Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi
Anno IV – n.182  martedì 14 ottobre 2008
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Ambienteurbano,vinceBelluno
La città veneta tiene la testa della qualità ambientale. Giù Roma, sale Milano. Male il Sud, Frosinone ultima
Le esperienze
avanzate del Paese
si perdono in una
generale mediocrità
delle politiche
ambientali.
Tra i meriti di
Belluno quello di
“migliorare da un
anno all’altro le sue
ecoprestazioni”.
Sul podio anche
Siena e Trento
 Serena Di Natali a pagina 2 
Cento milioni di nuovi poveri
Allarme della Banca Mondiale: in un anno aumento del numero degli indigenti a causa della crisi economica
Diego Carmignani
[email protected]
‘Ndrangheta,
blitz a Gioia
Tauro
2
Il Varietà
di fine
stagione
3
I
n un certo senso c’era da
aspettarselo. Se la barca
affonda, ci si libera al più
presto delle zavorre meno
utili gettandole in acqua. È
quanto potrebbe accadere se
il trend dell’economia mondiale si confermasse o peggio peggiorasse nei prossimi
mesi. I malcapitati, i primi ad
essere fatalmente penalizzati dal dissesto economico,
sarebbero i poveri, categoria
sempre più ampia e sempre
meno facile da circoscrivere
o delimitare in precise aree
geografiche. Non bastavano
il caro energia e l’innalzamento del costo dei generi
alimentari, cause rese note
dalla Fao un mese fa circa.
A mettere definitivamente
in ginocchio i Paesi in via
di sviluppo ci pensa ora la
crisi economica, che “rischia di mandare in fumo
gli sforzi di miglioramento
della qualità della vita della
popolazione, se ci sarà un
prolungato rallentamento
della crescita globale e una
stretta del credito”. È quanto ha paventato il presidente
della Banca mondiale, Robert Zoellick, a Washington
per la conferenza stampa di
chiusura del Development
Committee, il forum creato
nel 1974 per consentire alle
massime istituzioni bancarie
del Pianeta di confrontarsi e
promuovere lo sviluppo nei
Paesi svantaggiati economicamente. Saranno dunque
le fasce più povere della popolazione mondiale a subire
i danni peggiori dalla crisi,
nomie e sistemi finanziari”.
Tra le possibilità, la creazione di un fondo per aiutare la
ricapitalizzazione delle banche nei Paesi emergenti colpite dalla crisi finanziaria. I
numeri parlano chiaro: i poveri sono aumentati di 100
milioni dall’inizio dell’anno
ed il mese corrente, quello di
Il presidente Robert Zoellick:
“Le onde degli shock finanziari
che hanno colpito Usa ed
Europa si riverbereranno
sull’economia globale. La dura
realtà è che i Paesi in via di
sviluppo si devono preparare
per un crollo”
come già era stato ipotizzato dall’Osce e da diverse
Ong. C’è ora da intervenire
il prima possibile. Lo stesso
Zoellick assicura che Banca
mondiale, Fondo monetario
internazionale e tutti gli altri
organismi preposti “utilizzeranno ogni risorsa finanziaria a loro disposizione per
sostenere i Paesi in via di
sviluppo nel rafforzare eco-
ottobre, rischia di essere decisivo, ma in senso negativo,
per le economie emergenti.
Il crollo nelle esportazioni e
il minore influsso di capitali
comporteranno una caduta
negli investimenti per molti
Paesi, spingendoli verso una
crisi nella bilancia dei pagamenti. Osserva ancora Zoellick: “Le onde degli shock
finanziari che hanno colpito
Usa ed Europa si riverbereranno sull’economia globale.
La dura realtà è che i paesi
in via di sviluppo si devono preparare per un crollo”.
Il presidente della Banca
Mondiale non lascia scampo e lancia poi un monito:
“la catastrofe è stata creata
dall’uomo. Le risposte sono
quindi nelle nostre mani”. Più
che una critica all’umanità
tout court, si può parlare di
una rara autocritica rivolta
al sistema bancario, incapace di controllare l’evolversi
incalzante degli eventi e di
prevenire un effetto domino da cui mettere al riparo
i Paesi meno sviluppati. Ma
non bisogna certo pensare
che si stia parlando solo di
Africa, visto che l’aumento
della povertà è un fenomeno che riguarda anche i Paesi industrializzati, Italia in
primis. L’Mce (Movimento
Cittadini Europei) ha di recente lanciato un allarme:
nella nostra nazione aumentano i poveri mentre cresce
la ricchezza dei soliti ricchi.
Redditi medio-bassi, salari
e pensioni bloccate, prezzi
sempre più alti. Dati preoccupanti che sono sotto gli
occhi di tutti, senza bisogno
di complicati studi macroeconomici. 
Smog: Ecodoc, la carta “verde” di identità delle auto
È nata Ecodoc la carta d’identità dell’impatto ambientale dei veicoli. Frutto di una convenzione tra
il Ced, Centro Elaborazione Dati del ministero dei
Trasporti e Sermetra, la rete di agenzie di pratiche
automobilistiche, Ecodoc costituisce una sorta di
carta di circolazione “verde” che aiuterà i cittadini
a destreggiarsi più speditamente tra i diversi provvedimenti antismog, restrittivi della circolazione e per
il calcolo corretto del bollo auto. Ecodoc riporta infatti tutte le informazioni relative alla normativa Euro
sulle emissioni inquinanti, alla presenza del Filtro
Anti Particolato per i veicoli diesel, alle emissioni
CO2, di NOx e di particolato e sugli impianti ecologici istallati (GPL/metano). Risponde a uno degli
interrogativi più frequenti tra gli automobilisti, quello
relativo all’identificazione dell’attuale codice euro del
proprio veicolo, codice che molto spesso non corrisponde alla direttiva comunitaria indicata nel libretto
di circolazione. La carta, però, certifica soprattutto
le caratteristiche dell’impatto ambientale dell’auto
in modo aggiornato: infatti grazie alle informazioni
aggiornate in tempo reale e presenti sulla banca dati
del Ced registra tutte le operazioni effettuate sui veicoli, dall’aggiornamento dei parametri imposti dalle
direttive europee, all’installazione degli impianti gpl
fino ai passaggi di proprietà o alle bonifiche fiscali. Sarà uno strumento prezioso dunque in caso di
blocco o limitazioni del traffico, legati al codice euro
del veicolo e alla presenza del filtro, in occasione del
pagamento del bollo, dato che le tasse automobilistiche legano l’importo al codice euro e in alcuni casi
alle emissioni CO2 così come in fase di rottamazione
per accedere a eventuali incentivi.
I non-marriage,
raffinati Pacs
Elida Sergi
[email protected]
Mentre in Italia non sono
stati ancora approvati i
Pacs (che in realtà non
sono neppure nel programma dell’attuale Governo), la raffinata Parigi
va ben oltre dando il via ai
non matrimoni. Di cosa si
tratta? Semplice: una evoluzione “ragionata” del fidanzamento da parte di chi
non vuole legarsi per tutta
la vita con il matrimonio.
Come nel paese delle meraviglie di Alice, dove si festeggia il non-compleanno,
a Montmartre, nel diciottesimo arrondissement di
Parigi, un giorno all’anno
si festeggia un “amore eterno” senza gravosi “impicci”
burocratici, ufficializzato a
tutti gli effetti dal sindaco
del quartiere Daniel Vaillant. Qualcuno dei lettori
obietterà che quando c’è
l’amore il matrimonio non
è un passo pesante, semmai
un percorso di crescita della coppia. Ma se qualcuno
non la pensasse come noi e
volesse giurarsi comunque
“fidanzamento eterno”?
Basti pensare ai tanti conviventi, alle coppie atipiche,
a quelle che per scelta sono
aperte. L’idea è stata lanciata lo scorso anno dal titolare di una libreria di Place
des Abbesses per onorare i
versi più celebri di una delle canzoni di Brassens, La
non-demande en mariage.
Si tratta di un inno all’amicizia, ai rapporti sinceri
che non hanno bisogno di
essere formalizzati, e voilà
il non-matrimonio. Si inizia ad orario stabilito, proprio come nelle occasioni
ufficiali. Il sindaco sale sul
palco montato al centro
della piazza giusto sotto il
Sacro Cuore, petali di rose
rivestono il pavimento e
bouquet di fiori marcano il
contorno del palcoscenico.
Daniel Vaillant sembra divertirsi un mondo quando
spiega che quelli che andrà
ad ufficializzare saranno a
tutti gli effetti dei non-matrimoni, “mentre – spiega
– se qualcuno lo volesse,
nella sede del quartiere
ufficializziamo pacs e matrimoni, ma non oggi!”. La
Francia è nostra vicina geograficamente parlando,
ma in quanto ad apertura
mentale sembra trovarsi
a distanza siderale dal nostro Paese. In Italia certe
cose più che affermarle le
si “sussurra” timidamente,
in modo che il messaggio
non arrivi forte e chiaro al
di là delle mura Leonine. Il
suono, infatti, arriva strozzato e incomprensibile. Gli
omosessuali e le coppie di
fatto aspettano ancora di
essere riconosciute e legalizzate, figurarsi quando si
arriverà a evoluzioni raffinate come quelle da cui è
scaturito il “non-mariage”
parigino.
2
martedì 14 ottobre 2008
L’ecocittà? Sempre al Nord
Cresce ancora il divario tra settentrione e meridione. E’ stasi nella qualità ambientale urbana
B
elluno è ancora prima. Roma fa uno scivolone mentre Milano migliora. Sud sempre in
affanno ma in coda c’è una
città del Lazio. Sono i cinque
flash sulla qualità ambientale delle città italiane che arrivano da Ecosistema urbano 2009, la consueta indagine di Legambiente realizzata
in collaborazione con il Sole
24 Ore e l’Istituto di ricerche
Ambiente Italia, che ogni
anno passa al vaglio la sostenibilità ecologica dei 103
capoluoghi di provincia italiani. La graduatoria finale è
il risultato dell’incrocio d’informazioni e statistiche riferite a parametri che coprono
tutte le principali componenti ambientali presenti in
una città: qualità dell’aria e
dell’acqua, superfici verdi,
efficienza del sistema idrico
e della depurazione, consumi energetici, affidabilità del
trasporto urbano, chilometri
di piste ciclabili fino alla diffusione delle energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti e
la loro raccolta differenziata.
Tra le prime cinque, insieme alla città veneta, troviamo Siena, Trento, Verbania
e Parma. Tra i meriti della
città toscana l’aumento delle
superfici dedicate alle bici e
di quelle limitate al traffico,
per Trento i progressi nella
raccolta differenziata, per
Verbania i passi avanti nella mobilità urbana e Parma
per aver abbattuto notevolmente le concentrazioni di
smog. Nel complesso, l’Italia delle città che emerge
da Ecosistema Urbano 2009
è fatta di alcune esperienze
avanzate in diverse aree del
Paese, come il teleriscaldamento o la raccolta differenziata spinta, che si perdono
“in una generale mediocrità
delle politiche ambientali”.
Belluno si conferma in vetta
con performance ambientali sopra la media: ha una
discreta qualità dell’aria (il
dato annuale delle polveri
Le ultime posizioni vedono tutte
città del Centro-sud: 7 siciliane
(Siracusa, Caltanissetta, Enna,
Palermo, Trapani, Catania,
Ragusa), 3 calabresi (Reggio
Calabria, Crotone, Catanzaro),
2 laziali (Latina e Frosinone)
e la campana Benevento
sottili scende da 26 a 23 microgrammi per metro cubo,
ampiamente entro i limiti
di legge), un’ottima raccolta
differenziata (il 57,4%), una
bassa produzione di rifiuti e consumo di acqua (136
litri pro-capite), un trasporto pubblico sufficiente (76
viaggi a testa ogni anno),
una buona dotazione di
spazio per le bici (4,6 metri
per abitante) e una crescita
costante degli spazi interdetti alle auto. E se i migliori
progrediscono, i peggiori
sembrano quasi arretrare: le
ultime posizioni, non molto
diverse da quelle del 2007 o
del 2003, vedono tutte città
di cinque regioni: 7 siciliane (Siracusa, Caltanissetta,
Enna, Palermo, Trapani, Catania, Ragusa ), 3 calabresi
(Reggio Calabria, Crotone,
Catanzaro), 2 laziali (Latina
e Frosinone) e la campana
Benevento. Il divario segue
insomma i confini tra Nord
e Sud, “ma senza automatismi” precisano i curatori del
rapporto. Ad esempio alcune città meridionali o delle
isole, come quelle sarde,
hanno prestazioni complessive migliori delle medie nazionali, anche rispetto a città
del centro- nord. Tra le pecche di Frosinone, in ultima
posizione, parecchio smog,
un trasporto pubblico quasi inesistente e un altissimo
tasso di motorizzazione (73
auto ogni 100 abitanti). “Le
colpe della staticità delle città non sempre ricadono sui
sindaci – sottolinea Vittorio
Cogliati Dezza, presidente
nazionale di Legambiente –.
BOLOGNA
Verdi: bene Fanti,
ora primarie di coalizione
Niente Cofferati bis? Ora si costruisca la coalizione
e si facciano le primarie del centrosinistra. I Verdi di
Bologna non mollano e ribadiscono la propria posizione con una nota a firma della presidente provinciale, Daniela Guerra, e del presidente cittadino, Carlo
Bottos, che accolgono con favore le affermazioni di
oggi dell’ex primo cittadino Guido Fanti. “Ora innanzitutto si costruisca la coalizione per governare Bologna”, chiedono i Verdi. “Il centrosinistra aveva vinto
nel 2004 e può vincere ancora se si creeranno le condizioni per ridare forza e convinzione ad un’alleanza che
in questi quattro anni non ha fatto altro che perdere
pezzi”. Da questo punto di vista “l’uscita di scena di
Cofferati può aiutare a ritrovare una buona armonia e
a costruire un programma condiviso”, scrivono Guerra e Bottos. “Apprezziamo lo stimolo venuto dall’ex
sindaco Fanti- continua la nota- a costruire una coalizione solida e duratura”. Vista la situazione politica
che si è venuta a creare, secondo i Verdi “le primarie di
coalizione sono lo strumento più adatto per definire
un candidato sindaco del centrosinistra”. Poi, candidature a parte, si pensi ad “idee condivise” su quelli che
per i Verdi saranno i banchi di prova più importanti:
mobilità collettiva e politiche energetiche.
Non è per esempio colpa degli amministratori locali se
da molti anni lo Stato investe poco nelle infrastrutture per il trasporto pubblico
urbano”. Tra quelli che mi-
gliorano Prato, che passa dal
22esimo all’ottavo posto, La
Spezia dal 25esimo al nono e
Cagliari che balza dal 52esimo al 35esimo posto ed è
quinta tra le grandi città. Al
Sud migliora Caserta che
sale al 37° posto. Nota dolente invece gli enormi passi
indietro della Capitale che
precipita in 70esima posizione (era 55esima) soprattutto se messi a confronto
con quelli di Milano che
guadagna circa 10 posizioni piazzandosi 49°. Milano
ad esempio batte Roma in
raccolta differenziata (31% a
17%), per le isole pedonali, le
piste ciclabili. 
Bonelli: la posizione della
Prestigiacomo è scandalosa
“La posizione del ministro Prestigiacomo, che ha
minacciato il veto sulle misure del pacchetto clima
dell’Unione europea, è scandalosa e dimostra come
il governo voglia garantire solo gli interessi di chi
inquina: per questo il ministro dovrebbe immediatamente dimettersi”. Lo ha dichiarato Angelo Bonelli
dei Verdi che ha aggiunto: “La Prestigiacomo in pochi mesi ha distrutto le politiche ambientali che faticosamente eravamo riusciti a costruire e la destra
ha tagliato circa un miliardo di euro destinati alle
politiche ambientali, alla qualità dell’aria ed alla lotta all’inquinamento”. “Le dichiarazioni del Ministro
dell’Ambiente sono al tempo stesso drammatiche e
ridicole nei confronti degli altri paesi europei che,
invece, stanno lavorando duramente per la fase due
del Protocollo di Kyoto ed alla creazione di un’economia positiva ed ecologica - ha concluso Bonelli -.
Così si rischia di far diventare l’Italia la cenerentola
d’Europa nella lotta ai cambiamenti climatici e nel
contrasto dell’inquinamento”.
‘Ndrangheta, blitz a Gioia Tauro
In manette il sindaco Giorgio Dal Torrione, il vicesindaco e il primo cittadino di Rosarno
Alessio Nannini
L
o Stato mette a segno un
colpo importante ai danni
della criminalità organizzata
calabrese. In carcere sono finiti il
64enne Gioacchino Piromalli e il
nipote 39enne (che porta lo stesso
nome), entrambi esponenti di spicco del clan omonimo, considerato
uno dei più pericolosi e attivi della
‘ndrangheta. Oltre che per i due, le
manette sono scattate anche per
esponenti di spicco della politica
locale, il sindaco e il vicesindaco di
Gioia Tauro, Giorgio Dal Torrione
e Rosario Schiavone, nonché per
Carlo Martelli, primo cittadino di
Rosarno, una cittadina confinante.
Tutti e tre i politici sono accusati
di concorso esterno in associazione mafiosa: avrebbero dato la loro
disponibilità a lavorare per i due
Comuni a Piromalli junior, di professione avvocato, favorendo il suo
reinserimento sociale dopo una
condanna per associazione mafiosa. “In spregio a qualunque norma giuridica e morale, nonché del
buon senso”, si legge nel documento dei procuratori, le due amministrazioni locali avevano espresso
la volontà di pagare consulenze
all’esponente della cosca. “Sarebbe
stato così concesso al clan di entrare ufficialmente all’interno dei municipi agevolando le possibilità, già
ingenti, di controllo e di indirizzo
della pubblica amministrazione”.
Nell’inchiesta risulta indagato anche un altro amministratore, il sindaco del paese di San Ferdinando;
nei suoi confronti tuttavia non risulta ancora alcun provvedimento.
Era stato lo stesso Gioacchino Piromalli, nipote omonimo dell’altro
arrestato, ritenuto uno degli elementi di vertice della cosca, a chiedere al Tribunale di sorveglianza di
poter far fronte al giudizio del Tribunale di Palmi, che lo aveva condannato a un risarcimento civile
di 10 milioni di euro nei confronti
© ANGILLETTA/INFOPHOTO
dalla prima
CLIMA
Giocchino Piromalli e l’omonimo nipote
dei tre Comuni, lavorando, vista la
sua non disponibilità economica,
per conto degli Enti. Lo stesso Piromalli aveva fatto richiesta ai tre
Enti e i sindaci avevano in qualche
maniera dato la loro disponibilità.
Alla base dell’arresto vi sarebbero,
però, anche altri motivi.
Dal Torrione era stato eletto a capo
di una coalizione di centrodestra
nel maggio 2006. Quando la Prefettura, nell’aprile scorso, ordinò lo
scioglimento del consiglio comunale per presunte collusioni con
la mafia locale, accusò in pubblico
Marco Minniti, allora viceministro
dell’Interno, di avere architettato
il tutto per una questione politica.
Dalle intercettazioni telefoniche
ordinate nei suoi confronti risulta però “la disponibilità a sposare
le esigenze di un imprenditore,
rappresentante di un più ampio
gruppo notoriamente vicino ai
Secondo i pm, è emersa “la disponibilità
a sposare le esigenze di un imprenditore,
rappresentante di un più ampio gruppo
vicino al clan Piromalli, uniformando le
scelte della pubblica amministrazione agli
interessi della cosca”
Piromalli, uniformando le scelte
della pubblica amministrazione
agli interessi della cosca”. Interessi
tra cui risulta anche la variazione
del progetto della A3. Gli arresti
di ieri fanno seguito a quelli del
luglio scorso, sempre a carico della famiglia Piromalli, e sono parte
dell’operazione “Cento anni di storia”, che ha portato in totale a diciotto fermi.
“Se non vi fossero gli amministratori pubblici al servizio della mafia,
non vi sarebbero quelli abbattuti a
colpi di arma da fuoco” scrivono i
pm della Dda di Reggio Calabria
in un passaggio della richiesta di
ordinanza di custodia cautelare per i sindaci di Gioia Tauro e
Rosarno. “In una Regione dove gli
avversari politici si eliminano a
colpi di pistola quando si è rimasti
sconfitti dal popolo - affermano
i pm - nulla deve meravigliare. È
consentita solo la amarezza di dovere constatare che in alcune parti d’Italia può più il piombo che
il consenso elettorale». «Ed alla
amara constatazione - proseguono i magistrati - deve far seguito
immediatamente la ferma convinzione ed affermazione che condotte come quelle prese in esame
costituiscono le premesse logiche
e cronologiche dei gravi fatti di
sangue che danno corpo a veri e
propri delitti politici”. 
martedì 14 ottobre 2008
ECO-ENERGIA
La Fao alza la guardia
sui biocombustibili
Nel suo rapporto annuale sullo stato dell’alimentazione e dell’agricoltura la Fao boccia le politiche che
incoraggiano la produzione e l’uso del biofuel in Europa e negli Usa: manterranno la pressione sui prezzi
del cibo che aumenteranno esponenzialmente nei
prossimi 10 anni, mentre avranno solo un impatto
trascurabile sull’affrancamento dal petrolio. Se la
richiesta di scorte per il biofuel salisse del 30% (rispetto al 2007) entro il 2010, si legge nel rapporto,
si avrebbe un aumento dei prezzi dello zucchero del
26%, del mais dell’11% e degli olii vegetali del 6%.
Un costo troppo alto da pagare. Gli attuali e futuri incentivi e sussidi alla produzione di biocombustibili dovrebbero essere completamente ripensati
per mantenere l’obiettivo della sicurezza alimentare
mondiale, proteggere i contadini poveri, promuovere
il generale sviluppo rurale ed assicurare la sostenibilità ambientale. Le speranze risiedono nella prossima
generazione di biocombustibili, attualmente in fase
di sviluppo ma non ancora disponibili sul mercato,
che impiega come materia prima legno, piante erbacee, e residui agricoli e forestali, e che potrebbe
migliorare l’ equilibrio dei biocombustibili in termini di gas serra ed energia fossile. E gli investimenti
pubblici dovrebbero quindi essere indirizzati nella
direzione della ricerca, specialmente verso lo sviluppo delle tecnologie innovative che, se ben concepite
e applicate, fanno ben sperare per la riduzione delle
emissioni di gas serra ed allo stesso tempo per una
minore pressione sulle risorse naturali.
La produzione di biocarburanti basata su prodotti
agricoli è più che triplicata tra il 2000 ed il 2007, ed
ora copre quasi il due per cento del consumo mondiale di carburanti per il trasporto. Questa crescita
si prevede continuerà, ma il contributo dei biocombustibili liquidi (per lo più etanolo e biodiesel)
all’energia per il trasporto, ed in generale all’uso globale di energia, rimarrà modesto. Nonostante questa limitata importanza dei biocombustibili liquidi
in termini di fornitura di energia a livello globale,
la domanda di materie prime agricole (zucchero,
mais, semi oleosi) per la loro produzione continuerà a crescere nel prossimo decennio, e forse anche
dopo, determinando un inevitabile rialzo dei prezzi alimentari. Secondo la Fao, le opportunità per
i paesi in via di sviluppo di trarre vantaggio dalla
domanda di biocarburanti potrebbero aumentare
solo a condizione che vengano aboliti i sussidi attualmente dati all’agricoltura ed alla produzione di
biocarburanti, e le barriere commerciali.
Il Varietà di fine stagione
“Di Nuovo Buonasera” vede Gigi Proietti recuperare l’avanspettacolo. Con Sinatra, Eduardo e gli stornelli
Dario Parascandolo
[email protected]
H
a celebrato se stesso
e i suoi più grandi
maestri. Ha rivisitato
il varietà, la rivista, la macchietta, la canzone romana e
l’avanspettacolo senza mai risultare nostalgico. In perfetta
forma, Gigi Proietti (classe
1940) ha riproposto, visto il
successo delle ultime stagioni,
il suo “Di Nuovo Buonasera”,
sul palco del Teatro Augusteo
di Napoli dal 25 settembre al
5 ottobre, prima di dirigersi
verso Milano al Teatro Ventaglio Smeraldo per una nuova
serie di repliche a partire dal
24 ottobre. Accompagnato dalle due figlie Susanna e
Carlotta, l’attore romano ha
offerto se stesso al pubblico,
in uno spettacolo che è molto più di un one-man show.
Il sipario è ormai aperto, un
tavolo e un paio di sedie sono
al centro della scena; l’istrionico artista rompe quindi il
ghiaccio con un estratto del
“Pericolosamente” di Eduardo De Filippo, commedia in
un atto unico scritta nel 1938,
vestendo orgogliosamente
i panni dell’attore-maestro.
Ormai è inutile soffermarsi
sulla qualità del lavoro di Proietti, al punto che “Di Nuovo
Buonasera” potrebbe essere
descritto come un saggio di
tutta la sua arte: l’attore si
lascia trasportare dai ricordi,
discorrendo con il pubblico
senza mai dare l’impressione
di star recitando, e parlando
come se stesse recitando. La
lezione ha quindi inizio, con
una rivisitazione del varietà
povero, dell’avanspettacolo
che raggruppava sullo stes-
Contemporaneamente alla lezione-rivisitazione del
varietà dell’immediato dopoguerra, l’artista conduce
per mano il suo pubblico in un viaggio all’interno di
una romanità ormai quasi dimenticata, recuperando
il dialetto ridonandogli dignità linguistica
so palco proiezioni filmiche,
sketch, musica e ballo. Gli
esordi musicali, quando per
pagarsi l’università si esibiva nei locali romani, sono
celebrati con l’esecuzione
di storici pezzi della canzone romana, con gli stornelli
che tanto rischiano di essere
dimenticati. Ma il Proietti
cantante reinterpreta anche
lo swing americano, sua passione giovanile, riportandolo
in un contesto di varietà che
ha sempre rifiutato la musica
americana, accompagnato
dalla sua inseparabile orchestra, mentre il coreografo
Fabrizio Angelini ripropone
fedelmente balletti originali
di avanspettacolo e produzioni inedite. Immancabili sono
stati i numerosi riferimenti
aspri e duramente ironici sul-
La Rave art e le visioni emozionali
Sperimentazioni artistiche di Mannelli a Roma: quando il rave assume una nuova connotazione
Rosanna Calabrò
[email protected]
L
a metodologia comunicativa utilizzata è la stessa dei
rave party, il risultato molto
differente. Niente musica sparata
a decibel esagerati, niente droga,
niente esagerazioni. Solo una riappropriazione di spazi riservati agli
artisti senza chiedere permessi.
Un appuntamento – quello all’Ara
Pacis di Roma, lo scorso 9 ottobre
– che ha coinvolto, oltre a Riccardo Mannelli, celebre soprattutto
per le sue vignette, 40 persone grazie al passaparola; amanti dell’arte
accomunati dalla volontà di compiere un’irruzione nel cuore della
capitale, per regalare emozioni e
ridare all’artista e all’atto artistico
la propria dimensione sociale, i
propri spazi.
Mannelli ha definito la performance come “il trionfo di una
spontanea anarchia, di trasfigurazione dell’oggi per proiettare il
domani che ci aspetta”.
“L’Apoteosi dei Corrotti” è nata
dall’idea di realizzare una “operazione clandestina” che denunciasse le difficoltà del vivere oggi. La
volontà di riprodurre una cosiddetta “agressione ottica” si è concretizzata così nella proiezione
all’Ara Pacis dell’immagine di San
3
Sebastiano – nella rappresentazione celebre realizzata dal Mantegna – simbolo ed incarnazione
di tutte le diversità perseguitate in
questa epoca, trafitto dalle frecce
provenienti dai media, ritenuti responsabili del massacro.
Attorno al santo si muovono personaggi-chiave della vicenda, figure senza volto in doppio petto, simbolo della corruzione, e adulatrici
rappresentanti Veline e Soubrette
della tv. Al lato opposto, la figura dimessa di una donna incinta,
rappresenta il futuro disperato che
scappa dalla realtà sconvolgente a
cui non vuole sottostare.
In questa veste, il rave – dall’inglese to rave, farneticare, dal francese raver: delirare, vagabondare
– si riappropria del suo significato etimologico, e diventa libera
espressione. Una forma d’arte che
permette e-stasi, e rappresenta la
realtà in una visione allucinatoria,
sempre meno allucinata della realtà vissuta.
Il rave art è un evento che nulla
ha a che spartire con i rave party,
balzati alla cronaca per vicende di
giovani e droghe, spesso caratterizzati dal triste epilogo.
È pura energia; è lo scatenarsi di
emozioni vissute da persone che si
ritrovano in luoghi solo apparentemente insoliti, per apprezzare il
realizzarsi dell’arte stessa. Vivere
la realizzazione di un “fare” artistico in maniera empatica.
Luci, immagini, arte che Mannelli
ha definito “Equa e Socio-Solidale
o, meglio, Eco-Compatibile, perché non sporca, non lascia tracce
se non nelle emozioni dei partecipanti”. Una operazione espressiva
complessa e ben riuscita, che si interroga sul presente, partendo dalle
radici, e guardando già al domani.
Per andare oltre le apparenze, per
mostrare quello che si pensa. 
Illustratore, comunicatore, artista, Riccardo
Mannelli utilizza ogni possibile approccio
e innovazione per esprimere ciò che pensa.
E per far riflettere su quella che ha definito
“l’Apoteosi dei Corrotti”
la polemica che ha visto Proietti sostituito da Maurizio
Costanzo nella direzione del
Teatro Brancaccio di Roma.
È inutile negarlo, la ferita è
ancora aperta, anche se è
oggi pretesto per poterne ridere. Contemporaneamente
alla lezione-rivisitazione del
varietà dell’immediato Dopoguerra, Gigi Proietti conduce per mano il suo pubblico
in un viaggio all’interno di
una romanità ormai quasi
dimenticata,
proponendo
personaggi scomparsi come
il “gelataro” o l’“ombrellaro” e
recuperando il dialetto ridonandogli dignità linguistica.
Un dialetto di cui l’attore si
serve per dare sfoggio di tutta
la sua perizia tecnica, passando dall’improvvisazione all’effimero, dalla poesia a Frank
Sinatra, sino alla presa in giro
di Goldoni, di Shakespeare e
del suo “Otello” (“Ot-hello”).
Il repertorio tecnico esibito
in “Di Nuovo Buonasera” è
vastissimo, con Gigi Proietti
perfettamente a suo agio in
tutte le maschere che indossa sciorinando il meglio della
sua carriera, passando da una
recitazione impostata all’improvvisazione sino a sfoggiare eccellenti qualità mimiche,
come ogni grande attore di
razza che conosce il proprio
mestiere. La chiusura è affidata a una divertentissima
parodia corale de “La Signora
delle Camelie” di Alexandre
Dumas, prima di abbandonarsi ai quindici minuti di applauso e di ovazione da parte
del pubblico numerosissimo
accorso in teatro. 
FINANZA
Wwf, affrontare la crisi climatica
aiuta a uscire da quella economica
Riportare l’economia a basi solide e lo sviluppo ad
obiettivi sostenibili devono essere il punto di partenza per fare ripartire le economie. è l’appello che
il Wwf lancia ai Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea che parteciperanno al Consiglio europeo
a Bruxelles il 15 e 16 ottobre, presieduto da Nicolas
Sarkozy. Per il Wwf “quanti invocano la crisi finanziaria come scusa per ritardare il pacchetto di riforma
dei sistemi energetici europei rischiano di togliere
all’Europa proprio una delle maggiori opportunità di
rilancio e crescita: la promozione delle fonti rinnovabili, il rilancio dell’efficienza energetica, la riduzione dei costi di approvvigionamento di combustibili
fossili”. “Le riforme necessarie per rendere sostenibili
i sistemi energetici e l’ economia sono le stesse che
garantiscono una crescita solida e di lungo periodo
- viene scritto in una nota del Wwf - in pochi giorni
le borse Europee hanno bruciato oltre 1000 miliardi
di euro, l’Europa brucia oltre 1000 miliardi di euro di
combustibili fossili all’anno. Ogni anno, al mondo, la
deforestazione brucia tra i 2000 e i 5000 miliardi di
euro in servizi ambientali non rinnovabili. Dobbiamo pensare a non mandare tutto in fumo. In questi
due mesi il Wwf continuerà la pressione sui Governi
di tutta Europa, compresa l’ Italia, con la Campagna
‘GenerAzione Clima’ chiedendo anche ai cittadini europei di unirsi al nostro appello’. “I provvedimenti di
emergenza e di salvataggio della finanza mondiale di
questi giorni - continua la nota del Wwf - non possono distogliere l’attenzione dalla ricetta per mantenere
vitale l’economia mondiale nei prossimi anni e decenni. L’attuale pacchetto di riforme su energia e clima
presentato dalla Commissione Europea permette
all’Europa di conservare la leadership mondiale sulle
politiche in difesa per il clima e fornisce un ambiente
di sviluppo dinamico per le nuove tecnologie in grado
di risollevare le imprese dall’attuale crisi”.
SI RINGRAZIA LʼEDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO
POCO DI BUONO.
' UN AVANZO DI GALERA.
QUESTʼUOVO E
SUA MADRE VIVE ANCORA IN GABBIA. CON ALTRE
MIGLIAIA DI GALLINE. DI COSA SIANO COLPEVOLI NON SI SA. QUALCOSA DI ORRIBILE VISTO COME LE
TRATTANO. AMMASSATE UNA SULL'ALTRA, NON POSSONO NEMMENO GIRARSI. PER IMPEDIRE CHE SI
AGGREDISCANO DEVONO ADDIRITTURA AMPUTARGLI I BECCHI. CREDI CHE POSSA NASCERE QUALCOSA
DI BUONO IN QUESTE CONDIZIONI? FAI QUALCOSA DI BUONO TU: NON COMPRARE UOVA DI GALLINE
ALLEVATE IN GABBIA.
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