ANNO XXVI - Nuova Serie n. 8
LUGLIO - SETTEMBRE 2014
Periodico trimestrale - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/VE
Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989
Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave
Gli artigiani
alla Fiera del Rosario
RIFIUTI:
IL DEPOSITO TEMPORANEO
LAVORO E SICUREZZA:
CONTRIBUTI INAIL
BONUS 80 EURO:
SPERANZA O DELUSIONE?
CONFARTIGIANATO
SOMMARIO
INFORMA
SOMMARIO
ANNO XXVI - Nuova Serie n. 8
LUGLIO - SETTEMBRE 2014
Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave
5 IL PUNGIGLIONE
Periodico trimestrale - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/VE
Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989
Quota associativa, questa sconosciuta
6 INTERNAZIONALIZZAZIONE
Il progetto Adotta un Designer e le fiere del comparto casa
Gli artigiani
alla Fiera del Rosario
RIFIUTI:
IL DEPOSITO TEMPORANEO
LAVORO E SICUREZZA:
CONTRIBUTI INAIL
BONUS 80 EURO:
SPERANZA O DELUSIONE?
7 APPROFONDIMENTI
L’impianto di messa a terra
CONFARTIGIANATO INFORMA
Periodico trimestrale
di Confartigianato Imprese San Donà
Anno XXVI - Numero 03 Luglio/Settembre
primo piano
8 Fiera del Rosario: la rivoluzione degli autoriparatori
Autorizzazione del Tribunale di Venezia
n.961 del 07/03/1989
9 Fiera del Rosario: come si risparmia l’energia
Pubblicazione Registrata al ROC
n. 13094 del 17/12/2005
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento
postale 70% NE/VE
Bollettino degli organi direttivi di Associazione
sindacale
Direttore responsabile:
Aldo Trivellato
Comitato di Redazione:
Nicola Beccari, Monica Carrer, Sonia Cibin,
Ennio Galletti, Luisella Surian
Hanno collaborato a questo numero:
Fabrizio Boato, Roberto Mazzardis, Vito Molinaro,
Luca Nardin, Leandro Perissinotto, Claudia Poles,
Carlo Zanin
Direzione, Redazione, Amministrazione:
via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave
Tel 0421.3351 - [email protected]
Editore:
Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese
del Mandamento di San Donà di Piave
via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave
Tel 0421.3351 - Fax 0421.335444
Stampa:
Tipolitografia COLORAMA snc
via Garda, 13 - 30027 San Donà di Piave
Pubblicità:
Per la pubblicità su Confartigianato Informa
Tel. 0421.3351
10 AMBIENTE
Il deposito temporaneo dei rifiuti
11 sicurezza
I contributi dell’INAIL
12 fiscale
Investimenti e credito d’imposta
13 lavoro
Bonus 80 euro tra speranze e delusioni
14 CATEGORIE
Il nuovo libretto per la climatizzazione
In copertina: Stand Confartigianato alla Fiera del
Rosario di San Donà di Piave. Foto di Ennio Galletti.
15 energia
Pubblicazione chiusa in redazione e
data alla stampa il 18 Settembre 2014.
Scegli l’energia di Confartigianato
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CONFARTIGIANATO
IL PUNGIGLIONE
INFORMA
QUOTA ASSOCIATIVA,
QUESTA SCONOSCIUTA
Varie volte l’anno la Segreteria mi fissa appuntamenti
con Associati i quali, visto il particolare momento economico, chiedono di esser esonerati dal pagamento
della quota Associativa. Questo m’induce a cercare
di far chiarezza su ciò che significa il pagamento di
quella che comunemente è denominata “Tessera”.
Innanzitutto, il pagamento della quota Associativa dà
diritto agli Associati di partecipare alla vita Associativa e sindacale e di potere usufruire dei relativi servizi,
alcuni dei quali totalmente gratuiti, altri a costi notevolmente calmierati, che è possibile applicare solo
ed esclusivamente agli Associati in regola con il pagamento della relativa quota sociale. Si badi bene,
quota sociale che è versata in parte per le attività
sindacali alla Confartigianato Nazionale, al Regionale e al Provinciale, quindi, solo una minima parte di
ciò che versa l’Associato rimane nel nostro mandamento che ne utilizza i proventi per le attività sindacali
legate al territorio. Come da Statuto, l’Associazione
può rendere servizi solo ed esclusivamente ai propri
Associati, da qui l’esigenza di puntuale verifica periodica da parte degli uffici dell’effettivo pagamento della
quota sociale, pena la perdita di qualità di Associato,
con tutto quel che ne deriva in termini d’impossibilità di usufruire dei servizi Associativi, e non ultimo, la
perdita dei requisiti, comporta la decadenza da ogni
ruolo Associativo e sindacale, a livello mandamentale,
provinciale, regionale e nazionale. Senza possibilità di
alcuna deroga! Ci sono due modi per pagare la quota Associativa, il primo, per cassa, dove l’Associato
paga direttamente all’Associazione la quota, quindi di
facilissimo e immediato riscontro. Il secondo metodo
utilizzato è il pagamento abbinato ai contributi personali INPS, in questo caso la verifica è molto più com-
plessa e può portare a ritardi nel riscontro dell’effettivo
pagamento, ritardi non imputabili ai nostri uffici, i quali
possono riscontrare l’anomalia nel versamento ben
oltre i tempi utili per poter eventualmente attuare delle
contromisure. Le anomalie nei versamenti possono
aver diverse motivazioni e dinamiche, anche non legate alla volontà dell’Associato, ma che ne è certamente
a conoscenza molto prima di quando può riscontrarlo
l’Associazione, quindi, è auspicabile che in questi casi
l’Associato prenda contatto immediatamente con gli
uffici per attivare le relative contromisure. Aldilà delle leggende che di tanto in tanto si sentono, l’attuale
Dirigenza ha posto regole chiare e rispettose del dettame Statutario in tutti gli ambiti della struttura Associativa e di conseguenza anche per ciò che riguarda le
quote sociali. Regole atte a prevenire possibili situazioni che possono metter in difficoltà l’Associazione, e
oggi si può affermare con assoluta certezza che tutti
i settori sono attentamente monitorati e per quanto
riguarda il settore quote Associative, senza tema di
smentita, siamo totalmente in regola con i pagamenti
e con i nominativi dichiarati a tutti i livelli del nostro Sistema Associativo. Terminando, vi invito a contattare
l’Ufficio Sindacale dell’Associazione, dove i nostri collaboratori vi illustreranno i vari servizi gratuiti garantiti
dalla sottoscrizione della tessera, dove si vedrà chiaramente che i vantaggi economici derivanti appunto
dalla gratuità di alcuni servizi, supera di gran lunga
quello che è il costo da sostenere per la quota Associativa, oltre che ai vantaggi di far parte di una grande
organizzazione a servizio e a difesa degli Associati. In
modo particolare per quanto riguarda gli Associati del
nostro mandamento!
Ildebrando Lava
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Ildebrando Lava
Presidente
INTERNAZIONALIZZAZIONE
CONFARTIGIANATO
INFORMA
NUOVE PROPOSTE E INIZIATIVE
Partecipazione gratuita o agevolata per le Aziende associate
Claudia Poles
Internazionalizzazione
0421.335501
[email protected]
Al via il progetto “Adotta un Designer”
Il Design per valorizzare i prodotti
dell’Azienda, in Italia e all’estero
In Fiera con il comparto casa
Al vaglio più possibilità per la promozione
delle Aziende del settore
In fase di avvio il progetto per le imprese associate
“Adotta un Designer”, un’iniziativa mirata a rendere
le aziende consapevoli delle possibilità di valorizzare
i propri prodotti tramite il design e supportarle nel rinnovare la loro immagine in Italia e all’estero.
Il fine ultimo del progetto è di informare, formare e assistere le Aziende per permettergli di comunicare se
stesse in modo nuovo e di farsi conoscere sul mercato locale, nazionale ed internazionale con un’altra
veste.
Il progetto prevede tre attività principali:
- un percorso formativo sul design e la comunicazione
rivolto agli imprenditori, al fine di far percepire il prodotto come ricerca e di favorire la rigenerazione dell’azienda tramite il design, reinventando i propri prodotti;
- l’inserimento di un giovane designer all’interno
dell’Azienda, grazie alla collaborazione con gli Istituti
di design del territorio, al fine di rinnovare uno o più
prodotti esistenti o progettarne e realizzarne di nuovi;
- l’organizzazione di uno o più eventi come vetrina per
la promozione dei nuovi prodotti di design delle aziende coinvolte nel progetto.
La partecipazione all’iniziativa per le Aziende associate è gratuita o agevolata (a seconda dell’attività),
grazie al co-finanziamento della nostra Associazione
e ai contributi di Venezia Opportunità e della Camera
di Commercio.
L’Associazione di San Donà, in collaborazione con la
Confartigianato del Veneto Orientale di Portogruaro,
sta valutando la possibilità di agevolare le Aziende del
comparto casa per la partecipazione ad una manifestazione fieristica realizzata in Italia che sia anche
evento di incoming di operatori stranieri, al fine di
promuoverle e favorire l’incremento delle loro attività
all’estero.
Al vaglio i seguenti eventi riguardanti il settore delle
costruzioni e annessi:
• SAIE 22-25 Ottobre a Bologna
Fiera plurisettoriale rivolta ai progettisti e alle Aziende
che producono sistemi edilizi (prefabbricati, sistemi
produttivi costruttivi, componenti per l’edilizia residenziale e relative impiantistiche), materiali e manufatti
(acciaio, argilla, calcestruzzo, gessi, marmo), oltre che
il settore delle energie rinnovabili;
• SAIE3 22-25 Ottobre a Bologna
Fiera che si svolge in concomitanza con SAIE, sullo
stesso sito espositivo, rivolta esclusivamente ai produttori di serramenti e di finiture da interni ed esterni;
• RESTRUCTURA 27-30 Novembre a Torino (Lingotto Fiere)
Fiera rivolta ai produttori di attrezzature per interni ed
esterni, caminetti e stufe, energie rinnovabili, impianti
idrici ed elettrici, antincendio e di climatizzazione, pareti, pavimentazioni, scale, serramenti e sistemi per il
risanamento ed il restauro.
Nel caso l’iniziativa riscuota interesse, l’Associazione potrà proporre alle Aziende prezzi agevolati per la
partecipazione in Fiera (singolarmente o in collettiva),
grazie al co-finanziamento di Venezia Opportunità,
l’Azienda speciale della CCIAA di Venezia.
Per ulteriori informazioni o per manifestare l’interesse alle iniziative,
contattare l’ufficio Europa.
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CONFARTIGIANATO
APPROFONDIMENTI
INFORMA
Norme tecniche e denuncia inizio attività
Impianto di messa a terra:
lo conosciamo?
Certamente è di nostra conoscenza che il polo
centrale di una spina o di una presa elettrica ( eccetto per quelle definite di tipo tedesco che hanno
delle alette laterali ) è la cosidetta “messa a terra”
parte di un insieme di elementi metallici che collegano, per motivi di sicurezza, varie strutture dell’impianto elettrico con lo scopo di eliminare tensioni
pericolose che potrebbero applicarsi alle persone
che venissero malauguratamente a contatto con un
involucro metallico in difetto di isolamento.
Fin qui non ci dovrebbe essere alcun problema
di conoscenza e non è certamente sconosciuto
l’obbligo di certificazione dell’impianto da parte
dell’installatore abilitato che ha l’obbligo di rilasciare al committente una “Dichiarazione di conformità
dell’impianto alla regola dell’arte”. Con l’emissione
della dichiarazione di conformità si ha di fatto l’omologazione dell’impianto di messa a terra e/o di
protezione da scariche atmosferiche, eccetto che
per gli impianti installati in zone classificate a rischio
esplosione dove vige diversa normativa.
Il fattore meno conosciuto che soprattutto in caso
di accidente può creare notevoli problemi, anche di
natura penale, è l’obbligo del datore di lavoro di
comunicare agli enti preposti la messa in servizio
degli impianti.
Tale obbligo vige solo per ambienti di lavoro, pubblici e privati, per i quali si configuri un’attività lavorativa cui sia applicabile il D.Lgs 81/2008 (Sicurezza nei
luoghi di lavoro) ove vi sia la presenza di lavoratori
subordinati e/o autonomi e/o soggetti equiparati).
La comunicazione deve pervenire agli enti preposti
(ARPAV e ISPESL/INAIL) entro 30 giorni dalla data
di messa in servizio dell’impianto.
A questo punto è bene chiarire alcuni aspetti pratici
che molto spesso sono confusi dagli utenti/imprenditori. L’immobile, a prescindere dalla destinazione,
deve possedere la certificazione di rispondenza alle
norme tecniche sugli impianti, e quindi di presenza
di impianto di messa a terra/scariche , rilasciata da
un installatore abilitato; solo se l’immobile nel corso
della sua vita, anche non da subito, viene utilizzato
come ambiente di lavoro il titolare dell’impresa che
lo occupa deve comunicare la messa in servizio
dell’impianto.
Questa incombenza non è a carico del proprietario dell’immobile, che eventualmente deve mettere
a disposizione la documentazione tecnica, ma del
suo conduttore, datore di lavoro.
Successivamente il datore di lavoro deve provvedere affinchè gli impianti di messa a terra, i dispositivi di protezione da scariche atmosferiche e le
installazioni in luoghi a rischio di esplosione siano
sottoposti a verifica periodica secondo le modalità
previste dal D.P.R 462/2001:
- ogni due anni per gli impianti installati in cantieri,
in locali adibiti ad uso medico, nei luoghi soggetti
a certificato di prevenzione incendi e in luoghi con
pericolo di esplosione.
- entro i cinque anni per tutti gli altri casi.
Ennio Galletti
Responsabile Area Organizzativa
Tecnica e Sindacale
L’ attività di verifica periodica può essere effettuata
dall’Arpav o in alternativa da organismi abilitati dal
Ministero delle attività produttive. Si ricorda che soltanto questi organismi sono autorizzati ad effettuare le verifiche periodiche, non sono quindi valide, ai
fini del DPR 462/01, le verifiche effettuate da professionisti o imprese installatrici ai fini manutentivi.
Si ricorda, inoltre che in mancanza di una corretta
procedura, oltre alle pesanti sanzioni previste dalla
normativa, se presente una polizza assicurativa a
copertura di particolari danni, in talune evenienze,
le compagnie – di nornma - non riconoscono i
danni subiti con il conseguente mancato indennizzo.
Per informazioni, comunicazioni agli enti competenti, richieste di visite periodiche, contattare l’ufficio
sicurezza dell’associazione 0421.335430
Riferimenti Normativi
1. D.Lgs 81/2008 e s.m.i. “Tutela della salute e delle sicurezza nei luoghi di lavoro” che ha sostituito il
D.Lgs 626/19994 ed abrogato il DPR 547/1955
2.D.M. 37/2008 “Riordino delle disposzioni in materia di attività di installazione degli impianti
all’interno di edifici” che ha abrogato la nota Legge 46/1990
3.D.P.R. 462/2001 “Regolamento per la semplificazione del procedimento per la denuncia di
installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra
di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.
In breve:
1.L’installatore che realizza un impianto di protezione da scariche atmosferiche, messa a terra o
installazioni in luoghi pericolosi deve rilasciare al committente una “dichiarazione di conformità alla
regola d’arte” dell’impianto stesso
2. Il datore di lavoro alla messa in servizio dell’impianto, da parte sua, deve inviare comunicazione
e copia della dichiarazione di conformità agli enti competenti per territorio
3. Successivamente il datore di lavoro deve provvedere alle verifiche periodiche.
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PRIMO PIANO
CONFARTIGIANATO
INFORMA
Autoriparatori:
la rivoluzione si chiama diagnosi e formazione
Fiera del Rosario 2014, domenica 5 ottobre alle ore 15.00
Aldo Trivellato
Direttore Responsabile
“Confartigianato Informa”
Monica Carrer
Segretario
Una rivoluzione sta attraversando il mondo dell’automobile ed interessa tutti: automobilisti, autoriparatori
ed officine, carrozzerie, gommisti e concessionarie.
Perchè la tecnologia ha cambiato completamente
l’automobile e non tutti sono preparati ad affrontare le
novità. La prima di queste riguarda il fatto che molte
volte non si tratta più di riparare un guasto, ma di diagnosticare un “malessere” del veicolo, per comprendere l’origine di un malfunzionamento, correggerlo e
prevenire i danni. Un mondo nuovo sul quale la Confartigianato di San Donà di Piave ha deciso di ragionare, organizzando un convegno all’interno degli spazi
fieristici della Fiera del Rosario 2014, domenica 5
ottobre alle 15.00. Un’iniziativa voluta da Alessandro Marin, presidente provinciale della categoria degli
autoriparatori, Davide Dalla Pria, capo categoria, con
la preziosa collaborazione del delegato di Torre di Mosto, Paolo Ave, autoriparatore in prima fila nell’aggiornamento del settore.
Accanto al convegno sarà realizzata una piattaforma
di analisi e studio che coinvolgerà due fra le più importanti aziende del settore, assieme alla sede di San
Stino dell’Istituto Professionale di Stato Enrico Mattei.
Perchè il primo problema si chiama formazione, dagli
addetti ai lavori ai ragazzi che oggi studiano l’autoriparazione e saranno i futuri professionisti. La questione riguarda tutti, a cominciare da chi l’auto, il furgone,
il camion, lo usa tutti i giorni ed ha bisogno di veicoli
in ordine, sicuri e funzionanti come si deve. Il primo a
subire il problema, infatti, è il comune automobilista, il
fruitore che non può sapere e capire quanto e in che
modo il mondo auto sia cambiato. Primo scopo del
convegno è proprio quello di sensibilizzare l’automobilista sulle tematiche delle auto contemporanee. Per
scoprire, per esempio, che nelle officine, ma anche
nelle aziende che abbiano un parco mezzi, servirebbe
una nuova figura professionale, una specie di “medico
di base” dei veicoli, un Meccatronico che sappia diagnosticare guasti e anticiparli, prevenendoli, collegando le conoscenze meccaniche ed elettroniche a quelle informatiche, conoscendo, cioè, la complessità dei
veicoli moderni, in cui motore, gomme, carrozzeria,
componenti elettrici, eccetera, non sono più elementi
di singole specializzazioni, ma tessere di quel mosaico complesso che chiamiamo autoveicolo. Questione
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che interessa i settori più diversi, se pensiamo, per
esempio, che uno dei problemi più trascurati nelle sofisticate macchine di nuova generazione, è di natura
organica: la formazione di colonie batteriche all’interno dei serbatori per carburanti a benzina, gasolio o
Gpl, con relative conseguenze, per danni la cui origine
è spesso difficile da individuare e risolvere. O meglio,
è questione di competenze e formazione adeguate,
problema che si ripercuote sugli addetti ai lavori. Diverse aziende del settore si sono aggiornate con le
esigenze contemporanee, molte altre non lo hanno
fatto, perdendo, per esempio, la possibilità di effettuare tagliandi a macchine ancora in garanzia. La legislazione vigente lo consente, ma diversi concessionari
segnalano al cliente automobilista che i tagliandi vanno effettuati seguendo determinate procedure, con
apparecchiature e software appositi, perchè in bilico
rimane la garanzia. Non tutti sono attrezzati o preparati per farlo nella maniera adeguata. Problema che
si amplifica se parliamo di manutenzione ordinaria, di
usato o di veicoli da poco usciti dalla garanzia. Questione che interessa anche la sicurezza del parco veicoli viaggiante, il comfort, nonché il risparmio. All’officina di una concessionaria, per esempio, conviene
sostituire una centralina, piuttosto che interrogarla per
comprendere il danno, con relativa ricaduta economica sull’automobilista. Il problema, però, è anche un
altro: in Germania, in Austria, in Belgio ed in altri paesi
europei, i codici password per intervenire nei software che regolano il funzionamento dei nostri veicoli,
vengono normalmente venduti a prezzi ragionevoli
agli autoriparatori, in Italia bisogna bussare al produttore e chiederli in prestito. Perchè? Perchè in buona
parte dell’Europa gli autoriparatori sono preparati ed
aggiornati, mentre in Italia molti hanno in mano solo
cacciaviti e chiavi a brugola. La risposta si chiama formazione e riqualificazione, per dare vita ad un tecnico
di base che conosca tutti gli aspetti inerenti il mondo
auto. Iniziando ad aggiornare e formare chi oggi lavora nelle officine e gli studenti delle scuole professionali. Una richiesta che non parte solo dagli addetti ai
lavori, ma soprattutto da chi chiede agli autoriparatori
garanzie e certezze, cioè dagli automobilisti. (a.t.)
CONFARTIGIANATO
PRIMO PIANO
INFORMA
L’energia:
non si crea né si distrugge, ma si risparmia
Fiera del Rosario, lunedì 6 ottobre alle ore 9.30
Il passato è lo spreco energetico, il futuro è l’energia
efficiente, il presente è la possibilità di quantificare il
consumo e misurare i risparmi. Perchè le nostre case
e le nostre aziende impiegano energia inutilmente, la
sprecano, la consumano per nulla. Eppure l’energia
non si crea né si distrugge, in compenso la si paga salata e su questo, si può risparmiare. Gli argomenti del
convegno dedicato al Risparmio energetico organizzato dalla Confartigianato di San Donà di Piave che si
svolgerà negli spazi dell’area fieristica della Fiera del
Rosario, lunedì 6 ottobre
alle ore 9.30.
Ne abbiamo parlato con
Leandro Perissinotto dello studio tecnico omega,
specialista delle opportunità connesse all’efficienza
energetica nelle abitazioni
e nelle aziende. «Abbiamo
spesso pensato agli edifici – ci ha detto – come a
luoghi chiusi dove vivere e lavorare, involucri che consumano energia a seconda dell’utilizzo. Invece, l’evoluzione degli impianti e le nuove tecnologie hanno
introdotto un nuovo concetto: l’idea che l’edificio sia
qualcosa di vivo che deve consumare il meno possibile». Ecco perchè anche gli edifici adesso godono
di vere e proprie classi energetiche connesse al loro
consumo energetico, come succede per gli elettrodomestici. La certificazione energetica è così diventata
un fattore decisivo per usufruire di bonus fiscali nella
costruzione e nella ristrutturazione degli edifici, con finanziamenti connessi all’adeguamento degli impianti.
Ancora più importante è il fatto, concretamente misurabile, legato allo spreco inutile di energia, che riguarda
la globalità dell’edificio, dagli impianti alle apparecchiature. «Gli esempi nelle aziende sono molti – continua
Perissinotto – e basterebbe citare la sostituzione dell’illuminazione tradizionale con le lampade a Led o ad induzione , un investimento che si ripaga in poco più di
due anni e che consente per due decenni di azzerare la
manutenzione. Si veda ad esempio nella tabella la vita
utile che può arrivare attualmente fino a 100.000 ore e
l’ efficienza che rimane con le nuove tecnologie sempre
superiore alle normali lampade finora utilizzate.
Per non dire degli innumerevoli comandi della ventilazione: per regolarla prima si usavano valvole a saracinesca ed il motore rimaneva sempre attivo alla
massima potenza, adesso si possono installare gli
inverter, che abbinati ad opportuni sensori consentono di produrre soltanto la quantità d’aria richiesta e di
conseguenza adeguare i consumi al carico effettivo».
I casi si moltiplicano a seconda delle tipologie di azienda (molto si potrebbe dire anche per le abitazioni), ma
alcune situazioni diventano addirittura clamorose: è il
caso del ”rifasamento”, il grande sconosciuto, un problema che investe numerose aziende produttive e del
commercio, per esempio gli alberghi. Lo sfasamento
fra tensione e corrente è una questione molto nota
fra gli addetti ai lavori, ma praticamente ignorata dal
resto del mondo, nonostante costi cara quando si va
a pagare la “bolletta” energetica. Motori e trasformatori generano campi magnetici che “sfasano” tensione e corrente, causando energia reattiva: energia che
provoca surriscaldamenti inutili e pericolosi. Risultato,
energia sprecata e danni futuri. Al punto che l’ente
distributore dell’energia elettrica ha imposto clausole
contrattuali, attraverso appositi provvedimenti tariffari, che obbligano l’utente a
rifasare il proprio impianto, pena il pagamento di
una penale. Processo di
rifasamento quasi sempre
ignorato con costi occulti
che gravano nella gestione
aziendale. Apposite apparecchiature misurano facilmente i consumi e consentono di stabilire i risparmi
che si otterrebbero mediante il rifasamento. Più in generale, è possibile effettuare controlli che stabiliscono
il grado di efficienza energetica di ogni edificio, diminuendo gli sprechi e consentendo concreti risparmi.
Nelle settimane successive alla Fiera del Rosario la
Confartigianato offrirà la possibilità alle aziende associate e a tutte le aziende interessate del territorio,
anche non associate, di effettuare check energetici
gratuiti per rendere concreto il risparmio energetico
ed abbattere gli onerosi costi dell’energia.
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Leandro Perissinotto
AMBIENTE
CONFARTIGIANATO
INFORMA
LA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI IN AZIENDA
IL DEPOSITO TEMPORANEO
UNA “AGEVOLAZIONE” DA TENERE SOTTO STRETTO CONTROLLO
Vito Molinaro
Referente Servizio Ambiente
Tel. 0421.335410
Si producono i rifiuti, si annota la produzione nel registro di carico e scarico, si mettono “in un angolo” e,
periodicamente, si effettua il conferimento a una ditta
autorizzata per il recupero o lo smaltimento.
Tutto, qua.
Beh, detta così, sembrerebbe una formalità banale
che non implica alcun particolare impegno.
Attenzione invece, tutta la vita dei rifiuti, dalla produzione al recupero o allo smaltimento, nasconde pericolose insidie e deve essere gestita con la massima
diligenza, nel rispetto della normativa.
A questo proposito merita porre l’accento sulla fase
che, inevitabilmente, si origina immediatamente dopo
la produzione del rifiuto: “il deposito”.
A questo proposito la norma prevede una sorta di
“agevolazione” per i produttori, consentendo agli
stessi di “conservare” i rifiuti, anche pericolosi, senza
necessità di dotarsi di particolari autorizzazioni.
Questa fase è definita “deposito temporaneo” e
può essere esercitata
senza necessità di ottenere autorizzazioni,
solo rispettando strettamente determinate
condizioni che vediamo di seguito.
Il “deposito temporaneo” è regolamentato dall’art. 183
del Testo Unico Ambientale, al comma
1, lettera bb) e ne riportiamo le definizioni
salienti:
“deposito temporaneo”: il raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della
raccolta, nel luogo
in cui gli stessi sono
prodotti;
1) i rifiuti contenenti gli inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (CE) 850/2004, e successive
modificazioni, devono essere depositati nel rispetto
delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e
l’imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose
e gestiti conformemente al suddetto regolamento;
2) i rifiuti devono essere raccolti ed avviati alle operazioni di recupero o di smaltimento secondo una delle
seguenti modalità alternative, a scelta del produttore:
- con cadenza almeno trimestrale, indipendentemente dalle quantità in deposito;
- quando il quantitativo di rifiuti in deposito raggiunga
complessivamente i 30 metri cubi di cui al massimo
10 metri cubi di rifiuti pericolosi.
- In ogni caso, allorché il quantitativo di rifiuti non superi il predetto limite all’anno, il deposito temporaneo
non può avere durata superiore ad un anno;
3) il “deposito temporaneo” deve essere effettuato per
10
categorie omogenee di rifiuti e, per i rifiuti pericolosi,
nel rispetto delle norme che disciplinano il deposito
delle sostanze pericolose in essi contenute;
4) devono essere rispettate le norme che disciplinano
l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolose;
Vediamo, quindi, che i limiti di volume o di tempo che
NON devono essere superati, sono alternativi a scelta
dell’impresa.
Il produttore può, conseguentemente, gestire il deposito temporaneo secondo le proprie esigenze con una
delle seguenti modalità:
1) raggruppare i rifiuti nel luogo di produzione, in qualsiasi quantitativo (illimitato) purché il conferimento (avvio al recupero o allo smaltimento) avvenga al massimo ogni tre mesi;
2) raggruppare i rifiuti nel luogo di produzione fino a un
quantitativo massimo di 30 metri cubi di rifiuti, di cui
al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi, e conferirli (avvio al recupero
o allo smaltimento)
al raggiungimento di
limite massimo di volume anche oltre i tre
mesi.
In ogni caso, anche
se non si raggiunge
il volume massimo
consentito, il periodo di permanenza
dei rifiuti nel luogo di
produzione non deve
mai, assolutamente,
essere superiore a un
anno.
Non rispettare rigorosamente i termini del
deposito temporaneo
si configura come
attività di gestione di
rifiuti non autorizzata, (deposito incontrollato) ed è
sanzionata con:
a) la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con
l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di
rifiuti non pericolosi;
b) la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con
l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta
di rifiuti pericolosi.
CONFARTIGIANATO
SICUREZZA
INFORMA
LAVORO E SICUREZZA:
CONTRIBUTI DALL’INAIL
BANDO INAIL PER OTTENERE FINANZIAMENTI
PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
IN FAVORE DEI SETTORI EDILIZIA, LAPIDEI ED AGRICOLTURA
COSA HANNO PREVISTO?
L’INAIL ha stanziato euro 1.884.214 a favore delle piccole e micro imprese che hanno sede in Veneto dei
settori dell’edilizia, lapidei e dell’agricoltura per
la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica
per impianti, macchinari ed attrezzature finalizzate al
miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro. Il bando per l’assegnazione delle risorse è stato pubblicato nella G.U. del 18/07/2014 ed è
disponibile sul portale dell’INAIL (nella sua home page).
CHI PUO’ ADERIRE?
Possono accedere al Bando, di cui sopra, le piccole e
micro imprese venete dei settori sotto riportati – anche
quelle individuali – iscritte alla Camera di commercio,
che sono in regola con i versamenti previdenziali
e con il DURC. In particolare possono partecipare
quelle aziende che hanno i seguenti codici ATECO dichiarati alla Camera di Commercio:
SETTORE EDILIZIA:
41.2 - Costruzione di edifici residenziali e non residenziali.
42.1 - Costruzione di strade e ferrovie.
42.2 - Costruzione di opere di pubblica utilità.
42.9 - Costruzione di altre opere di ingegneria civile.
43.1 - Demolizione e preparazione del cantiere edile.
43.2 - Installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri
lavori di costruzione e installazione.
43.3 - Completamento e finitura di edifici.
43.9 - Altri lavori specializzati di costruzione.
SETTORE LAPIDEO:
23.7 - Taglio, modellatura e finitura di pietre.
SETTORE AGRICOLO:
01 - Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi.
02 - Silvicoltura e utilizzo aree forestali.
CHE BENEFICI CI SONO?
Il contributo – in conto capitale – è erogato fino a una
misura massima corrispondente al 65% dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto.
Il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di
50.000.
QUANDO PRESENTARE LE DOMANDE?
La presentazione delle domande può avvenire solo in
modalità telematica, con successiva conferma tramite Posta elettronica certificata e firma digitale dell’azienda (chi è sprovvisto deve chiederla per tempo alla
CCIAA). A partire dal 3 novembre 2014 fino alle ore 18
del 3 dicembre 2014 le imprese registrate negli archivi
Inail avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà loro la compilazione della domanda, con le modalità indicate nel Bando. Successivamente l’INAIL stilerà una graduatoria degli ammessi
al contributo.
Roberto Mazzardis
Referente Servizio Sicurezza
Te. 0421.335430
ENTRO QUANTO SI DEVONO REALIZZARE I
PROGETTI?
Per le imprese entrate nella graduatoria dell’INAIL è
previsto un termine massimo di sei mesi (improrogabile) per la loro realizzazione.
CHE TIPO DI PROGETTI FINANZIANO?
Riportiamo un esempio del settore edile: finanziano
l’acquisto di macchine nuove marcate CE equipaggiate per la movimentazione meccanica dei carichi ivi
compreso il sollevamento di materiali e\o di persone.
Sono invece escluse macchine per la miscelazione
e trasporto di calcestruzzo, macchine di movimento
terra non compatte (oltre i 45 o 60 quintali di massa
complessiva a seconda dei casi) o montate su veicoli o rimorchi. Lo scopo del Bando in questo caso
è quello di diminuire la movimentazione manuale dei
carichi degli addetti.
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FINANZIAMENTI CONTRIBUTI ED AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE
Le opportunità nel sito www.artigianisandona.it
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FISCALE
CONFARTIGIANATO
INFORMA
CREDITO D’IMPOSTA
PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI NUOVI
Fabrizio Boato
Vice Responsabile
Area Fiscale
L’articolo 18 del Decreto Legge n. 91 del 24 giugno
2014, introduce un credito d’imposta pari al 15%
delle spese in beni strumentali nuovi compresi nella
divisione 28 della Tabella ATECO 2007, in eccedenza
rispetto alla media degli investimenti (riferiti sempre ai
beni inclusi nella divisione 28) dei 5 periodi d’imposta precedenti (2009-2013 per gli investimenti 2014,
2010-2014 per gli investimenti 2015), con facoltà di
escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore. Destinatari del provvedimento sono i soggetti titolari di reddito d’impresa
(esclusi quindi i lavoratori autonomi), indipendentemente dalla forma giuridica (ditte individuali, società di
persone e di capitali, cooperative ecc.).
Rientrano nell’agevolazione gli acquisti effettuati dal
25 giugno 2014 (data di entrata in vigore del decreto)
al 30 giugno 2015, ad esclusione di quelli di importo
unitario (singolo bene) inferiore a 10.000 euro (tradotto
significa che l’acquisto di un bene strumentale compreso nella divisione 28 di cui sopra, ma di importo
inferiore a 10.000 euro, è escluso dall’agevolazione).
Al riguardo, Confartigianato ha chiesto, tra le modifiche che il decreto potrà subire in sede di conversione
in legge, la soppressione di tale limite di 10.000 euro.
Possono accedere all’agevolazione anche le imprese
che, alla data di entrata in vigore del decreto, hanno
iniziato l’attività da meno di 5 anni e coloro che l’hanno iniziata dal 26/06/2014.
Come detto, gli investimenti che danno diritto al credito d’imposta sono esclusivamente quelli compresi
nella divisione 28 della tabella ATECO 2007. Si tratta,
in estrema sintesi, di macchinari e apparecchiature
che intervengono meccanicamente o termicamente
sui materiali e sui processi di lavorazione; restano,
quindi, esclusi dall’agevolazione gli acquisti di
immobili, di autoveicoli, di computer, di mobili e
di attrezzature per ufficio.
I beni devono essere nuovi, pertanto, sono esclusi dal
beneficio i beni usati, ossia beni a qualunque titolo già
utilizzati.
Il credito d’imposta maturato deve essere ripartito ed
utilizzato in tre quote annuali di pari importo, e deve
essere indicato nella dichiarazione dei redditi riferita
all’anno in cui lo stesso è maturato ed in quelle successive in cui avviene l’utilizzo. Il beneficio è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante F24.
La prima quota annuale è, tuttavia, utilizzabile dal 1°
gennaio del secondo periodo d’imposta successivo a
quello in cui è stato effettuato l’investimento; in pratica, in caso di investimenti effettuati nel 2014, la prima
quota potrà essere utilizzata dal 1° gennaio 2016, la
seconda nel 2017 e la terza nel 2018.
Per non decadere dall’agevolazione, i beni acquistati
dal 25/06/2014 al 31/12/2014 non potranno essere
ceduti prima del 31/12/2016, quelli acquistati tra il
01/01/2015 e il 30/06/2015 prima del 31/12/2017.
LA CERTIFICAZIONE DEI CREDITI
NEI CONFRONTI DELLA P.A.
Prorogato al 31 ottobre 2014 il termine per presentare l’istanza di certificazione del credito nei confronti
della Pubblica Amministrazione ed essere assistiti dalla garanzia dello Stato. L’imprenditore che vanta crediti dalla Pubblica Amministrazione diversa dallo Stato
può richiedere la certificazione del proprio credito tramite apposita piattaforma telematica e invece di attendere il pagamento diretto della P.A., nei termini indicati
nella certificazione stessa, potrà utilizzare il credito in
compensazione su somme iscritte a ruolo per cartelle
di pagamento notificate entro il 30/09/2013, oppure
potrà cederlo, anche parzialmente, con garanzia dello
Stato, alle banche a condizioni particolarmente vantaggiose per ottenere immediata liquidità.
12
Tale ultima possibilità è concessa ai crediti:
- gia certificati al 24.04.2014
- non ancora certificati a condizione che sia presentata istanza entro il 31/10/2014.
UNIONCAMERE sta informando tutte le imprese, tramite PEC, della possibilità di presentare istanza per
ottenere la garanzia dello Stato e i riferimenti utili per
procedere alla certificazione.
CONFARTIGIANATO
LAVORO
INFORMA
Il bonus di 80 euro:
tra speranze e delusioni
Con gli stipendi di maggio circa 10 milioni di italiani si
sono visti riconoscere un’agevolazione fiscale di 80
euro mensili. Trattasi, come noto, del famoso “bonus”
Renzi introdotto con il DL 24.04.2014, n. 66
Vista la grande risonanza che il suddetto provvedimento ha avuto conviene al riguardo precisare le caratteristiche del suddetto riconoscimento fiscale
In primo luogo si tratta di un credito a favore dei lavoratori subordinati finalizzato, almeno nelle intenzioni
del legislatore, a ridurre la pressione fiscale sul lavoro
nella prospettiva di una revisione del prelievo finalizzata a ridurre il cuneo fiscale da attuare con la Finanziaria 2015.
Tuttavia, al di là dei tecnicismi, per altro astrusi, che
stanno alla base del riconoscimento del bonus, ad avviso di chi scrive è interessante far notare i limiti di tale
agevolazione fiscale.
In primo luogo il bonus in questione ha, almeno per
ora, carattere provvisorio. Infatti esso è riconosciuto
solo fino al 2014 e per un importo massimo di 640
euro all’anno a quei dipendenti il cui reddito complessivo non supera i 24.000 euro.
Per i lavoratori i cui redditi vanno dai 24.000 euro fino
ai 26.000 il suddetto importo viene riproporzionato
fino ad azzerarsi per chi supera la soglia dei 26.000
euro annui.
Sono esclusi dalla platea degli aventi diritto i pensionati – quale che sia il loro reddito -, le partite iva e gli
incapienti ossia coloro che hanno un reddito inferiore
agli 8.000 euro annui.
A bocca asciutta è dunque rimasta una platea molto
ampia di italiani, i quali oltre a vedersi esclusi dal diritto
a percepire il bonus, corrono anche il rischio di subire
un effetto inflattivo derivante da una maggiore capacità di spesa da parte di chi ne è beneficiario. Infatti, una
manovra che spinge i prezzi verso l’alto senza procedere ad un adeguamento di tutti i redditi, penalizza, in
maniera consapevole, le categorie esenti dei benefici
della manovra stessa.
Eppure di tutto questo il legislatore non ne ha tenuto
conto, così come non sembra tenere in minima considerazione il fatto che un aumento del reddito, sia pur
minimo, per avere un effetto stimolante per i consumi
interni, deve diventare strutturale.
La scelta, quindi, che il Governo ha davanti, al di là
dei provvedimenti di facciata, è una sola: dare avvio
ad una riforma fiscale equa e strutturale di riduzione e
ridistribuzione dell’onere tributario.
Tutto ciò che non rientra in un quadro di riforma strutturale del sistema fiscale rischia solo di produrre un
effetto illusorio per i cittadini, con pericolose ricadute
dal punto di vista della credibilità del sistema Paese.
Infatti, sia l’esiguità dell’importo, sia il carattere discriminatorio del bonus, sia, infine, la natura provvisoria
dello stesso, fanno si che il tanto decantato provvedimento fiscale dell’era Renzi, si risolva in un nulla di
fatto per i cittadini, rendendo così ancora più insostenibile la situazione fiscale in italia.
Infatti, se non si ha il coraggio di prendere mano ad
una riforma seria e radicale del fisco preferendo
invece ricorrere a facile e illusorie “scorciatoie” che hanno solo il sapore di propaganda elettorale, allora il rischio che il Paese va incontro non può che essere
quello di uno svuotamento del
prelievo fiscale con effetti devastanti per la nostra
economia.
Nicola Beccari
Coordinatore Area Lavoro
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UNA VETRINA DI OPPORTUNITÀ PER GLI ASSOCIATI
Collegati al sito www.artigianisandona.it
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CATEGORIE
CONFARTIGIANATO
INFORMA
Settore Installatori Impianti
Il nuovo modello di libretto
per la climatizzazione invernale/estiva
e i rapporti di efficienza energetica
Sonia Cibin
Vice Segretario
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale del 10 febbraio 2014 recante i nuovi
“Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di
cui al decreto del Presidente della Repubblica n.
74/2013.
A partire dal 15 ottobre 2014 gli attuali “Libretti di
Centrale e di Impianto” (per impianti termici sopra e
sotto i 35kW, di cui agli allegati I e II al D.M. 17/03/03)
dovranno essere sostituiti da un unico “LIBRETTO
PER LA CLIMATIZZAZIONE”.
Nel nuovo Libretto, ad esempio, sarà possibile indicare la presenza sia dell’impianto termico (di qualsiasi
potenza) che dell’impianto di climatizzazione estiva.
Per gli impianti esistenti al 15/10/14 i “Libretti di centrale” ed i “Libretti di impianto”, compilati in precedenza, dovranno essere allegati al nuovo “Libretto per la
climatizzazione”.
tenzione - di cui agli artt. 7 e 8 del D.P.R. 74/13 - effettuati su impianti termici di climatizzazione invernale
sopra i 10kW e di climatizzazione estiva sopra i 12kW
(con o senza produzione di acqua calda sanitaria).
Per gli impianti termici alimentati esclusivamente con
FER - fonti energetiche rinnovabili, di cui al D.Lgs.
28/11 - sarà richiesta SOLO la compilazione del “Libretto per la climatizzazione”.
Gli attuali “Rapporti di controllo tecnico” (per impianti
termici sopra e sotto i 35kW, di cui agli Allegati F e
G al D.Lgs. 192/05 e s.m.i.) dovranno essere sostituiti dai “RAPPORTI DI CONTROLLO DI EFFICIENZA
ENERGETICA” - di cui agli Allegati da II a V del D.M.
- differenziati in 4 tipologie:
TIPO 1 (gruppi termici)
TIPO 2 (gruppi frigo)
TIPO 3 (scambiatori)
TIPO 4 (cogeneratori)
da compilare, a partire dal 15 ottobre 2014, in occasione degli interventi di controllo ed eventuale manu-
LUTTO tra gli artigiani
Martedì 2 settembre, ci ha lasciato Claudio Forcolin, consigliere della Confartigianato
di San Donà di Piave, ma soprattutto un caro amico. Per ricordarlo, pubblichiamo
alcune righe, piccola testimonianza di quanto sia stato importante per noi.
Claudio, l’onestà, il rispetto per tutto e per tutti, la moderazione, la coerenza,
l’intelligenza, il grande e prezioso impegno in Confartigianato, l’amore per la tua
famiglia, l’enorme forza che hai dimostrato anche nei momenti più difficili, hanno
contraddistinto la tua breve esistenza. Siano per noi raro esempio da ricordare e
imitare. Le tue montagne ti accolgano nell’abbraccio eterno. Ciao
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CONFARTIGIANATO
ENERGIA
INFORMA
Idee chiare e risposte concrete
Scegli l’energia
di Confartigianato
Vuoi ottenere benefici come le grandi imprese ?
Vuoi avere un pensiero in meno e dare un taglio ai
costi energetici ?
Vuoi avere risposte immediate senza call center ?
Le risposte le trovi presso la nostra associazione punto di riferimento del Caem
Consorzio Artigiano Energia e Multiutility.
Sono più di 4.000 le aziende che hanno aderito al
Consorzio promosso dalle associazione aderenti alla
Confartigianato del Triveneto per offrire alle aziende
socie servizi finalizzati alla razionalizzazione e all’ottimizzazione dell’impiego delle fonti energetiche, alle
riduzioni dei costi di energia. L’unione fa la forza e le
aziende consorziate oggi si riforniscono con 230milioni di KWh di energia elettrica e di circa diecimilioni di
metri cubi di Gas, livelli che permetto una favorevole
contrattazione con i più importanti fornitori di energia.
Un ulteriore punto di forza è l’aiuto che il consorzio
mette a disposizione del socio nell’eventualità che intervengano problemi con il fornitore. A tutti è capitato
di ricevere fatture incomprensibili, con conguagli inspiegabili, o magari con eccesso di kWh applicati o
altro di poco chiaro per chi non si occupa ogni giorno
di temi energetici. Il Caem interviene direttamente nei
confronti dei fornitori, interpella lo sportello del consumatore presso l’autorità per l’energia ed il gas al fine
di verificare la correttezza di quanto viene applicato occupandosi direttamente dei problemi che possono sorgere. Non ci sono Call center che rispondono, ma
personale che fa riferimento a Confartigianato!
Il consorzio, grazie all’importante volume di acquisto,
di energia elettrica e di gas effettuato e alla sua professionalità attiva trattative con i fornitori capaci di
rispondere nel modo migliore e con le condizioni più
vantaggiose ai bisogni delle imprese artigiane e delle
piccole e medie imprese.
Con Caem puoi risparmiare ed avere risposte
certe da addetti professionali, motivo per il quale anche tu, nostro associato, aderisca al consorzio
rafforzando il numero dei soci e quindi aumentando
ancor più la possibilità di contrattazione e quindi di
ulteriore risparmio. Negli ultimi anni Confartigianato
e Caem, oltre a rafforzare l’impegno di contrattazione per le imprese, hanno anche pensato ad apposite
convenzioni per le utenze private di associati, loro
dipendenti e artigiani pensionati. Grazie alla convenzione firmata tra il Caem e AIM Vicenza – e da alcuni
mesi estesa a tutti i soci Confartigianato in Italia - i
nostri soci e i loro collaboratori potranno avere un risparmio medio sulle bollette energetiche di oltre 113
euro all’anno. In un momento come questo, nel quale
ciascuno di noi pone attenzione quotidiana alle spese,
ecco alcune risposte per le imprese e per gli imprenditori artigiani concreta e fatte apposta per noi.
Non per ultimo ti informiamo che anche la Tua associazione ha scelto CAEM sin dalla sua costituzione
risparmiando sulla Sua bolletta energetica.
Da questa positiva e pluriennale esperienza un motivo in
più per consigliarti di aderire al Consorzio CAEM, è GRATIS per utenze con consumi sino a 50.000 Kw anno.
Energia per le imprese con CAEM
Ottenere benefici come le grandi imprese
Perché l’insieme di molte piccole imprese permette di
ottenere vantaggi che normalmente sono prerogativa
solo delle grandi realtà produttive e commerciali
Dare un taglio ai costi energetici
Perché rappresenta la soluzione più facile e sicura per
accedere a benefici tariffari che l’impresa, da sola,
non potrebbe mai ottenere, con il risultato di ridurre i
propri costi energetici
Un pensiero in meno
Perché demandi al consorzio il pensiero di controllare periodicamente l’evoluzione delle tariffe e verificare
quali siano i fornitori più convenienti
Consumi energetici sempre sotto controllo e assistenza continua
Perché il Consorzio sarà a fianco del socio nell’eventualità che intervengano problemi con il fornitore ed
inoltre è l’associazione ed il consorzio che si attiverà
per qualsiasi ulteriori esigenze aziendali quali aumenti
di potenza, passaggi da bassa a media potenza, spostamento contatori, volture…
Per le famiglie di imprenditori associati, loro dipendenti e pensionati artigiani.
Confartigianato + AIM Energy = Risparmio2
L’accordo tra Confartigianato e AIM Energy per luce e gas di casa è un doppio risparmio per la tua famiglia.
E’ lo sconto sul prezzo dell’energia elettrica definito dall’autorità. E la riduzione è applicata a tutte
le fascie orarie. Il tuo risparmio dura tutto il giorno.
E’ lo sconto anche sul prezzo del gas. La riduzione è calcolata direttamente sul costo della materia
prima definito dall’autorità. Il tuo risparmio è reale.
E’ lo sconto su ogni autolettura del gas. E se effettui l’autolettura l’ultimo giorno di un mese pari (febbraio,
aprile giugno, agosto ottobre e dicembre), in bolletta troverai solo il costo del tuo consumo effettivo.
Il tuo risparmio lo vedi subito
Gli sconti in percentuale sono applicati per energia elettrica sulla componente PE “prezzo energia” definito
dall’Autorità per l’energia e per il gas slla componente CCI “corrispettivo commercializzazione ingrosso”.
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Carlo Zanin
Membro di Giunta delegato
allo sportello Energia
Monica Bergamo
Sportello Energia
informazioni e contatti
Tel. 0421.335443
La Tua Associazione
San Donà di Piave
Via Perugia, 2
Tel. 0421 3351
Fax 0421 335444
Jesolo
Via E.Borsanti, 11
Tel. 0421 951388
Fax 0421 335522
Eraclea
Via Roma, 20/b
Tel. 0421 232636
Fax 0421 335544
Quarto d’Altino
Piazza San Michele, 47 N/2
Tel. 0422 823105
Fax 0422 826301
Torre di Mosto
Via Roma, 31
Tel. 0421 325655
Fax 0421 326546
www.artigianisandona.it - [email protected] - www.confartigianato.it
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