CAMBIA LA TUA VITA.
CAMBIA IL TUO MONDO.
Anno 10 • Numero 1
IL CAMMINO DELLA VITA
Una deviazione o il destino?
In attesa del lieto fine
Metti i problemi in prospettiva
Cabine telefoniche in disuso
Non restare indietro
Anno 10 numero 1 – 2012. Periodico mensile. Autorizzazione del Tribunale di Milano n.124 del 3/03/2003 – Poste Italiane - Spedizione in A.P. - art.2 Comma 20/c Legge 662/96 Brescia
Anno 10, numero 1
D et to t r a n o i
Come molte altre persone, quando si avvicina un nuovo anno cerco di
riflettere su quello passato e stabilire degli obiettivi per il prossimo. Stavo
per farlo anche quest’anno, quando un amico mi ha mandato questa
citazione di Joni Eareckson Tada: «La fede non è la capacità di credere in
un futuro lontano e nebuloso, ma semplicemente di prendere in parola
Dio e fare il passo successivo». Mi è stata di grande aiuto per il seguente
motivo: quando l’ho applicata al passato mi è sembrata vera.
Ognuno degli ultimi sette o otto anni ha comportato dei difficili passi
nell’ignoto. Dopo che la salute di mia moglie prese improvvisamente una
brutta svolta, una frotta di medici passò un paio d’anni nel tentativo di
diagnosticare il problema. Alla fine si scoprì che aveva una combinazione
di malanni incurabili ma sopportabili e ci vollero ancora altri anni per
scoprire la terapia più efficace. Durante quei momenti difficili, l’unica
cosa che potevamo fare era pregare e fare un passo alla volta; ma era
tutto quello che Dio ci chiedeva. Grazie a Lui e ai buoni medici a cui
ci condusse, mia moglie sta molto meglio. Non è stato facile, ma ora
possiamo entrambi dire senza esitazione che l’esperienza ci ha fatto bene.
Ci ha reso più profondi e più grati per ciò che abbiamo; ci ha insegnato a
dare la giusta importanza a ogni giorno. Più di qualsiasi altra cosa, penso,
ha accresciuto la nostra fede nell’amore e nella bontà di Dio.
Tenendo questo come sistema di riferimento, l’anno in arrivo non
sembra intimidirmi poi tanto. Le difficoltà quotidiane degli ultimi anni
ora sono solo ricordi vaghi, ma il bene che ne abbiamo tratto è una forza
vitale e incoraggiante. «Pensa in grande», mi dice. «Non hai niente da
temere. Togli il freno. Fai passi da gigante. Dio è buono — ed è al tuo
fianco!»
K. P.
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alcuni casi, possono essere usate la Nuova Riveduta (NR), la
CEI (CEI), la Diodati (D) e la Traduzione In Lingua Corrente
2
(TILC).
il MIO CAPITANO
Elena Sichrovsky
Nei primi giorni dell’anno
scorso, ho iniziato un
viaggio. Seduta su un molo,
respirando l’aria salmastra, mi
sono sentita riempire da ondate di
eccitazione e trepidazione mentre
i miei occhi scrutavano l’oceano di
tempo che mi stava davanti.
Nel corso del mio viaggio, a volte
ho dovuto affrontare agitazione e
avversità. Il mare turchese è diventato
una distesa agitata e spumeggiante
di onde scure e furiose. Piogge
battenti e venti tempestosi hanno
colpito la mia nave. Ci sono stati
anche momenti di benedizione e di
progresso costante, quando il sole
brillava sulle onde tranquille e brezze
serene spingevano avanti il mio
vascello.
Non ho sperimentato queste cose
da sola. Gesù, il mio capitano, era
con me. Insieme abbiamo affrontato
ogni giorno. Insieme abbiamo sfidato
le tempeste delle avversità. Insieme
abbiamo riso e ci siamo goduti le
giornate di sole. Sapevo che Gesù
aveva un piano per il nostro viaggio e
che ne aveva stabilito la rotta.
C’erano pur sempre momenti in
cui mettevo in dubbio il suo giudizio,
quando, già debole ed esausta per la
fatica, intravedevo un’altra tempesta
che si preparava all’orizzonte. «Gesù,
dobbiamo proprio affrontare altre
difficoltà?» imploravo. «Se mi ami
tanto quanto dici, non puoi rendermi più facile il viaggio?»
Con un sorriso, Gesù mi
rispondeva sussurrando: «Ti amo
proprio tanto. Ti ho sempre amato
e sempre ti amerò. Anche se tutto
intorno a te adesso può sembrare
burrascoso, è solo per il momento.
Il cielo sembrerà più azzurro e più
bello dopo la tempesta. Stringi la mia
mano e ti aiuterò a superarla. Cerca
le benedizioni che queste tempeste
portano».
Ho imparato che il segreto
stava nel tenersi vicino a Lui fino
a che le nuvole si disperdevano. E
mentre aspettavo, ho scoperto cose
meravigliose. La sua presenza amorevole è diventata ancora più reale
durante quei giorni burrascosi e le
sue parole rassicuranti mi hanno
dato forza, mi hanno calmato e
tranquillizzato. In quanto alle
benedizioni di cui mi ha parlato,
ora che sto alla soglia di un anno
nuovo mi guardo alle spalle e vedo
che quei momenti di prova hanno
generato coraggio, fede e speranza
— il coraggio di non cedere mai,
nonostante le opposizioni e le
difficoltà; la fede ancorata in un
amore che non mi delude mai; e la
speranza in Gesù, che ha un piano
perfetto, non solo per il prossimo
anno, ma per tutta la mia vita.
Elena Sichrovsky vive in
Taiwan e fa parte della
Famiglia Internazionale (LFI),
una comunità cristiana della
fede. ■
3
Una città in cui vivevo una volta è
ancora piena di cabine telefoniche in
disuso. Obsolete e abbandonate, rimangono lì vuote
CABINE
TELEFONICHE IN
DISUSO
Curtis Peter van Gorder
Il tuo potenziale giace davanti a te, che
tu abbia otto, diciotto, quarantotto
o ottant’anni. C’è sempre spazio per
migliorare. Domani potrai essere un uomo
migliore di quello che sei oggi.
—John C. Maxwell
4
e silenziose, lugubri memorie della loro precedente
utilità, e si limitano a occupare spazio sui marciapiedi,
completamente inutili tranne che per alcuni ragni sempre
pronti a tessere le loro tele negli angoli più nascosti.
Fino a dieci o venti anni fa, queste cabine erano mezzi di
comunicazione essenziali. Ora, rimpiazzate da telefoni
cellulari più comodi e capaci, queste reliquie del passato
non sono degne di conservazione né di rimozione.
Queste vecchie cabine mi rattristano. Mi ricordano
persone rimaste nel passato perché non potevano o non
volevano adattarsi al nuovo. Chiunque di noi può ridursi
così. Se prestiamo più attenzione al passato che al presente
o al futuro, perderemo di vista il mondo intorno a noi e
resteremo indietro. Il mondo è in perenne cambiamento
e dobbiamo essere pronti a cambiare insieme ad esso, per
imparare cose nuove e sforzarci costantemente di fare
progressi. Questo vale sia per la nostra vita fisica che per
quella spirituale.
L’anno scorso è stato pieno di esperienze nuove per
me. Mi sono trasferito dal Medio Oriente all’India e ho
iniziato un lavoro nuovo. Ciò ha certamente presentato
sfide nuove. Il cambiamento spesso è difficile, ma ho
scoperto che di solito mi fa bene. Mi sono dovuto adattare
alla nuova località e alla nuova situazione e nel farlo ho
acquisito altre capacità.
Per la natura umana sembra normale desiderare la staticità, ma il modo in cui facevamo le cose ieri spesso non
è più adatto alle necessità odierne. Che noi cambiamo con
il tempo o no, quello che era all’avanguardia ieri spesso
rimane indietro oggi. Basta guardare il mondo in rapido
cambiamento degli apparecchi elettronici per capire cosa
voglio dire. Recentemente ho dato un’occhiata ad alcuni
vecchi numeri di una rivista di elettronica e non ho potuto
fare a meno di ridere davanti ai prodotti che erano stati
accolti come “innovativi” e che ora sono sorpassati.
Come dice il proverbio, «chi ha tempo non aspetti
tempo». Meglio muoversi adesso.
Curtis Peter van Gorder è un soggettista e animatore a Mumbai, India; fa parte di LFI.■
Nove PUNTI
per CaMBIaRe
Keith Phillips
1
Fai il punto e stabilisci degli
obiettivi. Fai un elenco delle aree
in cui vuoi cambiare e fai quello che
puoi per realizzare i cambiamenti.
Scrivere obiettivi e piani servirà a cristallizzare i tuoi pensieri e consolidare
il tuo impegno.
2
Programma i cambiamenti
nel tuo prospetto per la giornata
o la settimana. Senza un piano
preciso, le buone intenzioni saranno
presto dimenticate, o si perderanno
sotto la pressione di tutto il resto
delle cose da fare.
3
Dipendi da Gesù, non
esclusivamente dalla tua forza di
volontà, dal tuo intelletto o dalle
tue capacità naturali. La Bibbia ci
dice: «È meglio rifugiarsi nell’Eterno
che confidare nell’uomo»1 e «beati
quelli che trovano in Dio la loro
forza. Lungo il cammino aumenta la
loro forza».2
4
Cerca istruzioni e
incoraggiamento nella Parola di
Dio. Dio promette: «Io ti istruirò e
ti insegnerò la via per la quale devi
camminare».3 Un sito di ricerche,
una chiave biblica o dei libri di
studi biblici rendono molto più
facile trovare ciò che la Bibbia ha
da dire sugli argomenti specifici dei
cambiamenti che vuoi fare.
5
Unisciti a un gruppo di
sostegno. Frequentare persone che
la pensano come te ti offre incoraggiamento e sostegno morale, due
catalizzatori per il cambiamento.
«Due valgono meglio di uno solo,
perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica».4 «Il ferro
affila il ferro, così l’uomo affila il
volto del suo compagno».5
6
Chiedi ad altri di pregare
per te. Pregare insieme ottiene
risultati notevoli.6
1. Salmi 118,8
7. Salmi 100,4
2. Salmi 84,5a.7a NR
8. Proverbi 24,6
3. Salmi 32,8 NR
9. Salmi 37,24 NR
4. Ecclesiaste 4,9
10. Filippesi 2,13
5. Proverbi 27,17
11. 2 Corinzi 5,17
7
Ringrazia Dio per il suo
aiuto. Più dimostri la tua gratitudine, più Dio farà per te. «Entrate
nelle sue porte con ringraziamento
e nei suoi cortili con lode».7
8
Quando sbagli, chiedi a
Dio di aiutarti a perseverare nei
tuoi tentativi. «Il giusto cade sette
volte e si rialza».8 «Se cade, non è
però atterrato, perché l’Eterno lo
sostiene per la mano».9
9
Continua a credere di
poter cambiare, con l’aiuto di
Dio. Rivendica versetti biblici che
incoraggiano la tua fede, come: «è
Dio che produce in voi il volere
e l’agire, secondo il suo disegno
benevolo»10 e «se dunque uno è
in Cristo, è una nuova creatura;
le cose vecchie sono passate;
ecco, tutte le cose sono diventate
nuove».11 ■
6. Vedi Giacomo 5,16; Matteo 18,19.
5
Peter Amsterdam
IL CAMMINO
DELLA VITA
Alcuni mesi fa, mia moglie Maria ed io cenammo con un giovane amico che ci parlò
dei suoi recenti piani. I suoi sogni erano grandi, il suo atteggiamento coraggioso. Ci disse che
per mesi aveva sentito che Dio lo stava guidando in una certa direzione, ma aveva continuato
a scacciarla come un’idea folle. Più cercava di ignorarla, però, più forte diventava la spinta.
Alla fine chiese al Signore se quello era veramente il piano per la sua vita e subito dopo iniziò a
sentirsi tranquillo riguardo alle sue nuove mosse.
Quando ci ritrovammo per cenare insieme i suoi piani si erano già consolidati e presto si
sarebbe trasferito per seguire i suoi sogni, procedendo per fede nella direzione in cui credeva
che il Signore lo guidasse. Maria ed io fummo colpiti dalla sua sincerità e dalla sua volontà di
seguire la chiamata del Signore.
Nel corso della nostra conversazione dissi che a volte Dio guida le persone a fare cose
6
piuttosto fuori dall’ordinario, solo
per usare quei passi iniziali per instradarle su un cammino che porta a
destinazioni inaspettate. Il cammino
della vita spesso è formato da una
serie di scelte e decisioni apparentemente prive di collegamento, che alla
fine portano alla realizzazione degli
obiettivi.
«Mi puoi dare un esempio?»
chiese il giovane.
Ci pensai un attimo, poi risposi:
«Sì, è quello che successe a me».
Circa quarant’anni fa, prima di
unirmi alla Famiglia Internazionale
(LFI), uno degli sponsorizzatori del
nostro centro, che era proprietario
di una tipografia, donò alla nostra
opera una macchina da stampa.
Voleva insegnarci a usare la macchina
e altre apparecchiature, per poi
lasciarci stampare il nostro materiale
educativo e di diffusione nella sua
tipografia. Fui uno dei pochi a
essere addestrati come tipografi e
continuai a fare quel tipo di lavoro
per un anno e mezzo. Mi ero unito
alla Famiglia Internazionale per
diffondere il messaggio e l’amore di
Gesù personalmente, faccia a faccia
con la gente, quindi non era sempre
facile passare le giornate svolgendo
il lavoro monotono del tipografo.
Allora non sapevo che fosse una parte
importante del piano divino per la
mia vita.
Grazie all’esperienza fatta in quella
tipografia, finii per essere invitato in
Germania per aiutare nella pubblicazione di materiale in tedesco per la
Famiglia; negli anni successivi lavorai
in altri centri di pubblicazione. Alla
fine mi chiesero di fare il supervisore
per la squadra che stampava materiale di LFI per la maggior parte
dell’Europa. Quel lavoro portò a
un altro che mi mise in contatto
con David e Maria, fondatori e
direttori di LFI; un paio d’anni dopo
m’invitarono a lavorare direttamente
con loro insieme ad altri assistenti.
Il mio cammino era cominciato con
un passo totalmente inaspettato e
contrario al mio modo di pensare di
allora, ma un passo portò a un altro,
finché mi ritrovai a fare quello che
faccio oggi: un lavoro che adoro e
che trovo molto appagante.
L’idea che cercavo di trasmettere
era che, anche se il piano del nostro
amico non avesse funzionato, poteva
benissimo essere il primo passo in
un percorso verso un altro posto
meraviglioso, forse ancora migliore
e più soddisfacente di quello che
sognava in quel momento.
Da quel giorno ho condiviso
questo punto con altri, spiegando
che non dovrebbero sentirsi delusi se
s’impegnano a fare ciò che ritengono
una cosa dettata da Dio, ma poi non
funziona come avevano anticipato.
Potrebbe essere solo il primo passo
verso qualcos’altro di speciale. Ciò
che s’impara o chi s’incontra nei
passi iniziali di un’impresa, potrebbe
rivelarsi più importante dell’impresa
stessa. Le difficoltà, le incertezze e
le delusioni di oggi possono essere il
punto di partenza verso i successi di
domani.
***
Ieri notte sono rimasto a letto sveglio, pregando e chiedendomi come
certe decisioni che devo affrontare
oggi influenzeranno il futuro. Dopo
un po’ di tempo, mi sono alzato e ho
cominciato a scrivere questo articolo.
Poi Gesù ha parlato al mio cuore:
«Guarda cosa stai scrivendo. Quello
che hai detto al tuo amico vale anche
per te. Devi essere disposto a fare i
primi passi verso il nuovo per fede,
seguendomi anche se sembra una
pazzia. Se rimani paralizzato dall’indecisione, non sarai mai in grado di
fare il primo passo; ma quel passo
è ciò che t’incamminerà verso la
destinazione che ho scelto per te. Mi
hai affidato la tua vita per tutti questi
anni. Vuoi continuare a fidarti di me?
Seguimi, fidati, e lascia che il futuro
si presenti un giorno alla volta».
Peter Amsterdam e sua
moglie Maria Fontaine sono i
direttori di LFI. ■
Non si scopre la volontà di Dio in una volta sola. Man mano
che progrediamo attraverso cambiamenti spirituali e fisici,
è necessario rivalutare la nostra vita, o alcuni suoi aspetti,
per assicurarci di essere aggiornati secondo il piano divino.
Scoprire la volontà di Dio è un procedimento regolare per un
cristiano. —Maria Fontaine
7
In attesa
del lIeto fIne
Maria Fontaine
La vita è piena di scelte.
1. Matteo 17,20
2. Marco 9,23
3. Vedi Luca 11,11–13.
4. Romani 8,28
5. Vedi Filippesi 4,8.
8
Ogni giorno ci troviamo di fronte a
scelte, grandi e piccole; ogni giorno
che passa lascia l’eredità delle scelte
del passato. Alcune si rivelano buone,
altre cattive, altre un po’ di entrambe
le cose; di altre non siamo sicuri, ma
ognuna ha avuto parte nel renderci
ciò che siamo.
Ecco alcuni principi che ho
trovato utili ripensando al passato
e alle cose che mi hanno portato al
punto in cui mi trovo oggi.
Il nostro futuro non è limitato
dal nostro passato. Non importa che
decisione abbiamo preso, o che cosa
gli altri hanno deciso per noi, e non
importa a che punto ci troviamo ora;
il futuro è ancora radioso come le
promesse di Dio, come queste: «Se
avete fede […] niente vi sarà impossibile»1 e «ogni cosa è possibile a chi
crede».2 Se vi trovate dove non volete
essere, c’è sempre tempo per cambiare. Finché c’è vita c’è speranza.
Se qualche vostra scelta sembra
aver avuto un brutto risultato, o uno
che non avevate in mente, ricordate
che probabilmente non avete ancora
visto ogni suo effetto. Quello che
sembra una pietra o un serpente
potrebbe rivelarsi una pagnotta o
perfino un pranzo a tre portate.3
Il regista, attore, sceneggiatore e
produttore Orson Welles una volta
disse: «Il lieto fine dipende da dove
si smette di raccontare la storia».
O come ha detto qualcun altro:
«Tutto si risolverà alla fine; e se non
è risolto, non è ancora la fine». Quel
principio è certamente vero per chi
ama il Signore e cerca la sua guida,
perché Egli ha promesso di risolvere
tutto per il bene alla fine.4
Guardarsi indietro e rammaricarsi
di alcune delle cose che abbiamo
fatto, o desiderare d’averle fatte in
modo diverso, fa parte della natura
umana. Dio capisce queste cose; ma
è sbagliato sorvolare sul bene che
viene da alcune di quelle esperienze:
la saggezza, la maturità e le altre
lezioni imparate, che hanno contribuito a formare il nostro carattere e
a prepararci per cose migliori e più
grandi in futuro.
Quando riguardate il passato, contate le vostre benedizioni. Ricordatevi
di quelle cose «vere, oneste, giuste,
pure e amabili» che fanno anch’esse
parte della vostra vita.5 Grazie a Dio
per le buone decisioni che avete preso
in passato, insieme a quelle che Lui
vi aiuterà a prendere in futuro. ■
Assicurazione o sicurezza?
Rose Conn
Mentre l’anno si
avvicinava alla fine, stavo
ancora lottando con molte delle
complicazioni e preoccupazioni che
da un po’ di tempo mi rendevano
incerta. Poi mi sono imbattuta
in un articolo sulla differenza tra
“assicurazione” e “sicurezza”, che
mi ha fatto pensare. Dio era la mia
assicurazione o la mia sicurezza?
Avere Dio nella nostra vita è
effettivamente una specie di assicurazione. Sappiamo che qualsiasi
cosa succeda Lui sarà con noi e ci
benedirà per la fede che abbiamo in
Lui: «Infatti io sono persuaso che né
morte né vita né angeli né principati
né potenze né cose presenti né cose
future, né altezze né profondità, né
alcun’altra creatura potrà separarci
dall’amore di Dio che è in Cristo
Gesù, nostro Signore»,1 e «sappiamo
che tutte le cose cooperano al bene
per coloro che amano Dio».2
Nella mia vita di ogni giorno,
però, specialmente quando
m’imbatto in una decisione da
prendere o in un problema, ciò che
voglio e di cui ho bisogno è sicurezza
a breve termine. Dio ci dà anche
quella. Ci promette guida,3 soddisfazione dei nostri bisogni,4 grazia
e forza nei momenti difficili.5 Ci
offre anche rassicurazione: «Io non
ti lascerò e non ti abbandonerò”6
— e questo vale per le circostanze
immediate come per tutto il resto.
La vita è una serie di situazioni
e decisioni. Quando ci concentriamo sulle incertezze, rimaniamo
1. Romani 8,38–39
5. 2 Corinzi 12,9
2. Romani 8,28
6. Ebrei 13,5
3. Salmi 32,8
7. Giacomo 1,5
4. Filippesi 4,19
8. Isaia 30,21
paralizzati. Quando però presentiamo i nostri problemi a Dio e ci
rivolgiamo a Lui prima di prendere
decisioni, la sicurezza che ci offre
ci spinge nella direzione giusta: «Se
qualcuno di voi manca di sapienza,
la chieda a Dio … e gli sarà data».7
«Quando andrete a destra o quando
andrete a sinistra, le tue orecchie
udranno dietro a te una parola che
dirà: ‘Questa è la via; camminate in
essa!’».8
Rose Conn è una coordinatrice per web marketing e
design; fa parte di LFI negli
Stati Uniti. ■
assicurazione: copertura di
un contratto per cui una parte
si impegna a indennizzare o
garantire contro una perdita
causata da una precisa
eventualità o pericolo.
sicurezza: condizione di ciò che
è sicuro, o di essere sicuro, come
in a) tranquillità; b) certezza
nella mente; c) qualità di chi è
sicuro di sé: libertà da dubbio o
incertezza.
9
cadere in alto
Compilato dagli scritti di David Brandt Berg
La vita è tutta una grande esperienza di apprendimento
e, per quelli di noi che lo conoscono, Gesù è il maestro. Più di ogni altra cosa
vuole insegnarci tutto quello che dobbiamo sapere su di Lui e sul suo amore,
così che le cose procederanno meglio e noi saremo più felici.
Sa che nessuno di noi può realizzare davvero del bene, se dipende dalla
propria ipotetica forza e saggezza. Anzi, ha detto: «Senza di me non potete far
nulla».1 La Bibbia però dice anche che «possiamo ogni cosa in Cristo».2 Ecco la
chiave: dobbiamo imparare a lasciare che Gesù operi attraverso di noi.
1. Giovanni 15,5
6. Vedi Atti capitolo 9.
2. Filippesi 4,13
7. 1 Corinzi 1,25–29
3. Vedi Genesi capitoli 37,39–41.
8. 1 Corinzi 10,11; Romani 15,4 NR
4. Vedi Esodo capitoli 2–3.
9. Isaia 55,8–9
5. Vedi 2 Samuele capitoli 11–12, 15.
10
10. Matteo 25,21
Ovviamente, imparare a dipendere maggiormente da Gesù non è una cosa
che possiamo imparare da un giorno all’altro. Ci vogliono tempo ed esperienza
e spesso ciò comporta difficoltà e apparenti sconfitte. C’è un elenco senza fine
di personaggi biblici che Dio dovette umiliare prima di poterli usare.
Guardate Giuseppe. Tra tutti i figli di Giacobbe lui era il preferito. I suoi
fratelli maggiori alla fine s’ingelosirono talmente tanto di lui che quasi lo
uccisero, lo gettarono in un fosso e poi lo vendettero come schiavo. Giuseppe
dovette esser ridotto in schiavitù e in seguito condannato come un criminale,
prima che Dio potesse esaltarlo affidandogli la seconda carica di governo in
Egitto e in seguito usarlo per salvare il suo popolo dalla carestia.3
E guardate Mosè. Per quarant’anni fu educato come un principe alla corte
del faraone, ma Dio non poté usarlo finché non ebbe passato altri quarant’anni nel deserto a non fare altro che curare le pecore.4
Prendete in considerazione il re Davide. Quando s’innamorò di una donna
sposata, Betsabea, fece uccidere in battaglia suo marito e poi cercò di mentire
e coprire il suo crimine, Dio dovette smascherarlo e punirlo seriamente. In
seguito, il suo stesso figlio Assalonne lo tradì e lo scacciò dal trono per un
certo periodo.5 Quella di Davide fu una caduta in basso, o non fu piuttosto
una caduta in alto? A volte la via di Dio per salire è verso il basso — proprio
l’opposto di quel che crediamo noi. Davide fu umiliato e dovette ricordarsi che
era stato Dio a renderlo grande. Da quell’esperienza in cui la sua vita fu torta e
strizzata, uscì il dolce miele dei salmi, che non sono altro che lodi a Dio per il
suo amore e la sua bontà, potenza e misericordia.
Oppure considerate l’apostolo Paolo. Quando ancora si chiamava Saul,
era un promettente attivista ebreo che si era proposto di mettere una rapida
fine a una setta sorta da poco. Mentre cavalcava in direzione di Damasco,
dove intendeva catturare, imprigionare e giustiziare tutti i seguaci di Gesù di
Nazareth che fosse riuscito a trovare, Dio dovette sbatterlo giù da cavallo e
accecarlo con la luce brillante della sua presenza. Tremante, impotente e cieco,
Saul dovette essere condotto per mano fino in città; era talmente sconvolto
che per tre giorni non riuscì a mangiare né bere. A quel punto un discepolo di
Gesù venne a pregare per lui e Saul riguadagnò la vista, si convertì e divenne
l’apostolo Paolo. Dio dovette spezzarlo e fare di lui un uomo nuovo, prima di
poterlo usare per aiutare molti altri.6
Quasi tutte le persone che ebbero qualche utilità per Dio dovettero prima
arrivare alla fine di se stesse; altrimenti sarebbero state troppo orgogliose e
sicuri di sé e si sarebbero addossate il credito per le loro azioni. Dio usa le cose
deboli e folli.7
Quando impariamo dai nostri errori, diventiamo persone migliori, come
questi personaggi della Bibbia. Anche noi possiamo imparare dai loro errori.
«Queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per
nostra istruzione per conservare la
speranza».8
Dio non vede le cose come le
vediamo noi, perché i suoi pensieri
non sono i nostri pensieri e le sue
vie non sono le nostre.9 Non ci
giudica e non ci ricompensa secondo
i nostri successi o insuccessi, ma
secondo i nostri motivi. Un giorno,
in paradiso, non dirà a quelli che gli
sono stati fedeli «bene, servitori di
successo» ma «bene, servitori buoni e
fedeli».10
Quindi, anche se non sempre
capite perché dovete passare per
prove, lotte, difficoltà e rotture,
ricordate che Dio ha uno scopo e sa
quel che fa. Dio ottiene alcune delle
sue vittorie più grandi da apparenti
sconfitte — vittorie di sottomissione,
umiltà e completa dipendenza da
Lui. Allora non scoraggiatevi quando
commettete degli errori, ma traetene
una lezione. Cadete in alto.
David Brandt Berg (1919–1994)
è stato il fondatore di LFI.
Per trovare le braccia amorevoli di Dio, comincia con la
seguente preghiera:
Gesù, voglio conoscerti e
provare il tuo amore. Apro
il mio cuore a te e t’invito a
entrare. Amen.
11
RISPOSTA
ALLE VOSTRE
DOMANDE
D&R
Dio ha un
piano per noi?
D: È vero che Dio ha un piano meraviglioso per la mia vita, come continuo
a sentire? Spesso sembra piuttosto un
giro sull’autoscontro — sballottati di
qua e di là e spinti in ogni direzione.
R: Dio ha certamente un piano per
ognuno di noi, fatto perfettamente
su misura delle capacità, del temperamento e degli interessi che abbiamo.
Non solo, ma vuole farci conoscere
quel piano e collaborare con noi per
farlo funzionare.
«Confida nel Signore con tutto
il cuore e non ti appoggiare sul tuo
discernimento. Riconoscilo in tutte
le tue vie ed Egli appianerà i tuoi
sentieri».1 Ciò non significa, però,
che tutto sarà facile o che succederà
proprio come desideriamo. Anzi, a
volte potrebbe sembrare che tutto
quello che Dio mette sulla nostra
1. Proverbi 3,5–6
2. Vedi Isaia 55,8–9.
3. Geremia 29,11
12
strada sia difficile e che cercare di
seguire il suo piano lo sia ancora di
più.
Dio vuole il meglio per noi, ma
spesso i mezzi per arrivare a quel fine
comportano il passaggio per trionfi e
difficoltà, gioia e dolore. Dal nostro
punto di vista, una situazione o un
avvenimento particolare possono non
sembrare buoni, ma dalla sua prospettiva è quello che ci vuole, perché
sa che servirà al suo piano. Vede più
lontano di noi e i suoi piani sono
migliori e più completi dei nostri.2
Ai tempi del profeta Geremia,
gli Israeliti erano stati sconfitti
militarmente, dispersi ed esiliati.
Probabilmente si chiedevano cosa
fosse successo a ciò che Dio aveva
promesso loro come popolo. Dio
spiegò che sarebbero rimasti in esilio
per settant’anni, come punizione per
la loro ribellione, e che anche questo
faceva parte del suo piano. Non
sembrava una notizia tanto buona,
ma Lui li rassicurò che avrebbe
continuato ad aiutarli. «Poiché io
conosco i pensieri che ho per voi,
dice l’Eterno, pensieri di pace e non
di male, per darvi un futuro e una
speranza».3
Se vi trovate in una situazione
simile, smarriti e dubbiosi di quel che
è successo al piano di Dio nei vostri
confronti, non perdete la speranza. Il
suo piano non è mai frustrato e Lui
non smette mai di provare ad aiutarci
a capire o mantenerci al passo. ■
Se solo potessimo vedere,
solo sapere, diciamo spesso;
ma l’amore di Dio getta un velo
sul nostro cammino.
Nulla vediamo di fronte a noi,
e ci stringiamo a Lui più forte;
ci guida fino al termine della vita,
quindi confida e obbedisci.
—Norman J. Clayton
Letture che nutrono
La nostra guida nella vita
Compilato da Samuel Keating
L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. Egli mi fa
giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque
riposanti. Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri
di giustizia, per amore del suo nome. —Salmi 23,1-3
Egli guiderà i mansueti nella giustizia e insegnerà la sua
via agli umili. —Salmi 25,9
Chi è l’uomo che [rispetta] l’Eterno? Egli gli insegnerà la
via che deve scegliere. —Salmi 25,12
I passi dell’onesto son guidati dal Signore; Egli gradisce le
sue vie. — Salmi 37,23 NR
Poiché tu sei la mia rocca e la mia fortezza; per amor del
tuo nome guidami e conducimi. —Salmi 31,3
Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te.
—Salmi 32,8 NR
Poiché questo Dio è il nostro Dio in eterno, sempre; Egli
sarà la nostra guida fino alla morte.—Salmi 48,14
Tu mi guiderai col tuo consiglio e poi mi porterai nella
gloria. —Salmi 73,24
La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul
mio sentiero. —Salmi 119,105
Samuel Keating è coordinatore di produzione
di Contatto e vive a Milano. ■
Spunti per La rifLeSSione
Confida nel piano divino
Questo mondo è il laboratorio in cui Dio crea gli uomini.
—Henry Ward Beecher (1813–1887)
Cammina con coraggio e con saggezza. C’è una mano
lassù che ti aiuterà ad andare avanti. —Philiè James Bailey
La vita è un arazzo: noi siamo l’ordito; gli angeli la trama;
Dio il tessitore. Solo il Tessitore vede l’intero disegno. —
Citato in Il libretto d’istruzioni degli angeli, Eileen Elias
Freeman, 1994.
La conoscenza più grande è sapere che siamo circondati
dal mistero. Né la conoscenza né la speranza per il futuro
possono essere il perno della nostra vita o determinarne
la direzione. Questa può essere stabilita solo quando ci
lasciamo afferrare da un Dio etico che si rivela in noi, e
quando ci abbandoniamo alla sua volontà.
—Albert Schweizer (1875–1965)
Aspettare senza limiti di tempo è un atteggiamento molto
radicale nei confronti della vita; come lo è il rinunciare
a qualsiasi controllo sul nostro futuro e lasciare che sia
Dio a definire la nostra vita. Questa è effettivamente una
posizione molto radicale, in un mondo ossessionato dal
controllo. —Henri J. M. Nouwen (1932–1996)
Una cosa è certa: Dio sa quello che fa. Quindi, ogni volta
che non riusciamo a capire perché permette una cosa,
dobbiamo semplicemente avvolgere le nostre domande
in un fagotto di fede e metterle da parte finché un
giorno non ce ne rivelerà il motivo. —David Brandt Berg
(1919–1994) ■
13
ApprezzA
questo mondo
merAviglioso
Un esercizio spirituale
Abi F. May
Immagina un viaggiatore,
seduto tranquillamente in una barca,
su un fiume che si snoda lungo una
vallata verde. Sulla sponda ci sono
alberi e cespugli, alcuni dei quali
coperti di fiori. In distanza si vedono
delle montagne maestose, coperte di
neve. Il viaggiatore però non nota la
bellezza che gli sta intorno; è troppo
occupato a studiare la guida turistica,
a imparare la storia del paese e a
scoprire dove finisce il fiume.
«Guardati intorno! Ti stai perdendo il panorama!» Lo chiamiamo
inutilmente. Lui continua a leggere, a
capo chino, la mente concentrata su
qualcos’altro.
Ci sono dei momenti in cui
dobbiamo studiare la guida, insieme
ad altri in cui dobbiamo pensare al
passato o al futuro, ma dovrebbero
14
essercene anche di quelli in cui ci
fermiamo ad assaporare il presente.
Durante la prossima settimana,
dedica cinque o dieci minuti al
giorno a osservare attentamente il
mondo attorno a te. Focalizza la
tua attenzione sulle nuvole bianche
e spumose che vagano senza sforzo
nel cielo azzurro. Studia il motivo
intricato sui petali di un fiore, o
l’architettura graziosa di un albero, o
il disegno di uno stormo d’uccelli in
volo. Osserva ogni giorno qualcosa
di diverso e ringrazia Dio per la sua
creatività.
•
Il rimedio migliore per chi ha
paura, o si sente solo o infelice,
è di uscire all’aperto, da qualche
parte dove possa restare in silenzio,
da sola con i cieli, la natura e Dio.
Perché solo allora una può sentire
che tutto è a posto e che Dio vuole
vedere la gente felice, in mezzo alla
bellezza semplice della natura. Credo
fermamente che la natura porti
sollievo da tutti i problemi. —Anna
Frank (1929–1945)
•
Dio è amico del silenzio. Gli
alberi, i fiori e l’erba crescono in
silenzio. Guardate le stelle, la luna e
il sole, come si muovono in silenzio.
—Madre Teresa (1910-1997)
Abi F. May è un’educatrice e
scrittrice in Gran Bretagna e
scrive per Contatto. ■
Dov'è la speranza?
Mila Nataliya A. Govorukha
Non mi piaceva il mio umore. Non che fosse esattamente gelido:
era più sul freddo con possibilità di temporali. Proprio come il tempo.
Sapevo perché mi sentivo così e la cosa mi spaventava. C’erano nell’aria
dei cambiamenti che incombevano su di me come nuvole minacciose.
Sapevo anche che c’era speranza per la mia situazione, proprio come sapevo
che da qualche parte su in alto c’era il sole, ma non riuscire a vederlo era
fastidioso.
Mi sentivo avvolta dall’odore della pioggia che stava per cadere. Mi
sedetti su una balla di fieno in cima a una collinetta; alla mia destra c’era
un frutteto, più in basso c’erano dei cespugli e alla mia sinistra pascolava
un gregge di pecore. Su in alto alcuni raggi di sole bucavano le nubi grigie
come aghi sottili. Le montagne in lontananza erano una tavolozza di colori
spenti nell’approssimarsi delle nuvole tetre: verdi, grigi, blu, viola. Tra loro
e me c’era una cortina di pioggia leggera come un velo. Dovetti ammettere
che anche senza il sole e i soliti colori brillanti, la vista era stupenda.
Esattamente come questa giornata, pensai. Come questa settimana, come
gli ultimi mesi. Tanta incertezza, come queste nuvole che mi stanno sopra.
Tante sfide, come le montagne qui davanti. Ma si può lo stesso trovare della
bellezza, anche in queste circostanze difficili.
In quel momento le nuvole passarono, uscì il sole e improvvisamente
l’aria si scaldò. Una piccola farfalla color lilla si posò sulla mia scarpa e
un picchio cominciò a battere il suo messaggio in codice Morse: «Dio è
amore».1 La speranza aveva mostrato il suo volto, ed era bellissima!
Mila Nataliya A. Govorukha è consulente giovanile e coordinatrice di progetti di volontariato in Bosnia Erzegovina. ■
L a paGin a Bian c a
Evelyn Sichrovsky
Una pagina bianca, dai bordi larghi
un mare di bianco davanti agli
occhi, senza segni né macchie,
così appariva il nuovo anno nelle
mani del mio Salvatore.
Strinsi la penna nella mano e le
domande scorsero come sabbia
nella mia mente.
Rivolsi gli occhi al mio Signore,
che con un dolce sguardo rispose:
«Mia cara, quest’anno sarà migliore,
se la tua fede lo metterà
completamente nelle mie mani.
Ma tu sola puoi scegliere di farlo».
Con cuore tremante io sussurrai:
«Amore, quest’anno e tutti i suoi
giorni appartengono a te».
E in ginocchio firmai quella pagina
bianca. ■
1. 1 Giovanni 4,8
15
Da GeSù con amore
Il mIo pIano o Il tuo?
Voglio renderti felice e darti uno scopo nella vita — ed è in mio potere farlo.
Ho le risposte alle tue domande, le soluzioni ai tuoi problemi e la comprensione delle complesse situazioni che incontri. Voglio condividere con te
tutto questo e molto altro, ma anche tu devi fare la tua parte.
Quando mi chiedi di guidarti, lo faccio,1 ma devi prima essere disposto a
mettere da parte le tue idee e i tuoi piani.2 Può essere difficile, specialmente
se desideri a tutti i costi qualcosa e non sei sicuro che Io sia d’accordo che
sia la cosa migliore per tutti gli interessati, o il momento giusto per farlo.
Quando devi fare queste scelte, ricordati delle mie promesse: «Prendi il
tuo diletto nell’Eterno ed Egli ti darà i desideri del tuo cuore»3 e «Dio non
rifiuterà alcun bene a quelli che camminano rettamente»,4 per esempio. Se
desideri davvero scoprire il mio piano e seguirlo, ti darò le cose migliori.
Conosco il tuo passato, il tuo presente e il tuo futuro. Capisco i tuoi bisogni
e i tuoi desideri, le tue aspirazioni e le tue paure. Conosco tutto di te. Più
impari a ricercare e seguire il mio piano per la tua vita, più è probabile che
trovi vera felicità e soddisfazione. La scelta è tua.
1. Vedi Geremia 29,13; Matteo 7,7; Giacomo 1,5.
2. Vedi Isaia 55,8–9.
3. Salmi 37,4
4. Salmi 84,11
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