IL CAFFÈ
20 luglio 2014
Da sapere
LA CONFUSIONE
COSA SONO GLI OGM
Organismi in cui parte del genoma
è stata modificata tramite le
moderne tecniche di ingegneria
genetica e non a seguito di
processi spontanei
IL PASSATO
Gli Ogm spesso
sono indicati come
organismi
transgenici: i due
termini non sono
sinonimi in quanto il
termine transgenesi
si riferisce solo a
quegli organismi
modificati tramite
inserimento, nel
genoma, di geni
provenienti da un
organismo di
specie diversa
LE TECNICHE
Sono tre: ricombinazione del
materiale genetico; introduzione
diretta in un organismo di
materiale ereditabile preparato al
suo esterno; fusione cellulare
La modifica del
genoma degli esseri
viventi da parte
dell'uomo è pratica
antichissima. Può
risalire a circa 14.000
anni fa con
l'addomesticamento
del cane, anche se
fatta in modo
inconsapevole; è
solo dalla prima
metà del Novecento
che l'uomo ne ha
preso coscienza
GLI APRIPISTA
Il primo Ogm moderno fu ottenuto
nel 1973 da Stanley Norman
Cohen e Herbert Boyer, grazie
all'uso combinato delle nuove
tecniche di biologia molecolare
La scienza
Tutta la verità
sugli
Ogm
Gli alimenti geneticamente modificati
non devono far paura. Anche se Berna...
ANTONINO MICHIENZI
I
l 20 settembre 2012 il giornale francese Le Nouvel Observateur uscì con uno scoop mondiale. Anticipava i
risultati di uno studio che
sarebbe stato pubblicato sulla rivista scientifica Food and Chemical Toxicology e che aveva la pretesa di dimostrare che una particolare qualità di mais Ogm aveva
la capacità di provocare il cancro.
La preoccupazione dilagò in tutto
il mondo. Sembrava essere la prova che gli Ogm, gli alimenti geneticamente modificati in laboratorio, fossero nocivi. Bastarono però poche settimane per scoprire che lo studio era pieno di errori più
o meno voluti.
Una “bufala”, come in
passato lo erano stati gli
studi che mettevano in
relazione i vaccini con
l’autismo e quelli che avevano ipotizzato “la memoria dell’acqua”, teoria
che dava un fondamento
scientifico all’omeopatia.
Un falso scientifico, insomma,
che arrivava in un momento in
cui la preoccupazione degli effetti
degli Ogm sulla salute era massima. Gli alimenti geneticamente
modificati, infatti, fanno paura.
Friborgo li vuole
proibire. Col Ticino
è il secondo
cantone a dare un
segnale energico
La ragione risiede in quello che
essi sono e ancor di più in quel
che evocano per l’immaginario.
Tuttavia, i Paesi prendono
tempo prima di dare il via libera
agli Ogm. Anche la Svizzera, con
una moratoria che scadrà nel
2017, entro il prossimo anno dovrà però decidere se prorogare il
divieto o consentire le colture
ogm. Il Ticino è stato il primo cantone ad aver espresso la sua opposizione ad un’eventuale loro
introduzione. Si è accodato Friborgo, lo scorso giugno i deputati
hanno chiesto al Consiglio di Sta-
to di proibirli per legge, senza attendere la decisione di Berna. Ma
l’Ufficio federale dell’ambiente e
dell’agricoltura ha già fatto sapere
che un divieto tout court degli
Ogm si scontrerebbe con la libertà di commercio.
Come tutti gli organismi viventi, le piante, gli ortaggi, la frutta che mangiamo sono composte
da cellule. Al loro interno è presente un “libretto di istruzioni” (il
Dna) con le indicazioni su tutto
quel che c’è da fare nel ciclo di vita: quale forma assumere, quale
cellule devono trasformarsi in
Il ricercatore
Il parere di un medico e agronomo, analizza i pro e i contro di una coltivazione troppo spinta
buccia e quali in semini, quali sostanze assorbire dal terreno e via dicendo. Sono le differenze in questo
manuale che rendono un cetriolo
diverso da un pomodoro. Da
qualche decennio l’uomo è in
grado di intervenire direttamente
con sofisticate tecniche di ingegneria genetica, aggiungendo indicazioni che possono dare alla
pianta vantaggi in termini di resa,
di resistenza ai parassiti e al clima
o di caratteristiche nutrizionali.
Questo sono gli alimenti
Ogm: esseri viventi in cui è stata
inserita o modificata una parte di informazione genetica allo scopo di
sviluppare specifiche caratteristiche. Un’attività non molto diversa
da quella che i contadini svolgono da millenni sulle piante attraverso gli incroci finalizzati a selezionare specie sempre migliori.
Ma intervenire direttamente
“L’agricoltura può innovarsi,
ma non a costo della sicurezza”
MATTEO
GIANNATTASIO
Medico e
agronomo,
già professore
ordinario di
Biochimica
vegetale
all'Università
di Napoli
“Q
uanta confusione! Dichiarazioni contrastanti, giudizi entusiastici o fortemente critici, professioni di ottimismo
o di pessimismo. Le cose stanno così”. È la premessa di Matteo Giannattasio, medico e agronomo, già
professore ordinario di Biochimica vegetale all'Università di Napoli, nonché autore di numerose
pubblicazioni scientifiche, da sempre critico verso
gli Ogm. E al telefono col Caffè chiarisce: “Non sono contrario alla ricerca sulle piante agrarie transgeniche a condizione però che sia garantita l’assoluta sicurezza del consumatore, che sia utile per
l’avanzamento delle nostre conoscenze e non per
servire interessi di bottega”.
Spesso il furore per la modernità dell’ingegneria genetica ci fa dimenticare che esistono altri
campi di ricerca, come la fisiologia vegetale, la genetica classica, l’agronomia e l’ecologia agraria.
“Altrettanto utili per fare un’agricoltura che produca in maniera soddisfacente e dia prodotti di qualità”, sottolinea il professore. Anche il National Research Council degli Stati Uniti, pur favorevole agli
Ogm, sostiene che i benefici derivanti dalle colture
geneticamente modificate non si sono rivelati universali. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che alcune
pratiche, come la monocoltura e la concimazione
con i nitrati di sintesi, pur aumentando la produttività, rendono le piante meno resistenti alle malattie. “Chiediamo di coniugare produzione di alta
qualità e benessere degli animali - ribadisce -.
Senza questa ricerca il bestiame continuerà ad
ammalarsi e ad andare al macello prematuramente e saremo sempre più schiavi della soia transgenica d’importazione”. Insomma, produrre alimenti
di qualità nel rispetto dell’ambiente e degli animali
è nell’interesse di tutti noi consumatori.
p.g.
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Gli alimenti geneticamente modificati non devono far paura