24 SETTEMBRE 2015 - PIANETA LOMBARDIA
PREMESSA
L’Esposizione Universale, in questa edizione che si tiene a Milano dal 1° maggio al 31ottobre 2015,
è sicuramente un evento eccezionale non solo per il tema principale, "Nutrire il Pianeta. Energia
per la vita", ma anche per la volontà con cui il nostro Paese intende affrontare il grande problema
dello sviluppo sostenibile, presentando le migliori innovazioni tecniche e scientifiche del settore
dell'alimentazione e ponendo l’attenzione sull'importanza del diritto di tutti, ad avere una
alimentazione più sana, con l'obiettivo di combattere i problemi alimentari e di sostenibilità che
nonostante lo sforzo congiunto di molte nazioni, ancora oggi affliggono molti paesi del pianeta.
Nel corso della manifestazione sono state e saranno presentate, oltre alle più importanti innovazioni
tecniche e scientifiche sull’alimentazione, anche le migliori soluzioni progettuali e pratiche sulle
possibili realizzazioni e costruzioni per uno sviluppo sostenibile di palazzi, di grattacieli, di
ampliamenti e restauri conservativi nelle bonifiche delle aree urbane, per rendere sempre più vivibili
le nostre città.
Mai come oggi, infatti, l’intero pianeta mostra una reale sensibilità ai temi del risparmio energetico,
della sostenibilità ambientale, alla preservazione dell’ambiente che ci circonda, nel nome di un
futuro, e di un presente, che possa davvero dirsi sostenibile per tutti coloro che abitano e abiteranno
la Terra.
Per la prima volta, in questa grande vetrina mondiale, si parla quindi di sviluppo sostenibile, di
energia pulita nelle città, di ecosistemi e Smart City, di tecniche innovative di comunicazione, di
come consumare meno suolo, sviluppando le abitazioni e gli uffici più in verticale e trovando le
migliori soluzioni anche con l’utilizzo del social housing, razionalizzando gli spazi e i servizi
consumando meno idrocarburi producendo più energia rinnovabile, riducendo le emissioni di Co2,
adottando uno stile di vita che ci faccia vivere sprecando meno energia, nella direzione tesa alla
tutela del nostro straordinario Pianeta.
IN QUESTO CONTESTO SI INSERISCE LA FIGURA DELL’AMMINISTRATORE
IMMOBILIARE
PROFESSIONISTA,
CHE
DIVENTA
FONDAMENTALE
ED
ESSENZIALE PER GESTIRE L’APPLICAZIONE DELLE LEGGI IN MATERIA DI
ENERGIA, DEL RISPARMIO E GESTIONE DELLE RISORSE, TROVANDO LE
MIGLIORI SOLUZIONI PRATICABILI PER L’ACCESSO AL CREDITO, PER POTER
RIQUALIFICARE GLI STANDARD QUALITATIVI DEI NOSTRI EDIFICI AFFINCHÈ
RISPETTINO I PIÙ ATTUALI CRITERI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE.
Il MERCATO ITALIANO
Oggi, oltre il 75% degli italiani, circa 45 milioni di persone, vivono in strutture condominiali.
Tuttavia, l’82% dei condomini in Italia è stato costruito precedentemente all’entrata in vigore della
prima vera legge italiana sull’efficienza energetica, tanto è vero che il 62,5% sono dotati di impianti
vecchi, non efficienti, che consumano e sprecano energia, e che avrebbero bisogno di interventi sulla
sicurezza e di rigenerazione, al fine di migliorare l’efficienza energetica ed il confort abitativo.
L’Unione Europea sta già promuovendo politiche, norme e incentivi che sostengono e rafforzano
processi già da tempo iniziati di sviluppo locale sostenibile, che inducono gli attori locali
(associazioni, comunità, enti) ad agire in modo strutturale e coordinato.
SOTTOSCRIVIAMO
questo documento, nella certezza che tutti abbiano diritto ad una Casa che soddisfi le primarie
necessità di sicurezza e comfort dell’uomo nel rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema che ci
circonda.
Con la sottoscrizione del presente documento, realizzato in occasione del 2° meeting interregionale
Nord Ovest Lombardia 2015, che per la prima volta ha coinvolto l’intero Board esecutivo CEPI/CEI,
l’Associazione Europea di riferimento, con oltre 350.000 professionisti rappresentati, Noi Delegati e
Professionisti firmatari ci impegniamo formalmente con responsabilità a mettere in atto e
promuovere, sviluppare, incrementare tutte le attività pubbliche e private, incentivare
movimenti culturali e accademici tesi a rendere applicabili il seguente decalogo, considerandolo
come base essenziale di partenza e sviluppo per un nuovo life-concept, volto ad una nuova
gestione di confort abitativo, dell’abitare in sicurezza che vada nel rispetto dell’Uomo e del
nostro Pianeta.
A tale scopo ci adopereriamo per adottare e applicare tutte le normative e convenzioni nazionali ed
internazionali in materia ambientale, urbanistica e di risparmio energetico per contribuire agli
obiettivi dello sviluppo sostenibile in campo abitativo attraverso l’innovazione dei processi di
gestione, favorire la ricerca di innovativi materiali di costruzione e adottando e promuovendo fonti
energetiche alternative.
CI IMPEGNIAMO
condividendo le premesse esposte, a sviluppare politiche culturali, gestionali e professionali destinate
a sostenere e promuovere con il sostegno di Governi, Istituzioni pubbliche, Istituzioni private,
Associazioni e liberi Cittadini per:
1. ABBASSARE IL METABOLISMO URBANO DELLE NOSTRE CITTÀ
Il concetto di sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta nel rapporto Brundtland
sottoscritto nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo(WCED), la cui
definizione era la seguente: « lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del
presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri ».
Questa definizione non è riferita all'Ambiente in quanto tale ma si riferisce al benessere delle
persone, e quindi anche alla qualità ambientale, mettendo così in evidenza un principio fondamentale
quale la responsabilità della nostra generazione nei confronti delle generazioni future, rimarcando
due aspetti dell'Eco sostenibilità, cioè, il mantenimento delle risorse e dell'equilibrio ambientale del
nostro Pianeta.
Negli ultimi anni, lo scenario della sostenibilità è cambiato molto, assumendo un significato più
specifico come capacità di cambiare, attraverso le comunità locali, il modo di utilizzare le risorse,
non solo quelle energetiche, ma anche materiali, inducendo una maggiore consapevolezza sul loro
valore, dall’acqua al suolo, che vanno risparmiati, e del valore d’uso dei beni di consumo, la cui vita
può essere facilmente prolungata attraverso processi di riuso e a riciclo.
L’obiettivo è quindi ridurre gli impatti ambientali, pertanto si deve raggiungere un punto di equilibrio
tra strategie di riduzione dei fabbisogni energetici e utilizzo delle energie da fonti rinnovabili.
Per ottenere la riduzione dell’impatto ambientale nelle nostre città dobbiamo imparare a misurare il
loro metabolismo, esattamente come per gli esseri umani, considerando in maniera integrata tutti gli
aspetti che riguardano la mobilità, l’alimentazione, il modo di riscaldare gli ambienti, come si
produce l’energia e come si alimentano le attività di carattere industriale e domestico, il modo di
come si usa l’acqua. L’impatto ambientale del metabolismo di una città è in genere funzione del
consumo energetico che sostanzialmente si divide secondo la regola: 30-35% energia per usi
domestici e terziari (edifici), circa 30% per la mobilità; e circa il 30% per il resto delle attività
(produttive industriali, agricoltura). Quindi modificare il metabolismo urbano, richiede una
riduzione significativa dei flussi di energia che entrano e di conseguenza delle dissipazioni termiche
che si manifestano una volta che l’energia è utilizzata.
Può essere ridotto in modo significativo il consumo di energia nei diversi settori facendo una politica
di risparmio sul riscaldamento e condizionamento degli edifici, per la mobilità, e nei settori
industriali, promuovendo il prevalente utilizzo di fonti di energia rinnovabili, passando per esempio
da un’economia degli idrocarburi a un’economia basata prevalentemente sull’energia solare come le
“solar city” già realizzate in Europa e nel mondo.
Il concetto di impronta ambientale riguarda tutti i settori della nostra economia come quello delle
costruzioni, dei materiali e delle tecnologie che vengono utilizzate e non solo per l’energia in essa
contenuta ma anche perché i materiali provengono da aree geografiche molto distanti dai luoghi di
utilizzo.
Il traguardo deve essere quello di arrivare a sviluppare un’economia che non è semplicemente green,
ma, tendendo a ridurre le intermediazioni e le distanze produzione/consumo e quindi i costi
ambientali ed economici, sia realmente a “chilometro 0”, un requisito sempre più richiesto nei
capitolati e nelle gare di progettazione.
2. PROMUOVERE LA CASA SOSTENIBILE
La “casa sostenibile” è un edificio progettato, costruito e abitato seguendo una filosofia
ecologica che rispetta l’uomo e l’ambiente.
La sensibilità dell’opinione pubblica verso uno stile di vita sostenibile aumenta con il dilagare del
degrado ambientale e l’attenzione posta dai cittadini sempre più numerosi ed eterogenei nella scelta
dei materiali certificati da un “ciclo di vita non inquinante”, che comprende altre grandi tematiche
abitative nel campo della sicurezza, del risparmio, della statica, dell’idrogeologia, del sismico che
impone di considerare i seguenti parametri:
•
riduzione dei consumi energetici e utilizzo di fonti alternative;
•
domotica e building automation;
•
arredamento ecologico/ergonomico;
•
eliminazione delle barriere architettoniche;
•
integrazione ambientale e paesaggistica del costruito;
•
gardening bio-ecologico;
•
sicurezza strutturale, impiantistica.
Particolare attenzione dovrà essere quindi prestata alla promozione e alla diffusione di concept
abitativi caratterizzati da specifiche caratteristiche prestazionali riferite principalmente al loro
“profilo energetico”, quali:
- Case a basso consumo energetico, una tipologia dentro lo spettro, più ampio, della “casa
bioclimatica”, con aspetti protesi verso un elevato risparmio energetico;
- Casa passiva, una costruzione contraddistinta da un fortissimo contenimento dei consumi energetici,
dell’ordine dell’80-90% rispetto all’edilizia tradizionale;
- Casa a energia zero, di solito di tipo sperimentale, che può vantare un bilancio pari a zero (o
inferiore) tra energia assorbita o consumata ed energia prodotta.
3. DIFFONDERE UNA NUOVA CULTURA DEL COSTRUIRE
È necessario ripensare la dinamica d’uso delle risorse e dei materiali energetici, per arrivare a un
mutamento radicale e su vasta scala delle tecniche costruttive, dei modi di vivere e quindi
dell’abitare.
L’impegno a diffondere questa nuova cultura del costruire dovrà ovviamente prevedere una urgente e
diffusa azione di divulgazione educativa, che per essere realmente efficace deve avere caratteri ludici
e piacevoli e quindi svilupparsi secondo le linee-guida dell’edutainment ovvero dell’imparare
divertendosi.
Tale azione educativa dovrà essere ricolta soprattutto verso le giovani generazioni, perché sotto la
guida di insegnanti preparati e motivati possano sviluppare l’attenzione verso il mondo naturale e
goderne tutti gli aspetti delle scoperta creative e allo stesso tempo strutturare uno stile di vita più
adeguato alla reale consistenza delle risorse disponibili del nostro Pianeta.
4. ISTITUIRE UN CATASTO ENERGETICO
Istituire delle certezze per la certificazione energetica delle abitazioni, attraverso parametri
omogenei su tutto il territorio (semplici, coerenti, facilmente verificabili), costituendo un “Catasto
Energetico” per migliorare le prestazioni degli edifici, garantendo i cittadini e fornendo credibilità
attraverso controlli indipendenti e relative sanzioni.
5. PROMUOVERE IL CONDOMINIO SICURO
Garantire la sicurezza di ogni condominio deve diventare un diritto primario di tutti i cittadini, e
un’esigenza per la corretta convivenza civile nelle aree urbane. In questo senso, dovrebbero essere
introdotte misure innovative quali:
-
L’istituzione dell’obbligo del libretto antisismico e geologico per tutti gli edifici
esistenti, e aggiornarlo per le costruzioni future. Prevedere una assicurazione obbligatoria
per ogni immobile e condominio, che consideri i suddetti rischi.
-
L’abbattimento di tutte le barriere architettoniche.
-
L’introduzione e la diffusione in ogni condominio di strumenti salvavita come il DAE,
il defibrillatore semiautomatico, rimanendo l’edificio residenziale il luogo con la maggior
percentuale di casi di arresto cardiocircolatorio.
-
L’introduzione nei Paesi della CE di una targa identificativa dei parametri relativi al
consumo energetico e alla sicurezza, che possa essere identificata e aggiornata con i più
semplici sistemi informatici via web.
6. PROMUOVERE POLITICHE DI AGEVOLAZIONE E DETRAZIONE
FISCALE E ACCESSO AL CREDITO
Favorire in sedi governative e istituzionali politiche di agevolazione fiscali per i cittadini,
rendendo permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica, sicurezza
antisismica e idrogeologica per un ordine di tempo di almeno 4-5 anni.
Istituzionalizzare gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio privato con una
attenta politica delle detrazioni fiscali, innescando un circolo virtuoso per il settore delle
costruzioni, e creando benefici non solo per i cittadini, ma per l’intero Paese. Gli incentivi
dovrebbero naturalmente essere parametrati alla effettiva verifica dei risultati ottenuti, in termini di
vere riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2.
Sul fronte dell’edilizia pubblica inoltre, un coordinamento nazionale risulta indispensabile per
mappare e scegliere gli interventi prioritari. Essenziale quindi è la creazione di un Piano nazionale
per coordinare interventi e risorse nelle città da parte di Ministeri e Regioni. Per la riqualificazione
del patrimonio edilizio pubblico, in particolare, la Direttiva CE 2010/31, stabilisce che dal gennaio
2014 ogni anno siano realizzati interventi di ristrutturazione in almeno il 3% delle superfici coperte
utili totali degli edifici riscaldati e/o raffreddati di proprietà pubblica per rispettare almeno i
requisiti minimi di prestazione energetica con l’obiettivo di svolgere “un ruolo esemplare degli
edifici utilizzati dagli Enti pubblici”. Per iniziare questo cambiamento nell’edilizia pubblica e
privata bisognerà stabilire degli indicatori di prestazione per selezionare gli interventi di
riqualificazione che possono essere finanziati e realizzati in maniera efficace, in modo da
concentrare le risorse su quelli capaci di ottenere una reale riduzione dei consumi energetici.
La Direttiva della CE 2012/27 prevede, all’articolo 20,che gli Stati membri agevolino l’istituzione
di strumenti finanziari per realizzare misure di miglioramento dell’efficienza energetica, in
quanto uno dei problemi maggiori in questo momento riguarda proprio l’accesso al credito. Per
rispondere a questa esigenza primaria, sarà opportuno istituire un fondo nazionale/europeo di
finanziamento e di garanzia per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici, che coinvolga
capitali pubblici e privati (banche, imprese, Cassa Depositi e Prestiti, Camere di commercio,
Fondazioni), per fornire una risposta a quelle famiglie che non hanno i requisiti per accedere ad un
alloggio pubblico ma che sono anche in difficoltà per acceder alle abitazioni sul mercato.
7. SVILUPPARE LE POLITICHE DI BONIFICA
È fondamentale innovare e cambiare le forme di intervento urbano, nelle città italiane per
rendere possibile la riqualificazione energetica e antisismica, attraverso l’utilizzo di risorse
comunitarie e nazionali. Questi interventi oggi sono costosi e complicati, ed è per questo
impossibile creare opportunità imprenditoriali in modo da contribuire attraverso i risparmi prodotti
al finanziamento degli interventi.
Per ovviare a questa problematica si propone di introdurre i “certificati bianchi”, detti anche
“Titoli di Efficienza Energetica”(TEE): titoli negoziabili che certifichino il conseguimento di
risparmi energetici negli usi finali di energia tramite interventi e progetti di incremento di
efficienza energetica. Si tratta di una misura già approvata con D.M. del 20 luglio 2004, che
prevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale devono raggiungere ogni anno,
obiettivi e quantitativi di risparmio di energia primaria, espressi in Tonnellate Equivalenti di
Petrolio risparmiate (TEP).
8. FAVORIRE LA MANUTENZIONE PROGRAMMATA DEL CONDOMINIO
La gestione condominiale riguarda un grande numero di unità immobiliari e di altre tipologie,
pertanto è essenziale intervenire con adeguate scelte ponderate che considerino la Manutenzione
Ordinaria e Straordinaria, orientata alla sostenibilità economica, ambientale, della sicurezza e del
risparmio energetico. Nella gestione dei condomini ogni anno si spende, secondo un’indagine
CRESME, 90 miliardi di euro nella manutenzione straordinaria e circa 42 miliardi di euro
nella manutenzione ordinaria, di cui il 62% nel recupero edilizio, e le previsioni portano ad un
trend costante o in aumento. Si dovrebbe quindi prevedere la manutenzione programmata degli
immobili con indicatori di qualità, che consentano alla compagnia assicurativa di valutare stabili
con regolare manutenzione rispetto a quelli fatiscenti.
9.
DIFFONDERE IL VALORE DEL RATING IMMOBILIARE
Possiamo capire quindi il ruolo fondamentale che ha un Amministratore condominiale, nel
promuovere e favorire una politica di efficentamento, di riduzione dei costi di gestione, di maggior
sicurezza e di incremento del Rating Immobiliare, per consentire una elevata sostenibilità degli
interventi, garantendo così un indice di convenienza e un miglior comfort abitativo.
L’innovazione, la green quality e la sicurezza rappresentano insieme il valore che, attraverso gli
interventi di riqualificazione o i nuovi approcci al costruire, viene trasferito agli edifici. Valore che
oggi può e deve essere verificato attraverso protocolli affidabili di controllo, quali BRaVE,
ITACA, LEED, ABITARE BIOTECH, che consentiranno di esprimere e determinare il rating
immobiliare di ciascuna unità immobiliare.
10. ISTITUIRE LA CARD EUROPEA DI PROFESSIONALITÀ
I Partner europei, presenti all’Expo, sono sicuramente sensibili a tutti i temi trattati e sicuramente
sono favorevoli a effettuare un percorso comune che, veda sommare i nostri sforzi, le nostre idee, i
nostri investimenti per avere un’Europa unita non solo nella moneta, ma anche nello sviluppo
economico e negli obiettivi strategici e poter competere così con le altre grandi potenze. In questo
senso, sarà opportuno promuovere una CARD EUROPEA di riconoscimento per quei professionisti
che nei paesi aderenti applicano le procedure condivise.
Questo non è il futuro ma il nostro presente, un impegno morale e professionale, un contributo
concreto da promuovere con professionalità e consapevolezza, una straordinaria opportunità offerta
da Expo, dalle Istituzioni e dall’Assessore Fabrizio Sala.
Sicuramente molti Associati non saranno presenti ad una prossima edizione di Expo, in una città
italiana, pertanto questo evento di importanza storica, ci offre la possibilità per il nostro contributo
che sia ricordato nel tempo e sia da indirizzo ai giovani, alle nostre future generazioni, per il nostro
Paese per la nostra Europa.
Il presente documento è condiviso e sottoscritto con fermezza e volontà.
Milano 24 settembre 2015, Expo 2015 – Pianeta Lombardia.
FIRMATARI PROMOTORI
Francesco Burrelli
Jens-Ulrich Kiessling
Presidente Anaci Italia
Presidente CEPI/CEI
Leonardo Caruso
Claudine Speltz
Vice Presidente Vicario
Presidente Anaci Milano
Vice Presidenti CEPI/CEI
Pier Luigi D’Angelo
Claudio Bianchini
Vice Presidente e Coordinatore
Area Nord Ovest
Presidente Anaci Lombardia
Manuel Negrao
La Giunta Anaci Italia
I Delegati Europei CEPI/CEI
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Elaborati testuali a cura dell’Ing. Francesco Burrelli – Anaci Italia. Coordinamento comunicazionale
Gianfranco Fasan - Anaci Lombardia.
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24 settembre 2015 - pianeta lombardia