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MARTEDÌ 4 OTTOBRE 2011
il Cittadino
Sezione
Cultura&Spettacoli
n Una rassegna interamente dedica­
ta all’arte dell’incisione, che si ripete
da tredici anni presentando insieme
ad autori del territorio anche i più
bei nomi della contemporaneità na­
zionale, rappresenta un successo.
Questo considerando la poca popola­
rità di cui ancora soffre la grafica
originale d’autore; e per contro, co­
me l’iniziativa dell’Associazione
Monsignor Quartieri di Lodi sia riu­
scita nel tempo ad avvicinare ai se­
greti della grafica una fetta sempre
più ampia del pubblico lodigiano. Le
Carte d’arte inaugurate sabato alla
chiesa dell’Angelo e visibili fino al 16
ottobre offrono nelle personalità dei
protagonisti di quest’anno un ricco
terreno di confronto, a patto che si
prenda in considerazione il dato fon­
damentale per apprezzare la qualità
di una stampa, cioè la conoscenza
della tecnica, e si pratichi l’esercizio
affascinante di scoprire con quali
sensibilità e accorgimenti viene ap­
plicata, nell’elemento distintivo del
segno. Trento Longaretti, Livio Ce­
schin, Gioxe De
Micheli e Arian­
n a Va i ro : u n o
sguardo ai 60 fo­
gli alle pareti (in
più un omaggio a
Gianni Dova) e
balzano all’oc­
chio, oltre alle te­
matiche, i modi
di restituire for­
me, volumi e luce,
specificati poi nel
linguaggio di
ogni autore. Per il
novantacinquen­
ne Longaretti, tra
i pochi artisti vi­
venti ad avere attraversato tutto il se­
colo scorso, la tecnica in due lastre
distinte dell’acquaforte e dell’acqua­
tinta a colori racconta la sua umani­
tà silenziosa, eternamente vagante;
famiglie o madri in fuga al chiarore
delle lune nella drammaticità delle
lande desolate dove incontrano arlec­
chini malinconici e musicanti di ri­
cordo chagalliano, più espressioni­
sticamente eloquenti quando ottenu­
te dal tratto lineare e graffiante nella
bicromia del bianco e nero. Sospesi
tra il silenzio e il respiro dell’aria che
sembra soffiare tra gli alberi e pene­
trare nella neve per esaltarne la leg­
gerezza, sono i paesaggi del trevisa­
no Livio Ceschin. La trasparenza del­
la luce, ottenuta con maestria dalla
nitidezza del segno e dalla vibrazio­
ne chiaroscurale, si infiltra nei sotto­
boschi di be­
tulle o nello
scorrere di
acque; e, nei
fogli di gran­
de formato
con i quali
Ceschin ama
confrontar­
si, lungo le
rovine di
luoghi mo­
numentali
descritti con
altrettanta
poesia. Una
sicura scoperta è stata qui la grafica
di Gioxe De Micheli: grafica di sapo­
re pittorico nei toni seppia e nella
compattezza delle superfici incise al­
l’acquaforte con tratti brevi anche
incrociati, per l’artista figlio di uno
dei massimi critici d’arte del secolo
scorso. Suo padre era Mario De Mi­
cheli, e nasce dalle frequentazioni
dell’infanzia il percorso da lui defini­
to «al contrario», dalla contempora­
neità al passato, al Rinascimento che
si intuisce dietro i volumi e le fronta­
IN MOSTRA A LODI LE OPERE DI TRENTO LONGARETTI, LIVIO CESCHIN, GIOXE DE MICHELI E ARIANNA VAIRO
Carte d’arte, altri sguardi sull’incisione
Quattro autori di prestigio per la mostra della “Monsignor Quartieri”
FOLLA A LIVRAGA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO CURATO DA ANNIBALE ZAMBARBIERI
Quando la memoria “fa” la storia
Il Lodigiano fra Settecento e Ottocento in un antico diario
Nei due scatti
in alto due
momenti della
inaugurazione
della rassegna
aperta
all’ex chiesa
dell’Angelo
di Lodi; qui una
natura morta di
Gioxe de Micheli
e un paesaggio
di Livio Ceschin
lità dei personaggi resi, con il peso fi­
sico della concretezza e la profondità
prospettica, in contesti irreali e stra­
nianti ricchi di allusioni tutte da de­
cifrare. Giovane e aspra, di forte ca­
rattere, è la grafica dell’illustratrice
Arianna Vairo che si confronta con il
fantastico, le fiabe ma anche il mon­
do kafkiano, esasperando espressio­
nisticamente le figure tra superfici
di colore squillante ottenute dalla li­
noleografia o dalla ceramolle.
Marina Arensi
LIVRAGA Il mon­
do contadino ri­
vive nelle parole
di un antico ma­
noscritto, nella
cornice del Mu­
seo del lavoro
povero e nell’as­
saggio del piatto
tipico della cam­
pagna, la polen­
ta: ha f atto il
pieno di consen­
si sabato pome­
riggio la presen­
tazione del volu­
me Tempo e tem­
pi ­ Memoria e
scrittura della
campagna tra
’700 e ’800 curato
dal professor Annibale Zambar­
bieri ed edito per iniziativa della
Bcc Centropadana per i tipi
Bell&Tany Edizioni di Voghera.
Il libro è stato presentato dall’au­
tore sabato pomeriggio a Livraga
a Cascina Santa Croce nella sede
del Museo del lavoro povero e del­
la civiltà contadina alla presenza
del presidente della Bcc Serafino
Bassanetti, del sindaco di Livraga
Ettore Grecchi, del presidente del­
l’Associazione Amici del Museo
Giovanni Della Valentina.
I soci Bcc presenti sono stati
omaggiati del libro, ma l’incontro
ALLA CASA DEL POPOLO
La sfida alla vita di Bruno Carati:
sconfiggere l’handicap con l’arte
n La vita di Bruno Carati non è stata facile,
fin dalla sua nascita. Gravi problemi ai centri
motori lo privarono dell’uso delle mani spin­
gendolo, fin da bambino, a trovare una strada
alternativa per esprimersi. Con l’ausilio della
bocca, già ai tempi dell’asilo, iniziò a mostra­
re grande passione e dedizione per l’arte. Le
sue prime opere furono degli acquerelli che,
per la vivacità che esprimevano, gli valsero di­
versi riconoscimenti, tra cui quello dato dal­
l’Associazione Internazionale Artisti che di­
pingono con la Bocca o col Piede, che lo inco­
raggiarono a migliorare e affinare le sue tec­
niche e capacità artistiche. Oggi Bruno carati
espone, in una mostra sostenuta dal Pirellone,
a Palazzo Lombardia la sua prima personale
milanese, in cui l’artista – molto attivo anche
all’estero con fortunate mostre in America e
in Canada – si mette a nudo (Una vita a modo
mio. Vita e opere di Bruno Carati, palazzo
Lombardia, nucleo 3). Il tema della “diversi­
tà”, anzi della ricerca di una normalità è cen­
trale nelle sue tele. Questa mostra è l’occasio­
ne per conoscere una persona che ha sfidato
l’handicap e lo ha trasformato in un’opportu­
nità: l’amore di sua moglie e la nascita del fi­
glio lo hanno spinto a cercare in prima perso­
na, sfruttando la sua creatività, risposte nuo­
ve alle sue esigenze. Con grande determina­
zione Carati ha elaborato progetti e oggetti in
grado di facilitargli la quotidianità, come una
vettura guidata con il solo ausilio della bocca,
di un bacchetta e di una nutrita pulsantiera
(un modello unico nato da modifiche di una
comune auto). Oggi quella macchina è brevet­
tata, affinché possa essere di stimolo a rag­
giungere l’autonomia per molte persone in si­
tuazioni di disabilità come la sua. «Una storia
può viaggiare di bocca in bocca fino a scuote­
re i sentimenti più profondi. Io voglio raccon­
tare la mia, per dare forza a quanti si trovano
ad affrontare degli ostacoli che appaiono in­
sormontabili, per dimostrare che, se c’è deter­
minazione, la diversità fa della vita un’espe­
rienza differente, ma non per questo meno
bella», ha commentato Bruno Carati davanti
ai suoi quadri che sono un vero inno alla vita.
F. Am.
I minatori del Kentuchy secondo Portelli
n Tra le cime dei Monti appalachiani del Kentucky sud­
orientale c’è una contea che si chiama Harlan County: è un
luogo di miniere di carbone, di disastri ambientali, sfrutta­
mento del lavoro e lotte operaie. Un luogo da “America Pro­
fonda”, come recita il titolo del corposo saggio storico scrit­
to da Alessandro Portelli, ospite questa sera a Lodi del pri­
mo appuntamento con la rassegna culturale “L’altra Ame­
rica”, in programma presso la sede della Casa del popolo
(in via Selvagreca). «Uno straordinario spaccato di una
comunità di minatori nell’Harlan County, diventata il sim­
bolo del movimento sindacale statunitense e delle sue bat­
Il libro di Portelli
taglie per affermare i diritti civili e sociali della classe la­
voratrice» così il giornalista del« Manifesto Bruno» Carto­
sio riassume il valore di questo libro, scritto da uno dei maggiori esperti di
storia americana in Italia, docente di letteratura all’Università “La Sapien­
za” di Roma e fra i fondatori della cosiddetta storia orale, un metodo d’inda­
gine che si base sull’ascolto diretto delle fonti. Centinaia le interlocuzioni
registrate da Portelli durante gli anni trascorsi fra i minatori di Harlan
County, ordinate in un libro che racconta, attraverso la voce dei suoi protago­
nisti, gli scioperi repressi da guardie private assoldate dai padroni delle mi­
niere, le esecuzioni dei militanti sindacali, gli scavi che hanno devastato
l’ambiente e la salute dell’uomo, ma anche la dignità di svolgere un mestiere
duro come quello del minatore. «Non ho praticamente incontrato neanche
una famiglia che non avesse un’esperienza di morte violenta, di invalidità,
cecità, malattia» scrive Portelli, «e il sovrannaturale è altrettanto drammati­
co: la religione è carica di emotività». L’incontro odierno, promosso con la
collaborazione della Libreria Sommaruga e il patrocinio del Comune di Lodi,
partirà alle ore 21. Ingresso libero. (Silvia Canevara)
Il professor Annibale Zambarbieri e il
folto pubblico intervenuto a Livraga
era era aperto a tutti, indistinta­
mente.
Annibale Zambarbieri, professore
ordinario al dipartimento di Sto­
ria dell’Università di Pavia, si è
imbattuto per caso alla biblioteca
Laudense in un breve manoscritto
recante il titolo Libro del tempo
dal 1793 al 1837, quaderno di ap­
punti vari tra riflessioni sul tem­
po atmosferico, sul passare quoti­
diano del tempo e delle stagioni,
anche in chiave agricola, sul’epo­
ca in cui visse l’anonimo estenso­
re del libello. Volumetto semplice
e senza ambizioni che restituisce
però con sguardo disincantato e
diretto la vita contadina nel Lodi­
giano tra XVIII e XIX secolo.
Da quel libello è nata la pubblica­
zione promossa dalla Bcc, con una
prima parte di saggio storico di
Zambarbieri e una seconda parte
di fedele edizione del libretto stes­
so, sgrammaticature comprese.
Molto belle le antiche stampe di
Lodi e della campagna sparse qua
e là nel libro e riprodotte grazie al­
la ricerca dello studio Bellentani.
«L’utilità documentaria del testo
non diminuisce l’emozione di ri­
leggere importanti fatti storici,
come l’invasione napoleonica, at­
traverso gli occhi semplici e one­
sti di un nostro concittadino del
passato, uno sguardo schietto e
pulito che è paradigma dei solidi
valori che ancora oggi ci guidano»
commenta il volume il presidente
Bassanetti nella sua introduzione.
E sabato a presentare l’autore e il
contesto sono stati proprio il pre­
sidente Serafino Bassanetti e il vi­
cedirettore Bcc Centropadana
Gianfranco Rossi, mentre Zam­
barbieri ha raccontato e spiegato
il volume e la sua genesi.
Al termine per tutti i presenti è
scattato il ritorno al passato con­
tadino più genuino con una degu­
stazione di polenta.
Andrea Bagatta
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Carte d`arte, altri sguardi sull`incisione