Volume 6, numero 09
Sommario
06.03.2011
Editoriale
Fortezza Italia
Muro del pianto
27.02.2011
Chaos Economy
Berlusconi come Mattei ? - Eugenio
Benetazzo
Informazione
Il palo della banda dell'ortica
Grillo is back
La via del guerriero - Piercamillo
Davigo
Gli americani si vedono nel momento
del petrolio
Minipost
Al Capone e la politica
Littizzetto e la Mooncup
I consiglieri regionali non soffrono la
crisi
4 proiettili per 4 giornalisti
L'importante è abbaiare
La democrazia light
Trasparenza in Piemonte
Oggi: Toscana 5 Stelle Day
Muro del pianto
Le coincidenze non esistono, soprattutto
per gli scioperi e in particolare per quelli
dei mezzi pubblici. Il tranviere, l’autista di
un autobus e il conduttore della
metropolitana scioperano preferibilmente
di venerdì. Sarà una coincidenza? Una
coincidenza non è tale se si ripete da
decenni in ogni città italiana. L’equazione
sciopero dei mezzi pubblici = ponte
lungo è pura matematica. Una legge di
natura applicata dai sindacati al
calendario per dimostrare la loro
esistenza. I cittadini, quelli che pagano il
biglietto e l’abbonamento e lavorano
anche il venerdì, sono i clienti e datori di
lavoro delle aziende di trasporto
pubblico. Loro vanno a piedi o sono
obbligati a prendere un giorno di
permesso mentre imprecano messaggi
di solidarietà.
Fortezza Italia
Politica
Eletti, liberi e belli
La Costituzione non è intoccabile
1
Siamo in attesa, ma non si sa di cosa.
Deve passare la nottata, ma nessuno sa
quanto sia lunga e nera la notte e, in
fondo, non ci importa. Dalla nostra
fortezza,
avamposto
in
rovina,
appartamento di periferia o in centro
città, osserviamo l'orizzonte attraverso la
malia della televisione. Voci familiari di
perfetti
sconosciuti
ci
tengono
compagnia ogni sera. Interpretano gli
accadimenti alle nostre frontiere e anche
i pericoli, e insieme ad essi le soluzioni.
Noi, come è ovvio, non ci crediamo più,
né ai pericoli, né alle soluzioni. I pericoli
sono ben più minacciosi, già dentro i
nostri confini, e le soluzioni sono giochi
di prestigio di chi non può che
perpetuare il proprio potere, non ha del
resto scelta. Le falsità di cui ci
circondiamo sono troppo evidenti e
prolungate, ma quel futuro così
minaccioso non si può affrontare ora,
con queste miserabili armi, senza una
strategia, senza un'oncia, o anche un
solo grammo, di coraggio. La fortezza è
accogliente, non ci manca nulla a parte
la libertà e la conoscenza. L'attesa ci
consuma come delle candele, ma il loro
calore è sufficiente per rimandare anche
il più piccolo esame di coscienza.
Dal deserto che si estende ininterrotto di
fronte alle mura, in cui ci siamo rinchiusi
per viltà o per scelta, non verrà nessuno,
non formidabili e spietati nemici, non
amici in nostro soccorso con le armi
della democrazia e della libertà, due
parole di cui crediamo di sapere il
significato, ma che abbiamo mutato, più
o meno inconsciamente, in dittatura e
servilismo. L'attesa deve durare per
sempre, resistere (a chi?) è il nostro
unico e vero obiettivo. Il tempo
dell'attesa dura da generazioni, una
dopo l'altra cancellate come le stelle
dalla luce del mattino. Nella fortezza c'è
ancora abbastanza cibo, ma i più giovani
spesso partono per delle terre straniere
senza fare più ritorno. Sono milioni
ormai.
La fortezza invecchia insieme ai suoi
abitanti e le sue mura cominciano a
sgretolarsi, si dice che avvenga per tutte
le fortezze, che sia una regola
universale, che nessuna fortezza sia
eterna, che nessuna attesa sia per
sempre. Il muro di Berlino è caduto, e
ora le fortezze del Maghreb, una dopo
l'altra. Ma è dolce l'attesa, pur con il
boato dei primi crolli. Quel nemico, che
mai apparirà da territori sconosciuti,
siamo in realtà noi, ma è così
rassicurante pensarlo diverso, lontano.
Al Capone e la politica
Il palo della banda dell'ortica
Minipost
27.02.2011
Informazione
28.02.2011
Chicago anni '20, Italia 2011. Passato e
presente. Cos'è meglio? La politica oggi
ha corrotto anche i delinquenti.
"C'è qualcosa di peggio di un criminale
ed è un uomo disonesto implicato in un
gioco politico, un individuo che finge di
applicare la legge e in realtà si fa pagare
da qualcuno che la trasgredisce; un
delinquente con un minimo di dignità non
sa che farsene di individui del genere. Li
compra come compra qualsiasi articolo
necessario al suo commercio, ma li odia
con tutto il cuore." Al Capone,
conferenza del 5 dicembre 1927, Hotel
Metropole, Chicago.
2
Testo:
Buongiorno a tutti, oggi
parliamo di Puglia ma parlare di Puglia
vuole dire di Italia, visto che la Puglia è
stata
governata
per
anni
dal
centro-destra,
ultimo
governatore
mandato a casa nel 2005 da Vendola e
oggi Ministro dei Rapporti con le Regioni
e dal 2005 la Puglia è governata da Nichi
Vendola, leader di Sinistra, ecologia e
libertà che si propone come premier del
centro-sinistra tutto nelle primarie che si
dovrebbero tenere, PD permettendo se e
quando si avrà la certezza che si andrà a
votare.
Vendola e la sanità della Puglia
Quindi parlare di Puglia vuole dire
parlare del futuro, soprattutto nel
centro-sinistra e quindi del paese e
significa andare a vedere se nelle prove
su strada fatte in questi 6 anni, Vendola
ha dimostrato di essere la persona
giusta e come leader politico e come
pubblico amministratore.Come politico lo
conosciamo da 30 anni perché sono
almeno 30 anni che è in politica dal PC
in avanti, come amministratore la sua
esperienza è questa, è un governo di
una regione prospera, la regione più
prospera del sud, più avanzata del sud e
è un governo interessante perché è il
governo di una Giunta Comunale
presieduta da un personaggio che si
dichiara senza esitazioni comunista, gay,
cattolico, non è stato facile per Vendola
farsi accettare in una regione del sud,
eppure ci è riuscito vincendo prima le
elezioni primarie nel centro-sinistra,
avendo contro potentati molto importanti
e poi riuscendo a vincere la partita più
difficile che era quella contro il candidato
del centro-destra, la prima volta Raffaele
Fitto, la seconda volta Rocco Palese e
tutte e due le volte ha vinto le primarie e
ha vinto le elezioni regionali. Bisogna
vedere se quello che ha fatto in questi 6
anni, dà indicazioni positive o negative
su quello che potrebbe fare nel caso in
cui vincesse anche le primarie nazionali
e quindi le elezioni nazionali e prendesse
in mano un governo, il governo dell’Italia.
Dico subito che in questa chiacchierata
di oggi non mi interessano i reati, anche
perché Vendola, i giudici hanno stabilito
che non ne ha commessi, l’hanno
archiviato, si parla anche di D’Alema in
quello che diremo dopo, non è stato
neanche indagato questa volta e quindi i
reati non ci interessano, ci interessano le
capacità politiche e amministrative di
questi due leader che sono la figura più
importante della sinistra radicale.
Vendola e la figura più importante,
l’azionista di maggioranza del Partito
Democratico,
D’Alema,
entrambi
razzolano nel pollaio pugliese e lì hanno
il loro collegio elettorale e il loro bacino di
voti, interessano quindi i comportamenti,
neanche tanto dal punto di vista morale
e etico, dal punto di vista dell’efficienza e
della convenienza per i cittadini a
proposito del loro modo di governare e di
intendere la politica e l’amministrazione,
che sono due cose diverse, la politica e
l’amministrazione, e quindi è su questi
due binari che vanno giudicati i politici in
un paese dove non si riesce mai a
distinguere
la
politica
dall’amministrazione.
Non
ci
interessano i reati però ci sono delle
indagini
che
sono
arrivate
alla
conclusione provvisoria, archiviazione
per alcuni, arresti per altri, richieste di
autorizzazioni all’arresto per altre
persone ancora, divulgazione quindi
degli elementi raccolti dai magistrati che
ovviamente, indagando per 3 anni sulla
sanità
in
Puglia,
hanno
potuto
raccogliere
materiale
molto
più
penetrante di quello che possono
raccogliere i giornalisti anche se basta e
avanza quello che hanno raccolto i
giornalisti secondo me per farsi un’idea.
Cosa hanno deciso alla fine di queste
indagini i magistrati che indagavano da 3
anni sulla sanità? Hanno deciso che il
sistema è un sistema clientelare ai
confini della malavita e hanno anche
deciso che non è cambiato nulla da
quando governava il centro-destra a
quando ha cominciato a governare il
centro-sinistra con Vendola. Mi spiego:
l’ultimo governatore della Puglia è
rimasto in carica soltanto una legislatura,
quindi soltanto 5 anni, era Raffaele Fitto.
Il bilancio di Fitto sono due processi nei
quali è stato già rinviato a giudizio, quindi
sono già in corso davanti al Tribunale di
Bari, per varie storie di tangenti, falsi e
credo che esista addirittura un’accusa di
associazione a delinquere, ma potrei
sbagliarmi, in ogni caso sono storie di
mazzette, le più importanti sono quelle
che riguardano finanziamenti illeciti che i
giudici gli contestano, provenienti da
Giampaolo Angelucci, romano, membro
della famosa famiglia Angelucci che
pubblica Libero e Il Riformista e che è
soprattutto
un
costruttore,
un
immobiliarista e uno dei re delle cliniche
private, convenzionate con la sanità
pubblica, il quale cosa voleva fare in
Puglia? Voleva mettere in piedi e ha
messo in piedi 11 residenze sanitarie
assistite dalla Regione, ha ottenuto
l’appalto, l’appalto era da 198 milioni di
Euro, 400 miliardi di lire e poi secondo
l’accusa si è sdebitato con Fitto
pagandogli un pezzo della campagna
elettorale con un versamento di 500 mila
Euro passato addirittura attraverso la
società degli Angelucci che edita Libero.
Fitto ha detto di avere messo
regolarmente
in
registro
quel
finanziamento, i giudici hanno obiettato
che non basta mettere a bilancio le
tangenti, se sono tangenti, soldi in
cambio di atti non dovuti, addirittura di
atti dovuti, la corruzione non si può
mettere a bilancio e sbiancare, la
corruzione è sempre corruzione anche
se viene messa a bilancio, vedremo il
processo. In ogni caso Fitto doveva
essere arrestato secondo il G.I.P. che
aveva emesso il mandato di cattura, ma
aveva avuto il tempismo di rifugiarsi in
Parlamento e quindi la sua richiesta di
arresto è stata respinta dall’aula e prima
dalla Giunta per le autorizzazioni a
procedere, nel 2006 finisce l’era Fitto.
Fitto va in Parlamento e di lì a poco
diventa Ministro.
Arriva Vendola, la
sanità pugliese è devastata per questioni
etiche, penali e finanziarie, perché è
ovvio che la mala gestione della sanità
che è la prima voce di bilancio di una
Regione, significa buchi, quei tanti buchi
nella sanità regionale, credo ci siano
soltanto 3 regioni in Italia che non sono
in rosso, che creano il grande debito
della sanità nazionale, quindi se c’è una
cosa importante da fare nell’allestire la
nuova Giunta di centro-sinistra, per
giunta capeggiata da Vendola che è
l’uomo che si propone come rinnovatore
della politica, della sinistra, il nuovo
linguaggio, la narrazione, la poesia e
tutto quello che volete voi, è proprio la
scelta dell’Assessore alla sanità. Chi
viene nominato assessore alla sanità?
Alberto Tedesco, ex socialista craxiano
che in quel momento è leader di un
piccolo movimento detto dei socialisti
riformisti, cosa fa Tedesco? Perché
diventa Assessore alla sanità? Diventa
assessore regionale alla sanità perché,
spiega oggi Vendola, gli fu indicato dal
Partito Democratico, in particolare dai
dalemiani ai quali Tedesco era molto
vicino, come la massima eccellenza in
fatto di esperienza in tema sanitario,
come direbbero a Roma “te credo” nel
senso che la famiglia di Tedesco, i figli,
hanno in quel periodo e credo ancora
oggi, 3 aziende nel settore delle protesi
ortopediche. Chi ha una società che
produce protesi ortopediche ha un unico
cliente, la Regione, le A.S.L., infatti il
mercato della fornitura delle protesi
ortopediche in Puglia se lo dividevano
grossomodo la famiglia Tedesco e la
famiglia Tarantini. Tarantini insieme al
fratello ha un’altra società di protesi e chi
è Tarantini? Giampaolo Tarantini, detto
Giampi, arrestato poi perché portava le
mignotte a Palazzo Grazioli e anche a
alcuni politici pugliesi.
Era un
puttaniere,
era
un
pappone
di
professione? No, la sua professione è
imprenditore del ramo protesi che poi
voleva allargarsi nel ramo costruzioni e
forniture alla Protezione civile e che per
ingraziarsi i politici regionali e nazionali
di destra, di sinistra, usava allettarli non
soltanto con regali, ma anche con
tangenti in natura, mignotte! Quindi il
capo della famiglia Tedesco, la persona
più importante della famiglia Tedesco,
famiglia che ha tramite i suoi figli 3
aziende nel settore protesi, sanitarie e
affini, cliente di enti, queste società, della
Regione senza gli appalti della Regione
le protesi ovviamente te le puoi infilare
da solo dove preferisci, viene nominato
assessore alla sanità regionale, a questo
punto uno dice: "Sarebbe questa la
novità della politica di Vendola etc.?
Prendere un vecchio craxiano riciclato
nei dalemiani e metterlo all’assessorato
più importante e più dispendioso come
voce di bilancio della Regione? E’ questa
la ventata di rinnovamento?" I fatti
dicono che le cose sono andate così,
naturalmente cosa succede? Che questo
Tedesco impiega poco a farsi valere
all’assessorato e già 3 anni dopo viene
indagato dalla Procura di Bari per vari
reati, in quel momento si sapeva che era
indagato per tangenti, allora Vendola
dice di averlo cacciato, Tedesco dice di
essersi dimesso, anzi di avere offerto le
dimissioni che all’inizio Vendola non
voleva accettare, ma cambia poco.
Tedesco appena giunge notizia che è
indagato per la mala gestione della
sanità regionale, due anni fa smette di
fare l’Assessore, cosa fa? Attende
pazientemente
il
processo
per
dimostrare la sua estraneità alle accuse?
No, passa direttamente dalla Giunta
3
Regionale al Senato della Repubblica
con un bell’escamotage. Lui si era
presentato alle elezioni del 2008, ma non
era stato eletto, era risultato il primo dei
non eletti nella lista del PD, quindi solo
se un parlamentare del PD eletto in
Puglia al Senato, sapete che lì il collegio
è regionale o muore o si dimette, lui può
subentrare e è proprio quello che
succede, quando alle elezioni europee i
dalemiani hanno la bella idea di
candidare un loro senatore che è l’ex
Ministro dell’agricoltura De Castro. De
Castro viene eletto anche perché si fa
eleggere chi si vuole nei grandi partiti, lo
sapete benissimo, De Castro viene eletto
parlamentare europeo, lascia il Senato, il
posto vuote viene automaticamente
occupato da Tedesco che da quel
momento è corazzato con l’immunità
parlamentare, esattamente quello che
aveva fatto Fitto la volta precedente.
L’altro giorno, al termine di tre anni di
indagine, la Procura ha consegnato le
sue richieste al G.I.P., c’erano 18
richieste di arresto, il G.I.P. ne ha
accettate otto e tra queste ha disposto la
cattura di Tedesco, soltanto che per
catturare Tedesco bisogna chiedere
l’autorizzazione al Senato, domani,
martedì, la Giunta per le autorizzazioni a
procedere
del
Senato
risponderà
sull’arresto di Tedesco, dopodiché si
pronuncerà l’aula. Il conflitto di interessi
che Vendola conosceva
La domanda è sapere che Tedesco
avrebbe commesso reati o sarebbe stato
accusato di commettere reati come
assessore. Vendola non lo poteva
sapere prima di nominarlo assessore,
che Tedesco avesse un conflitto di
interessi familiari microscopico, lo poteva
sapere o no?Certo che lo poteva sapere,
l’hanno scritto tutti i giornali, l’hanno
detto alcune forze politiche, peraltro
neanche il centro-destra perché il
centro-destra non può accusare di
conflitto di interessi il centro-sinistra,
quindi il centro-destra stava zitto, ma
c’era per esempio un parlamentare,
Pierfelice Zazzera dell’Italia dei Valori
che sul conflitto di interessi di Tedesco
ha fatto una grande battaglia, quando
stava per essere nominato e quando è
stato nominato, cosa dice Vendola
intervistato da Ferruccio Sansa su Il
Fatto Quotidiano? “Tedesco mi era stato
rappresentato come l’unico profilo di alta
competenza sull’intricata sanità pugliese,
la mia parola e il mio sguardo mi
parevano un deterrente sufficiente per
chi avesse intendi meno che leciti”.
Vendola ti guarda in faccia, ti parla e da
quel momento tu diventi immune da
tentazioni, questa è la presuntuosa
visione della politica che ha Vendola,
quindi potrebbe nominare anche Al
Capone perché poi basta guardarlo e
parlargli e quello diventa buono. E' come
San Francesco con il lupo di Gubbio, il
problema è che qua il lupo perde il pelo,
ma non il vizio, infatti Vendola dice:
magari sono stato presuntuoso, ma
penso che chi lavora con me, non possa
essere sfiorato da dubbi disonesti,
invece è quello che è esattamente
successo, quindi non funziona lo
sguardo!
All’inizio del mandato
Tedesco… perché poi Sansa gli dice “Il
conflitto di interessi di Tedesco che
aveva figli con società che operano nella
sanità, era noto” risposta di Vendola
“All’inizio del mandato Tedesco mi diede
garanzia che avrebbe sciolto il conflitto,
comunque l’ho sostituito alle prime voci
di un coinvolgimento nell’inchiesta”, il
problema non è che l’hai sostituito dopo,
perché dopo il danno è già fatto, c’è già
un’inchiesta, una sanità inquinata per
due anni, hai sbagliato gravemente,
l’Assessore più importante della tua
Giunta e potevi evitare di sbagliare,
perché? Perché lo sapevi che se c’era
una persona, anzi due persone in Puglia
che non potevano fare l’Assessore
regionale alla sanità, erano proprio
Tedesco e Tarantini perché si spartivano
il mercato delle forniture alle A.S.L. Due
persone su milioni di persone non
potevano fare da assessori e proprio una
di queste due persone vai a prendere,
perché? Adesso ovviamente dice che
gliel’ha segnalato D’Alema. Vendola
esagera e dice che Tedesco era l’uomo
forte del PD. Si dimentica che nel 2005 –
2006 non c’era il PD. Si dimentica che
Tedesco era leader di una piccola
formazione, i Socialisti riformisti, si
dimentica che il Presidente della
Regione è eletto direttamente dal
popolo, lui, può tranquillamente, nel
rispetto del manuale Cencelli che ogni
alleato deve essere rappresentato
numericamente, la scelta degli assessori
spetta a lui, al governatore e se ti
propongono una persona che non ti
convince, non dal punto di vista penale
perché Tedesco ancora era insospettato,
ma dal punto di vista del conflitto di
interessi, tu punti i piedi e dici: quel posto
spetta a voi, benissimo mettetemi uno
che non abbia società in affari con la
Regione.
Ma mettiamo che lui si
convinca che il suo sguardo miracolerà
Tedesco e lo libererà seduta stante da
tutti i conflitti di interesse, benissimo,
"All’inizio del mandato Tedesco mi diede
garanzia che avrebbe sciolto il conflitto di
interessi". Vendola lo guarda, l’altro
garantisce e da quel momento si scioglie
il conflitto di interessi. Un mese dopo che
l’hai nominato, vuoi verificare? Non ci
vuole la Cia per verificare se le società
della famiglia Tedesco sono ancora della
famiglia Tedesco, oppure se sono
passate di mano perché o le ha vendute
e allora ha risolto il conflitto di interessi, o
non le ha vendute e allora il conflitto di
interessi c’è ancora e devi aspettare la
Magistratura per scoprire che non le ha
vendute due o tre anni dopo? O lo potevi
fare semplicemente con una visura
camerale o chiedendoglielo "Le hai
vendute o non le hai vendute?". Qui c’è
da domandarsi se Nichi c’è o ci fa, ho
l’impressione che ci faccia perché l’uomo
è tutt’altro che stupido, penso che stia
facendo il furbo su questa questione di
Tedesco e che non se la possa cavare
con così poco, fermo restando che
Vendola è onesto, che non prende soldi,
onesto nel senso che non prende i soldi,
ma intellettualmente onesto è un’altra
cosa, credo che qui non ce la racconti
giusta, infatti Michele Migliano, il Sindaco
di Bari sul suo blog gliel’ha fatto notare,
dice "Guarda che Tedesco l’hai voluto tu,
guarda che Tedesco lo potevi respingere
tu, guarda che non è vero che te l’ha
imposto il PD, perché il PD non c’era,
magari te l’ha chiesto D’Alema e tu
potevi fare una pubblica denuncia se non
volevi Tedesco, se hai preso Tedesco
adesso non trincerarti dietro D’Alema
perché sei tu il governatore della
Regione Puglia, eletto direttamente dal
popolo, non nominato dai partiti, a
differenza di Berlusconi che dice di
essere eletto dal popolo mentre invece è
stato regolarmente nominato dal Capo
dello
Stato
su
indicazione
del
Parlamento,
Vendola
è
eletto
direttamente dal popolo, gli risponde lui
della Giunta".
Poi gli hanno anche arrestato il
Vicepresidente, Nicola Frisullo, perché?
Perché Tarantini sentendosi emarginato
dal mercato degli appalti in quanto c’era
Tedesco, il capo della famiglia
concorrente a quella di Tarantini, cosa
fa? Cerca di arruffianarsi D’Alema pure
lui, nella speranza che ce ne sia ancora
anche per lui e cosa fa? Tre cose: si
avvicina
a
Roberto
De
Santis,
imprenditore pugliese che è il migliore
amico di D’Alema e era socio nella prima
barca che aveva D’Alema, Icarus,
tramite De Santis aggancia D’Alema con
il quale, in barca, fa un weekend,
racconta almeno Tarantini nei verbali a
Ponza, un altro weekend in Salento e poi
c’è un viaggio a New York di cui nel
verbale non si capisce bene una cosa se
c’è solo De Santis o se c’è anche
D’Alema, ma in Puglia De Santis è la
pupilla dell’occhio di D’Alema; si
arruffiana il Vicepresidente della Regione
Puglia Nicola Frisullo dalemiano di ferro,
la figura più importante politicamente dei
dalemiani in Puglia, che diventa cliente
di, dice Tarantini e accertano i magistrati,
due prostitute dell’harem di Tarantini,
che guarda caso erano le stesse che
ogni tanto prestavano servizio anche a
Palazzo Grazioli, giorni pari Berlusconi,
giorni dispari Frisullo, Frisullo finisce in
galera perché in cambio Tarantini voleva
favori nel ramo della sanità, vedete che
effetto a catena ha la nomina di Tedesco
all’inizio, il peccato originale della prima
Giunta, il primo atto importante di
Vendola.
Questi sono i risultati penali, i risultati
finanziari sono che la Puglia in questi sei
anni ha accumulato un deficit sanitario
spaventoso, molto peggiore di quello che
era riuscito a accumulare Raffaele Fitto,
sapete che il governo deve approvare o
bocciare i piani di rientro dal debito
sanitario delle regioni, Tremonti ha
bocciato il piano di rientro presentato
dalla Giunta Vendola e Tremonti ha tanti
difetti, ma secondo me in questo caso
non ha tutti i torti, ha torto quando
paragona la Puglia alla Grecia, a uno
stato praticamente fallito, la Puglia non è
fallita, ma quando critica la mala
gestione della sanità pugliese dal punto
di
vista
finanziario,
non
può
evidentemente
avere
torto.
Nel
dicembre, non di quest’anno, dell’anno
passato, del 2009, quindi poco più di un
anno fa, la perdita di esercizio della
sanità pugliese era di 1 miliardo, sapete
quanto è ogni anno il bilancio della
sanità a livello nazionale? E’ poco più di
100 miliardi, l’1 % del bilancio della
sanità nazionale è il buco della sanità
pugliese, quindi le dimensioni sono
enormi di questo buco e 1/3 di questo
buco, 350 milioni la Giunta Vendola li ha
accumulati soltanto nel 2009, soltanto in
un anno 350 milioni di buco, qui la
politica c’entra poco, Tremonti destra,
Vendola sinistra c’entra poco, questi
sono numeri.
Sono numeri che dipendono forse anche
dal fatto che l’anno scorso, quando è
stato eletto il governatore della Regione
Puglia, poco prima delle elezioni
Vendola cosa ha fatto? Ha assunto a
tempo indeterminato 8 mila precari tra
dirigenti, medici e infermieri di società
esterne che lavoravano per le A.S.L. e
che sono stati di botto tutti internalizzati
nelle A.S.L., naturalmente è un’ottima
cosa combattere il precariato, è
un’ottima cosa cercare di stabilizzare i
4
lavoratori, ma se li fai tutti stabili in
blocco la settimana prima delle elezioni,
10 febbraio ultima seduta del Consiglio
regionale prima delle elezioni, beh, se
l’avesse fatto un democristiano socialista
qualcuno avrebbe detto "Questo puzza
tanto di compravendita di voti, tu in
campagna elettorale assumi 8 mila
persone, perché? Se era giusto perché
non l’hai fatto prima? Se lo fai adesso c’è
il sospetto che ti stai comprando un po’
di voti a spese dei contribuenti, in una
Regione che è dissestata dal punto di
vista del bilancio della finanza sanitaria".
Governatori diversi, stesso sistema
Questo è il profilo politico, amministrativo
e finanziario, poi c’è il profilo penale che
per Vendola è stato escluso e infatti
Vendola dopo che è stata archiviata la
sua posizione, si lamenta perché dice:
ma come, il mio processo era stralciato
davanti al G.I.P. Di Paola...Mi pare si
chiami Di Paola, mentre tutte le carte
naturalmente le trovate sul sito de Il
Fatto Quotidiano per leggere bene di
cosa si tratta, ma la vicenda Tedesco
invece sta davanti a un altro G.I.P.
perché si chiama Di Benedictis e quindi
Di Benedictis non ha potuto fare a meno,
ovviamente, dovendo scrivere com’è
organizzato il sistema criminale che lo ha
portato a disporre l’arresto di 8 persone,
tra le quali anche del Senatore Tedesco,
è ovvio che Di Benedictis deve
descrivere qual è il sistema e il sistema
ovviamente è una piramide al cui vertice
c’è Vendola e quindi ha fatto delle
osservazioni che riguardano anche
Vendola e il sistema di cui è
responsabile il governatore eletto dal
popolo. Un sistema clientelare, una
lottizzazione sistematica, un collaudato
sistema criminale, costituisce un dato
irrecusabile la consapevolezza dei
responsabili politici, di tutti i responsabili
politici di operare per fini di spartizione
politica e correntizia, non risulta
circoscritto questo sistema a singoli
esponenti
della
maggioranza
di
centro-sinistra, ma assurge a logica di
strategia politica, al fine di acquisire
consenso
e
rendere
stabile
la
maggioranza di governo.
Tedesco curava i suoi interessi personali
e economici e Vendola aderiva alle
richieste del suo assessore per criteri di
spoil system del tutto avulsi da esigenze
di corretta gestione amministrativa
dell’A.S.L. di Lecce. Cosa vuole dire
spoil system? Lo spoil system è una
buona cosa, arriva il governatore, con il
suo assessore nomina i dirigenti delle
A.S.L., li sceglie di sua fiducia, così quelli
rispondono a lui e così risponde lui alla
fine per l’operato di questi signori, se
hanno fatto bene avrà di che vantarsene
con gli elettori e avrà fatto un buon
servizio ai cittadini, se hanno fatto male
non potrà dire "Li ha scelti il mio
predecessore". Quindi lo spoil system
responsabilizza, fai pure piazza pulita,
nomina pure tutti quelli che decidi che
sono bravi, se poi si vede che sono delle
ciofeche però non puoi dare la colpa ai
predecessori,
come
fa
sempre
Berlusconi che, qualunque cosa è
sempre colpa di Prodi, se li hai scelti tu
con lo spoil system, poi ne rispondi tu del
loro operato e li devi controllare tu,
tramite il suo assessore.
Invece lo spoil system, scrive il giudice
legittimo, non obbediva a criteri di
corretta gestione amministrativa, ma a
criteri di interessi personali e economici
dell’assessore e di interessi clientelari
del governatore Vendola e dei suoi
alleati del centro-sinistra in Giunta, per
acquisire consenso e stabilizzare la
maggioranza. Poi ci sono i dettagli,
sapete i giornali hanno parlato molto del
fatto che Vendola voleva confermare un
commissario straordinario in un’A.S.L.
come direttore generale, una norma
regionale vietava di fare il direttore
generale nello stesso posto uno che era
già stato commissario straordinario,
allora lui chiama l’Assessore e dice "Ma
non si può togliere questa norma e
cambiare questa norma?". Hanno subito
detto che voleva fare la legge ad
personam
come
Berlusconi,
naturalmente sono stronzate, Berlusconi
leggi ad personam le fa per cancellare i
suoi reati e i suoi processi, qui Vendola
stava semplicemente cercando di
adeguare una norma per poter mettere
una persona di sua fiducia, il problema
non è quello, non è il fatto che uno vuole
cambiare una Legge Regionale, è il
Presidente della Regione è ovvio che se
la maggioranza la cambia è suo compito,
cambiare le leggi regionali, l’importante è
che poi risponda lui delle nomine e dei
risultati. I risultati sono un miliardo e
passa di buco, i risultati sono l’Assessore
N. 1 alla sanità che latita in Parlamento,
altrimenti sarebbe in galera, i suoi
principali collaboratori già in galera
perché non sono andati in Parlamento, il
Vicepresidente Frisullo finito in galera e
una sanità che viene così descritta dai
magistrati con migliaia di elementi e di
prove alla mano, in tutto questo c’è
anche D’Alema che naturalmente ha
segnalato sia Tedesco, sia Frisullo, ne
sbagliasse uno D’Alema, due ne ha
segnalati, uno è finito in galera, l’altro ci
sarebbe se non fosse in Parlamento.
E che gironzolava in barca con Tarantini
e uno può dire "Va beh", ma Tarantini
racconta di avere organizzato una cena
elettorale per D’Alema e D’Alema c’era.
Il Sindaco Michele Migliano dice che
appena vide chi organizzava la cena
suggerì a D’Alema di allontanarsi,
perché? Perché basta leggere quello che
racconta Tarantini e cioè che lui si era
dato da fare per organizzare la cena,
perché la finalità era per noi quella di
invitare i primi dirigenti delle A.S.L., i
primari e fare bella figura facendo vedere
che c’era il Presidente D’Alema, volevo
sponsorizzare il PD per essere
accreditato a lavorare nella sanità e già
dopo che gli avevano messo Tedesco
che era considerato il suo rivale, il suo
concorrente insieme alla sua famiglia, è
ovvio che lui cercasse… allora cosa fa?
Invita una grande tavolata in un bel
ristorante fuori Bari, direttori generali
della sanità, manager, primari, vice
primari, amministrativi, gli fa trovare
D’Alema, paga lui per tutti e dice
"Guardate con chi mi accompagno,
quindi ricordatevi di me quando dovete
affidare certe gare, certe forniture".
Credo che chi partecipa a certe cene, chi
ha certe frequentazioni non può dire
"Non sapevo". Se stai in Puglia da una
vita, se vieni eletto in Puglia da una vita
e partecipi a una cena elettorale di
Tarantini non puoi dire "Non so chi è
Tarantini", non puoi dire "L'ho incontrato
per caso", perché certe persone, a certe
persone non va stretta neanche la mano
se hai il sospetto non solo che siano dei
poco di buono, ma anche che vogliano
usare la tua vicinanza per ottenere dalla
Regione dei favori o delle cose che non
dovrebbero ottenere altrimenti, ma
anche lì tutto era partito dal peccato
capitale. D’Alema che indica Tedesco
Assessore alla sanità e Vendola che
obbedisce senza esercitare le sue
prerogative di scelta in ultima analisi
della sua squadra di assessori e poi per i
rami dei dirigenti, il peccato originale è
quello da cui discendono tutti gli altri e
oggi abbiamo azzoppato da questa
vicenda quello che per molti costitutiva
una speranza, non dico di rinnovamento
perché fa politica da 30 anni, ma almeno
di aggiornamento della classe dirigente
del centro-sinistra, era un po’ meno
vecchio
di
quelli
che
hanno
rappresentato il centro-sinistra in questi
ultimi 20 anni. Oggi è azzoppato da
questa vicenda e non mi può dire "Mi ha
azzoppato D’Alema o mi hanno
azzoppato i magistrati", si è azzoppato
anche da solo, ma D’Alema diciamo che
gli ha dato una buona mano, la domanda
è "Cosa debbano ancora fare i D’Alema
boys perché D’Alema sia accompagnato
alla porta del PD?"E la domanda è "Ma è
possibile che per andare allo scontro
finale con l’uomo dei conflitti di interessi,
con Berlusconi, il centro-sinistra possa
presentarsi con la faccia di Vendola?
Uno che dovendo nominare l’assessore
alla sanità all’insegna del rinnovamento,
mette proprio quello che era il simbolo
del conflitto di interessi della sanità
pugliese?". La risposta la lascio a voi,
continuate a leggerci su Il Fatto
Quotidiano, grazie a quelli che ci hanno
dato fiducia venerdì acquistandolo credo
in 20 mila copie in più del solito per
l’inserto culturale “Saturno” che è stato
molto apprezzato e passate parola!
5
Littizzetto e la Mooncup
Minipost
28.02.2011
"Vorrei far presente che la signora
LUCIANA LITIZZETTO, ieri sera, nella
trasmissione di Fazio, ha sputtanato con
molta
leggerezza
la
cosidetta
MOONCUP. Ora, io sono un uomo, non
uso l'oggetto in questione, ma la mia
compagna sì, e con molta soddisfazione
e semplicità. Non dico che sarà così per
tutte le donne, ma quelle che riescono
ad usarla al posto degli assorbenti fanno
un favore a loro stesse e all'ambiente.
Ridicolizzare un oggetto che, a mio
parere, ha solo aspetti positivi e che
NESSUNO obbliga, ovviamente, ad
usare, fa parte dei mezzucci che la
signora Litizzetto deve PER FORZA
usare per fare il suo numero comico alla
TV: ogni argomento è buono per fare il
siparietto finto-trasgressivo sul tema
ORGANI
GENITALI,
anche
le
mestruazioni, anche strumenti utili per le
donne che possono (e vogliono) usarli.
Ricordo, tra l'altro, che gli assorbenti
femminili, come i pannolini per bambini,
sono alcuni dei rifiuti più devastanti per
l'ambiente, e che, oltretutto, gli
assorbenti
vengono
processati
chimicamente per essere sbiancati, con
prodotti non esattamente benefici per la
salute della donna.
Ps: non sono una persona depressa,
solo che mi fanno ridere quelli che fanno
battute intelligenti, non quelli che parlano
sempre di farfallina, pisello, culo e cacca.
Quelli sono i bambini, cara Litizzetto."
Michele P., Bassano del Grappa
Eletti, liberi e belli
4 proiettili per 4 giornalisti
Grillo is back
Politica
01.03.2011
Minipost
01.03.2011
Informazione
02.03.2011
Credo che sia venuto il momento di
mettere in discussione il senso delle
cariche elettive. Tutte, nessuna esclusa.
Dal deputato al consigliere regionale. Chi
è eletto deve fare il mestiere per cui è
stato votato. Deve svolgere A TEMPO
PIENO il suo incarico fino alla fine del
mandato. Se manca una legge, allora va
introdotta. Questo vale per il deputato, il
senatore, il governatore, l'assessore,
l'eurodeputato. Se ti candidi e vieni eletto
per fare l'eurodeputato come de
Magistris non puoi candidarti a sindaco
di Napoli, se sei stato eletto (si fa per
dire) deputato come Fassino, non puoi
candidarti a sindaco di Torino, se sei
assessore di una Regione non puoi
diventare deputato, magari per non finire
in galera. E' una grande presa per i
fondelli degli elettori. Un gioco delle
poltrone che nulla ha a che vedere con
la volontà espressa dai cittadini. Se ti
eleggo per fare il parlamentare, quello
devi fare. Nessuno ti autorizza ad
abbandonare il posto di lavoro di
dipendente profumatamente retribuito.
Quando scadrà il mandato, allora potrai
candidarti. Prima devi svolgere il lavoro
che ti è stato assegnato informando
puntualmente sugli obiettivi raggiunti. I
politici sono novelli Tarzan, si lanciano di
liana in liana, di posizione in posizione.
Non hanno un incarico, ma un "posto" di
cui dispongono a loro piacimento senza
rispondere a nessuno.
Un discorso analogo va fatto per le
cariche istituzionali. Chi diventa ministro
deve dimettersi da ogni incarico di
partito. Un ministro è super partes,
risponde alla Nazione. O fai il ministro o
fai il leader di partito. E questo vale
anche per il presidente della Camera. I
ministeri sono diventati sedi di partito
distaccate a Roma. Luoghi in cui si
incontrano i referenti del partito, si
discutono le strategie elettorali, un suk
dei voti con consulenti di area che girano
per i corridoi. Potrebbero mettere la
bandiera del partito del ministro sul tetto
e non cambierebbe nulla. Un segretario
di partito che fa il ministro? Se il ministro
(e segretario di partito) Boss(ol)i deve
proporre una legge a chi fa riferimento?
Alla Lega o all'Italia?
Ci sono due/tremila
persone tra
Parlamento, Regioni, Province, Comuni
e UE che si fanno i cazzi loro. Passano
da un incarico all'altro, rispondono alle
logiche personali o di partito e non dello
Stato. "Oggi qui, domani là, io vado e
vivo così, senza pene, domani dove
sarò, qui e là, io amo la libertà e nessuno
me la toglierà mai", cantava Patty Pravo.
E' ora di toglierla questa libertà che
nessuno gli ha mai dato. Loro non si
arrenderanno mai (ma gli conviene?).
Noi neppure.
Quattro proiettili sono stati inviati in una
busta a Barbacetto, Gomez, Santoro e
Travaglio con una lettera di minacce.
Non c'è purtroppo nulla da scherzare. Io
sono stato ospite ad Anno Zero da
Santoro e gli altri giornalisti sono spesso
presenti su questo blog. Travaglio ogni
lunedì. Persone che fanno realmente il
mestiere di giornalisti, tra i pochissimi in
Italia. Le pallottole hanno di solito
l'obiettivo di intimidire. Sono certo che
Peter, Gianni, Marco e Michele non si
farebbero intimidire neppure da qualche
granata a domicilio. In ogni caso, in
questi momenti, è giusto ricordarci degli
uomini liberi e dare a loro la nostra
solidarietà.
Quei rari giornalisti che
ancora esistono nel nostro Paese
bisogna tenerceli stretti.
6
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno
seguito lo spettacolo "Grillo is back".
E'iniziato a settembre e si è concluso a
marzo in Sardegna. I teatri si sono
riempiti
per
magia,
grazie
al
passaparola. I giornali non hanno dato il
minimo spazio a "Grillo is Back" e, per
questa totale mancanza di attenzione li
voglio ringraziare. A Milano ho fatto due
settimane di esaurito allo Smeraldo, il
maggior teatro della città totalmente
ignorato dai media. Per i giornalisti non
c'ero, eppure ero lì, in carne ed ossa e
sudore insieme a voi. "Grillo is back"
avrebbe potuto continuare ancora per
qualche mese, ma ho bisogno di
rifiatare. Belin, ho superato i sessanta
anche
se
ne
dimostro
quarantuno/quarantadue. Mi prendo una
pausa e poi farò un secondo tour
europeo. Lo scorso anno era intitolato
"Incredible Italy". Spiegai come l'Italia
andava presa assolutamente sul serio e
che dopo il fascismo e le banche
avremmo esportato anche il bunga
bunga, insieme alle mafie, alla
corruzione
e
al
dissesto
pubblico..Qualche mese dopo queste
profezie si sono avverate. La moglie di
un ex ministro inglese è diventata
l'amante del suo body guard, la
compagna di un ministro irlandese è
diventata l'amante di un teen ager che
ha anche finanziato. In entrambi i casi gli
uomini politici si sono dimessi dalle
cariche. Sono arrivati i fallimenti di
Grecia, Irlanda, Portogallo. La mappa
delle città francesi dominate dalla mafia
pubblicate sull'Express. Una nuova peste
nera sta dilagando, ma la peste è
democratica. le macerie sono uguali per
tutti. Il nuovo tour si chiamerà "Black
Death" e toccherà Inghilterra, Germania,
Francia, Belgio, Svizzera e Spagna. Io
farò da anticorpo, da antidoto.
Ps: "Grillo is back" è disponibile in libro
e DVD. Sarà spedito a partire dal 23
marzo. Chi lo acquisterà prima di quella
data avrà un 10% di sconto.
La via del guerriero Piercamillo Davigo
Informazione
02.03.2011
Piercamillo Davigo è un combattente ed
è anche un giudice. Sembra un
magistrato uscito dal libro di Carlos
Castaneda "La via del guerriero". E'
stato la mente giuridica di Mani Pulite,
oggi è consigliere di Corte di
Cassazione. Chiunque, dopo averlo
ascoltato in questa intervista, è in grado
di capire perché la macchina della
Giustizia in Italia gira a vuoto, quali sono
i rimedi per migliorarla e chi si oppone
per interessi politici o per ragioni più
prosaiche. Il cuore del problema
dell'Italia, la tana del drago, è la giustizia.
Se funzionasse, il Paese sarebbe, quasi
per incanto, diverso.
Intervista a Piercamillo Davigo,
magistrato
Un eccesso di domanda di giustizia
Il sistema giudiziario italiano è in affanno
da moltissimi anni, da 40 – 50 anni, in
costante peggioramento. Ogni anno le
cose vanno sempre peggio, se uno
guarda le relazioni di inaugurazione
dell’anno
giudiziario
i
problemi
aumentano anziché diminuire, il che vuol
dire che le cure che sono state tentate
negli ultimi 40 – 50 anni,cioè di
aumentare la produzione, aumentando le
risorse e i mezzi e comunque
aumentando la produttività dei singoli,
non sono servite a nulla perché la
patologia italiana è un eccesso di
domanda di giustizia. Un eccesso di
domanda di giustizia che dipende da vari
fattori, nel civile dipende dal fatto che il
sistema tutela di più chi viola la legge
che non chi la rispetta, chi lede un diritto
altrui ha garanzie maggiori rispetto a chi
subisce una lesione del proprio diritto. E
lo stesso vale nel penale, il sistema è
finalizzato molto bene alla tutela degli
imputati, molto meno bene alla tutela
delle vittime.
E quindi da un lato
aumenta il numero di violazioni e
dall’altro aumenta il contenzioso perché
vengono utilizzati poi tutti i meccanismi
processuali per evitare di rispondere
delle cose che sono fatte.
L’Italia spende per la giustizia più o
meno come la Gran Bretagna, la Gran
Bretagna fa 300 mila processi penali
ogni anno, l’Italia 3 milioni. La Gran
Bretagna con 300 mila processi penali
l’anno ha 100 mila detenuti, l’Italia con 3
milioni di processi penali ha 67 mila
detenuti.
Quindi
una
macchina
gigantesca che gira sostanzialmente a
vuoto.
Quanto al civile ogni anno in Italia
vengono iniziate più cause di quante ne
vengono iniziate in Francia, Spagna e
Gran Bretagna messe insieme, il
risultato è che i magistrati lavorano
moltissimo per produrre il nulla
sostanzialmente, la relativa inefficienza
del sistema è l’unica cosa che lo tiene
ancora in piedi, perché c’è una domanda
di giustizia oggi sommersa perché ci
sono molte persone che lamentano
violazioni dei loro diritti che non ricorrono
al giudice perché sanno che non
arriverebbe una risposta tempestiva e
soddisfacente. Se da domani, con un
colpo di bacchetta magica i tribunali
diventassero efficienti, questa domanda
si scaricherebbe immediatamente sui
tribunali e li paralizzerebbe subito. Un
esercito di avvocati
Le cause vere di questo problema, le
cause vere sono il numero eccessivo di
avvocati che ci sono in Italia, ci sono più
avvocati solo nella città di Roma che in
tutta la Francia, abbiamo 230 mila
avvocati e aumentano di 15 mila l’anno,
per dare un parametro di confronto il
Giappone
con
il
doppio
della
popolazione italiana ne ha 20 mila.Se il
sistema paese deve competere con altri
sistemi paese se l’Italia impiega oltre 40
volte le energie che impiega il Giappone
per risolvere le controversie, è chiaro
che non è competitivo.
C’è poi un problema di efficacia delle
decisioni perché poi una volta che le
decisioni vengono prese dopo anni non
sono eseguibili o sono eseguite solo in
parte, per esempio nel civile anche
quando uno ha una sentenza di
condanna non sempre riesce poi a
trovare i beni del suo debitore su cui
eseguire il provvedimento del giudice,
perché nel frattempo quello li ha venduti,
li ha occultati etc.. Nel penale ci sono
una serie di meccanismi che vanificano
la pena inflitta per cui raramente, almeno
per certi reati, si finisce in carcere a
scontare la pena che è stata data.
Questi problemi sono la causa principale
dei ritardi della giustizia, intanto il
numero dei processi da solo è la causa
principale della durata dei procedimenti.
Per ridurre il numero dei procedimenti
bisogna ridurre il numero degli avvocati
perché
gli
avvocati
vivono
dei
procedimenti e si oppongono a
qualunque tentativo di ridurre il
contenzioso. Per esempio introducendo
un tasso di interesse giudiziale molto più
alto del tasso di interesse di mercato si
scoraggerebbe il resistere indebitamente
in giudizio sapendo di avere torto, il
debitore che sa di dover pagare il suo
creditore lo pagherebbe invece di farsi
fare una causa che dura anni, perché poi
alla fine dovrebbe dargli talmente tanti
soldi da uscirne rovinato. Se non si
affronta questo problema seriamente che
richiede soluzioni di lungo, forse di
lunghissimo periodo perché non è che si
possono deportare gli avvocati o fargli
cambiare mestiere per forza, bisogna
intervenire sull’università, ridurli man
mano invece di consentire che
continuino a aumentare. Bisogna
contenere le impugnazioni non nel senso
di ridurre il numero dei gradi di giudizio
perché tre gradi sono più o meno in tutti i
paesi del mondo, il vero problema è che
da noi vengono proposte in concreto le
impugnazioni, altrove no. Perché non
costa nulla, non si rischia nulla, in penale
la Corte d’Appello se viene investita
dall’appello del solo imputato non può
aumentare la pena e quindi tutti
appellano, perché non dovrebbero? Se
sono detenuti possono uscire per
decorrenza termini e se sono liberi non
viene eseguita la pena finché pende il
giudizio di appello e quindi tutti
appellano, il risultato è che poi tutti fanno
ricorso per Cassazione.
La Corte Suprema degli Stati Uniti con
7
300 milioni di abitanti fa 120 sentenze in
un anno, la Corte Suprema di
Cassazione italiana con 60 milioni fa 100
mila sentenze di ordinanza in un anno, è
chiaro che il sistema si inceppa e non
può funzionare con numeri di questo
genere. Non solo non è una soluzione
ma ritarderà ulteriormente il corso dei
procedimenti perché l’idea è più o meno
questa: sarebbe come se le Ferrovie,
constatato che i treni arrivano in ritardo
anziché cercare di risolvere il problema
per cui i treni arrivano in ritardo stabilisse
che giunta l’ora di arrivo il treno si ferma
dov’è sul percorso e tutti scendono e
vanno a piedi. Scaduto il termine il
processo è estinto, ne consegue che tutti
faranno il possibile per ritardare il
processo per ottenere l’estinzione
perché bisogna tenere conto che
statisticamente, e non potrebbe che
essere così, il maggior numero degli
imputati sono colpevoli perché non si
può pensare che il maggior numero degli
imputati siano innocenti, altrimenti vuol
dire che Polizia giudiziaria, Pubblico
Ministero, Giudice per le indagini
preliminari,
Giudice
per
l’udienza
preliminare sono una masnada di
deficienti. Qualche volta sbagliano ma, di
norma, quelli che vanno a giudizio sono
colpevoli, quindi la maggior parte degli
imputati ha interesse a differire il più
possibile la pronuncia del giudice perché
sa che sarà una pronuncia di condanna
e che quindi porterebbe all’esecuzione
della pena. Il processo breve non è una
soluzione
Il processo breve incoraggerebbe i
delinquenti a ritardare il corso della
giustizia soprattutto, perché così arriva,
scaduto il tempo dirà “non mi fanno più
niente”, poi si somma alla prescrizione.
Già oggi l’Italia insieme alla Grecia è
l’unico paese dell’Europa occidentale in
cui la prescrizione matura dopo una
condanna in primo grado. Altrove no: sei
stato condannato in primo grado, poi tu
vuoi altri giudizi: perché dovrebbe
maturare la prescrizione? Invece da noi
funziona così e quindi è ovvio che tutti
propongono poi le impugnazioni e
cercano di allungare i tempi dei processi.
Il giudizio penale è una cosa
completamente diversa dal giudizio che
chiunque di noi può dare sui fatti di cui è
a conoscenza, nel processo penale ci
sono delle regole che se fossero
applicate nella vita di tutti i giorni
impedirebbero di vivere. Per esempio
tutti noi prendiamo ogni giorno decisioni
sulla base di cose che ci sono state
raccontate da persone che non le sanno
direttamente ma che le hanno apprese
da qualcun altro, nel processo penale
non è possibile, bisogna sentire il teste di
riferimento e quindi risalire lungo la
catena
dell’informazione.
Se
una
persona che ha reso delle dichiarazioni
non compare o non risponde le
dichiarazioni che ha rese non valgono
più. Ecco tutto questo nella vita di tutti i
giorni non avrebbe alcun senso. Ma io
facevo sempre questo esempio, se io
invito a cena il mio vicino di casa e lo
vedo uscire da casa mia con la mia
argenteria nelle tasche io non è che
devo aspettare la sentenza della Corte di
Cassazione per non invitarlo più a cena,
smetto subito di invitarlo a cena.
Continuerò a non invitarlo a cena anche
se fosse assolto perché non me ne
importa nulla del fatto che sia stato
assolto, l’ho visto io prendermi
l’argenteria e ciò basta.
C’è poi un esempio che faccio adesso
quando si invoca la presunzione di
innocenza, certo la giustizia è una virtù
cardinale ma anche la prudenza è una
virtù cardinale, ma chi affiderebbe la
figlia di sei anni a uno sotto processo per
pedofilia perché l’accompagna a scuola
sull’assunto che c’è la presunzione di
innocenza? Direbbe “va beh magari sarà
anche innocente però fino a quando non
è fatta chiarezza io mia figlia a lui non
l’affido”.
Eppure,
chissà
perché,
affidiamo a queste stesse persone il
nostro destino, i nostri beni, il nostro
futuro! La magistratura e il Parlamento
Il compito della magistratura è anche
quello di razionalizzare le leggi e poi
abbiamo una gerarchia di fonti, c’è
innanzitutto
la
Costituzione
della
Repubblica e le leggi non possono
contrastare con la Costituzione, le leggi
ordinarie e comunque le leggi non
possono contrastare con il diritto
comunitario dell’Unione Europea e con le
convenzioni internazionali in vigore per
l’Italia.E questo mette una serie di paletti
anche alle cose negative che possono
essere fatte con la legge, in più quando
una legge viene approvata entra in un
sistema complessivo di leggi e quindi
viene interpretata alla luce di questo
sistema complessivo. Questo evita i
problemi più gravi.
Certo, rimane il fatto che in un sistema
democratico la legge è la volontà della
maggioranza, fermi restando alcuni
parametri, il limite del controllo di
costituzionalità però consente appunto di
evitare le cose più stridenti, faccio un
esempio, l’articolo più importante della
Costituzione della Repubblica non è,
come tanti credono, l’articolo 3 “il
principio di uguaglianza”, è l’articolo 2
che dice “la Repubblica riconosce e
garantisce i diritti inviolabili dell’uomo”.
Se li riconosce vuol dire che vengono
prima della stessa Costituzione della
Repubblica perché se uno li istituisce
può anche revocarli ma se uno li
riconosce come sempre esistenti non ci
può fare proprio niente, deve prendere
atto che ci sono e rispettarli. E siccome
questi
diritti
sono
codificati
da
convenzioni internazionali, tra l’altro
nell’area in cui noi viviamo quella del
Consiglio d’Europa sono codificati dalla
Convenzione
europea
dei
diritti
dell’uomo che non è disarmata perché
ha istituito una Corte a Strasburgo che
interviene condannando gli stati quando
violano questi diritti. Questo pone
rimedio anche alla volontà della
maggioranza, faccio un esempio: oggi
l’articolo 575 del Codice Penale dice
“chiunque cagiona la morte di un uomo è
punito con la reclusione non inferiore ad
anni 21”. Se un Parlamento razzista
domani cambiasse questa norma in
questo modo “chiunque cagiona la morte
di un uomo “bianco” è punito con la
reclusione non inferiore ad anni 21”
questa
norma
cadrebbe
immediatamente. E quindi ci sono limiti
alle cose che una maggioranza può fare,
limiti di civiltà anzitutto. La via del
guerriero
E poi c’è l’aspetto forse decisivo appunto
della razionalizzazione del sistema, ne "Il
piccolo principe" c’è un episodio in cui il
piccolo principe incontra il re e gli chiede
un tramonto e il re gli dice “l’avrai il
tramonto, all’ora del tramonto” dice “io ho
diritto di essere ubbidito perché i miei
ordini sono ragionevoli, se ordinassi a un
generale di trasformarsi in una farfalla e
lui non mi ubbidisse di chi sarebbe la
colpa? Mia o del generale?”. E dice “se
tu ordini al tuo popolo di andarsi ad
affogare nel mare farà la rivoluzione”.
Ecco il problema è sempre il solito: alla
base dell’autorità c’è soltanto la volontà
o c’è la ragione? Questa è la questione,
io credo che sul lungo periodo ci sia la
ragione.
Io sono un eclettico del processo penale
nel senso che ho ricoperto tutti i ruoli,
compreso quello di indagato perché
quando uno si occupa di certi imputati lo
denunciano un giorno sì e un giorno
anche, e quello di persona offesa. Come
persona offesa di reati in genere di
diffamazione e di calunnia dovevo
costituirmi parte civile nei processi e
andavo dal notaio a farmi autentificare la
firma sulla procura speciale al mio
avvocato, perché all’epoca non era
consentito all’avvocato autenticarle e
quindi dovevo andare dal notaio. Questo
notaio un giorno leggendo le cose turpi
che avevano detto di me per l’ennesima
volta mi disse “ma che vita! Come hai
fatto a andare avanti così?!” e io gli ho
detto
“non
praevalebunt,
non
prevarranno” e questo mi ha detto “lei
dice non prevarranno perché è di
formazione culturale cristiana, ma io che
sono di formazione culturale ebraica
debbo dirle che secondo il libro del
Sinedrio del Talmud neanche i giusti
possono vincere in questo mondo, sennò
non
ci
sarebbe
bisogno
della
redenzione”. Io, annichilito da questa
dottissima citazione teologica e avendo
escluso di potergli rispondere citandogli
la legge di Murphy “non puoi vincere,
non puoi pareggiare, non puoi neppure
abbandonare”, ho cercato nelle mie
reminiscenze di gioventù qualcosa che
tenesse il livello a quelle altezze e mi è
venuto in mente il dialogo tra e Arjuna e
Krishna
nel
Mahabharata.
Il
Mahabharata è un poema indù che
racconta la guerra tra due famiglie, i
Kaurava e i Pandava, Arjuna è un
guerriero lacerato da questa guerra, non
sa chi ha torto e chi ha ragione, è stato
zio degli uni e maestro degli altri, non sa
da che parte schierarsi, soprattutto non
sa quali saranno le conseguenze delle
cose che fa, perché potrebbe ottenere
risultati opposti a quelli che si prefigge. E
allora chiede a Krishna che cosa deve
fare e Krishna gli fa questo discorso
stupendo, gli dice “Arjuna tu che cosa
sei?” dice “un guerriero” “e qual è il
dovere
di
un
guerriero?”
dice
“combattere”, “ecco allora tu combatti,
non te ne deve importare niente se vinci
o se perdi, se sei dalla parte giusta o se
sei dalla parte sbagliata, meno che mai ti
deve importare di quali saranno le
conseguenze ultime delle tue azioni
perché a te non compete governare il
mondo, a te compete soltanto, come
ogni altra creatura, di fare al meglio delle
tue capacità quello che ti è toccato in
sorte di fare: gli dei guideranno il
mondo”. Ecco, io non so se gli dei
guideranno il mondo però sono sicuro
che se ognuno di noi fa al meglio delle
sue capacità quello che gli è toccato in
sorte di fare il mondo andrà meglio!
8
I consiglieri regionali non
soffrono la crisi
Minipost
02.03.2011
Non c'è un motivo al mondo per cui i
consiglieri
regionali
debbano
guadagnare cifre da capogiro. Le
elezioni sono un "Gratta e Vinci"
nazionale. Chi è eletto si porta a casa
10.000 euro e più al mese e la sicurezza
della pensione. Questo andazzo deve
finire e in Piemonte finirà grazie alla
determinazione
dei
ragazzi
del
MoVimento 5 Stelle. Firmate la petizione,
boja fauss! Non fate i bugia nen!
L'iniziativa va adottata anche nelle altre
Regioni, cosa aspettate?
"Fuori i soldi dalla politica. Prosegue con
grande successo la raccolta firme della
petizione popolare per ridurre gli stipendi
dei consiglieri regionali promossa sulla
base della proposta di legge
del
MoVimento 5 stelle Piemonte bocciata
con rissa il 30 dicembre. In soli 15 giorni
ai banchetti si sono già raccolte oltre
5.000 firme di cittadini piemontesi e i
consiglieri regionali Bono e Biolè hanno
già
presentato
la
petizione
a
Sant’Ambrogio, Bussoleno, Torino, Alba
, Cuneo , Tortona, Rivoli, Acqui Terme.
Tutti i piemontesi possono:
scaricare la petizione e farla firmare
senza bisogno di autenticatori nè carta
d'identità: bastano nome, cognome,
indirizzo di residenza e firma. Inviate poi
i moduli firmati a Gruppo Consiliare
MoVimento 5 stelle/ Via Alfieri 19/10121
Torino.
Il tour "Fuori i soldi dalla politica" sarà a
Domodossola 2 marzo, ore 21 Hotel
Corona Via Marconi 8/ Saluzzo 7 marzo,
ore 21 Oratorio Don Bosco Via Donaudi
36/ Savigliano 8 marzo, ore 21 Piazza
Santa Rosa/ Vercelli 9 marzo, ore 21
Sala SOMS Via Francesco Borgogna 38/
Alessandria 14 marzo,ore 21 Via Vagner
38/d/ Asti 15 marzo, ore 21 Piazza San
Secondo 1/ Verbania 16 marzo, ore 21
centro di incontro S.Anna Via Belgio 2/
San Mauro 17 marzo, ore 21 sala
congressi Comunale". MoVimento 5
Stelle Piemonte
Berlusconi come Mattei ? Eugenio Benetazzo
Chaos Economy
03.03.2011
Paragonare Berlusconi a Mattei è un
confronto azzardato. Come quello tra un
nano e un gigante. Mattei usava i partiti
come i taxi, pagava la corsa e scendeva
una volta raggiunta la destinazione.
Berlusconi
è
contemporaneamente
autista e passeggero e la corsa la
pagano gli italiani. Mattei è stato
avversato dalla P2 di Cefis, il padre
massonico di Gelli. Berlusconi è figlio
della P2 di Gelli. Fatta chiarezza sulla
diversa statura dei due personaggi,
molte sono le somiglianze storiche. Il
comune denominatore è l'energia, il gas,
il petrolio. Mattei cercò di stabilire
relazioni dirette con le nazioni africane e
del medio oriente per lo sfruttamento dei
giacimenti petroliferi, un mercato allora
dominato dalle compagnie americane, le
cosiddette "Sette sorelle". Fu ucciso con
una bomba posta sul suo aereo di ritorno
dalla Sicilia. Berlusconi ha stretto accordi
con la Libia e con la Russia, considerati
Stati semi canaglia dagli Stati Uniti e
suoi avversari mondiali nella guerra non
dichiarata per il predominio energetico.
L'Italia è il primo partner, attraverso
l'ENI, dei gasdotti russo South Stream e
libico Greenstream. South Stream è un
progetto fortemente voluto da Putin e
dalla Gazprom, connetterà la Russia con
la UE entro il 2015 con una produzione
di 63 miliardi di metri cubi/anno.
Greenstream è stato realizzato da Libia
e Italia, collega la Sicilia con i giacimenti
di Bahr Essalam e Wafa e ha una
capacità di 8 miliardi di metri cubi/anno.
Berlusconi sta attuando, da anni, una
politica energetica contraria agli interessi
americani, su questo non ci sono dubbi.
Per eliminare Mattei ci volle una bomba,
per lo psiconano un bunga bunga. O
tempora, o mores. Intervista a Eugenio
Benetazzo,
operatore
di
borsa
indipendente Le ragioni dei disordini in
Libia
Un saluto a tutti i lettori del Blog, oggi
vorrei offrirvi una mia personale opinione
su quello che sta accadendo sia in Italia
che in Libia.
In Italia abbiamo
un’escalation mediatica avversa nei
confronti del nostro Premier Silvio
Berlusconi, al di là di quello che poi sia la
cronaca di settore, sia gli scandali a
sfondo sessuale, sia le inchieste della
Magistratura hanno dimostrato, non
spetta a me in questo contesto dare un
giudizio di merito su quello che ha fatto.
Mi voglio concentrare su un altro tipo di
considerazione e in Libia con l’escalation
di questi ultimi 10 giorni in cui la Libia
sembra abbia preso la stessa strada di
disagio, di difficoltà ai pari della Tunisia e
dell’Egitto.
Già qui subito una prima
avvisaglia, la Libia diversamente da
questi due paesi, viveva in uno stato che
possiamo considerare di grazia al di là
della presenza di un dittatore, ma la
popolazione libica aveva un benessere
di vita molto elevato, molto decoroso,
quasi tutti avevano un’abitazione, tutti
potevano contare su un sussidio di Stato
particolarmente elevato e questo,
rispetto agli altri paesi del Nord Africa
consentiva alla popolazione libica di
vivere con un tenore di vita tutto
sommato molto apprezzato, quindi è
abbastanza anomalo vedersi la Libia
esplodere in pochissimo tempo in termini
di tensione sociale, senza tutto sommato
grandi motivazioni, ricordiamo che
l’Egitto e la Tunisia hanno avuto come
primo gradiente di detonazione una crisi
di approvvigionamento alimentare o
meglio ancora il fatto che generi
alimentari di prima necessità, tipo i
cereali, fossero aumentati vistosamente
in pochi mesi. La Libia, l'Italia e la politica
energetica mondiale
Quindi la Libia al momento ha una
situazione
economica
e
politica
abbastanza anomala rispetto agli stati
adiacenti. Perché la Libia e l’Italia in
questo momento si trovano secondo me
un po’ sullo stesso piano? Perché hanno
i principali interlocutori dei rispettivi Paesi
che stanno diventando dei personaggi
molto scomodi a livello di establishment
politico e internazionale, da una parte
abbiamo il nostro Premier Silvio
Berlusconi
che
ha
ricreato
un
fenomenale partnerariato energetico tra
due nemici storici degli Stati Uniti d’
America: la Libia da una parte e gli Stati
Uniti dall’altra, state sicuri che a
Washington questo tipo di scenario,
questi rapporti di forza creano non poche
difficoltà, non poche pretese, visto che in
più di un’occasione si è parlato del
nostro paese, l’Italia, come il 52° Stato
all’interno
della
Confederazione
Americana.
Quindi da una parte
abbiamo gli Stati Uniti che si sono visti
un Paese che per anni ci ha sempre
controllato che improvvisamente si è
sganciato dallo strapotere, il diktat delle
lobby petrolifere statunitensi e ha scelto
una strada completamente a sé stante.
Dall’altra abbiamo un Paese come la
Libia che ha iniziato a effettuare
investimenti di recente anche sul nostro
Paese che hanno delle implicazioni
piuttosto gravose anche per gli stessi
statunitensi, non è casuale infatti che
l’escalation contro la Libia esploda nel
momento in cui la Libia diventa uno dei
principali azionisti di Finmeccanica.
Recentemente la Libia ha aumentato la
sua partecipazione al 2%, sapendo
benissimo che ha intenzione a
aumentarla, portarla a crescere nei
prossimi semestri.
Per chi non lo
sapesse la Finmeccanica è il principale
appaltatore della difesa statunitense,
vale a dire che è il soggetto che fornisce
allo zio Sam, alla C.I.A. i teleguida a
laser, sistemi di controlli, di vigilanza,
armamenti,
elicotteri,
tutte
le
infrastrutture militari che necessitano per
gestire un conflitto militare o per
amministrare tutte le forze di Intelligence.
Cercate di immedesimarvi in un
interlocutore in una forza istituzionale
statunitense che si vede entrare in casa
il nemico storico, cioè la Libia che
diventa in questo momento azionista e
quindi può vantare delle conoscenze,
può vantare del controllo sulla capacità
di armamento degli stessi Stati Uniti
d’America, proprio per il fatto di avere il
naso dentro Finmeccanica. In questa
ottica possiamo comprendere come ci
siano due persone che quanto prima
9
debbano essere estromesse dal quadro
politico – internazionale: una è il Silvio
Berlusconi che in tutti i modi stanno
provando a buttarlo giù dal trono su cui
si è seduto ormai da svariati anni e
sembra che ci stiano riuscendo, infatti al
di fuori dei nostri canali, al di là di come
è dipinto, al di là di come è stato
descritto, al di là degli episodi di cronaca
a sfondo sessuale che conosciamo tutti
quanti, è una persona che non è
controllabile negli Stati Uniti al pari di
precedenti
Primi
Ministri
italiani.
Secondo: abbiamo la necessità di
liberarci anche di un personaggio
scomodo in Libia quale il Colonnello
Gheddafi perché in Italia attraverso i suoi
rapporti di ingerenza e poi in Libia sta
letteralmente creando scompiglio sul
quadro
degli
approvvigionamenti
petroliferi su scala internazionale e
quindi la logica, la visione di tutto quello
che sta avvenendo, in parte in Italia e in
parte in Libia può essere ripresa,
ripercorsa a fronte di questa analisi che
abbiamo effettuato: due personaggi
particolarmente scomodi in questo
momento per l’establishment geopolitico
e internazionale e per gli equilibri
internazionali su tutto il pianeta.
L'importante è abbaiare
Minipost
03.03.2011
Il miglior alleato del Governo è
l'opposizione. Quando ha l'occasione per
sfiduciarlo, come è avvenuto ormai più
volte in questa legislatura, le viene
improvvisamente il "braccino corto". I
deputati del centrosinistra sono sempre
assenti o in missione (un modo elegante
per viaggiare all'estero). L'esempio,
come nelle migliori famiglie, viene
dall'alto, per la votazione al decreto
"Milleproroghe" Bersani e Casini non
c'erano. L'importante è abbaiare.
"Venerdì 27 febbraio la Camera ha
votato la fiducia al decreto legge
cosiddetto
Milleproroghe.
Il
provvedimento è stato approvato con
300 sì, 277 no, nessun astenuto, 45
assenti e 7 in missione, come indicato
dal verbale del sito indipendente
OpenPolis.
Numeri
alla
mano,
l’opposizione ha perso un’incredibile
occasione: il Governo, infatti, poteva
essere sfiduciato. Basta aggiungere i 9
voti degli assenti di Fli, 2 dell’Idv, 8 del
Pd e 5 dell’Udc (senza calcolare il
gruppo misto e i deputati in missione)
per arrivare a quota 301. Questo dato
politico lascia, di per sè, sconcertati. Ma
le sorprese non finiscono qui: andando a
spulciare l’elenco degli assenti si scopre
che né Bersani, né Casini, né tantomeno
Adolfo Urso hanno votato. Risultano
“assenti”. Vi presento la lista completa
dei votanti: in grassetto i deputati di
opposizione che non hanno votato."
democrazia italiana Ps: Openpolis ha
rettificato il dato sulla votazione
Milleproroghe citato in questo post, ha
commesso
un
errore
come
l'indimenticabile commissario Cesare
Polacco.
Il
nostro
giudizio
sull'opposizione comunque non cambia
di un millimetro.
Gli americani si vedono nel
momento del petrolio
Informazione
04.03.2011
Le navi americane stazionano davanti a
Tripoli, a uno sputo, a 50 km in linea
d'aria.Sono arrivate ufficialmente per
scopi umanitari. Non ci sono navi
indiane, cinesi, iraniane
e neppure
russe, coreane, brasiliane, islandesi o
sudafricane. Solo americane più un po'
di flottiglia di qualche alleato minore.
Quando c'è un conflitto nel mondo,
l'aiuto pronto, immediato e soprattutto
armato arriva dagli Stati Uniti d'America.
Un aiuto disinteressato e a lungo termine
come nella guerra dei Balcani o in Iraq e
in Afghanistan. Si trovano così bene nei
luoghi in cui hanno esportato la
democrazia che non se ne vanno più. Ci
piantano le basi e la bandiera come in
Kosovo e ci soggiornano per decenni.
Sono gente simpatica e generosa,
ragazzoni sempre sorridenti. In Italia gli
yankee regalavano sigarette e cioccolato
che ancora ce ne ricordiamo. Certo,
bombardarono anche i civili delle
principali città italiane, da Roma a
Milano, ma sono incidenti di percorso
che possono succedere in guerra. Alleati
che sbagliano. Nostri graditi ospiti
(nessun governo gli ha mai negato il
permesso di soggiorno nel nostro Paese)
nelle cento basi (e sessanta testate
nucleari) e sedi in giro per l'Italia,
diventata
la
loro
portaerei
nel
Mediterraneo.
Gli americani ci credono davvero al loro
ruolo di gigante buono, di sceriffo del
mondo, ma se la nazione in difficoltà è
proprietaria di giacimenti di petrolio o di
gas, allora ci credono ancora di più. Nel
Darfur o in Tibet, per fare un esempio,
dove non c'è l'oro nero, non si è fatto
vedere nessuno. Se gli amici si vedono
nel momento del bisogno, gli americani
si vedono nel momento del petrolio.
Come una volta per i Pavesini, si può
dire che è sempre l'ora degli americani
quando sono in gioco i loro interessi. In
Libia esiste un sanguinoso dittatore con
cui l'Occidente ha fatto affari fino a
poche settimane fa. Tutti sapevano chi
fosse, ma l'odore dei soldi
copriva
qualunque miasma. La Libia è ora
spaccata in due. Non si sa chi prevarrà.
E' una guerra civile, un fatto interno al
Paese. E' necessario intervenire con
aiuti
umanitari,
con
forze
di
interposizione dell'ONU, accogliendo i
profughi dalle zone di guerra. Non è
necessario, e neppure auspicabile, che
intervengano le Forze Armate dello zio
Sam. Chiunque vincesse, alla fine
vincerebbe solo lui.
10
La democrazia light
Minipost
04.03.2011
Petizioni, leggi popolari, referendum,
democracy, questa parola svuotata un
po' leggera. La parola è diventata un
cracker, light. Abbiamo la democrazia
light, svuotata di tutto, leggera, senza
grassi,
senza
proteine,
che
ci
salvaguardia la dieta. Siamo a dieta di
democrazia. Questi strumenti che
dovrebbero fare la differenza, leggi
popolari, petizioni, referendum vengono
messi nei cassetti, boicottati. Questo
fatto di non unire le elezioni
amministrative con il referendum vuole
dire proprio spostarlo, metterci un
quorum, portarlo in agosto. Vuole dire
tentarle tutte per perdere soldi, tempo.
Costeranno 300 milioni, cioè 5 Euro a
cittadino. Quindi vi do un consiglio:
quando incontrate un politico, chiedetegli
5 euro per questi referendum, che
andranno male. Noi ne abbiamo fatti di
referendum, di leggi popolari. Li mettono
nei cassetti, li nascondono. Gli abbiamo
portato 350 mila firme e ce le hanno
ancora in un cassetto, da 4 anni.
Abbiamo proposto alcune regole: via i
condannati dalle sedi istituzionali,
massimo due legislature per ogni
parlamentare, ripristinare il voto di
preferenza. Sapete cosa hanno fatto:
hanno nascosto tutti in un cassetto.
Come il referendum che abbiamo fatto:
1.600.000 firme per non finanziare i
giornali, per eliminare l'albo dei
giornalisti, per togliere la legge Gasparri.
(Leggi tutto)
Oggi: Toscana 5 Stelle Day
Minipost
05.03.2011
Dal web alle piazze.
In tutta la Toscana il MoVimento 5 Stelle
oggi presenta il suo Programma:
Firenze, piazza Dalmazia 9-16 Empoli,
piazza Madonna della quiete 10-13
17-20 Figline Valdarno, piazza Marsilio
Ficino 10-19 Arezzo, via Giotto 8-13,
piazza San Jacopo 14-18 Grosseto,
piazza Dante 10-19 Follonica, piazza
Sivieri 10-18 Pitigliano, piazza della
Repubblica
10-18
Livorno,
Bagni
Pancaldi dalle 15-19 Piombino, Corso
Italia 10-13 15-20 Lucca, via Beccheria
15-19 Viareggio, via Verdi 15-19 Massa,
piazza Bertagnini 9-19 Carrara, via
Vespucci 10-19 Montignoso, Nuova
Piazza di Via Roma 9-19 Pisa, Corso
Italia 10-20 Pontedera, piazza Curtatone
11,30-19,30 Pistoia, via Cavour 10-19
Prato, Piazza Duomo 14-19 Siena,
giardini de "La Lizza 10-19
La Costituzione non è
intoccabile
Politica
05.03.2011
La Costituzione non è il Vangelo, il
Corano o il Talmud. Per qualcuno però lo
è, rappresenta le tavole della Legge di
Mosè e ne fa un uso religioso, fideistico.
La agita in manifestazione come il
libretto rosso di Mao. La Costituzione è
un testo scritto da uomini in carne ed
ossa, non da semidei, nel secondo
dopoguerra. E' entrata in vigore il 1°
gennaio 1948, 63 anni fa. Il mondo è
cambiato da allora. Molti suoi articoli
sono condivisibili, altri meno o per nulla,
altri ancora appartengono a un mondo
ideale o sono stati rinnegati o non hanno
avuto nessun lieto fine nella realtà
perchè mai applicati. E' un testo di 139
articoli, scritto dopo le macerie della
Seconda Guerra Mondiale e la fine del
fascismo, che esclude i cittadini dalla
possibilità di proporre delle leggi, è una
Costituzione in parte "diversamente
democratica".
Gli italiani, in pratica, non possono fare
quasi nulla per cambiare le leggi a cui
sono sottoposti, che regolano le loro vite.
Questo
diritto
è
riservato,
"costituzionalmente", ai partiti. Gli
esempi del referendum e della legge
popolare sono illuminanti.
Non è possibile indire un referendum per
introdurre una nuova legge. Le leggi si
possono solo abrogare, non i tutti i casi
(ad esempio per l'indulto), e solo se
viene raggiunto il quorum. In sostanza
quasi mai. Il referendum è una pistola
scarica:
"Art. 75. È indetto referendum popolare
per deliberare l'abrogazione, totale o
parziale, di una legge o di un atto avente
valore di legge, quando lo richiedono
cinquecentomila
elettori
o
cinque
Consigli regionali. Non è ammesso il
referendum per le leggi tributarie e di
bilancio, di amnistia e di indulto, di
autorizzazione
a
ratificare
trattati
internazionali. La proposta soggetta a
referendum è approvata se ha
partecipato
alla
votazione
la
maggioranza degli aventi diritto, e se è
raggiunta la maggioranza dei voti
validamente espressi."
La Costituzione prevede la possibilità per
i cittadini di raccogliere le firme per una
proposta di legge popolare. Non obbliga
in alcun modo il Parlamento a discuterla,
quindi è un diritto sulla carta, una
solenne presa costituzionale per il culo.
La proposta "Parlamento Pulito" che
derattizzerebbe Camera e Senato,
350.000 firme, non è stata ancora presa
in esame dal Senato dopo più di tre anni.
"Art. 71. L'iniziativa delle leggi appartiene
al Governo, a ciascun membro delle
Camere ed agli organi ed enti ai quali sia
conferita da legge costituzionale.Il
popolo esercita l'iniziativa delle leggi,
mediante la proposta, da parte di almeno
11
cinquantamila elettori, di un progetto
redatto in articoli."
La
Costituzione
va
rimessa
in
discussione in molti dei suoi articoli. Oggi
iniziamo dal 71 e dal 75. Il 71 deve
prevedere
l'obbligatorietà
della
discussione pubblica in Parlamento di
ogni proposta di legge di iniziativa
popolare entro sei mesi dal deposito
delle firme. Il 75 deve introdurre il
referendum propositivo e senza quorum.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli
conviene?). Noi neppure.
Trasparenza in Piemonte
Minipost
05.03.2011
"L'avevamo promesso e ora lo
facciamo. Con la legge regionale
22/2010
è
stata
approvata
la
dematerializzazione e la pubblicazione
online del Bollettino Ufficiale della
Regione Piemonte (BURP), escluso,
guarda caso, l'allegato dello status
patrimoniale degli eletti, che resta solo
cartaceo ed in tiratura limitata,
disponibile presso gli uffici dei Consigli
Comunali.
Tutto
ciò
con
un
emendamento
inserito
all'ultimo
momento in Commissione Bilancio,
seguita da Fabrizio Biolè, emendamento
che ha "raggirato" tutti i Commissari ma
non un nostro acuto lettore. Dalla lettura
del testo sembrava infatti che fosse
dovuta la sola pubblicazione cartacea in
ossequio alla normativa precedente e
cioè alla l.r. 16/1983, ma sentiti gli uffici
tecnici, scopriamo che non vi è alcuna
limitazione alla pubblicazione online di
tali dati, per cui proporremo una modifica
di tale legge e nel frattempo, viste le
numerose richieste, pubblichiamo online
l'intero
allegato."Davide
Bono.
MoVimento 5 Stelle Piemonte
Potete scaricare il documento: Burp
redditi consiglieri.pdf
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Editoriale Fortezza Italia