La protesi totale d’anca
COSA FARE E COSA NON FARE
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A cura di Massimiliano CORVASCE
Edizione Casa di Cura
Presentazione
pag. 1 - 2
L’articolazione normale dell’anca
pag. 3
L’anca malata e l’intervento chirurgico
pag. 3 - 7
La riabilitazione
pag. 8 - 14
Finalmente a casa
pag. 15-17
Come preservare la protesi
pag. 18
Conclusione
pag. 19
Bibliografia
pag. 20
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L’ARTICOLAZIONE NORMALE DELL’ANCA
Un’articolazione é assimilabile ad un giunto meccanico, che
permette a due parti ossee, rivestite e levigate da cartilagine, la rotazione e lo
scorrimento dell’una sull’altra.
L’articolazione dell’anca é una delle articolazioni di carico più importanti del
nostro organismo, la cui funzione normale permette di camminare, girarsi e accovacciarsi. Essa ha una forma tipo “sfera e coppa” che consente all’articolazione di rimanere stabilmente in situ. L’articolazione dell’anca é costituita dalla testa
del femore (sfera) e dalla cavità acetabolare del bacino (coppa).
Articolazione
sacroiliaca
Testa del
femore
Collo del
femore
Trocantere minore
Grande trocantere
Sinfisi pubica e
disco interpubico
Capsula
dell’articolazione
dell’anca
L’ANCA MALATA E L’INTERVENTO CHIRURGICO
Quando, per varie cause, l’articolazione dell’anca si usura e
diventa meno valida, insorge un dolore cronico continuo, percepito in corrispondenza dell’area inguinale o, meno frequentemente a livello della regione
glutea e del terzo prossimale della coscia e, ancora più raramente, a livello del
ginocchio.
Il dolore cronico può invalidare persone di ogni età, rendendo
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Da un punto di vista puramente meccanico, si tratta di una soluzione relativamente semplice. In realtà negli ultimi quarant’anni c’é stato un enorme e continuo studio da parte dei medici, bio-ingegneri, mirato alla ricerca di materiali
sempre più idonei. Per arrivare allo stato dell’arte si sono quindi integrate nozioni tecniche della ricerca ingegneristica, metallurgica, biologica, immunitaria
e medico-ortopedica.
L’intervento consiste in varie fasi, costituite da:
resezione e asportazione della testa del femore (a livello del collo);
inserzione nel canale femorale uno stelo metallico (di solito lega di titanio),
che ha sull’estremo libero sfere di diametro e materiale differente;
immissione nella cavità acetabolare di una coppa metallica ricoperta da polietilene ad altissimo peso molecolare, molto lento a usurarsi;
fissazione delle due componenti metalliche all’osso;
attivazione dello snodo articolare mediante l’accoppiamento delle due componenti metalliche;
La componente femorale o cotiloidea può essere fissata con cemento, per cui
le protesi si definiscono “cementate” o “non cementate”. La scelta di cementare
le protesi dipende dalla qualità e dalla resistenza dell’osso, che sono influenzate
dall’età e dal sesso del paziente. Ne discende che un soggetto anziano, maggiormente se di sesso femminile, con un osso “debole”, in quanto osteoporotico, é il
candidato ideale a una protesi totale d’anca cementata.
Pur essendo la sostituzione della giunzione meccanica dell’articolazione dell’anca tecnicamente piuttosto semplice, ricordiamo che essa deve ancorarsi ed
integrarsi al substrato biologico (osso ricevente) e che, inoltre, deve essere resa
funzionale dai muscoli, che, in ultima analisi, sono il vero motore della nuova
articolazione.
A questi ultimi deve essere dato particolarmente rilievo sia dal
chirurgo che dal fisiatra e dal paziente, in quanto da essi dipende gran parte del
successo dell’intervento e della riabilitazione.
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COME ALZARSI
Portare fuori dal
letto prima la
gamba operata
accompagnata con
quella sana
COME STARE SEDUTI
Qualsiasi posizione seduta
(sedia, poltrona, WC)
deve evitare un’angolazione
dell’anca inferiore a 90∞ .
La sedia ideale dovrebbe avere
anche i braccioli per facilitare
il sedersi e l’alzarsi.
COME NON STARE SEDUTI
Una posizione come quella
illustrata a lato, dove l’altezza
delle ginocchia é superiore
a quella del bacino,
é assolutamente da evitare
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ALTRE POSIZIONI SCORRETTE
Sedersi in sedie basse,
morbide (come divani o
sofà), sedili di autovetture
Incrociare le gambe
o le ginocchia
Chinarsi in avanti per
raggiungere qualcosa
Sedersi con le ginocchia in
posizione più alta rispetto
all’altezza del bacino
COME SALIRE LE SCALE
In avanti la gamba NON
operata,
poi la gamba operata, con le
stampelle
Prima la gamba operata, poi
la gamba NON operata, con le
stampelle
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FINALMENTE A CASA
Terminato il periodo del percorso riabilitativo il paziente ritorna al proprio
domicilio. E’ estremamente importante che questi sappia che a casa non potrà
comportarsi come se fosse “sano” e non deve pensare che l’intervento di impianto
di protesi totale d’anca l’abbia reso “normale”. Se vongono compiuti movimenti
scorretti il rischio di una lussazione della protesi potrà diventare reale.
Abbiamo pertanto ritenuto utile consegnare al paziente nel momento della
dimissione questo agile libretto dove sono raccolti tutti i consigli relativi al comportamento che dovrà tenere sia all’interno delle mura domestiche che all’esterno della casa.
E’ opportuno regolare l’altezza della sella, in modo tale che il
movimento dell’arto non incontri difficoltà o resistenza.
Nei primi giorni si consiglia di farsi aiutare da un
familiare o da altra persona nel salire o scendere
dalla cyclette.
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COME CALZARE CALZE E SCARPE
Dal momento che la manovra di infilare calze e scarpe può presentare delle difficoltà di esecuzione e rischi per la protesi, si consiglia di ricorrere all’aiuto
di un familiare o di utilizzare un apposito ausilio in
vendita presso tutti i negozi ortopedici.
In considerazione poi della ridotta attività motoria
(ricordiamo la componente psicologica di paura di
cadere, specie in soggetti con frequenti cadute-post
fall syndrome), si consiglia l’uso di calze antitrombo
per almeno un mese dal ritorno a casa, onde evitare
il rischio di tromboebolismo.
COME SALIRE IN AUTOMOBILE
Si consiglia di non guidare l’automobile per
le prime sei settimane.
• Il rischio di stare seduto in automobile,
anche come passeggero, é correlato alle
eventuali brusche frenate, che potrebbero
determinare una lussazione posteriore
della protesi.
Le manovre di “entrata” nell’abitacolo della vettura devono seguire alcune precauzioni e modalità:
• Il paziente si siede sul sedile tenendo le gambe fuori dall’auto
• Il paziente favorisce tale posizione, facendo forza con le braccia, ponendole
una sullo schienale e l’altra possibilmente sulla portiera.
• In questa posizione, tenendo le coscie ben unite, il paziente deve farsi aiutare da
qualcuno per portare le gambe all’interno del veicolo
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Non portare pesi eccessivi
Per fare la spesa é consigliabile usare un carrello dotato di ruote.
Anche la cosa più semplice, come sedersi,richiede qualche attenzione: non
sedetevi di traverso, non ruotate il busto, sul bacino, non accosciatevi.
Presentarsi ai controlli periodici dallo specialista
Eliminare qualsiasi fonte di infezione (appendicite, cistite, colecistite,...) con
una adeguata terapia
Terapia con antibiotici nel caso in cui si provochino delle infezioni (endoscopie, cateterismi, ferite lacero contuse sporche,chirurgia dentaria, infiltrazioni,...)
Nel fare le pulizie quotidiane é raccomandabile usare strumenti con manico
lungo
Nella vostra casa potrete utilizzare alcuni
semplici accorgimenti per evitare di flettere
eccessivamente l’anca operata.
Vediamo alcuni esempi:
Potrete trovare in commercio un dispositivo da porre sopra la tazza del
water closed
Una presa multipla fissata al muro
Una pinza con manico lungo per evitare di salire su scalette (o peggio su
sedie e sgabelli)
Nel fare la doccia é opportuno disporre di uno sgabello
per sedersi e di una maniglia per reggersi, utile anche un
tappetino antisdrucciolo.
Per l’igiene dei piedi é da evitarsi la posizione con l’arto
operato appoggiato al lavandino
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Protesi Anca - Casa di Cura "Madonna dei Boschi"