S. Cainelli
Laboratorio di Osservazione Diagnosi e Formazione
DISCoF- Università degli Studi Trento
Cosa significa per voi “osservare” ?
Alcune false credenze relative
all’osservazione
Esiste una osservazione che fotografa la realtà
Sovrapporre l’osservare al guardare
Ritenere che osservare sia interpretare
L’osservazione

Non è una registrazione fedele e diretta della
realtà

Non è guardare ma si basa su una ipotesi di
lavoro o su una curiosità

Non è interpretare, ma piuttosto un momento
intermedio tra la percezione del fenomeno e la
sua interpretazione
Perché interpretiamo e giudichiamo?
Noi guardiamo molti fenomeni, parte dei quali ci coinvolgono
direttamente, altri ci interessano. In queste situazioni sono
implicati vari sistemi tra cui la pianificazione, la memoria di
lavoro e l’attenzione.
Quando parte dei fenomeni non ci sono chiari, la nostra mente
cerca di completare ciò che abbiamo di fronte a noi
attingendo a previsioni che sono state acquisite nel corso
dell’evoluzione per mezzo di apprendimenti dipendenti
dall’esperienza - la nostra storia personale rafforza questi
sistemi - (connessioni laterali tra le aree corticali) ( Engel,
Fries, Singer, 2001).
Perché interpretiamo e giudichiamo?
Questi processi, definiti dall’alto verso il basso ( fonti
intrinseche di modulazione contestuale dell’elaborazione
neurale), hanno avuto un enorme valore di sopravvivenza nella
storia dell’evoluzione della nostra specie.
Ci permettono infatti di fare valutazioni rapide e elaborare
informazioni per avviare comportamenti che permettono
all’organismo di sopravvivere.
Generazioni dopo generazioni, più i giudizi dall’alto verso il
basso sono rapidi più è garantita la sopravvivenza della specie
(Siegel, 2009)
Se dovessimo ogni volta sommare le informazioni, creare
generalizzazioni e avviare comportamenti basati su campioni
limitati di dati in entrata (processi dal basso verso l’alto) non
riusciremmo nemmeno a fare la spesa.
Cos’è l’osservazione
E’ una pratica comune utilizzata per conoscere la
realtà che ci circonda, è il tentativo di acquisire
conoscenze, in maniera più o meno precisa, più
o meno sistematica.
Ogni persona compie quotidianamente un
numero molto ampio di osservazioni, che danno
modo di conoscere, classificare, analizzare
componenti diverse dell' ambiente umano e fisico
che ci circonda.
Osservazione
Relazione fortissima
e non eliminabile
Osservatore
Controllare attraverso procedure specifiche
l’obiettività dell’osservazione
Processo interno dell’osservatore mentre osserva
Capacità di integrare e
riflettere
Osservatore
Soggetto
L’osservatore
partecipa e
interagisce
L’osservator
e registra ciò
che avviene
Consapevolezza del
proprio mondo interno
Processo interno dell’osservatore mentre osserva
Prospettiva psicologica
Prospettiva didattica
Prospettiva interculturale
Prospettiva educativa
Soggetto
Osservatore
Letteratura rilevante
Contesto sociale
L’osservazione è metodo di indagine se:
 serve per obiettivi precisi
e definiti
 è registrata in maniera
sistematica
 conoscenza dei prerequisiti
 Descrizioni
 Individuazione di capacità
 Check-list
 relazioni sociali
 Filmati
 è programmata
sistematicamente ed è
delimitato il suo campo
di indagine
 Quando è soggetta a
prove e controlli
 è messa in relazione a
schemi teorici e/o
interpretativi
differenziare e specificare gli obiettivi osservativi e
strutturare l'ambiente di conseguenza:
-per conoscere le abilità cognitive si strutturerà
l'osservazione in una situazione apposita che
permetterà di cogliere i processi di pensiero e
di ragionamento;
-la valutazione di un comportamento aggressivo
dipende dal contesto in cui tale
comportamento è emesso
1.Per la conoscenza di capacità e comportamenti
specifici
E' quindi utilizzata per la raccolta di dati :
• di tipo comportamentale
(aggressività, autonomia, cura delle proprie cose etc..)
• di tipo sociale
(capacità di organizzare attività, rispetto delle regole, capacità
interattiva, tolleranza , capacità di confronto etc..)
• di tipo cognitivo
(coordinamento motorio e spazio temporale,capacità di
problem solving, attenzione, memoria etc..)
• di tipo affettivo
(dipendenza dall'adulto, grado di sicurezza, motivazione alle
attività).
Avere delle misurazioni di base della persona, che costituiscano il punto di
partenza dell'attività educativa è la base per la verifica degli apprendimenti, della
maturazione, della crescita dei processi mentali e del benessere psicofisico
2. Per lo studio di un caso
Serve per delineare il profilo di una persona
 permette di cogliere punti di forza e aree di
debolezza
 si articola nei vari ambiti di vita
 costituisce il punto di partenza per la costruzione
della relazione educativa
 fornisce indicazioni per il progetto educativo
Perché osservare
 Per individuare modalità relazionali adeguate ed
efficaci
 Per progettare linee di intervento educativo in cui la
persona e i suoi stati emotivi siano centrali nel
processo di apprendimento, sviluppo e
adattamento.
come educare
cosa fare
Origini del metodo osservativo
Approccio Ecologico
 Individua le interazioni
dinamiche tra soggetto,
contesto e osservatore.
 Focalizza unità
comportamentali
complesse
 Interesse per il fine
 Incoraggia l’inferenza
dell’osservatore su
atteggiamenti ed
intenzioni
 Descrive le qualità delle
azioni
Approccio Etologico
 Studio del
comportamento
nell’ambiente
 Focalizza micro
comportamenti
 Interesse per il valore dei
comportamenti al fine
della sopravvivenza
 Non incoraggia
l’inferenza
dell’osservatore
 Attenzione agli aspetti
quantitativi
Origini del metodo osservativo
I due approcci hanno determinato:
 Ampliamento delle conoscenze relative al
comportamento umano nelle relazioni
 Garanzie di obiettività ed oggettività

Misurazione, confronto-accordo, studio del margine di errore
 Miglioramento delle metodologie

Rigore, Strumenti, Analisi quantitativa
Tipi di osservazione
Tecniche
Indiretta:
Diretta:




 Stesura di protocolli
Interviste
Questionari
Tests
Colloqui
(verifiche, colloquio con il
soggetto o la famiglia)
descrittivi
 Check-list
 Videoregistrazioni
Tipi di osservazione
OSSERVAZIONE DIRETTA
Partecipante
Aspetti qualitativi e valutativi
Ricerca clinica e ambito terapeutico,
riabilitativo, educativo.
Distaccata
Aspetti quantitativi
Ricerca sperimentale,
evolutiva e riabilitativa
Tipi di osservazione
Oss. Partecipante
(Antropologia, Psicologia
Clinica e Pedagogia)
 L’osservatore è parte del
fenomeno osservato (ma
non intrusivo)
 Raccoglie informazioni in
più ambiti osservativi
 Osserva comportamenti,
reazioni, e vissuti
 Attenzione al significato al
comportamento
Osservazione distaccata
(Etologia, Psicologia dello
sviluppo, cognitivista,
comportamentista)
 L’osservatore occupa una
posizione esterna al campo
di osservazione
 Maggiore attenzione al
dettaglio
 Descrizione rigorosa del
comportamento e
misurazione
 Attenzione alla rilevazione
del comportamento
Tipi di osservazione
Oss. Partecipante
(Antropologia, Psicologia
Clinica e Pedagogia)
 Confronta e correla dati,
simboli, relazioni ed
esperienze che hanno
significato per il soggetto.
(evita di attribuire
significato arbitrario e
chiarisce elementi non
evidenti del
comportamento)
 Sospensione di giudizio
fino a che non ci siano dati
che ne suggeriscono la
rilevanza.
Oss. Distaccata
(Etologia, Psicologia dello
sviluppo,comportamentista,
cognitivista)
 Parte da osservazioni libere
e poi sceglie i dati in base
alla regolarità.
(spregiudicatezza)
 Segue un criterio di
completezza.
 E’ indifferente agli approcci
del soggetto osservato,
silenzioso e discreto.
Atteggiamenti e tipi di osservazione
1.
osservazione partecipante (o partecipe), quando
l’osservatore partecipa al fenomeno osservato
divenendo egli stesso parte della situazione
2.
osservazione distaccata quando, invece,
l’osservatore occupa una posizione esterna al
campo di osservazione
Osservazione partecipante
 Rischio di interpretazione e distorsione della realtà
 Rischio di identificazione con il soggetto
Il focus dell'osservazione sono le relazionni
Osservazione distaccata
E’ utilizzata per osservare comportamenti, abilità,
funzioni, ossia :

Funzioni dell’ Io: memoria, percezione, linguaggio,
sensazione,

Comportamenti interattivi e sociali (contatto,
interazione, tattilità, aggressività
 Abilità linguistiche, logiche, di risoluzione dei
problemi
Il focus dell'osservazione sono i
comportamenti
Tipi di osservazione
Partecipante
Distaccata
Aspetti qualitativi e
valutativi:
• Elementi affettivi nello
sviluppo
• Componenti motivazionali
e affettive
• Componenti relazionali
Aspetti quantitativi:
• Comportamenti
interattivi
• Funzioni (memoria,
linguaggio)
• Abilità (logiche,
problem solving)
Focus: le relazioni
Focus: i comportamenti
Cambia il ruolo dell’osservatore
Ruolo dell’osservatore
La persona che osserva assume un ruolo di notevole
importanza: l’osservatore è in qualche modo la persona che
“seleziona” i dati dell’osservazione.
Il processo di “incontro tra due persone” (osservatore e
osservato) va considerato, analizzato e compreso come un
ulteriore dato dell’osservazione.
Va definito il rapporto tra l’osservatore e l’oggetto
dell’osservazione; si specificano, quindi, il modo in cui
l’osservatore si comporterà durante l’incontro e il modo in cui
agirà nell’ambiente e nel contesto di osservazione.
Osservazione Diretta
 Nell’osservazione diretta i dati sono raccolti
attraverso l'uso di abilità percettive e cognitive
della persona che li sta rilevando. Tali dati
costituiscono la base da cui si trarranno
conclusioni e corrispondono a quelle
caratteristiche della realtà che la persona che
osserva ha ritenuto opportuno rilevare e
misurare.
 Il problema da affrontare è quindi legato
all’effetto dell’osservatore sui soggetti da
osservare, alle distorsioni provocate
dall’osservatore nel contesto e quindi alla
validità e rappresentatività dei dati raccolti
Osservazione Diretta
E’ importante distinguere ciò che è osservato da
sentimenti ed emozioni che vengono suscitati
nell’osservatore
E’ necessario cogliere l’esterno sentendo e
distinguendo ciò che succede dentro di noi
 Attenzione alla modalità di descrizione
 Discussione in gruppo (confronto dei dati: giudizi
personali, tagli, devitalizzazione dei protocolli,
eccessività di particolari)
Osservazione diretta e indiretta
Nelle procedure di valutazione cognitive e
comportamentali i metodi devono garantire:
 Affidabilità: i dati rilevati devono essere costanti e
replicabili ( altri osservatori devono poter osservare
gli stessi aspetti)
 Validità: lo strumento utilizzato misura
effettivamente ciò che vuole misurare (es:
comportamento aggressivo, quale questionario o scala
di misura?)
Cosa osservare
Il campo di osservazione va delimitato attraverso alcune tecniche:
tecniche aperte: sono quelle in cui l’obiettivo osservativo è ampio,
l’attenzione è a vasto spettro e i tempi osservativi sono molto lunghi; i
limiti del cosa osservare sono posti dall’affaticamento dell’osservatore e da
scelte da lui compiute sull’importanza o meno di annotare quel
particolare comportamento.
Sono tecniche aperte le descrizioni diaristiche o le descrizioni di eventi
tecniche chiuse: sono quelle in cui l’attenzione dell’osservatore è diretta
ad un unico bersaglio; il campo d’indagine risulta ristretto sia in base alla
preselezione di ciò che si vuole osservare, sia in base al tempo di
osservazione.
Sono tecniche chiuse le osservazioni per campionamento di tempo o di
eventi
2- Tecniche di campionamento
A- Campionamento per eventi: Viene rilevato l’evento
comportamentale nella sua interezza che va descritto in
modo dettagliato, va specificato e definito in partenza ed
è possibile attualmente anche videoregistrarlo. (es. la
ricreazione, l’esecuzione di un compito)
B- Campionamento temporale: Vengono considerati
aspetti selezionati del comportamento che si verificano in
intervalli di tempo separati, brevi ed uniformi, fornendo
campioni temporali che si ritengono rappresentativi di un
determinato fenomeno. Vantaggio chiaro di questo
metodo è l’economicità, l’accuratezza e l’efficacia. il
campionamento temporale non coglie la complessità del
comportamento perché è possibile ottenere solo delle
misure di frequenza. (es. la frequenza di intervento
durante una lezione)
Tecniche di registrazione dei dati
Le osservazioni possono essere registrate attraverso
videoregistrazioni o metodi carta e matita.
Videoregistrazione
 Il vantaggio principale che tale tecnica offre è quello di
poter registrare le osservazioni in maniera
continuativa senza la necessità di compiere operazioni
di selezione o campionamento temporale.
 Una buona videoregistrazione implica una
strutturazione della situazione osservativa in modo da
evitare salti e interruzioni nei filmati.
Metodi carta matita
I metodi carta matita comprendono la:
1- Descrizione
 E’ il più semplice e banale metodo di registrazione dei dati, nel senso
che l’osservatore, o durante, o immediatamente dopo descrive
accuratamente tutto ciò che è avvenuto. Ovviamente i limiti di questo
metodo sono moltissimi, il metodo ruota intorno all’osservatore, e alla
sua capacità di ricordare e di non deformare la realtà, ma è anche vero
che in tutti i tipi di osservazione partecipe (e quindi in molti ambiti
clinici) il modo in cui l’osservatore vede e registra la realtà fa parte del
metodo stesso. E’ pertanto opportuno utilizzare alcuni sistemi per
ricordare meglio: è possibile ad esempio prendere brevi appunti,
segnare le zone della stanza in cui si svolgono le azioni, annotare alcuni
eventi fondamentali. Sarà bene ricordare che se la descrizione permette
di cogliere bene l’azione nel suo contesto sfuggono molti
comportamenti veloci.
1- La descrizione
 Trae origine dal metodo dei diari che dal punto di vista
storico, è uno dei metodi più antichi utilizzati in
psicologia. Esso consiste nel segnare per iscritto, giorno
per giorno, la successione dei comportamenti o delle
modificazioni dei comportamenti che si verificano.
 il compito dell'osservatore resta quello di descrivere tutto
quello che accade, senza essere in alcun modo
deliberatamente selettivo
 Appare chiaro che questo metodo ha il pregio di descrivere
il comportamento nella sua continuità.
La descrizione
 Strutturazione: limite temporale, spaziale e situazionale
 Definizione dettagliata dei termini:
 Il significato deve poter essere condiviso e non in altro
modo interpretato
 Le sequenze di comportamenti, il contesto, gli
antecedenti e le conseguenze al comportamento vanno
considerati per non incorrere in generalizzazioni che
chiudono il processo di riflessione
 Separare impressioni e sensazioni dai dati osservati
La descrizione
 L’attribuzione di significato avviene in un secondo
momento (quando la quantità di dati e la loro
condivisione permette di formulare delle ipotesi)
 Il confronto avviene sui dati osservati non su una
condivisione di pareri e sensazioni
Metodi carta matita
2- Check-list e schemi di codifica
Le check-list sono degli elenchi di
comportamenti già selezionati e preparati prima
di iniziare l’osservazione, oppure preparati a
partire da videoregistrazioni. L’osservatore
guardando un soggetto segna su queste liste ogni
qualvolta un uno dei comportamenti segnati si
manifesta.
La check-list ha l’indubbio vantaggio di essere
molto poco intrusiva, di rendere il compito
osservativo più semplice. Implica un lavoro di
formulazione alquanto laborioso e complesso.
Costruzione di una check-list o schema di codifica
La costruzione richiede una attenta fase preparatoria in cui si studiano i
comportamenti che possono aver luogo in una data situazione ed in uno
specifico contesto.
I comportamenti da osservare devono poi essere raggruppati in categorie
e devono essere definiti in maniera descrittiva e operativa;
1- grado di omogeneità delle categorie osservative: ogni schema di codifica
deve essere costituito con delle categorie comportamentali che risultino
omogenee tra di loro rispetto al tipo di comportamento che vogliono
rilevare.
Le categorie possono essere:
Micro categorie sono quelle attraverso unità comportamentali che
designano una sola azione di tipo morfologico o funzionale (es. manipola,
sorride, solleva lo sguardo).
Macro categorie sono categorie più ampie, che prevedono anche una
sequenza di comportamenti concettualmente unificabili:.
Costruzione di una check-list o schema di codifica
Le categorie possono essere descritte in modo
morfologico - l'attenzione è posta sui singoli movimenti motori messi in
atto (es. solleva la mano; flette una gamba, si piega lateralmente)
descrivendo quali parti del corpo si muovono, le posture e i gesti fatti:
funzionale – l’attenzione descrittiva è rivolta alla funzione assolta da un
dato comportamento (es. prende un oggetto, picchia un compagno) e
alle conseguenze comportamentali di tali cambiamenti. In questo tipo
di descrizione vengono considerati gli effetti e le funzioni di un
comportamento.
L’insieme delle categorie può comporre:
1- Schema di tipo fisico rivolto ad avere una chiara identificazione dei
comportamenti di determinati soggetti in termini di gesti, movimenti e
posture corporee
2- Schema di tipo sociale che tiene conto del contesto e della funzione dei
comportamenti. Il loro uso richiede che l’osservatore faccia alcune
inferenze circa l’individuo osservato necessita quindi di osservatori più
sensibili e più addestrati.
Costruzione di una check-list o schema di codifica
2- numero di categorie dello schema di codifica - L’ampiezza è estremamente
importante perché condiziona l’affidabilità dello strumento. La tendenza a
voler includere molte categorie in uno schema di codifica rende generalmente
difficile l’uso dello strumento e porta l’osservatore ad affaticarsi molto di più.
L'uso di categorie ampie o macro-categorie pone la necessità di operare un
giudizio nel processo di acquisizione dei dati, riducendo la semplicità di
raccolta dei dati.
La tendenza dovrebbe comunque essere quella di avere delle categorie ben
descritte e non troppo ampie ed in un numero limitato.
Se non si riesce a coprire tutto il comportamento osservato è preferibile
ripetere l’osservazione utilizzando check-list specializzate piuttosto che avere
un unico strumento il cui uso è soggetto a errori
metodi carta matita
3 - Scale di valutazione
Infine un altro metodo carta e matita può essere l’utilizzo
di una scala di valutazione.
Le scale di valutazione possono avere un ampio uso
nell’ambito clinico e nell’ambito scolastico in cui
l’esigenza è proprio quella di giungere ad una valutazione
e classificazione dei soggetti rispetto ad alcuni parametri.
Le scale di valutazione possono essere applicate o su
materiale descritto o videoregistrato, guadagnandone in
accuratezza e precisione, o direttamente dal “vivo”
permettendo di cogliere il livello valutativo minimo o
massimo a cui è giunto un soggetto.
Percezione
1. Individua le parti
del corpo toccate
da
un’altra
persona
2.
Avere
lo
sguardo “perso nel
vuoto”
3.
Avere
lo
sguardo “furtivo”
(guardare
di
sfuggita)
4. Attrazione visiva
per trame, disegni
e colori
5. Ricerca di fonti
di riproduzione del
suono
6. Attrazione per
suoni particolari
7. Attrazione per
strutture
ritmiche particolari
Assenza del
comp.
1
Freq. rara e
scarsa
2
Alquanto freq. e
intenso
3
Freq. e intenso
4
Molto freq. e
intenso
5
5
4
3
2
1
5
4
3
2
1
5
4
3
2
1
5
4
3
2
1
5
4
3
2
1
5
4
3
2
1
In sintesi:
1- osservazione per la rilevazione dei comportamenti
 descrivere una situazione
 costruire (sapere i criteri di costruzione) schemi di
codifica
 costruire scale di valutazione
In sintesi:
2- osservazione per lo studio di un caso
 Integrare osservazioni dirette ed indirette
 Usare scale di valutazione
 Usare descrizione di comportamenti e stati interni
Costruire un profilo osservativo
L’atteggiamento osservativo presuppone
 Ritenere che il
raggiungimento di ogni
livello di sviluppo e
adattamento dipenda da
elementi cognitivi
affettivi e motivazionali
 Individuare e valutare gli
elementi affettivi nello
sviluppo di un soggetto
 Riconoscere che carenze,
problemi, difficoltà nello
sviluppo affettivo e nella
vita relazionale inficiano
i livelli e le modalità di
adattamento e benessere
Una persona instaura con le persone che
incontra (educatori, pari) relazioni che lo
coinvolgono dal punto di vista emotivo ed
affettivo ed in cui ripropone i modelli
relazionali sperimentati in precedenza
Bibliografia
 P. Venuti (2001) “ L’osservazione del
comportamento,, Carocci ed.
 P. Venuti (2010) L’intervento in rete per i Bisogni
educativi Speciali, ed. Erickson
Il profilo osservativo
L’osservazione deve fornire informazioni su:
 Circostanze ambientali
 Accertamento dello sviluppo
 Sviluppo dell’Io
 Stati affettivi
 Conflitti
Costruzione di un profilo osservativo
1. Descrizione del

soggetto
Si tratta di delineare
alcuni tratti fisici, il
modo di proporsi e
presentarsi, la
tonalità affettiva
emergente
sorridente, diffidente,
parla molto, poco
2. Contesto e ambiente
di vita
 Vanno indicati i fattori
ambientali che possono
influenzare il
comportamento e lo
stato del soggetto,
nonché lo stile educativo
familiare o del contesto
educativo
3. Sviluppo fisico e psichico
3A
Regolazione degli istinti e delle funzioni
corporee
Si considerano semplici fattori di tipo fisico
importanti dal punto di vista dell'autonomia generale
del soggetto
Sonno Cibo
Toilette Altri bisogni
3. Sviluppo fisico e psichico
3B Utilizzo del proprio corpo per indicare piacere e dispiacere
Si osservano segni o comportamenti che forniscono indicazioni sul
piacere o dispiacere vissuto dal soggetto.
Ad esempio: il sorriso, il riso, espressioni di tristezza del volto, il
pianto, la rabbia, l'ansia, l'assunzione di movimenti stereotipati, il
tono muscolare etc..
Considerare le zone del corpo coinvolte.
(es. piacere nel succhiare, piacere masturbatorio)
3. Sviluppo fisico e psichico
3C. Sviluppo delle relazioni con le persone
Va osservato il tipo ed il livello di relazione
affettiva con gli altri e con se stesso che il soggetto
ha raggiunto:
Persona riconosciuta per la sua funzione
Persona riconosciuta per sé
3. Sviluppo fisico e psichico
3D Autostima
Si osserva come il
soggetto si valorizza o si
denigra, come investe le
sue risorse e le sue
acquisizioni
abilità che lo rendono più
autonomo: gioco, disegno,
servizi sociali
3E Aggressività
 Indicare se l'aggressività
è presente o meno,
considerare se si
manifesta in maniera
eccessiva o difforme dalle
modalità ordinarie
4- Sviluppo dell'Io
4A
capacità sensorie, motorie, mentali
Le principali funzioni dell' Io possono essere: memoria,
esame di realtà,
capacità di sintesi,
controllo di motricità, linguaggio,
regolazione delle proprie azioni:
a livello di un accettabile livello sociale oppure solo in base al
soddisfacimento del proprio bisogno immediato
4- Sviluppo dell'Io
4B. Autonomia
 Autonomia generale:
capacità di portare a
termine alcuni compiti
riferiti in particolare
alla vita quotidiana
 Autonomia specifica:
condurre a termine
compiti nuovi o
conquista di nuove
abilità
4C. Modalità di difesa
 Le reazioni che il
soggetto mette in atto di
fronte a situazioni
spiacevoli provocate
da sue pulsioni interne o
da situazioni ambientali
o realmente minaccianti
o che lui sente come
minaccianti
4- Sviluppo dell'Io
4D. Stati affettivi ed
emotivi
 Osservare affetti ed
emozioni (es. allegria,
tristezza, paura,), le
situazioni in cui
compaiono, l'intensità
e lo stimolo che li
provoca
4E. Rapporto tra tendenze
progressive e regressive
 In ogni individuo
immaturo sono presenti
queste due componenti,
che determinano
l'andamento generale
dello sviluppo
5- Conflitti
Considerare i conflitti che generalmente derivano dalle
pulsioni interne ed dalle richieste di adeguamento
sociale:
A- non si avverte il conflitto e si dà libero sfogo al
proprio comportamento pulsionale
B- si avverte il conflitto, la pulsione non viene
controllata e di conseguenza si ha un forte senso di
colpa
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