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da martedì a domenica: ore 10.00-19.00
Lunedì chiuso - APERTO LUNEDì 6 APRILE
INGRESSI
€ 10,00 intero
€ 8,00 ridotto
€ 5,00 ridotto gruppi
Servizio di audioguida (italiano, inglese) compreso nel biglietto
di ingresso. Biglietti acquistabili fino a 45 minuti prima della chiusura
della mostra.
©State Museum of Contemporary Art – Costakis Collection, Thessaloniki
7 marzo - 28 giugno 2015
VISITE DIDATTICHE
Scuole d’infanzia e primarie: visita interattiva alla mostra
“Avanguardia russa. 1910-1930” | Durata 1h | Costo € 3,50
a studente (min. 20 - max 30 bambini), ingresso alla mostra gratuito
Scuole superiori di I e II grado: € 5,00 biglietto più € 1,00 per la visita
Gruppi: € 70,00
Servizio prenotazioni | tel. 0432 821256 | [email protected]
In collaborazione con
museo statale di arte contemporanea di salonicco
biglietteria
entrata
bookshop
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eorge Costakis nacque a Mosca nel 1913. Suo padre
era un mercante di Zante stabilitosi con la famiglia
nella capitale russa. Lavorò come autista per
l'ambasciata greca, fino alla sua chiusura nel 1940 a causa
della guerra. In seguito trovò un impiego presso l'ambasciata
canadese. Anche se privo di un'istruzione artistica specifica o
di punti di contatto con l'arte moderna, Costakis era dotato di
un istinto estetico raro. Nel 1946 rimase colpito da un dipinto
di Ol'ga Rozanova, e iniziò così il suo interesse per l'arte
sperimentale russa del Ventesimo secolo. Prese contatto con
le famiglie, gli amici, i conoscenti degli artisti e gli artisti ancora
in vita. Per almeno tre decenni acquisì metodicamente
opere dell'Avanguardia russa, assemblando una collezione
straordinaria che salvò dalla distruzione e dall'oblio questa
componente fondamentale dell'arte del XX secolo. Egli credeva
che il mancato apprezzamento del valore degli artisti
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IL COLLEZIONISTA GEORGE COSTAKIS
Villa Manin | piano terra
d'avanguardia rappresentasse un tragico errore; era convinto
che “un giorno la gente avrà bisogno e imparerà ad apprezzare
quest'arte”.
Negli anni Sessanta e Settanta l'appartamento di George
Costakis a Mosca era in collegamento diretto con l'arte proibita
dell’avanguardia ed era in sostanza un museo non ufficiale di
arte moderna. Intellettuali e artisti ricordano ancora il famoso
appartamento in Vernadskij Prospekt che, quasi ogni giorno,
attirava una compagnia eterogenea di giovani pittori e studenti,
diplomatici stranieri, politici, artisti, scrittori e musicisti.
Nel 1977 Costakis lasciò Mosca, donando alla galleria
Tret'jakov una parte significativa della sua collezione. Morì ad
Atene nel 1990. La parte restante della collezione, che conta
1277 opere d'arte, fu acquistata dallo Stato greco nel 2000
e divenne la collezione principale del museo statale di arte
contemporanea di Salonicco. Inoltre la famiglia Costakis offrì
in dono al museo l'archivio Costakis, con documenti importanti
dell'Avanguardia russa.
SALA 1
NUOVO IMPRESSIONISMO E SIMBOLISMO
ll’inizio del Ventesimo secolo Mosca era in diretto
contatto con Parigi, fulcro della scena artistica
europea. Simbolismo e tendenze post-impressioniste
influenzarono i giovani artisti russi che stavano fondando i
gruppi “La Rosa Azzurra” e “Il Vello d’Oro”. I pittori Vrubel’
e Borisov-Musatov introdussero tecniche innovative nella
composizione e nell’organizzazione della superficie dipinta.
Colori vivaci tipici del Fauvismo, il Primitivismo di Gauguin,
l’interesse per le “culture primitive” e il ruolo dominante del
Simbolismo; tutto ciò preparò il terreno per la transizione
verso una nuova estetica: l’avanguardia del Ventesimo secolo.
In Russia si sviluppò un ritorno all’utilizzo di forme d’arte
tradizionali, come per esempio le icone bizantine, i lubki
(stampe popolari con soggetti religiosi e sociali), l’artigianato
popolare e la pittura infantile. Nel 1910 il gruppo di artisti noto
come “Il Vello d’Oro” si sciolse e fu sostituito dal gruppo “Il
Fante di Quadri”. Molti artisti d’avanguardia (Chagall, Malevi ,
Tatlin, Popova, Ekster, Kljun, Larionov, Gon arova e altri) si
avvicinarono a questo nuovo gruppo e i loro lavori vennero
esposti alle mostre del collettivo. I dipinti di questo periodo
evidenziano chiaramente l’influenza di Cézanne, dei cubisti
francesi e dell’Orfismo. L’elaborazione e la revisione delle
influenze europee occidentali del XIX secolo rappresentarono
un requisito essenziale per la transizione verso forme
geometriche pure e la successiva liberazione dell’oggetto.
SALA 2
CUBO-FUTURISMO
l Cubo-futurismo russo non
fu costituito solo da un’unione
di elementi del Cubismo francese e del Futurismo italiano, ma
ebbe uno sviluppo autonomo
locale. Nel periodo 1912-1916,
gli artisti russi Popova, Morgunov, Lentulov, Kljun, Udaltsova,
Ekster, Rozanova ed altri fecero
propri alcuni elementi del Cubismo francese - la frammentazione della forma, la sua rappresentazione geometrica e statica, la
visione simultanea di un oggetto da diverse angolazioni - aggiungendo però alle loro composizioni un marcato senso del
movimento, con la raffigurazione contemporanea di momenti
in successione, nello stile dei futuristi italiani. Troviamo il Futurismo russo, o Cubo-futurismo, non solo nella pittura, ma anche nella poesia. Nel 1912 i poeti Burljuk, Majakovskij,
Chlebnikov e Kru ënych pubblicarono il manifesto Uno schiaffo
ai gusti del pubblico, in cui proclamavano la rottura completa
con il pensiero e l’estetica tradizionali. Nello stesso anno si
formarono il gruppo d’avanguardia “Unione della gioventù” e
quello futurista “Gileia”, organizzatori di mostre e dibattiti che
si svolsero in un clima di provocazione e sovvertimento delle
convenzioni, oltre a spettacoli teatrali e serate di poesia in cui
chi recitava aveva la faccia dipinta. Alcuni libri del futurismo, un
elemento chiave per l’avanguardia russa, furono pubblicati con
illustrazioni cubiste o primitive, con caratteri tipografici sperimentali e con un linguaggio poetico aldilà della logica - un ulteriore esempio della volontà di realizzare una sintesi tra arti
diverse e operare una riforma radicale dei codici di rappresentazione e di comunicazione con il pubblico.
Pavel Filonov e l’Arte Analitica
Pavel Filonov nacque a Mosca, ma la maggior parte della sua
carriera artistica si svolse a San Pietroburgo, dove si trasferì
nel 1896. Studiò pittura e arti decorative ed entrò in contatto
con gli artisti della radicale “Unione della gioventù” e con poeti
futuristi, quali Vladimir Majakovskij e Velimir Chlebnikov. Prese
parte a una serie di importanti esposizioni in cui la nuova arte
veniva presentata al grande pubblico. Tuttavia Filonov rimase
una figura indipendente nel mondo dell’avanguardia: attraverso
il suo personale approccio teorico all’arte sviluppò una
propria scuola, che egli stesso definì come “analitica”. L’“arte
analitica” di Pavel Filonov si basa sull’idea che l’opera d’arte
si sviluppi sulla tela seguendo una linea labirintica d’immagini
infinitamente piccole, qualcosa di simile al processo del
ricamo, non finalizzata al completamento di una composizione
tematica, ma all’approfondimento analitico interno del dipinto.
Esso poi, nella sua interezza, darà l’impressione di un mondo
autonomo, sia organico sia inorganico.
SALA 3
SUPREMATISMO
azimir Malevi fu uno degli artisti più versatili e radicali nel panorama dell’Avanguardia russa.
La sua attività attraversò l’Impressionismo e il Simbolismo di inizio Novecento
e giunse sino ai legami con il Cubo-futurismo e con l’influenza del “linguaggio
sovra-logico” dei futuristi russi, che aveva acquisito un significato originale basato non sulla conoscenza, ma su sensazioni ed esperienze. Pervenne poi a
sviluppare la propria teoria della pittura
non-oggettiva, cui diede il nome di Suprematismo. Il Suprematismo fece il
suo debutto all’esposizione “Ultima mostra futurista 0.10”, tenutasi a San Pietroburgo nel 1915. Le opere suprematiste di Malevi erano libere da qualsiasi tipo di soggetto e
presentavano composizioni di forme geometriche e colori destinate a dimostrare il ruolo primario della forma sui contenuti
e ad affermare che è la forma a generare il contenuto, una tesi
opposta a quella accreditata fino ad allora. Il termine Suprematismo deriva dalla radice latina suprem (dominanza, superiorità) e indicava, secondo Malevi , la superiorità del colore e
della forma su tutte le altre componenti tecniche dell’immagine. Malevi vedeva se stesso come un realista atipico, ma il suo
realismo era parte di una realtà fantastica “che per essere raggiunta ha bisogno di allontanarsi dagli aspetti visibili della vita”.
Malevi fondò il gruppo “Supremus”, che riunì molti artisti della
corrente cubo-futurista, tra cui Ivan Kljun, Ljubov Popova, Nade da
Udal’tsova e Ol’ga Rozanova, e diresse nella città di Vitebsk la
scuola “Unovis” (“Alfieri dell’Arte Nuova”), la cui missione consisteva nel modificare la percezione estetica attraverso l’arte.
SALA 6
Il portfolio dell’INChUK
’Istituto di cultura artistica di Mosca (INChUK) fu attivo
dal 1920 al 1924. Il suo primo direttore fu Vasilij
Kandinskij. L’Istituto si rivelò un terreno fertile per
l’elaborazione della teoria e della pratica costruttivista. Tra
gennaio e aprile del 1921 l’INChUK organizzò una serie di
dibattiti tra artisti sull’analisi e la definizione dei concetti di
“composizione” e “costruzione”. Il portfolio di disegni che
nacque da questi dibattiti fu poi acquistato da George Costakis.
Gli artisti coinvolti avevano approcci diversi: alcuni percepivano
la “costruzione” come il processo di disegno tecnico
e meccanico e la “composizione” come il disegno per la
scultura (estetica), mentre altri consideravano la “costruzione”
come la cornice organizzativa di strutture nello spazio e
la “composizione” come la combinazione di piani. Qualunque
fosse il punto di vista di ciascuno, “costruzione” e “composizione”
sembravano essere disciplinate da norme di non-oggettività e
la distinzione tra l’una e l’altra era sfocata, soprattutto in un
momento in cui gli artisti cercavano di sottolineare la natura
utilitaristica dell’arte e di metterla in diretta relazione
con l’architettura.
SALA 7
Vasilij Kandinskij
e il suo allievo Vasilij Bobrov
opo il 1917, Vasilij Kandinskij fu uno degli animatori
della vita artistica in Russia. Kandinskij fu membro del
Dipartimento di Belle Arti presso il Commissariato del
Popolo per l’Educazione e contribuì alla pianificazione dei
cosiddetti “Musei della cultura pittorica”, che servivano come
rete tra i musei di arte contemporanea. Inoltre, progettò nuovi
sistemi per l’insegnamento delle arti. Fu l’iniziatore e il primo
direttore dell’Istituto di cultura artistica (INChUK) e docente
presso i Laboratori di arti e tecniche di Mosca (VchUTEMAS).
Vasilij Bobrov fu uno degli allievi di Kandinskij che lo nominò
suo segretario durante gli anni all’INChUK e fino al giorno, nel
1921, in cui partì per la Germania con l’incarico di docente
al Bauhaus.
SALA 8
COSTRUTTIVISMO
l Costruttivismo, una delle tendenze più importanti nonché
l’ultimo movimento significativo dell’Avanguardia russa,
fece la sua comparsa all’inizio degli anni Venti del Novecento.
Il termine deriva dal latino constructio. Il principale teorico del
movimento fu Alexej Gan, il quale nel 1922 pubblicò un breve
saggio intitolato “Costruttivismo”. Nel gennaio dello stesso
anno si tenne l’esposizione “Costruttivisti” presso il Caffè dei
poeti a Mosca. A tale evento Konstantin Medunetskij e i fratelli
Stenberg presentarono delle libere costruzioni basate sulla
sola forma, in cui l’uso di materiali industriali e l’insistenza sul
puro schema (puro materiale) costituivano l’elemento principale
di opere dalle quali traspariva la volontà di creare un’arte con
valore funzionale. Il Costruttivismo fu in grande misura un’arte
politicizzata; come nel marxismo, veniva privilegiato il
materialismo rispetto all’idealismo. I costruttivisti intendevano
creare nuove condizioni per la vita del popolo, grazie a una
nuova estetica basata sulla creazione di forme e costruzioni
semplici, logiche e funzionali. L’applicazione del Costruttivismo
alla produzione di oggetti della vita quotidiana pose le basi
dell’odierno design e fu definita “arte produttivista”.
SALA 9
LA SCUOLA DI CULTURA ORGANICA
ichail Matjušin entrò a far parte dell’“Unione della
gioventù” - uno dei primi gruppi sperimentali artistici
dell’Avanguardia russa - a San Pietroburgo fin dal
1909. Matjušin fu pittore, musicista e docente presso l’Istituto
Statale di Cultura Artistica di San Pietroburgo, noto come
GINChUK, dove diresse il Dipartimento di Cultura Organica.
Il termine “cultura organica” fu coniato da Matjušin stesso e si
basava sulla teoria che il mondo - inclusi i componenti inorganici
come le rocce o i cristalli - fosse un sistema rigidamente
strutturato e governato da leggi, in movimento perpetuo
secondo il proprio ritmo biologico. Matjušin riteneva che
l’artista dovesse cercare di fornire un’interpretazione
realistica non solo della realtà facilmente visibile a occhio
nudo, ma anche del microcosmo e del macrocosmo.
Al Dipartimento di Cultura Organica fu affiancato dai quattro
fratelli Ender (Boris, Marja, Ksenia e Jurij) e da Nikolaj Grinberg.
Gli artisti conducevano ricerca biologica in laboratorio accanto
a lezioni di musica e a esercizi di meditazione, al fine di acuire
i sensi nella ricerca di ciò che Matjušin chiamava “visione
allargata”. Nel lavoro di questi artisti l’elemento chiave è la
luce che viene usata per creare il colore.
ELETTRO-ORGANISMO
li artisti dell’Elettro-Organismo erano interessati
soprattutto a rappresentare l’organizzazione della vita
per mezzo della sua fonte principale: la luce. Secondo
Kliment Red’ko, il successo delle arti visive dipende dal modo in
cui l’individuo creativo reagisce ai risultati della scienza e della
tecnologia contemporanee. Questi, secondo l’artista, devono
essere misurati in confronto alla velocità di un raggio luminoso
e, in ultima analisi, possono essere ridotti alle caratteristiche
dell’elettricità. Red’ko ritiene che “sia tutta una questione di
energia - l’energia dell’elettricità”, scrisse un manifesto con i
principi dell’Elettro-Organismo e in una serie di lavori presentò
istantanee dell’attività industriale, che sembrano isolare parti
dei macchinari nel momento in cui o stanno producendo
l’illuminazione primaria oppure sono illuminati dalla luce
elettrica o, ancora, hanno la luce riflessa da una fonte elettrica
di energia.
COSMISMO
e visite di Ivan Kudriašev
al laboratorio dell’ingegnere
spaziale Konstantin Tsiol’kovksij
lasciarono nell’artista un’indelebile impressione e lo ispirarono a sviluppare la nozione di “pittura spaziale” o
“Cosmismo”. Nel dipinto Costruzione
di moto rettilineo Kudriašev illustra
una forte propulsione e una rapida
accelerazione in allontanamento da
un punto di partenza nello spazio. Anche il suo Luminescenza dell’anno successivo contiene segni di
rotte spaziali o quanto meno tracce della loro energia luminosa, anche se è già presente un inizio di curvatura secondo la
traiettoria inclinata dei viaggi nello spazio interplanetario. All’inizio degli anni Venti, Ivan Kljun realizzò una serie di dipinti che
descrisse come “immagini cosmiche”. Una di esse è la composizione Luce rossa, costruzione sferica. L’opera riflette anche
il fascino esercitato su molti artisti dell’Avanguardia russa dalle teorie sui fenomeni cosmici e astronomici, e il loro interesse
verso la futura conquista dello spazio e lo studio dell’universo.
S A L A 10
PROIEZIONISMO
Costakis il collezionista
regia di Barrie Gavin, 1983, durata 55’, prodotto da RM Arts,
Monaco di Baviera, in associazione con Channel Four, WDR
e ERT.
Versione originale inglese con sottotitoli in italiano.
S ala 8
PROIEZIONe
Reportage
S A L A 11
“Il reportage fotografico è
considerato un sottoprodotto
della fotografia.
Tuttavia, con la competizione
tra riviste e quotidiani e la
necessità di fotografare il
reale a qualunque costo, da
tutte le angolazioni e sotto
qualsiasi luce, ecco che quel
sottoprodotto ha dato inizio
a una rivoluzione nel campo
della fotografia.”
el 1921 venne fondato a Mosca, grazie alle risorse del
VChUTEMAS (Istituto superiore d’arte e tecnica),
il gruppo noto con il nome di Proiezionismo,
rappresentato principalmente da Solomon Nikritin e Sergej
Lu iškin. Grazie alle iniziative di Nikritin, il gruppo estese le
proprie attività al mondo del teatro e del cinema, e in breve si
unì con un altro gruppo di artisti noti sotto il nome di ElettroOrganismo. Il Proiezionismo consisteva nella realizzazione di
opere d’arte con materiali diversi da tela o carta che dovevano
fungere solamente da supporti su cui venivano eseguiti i
bozzetti dell’opera finale. Il Proiezionismo fu uno dei primi
approcci concettuali al mondo dell’arte, considerato anche
come una rappresentazione cinematografica statica che lo
spettatore completerà nella sua mente. Un elemento
caratteristico del lavoro di Nikritin fu la sua ossessione di
sviscerare un tema attraverso bozzetti che costituissero una
singola serie tematica. Egli sosteneva che l’opera d’arte fosse
un prodotto che avrebbe preso forma nella mente di chi lo
osservava, e pose quindi l’accento sul processo non solo di
creazione ma anche di ricezione dell’opera, indipendentemente
dal risultato finale. La figura umana torna schematicamente in
molte serie delle sue opere.
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Libretto Didattico Costakis