85ª Giornata Mondiale del Risparmio
Ottobre 2009
Indice
¾
Premessa
¾
Obiettivi
¾
Metodologia
¾
Caratteristiche del campione
¾
Il futuro dell’economia
¾
Il risparmio
¾
L’investimento
¾
I consumi
¾
L’europeismo e l’Euro
¾
I territori e la fiducia
¾
In sintesi
2
Premessa
9
ACRI rappresenta a livello nazionale le Fondazioni di Origine
Bancaria e le Casse di Risparmio Spa;
9
In occasione della 85a Giornata Mondiale del Risparmio, che si
svolgerà il 31 di Ottobre, ACRI presenta i risultati di
un’indagine di opinione effettuata presso un campione di
popolazione italiana adulta;
9
ACRI ha condotto un analogo monitoraggio anche nei 9 anni
precedenti;
9
L’argomento della Giornata Mondiale del Risparmio 2009 è:
“Risparmio ed economia reale: la fiducia riparte dai territori”
3
Nota
Da nove anni, in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio, Acri, l’Associazione delle
Casse di risparmio Spa e delle Fondazioni di origine bancaria, presenta un’indagine sugli
Italiani e il risparmio, realizzata in collaborazione con Ipsos.
I principali risultati sono suddivisi in due macroaree: una prima, comune alle nove rilevazioni
(2001-2002-2003-2004-2005-2006-2007-2008-2009), che consente di delineare quali siano
oggi l’atteggiamento e la propensione degli Italiani verso il risparmio, evidenziando i
cambiamenti rispetto al passato; una seconda focalizzata sul tema specifico della Giornata,
che è dedicata quest’anno a “Risparmio ed economia reale: la fiducia riparte dai territori”.
L’indagine è stata realizzata, nella prima settimana di ottobre, tramite interviste telefoniche
con tecnologia Cati – Computer Aided Telephone Interviews ed è stata arricchita di alcuni dei
risultati delle indagini congiunturali prodotte dall’Isae e da altre indagini condotte da Ipsos nel
2009.
Sono state svolte 1.000 interviste, presso un campione rappresentativo della popolazione
italiana adulta, stratificato in base ai seguenti criteri: area geografica e ampiezza del centro,
sesso ed età. In corso di elaborazione i risultati sono stati ponderati al fine di riprodurre
esattamente l’universo di riferimento.
4
Obiettivi
ACRI ha chiesto ad IPSOS di condurre un’indagine con lo scopo di fornire
informazioni e dati di trend, ove possibile, rispetto a:
9
Percezione del clima economico, sia personale che generale
9
Propensione ed atteggiamenti nei confronti del risparmio
9
I comportamenti prevalenti di impiego del risparmio
9
Le opinioni riguardo il tema “Risparmio ed economia reale: la fiducia riparte
dai territori”, in particolare:
9 Percezione della relazione tra Risparmio ed Economia Reale
9 Valutazione della capacità di Risparmio dei territori
9 Situazione dei territori come qualità della vita e fiducia nelle potenzialità
di sviluppo
9 Coesione sociale e istituzionale dei territori
5
Metodologia
METODOLOGIA:
9
CATI - Computer Aided Telephone Interviews
UNIVERSO DI RIFERIMENTO:
9
Individui rappresentativi della popolazione adulta italiana di 18
anni ed oltre, stratificati in base ai seguenti criteri:
ƒ
sesso
ƒ
età
ƒ
titolo di studio
ƒ
area geografica
ƒ
ampiezza del comune di residenza
CAMPIONE:
9
1000 interviste
PERIODO DI FIELDWORK:
9
29 Settembre 2009 - 5 Ottobre 2009
MARGINE DI ERRORE STATISTICO:
9
compreso tra +/- 0.6% e +/- 3.1%
6
Caratteristiche del campione
Caratteristiche del campione
Area geografica
Valori %
Nord Ovest
27%
Nord Est
19%
Ampiezza Centri
Sud e Isole
34%
Centro
20%
33
22
21
17
7
< 10,000
Base: Totale intervistati (1000)
da 10 a
30 mila
da 30 a
100 mila
da 100 a > 250.000
250 mila
8
Caratteristiche del campione
Età
Sesso
Uomini
48%
32%
23%
25%
20%
Donne
52%
18-30 anni 31-44 anni 45-64 anni
oltre 64
anni
Età media: 47 anni
Base: Totale intervistati (1000)
9
Caratteristiche del campione
Professione
Titolo di studio
35%
11
LAVORATORE DIRETTIVO
38%
7
imprenditore, dirigente, libero prof.
4
commerciante, artigiano
38
LAVORATORE DIPENDENTE
OCCUPATI
15%
12%
14
operaio
insegnante, docente
altro occupato
Laurea- post
laurea
Diploma superiore
Scuola media
Elementare / nr
4
3
21
NON LAVORA
casalinga
15
5
disoccupato, in attesa di prima occupazione
altro non occupato
1
pensionato
studente
Base: Totale intervistati (1000)
49%
17
impiegato
24
6
10
Il futuro dell’economia,
personale e globale
Nota
La percezione della gravità della crisi è forte per il 78% del campione; inoltre il 57% si
aspetta che se ne possa uscire non prima di 3 anni. Rispetto alla gravità della crisi nel
Nord Est c’è ancor più preoccupazione che nel resto d’Italia.
Gli Italiani hanno trascorso un periodo lungo e difficile, ma diversi di loro sembrano
vedere spiragli di luce e – per la prima volta da alcuni anni a questa parte – gli ottimisti
sembrano prevalere sui pessimisti: è comunque un ottimismo “non euforico”.
Questo ottimismo è generato spesso dalle risposte di persone che nella crisi sono
passate indenni e che magari ne hanno approfittato per ridefinire le priorità e il proprio
stile di vita: sono persone con un’istruzione elevata, un impiego fisso di livello medio o alto,
spesso con un mutuo – ora più facile da sostenere - e che sentono vicina la fine della crisi
stessa. Questo nuovo ottimismo è determinato anche da altri soggetti, i quali notano un’aria
diversa, di ripartenza, specie dell’Europa e del mondo, ma che al contempo temono di
essere esclusi da questa fase di miglioramento, la quale, ritengono, avrà comunque
tempi lunghi: questi individui si concentrano in misura significativa nel Nord Est.
Rimangono numerosi cittadini che hanno subito in pieno questa crisi e che si
confrontano con una situazione personale in peggioramento. Il contesto attuale sembra
offrire loro poche vie d’uscita personali: sono in genere soggetti a bassa scolarità, molto
presenti al Sud; sono operai, lavoratori occasionali, spesso hanno un prestito personale o
sono costretti a decumulare risparmio; sono pessimisti sul futuro e delusi dall’Europa;
vedono la soluzione della crisi assai lontana.
12
Nota
Nel dettaglio, il 54% degli Italiani si dichiara soddisfatto circa la propria situazione
economica: un dato in aumento rispetto al 2008 (51%) e il più alto dal 2002. Nel Nord
Est si registra, però, un peggioramento: sono infatti soddisfatti il 58% (contro il 63% del
2008, anno in cui c’era stato un miglioramento rispetto al precedente); i soddisfatti
aumentano, invece, notevolmente al Centro (57%, contro il 50% del 2008); rimangono
molto bassi al Sud (44%, il 41% nel 2008).
Nell’ultimo anno hanno sperimentato difficoltà il 62% degli Italiani (65% nel 2008). Si
riduce sia la percentuale di coloro che hanno sperimentato lievi difficoltà (il 43% contro il
44% del 2008 e il 46% del 2007) sia quella di coloro che hanno sperimentato difficoltà gravi
(sono il 19%, come nel 2007 e nel 2006, contro il 21% del 2008). In questo gruppo sono
diminuiti i pensionati, che mostrano un dato inferiore a quello medio nazionale: sono, infatti,
il 17% quelli che hanno sperimentato difficoltà gravi (erano il 23% nel 2008).
In sintesi: nell’ultimo anno sono poco meno di due terzi gli Italiani che hanno
sperimentato disagi o difficoltà, anche se più della metà si dichiara soddisfatta della
propria situazione economica: la crisi da un lato sembra avere relativizzato le
aspettative, dall’altro sembra avere modificato le abitudini di consumo e di risparmio.
Gli Italiani si potrebbero suddividere in quattro gruppi: gli “Appagati” (32%), ossia coloro
che sono soddisfatti e non sono stati toccati dalla crisi; i “Sopravvissuti” (22%), coloro che,
pur avendo sperimentato difficoltà ed aver magari visto ridursi il proprio tenore di vita, sono
ancora soddisfatti della propria situazione;
13
Nota
gli “Insoddisfatti” (6%), sono coloro che, pur avendo sperimentato un miglioramento della
situazione, non ritengono soddisfacente la propria situazione economica; i “Naufragati”
(40%), ossia coloro che non sono soddisfatti della situazione economica e nella crisi hanno
sperimentato serie difficoltà, vedendo una riduzione del proprio tenore di vita.
Pensando al futuro dell’economia inizia ad evidenziarsi un certo ottimismo: il numero
dei fiduciosi passa dal 34% del 2008 all’attuale 55%, al contempo si abbatte quello dei
pessimisti che passa dal 48% dello scorso anno all’odierno 29%, ciò è legato soprattutto
alle aspettative riguardo l’andamento economico europeo e internazionale.
Un’inversione di tendenza si registra anche nell’indice di fiducia Isae, che passa in un anno
da 103 a 113.
E’ da notare come in generale un numero elevato di pessimisti si concentri nel Nord
Est, anche se qui, come vedremo, da un lato si evidenzia la maggior capacità di risparmio,
dall’altro si registra l’aspettativa di un’evoluzione positiva per lo sviluppo economico del
proprio territorio. L’anno scorso quest’importante area produttiva della Penisola era in linea,
riguardo al numero di pessimisti, con il resto del Paese, oggi invece è la zona dove si
concentrano maggiormente i pessimisti (34%, contro il 29% di pessimisti a livello nazionale
e il 26% del Nord Ovest).
14
Nota
Cresce significativamente l’ottimismo riguardo alla situazione economica
internazionale (47% di ottimisti e 17% di pessimisti: 30 punti percentuali di saldo positivo
che allontana il pessimismo del 2008, quando si registrava un saldo negativo di 10 punti
percentuali) e dell’Europa (47% di ottimisti e 18% di pessimisti: 29 punti percentuali di saldo
positivo contro i 5 punti di saldo negativo del 2008).
Rispetto alla propria situazione personale, gli ottimisti prevalgono sui pessimisti (28%
di ottimisti e 16% di pessimisti: saldo positivo di 12 punti percentuali; il 56% pensa che non ci
saranno variazioni o non sa).
La situazione economica italiana invece divide il campione in tre parti uguali: prevale
l’ottimismo nel 37% contro il 33% di pessimisti, il restante 30% ritiene che la situazione
rimarrà più o meno invariata o non sa esprimersi al riguardo. Anche se la situazione è in
bilico tra ottimisti e pessimisti, registrando un saldo positivo di soli 4 punti percentuali, è
comunque molto più positiva di quella del 2008, quando i pessimisti prevalevano di ben
25 punti percentuali, e del 2007 quando il saldo negativo ammontava a 35 punti percentuali.
Il “pessimismo statico” del 2008 e del 2007 sembra dunque sconfitto, anche se la
spinta sembra venire più dall’esterno che dall’Italia e dalle capacità del singolo. Il
cittadino italiano è convinto che questa crisi dimostri che nel mondo d’oggi per affrontare
problemi planetari è necessario un coordinamento internazionale (53%); solo una
minoranza (37%) ritiene che questa crisi evidenzi piuttosto il contrario, ossia i limiti della
globalizzazione e quindi richieda scelte localistiche (il 10% non prende posizione).
15
Gravità della crisi internazionale
In questi giorni si è parlato molto della crisi finanziaria. Secondo lei tale crisi è …
48%
41%
37%
37%
2009
19%
13%
2008
3%
Molto piu' grave di
quel che si pensa
Grave, come appare
Meno grave di quel
che appare
2%
Non e' grave per nulla,
e' esagerata ad arte
Aspettativa:
Oltre 3 anni
di crisi
37%
Se pensa alla soluzione
della crisi, lei la vede …
31%
31%
26%
23%
20%
13%
9%
7%
3%
molto lontana, ci
vorranno 5/10 anni
Base: Totale intervistati (1000)
abbastanza lontana, ci
abbastanza vicina, entro
vorranno almeno 3/4 anni
uno o due anni
prossima, entro 12 mesi
Non sa/non indica
16
Gravità della crisi internazionale
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Molto più grave di quel che si
pensa
37
31
43
36
39
Grave, come appare
41
45
38
45
37
Meno grave di quel che appare
19
22
15
14
22
Non e' grave per nulla, e' esagerata
ad arte
3
2
4
5
2
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2008
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Molto più grave di quel che si
pensa
37
37
34
44
34
Grave, come appare
48
47
53
42
50
Meno grave di quel che appare
13
12
12
12
15
Non e' grave per nulla, e' esagerata
ad arte
2
4
1
2
1
Base: Totale intervistati (1000)
17
Soddisfazione riguardo la propria
attuale situazione economica
Lei quanto è soddisfatto della Sua attuale situazione economica?
100%
8%
12%
15%
15%
18%
16%
18%
18%
16%
27%
33%
32%
32%
34%
31%
31%
31%
Soddisfatti
(Molto+
Abbastanza)
30%
50%
2009:
54%
2008:
2007:
2006:
2005:
2004:
2003:
2002:
2001:
51%
51%
53%
49%
53%
53%
54%
65%
Per niente
soddisfatto
60%
50%
48%
48%
44%
47%
45%
46%
50%
Poco
soddisfatto
Abbastanza
soddisfatto
5%
2001
4%
5%
2002
2003
Base: Totale intervistati (1000)
5%
2004
5%
2005
6%
2006
6%
2007
5%
2008
4%
0%
2009
Molto
soddisfatto
18
Soddisfazione riguardo la propria
attuale situazione economica
Lei quanto è soddisfatto della Sua attuale situazione economica?
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Molto soddisfatto
4
6
7
2
3
Abbastanza soddisfatto
50
56
51
55
41
Poco soddisfatto
30
25
31
29
35
Per niente soddisfatto
16
13
11
14
21
60%
58%
62%
Nord Est
2007 Soddisfatti
2008 Soddisfatti
2009 Soddisfatti
54%
63%
58%
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Molto soddisfatto
5
6
6
6
5
Abbastanza soddisfatto
46
52
57
44
36
Poco soddisfatto
31
26
31
30
35
Per niente soddisfatto
18
16
6
20
24
Nord Ovest
2007 Soddisfatti
2008 Soddisfatti
2009 Soddisfatti
2008
Base: Totale intervistati (1000)
19
Tenore di vita della famiglia
negli ultimi 2-3 anni
Riguardo al tenore di vita della sua famiglia, negli ultimi 2-3 anni Lei direbbe che …
100%
11%
11%
10%
9%
8%
migliorato
90%
25%
28%
25%
26%
30%
80%
70%
60%
relativamente facile
mantenere il tenore di
vita
50%
44%
42%
46%
44%
43%
40%
30%
relativamente difficile
mantenere il tenore di
vita
20%
peggiorato
20%
19%
19%
21%
19%
10%
0%
2005
2006
Base: Totale intervistati (1000)
2007
2008
2009
20
Tenore di vita della famiglia
negli ultimi 2-3 anni
Riguardo al tenore di vita della sua famiglia, negli ultimi 2-3 anni Lei direbbe che …
TIPOLOGIA DI LAVORATORE - valori percentuali %
Lavoratore
Non occupato
Dipendente
Totale
Lavoratore
Direttivo
Il tenore di vita della famiglia e' migliorato
8
13
8
E' stato relativamente facile mantenere il
tenore di vita della famiglia
30
29
E' stato relativamente difficile mantenere il
tenore di vita della famiglia
43
Il tenore di vita della famiglia e' peggiorato
2009
Studente
Pensionato
6
17
5
31
20
31
37
42
44
44
44
41
19
16
17
30
8
17
Totale
Lavoratore
Direttivo
Studente
Pensionato
Il tenore di vita della famiglia e' migliorato
9
21
10
9
8
2
E' stato relativamente facile mantenere il
tenore di vita della famiglia
26
21
24
14
40
36
E' stato relativamente difficile mantenere il
tenore di vita della famiglia
44
46
44
50
40
39
Il tenore di vita della famiglia e' peggiorato
21
12
22
27
12
23
2008
Base: Totale intervistati (1000)
Lavoratore
Non occupato
Dipendente
21
La crisi asimmetrica:
soddisfazione attuale e capacità di mantenere il tenore di vita
Base: Totale intervistati (1000)
Riguardo al tenore di vita della sua famiglia, negli ultimi 2-3 anni Lei direbbe che …
Lei quanto è soddisfatto della Sua attuale situazione economica?
Sono insoddisfatti della situazione
economica, ed hanno sperimentato serie
difficoltà.
-Più presenti al Sud e nelle Isole
-Bassa scolarità
-Operai e non occupati
-Hanno un prestito personale
-Lavori saltuari / occasionali
-Risparmio negativo: decumulo o debiti
-Risparmi liquidi
-Pessimisti
-Non europeisti
-Soluzione della crisi: lontana
Naufragati
40%
Il loro tenore di vita è in miglioramento, ma rimangono
fondamentalmente insoddisfatti della situazione.
-Centri di grande dimensione > 250k
-Con meno di 44 anni
-Studenti
-Hanno un prestito personale
-Delusi dall’Europa
-Soluzione della crisi: lontana
Appagati
32%
Sono soddisfatti della situazione economica, e
non hanno avuto difficoltà nel mantenere il
livello di reddito.
-Più frequenti nel NO e nel Centro
-Centri di media dimensione 30k > 100k
-Laureati
-Lavoratori direttivi, impiegati, insegnanti
-Hanno un mutuo
-Riescono a risparmiare e reinvestono: attenzione
agli strumenti finanziari
-Ottimisti
-Soluzione della crisi: prossima
Insoddisfatti Sopravvissuti
6%
22%
Sono moderatamente soddisfatti della situazione
economica, ma hanno fatto fatica ed il loro tenore di
vita è peggiorato.
-Centri di dimensione medio – grande 100k > 250k
-Pensionati, over 64 anni
-Reinvestono il risparmio
-né ottimisti, né pessimisti, con qualche preoccupazione
-Soluzione della crisi: più lontana che prossima
22
Il futuro dell’economia:
indicatori di ottimismo/pessimismo
Indicatore costruito sulla previsione di miglioramento/peggioramento
dell’economia familiare, nazionale, europea, internazionale.
pessim isti
radicali
10%
pessim isti
m oderati
19%
Pessimisti
ottim isti
radicali
30%
Ottimisti
45%
44%
38%
46%
46%
36%
32%
neutri
16%
Base: Totale intervistati (1000)
ottim isti
m oderati
25%
2004
2005
2006
55%
48%
34%
34%
2007
29%
2008
2009
23
Il futuro dell’economia:
indicatori di ottimismo/pessimismo
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Ottimisti
55
59
52
57
52
Neutri
16
15
14
16
17
Pessimisti
29
26
34
27
31
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Ottimisti
34
30
33
30
39
Neutri
18
20
19
18
16
Pessimisti
48
50
48
52
45
2008
Base: Totale intervistati (1000)
24
Il clima di fiducia dei consumatori Italiani
Inchiesta Mensile ISAE sui consumatori Italiani
FONTE: *ISAE
CLIMA DI FIDUCIA
(1980 =100)
Clima di fiducia destagionalizzato
e corretto per valori erratici
130
125
120
115
110
105
100
95
90
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2 0 0 9*
*Dato aggiornato a Settembre 2009
Cadenza temporale della indagine Acri – Ipsos in relazione all’andamento dell’indice ISAE
25
Aspettative per la situazione
dei prossimi tre anni
Se pensa ai prossimi 3 anni, Lei pensa che la Sua situazione economica/la situazione
economica italiana/europea/mondiale …
Δ = migliorerà – peggiorerà
personale
italiana
26%
47%
25%
47%
mondiale
28%
Migliorerà
Base: Totale intervistati (1000)
45%
Rimarrà più o meno uguale
2008
+12
+7
+7
+4
-25
-35
9%
+29
-5
+7
11%
+30
-10
-5
16%
33%
26%
37%
europea
locale
53%
28%
2009
18%
17%
24%
Peggiorerà
3%
4%
3%
2007
+4
Non lo so
26
Aspettative per la situazione
dei prossimi tre anni: TREND
40%
Delta = migliorerà -peggiorerà
personale
31%
30%
27%
30%
Prevalenza di
OTTIMISTI
italiana
30%
29%
europea
mondiale
20%
20%
19%
12%
12%
11%
10%
14%
11%
12%
7%
7%
7%
7%
4%
-5%
20
09
-5%
20
08
20
07
-2%
20
06
-5%
1%
20
05
20
04
-1%
20
03
20
02
20
01
-10%
1%
-1%
0%
-10%
-13%
-20%
-25%
-23%
-28%
-25%
-30%
Prevalenza di
PESSIMISTI
-35%
-40%
Base: Totale intervistati (1000)
27
Crisi e globalizzazione
Non sa/non
risponde
10%
Sottolinea
l'importanza del
coordinamento
internazionale
53%
Evidenzia i limiti
della
globalizzazione
37%
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Evidenzia i limiti della
globalizzazione
37
35
34
35
41
Sottolinea l'importanza del
coordinamento internazionale
53
54
57
54
50
Non sa/non risponde
10
11
9
11
9
PROFESSIONE- valori percentuali %
Totale
18/30 anni
31/44 anni
45/64
anni
65+ anni
Evidenzia i limiti della
globalizzazione
37
46
45
30
27
Sottolinea l'importanza del
coordinamento internazionale
53
47
49
60
55
Non sa/non risponde
10
8
6
10
18
2009
Base: Totale intervistati (1000)
28
Il risparmio
Nota
I segnali di ottimismo sembrano trarre energia anche da una ritrovata capacità di
risparmio. Aumenta infatti il numero di coloro che riescono a risparmiare (37%, 3
punti percentuali in più rispetto al 2008) e il Nord Est si conferma l’area con la maggior
concentrazione di famiglie in grado di accumulare risparmio; un incremento
considerevole si registra, nel Centro Italia, dove si passa dal 30% del 2008 al 39%.
Rimane costante la percentuale di coloro che consumano tutto il reddito (38%). Cala, per
la prima volta dal 2004, il numero di coloro che consumano più di quanto incassano
(sono il 25%: una famiglia su quattro, contro il 27% del 2008); tra questi rimane costante il
numero di coloro che ricorrono ai risparmi accumulati (18%) mentre diminuisce quello di
coloro che hanno dovuto ricorrere a prestiti (sono il 7%, erano il 9%).
Le famiglie che hanno migliorato il proprio tenore di vita manifestano maggiore
attenzione al risparmio rispetto al passato (nel 2009 ha risparmiato il 73% contro il 58%
del 2008). Anche presso le categorie più svantaggiate si trovano soggetti che sono
riusciti a risparmiare (sono riuscite a risparmiare il 29% delle famiglie che nel corso
dell’anno hanno fatto fatica e il 13 % di quelle che hanno visto peggiorare il proprio tenore
di vita); in generale, c’è stata una tendenza a ridurre il saldo passivo (famiglie che
risparmiano meno famiglie che si indebitano o decumulano risparmi). Questa situazione
conferma l’idea che il periodo di difficoltà abbia indotto a un diverso atteggiamento
verso le spese, con una razionalizzazione che ha consentito ad alcuni di accumulare
qualche risparmio.
30
Nota
In questa situazione di miglioramento della capacità di risparmio e di maggiore fiducia
verso il futuro, il numero di coloro che ritengono di riuscire a risparmiare di più in
futuro (il 19% degli Italiani) è in crescita di 4 punti percentuali, mentre diminuisce di 6
punti la percentuale il numero di coloro che temono di non riuscire a risparmiare altrettanto
nei prossimi dodici mesi (sono il 38% contro il 44% del 2008 e il 42% del 2007).
Quindi nel 2009 le famiglie italiane hanno risparmiato di più e si attendono un
miglioramento nel 2010, con rimarchevoli differenze rispetto al 2008. Combinando
l’andamento del risparmio nell’ultimo anno e le previsioni per quello futuro, si delineano sei
gruppi di tendenza rispetto al risparmio:
‰ Famiglie con trend di risparmio positivo - hanno risparmiato nell’ultimo anno e lo
faranno di più o nella stessa misura anche nei prossimi dodici mesi: sono il 23% (4 punti
percentuali in più rispetto al 2008, 5 rispetto al 2007).
‰ Famiglie con risparmio in risalita - hanno speso tutto senza fare ricorso a
risparmi/debiti, ma nei prossimi dodici mesi pensano di risparmiare di più: sono il 7% (3
punti percentuali in più rispetto al 2008, 2 in più rispetto al 2007; erano il 6% nel 2006).
‰ Famiglie che galleggiano - hanno speso tutto senza fare ricorso a risparmi/debiti e
pensano che lo stesso avverrà nel prossimo anno, oppure hanno fatto ricorso a
risparmi/debiti ma pensano di risparmiare di più nei prossimi dodici mesi: sono il 20% (1
punto percentuale in meno rispetto al 2008 e al 2007).
31
Nota
‰ Famiglie col risparmio in discesa - sono riuscite a risparmiare, ma risparmieranno
meno nei prossimi dodici mesi: sono l’11% (3 punti percentuali in meno rispetto al 2008, 2
rispetto al 2007).
‰ Famiglie in crisi moderata di risparmio – hanno consumato tutto il reddito e nei
prossimi dodici mesi pensano di risparmiare meno: sono il 14% (1 punto percentuale in
meno rispetto al 2008 e al 2007).
‰ Famiglie in crisi grave di risparmio - hanno fatto ricorso a risparmi accumulati e a
debiti (famiglie in “saldo negativo”) e pensano che la situazione del prossimo anno sarà
identica o si aggraverà: sono il 18% (4 punti percentuali in meno rispetto al 2008, 5
rispetto al 2007).
Gli Italiani con crisi grave o moderata di risparmio si trovano maggiormente al Centro e
al Sud del Paese; nei centri abitati di medio/grandi dimensioni; fra gli operai e i “non
occupati”. Quelli con il risparmio in discesa si trovano maggiormente nel Nord Est; fra i
giovani e fra i lavoratori dipendenti, ma anche fra gli imprenditori e i liberi professionisti, in
una quota non trascurabile. Tra chi galleggia ci sono molti pensionati; quelli che
segnalano un risparmio positivo o in risalita risiedono sono più spesso nel Nord Ovest
e hanno un lavoro “direttivo”.
Gli Italiani sono un popolo di risparmiatori, e in genere ne sono consapevoli (il 48%
dei cittadini ritiene che in Italia si risparmi più che nel resto d’Europa, il 33% che si risparmi
meno): inoltre è diffusa la sensazione che nella propria zona si risparmi più che nelle altre
parti del Paese (il 55% contro il 23% che ritiene si risparmi meno).
32
Nota
Nonostante molti in questi ultimi dodici mesi non abbiano risparmiato e ritengano di non
riuscire a farlo neanche nei prossimi, la propensione al risparmio rimane molto elevata.
Le aspettative di un miglioramento generale della situazione sembrano peraltro limare il
numero di coloro che vivono con ansia il fatto di avere risparmi modesti: se l’87% degli
Italiani vorrebbe risparmiare, di questi il 40% non vive tranquillo senza risparmi (era il 42%
nel 2008) e il 47% (era il 45% nel 2008) vorrebbe risparmiare ma senza eccessive rinunce.
Solamente 1 italiano su 10 preferisce godersi la vita, piuttosto che mettere da parte
risorse per il futuro.
Questa propensione alta al risparmio sembra essere più orientata a una personale esigenza
di tutela, che all’idea di poter contribuire con il proprio risparmio al progresso
dell’Italia: infatti quasi il 50% ritiene che il risparmio possa essere importante per lo sviluppo
del Paese, ma non fondamentale; solo il 29% lo reputa fondamentale; il restante 22% lo
ritiene del tutto ininfluente, o non ha idea di che ruolo possa giocare.
Pur tuttavia, per il 60% del campione la percezione del risparmio è saldamente
ancorata all’idea di economia reale; lo associa all’economia finanziaria solamente il 29%
degli Italiani (40% presso i laureati). In questo contesto le banche hanno il ruolo di
soggetto intermedio tra l’economia finanziaria e quella reale per il 48% del campione; di
attore dell’economia finanziaria per il 33% (40% nel Nord Est); di attore dell’economia reale
per il 9%; il 10% degli Italiani non si pronuncia.
33
Risparmio negli ultimi 12 mesi
Negli ultimi 12 mesi Lei/ la sua famiglia è riuscito/a a risparmiare parte del reddito guadagnato?
48%
47%
Sì, sono riuscito a
risparm iare
48%
43%
40%
38%
38%
38%
37%
34%
39%
37%
38%
37%
38%
37%
No, ho consum ato
tutto il reddito
34%
33%
No, ho dovuto
ricorrere a risparm i
accum ulati
20%
18%
18%
18%
16%
15%
13%
10%
11%
9%
6%
3%
2%
2001
3%
1%
2002
3%
1%
2003
18%
13%
2001
No, ho dovuto
ricorrere a prestiti
7%
7%
1%
1%
7%
1%
2004
1%
2005
2006
22%
2007
25%
1%
2008
27%
2009
27%
25%
17%
14%
2002
2003
Base: Totale intervistati (1000)
Non indica
4%
2004
2005
2006
2007
2008
Famiglie in
saldo
negativo
2009
34
Risparmio negli ultimi 12 mesi
Negli ultimi 12 mesi Lei/ la sua Famiglia è riuscito/a a risparmiare parte del reddito
guadagnato?
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
si', sono riuscito a risparmiare
37
39
44
39
31
no, ho consumato tutto il reddito
38
45
35
32
38
no, e ho dovuto ricorrere ai risparmi
accumulati
18
13
16
19
22
no, e ho dovuto ricorrere a prestiti
7
3
5
10
9
25
16
21
29
31
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
si', sono riuscito a risparmiare
34
38
46
30
28
no, ho consumato tutto il reddito
38
42
35
41
36
no, e ho dovuto ricorrere ai risparmi
accumulati
18
15
13
20
22
no, e ho dovuto ricorrere a prestiti
9
5
5
9
13
(Non sa/non indica)
1
-
1
-
1
27
20
18
29
35
Famiglie saldo negativo
2008
Famiglie saldo negativo
Base: Totale intervistati (1000)
35
Risparmio negli ultimi 12 mesi
Negli ultimi 12 mesi Lei/ la sua Famiglia è riuscito/a a risparmiare parte del reddito guadagnato?
TENORE DI VITA PERSONALE - valori percentuali %
2009
Totale
Migliorato
Mantenuto
facilmente
costante
Mantenuto
difficilmente
costante
Peggiorato
si', sono riuscito a risparmiare
37
73
54
29
13
no, ho consumato tutto il reddito
38
17
34
43
44
no, e ho dovuto ricorrere ai risparmi
accumulati
18
8
11
22
24
no, e ho dovuto ricorrere a prestiti
7
2
1
6
19
Totale
Migliorato
Mantenuto
facilmente
costante
si', sono riuscito a risparmiare
37
72
54
29
13
Saldo (hanno risparmiato - hanno ricorso a prestiti/risparmi)
13
62
42
2
-31
si', sono riuscito a risparmiare
34
58
55
28
12
Saldo (hanno risparmiato - hanno ricorso a prestiti/risparmi)
8
50
41
0
-34
si', sono riuscito a risparmiare
33
62
50
24
16
Saldo (hanno risparmiato - hanno ricorso a prestiti/risparmi)
5
48
40
-6
-34
%
Mantenuto
difficilmente
costante
Peggiorato
2009
2008
2007
36
Risparmio nei prossimi 12 mesi
E nel corso dei prossimi 12 mesi Lei/la sua famiglia pensa di riuscire a risparmiare di più o di meno
rispetto a quest’anno?
Di più
Nella stessa misura
Di meno
100%
29%
41%
51%
44%
45%
41%
38%
39%
42%
44%
43%
41%
15%
15%
2007
2008
38%
50% 39%
34%
42%
26%
43%
32%
25%
23%
15%
0%
2001
2002
Base: Totale intervistati (1000)
2003
2004
17%
19%
2005
2006
19%
2009
37
Gruppi di Famiglie
in relazione alla capacità di accumulo del risparmio
100%
20%
6%
21%
15%
15%
18%
21%
6%
20%
14%
13%
19%
18%
19%
5%
4%
23%
21%
21%
15%
23%
14%
risalita
2008
23%
70%
60%
50%
discesa
11%
40%
15%
14%
crisi m oderata
30%
20%
22%
In difficoltà:
32%
crisi grave
18%
10%
5%
7%
6%
5%
7%
2005
2006
2007
2008
2009
Base: Totale intervistati (1000)
Situazione
positiva:
30%
galleggiano
20%
13%
90%
80%
7%
trend positivo
non indicano
2008
37%
0%
38
Gruppi di Famiglie
Profilo espresso con indici di concentrazione
2009
Totale
Trend
positivo +
Risalita
Che
galleggiano
Discesa
Crisi
moderata
Crisi grave
AREA GEOGRAFICA
Nord Ovest
100
115
96
87
104
64
Nord Est
100
107
110
120
110
74
Centro
100
100
96
108
79
Sud e Isole
100
85
100
95
103
132
Fino a 10000 ab.
100
111
94
86
113
95
Da 10000 a 30000 ab.
100
91
110
94
98
105
Da 30000 a 100000 ab.
100
100
105
120
+
83
87
-
Da 100000 a 250000 ab.
100
106
131
+
96
122
+
Oltre 250000 ab.
100
89
95
98
99
110
+
18/30 anni
100
119
109
138
100
54
31/44 anni
100
105
102
102
96
102
45/64 anni
100
87
88
72
110
130
65+ anni
100
93
107
98
87
-
117
AMPIEZZA CENTRO
-
90
-
-
ETA’
-
-
102
39
Gruppi di Famiglie
Profilo espresso con indici di concentrazione
2009
Totale
Trend
positivo +
Risalita
Che
galleggiano
Discesa
Crisi
moderata
Crisi grave
TITOLO DI STUDIO
Laurea
100
122
84
173
+
75
65
Diploma
100
118
103
110
-
74
91
Scuola Media
100
85
99
82
126
109
Licenza di scuola elementare
100
68
113
41
125
139
93
103
86
68
PROFESSIONE DELL’INTERVISTATO
LAVORATORE DIRETTIVO
100
146
Impr., dirig., lib. Profes.
100
139
-
77
152
+
80
67
Eserc., commerc., artig.
100
159
+
119
16
-
97
68
LAV. DIPENDENTE
100
107
83
123
109
85
Impiegato
100
127
70
127
89
79
Insegnante, docente
100
104
69
180
34
117
+
Operaio
100
85
101
117
135
+
81
-
NON OCCUPATO
100
62
111
80
123
+
142
Casalinga
100
54
88
99
Senza occupazione
100
81
61
184
Studente
100
146
Pensionato
100
91
+
-
126
-
77
+
106
+
108
118
+
77
-
+
54
83
147
+
130
-
57
-
114
40
Percezione della propensione
al risparmio
Secondo Lei in Italia, rispetto al
resto d’Europa, le persone …
risparmiano
piu' o meno
allo stesso
modo
Secondo Lei nel suo territorio,
rispetto al resto d’Italia, le persone …
Non sa/non
risponde
8%
11%
risparmiano di
piu'
48%
sono portate al
risparmio allo
stesso modo
18%
Non sa/non
risponde
4%
sono più
portate al
risparmio
55%
risparmiano di
meno
33%
sono meno
portate al
risparmio
23%
Base: Totale intervistati (1000)
41
Atteggiamento verso il risparmio
In fatto di risparmio, quale di queste 3 affermazioni descrive meglio il Suo pensiero?
Non vivo tranquillo se non metto da parte qualche risparmio
Faccio dei risparmi ma senza troppe rinunce
Preferisco godermi la vita senza preoccuparmi troppo del futuro
60%
Non indica
59%
50%
50%
34 p.ti
33%
34%
14%
13%
49%
46%
45%
39%
43%
36%
45%
42%
47%
40%
29%
26%
12%
2%
2001
10%
2%
2002
Base: Totale intervistati (1000)
3%
2003
3%
2004
12%
3%
2005
11%
4%
2006
9%
3%
2007
11%
10%
2%
3%
2008
2009
42
Risparmio e sviluppo
Pensi ora al Risparmio e all’utilizzo che ne può essere fatto. Lei ritiene che il Risparmio dei
singoli cittadini sia …
Valori %
Fondamentale per la crescita
economica di una nazione
29
Importante per la crescita di una
nazione, ma meno di altri aspetti
49
Poco importante per la crescita di una
nazione
13
Ininfluente per la crescita economica di
una nazione
Non sa/non risponde
Base: Totale intervistati (1000)
6
3
43
Risparmio, economia reale,
ruolo delle banche
Pensando al Risparmio, quale idea le viene per prima in mente?
Entrambe
7%
(Moneta, tassi
d’interesse, la borsa,
gli investimenti, gli
intermediari finanziari)
Non sa/non
risponde
4%
L'economia
reale
60%
L'economia
finanziaria
29%
(Produzione,
aziende, lavoro,
scambio di beni e
servizi)
(40% fra i laureati)
Pensi ora alle Banche e al loro ruolo
nell’economia. Secondo lei sono..?
Un attore
dell'economia
finanziaria
33%
Base: Totale intervistati (1000)
(40% nel Nord Est)
Un soggetto
intermedio tra
economa
finanziaria e
reale
48%
Non sa/non
risponde
10%
Un attore
dell'economia
reale
9%
44
L’investimento
Nota
Se da una parte si nota un miglioramento delle aspettative circa il futuro e una cresciuta
capacità di risparmio degli Italiani, questa situazione non sembra modificare la propensione
all’investimento, che tende a rimanere sui modesti valori rilevati nel 2008 e nel 2007; al
contempo si riaffaccia il pessimismo circa la bontà delle norme di tutela del risparmio attuali e
future.
La preferenza per la liquidità rimane ancora il tratto che caratterizza gli Italiani. Il 62% (era
il 60% nel 2008) tiene o terrebbe i risparmi liquidi, mentre solo il 33% (era il 35%) li investe o li
investirebbe: tra questi calano sensibilmente coloro che hanno la tendenza a investire buona
parte dei loro risparmi (dal 12% del 2008 al 9%). Il reinvestimento dei risparmi sembra avere
una seria battuta d’arresto nel Nord Est, anche se in assoluto la preferenza per la liquidità è una
caratteristica del Sud Italia.
Nel 2009 le scelte degli Italiani riguardo agli strumenti finanziari non si discostano sensibilmente
da quelle del 2008: si registra la riduzione del numero di coloro che investono in titoli di
stato (-3 punti percentuali); la riduzione di soggetti che investono in fondi comuni (-2 punti); il
lieve incremento degli investimenti in azioni (+1 punto) e in certificati di deposito (+2
punti).
Quando ci si deve pronunciare sull’investimento “ideale”, domina ancora il mattone (il 56%
degli Italiani nel 2008, oggi il 54% sull’intero campione e il 52% presso coloro che sono
effettivamente riusciti a risparmiare nel 2009). Si rafforza il ristretto gruppo di propensi
all’investimento a rischio, raddoppiando (dal 3% del 2008 all’attuale 6%, cifra che sale
all’8% tra coloro che hanno risparmiato), ma anche il numero di coloro che rifiutano l’idea
stessa dell’investimento (il 18%, +1 punto percentuale rispetto al 2008).
46
Nota
Gli strumenti finanziari considerati più sicuri sono preferiti da un ragguardevole 22% del
campione, peraltro in regresso di 2 punti percentuali sul 2008, probabilmente a causa di tassi
d’interesse estremamente bassi.
L’anno scorso si registrava un miglioramento riguardo la percezione delle regole e dei
controlli presenti in Italia in tema di tutela del risparmio: quest’anno invece il numero dei
fiduciosi torna a contrarsi, come pure si contrae il numero di coloro che pensano che nei
prossimi 5 anni le cose potrebbero andare meglio. Nel 2008 il 44% riteneva regole e controlli
efficaci, ora il dato è del 39%. L’attuale assetto di regole e controlli sembra quindi faticare a
trovare consenso.
Gli Italiani sembrano sperare in una legislazione più severa: per il 39% questa farebbe sì
che i rendimenti fossero più certi (erano il 31% nel 2002), per il 26% che fossero più
consistenti, per il 29% non determinerebbe effetti benefici (erano il 30% nel 2002), mentre il
5% teme che norme più severe determinerebbero una contrazione dei rendimenti.
Sottolineiamo che il 48% di chi possiede effettivamente azioni, fondi, etc. ritiene che l’effetto di
norme più severe incrementerebbe principalmente la certezza del rendimento.
Inoltre, se da una parte per i due terzi degli Italiani la legislazione più severa sembrerebbe
generare effetti positivi sui rendimenti, solo il 50% di loro ritiene che crescerebbe anche la
sicurezza dei titoli, mentre il 38% pensa che ci sarebbero gli stessi rischi o che addirittura i titoli
sarebbero meno sicuri.
47
Dal risparmio all’investimento
In generale, Lei investe almeno una parte dei suoi risparmi, oppure li mantiene liquidi, sul conto
corrente?
68%
62%
49%
47%
52%
46%
64%
61%
60%
62%
57%
39%
35%
34%
34%
35%
33%
29%
27%
22%
26%
24%
20%
25%
21%
23%
25%
15%
10%
4%
2001
2%
2002
4%
2003
8%
3%
2004
3%
2005
11%
23%
24%
12%
9%
5%
5%
9%
5%
2%
2006
2007
2008
2009
Tengo i miei risparmi liquidi
Investo…
... una piccola parte dei miei risparmi
... la maggior parte dei miei risparmi
Non sa/non indica
Base: Totale intervistati (1000)
48
Dal risparmio all’investimento
In generale, Lei investe almeno una parte dei suoi risparmi, oppure li mantiene liquidi, sul conto
corrente?
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
li mantengo liquidi
62
57
60
58
68
reinvesto una piccola parte dei miei
risparmi
24
29
26
23
20
37%
reinvesto la maggior parte dei miei
risparmi
9
12
11
13
5
Non sa
5
2
3
6
7
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
li mantengo liquidi
60
53
49
59
72
reinvesto una piccola parte dei miei
risparmi
23
26
33
22
15
2008
47%
reinvesto la maggior parte dei miei
risparmi
12
17
14
13
6
Non sa
5
4
4
6
7
Base: Totale intervistati (1000)
49
Forme di risparmio possedute
78%
Attualmente Lei possiede per suo conto o in comune con altri…?
25%
21%
13%
N e s s uno di
que s t i
8%
C e rt if ic a t i
B OT / C C T / B
di D e po s it o
TP
13%
9%
8%
A zio ni
F o ndi
c o muni di
inv es t im e nt
Libre t t o di
ris pa rm io
A s s ic ur.
v it a / F o ndo
pe ns io ne
C o nt o
C o rre nt e
B a nc a rio
2009
13 %
8%
8%
9%
13 %
2 1%
25%
78%
2008
13 %
6%
11%
8%
15 %
2 1%
25%
78%
2007
13 %
5%
8%
8%
12 %
20%
23%
77%
2006
14 %
5%
6%
9%
15 %
2 1%
23%
78%
2005
14 %
6%
7%
10 %
16 %
22%
24%
75%
2004
13 %
3%
5%
8%
10 %
18 %
2 1%
74%
2003
13 %
9%
12 %
13 %
17 %
26%
26%
73%
2002
12 %
8%
13 %
16 %
18 %
25%
27%
76%
Base: Totale intervistati (1000)
(*) dato 2001 non confrontabile
50
Forme di risparmio possedute
Attualmente Lei possiede per suo conto o in comune con altri …?
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Conto corrente bancario
78
91
85
87
58
Assicurazione sulla vita o fondo
pensione
25
34
26
27
16
Libretto di risparmio
21
17
23
19
25
Fondi comuni di investimento
13
19
16
15
4
Azioni
9
15
14
8
2
Bot/CCT/BTP
8
12
10
9
3
Certificati di deposito/obbligazioni
8
12
10
10
2
Nessuno di questi
13
4
10
10
24
Base: Totale intervistati (1000)
51
L’investimento ideale
Sintesi
E oggi, alla luce della attuale situazione economica, in quale di questi modi è meglio investire i propri
risparmi?
I mmo b ili
st ument i f inanz iar i p iù si cur i
st r ument i f inanz iar i p iù a r ischi o
nessuno ( sp end er e / li q uid it à / no n
70%
66%
Hanno
risparmiato
70%
55%
59%
56%
53%
54%
2009
2008
52%
53%
26%
29%
14%
11%
8%
7%
39%
29%
21%
25%
20%
22%
20%
13%
11%
7%
2001
2002
Base: Totale intervistati (1000)
6%
2003
16%
11%
3%
2004
14%
14%
6%
2005
13%
12%
5%
2006
16%
4%
2007
24%
17%
3%
2008
22%
18%
6%
2009
52
Rendimento, solidità, rischiosità
nella scelta dell’investimento
Nel momento in cui Lei e gli italiani investono i propri risparmi …
Dati 2008
Personale
Italiani
37%
C'è attenzione alla rischiosita'
dell'investimento
23%
16%
Base: Totale intervistati (1000)
38%
26%
23%
17%
17%
41%
12%
4%
10%
11%
19%
Si tiene in considerazione solamente il
rendimento dell'investimento
Non sa/non indica
Italiani
23%
Si guarda principalmente la solidita' del
proponente l'investimento
Si cerca di investire in attivita' che
contribuiscono allo sviluppo dell'Italia,
anche se rendimento un po' inferiore
Personale
44%
13%
5%
8%
12%
53
La tutela del risparmio
Secondo lei, le regole, leggi e controlli che tutelano il risparmio in Italia quanto sono efficaci?
Usi una scala da 1 a 10 dove 1 vuole dire per nulla efficaci e 10 del tutto efficaci.
voti 8-10
Efficaci
9%
2009
2008
2007
39%
44%
31%
30%
voti 7-6
MEDIA
40%
voti 5-4
2009
2008
2007
4.9
5.1
4.4
Non Efficaci
21%
voti 3-1
c/c
Assicur.vita/
bancario fondo pens.
% senza i “non sa”
2009
2008
Base: Totale intervistati (1000)
2009
2008
2007
61%
56%
69%
Libretto di
risparmio
Fondi
comuni
Azioni
Bot/CCT
/BTP
Certif.
Dep.
/obblig.
Efficaci
39%
44%
43%
44%
41%
38%
44%
Non efficaci
61%
56%
57%
56%
59%
62%
56%
Efficaci
42%
45%
45%
45%
48%
42%
51%
Non efficaci
58%
55%
55%
55%
52%
58%
49%
54
Tutela del risparmiatore nei prossimi 5 anni
Rispetto alla situazione di oggi, secondo Lei, nei prossimi 5 anni …
43%
25%
27%
Tutto restera' come ora
Il risparmiatore, sara' sempre
piu' tutelato nei propri risparmi
ed investimenti
5%
Non sa/non indica
Il risparmiatore, sara' sempre
meno tutelato nei propri risparmi
ed investimenti
2009
2008
Bot/CCT/BTP
Certificati/obblig.
Azionisti
Più fiduciosi nell’Europa
meno tutelato
più tutelato
48%
37%
2005
Base: Totale intervistati (1000)
47%
46%
44%
57%
Azionisti
Bot/CCT/BTP
Fondi comuni
Certificati/obblig.
46%
44%
43%
39%
Studenti
46%
52%
51%
37%
44%
35%
27%
26%
2006
2007
43%
2008
2009
55
Leggi severe e rendimento
dell’investimento
Se ci fosse una legislazione più severa..
Lei pensa che il rendimento degli investimenti / dei suoi investimenti cambierebbe?
Dati 2009
I rendimenti
sarebbero piu'
sicuri/ piu' certi
Si', renderebbero
di meno
5
29
2
No, non
cambierebbe
nulla
24
28
Non sa/non
risponde
6
Base:Totale intervistati
(1000)
Dati 2009 - valori percentuali
%
31
Si', renderebbero
di piu'
26
No, non
cambierebbe
nulla
Non sa/non
risponde
I rendimenti
sarebbero piu'
sicuri/ piu' certi
39
Si', renderebbero
di piu'
Si', renderebbero
di meno
Valori %
Dati 2002
10
c/c
bancario
Assicur.vita/
fondo pens.
Libretto di
risparmio
Fondi
comuni
Azioni
Certif.
Dep.
/obblig.
Bot/CCT/
BTP
I rendimenti sarebbero piu'
sicuri/certi
40
44
39
46
48
49
44
Si', renderebbero di piu'
27
23
23
20
16
15
17
No, non cambierebbe nulla
22
22
26
24
29
26
23
Si', renderebbero di meno
5
5
8
4
4
8
11
56
Leggi severe e sicurezza
dell’investimento
Se ci fosse una legislazione più severa..
Lei pensa che i suoi titoli finanziari …?
Sarebbero piu' sicuri, con meno
rischi
50
Nord Est
Centro
Sud e
Isole
Più sicuri, con meno rischi
46
48
60
50
Grossomodo gli stessi rischi
28
19
18
21
Più rischiosi
14
17
10
21
Non sa/non risponde
12
16
12
8
22
Sarebbero più rischiosi, le regole
si aggirano facilmente
Base: Totale intervistati (1000)
Nord
Ovest
AREA GEOGRAFICA- valori
percentuali %
Avrebbero grossomodo gli stessi
rischi
Non sa/non risponde
Valori %
16
12
Libretto
Fondi
di
comuni
risparmio
Azioni
Certif.
Dep.
/obblig.
Bot/CCT/
BTP
57
52
56
54
24
22
30
27
30
13
20
11
11
8
9
10
9
10
7
9
7
c/c
bancario
Assicur.vita/
fondo pens.
Più sicuri, con meno rischi
53
53
47
Grossomodo gli stessi rischi
22
24
Più rischiosi
14
Non sa/non risponde
11
valori percentuali %
57
I consumi
Nota
La situazione di crisi, che per gli Italiani dura ormai da diversi anni, ha un forte effetto
sulle abitudini di consumo. Pare essersi ormai completata la metamorfosi del
consumatore, che ha abbandonato vecchie consuetudini per cercare un nuovo
equilibrio nel paniere: in nessuna categoria di prodotti si registra però un
incremento significativo di consumo.
Rimangono forti le riduzioni attuate da coloro che hanno visto peggiorare il
proprio tenore di vita, con una stabilità solo per il consumo di telefonia. Coloro che
hanno sperimentato qualche difficoltà mantengono costante anche il consumo di
prodotti alimentari e per la casa, mentre hanno ridotto (a differenza del 2008) sia il
consumo di prodotti di elettronica sia le spese legate all’auto e agli spostamenti.
Paiono avere calmierato i propri consumi anche coloro che non hanno subito
serie conseguenze dalla crisi, specie sul fuori casa, su viaggi e vacanze, cura della
persona, spese legate all’auto e agli spostamenti: costoro hanno al contempo molto
aumentato le spese per l’elettronica e la telefonia.
La crisi attuale sembra anche aver indotto una maggiore progettualità nella vita dei
cittadini: se nel 2003 (dopo l’11 settembre ed Enron) il 52% degli Italiani riteneva fosse
meglio dedicarsi all’oggi e solo il 42% al futuro, oggi le percentuali si sono più che
rovesciate. Il 55% dei cittadini pensa di investire sul futuro, mentre solo il 40%
ritiene sia più utile concentrarsi sul “carpe diem”.
59
Cambiamento dei consumi rispetto a 2-3
anni fa: continua la contrazione
I consumi delle famiglie cambiano nel tempo per diverse ragioni. Rispetto a 2,3 anni fa, lei
direbbe che la sua famiglia ha aumentato o diminuito il consumo di…?
molto diminuito
un po' diminuito
rimasto piu' o meno invariato
un po' aumentato
Δ 2009
Δ 2008
2%
-43%
-38%
7% 1%
-41%
-39%
2%
-40%
-34%
10%
3%
-30%
-28%
10%
3%
-16%
-12%
-3%
4%
5%
-1%
8%
4%
-5%
-6%
8%
12%
1%
0
molto aumentato
ristoranti, pizzerie e bar
23%
cinema, teatro, concerti
23%
viaggi e vacanze
vestiario, abbigliamento e
accessori
spese per
auto/moto/spostamenti
9%
elettronica e
elettrodomestici
9%
libri, giornali, riviste
8%
telefono e telefonia
5%
prodotti alimentari e per
3%
la casa
Base: Totale intervistati (1000)
43%
31%
58%
19%
10%
47%
19%
15%
53%
15%
17%
18%
16%
55%
17%
16%
9%
38%
26%
13%
cura della persona,
capelli, bellezza
43%
26%
25%
8%
37%
30%
50%
63%
21%
8%
8%
13%
6%
60
Cambiamento dei consumi rispetto a 2-3
anni fa - 2009
I consumi delle famiglie cambiano nel tempo per diverse ragioni. Rispetto a 2,3 anni fa, lei
direbbe che la sua famiglia ha aumentato o diminuito il consumo di…?
Saldo tra incremento e
riduzione
2009
TOTALE
Il tenore di vita
e' migliorato
relativamente
facile mantenere il
tenore di vita
relativamente
difficile mantenere il
tenore di vita
Il tenore di vita e'
peggiorato
ristoranti, pizzerie e bar
Molto
Diminuito
Costante
Molto
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
cinema, teatro, concerti
Molto
Diminuito
Costante
Molto
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
viaggi e vacanze
Molto
Diminuito
Costante
Molto
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
vestiario, abbigliamento e
accessori
Molto
Diminuito
Molto
Aumentato
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
cura della persona, capelli,
bellezza
Costante
Molto
Aumentato
Costante
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
libri, giornali, riviste
Diminuito
Molto
Aumentato
Costante
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
spese legate all'auto, alla
moto ed agli spostamenti
Costante
Molto
Aumentato
Costante
Diminuito
Molto
Diminuito
elettronica e elettrodomestici
Costante
Molto
Aumentato
Molto
Aumentato
Diminuito
Molto
Diminuito
telefono e telefonia
Costante
Molto
Aumentato
Molto
Aumentato
Costante
Costante
prodotti alimentari e per la
casa
Costante
Molto
Aumentato
Costante
Costante
Molto
Diminuito
Base: Totale intervistati (1000)
61
Cambiamento dei consumi rispetto a 2-3
anni fa - 2008
I consumi delle famiglie cambiano nel tempo per diverse ragioni. Rispetto a 2,3 anni fa, lei
direbbe che la sua famiglia ha aumentato o diminuito il consumo di…?
Saldo tra incremento e
riduzione
2008
TOTALE
Il tenore di vita
e' migliorato
relativamente
facile mantenere il
tenore di vita
relativamente
difficile mantenere il
tenore di vita
Il tenore di vita e'
peggiorato
ristoranti, pizzerie e bar
Molto
Diminuito
Molto
Aumentato
Molto
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
cinema, teatro, concerti
Molto
Diminuito
Diminuito
Molto
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
viaggi e vacanze
Molto
Diminuito
Molto
Aumentato
Molto
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
vestiario, abbigliamento e
accessori
Molto
Diminuito
Molto
Aumentato
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
cura della persona, capelli,
bellezza
Diminuito
Molto
Aumentato
Aumentato
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
libri, giornali, riviste
Diminuito
Molto
Aumentato
Aumentato
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
spese legate all'auto, alla
moto ed agli spostamenti
Costante
Molto
Aumentato
Molto
Aumentato
Costante
Molto
Diminuito
elettronica e elettrodomestici
Aumentato
Molto
Aumentato
Molto
Aumentato
Aumentato
Molto
Diminuito
telefono e telefonia
Aumentato
Molto
Aumentato
Molto
Aumentato
Aumentato
Diminuito
prodotti alimentari e per la
casa
Costante
Molto
Aumentato
Molto
Aumentato
Costante
Molto
Diminuito
Base: Totale intervistati (1000)
62
Cambiamento dei consumi rispetto a 2-3
anni fa - 2007
I consumi delle famiglie cambiano nel tempo per diverse ragioni. Rispetto a 2,3 anni fa, lei
direbbe che la sua famiglia ha aumentato o diminuito il consumo di…?
Saldo tra incremento e
riduzione
2007
TOTALE
Il tenore di vita e'
migliorato
relativamente
facile mantenere il
tenore di vita
relativamente difficile
mantenere il tenore di
vita
Il tenore di vita e'
peggiorato
ristoranti, pizzerie e bar
Molto Diminuito
Molto Aumentato
Costante
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
cinema, teatro, concerti
Molto Diminuito
Aumentato
Molto
Diminuito
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
viaggi e vacanze
Diminuito
Molto Aumentato
Costante
Molto Diminuito
Molto
Diminuito
vestiario, abbigliamento
e accessori
Costante
Molto Aumentato
Molto
Aumentato
Costante
Molto
Diminuito
cura della persona,
capelli, bellezza
Aumentato
Molto Aumentato
Aumentato
Aumentato
Diminuito
libri, giornali, riviste
Aumentato
Molto Aumentato
Aumentato
Aumentato
Diminuito
spese legate all'auto, alla
moto ed agli
spostamenti
Molto
Aumentato
Molto Aumentato
Molto
Aumentato
Molto Aumentato
Aumentato
elettronica e
elettrodomestici
Molto
Aumentato
Molto Aumentato
Molto
Aumentato
Aumentato
Costante
telefono e telefonia
Aumentato
Molto Aumentato
Aumentato
Molto Aumentato
Costante
prodotti alimentari e per
la casa
Molto
Aumentato
Molto Aumentato
Molto
Aumentato
Molto Aumentato
Molto
Aumentato
Base: Totale intervistati (1000)
63
Investire sul futuro o sulla vita attuale
Lei ritiene sia meglio investire pensando al futuro oppure ritiene sia meglio investire
sulla qualità della propria vita attuale?
Dati 2009
Altre risposte
2%
Dati 2003
Non sa/non
risponde
3%
Altre risposte Non sa/non
risponde
1%
5%
Vita attuale
40%
Futuro
55%
Futuro
42%
Vita attuale
52%
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
2009
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
VITA ATTUALE
40%
40%
44%
35%
41%
FUTURO
55%
57%
47%
61%
56%
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
VITA ATTUALE
52%
53%
48%
50%
55%
FUTURO
42%
40%
45%
45%
40%
2003
Base: Totale intervistati (1000)
64
L’europeismo e l’Euro
Nota
Le aspettative circa l’economia europea sono estremamente più positive: questo
sembra contribuire al rafforzamento del sentimento europeista degli Italiani, già
storicamente forte. Il 69% dei cittadini è fiducioso nell’Unione Europea: due punti
percentuali in più rispetto al 2008 e nove rispetto al 2007; coerentemente si riduce il
numero di coloro che dichiarano una diminuzione di fiducia nell’Unione (dal 29% del
2008 al 21% del 2009).
Ne beneficia anche l’Euro, che rimane tuttavia un elemento critico nella fiducia degli
Italiani verso l’Unione. Nel 2007 gli insoddisfatti erano il 76%, nel 2008 erano scesi al
69%, ora sono il 65% (tra i laureati e tra coloro che svolgono una professione direttiva i
soddisfatti, pari al 54%, superano gli insoddisfatti, che sono il 46%).
Nonostante un ampio numero di insoddisfatti, la maggioranza degli Italiani (60%)
ritiene che avere l’Euro fra 20 anni sarà un vantaggio: in particolare il dato è molto
elevato tra coloro che svolgono una professione direttiva (83%), ossia imprenditori,
manager, professionisti.
66
La fiducia nell’Europa
In generale lei ha fiducia oppure no nell’Unione Europea?
molta fiducia (voti
8-10)
25%
fiducia (voti 6-7)
44%
poca fiducia (voti
4-5)
nessuna fiducia
(voti 1-3)
Fiducia
19%
Sfiducia
12%
69%
67%
60%
67%
69%
33%
31%
40%
31%
2005
Base: Totale intervistati (1000)
33%
2006
2007
2008
2009
67
Andamento della fiducia nell’Europa
nell’ultimo anno
Nell’ultimo anno la sua fiducia nell’Unione Europea è ... ?
Aumentata
12%
Diminuita
21%
Non è cambiata
67%
29%
29%
21%
23%
10%
2006
Base: Totale intervistati (1000)
Diminuita
10%
2007
11%
2008
12%
Aumentata
2009
68
Soddisfazione rispetto all’Euro
Lei quanto si ritiene soddisfatto sull’introduzione dell’Euro?
65% INSODDISFATTI
35% SODDISFATTI
38%
27%
26%
9%
Per niente soddisfatto
Poco soddisfatto
71%
31%
65%
35%
46%
54%
23%
26%
2005
Laureati/
prof.direttive
69%
27%
Soddisfatti
Molto soddisfatto
76%
72%
Insoddisfatti
Base: Totale intervistati (1000)
Abbastanza
soddisfatto
2006
2007
2008
2009
69
L’Italia tra 20 anni: l’Euro è un vantaggio
Immagini l’Italia fra 20 anni: essere passati all’Euro per l’Italia
sarà un vantaggio o uno svantaggio?
2007
57%
2008
2009
61% 60%
35%
29%
29%
8%
Vantaggio
Svantaggio
10% 11%
Non sa
Laureati/prof.direttive
VANTAGGIO
Base: Totale intervistati (1000)
83%
70
I territori e la fiducia
Nota
Gli Italiani sono generalmente soddisfatti (73%) circa la qualità della vita sul proprio
territorio, già nella rilevazione del 2008 era risultato evidente che essi ritengono la qualità
della vita un elemento di forza nel confronto tra l’Italia e i principali Paesi europei.
Il dato medio nasconde, però, una realtà abbastanza differenziata. Se nel Nord e nel
Centro il numero di soddisfatti supera ampiamente l’80%, nel Sud arriva al 50%. La
soddisfazione tende inoltre a decrescere con l’aumento delle dimensioni dei centri
abitati (il 76% di soddisfatti nei paesi e città inferiori a 30.000 abitanti, il 74% in quelli fra i
30 e i 100.000 abitanti, il 69% in quelli tra i 100 e i 250.000 abitanti, il 63% nei centri con più
di 250.000 abitanti).
Forte è anche la soddisfazione per la coesione sociale del territorio, con un giudizio
omogeneamente elevato (70%). Soddisfacente (oltre il 60% di soddisfatti), anche se con
un numero di critici abbastanza rilevante, è il giudizio circa l’offerta culturale, la qualità
dell’ambiente e la qualità delle infrastrutture del territorio. Le istituzioni pubbliche sono
giudicate soddisfacenti dal 54% dei cittadini. Valutazioni più problematiche si riscontrano
invece riguardo a: lo sviluppo economico (il 50% di soddisfatti), la situazione delle
imprese del territorio (42%) e, soprattutto, la qualità e le possibilità di lavoro (41%).
Relativamente alle zone del Paese è certamente il Nord Est quella dove il maggior numero
di cittadini si dichiara maggiormente soddisfatto dei diversi aspetti del territorio, con
una percentuale in genere prossima al 70% riguardo ogni aspetto considerato: in questa
zona il grado più basso di soddisfazione si registra rispetto alla situazione delle imprese (il
59% di soddisfatti, comunque 17 punti percentuali in più rispetto alla media del Paese).
72
Nota
Quindi a livello territoriale c’è una generale soddisfazione, legata soprattutto alla qualità
della vita e al contesto sociale, gli aspetti economici non sembrano, però,
rappresentare al momento punti di forza dei singoli territori.
In particolare l’aspettativa riguardo all’evoluzione economica futura del proprio territorio è
di una certa staticità: il 45% del campione ritiene che la situazione rimarrà quella che è,
il 28% si aspetta un miglioramento (in particolare nel Nord Ovest ove tale dato arriva al
37% e nel Nord Est dove arriva al 34%), mentre il 24% si attende un peggioramento (dato
che arriva al 31% nel Sud e al 33% nei grandi centri con più di 250 mila abitanti).
Riguardo all’impiego del proprio risparmio il 31% dei cittadini lo vorrebbe sul
territorio, e questo gruppo è particolarmente forte nel Sud, dove raggiunge il 41%; il
28% lo vorrebbe destinato all’Italia, con una prevalenza per tale scelta nel Nord e
nel Centro; il 23%, trasversalmente alle varie regioni, vorrebbe venisse indirizzato verso i
Paesi più svantaggiati; il 7% all’Europa tutta; mentre l’11% non evidenzia preferenze.
Gli Italiani ritengono prioritario concentrare gli sforzi sull’economia reale per rilanciare
sia l’economia nazionale (il 60%) sia l’economia del territorio (il 64%). E’ comunque da
tenere presente che oltre un terzo invoca un intervento diretto di Stato e Regioni tramite
la spesa pubblica.
73
Nota
Un altro elemento rilevabile è la valutazione moderatamente positiva sul livello di
coesione tra le forze e le istituzioni del territorio, rispetto al quale risulta
direttamente proporzionale l’ottimismo sulla capacità delle imprese di
fronteggiare la crisi. Il 49% degli Italiani ritiene che la coesione sociale sui territori sia
discreta; il 12% buona; il 34% scarsa, a causa della tendenza a far prevalere interessi di
parte; il 5% non si pronuncia.
Le banche possono giocare un ruolo importante nel rafforzare la centralità del
territorio: come abbiamo visto il 48% degli Italiani riconosce loro la funzione di
intermediazione tra risparmio e struttura produttiva e addirittura l’88% ritiene
fondamentale il loro radicamento sul territorio, che ne consente una corretta
valutazione delle opportunità e delle problematiche.
74
Valutazione del territorio
Vorremmo che lei desse una valutazione ad alcuni aspetti del territorio in cui abita. Lei come
giudicherebbe, con un voto da 1 a 10 …
voti 8-10
voti 7-6
31
la qualità della vita
la coesione sociale, la qualità delle
relazioni tra le persone
21
la qualità delle infrastrutture
21
la qualità delle istituzioni
pubbliche
le possibilità e la qualità del lavoro
%
Qualità della vita
Base: Totale intervistati (1000)
31
35
10
35
31
70%
1
61%
2
63%
61%
16
2
54%
17
2
50%
17
35
1
15
28
38
7
13
24
39
12
lo sviluppo economico
13
22
40
15
8
25
42
73%
8
21
37
Soddisfatti
non sa
19
44
24
l'offerta culturale
voti 3-1
42
26
il rispetto e la qualità dell'ambiente
naturale
la situazione delle imprese
voti 5-4
%
23
42%
7
1
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
Fino a 30000
ab.
Da 30000 a
100000 ab.
Da 100000 a
250000 ab.
Oltre
250000 ab.
85
83
87
51
76
74
70
63
41%
Nord Est: Soddisfazione prossima al 70% per tutti gli aspetti indagati. Il dato più basso si registra rispetto
alla situazione delle imprese: soddisfatti 59% (comunque 17 punti in più rispetto alla media del Paese)
75
Aspettative per la situazione
dei prossimi tre anni
nel territorio in cui vive
Se pensa ai prossimi 3 anni, Lei pensa che la situazione economica del territorio in cui vive …
Migliorerà
locale
Rimarrà più o meno uguale
28%
Peggiorerà
Δ = migliorerà – peggiorerà
Non so
45%
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
+4
3%
24%
CLASSI D’ETA’- valori percentuali %
Totale
Nord Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
18-30
anni
31-44
anni
45-64
anni
65 anni e
più
Migliorerà
28
37
34
29
17
28
27
25
33
Rimarrà più o meno uguale
45
43
43
42
50
44
50
47
37
Peggiorerà
24
18
19
26
31
27
19
25
26
Δ
+4
+19%
+15%
+4%
-14%
+1%
+8%
-
+7%
Non so
3
2
4
3
2
1
4
2
4
AMPIEZZA CENTRO valori percentuali %
Totale
Da 30000 a
Fino a
30000 ab. 100000 ab.
PROFESSIONE- valori percentuali %
Oltre
Lavoratore
Da 100000 a
250000 ab. 250000 ab. Direttivo
Lavoratore
Dipendente
Non
Studente Pensionato
occupato
Migliorerà
28
28
30
31
23
43
26
23
21
30
Rimarrà più o meno uguale
45
47
46
40
43
34
49
47
45
44
Peggiorerà
24
22
22
25
33
22
23
25
34
23
Δ
+4
6
8
6
-10
+21%
+3%
-2%
-13%
+7%
Non so
3
3
2
4
1
1
2
5
-
3
Base: Totale intervistati (1000)
76
Risparmio e territorio:
destinazione ideale
Se lei potesse scegliere in quale area del mondo venisse impiegato il suo risparmio, con
quale delle seguenti affermazioni si trova più d’accordo?
Le piacerebbe che il suo Risparmio contribuisse allo sviluppo economico …
del territorio in
cui abita
Totale
Nord
Ovest
Nord Est
Centro
Sud e Isole
del territorio in cui abita
31
24
28
24
41
dell'Italia
28
35
31
35
18
dei Paesi più svantaggiati
23
22
23
24
23
dell'Europa
7
10
5
7
6
Non ha preferenze
9
8
9
8
10
Non sa
2
1
4
2
2
28
dell'Italia
dei paesi più
svantaggiati
23
7
dell'Europa
Non ha
preferenze
Non sa/non
risponde
AREA GEOGRAFICA- valori percentuali %
31
9
2
Base: Totale intervistati (1000)
77
Risparmio e territorio:
destinazione percepita
Pensi ora ai risparmi che le banche raccolgono nella sua zona. Secondo lei questi risparmi
sono utilizzati soprattutto ..
1° citata
7
38
Per speculare sui mercati finanziari
Valori %
2° citata
Totale risposte citate
Per concedere prestiti ai cittadini
della sua zona
19
15
70
Per finanziare imprese della sua
zona
22
14
54
45
13
28
ig
lie
e
le
fa
m
im
pr
es
ia
re
nz
nz
ia
re
le
to
Fi
na
ne
l
ità
tti
v
A
ità
tti
v
A
Fi
na
ca
l
rit
rio
te
r
su
l
rs
Pe
Base: Totale intervistati (1000)
lo
M
cu
la
re
20
pe
Non sa/non risponde
d'
Ita
lia
e
4 6
F
Per concedere prestiti a cittadini di
altre zone d'Italia
5
44
re
s
Per finanziare imprese di altre zone
d'Italia
78
Rilancio del paese e dei territori:
tra economia reale e spesa pubblica
Per rilanciare l’economia ed il benessere
dell’Italia, nei prossimi 10 anni su cosa
converrà agire?
60%
L'economia reale
Sulla spesa
Pubblica e
sull’intervento di
Stato e Regioni
36%
L'economia
finanziaria
Non sa/non
risponde
10%
5%
Base: Totale intervistati (1000)
Per rilanciare l’economia ed il benessere del
territorio in cui vive, nei prossimi 10 anni su
cosa converrà agire?
64%
L'economia reale
Sulla spesa
Pubblica e
sull’intervento di
Stato e Regioni
L'economia
finanziaria
Non sa/non
risponde
33%
7%
4%
79
Coesione tra forze ed istituzioni locali
Vorremmo sapere come valuta la coesione tra le forze e le istituzioni locali, sia pubbliche che
private, per promuovere lo sviluppo economico e la valorizzazione del territorio nella loro
zona. Valutando la coesione delle forze del territorio, quale affermazione si avvicina di più alla
sua idea? La collaborazione è ..
Non sa
5%
c’è poca collaborazione
e prevalgono gli
interessi di parte
Buona
12%
in genere tutte le forze
lavorano in sostanziale
armonia
Cattiva
34%
Discreta
49%
Base: Totale intervistati (1000)
c’è una certa
collaborazione tra le forze
anche se spesso ci sono
problemi
80
Le imprese del suo territorio:
capacità di reazione e relazione con la coesione
E ritiene che le imprese del suo territorio, rispetto alle altre imprese dell’Italia ..
Stiano reagendo
meglio alla crisi
18%
Non sa/non risponde
5%
Stiano reagendo alla
crisi come le altre
imprese italiane
53%
Stiano reagendo alla
crisi
peggio delle altre
italiane
24%
Stiano reagendo
meglio alla crisi
%
COESIONE
TRA FORZE
E
ISTITUZIONI
LOCALI
Base: Totale intervistati (1000)
Stiano reagendo alla Stiano reagendo alla
crisi come le altre
crisi peggio delle
imprese italiane
altre italiane
%
%
Buona
25%
10%
7%
Discreta
49%
54%
38%
Cattiva
23%
32%
48%
Non sa
3%
4%
7%
81
Elementi valutati nella scelta di una banca
Le leggerò ora alcuni aspetti che possono essere utilizzati nella scelta di una banca. Mi
dica quanto è importante ciascun aspetto su una scala da 1 a 10 dove 10 significa molto
importante e 1 per niente importante?
Valori %
voti 8-10
voti 7-6
sia ben radicata nella realtà locale
in cui lei vive
13
25
25
6
9
16
19
21
9
29
48
36
non sa
24
49
abbia un nome conosciuto,
prestigioso
Base: Totale intervistati (1000)
voti 3-1
64
diffusa, presente su tutto il
territorio nazionale
ci lavorino persone che conosce
voti 5-4
18
3
2
2
82
Sintesi:
pessimismo sull’oggi, speranze sul futuro
Sintesi:
pessimismo sull’oggi, speranze sul futuro
In sintesi, dall’indagine emerge che il cittadino italiano dimostra una buona capacità di
adattamento, riorganizza la propria vita in conseguenza della crisi, relativizza le proprie
aspettative. Egli modifica e, ove necessario, ridimensiona i propri consumi, risparmia o tenta di
farlo anche quando è in difficoltà, pensa che gli sforzi per uscire dalla crisi debbono essere fatti con
coesione locale e buon coordinamento a livello internazionale, quindi incrementa la sua fiducia
nell’Unione Europea. Guarda al futuro con un ottimismo nuovo, che “non è euforico”.
La preoccupazione per la gravità della crisi infatti è forte (il 78% degli Italiani ritiene che sia grave)
e per la sua durata (il 57% prevede che ci vorranno più di 3 anni per uscirne del tutto). Quasi due
terzi degli Italiani (il 62% contro il 65% del 2008) nell’ultimo anno hanno inoltre continuato a
sperimentare dei disagi, ma più della metà della popolazione si dichiara soddisfatta della propria
situazione economica (il 54% contro il 51% del 2008), il dato più alto dal 2002.
Riguardo agli anni a venire gli Italiani sono ottimisti: i fiduciosi passano dal 34% del 2008 al
55% del 2009. Questa ritrovata fiducia sembra legata alla percezione di un miglioramento
dell’economia mondiale (47% di ottimisti e 17% di pessimisti, gli altri hanno una posizione
neutrale) ed europea; mentre l’ottimismo si riduce spostando l’ottica sulla propria situazione
personale (il 28% di ottimisti contro il 16% di pessimisti).
Rispetto alle attese sull’economia italiana, anche se tra ottimisti e pessimisti si registra un saldo
positivo di soli 4 punti percentuali (37% contro 33%), la situazione è molto più positiva di quella
del 2008, quando i pessimisti prevalevano di ben 25 punti percentuali, e del 2007 quando il saldo
negativo ammontava a 35 punti percentuali. Il “pessimismo statico” del 2008 e del 2007 sembra
dunque sconfitto.
84
Sintesi:
pessimismo sull’oggi, speranze sul futuro
I segnali di ottimismo sembrano trarre energia anche da una ritrovata capacità di risparmio.
Aumenta il numero di coloro che riescono a risparmiare (37%, 3 punti percentuali in più rispetto
al 2008) e il Nord Est si conferma l’area con la maggior concentrazione di famiglie in grado di
accumulare risparmio; un incremento considerevole si registra, nel Centro Italia, dove si passa dal
30% del 2008 al 39%.
Rimane costante la percentuale di coloro che consumano tutto il reddito (38%). E cala, per la prima
volta dal 2004, il numero di coloro che consumano più di quanto incassano (sono il 25%: una
famiglia su quattro, contro il 27% del 2008); tra queste rimane costante il numero di coloro che
ricorrono ai risparmi accumulati (18%) mentre diminuisce quello di coloro che hanno dovuto
ricorrere a prestiti (sono il 7%, erano il 9%).
Gli Italiani mantengono una forte propensione al risparmio (l’87% vorrebbe risparmiare) e lo
considerano saldamente ancorato al concetto di economia reale (lo è per il 60% del campione); il
48% riconosce inoltre alle banche il ruolo di soggetto intermedio tra l’economia finanziaria e
quella reale e l’88% ritiene fondamentale il loro radicamento sul territorio.
Riguardo all’investimento del proprio risparmio, la preferenza per la liquidità rimane ancora il
tratto che caratterizza gli Italiani. Il 62% (era il 60% nel 2008) tiene o terrebbe i risparmi liquidi,
mentre solo il 33% (era il 35%) li investe o li investirebbe: tra questi calano sensibilmente coloro che
hanno la tendenza a investire buona parte dei loro risparmi (dal 12% del 2008 al 9%). Tra le
possibili forme di investimento, i più considerano ancora “il mattone” (54%) l’investimento ideale;
aumentano i propensi all’investimento a rischio, che raddoppiano, passando dal 3% nel 2008
all’attuale 6%.
85
Sintesi:
pessimismo sull’oggi, speranze sul futuro
In merito alla percezione delle regole e dei controlli per la tutela del risparmio, il numero dei
fiduciosi torna a contrarsi: nel 2008 il 44% riteneva regole e controlli efficaci, ora il dato è del
39%. Gli Italiani sembrano sperare in una legislazione più severa, con l’idea che questa
consentirebbe rendimenti più certi (39% sul totale, 48% sugli investitori).
La crisi ha indotto molti Italiani a ridefinire il livello e lo spettro dei propri consumi: coloro che
hanno sperimentato difficoltà li hanno drasticamente ridotti, ma anche coloro che non hanno visto
peggiorare il proprio tenore di vita dichiarano di aver calmierato i propri. La crisi sembra aver
indotto ad investire di più sul futuro (55%) piuttosto che concentrarsi sul “carpe diem” (40%).
In merito al tema specifico di questa edizione della Giornata Mondiale del Risparmio, ovvero se la
fiducia riparte dai territori, si può dare una risposta sostanzialmente positiva. Gli Italiani sono
generalmente soddisfatti (73%) circa la qualità della vita sul proprio territorio, però, la realtà
risulta abbastanza differenziata. Se nel Nord e nel Centro il numero di soddisfatti supera
ampiamente l’80%, nel Sud arriva al 50%; inoltre la soddisfazione tende a decrescere con
l’aumento delle dimensioni dei centri abitati. Gli aspetti economici non sembrano
rappresentare al momento punti di forza dei singoli territori e oltre un terzo degli Italiani invoca
un intervento diretto di Stato e Regioni tramite la spesa pubblica.
L’aspettativa riguardo l’evoluzione economica futura del proprio territorio è di una certa
staticità: il 45% del campione ritiene che la situazione rimarrà quella che è, il 28% si aspetta un
miglioramento (in particolare nel Nord Ovest ove tale dato arriva al 37% e nel Nord Est dove arriva
al 34%), mentre il 24% si attende un peggioramento (dato che arriva al 31% nel Sud e al 33% nei
grandi centri con più di 250 mila abitanti).
86
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85ª Giornata Mondiale del Risparmio