Anno 0 n° 1
Ottobre 2013
Mura di Cinta
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Tutto in un click!
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All’ingresso della città di Catanzaro un
cartellone di grandi dimensioni posto
prima della famosa galleria del Sansinato
recita: “Qui nacque il nome Italia”. Frase
di grande effetto visibile da chiunque si
trovi a transitare lungo il principale ingresso di Catanzaro. Uno “slogan” che
sembrerebbe auspicare a numerose bellezze e meraviglie della città, ma soprattutto a organizzazione e civiltà, poiché
proprio dalle nostre terre nasce il nome di
uno dei paesi più belli del mondo. Purtroppo l’aspettativa del “forestiero” è
destinata a essere delusa qualche chilometro più tardi
dove a una geografia aspra e
affascinante, a
palazzi e vie
piene di storia, a
mari e montagne
che si affacciano
rispettivamente a
Sud e a Nord, si
contrappongono
una disorganizzazione e uno
stato di abbandono tipico calabrese che,
di fatto, sviliscono quanto di buono la
nostra terra quotidianamente ci regala e
tutto ciò che i nostri avi ci hanno consegnato. Nel numero 1 di ControVerso noi
di Al.Po.Cat. volgiamo lo sguardo e l’attenzione verso un tema che tocca anche
una delle ultime battaglie che attualmente
la nostra associazione culturale sta combattendo: l’organizzazione urbanistica
della città, la rivalutazione del centro
storico e il donare nuovamente a Catanzaro l’importanza sociale di cui, fino a
qualche decennio fa, essa godeva. Un
dibattito certamente complesso che meriterebbe un doveroso approfondimento,
specie intorno la questione dello sfrutta-
mento delle risorse da parte della politica
calabrese e catanzarese, da sempre il tallone d’Achille della nostra amata e odiata
terra. Indipendentemente però degli alti e
bassi della gestione cittadina degli ultimi
cinquanta anni, su un dato chiaro e certo
possiamo essere tutti d’accordo: la discesa inesorabile, e neanche tanto lenta, del
tessuto urbano cittadino catanzarese, che
sembra essersi incanalato in un baratro
senza fine e che proprio in queste ore è
tema di dibattito e di proposte da parte
del Comune di Catanzaro. Abbandono
dei punti storici della città, assenza di una
valorizzazione
delle vie e dei
tanto famosi vicoli di Catanzaro,
negozi che chiudono i battenti
uno dietro l’altro,
un corso principale mai come
ora desolato con
aspetti di decoro
urbano che difficilmente si potrebbe pensare appartenere a una città
italiana. Preservare, conservare e rilanciare il centro storico di una città dal punto di vista architettonico, urbano e in servizi per la popolazione rappresenta, oltre
a un ottimo biglietto da visita per l’aspetto turistico, anche un modo per favorire
l’occupazione locale ridando al contempo
la giusta importanza sociale al tessuto
cittadino. Sul numero 02 di ControVerso
analizzeremo la problematica e proporremo quello che secondo noi potrebbero
essere valide soluzioni per far risplendere
e dare dignità al centro storico di Catanzaro.
( Prima Parte…. )
che anno dopo anno si sussegue in un
contesto moderno e sociale sempre
più critico per le famiglie italiane.
Area Studentesca difende giorno dopo giorno i diritti degli studenti in
maniera razionale e concreta, contro
una società che tenta di indebolire le
menti del Futuro della nostra Nazione, privandoli da ogni forma di cultura. Pertanto, vuole far capire che lo
studio è un diritto ed è parte integrante per lo sviluppo di ogni società civile.
Harlock è lotta,
Harlock, pirata tutto nero, nobile
combattente, che con la sua truppa
gira la galassia intera a difesa degli
abitanti dei pianeti e combattendo
contro il potente di turno che vorrebbe dominare il mondo intero.
A lui il nostro movimento si ispira e
da il nome al punto vendita dei libri
usati.
I Ragazzi di Area Studentesca, senza
scopo di lucro ma con il solo intento
di agevolare e tutelare gli studenti a
questa forma di ingiustizia, perpetuata da anni da parte dello Stato italiano
in combutta con le case editrici, aprono per il quinto anno consecutivo
Harlock.
Lo scopo del movimento giovanile di
AlPoCat, tramite questa azione di
volontariato, iniziata il 2 settembre e
che vede la propria chiusura il 18
ottobre, con sede in via Tripoli n° 3,
cerca nei fatti di contrastare l’aumento vertiginoso della spesa dei testi,
è perseveranza e unità di
intenti!!!
Intraprendere il percorso universitario
rappresenta per ogni giovane una tappa
importante della propria vita, e come
tutti i momenti speciali l’inizio dell’anno accademico è ricco di paure per
tutti coloro che si accingono ad iniziare questa nuova fase. Superata quella
dell’indecisione riguardo alla facoltà
per cui optare, e quella ancora più sofferta, soprattutto per noi giovani calabresi, sulla possibilità di varcare i confini della propria regione, bisogna affrontare quella dell’ambientazione in
un mondo completamente nuovo rispetto a quello a cui si è appartenuti
fino a pochi mesi prima, cioè quello
della scuola. Appena messo piede nella
facoltà la sensazione è quasi uguale per
tutti. Ci si sente sperduti. E chi nei suoi
primi giorni da “matricola” non ha
pensato che sarebbe stato molto utile
un libretto di istruzione completo di
indicazioni dettagliate su come destreggiarsi in questa “giungla” sconosciuta? Magari direttamente scritto dai
colleghi degli anni precedenti, da chi
ha avuto modo di constatare come funzionano le cose prima di noi. Un
“vademecum” completo di consigli e
accorgimenti da usare per acquisire un
nuovo metodo di studio e un nuovo
ritmo di frequenza. In questo momento
di transizione cambiano le abitudini,
soprattutto per gli studenti “fuori sede”, che si staccano dal nucleo familia-
re per andare a vivere nella città universitaria condividendo un appartamento con altri studenti.
Arrivati a questo punto possiamo dire
che vita universitaria significa responsabilità, autogestione, e condivisione.
L’esperienza universitaria deve servire
a formare professionalmente l’aspirante medico o avvocato, ma rappresenta,
soprattutto, un momento di condivisone, di socializzazione e di confronto.
Frequentare le lezioni non è solo un
modo per apprendere la materia attraverso la spiegazione del docente ma
anche per conoscere chi sta vivendo la
nostra stessa esperienza pur avendo un
diverso punto di partenza e di arrivo
rispetto al nostro. Studiare in biblioteca e creare dei gruppi di studio aiuta a
realizzare lo scambio delle conoscenze, con un sicuro vantaggio per il proprio bagaglio culturale. Vita universitaria significa aggregazione e non isolamento. Significa presa di posizione e
non passività, soprattutto se ci sono
delle problematiche del proprio ateneo
da risolvere e dei miglioramenti da
apportare. Da non perdere di vista l’obiettivo principale: arrivare al più presto a conseguire la laurea. Questo significa anche studiare e faticare sui
libri, senza scoraggiarsi mai. Perché ci
saranno momenti in cui penserete di
non farcela, di voler mollare tutto perché qualcuno continua a ribadirvi che
un lavoro non lo si trova nemmeno con
la laurea in tasca. Ma il proprio futuro
non si costruisce di sicuro facendosi
contagiare dal fatalismo, o, se meglio
preferite, dal pessimismo. Bisogna
crederci. In bocca al lupo matricole!!!
Rosita Mercatante
Da una costola dell’associazione AlPoCat nel 2008 nasce Area Studentesca, formata da ragazzi presenti nelle
scuole medie-superiori, con il chiaro intento di rappresentare la voce degli studenti catanzaresi e affrontare le
problematiche della scuola sia a livello nazionale che
locale. AS si identifica con il simbolo REIKI, simbolo
della forza spirituale, dell’energia e della potenza. REIKI è essenza individuale, una forza che permette di farsi
distinguere dalla massa donando un’energia universale
con la quale ognuno ha il potere di migliorare la propria
vita. AS difende i diritti degli studenti, cercando di svegliarli dal torpore dettato dalle comodità e tecnologie
del nostro tempo e cercando di imparar loro a vivere
ardentemente la vita, assimilando i valori spirituali e
lottando contro un contesto moderno che li vuole tutti
uguali come tante pecore. AS da circa un anno ha esteso
le sue iniziative anche all’università per difendere i diritti degli universitari, continuamente vessati da evidenti
soprusi e costretti in un ambiente catanzarese, dove alle salate rette universitarie
si contrappongono sempre meno diritti e cronica mancanza di servizi. La sezione
universitaria di AS si presenta agli studenti delle facoltà senza nascondersi davanti alle cariche istituzionali e affrontando la tematica a viso aperto: già nei pochi mesi di vita ha intrapreso una dura contestazione, tramite volantinaggi e affissione di striscioni, nei confronti del Rettore e della Regione Calabria a causa
dell’aumento della tassa Ardis. Proseguendo sulle tematiche relative l’apertura
d’impianti sportivi all’interno dell’Università e sull’indecoroso sistema di trasporto pubblico, fino ad arrivare a quella che forse andrebbe considerata la
“battaglia” più agguerrita affrontata fino ad ora: la chiusura della casa dello studente. Essa ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi, un vero e proprio attacco
ai poteri forti e all’iter burocratico, rappresentati dalla Regione Calabria e ARDIS. Area Studentesca nei mesi scorsi è stata in prima linea a opporsi a uno
scempio simile e ad oggi, dopo aperte discussioni, eventi di sensibilizzazione e
dibattiti con i vari attori della triste vicenda, la casa dello studente ha visto un
ulteriore proroga. Purtroppo la parola “fine” non è ancora detta e una soluzione
finale sembrerebbe ancora lontana, un motivo in più per i ragazzi di AS per prepararsi all’anno avvenire e “rintracciare” nuove forse e nuova linfa da aggiungere
all’associazione. Area Studentesca non vuole essere un partito politico all’interno
dell’UniCz, non ha nessun vantaggio economico nelle proprie battaglie, non vuole plagiare le menti e far si che il pensiero di tutti sia lobotomizzato, si augura
altresì che tutte le matricole, leggendo queste poche righe, capiscano il pensiero
dell’associazione e aderiscano da liberi pensatori, con valori e principi sani e distinguendosi dalla massa.
Per una città con ambizioni di essere una
“cittadina universitaria” annoverare la
mancanza di una casa dello studente è un
aspetto quantomeno assurdo.
Uno studentato rappresenta un organo
basilare legato a una struttura universitaria degna di questo nome: un servizio
importante per gli studenti che provengono da fuori provincia, che non possono aggiungere altre spese economiche a
quelle che normalmente la vita universitaria impone (tasse, libri di testo …),
oltre che occupazione per tutto ciò che
ruota intorno
ad una casa
dello studente
(persone impiegate, attività commerciali
limitrofe …).
Al.Po.Cat. da
mesi segue le
sorti dello stabile di via F.
Plutino,
una
vicenda fatta
di cattiva gestione dell’intera struttura e di un’indifferenza generale della politica locale
catanzarese, che mentre invia segnali di
rinascita parallelamente dimentica di
curare aspetti importanti come questi.
La storia è semplice quanto triste: da una
parte l’ARDIS (Agenzia Regionale per il
Diritto allo Studio Universitario), che
pur commissariata da otto anni non è
mai stata capace di risolvere le problematiche legate alla struttura, dall’altra
parte la politica locale e regionale, a cui
non sembra importare la questione, ignorando che una politica di rilancio cittadina passa anche da qui.
Al.Po.Cat., assieme a studenti e lavoratori, ha portato a galla nei mesi scorsi la
problematica evidenziando una situazione al limite dell’indecoroso in cui la
parola fine doveva essere scritta già a
partire dal 31 luglio 2013. Solo grazie
alla caparbietà e determinazione della
nostra associazione, degli studenti in
mobilitazione e un accordo con la proprietà degli immobili (che ha deciso di
abbassare le proprie pretese economiche), si è riuscito a far slittare la data di
chiusura al 31 ottobre 2013. Una situazione che faceva ben sperare per il prosieguo delle trattative, purtroppo però
l’estate sembra
aver
avuto
effetti negativi
sulla popolazione catanzarese (sempre
dormiente) e
soprattutto sui
politici
che
dovevano occuparsi della
questione. Settembre è passato
velocemente, il 31 Ottobre è sempre più vicino
e i momenti di moderato ottimismo di
Luglio stanno facendo il posto a un giustificato pessimismo.
Al momento di andare in stampa
Al.Po.Cat. segue da vicino le vicende
della casa dello studente concentrandosi
soprattutto sulla classe politica regionale, la quale ha l’obbligo morale di approvare il bilancio e permettere che lo studentato non chiuda fin quando non vi
saranno valide alternative.
Al contrario la città di Catanzaro, già da
tempo ferma al palo in quanto a sviluppo, dovrà registrare un nuovo passo indietro.
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