Sped. in A.P.-D.L. 353/2003 (conv. in
L.27/02/2004 n° 46) art.1 comma 1,
CB-NO/Torino.
con il nostro tempo
€ 1,50
 SEGNALAZIONI DALLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI
 NUOVO PROPRIETARIO PER STORICA AZIENDA TORINESE
Guida
ai presepi
Pininfarina
«indiana»
Presepi meccanici, sacre rappresentazioni, allestimenti artistici. Nella settimana di Natale
offriamo ai lettori segnalazioni, appuntamenti e una piccola guida alle visite. Nella foto,
il presepe di San Francesco di
Sales a Rivodora.
PAG. 7-11
Si è chiusa il 14 dicembre la trattativa per la cessione dell’azienda al gruppo Mahindra. Il 2016
per la Maserati di Grugliasco
inizierà con la cassa integrazione tra gennaio e febbraio: 25-29
gennaio, 1-5 e 15-19 febbraio.
PAGINA 10
18/12/1859 22/12/1990 23/12/1973
Famiglia Salesiana
Lech Walesa presidente
EDITORIALE
Fraternità
e accoglienza
Scorre con impeto il tempo dell’attesa: il Natale è alle porte e ci chiede
di comprendere il tempo che stiamo
vivendo. Nella dinamica della modernità e del corretto rapporto tra
culture, religioni e idealità, il rischio è di pensare stanchi riti in un
tempo di festa, di ricordi e incontri
famigliari con frettolosi auguri. Nel
Natale cristiano si compie invece il
miracolo della venuta, la nascita
del Salvatore, Gesù bambino, il
Figlio di Dio. Come ricorda Papa
Francesco, il Natale «È l’incontro
con Gesù. Dio ha sempre cercato
il suo popolo, lo ha condotto, lo
ha custodito, ha promesso di essergli sempre vicino». Nel Natale
si misura l’amore per Dio e per i
fratelli ricordandosi, non solo in
quel giorno, le ingiustizie e le miserie della nostra umanità. E ancora oggi, quando le luci delle feste
si accenderanno, molti saranno
gli esclusi. Crudeli le cifre di una
sofferenza spesso dimenticata che
entra pochissimo nei dibattiti politici ed economici. Gli ultimi tra gli
ultimi per esempio, i senza dimora
aumentano con il loro carico di dolore e disperazione. Si stimano in
50 mila le persone senza dimora
che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, hanno utilizzato almeno
un servizio di mensa o accoglienza
notturna nei 158 comuni italiani
in cui è stata condotta l’indagine.
Tale ammontare corrisponde al
2,43 per mille della popolazione regolarmente iscritta presso i comuni
considerati dall’indagine, valore in
aumento rispetto a tre anni prima,
quando era il 2,31 per mille (47
mila 648 persone). Lo rileva l’Istat
nel rapporto su «Le persone senza
dimora – Anno 2014». Il collettivo
osservato dall’indagine include tuttavia anche individui non iscritti
in anagrafe o residenti in comuni
diversi da quelli dove si trovano a
gravitare. Circa i due terzi delle
persone senza dimora (il 68,7%)
dichiarano di essere iscritte all’anagrafe di un comune italiano, valore
che scende al 48,1% tra i cittadini
stranieri e raggiunge il 97,2% tra gli
italiani. La quota di persone senza
dimora che si registra nelle regioni
del Nord-ovest (38%) è del tutto
simile a quella stimata nel 2011.
Dati che fanno riflettere, perché
oltre i numeri ci sono volti, cuori,
carne della nostra carne, persone
che sono figli e fratelli. Per questo
rilanciare, come ricorda nella lettera di Natale l’Arcivescovo mons.
Cesare Nosiglia «La casa dove vive
Gesù» è necessario aprire le porte:
delle nostre abitazioni, condomini,
parrocchie, comunità, per dare
un segnale diverso e cristiano del
vivere e con-dividere: non è semplicemente un sentimento di bontà
natalizia ma un progetto di vita.
Luca ROLANDI
Disastro Punta Raisi
Foto Minozzi
S E T T I M A N A L E
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Anno 140 – n. 46 – Domenica, 20 dicembre 2015
APERTURA DELLA PORTA SANTA – DOPO IL DUOMO IL 20 AL COTTOLENGO IN ATTESA DELLA FESTA
CINQUANTESIMO
Natale di Misericordia
Concilio
e futuro
«Lasciatevi riconciliare con
Dio». Questa l’esortazione di
San Paolo che domenica 13
dicembre mons. Cesare Nosiglia ha riproposto con vigore
alle centinaia di fedeli che si
sono assiepati di fronte al
duomo per assistere all’apertura della Porta Santa e vivere
la celebrazione che ha ufficialmente aperto in diocesi
l’Anno della Misericordia. Un
appello ad un incontro con
Dio che è anzitutto un rendersi disponibili ad accogliere
il suo perdono e a «tradurlo»
in gesti concreti capaci di vincere il male della solitudine,
dell’indifferenza, dell’egoismo. Un appello che, dopo il
momento solenne dell’apertura della Porta (quella che
da accesso alla navata sinistra
della Cattedrale) appositamente decorata dall’artista
Luigi Stoisa con un pannello
dorato su cui sono raffigurate
le Opere di Misericordia corporali, è risuonato nell’omelia di mons. Nosiglia come un
invito per tutti, come un’esortazione a non aver paura
a compiere scelte controcorrente rispetto alla mentalità
che sembra dilagare. «Parlare
di misericordia nel nostro
tempo – ha rilevato - sembra
un discorso ingenuo e poco
«Il Concilio segna un punto
di svolta, grazie alla costituzione sulla Chiesa e all’apertura espressa; esso aziona degli
scambi, ma in quest’istante
storico non sappiamo ancora dire dove arriverà il treno,
poiché le forze della tradizione
e del progresso combattono
ancora fra loro». È trascorso
già mezzo secolo da quando
questo giudizio, appena dopo
la conclusione del Vaticano II,
fu formulato dallo storico della
Chiesa Hubert Jedin. Il tempo
non ha per nulla intaccato il
Continua a pag. 3 –›
don Francesco Saverio VENUTO
BERGOGLIO E IL LAVORO
«Policoro»
per il domani
«Il vostro compito non è semplicemente quello di aiutare i
giovani a trovare un’occupazione: è anche una responsabilità
di evangelizzazione, attraverso il
valore santificante del lavoro»;
sono queste alcune tra le parole più incisive rivolte lunedì 14
dicembre da Papa Francesco ai
Continua a pag. 17 –›
don Gian Franco SIVERA
direttore dell’Ufficio della Pastorale
Sociale e del Lavoro
Continua a pag. 3 –›
Federica BELLO
PRIMO PIANO – EMERGENZA AMBIENTALE LE POLITICHE DELLA CITTÀ
Un’aria «viziata» e pericolosa
TEMPI
Attesa
Foto Bussio
Per combattere l’inquinamento dell’aria abbiamo viaggiato
gratis sui mezzi pubblici di
Torino giovedì 10 e venerdì
11 dicembre, lasciando a casa
migliaia di vetture. È servito
a migliorare la situazione?
«I primi dati raccolti dall’agenzia Arpa segnalano una
leggera riduzione delle micropolveri nelle giornate in
questione – risponde Enrico
Bayma, direttore dell’Area
Ambiente in Comune di Torino – Ma l’obiettivo della campagna sui mezzi pubblici non
era certo sconfiggere l’inquinamento quanto sensibilizzare la popolazione, ricordare
che i motori delle automobili
sono in testa alla classifica dei
produttori di polveri nocive
Continua a pag. 5 –›
Alberto RICCADONNA
Se potessi rivederti fra un
anno farei tanti gomitoli dei
mesi. Se l’attesa fosse di secoli li conterei sulla mano. E se
sapessi che finita questa vita
la mia e la tua proseguiranno
insieme, getterei la mia come
inutile scorza e sceglierei con
te l’eternità.
(Emily Dickinson)
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anno santo
domenica, 20 dicembre 2015
3
Giubileo
Apertura dela Porta Santa – Duomo GREMITO DOMENICA 13
Natale di Misericordia
Segue dalla 1a pagina
realista di fronte a tanta gente che abusa del potere per
arricchirsi, uccide in nome
di Dio bestemmiandolo con
gesti violenti che sono da
Dio stesso severamente condannati, esercita senza patemi di coscienza la corruzione, ricerca il proprio interesse
e la propria felicità a scapito
dei poveri, ignorandone i diritti di giustizia ed equità. Ma
è proprio per questo che la
misericordia ci mostra una via
alternativa che è quella di non
illuderci di vincere questo
male con la stessa moneta. Il
male si vince facendo crescere
il bene in noi e attorno a noi.
Perché le tenebre si diradano
e scompaiono solo quando
subentra la luce. Così l’odio e
l’ingiustizia si vincono con la
forza dell’amore, dell’unità e
solidarietà di tutti gli uomini
di buona volontà. Perché allora Dio agisce e moltiplica il
bene che facciamo, rendendolo più forte di ogni male».
Dopo la solenne apertura per
le mani del Vescovo hanno
varcato la soglia il cardinale
Severino Poletto, il Vescovo
Ausiliare mons. Guido Fiandino, numerosi sacerdoti, e le
confraternite del Santo Suda-
rio e dello Spirito Santo, poi
alcuni ammalati e quindi via
via i fedeli che sin dal primo
pomeriggio erano in attesa in
piazza San Giovanni. Una prima fila di persone che «continuerà» lungo tutto l’anno
della Misericordia, durante il
quale, secondo le condizioni
previste dalla Chiesa, il passaggio per la Porta Santa consentirà di ricevere l’indulgenza
e di accostarsi al sacramento
della riconciliazione. Tra i
primi ad entrare in Duomo
anche il sindaco Piero Fassino
che ha ricordato come il giubileo sia un grande momento
di fede «ma rappresenta anche un messaggio forte per
credenti e non credenti e con
una valenza significativa per
tutta la società». Tra i fedeli
anche tante famiglie, e numerosi volontari dell’Ostensione
della Sindone a testimonianza
di un collegamento che anche
durante la celebrazione è risuonato tra il volto sofferente
e silenzioso della Sindone e il
dono della Misericordia, un
dono che proprio tanti pellegrini hanno accolto e ricercato affollandosi ai confessionali
dopo la visita al Telo nelle passate ostensioni.
«Non è facile – ha sottolineato mons. Nosiglia - oggi
riconoscerci peccatori, sia
perché siamo sempre portati
a giustificare le nostre colpe,
quasi fossero debolezze inevitabili della nostra umanità
debole, sia perché il peccato è
visto solo come un male che
si fa agli altri non a se stessi.
Invece, il peccato è anzitutto
una autodistruzione di se stessi, della propria libertà, che
viene svenduta al male e non
produce frutti di bene ma di
malvagità e infedeltà a quanto
la coscienza e la legge di Dio ci
indicano con chiarezza».
«Non potevo mancare oggi
– commenta Francesco - un
volontario. Un momento importante prima del Natale, un
momento per entrare ancor
più nel clima dell’attesa, della
nuova vita che la Nascita di
Gesù invita a intraprendere».
E come Francesco tanti hanno scelto di essere presenti
all’apertura della Porta Santa
proprio come occasione di
ulteriore preparazione spirituale al Natale. «Abbiamo
pensato di venire qui oggi - aggiungono Elena e Carlo – ma
vorremmo partecipare anche
domenica 20 all’apertura della
seconda Porta Santa, quella al
Cottolengo, perché la Misericordia non è solo un fatto
individuale, ma è anche un
richiamo a impegnarsi per poveri e malati». Un riferimento
agli ultimi che non è mancato anche nelle parole con cui
l’Arcivescovo ha concluso la
rif lessione: «Sì l’anno della
misericordia sia il tempo gioioso del ritorno al Signore con
tutto il nostro cuore e dell’impegno di essere misericordiosi
verso il prossimo per edificare
insieme un mondo nuovo, la
vera civiltà dell’incontro e della pace».
Federica BELLO
Giubileo
Cottolengo
Domenica 20 dicembre,
alle 12.30, l’Arcivescovo
mons. Nosiglia presiede
la cerimonia di apertura
della Porta interna della
Chiesa del Cottolengo,
presso la Piccola Casa
della Divina provvidenza
(ingresso pedonale
da via Cottolengo
14, accesso per le
persone disabili via
Cottolengo 12). Sono
invitate a partecipare
specialmente le
associazioni operanti
con persone malate e
disabili.
È gradita la
segnalazione dei
nominativi dei
partecipanti all’indirizzo
mail salute.progetti@
diocesi.torino.it
Cinquantesimo anniversario dalla chiusura:
il Concilio Vaticano II e il futuro
Segue dalla 1a pagina
valore e il significato della lungimirante osservazione dello storico
tedesco. La recezione di un concilio
dal punto di vista storico, teologico
e canonico ha sempre rappresentato
una dinamica complessa e di lunga
durata, con esiti non sempre facilmente prevedibili, specialmente se
si tratta di misurarsi con le caratteristiche e le dimensioni dell’ultimo
concilio: tre anni di preparazione e
quattro effettivi di discussione, alla
presenza di più di 2000 vescovi, provenienti da tutto il mondo; quattro
Costituzioni (Sacrosanctum Concilium, Lumen gentium, Dei Verbum,
Gaudium et spes); nove Decreti; tre
Dichiarazioni, tra le quali primeggia
per rilevanza la Dignitatis Humanae, sulla libertà religiosa.
Benedetto XVI ha più volte richiamato l’attenzione sull’ermeneutica
dell’avvenimento conciliare (Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2005: il serrato confronto
tra un’«ermeneutica della riforma,
del rinnovamento nella continuità dell’unico soggetto-Chiesa», e
un’«ermeneutica della discontinuità e della rottura»; Discorso ai
Parroci di Roma, 14 febbraio 2013:
il contrapporsi di un «Concilio dei
media» al «Concilio dei Padri»), non
allo scopo di realizzare strategie reazionarie, come ideologicamente e
con presunzione sostengono ancora
opinioni storico-teologiche, tendenziose e scarsamente documentate,
ma per incentivare la riscoperta, se
non addirittura la scoperta, della
ricchezza del Concilio per la Chiesa. Papa Francesco, nell’esortazione
apostolica Evangelium Gaudium, al
numero 26, illustra sinteticamente la peculiarità del Vaticano II: «Il
Concilio Vaticano II ha presentato
pre bisogno’». Questa «conversione
ecclesiale come l’apertura a una permanente riforma di sé per fedeltà a
Gesù Cristo» interpella con priorità
ogni singolo battezzato, e soltanto
successivamente le strutture. «Ci
sono strutture ecclesiali – osserva
la conversione ecclesiale come l’apertura a una permanente riforma
di sé per fedeltà a Gesù Cristo: ‘Ogni
rinnovamento della Chiesa consiste
essenzialmente in un’accresciuta
fedeltà alla sua vocazione […] La
Chiesa peregrinante verso la meta è
chiamata da Cristo a questa continua riforma, di cui essa, in quanto
istituzione umana e terrena, ha sem-
ancora papa Francesco al numero
26 di Evangelium Gaudium – che
possono arrivare a condizionare un
dinamismo evangelizzatore; ugualmente, le buone strutture servono
quando c’è una vita che le anima,
le sostiene e le giudica. Senza vita
nuova e autentico spirito evangelico, ‘senza fedeltà della Chiesa alla
propria vocazione’, qualsiasi nuova
struttura si corrompe in poco tempo».
In tal senso, possiamo rileggere anche il magistrale discorso di Paolo
VI, pronunciato il 7 dicembre 1965,
a conclusione del Vaticano II. Esso,
per il richiamo essenziale all’opera
compiuta dai Padri conciliari, pur
a distanza di cinquant’anni, meriterebbe un attento studio. Eccone
i punti fondamentali. Primo. La
singolarità del Concilio, ampiamente delineata da Giovanni XXIII nel
suo discorso iniziale, Gaudet Mater
Ecclesia, consiste nell’opportunità
e necessità di riproporre in forma
più efficace il deposito della dottrina cristiana. Secondo. Il Vaticano II
deve essere contestualizzato. Esso ha
rappresentato il tentativo di rispondere a quei grandi interrogativi che
continuamente animano l’umanità
come sfida all’annuncio cristiano.
Terzo. La Chiesa, fulcro della riflessione conciliare, non si è autocelebrata, ma prendendo coscienza
della propria identità, cioè di Cristo
«luce delle genti», può aprirsi all’uomo con carità. Quarto. Di fronte
al dramma di un umanesimo ateo,
revocando la significativa opera del
teologo gesuita Henri de Lubac,
è doveroso proporre un «nuovo
umanesimo», capace di provare una
«simpatia per i bisogni umani» e per
il loro compimento.
Il treno è in piena corsa. «Il Concilio
– disse ancora lo storico Jedin – ha
tracciato la via per la Chiesa, percorrere la quale è suo-nostro compito».
don Francesco Saverio VENUTO
un volume di valter rossi
Ragazzi vi spiego
un anno speciale
Un libretto agile e colorato, scritto da chi
di giovani se ne intende, come il salesiano
don Valter Rossi, direttore delle riviste per
ragazzi «Mondo Erre» e «Dimensioni Nuove» e illustrato dalle vignette del bravissimo
Roberto Benotti.
Un vademecum scritto per i più giovani per
vivere il Giubileo della misericordia appena
iniziato a partire dalla storia degli anni
sa nti passati
per g iu ngere
fino ai nostri
giorni in cui
siamo invitati
da papa Francesco ad aprire con le Porte
sante soprattutto le porte
dei nostri cuori. Sfogliando
i l l ibret to si
trovano tutti i
passaggi, i gesti, le parole da dire (compresa la preghiera
scritta da papa Francesco in occasione del
passaggio nella Porta santa) in un anno di
riconciliazione e di perdono. Un sussidio
indispensabile per genitori, catechisti, educatori, insegnanti e per tutti i ragazzi che
vogliono essere protagonisti di un tempo
speciale (m.l.)
•Valter Rossi (con illustrazioni di Roberto
Benotti), Un anno straordinario: il Giubileo
spiegato ai ragazzi, Elledici, Torino 2015, 24
pagine, 1,90 euro)
Scarica

da "La Voce del Popolo" del 20 dicembre 2015