade nel
Pdl dove gli sconfitti non esistono
(mai!) poiché c'è un vincitore che
n Il leader del Pd, Pier Luigi Bersani con il sindaco di Firenze, Matteo Renzi
ipoteca tutti gli esiti. Ovviamente,
si sa chi è!
Una cosa del genere è accaduta
(con tutte le differenze morali del
caso) la scorsa settimana in Vaticano. Papa Francesco fu sconfitto, otto anni fa, da Ratzinger.
Ora, però, il prelato italo-argentino s'è preso la rivincita (si fa per
dire: a quel livello…) su Benedetto XVI , sconfitto, però, per
altre motivazioni. Diciamo: almeno più pregnanti e certamente
più nobili.
Laura Boldrini
e il Pontefice
esprimono
stessi concetti
Solo persone di grande sensibilità e larga umanità avrebbero potuto esprimere, all'unisono, concetti quasi identici, pur se da differenti angoli visuali. Sono Papa
Francesco e Laura Boldrini, neo
presidente della Camera dei Deputati.
Il primo, davanti ad una marea
di giornalisti di tutto il mondo
(seimila) ha detto: "Vorrei una
Chiesa povera per i poveri”;
l'altra: "Dovremo ingaggiare una
battaglia vera contro la povertà e
non contro i poveri. Quest'aula
n Il presidente della Camera, Laura Boldrini, subito dopo l'elezione
(quella di Montecitorio, ndr)
dovrà ascoltare la sofferenza sociale”.
Il confessionalismo non ci interessa, ma l'estratto di quei due
discorsi quasi in contemporanea
sta a significare che qualcosa sta
cambiando in un mondo che continua a percorrere strade di sfrenato materialismo, con annessi
odio, aggressioni, sfrenatezze di
costumi e quant'altro.
“Non vi offendo, perchè non vi ho insultato, ma vi ho descritto”
Il talk giornalistico televisivo
“Piazza Pulita” (in onda su La7)
ha titolato il programma “Fate
presto o l'Italia muore”. A molti
sarà corso un brivido lungo la
schiena.
I servizi realizzati hanno registrato tantissimi segnali di disagio socio-economico di buona
parte della cosiddetta middle
class. Ma, i politici, imperterriti lo insinua il solito Berlusconi continuano la campagna elettorale.
Intanto, le varie posizioni partitiche imboccano derive estremistiche e i vertici esitano a trovare
un qualsivoglia compromesso a
palese dimostrazione dell'assoluta impotenza (e inefficacia) del
sistema politico. Che si fa?
Messaggio
alla Bridgestone:
“La Puglia
non è Cipro!"
“L'irrevocabilità” del provvedimento di chiusura dei giapponesi,
in sede ministeriale, è stato eliminato dal linguaggio delle relazioni
allo scopo di diluire la rabbia dei
lavoratori, ma da indiscrezioni di
buona fonte sembra che il management del Gruppo abbia bussato a quattrini agli Enti locali (si
parla di 120-130 milioni). Una
follia, un ricatto insulso per evitare la chiusura di una fabbrica
che produce buoni prodotti e ottimi utili!
Tutto ciò non attiene al capitalismo serio, ma ad una vera e
propria pratica di pirateria
Ma i giapponesi hanno scambiato la Puglia per Cipro?
Indro Montanelli
23 marzo 2013
ITINERARI
18
Venerdì santo sul Gargano
con le tradizioni della Montagna
Per i “curiosi viaggiatori” il 29 marzo, due esperienze culturali fondate su antiche
tradizioni. Il Venerdì Santo a San Marco in Lamis per la processione delle
“fracchie” infuocate e a Vico del Gargano, per la “Messa pazza” e le “Tre ore di
agonia”. Sono due paesi in provincia di Foggia in quel Gargano o Montagna
Sacra, dove tradizioni e bellezze paesaggistiche si fondono in un unicum
sorprendente. Sempre.
A SAN MARCO IN LAMIS LA FOLCLORISTICA PROCESSIONE DELLE "FRACCHIE" CHE HA DUE SECOLI DI STORIA
Il sacro
fuoco
n VITTORIO STAGNANI
F
uoco purificatore e tanto, a
San Marco in Lamis. Memorie pagane e di devozione
cristiana erompono la sera del Venerdì Santo con la Processione folcloristico religiosa delle "fracchie"
infuocate, antica di due secoli. Almeno 60 carri sono sospinti per le
strette stradine del paese che
sembra invaso da torce incandescenti.
Le "fracchie" sono fatte con rami,
o tronchi interi tagliati in verticale
e... farciti con altra legna dando al
tutto una forma di cono. Sono caricate su speciali carrelli di ferro e zavorrate con sacchetti di sabbia. Il
fuoco viene acceso nella parte posteriore della “fracchia”.
Alcune sono piccole, altre gigantesche arrivando a pesare anche
30-35 quintali e tutti i nuclei familiari, partecipano, spesso con spirito competitivo, alla preparazione,
piuttosto complessa, degli imbuti
lignei.
La processione parte dalla chiesa
dell'Addolorata e si conclude davanti alla chiesa Madre, tra un tumulto di folla, di faville, di profumi
d'incenso e del sudore per la fatica
di sospingere tanto peso anche in
salita.
La funzione delle fracchie è dibattuta: c'è, infatti, chi lega la tradizione al cristianesimo, e quindi alla
leggenda cristiana che fa accom-
pagnare il Salvatore da una fiaccolata lungo la via del Getsemani; altri
preferiscono più "paganamente"
legarle all'esigenza di illuminare le
vie dell'antico borgo, sprovvisto addirittura anche di fanali.
I contadini avrebbero quindi pensato di scortare la statua dell'Addolorata dalla chiesa omonima alla
Collegiata col bagliore delle rosseggianti fiammate delle fracchie.
Il termine sammarchese "fracchia" è di incerta etimologia. Po-
trebbe derivare dal latino facula, e
quindi da fiaccola, trasformato poi
in farchia o fracchja.
Per chi decidesse di andare a San
Marco in Lamis consigliamo vivamente di non trascurare il Centro
storico, il convento di San Matteo
Apostolo, il santuario di Santa
Maria di Stignano, il museo della
civiltà contadina, il museo paleontologico di Borgo Celano. Un itinerario che combina tradizione, cultura e fede.
LA TRADIZIONE / UN PROGRAMMA UNICO GESTITO DALLE CONFRATERNITE CHE ESALTA IL RITO DELLA "PASSIONE"
A Vico una processione e "tre ore d'agonia"
A Vico del Gargano la morte e la Resurrezione dell'Uomo-Dio e il dolore
della Madre è gestita dalle Confraternite
che dalle prime ore del Venerdì Santo
vanno di chiesa in chiesa per le "Madonne" com'è chiamata quest'usanza.
Durante questa processione sono portate a spalla le statue dell'Addolorata e
di Cristo Morto e dei Cinque Misteri. I
confratelli nelle loro tuniche bianche e
le mozzette azzurre o rosse, salmodiano
i miserere.
Nel pomeriggio il rito continua nella
chiesa del Purgatorio con la rappresentazione delle "Tre ore d'agonia".
Una delle caratteristiche delle manifestazione di Vico è la "Messa pazza" la
sera di Giovedì Santo. E' così detta
perché al termine della funzione c'è lo
"scoppo": i fedeli e i confratelli delle congreghe
manifestano il dolore per la prossima
crocifissone di Gesù,
battendo
i
pugni
sulle
panche, movendo
le
sedie,
urlando, e facendo schioccare le "troccole"
o "battole", strumenti di legno che
producono un suono
lugubre simile a quello di
tibie battute l'una contro l'altra.
All'imbrunire, altro momento
di
forte
esaltazione
quando le confraternite
che la mattina avevano fatto separatamente le "Madonne", confluiscono in una
sola
lunga,
mesta processione verso un
immaginario Calvario che a Vico è
ubicato, per consuetudine, sul Colle
del Carmine. Qui il rito
della "Passione" assume
toni davvero inquietanti tanto
sono "nuovi" nell'insieme degli altri
"Venerdì" in Puglia e in Basilicata.
Sul Colle, infatti, ci sono cinque croci a
ricordo delle cinque piaghe di Gesù. I
confratelli e i fedeli passano in preghiera davanti a quattro croci, ma si
soffermano più a lungo di fronte alla
quinta con i simboli della Passione di
chi, pur essendo Dio, ha sofferto come
un comune mortale.
Dopo questa sosta la folla ammutolisce, nell'aria si condensano emozioni,
lamenti soffocati, ansie e rammarichi.
Passano interminabili momenti poi, all'improvviso e all'unisono, dalle gole
erompe un boato sconquassante, (pauroso per chi ne è assalito non conoscendo il rito), liberatorio, ci si abbraccia, ci si asciugano le lacrime e si
canta "Evviva la Croce".
SANITÀ
23 marzo 2013
19
Artrite reumatoide
un'App per vivere meglio
“Convivere con l'artrite reumatoide, come avere un secondo lavoro H24. “Artrite
Reumatoide APP” - dice Antonella Celano, presidente Associazione soggetti con
malattie reumatiche - alleggerisce le incombenze di chi ne soffre” (400.000 in
Italia; costa 3 mld euro). E' diario elettronico che ricorda quando prendere
farmaci, presentarsi a visite mediche oppure ad esami periodici. Un “assistente
personale” che aiuta nella difficile gestione della malattia”.
L'ALL ARME n LA SOCIETÀ ITALIANA DI NEFROLOGIA COMMENTA IN DATI DI VISITE ED ESAMI
Trascurare i reni costa caro
Il rischio di ammalarsi si è quadruplicato in pochi anni
n NICOLA SIMONETTI
A
llarme reni: i risultati di
visite ed esami effettuati
presso i gazebo della
Società Italiana Nefrologia
(SIN) funzionanti nelle Giornate
Mondiali del Rene 2010 e
2011, ripetute il 14 marzo
scorso, non tranquillizzano.
Il rischio di ammalarsi di reni si
è quadruplicato in pochi anni. Il
9% degli under 20 è a rischio
malattia renale dimostrata dalla
presenza di proteine nelle urine
(proteinuria: marker precoce di
danno renale e maggiore fattore
di rischio nella progressione
della malattia renale cronica).
Inoltre, il 40% degli over 70
soffre di malattia renale cronica.
Obiettivo è tenere sotto controllo ipertensione e diabete,
fattori di rischio che possono
portare a dialisi e “fermare il
danno renale acuto” causato da
intossicazioni, veleni, farmaci
inappropriati, collassi cardiocircolatori, infezioni o sepsi. Biomarcatori consentono diagnosi
precoce 24-48 ore prima. Riparabili i danni renali causa del
90% delle malattie che portano
alla dialisi (ogni seduta circa
180 euro).
L'INTESA / ACCORDO TRA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA GENERALE E AGROFARMA
Agrofarmaci ora più sotto controllo
Società italiana medicina generale e Agrofarma (imprese di prodotti chimici per la difesa delle colture da parassiti animali e vegetali) alleate per favorire - dice Claudio Cricelli, presidente medici di famiglia - più
ampia conoscenza su sicurezza alimentare
con cibi rispondenti a standard grazie a rigidi
controlli su agrofarmaci (agli esami, 97,2 %
dei campioni conteneva residui entro i limiti
legalmente ammessi in Europa). Il settore
agricolo incideva sul PIL per il 3% nel 1994
poi sceso a 2,4% (in valori correnti). Da riconoscere quanto i significativi investimenti in
ricerca hanno migliorato gli agrofarmaci.
IL FENOMENO / BATTERI SEMPRE PIÙ RESISTENTI, GLI INGLESI I PIÙ PREOCCUPATI
Si fa più dura per gli antibiotici
Cresce la resistenza dei batteri agli antibiotici, causando,
specie in ospedale, malattie, morti (25mila in Europa) e, in
Italia, spesa aggiunta di oltre 1 mld di euro.
Perentorio Dame Sally Davies, responsabile medico del governo inglese: “Se non saranno scoperti nuovi antibiotici, soccomberemo. Infezioni, interventi chirurgici, impianti di protesi,
terapie intensive, anche semplici ricoveri ospedalieri, non più
protetti da “copertura” antibiotica, sarebbero a grave rischio di
mortalità o ineseguibili”.
Chiamata in causa anche la crisi economica le cui “strette”
impongono riduzioni di procedure di pulizia, di ricerca e di numero di addetti.
Su altro piano gli attentati all'efficienza delle difese antiossidanti dell'organismo.
Inquinamento, fumo, stress, scorretta alimentazione, inade-
guati stili di vita generano stress ossidativo (scompenso tra
produzione di molecole reattive ossidanti ed efficienza delle difese antiossidanti proprie dell'organismo. “Eccessivo livello di
radicali liberi e/o difese antiossidanti cellulari ridotte sviluppano - dice il prof. Giovanni Scapagnini (università del Molise) danno ossidativo a livello di lipidi, proteine, Dna con perdita di
funzione e invecchiamento cellulare. I micronutrienti dell'alimentazione stimolano la sintesi e la funzione del sistema antiossidante endogeno”. Vitamine C, (agrumi, kiwi, vegetali a
foglia verde, peperoni,pomodori, acerola, e rosa canina), E,
B2 (lievito di birra), selenio, rame, zinco sono validi sostegni
alimentari per la protezione da stress ossidativo.
“In caso di carenze, sentito il medico, si può ricorrere agli integratori alimentari (volume di vendita in Italia 137,5 milioni di
confezioni; 1,9 mld di euro (22 mld di euro a livello mondiale).
La prevenzione è al primo
posto. Adolescenti più informati;
anziani meno. Tra gli adolescenti, grazie alle iniziative SIN,
cresce la “cultura della prevenzione”.
Il malfunzionamento dei reni,
spesso asintomatico, porta a
conseguenze gravi (ipertensione, ictus, infarti, scompenso
cardiaco) e, in caso di insufficienza renale cronica, a dialisi
(costo 50.000 euro/anno (oltre
spese trasporti casa/ospedale e
viceversa, farmaci, ricoveri, pensioni di invalidità ed accompagnamento, perdita lavoro) e lista
d'attesa per trapianto rene.
Sono 50 mila i nefropatici (crescono 3% per anno), di cui
7.000 in attesa di trapianto. Per
ogni persona che ritarda anche
di un solo anno l'ingresso in dialisi vi è un risparmio di circa
50.000 euro.
Eventuale
screening
su
120.000 studenti delle medie
superiori di Puglia costerebbe
50.000 euro l'anno.
Le informazioni web disponibili
sui temi nefrologici sono spesso
approssimative od errate. La
SIN realizzerà uno spazio web
dedicato ai pazienti con malattie
renali.
20
23 marzo 2013
23 marzo 2013
21
Lunedì 25 marzo. Invio per via telematica
all’Agenzia delle Entrate o agli uffici doganali degli
elenchi intrastat relativi alle operazioni intracomunitarie effettuate nel mese di febbraio. Sono
tenuti all’adempimento i contribuenti che nel
2012 hanno realizzato operazioni intracomunitarie di acquisto o di cessione per un ammontare
superiore a 50 mila euro. Martedì 2 aprile. Trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate
della comunicazione delle operazioni effettuate
nel mese di febbraio con soggetti residenti nei
Paesi black list. Sono escluse le operazioni di cessione e di acquisto di importo pari o inferiore a
500 euro; Registrazione sui registri IVA dei docu-
menti riepilogativi delle fatture di acquisto di importo unitario inferiore a 300 euro. Il documento
deve riportare i numeri delle fatture e l’ammontare complessivo degli imponibili e dell’imposta,
distinti secondo l’aliquota applicata; Registrazione e pagamento dell’imposta di registro sui
contratti di locazione dal 1° marzo 2013.
FISCALMENTE
LE SCADENZE FISCALI
AGENZIA DELLE ENTRATE n LA CIRCOLARE 5/E, D’INTESA CON IL MINISTERO DELL’ECONOMIA
Applicazione dell'Imu sull'Irpef
Il Fisco fa chiarezza sui redditi
n EMILIA CIMINIELLO E CHIARA DAMMACCO
L
a circolare n. 5/E, d’intesa con il Ministero dell’Economia
e delle Finanze, fornisce chiarimenti sugli effetti dell’applicazione dell’Imu sull’Irpef, per gli anni 2012-2014. Si
tratta, infatti, del solo ambito di competenza dell’Agenzia delle
Entrate relativo all’Imu, disciplinata da decreti e risoluzioni del
Ministero dell’Economia e delle Finanze. In particolare, il Fisco
definisce quali sono i redditi che non sono più assoggettati a
Irpef perché vengono sostituiti dall'Imu.
Esonero della presentazione della dichiarazione dei
redditi. Una circostanza che ha degli effetti anche sugli obblighi dichiarativi: il contribuente che possiede solo redditi sostituiti dall’Imu, infatti, non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi. Se possiede, invece, anche altri redditi deve
verificare nelle istruzioni ai modelli di dichiarazione 730 e
UNICO PF se la propria particolare situazione rientra tra i casi
di esonero.
Redditi sostituiti e non sostituiti. Fermo restando il principio secondo cui l’Imposta municipale propria sostituisce,
per la componente immobiliare, l’Irpef e le addizionali dovute
sui redditi fondiari relativi ai beni (sia fabbricati sia terreni) non
locati, l’Agenzia ricorda che per alcuni redditi, espressamente
elencati dalle disposizioni che regolano l’Imu, non si produce
l’effetto di sostituzione. Rientrano nell’elenco, in particolare:
- il reddito agrario (art. 32 Tuir) - i redditi di fabbricati relativi a
beni locati diversi da quelli cui si applica la cedolare secca - i
redditi derivanti dagli immobili che non producono reddito
fondiario (art. 43 Tuir) - i redditi degli immobili posseduti dai
soggetti passivi Ires.
Casi particolari. Nel caso in cui un immobile sia locato per
una parte del periodo di imposta, l’Imu sostituisce l’Irpef e le
addizionali dovute sul reddito fondiario relativo alla sola parte
del periodo d’imposta in cui l’immobile non è locato. Per la
parte del periodo di imposta in cui l’immobile è locato, invece,
il relativo reddito fondiario è soggetto a Irpef e alle addizionali
calcolate con le regole ordinarie.
Immobili inagibili. Quanto agli immobili inagibili per i quali
siano rispettate tutte le prescrizioni previste dalla legge (art.
13, comma 3, lett. b del Dl n. 201/2011), in virtù del principio
di sostituzione, è dovuta solo l’Imu. Infatti, anche se in caso di
inagibilità l’Imu è dovuta - per via dell’abbattimento al 50%
della base imponibile - in misura ridotta, l’immobile non può
comunque essere considerato esente dall’Imposta municipale e vale, quindi, l’effetto di sostituzione dell’Irpef.
Beni posseduti da società semplici. Per i redditi fondiari,
relativi a beni non locati, posseduti da società semplici, fattispecie comune nell’ambito delle attività agricole, occorre
considerare che:
- le società semplici non sono soggetti passivi IRPEF;
- a differenza delle società di persone commerciali, in cui il
reddito da qualsiasi fonte provenga è considerato reddito di
impresa, nelle società semplici il reddito mantiene la natura
della categoria in cui lo stesso è classificabile;
- per prassi dell’Amministrazione finanziaria, i redditi di partecipazione in società semplici imputati per trasparenza ai
soci che non detengono la partecipazione in regime di impresa mantengono in capo a questi ultimi la medesima natura dei redditi da cui promanano.
Conseguentemente, l’effetto di sostituzione deve essere
applicato in capo ai soci persone fisiche che non detengono la
partecipazione in regime di impresa, per la quota del reddito
di partecipazione riferibile a redditi fondiari in relazione ai
quali operi l’effetto di sostituzione.
Per il profilo operativo, dal prospetto di ripartizione del reddito trasmesso dalla società semplice ai soci persone fisiche
deve risultare la quota del reddito di partecipazione del socio
corrispondente al reddito dominicale dei terreni non affittati o
al reddito dei fabbricati non locati per i quali opera l’effetto di
sostituzione. Nel caso la società semplice sia partecipata
anche da soci che operano in regime d’impresa, l’effetto di
sostituzione non si produce in capo a questi ultimi e la quota
del reddito di partecipazione corrispondente al reddito dominicale dei terreni non affittati o al reddito dei fabbricati non locati concorre alla determinazione del reddito di detti soci.
22
23 marzo 2013
23 marzo 2013
23
COLLEGAMENTI AEREI -
Partenze da BARI
Compagnia
Part.
Arr.
Frequenza
ORARI IN VIGORE DAL 27/10/2012 AL 30/03/2013
Note
21:05
22:35
MaG
da 27/12/12 a 28/03/13
Ryanair
21:10
22:40
Me
da 14/11/12 a 27/03/13
12:20
14:05
LMaMeGVSD
da 04/03/13 a 30/03/13
Blu-Express
14:15
15:25
D
da 28/10/12 a 24/03/13
BERLINO
Blu-Express
19:05
20:15
MaG
da 08/11/12 a 28/03/13
Airberlin
MONACO
AirDolomiti
Ryanair
Frequenza
Note
18:00
20:10
MaS
da 23/03/13 a 30/03/13
BOLOGNA
PARIGI BEAUVAIS
19:15
20:35
Me
da 14/11/12 a 27/03/13
09:15
10:50
LMaMeGVSD
da 04/03/13 a 30/03/13
MONACO
AirDolomiti
PALERMO
PALERMO
BERLINO
Airberlin
Arrivi
a BARIArr.
Compagnia Part.
Ryanair
13:00
15:10
MaS
da 23/03/13 a 30/03/13
BOLOGNA
Blu-Express
12:35
13:45
D
da 28/10/12 a 24/03/13
Blu-Express
17:30
18:40
MaG
da 08/11/12 a 28/03/13
da 02/01/13 a 27/03/13
PARIGI BEAUVAIS
Ryanair
06:40
08:00
Ma
da 08/01/13 a 26/03/13
Ryanair
12:45
15:05
Me
Ryanair
09:35
12:20
Me
da 02/01/13 a 27/03/13
Ryanair
06:15
07:30
V
da 21/12/12 a 29/03/13
Ryanair
08:00
09:20
V
da 21/12/12 a 29/03/13
Ryanair
12:50
15:10
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
09:40
12:25
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
06:20
07:40
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
08:05
09:25
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
13:30
15:50
D
da 28/10/12 a 24/03/13
Ryanair
10:20
13:05
D
da 28/10/12 a 24/03/13
Ryanair
06:30
07:50
MeGS
da 09/01/13 a 30/03/13
Ryanair
08:15
09:35
MeGS
da 09/01/13 a 30/03/13
Ryanair
17:30
19:50
S
da 10/11/12 a 30/03/13
Ryanair
14:20
17:05
S
da 10/11/12 a 30/03/13
Ryanair
06:40
08:00
Ma
da 08/01/13 a 26/03/13
Ryanair
11:35
12:55
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Ryanair
17:50
20:10
V
da 09/11/12 a 29/03/13
Ryanair
14:40
17:25
V
da 09/11/12 a 29/03/13
09:50
11:10
D
da 11/11/12 a 24/03/13
22:15
23:35
LD
da 07/01/13 a 25/03/13
PISA
Ryanair
Ryanair
PISA
Ryanair
20:30
21:50
LD
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
22:30
23:50
V
da 09/11/12 a 29/03/13
Ryanair
06:30
08:15
V
da 11/01/13 a 29/03/13
Ryanair
08:40
10:05
V
da 11/01/13 a 29/03/13
Ryanair
20:45
22:05
V
da 09/11/12 a 29/03/13
Ryanair
07:00
08:45
L
da 14/01/13 a 25/03/13
Ryanair
15:30
16:50
MaG
da 27/12/12 a 28/03/13
Ryanair
15:40
17:00
S
da 10/11/12 a 30/03/13
Ryanair
16:55
18:05
D
da 11/11/12 a 24/03/13
W!ZZ
06:05
07:50
MaS
da 19/01/13 a 26/03/13
W!ZZ
06:05
07:50
MaS
da 28/03/13 a 30/03/13
BRUSSELS CHARLEROI
Ryanair
09:10
10:35
L
da 14/01/13 a 25/03/13
BRUSSELS CHARLEROI
Ryanair
11:30
13:55
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Ryanair
17:00
18:25
MeV
da 16/01/13 a 29/03/13
Ryanair
08:50
11:05
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Ryanair
14:25
16:50
Ma
da 02/01/13 a 27/03/13
Ryanair
17:15
18:40
MaG
da 27/12/12 a 28/03/13
Ryanair
11:45
14:00
Me
da 02/01/13 a 27/03/13
Ryanair
17:25
18:50
S
da 10/11/12 a 30/03/13
BUCAREST
BUCAREST
PRAGA
W!ZZ
12:55
14:35
MaS
da 26/01/13 a 30/03/13
Ryanair
18:30
19:55
D
da 11/11/12 a 24/03/13
W!ZZ
10:40
12:25
G
da 07/03/13 a 28/03/13
W!ZZ
12:55
14:35
G
da 07/03/13 a 28/03/13
Ryanair
20:50
22:15
L
da 14/01/13 a 25/03/13
10:40
12:25
MaS
da 26/01/13 a 30/03/13
W!ZZ
14:05
15:35
V
da 29/03/13 a 29/03/13
PRAGA
W!ZZ
W!ZZ
12:05
13:35
V
da 29/03/13 a 29/03/13
W!ZZ
14:25
15:55
Ma
da 26/03/13 a 26/03/13
W!ZZ
08:20
10:10
MaS
da 19/01/13 a 26/03/13
W!ZZ
12:25
13:55
Ma
da 26/03/13 a 26/03/13
W!ZZ
08:20
10:10
G
da 28/03/13 a 28/03/13
BUDAPEST
BUDAPEST
W!ZZ
13:40
15:10
MeD
da 31/10/12 a 27/03/13
CAGLIARI
ROMA CIAMPINO
W!ZZ
CAGLIARI
08:35
09:35
D
da 11/01/13 a 24/03/13
da 11/01/13 a 29/03/13
Ryanair
Ryanair
12:10
13:40
Me
da 09/01/13 a 27/03/13
ROMA FIUMICINO
Ryanair
18:05
19:35
L
da 14/01/13 a 25/03/13
Alitalia
S
da 08/12/12 a 30/03/13
Blu-Express
21:20
22:30
MaVD
da 07/12/12 a 29/03/13
COLONIA
07:00
08:05
Alitalia
07:50
Alitalia
11:20
Alitalia
Alitalia
11:40
V
da 11/01/13 a 29/03/13
11:45
Me
da 09/01/13 a 27/03/13
Ryanair
16:15
17:40
L
da 14/01/13 a 25/03/13
08:55
LMaMeGVS
da 28/01/13 a 30/03/13
Ryanair
18:20
19:45
S
da 10/11/12 a 30/03/13
12:25
LMaMeGVSD
da 05/01/13 a 30/03/13
CATANIA
15:05
16:15
LMaGSD
da 19/03/13 a 30/03/13
Blu-Express
15:10
16:20
MeV
da 20/03/13 a 29/03/13
COLONIA
19:25
20:30
LMaMeGVSD
da 26/12/12 a 30/03/13
Germanwings
07:00
09:10
V
da 02/11/12 a 29/03/13
Germanwings
10:40
12:50
D
da 28/10/12 a 24/03/13
11:55
V
da 02/11/12 a 29/03/13
Alitalia
Germanwings
13:25
15:35
D
da 28/10/12 a 24/03/13
STOCCARDA
19:45
20:55
MaVD
da 07/12/12 a 29/03/13
DUSSELDORF WEEZE
13:10
15:00
VD
da 09/11/12 a 29/03/13
Ryanair
16:35
18:50
S
da 17/11/12 a 30/03/13
da 05/11/12 a 28/03/13
Ryanair
20:50
23:05
Ma
da 01/01/13 a 26/03/13
Ryanair
17:55
20:25
Ma
da 01/01/13 a 26/03/13
TIRANA
Ryanair
19:15
21:45
S
da 17/11/12 a 30/03/13
Bellair
08:30
09:20
L
FRANCOFORTE HAHN
da 31/10/12 a 27/03/12
da 28/10/12 a 30/03/13
09:45
Germanwings
MaD
LMaMeGVSD
Germanwings
DUSSELDORF WEEZE
10:20
da 07/01/13 a 30/03/13
V
21:40
10:15
Ryanair
LMaMeGVS
13:35
20:10
Ryanair
07:40
12:05
CATANIA
13:10
06:40
Ryanair
Ryanair
11:40
Ryanair
Bellair
12:50
13:40
Ma
da 06/11/12 a 28/03/13
FRANCOFORTE HAHN
Ryanair
13:05
15:15
S
da 12/01/13 a 30/03/13
Bellair
17:00
17:50
VS
da 02/11/12 a 28/03/13
Ryanair
10:25
12:40
S
da 12/01/13 a 30/03/13
Ryanair
18:30
20:40
MaG
da 15/01/13 a 28/03/13
Bellair
17:30
18:20
Me
da 08/11/12 a 28/03/13
Ryanair
21:05
23:30
MaG
da 15/01/13 a 28/03/13
Bellair
20:00
20:30
GD
da 04/11/12 a 28/03/13
GENOVA
GENOVA
Ryanair
16:20
17:45
LMeV
da 07/01/13 a 29/03/13
TORINO
Ryanair
18:10
19:40
LMeV
da 07/01/13 a 29/03/13
Ryanair
17:05
18:30
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Ryanair
09:40
11:25
S
da 10/11/12 a 30/03/13
Ryanair
18:55
20:25
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Ryanair
10:20
12:05
MaG
da 27/12/12 a 28/03/13
KARLSRUHE - BADEN
KARLSRUHE - BADEN
Ryanair
09:45
11:45
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Alitalia
14:55
16:35
V
da 08/03/13 a 29/03/13
Ryanair
07:30
09:20
D
da 06/01/13 a 24/03/13
Ryanair
10:15
12:15
G
da 08/11/12 a 28/03/13
Alitalia
14:55
16:35
V
da 13/02/13 a 27/03/13
Ryanair
08:00
09:50
G
da 08/11/12 a 28/03/13
Alitalia
19:25
21:05
L
da 04/02/13 a 25/03/13
LONDRA GATWICK
20:05
21:45
LMeVD
da 07/01/13 a 29/03/13
Easyjet
08:55
11:45
S
da 30/03/13 a 30/03/13
Easyjet
13:35
16:25
S
da 02/03/13 a 23/03/13
15:05
16:25
MaGS
da 27/12/12 a 30/03/13
LONDRA GATWICK
Easyjet
12:20
15:20
S
da 30/03/13 a 30/03/13
Ryanair
Easyjet
17:00
20:00
S
da 02/03/13 a 23/03/13
TRIESTE
LONDRA STANSTED
Ryanair
Ryanair
06:25
08:30
D
da 11/11/12 a 24/03/12
VALENCIA
Ryanair
07:25
09:30
V
da 21/12/12 a 29/03/12
Ryanair
09:45
12:20
Ma
Ryanair
14:20
16:25
LMe
da 02/01/13 a 27/03/13
Ryanair
18:30
21:50
S
MALTA
LONDRA STANSTED
Ryanair
08:55
12:40
D
da 11/11/12 a 24/03/13
da 26/03/12 a 26/03/13
Ryanair
09:55
13:40
V
da 11/01/13 a 29/03/13
da 30/03/12 a 30/03/13
Ryanair
16:50
20:25
LMe
da 02/01/13 a 27/03/13
VENEZIA
MALTA
Ryanair
20:15
21:40
S
da 10/11/12 a 30/03/13
Alitalia
08:50
10:05
LMaMeGVS
da 25/03/13 a 30/03/13
Ryanair
20:15
21:35
Ma
da 01/01/13 a 26/03/13
Ryanair
22:00
23:25
Ma
da 01/01/13 a 26/03/13
Volotea
12:30
13:50
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
22:05
23:25
S
da 10/11/12 a 30/03/13
MILANO LINATE
ROMA CIAMPINO
Ryanair
07:00
08:05
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Ryanair
08:05
09:10
LMaMeGVS
da 07/01/13 a 30/03/13
ROMA FIUMICINO
Alitalia
09:20
10:30
LMaMeGVSD
da 01/01/13 a 30/03/13
Alitalia
13:15
14:20
LMaMeGVSD
da 28/12/12 a 30/03/13
Alitalia
17:30
18:40
LMaMeGVSD
da 26/12/12 a 30/03/13
Alitalia
20:35
21:40
LMaMeGVD
da 01/02/13 a 29/03/13
Alitalia
21:30
22:35
LMaMeGVSD
da 21/02/13 a 30/03/13
12:35
VD
da 09/11/12 a 29/03/13
STOCCARDA
Germanwings
10:50
TIRANA
Bellair
07:00
07:50
L
da 05/11/12 a 28/03/13
Bellair
11:20
12:10
Ma
da 06/11/12 a 28/03/13
Bellair
15:30
16:20
VS
da 02/11/12 a 28/03/13
Bellair
16:10
17:00
Me
da 08/11/12 a 28/03/13
Bellair
18:30
19:20
GD
da 04/11/12 a 28/03/13
Ryanair
11:50
13:30
S
da 10/11/12 a 30/03/13
Ryanair
12:30
14:10
MaG
da 27/12/12 a 28/03/13
Alitalia
12:40
14:10
Me
da 13/03/13 a 27/03/13
Alitalia
12:40
14:10
G
da 28/03/13 a 28/03/13
Alitalia
12:45
14:15
V
da 15/03/13 a 29/03/13
Alitalia
17:10
18:40
L
da 04/02/13 a 25/03/13
Ryanair
22:15
23:55
LMeVD
da 07/01/13 a 29/03/13
16:50
18:05
MaGS
da 27/12/12 a 30/03/13
Ryanair
07:00
09:20
Ma
da 26/03/12 a 26/03/13
Ryanair
21:40
23:50
S
da 30/03/12 a 30/03/13
TORINO
TRIESTE
Ryanair
VALENCIA
VENEZIA
Alitalia
07:00
08:16
LMaMeGVS
da 25/03/13 a 30/03/13
Volotea
07:15
08:30
L
da 31/12/12 a 25/03/13
Volotea
13:00
14:15
D
da 17/03/13 a 24/03/13
Volotea
13:00
14:15
D
da 27/01/13 a 24/03/13
Volotea
13:00
14:15
D
da 13/01/13 a 24/03/13
Volotea
13:45
15:05
V
da 29/03/13 a 29/03/13
Volotea
15:45
17:05
Me
da 27/03/13 a 27/03/13
Volotea
15:30
16:50
V
da 29/03/13 a 29/03/13
MILANO LINATE
Alitalia
06:25
07:55
LMaMeGV
da 04/02/13 a 29/03/13
Alitalia
18:05
19:20
D
da 24/03/13 a 24/03/13
Alitalia
06:50
08:20
LMaMeGV
da 07/01/13 a 29/03/13
Alitalia
09:10
10:40
LMaMeGV
da 07/01/13 a 29/03/13
Volotea
21:05
22:25
Me
da 27/03/13 a 27/03/13
Alitalia
10:00
11:30
LMaMeGVSD
da 17/03/13 a 30/03/13
Alitalia
09:25
10:55
SD
da 20/01/13 a 30/03/13
Volotea
21:25
22:45
V
da 11/01/13 a 29/03/13
12:45
14:10
LMaMeGV
da 11/03/13 a 29/03/13
Volotea
16:10
17:25
V
da 10/01/13 a 29/03/13
Alitalia
12:30
14:00
LMaMeGVSD
da 23/03/13 a 30/03/13
VENEZIA-TREVISO
Alitalia
Alitalia
14:35
16:05
LMaMeGVSD
da 07/02/13 a 30/03/13
Alitalia
16:15
17:30
D
da 24/03/13 a 24/03/13
Alitalia
15:10
16:40
LMaMeGV
da 05/03/13 a 29/03/13
Ryanair
da 09/11/12 a 29/03/12
Alitalia
19:00
20:30
LMaMeGVSD
da 09/01/13 a 28/03/13
VENEZIA-TREVISO
Alitalia
17:00
18:30
LMaMeGVSD
da 07/02/13 a 30/03/13
21:50
23:20
LMaMeGVD
da 06/01/13 a 29/03/13
Ryanair
11:30
12:50
V
da 09/11/12 a 29/03/12
Ryanair
12:10
13:30
LMeS
da 07/01/13 a 30/03/13
14:55
16:15
D
da 11/11/12 a 24/03/13
MILANO MALPENSA
Easyjet
09:30
Easyjet
09:35
Easyjet
20:50
11:05
09:40
11:05
V
Ryanair
10:20
11:45
LMeS
da 07/01/13 a 30/03/13
Alitalia
Ryanair
13:05
14:30
D
da 11/11/12 a 24/03/13
MILANO MALPENSA
13:40
15:05
G
da 08/11/12 a 28/03/13
Easyjet
07:25
09:00
LMaMeGVSD
da 26/02/13 a 30/03/13
Ryanair
18:40
20:15
LMaMeGVD
da 07/01/13 a 29/03/13
Ryanair
16:10
17:30
Ma
da 01/01/13 a 26/03/13
Ryanair
19:50
21:10
G
da 08/11/12 a 28/03/13
D
da 28/10/12 a 24/03/13
Ryanair
11:10
LMaMeGVS
da 26/02/13 a 30/03/13
Ryanair
14:20
15:45
Ma
da 01/01/13 a 26/03/13
Easyjet
22:25
LMaMeGVD
da 07/01/13 a 29/03/13
Ryanair
20:45
22:05
V
da 09/11/12 a 29/03/13
MILANO - BERGAMO
Ryanair
20:50
22:10
D
da 11/11/12 a 24/03/13
Ryanair
06:20
07:50
V
da 11/01/13 a 29/03/13
Ryanair
22:30
18:35
V
da 09/11/12 a 29/03/13
Ryanair
06:30
08:00
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
22:35
21:25
D
da 11/11/12 a 24/03/12
MILANO - BERGAMO
Ryanair
06:25
08:00
LMaMeGVSD
da 07/01/13 a 30/03/13
VERONA
Ryanair
08:20
09:55
V
da 11/01/13 a 29/03/13
Volotea
08:55
10:20
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
08:25
09:55
LMaMeGVSD
da 07/01/13 a 30/03/13
VERONA
Ryanair
08:25
09:55
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Volotea
10:15
11:40
V
da 29/03/13 a 29/03/13
Ryanair
12:20
13:50
Me
da 07/11/12 a 27/03/13
Volotea
08:30
09:50
V
da 29/03/13 a 29/03/13
Ryanair
14:15
15:45
Me
da 07/11/12 a 27/03/13
Volotea
14:40
16:05
D
da 17/03/13 a 24/03/13
Ryanair
12:35
14:05
LGD
da 12/11/12 a 28/03/13
Volotea
10:45
12:05
L
da 07/01/13 a 25/03/13
Ryanair
14:30
16:00
LGD
da 12/11/12 a 28/03/13
Volotea
17:30
18:55
Me
da 27/03/13 a 27/03/13
Ryanair
12:40
14:10
M
da 08/01/13 a 26/03/13
Volotea
16:30
17:50
D
da 17/03/13 a 24/03/13
Ryanair
14:35
16:05
Ma
da 08/01/13 a 26/03/13
Volotea
17:50
19:15
V
da 11/01/13 a 29/03/13
12:45
14:15
VS
da 11/01/13 a 30/03/13
Volotea
19:20
20:40
V
da 27/03/13 a 27/03/13
Ryanair
14:40
16:10
VS
da 11/01/13 a 30/03/13
ZURIGO
Ryanair
Ryanair
15:15
16:45
VD
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Volotea
19:40
21:00
V
da 11/01/13 a 29/03/13
Ryanair
17:10
18:40
VD
da 28/12/12 a 29/03/13
Helvetic
14:15
16:05
D
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Ryanair
19:05
20:35
LVSD
da 07/01/13 a 30/03/13
ZURIGO
Ryanair
21:00
22:30
LVSD
da 07/01/13 a 30/03/13
Helvetic
14:50
16:40
LMeGV
da 29/10/12 a 29/03/13
Ryanair
19:10
20:40
MaG
da 27/12/12 a 28/03/13
Helvetic
11:55
13:40
LMaMeGVSD
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23 marzo 2013
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