PALAZZETTO
BRU ZANE
2015-2016
CONCERTI
CONFERENZE
ATTIVITÀ
DIDATTICHE
Stagione concertistica 2015 - 2016
5 Festival Édouard Lalo tra folklore e wagnerismo
15 Concerti fuori festival
25 Festival Benjamin Godard nei salotti parigini
Altre attività
37 Concerti per le famiglie
40 Conferenze
44 Visite guidate gratuite
45 Concerti nel Veneto
46
Calendario
48
Informazioni
Con spirito di meraviglia e voglia di raccontare un repertorio musicale
inedito, il Palazzetto Bru Zane presenta la settima stagione a Venezia.
Due compositori, entrambi della seconda metà dell'Ottocento, con personalità
e stili diversi, sono i protagonisti dei festival monografici: Édouard Lalo
e Benjamin Godard. Si inizia a settembre con Édouard Lalo,
compositore-violinista dallo stile sorprendente, tra note di folklore
e richiami wagneriani. I trii, il quartetto, le rare mélodies e il quintetto
di Lalo sono alcune tra le partiture che saranno portate alla ribalta.
Tra i festival di autunno e primavera, due recital pianistici celebrano
Paul Dukas - in occasione dei 150 anni dalla nascita - e la
compositrice-didatta Marie Jaëll, insieme a due concerti che arricchiscono
la tavolozza di colori con un quintetto per strumenti a fiato
e le musiche per violoncello e pianoforte di Charles Kœchlin.
Per chiudere il 2015 in modo originale, un programma di chitarra
romantica, strumento ideale per l'acustica del Palazzetto Bru Zane.
Durante il carnevale due nuove produzioni: C'era una volta, spettacolo lirico
sulle fiabe in epoca romantica e Les Chevaliers de la Table ronde, operetta
di Hervé, compositore considerato l'inventore del genere. Grazie alla
rinnovata collaborazione con il Teatro La Fenice, le avventure di Lancillotto
e Merlino in chiave comica sono allestite al Teatro Malibran, costituendo la
prima produzione scenica firmata dal Palazzetto Bru Zane.
Il festival primaverile punta i riflettori su Benjamin Godard, raffinato
autore romantico il cui stile, equilibrato e discreto, evoca un'intimità
tipica dei salotti romantici che ben si adatta al salotto musicale veneziano.
A corredo dei concerti, un ciclo di conferenze in cui musicologi e critici
musicali dispiegano le loro arti affabulatorie raccontando i temi legati
alla vita musicale dell'Ottocento, in relazione alle attualità della stagione.
Infine, appuntamenti ormai immancabili, sono i concerti per le famiglie:
bambini dai 4 anni in su, insieme ai loro genitori, s'illuminano giocando e si
appassionano alle musiche di Lalo, Godard, Dubois e molti altri compositori.
Una stagione ricca di sorprese e proposte, resa possibile grazie alla fiducia
del pubblico curioso che si affeziona sempre di più alla musica romantica
francese e ai suoi compositori.
3
festival
ÉDOUARD LALO
TRA FOLKLORE
E WAGNERISMO
26 SETTEMBRE – 10 NOVEMBRE 2015
giovEDÌ
17 settembrE 2015
ORE 18
PRESENTAZIONE
DEL FESTIVAL
Obiettivo puntato
su un germanofilo
dallo stile visionario
e ricco di contrasti.
Estratti da opere
di Édouard LALO:
Trio n. 2, Sonata per
violoncello e pianoforte,
Fantaisie norvégienne
SOLISTI DELLA
CHAPELLE MUSICALE
REINE ELISABETH
Vladyslava Luchenko violino
Ori Epstein violoncello
Nathanaël Gouin pianoforte
Édouard Lalo, da A. Boileau e P. Mathey, Bibliothèque nationale de France
Finale con brindisi
4
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
Un temperamento rivoluzionario e un gusto considerato
eccessivamente «tedesco» per l’accademismo francese costarono
a édouard Lalo (1823-1892) l’esclusione da molti ambienti
ufficiali. Oggi è conosciuto quasi esclusivamente per la sua
Symphonie espagnole, ma questo festival vuole dare nuova
voce a gran parte delle sue partiture. Il suo stile eterogeneo,
spesso sorprendente, è il filo conduttore dei concerti che offrono
una panoramica della sua musica da camera. In programma
i suoi trii, il suo unico quartetto, i quintetti, le sonate e molte
delle sue trentadue mélodies, oggi quasi sconosciute. Uno stile
caratterizzato da un’idea forte di «energia» in musica, di vigore
ritmico e di «attacchi» spesso sorprendenti. Coetaneo di Franck,
e a lui affine anche nello spirito, contribuisce ad aprire la strada
alla generazione di Vincent d’Indy, Ernest Chausson e Louis
Vierne. Rompendo con la tradizione militare familiare, Lalo
manifesta presto la sua passione per la musica. Iscritto dal 1832
al Conservatorio di Lilla, sette anni dopo si trasferisce a Parigi,
per completare la propria formazione sotto la guida del violinista
François Habeneck. La sua difficile carriera, spesso ai margini dei
percorsi ufficiali, lo vede tuttavia aderire nel 1850 alla Grande
Société Philharmonique, dove conoscerà Berlioz. Nel 1856 è tra i
fondatori del Quatuor Armingaud (per il quale scriverà tra l’altro,
nel 1859, il Quartetto op. 19); si concentra allora soprattutto
sulla mélodie e sulla musica da camera. Nonostante l’appoggio
di personalità come Gounod, otterrà un relativo riconoscimento
soltanto partecipando alla fondazione della Société nationale
de musique (1871), creando allora la maggior parte della sua
importante produzione.
La Germania è la mia vera
patria musicale.
Édouard Lalo
5
sabato 26 settembrE ore 20
SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA
INTORNO AL PIANOFORTE
Édouard LALO
Trio con pianoforte
in la minore n. 3
Sonata per violoncello
e pianoforte
Guitare (per violino
e pianoforte)
Romance per violino
e pianoforte
Trio Dali © Felix Broede
TRIO DALI
Jack Liebeck violino
Christian-Pierre La Marca
violoncello
Amandine Savary
pianoforte
Per quanto il suo nome sia spesso legato a
famose opere concertanti dedicate al violino
(Symphonie espagnole) o al violoncello
(Concerto per violoncello), Édouard Lalo fu
anche l’autore di alcune pagine di musica da
camera di autentica qualità, che questo concerto
permette di riscoprire attraverso un programma
costruito intorno al pianoforte. Il Trio n. 3,
l’ultimo da lui scritto, unisce i due strumenti
prediletti di Lalo. Gli stessi continueranno a
dialogare con il pianoforte nell’intensa Sonata
per violoncello, nella pittoresca Guitare per
violino, d’ispirazione spagnola, infine nella
Romance-sérénade per violino e orchestra,
qui trascritta per violino e pianoforte.
6
Il loro nome trae ispirazione da
Dali, città cinese famosa per
la lavorazione minuziosa del
marmo. Lo spirito riflessivo e
creativo, simbolo dei marmi di
Dali, riflette i valori musicali
essenziali del trio. Vincitori del
primo premio all’Internationaler
Kammermusikpreis di Francoforte
e al Concorso di musica da camera
di Osaka, incidono un primo CD
con musiche di Ravel che ottiene
molti riconoscimenti: Diapason
d’Or, Choc de l’Année di Classica,
Choix de France Inter e Selection
Bbc Music Magazine. Nel 2015 è
uscito il loro ultimo CD con trii di
Mendelssohn e trascrizioni di Bach.
domenica 27 settembrE ore 17
PALAZZETTO BRU ZANE
SE I MIEI VERSI AVESSERO LE ALI…
Mélodies a una e due voci di
LALO, FAURÉ, WIDOR,
BIZET, CHAUSSON…
Marion Tassou soprano
Thomas Dolié baritono
Antoine Palloc pianoforte
«Vietato disporre musica lungo i miei versi»:
Hugo non avrebbe in realtà mai pronunciato
questa celebre frase, che gli viene invece
attribuita. In ogni caso, i musicisti non hanno
atteso la sua approvazione per prendere
ispirazione dalle sue poesie, né per attingere
ai grandi autori (Lamartine, Musset, Gautier,
Leconte de Lisle, poi Baudelaire o Verlaine)
a fianco di altri meno celebri. Se alla fine
dell’Ottocento la mélodie francese giunge a un
tale livello di raffinatezza, questo probabilmente
dipende dal fatto che musica e poesia si uniscono
intimamente per permetterne il volo. «I miei
versi fuggirebbero, dolci e fragili,/ Verso il vostro
giardino così bello,/ Se i miei versi avessero le
ali,/ Delle ali come l’uccello»: Hugo l’avrebbe
forse presentito, in questa poesia tratta da
Contemplations e spesso messa in musica?
Diplomatasi al Conservatorio di Lione, Marion Tassou
s'interessa a tutti i repertori, dal barocco alla musica
contemporanea. Ha cantato sotto la direzione di
François-Xavier Roth e Jean-Christophe Spinosi e
ha partecipato all'Académie dell'Opéra Comique di
Parigi (2013). Dopo una laurea in geografia, Thomas
Dolié studia al Conservatorio di Bordeaux, debuttando
a Montpellier come Papageno, sotto la direzione di
Marc Minkowski. Nominato Révélation artiste lyrique
delle Victoires de la musique (2008), si esibisce sui
palcoscenici internazionali collaborando con Hervé
Niquet, il Concert Spirituel e la compagnia americana
Opéra Lafayette. Specializzato nell’accompagnamento
della voce, Antoine Palloc unisce passione e rigore
nell’esecuzione del repertorio per canto e pianoforte.
Accompagna artisti quali Jennifer Larmore, Patricia
Petibon e Hedwig Fassbender.
7
martedì 6 ottobre ore 20
PALAZZETTO BRU ZANE
L’ARTE DELLA MÉLODIE
martedì 13 ottobre ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
FANTAISIE-QUINTETTE
Mélodies di
Édouard LALO
Édouard LALO
Fantaisie-Quintette
César FRANCK
Quintetto per
pianoforte e archi
Studia al Conservatorio di Atene
canto, pianoforte, direzione
d’orchestra e composizione. Si
specializza con Aldo Protti a
Cremona, vincendo nel 1995 il
Concorso Maria Callas. Grazie
alle sue qualità musicali e
sceniche, Tassis Christoyannis
può affrontare un repertorio molto
ampio, da Monteverdi a Debussy.
Dopo aver inciso le mélodies di
Félicien David nel 2014, nel 2015
registra un CD con le rare mélodies
di Lalo. Nato a Baltimora, Jeff
Coehn è professore di Lied e
mélodie al Conservatorio nazionale
di Parigi. Ha accompagnato artisti
quali June Anderson, Véronique
Gens e Angela Gheorghiu.
Molto attivo nella registrazione
discografica, tra cui si annovera
l’integrale delle mélodies di
Duparc e Fauré.
8
A lungo trascurate, le mélodies di Lalo
occupano tuttavia una posizione storica
importante, tra la romanza narrativa di taglio
strofico e la mélodie francese propriamente
detta, di fattura più sofisticata. Ascoltarle è
rivivere la fioritura di un genere che, nei primi
tempi, confessa il suo debito verso la romanza
come verso l’opera (Le Novice, sottotitolato
«scène pour baryton»), prima di dispiegarsi
nell’unione con i maggiori poeti dell’epoca.
Perché, se Lalo elegge qualche autore minore,
egli mette anche in musica Lamartine, Hugo,
Musset e Silvestre. Confidenza amorosa, serena
o malinconica, truculenta chanson à boire,
edificazione religiosa, facondia popolare:
ovunque dimostra un’ispirazione melodica
ammirevole.
Tassis Christoyannis © Nikoleri
Finale con brindisi per
chiacchierare e prolungare
insieme ai musicisti
le emozioni del concerto
Jeff Cohen © Headphoto_Tuna
Tassis Christoyannis
baritono
Jeff Cohen pianoforte
SOLISTI DELLA CHAPELLE
MUSICALE REINE ELISABETH
Vladyslava Luchenko,
Hyeonjin Cho violini
Marie Chilemme viola
Ori Epstein violoncello
Nathanaël Gouin pianoforte
Il Quintetto di César Franck, vasta forma
ciclica dalla scrittura focosa, costituisce uno dei
capolavori della musica da camera francese.
Al suo fianco, questo concerto permetterà di
scoprire una pagina completamente dimenticata
del repertorio per pianoforte e quartetto d’archi.
Nel corso dei due movimenti, dalla scrittura
mutevole, ora affannosa, ora di una tenerezza
infinita, Édouard Lalo rivela, più di quindici
anni prima di Franck, il potenziale drammatico
di un genere considerato giustamente uno dei
mezzi privilegiati dell’espressione romantica,
nel quale, inoltre, la scuola francese continuerà
a distinguersi, in particolare attraverso i due
quintetti appassionati composti da Gabriel Fauré
nel primo Novecento.
La Chapelle Reine Elisabeth è una vera e propria
scuderia di giovani enfant prodige. Dopo il debutto a
soli 11 anni a Kiev, Vladyslava Luchenko si esibisce
in tutta Europa con le più importanti orchestre.
La giovane Hyeonjin Cho di 18 anni ha già vinto
numerosi concorsi in Corea e studiato con i migliori
maestri, mentre Marie Chilemme, di Tolosa, nel 2012
costituisce insieme al fratello il Quatuor Cavatine
vincendo due premi al Concorso di musica da camera
di Amburgo. Nato a Tel Aviv, Ori Epstein nel 2014
vince il Concorso di Tunbridge Wells, mentre tra i
molti riconoscimenti ottenuti da Nathanaël Gouin, si
ricorda il premio al Concorso di musica da camera di
Lione e al Concorso per duo in Svezia.
9
SABATO 17 ottobre ore 17
palazzetto bru zane
VIOLINO ROMANTICO
GIOVEDÌ 29 ottobre ore 20
palazzetto bru zane
IL CREPUSCOLO DEL ROMANTICISMO
Édouard LALO
Sonata per violino
e pianoforte op. 12
Romance-Sérénade
per violino e pianoforte
Arlequin per violino
e pianoforte
Gabriel PIERNÉ
Sonate per violino
e pianoforte
Édouard LALO
Trio con pianoforte n. 1
Ernest CHAUSSON
Trio con pianoforte
Lili BOULANGER
D’un soir triste
TRIO CÉRÈS
Noémi Boutin violoncello
Julien Dieudegard violino
Jonas Vitaud pianoforte
Trio Cérès © H. Bozzi
Diana Tishchenko violino
Joachim Carr pianoforte
Parigi, capitale del violino: la città poteva inorgoglirsi di
questo titolo, nell’Ottocento, quando i musicisti vi giungevano
da tutta Europa per studiare con i celebri Baillot, Rode o
Kreutzer, poi con i loro successori Habeneck e Alard. Cosa si
cerca da questi eminenti professori del Conservatorio? La
musicalità, che non doveva scalfire il gusto per il virtuosismo.
Quindi, non ci stupirà l’importanza della musica da camera
in un compositore-violinista come Lalo, la cui Sonata op. 12
(1853) raccolse numerosi successi. Una sonata per violino
costituisce inoltre la composizione cameristica più importante
di Pierné che, nel 1900, subisce l’influenza di Debussy,
raccogliendo l’eredità dei fratelli maggiori: un passaggio
di testimone con la svolta del nuovo secolo.
Vincitori del premio
Palazzetto Bru Zane
al Concorso internazionale
di musica da camera
di Lione 2014
Finalista al Concorso di musica
da camera ARD del 2013,
la violinista ucraina Diana
Tishchenko ha vinto numerosi
premi, tra cui il Concorso di
Mosca Oistrakh, mentre nel 2014
ha ottenuto il primo premio al
Concorso di musica da camera
di Lione, insieme al pianista
Joachim Carr. Quest'ultimo, nato
in Norvegia, viene proclamato
dalla critica «uno story teller del
pianoforte»: ha studiato a Oslo e
alla Hochschule für Musik Eisler
di Berlino. Ottiene il primo premio
della Filarmonica di Bergen e al
Concorso di pianoforte Grieg nel
2014. Diana Tishechenko suona
un violino Camilli del 1731.
10
Dedicato al trio con pianoforte, questo concerto invita a
scoprire tre momenti del Romanticismo musicale francese,
attraverso altrettanti lavori di giovani compositori. Titolo
poco conosciuto dell’opera del violinista Lalo, il Trio n. 1
rivela già le qualità di scrittura del compositore per i due
strumenti che occuperanno un posto predominante del suo
catalogo. Manifestamente in debito verso l’insegnamento del
suo maestro, César Franck, il brano di Ernest Chausson ne
certifica già il genio personale. Infine, il brano di Lili Boulanger
è doppiamente crepuscolare: opera di una giovane compositrice
appena premiata con il prix de Rome, questa pagina sembra
già preannunciare, con la sua malinconia, la prematura
scomparsa dell’autrice.
Provenienti tutti dal Conservatorio
nazionale di Parigi, i musicisti
del Trio Cérès s'incontrano per la
prima volta nel 1999 all’Académie
Ravel di Saint-Jean-de-Luz. Si
costituiscono qualche anno dopo,
nel 2006, trovando in Roland
Pidoux e Jean-Claude Pennetier
un sostegno caloroso e un
insegnamento prezioso. Vincono
il terzo premio al Concorso ARD di
Monaco di Baviera nel 2007, mentre
con la casa discografica tedesca
Oehms Classics incidono il loro
primo CD con musiche di Fauré,
Ravel ed Hersant.
11
GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE ore 20
palazzetto bru zane
PARIGI 1900
MARTEDÌ 10 NOVEMBRE ORE 20
palazzetto bru zane
TRII ROMANTICI
Édouard LALO
Quartetto per archi op. 45
Namouna
(serenata arrangiata
per quartetto)
Gabriel FAURÉ
Quartetto per archi
Édouard LALO
Trio con pianoforte n. 2
Cécile CHAMINADE
Trio con pianoforte n. 2
«Uno dei più raffinati, giovani
quartetti» così Alfred Brendel
definisce il Quatuor Hermès.
Costituitosi nel 2008 e sostenuto
da storici mentori quali i quartetti
Ravel, Ysaÿe e Artemis, vince nel
2009 il primo premio al Concorso
di musica da camera di Lione.
Nel 2011 ottiene il primo premio
al Concorso internazionale
di Ginevra, mentre nel 2012
conquista il primo premio allo
Young Concert Artists Award di
New York, trampolino che lancia
il quartetto sui più importanti
palcoscenici americani.
12
TRIO ATOS
Annette von Hehn violino
Stefan Heinemeyer violoncello
Thomas Hoppe pianoforte
Genere a favore del quale i due autori danno
libero sfogo a un lirismo eminentemente
romantico, i trii in programma per questo
concerto rappresentano la seconda prova per
questo organico, sia per il violinista Lalo che
per la pianista Chaminade. Questi trii sono
entrambi caratterizzati, oltre che da un’indole
febbrile, da una forte densità contrappuntistica,
da una tensione armonica estrema – che confina
con la rudezza, nell’ultimo movimento del trio
di Chaminade –, così come dal trattamento
propriamente orchestrale della scrittura
strumentale. Anche la potenza sonora notevole,
così come alcuni tratti che non possono non
ricordare la scrittura di Brahms, fanno parte
delle prerogative dei due lavori che, inoltre, non
rinunciano mai a una forma di chiarezza e di
eleganza tutte francesi.
«Tre voci, un suono: è questa
unità assolutamente perfetta
nel fraseggio, nel suono, nel
sentimento e nell'interpretazione
a distinguere le formazioni di
alto livello da tutte le altre».
Così la Detroit Free Press
descrive il Trio Atos. Fondato nel
2003, riceve il primo premio al
Concorso Schubert di Graz; nel
2010 partecipa al programma
New Generation Artists della
BBC Radio3, con esecuzioni
per la BBC e numerosi concerti
in festival inglesi. Il trio Atos si
reca regolarmente nelle scuole
tedesche per trasmettere alle
nuove generazioni un’immagine
vitale della musica classica e degli
artisti che la eseguono.
Atos Trio © Steven Haberland
QUATUOR HERMÈS
Omer Bouchez, Elise Liu violini
Yung-Hsin Chang viola
Anthony Kondo violoncello
Il programma di questo concerto invita il
pubblico nella Parigi musicale fin-de-siècle
attraverso due lavori dello stesso compositore,
qui riuniti benché di due generi tra loro lontani
e associati a contesti distinti. Cominciata nel
1855, la composizione del Quartetto op. 45 fu
completata nel 1884. Violinista, Lalo fu tra i
fondatori di uno dei primi quartetti d’archi
francesi, il Quatuor Armingaud, al quale dedicò
la sua produzione per questa formazione. Il
balletto Namouna fu invece oggetto di numerose
trascrizioni per diversi effettivi da camera, tra
cui quello della «Sérénade» – secondo numero
della suite per orchestra – per quartetto d’archi,
pur non ottenendo un particolare successo alla
sua prima rappresentazione, avvenuta all’Opéra
di Parigi nel 1882.
13
MARTEDÌ 24 NOVEMBRE ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
OMAGGIO A PAUL DUKAS
concerti
fuori festival
In occasione del 150°
anniversario della nascita
di Paul Dukas (1865-1935)
Théodore DUBOIS
Le Banc de mousse
La Source enchantée
(estratti dai
Poèmes sylvestres)
Mel BONIS
Écho
Narcisse
Paul DUKAS
Sonata per pianoforte
Nel momento in cui la ricerca di nuovi colori armonici
diventa la preoccupazione maggiore dell’avanguardia
musicale francese, il pianoforte a sua volta appare come
il primo strumento di sperimentazione compositiva.
Seguendo per questo una tradizione antica, il suo repertorio
si arricchisce allora contemporaneamente di pezzi di genere
– illustrati nel corso di questo concerto dai Poèmes sylvestres
di Dubois e Écho e Narcisse di Mel Bonis – e di forme
classiche, quali la sonata per pianoforte, rivalutata in modo
particolare da Paul Dukas. Dalla libertà totale dei primi, fino
alle audacie stilistiche dei secondi, questi due tipi di lavori
sono dei laboratori, dove si cerca senza sosta di catturare
il sentimento di una fin de siècle sul limite del baratro.
Il «Giornale della musica» lo
ritrae come un «pianista dotato
di un tocco luminoso, un giovane
francese dai tratti e dalla giovialità
mediterranea: unisce una tecnica
virtuosistica ad una ricchezza
d'intenzioni che continuamente
si rinnova». David Violi si diploma
al Conservatorio di Lione; lavora
con Anne Queffélec e Billy Eidi,
ricevendo preziosi insegnamenti
da Aldo Ciccolini. Vincitore nel
2005 del Concorso Yamaha,
consegue il primo premio al
Concorso di Sakai in Giappone.
Suoi partner di musica da
camera sono il Quatuor Ardeo,
Loïc Schneider e Gaspar Hoyos.
È membro del Quatuor Giardini,
dell’Ensemble Anagrammes
e di Le Salon de Musique.
14
David Violi © S. Alleaume
David Violi pianoforte
15
GIOVEDÌ 3 DICEMBRE ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
LA CHITARRA ROMANTICA
VENERDÌ 15 GENNAIO ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
KŒCHLIN INTIMISTA
Fernando SOR
Fantasie élégiaque op. 59
Antoine DE LHOYER
Grande Sonate op. 12
Napoléon COSTE
Le Tournoi
(fantaisie chevaleresque
per chitarra) op. 15
François DE FOSSA
Recuerdo
Cinquième Fantaisie
Matteo CARCASSI
Aria « Au Clair de la lune »
dalle Voitures versées
varié op. 7
Charles KŒCHLIN
Les Heures persanes op. 65
per pianoforte solo (estratti)
Chansons bretonnes op. 115
per violoncello e pianoforte
(estratti)
Paysages et Marines
per pianoforte solo (estratto)
Sonata per violoncello
e pianoforte op. 66
Luigi Attademo chitarra
Finale con brindisi per
chiacchierare e prolungare
insieme ai musicisti
le emozioni del concerto
Considerato uno dei più
importanti chitarristi della sua
generazione, Luigi Attademo
inizia la sua parabola artistica
ottenendo il terzo premio al
Concorso di Ginevra nel 1995.
Ha registrato dieci CD tra cui le
monografie dedicate alle sonate
di Scarlatti, alle opere inedite
ritrovate nell’Archivio Segovia e ai
quintetti di Boccherini. Ha inciso
inoltre l'integrale delle opere di
Paganini per chitarra sola, per
la prima volta eseguite con uno
strumento storico.
16
ORE 19
«Guitaromanie»: la chitarra nella Parigi del XIX secolo
Luigi Attademo presenta la chitarra nell’Ottocento
Nell’Ottocento, nelle classi medie e popolari la chitarra svolge
la stessa funzione del pianoforte – ben più oneroso – nei salotti
aristocratici e borghesi: casse di risonanza di produzioni liriche
del tempo (arrangiate come fantasie o variazioni sui temi
delle opere), i chitarristi vedono i loro repertori aumentare
contemporaneamente nell'ambito della musica popolare e
in quello del virtuosismo dimostrativo. Se all'epoca la scuola
francese brilla, in particolare sotto le dita di Napoléon Coste,
l’influenza della Spagna (di François de Fossa o Ferdinando Sor)
o dell’Italia (soprattutto di Matteo Carcassi) traspare nella musica
per chitarra destinata ai piccoli concerti parigini.
Silvia Chiesa violoncello
Maurizio Baglini pianoforte
Finale con brindisi per
chiacchierare e prolungare
insieme ai musicisti
le emozioni del concerto
Allievo del Politecnico di Parigi, teorico dall’erudizione
impressionante (autore tra l’altro di uno Traité d’orchestration
che conserva ancor oggi tutta la sua validità), critico musicale,
pedagogo di fama (Poulenc fu suo allievo), autore di più di
duecento partiture: Charles Kœchlin può intimidire.
Ma è sufficiente avvicinarlo per scoprire l’affascinante poesia
della sua ricca tavolozza. Questo colorista sa dipingere degli
ampi affreschi come cesellare delicate miniature. Il programma
di Silvia Chiesa e Maurizio Baglini ne esplora il versante
intimista, nutrito di visioni interiori (Sonate pour violoncelle),
ispirato dalle tradizioni popolari (Chansons bretonnes),
dall’Oriente dei racconti di Pierre Loti (Les Heures persanes)
o dalla contemplazione della natura (Paysages et Marines).
Silvia Chiesa vanta una brillante
carriera internazionale e le sue
interpretazioni esplorano repertori
poco noti. Dopo l'incisione dei due
concerti per violoncello di Rota
(2014), è la volta del CD con la prima
registrazione assoluta del Concerto
in do minore di Pizzetti. Suona
un violoncello Giovanni Grancino
del 1697. Costituisce dal 2005 un
duo stabile con Maurizio Baglini,
pianista che ha al suo attivo
un’intensa carriera concertistica
in Europa, America e Asia. Baglini
ha inciso, in esclusiva per Decca/
Universal, CD dedicati a Liszt,
Brahms e Schubert. È inoltre
direttore artistico dell'Amiata Piano
festival in Toscana.
17
Spettacolo lirico sulle fiabe
all’epoca romantica
Arie e duetti da MASSENET,
OFFENBACH, ISOUARD,
SILVER, SERPETTE,
LECOCQ, VIARDOT…
Jodie Devos soprano
Isabelle Druet mezzosoprano
QUATUOR GIARDINI
Pascal Monlong violino
Caroline Donin viola
Pauline Buet violoncello
David Violi pianoforte
Arte dell’illusione, terreno d’elezione del
meraviglioso, l’opera non poteva ignorare la
fiaba. Nell’Ottocento, questa trae ispirazione da
Perrault e dai fratelli Grimm (Le Petit Chaperon
rouge di Serpette, La Belle au bois dormant di
Lecocq, Barbe-Bleue di Offenbach, Cendrillon
adattata da Isouard, Massenet e Viardot), così
come dall’esotismo delle Mille e una notte
(Aladin d’Isouard, Ali Baba di Lecocq). Questi
contes lyriques confidano spesso nei vocalizzi
pirotecnici delle loro eroine, introducono
all’occasione colori arcaicizzanti e privilegiano
un tono leggero, non esitando a scivolare nella
buffoneria. Possono però guardare anche verso
l’inquietante estraneità germanica, come
Offenbach nei Contes d’Hoffmann.
Mademoiselle Emelen e mademoiselle Guiraudon in Cendrillon di Massenet, Le Théâtre
GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO ORE 20
SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA
C'ERA UNA VOLTA…
Jodie Devos, dopo aver vinto il secondo premio
al Concorso Reine Elisabeth, partecipa all’Académie
dell’Opéra Comique di Parigi. Tra i suoi ruoli si
ricordano Serpina (La Serva padrona) e Blondchen
(Die Entführung aus dem Serail). Isabelle Druet
è stata Révélation classique de l’ADAMi (2007)
e Révélation lyrique des Victoires de la Musique
(2010). Le due cantanti si esibiranno con il Quatuor
Giardini, formazione nata grazie all'affinità di giovani
musicisti che, accanto all'esecuzione di brani celebri,
riscoprono costantemente pagine meno note,
collaborando spesso con il Palazzetto Bru Zane, per
il quale hanno interpretato e registrato compositori
quali Félicien David, Théodore Dubois e Marie Jaëll.
18
19
HERVÉ
Les Chevaliers de la Table ronde (1866) è la
prima delle quattro grandi operette di Hervé (alle
COMPAGNIE LES BRIGANDS
quali si aggiungono L’Œil crevé, Chilpéric e Le
Christophe Grapperon
petit Faust). In realtà, narra le note avventure
direzione musicale
di Lancillotto o Merlino meno di quanto non
Pierre-André Weitz regia
attinga al mondo immaginario e incantato delle
féeries medievali. Vi si incontrano i quattro
con Damien Bigourdan,
elementi privilegiati del comico in musica:
Antoine Philippot,
la parodia, l’energia ritmica, un virtuosismo
Arnaud Marzorati, Mathias
inusuale e la melodia popolare. L’azione
Vidal, Ingrid Perruche, Lara
– spostata ai tempi cavallereschi – confida nelle
Neumann, Chantal Santon
dame un peso particolare: Melusina, Totoche
Jeffery, Clémentine Bourgoin,
e Angelica condividono la scena, mettendo
Rémy Mathieu, David Ghilardi, in caricatura i caratteri cosiddetti femminili
Théophile Alexandre,
dell’amore, della gelosia, della cupidigia e della
Jérémie Delvert, Pierre Lebon
sensualità. Da parte loro, Rodomonte, Rolando
e Merlino danno del coraggio cavalleresco
In collaborazione
un’immagine piuttosto sbiadita.
con la Fondazione
Teatro La Fenice
Manifesto per Les Chevaliers de la Table ronde, disegno di Pierre-André Weitz
DOMENICA 7 ORE 15.30,
MARTEDÌ 9, GIOVEDÌ 11, VENERDÌ 12 ORE 19,
SABATO 13 FEBBRAIO ORE 15.30
TEATRO MALIBRAN
LES CHEVALIERS DE LA TABLE RONDE
Produzione delegata
Palazzetto Bru Zane
Produzione esecutiva
Compagnie Les Brigands
Coproduzione Opéra de Reims /
Le Centre des Bords de Marne
– Le Perreux / La Coursive
– Scène nationale La Rochelle
Con il sostegno di
Arcadi Île-de-France
SPEDIDAM e ADAMI
In collaborazione con
Angers-Nantes Opéra
Con il sostegno di
DRAC Île-de-France
20
21
SABATO 20 FEBBRAIO ORE 17
PALAZZETTO BRU ZANE
QUINTETTO PER FIATI
MARTEDÌ 8 MARZO ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
ALLA SCOPERTA DI MARIE JAËLL
George ONSLOW
Quintetto per fiati
Paul TAFFANEL
Quintetto per fiati
Jacques IBERT
Trois Pièces brèves
In occasione della Giornata
internazionale della donna
Klarthe Quintet © Daniel Delang
KLARTHE QUINTET
Clément Dufour flauto
Marc Lachat oboe
Julien Chabod clarinetto
Pierre Rémondière corno
Guillaume Bidar fagotto
Vincitori del premio
Palazzetto Bru Zane
al Concorso di musica
da camera ARD di Monaco
di Baviera 2014
La sfida di partecipare al
Concorso per quintetto a fiati
dell’ARD di Monaco, in nome della
quale il Klarthe Quintet
si costituisce, è pienamente vinta
con il conseguimento del terzo
premio nel 2014, cui seguono
il premio della Bayerischer
Rundfunk Classic online e il
premio speciale del Palazzetto
Bru Zane per la migliore
interpretazione del Quintetto
di Onslow. A questa messe di
distinzioni si aggiungono quelle
individuali, tanto da rendere
questo giovane ensemble
uno dei più premiati della sua
generazione.
22
A. JAËLL / F. MENDELSSOHN
Marche nuptiale
Marie JAËLL
Les Beaux Jours (estratti)
Camille SAINT-SAËNS
Valse nonchalante op. 110
Valse gaie op. 139
Danse macabre
(trascrizione di Franz Liszt)
Marie JAËLL
Jours pluvieux
Franz LISZT
Mephisto Valse n. 3
(completato da Marie Jaëll)
Mephisto Valse n. 1
ORE 19
Come essere la musica prima di suonarla: Marie Jaëll
Olga Visentini presenta la figura della compositrice
«Non è amore, è frenesia che ho per la mia arte… Questa
passione travolge ogni ostacolo», dichiarava Marie Jaëll. La
brillante musicista d’origine alsaziana, sposa del pianista
e compositore Alfred Jaëll, dimostrava un temperamento
focoso. Non stupisce perciò che abbia impressionato Liszt e
Saint-Saëns, di cui divenne amica e segretaria. I due uomini
eseguirono del resto le sue Douze Valses et finale op. 8, a
quattro mani, a Bayreuth nel 1876. Marie Jaëll contribuì alla
diffusione della tradizione germanica a Parigi, organizzando
serie di concerti in cui interpretò l’integrale delle sonate
di Beethoven, tutta la musica per pianoforte di Liszt e di
Schumann. Prodezze, accanto alle quali una maratona
sembrerebbe una salutare passeggiata.
Dana Ciocarlie pianoforte
Flauto, oboe, clarinetto, fagotto e corno: il quintetto di fiati
nacque sul limitare del Romanticismo, visto che i musicisti del
Settecento preferivano ensemble senza flauti. L’evoluzione, tanto
della fattura strumentale quanto dell’insegnamento, contribuì
all’affermazione di questo organico, la cui ricca tavolozza
Onslow esplorò in una delle sue ultime opere (1850), benché fino
a quel momento si fosse interessato agli archi. Questo lavoro
sedusse completamente Taffanel, uno dei più importanti flautisti
dell’epoca, autore nel 1876 di una pagina brillante e raffinata nel
contempo. Qualche decennio più tardi, i Trois Pièces brèves di
Ibert (1930) confermano che il quintetto di fiati si è imposto come
uno dei principali effettivi da camera e che dispone di risorse
sonore inesauribili.
In collaborazione con l'Istituto
Romeno di Cultura e Ricerca
Umanistica di Venezia
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
Dana Ciocarlie nasce a Bucarest
e si forma alla scuola pianistica
romena; studia in seguito a Parigi,
vincendo il premio internazionale
Pro Musicis e il Concorso Ferruccio
Busoni in Italia. Esegue musica da
camera insieme a musicisti quali
Gilles Apap, Jean-Marc Philips,
Nicolas Dautricourt e il Quatuor
Psophos. Affianca l’attività di
concertista a quella di docente,
insegnando al Conservatorio
di Lione e all’École Normale de
Musique Alfred Cortot di Parigi.
Ha registrato per il Palazzetto
Bru Zane brani rari di Marie
Jaëll per il CD con libro della
collana «Portraits» dedicato
alla compositrice.
23
9 APRILE – 15 MAGGIO 2016
festival
BENJAMIN
GODARD
NEI SALOTTI
PARIGINI
Riscoperta di un compositore
in perfetta sintonia
con la sua epoca, creatore
di musiche seducenti.
GIOVEDÌ
31 marzo 2016
ORE 18
PRESENTAZIONE
DEL FESTIVAL
Estratti di opere
per pianoforte
di Benjamin GODARD
David Lively pianoforte
Finale con brindisi
Ingresso libero
prenotazione obbligatoria
+39 041 52 11 005
[email protected]
Virtuoso sia come violinista che come pianista, eccellente
autore di mélodies perfettamente in sintonia con la sua epoca,
oggi Godard (1849-1895) è ricordato principalmente per la
Berceuse tratta dall’opera Jocelyn (1888). Appassionato di
musica strumentale, Godard privilegia lo slancio del cuore sul
ragionamento della mente, rivelandosi accessibile e invitante
per chi oggi cerchi di riscoprirne lo spirito raffinato. È questo
stile equilibrato e discreto che il Palazzetto Bru Zane metterà
in primo piano, proponendo una rassegna della sua produzione
(mélodies, quartetti, trii, sonate, musica per pianoforte).
Nato nel 1849, enfant prodige del violino, allievo di Richard
Hammer e di Henri Vieuxtemps, Benjamin Godard svolge
un ruolo attivo nella vita musicale francese all’inizio della
Terza Repubblica: suona in un quartetto, mentre i suoi pezzi
per pianoforte e le mélodies ottengono notevole successo nei
salotti. È anche direttore d’orchestra, veste nella quale fonda
la Société des concerts modernes. Il suo stile, alla maniera del
classicismo romantico di Mendelssohn, rimane tradizionale,
oltre che lontano dal contrappunto scolastico. Non affascinato
dalla scrittura wagneriana, alcune sue pagine fanno vibrare
l’intimo sentimentalismo dell’ascoltatore (Rêve vécu e Solitude
per pianoforte, o Les Larmes e Veux-tu? per voce e tastiera),
mentre altrove rilegge il colore pittoresco o gli arcaismi del
passato attraverso uno stile alla portata del grande pubblico
(Nouvelles Chansons du vieux temps, Symphonie «gothique»,
Suite de danses anciennes et modernes per pianoforte). Muore
prematuramente nel 1895 a soli 46 anni.
Era un sognatore,
emotivo nell’intimo.
Eugène de Solenière 25
SABATO 9 APRILE ORE 20
SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA
GODARD E LA VOCE
DOMENICA 10 APRILE ORE 17
PALAZZETTO BRU ZANE
QUARTETTI DIMENTICATI
Benjamin GODARD
Mélodies, arie e duetti d’opera
Benjamin GODARD
Quartetto per archi
n. 2 op. 37
Charles GOUNOD
Quartetto per archi n. 2
Olivia Doray soprano
Cyrille Dubois tenore
Tristan Raes pianoforte
« Oh ! ne t’éveille pas encor
Pour qu’un bel ange de
ton rêve / en déroulant
son long fil d’or / Enfant,
permette qu’il s’achève ! »
26
«Oh ! non svegliarti ancora / perché un
bell’angelo del tuo sogno / srotolando il suo
lungo filo d’oro / Bambino, permetta che
finisca!»: chi ricorda oggi questi versi e la
loro melodia dal fascino frastornante? Molto
conosciuti alla fine dell’Ottocento, si tratta
dei versi della «Berceuse» dall’opera Jocelyn di
Godard, del 1888. Ecco cosa invita a un ulteriore
ascolto. Le opere liriche non mancano, ispirate
alla Spagna di Calderon (Pedro de Zalamea),
alla storia (Les Guelfes, Dante, Jeanne d’Arc,
La Vivandière), o al conflitto tra amore profano
e spirituale (Jocelyn). Le mélodies meritano a
loro volta di uscire dall’oblio. Si scommette che
toccheranno gli ascoltatori di questo concerto,
oggi come nei salotti di allora.
Olivia Doray studia al Royal
College di Londra, al Conservatorio
di Marsiglia e all’Atelier Lyrique
dell’Opéra National di Parigi.
Ha interpretato diversi ruoli
mozartiani, tra cui Pamina nel
Flauto Magico e Sandrina ne La
finta giardiniera. Premiato per le
Victoires de la Musique nel 2015,
Cyrille Dubois è particolarmente
dedito alla mélodie francese.
Ha partecipato a diversi progetti
discografici del Palazzetto Bru
Zane tra cui Renaud di Sacchini,
Le Paradis Perdu di Dubois e
Le Désert di David. Tristan Raes
lavora tra l’altro con Pierre Boulez
in occasione dell’esecuzione
di una sua composizione. Registra
nel 2004 un CD con l'integrale
della musica per due pianoforti
di Poulenc.
QUATUOR MOSAÏQUES
Erich Höbarth,
Andrea Bischof violini
Anita Mitterer viola
Christophe Coin violoncello
Territorio forse riservato ai musicisti tedeschi,
il quartetto per archi? L’idea ha avuto un certo
seguito. Quando si pensa che i vincitori del prix
de Rome dovevano scrivere un quartetto nel
loro soggiorno a Villa Medici, o che la Società di
compositori di musica (fondata nel 1862) impose
più volte questa formazione per il suo concorso
annuale, si può allora immaginare la quantità
di partiture prodotte nel corso dell’Ottocento
in Francia. Per molti esecutori di strumenti
ad arco, come Godard (violinista virtuoso), il
genere fu un luogo di passaggio naturale e quasi
obbligato. Quanto a Gounod, i manoscritti di tre
dei suoi cinque quartetti (tra cui il n. 2) furono
riscoperti e acquistati dalla Biblioteca nazionale
di Francia solo nel 1993. La caccia al tesoro è
appena cominciata!
«Nel mosaico, ogni dettaglio
sembra essere magnificamente
concepito [...]. In musica, è la
stessa cosa, bisogna lavorare
i dettagli, fare ricerche in
organologia, in musicologia,
riflettere sulle articolazioni, sulle
frasi, le dinamiche. Forgiare le
migliori condizioni d’ascolto»:
è la dichiarazione di intenti di
Christophe Coin. Costituitosi
a Vienna nel 1987, il Quatuor
Mosaïques nasce con la volontà di
condividere una lunga esperienza
interpretativa su strumenti
d’epoca, con l’obiettivo di
perpetuare un legame vitale con la
tradizione europea del quartetto
per archi. Oggi considerato uno
dei più importanti ensemble, il
Quatuor Mosaïques presenta una
ricca discografia al suo attivo.
27
GIOVEDÌ 14 APRILE ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
GODARD E IL VIOLINO
MARTEDÌ 26 APRILE ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
SCENE ITALIANE E NON SOLO…
Benjamin GODARD
Sonata per violino n. 1
Sonata per violino n. 2
Sonata per violino solo n. 2
Sonata per violino n. 4
Benjamin GODARD
Barcarolle op. 80
Barcarolle op. 105
Scènes italiennes op. 126
Vingt Pièces op. 58
Nicolas Dautricourt violino
Dana Ciocarlie pianoforte
In collaborazione con l'Istituto
Romeno di Cultura e Ricerca
Umanistica di Venezia
Enfant prodige del violino, Benjamin Godard fu allievo
di Richard Hammer e di Henri Vieuxtemps. Entrato al
Conservatorio nel 1863, studiò anche composizione con
Henri Reber. Compositore prolifico per il pianoforte come per
il violino, con le sue quattro sonate per violino e pianoforte
– le cui prime due sono significativamente dedicate
rispettivamente al suo maestro Hammer e al pianista Krüger
–, Godard dà alla stampa alcune pagine sotto il segno di una
scrupolosa uguaglianza e di un dialogo caloroso tra i due
strumenti. Con le due sonate per violino solo, egli prosegue
il virtuosismo strumentale solista d’Ancien Régime, come
attesta in particolare il prestito da forme per suite di danza –
sarabande, rigaudon, bourrée, ecc.
Premio Enesco della SACEM e Rivelazione classica
dell’ADAMI, Nicolas Dautricourt è invitato nel 2012
a far parte della Chamber Music Society del Lincoln
Center a New York. Vincitore di concorsi internazionali
(Wieniawski, Lipizer, Belgrado), suona uno Stradivari del
1713. Artista curioso, percorre nei suoi concerti anche
repertori insoliti con incursioni nel jazz e nel tango.
Ha registrato un CD con le sonate di Benjamin Godard
in occasione del ciclo monografico del Palazzetto Bru
Zane. Dana Ciocarlie si forma alla scuola pianistica
romena e si perfeziona a Parigi, vincendo il premio
speciale Sandor Vegh al Concorso Geza Anda di Zurigo
e il Concorso Ferruccio Busoni in Italia. Partecipa a vari
progetti di musica da camera insieme a musicisti quali
Gilles Apap, Jean-Marc Philips e il Quatuor Psophos.
Sta registrando l’integrale della musica per pianoforte
di Schumann con la casa discografica La Dolce Volta.
28
Alessandro Deljavan
pianoforte
Secondo una tendenza tipicamente romantica, una parte
del catalogo di Benjamin Godard mette in evidenza un
tipo di pittoresco sviluppato in alcune pièces musicali,
brevi e descrittive. Imitando con un ritmo ternario il
movimento delle gondole di Venezia, il genere della
barcarola costituisce un esempio tipico di questo gusto
per la rappresentazione di un altrove vicino o lontano.
Le Scènes dell’op. 126 si addicono a un viaggio attraverso
un’Italia popolare, trasportando l’ascoltatore da Firenze
alla Sicilia e al Sud della penisola («Tarentelle»). Infine,
con le Pièces dell’op. 58, Godard fa scorrere una serie di
miniature davanti alle orecchie del pubblico; ognuna
dedicata a un suo allievo.
Alessandro Deljavan è uno degli
interpreti più interessanti del
nuovo pianismo italiano. Dotato
di grande carisma, appassionato
interprete del repertorio
contemporaneo e apprezzato
esecutore di Chopin e di Alkan.
Vincitore di importanti premi
internazionali, è invitato a esibirsi
in Europa, Stati Uniti, Canada e
Corea. Ha inciso oltre 30 dischi
per varie case discografiche, da
solista e in formazioni da camera,
dal duo al quintetto. Insegna
pianoforte principale presso
il Conservatorio di Bari.
29
SABATO 30 APRILE ORE 17
PALAZZETTO BRU ZANE
VIOLONCELLO ROMANTICO
MARTEDÌ 3 MAGGIO ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
GODARD E LA MÉLODIE
Benjamin GODARD
Sonata per violoncello
Rita STROHL
Titus et Bérénice
Benjamin GODARD
Mélodies
Gary Hoffman violoncello
David Selig pianoforte
Finale con brindisi per
chiacchierare e prolungare
insieme ai musicisti
le emozioni del concerto
Con due opere di mirabile intensità espressiva, il programma
di questo concerto dà risalto a un aspetto non conosciuto del
repertorio romantico per violoncello. Nel momento in cui la
scuola francese forgiata dalla generazione del violoncellista
Duport si diffonde, la scrittura di volta in volta cantante,
lirica, ritmica e declamatoria di questi pezzi rivela tutto
il potenziale drammatico dello strumento più vicino alla
voce umana. Combinando al genere classico della sonata un
contenuto narrativo tipico dei poemi e altre forme romantiche,
l’opera singolare di Rita Strohl prefigura le grandi pagine
programmatiche dedicate allo strumento dai compositori del
Novecento, dall’epico Don Quichotte di Strauss all’onirico
Tout un monde lointain di Dutilleux.
Tassis Christoyannis baritono
Jeff Cohen pianoforte
«La sua parte migliore probabilmente fu espressa dalle opere
di piccole dimensioni, mélodies e pièces per pianoforte»,
osservò il critico inglese Arthur Hervey. Non fu il solo a
percepire il talento di Godard per la miniatura, dove il senso
della caratterizzazione e l’attitudine a sedurre dalle prime
note diventano elementi fondamentali. Un centinaio di
mélodies testimonia un senso per la letteratura tanto eclettico
quanto affinato: autori minori, certo, ma anche Lamartine,
Hugo, Musset, Gautier, così come dei poeti antichi quali
La Fontaine, il poeta cinquecentesco Jean-Antoine de Baïf e
perfino quello del Trecento Eustache Deschamps. La diversità
musicale si dimostra in armonia, perché Godard eccelle nello
stilizzare una canzone popolare come nel dipingere una vasta
scena che guarda al teatro lirico.
Sfrutta la vena nostalgica
della vecchia Francia
e coltiva il concerto
in uno spirito cavalleresco.
France-Yvonne Bril
Dopo aver vinto il primo
premio al concorso Rostropovich
di Parigi nel 1986, Gary Hoffman
avvia una brillante carriera
internazionale. Professore alla
Chapelle Musicale Reine
Elisabeth di Bruxelles, suona un
Nicolò Amati del 1662. David Selig,
dopo gli studi al Conservatorio di
Parigi con Aldo Ciccolini, si esibisce
nei più importanti teatri di tutto
il mondo. È inoltre direttore
artistico del festival Les Journées
Romantiques e dal 2011 è
professore di accompagnamento
al Conservatorio di Lione.
30
Studia al Conservatorio di Atene canto,
pianoforte, direzione d’orchestra e composizione.
Si specializza con Aldo Protti a Cremona, vincendo
nel 1995 il Concorso Maria Callas. Grazie alle sue
qualità musicali e sceniche, Tassis Christoyannis
affronta un repertorio molto ampio, da Monteverdi
a Debussy. Dopo aver inciso le mélodies di David
(2014) e Lalo (2015), registra le rarissime mélodies di
Godard. Nato a Baltimora, Jeff Cohen è professore
di Lied e mélodie al Conservatorio nazionale di Parigi.
Ha accompagnato artisti quali June Anderson,
Véronique Gens e Angela Gheorghiu. Molto attivo
nella registrazione discografica, in modo particolare
ha inciso l’integrale delle mélodies di Duparc e Fauré.
31
SABATO 7 MAGGIO ORE 17
PALAZZETTO BRU ZANE
ROMANTICISMO E MODERNITÀ
GIOVEDÌ 12 MAGGIO ORE 20
PALAZZETTO BRU ZANE
SOGNO VISSUTO
Benjamin GODARD
Trio con pianoforte n. 2
Aubade per violino
e violoncello op. 133
Gabriel FAURÉ
Trio con pianoforte
Lili BOULANGER
D’un matin de printemps
Benjamin GODARD
Sonata per pianoforte n. 2
Trois Pièces op. 16
Nocturne n. 3 op. 139
Nocturne n. 4 op. 150
Rêve vécu op. 140
Trio Talweg © Sonja Werner
Eliane Reyes pianoforte
TRIO TALWEG
Juliana Steinbach pianoforte
Sébastien Surel violino
Éric-Maria Couturier violoncello
Nel programma di questo concerto si potranno apprezzare
le due estremità di un periodo cerniera nella storia della
musica francese. Dalle opere di Godard, con la loro ispirazione
romantica, volentieri nostalgica, si passa a due opere che,
seppure ben radicate in questo stesso romanticismo musicale
francese, aprono la strada a una modernità più sfumata e
sospesa, tanto dal punto di vista del linguaggio che del carattere.
Creato nel 1923, il trio di Fauré si segnala per una notevole
economia di mezzi e per un’espressione intima, sostenuta da
armonie audaci. Di un tono insolitamente leggero, per non dire
gioioso, l’opera di Lili Boulanger dischiude orizzonti armonici
inascoltati e allo stesso tempo un lirismo contenuto, «in sordina»,
lontano dalle effusioni romantiche.
32
Tal (valle) – weg (sentiero): il
termine di origine tedesca Talweg
– letteralmente «sentiero della
valle» – indica la confluenza delle
correnti che, scese dalle vette,
scorrono insieme. L’insaziabile
curiosità di questo ensemble,
fondato nel 2004 a Parigi, lo rende
ideale interprete di opere rare
e riscoperte originali. Il CD con
musiche di Cajkovskij e Šostakovic
uscito nel 2008 ha ottenuto il
Diapason d’Or ed è del 2014 il
CD con l’integrale dei trii per
pianoforte e archi di Brahms.
I Nocturnes n. 3 e 4, Rêve vécu o i Trois morceaux op. 16 di
Benjamin Godard testimoniano una produzione per pianoforte
legata all’intimità del salotto, così come all’estetica della notte.
Se queste composizioni si avvicinano dunque alla produzione
francese contemporanea – si pensa in particolare ai notturni
o alle barcarole di Fauré – esse rivelano allo stesso tempo una
nostalgia di cui il compositore si fa carico; Rêve vécu è così
sottotitolato «pièce romantique», mentre due lavori dell’op. 16
evocano il minuetto e la gavotta, antiche danze francesi. Questo
gusto per la pièce caratteristica, l’effetto sonoro, il virtuosismo
o ancora la soavità delle mélodies non deve mascherare
l’ambizione di un giovane compositore che osa ricollegarsi alla
sonata per pianoforte, genere complesso poco affrontato dai suoi
contemporanei francesi.
«Negli ultimi anni, nessuno mi
ha impressionato così tanto come
questa giovane pianista, è già
una vera artista.» Così Vladimir
Ashkenazy descrive il talento di
Eliane Reyes dopo averla sentita
suonare ancora bambina. Studia
al Conservatorio di Bruxelles e
ottiene il primo premio a Ettlingen
in Germania. Si esibisce con artisti
di fama mondiale come Misha
Maisky, José van Dam o Augustin
Dumay. È stata per due volte la
pianista ufficiale del Concorso
Reine Elisabeth e recentemente
ha registrato due CD dedicati a
Benjamin Godard, in occasione del
ciclo programmato dal Palazzetto
Bru Zane.
33
DOMENICA 15 MAGGIO ORE 17
PALAZZETTO BRU ZANE
POESIA
SABATO 18 GIUGNO DALLE 17
PALAZZETTO BRU ZANE
ART NIGHT
Benjamin GODARD
Sonata per violino
e pianoforte n. 3
Berceuse
Ernest CHAUSSON
Poème
Gabriel FAURÉ
Sonata per violino
e pianoforte n. 1
Ore 17-18
Laboratorio di costruzione
di uno strumento musicale
con materiali di riciclo.
Per adulti e bambini
tra i 6 e i 12 anni.
A cura di Sestante di Venezia
DISPONIBILITà LIMITATA
prenotazione consigliata
+39 041 52 11 005
[email protected]
Maria Milstein violino
Nathalia Milstein pianoforte
ore 18.00
Visita guidata
per bambini e famiglie
Come ogni anno, Art Night sarà l’occasione
per una giornata di «porte aperte» veneziana,
con un evento speciale dedicato ai bambini,
visite guidate al Palazzetto Bru Zane e
concerti di musica romantica francese
affidati a giovani e promettenti interpreti.
Nel giugno 2016 si esibirà il primo gruppo
di partecipanti all’Académie internationale
de musique Maurice Ravel. Dopo aver
frequentato lezioni individuali e masterclass
tenute da insegnanti di fama nel settembre
2015 a Saint-Jean-de-Luz (sede dell’Académie
Ravel), i giovani strumentisti presenteranno
i frutti del proprio lavoro a Venezia.
ore 19 - 23
34
© Palazzetto Bru Zane - ph. Michele Crosera
Nata a Mosca, Maria Milstein si
perfeziona al Conservatorio di
Amsterdam. Dal 2011 è artista in
residenza alla Chapelle Musicale
Reine Elisabeth. Ha vinto il
Concorso ARD di Monaco nel
2013 (secondo premio e premio
del pubblico) e il primo premio al
Concorso di musica da camera
di Lione nel 2011 con il Trio Van
Baerle, del quale fa parte dal
2004. La violinista Nathalia
Milstein ha vinto il primo premio
ai concorsi organizzati dal
conservatorio di Ginevra (2010,
2011 e 2012). Da molti anni forma
un duo con la sorella violinista.
Genere tipicamente romantico, il «poème» si
riallaccia alla concezione estetica secondo la
quale i suoni rivestono un potere evocativo
infinitamente superiore a quello delle parole.
Senza dar troppa importanza a questo filone
– come fa invece l’opera di Chausson, vasta elegia
dell’espressione funebre, di rara intensità –,
le sonate di Godard e di Fauré conferiscono agli
strumentisti lo stesso potere drammatico o
poetico che distingue queste pagine da semplici
«sonate» nel senso classico del termine. Nella
trascrizione della celebre «Berceuse» presa
dall’opera Jocelyn di Godard, la musica si
trova privata del soccorso delle parole che le
erano inizialmente associate, aprendo il senso
della musica, aldilà delle parole del libretto,
all’espressione dell’ineffabile.
Visite guidate alternate a
concerti dei giovani musicisti
dell’Académie internationale
de musique Maurice Ravel
35
CONCERTI PER LE FAMIGLIE
altre attività
per genitori e bambini A PARTIRE DAI 3 anni
DOMENICA 4 OTTOBRE 2015
DALLE 15 ALLE 17
Famiglie con bambini dai 3 agli 11 anni
In occasione della giornata nazionale Famiglie al museo
Caccia al suono
Una caccia al “tesoro” per tutta la famiglia che vede coinvolti
sia genitori che bambini alla scoperta del Palazzetto Bru
Zane. Attraverso un file audio in onda su YouTube, con l’aiuto
di un semplice smartphone, ogni famiglia sarà coinvolta per
riconoscere e scovare i suoni antichi e attuali che si nascondono
tra le mura del Palazzetto. Un quiz “educativo” per adulti
accompagnerà l’attività che sarà supportata da immagini
e schede didattiche sulla storia dell’edificio.
A cura di Macacotour
Ingresso gratuito
prenotazione consigliata (posti limitati)
+39 041 52 11 005 | [email protected]
DOMENICA 13 marzo 2016
ore 15.30–16.30
Famiglie con bambini dai 4 ai 6 anni
Raccontami una musica!
La musica è uno scrigno da cui estrarre spunti preziosi per
imparare ad ascoltare, giocare, cantare. Genitori e bambini
potranno scoprire la magia dei suoni accompagnati da Diana
D’Alessio e dai musicisti dell’Ensemble Musagète. La musica
regalerà a tutti la sua storia più bella.
Il concerto sarà seguito da una merenda.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
posti limitati
adulti: 10 euro | bambini: ingresso gratuito
+39 041 52 11 005 | [email protected]
36
37
per genitori e bambini a partire dai 6 anni
Prezzi adulti: 10 euro | bambini fino ai 12 anni: ingresso gratuito
Info e prenotazioni [email protected] | +39 041 52 11 005
Per bambini e ragazzi e per le loro famiglie sono in programma
quattro concerti la domenica pomeriggio, preceduti da un
laboratorio della durata di un’ora circa.
Grazie alle attività proposte da un mediatore bambini e genitori
insieme avranno la possibilità di trascorrere un pomeriggio di
alfabetizzazione musicale per giocare con la voce e con i suoni,
alla scoperta di quanto facile e naturale possa essere avvicinarsi
alla musica.
Come si svolge il laboratorio
Partendo dal vissuto di ciascuno, bambini e genitori vengono
guidati a un'analisi consapevole dei brani proposti, attraverso
un approccio attivo e creativo, collegando sempre l’ascolto a
un’esperienza concreta.
Il mediatore farà ricorso:
• alla capacità canora (esecuzione di canzoni inventate sui
temi principali dei pezzi);
• alla trasmissione verbale (rumori e produzioni sonore per
capire intensità, timbro e agogica nel pezzo);
• alla riproduzione di ritmi con il corpo o con piccoli oggetti
(matite, carta o altro);
• all’espressione fantasiosa con il movimento (danza e
movimenti di fantasia pura sul ritmo dei brani ascoltati);
• all’uso della propria immaginazione con la costruzione di facili
testi e storie o con un’attività di riposo attento per favorire lo
svuotamento della mente affinché la musica possa finalmente
essere ascoltata.
Il Palazzetto Bru Zane ha ottenuto
il riconoscimento «Venezia sostenibile»
per l’area Famiglie
38
La domenica,
dalle 15.30 alle 17.30,
un pomeriggio
dedicato alla musica
con laboratorio,
merenda e concerto
18 ottobre 2015
ORE 15.30
sonata sviolinata
Musiche di Lalo, Pierné
Diana Tishchenko, Joachim Carr
Strumenti: violino e pianoforte
Laboratorio a cura di Piero Maestri
29 novembre 2015
ORE 15.30
l'arpa fantastica
di viaggi e racconti
Musiche di Cras, Caplet
EX NOVO ENSEMBLE
Strumenti: flauto, violini,
viola, violoncello e arpa
Laboratorio a cura di Diana D'Alessio
21 febbraio 2016
ORE 15.30
col piffero!
Musiche di Onslow, Taffanel
KlarthE Quintet
Strumenti: flauto, oboe,
clarinetto, corno e fagotto
Laboratorio a cura di Piero Maestri
8 maggio 2016
ORE 15.30
do, mi, re,
suoniamo in tre
Musiche di Godard, Boulanger
Trio Talweg
Strumenti: violino,
violoncello e pianoforte
Laboratorio a cura di Diana D’Alessio
39
conferenze
Ingresso libero info e prenotazioni
[email protected] | +39 041 52 11 005
giovedì 22 ottobre 2015 - ORE 18
giovedì 19 NOVEMBRE 2015 - ORE 18
giovedì 3 dicembre 2015 - ORE 19
MARTEDÌ 2 FEBBRAIO 2016 - ORE 18
Paolo Isotta
Il Deserto alle pendici del Vesuvio
Félicien David (1810-1876) è considerato, per
l’«ode-symphonie» Le Désert (1844) l’iniziatore
dell’esotismo musicale. Vero conoscitore
dell’Oriente, ove risiedette per molti anni, questo
compositore aderente al sansimonianesimo, che
fu il successore di Berlioz quale bibliotecario del
Conservatorio di Parigi, è figura affascinante in
ispecie per la vastità dei suoi orizzonti culturali.
Con Herculanum (1859) la sua ricerca dell’Altrove
si sposta dallo spazio al tempo; e anche in questo
David è un precursore.
Marco Rapetti
Paul Dukas a 150 anni dalla nascita
«J'appartiens au passé qu'on liquide...»
Noto al grande pubblico soltanto grazie al poema
sinfonico L'Apprendista stregone (immortalato
nel 1940 da Walt Disney in Fantasia), Paul Dukas
resta uno dei compositori più enigmatici di inizio
Novecento. Di padre ebreo e madre cattolica,
profondamente francese ma di cultura anche
germanica, epigono romantico e nel contempo
impressionista e neoclassico, intellettuale
progressista ma ugualmente conservatore, Dukas
(pronunciato con la S finale, secondo la sua
volontà) sembra incarnare i paradossi di epoche
e di mondi culturali contigui ma in evidente
contrasto. Musicista-filosofo nonché grande
pedagogo, Dukas fu un vero «maestro che offriva
generosamente i preziosi doni della sua abilità e
della sua amicizia» (Gustave Samazeuilh).
Luigi Attademo
«Guitaromanie»: la chitarra nella Parigi
del XIX secolo
Alla fine del Settecento la chitarra conosce
un’epoca di grandi trasformazioni, prime fra tutte
quelle legate all'organologia. Con l’introduzione
della sesta corda e il passaggio da corde doppie a
semplici si impose un modello detto «chitarra
francese» (che si contrapponeva a quella spagnola)
che conquistò i più importanti chitarristi
compositori spagnoli dell’epoca – Aguado e Sor tra
tutti, entrambi attivi a Parigi – e fu motivo d’interesse
per Boccherini che scrisse due serie di quintetti
dedicati allo strumento. Contemporaneamente,
in Italia, la grande tradizione strumentale diede
vita a una scuola chitarristica che migrò agli inizi
dell’Ottocento principalmente in Francia.
La capitale francese diventa teatro di un
significativo sviluppo della chitarra, che si
diffonde nei salotti e nelle sale da concerto
arrivando a creare un vero e proprio fenomeno
di moda: «la Guitaromanie» immortalata nella
celebre incisione di Charles de Marescot.
Emilio Sala
Tra «comique absolu» ed «esprit fumiste»:
il caso di Hervé, «compositeur toqué»
Che l’operetta di Hervé e di Offenbach abbia
a che fare con la comicità «moderna», dalle
teorizzazioni di Baudelaire (De l’essence du
rire, 1855) all’emersione della scuola «fumista»
(anni ’80), è l’assunto fondamentale di
questa conferenza. In essa verrà presentata
l’operetta Les Chevaliers de la Table ronde
di Hervé (1866), in cui la parodia e la satira
convivono con l’assurdo e l’humour noir. Un
Hervé pre-patafisico? Tornare ad ascoltare le
operette del «compositeur toqué» (come veniva
soprannominato dal titolo di uno dei suoi atti
unici) significa anche riscoprire la fervida
humus che nutrì il sarcasmo irresistibile del
Père Ubu di Jarry.
40
41
Tutte le registrazioni delle conferenze sono
disponibili per l’ascolto su bru-zane.com
MARTEDÌ 8 marzo 2016 - ORE 19
Olga Visentini
Come essere la musica prima
di suonarla: Marie Jaëll
L’arte deve essere vera, ma deve essere libera;
solo riunendo queste due condizioni
potrà essere divina. Marie Jaëll
Nella seconda metà dell’Ottocento uno sciame
di virtuosi del pianoforte invase le sale
concertistiche europee. Tra di loro, sulle orme
di Clara Schumann, vi furono alcune donne.
Molte dovettero limitarsi a suonare nei salotti
privati perché in certi ambienti era considerato
«indecoroso» per una donna esibirsi in pubblico.
Marie Jaëll Trautmann, forse in ragione della
sua estrazione sociale, non incontrò invece alcun
ostacolo alla sua vocazione di musicista e fu
tra le poche appartenenti al sesso femminile a
raccogliere l’unanime applauso del pubblico e dei
più grandi musicisti per il suo virtuosismo.
42
mercoledì 16 marzo 2016 - ORE 18
MARTEDÌ 19 APRILE 2016 - ORE 18
Mercoledì 24 MAGGIO 2016 - ORE 18
Maria Ida Biggi
L’illusione scenica e la pratica teatrale
a Parigi alla fine dell’Ottocento
La scenografia a Parigi, dagli anni '80
dell’Ottocento fino ai primi del Novecento,
assume caratteristiche peculiari che mostrano
la grande importanza della componente visiva
dello spettacolo musicale. In particolare,
l’allestimento scenico realizzato al teatro
dell’Opéra è significativo dell’alto grado di
qualificazione artistica raggiunto dai pittori,
ma tutta la produzione parigina è basata sulla
richiesta di favolosi impianti scenici e propone
soggetti scenografici spettacolari e fantastici.
Auguste-Alfred Rubé, Philippe-Marie Chaperon,
Eugène-Louis Carpezat, Jean-Louis Chéret,
Jean-Emil Daran, Marcel Jambon, Alexandre
Bailly, Delphin Petit Amable, Joseph-Antoine
e il fratello Jean Baptiste Lavaste sono alcuni
nomi dei principali pittori attivi all’Opéra
di Parigi, ma anche altri artisti sono stati
importanti come Luciene Jusseaume, attivo
soprattutto all’Opéra-Comique, e ancora tutto
da scoprire e studiare.
Andrea Penna
Storie di rivoluzioni in musica
La Rivoluzione Francese, momento di passaggio
epocale nella storia moderna, ha coinvolto anche
il mondo musicale del tempo, con importanti
conseguenze a breve e lungo termine.
Dopo aver tracciato un panorama delle
conseguenze della Rivoluzione in campo
culturale e musicale in Francia e in Europa,
sarà interessante seguire l'evoluzione di queste
situazioni nei decenni della Restaurazione e in
quelli successivi. Il tema della Rivoluzione sarà
così rintracciato nella produzione musicale
e operistica europea, evidenziando la sua
evoluzione da momento esecrabile a epoca
di germinazione delle libertà fondamentali,
passando per il puro espediente drammaturgico.
Alcuni esempi permetteranno di ascoltare
l'emergere molto lento dei temi rivoluzionari
nell’opera francese, i richiami alla Rivoluzione
francese nella chanson e nella musica da
camera, fino al Secondo Impero.
Lorenzo Mattei
Il musicista di Joséphine:
note sullo Spontini francese
Dopo un secolo di impermeabilità dell’Opéra
alle influenze italiane, il melodramma a
Parigi fu segnato da processi di ibridazione tra
musica italiana e francese che interessarono la
generazione di Piccinni, Sacchini, Salieri prima,
quella di Cherubini e Spontini poi. L’incontro si
propone di tracciare un quadro del gusto e delle
abitudini fruitive del pubblico parigino negli
anni del regime napoleonico e di seguire il modo
in cui l’italiano Spontini seppe conquistarne il
plauso. Oltre agli opéras-comique spontiniani,
osservati alla luce dei suoi esordi italiani nel
campo dell’opera buffa, ci si soffermerà su
Olympie inquadrandone il peso che esercitò
nella definizione di un melodramma ‘bifronte’,
neoclassico in quanto statuario ma neobarocco
per forza allegorica.
43
visite guidate gratuite
concerti IN VENETO
Tutti i giovedì pomeriggio
(tranne 24, 31 dicembre 2015 e 2 giugno 2016)
DOMENICA
11 OTTOBRE 2015
ORE 20
SALE APOLLINEE
TEATRO LA FENICE
VENEZIA
«COLORE FRANCESE»
NELLA MUSICA
DEL PRIMO NOVECENTO
14.30 italiano | 15.00 francese | 15.30 inglese
Prenotazione obbligatoria per gruppi di oltre 10 persone
Informazioni: [email protected] |+39 041 52 11 005
La storia del Casino Zane inizia nel 1695 quando Marino Zane
decide di far erigere una «piccola casa» destinata allo svago
a pochi metri da Palazzo Zane, abitazione della famiglia. Per
la decorazione degli interni, vengono coinvolti i più rinomati
artisti dell’epoca. Sebastiano Ricci, pittore attivo in ambito
europeo e amato dai patrizi veneziani per il suo raffinato
gusto del Barocchetto, è l’autore dei due affreschi principali:
Il Tempo che rapisce la verità, nella scalinata d’ingresso,
ed Ercole tra la Gloria e la Virtù sul soffitto della sala
principale; opera di Ricci anche i medaglioni a monocromo ai
quattro angoli, rappresentanti le figure mitologiche simbolo
dei quattro elementi: Mercurio e Diana (terra), Anfitrite e
Nettuno (acqua), Giunone e Pan (aria), Ercole e Giove (fuoco).
La decorazione pittorica viene quindi arricchita dagli affreschi
del quadraturista bolognese, Ferdinando Fochi: architetture
trompe-l’oeil, colonne, vasi di fiori e in particolare nel vano
della scala, due statue, personificazioni della Giustizia e della
Prudenza. I ricchi stucchi sono opera dell’artista ticinese
Abbondio Stazio e del suo allievo Andrea Pelli. La balaustra
in legno del salone principale, decorata esternamente con
inserti floreali, è opera del bellunese Andrea Brustolon
o di un artista della sua bottega.
Il giardino del Palazzetto
Bru Zane è un tipico giardino
d'ombra con un disegno
volutamente semplice. Il colore
predominante è il bianco e la
vegetazione scelta costituisce
una sorta di «mise en scène»
dello spirito «romantico» del
luogo. Ecco dunque festoni di
edera che ricoprono i muretti
del giardino e ricadono dagli
antichi muri, grandi allori e un
cipresso che vegliano dall'alto
sul giardino. Sulla facciata,
i rami di un glicine vengono
guidati su tiranti d'acciaio,
in modo da creare colonne
verdi tra le finestre.
Louise FARRENC
Trio in si minore per flauto,
violoncello e pianoforte
Charles-Marie WIDOR
Suite per flauto
e pianoforte op. 34
Raphaèle BISTON
Figure & Profile per flauto,
clarinetto, violoncello
pianoforte
(prima esecuzione)
Gabriel PIERNÉ
Sonata da camera
per flauto, violoncello
e pianoforte op. 48
Gabriel FAURÉ
Trio per clarinetto,
violoncello
e pianoforte op. 120
EX NOVO ENSEMBLE
Daniele Ruggieri flauto
Davide Teodoro clarinetto
Carlo Teodoro violoncello
Aldo Orvieto pianoforte
In collaborazione con
Ex Novo Ensemble
teatrolafenice.it | 041786511
44
MERCOLEDÌ
4 NOVEMBRE 2015
ORE 20.15
AUDITORIUM POLLINI
PADOVA
Édouard LALO
Quartetto per archi op. 45
Henri DUTILLEUX
Ainsi la nuit
Robert SCHUMANN
Quartetto n. 1
QUATUOR HERMÈS
In collaborazione con gli
Amici della Musica di Padova
amicimusicapadova.org
0498756763
MARTEDÌ
1° DICEMBRE 2015
ORE 20
SALE APOLLINEE
TEATRO LA FENICE
VENEZIA
LE MASQUE
DE LA MORT ROUGE
André CAPLET
Conte fantastique per arpa
e quartetto d’archi
EX NOVO ENSEMBLE
Daniele Ruggieri flauto
Carlo Lazari,
Annamaria Pellegrino violini
Mario Paladin viola
Carlo Teodoro violoncello
Nicoletta Sanzin arpa
In collaborazione con
Ex Novo Ensemble
teatrolafenice.it | 041786511
LUNEDÌ
14 DICEMBRE 2015
ORE 20.45
TEATRO COMUNALE
MARIO DEL MONACO
TREVISO
AU PAYS OÙ SE FAIT
LA GUERRE
Opere di BONIS,
OFFENBACH, CHAMINADE,
FAURÉ, HAHN, GODARD,
DUPARC, DUBOIS…
Maurice RAVEL
Quartetto per archi
Philippe HERSANT
Isabelle Druet mezzosoprano
Usher per arpa e quartetto
QUATUOR GIARDINI
d’archi
Produzione Palazzetto Bru Zane
Commissione di Jakez François, In collaborazione con
Teatri e Umanesimo Latino
direttore delle «Arpe Camac»
S.p.A. - Società strumentale della
(prima esecuzione)
Fondazione Cassamarca
Jean CRAS
fondazionecassamarca.it
0422410130
Quintetto per flauto, violino,
viola, violoncello e arpa
45
calendario 2015-2016
FEBBRAIO
Martedì 2 ore 18
Palazzetto Bru Zane
SETTEMBRE
Giovedì 17 ore 18
Palazzetto Bru Zane Presentazione del festival
Édouard Lalo
Solisti della Chapelle
Musicale Reine Elisabeth
p. 5
Sabato 26 ore 20 Lalo Scuola G. S. Giovanni Evangelista
Trio Dali p. 6
Domenica 27 ore 17
Palazzetto Bru Zane
Lalo, Fauré, Widor, Bizet, Chausson
Tassou soprano / Dolié
baritono / Palloc pianoforte
p. 7
Famiglie al museo
Caccia al suono
p. 37
OTTOBRE
Domenica 4 ore 15
Palazzetto Bru Zane Martedì 6 ore 20
LaloChristoyannis baritono
Palazzetto Bru Zane Cohen pianoforte
Martedì 13 ore 20
Lalo, Franck
Solisti della Chapelle
Palazzetto Bru Zane Musicale Reine Elisabeth
p. 8
p. 9
Sabato 17 ore 17
Lalo, Pierné
Palazzetto Bru Zane
Tishchenko violino
Carr pianoforte
p. 10
Domenica 18 ore 15.30
Concerto per le famiglie
Palazzetto Bru Zane
Tishchenko violino
Carr pianoforte
p. 39
Conferenza di Emilio Sala Tra «comique absolu» ed «esprit fumiste» il caso Hervé, «compositeur toqué»
p. 41
Giovedì 4 ore 20
C'era una volta…
Quatuor Giardini / Devos p. 18
Scuola G. S. Giovanni Evangelista soprano / Druet mezzosoprano
Domenica 7 ore 15.30 Les Chevaliers de la Table ronde
Compagnie Les Brigands
p. 20
Martedì 9, gio 11, ven 12 ore 19
Sabato 13 ore 15.30
Teatro Malibran
Sabato 20 ore 17
Onslow, Taffanel, Ibert
Klarthe Quintet
p. 22
Palazzetto Bru Zane Domenica 21 ore 15.30
Concerto per le famiglie
Klarthe Quintet
p. 39
Palazzetto Bru Zane
MARZO
Martedì 8 ore 19
Palazzetto Bru Zane
Incontro prima del concerto con Olga Visentini
Come essere la musica prima di suonare: Marie Jaëll
p. 42
Martedì 8 ore 20
Palazzetto Bru Zane Alfred Jaëll, Mendelssohn, Marie Jaëll, Saint-Saëns, Liszt
Ciocarlie pianoforte
p. 23
Domenica 13 ore 15.30
Palazzetto Bru Zane
Concerto per le famiglie
Raccontami una musica!
Ensemble Musagète
p. 37
Mercoledì 16 ore 18
Palazzetto Bru Zane
Conferenza di Maria Ida Biggi L’illusione scenica
e la pratica teatrale a Parigi alla fine dell’Ottocento
p. 42
Giovedì 31 ore 18
Palazzetto Bru Zane Presentazione del festival Benjamin Godard
p. 25
Lively pianoforte
APRILE
Giovedì 22 ore 18
Palazzetto Bru Zane
Conferenza di Paolo Isotta
Il Deserto alle pendici del Vesuvio
p. 40
Sabato 9 ore 20
GodardDoray soprano / Dubois
Scuola G. S. Giovanni Evangelista tenore / Raes pianoforte
p. 26
Giovedì 29 ore 20
Palazzetto Bru Zane
Lalo, Chausson, Boulanger p. 11
Domenica 10 ore 17
Palazzetto Bru Zane
Quatuor Mosaïques p. 27
Giovedì 14 ore 20
GodardDautricourt violino
Palazzetto Bru Zane
Ciocarlie pianoforte
p. 28
Martedì 19 ore 18
Palazzetto Bru Zane
Conferenza di Andrea Penna
Storie di rivoluzioni in musica
p. 43
Martedì 26 ore 20
Palazzetto Bru Zane
GodardDeljavan pianoforte Trio Cérès
NOVEMBRE
Giovedì 5 ore 20
Lalo, Fauré
Palazzetto Bru Zane
Quatuor Hermès
p. 12
Martedì 10 ore 20
Palazzetto Bru Zane
Lalo, Chaminade
Trio Atos p. 13
Giovedì 19 ore 18
Palazzetto Bru Zane
Conferenza di Marco Rapetti
Paul Dukas a 150 anni dalla nascita
p. 40
Martedì 24 ore 20
Dubois, Bonis, Dukas
Palazzetto Bru Zane
Violi pianoforte
p. 15
Domenica 29 ore 15.30
Concerto per le famiglie
Palazzetto Bru Zane
Ex Novo Ensemble
p. 39
DICEMBRE
Giovedì 3 ore 19
Palazzetto Bru Zane Incontro prima del concerto con Luigi Attademo
«Guitaromanie»: la chitarra nella Parigi del XIX secolo
p. 41
Giovedì 3 ore 20
Palazzetto Bru Zane
Sor, De Lhoyer, Coste,
De Fossa, Carcassi
Attademo chitarra p. 16
Venerdì 15 ore 20
KœchlinChiesa violoncello Palazzetto Bru Zane
Baglini pianoforte
p. 17
GENNAIO
Godard, Gounod
Sabato 30 ore 17
Godard, Strohl
Palazzetto Bru Zane
Hoffman violoncello
Selig pianoforte
p. 29
p. 30
MAGGIO
Martedì 3 ore 20
GodardChristoyannis baritono Palazzetto Bru Zane
Cohen pianoforte
p. 31
Sabato 7 ore 17
Godard, Fauré, Boulanger Palazzetto Bru Zane
Trio Talweg p. 32
Domenica 8 ore 15.30
Concerto per le famiglie
Palazzetto Bru Zane
Trio Talweg p. 39
Giovedì 12 ore 20
GodardReyes pianoforte
Palazzetto Bru Zane
p. 33
Domenica 15 ore 17
Godard, Chausson, Fauré
Palazzetto Bru Zane
p. 34
Martedì 24 ore 18
M. Milstein violino
N. Milstein pianoforte
Conferenza di Lorenzo Mattei Il musicista di Joséphine:
note sullo Spontini francese
GIUGNO
46
Sabato 18 ore 17
Art Night Visite guidate, evento
Palazzetto Bru Zane
per le famiglie e concerti
p. 35
47
abbonamenti
Informazioni
Si possono acquistare in ogni momento
della stagione, a partire da 3 a 6 concerti
e danno la possibilità di beneficiare
di uno sconto del 25%.
La scelta dei concerti va fatta al momento
della sottoscrizione dell’abbonamento.
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abbonamento con il 25% di riduzione
•10% di riduzione sull’acquisto delle
pubblicazioni del Palazzetto Bru Zane
•priorità di prenotazione per gli eventi gratuiti
•un CD in omaggio al momento della
sottoscrizione dell’abbonamento
•possibilità di effettuare cambi
in abbonamento senza costi aggiuntivi
•riduzioni presso altre istituzioni culturali
•biglietto ridotto a 20 euro per Les Chevaliers
de la Table ronde al Teatro Malibran
48
49
Il Palazzetto Bru Zane è a disposizione degli aventi diritto per le fonti iconogrfiche non individuate
per telefono
Palazzetto Bru Zane: +39 041 52 11 005
Call Center Vivaticket: dal lunedì al venerdì,
dalle 9 alle 14 (non attivo la domenica)
Dall'Italia: 892 234
Dall'estero: +39 041 27 19 035
F.T
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PIAZZALE
ROMA
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PALAZZETTO
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SCUOLA GRANDE
SAN GIOVANNI
EVANGELISTA
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CAMPO
SAN STIN
CAMPO
SAN POLO
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CAMPO
DEI FRARI
CAMPO
SAN TOMÀ
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BRUZANEmediabase.COM
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O
CAMPO
DEI TOLENTINI
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Teatro Malibran
Les Chevaliers de la Table ronde
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Prezzi da 10 a 130 euro
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Hellovenezia +39 041 24 24
CAL
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CAMPO
DE LA LANA
’ AMAI
DE CA
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Dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 17.30
e in ciascuna sede dei vari spettacoli,
un’ora prima dell’inizio del concerto.
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PIAZZALE
ROMA
al palazzetto bru zane
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20 euro | 5 euro*
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Palazzetto Bru Zane
San Polo, 2368
vaporetto da piazzale Roma o Ferrovia
n. 1 fermata Riva de Biasio o San Stae
n. 2 fermata San Tomà
Scuola Grande
San Giovanni Evangelista
San Polo, 2454
vaporetto da piazzale Roma o Ferrovia
n. 1 fermata Riva de Biasio o San Stae
n. 2 fermata San Tomà
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Palazzetto Bru Zane
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romantique française
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