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Rubriche2015–L’incontrodelleArti
L’incontrodelleArti#3
SardouePuccini
Tosca,tragediaecampane
diClaudiaAntonellaPastorino
Da La Tosca, dramma storicoin cinque atti delparigino
VictorienSardou(1831-1908),ilibrettistipuccinianiGiuseppe
Giacosa e Luigi Illica ricavarono innanzitutto un titolo più
snello, semplicemente Tosca: mai come in questo caso un
libretto
d’opera,
sottovalutato
per
genere
non
pseudo-letterario
dire
snobbato,
sempre
eguagliava
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ClaudiaAntonellaPastorino
Tosca,tragediaecampane
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Tosca,tragediaecampane
degnamente la sua
1872 e La Haine,1874) e Camille Saint-Saëns (Les Barbares,
fonte generando una
1901) si rifecero ad opere di Sardou, e Giordano ci riprovò
situazione
teatrale
attingendo alla Madame Sans-Gêne(1893). Uscì anche, nel
dall’inizio
1908, una pellicola muta con la Bernhardt e la regia dello
perfetta
allafine.
stessoFrancese,purtroppoandatapersa.
Rappresentato per la
Gliavvenimenti,ambientatinellaRomadelgiugno1800,non
prima volta il 24
riguardano solo la storia d’amore tra il pittore Mario
novembre 1887 al
Cavaradossi e la diva del canto Floria Tosca, ma seguono i
Théatre de la Porte-
fattistorico-politicideltempotrarealtàefinzione,quandoil
Saint-MartindiParigi,
governo papale - sotto il pontificato di Pio VII, al secolo
il lavoro di Sardou fu
Barnaba Chiaramonti di Cesena, eletto il 14 marzo di
portato al trionfo da
quell’anno - stava riprendendo il potere con l'aiuto della
una primadonna del
monarchianapoletana.Nellafuturacapitale,cadutainmano
teatro
francese,
ai Francesi, era stata costituita una effimera Repubblica
Sarah Bernhardt, già
RomanainsediatasiinCampidoglio,guidatanellafinzioneda
protagonistadi
Cesare Angelotti (figura ispiratasi al medico Liborio
successo delle sue Fédora (1882) musicata da Umberto
Angelucci, proclamato console il 20 marzo 1798) che,
Giordano, e Théodora (1884), su cui Massenet scrisse
incarceratopertradimento,evaderàrifugiandosinellaChiesa
musichediscena.AncheJacquesOffenbach(LeroiCarotte,
di Sant’Andrea della Valle, aiutato da Cavaradossi che lì sta
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dipingendo. La regina Maria Carolina riuscì dunque a
Scarpia, siciliano, verrà inviato a Roma, sia la città dove
rimontare,organizzandoun’ingenteforzamilitaredi70mila
CesareAngelottisiègiàfattotreannidicarcereperessere
uominiinsiemeadInglesi,RussieAustriaci,checacciaronoi
cadutoindisgraziadiunaexfiamma,EmmaLyon,divenuta
FrancesidaNapolidirigendosipoiaRomaperriprenderneil
moglie dell’ambasciatore d’Inghilterra William Hamilton col
controllo e ristabilire l’autorità papale. Ivi insediatasi, istituì
nome di Lady Hamilton (più nota storicamente come
unapoliziasegretaconacapoilbaroneVitellioScarpia.
l’amantedell’ammiraglioOrazioNelson).
InSardouscopriamochecostuièunpersonaggio-chiavepiù
A Roma una testa calda, Mario Cavaradossi, figlio di padre
motivatodaragionipoliticheediordinepubblicodicuidar
italiano e madre francese, giunge per sistemare degli affari
direttamentecontoaiBorboni–allareginaMariaCarolina–
madecideràdirimanerviperunadonna,lacelebrecantante
rispetto al ritratto più odioso e maniacale che emerge dal
Floria Tosca, conosciuta al Teatro Argentina e già artista di
libretto.Èunpoliziottotuttod’unpezzocheSardouchiama
successo alla Scala, al San Carlo, alla Fenice. Allieva di
pernomeunasolavolta,quandofirmailsalvacondottoper
Domenico Cimarosa, che la sottrae all’attività musicale
la fuga dei due amanti, e il suo farsi aguzzino è spesso nel
liturgica scatenando le ire del «defunto Papa», ha però due
ruolo e nelle circostanze più che nelle intenzioni personali.
grossidifetti,«lafollegelosia»e«ladevozionereligiosa[…]
Il che non lo rende più simpatico, ma spiega molti dettagli
eccessiva», come spiega parlando di lei con fervore ad
dell’inchiesta di cui è responsabile davanti ai regnanti
Angelotti,depositariodellastoriaedelleconfidenzedelsuo
padroni di Roma. Incontriamo così Maria Carolina, figlia di
salvatore.Nonfapolitica-dicedisé-maammettediessere
MariaTeresad’Austria(sorelladiMariaAntonietta)emoglie
malvisto perché veste e si comporta con una disinvoltura
di Ferdinando IV di Napoli: è questa sia la corte da cui
troppo «francese», per cui per poter restare nella capitale
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Tosca,tragediaecampane
usa lo stratagemma di affrescare gratis una parete della
infondata–dell’austriacoMichaelvonMelassuNapoleonea
chiesadiSant’AndreadellaValle.Èl’unicomodoperpalesare
Marengo,inPiemonte.
un po’ di bigottismo gradito al regime di Roma, ma la sua
Il secondo atto c’introduce a Palazzo Farnese, si gioca e si
assenzadurantelepratichereligioseènotatadalsagrestano
suonano musiche da ballo. È il 17 giugno, tre giorni dopo la
Eusebio il quale, oltre a farsi portavoce delle notizie di
battaglia di Marengo. Si vede un altro assente in Puccini, il
cronaca politica, si lamenta col piccolo Gennarino del
marcheseAttavanti,maritodellabellaGiulia–laMaddalena
comportamento scandaloso del pittore (non partecipa alle
del quadro – impegnato in conversazioni tra l’ameno e il
funzioni, non canta con gli altri, non si confessa mai).
politicheseconviscontieprincipesse,deprecandol’evasione
L’esatto contrario di Tosca, che appena entra in chiesa
delcognatoAngelottichequellaseraimpedisceallapropria
inorridiscealfattocheluilebacilemanisottogliocchidella
signora (rifugiatasi per l’imbarazzo a Frascati) di essere
Madonna; la conversazione molto bella che segue è
presente alla festa. Come nel libretto, non faremo mai la
interrotta dall’arrivo di Luciana, cameriera della donna, che
conoscenzadiquestopersonaggiofemminileammantatodi
reca un biglietto d’invito di Giovanni Paisiello per quella
misteroepurecosìimportanteperlosviluppodeldramma.
stessa sera a Palazzo Farnese, dove la cantante dovrà
Alla festa c’è anche Scarpia, che in uno scambio di battute
eseguire
musiche.
conSchiarrone(Sciarronenellibretto)dimostradiaveregià
La ragione della presenza di Maria Carolina a Palazzo
capito l’intero piano di Cavaradossi e pensa addirittura
Farnese è identica a quella che vede l’affollarsi dei fedeli al
d’incriminarel’Attavantipercomplicità.QuandoentraFloria
Te Deum in tutte le chiese di Roma, dove il re ha ordinato
in gran parata, i baciamani si sprecano a destra e a manca,
preghiere di ringraziamento per la vittoria – rivelatasi poi
cominciano a parlarsi lei e il barone, mentre da lì a poco la
al
cospetto
della
regina
sue
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regina
fa
ClaudiaAntonellaPastorino
Tosca,tragediaecampane
suo
terrorizzato dalla reazione del re e dalla vendetta della
sala.
Hamilton,l’exdonnadell’evasoormaipotentissimaacorte.
Ellarivolgeperprima
Che lui si senta con l’acqua alla gola e rischi la carriera per
laparolaaTosca,ma
colpa di Angelotti in fuga, lo dimostra il fatto che, dalla
aScarpia,prova
piazza, la folla osanni la regina affacciatasi al balcone e
evidente
suo
reclami, con la testa dell’evaso, anche la sua, cosa che dà
servaggio a corte, dà
modo alla sovrana di punzecchiare ancora una volta
del tu, confidenza
l’umiliatopoliziotto.
che le fa aggiungere
Conlascenadelventagliosiritornaall’opera,mainSardoui
parole
chiara
passaggi si fanno veramente gustosi, come quando Tosca,
minaccia per essersi
fuori di sé dalla gelosia, fa al marito dell’Attavanti una
resoreodellafugadi
scenata in piena regola all’indirizzo della consorte. Sembra
unavversariopolitico
unadonnamoderna,anzicontemporanea,sentitelamentre
cosìimportantedopo
sbotta in uscite del tipo “Dov’è vostra moglie, perché le
soli otto giorni dal
rompa questo ventaglio in faccia?”, o quando i presenti
suoinsediamentodipoliziottoaRoma.Questoparticolareè
cercanodiriportarlaallacalmaperchéc’èlaregina(“Ah,la
una forte attenuante alla perfidia del personaggio del
regina…Hadegliamanti,laregina,micapirà!”),lainducono
libretto, che ci appare di una implacabilità estrema rispetto
a non rinunciare alla cantata che dovrà eseguire a breve
ai normali doveri d’ufficio; invece in Sardou lo vediamo
(“Ah!Meneinfischiopropriodellacantata!”)eadevitarelo
ingresso
il
in
del
di
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scandalo (“Non me ne importa nulla, dello scandalo!”). Per
lospartitoperaria:“Ah!Alloranonsicantapiù?…Ah!che
giunta, alla minaccia di Scarpia di arrestarla pur d’impedirle
fortuna! … Me ne vado …“ e, mentre esce di gran fretta,
di raggiungere l’uscita: “E mi impedirete? … Voi farete
Scarpiaordinaifamosi“Tresbirri…Unacarrozza…”della
questo?…Voi,complicedellamogliediquestoimbecille?”,
musica.
al marchese Attavanti che ascolta esterrefatto. Impaziente
Il terzo atto si svolge a Villa Cavaradossi, una casa di
di finire la cantata per correre a sorprendere i due presunti
campagna già appartenuta ai suoi antenati e che lui ha
amanti, se la prende tra sé con la regina la quale, tra una
affittato come rifugio antipoliziesco. Come tutti i rifugi, è
chiacchiera e l’altra, indugia nel prendere posto (“Forza! Si
dotatodiunnascondiglio,unanticopozzoromanosottocui
decideràasedersi,questaregina?”),mal’esibizionenonavrà
siapreunanicchiadoveunuomopuòstaretranquillamente
inizio perché un aiutante di campo di Michael von Melas
“inpiediocoricato”.Allavillasiprecipitalagelosa,masolo
portaunmessaggiomalinterpretato(Napoleonehapersosì
dopospiegazionieconvenevoligliamantisirendonoconto
la mattina, ma vinto in pieno la sera stessa). Certa della
di essere un’unica pedina nelle mani di Scarpia. Attimi di
vittoriasuifrancesiaMarengo,MariaCarolinaèraggiantea
panico, Angelotti ha appena il tempo di nascondersi, poi
talpuntodavolerleggereleiadaltavoceilbiglietto,perpoi
arrivano tutti. Ora si affrontano il cavaliere e il segugio,
svenire prima di aver finito. Il trambusto è generale, la
mentre l’Attavanti marito, una volta constatata l’assenza
costernazione è al massimo, gli invitati cominciano a
della moglie nella villa, si dilegua per evitare di essere
disperdersi e i musicisti a raccogliere i loro strumenti. Solo
implicato nella cattura del cognato, tanto più che lui è di
Toscanoncapisce,halatestaaltrove,anziallanotiziadella
tutt’altreideepolitiche.Orailpittoreèallestrette,perluic’è
vittoriadiNapoleonenontrovadimegliodafarechegettare
la tortura fisica, per Tosca la tortura psicologica e affettiva,
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due situazioni parallele che pongono la figura di Scarpia
sonounesempioodioso”).Spolettagliportal’ordinescritto
(convintoche“bastaun’occhiatapergiudicareunuomo”)in
del governatore sull’immediata esecuzione di Cavaradossi,
evidenza come in Puccini. Il braccio di ferro con Tosca, nel
cosa che gli fa affrettare l’infame baratto. Il resto si svolge
librettoèpresoquasidisanapianta;unicavarianteèche,in
comedacopione,inSardouenell’opera.Scarpia,incambio
Sardou,Angelottimortovienefattovedereinscena,el’atto
dei favori di Tosca, finge di cedere alla liberazione del
siapreesichiudenellavilladelpittore.
prigioniero attraverso una fucilazione simulata e firma il
L’attoquartocoincideconilsecondodell’operaesiaprein
salvacondotto – preteso dalla donna prima del pattuito
una
munita
concedersi–chepermettaaidueamantidilasciareloStato
d’inginocchiatoioconuncrocifissod’avorio.Ilpittoreèstato
pontificio. Nel frattempo lei afferra di nascosto un coltello
catturatoetorturato,Toscadisperataalleurladell’amatoha
affilatodallatavolaimbandita–ilbarone,prima,eraintento
confessato il nascondiglio di Angelotti. Il fare bigotto del
a cenare – e, mentre lui le si avvicina per ghermirla con in
barone lo induce a brontolare con Schiarrone e Spoletta a
manoillasciapassare,vieneuccisocondiversicolpi(mentre
proposito dell’ostinazione del prigioniero nel rifiutare
poco prima, in “Vissi d’arte”, Andante lento e appassionato,
i conforti religiosi, in vista del patibolo, e sul suicidio di
struggentecomeungridoeunapreghiera,lacantantesiera
Angelotti(uccisosiall’arrivodeglisgherri)chemeritaperciò
sfogata nel pianto, inerme, in preda allo sconforto totale).
di essere gettato in una fossa comune senza neanche “una
La scena memorabile di Tosca china sull’aguzzino, col
croce sulla sua tomba”. Che passi prima, però, per la forca,
crocifissotralemanidepostosulpettodelmorto,diverràun
altrimentilagentenonvedrebbepiùilcastigodellagiustizia
punto di forza dell’arte di Sarah Bernhardt e il manifesto
se venisse a sapere del suicidio (“Queste morti volontarie
pubblicitario per antonomasia dell’opera, su disegno
camera-alcova,
quella
di
Scarpia,
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dello
scenografo
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Adolfo
fidato del barone nella scena del carcere assume il finto
Hohenstein. Sul suo corpo
ruolo di confidente e protettore, tranquillizza gli amanti
esanime la diva esclamerà
sull’ordine ricevuto di caricare personalmente i fucili di sola
“Ed è dinnanzi a costui che
polvere per l’esecuzione, cui però Floria non può assistere
tremava tutta una città”,
neanchenascostaoindisparte(comeinvecenell’opera).Lei
trasformata nell’opera nella
accettaildivieto,simeravigliacheunsergentesiavviciniper
celebre
espressione
portar via il corpo dopo la scarica, poi s’avvede con orrore
“Eavantialuitremavatutta
dell’inganno e del doppio gioco di Spoletta, che dal canto
Roma!”.
suosigiustifica:“Farvelocredereefucilarlo,comePalmieri.
L’atto quinto coincide col
Era l’ordine del mio superiore”. E Tosca: “Ah, la tigre! …
terzo dell’opera. Stupisce
Enonpossopiùucciderlo!…Sì,l’houcciso,ilvostroScarpia!
come un uomo prossimo al
… Ucciso, ucciso, capite? Con un colpo di coltello al cuore.
patibolo come Cavaradossi
E vorrei ancora conficcarglielo e rigirarvelo!”. Alla fine, col
possa essersi addormentato
salto mortale dai bastioni di Castel Sant’Angelo e il grido
così profondamente, tanto
finale“OScarpia,avantiaDio!”–chesuonaassaimegliodi
che
“Vado
Spoletta
cerca
di
a
raggiungerlo
[Cavaradossi]
svegliarloperannunciarglila
latragediasicompieecalailsipario.
visita di Tosca. L’agente
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canaglie!”
–
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Campanacciecampane
Sardou era ben nota non
soloinFrancia,nonsoloa
Puccinisiaccostòaldramma
lui. La conosceva anche
diSardounel1889altempo
Giuseppe Verdi. Il grande
dell’ Edgar, la sua seconda
vecchio aveva già donato
opera. Giulio Ricordi nel ’91
al mondo le ultime due
aveva dato incarico ad Illica
opere
dioccuparseneperfarneun
vecchiaia,OtelloeFalstaff,
libretto
date
destinato
al
compositore lucchese, ma
dell’augusta
alla
rispettivamente
Scala
il
5
questi abbandonò presto il
febbraio 1887 e il 9 febbraio 1893. Dopo l’Aida (1871), che
progetto, un po’ per la sua
continuava a mietere trionfi dappertutto, non aveva più
indolefacileaspegnersiagli
scrittoopere,inmezzocifeceentraresoloilQuartettoinmi
iniziali entusiasmi, un po’ per le ingerenze e i lunghi silenzi
minoreperarchi(1873)elaMessadiRequiem(1874).Quando
pocoincoraggiantidiSardou,oltrealfattocheavevaancora
nel1894arrivònellacapitale,fuperdarelaprimafrancesedi
laManonLescautperlemani.Aquelpunto,l’editorenel’94
Otello–chediverràOthello-previstaduegiornidopoilsuo
affidò con contratto l’incarico ad Alberto Franchetti, che se
81esimo compleanno, il 12 ottobre al Théâtre de l’Opéra, e
n’era mostrato interessato fin dal ’92 richiedendoglielo
modificataconl’aggiuntadiballabilialterzoattosecondola
esplicitamente, a dimostrazione che l’opera teatrale di
moda dei teatri parigini. Proprio il 10, giorno del
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compleanno,
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per
1839-1898,FratelliBocca,
discutere sulla struttura
Torino 1899) il proprio
drammaturgica avvenne
interesse a musicarla,
lo storico incontro tra
a
Ricordi, Illica, Franchetti
modificare l'ultimo atto
e Sardou, in casa del
francese.
Francese,inpresenzadel
Intanto però Franchetti
grande
ottuagenario
non riusciva a uscirne,
attento all’ascolto della
trovava difficoltà nel
lettura della riduzione di
musicare la parte lirica;
Tosca fatta dalla voce
l’opera che invece lo
d’Illica. Si narra che si
avrebbe reso più noto
fosse entusiasmato ai
grazie anche alla voce di Enrico Caruso che ne fu il primo
versi dell’addio alla vita
interprete, sarà la Germania, su libretto d’Illica, data alla
diCavaradossiincarcere,
Scalal’11marzodel1902,conArturoToscaninidirettoreele
aggiungendo due anni dopo, quando fu ufficiale che il
scenografie di Adolfo Hohenstein. Tra un rinvio e l’altro,
Lucchese l’avrebbe musicata: “Puccini ha un buon libretto!
FranchettirinunciòdefinitivamenteallaToscanelmaggiodel
Maestrofortunatochihaperlemaniquesto”.Confideràpiù
’95, quando ancora Puccini era preso da La Bohème e si
tardi al suo biografo Gino Monaldi (Verdi: la vita e le opere
decise a subentrare in via definitiva, compiaciuto nell’avere
e
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patto
di
poter
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tralemaniunastesuragiàpronta,quellapreparatadaIllica
mattino,mentrepassioniegelosiesiandavanomescolando
perilcollegamusicista,manontantosoddisfattodaritenere
a torture, patiboli, suicidi e omicidi. Tutto in fretta, tutto
il lavoro librettistico finito. Infatti ad affiancare Illica vi sarà
sotto uno scenario che rimbomba delle battaglie
nel ’96 Giacosa (il primo avrebbe curato lo svolgimento
napoleoniche e di vittorie che fanno tremare la Roma
drammatico,ilsecondolastesuradeltestoinrimelibere)e,
borbonicadicuiScarpiaèfidoservitore.LacerimoniadelTe
dalìinpoi,sarebbestatotuttounguazzabugliodicartecon
Deum che chiude il secondo atto – quale ringraziamento
scambi di lettere e gli interventi dello stesso Ricordi, fino
all’annunciodellasconfittadiNapoleoneaMarengo,notizia
all’ottobre del ’99. Aggiunte, correzioni, aggiustamenti,
risultatapoifalsa-conilsuolungocorteodichierici,cantori
modifiche,cancellazioni,sostituzioni,schizzimusicali,schizzi
e il cardinale in testa mentre Sant’Andrea della Valle si va
di scena, annotazioni, bozze di stampa, fogli, foglietti
popolando di fedeli, è realizzata in una maniera insolita,
applicatisualtrifogli,cartesciolte,moltisegnidirichiamoe
giocata sull’effetto e sui simboli di contrasto: la passione
altri appunti costituiranno le varie copie di lavoro
luciferina di Scarpia, che pregusta il suo piano di conquista
continuamente rimaneggiate prima di giungere al testo
ricattatoria ai danni di Tosca insieme al successo per
completoperlariduzionelibrettistica.
l’imminentecatturadiAngelotti,ilsuobigottismofattosolo
Perl’atmosferadelTeDeumallafinedelprimoattoel’alba
diforme,lagrandiositàelasolennitàdelritoreligiosoaicui
su Roma con il canto del Pastorello all’inizio del terzo,
canti lui si unisce. In pratica è come se fossero stati messi
Puccini ricercò effetti particolari, dal sapore descrittivo-
insieme,inunostranoarmoniosoconnubiopermessosoloai
evocativodiunacapitaledaOttocentoancoraunpo’rurale,
misteridellaMusica,ildiavoloel’acquasanta,lalussuriaelo
soffusa d’incensi papalini e passaggi di armenti sul far del
spirito, la bestemmia e la preghiera. Coro, ottoni,
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percussioni,rintocchidicampaneebassiprendonospazioe
GuidoVandini,indueletterealquantobizzarre,com’eranel
volume, tra il bisbigliare di Scarpia “Tre sbirri … una
suo stile epistolare con aggiunte strampalate (anche se poi
carrozza”concuidàordineaSpolettadiseguireladonna,e
la scelta cadrà sui versi del “pretino”), e in cui menziona
ilpotentedeclamatochesegue,frammentatodallevocidel
precisiambientienomilucchesi.L’insistenzaquasiossessiva
coro che intonano sommessamente in latino una formula
nel voler reperire i versetti giusti per la cerimonia “dalla
non si sa fino a che punto ossequiosa per davvero
sagrestia all’altare maggiore”, dunque in movimento, ne
dell’ufficialità sacra: Adjutorum nostrum in nomine Domini /
misura l’ansia artistica di realizzare il tutt’uno Scarpia-Te
Quifecitcoelumetterram./SitnomenDominibenedictum./
Deum,gliantipodiinsimbiosi.
Et hoc nunc et usque in saeculum. È un testo da intonare a
voce parlata prima del Te Deum, scritto per l’occasione
“Mioccorreaverel’eccesacerdosmagnusscritto,perchéne
dall’amicodonPietroPanichelli,nativodiPietrasanta(Lucca)
hobisogno:vadaqualchepreteofrateecopialo.Domanda
e noto anche come “il pretino di Puccini”, al quale il
inoltrecheprecirecitanoquandouncarteggioconVescovo
compositore chiese dei versetti “da brontolare”, un po’
simuovedallasacrestiaperandareall’altarmaggioreperpoi
quando si biascicano preghiere abituali tra sé e sé: per
cantareilTeDeumsolenneinoccasioned’unavittoriad’armi
movimentare l’ambiente e conferirgli il giusto colore gli
eccetera … io ho pensato a far brontolare al capitolo e
occorrevano «forti accenti fonici perché la voce parlata del
magari al popolo ma non so se stia. Io ho bisogno di far
popolo riuscisse ben distinta in mezzo al suono delle
recitarealpopolooalcapitolosolodelleprecilatinedurante
campane e dell’organo». Li aveva anche chiesti nello stesso
il monologo di Scarpia. Avvertire e ricordarsi che le preci
periodo (agosto ’98) a un altro fidato amico, il lucchese
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recitatesonoviafacendodallasagrestiaall’altaremaggiore.
rettore di Antraccoli, ma trovalo; domandalo a Caselli che
Scrivimiqualchecosa:grazie,addio!
troveràdicertofralesuemuradirigattiere”.
P. S. Dì a Caselli che Pascoli non rispose ancora e salutalo.
Quandovienite?”
“Io ho bisogno assolutamente di far brontolare: mi
necessita, ritorna in San Martino, va dal Vescovo magari e
domanda cosa potrebbero dire i preti (magari loro soli)
viaggiando verso il Te Deum. Trovami alcuni (o solo uno)
versetti che siano attinenti al fatto di Vittoria preludente al
grande inno Te Deum. Dì al Vescovo che mi ci bisogna e
l’inventi, e trovi: se no scrivo al Papa e lo faccio multare
comeunimpiegatoimbecille!Trovamiilversetto.Senonlo
fai,mifaccioprotestante,dilloalDecano.
Io ho bisogno … Io ho bisogno assolutamente … Ne ho
Se non mi rimedi il versetto, scrivo la marcia funebre della
bisogno…Micibisogna…Minecessita…Mioccorre…”.Di
religione: dillo al Vescovo! Voglio il versetto, se no
certo, per fissarsi così tanto fino a ripetersi, Puccini voleva
bestemmiotuttalavita.Dilloaipretichelofaccio,veroDio!
per questa grande scena non solo i versi adatti, ma anche
Sono deciso al brontolo, se non perdo l’effetto, perdio! Va
unasortadieffettispeciali,quasipirotecnicisesiprendealla
dall’Agrimonti, dal Marianetti, dal Volpi, dal Pardini, dal
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letteral’appuntoautografosullecartedalavorodellibretto,
sonorità,conunaliturgiapomposamagraffiataadintervalli
dove scomoda persino la memoria storica dell’attentato a
dal monologo di Scarpia, il “bigotto satiro che affina colle
Napoleone III da parte di Felice Orsini a Parigi, con tre
devote pratiche la foia libertina” (Cavaradossi ad Angelotti,
bombelanciatedavantiallacarrozzaimperialelaseradel14
atto I). Soddisfatto di avere iniettato il veleno della gelosia
gennaio1858(l’annodellanascitadelcompositore).
nell’animo di Tosca e, facendola seguire, di essere dunque
vicinoallasoluzionedelcasoconlacatturadell’evasoedel
Tedeum
pittore complice, sa di avere aperto una strada che lo
organo
condurrà ad avere in pugno la donna tanto desiderata e a
campane
barattarneifavori.
cannoni
bombe
Per l’inizio del terzo atto, Puccini aveva in mente, ancora,
all’orsini
l’ambientazione
vulcani
Sant’Angelo teatro dell’azione per il tragico finale
eruzioni
(fucilazione non finta di Cavaradossi e Tosca che si uccide
cutanee
gettandosinelvuoto),maconunavisioneancoranotturna,
di quelle che preparano alle prime luci dell’alba, in
Sciocchezzaio a parte, cui non sapeva rinunciare per
coincidenzaconleoreliturgichedelMattutino.Sulfondo,la
ingigantireleintenzionieleindicazionidilavoro,erachiaro
scena fa intravedere la vicina San Pietro col cupolone, è
che pensasse al Te Deum come ad una scena dalle potenti
ancora notte su un cielo sereno e stellato e, come recita la
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romana,
non
soltanto
con
Castel
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incluso il tocco del campanone di San Pietro, il cui tono
Puccinisierapremuratodifarmisurareconesattezza.
LostessoPanichelli,nelsuolibroIlpretinodiPuccini(Edizioni
Plus, Pisa 2008, Prima edizione Nistri Lischi Editori, Pisa
1938),precisòche“queltonosquarciato,indistinto,confuso,
inafferrabiledelcampanonediSanPietrorispondeadunmi
naturale”.Inorigine,dalleindicazionidilavoroperillibretto,
la didascalia all’inizio dell’atto era più lunga e dettagliata
dell’attuale–ilcuiunicoriferimentovaalle“campanelle”del
greggeguidatodalPastorello–ecomprendevalecampane
didiversechiesediRoma:
didascalia del libretto, “Si odono, lontano, le campanelle
“Tutto,intornoaS.PietroeaCastelSant’Angelo,èimmerso
d’un armento; di mano in mano vanno sempre più
inunanebbiaplumbea.
affievolendosi”. Un pastore (voce bianca) intona fuori
Lontanissimo, nell’estremo fondo, da San Pietro Montorio
campo un canto in romanesco, all’interno di un affresco
viene fioco fioco il suono di campana che chiama a
orchestralediun’albadipacesullaCittàEterna,conrintocchi
mattutino; subito, dopo breve intervallo, vi risponde la
di campane che sembrano provenire da tutte le chiese di
piccola campana del convento di Sant’Onofrio, nel medio
Roma ad accompagnare il risveglio: rintocchi a toni diversi
fondo, a destra; poi, più accelerate, echeggiano quelle
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lontanissime, a sinistra, di San Giovanni in Laterano, di San
unacittàchesidestaalloscampaniodellesuechiesecome
PietroinVincoli,diSantaMariaMaggiore;poi,solaancor,e
daun’orchestraincrescendo,anzichéfarsisoltantopredadi
più accelerata, la campana della Chiesa de’ Miracoli,
avvenimenti cruenti. La purezza della voce bianca del
vicinissima,asinistra,battemattutino.
ragazzo è una scelta improntata al candore della scena, del
RiecheggiadalCasermonediAracoeliladianadelletrombe;
paesaggioedeisuoisuoni:adesempio,ricordandoilfamoso
rispondedaCastelSant’Angelounosquilloisolato”.
film-operaToscadel1976,conlaregiadiGianfrancoDeBosio
einterpretiprincipaliRainaKabaivanska,PlacidoDomingoe
Segue il preludio orchestrale che riprende il tema dell’aria
SherrillMilnes,alpodioBrunoBartoletti,lavocedelPastore
“Eluceanlestelle”,temaripresoancorainchiusura,quando
eradiPlacidoDomingojr,ilsecondogenitoalloraundicenne
Tosca si lancia dal parapetto del castello. Ora le ultime
deltenore.
ombre si diradano e arriva l’alba, si avvicina l’ora
Incaponendosi dunque come al solito per ottenere ciò che
dell’esecuzione per il ribelle pittore: ancora due forti
chiedeva, Puccini fece pressione agli amici Panichelli e
contrasti tra l’alba serena del Pastorello e la tragedia che
AlfredoVandini(fratellodiGuido)perfarsimandareiltesto
incombe,malavitaèsoprattuttocontrastoeincongruenza
della canzone romanesca che ancora mancava. Scrisse a
incuièdifficilecogliereunnesso.PerPucciniilnessoc’era.
Vandini il 27 settembre del ’99: “Devi cercare d’un buon
Voleva uno stornello dialettale forse non per alleggerire la
poeta romanesco. Nell’ultim’atto, ci ho un ragazzo pastore
tragedia dell’atto, ma solo per pennellare di campagna
checollepecorepassa(nonsivede,sifinge)sottoilcastello
romanaundettagliodeltuttoindipendentedaifattiincorso,
e canta una canzone villereccia popolare triste e
e tuttavia descrittivo di una Roma semplice del popolo, di
sentimentale. Dovresti cercare un poeta romanesco,
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dunque, che mi facesse questa cosa sul metro che
Vandini glieli inviò ma Puccini dovette leggermente
t’espongo:
modificarli per questioni di metrica e di adattamento
musicale.Ringraziandol’amico,aggiunse:“dìalgentilissimo
Hopiantotantoen’hofattounaboccia
Sig.Zanazzo(cheringraziotantoesaròbenfelicedipoterlo
Perchénelcoreionont’hofattobreccia,
fare a voce) che sarà un verso dodecasillabo e sarà brutto
ofioribelli,
ma ci vuole così”. In effetti, rispetto al testo del poeta,
chestatealsol,
aggiunge un altro “Io” al secondo verso e un “che” al
chinateilcapo,
quarto, ma alla fine la canzone del Pastorello finisce nel
passailmioamor.
librettodefinitivo–cosìcomesiconoscefinoadoggi-con
questiversiancoraritoccati:
L’ordine fu eseguito, Panichelli e Vandini contattarono un
famoso poeta dialettale romano, Giggi (sic) Zanazzo,
Iode’sospiri
direttoredelperiodico“Rugantino”sullecuipagineesordìe
tenerimannotanti
collaboròalungoTrilussa.Zanazzofornìiversi:
pe’quantefoje
nesmuovenoliventi.
Iode’sospiritenemannotanti
Tummedisprezzi,
Pe’quantefojesmovenoliventi;
iomeciaccoro;
tumedisprezzi,iomeciaccoro
lampenad’oro,mefaimorir!
Lampenad’oromefaimorì.
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Nessuna traccia di questo inserimento negli originali di
veramentestrabiliatiditrovarequalchecosadisimileinuna
lavoro del libretto, probabilmente fu un’idea aggiuntiva del
città austriaca di provincia. Ma l’opera! Nel primo atto
compositore libera dal materiale fin lì prodotto e avente il
solenne processione con un continuo scampanio (le
soloscopodiaccorparla,perragionidicoloredescrittivo,al
campane si sono dovute far venire dall’Italia). Nel secondo
Preludio orchestrale dell’atto terzo che stava componendo.
atto un tale viene torturato fra urla orrende e un altro
Mailpubblicoelacriticavolevanoilverismotantoinvoga–
pugnalatoconunacuminatocoltellodapane.Nelterzoatto
famosi veristi erano presenti alla prima, Francesco Cilea,
di nuovo immenso scampanio su una veduta di tutta Roma
Pietro Mascagni, Alberto Franchetti - e, in Tosca, non lo
dall’altodiunacittadella–dinuovoun’altradiversaseriedi
trovarono; l’opera fu accolta tiepidamente e con le solite
campane - e un tale viene fucilato da un plotone di soldati.
riserveneiconfrontidellenovitàdelteatropucciniano,volto
Prima della fucilazione mi sono alzato e sono andato via.
al Novecento moderno e non più nostalgico. Celebre la
Non occorre aggiungere che il tutto è messo insieme come
stroncatura che Gustav Mahler ne fece nel marzo del 1903
sempre con abilità da maestro: al giorno d’oggi ogni
(ancora vivo Puccini), scrivendo dall’Hotel George, a Lwow
scalzacanesaorchestrareinmodoeccellente”.
(l’odierna Leopoli ucraina) alla moglie viennese Alma,
confidandolediaverlasciatoilteatroprimadellascenadella
Troppecampane?EppureCavalleria,chehaluogonelgiorno
fucilazioneperchél’operanonglipiaceva.
di Pasqua, ne aveva a profusione, ma non infastidirono il
Maestro boemo che l’aveva studiata e diretta più volte.
“Ieri sera dunque sono stato a vedere la Tosca di Puccini.
Direttore dal 1° ottobre ’88 dell’Hungarian State Opera di
Esecuzione ottima sotto ogni punto di vista, si resta
Budapest,dal’91primodirettored’orchestraadAmburgoe
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per un decennio, dal ’97 al 1907, direttore dell’Hofoper
suaprimaadAmburgo,il7novembre’93,direttaperòdaun
(Imperial Regio Teatro dell’Opera) di Vienna, Mahler con
sostitutodiMahler.
l’opera italiana aveva una certa dimestichezza. Il Trovatore
Quindiilmusicistaboemosidimostrònelcomplessounbuon
erastatoilsuoprimotitolo,direttoil4ottobre1881,seguito
conoscitore dell’opera italiana. Eppure il giudizio impietoso
negliannidamoltialtri,tracuiNorma,IlbarbierediSiviglia,
sulla Tosca, al di là delle differenze sostanziali tra i due
La Traviata, Un ballo in maschera, Aida, Cavalleria rusticana,
compositori, non solo non si spiega, ma risponde
L’Amico Fritz (prima amburghese 16 gennaio ’93), Rantzau,
fondamentalmente ad una superficialità nell’impatto con la
Guillaume Tell, di Franchetti Asrael e Cristoforo Colombo
vicenda teatrale stessa, a prescindere dalle campane sotto
(prima amburghese 5 ottobre ’93), due prime del Falstaff
processo:“untale”(Cavaradossitorturato,cheèpoiunodei
(quella ad Amburgo del 2 gennaio ’94 e quella all’Opera di
protagonisti), “un altro” (Scarpia, pure protagonista), “una
Viennadel3maggio1904).Avevadirettolaprimatedescade
cittadella” (Castel Sant’Angelo, straordinario monumento
Le Villi, primo titolo pucciniano (1884), il 29 novembre ’92
architettonico-artisticodiRomafamosonelmondo),ancora
sempreadAmburgo,eaffidatoaFrancescoSpetrino(1857-
“un tale” (sempre Cavaradossi fucilato) come se fosse un
1948)–palermitano,direttorestabiledal1903al1908perle
personaggio diverso dal “tale” torturato. Mahler resta sul
opere italiane al Teatro Imperiale di Vienna - la prima
vago, sull’indefinito, non conosce neppure i nomi dei
viennesediBohèmeil25novembredel1903;allaBohèmedi
personaggi o non se ne ricorda, forse neppure vi bada, ne
Leoncavallo aveva assistito a Venezia, al Teatro La Fenice,
accenna come a dei soggetti trovatisi per caso dentro
per la prima del 6 maggio 1897, dirigendola poi alla prima
l’opera, non nomina neppure Castel Sant’Angelo declassata
viennese il 23 febbraio ’98. Anche la Manon Lescaut avrà la
a “cittadella” qualsiasi, il che rende davvero improponibile
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unaserenitàdigiudiziononsolomusicale.Abbandonandoil
Nonostante dubbi, incomprensioni e scampanii, l’opera
teatroprimadellafucilazionediCavaradossinonsieraperso
saluterà solennemente il nuovo mese e il nuovo secolo dal
tantoinordineditemporimasto,malasuspancetragicache
TeatroCostanzidiRoma,il14gennaiodel1900.
accompagna l’intera scena, con Tosca che suggerisce
all’amante la gestualità e il modo di cadere fingendosi
morto,piùlostrazionell’accorgersiscuotendoloaterrache
è stato fucilato sul serio, è di un impatto terribile,
sconvolgente.Mahlersierapersotuttoquesto,comesiera
persol’ultimocolpoditeatro,Toscacheormaidisperatanon
accetta di farsi catturare dagli sgherri inseguitori e si lancia
nel vuoto, dal parapetto di Castel Sant’Angelo (quasi
cinquanta metri d’altezza e d’immaginazione). Come fa
acutamente osservare Ernesto Napolitano, probabilmente
«Mahlerpuòaccettarel’orrorequandosimanifestainforma
poetica, ma non riesce a sostenerlo nelle forme immediate
della rappresentazione. […] tuttavia, finché (…) sarà
direttoreartisticodellaHofoper,Tosca,chegodràdellastima
diSchönbergediBerg,nonverràmaieseguita».
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IMMAGINI
Claudia Antonella Pastorino è giornalista, musicologa, studiosa
pag.1-Tosca,locandinad'epoca
nel campo della critica storico-letteraria e del teatro d’Opera.
pag.2-SarahBernhardtneLaTosca,1887
Unendo al giornalismo culturale e alla Musicologia la profonda
pag.5-MariaCallas,celebreTosca,quinel1956
formazione umanistica, ha sempre conciliato le sue attività di
ricerca con gli studi critici e la dedizione alle Lettere Classiche.
pag.8-ManifestopubblicitariodelloscenografoAdolfo
Ha pubblicato vari testi e contributi saggistici per riviste e
Hohenstein
quotidiani (Il Mattino, Il Giornale di Napoli, La Voce del Meridione,
pag.9asinistra-VictorienSardou
Musica). Tra le pubblicazioni: Guida Generale della Provincia di
pag.9adestra-L'editoreGiulioRicordi
Salerno(sezioneArte,AgenziaServiziGiornalistici),Sulletraccedi
pag.10asinistra-GiacomoPucciniinetàavanzata
Monna Lisa (GRG), La Gioconda (Eura Press, Milano), Le porte
pag.10adestra-GiuseppeGiacosa
dell’opera(GRG,PremioViareggionel70°dallamortediGiacomo
pag.13-cartolinad'epocaconPuccinisullagodi
Puccini), Speciale Verdiano (nel Centenario Verdiano 1901-2001,
Massaciuccoli,aTorredelLago
EditriceRMI).ÈinseritatrainomidelDizionariodiMusicaClassica
pag.15-CastelSant'Angeloinun'immagined'epoca
2005
pag.20-Roma,CastelSant'Angelo,terrazzadell'Angelo,
Ha fondato e diretto la rivista di Musicologia Rassegna Musicale
dovesisvolgeilterzoeultimoatto.
Italiana, dedicata interamente all’opera lirica. Collabora tuttora,
dalla
BUR
(Biblioteca
Universale
Rizzoli).
concontributisaggistici,ariviste,ufficistampa,programmidisala,
caseeditrici.
Pubblicatonelmesedidicembre2015
edito
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