REV. N 1 del 03 ago 2011
MANUALE D'USO
Borghesiana
GUIDA RAPIDA
PREMESSA
–
INDICE MANUALE..........................................2
INTRODUZIONE ALLA ZONA
–
SERVIZI DI ZONA...........................................3
–
NUMERI UTILI.................................................4
–
GARANZIA......................................................5
LOTTO
–
LOTTO e ACCESSI.........................................6
–
VIDEOCITOFONO..........................................8
–
CASSETTA DELLA POSTA............................9
–
PERCORSI e CANCELLI.............................10
EDIFICIO
–
ZONA CONTATORI…………………………..11
–
ASCENSORI...............................................16
INTERNI
–
PORTONI INGRESSO INTERNI..................17
–
INFISSI........................................................19
–
LAMPADINE................................................21
IMPIANTI
–
QUADRO GENERALE COMANDI……….….18
–
TERMOSTATO INTERNO…………………...22
–
DIFFERENZIALE……………………………...24
–
ADDUZIONE INTERNI………………………..29
–
SCARICHI ACQUE……………………………30
–
RACCOLTA ACQUA PIOVANA………….….31
–
LOCALI TECNICI……………………………...33
–
PANNELLI SOLARI…………………...………34
–
BOLLITORI………………………………….…36
–
CALDAIA……………………………………….37
–
RADIATORI E PAVIMENTO RAD………….41
–
CLIMATIZZAZIONE…………………………..43
–
AEREAZIONE ALDES………………..………44
–
ADDOLCITORE ACQUA………………...…..45
–
SCARICHI WC……………………………..46
–
MANUTENZIONE IDRAULICA………..…47
–
ALLARME…………………………..………48
–
ILLUMINAZIONE CONDOMINIALE……..49
–
MANUTENZIONE INFISSI………………..53
–
PAVIMENTAZIONE, consigli………….…55
–
BALCONI……………………………………57
MANUTENZIONI
–
IMPIANTO GAS………………………..…..60
–
DETTAGLI IMPIANTO IDRAULICO….….74
–
DETTAGLI IMP. ELETTRICO…………....83
–
DETTAGLI IMP. TV e SAT………….….…89
–
DETTAGLI IMP. TERMOSIFONI………...90
ALLEGATI
–
BOOK ENERGIA…………………………..93
–
QUADERNO DELLA MANUTENZIONE
ORDINARIA………………………………..99
CHIUSURE
EMERGENZA…………...……….102
Indice Manuale, premessa
2
GUIDA RAPIDA
Borghesiana
La prima denominazione di questa borgata, fu ai tempi della Prima Repubblica, “Tor Forame”, (I sec. a.C.),
nome legato al prosciugamento del lago Regillo (Foramen). Successivamente fu chiamata Borghesiana in
segno di gratitudine verso la famiglia Borghese che donò la terra necessaria per la costruzione della stazione
ferroviaria (ex Ferrovie Vicinali), in quel tempo unico mezzo di trasporto che collegava Roma e Fiuggi. I
caratteri generali dell’insediamento sono comuni con quella della vicina borgata Finocchio.
La storia di queste borgate risale agli anni 1950, nel periodo della bonifica, quando si crearono delle case
rurali, che davano ospitalità e lavoro a decine di braccianti che scendevano dai monti Prenestini, per coltivare
terreni adatti ad esserlo.
Questo piccolo centro colonico che si era formato, fu successivamente espropriato dal governo e donato al
Comune di Monte Porzio Catone che lo ripartì in lotti (da 5000 e 8000 mq) tra gli ex combattenti della guerra
del 1915-18.
Coloro che beneficiarono di questa donazione dapprima ne furono entusiasti, poi per le difficoltà dovute sia
alla distanza che alla poca fertilità del terreno, lo vendettero per pochi soldi, mentre altri lo trasformarono in
vigneto.
La trasformazione del terreno creò dei primi nuclei agricoli formati da una casa colonica con un
appezzamento di terreno coltivato intorno e, in determinati periodi dell’anno, la necessità di manodopera
portò i braccianti dei
dintorni a spostarsi per venire a lavorare nelle aziende agricole in pianura.
Fu allora che alcune famiglie decisero di stabilirsi nella zona, insediandosi nelle costituenti borgate di
Finocchio e Borghesiana. Questo lavoro nella zona, portò intere famiglie di braccianti ad acquistare con
sacrifici dei piccoli lotti di terreno dove costruire una piccola casa che in un primo momento era costituita da
un unico vano, in seguito ampliata secondo le possibilità e necessità.
La borgata cresce così, in modo così smisurato, senza alcun piano urbanistico di zona, rendendo
successivamente difficile la realizzazione delle principali infrastrutture e servizi indispensabili, quali: rete
idrica e fognature, strade asfaltate e illuminate, servizi sociali indispensabili alla vita comunitaria.
Negli anni 60 il quadro dell’abusivismo registra un sensibile aumento e oltre a favorire gli operai nella
costruzione della propria abitazione, favorisce anche una azione speculativa. Nascono tante piccole società
che acquistano intere aziende agricole realizzando su di loro alcune opere d’urbanizzazione (strade, fogne e
rete idrica) favorendo così il rialzo del costo del terreno.
Ancora oggi permangono numerosi segnali di questo sviluppo rapido e ricco di contraddizioni.
Servizi di Zona al Cittadino, introduzione alla zona
3
Numeri da chiamare in caso di emergenza
•
Servizio "112" numero unico Europeo di Emergenza
•
Numero di pronto intervento della Polizia di Stato: 113
•
Numero di pronto intervento dei Carabinieri: 112
•
Numero di pronto intervento della Guardia di Finanza: 117
•
Numero di pronto intervento dei Vigili del Fuoco: 115
•
Emergenza Sanitaria: 118
•
Emergenza Ambientale: 1515
•
CIS: Viaggiare Informati: 1518
•
Soccorso Stradale: 803116
•
Guardia costiera 1530
•
Telefono Rosa. contro la violenza sulle donne: 0637518261-2
•
Emergenza Infanzia. Servizio gestito da Telefono Azzurro: 114
•
•
ITALGAS: 800900999
ACEA, Numero Verde 800 199900
Numeri Utili, introduzione alla zona
GUIDA RAPIDA
4
GUIDA RAPIDA
•
delle ditte produttrici/installatrici su:
– materiali utilizzati
– portoni ed infissi
– impianti e accessori
La durata della garanzia generale sull’immobile è di 2 anni dalla consegna e di 10 anni per vizi o
difetti gravi legati alla struttura o integrità dell’opera.
Il corretto utilizzo e la relativa manutenzione* dell’immobile sono elementi fondamentali per il
perfetto mantenimento nel lungo periodo.
Codice Civile (1942)
...
Art. 1667
Difformità e vizi dell’opera
L'appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell'opera (1668). La garanzia non è dovuta se il
committente ha accettato l'opera e le difformità o i vizi erano da lui conosciuti o erano riconoscibili, purché, in
questo caso, non siano stati in mala fede taciuti dall'appaltatore.Il committente deve, a pena di decadenza
(2964), denunziare all'appaltatore le difformità o i vizi entro sessanta giorni dalla scoperta. La denunzia non è
necessaria se l'appaltatore ha riconosciuto le difformità o i vizi o se li ha occultati. L'azione contro l'appaltatore
si prescrive in due anni dal giorno della consegna dell'opera. Il committente convenuto per il pagamento può
sempre far valere la garanzia, purché le difformità o i vizi siano stati denunziati entro sessanta giorni dalla
scoperta e prima che siano decorsi i due anni dalla consegna (att. 181).
....
Art. 1669
Rovina e difetti di cose immobili.
Quando si tratta di edifici o di altre cose immobili destinate per la loro natura a lunga durata, se, nel corso di dieci
anni dal compimento, l'opera, per vizio del suolo o per difetto della costruzione, rovina in tutto o in parte,
ovvero presenta evidente pericolo di rovina o gravi difetti, l'appaltatore è responsabile nei confronti del
committente e dei suoi aventi causa, purché sia fatta la denunzia entro un anno dalla scoperta. Il diritto del
committente si prescrive (2934) in un anno dalla denunzia.
....
Garanzia
5
GUIDA RAPIDA
Pianta Piano Terra
b
c
a.
b.
c.
d.
d
c
c
a
Accesso Generale al Lotto
Accesso carrabile Piano Interrato
Accessi pedonali all’Edificio
Accesso pedonale Piano Interrato
Accesso al Lotto, lotto
6
GUIDA RAPIDA
Pianta Piano Terra
a
c
b
a-c
a.
b.
c.
d.
Accesso Generale al Lotto
Accesso carrabile Piano Interrato
Accessi pedonali all’Edificio
Accesso pedonale Piano Interrato
Accesso al Lotto, Edificio
b
7
L‘apparato esterno è composto dalla relativa pulsantiera di
chiamata [b], il microfono e l’altoparlante [c] e dalla
telecamera [a].
a
GUIDA RAPIDA
Per avviare una chiamata premere il relativo pulsante.
b
c
L‘apparato interno è composto dall’elemento risponditore
con monitor e la pulsantiera apriporta per l’apertura di
tutte le porte e cancelli nel percorso di arrivo.
Gli elementi esterni devono essere protetti da acqua e altri agenti atmosferici diretti,
la manutenzione è fondamentale per il corretto funzionamento nel tempo.
E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO L’INTERVENTO DA PARTE DI TECNICI NON AUTORIZZATI
DAL CONDOMINIO.
Video Citofono, lotto
8
Decreto 9 aprile 2001.
Approvazione delle condizioni generali del servizio postale.
(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.95 del 24 Aprile 2001)
GUIDA RAPIDA
IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI
.....
2.5. Cassette domiciliari
Art. 45. Cassette
Per la distribuzione degli invii semplici devono essere installate, a spese di
chi le posa, cassette accessibili al portalettere.
Lo scomparto di deposito, la forma e le dimensioni dell'apertura devono
rispondere alle esigenze del traffico postale e risultare tali da consentire di
introdurvi gli invii senza difficoltà particolari.
Le cassette devono recare, ben visibile, I'indicazione del nome
dell'intestatario e di chi ne fa uso.
Le
cassette
postali
sono
composte da moduli standard
uno per ogni appartamento con
targhetta
nominativa
di
riferimento e chiave di chiusura.
Secondo la normativa vigente le
cassette postali devono essere
poste in una zona accessibile e
non più negli spazi privati.
Art. 46. Ubicazione
Le cassette devono essere collocate al limite della proprietà, sulla pubblica
via o comunque in luogo liberamente accessibile, salvi accordi particolari
con I'ufficio postale di distribuzione.
Art. 47. Edifici plurifamiliari o adibiti ad uso d'impresa
Negli edifici plurifamiliari, nei complessi formati da più edifici e negli edifici
adibiti a sede d'impresa, le cassette delle lettere devono essere
raggruppate in un unico punto di accesso.
Art. 48. Adeguamento delle cassette non conformi
I titolari di cassette non conformi alle specifiche richieste da Poste italiane
provvedono ai necessari adattamenti entro un termine concordato con
I'ufficio richiedente.
.......
Cassetta della Posta, lotto
9
GUIDA RAPIDA
Il cancello carrabile permette l’accesso al piano interrato dell’autorimessa,
parliamo di un cancello motorizzato con telecomando.
Oltre all’apertura tramite telecomando è possibile aprire il cancello dando il
comando grazie ad una chiave da utilizzare nell’apposito inseritore [e]; ruotare
la chiave di 45° a destra o sinistra secondo se si vuol aprire o chiudere il
cancello.
Il lampeggiante di colore giallo [f] si accende automaticamente per segnalare il
cancello in movimento; i sensori infrarossi a terra [g] servono per bloccare il
movimento di chiusura quando un ostacolo si interpone nella zona di chiusura
del cancello.
In caso di mancanza di alimentazione elettrica è necessario effettuare le
operazioni di sblocco manuale:
1.con apposita chiavetta aprire il coperchio
2.ruotare di 180°in senso orario la manopola all’interno
Cancello Carrabile, lotto
10
Pianta Piano Terra
GUIDA RAPIDA
G
A
G
G
G
A. Contatori condominiali (acqua, luce, gas)
G. Contatori Gas singole utenze
* Contatori Elettricità al piano interrato (vedere pag
successiva)
* Contatori Acqua singole utenze, al piano con
sportello contatore-contacalorie
Zona Contatori, edificio
A
11
GUIDA RAPIDA
Pianta Piano Interrato
* Per accedere ai vari Locali Contatori è necessaria una
apposita chiave in dotazione ad ogni utente.
Piano Interrato, Zona Contatori, edificio
12
Tutti i contatori del Gas sono posizionati esternamente prima dei portoni di ingresso in prossimità
delle aiuole esterne, vedere pagina dei posizionamenti dei contatori.
I contatori sono in un apposito spazio, chiuso da sportelli con aereazione come previsto dalla legge
e chiusi con una chiave.
La lettura del contatore può essere effettuata autonomamente e poi comunicata direttamente alla
ditta fornitrice di gas, tale lettura si effettua leggendo le cifre da sinistra a destra solo di quelle su
fondo nero come evidenziato nei disegni a lato.
Sull’attacco del tubo di arrivo del gas è posizionata una saracinesca per la chiusura dell’afflusso di
gas nell’impianto. La “farfalla/maniglia” della saracinesca va posizionata in modo perpendicolare al
tubo per chiudere l’impianto; al contrario posizionandolo in linea con il tubo l’impianto riceverà il gas
(vedere foto).
Si ricorda che una volta chiuso rimane comunque il gas presente all’interno dell’impianto,
accendendo un fornello della cucina è possibile verificare il completo svuotamento.
Contatore Gas, impianti
13
INTERRUTTORE
Quando la leva è posizionata verso l’alto la linea è attiva.
Tirando la leva verso il basso fino a completo scatto dell’interruttore si disattiva la linea (impianto
privo di energia elettrica).
Tutti i contatori sono posizionati nei locali tecnici dedicati , uno per ogni scala e posizionati in
prossimità dell’ascensore al piano interrato (vedere pagine contatori)
Contatore ACEA ELETTRICITA’, impianti
14
Il contatore dell’acqua è posizionato in un apposito spazio lungo
il corridoio davanti a ogni singolo interno, nello sportello
contatore-contacalorie come visibile nella pagina di dettaglio (il
primo dal basso).
La lettura può essere effettuata direttamente e poi comunicata
all’ente erogatrice. Sono da riportare le cifre prima della virgola.
(nel caso di cifre scritte con fondo nero e rosso riportare solo
quelle su fondo nero)
Come per l’impianto del gas anche per l’acqua subito dopo il
contatore è presente una saracinesca di chiusura generale
dell’impianto (vedere dettagli chiusura come impianto gas), si
ricorda che anche in questo caso una volta chiuso l’impianto è
necessario svuotare l’acqua presente nell’impianto aprendo un
rubinetto fino al completo svuotamento.
saracinesca con leva parallela
al tubo = impianto aperto.
Contatore Acqua, impianti
15
GUIDA RAPIDA
Pulsantiera interna
Ogni palazzina è dotata di un blocco scala che parte dal piano interrato (-1) e sale fino ad arrivare
alla copertura.
Nei pressi della scala trova posto l’ascensore che dal piano interrato (-1) arrivano fino al piano
quarto (4).
Tali ascensori sono di marca SCHINDLER SPA, tel. 003903966521
SI RICORDA che per gli ascensori è prevista una manutenzione ed assistenza di emergenza
definita per legge per assicurare un adeguato livello di sicurezza a chi lo utilizza.
Ascensore e Scale, edificio
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GUIDA RAPIDA
Il portone d’ingresso è composto dall’anta battente con struttura
metallica certificata di sicurezza e i seguenti elementi:
1.maniglia apriporta
2.serratura con chiave modello europeo
3.spioncino per visione all’esterno
3
1
2
La chiave modello europeo è il sistema di
chiusura attualmente più sicuro e diffuso.
Contestualmente
alla
consegna
dell’appartamento verrà fornita una busta
sigillata con le copie originali delle chiavi (C), il
tamburo da montare sulla porta (T) e la scheda
con codice per la riproduzione delle necessarie
ulteriori copie della chiave (S).
Si raccomanda di conservare con cura detta
scheda.
Portone Ingresso,
interni
17
GUIDA RAPIDA
a. Videocitofono
b. Quadro Elettrico Generale appartamento
c. Centralina allarme antintrusione (optional)
d. Tastierino inserimento codice allarme (optional)
e. Termostato singolo circuito pavimento radiante
ambiente (regola la temp. della stanza in
cui si trova il termostato stesso)
f. Cronotermostato appartamento (regola quando si
devono
accendere
e
spegnere
i
riscaldamenti e la temp max/min di
esercizio desiderata)
c
a
e f
b
d
Quadro generale e comandi, impianti
18
GUIDA RAPIDA
Gli infissi sono di marca FAIL.
La struttura in legno di abete tinto noce, la maniglia è in
posizione verticale quando l’infisso è chiuso.
Per aprire le ante ruotare la maniglia di 90° in senso
antiorario e tirare l’anta verso di se.
Nel caso di infissi anta-ribalta, apertura classica + vasistas,
continuare a ruotare la maniglia di altri 90° fino a portarla in
verticale in alto e tirare verso di se, l’infisso resterà fermo
nella parte in basso mentre in alto si aprirà a “compasso”.
AVVERTENZE
1.Non forzare l’anta oltre il limite di apertura
2.Non sovraccaricare l’anta con pesi aggiuntivi
3.Non inserire oggetti tra anta e telaio
4.Non posizionare fiamme vive vicino al serramento
5.Pericolo di lesioni nella chiusura tra anta e telaio (non infilare la
mano)
6.Non lasciare gli infissi aperti dove ci sia la presenza di bambini
7.Non sporgersi eccessivamente per l’apertura/chiusura delle
persiane
Infissi,
interni
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GUIDA RAPIDA
a
Gli infissi sono dotati di persiane avvolgibili.
Il cassone interno [a] contiene l’avvolgibile ed i
meccanismi per la chiusura-apertura.
L’avvolgitore interno [b] permette di alzare e
abbassare l’avvolgibile tramite l’apposita corda.
PER ALZARE L’AVVOLGIBILE:
Tirare la corda verso il basso
riavvolgere all’interno dell’avvolgitore.
facendola
b
PER ABBASSARE L’AVVOLGIBILE:
Allontanare la corda dal muro tirandola verso di sé
e far scorrere la corda fino a chiusura
dell’avvolgibile.
Avvolgibili Esterne, infissi
20
GUIDA RAPIDA
INCANDESCENZA
Forma
Vite, forma più comune nell'Europa continentale,
con diametro di 27 mm e viene detta quindi virola
tipo E27 (la E è l'abbreviazione di Edison).
FLUORESCENTI
Dal 1°settembre 2009 scatterà in tutti i Paesi dell’Unione europea il divieto di vendere le lampadine a
incandescenza da 100 watt, divieto che poi si estenderà progressivamente a quelle con più basso
voltaggio. Dal 2011 le vecchie lampadine a incandescenza usciranno poi definitivamente di scena: ne
sarà vietata l’importazione, la distribuzione e la vendita. Le tradizionali lampade a incandescenza
saranno sostituite da quelle “fluorescenti compatte”, Le lampade fluorescenti durano 10 volte di più di
quelle a incandescenza e, a parità di luce emessa, assorbono una potenza di cinque volte inferiore,
consentendo di risparmiare fino al 20% di energia.
Secondo il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea, la messa al bando delle
lampadine a incandescenza nell’Unione Europea permetterebbe di risparmiare fino a 66 miliardi di
kilowattora, equivalenti alla chiusura di 10 centrali elettriche da 1.000 Mw, con un conseguente
abbattimento di circa 30 milioni di tonnellate di CO2.
Lampadine, interni
21
Come regolare il riscaldamento della propria abitazione.
GUIDA RAPIDA
Esistono due tesi contrastanti in merito a come si debba agire sulla regolazione del riscaldamento allo scopo di risparmiare il più possibile.
La prima tesi suggerisce di regolare il cronotermostato su temperature più basse quando non si è in casa e su temperature più alte durante
le ore di maggior utilizzo dell'abitazione.
In questo modo la caldaia sarà quasi sempre spenta durante i periodi in cui la temperatura è regolata bassa e quasi sempre accesa negli
altri. La maggior parte delle persone sceglie di utilizzare questo tipo di regolazione dato che si ha la percezione che "tenere il più possibile
spenta" la caldaia sia fonte di risparmio di energia. Esiste anche un motivo scientifico a suffragio di questa tesi, dato che è noto che una
differenza di temperatura interno/esterno meno marcata, riduca le dispersioni di calore della casa verso l'esterno.
L'altra scuola di pensiero suggerisce che per risparmiare sia meglio lasciare il più possibile acceso il riscaldamento ma al minimo e molte
persone hanno potuto constatare un effettivo risparmio adottando questo tipo di soluzione.
Il motivo è essenzialmente dovuto al fatto che una caldaia regolata al "minimo", cioè per fornire acqua a temperatura più bassa, rende molto
di più rispetto ad un funzionamento ad alta temperatura; questo perché la quota di calore perso nei fumi è meno rilevante.
Purtroppo non'è possibile unire i vantaggi di entrambe le tesi dato che, se si sceglie di spegnere il più possibile il riscaldamento, si dovrà
necessariamente regolare la temperatura dell'acqua ad un valore alto, in caso contrario non si riuscirebbe a raggiungere la temperatura di
confort durante le ore di funzionamento dell'impianto di riscaldamento.
Infatti se si regola il riscaldamento per avere in casa delle temperature diverse a vari orari, si e' costretti a tenere alta la temperatura dei
radiatori per far in modo che durante le ore di "acceso" la temperatura ambiente riesca a raggiungere il valore impostato, vincendo l'inerzia
termica persa durante il periodo di "spento".
Moderne caldaie a condensazione e regolazione "climatica"
I moderni impianti di riscaldamento tendono tutti per una regolazione di questo tipo e il concetto di cronotermostato usato allo scopo di
spegnere la caldaia, viene progressivamente abbandonato a favore di particolari dispositivi che regolano contestualmente anche la
temperatura di mandata dell'acqua.
Anche le moderne caldaie a condensazione sono tutte predisposte per regolare la temperatura
di mandata in modo proporzionale alla temperatura esterna; questo a favore di un tipo di regolazione
che consente di mantenere il più basso possibile la temperatura dell'acqua e quindi il recupero di calore
che viceversa, verrebbe perso nei fumi adottando regolazioni che necessitano di temperature più alte.
Termostato Ambiente, impianti
22
GUIDA RAPIDA
Il crono termostato interno permette una perfetta regolazione della temperatura nell’arco dell’intera
giornata. Si può regolare la temperatura ambientale, l’accensione e lo spegnimento in automatico o
in modo assolutamente manuale.
La temperatura consigliata per la stagione invernale è di 20° ricordando che la differenza anche di
1°sulla temperatura permette un risparmio energetico nell’arco dell’anno molto importante.
Non eccedere con la temperatura richiesta dai radiatori.
Il cronotermostato è posto nella zona giorno della casa.
Termostato caldaia, impianti
23
GUIDA RAPIDA
Termostato caldaia, impianti
24
GUIDA RAPIDA
Termostato caldaia, impianti
25
GUIDA RAPIDA
La posizione del Quadro Elettrico Generale è
evidenziata nella pianta precedente dove
sono indicati i posizionamenti degli impianti
principali. Il quadro è posizionato nella zona
giorno con una buona accessibilità.
Il primo interruttore, generale (a sinistra nella
foto),
è
il
differenziale,
conosciuto
comunemente come salvavita, e si individua
facilmente per la presenza di un pulsante, utile
per la manutenzione, contrassegnato con la
lettera T. Seguono generalmente due
interruttori di tipo magnetotermico, con cui si
comandano e si proteggono i circuiti luce e i
circuiti che alimentano le prese. Tutti gli
interruttori
sono
contrassegnati
con
l’indicazione di testo del circuito di riferimento e
la loro potenza massima.
QUADRO ELETTRICO GENERALE
Differenziale Automatico,
impianti
26
GUIDA RAPIDA
DIFFERENZIALE AUTOMATICO O
INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO SALVA-VITA
La corrente elettrica, percorrendo i circuiti, produce
fenomeni magnetici e fenomeni termici (riscaldamento
per effetto Joule.
L'interruttore magneto-termico, come si evince dal nome,
racchiude due sganciatori: uno magnetico e uno termico.
Il primo, con intervento istantaneo, scatta a causa di un
rapido e consistente aumento della corrente, ben oltre il
limite consentito. Questa situazione è tipica del
cortocircuito. L'interruttore termico interviene per
sovraccarico ovvero quando assorbiamo più corrente del
consentito: il sensore all'interno dell'interruttore si
riscalda e provoca lo scatto. E' lo stesso tipo di
interruttore che l'ENEL usa per impedire un
assorbimento superiore a quello previsto nel contratto.
L'interruttore differenziale o salvavita, si riconosce
facilmente per la presenza di un pulsante
contrassegnato con la lettera T. Questo pulsante serve
per eseguire il test: premendolo si deve ottenere lo
scatto del salvavita.
In caso di dubbi sul corretto funzionamento dell'interruttore,
non indugiare sulla sua sostituzione.
Si ricorda che gli interruttori a leva nella posizione:
0. leva verso il basso (spento)
1. leva verso l’alto (impianto con corrente)
In ogni impianto elettrico, a valle del contatore, viene
installato un quadro di distribuzione [QUADRO ELETTRICO
GENERALE]; è in materiale plastico autoestinguente e
incassato nel muro.
All'interno vengono alloggiati gli interruttori, che hanno due
funzioni:
- protezione dei circuiti;
- sezionamento, ovvero interruzione dell'alimentazione dei
circuiti, ad esempio per compiere lavori sull'impianto elettrico
in tutta sicurezza.
La funzione più importante del pulsante è quella di
mantenere in efficienza l'interruttore:
deve essere premuto una volta al mese
per impedire il bloccaggio nel tempo
delle parti mobili.
Differenziale Automatico, Dettagli, impianti
27
GUIDA RAPIDA
La linea telefonica arriva all’interno dell’appartamento in una apposita scatola a parete in prossimità
del quadro elettrico generale, da qui viene diramato nelle varie stanze e con un apposito modulo
Telefono con codice RJ11 si utilizzano la stessa tipologia modulare di prese a parete che potete
trovate nel resto dell’appartamento per l’alimentazione elettrica.
Il cavo con apposito attacco split è ad aggancio rapido [a], basta inserire lo spinotto nella presa [b]
fino a perfetto agganciamento; per estrarre il cavo bisogna tenere abbassata la linguetta di blocco e
tirare il cavo.
AVVERTENZE:
1.Per utilizzare telefoni di vecchia generazione muniti di spina a 3 poli (3 punte classica telecom)
bisogna utilizzare appositi raccordi [c] acquistabili in qualunque negozio di elettronica.
2.attivando una linea dati internet di tipo ADSL è necessario munire ogni telefono di apposito filtro
[d] da attaccare tra telefono e presa a parete (realizzando una piccola rete domestica si può evitare
questo problema separando la linea internet con la linea telefonica).
Telefonia, impianti
28
GUIDA RAPIDA
Presa a parete
La presa a parete per l’impianto TV è composta da un modulo delle
normali prese a parete presenti nell’abitazione ma con un attacco
TV con diametro 9,5 mm per cavo di tipo coassiale (75 ohm) al
quale collegare il cavo della TV.
In prossimità di tali prese è sempre presente una presa di
alimentazione.
Modulo per
attacco TV
Esempio di spina
utilizzabile
L‘impianto interno è collegato ad un amplificatore di segnale e ad
una antenna esterna posta sulla copertura.
La manutenzione di detto impianto è di competenza condominiale.
L’impianto TV è completato anche dall’antenna
satellitare (SAT) condominiale con appositi
attacchi e cavi studiati appositamente.
Il funzionamento resta molto simile all’antenna
TV standard.
impianto TV-SAT, impianti
29
APPROFONDIMENTI
30
La linea principale di adduzione distribuisce l’acqua alle singole utenze.
Ogni interno è provvisto di contatore e di rubinetto chiusi all’interno di apposita cassetta metallica.
Nella pianta sono visibili i dettagli del QUADRO IDRICO UTENZA.
All’interno di questo quadro sono state inserite anche le centraline di contabilizzazione per il calcolo
del consumo idrico e delle calorie per l’acqua calda.
Adduzione Acqua agli interni, impianti
31
Nella planimetria qui sopra possiamo vedere i pozzetti
delle acque nere (celesti, SN); i pozzetti delle cucine
(verde, SK) e quelli gialli delle acque bianche.
Scarichi Acque, impianti
32
I serbatoi per il recupero delle acque piovane
raccolgono l’acqua della copertura e la immagazzinano
per poi distribuirla alle aiuole e giardini comuni (un
serbatoio dedicato [a]) oppure per irrigare i giardini
privati del piano terra.
Raccolta Acqua Piovana, impianti
33
[a]
Raccolta Acqua Piovana, posizionamento serbatoi
34
Pianta Piano Sottotetto
Locali Tecnici Sottotetto, caldaie, lavatoi-stenditoi, ventilazione
35
Pianta Copertura
Pannelli Solari Termici, posizionamento in copertura
36
I pannelli solari termici sono posizionati sulla
copertura.
Servono a supporto della caldaia condominiale
per poter portare l’acqua alla temperatura
necessaria.
In prossimità della porta del locale caldaia
troviamo le valvole idriche e gli interruttori
elettrici relativi a questi impianti.
Pannelli Solari Termici, impianti
37
I bollitori sono posizionati nei locali caldaia del piano sottotetto.
Servono ad immagazzinare l’acqua e al loro interno è presente la serpentina a
liquido refrigerante utilizzata sia dall’impianto dei pannelli solari che dalla caldaia.
Sono visibili le valvole e le pompe relative all’impianto.
SI RICORDA che tale impianto è di competenza condominiale e la sua
manutenzione è esclusiva di tecnici Abilitati ed Autorizzati.
Bollitori, impianti
38
Ogni blocco scala è dotato di n° 2
caldaie VICTRIX 50 prodotte dalla
IMMERGAS.
Sono posizionate nei locali caldaie
nel piano sottotetto.
Nelle pagine seguenti sono
illustrate le operazioni di base per
l’utente.
SI RICORDA che tale impianto è
di competenza condominiale e che
la
relativa
manutenzione
è
esclusiva di tecnici abilitati ed
autorizzati.
Caldaia,
impianti
39
Regolazione della Caldaia, impianti
40
Regolazione della Caldaia, impianti
41
Regolazione della Caldaia, impianti
42
Il pavimento radiante permette un riscaldamento ottimale di ogni singola stanza
trasmettendo il calore dal basso verso l’alto ed è fornito di cronotermostato
generale che avvia l’impianto alla temperatura desiderata generale di esercizio
mentre i termostati locali presenti nelle stanze determinano la temperatura secondo
l’uso che serve.
Nella foto a sinistra, la “serpentina” del tubo riscaldato che copre tutta la superficie
della stanza.
Nella foto a destra, la centralina di smistamento dell’impianto ispezionabile dai
tecnici in caso di manutenzione.
Pavimento Radiante e Valvole, impianti
43
Le valvole termostatiche, presenti su ogni radiatore, permettono la regolazione
di ognuno di loro singolarmente per avere un temperatura uniforme nei vari
ambienti della casa e per poter tenere gli ambienti meno utilizzati a
temperatura più bassa per contenere i consumi.
Agendo sulla ghiera ruotandola lungo la scala graduata potrete regolare tutti i
radiatori presenti.
I radiatori sono composti da
elementi modulari, le dimensioni
sono frutto del calcolo generale
dell’energia termica necessaria per
mantenere l’ambiente alla giusta
temperatura.
Nei bagni sono presenti i termoarredi scalda-salviette al posto dei
normali radiatori.
Radiatori e Valvole, impianti
44
Ogni appartamento è stato predisposto per accogliere un adeguato impianto di
climatizzazione.
Per montare tale impianto si invita a contattare la Vona Costruzioni che offre la
possibilità di montare impianti di varia tipologia e classe energetica.
Climatizzazione, impianti
45
L’aereazione forzata è del tipo Aldes con
le pompe in copertura [a] e le bocchette
negli interni [b] distribuite nei bagni e nelle
cucine.
Aereazione Aldes, impianti
46
a
Nel locale tecnico, in prossimità dei bollitori è
presente anche il desalinatore per l’acqua
potabile.
È necessario ricaricare il sale nell’apposito
serbatoio [a] secondo il consumo medio da
valutare con la pratica.
Addolcitore Acqua Potabile, impianti
47
Le cassette di scarico dei wc sono del tipo “Geberit”
Contengono una quantità di acqua pari a LT 6.
Per avviare l’afflusso di acqua nel wc premere il pulsante nella parte in
basso mentre se si vuole interrompere la discesa di acqua nel wc prima
del completo svuotamento della cassetta basta premere il pulsante nella
parte alta.
b
a
Il consumo di acqua per gli scarichi dei wc in una residenza è di media
pari a circa il 30% del consumo di acqua totale.
Un uso consapevole e rispettoso di un bene prezioso come l’acqua
potabile ci porta ad un utilizzo parsimonioso e attento dei sistemi
idraulici domestici.
Questo tipo di impianto a differenza della tipologia classica permette
una gestione controllata ad ogni singolo uso in base alle necessità.
b
c
c
La cassetta è completamente nascosta [a], incassata nel muro
lasciando a vista soltanto il pulsante. [b]
Nell’area dedicata alla cassetta
è assolutamente VIETATO
praticare fori o inserire chiodi per non danneggiare l’impianto ad
incasso nascosto all’interno. [c]
Accessibilità in ogni momento; le cassette di
risciacquo Geberit sono state concepite per
offrire
un’accessibilità
totale
ai
suoi
componenti, permettendo una semplice
manutenzione.
Scarica WC, impianti
48
SOTTOLAVABO
Il sifone dei lavabi della cucina e del bagno è
facilmente soggetto ad otturarsi causa detriti.
Nel caso fosse necessaria la pulizia del sifone
dopo aver posizionato un secchio sotto di esso
ruotare la ghiera in senso orario per smontare
la vaschetta da pulire e rimontare eseguendo
l’operazione contraria. Secondo il modello è
possibile che sia smontabile tutta la U del
sifone (vedi disegno) o solamente un tappo
laterale di ispezione nella parte bassa dello
stesso.
LAVASTOVIGLIE
La predisposizione della lavastoviglie
(ove compresa) è composta da un
rubinetto con apposita filettatura per
attacco tubo con guarnizione e uno
scarico provvisto di sifone interno e
raccordo per tubo in gomma.
MANUTENZIONE RUBINETTI
Tutti i rubinetti sono muniti di filtro finale (dove
sgorga l’acqua) che a causa del calcare può
ostruirsi e mano a mano far fuoriuscire un flusso
di acqua ridotto. [a]
Per pulire il raccordo, avvolgerlo con della stoffa
per evitare di graffiarlo, con una pinza, ruotare in
senso antiorario facendo attenzione alle
guarnizioni interne [b]; lasciatelo a bagno,
togliendo le guarnizioni in gomma, in un prodotto
anticalcare (leggere le istruzioni del prodotto
utilizzato); per poi sciacquarlo e rimontarlo
seguendo la procedura al contrario.
Manutenzione Idraulica, impianti
49
Questo impianto opzionale è stato inserito in alcuni appartamenti.
Per i relativi comandi o funzioni si rimanda al manuale originale.
Impianto Allarme Opzionale, impianto
50
LAMPADA EMERGENZA, con grafica dedicata
Queste lampade sono prodotte da: BEGHELLI
Illuminazione Condominiale, edificio
51
Globo Mareco, serie Reflex
Illuminazione Condominiale, edificio
52
Illuminazione Condominiale, edificio
53
Illuminazione Condominiale, edificio
54
Manutenzioni Periodica
Pulizia del telaio mobile e fisso degli infissi.
Utilizzare un panno multiuso con detergenti a
base di etanolo denaturato o ammoniaca e
acqua diluita in rapporto di 1/10.
Distribuire il prodotto detergente in modo
uniforme sul panno, applicare con movimenti
lungo la fibra e non risciacquare; asciugare con
pelle di daino sintetica o simili, se si utilizza
ammoniaca, arieggiare il locale durante
l'applicazione del prodotto: pericolo di irritazione
delle vie respiratorie, occhi, pelle, è inoltre
preferibile usare guanti in gomma per lavori
domestici.
La pulizia, è da effettuarsi ogni due pulizie dei
vetri.
Insaponare il panno con sapone neutro, lavare le
maniglie, senza fare colare il sapone sul legno,
risciacquare lo straccio, eliminare il sapone dalle
maniglie e lucidarle con uno straccio asciutto e
pulito. Se si hanno macchie più tenaci, utilizzare un
prodotto specifico per il tipo di finitura e cromatura,
usare questi prodotti solo se la necessità è reale, in
quanto possono asportare la cromatura con un uso
continuativo nel tempo.
Arieggiare il locale durante l'applicazione del
prodotto: pericolo di irritazione delle vie respiratorie,
occhi, pelle, è inoltre preferibile usare guanti in
gomma per lavori domestici; evitare ogni contatto
con abiti, tessuti. .
Pulizia delle maniglie di apertura cromate.
Utilizzare del sapone o detersivo "dolce" (ph
neutro), sono indicati tutti i prodotti per la pulizia
della pelle.
Manutenzione Infissi, interni
55
Manutenzioni Periodica
Pulizia del telaio ed anta delle porte.
Infissi esterni, norme di utilizzo
Utilizzare un panno multiuso con detergenti a
base di etanolo denaturato o ammoniaca e
acqua diluita in rapporto di 1/10 o saponi
specifici per legno.
Distribuire il prodotto detergente in modo
uniforme sul panno, applicare con movimenti
lungo la fibra e non risciacquare; asciugare con
pelle di daino sintetica o simili, se si utilizza
ammoniaca, arieggiare il locale durante
l'applicazione del prodotto: pericolo di irritazione
delle vie respiratorie, occhi, pelle, è inoltre
preferibile usare guanti in gomma per lavori
domestici.
La pulizia, è da effettuarsi, se necessario, ogni
due pulizie dei vetri.
L'uso degli infissi esterni non richiede particolari
raccomandazioni, se non quelle dettate dal buon
senso: "delicatezza" nell'apertura e nella chiusura e
accompagnamento dell'anta nella parte alta e nella
parte bassa (specie se l'infisso è in legno a porta
finestra) durante la chiusura in modo che il perno di
serraggio si posizioni in modo corretto nell'apposito
alloggiamento.
Attenzione alla fragilità dei vetri ed a non premere la
maniglia di chiusura, in quanto si provocherebbe
una precoce usura della guarnizione posta tra
maniglia
e
borchia,
necessaria
al
buon
funzionamento della prima; Evitare brusche
manovre, lasciarlo aperto in giornate ventose;
chiuderlo fuori posizione.
Pulizia delle maniglie di apertura cromate.
Utilizzare del sapone o detersivo "dolce" (ph
neutro), sono indicati tutti i prodotti per la pulizia
della pelle con un pannospugna o uno straccio.
Manutenzione Infissi, interni
56
PAVIMENTI
(secondo fornitura)
L'uso dei pavimenti non richiede particolari
raccomandazioni,
-non correre sul pavimento (pericolo di caduta),
è preferibile non usare zoccoli di legno, oppure
scarpe di cuoio per camminare, a causa del
rumore prodotto su questo tipo di pavimento che
si propaga al piano inferiore,
-non versare acidi o non usare il pavimento per
eseguire lavori di martellatura dei materiali.
Pulizia del pavimento
Utilizzare saponi e detergenti specifici oppure
alcool denaturato o cera liquida, uno straccio per
pavimenti, una scopa a frange e se possibile una
lucidatrice elettrica.
Giornalmente, passare la scopa a frange per
asportare la polvere. Passare una volta la
settimana il pavimento con acqua e alcool
denaturato o candeggina, utilizzando una scopa
per pavimenti in materiale plastico, e lo straccio
per pavimenti per eliminare macchie più
consistenti.
Ogni due settimane trattare il pavimento con la cera
nel seguente modo:
1.versare
la
cera
sul
pavimento
pulito
precedentemente con acqua e alcool,
2.stenderla uniformemente con un panno morbido
inumidito,
3.attendere l’asciugatura della cera (il pavimento
assume una colorazione bianca opaca),
4.lucidare il pavimento con la lucidatrice oppure con
un panno morbido ed una scopa per pavimenti,
5.nel caso si usi la lucidatrice, rifinire gli angoli
manualmente con un panno morbido.
La pulizia, è da effettuarsi indicativamente con le
scadenze temporali soprascritte le quali possono
variare per esempio nel caso all’esterno piova,
oppure nevichi, (le scarpe bagnate oppure infangate
sporcano il pavimento maggiormente).
Consigli sulle Pavimentazioni, interni
57
Prodotti che possono danneggiare il pavimento:
Soluzioni acquose con concentrazione
di prodotti chimici di uso domestico
Cloruro di ammonio
100 g/l
Agente detergente standard
Acidi
Acido solforico
70% v/v
Acido lattico
5% v/v
Basi
200 g/l
ldrossido di potassio
Prodotti da NON utilizzare:
Non impiegare pagliette di ferro, acidi, solventi
chimici o sostanze abrasive, spazzole metalliche,
solventi nitrocellulosici, acetoni, detersivi in polvere,
detersivi per la pulizia dei sanitari.
Avvertenze sui prodotti detergenti:
CONSERVARE IN UN LUOGO NON ACCESSIBILE
A BAMBINI O ANIMALI, PREFERIBILMENTE IN UN
ARMADIO CON SERRATURA
Consigli sulle Pavimentazioni, interni
58
I balconi
I balconi sono le parti esterne dell’appartamento
collegate ad esso tramite porte – finestre; hanno
pavimentazione in piastrelle e ringhiere di
protezione.
Essendo elementi all’esterno dell’edificio, protetti
da una ringhiera, è opportuno NON: correre sui
balconi, tirare oggetti, sporgersi eccessivamente.
Bisogna osservare le norme del regolamento
condominiale, non sbattere tappeti, tovaglie e
altro per non insudiciare le parti sottostanti,
usare le finestre delle parti comuni per questa
operazione, se proprio si volesse compiere
questa operazione, accertarsi di non sporcare
eventuali oggetti sottostanti come il bucato, non
appoggiare vasi di fiori, mobilia, attrezzi, sulle
ringhiere (il vento o un urto potrebbero farle
cadere), inoltre, dotare sempre di sottovasi le
piante, per evitare che innaffiandole, il
percolamento, insudici le parti sottostanti.
Verificare, se nell’appartamento vivono degli infanti,
che non possano attraversare le sbarre, se si rileva
questa possibilità, ricoprire gli elementi di protezione
con una rete metallica a maglie strette,
agganciandola con fascette in plastica autobloccanti
(non usare filo di ferro, potrebbe ferire le persone se
non posizionato correttamente).
Non buttare la sporcizia del balcone, fuori da esso,
raccoglierla con una paletta.
Nel caso di neve sul balcone, se la si volesse
eliminare, raccoglierla con una paletta, e metterla in
un secchio, svuotabile nel WC.
Se si volesse installare una tenda per riparare dal
sole
il
balcone,
chiedere
l’autorizzazione
condominiale e farla installare da un tecnico, usare
un colore che non stoni con il contesto edilizio.
Balconi e Terrazzi, interni
59
Manutenzione Periodica
Pulizia delle ringhiere
Pulizia dei balconi
Utilizzare un panno con ammoniaca e acqua
(diluizione 1/10) o prodotti specifici per metallo.
Per la pulizia dei balconi utilizzare panno con
ammoniaca e acqua (diluizione 1/10), una scopa,
uno straccio per pavimenti e detergente per
piastrelle.
Bagnare e strizzare il panno, pulire le parti
metalliche in senso longitudinale, prestando
attenzione a non fare colare il prodotto
detergente sulle parti sottostanti, questa
operazione di lavaggio non deve essere
eseguita con temperature inferiori a 0°C.
Nel caso si rilevino piccoli danneggiamenti del
rivestimento, è necessario eseguire piccoli
ritocchi, dopo avere preparato la parte, usare
sempre vernice del colore originale e con vernici
già provviste di antiruggine.
Pulire il balcone dalla sporcizia raccogliendola con
la paletta, in caso ci fossero macchie persistenti,
lavare la pavimentazione con il detergente per
piastrelle e lo straccio per pavimenti.
Questa operazione non deve essere fatta con
temperature inferiori a 0°C.
Non impiegare pagliette di ferro, acidi, solventi
chimici o sostanze abrasive, spazzole metalliche,
solventi nitrocellulosici, acetoni, detersivi, prodotti
detergenti aggressivi.
La pulizia degli elementi di protezione va
eseguita preferibilmente ogni anno, o secondo
condizione.
Balconi e Terrazzi, interni
60
Gli infissi esterni (finestre, porte finestre), sono
tutte le chiusure apribili o fisse presenti sui muri
esterni dell'alloggio. Le finestre sono realizzate
in legno con fibra regolare.
accessori
Cerniere in metallo bronzato.
Collocazione, e numero per ante: 2 per telaio di
finestra e 3 per telaio portafinestra.
Alterazioni, difetti, guasti riscontrabili
(richiede intervento del tecnico)
Abbassamento dell'anta, sostituzione vetro,
verniciatura dell'infisso,
rumorosità di funzionamento,
svergolamento,
lubrificazione ferramenta,
"sfregatura" dell'infisso sul pavimento.
Modo di funzionamento (sistema di chiusura)
Aste con nottolino a rullo con movimento
verticale, chiusure superiore, inferiore e
intermedia tramite nottolini a rullo per le porte
finestre, chiusure superiore, e inferiore per le
finestre tramite nottolini a rullo.
Balconi e Terrazzi, interni
61
Le Norme d’uso:
IMPIANTO A GAS
L’impianto presente nella vostra abitazione è a metano e
viene portato dai giacimenti di estrazione alle vostre
case attraverso un sistema di condotte e reti di
distribuzione fino al contatore posto all’esterno e tramite
tubazioni esterne al fabbricato fino al rubinetto di uscita
del gas per la cucina di cottura tramite un tubo marchiato
UNI CIG.
L’impianto è composto da tubazioni esterne in acciaio,
rubinetto di erogazione gas metano al quale sono
collegate cucina di cottura e caldaia.
Il funzionamento per l’apertura e la regolazione avviene
tramite rubinetto di erogazione principale a muro e
rubinetti di regolazione intensità fiamma posti sul piano
cottura. A seconda del tipo di cucina installata, si
avranno piani di cottura con accensione direttamente
con manopola, oppure, tramite fiammifero accostato al
bruciatore.
Il punto di partenza è il rispetto e la verifica delle prescrizioni
di legge (D.M. 22.01.2008) e delle norme UNI di riferimento
al quale bisogna aggiungere un comportamento
responsabile.
Per accendere la cucina:
Aprire il rubinetto del gas del piano di cottura, accendere il
fiammifero, accostare il fiammifero acceso al bruciatore,
aprire il rubinetto del gas.
Se si eseguono le operazioni in ordine inverso è possibile
che dopo aver aperto il rubinetto intervenga qualche
elemento di distrazione (squillo del telefono o suono della
porta) cosicché la successiva accensione del fiammifero può
produrre gravi conseguenze.
È buona abitudine non riempire troppo le pentole, ne lasciare
cibi sul fuoco quando ci si deve allontanare dal locale.
Infatti il trabocco di liquidi in ebollizione può causare lo
spegnimento della fiamma e quindi diventare origine di gravi
inconvenienti.
Questi inconvenienti possono essere evitati nei piani di
cottura provvisti di dispositivo di sicurezza per lo
spegnimento accidentale della fiamma.
Una buona abitudine da mettere in pratica è quella di
chiudere la valvola del contatore o quella di ingresso
nell'appartamento, quando non si utilizza l'impianto a gas.
Impianto Gas, impianti
62
I dispositivi rivelatori di gas combustibile secondo il
Ministero dell'industria, svolgono unicamente una
funzione sussidiaria all'osservanza di tutte le prescrizioni
tecniche delle norme UNI per la salvaguardia della
sicurezza.
.In quali circostanze si può formare e diffondere
nell'ambiente?
1.Se la combustione avviene in un locale insufficientemente
aerato
2.Per il cattivo funzionamento del sistema di scarico dei fumi
3.Per malfunzionamento dovuto a scarsa manutenzione.
Tubo in gomma e rubinetti:
Sostituzione tubo del gas in gomma (la data è
stampigliata sul tubo con scadenza ogni 5 anni)
Lubrificazione – ingrassaggio dei rubinetti gas. [vedere
Programma Manutenzione]
.In quali casi è necessario chiamare un tecnico qualificato per
un'adeguata manutenzione?
1.Quando si individuano fuliggine, sporcizia o macchie
nell'apparecchio o nelle sue vicinanze;
2.Quando la fiamma, anziché tesa e azzurra, risulta
irregolare e/o giallastra;
3.Quando all'accensione si sentono rumori non usuali;
4.Quando le manopole di servizio non funzionano
correttamente.
FAQ, Domande Frequenti:
.Se non si osservano le precauzioni illustrate, cosa può
succedere?
Si possono verificare conseguenze anche gravi dovute
soprattutto alla formazione e diffusione di monossido di
carbonio (CO) detto anche "killer silenzioso” nei locali
dove avviene la combustione.
Il CO costituisce la causa principale degli incidenti è un
gas inodore, incolore e tossico, letale anche in
piccolissime concentrazioni.
.Cosa è necessario verificare per mantenere in regola il
proprio impianto e garantire una perfetta efficienza degli
apparecchi a gas?
1.Le condizioni di pulizia e buona combustione degli
apparecchi, spazzolando se necessario, i piattelli degli
apparecchi da cucina;
2.L'efficienza delle prese d'aria, che non devono essere
coperte od ostruite;
3.La correttezza e l'efficienza dei sistemi di scarico dei
prodotti della combustione quali camini o stufe con canne
fumarie.
Impianto Gas, impianti
63
La fiamma deve risultare ben tesa e azzurra, mentre se
risulta irregolare e giallastra è necessario procedere ad
una pulizia dei fori degli ugelli e degli sparti-fiamma che
potrebbero essere ostruiti. Infatti, una combustione non
ben regolata può dare luogo a formazione di monossido
di carbonio.
Rimontando il bruciatore dopo la pulitura, si faccia attenzione
che la testata, venga saldamente applicata al tubo
miscelatore. Accendere i fuochi solo quando tutti i bruciatori
sono stati applicati, in caso contrario potrebbero verificarsi
guasti all'apparecchio d'accensione.
Periodicità dell’intervento:
La pulizia, è da effettuarsi senza scadenze temporali
predeterminate, la pulizia è rilevabile a vista dall’utente.
Manutenzioni Periodica:
-Pulizia degli sparti-fiamma e dei bruciatori
Utilizzare una spazzola con setole di plastica, straccio
umido e una spugna in scotch-brite.
A seconda del tipo di piano cottura, staccare il piano
cottura dalla rete di alimentazione elettrica. Una regolare
pulizia garantisce una lunga durata del piano di cottura
ed un funzionamento ineccepibile. Se i cibi traboccano, il
piano di cottura va pulito subito.
Per questo scopo togliere la griglia d'appoggio, il
coperchio bruciatore, l'anello del bruciatore, e la testata
del bruciatore. Per la pulizia usare acqua e detersivo
oppure prodotti dedicati normalmente in commercio.
È importante che il diametro della pentola sia adeguato alla
potenzialità del bruciatore per non comprometterne l’alto
rendimento e di conseguenza avere uno spreco di
combustibile. Al momento dell’ebollizione ruotare la
manopola fino alla posizione di minimo.
Cucinando si faccia attenzione che in caso di pentole grandi
ci sia una distanza di almeno 30 mm tra la circonferenza
della pentola ed il piano di lavoro. I gas di scarico caldi infatti
si dirigono verso l'esterno del fondo-pentola e potrebbero
danneggiare il piano di lavoro.
Mantenere una distanza minima di 10 mm verso il pannello
comandi. Non poggiare mai sul pannello comandi una
pentola.
Non usare mai mezzi abrasivi.
Pannello comandi e manopole vanno puliti con un panno
morbido. La griglia d'appoggio assume colorazioni
differenti a contatto con la fiamma. È una conseguenza
naturale fisica del metallo.
Sorvegliare i bambini per tutto il tempo d’uso badando
che non tocchino le superfici e che non stiano nelle
vicinanze dell’apparecchiatura in funzione oppure non
completamente raffreddata.
Impianto Gas, impianti
64
Non si ottiene una cottura più rapida posizionando
pentole piccole sul fuoco grande.
In questo modo si consuma inutilmente gas.
Il modo giusto: pentole piccole sul bruciatore normale,
pentole grandi sul bruciatore grande.
In caso di mancanza di corrente i fuochi possono essere
accesi anche con un fiammifero.
Tenere premuta la manopola per 5 - 10 secondi dopo
aver acceso la fiammella con un fiammifero.
Funzionamento delle cucine con accensione elettrica:
Aprire il rubinetto del gas del piano di cottura, per
accendere i bruciatori premere e girare la manopola sulla
posizione di fiamma grande.
Dopo l'accensione mantenere premuta la manopola
pochissimi istanti per dare al dispositivo di sicurezza il
tempo di riscaldarsi.
Qualora la fiammella si spegnesse, ripetere l’accensione
e tenere premuta la manopola un po’ più a lungo.
ATTENZIONE!
Tenere presente che l'apparecchio si riscalda
non solo nella zona del fuoco ma anche nelle
adiacenze.
Impedire quindi che bambini possano toccarlo
durante il funzionamento.
Cucinando con olio e grasso nelle pentole o
padelle, l'apparecchio non dovrà rimanere senza
sorveglianza.
Mobili per apparecchiatura da incasso,
posizionati liberamente nell'ambiente, devono
essere dotati di parete posteriore chiusa.
Nei confronti di mobili o superfici d'appoggio
delicati deve essere mantenuta una distanza
minima di 2 cm. oppure applicato un apposito
strato di isolamento termico.
AVVERTENZE
Non utilizzare tali prodotti per la pulizia della cucina:
Acido muriatico, detersivi contenenti zolfo, pagliette o
spazzole di ferro.
Impianto Gas, impianti
65
-Pulizia del piano cottura in acciaio inox o smaltato.
Utilizzare prodotti specifici per tale materiale e un panno
in cotone.
Prima di eseguire qualsiasi pulizia all'interno del piano ed
in particolare alle parti elettriche, staccare la spina dalla
presa di corrente o più semplicemente spegnere
l'interruttore generale.
Tutte le parti in acciaio inox si manterranno come
all'origine (salvo la normale brunitura dovuta al calore
che si verificherà sulle griglie e sparti-fiamma) se si avrà
cura di pulirle normalmente con acqua e detersivo neutro
evitando in modo assoluto i detersivi a base di sulfonati
(contenenti zolfo), le pagliette o spazzole di ferro (che
potrebbero lasciare tracce di ferro sull'acciaio
inossidabile con conseguente pericolo di arrugginimento)
ed i detersivi contenenti sostanze abrasive che
potrebbero rigarne la superficie.
Non si devono assolutamente usare soluzioni di acido
muriatico.
La guarnizione del cruscotto non deve essere rimossa. Se
ciò si verificasse provvedere al riposizionamento corretto.
-Pulizia delle candele di accensione piano cottura.
Utilizzare una spugna in scotch-brite e procedere
periodicamente ad una accurata pulizia delle candele
(ceramica ed elettrodo) per evitare difficoltà di accensione;
inoltre, per un buon funzionamento delle valvole di sicurezza,
è necessario che le termocoppie sui bruciatori restino pulite.
Controllare frequentemente e, se necessario, pulirle con uno
straccio umido, rimuovere eventuali residui secchi, con una
spugna in scotch-brite, escludendo da questi interventi
attrezzi metallici.
Attenzione:
Questi apparecchi possono essere installati per
funzionare solo in locali permanentemente ventilati,
secondo le norme UNI 7129 e UNI 7131
Durante la pulizia verificare che i fori degli ugelli e degli
sparti-fiamma non siano ostruiti.
Assicurarsi che nel rimettere come prima griglie,
bruciatori e spartifiamma il tutto sia perfettamente
alloggiato nelle rispettive sedi. Le piastre elettriche, se
presenti nel piano cottura, vanno pulite spazzolandole a
secco senza bagnarle per evitare la formazione di
ruggine.
Impianto Gas, impianti
66
Afflusso dell'aria
L’afflusso naturale dell'aria deve avvenire per via diretta
attraverso:
1.Aperture permanenti praticate su pareti del locale da
ventilare che danno verso l'esterno.
2.Condotti di ventilazione, singoli oppure collettivi
ramificati. L’aria di ventilazione deve essere prelevata
direttamente dall'esterno, in zona lontana da fonti di
inquinamento.
Avvertenze:
1.L'utilizzo di un apparecchio di cottura a gas produce
calore e umidità nel locale in cui è installato. E’
necessario assicurare una buona aerazione del locale
mantenendo aperti gli orifizi di ventilazione naturale o
installando una cappa di aspirazione con condotto di
scarico.
2.Un utilizzo intensivo e prolungato dell'apparecchio può
necessitare di una aerazione supplementare, per
esempio l'apertura di una finestra, o un'aerazione più
efficace aumentando la potenza di aspirazione
meccanica se esiste.
Il primo comportamento da seguire ai fini della sicurezza
va tenuto presente quando si acquista un nuovo
apparecchio a gas, e si può così enunciare:
AL MOMENTO DELL'ACQUISTO ACCERTATEVI CHE
L'APPARECCHIO SIA STATO CONTROLLATO E
CERTIFICATO DA ENTI ESTERNI AL PRODUTTORE
E DA ESSI OPPORTUNAMENTE MARCHIATO
La direttiva CEE 90/396 prescrive che gli apparecchi a gas
siano conformi alle norme nazionali che recepiscono le
norme europee "armonizzate" ed alle prescrizioni della
stessa direttiva.
Su tali apparecchi deve essere apposta la marcatura "CE"
che ne consente la commercializzazione nei vari paesi
dell'Unione Europea.
Gli impianti e gli apparecchi a gas sono regolati da normative
pubblicate dall'UNI, e la conformità ad esse è sinonimo non
solo di qualità , ma soprattutto di sicurezza per l'utente.
PER QUALSIASI INTERVENTO DI INSTALLAZIONE,
MODIFICA, AMPLIAMENTO E MANUTENZIONE DI
IMPIANTI A GAS, NONCHÈ PER L'INSTALLAZIONE E LA
MANUTENZIONE
DI
APPARECCHI,
BISOGNA
RIVOLGERSI UNICAMENTE A INSTALLATORI ABILITATI.
IL "FAI DA TE" È
ASSOLUTAMENTE VIETATO.
Impianto Gas, impianti
67
D.M. 22-1-2008 N.37
Regolamento concernente l’ attuazione dell’ articolo 11-quaterdecies,
comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante
riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all’ interno degli edifici.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 12 marzo 2008, n. 61
(ex-legge n. 46/90)
Questa è un'importante legge per la sicurezza di tutti gli
impianti presenti negli edifici di uso civile e quindi anche
di quelli relativi all'utilizzo del gas.
Tale legge prescrive che le opere di installazione,
ampliamento, trasformazione e manutenzione degli
impianti del gas a valle dei contatori siano eseguite
soltanto da operatori abilitati ed in possesso di
determinati requisiti tecnico-professionali attestati da un
certificato di riconoscimento rilasciato dalle Camere di
Commercio o dalle Commissioni Provinciali per
l'artigianato.
Prescrive inoltre che al termine dei lavori l'installatore
rilasci una "dichiarazione di conformità" che attesti
che l'impianto è stato realizzato secondo le normative
vigenti che rappresentano lo "stato dell'arte".
L'installatore saprà indicarvi se il locale in cui volete far
installare l'impianto risponde alle necessarie prescrizioni
per quanto riguarda l'aerazione, lo scarico dei prodotti
della combustione e l'ubicazione dell'apparecchio
previsto.
I divieti e i limiti sono imposti dal fatto che qualsiasi
apparecchio in cui sia in funzione un bruciatore assorbe l'aria
necessaria per la combustione ed emette i fumi prodotti dalla
combustione stessa.
Se la combustione avviene in un ambiente chiuso l'aria deve
essere prelevata dall'esterno mediante apposita apertura di
ventilazione obbligatoria per legge.
Le camere da letto e i bagni sono locali dove si tende a
tenere chiuse le finestre quindi risultano privi dei necessari
requisiti di aerazione ed è per tale ragione che sarebbe
estremamente pericoloso installarvi apparecchi a gas.
Se proprio non fosse possibile una soluzione diversa tenete
presente che:
NELLA CAMERA DA LETTO E NEI BAGNI È
CONSENTITA L'INSTALLAZIONE DI APPARECCHI A
CIRCUITO DI COMBUSTIONE STAGNO.
Osservare le prescrizioni di legge, e rispettare le norme UNI
permette all’installatore di provvedere alla messa in servizio
degli impianti e degli apparecchi dopo aver effettuato le
verifiche ed i controlli prescritti.
In particolare:
L'INSTALLAZIONE DI APPARECCHI A GAS DI TIPO
TRADIZIONALE È VIETATA NELLE CAMERE DA
LETTO MENTRE NEI BAGNI È CONSENTITA LA
SOLA INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER LA
PRODUZIONE D'ACQUA CALDA.
Impianto Gas, impianti
68
TUBAZIONI E CONTATORE
È importante sapere che mentre le cucine a incasso
sono allacciate alla presa del gas per mezzo di un tubo
rigido di rame o apposito tubo flessibile di acciaio le
cucine non a incasso sono allacciate con uno speciale
tubo flessibile di gomma.
Questo rappresenta un componente importante per la
sicurezza dato che il tubo di gomma non deve essere
sottoposto a sforzi ne collocato in posizioni che possano
provocare deformazioni, rotture o surriscaldamento e va
sostituito almeno ogni cinque anni cioè entro la data di
scadenza stampigliata sul tubo.
Una buona abitudine da mettere in pratica è quella di:
CHIUDERE LA VALVOLA DEL CONTATORE O
QUELLA DI INGRESSO NELL'APPARTAMENTO
QUANDO NON SI UTILIZZA L'IMPIANTO A GAS.
Questa operazione va eseguita possibilmente ogni sera
prima di andare a letto e soprattutto in caso di assenze
anche se di breve durata.
Le tubazioni metalliche in vista che costituiscono
l'impianto di adduzione del gas non devono essere
utilizzate come messa a terra di apparecchi elettrici ne
per appendervi panni o per altri usi impropri.
Essendo presenti tubazioni sotto traccia evitare possibili
forature causate da trapani o chiodi. Prima di forare un
muro è bene dotarsi di uno strumento in grado di rilevare
la presenza di metalli, facilmente reperibile presso un
buon negozio di ferramenta o rivolgersi alla ditta
installatrice.
Impianto Gas, impianti
69
Ricordiamo che in Italia sono distribuiti gas di tre
famiglie:
1.
prima famiglia: gas manifatturato o di città
che, quasi ovunque, stanno per essere sostituiti con i
gas della seconda famiglia; contiene componenti tossici
quindi i suoi impianti sono in via di trasformazione.
2.
seconda famiglia: gas naturali, qui da noi
si distribuisce il metano che appartiene al gruppo H, cioè
ad alto potere calorifico e viene portato dai giacimenti di
estrazione alle nostre case attraverso un sistema di
condotte e reti di distribuzione;
3.
terza famiglia: gas di petrolio liquefatto
(GPL), ottenuto dalla distillazione del petrolio, che viene
fornito in bombole o piccoli serbatoi (a volte anche con
rete di distribuzione).
Ogni apparecchio deve essere idoneo a essere alimentato
con il gas della famiglia e gruppo distribuito nella località.
Alcuni apparecchi possono essere idonei a più di una
famiglia e gruppo di gas; in tal caso richiedono alcune
modifiche che comprendono come minimo il cambio degli
ugelli.
Il fatto che siano distribuiti più tipi di gas tra loro differenti per
le caratteristiche chimico-fisiche rende necessaria la
seguente cautela:
PRIMA DI ACQUISTARE, INSTALLARE, E SOPRATTUTTO
TRASFERIRE APPARECCHI A GAS, AD ESEMPIO IN UNA
SECONDA CASA, CONSULTARE UN INSTALLATORE
QUALIFICATO PER ACCERTARSI CHE GLI STESSI
SIANO IDONEI A FUNZIONARE SENZA INCONVENIENTI.
Impianto Gas, impianti
70
FAQ, Domande Frequenti
La possibilità che un apparecchio possa con le suddette
modifiche, bruciare diversi tipi di gas è indicata con
numeri e lettere riportati sulla targa dell'apparecchio.
Il simbolo I (1 Romano), seguito da un'indicazione in
carattere più piccolo a "pedice", ad esempio I2h segnala
che l'apparecchio è idoneo ad una sola famiglia di gas
(in questo caso i gas della famiglia 2 gruppo h);
Il simbolo II (2 romano) seguito da due indicazioni a
"pedice” segnala che l'apparecchio può essere adattato
a due tipi di gas;
Il simbolo III (3 romano) indica un apparecchio adattabile
a tutte e tre le famiglie.
Gli apparecchi con portata termica fino a 35 kW sono
generalmente dotati di bruciatori atmosferici cioè di
bruciatori in cui una parte dell'aria necessaria alla
combustione ("aria primaria") è portata a contatto con il
combustibile in una camera di miscelazione dall'impulso
di quest'ultimo all'uscita dell'ugello. Un'altra quantità di
aria si mescola poi con la precedente miscela aria-gas
all'uscita del bruciatore dove si forma anche la fiamma.
Si possono usare apparecchi per riscaldamento a gas
portatili?
L'utilizzo di apparecchi portatili alimentati con bombola per il
riscaldamento di ambienti è soggetto a severe limitazioni.
Tali apparecchi devono essere forniti di speciali dispositivi di
sicurezza contro la formazione di monossido di carbonio e
non possono essere usati in:
1.
bagni e camere da letto;
2.
locali di volumi minore di 12 m3 ;
3.
locali non provvisti di almeno due aperture di
ventilazione come da norma.
Rispettando tutte le norme, le avvertenze e i consigli esposti
nelle pagine precedenti manterrete un elevato livello di
sicurezza nei confronti del GAS per Voi, i Vostri familiari e
vostri vicini.
Anche la minima anomalia và immediatamente segnalata
all’installatore abilitato per una verifica.
Tutti i gas combustibili devono avere - ai sensi della Legge
1083 del 1971 - un odore caratteristico, in modo che sia
possibile rilevarne la presenza, in caso di fuga, prima che
raggiungano concentrazioni pericolose (il monossido di
carbonio - CO - che si crea in seguito alla cattiva
combustione del gas è invece inodore e molto velenoso).
Impianto Gas, impianti
71
FAQ, Domande Frequenti
Quali sono i comportamenti da adottare se si sente
odore di gas?
1.Aprire porte e finestre, per arieggiare il più possibile il
locale
7.Mantenendo chiusa la valvola principale controllare che
tutti i rubinetti degli apparecchi siano anch'essi chiusi.
8.Controllare l’integrità del tubo flessibile dell'apparecchio di
cottura e delle sue connessioni
2.Spegnere immediatamente tutte le fiamme
3.Chiudere la valvola principale del contatore o della
bombola
4.Non fumare, ne accendere fiammiferi o accendini
5.Non azionare interruttori, campanelli, apparecchi
elettrici, o telefonici perché una eventuale scintilla creata
dal loro funzionamento potrebbe innescare un'esplosione
Se con queste verifiche non riuscite ad individuare l'origine
della fuga o se continuate ad avvertire odore di gas con
valvole e rubinetti chiusi bisogna chiamare l'Azienda
distributrice di gas o il rivenditore della bombola per mezzo di
un telefono esterno all'abitazione
6.Se il vostro impianto è alimentato da gas in bombole
(GPL), ricordate che il GPL essendo più pesante dell'aria
in caso di fuoriuscita accidentale dall'impianto tende a
cadere inizialmente al suolo, e quindi bisogna spazzare
per terra per rimuovere possibili residui di gas
convogliandoli verso l'ambiente esterno
Impianto Gas, impianti
72
LA LEGGE N. 46/90
Nel marzo 1990 è stata emanata l'ormai famosa legge n.
46, relativa alla sicurezza di tutti gli impianti degli edifici a
uso civile, e nel dicembre 1991 il DPR n.447, contenente
il relativo regolamento di attuazione.
La legge riguarda anche gli impianti di trasporto e
utilizzazione del gas, per i quali prescrive che le opere di
installazione,
ampliamento,
trasformazione
e
manutenzione siano eseguite soltanto da operatori
abilitati, in possesso dei requisiti tecnico-professionali
previsti dalla legge stessa.
In pratica le imprese installatrici devono essere iscritte al
Registro delle ditte o agli Albi provinciali delle imprese
artigiane e devono ottenere un certificato di
riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali.
La legge prescrive inoltre che gli impianti siano conformi
alle specifiche norme UNI e CEI, il che significa, per gli
impianti a gas, che devono rispondere ai requisiti della
normativa UNI.
Un aspetto importante della legge è che per ogni
impianto l'installatore deve rilasciare una dichiarazione di
conformità alle norme prescrizioni della legge e delle
norme tecniche.
Nel febbraio 1992 il Ministero dell'Industria ha emanato
un decreto che riporta un modello di dichiarazione di
conformità; tale modello contiene i dati che gli operatori
devono indicare.
La legge prevede inoltre la possibilità che siano effettuati
degli accertamenti per verificare la conformità degli
impianti alle normative.
Le norme più importanti e di maggiore interesse per gli
installatori sono le UNI 7128-7129-7130-7131 che riportano i
criteri di sicurezza per gli impianti domestici.
Le linee direttrici di queste normative si possono così
riassumere:
1.L’idoneità dei locali in cui sono collocati gli impianti,
soprattutto in relazione alle predisposizioni per la ventilazione
e per lo scarico dei prodotti della combustione;
2.La corretta installazione delle tubazioni a valle del
contatore fino agli apparecchi utilizzatori;
3.Il corretto montaggio degli apparecchi
4.Le prescrizioni per il collaudo dell'impianto e la messa in
servizio degli apparecchi
5.Le prescrizioni per la manutenzione degli impianti;
6.L’idoneità di tutti i componenti, materiali e soluzioni
tecniche, con prospetti ed esempi di calcolo.
Impianto Gas, impianti
73
IDONEITÀ DEI LOCALI:
VENTILAZIONE E SCARICO DEI FUMI
La combustione è un processo chimico di ossidazione,
nel quale il combustibile, combinandosi con l'ossigeno
dell'aria, dà luogo ai prodotti della combustione (fumi)
sviluppando calore, generalmente con la formazione di
una fiamma.
Se la combustione è ben regolata, i gas distribuiti in Italia
(gas naturale o metano e gas in bombole o GPL) danno
come prodotti della combustione l'anidride carbonica e il
vapore d'acqua.
Se invece la combustione avviene in difetto di ossigeno,
il gas, come ogni combustibile contenente carbonio, da
origine alla formazione di monossido di carbonio, che è
un gas inodore, incolore e molto velenoso.
Il mancato allontanamento dei fumi fa diminuire la
quantità di ossigeno presente nell'ambiente, e quindi è
causa di formazione di monossido di carbonio.
Le dimensioni e la posizione delle aperture di ventilazione
sono fornite dalle norme UNI 7129 e 7131.
Le prescrizioni per l'afflusso dell'ossigeno (cioè dell'aria) alla
combustione (cioè alla fiamma) non possono prescindere dal
tipo di apparecchio che viene utilizzato nel locale.
La ventilazione può essere per tutti gli apparecchi diretta, se
avviene attraverso idonea apertura permanente praticata
sulla parete esterna del locale.
Tale locale, tuttavia, non deve:
1.essere adibito a camera da letto;
2.costituire parte comune dell'immobile
3.essere locale con pericolo d'incendio (rimessa, garage,
magazzino di materiali combustibili etc...).
IN
OGNI
LOCALE
DOVE
AVVIENE
UNA
COMBUSTIONE ARRIVI ALMENO TANTA ARIA
QUANTA NE VIENE RICHIESTA DALLA REGOLARE
COMBUSTIONE E PER LA VENTILAZIONE DEL
LOCALE
È indispensabile che i prodotti della combustione siano
allontanati dal locale in modo efficiente e sicuro.
Impianto Gas, impianti
74
SCARICO DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
Lo scarico dei prodotti della combustione può avvenire
per mezzo di camini singoli, canne fumarie collettive
ramificate o direttamente attraverso idonei dispositivi.
Anche le caratteristiche dei diversi sistemi di scarico dei
fumi sono contenute nelle norme.
In particolare le cucine devono sempre scaricare in una
cappa collegata direttamente all'esterno, o a camino o a
canna fumaria collettiva, diversa da quelle utilizzate per
gli altri apparecchi (alle canne collettive devono cioè
essere sempre allacciate utilizzazioni dello stesso tipo,
alimentate con lo stesso combustibile). In alcuni casi e a
certe condizioni è consentito l'impiego di un
elettroventilatore.
MANUTENZIONE DELL'IMPIANTO
Il controllo e la manutenzione periodica dell'impianto
sono oggetto di altro capitolo delle norme citate.
Il controllo del circuito aria e fumi, che ha lo scopo di
verificare l'esistenza e l'efficienza dei sistemi di
ventilazione e il corretto funzionamento del tiraggio per lo
scarico dei fumi è una operazione molto importante ai fini
della sicurezza e generalmente di facile esecuzione. Tale
controllo deve essere effettuato dall'installatore dopo
ogni intervento eseguito sull'impianto di un cliente anche
parziale.
Un'altra operazione molto importante per la sicurezza è il
controllo dello stato di conservazione del tubo flessibile non
metallico: si tratta di un elemento critico del sistema che va
comunque sostituito entro la data stampigliata sul tubo
stesso (5 anni dalla fabbricazione). Un controllo visivo del
tubo in questione è operazione da eseguirsi in occasione di
ogni intervento.
In alcuni casi si deve procedere alla verifica e pulizia della
tubazione operazione questa di un certo impegno che è bene
eseguire anche nel caso di ampliamento e/o modifica
dell'impianto interno (tubazioni gas).
Una ulteriore operazione di controllo riguarda la
manovrabilità dei rubinetti dell'impianto interno; una loro
eventuale sostituzione implica la ripetizione della prova di
tenuta.
Tutti i controlli di funzionamento degli apparecchi di
utilizzazione vanno effettuati seguendo le istruzioni fornite dal
costruttore.
NON utilizzare tali prodotti per la pulizia:
Acido muriatico, detersivi a base di sulfonati (contenenti
zolfo), pagliette o spazzole di ferro.
Impianto Gas, impianti
75
IMPIANTO IDRULICO
Modo di funzionamento
Per componenti igienico-sanitari si intendono le
apparecchiature destinate all'igiene e alla cura del corpo,
all'esecuzione di attività fisiologiche e in generale alle
funzioni che comportano l'interazione tra l'uomo e gli
elementi terminali degli impianti tecnologici.
Per i rubinetti/miscelatori: azionare i rubinetti alzando la leva
per fare fuoriuscire l’acqua, spostandola in senso antiorario
per aumentare la temperatura dell’acqua oppure in senso
orario per diminuire la temperatura; per la doccia ruotare la
seconda leva (più piccola) posta sul rubinetto per selezionare
la fuoriuscita dell’acqua dal rubinetto o dal doccetta o
doccione.
Nel bagno sono presenti i seguenti sanitari:
lavabo, con azionamento dell’acqua calda e fredda
tramite rubinetto/miscelatore e bocca di erogazione in
metallo, chiusura scarico con tappo con leva di
azionamento sul rubinetto;
bidet, con azionamento dell’acqua calda e fredda tramite
rubinetto chiusura scarico con tappo a leva;
WC, con vaschetta dell’acqua per il risciacquo incassata
a parete, tipo Geberit;
Norme d’uso
L'uso dei sanitari non richiede particolari raccomandazioni, se
non quelle dettate dal buon senso: "delicatezza" nell'apertura
e chiusura dei rubinetti di erogazione, e nell’azionamento del
pulsante della cassetta del WC.
Problemi Frequenti
Perdite d’acqua, rumorosità, gocciolamenti, intasamenti,
rotture.
vasca da bagno/doccia, con azionamento dell’acqua
calda e fredda tramite rubinetto, chiusura scarico con
tappo, doccetta a braccio mobile;
Rubinetto per l’attacco di un elettrodomestico (lavatrice).
Rubinetti per la chiusura dell’acqua sezionatore di zona,
per la chiusura dell’impianto idrico nella zona wc;
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
76
Manutenzione Periodica
-Pulizia delle piastrelle da sporcizia; su e tra di esse
(nella stuccatura).
Utilizzare un detersivo per superfici dure in crema
(creme a base di tensioattivi non ionioci, tensioattivi
anionici, sapone sodico), un vecchio spazzolino da denti,
uno straccio morbido e pulito, dei guanti di gomma e del
detersivo a ph neutro.
Togliere la sporcizia con detersivo e un vecchio
spazzolino da denti. Lavare le piastrelle con un detersivo
"dolce" e sciacquarle con acqua fredda, asciugandole poi
con uno straccio morbido e pulito.
La pulizia, è da effettuarsi senza scadenze temporali, la
necessità di pulizia è rilevabile a vista dall’utente.
-Pulizia
delle
accidentalmente.
piastrelle
da
adesivo
caduto
Utilizzare un pannospugna inumidito, lametta da barba,
acquaragia o diluente per pitture, guanti di gomma.
Toglierlo immediatamente con uno straccio umido. Se si
è già asciugato, raschiarlo cautamente con una lametta
da barba e pulire le piastrelle con acquaragia o altro
diluente per pitture, facendo attenzione agli oggetti di
plastica eventualmente vicini.
ATTENZIONE: la superficie delle piastrelle è soggetta a
graffiarsi, utilizzare particolare attenzione nell’utilizzare
tale attrezzatura
-Pulizia della superficie rugosa o granulosa di piastrelle o
della vasca a causa di sedimenti di calcare.
Utilizzare prodotti a base di tensioattivi anfoteri (sciogli
calcare), guanti in gomma e panno.
Per lavandini, bidet, vasca da bagno: eliminare il calcare
versando un prodotto detergente anticalcare su di un panno
umido,
passare
sulle
superfici
e
sciacquare
abbondantemente;
per
calcare
resistente
versare
direttamente sulla superficie e lasciare agire per un tempo
adeguato. Ripetere l’operazione se necessario.
Non utilizzare su superfici in marmo, utilizzare il prodotto
indossando guanti di gomma, verificare su una piccola
porzione della superficie da pulire, la resistenza dello smalto
prima dell’uso, arieggiare il locale durante l’uso; il prodotto è
irritante per le vie respiratorie e gli occhi, non utilizzare
insieme alla candeggina.
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
77
-Pulizia vasca smaltata scolorita.
Utilizzare cremor di tartaro e perossido, spazzola con
setole di plastica dura, guanti di gomma.
Per migliorare l'aspetto di una vasca smaltata, usare una
miscela di cremor di tartaro e perossido: quest'ultimo va
addizionato in quantità sufficiente per ottenere una
pasta, che va strofinata vigorosamente sulla macchia
con una spazzola dura; in alternativa potete utilizzare
specifiche paste preconfezionate acquistabili nelle
ferramenta.
Tale pulizia, è da effettuarsi esclusivamente in caso di
danno rilevato.
-Pulizia tazza del W.C. macchiata o scolorita.
Detersivo a base di tensioattivi non-ionici e tensioattivi
cationici (anticalcare), spazzolino a manico lungo per
WC.
Azionare lo scarico della vaschetta per bagnare le pareti
della tazza, poi irrorarle con un apposito detersivo per
W.C.; lasciare agire per almeno due ore, strofinare con
uno spazzolino a manico lungo per W.C., sciacquando
poi con l'acqua della vaschetta. Non tentare mai di
rinforzare il detersivo con ammoniaca, candeggina o
cloro: la reazione chimica che ne deriverebbe
provocherebbe, infatti, lo sviluppo di gas tossici.
-Rubinetti cromati sporchi e appannati.
Utilizzare un detersivo con PH neutro, straccio, guanti di
gomma, oppure prodotti a base di tensioattivi anfoteri (sciogli
calcare).
Lavarli con sapone o detersivo "dolce" e lucidarli con uno
straccio asciutto e pulito; eliminare i sedimenti di calcare con
aceto. Preferibilmente non usare mai i pulitori per metalli né
le polveri abrasive, perché danneggerebbero la cromatura.
Se la pulizia con aceto non dovesse fornire i risultati
desiderati, utilizzare un prodotto a base di tensioattivi anfoteri
procedendo come segue: versare su di un panno umido,
passare sulle superfici e sciacquare abbondantemente; per
calcare resistente versare direttamente sulla superficie e
lasciare agire per un tempo adeguato. Ripetere l’operazione
se necessario.
.Non utilizzare su superfici in marmo, utilizzare il prodotto
indossando guanti di gomma, verificare su una piccola
porzione della superficie da pulire, la resistenza della
cromatura, arieggiare il locale durante l’uso; il prodotto è
irritante per le vie respiratorie e gli occhi, non utilizzare
insieme alla candeggina.
.Non utilizzare i prodotti anticalcare frequentemente,
asportano la cromatura, ingiallendo le parti cromate.
Non lasciare chiuso il sedile del WC dopo averlo irrorato,
i vapori potrebbero danneggiare la plastica dello stesso;
preferibilmente arieggiare il locale durante l’applicazione.
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
78
La necessità della pulizia è rilevabile a vista dall’utente.
-Pulizia macchie di ruggine su vasche o lavabi.
Utilizzare un pezzo di limone, acido muriatico, guanti in
gomma, pannospugna.
Se la macchia è leggera, strofinarla con un pezzo di
limone; se è molto marcata, usare una soluzione al 5%
di acido ossalico o una soluzione al 10% di acido
cloridrico (abitualmente chiamato "muriatico"), che va
applicata con uno straccio e lasciata agire per un
secondo, quindi sciacquata con cura. Ripetere
l'operazione se necessario.
Prestare particolare attenzione nell’uso dell’acido
"muriatico", utilizzare sempre i guanti.
Leggere attentamente le istruzioni del prodotto,
altamente pericoloso; tenere lontano dalla portata dei
bambini.
La pulizia è da effettuarsi esclusivamente in caso di
danno rilevato.
-Pulizia macchie di verderame su vasche o lavabi.
Utilizzare
acido
ossalico,
lisciva
da
bucato,
pannospugna, guanti in gomma, oppure prodotti a base
di tensioattivi anfoteri (sciogli calcare).
Lavare con una soluzione concentrata di liscivia da
bucato e ammoniaca; se la macchia persiste, tentare con
una soluzione al 5%, di acido ossalico, come descritto
sopra.
Se si utilizza un prodotto a base di tensioattivi anfoteri
procedere come segue: versare su di un panno umido,
passare sulle superfici e sciacquare abbondantemente; per
calcare resistente versare direttamente sulla superficie e
lasciare agire per un tempo adeguato. Ripetere l’operazione
se necessario.
La pulizia, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno
rilevato.
Non utilizzare su superfici in marmo, utilizzare il prodotto
indossando guanti di gomma, verificare su una piccola
porzione della superficie da pulire, la resistenza dello smalto,
arieggiare il locale durante l’uso; il prodotto è irritante per le
vie respiratorie e gli occhi, non utilizzare insieme alla
candeggina.
ATTENZIONE:
L’USO ECCESSIVO E RIPETUTO DI ANTICALCARE
PORTA AD UN DEPOSITO DEL CALCARE NELLA PRIMA
PARTE DEI TUBI DI SCARICO OSTRUENDOLI E
RIDUCENDO LA LORO CAPACITÀ DI SCOLO.
UTILIZZARE
TALI
PRODOTTI
SOLO
QUANDO
EFFETTIVAMENTE
NECESSARIO
E
SEGUENDO
ATTENTAMENTE LE ISTRUZIONI INDICATE SULLA
CONFEZIONE.
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
79
-Sostituire il sedile del W.C.
Per montare un sedile nuovo, utilizzare pinze a becchi
lunghi, chiave ad esagono n. 13 o 14, olio sbloccante
(es. SVITOL), seghetto metallico.
Rimozione dei perni: I due perni che tengono il sedile
fissato alla tazza hanno, in genere, la testa liscia e
rotonda; per rimuoverli è necessario svitare i dadi che li
bloccano, sulla parte inferiore della tazza. Se non ce la
fate con le pinze a becchi lunghi, tentate con una chiave
a forchetta o con una a bocca poligonale; se i perni sono
così corrosi che non riuscite a rimuoverli, provate con il
seguente sistema: Applicate dell'olio lubrificante sui
perni corrosi, lasciandolo agire per una mezz'ora o,
addirittura, per tutta la notte. Se neppure l'olio lubrificante
ha ottenuto alcun effetto, ricorrete a un seghetto per
metalli e segate le teste dei perni, agendo attraverso le
loro guarnizioni: prima di iniziare questa operazione,
proteggete però la ceramica della tazza con un cartone.
-È una delle riparazioni più comuni nella stanza da
bagno cioè chiudere le fenditure che si sono create nello
strato di "tenuta" tra vasca e parete e deve essere
ripetuta a intervalli regolari per le continue variazioni di
peso cui la vasca è sottoposta quando la si riempie e la
si svuota.
Utilizzare prodotti al silicone in tubo, profili per vasca, collanti
appositi, pittura epossidica, trielina, pennello, guanti in
gomma.
Il sistema più semplice per chiudere le fenditure tra parete e
vasca da bagno è quello di usare uno degli appositi prodotti,
generalmente al silicone, esistenti in commercio. Tagliate
obliquamente il beccuccio del tubo e schiacciate lentamente
il prodotto nelle fenditure, distribuendolo lungo il bordo della
vasca con un movimento il più possibile continuo e regolare.
Lasciate trascorrere almeno 24 ore prima di usare la vasca.
Piastrelle per angoli.
Se il sistema precedente col tempo si rivela inefficace,
applicate lungo il bordo della vasca delle piastrelle a forma di
quadrante di cerchio, che si trovano in commercio in apposite
confezioni e che possono essere fissate senza problemi con
un collante del tipo descritto in precedenza.
Riparazione dello smalto scheggiato.
Le scheggiature su una vasca o un lavabo si possono coprire
con sottili strati di pittura epossidica, disponibile in molte
tinte. Pulite l'area scheggiata con trielina, poi miscelate in un
contenitore una piccola quantità di pittura e di indurente, che
applicherete in diversi strati con un pennello sottile,
sfumandoli verso i margini della scheggiatura. Lasciate
asciugare e indurire ogni strato per un'ora, prima di applicare
il successivo.
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
80
L’intervento è da effettuarsi esclusivamente in caso di
danno rilevato.
Non impiegare pagliette di ferro, acidi, solventi chimici o
sostanze abrasive, spazzole metalliche, acetoni,
detersivi in polvere, non premere eccessivamente.
-Stasatura dello scarico dei lavandini, lavelli, bidet, vasca
da bagno.
Utilizzare una ventosa di gomma, vaselina, straccio.
Impiego di una ventosa.
In caso di mantata risoluzione del probleme contattare
un tecnico specializzato.
Togliere il tappo dall’apposito alloggiamento; Se il lavello,
è dotato di un'apertura di tracimazione, otturatela con
uno straccio bagnato; se lo scarico della lavabiancheria,
o della lavastoviglie, confluisce nel tubo di scarico del
lavello, bloccate anche le prese d'aria eventualmente
previste per l'elettrodomestico. Assicuratevi che nella
vaschetta vi sia tanta acqua da coprire completamente la
ventosa, il cui bordo spalmerete di vaselina prima di
fissarla, ben centrata, sulla bocca di scarico.
Mantenendo la ventosa fissata alla vaschetta,
sollevatene e abbassatene, con movimenti rapidi e
decisi, il manico per una decina di volte, poi staccatela di
colpo dalla vaschetta; se necessario, ripetete
l'operazione, anche più volte.
NON impiegare prodotti chimici i cui componenti caustici
possono danneggiare le tubazioni se lasciati troppo a lungo
al loro interno. Inoltre se il prodotto chimico non ottiene il
risultato sperato, sarete esposti voi stessi ai rischi della sua
azione caustica quando aprirete l'apertura di manutenzione o
smonterete il sifone per eliminare l'occlusione.
-Smontaggio del sifone, per stasatura
(nel caso che la ventosa non abbia funzionato) o recupero di
piccoli oggetti caduti nello scarico del lavandino.
Vedere pagina “idraulica”
Utilizzare un secchio di plasticaed una spazzola per bottiglie.
Smontaggio del sifone.
Mettere un secchio di plastica sotto il sifone, se il sifone non
ha, tappo di scarico, chiudete il rubinetto d'arresto principale,
svitate il dado che fissa il sifone al tubo filettato di scarico e,
tolto il sifone, pulitelo accuratamente con detersivo e una
spazzola per bottiglie.
Rimontate il sifone e riaprite l'acqua.
L’intervento, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno
rilevato.
Dettagli Impianto Idraulico, impianti
81
-Come stasare lo scarico di una vasca da bagno.
-Come stasare lo scarico del W.C.
Utilizzare una ventosa di gomma, un cacciavite ed uno
straccio.
I sistemi per stasare gli scarichi delle vasche da bagno
sono gli stessi descritti per lavelli e lavabi, con la
differenza però che, in questo caso, i sifoni sono meno
accessibili, in quanto di solito sono alloggiati al di sotto
del livello del pavimento.
Come per lavelli e lavabi, il primo tentativo va compiuto
con una ventosa. Otturate con uno straccio umido
l'apertura di tracimazione della vasca, per evitare che la
pressione prodotta dalla ventosa venga dispersa; poiché
la ventosa funziona anche da tappo, assicuratevi che sia
completamente coperta dall'acqua, quindi "pompate" con
forza, come indicato in precedenza.
Se l'intasamento persiste, ripetete l'operazione senza
scoraggiarvi: la pressione esercitata dalla ventosa
attraverso l'acqua presente nel tubo può riuscire a
spostare gradualmente lungo lo scarico l'occlusione,
finché non si scioglie o raggiunge una tubazione più
larga, per cui viene eliminata.
Se, invece, l'intasamento si è verificato in una tubazione
secondaria dietro il sifone, sarà probabilmente
necessario smontare il sifone stesso, per accedere al
quale occorrerà rimuovere l'apposita calotta di
protezione, che è situata sul pavimento, vicino alla
vasca.
Utilizzare una ventosa di gomma ed uno straccio.
Se la tazza del W.C. intasato è piena fino all'orlo, svuotatela
per metà; poi appoggiate una grossa ventosa di gomma
sopra l'imbocco del sifone e "pompate" per una decina di
volte con movimenti rapidi e decisi, sollevando quindi di colpo
la ventosa. Se l'occlusione è stata rimossa, sentirete un
gorgoglio e vedrete l'acqua scendere nella tazza, fino a
raggiungere il livello abituale; se l'acqua scende lentamente,
ma non fino al livello normale, significa che l'ostruzione è
stata eliminata solo in parte e occorre ripetere l'operazione.
Quando ritenete di aver completamente stasato il W.C.,
versate, a titolo di controllo, una certa quantità di acqua nella
tazza (il livello dell’acqua nella tazza deve rimanere
invariato).
L’intervento, è da effettuarsi esclusivamente in caso di danno
rilevato.
L’intervento, è da effettuarsi esclusivamente in caso di
danno rilevato.
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
82
-Pulizia del tubo di tracimazione (o scarico di sicurezza).
Utilizzare una spazzola tipo pulisci bottiglie in setole di
nylon.
Durante l’uso del lavabo e dei bidet, a causa delle acque
di scarico convogliate nello scarico del troppo pieno, nel
caso si riempia oltre lo scarico l’impianto sanitario, entra
in funzione lo scarico di sicurezza. Può accadere, che le
acque convogliate in esso, depositino progressivamente
il loro contenuto sulle pareti interne dello scarico, oppure,
intasino completamente il raccordo fino al tubo di scarico
principale. Questo, provoca l’intasamento dell’uscita di
tracimazione, (che farà esondare l’acqua sul pavimento,
nel caso si riempia troppo il componente), e la
produzione di odori sgradevoli, prodotto della
putrefazione delle sostanze depositate nel tubo.
Per eliminare l’inconveniente, utilizzare una spazzola tipo
pulisci bottiglie, che andrà introdotta dalla parte superiore
dell’uscita di tracimazione, opportunamente piegata, per
"seguire" il percorso dello scarico.
Infilare la spazzola fino alla comparsa della testa nel
tubo di scarico principale, agire con movimenti verticali,
fino alla stasatura dello scarico.
Come verifica dell’intervento svolto, riempire il
componente sanitario fino allo scarico di sicurezza, e
verificare che funzioni correttamente; nel caso di odori
sgradevoli, fare scorrere l’acqua nello scarico di
sicurezza per qualche minuto.
L’intervento, è da effettuarsi se si avvertono odori sgradevoli
oppure in mancanza del corretto funzionamento dello scarico
di sicurezza.
-Pulizia del filtro a reticella posto sul becco di adduzione
acqua.
Sono necessarie una chiave esagonale n. 13 o 14 ed uno
spazzolino per unghie con setole in nylon.
L’acqua che fuoriesce dal rubinetto di casa, contiene
impurità, tra cui sabbia, che può provocare progressivamente
l’intasamento del filtro, con sensibile calo della portata della
stessa. Per eliminare l’inconveniente, svitare il filtro a reticella
posto sotto il becco di adduzione (aiutarsi con una chiave
esagonale n. 13/14 se non si riesce a mano), e con uno
spazzolino per unghie, asportare la sabbia sotto un getto di
acqua, tenendo il filtro al contrario.
Si consiglia di lasciare a bagno nel liquido anticalcare per un
paio di ore se si evince la presenza massiccia di calcare che
ostruisce la corretta fuoriuscita del getto d’acqua.
Rimontare il tutto, con operazione inversa.
L’intervento, è da effettuarsi se l’acqua non esce con
intensità normale.
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
83
Interruzione alimentazione acqua, in caso di lavori,
oppure nel caso di lunghe assenze dall’abitazione.
-Pulizia del filtro a reticella posto sul tubo di adduzione acqua
della lavatrice.
Svitare il cappuccio del rubinetto a muro, sito di fianco al
WC, inserire il cappuccio, dalla parte forata sul rubinetto,
stringere nel senso indicato dalla freccia. Per verificare
se l’impianto è stato chiuso, aprire un rubinetto: l’acqua
non deve uscire.
Periodicità dell’intervento: Nel caso di assenze
prolungate (es. vacanze estive), oppure nel caso di
riparazioni dell’impianto idrico.
Utilizzare uno spazzolino per unghie con setole in nylon.
L’acqua che fuoriesce dal rubinetto di casa, contiene
impurità, tra cui sabbia, che può provocare progressivamente
l’intasamento del filtro, con sensibile calo della portata della
stessa.
Per eliminare l’inconveniente, svitare il filtro a reticella posto
sotto il becco di adduzione (aiutarsi con una pinza regolabile
se non si riesce a mano), e con uno spazzolino per unghie,
asportare la sabbia sotto un getto di acqua, tenendo il filtro al
contrario.
Rimontare il tutto, con operazione inversa.
Nel caso in cui rimanga parte del detersivo nella vaschetta
della lavatrice.
Impianto Idraulico, Dettagli , impianti
84
IMPIANTO ELETTRICO
L'impianto elettrico dell'alloggio inizia dal centralino posto
nell'ingresso, ed è alimentato con una tensione a 220 V.
L'impianto è formato da due linee distinte: la prima per
l'alimentazione dei punti luce a soffitto ed a parete, e le
prese luce (10A): la seconda per l'alimentazione delle
prese da 16A per il collegamento degli apparecchi
elettrodomestici.
L'impianto dell'alloggio è collegato con il contatore
individuale, posto in apposita area in zona condominiale,
per mezzo di una linea formata da 3 conduttori di 6 mmq.
di sezione; fase (marrone), neutro (blu), e conduttore di
terra (giallo verde).
Le tubazioni che contengono i conduttori dell'impianto
sono collocate in parte nel sottofondo dei pavimenti e
parte nelle pareti interne. Le tubazioni in PVC flessibile
dotate di MIQ (Marchio Italiano di Qualità) collegano le
varie scatole di derivazione e quelle per i frutti (prese e
interruttori).
I conduttori hanno sezione ed isolamento conforme alle
norme vigenti (CEI ed ENPI) in relazione anche alla
potenza degli apparecchi utilizzatori e sono del tipo
flessibile.
L'impianto elettrico comprende anche la suoneria comandata
da un pulsante esterno sul pianerottolo di ingresso.
Sull'apparecchio citofonico sono alloggiati i due interruttori
che comandano l'apertura del cancello e del portone di
ingresso all'edificio.
In corrispondenza all'attacco per la lavatrice è installata una
presa di corrente bipolare da 16A.
È previsto un impianto centralizzato di ricezione dei segnali
televisivi (canali nazionali) costituito da un'antenna
amplificata ed una rete di distribuzione derivata che consente
di collegare ad ogni presa un apparecchio.
Nei garage, oltre al punto luce, è installata una presa per
forza motrice (16A) questi sono collegati al contatore
individuale dell'alloggio.
Accessori: Le prese installate sono di due tipi: tipo
2xl0A+Terra da utilizzare essenzialmente per lampade o
utenze similari; tipo 2xl6A+Terra, da utilizzare per le utenze di
elettrodomestici e similari.
Gli apparecchi di comando (interruttori), le prese luce e di
forza motrice, sono composti da un supporto avvitato alla
scatola e sono ricoperti con una placca, trattenuta a scatto.
Impianto Elettrico, Dettagli, impianti
85
Norme d’uso
L'attivazione dell'impianto elettrico avviene tramite
l'interruttore generale, posto a ridosso del contatore. Per
dare corrente alle varie utenze, bisogna agire sul
centralino di distribuzione ed inserire l'interruttore e
differenziale generale (salvavita) e gli interruttori
automatici per il circuito forza motrice e/o luce.
In prossimità dell'interruttore differenziale generale è
posizionato un tasto che serve per la verifica di buon
funzionamento del sistema "salvavita". E buona norma
agire periodicamente (una volta al mese) su questo tasto
per verificare che, premendolo, si disinserisca
automaticamente l'interruttore differenziale generale.
Le prese per le varie utenze dei due circuiti (forza
motrice e luce) si distinguono per la loro dimensione.
Alle prese più piccole (luce, 10A) possono essere
collegati:
1.Apparecchi di illuminazione, apparecchi radio o TV,
asciugacapelli, rasoi, piccoli elettrodomestici (frullatore,
tostapane, ect.).
A quelle di maggiori dimensioni (forza motrice, 16A):
2.Lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, forno, ferro da stiro,
aspirapolvere, battitappeto, ecc.
È molto importante che tutti i collegamenti alle prese
avvengano correttamente.
-Si sconsiglia l'uso di elementi riduttori (che consentono di
inserire sulle prese del circuito luce da 10A apparecchiatura
che sono predisposte per l'inserimento nelle prese più grandi
da 15A) e di sovraccaricare una presa utilizzando elementi
multipli (che consentono di inserire su un'unica presa più
apparecchi).
-E’ importante inserire in modo corretto e fino a completo
inserimento le spine nelle prese per evitare un contatto
precario che provoca riscaldamento e fusione dei contatti.
-Quando si toglie una spina dalla presa si deve agire con una
mano sulla spina e mai tirando il cordone. In caso di
interruzione automatica del flusso di corrente, dovuta ad
eventi anormali (sovraccarico, cortocircuito, ecc.), reinserire
l'interruttore che si è disattivato automaticamente (nel
centralino o quello generale) dopo aver rimosso la causa
dell'interruzione.
-In caso di assenza prolungata dall'appartamento disinserire
gli interruttori automatici (ricordando che, disinserendo
l'interruttore per la forza motrice, si spengne anche il
frigorifero)
Impianto Elettrico, Dettagli, impianti
86
La sicurezza nella gestione dell'impianto elettrico
L'ambiente familiare e la propria casa portano
normalmente a sentirsi sicuri e rilassati.
Oltre a ciò l'abitudine al luogo e agli oggetti contribuisce
ad assopire ogni senso di difesa. Mentre si può in alcuni
casi "sentire odore di gas", il pericolo elettrico non è
prevedibile mediante nessuno dei sensi: occorre seguire
attentamente e scrupolosamente delle regole per
prevenire i pericoli, purtroppo spesso mortali, derivanti
dall'uso dell'energia elettrica.
1.Evitare che i bambini giochino vicino alle
prese.
2.Non usare cavi scoperti o con strato
isolante deteriorato, ma provvedete a farli
sostituire immediatamente.
3.Attenzione all’uso corretto delle prolunghe
o multiprese;
L'esistenza della protezione differenziale diminuisce la
probabilità che il contatto diretto o indiretto con parti in
tensione sia fatale, ma non elimina la possibilità, che dipende
dal corretto uso dell'impianto.
Non apportate modifiche all'impianto senza il parere di
personale specializzato, rivolgetevi ai tecnici per ogni
evenienza diversa da quella prevista.
Se del materiale elettrico per un motivo qualsiasi dovesse
prendere fuoco non usate l'acqua per spegnerlo.
Provvedete immediatamente a disalimentare l'interruttore
generale e soffocate l'incendio. Qualora abbiate usato
dell'acqua fate verificare l'isolamento delle apparecchiature
prima di rimetterle in funzione.
Evitate di utilizzare elettrodomestici quando avete le mani
bagnate o i piedi sudati.
La resistenza che il corpo umano offre al passaggio di
corrente è quasi tutta concentrata nella pelle.
4.Non lasciare il cavo in modo che qualcuno
possa inciampare e recidere il cavo;
5.Non lasciare
inutilmente.
le
prolunghe
alimentate
Impianto Elettrico, Dettagli, impianti
87
PROBLEMI FREQUENTI:
Manutenzioni Periodica:
I tubi fluorescenti, hanno vari tipi di difetti riscontrabili, di
seguito sono elencati i più frequenti:
-Test Salvavita
Verificare ogni mese il funzionamento corretto del
dispositivo di sgancio dell'interruttore differenziale.
Premendo il tasto di prova T devono fuoriuscire il tasto
blu ed abbassarsi la leva nera. Vedi pagina “Differenziale
automatico”
-Sostituzione di un tubo fluorescente.
Per sistemare il tubo, inserite uno degli attacchi bi-spina
del tubo fluorescente in uno dei supporti a un'estremità
del portalampada ripetete l'operazione con l'altro attacco
e fate poi ruotare il tubo finché non sentite lo scatto
d'aggancio. Prima di accenderlo, accertatevi che il tubo
sia montato saldamente.
Per la sostituzione dello starter, ruotarlo di 45° in senso
orario ed estrarlo; ripetere la procedura al contrario per
montare il nuovo. (lo starter è il cilindro bianco in plastica
posizionato su un lato; va sostituito con uno di tipo e
caratteristiche identiche acquistabile presso i negozi di
materiale elettrico)
Il tubo non si accende:
=Tubo esaurito>> Cambiare il tubo
=Cattivo contatto degli attacchi >>Far ruotare il tubo nei
supporti.
=Tubo che non corrisponde all'alimentatore > >Controllare se
la potenza del tubo è
la stessa dell'alimentatore.
=Starter difettoso >> Cambiare lo starter.
Il tubo si accende alle estremità, ma non al centro:
=Starter difettoso >> Cambiare lo starter.
La luce è tremolante o intermittente:
=Tubo esaurito >> Cambiare il tubo.
A circa 5 cm da ciascuna estremità si notano strisce brune o
grigiastre:
=Fatto normale
Si nota un marcato annerimento delle estremità del tubo:
=Tubo esaurito >> Sostituire il tubo. Se è nuovo, cambiare
lo starter.
Alle estremità del tubo si nota un leggero annerimento:
=Tubo in via di esaurimento >> Sostituire il tubo.
Impianto Elettrico, Dettagli, impianti
88
Note sui cavi conduttori di energia elettrica
Norme e misure di sicurezza
I conduttori che compongono i vari tipi di cavo sono
individuabili dal colore dell'isolamento che li ricopre.
Norme internazionali stabiliscono che il conduttore di
protezione (per il collegamento con l'impianto di terra) sia
giallo-verde; per il conduttore del neutro è previsto il blu.
Non sono invece normalizzati i colori delle fasi:
generalmente si usa il nero o il marrone ma anche il
grigio o rosso.
Il rispetto di opportune misure di sicurezza riveste
un'importanza vitale quando si lavora a impianti e apparecchi
elettrici. Non si deve, infatti, mai dimenticare che l'elettricità
rappresenta un pericolo latente, sia per quanto riguarda la
possibilità di prendere una scossa (la tensione degli impianti
domestici è sufficiente a renderla mortale), sia per quanto
concerne lo scoppio di un incendio.
Scelta del cavo di collegamento adatto.
Per i normali usi familiari - apparecchi con poco
assorbimento di corrente, come lampade da tavolo o
asciugacapelli - si usano cavi di collegamento con una
sezione di 0,75 mm2.; per grossi elettrodomestici, tipo
una cucina elettrica con un assorbimento di potenza
superiore ai 5,5 kW, si impiegano cavi fino a 4mm2.
Impianto Elettrico, Dettagli, impianti
89
È, quindi assolutamente indispensabile osservare
tutte le norme vigenti, nonché le seguenti misure di
sicurezza:
1.Mai intraprendere lavori elettrici che esulino dalle
proprie capacità.
2.Prima di cominciare a lavorare su un elettrodomestico,
staccarne sempre la spina. Prima di intraprendere
qualsiasi lavoro su un cavo fisso, aprire non solo il
corrispondente dispositivo di sicurezza, ma anche
l'interruttore generale, e chiuderli soltanto a lavoro
compiuto. Ciò vale anche per gli elettrodomestici:
anzitutto terminare il lavoro, poi chiudere il relativo
dispositivo di sicurezza; infine reinserire la spina.
5.Sostituire sempre un cavo rotto o danneggiato con uno
nuovo del tipo appropriato. Non usare mai il nastro isolante
per ricoprire un cavo deteriorato o per unire due pezzi di filo
elettrico.
UTILIZZARE appositi morsetti o cappellotti certificati e a
norma.
6.Tutte le apparecchiature e i materiali elettrici devono
rispettare tutte le avvertenze e norme CEI (Comitato
Elettrotecnico Italiano).
3.Mai toccare parti delle tubazioni dell'acqua o del gas o
del riscaldamento mentre si fanno lavori elettrici. Evitare
anche di lavorare in un ambiente umido e di toccare
elementi elettrici con le mani non asciutte.
7.Non utilizzare mai elementi o parti di materiale già usati.
4.Non fare mai correre un cavetto sotto un tappeto o in
punti del pavimento ove si rischi di calpestarlo, altrimenti
la guaina si rompe, non isola più e il tutto può diventare
pericoloso.
9.Non tentare mai di installare da soli una derivazione
esterna dell'impianto domestico, ad esempio per portare la
luce o la forza motrice in garage. Lavori di questo tipo vanno
lasciati a un elettricista qualificato.
8.Non sovraccaricare mai un circuito collegandovi più
lampade o prese di quanto sia in grado di sopportare.
Impianto Elettrico, Dettagli, impianti
90
Impianti di ricezione TV
Un impianto di ricezione TV (impianto televisivo) è un
insieme di apparecchi che hanno la funzione di captare
dei segnali,
emessi da apparecchi trasmettitori, e trasferirli in appositi
decodificatori che li trasformano in immagini e suoni.
I segnali vengono irradiati con una lunghezza d'onda
portante di un certo valore ed occupano uno spazio
determinato (banda di frequenza).
L'intervallo di lunghezza d'onda, nel quale si inseriscono
le trasmissioni televisive, varia da 47 a 862 MHz,
suddividendosi in VHF, UHF, IV banda e V banda.
Secondo gli standard internazionali, le onde portanti che
trasmettono informazioni devono essere emesse in
gamme di frequenza comprese tra:
•47 e 68 MHz, per la banda I (canali A e B);
•81 e 88 MHz, per il canale C;
•174 e 230 MHz, per la banda III (canali da D a H1).
Fino al limite di 300 MHz le onde vengono denominate
VHF. Da 300 a 3000 MHz vengono identificate dalla sigla
UHF e comprendono le seguenti frequenze TV:
•da 470 a 606 MHz, per la banda IV (canali da 21 a 37);
•da 606 a 862 MHz, per la banda V (canali da 39 a 69).
Antenne:
Una antenna ricevente può essere definita come un
apparecchio in grado di rilevare l'energia di un campo
elettromagnetico e
in grado di fornire, ai capi dei propri morsetti, un segnale
utilizzabile nel ricevitore TV.
La normativa stabilisce che l'impedenza di ingresso e di
uscita di tutti gli elementi attivi e passivi sia di 300 Ohm,
per cavo in piattina, e di 75 Ohm, per cavo coassiale.
Terminale di testa
Il terminale di testa è quell'insieme di apparecchiature
interposto tra l'antenna e la rete di distribuzione dei segnali.
La sua funzione è di adattare i segnali entranti e distribuirli
alle varie prese d'utenza e può essere costituito,
a seconda dello specifico impianto, da miscelatori,
demiscelatori, filtri,
attenuatori, convertitori di canale, amplificatori e
preamplificatori d'antenna.
Elementi passivi:
Dopo l'antenna e le apparecchiature che compongono il
terminale di testa, gli elementi costituenti un impianto di
ricezione TV sono:
i partitori, utilizzati per dividere il segnale TV in più vie;
le cassette di derivazione, aventi la funzione di dividere la
linea entrante in tante derivazioni quante sono le prese;
le prese d'utenza, utilizzate per connettere l'apparecchio
televisivo alla linea di ricezione;
il cavo coassiale, usato per collegare le apparecchiature fra
loro.
Impianto TV, Dettagli, impianti
91
Radiatori per riscaldamento appartamenti (termosifoni).
Nell’utilizzo e regolazione della valvola termostatica e del
rubinetto di chiusura inferiore.
Si raccomanda "delicatezza" nell'apertura e nella
chiusura dei rubinetti di regolazione.
Regolare il rubinetto posto superiormente fino alla
temperatura
desiderata,
20-21
C
(aiutarsi
eventualmente con un termometro), se si volesse una
regolazione automatica, chiamare un tecnico che
sostituirà il rubinetto, con un termostato.
AVVERTENZE:
Non porre davanti ai radiatori mobili di legno oppure
tende, questo impedirebbe il corretto funzionamento del
termosifone che non diffonderebbe correttamente il
calore, e potrebbe portare anche a danneggiamenti degli
elementi posti davanti.
Non procedere assolutamente a qualsiasi intervento sui
raccordi di adduzione e scarico del termosifone, questo
contiene acqua ad alta temperatura, che potrebbe provocare
ustioni, ed allagare il locale, anche d’estate, l’acqua è
presente nell’impianto, non procedere a interventi.
Non appoggiare sopra il termosifone, abiti, tessuti, materiali
infiammabili, oltre che ad impedire il corretto funzionamento,
l’alta temperatura degli elementi potrebbe danneggiare
oggetti posti sopra di esso.
Non apporre cibi o bevande, il termosifone, produce calore,
ma brucia anche la polvere presente nell’aria, che ricadrebbe
sul materiale commestibile, inquinandolo.
Non porre sopra il calorifero, mensole, che ne diminuirebbero
l’efficacia, e creerebbero percorsi preferenziali di flusso
calorico, che sporcherebbero il muro adiacente.
Termosifoni, impianti
92
PROBLEMI FREQUENTI
Perdite, corrosioni, rumorosità di funzionamento, perdite
dai rubinetti, degradamento dei materiali, sfogliature
della vernice, instabilità, rotture del paramento murario in
corrispondenza delle tubazioni di adduzione o di scarico.
Per la pulizia dei radiatori utilizzare un pannospugna con
ammoniaca e acqua, (diluizione 1/10) e spazzole per
radiatori per pulire gli elementi all’interno (o con
un’aspirapolvere).
Porre il telo impermeabile sotto il termosifone (questo
accorgimento, per evitare di sporcare il pavimento),
aspirare (se si possiede l’accessorio adatto) la polvere
dai termosifoni, passare la spazzola pulisciradiatori tra gli
elementi, con movimento longitudinale, prestare
attenzione a non insudiciare il muro dietro gli elementi. In
caso di macchie persistenti sulle parti visibili, ripassarle
con pannospugna inumidito con ammoniaca.
È buona norma procedere all’intervento di pulizia
annualmente prima della messa in funzione dell’impianto di
riscaldamento, se si vuole procedere a impianto funzionante,
chiudere i rubinetti, e attendere il raffreddamento del
termosifone, poi è possibile intervenire.
La pulizia del radiatore migliora la qualità
dell’aria,
immettendo
nell’ambiente
meno
polvere.
Termosifoni, impianti
93
1. BOOK ENERGIA, risparmio energetico ed
ottimizzazione
2. PROGRAMMA MANUTENZIONE ORDINARIA, a
cura dell’utente e dei tecnici specializzati
ALLEGATI
94
A l l e g a t o
BOOK ENERGIA
1
95
Come risparmiare energia
Per risparmiare energia elettrica bisogna anche sapere
quanto consuma un elettrodomestico.
I consumi si indicano in kilowattora (kWh) e come tali vengono
registrati
dal
contatore,
mentre
la
potenza
dell'elettrodomestico si esprime in kilowatt (kW).
Il kilowattora non è altro che la potenza assorbita
dall'elettrodomestico.
Per esempio, un ferro da stiro può avere una potenza di 1
kW oppure di 1,5 kW: nel primo caso, la potenza assorbita,
cioè il consumo segnato dal contatore, sarà di 1 kW all'ora (1
kWh), nel secondo di 1,5 kW all'ora (1,5 kWh). Se un ferro da
stiro funziona contemporaneamente a un forno elettrico che
ha una potenza di 2,5 kW, è probabile che il contatore non
regga il carico e, quindi, l'interruttore si abbasserà
automaticamente interrompendo il flusso di corrente.
Comunque, per accertarsi di quant'è il consumo di un
elettrodomestico, basta leggere la targhetta che su ogni
apparecchio indica la potenza o il libretto di istruzioni. A volte
l'indicazione è in watt (W), che corrisponde a un millesimo di
kilowatt (kW). Di seguito, l'Unione Nazionale Consumatori
fornisce alcuni consigli per risparmiare energia elettrica con i
vari apparecchi, sia per avere una bolletta più "leggera" sia
per evitare un carico eccessivo che può determinare
l'interruzione della corrente.
Lavatrici. Normalmente consumano intorno ai 2 kWh. Per
risparmiare, utilizzare la lavatrice solo a pieno carico,
altrimenti servirsi del tasto "mezzo carico". Separare il bucato
in base al tipo di tessuto e di sporco e scegliere correttamente
il programma. Per la biancheria non molto sporca, evitare il
prelavaggio: in questo modo si risparmieranno energia, acqua
e detersivo.
Preferire i programmi di lavaggio a temperature non elevate.
Lavare a 90° solo biancheria veramente molto sporca e molto
resistente: questa temperatura, infatti, comporta elevati consumi di
acqua, di detersivo e di energia elettrica (per alzare la temperatura
dell'acqua).
Lavastoviglie. Consumo sempre intorno ai 2 kWh. Per risparmiare
elettricità evitare di utilizzare la macchina per poche stoviglie ed
escludere dal programma la fase di asciugatura: aprendo lo
sportello e lasciando circolare l'aria si ottengono gli stessi risultati
con il 45 per cento in meno di elettricità.
Riservare il ciclo intensivo solo a carichi con pentole, padelle e
pirofile particolarmente sporche.
Illuminazione. Il consumo dipende dalla quantità e dal tipo di
lampade. Preferire le lampadine a risparmio energetico, le
fluorescenti compatte. Costano di più, ma durano anche 8 volte più
delle normali lampadine a incandescenza e, soprattutto,
consumano fino al 70 per cento in meno. Lo stesso vale per i
cosiddetti neon, che però sono adatti solo in determinati ambienti.
Le alogene hanno una durata superiore rispetto alle tradizionali
lampadine, ma per il tipo di luce che emanano sono più adatte a
illuminare punti ben precisi, perchè altrimenti perdono il 20 per
cento di luminosità. Negli ambienti in cui si ha bisogno della
massima illuminazione, sostituire i comuni interruttori con i
regolatori di intensità luminosa. Esistono anche interruttori
automatici che azionano l'illuminazione solo in presenza di
persone, per poi interromperla a passaggio avvenuto. In generale,
ricordare anche che una lampadina da 100 watt illumina quanto 6
da 25 watt, ma queste consumano il 50 per cento in più. Meglio
allora un lampadario unico, al centro della stanza e con una sola
lampadina. Tinteggiare le pareti con colori chiari, che riflettono la
luce.
Risparmio energetico, book energia
96
TV e HI-FI. Consumo intorno ai 0,2 kWh. Collocare il
televisore su un piano ben stabile e in modo da lasciare uno
spazio di almeno 10 centimetri tra la parete e il retro
dell'apparecchio, per permettere l'aerazione. Evitare la
posizione di standby, almeno là dove si può. Lo stesso vale
per gli hi-fi. Nei videoregistratori, invece, per mantenere attive
le funzioni di telecomando, dell'orologio e della memoria
bisogna rispettare la funzione di stand-by e sacrificare circa
0,1 kW all'ora.
Frigorifero e congelatore. Consumo intorno a 0,25 kWh.
Collocare il frigo nel punto più fresco della cucina, lontano da
fonti di calore, facendo attenzione a lasciare uno spazio di
almeno 10 centimetri tra la parete e il retro dell'apparecchio,
in modo che sia ben aerato. Riporre i cibi nel frigo
ordinatamente e solo una volta che si siano raffreddati, per
evitare la
formazione di brina sulle pareti. Regolare il termostato su
posizioni intermedie. Posizioni più fredde fanno aumentare i
consumi del 10/15 per cento. Aprire il minimo indispensabile
la porta del frigo ma, soprattutto, fare in modo di tenerla
aperta il meno possibile per evitare la dispersione del freddo
e, conseguentemente, lo spreco di energia. Verificare il
buono stato delle guarnizioni della porta.
Sbrinare il frigo prima che lo strato di ghiaccio interno superi i
5 millimetri: la brina fa aumentare il consumo. Almeno una
volta
all'anno,
per
meglio
conservare
l'efficienza
dell'apparecchio e impedire l'aumento di consumi, pulire le
serpentine del condensatore.
Forno elettrico. Consumo intorno ai 2,3 kWh. Durante la cottura
aprire lo sportello il minimo indispensabile. Spegnere il forno poco
prima che la cottura sia completa e sfruttare il calore residuo.
Pulire accuratamente il forno ogni volta che viene utilizzato.
Scaldacqua. Il consumo dipende dal tipo di apparecchio, ma
normalmente si aggira intorno a 1-1,5 kWh.
Istallare l'apparecchio vicino al punto di utilizzo per evitare inutili
dispersioni di calore dell'acqua calda attraverso lunghe tubazioni.
Fare verificare e pulire periodicamente la serpentina per eliminare i
depositi calcarei, che riducono la trasmissione del calore
aumentando i consumi. Regolare il termostato a 45°C in estate e a
60°C in inverno.
Aspirapolvere. Consumo circa 2 kWh. Non lasciare acceso
l'aspirapolvere "a vuoto": prima di aspirare provvedere a mettere
ordine nell'ambiente per rendere più agevole e veloce la pulizia.
Se l'aspirapolvere è di quelli a vapore, con consumo maggiore
rispetto a quelli tradizionali e con necessità di un tempo di
riscaldamento, cercare di dedicarsi a questo compito quando tutta
la casa è in ordine e pronta per essere "vaporizzata". Sempre nel
caso di aspirapolvere a vapore, fare attenzione alla manutenzione:
il grande nemico è il calcare.
Condizionatore. Consumo medio intorno a 2,3 kWh
Autore:
Unione Nazionale Consumatori
http://www.consumatori.it
Risparmio energetico, book energia
97
CONSIGLI PER IL RISPARMIO ENERGETICO
1) Isola tutte le possibili vie di fuga dell’aria dalla casa. Esse
costringono ad un consumo maggiore per riscaldare o
raffreddare. L’installazione di infissi isolanti a doppio vetro in
sostituzione dei vecchi a vetro singolo consente risparmi tra il
15 e il 40% cioè tra 120 e 320 €/anno *. Anche il semplice
isolamento del cassone delle tapparelle consente di
risparmiare fino a 40 €/anno *.
Pensaci se stai costruendo o ristrutturando casa: tieni
presente che la Legge Finanziaria prevede sgravi fiscali per
chi esegue lavori di riqualificazione energetica!
2) Lo scaldabagno elettrico è in assoluto l’elettrodomestico
che consuma di più. Se puoi
sostituiscilo con uno a gas. Questa sola operazione consente
di risparmiare circa 330 €/anno *. Se devi installare o
sostituire una caldaia a gas scegline una a condensazione. Si
tratta di una nuova tecnologia che consente di recuperare
anche il calore dei fumi, che
nelle caldaie tradizionali scappa attraverso il camino.
Questa operazione potrebbe consentirti di risparmiare oltre
130 € all’anno *.
4) Utilizza il meno possibile il condizionatore e ripara la casa dai
raggi solari con tende, tapparelle e piante. Riducendo anche di
una sola ora al giorno il funzionamento del condizionatore è
possibile risparmiare circa 60 € /anno *. Anche i condizionatori,
come gli altri elettrodomestici, si differenziano in classi di
consumo. Quelli più virtuosi possono consumare anche il 30% in
meno di quelli meno efficienti. Pensaci al momento dell’acquisto!
5) Non tenere TV, DVD, videoregistratori e altri elettrodomestici in
stand - by, con la lucina rossa accesa. Spegnili sempre
dall’interruttore principale. In taluni casi può tornare utile la ciabatta
con interruttore. Risparmio ottenibile: circa 50 €/anno *.
Sostituisci le lampadine a incandescenza con quelle a basso
consumo: a parità di luce consumano 5 volte di meno e durano 10
volte di più. È importante, inoltre, pulire gli apparecchi di
illuminazione: lo sporco che si deposita può ridurre la quantità di
luce emessa fino al 20%. Risparmio ottenibile: circa 40 €/anno *. E
dopo la tecnologia, la saggezza della nonna: spegni le luci quando
esci dalla stanza!
3) Compra elettrodomestici di classe energetica ad alta
efficienza (A o superiore). Costano un po’ di più ma nell’arco
della loro vita il risparmio sulla bolletta ripaga ampiamente la
spesa. Sostituire una vecchia lavatrice o un vecchio frigo con
modelli ad alta efficienza consente di risparmiare circa 110
€/anno *. Ricordati di sbrinare regolarmente il frigorifero.
Il ghiaccio è isolante, quindi lo strato che si forma costringe il
frigo a lavorare e consumare di più.
Risparmio energetico, book energia
98
6) Usa la lavatrice sempre a pieno carico (o seleziona il
mezzo carico, se presente) e a basse temperature. La
maggior parte dell’energia consumata dalla lavatrice serve a
riscaldare l’acqua. Infatti un lavaggio a 90° consuma quasi il
doppio di uno a 60°. Un corretto uso della lavatrice ti consente
di risparmiare circa 40 €/anno *. Se puoi, fai
lavorare la lavatrice durante le ore notturne; le aziende
elettriche prevedono spesso tariffe differenziate per i consumi
diurni e notturni, informati dal tuo fornitore di energia elettrica.
7) Non usare l’asciugatura ad aria calda nella lavastoviglie.
Se la lavastoviglie lo permette escludi l’asciugatura, altrimenti
apri il portello appena finito il lavaggio. Puoi risparmiare circa
30 €/anno *.
8) D’inverno tieni una temperatura di 20°. Ridurre di 2 gradi la
temperatura ad esempio passando da 22°a 20° ti permette di
risparmiare più di 130 € all’anno *. Installa valvole
termostatiche sui radiatori, aumenti il comfort e diminuisci i
consumi. Le valvole termostatiche infatti consentono di
regolare la temperatura in ogni stanza, scegliendo quella che
più ci aggrada ed evitando sprechi. Risparmio ottenibile: circa
90 € all’anno *.
Il rispetto della natura e dell’ambiente
in cui viviamo è fondamentale per
migliorare il Nostro livello qualitativo
del vivere.
Il risparmio energetico, sia le norme
che gli utili consigli, ci aiutano ad
utilizzare meglio gli spazi in cui
viviamo e lavoriamo.
Risparmio energetico, book energia
99
CONSIGLI PER IL RISPARMIO IDRICO
• Installa uno sciacquone con il doppio pulsante: potrai regolare
l’utilizzo in base alle necessità e risparmiare un’enorme quantità di
acqua.
in cucina:
in giardino:
• Utilizza lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, potrai
risparmiare fino a 10.000 litri di acqua all’anno;
• Innaffia le piante del terrazzo e del giardino al mattino presto o al
tramonto, non nelle ore pomeridiane quando il terreno è ancora
caldo per il sole e fa evaporare l’acqua;
• Lava i piatti lasciandoli a bagno in un contenitore e utilizza
l’acqua corrente solo per un rapido risciacquo. Per il lavaggio
puoi utilizzare l’acqua di bollitura della pasta … è un ottimo
sgrassante e fa risparmiare detersivo;
• Lava le verdure in un contenitore e usa l’acqua corrente solo
per il risciacquo finale. Potrai poi utilizzare l’acqua raccolta
per annaffiare le piante del terrazzo.
in bagno:
• La doccia è meglio del bagno: per riempire la vasca puoi
arrivare a consumare fino a 150 litri di acqua, contro i 50 di
una doccia;
• Chiudi l'acqua mentre ti insaponi, ti lavi i denti o ti tagli la
barba;
• Applica ai rubinetti i riduttori di flusso
• Raccogli l’acqua piovana con delle bacinelle, potrai usarla per
innaffiare le piante;
• Per pulire i sentieri adiacenti al giardino usa una scopa e non il
getto d’acqua;
• Quando lavi la tua auto, evita di far scorrere l’acqua a getto
continuo ma utilizza un secchio; potrai risparmiare oltre 100 litri
d’acqua.
• Controlla periodicamente tutti i rubinetti e gli sciacquoni.
Un rubinetto che gocciola continuamente può perdere fino a 2.000
litri di acqua in un anno.
Uno sciacquone difettoso può perdere fino a 6 litri all’ora, cioè
52.000 litri all’anno;
• Quando vedi una fontanella sempre aperta, o ti accorgi di una
rottura sulla rete idrica pubblica, segnala tempestivamente le
perdite all’azienda le perdite all’azienda competente.
Risparmio energetico
100
A l l e g a t o
QUADERNO DELLA MANUTENZIONE ORDINARIA
2
101
RIEPILOGO PROGRAMMA DI MANUTENZIONE:
•
•
•
•
•
•
•
•
Impianto Caldaia con linea Gas
Impianto Elettrico
Impianto Idrico
Ascensori
Zone Impermeabilizzate, copertura, piazza e marciapiedi
Aiule e Verde
Cancello Carrabile Autorimessa
Struttura Portante
E’ ASSOLUTAMENTE VIETATO
l’intervento sugli impianti da parte di tecnici NON abilitati.
E’ OBBLIGATORIO
il rispetto delle normative vigenti quanto a manutenzione per mantenere un alto
livello
di sicurezza per chi fruisce tale edificio.
La mancata manutenzione dell’edificio comporterebbe:
1.Deficit sugli obblighi di Legge
2.Decadenza Garanzia del Costruttore
Riepilogo Manutenzione
102
Diario interventi
Riepilogo Manutenzione
103
CHIUSURE
D‘EMERGENZA:
Acqua
Gas
Elettricità
104
EMERGENZA
Gas
Acqua
Elettricità
LEVA IN ALTO =
PRESENZA CORRENTE
NELL’IMPIANTO
SI RICORDA che per accedere a tali sportelli sono necessarie le
relative chiavi.
CHIUSURE D'EMERGENZA,
LEVA IN BASSO = RETE
SCOLLEGATA
condominio
105
EMERGENZA
Il quadro idrico (contatore-contacalorie)
si trova nel corridoio esternamente al
singolo interno.
Intervenire sulla valvola ruotandola per
chiudere l’impianto.
APERTO
90°
Nei bagni e nelle cucine sono
presenti delle valvole di chiusura
relative alla sola stanza
posizionati sotto il lavabo.
CHIUSURE D'EMERGENZA,
acqua
106
EMERGENZA
Per chiudere l’impianto ruotare la valvola di 90°
Ogni interno è dotato di valvola di emergenza
sul balcone appena usciti in prossimità della
cucina.
I contatori generali con le valvole di chiusura sono posizionate esternamente
all’edificio chiusi dagli appositi sportelli con chiave di chiusura.
CHIUSURE D'EMERGENZA,
Gas
107
EMERGENZA
Per aprire/chiudere ruotare il
rubinetto di 90°
(la leva del rubinetto parallela al
tubo = impianto aperto
la leva perpendicolare al tubo =
impianto chiuso
L‘allaccio del Gas alla cucina avviene tramite un tubo di
gomma da sostituire ogni 5 anni.
(controllare la data di scadenza impressa sul tubo).
Il tubo è collegato alla parete con un raccordo porta-gomma
[b] e serrato con una fascetta a vite.
Secondo la tipologia di appartamento il rubinetto può
essere direttamente sul raccordo [c] oppure a parete vicino
il piano di cottura. [d]
Per estrarre la bocchetta
di aereazione, tirare verso
l’esterno.
Per inserire la bocchetta,
stringere le alette in
metallo
posteriori
e
inserire nel foro al muro.
Nella cucina sono presenti le bocchette per aereazione
come previsto dalla legge.
Evitare di occludere tale passaggio di aria.
Le bocchetta di aereazione sono presenti sia all’interno che
all’esterno con una forma tipo quella illustrata.
Sicurezza Gas, impianti
assicurarsi dell’effettiva
chiusura
dell’impianto
utilizzando un fornello
della cucina fino al suo
spegnimento
per
esaurimento gas.
108
EMERGENZA
QUADRO GENERALE
INTERRUTTORE GENERALE
IN CASO DI NECESSITA’ ABBASSARE LA LEVA DELL’INTERRUTTORE
GENERALE PER ISOLARE LA LINEA ELETTRICA.
ALL’INTERNO DEI LOCALI TECNICI AL PIANO INTERRATO E’ POSSIBILE
ISOLARE LA RETE DAL CONTATORE GENERALE (del singolo utente).
*in caso di mancanza di elettricità è possibile dover “riarmare” tutti gli interruttori
sopra indicati per poter alimentare di nuovo l’interno questo soprattutto in caso di
sbalzo di corrente o cortocircuito parziale.
CHIUSURE D'EMERGENZA,
elettricità
109
Gruppo Vona
Sede di Frosinone
Via Morolense angolo
Via Armando Vona, snc
0 3 1 0 0 FROSINONE
Tel:
Fax:
0775.29.33.30
0775.20.11.06
[email protected]
www.gruppovona.com
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