TERAPIA
La radioterapia prevede di distruggere le cellule tumorali mediante
ionizzazione indotta dall’interazione tra il tessuto biologico e la
radiazione nucleare
Mentre le cellule sane dispongono di meccanismi atti a riparare i
danni che possono avvenire sul loro DNA, le cellule
cancerogene dispongono di meccanismi molto meno efficienti,
per cui un danno è più facilmente letale.
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Fasci esterni
Fasci multipli convergenti (IMRT)
Adroterapia (e metodo di distribuzione attiva)
BNCT
Radioterapia metabolica
Brachiterapia
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Medicina nucleare
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TERAPIA
Fasci esterni
La tecnica tradizionale di irraggiamento
prevede di bombardare la zona tumorale con
un fascio di radiazioni ionizzanti (raggi X e raggi
gamma): l’azione biologica è determinata dal
tipo di particella utilizzata e dalla sua energia.
Il fascio esterno di radiazione necessariamente
deve attraversare anche zone di tessuto sane
prima di raggiungere il bersaglio, e per questo
motivo l’energia del fascio deve essere
valutata con precisione ed equilibrio.
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pag. 2
TERAPIA
intensity-modulated radiation therapy
(IMRT) - Fasci multipli convergenti
Per il trattamento efficace dei tumori
profondi
esiste
una
tecnica
sofisticata che prevede di utilizzare,
in tempi successivi, più punti
d'entrata del fascio focalizzandolo in
un punto solitamente coincidente
con il centro geometrico del
bersaglio.
In questo modo la dose rilasciata
dal singolo fascio non è dannosa
per il tessuto sano attraversato ma
diventa efficace nella zona in cui
convergono tutti i fasci e in cui le
singole dosi vanno a sommarsi.
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pag. 3
ADROTERAPIA
L’adroterapia è una tecnica che prevede l’irraggiamento di adroni
(particelle pesanti come protoni, ioni carbonio, …) nella zona tumorale.
Questo consente di preservare al meglio i tessuti sani attraversati e
anche quelli che sono al di là del tumore in quanto, spesa tutta la loro
energia, gli adroni sostanzialmente si fermano: poiché la maggior parte
dell’energia distruttiva del fascio di adroni è ceduta al bersaglio, la
dose che giunge al tumore può essere molto elevata, mentre i tessuti
sani sono risparmiati.
Nella radioterapia tradizionale invece i raggi X rilasciano soltanto parte
dell’energia sul tumore e, proseguendo il loro tragitto, coinvolgono
anche i tessuti sani.
Gli ioni pesanti devono essere però prodotti da grandi impianti
acceleratori dato che non si possono somministrare con sostanze
radioattive.
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pag. 4
ADROTERAPIA
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ADROTERAPIA
Raggi X (10 MeV)
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Ioni C - protoni
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ADROTERAPIA
(Sistemi di distribuzione attiva
(“intensity-controlled raster scan”)
In questo sistema di distribuzione attiva (“intensity-controlled raster
scan”) viene eseguita una scansione del volume tumorale in strati
di uguale profondità: i singoli strati sono poi suddivisi in linee
orizzontali, e le linee orizzontali in punti (pixel).
Il fascio di ioni permane in una determinate posizione fino a
quando non è stata rilasciata la dose necessaria, poi si sposta in un
pixel adiacente e rilascia una dose specifica per le necessità della
nuova zona tumorale; si riesce così, mediante più passate, ad
intervenire in tutta la zona con una intensità variabile ottimizzando
localmente il trattamento
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ADROTERAPIA
(Sistemi di distribuzione attiva
(“intensity-controlled raster scan”)
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BNCT
(Boron Neutron Capture Therapy)
La BNCT fa parte delle cosiddette terapie binarie poiché sfrutta l’azione
sinergica di due componenti che, singolarmente, avrebbero minore
effetto nella cura della malattia tumorale: i due componenti sono
l’isotopo stabile 10B, che viene concentrato nelle cellule cancerogene, e
un raggio di neutroni a bassa energia (neutroni termici).
Il metodo si basa sulla reazione che
avviene quando l’isotopo stabile 10B
viene irradiato con neutroni termici: il
boro decade originando particelle
alfa e ioni di Litio 7Li ad alta energia; le
particelle generate sono ora in grado
di esercitare la ionizzazione
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BNCT
(Boron Neutron Capture Therapy)
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RADIOTERAPIA METABOLICA
La radioterapia metabolica consiste nel somministrare al paziente una
sostanza radioattiva mediante il suo inserimento diretto nel
metabolismo: le caratteristiche fisiche e chimiche del radiofarmaco
devono consentire che si fissi in modo specifico sul tessuto tumorale e
solo lì eserciti l’azione ionizzante.
Questa azione selettiva è assicurata dal fatto che ogni tessuto
tumorale presenta degli specifici antigeni ai quali un preciso anticorpo
è in grado di legarsi: marcando allora questi anticorpi con il
radiofarmaco si riescono a raggiungere selettivamente le zone
tumorali che sono generalmente molto attive e richiedono
all’organismo molte risorse.
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BRACHITERAPIA
(terapia da vicino)
La brachiterapia (terapia da vicino) è una tecnica che prevede di
irradiare il bersaglio tumorale con una sorgente radioattiva posta nelle
sue immediate vicinanze: è una tecnica nota già agli inizi del ‘900,
quando tumori all’epidermide (melanomi) si curavano lasciandoli a
contatto per un certo tempo con una sostanza radioattiva.
La radiazione utilizzata normalmente è la
radiazione gamma: è indispensabile infatti
che ci sia una forte penetrabilità in quanto la
particella
dovrà
necessariamente
attraversare la capsula nella quale è
contenuta prima di esercitare la ionizzazione
nel tessuto biologico.
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BRACHITERAPIA
Esistono diversi modi per raggiungere la zona obiettivo, e da questi
derivano tre tipologie di brachiterapia:
brachiterapia intercavitaria - Si sfruttano le cavità naturali dell’organismo
(vie respiratorie, organi genitali, …) per posizionare le sorgenti radioattive.
Negli ultimi anni si è sviluppata una interessante tecnologia di
caricamento e rimozione del radiofarmaco (after-loading): mediante
delle sonde la sostanza radioattiva viene portato nella zona obiettivo e,
al termine del trattamento, viene automaticamente prelevata.
L’esposizione all’irraggiamento quindi avviene solo in tempi prestabiliti e in
luoghi opportunamente schermati dove è presente il solo paziente,
preservando quindi anche gli operatori del servizio da esposizioni inutili.
brachiterapia interstiziale - Si utilizzano gli interstizi naturali inserendo la
sostanza radioattiva sigillata sottoforma di aghi sottili, sferette, o altre
forme geometriche per via chirurgica.
brachiterapia per contatto - Se il tumore è in una zona superficiale, si
dispone la sostanza radioattiva a contatto con l’epidermide.
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