CIRCOLO CULTURALE
MUSICALE “E. SEGATTINI”
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Giacomo Puccini: Preludio Sinfonico
CONCERTO DI NATALE 2010
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Giacomo Puccini
Venne composto nel 1882 dal giovane Puccini quale saggio conclusivo del corso di studi di composizione presso il Conservatorio di Milano. Il brano, di ampio respiro, articola le frasi in maniera già suggestiva e coinvolgente, anche se l'ardire armonico del
genio ventenne è frenato dai dictat accademici dei suoi docenti,
tra i quali s'annovera l'illustre Amilcare Ponchielli. Parte del materiale musicale venne poi riadattato ed inserito nelle prime opere pucciniane, Le Villi ed Edgar.
PRELUDIO SINFONICO
MESSA DI GLORIA
per tenore, baritono, coro e orchestra
Tenore: Emanuele Servidio
Baritono: Alessandro Sessolo
Coro Lirico sandonatese
Maestro del coro: Giulia Longato
Orchestra Filarmonica “ E. Segattini”
Direttore: Mauro Perissinotto
Giacomo Puccini: Messa di Gloria per tenore,
baritono, coro e orchestra
Composta nel 1880, quando il giovane Giacomo non era ancora
avviato alla carriera d'operista, sembrò allora testimoniare la continuità della famiglia Puccini nel campo della composizione ed
animazione lliturgica presso il Duomo di Lucca: da quattro generazioni infatti gli avi - anche Michele, il padre di Giacomo, prematuramente scomparso nel 1864 - si erano distinti almeno come
organisti, se non come modesti compositori. La Messa non venne più considerata dalla critica fino al 1952, anno nel quale un
prete italo-americano - Dante Del Fiorentino (sic!) -, che in gioventù aveva conosciuto l'anziano Maestro durante il suo servizio
di capellano a Torre del Lago, volle curarne una lacunosa edizione ed una pubblica esecuzione a Chicago. Dopo ferventi dispute
giudiziarie con gli eredi pucciniani, negli anni Settanta si giunse
ad una riedizione più scientifica e fondata sulle revisioni che lo
stesso compositore apportò alla partitura intorno al 1890, restituendole non solo valenza simbolica, ma anche nitore e genialità
espressiva.
KYRIE
Kyrie
eléison
Un morbido, dolce dialogo di archi in la bemolle maggiore , seguito da brevi echi più incisivi, introduce l'ingresso pacato del coro. Puccini utilizzerà questo materiale tematico qualche anno più tardi nella sua prima
opera, Edgar
Christe
eléison
Il nuovo tema - in tonalità minore - dapprima apre a
plastici crescendi e diminuendi, per poi proporre il soggetto marcato, già ascoltato nell'introduzione orchestrale
Kyrie
eléison
Dopo un brevissimo raccordo sul pedale dei corni, ricompare il dolce motivo iniziale, che si dipana in una
conclusione variata su fantasie cromatiche
GLORIA
Gloria in excélsis Deo
Un tema giocoso in do maggiore viene esposto
dapprima dalle voci femminili, poi da quelle maschili
per combinarsi infine in un assieme assai enfatico
Et in terra
pax hominibus bo-nae
voluntatis.
Il ritmo si placa, i colori si smorzano, per librarel'eco
lontana dei soprani al rintocco sinistro dei corni.
Laudamus te. L'ingresso morbido delle trombe accumula le tensioBenedicimus ne verso l'implosione della lode solenne.
te.
Adoramus te. Il nuovo soggetto melodico, adagiato su un dolce
Glorificamus tessuto armonico sostenuto dai legni, viene proposto dai soprani con il controcanto dei contralti; in
te.
seguito le voci maschili – raddoppiate da una progressione in pizzicato degli archi – accompagnano
un suggestivo crescendo di colori, che ritorna poco
dopo alla quiete, evocata da flauto e clarinetto.
Gratias agimus
tibi propter magnam gloriam
tuam.
E' un'aria del tenore, costruita su un motivo
proposto dagli archi e poi dal clarinetto: contiene passi strumentali di particolare interesse e
difficoltà esecutiva. Al termine ricompare il
motivo iniziale del Gloria.
Domine Deus,
Rex Caelestis,
Deus Pater omnipotens. Domine Fili unigenite,
Jesu Christe.
Domine Deus,
Agnus Dei, Filius
Patris
L'orchestra ripropone in variata sequenza la
cellula ritmico-melodica dell'aria precedente,
assegnando stavolta al coro una parte accessoria di corollario armonico.
Qui tollis peccata
mundi, miserere
nobis. Qui tollis
peccata mundi,
suscipe deprecationem nostram.
Qui sedes ad
dexteram Patris,
miserere nobis.
Il soggetto musicale, assai intenso e profondo,
viene proposto dalla sezione dei bassi, sostenuta dai violoncelli e dal fagotto. In seguito,
dopo una riesposizione all'unisono del coro, lo
stesso tema con un ulteriore sviluppo è cantato
dai soprani su ricami dei violini e su morbidi
arpeggi del clarinetto. Infine la medesima struttura diviene eroica per una geniale disposizione a canone delle sezioni.
Quoniam tu
solus Sanctus.
Tu solus Dominus. tu solus Altissimus, Iesu
Christe.
La musica sostiene la solennità del testo con
una strumentazione pomposa dei fiati, con una
dilatazione del ritmo e con un tutti orchestrale,
che si conclude con degli accordi strappati
Cum Sancto Spi- Il finale è un saggio di maturità contrappuntistiritu, in gloria Dei ca, secondo la più ferrea tradizione della scrittura sacra. Il lungo passo sottopone gli artisti
Patris. Amen.
ad un difficile equilibrio di ritmi, di colori e di
effetti.
CREDO
Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem,factorem
caeli et terrae, visibilium
omnium et invisibilium. Et in
unum Dominum Iesum Christum, Filium Dei unigenitum.
Et ex Patre natum ante omnia
saecula Deum de Deo, lumen
de lumine, Deum verum de
Deo vero. Genitum,non
factum, consubstantialem Patri: per quem omnia facta
sunt. Qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de caelis.
Et incarnatus est de Spiritu
Sancto ex Maria Virgine, et
homo factus est.
L'essenza unitaria del Cielo e
della Terra è evocata da un canto all'unisono, che successivamente si sviluppa attraverso percorsi univoci e dialoghi affermativi tra le parti.
La discesa di Dio sulla terra per
la salvezza degli uomini è narrata
mediante un suggestivo ed improvviso pianissimo degli archi,
che conduce armonicamente alla
memoria dell'incarnazione.
Et in Spiritum Sanctum, Ricompare, leggermente variato, il tema
iniziale del Credo.
Dominum et vivificantem: qui ex Patre Filioque procedit. Qui cum
Patre et Filio simul adoratur et conglorifica- tur:
qui locutus est per prophetas.
Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam. Confiteor unum baptisma in
remissionem peccatorum. Et exspecto resurrectionem mortuorum.
L'unità della Chiesa, come inizialmente
era avvenuto per quella della Fede, è
espressa attraverso l'impiego delle voci
all'unisono. L'attesa della risurrezione
dei morti è rappresentata musicalmente
dal tremolo degli archi.
Et vitam venturi saeculi. l tema solare in do maggiore è intarsiato
dal controcanto delle viole. La concluAmen.
La nascita di Cristo è presentata
attraverso il canto del tenore solo
accompagnato dal coro a cappella. L'orchestra ricama qualche
dettaglio dei movimenti delle parti
vocali.
Crucifixus etiam pro nobis
sub Pontio Pilato; passus et
sepultus est.
Questa lunga ed ampia frase è
declamata dalla voce profonda
dei bassi, i quali sfumano sulle
parole della sepoltura, lasciando
spazio ad alcuni mesti accenti
melodici degli archi.
Et resurrexit tertia die, secundum Scripturas. Et ascendit
in caelum, sedet ad dexteram
Patris. Et iterum venturus est
cum gloria, iudicare vivos et
mortuos, cuius regni non erit
finis.
L'acclamazione attonita della risurrezione è preparata da un
tumulto ritmico degli strumenti, a
cui fa da contraltare il dialogo
fugato del coro. Seguono squilli
di trombe ed una festosa, disordinata e roboante partecipazione
dell'assemblea delle voci.
sione lascia spazio ad un inatteso slancio degli strumenti.
SANCTUS - BENEDICTUS
Sanctus, Sanctus, La triplice acclamazione di Sanctus si comSanctus Dominus pone di una cellula ritmico melodica iterata su
tre gradi progressivi di intensità sonora.
Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et Il coro solo entra con un nuovo soggetto eroico, cui risponde l'orchestra; i toni si smorzano
terra gloria tua.
Hosanna in excel- per introdurre il Benedictus
sis.
Benedictus qui
venit in nomine
Domini.
E' una microaria del baritono, il quale è impegnato in un pastoso cantabile accompagnato
dagli archi e dal vellutato suono del corno
Hosanna in excel- Breve riproposizione del soggetto tematico
precedente con una chiusa lievemente sostesis.
nuta dai violoncelli e dal fagotto.
AGNUS DEI
Agnus Dei, qui
tollis peccata
mundi: miserere
nobis.
Il tema, utilizzato oltre un decennio più tardi
nell'opera Manon Lescaut, è esposto dal tenore solo su un tessuto ritmico degli archi e controcanto morbido del corno. Il coro echeggia
con innocenza.
Agnus Dei, qui
tollis peccata
mundi: miserere
nobis
La struttura è iterata: la frase introduttiva è
affidata però al baritono solo.
Agnus Dei, qui
tollis peccata
mundi: dona nobis pacem
Il tema, leggermente più articolato, è sviluppato dalle due voci soliste, le quali si alternano al
coro, affievolendo e stemperando i colori: l'opera termina con un tenue e pastorale melisma dei flauti e del clarinetto.
EMANUELE SERVIDIO - Tenore
Nativo di Voghera (PV), compiuti gli studi presso il Conservatorio
G.Verdi di Milano con la M° Rita Orlandi Malaspina, segue vari Masterclasses di perfezionamento con il contralto Bernadette Manca di
Nissa, con i tenori Rockwell Blake e Carlo Bergonzi, e col soprano
Denia Mazzola Gavazzeni. Tuttora studia e si perfeziona con il soprano M° Gianfranca Ostini (Milano). Vince nel 2007 il concorso
lirico internazionale “Terre dei Fieschi” Grondona (AL), il premio
speciale “Francesco Siciliani” per giovani promesse della lirica nel
concorso internazionale "R. Leoncavallo" di Montalto Uffugo (CS) città nella quale è ambientato il capolavoro Pagliacci . E' stato inoltre finalista nel 2008 dei prestigiosi concorsi lirici di Spoleto e Pescara. In seguito ha intrapreso una intensa attività concertistica in
tutta Italia ed anche in Europa. Debutta nel 2007 per "Piemonte in
Musica" il ruolo di Cavaradossi nella Tosca poi ripreso più volte, a
cui seguiranno quello di Turiddu in Cavalleria Rusticana, Don Alvaro ne La Forza del Destino a Milano e Mantova, il Duca di Mantova
in Rigoletto a Modena, Pinkerton in Madama Butterfly a Forlì, Don
Josè in Carmen nel prestigioso "Festival Filippeschi" in Toscana. Ha
spesso eseguito selezioni di questi titoli con la direzione artistica di
Daniele Rubboli in varie città italiane e a Nizza. Si è esibito in concerti lirici anche al fianco del baritono Leo Nucci a Pavia ed è stato
diretto tra gli altri dai Maestri Seghedoni, Albertini, Tazzieri
ALESSANDRO SESSOLO – Baritono
Ha intrapreso gli studi musicali sotto la guida del Mezzosoprano Stella Silva presso il conservatorio “B. Marcello” di Venezia; ha continuato privatamente gli studi di canto lirico con il maestro docente di canto
Sherman Lowe e il Basso Roberto Scandiuzzi.
Ha partecipato dal 2001 al 2004 alla rassegna operistica “Opera in
Piazza Grande” organizzata dall’associazione Oder Atto II di Oderzo.
Ha debuttato nel 2006 in occasione delle celebrazioni mozartiane in
Le Nozze di Figaro di W.A. Mozart dirette dal M° Dino Doni e
nell’operetta Lo Scoiattolo in Gamba di Nino Rota. Nel 2007 ha interpretato la parte di Nardo ne Il Filosofo di Campagna di Baldassarre
Galuppi”. Ha iniziato il 2008 cantando al Concerto della Memoria
“Shoah” nelle sale apollinee del Gran Teatro “La Fenice” di Venezia
diretto da Dan Rapaport. Nel dicembre 2008 si è esibito come solista
nel Concerto di Natale in Vaticano (Roma). Nel 2009 vince la borsa di
studio con Teatri Spa di Treviso e La Fenice promossa dalla Regione
Veneto per giovani cantanti studiando con il Mezzosoprano Regina
Resnik, il Tenore Dennis O’Neill e Richard Barker. Nel 2009 ha debuttato in Rigoletto di G. Verdi i ruoli di Marullo e Monterone al Teatro comunale di Belluno. Nel 2010 è finalista al Concorso Internazionale A. Belli di Spoleto e sempre nello stesso anno è vincitore del 40°
Concorso Lirico Internazionale Toti dal Monte di Treviso. Debutta al
Teatro La Fenice di Venezia e al Sociale di Rovigo in L’elisir d’Amore
di G. Donizetti nel ruolo di Belcore.
CORO LIRICO SANDONATESE
Direttore : Giulia Longato
Il coro è stato fondato dal M° Mauro Perissinotto nel 2002; ha sede
propria a San Donà di Piave, Noventa e sede decentrata a Jesolo. E'
composto attualmente da circa 50 voci. Ha già eseguito pagine integrali della letteratura sacra (Magnificat e Gloria di Vivaldi, Missa in
tempore belli di Haydn, Stabat Mater di Rossini, Requiem di Donizetti,
Messe di Gloria di Mascagni e di Puccini) e lirica (Il trovatore, Tosca,
La Traviata, Cavalleria rusticana, Pagliacci), oltre a numerosi brani,
proposti in importanti concerti lirici nel territorio. Prossimamente preparerà il Requiem di Cherubini e sarà impegnato in vari recitals lirici.
La preparazione vocale è curata dal M° Bernardino Zanetti, quella
musicale dal M° Giulia Longato; la concertazione è affidata al M°
Mauro Perissinotto.
MAURO PERISSINOTTO - Direttore d'orchestra
Direttore d’orchestra, pianista, filologo e compositore. Diplomatosi
giovanissimo in pianoforte presso il Conservatorio “B. Marcello” di
Venezia sotto la guida del M° Michele Liuzzi, si è in seguito laureato
in Filologia Musicale presso l’Università di Padova. Si è perfezionato
presso la Scuola di Musica di Fiesole e tra i vari con i Maestri Piotr
Lachert, Enza Ferrari, Vram Tchiftchian e Aldo Ceccato. E’ stato premiato in numerosi concorsi nazionali ed internazionali.
Ha diretto tra le varie pagine integrali le Sinfonie di Franz Schubert,
gli Stabat Mater di Pergolesi, di Rossini e di Mario Pagotto (prima
esecuzione assoluta, RaiTrade 2003), il Requiem di Donizetti, varie
Messe di Mozart, le Messe di Gloria di Mascagni e Puccini. Inoltre si
è distinto interpretando le seguenti opere: La serva padrona, L’elisir
d’amore, Il Barbiere di Siviglia, Don Pasquale, Rigoletto, La traviata,
Il trovatore, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Tosca, La Boheme, La
Vedova Allegra, Al Cavallino Bianco. Ha diretto le seguenti orchestre: I pomeriggi musicali (Milano), Orchestra Filarmonica “Enrico
Segattini” (San Donà di Piave), Orchestra del Teatro di Spoleto, Orchestra “A. Salieri” (Mantova). Ha pubblicato varia discografia. Opera anche nel campo della critica e filologia musicale: tiene abitualmente corsi interculturali, pubblica studi e articoli musicologici. E’
altresì promotore ed organizzatore di spettacoli ed eventi musicali.
(www.mauroperissinotto.com)
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