N° 3 Anno IV Settembre/Ottobre 2010
Angolo Sgaio, Approfondimenti
Angolo Sgaio
Due ore alla settimana accanto ai bambini
Da qualche mese svolgo servizio di baby animatrice
accanto ai bambini ricoverati in Urologia Pediatrica.
Negli anni ho avuto diverse occasioni per stare con
i bambini, in modi diversi: baby sitter, animatrice
parrocchiale, insegnante di scuola per l’infanzia...
e ora anche nel mio servizio di volontariato
ospedaliero. Si tratta di due ore (o poco più) alla
settimana, due ore accanto ai bambini e ai loro
genitori, due ore per cercare di trovare quegli
aspetti di “normalità” in un ambiente lontano dal
naturale mondo del bambino. Può sembrare strano,
ma pur nella malattia i bambini non perdono la loro
naturale voglia di giocare, tanto che a volte ti vien da
dire: “... per fortuna che è appena stato operato!”.
Questa è la prova che il gioco è l’unico strumento
che si possiede per cercare di creare una continuità
nella vita del bambino, pur nella particolarità
della situazione. Se giocare con un bambino ti
permette in ogni caso di entrare in contatto con il
suo mondo, giocare con un bambino in ospedale
ti permette di instaurare con lui un rapporto del
tutto particolare. In questo rapporto entrano anche
i genitori, che si sentono aiutati nel loro sforzo di
rendere l’ospedalizzazione del figlio il meno pesante
possibile, inoltre possono sfruttare queste due ore
per prendersi una pausa, per andarsi a prendere
un caffè... per recuperare un pò di quelle energie
che lo stare in ospedale, un pò alla volta, logora. Se
indubbiamnete le due ore accanto ai bambini sono
un servizio importante, è sicuramente molto di più
ciò che ci si porta a casa. Sicuramente tutto ciò
che facevo prima ora lo faccio con un’ottica diversa
e molti problemi vengono relativizzati e affrontati
con maggiore serenità.
Michela Gobbin
(Baby Animatrice Reparto Urologia Pediatrica)
Approfondimenti
I libri consigliati di seguito sono a vostra
disposizione nella biblioteca della sede AVO
Padova.
volontà. Le conseguenze di un simile stato di cose
non mancano di tradursi in situazioni di disagio
che rendono meno umano il servizio.”
“Dall’Accoglienza al Dialogo” di Colette
Bizouard,
Dei
Gabrielli
Editori
(1995).
“Quanti, per professione o per scelta volontaria,
sono impegnati in un’attività assistenziale
troveranno nel presente volume un sussidio
valido e di facile accesso. Con un linguaggio
chiaro e conciso l’autrice accompagna il lettore
lungo il cammino complesso che dall’accoglienza
porta al dialogo costruttivo, indicandogli sia
gli scogli contro cui spesso naufragano tanti
incontri individuali e di gruppo sia i mezzi
per evitarli. Alle idee espresse in questo agile
libretto contrasta la leggerezza con cui spesso
è considerata la dimensione relazionale nel
mondo dell’assistenza sanitaria e sociale.
Professionisti e volontari sono facilmente portati
a sottovalutare la necessità ad una preparazione
all’incontro interpersonale, i primi facendo
affidamento alla propria competenza tecnica, i
secondi fidandosi eccessivamente della buona
“Il Dono tra etica e scienze sociali” a cura di
Giovanni Gasparini, Edizioni Lavoro (1999). “Il
dono, tema affascinante quanto sfuggente, di
rado è stato fatto oggetto di analisi nelle scienze
umane e sociali. Apparentemente relegato
nell’angolo delle logiche prevalenti del mercato e
dell’azione pubblica, il dono in realtà si riafferma
come categoria fondamentale e moderna per
la comprensione non solo di atteggiamenti
privati ma anche di problemi sociali tipici dei
nostri sistemi. Il volume offre una riflessione a
più voci sulle prospettive che, riguardo al dono,
stanno emergendo in discipline diverse, dalla
sociologia all’antropologia, dalla psicologia alla
teologia e all’etica. Comune a tutti gli autori
è il convincimento che il dono, attraverso
espressioni antiche e nuove, rappresenti un
elemento imprescindibile per l’interpretazione
delle
dinamiche
sociali
contemporanee.”
8
Associazione Volontari Ospedalieri
Via Gattamelata 62/64, 35128 Padova
Tel.049/8215669 Fax 049/8215709
sito www.avopadova.org - e-mail [email protected]
AVO NIUS
Notizie e Informazioni Utili al Servizio
La Giornata Nazionale AVO
Il 24 ottobre dello scorso anno abbiamo preso parte
alla “Prima Giornata Nazionale AVO” assieme ai
volontari delle 240 sedi italiane AVO. Il significato
della manifestazione era efficacemente espresso nel
manifesto della Federavo con un bicchiere d’acqua e
la scritta “Questo bicchiere d’acqua ha una storia da
raccontarti”: è la sintesi dell’impegno quotidiano dei
volontari che portano calore e solidarietà a persone
malate o sole, curandosi di gesti tanto semplici quanto
indispensabili come portare un bicchiere d’acqua.
Il prossimo 24 ottobre parteciperemo alla “Seconda
Giornata Nazionale AVO”. L’importanza della giornata
sta nelle stesse finalità della manifestazione che sono
volte ad assicurare una maggiore visibilità all’AVO, a
sensibilizzare i cittadini ai valori della solidarietà attiva
e quindi al reperimento di volontari da inserire nel
servizio al malato.
Come nello scorso anno la giornata sarà articolata
in un insieme di appuntamenti: i banchetti con il
materiale informativo, l’offerta di piccoli omaggi,
una manifestazione aperta alla cittadinanza saranno
l’occasione per far conoscere il servizio e i valori
dell’AVO. Siamo fiduciosi che la partecipazione alla
giornata sarà, per i volontari, motivo per accrescere il
loro senso di appartenenza all’Associazione.
Tra il materiale informativo sarà possibile consegnare
anche il “Bilancio di Missione 2008-2009” che fa il punto
dell’attività svolta nel biennio e verifica se ciò che è
stato fatto risponde agli obiettivi dell’Associazione. Il
Bilancio di Missione, che sarà consegnato nei prossimi
giorni ai Volontari, è l’occasione per realizzare un
nuovo momento di dialogo perché siano i Volontari
a stimolare prospettive di progresso dell’attività
dell’AVO di Padova.
La Redazione
TEMA
Gli aspetti etici della
relazione con il
paziente
pag. 2-3
SCHEDA
INFORMATIVA
I Comitati Etici
pag. 3-4
APPUNTAMENTI
AVO
Leggi le attività AVO
di questi mesi
pag. 5
APPUNTAMENTI
PASSATI
Resoconto di eventi
significativi AVO
pag. 6
TESTIMONIANZE
I volontari AVO si
raccontano
pag. 6-7
ANGOLO SGAIO &
APPROFONDIMENTI
I Baby Animatori AVO;
Libri consigliati dalla
Redazione
pag. 8
Redattore: Samantha Bombacigno
Coordinatori: Antonio Stella, Manuela Lotto, Marisa Bagno, Umberto Frank,
Umberto Giaretta
1
Testimonianze
Tema
Aspetti
Tema
etici della relazione con il paziente
La malattia si manifesta spesso come esperienza
di “vulnerabilità”. Da una parte, l’aumento delle
malattie (si pensi alla sclerosi multipla o alle
recidive di malattia tumorale) d’altra parte, la
possibilità di ottenere informazioni diverse su
quasi tutte le patologie ha modificato la relazione
paziente/curante, aumentando l’autonomia ma
anche la paura della malattia. Questo ultimo
aspetto è particolarmente importante se si
parte dall’idea che il concetto di malattia non
si limita alla componente bio-medica (disease)
ma è esperienza soggettiva (illness) e sociale
(sickness). La narrazione
e l’ascolto dell’esperienza
personale dovrebbe avere
un ruolo significativo nelle
relazioni di cura, perchè la
sofferenza chiede di essere
inserita in racconti reali per
acquisire un senso preciso,
diventare condivisibile e
trasformarsi
in
risorsa.
Tuttavia,
raccogliere
e
portare alla luce un’esperinza
non è facile, richiede tempi
appropriati
e
riflessioni
adeguate.
Riferendomi
all’idea di malattia intesa
come
esperienza
della
persona vorrei citare un
esempio
di
“narrazione”
attraverso la vita di una
famosa pittrice messicana,
Frida Kahlo (1907 - 1954).
Nel 1929, Frida ebbe un
tragico incidente che cambiò per sempre il
corso della sua vita, l’autobus di legno sul quale
viaggiava venne schiacciato da un tram urbano e
un pezzo di ferro del corrimano le trapassò il ventre
attraverso un fianco. All’ospedale le riscontrarono
la rottura della colonna vertebrale in più punti e
numerose altre lesioni. Da quel momento la sua
vita fu un susseguirsi di operazioni alternato a
lunghi periodi di immobilità. Per sorreggersi fu
costretta a portare busti gessati e nel corso della
sua vita soffrì grandi delusioni (il suo cruccio più
grande fu l’impossibilità di avere figli). Durante la
convalescenza iniziò a dipingere copiando il suo
viso da uno specchio, usando la pittura come una
forma di catarsi, cioè tentando di rilasciare tutto il
2
dolore associato alla sua malattia. In qualche modo
il suo corpo guarì dagli effetti acuti dell’incidente,
le foto che la ritraggono non ne mostrano un
aspetto deforme e sofferente, ma i quadri di
Frida presentano un rapporto ossessivo con il
suo corpo martoriato. L’esempio di Frida Kahlo è
estremo ma spero possa aiutare a comprendere
l’importanza di conoscere l’esperienza di malattia
del paziente. Com’è possibile allora costruire una
relazione significativa con la persona malata?
L’etica del “care” (in italiano cura) suggerisce
quattro atteggiamenti: il prestare attenzione, la
responsabilità, la capacità,
l’attenzione alla risposta. In
questa prospettiva mettersi
in relazione non è solo
emozione ma accoglienza
di un percorso esistenziale,
adattando le risposte al
vissuto e all’esperienza del
malato. Individuare strumenti
adeguati
è
fondamentale
e
richiede
una
corretta
formazione personale. Questo
passaggio è fondamentale
perchè conoscere il vissuto
e l’esperienza dell’altro non
significa dover accettare tutto
ciò che il malato chiede (resta
eticamente corretto riufiutare
ciò che va contro il vissuto e
i valori del curante). Vivere
la relazione significa capire le
risposte del malato ma anche
le
proprie,
riconoscendo
che la fragilità è di tutti. Una realtà che richiede
particolare attenzione e sensibilità è il prendersi
cura del paziente con malattia grave o terminale.
Nella teoria della “beneficità nella fiducia” Pellegrino
e Thomasma sottolineano che è possibile creare
un’alleanza terapeutica tra paziente e curante.
Il consenso dato al medico diventa atto di fiducia
del paziente per la realizzazione del progetto
negoziato per la sua salute. Nella malattia grave
o terminale può essere allora lecito informare
il paziente solo quando vi sono interventi di
rilievo e rischiosi, rimanendo però valido il
principio che fare il bene significa mettersi in
relazione e garantire la volontà del malato,
lentamente e mi sono portata accanto al letto. Il
paziente, un giovane uomo, era piegato e teso
come un gomitolo, dopo un pò ha avvertito la mia
presenza ed ha aperto gli occhi, mi sono avvicinata
e con mia grande sorpresa mi ha preso la mano.
La stringeva a tratti da farmi male, dopo un tempo
che non so dire, con lo sguardo più sereno mi ha
liberata. In tutto non una parola, si fermavano in
gola! La settimana successiva non era in stanza per
un esame fuori sede. Invece al turno successivo lo
rivedo seduto sul letto molto bene. Lo saluto e mi
avvicino, lui ricambia, mi osserva intensamente, poi
mi prende la mano e con l’altra la ricopre, mi dice:
”Io sono Carlo e tu sei Annunziata, perchè leggo il tuo
nome sul distintivo. Sai, ti aspettavo perchè volevo
ringraziarti per il tuo silenzio parlante. Quando mi sei
stata vicina sentivo che non eri indifferente al mio
dolore e mi hai aiutato moltissimo, stavo tanto male”.
Gli ho fatto le mie scuse per non essere riuscita a
parlare e lui come risposta mi ha detto che è un dono
il silenzio affettuoso in certi momenti. Mi ha chiesto
di chiamare i suoi amici infermieri, sono venuti in
due. Si divertono, mi fanno partecipe, poi mi fa una
foto e dice: “Ti piace?“, era bella e naturalmente l’ho
apprezzata. Con uno sguardo pieno di gioia ha detto:
“Questa foto sarà un mio ricordo per il tuo silenzio...
“. Dopo pochi giorni mi è arrivata la foto con queste
parole: “Ciao Annunziata, auguri per il tuo lavoro
impegnativo in ospedale e un grosso abbraccio“.
L’indirizzo l’ha cercato sicuramente da una paziente
che qualche tempo prima abitava sulla mia stessa
via e a cui spesso andavo a far compagnia.
Annunziata Ragone Norbiato
(Volontaria Reparto Recupero e Riabilitazione
Funzionale, S. Antonio)
qualcuna. Colpita e commossa dalla genuinità
della signora le ho chiesto se potevo trascrivere
alcuni versi, e lei, con piacere, me li ha dettati.
Dimenticavo di dire che la signora L.P. ha 89 anni.
Di seguito due sue poesie:
Donna d’altri tempi con la testa china
seduta alla stufa vicina
e pensi al tuo passato
alla poca legna che avevi per riscaldare e aspetti,
aspetti un figlio che ti venga a trovare
per poter con lui un po’ parlare
ma lui di rado viene e poco si sofferma,
perdonalo mamma la colpa non è sua
la colpa è dei tempi
ora sono meccanizzati, robotizzati
danno all’uomo tanto da fare
e non sanno che c’è una mamma da consolare.
4 Gennaio, la luna è piena
ricordi, ricordi, ricordi,
mi sento come una candela che si sta consumando
con la sua tremolante luce
spero di aver dato qualcosa,
mia piccola luce brilla ancora
dell’amore che ho dato.
Loretta Tralli
(Volontaria Reparto Accettazione e Pronto
Soccorso)
Da molti anni presto il mio servizio presso il Pronto
Soccorso dove ansia, paura e sofferenza - come
si può immaginare - sono le emozioni prevalenti
e sempre presenti. Oggi voglio raccontare un
episodio che parla di speranza, tenerezza e amore
per la vita. Un venerdì di qualche settimana fa
ero di turno al Pronto Soccorso e, nella stanza di
“osservazione” mi sono avvicinata ad una signora
che ha comiciato a raccontarmi la sua vita.
A causa della povertà della sua famiglia non
ha potuto studiare (ha conseguito la licenza
elementare), ma le è sempre piaciuto comporre
delle poesie, soprattutto in occasione degli
eventi importanti della vita come matrimoni,
nascite etc... ed ha cominciato a recitarmene
7
Appuntamenti Passati, Testimonianze
Tema, Scheda Informativa
Appuntamenti Passati
Giornata del Responsabile
Si è svolto il 27 maggio, a Villa Italia, la Giornata
di Formazione del Responsabile. Tema dell’incontro
“Emozioni e stress del volontario nella relazione
d’aiuto”, con la partecipazione della dott.ssa
Federica Dogliotti, psicologa e psicoterapeuta.
Il coinvolgimento emotivo nel nostro servizio di
volontariato è molto forte. Rimanere accanto ai
malati con coinvolgimento e partecipazione umana,
condividendo la loro sofferenza, significa far fronte
ad emozioni che, se non sappiamo gestire, ci
possono travolgere. “Alcune volte ci portiamo nella
nostra testa pensieri, sentimenti e responsabilità
che indeboliscono le nostre energie e che diventano
piccoli grandi fardelli. L’obiettivo dell’incontro è
diventare più consapevoli ed escogitare strategie
efficaci per alleggerirsi e vivere con maggior
serenità il proprio servizio di volontariato”.
Alla relazione della dott.ssa Dogliotti si sono
alternati lavori individuali e di gruppo. Al termine
della giornata i volontari hanno disegnato la “valigia
degli oggetti preziosi” nella quale hanno inserito
azioni, pensieri, strategie per superare le situazioni
difficili che possono riscontrare durante il servizio.
Il buffet si è svolto nel parco di Villa Italia in un
clima sereno e rilassato.
Lorenza Sanavio
Resp. Formazione
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la volontà continua di collaborazione tra volontari
e con il personale addetto all’assistenza e, non
da ultimo, una comunicazione il più possibile
ampia (la malattia intesa come disease, illness e
sickness) ed attenta alle altre relazioni significative
del malato.
Dr. Alessandra Bernardi
(Segretaria Scientifica Comitato Etico IOV)
Scheda Informativa: I Comitati Etici
Il Comitato Etico viene definito come un organismo
indipendente, composto da personale sanitario
e non, incaricato di garantire la tutela dei diritti,
della sicurezza e del benessere dei soggetti della
sperimentazione e di fornire pubblica garanzia di
questa tutela, emettendo, ad esempio, pareri sul
protocollo di sperimentazione, sull’idoneità dello o
degli sperimentatori, sulle strutture e sui metodi e
documenti da impiegare per informare i soggetti
della sperimentazione prima di ottenere il consenso
informato. La numerosità dei Comitati Etici esistenti
in tutta Italia è un valido indicatore dell’importanza
assunta da questi organismi.
Testimonianze
La storia, la scuola, la vita ci insegnano molte cose,
ma gli ammalati e tutti coloro che soffrono ci fanno
scoprire che ci sono tanti altri valori umani che ci
onorano, ci gratificano e ci uniscono sempre di più ad
amarli ed accompagnarli nel loro viaggio. C’è nella
loro sofferenza un senso di stanchezza che traspare
palesemente dai loro silenziosi e languidi sguardi;
questo è il momento in cui noi dobbiamo trasmettere
fiducia, speranza, pazienza e rinforzare soprattutto
la Fede, specie dove ancora manca. Il mondo del
nostro volontariato è fantastico, ma solo quando
riusciamo a calarci nella loro realtà e ne usciremo
con la soddisfazione di aver saputo cogliere l’attimo
nel trasferire momenti di sollievo, distraendoli
dall’assillante ed incerto pensiero del loro futuro.
Personalmente ho scoperto che è stato un anno
meraviglioso, mi ha temprato lo spirito e mi avvicina
sempre di più a questo mondo degli ammalati, che
aspettano sempre con tristezza affinchè qualcuno
possa fare loro compagnia con l’ascolto e con il
dialogo. Ci sono anche persone più sofferenti,
specie quando imboccano una strada senza ritorno,
ed è proprio lì che noi volontari dobbiamo fare il
massimo sforzo per non lasciarli soli più di quanto
da qui l’importanza di usare gli strumenti che
possono togliere gli ostacoli all’autonomia, come il
trattamento del dolore. Concludendo, l’etica delle
virtù, di cui l’etica del care è parte, sottolinea che
per essere morali bisogna essere un certo tipo
di persona, non semplicemente agire in un certo
modo. Vorrei proporre questa chiave di lettura
ai volontari ospedalieri. Quali spunti pratici si
possono individuare? In primo luogo l’importanza
della formazione permanente, non solo tecnica
ma anche e soprattutto umana. In secondo luogo
spesso sono. La nostra vicinanza, il nostro ascolto,
il nostro dialogo, il nostro servizio di grande valore
umanitario, che, oltre ad essere diretto al bene di
chi soffre, alla fine ci gratifica e ci rende felici. Da
questo primo anno è scaturito in me un chiaro,
continuo e costante desiderio di poter trascorrere
gli ultimi miei anni accanto a coloro che soffrono.
Grazie AVO per questa grande possibilità che
mi è stata data e che da solo ho cercato.
Giuseppe Liotta
(Volontario Reparto Ematologia)
Era ormai da qualche tempo che svolgevo servizio
AVO da sola e dopo un tirocinio edificante ho avuto
un’esperienza che non dimenticherò mai più. Ora
sono sette anni. Una mattina c’è stato un ricovero
urgente e medici e infermieri, come prassi, visitarono
e ricercarono le cure più idonee per il caso. A
conclusione, uscendo i due medici e i tre infermieri
erano turbati. L’ultimo degli infermieri del pensiero
ha fatto parole e ha detto: “quanto soffre...”. Io
che mi trovavo in quel punto, sono entrata molto
La nostra Associazione è presente nei
seguenti comitati:
Comitato Etico per la Pratica Clinica
dell’Azienda Ospedaliera di Padova
Il suo compito è quello di analizzare i problemi
associati alle decisioni che devono essere prese in
merito alle cure individuali, effettuando interventi
chiarificatori e di rassicurazione a supporto non solo
degli operatori sanitari ma anche dei malati e delle
loro famiglie. I pareri richiesti esigono un’attenta
valutazione delle possibili conseguenze di ogni
singola operazione di intervento sulle persone e
delle alternative più appropriate, che devono essere
conformi ai principi di bioetica, deontologici e di
buona pratica clinica. La composizione del Comitato
è di carattere pluridisciplinare, comprendente
competenze sanitarie e delle altre scienze
umane, rappresentate da professionisti operanti
all’interno dell’Azienda, da professionisti esterni
ad essa, nonchè rappresentanti del volontariato
operanti in ambito sanitario. Il Comitato si incontra
sistematicamente una volta al mese. Sono inoltre
previste giornate di partecipazione a momenti di
formazione. Il mandato dei componenti dura circa
3 anni ed è rinnovabile solo una volta.
Comitato Etico per la pratica clinica dell’
U.L.S.S. 16
E’ composto da varie figure professionali operanti
all’interno o all’esterno dell’U.L.S.S. 16 sempre
in ambito sanitario. Il suo compito è quello di
analizzare problemi inerenti alle cure mediche ed
agli interventi sanitari e di sostenere non solo gli
operatori ma anche i malati e le loro famiglie. Il
parere del Comitato, dopo la discussione dei casi
clinici presentati, può costituire un importante
supporto perchè le decisioni in situazioni estreme
siano più meditate e seguano le linee guida
tecnicamente ed eticamente rispettose della dignità
della persona.
Comitato Etico sulla Ricerca Farmacogenetica
e Farmacogenomica in Oncologia
Il gruppo di studio su “Ricerca Farmacogenetica
e Farmacogenomica in Oncologia” nasce da
un’esigenza del Comitato Etico IOV di approfondire
la ricerca su nuove aree di sperimentazione. Il
Comitato Etico, pur affermando l’importanza di
queste ricerche e dei potenziali benefici che da
esse potrebbero derivare, ritiene di dover garantire
un’adeguata tutela dei pazienti oncologici che vi
prenderanno parte, riconoscendo in questi ultimi
una particolare fragilità.
Comitato
Etico
Sperimentazione
Provinciale
per
la
L’Associazione è stata chiamata per sostituire
l’Associazione “Tribunale del Malato” decaduta. La
partecipazione al Comitato, del quale fanno parte
medici specialisti, avvocati, consulenti in statistica,
è indicativa dell’apprezzamento della qualità del
nostro servizio.
3
Scheda Informativa
Gruppo Dolore Toracico
Opera presso la Clinica Cardiologica con la finalità
di promuovere la prevenzione delle malattie
cardiache.
Conferenza Consultiva del Volontariato
Istituita presso l’Azienda Ospedaliera di Padova
per assicurare il principio della trasparenza e della
partecipazione degli Organismi di volontariato e di
tutela dei Diritti del malato all’attività dell’Azienda.
Il Tavolo del volontariato è l’organismo tecnico di
supporto alla Conferenza, opera in collaborazione
con l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) con lo
scopo di mettere a punto le analisi sull’andamento
dei servizi, le verifiche dei progetti operativi, e,
molto importante, la sistematica rilevazione del
gradimento delle prestazioni sanitarie.
Consulta per la Pastorale della Salute
Ha lo scopo di approfondire gli orientamenti
diocesani sul “Bene comune e stili di vita” secondo
la visione cristiana per un impegno di promozione,
rispetto e valorizzazione della vita: l’impegno della
Consulta è di educare alla salute per promuovere il
pieno globale sviluppo della persona.
Coordinamento Attività Volontariato in
Oncologia
Funzionante presso l’Istituto Oncologico Veneto;
l’AVO vi partecipa assieme alle Associazioni ANGOLO,
CEAV e Volontà di Vivere. Scopo del coordinamento
è chiaramente la migliore collaborazione tra
le Associazioni, ma anche l’apprendimento e
la condivisione delle attività innovative messe
appunto dalla ricerca e dalla struttura sanitaria e
quindi il loro trasferimento ai Volontari che operano
in quella sede.
Gruppo Decadimento Cognitivo dell’Anziano
L’Associazione partecipa ad un gruppo di lavoro
per la messa a punto di iniziative finalizzate alla
“continuità integrata nell’attenzione all’anziano”;
il gruppo opera nell’ambito del progetto integrato
promosso dal CSV in accordo con il Dipartimento
Interaziendale dell’Anziano. Il progetto prevede
la collaborazione tra le diverse associazioni di
volontariato per la rilevazione dei bisogni degli
anziani sia in ospedale che a mezzo telefono per
la verifica delle condizioni di vita e per la ricerca
di risposte; sono previsti, tra l’altro, interventi di
soccorso a domicilio e centri di ascolto. L’AVO ha
4
Appuntamenti AVO
preso parte attiva al corso “Invecchiamento di
successo”.
Consiglio Pastorale Ospedaliero
Organismo assemblare composto da presbiteri
religiosi
e
laici
cristianamente
impegnati
all’interno dell’Azienda Ospedaliera con il compito
di programmare e coordinare l’azione pastorale
nell’ambito dell’ospedale.
Coordinamento Territoriale per la lotta
contro l’AIDS
Opera presso l’Associazione C.A.S.A. (Condivisione
Accoglienza Studio contro l’AIDS) per coordinare le
Associazioni di volontariato che ne fanno parte al
fine di raggiungere una giusta integrazione di forze
e interventi nella lotta contro l’AIDS. L’obiettivo del
coordinamento è informare, prevenire e assistere
le persone affette da HIV o da AIDS conclamato
e le loro famiglie, e sconfiggere i pregiudizi; il
Coordinamento organizza anche iniziative di
informazione e di prevenzione nelle scuole.
Settembre
Mercoledì 22
Domenica 26
Appuntamenti AVO
II Incontro Plenaria Responsabili e Vice presso l’Aula Magna della Palazzina
dei Servizi A. O..
VII Festa Provinciale del Volontariato e della Solidarietà 2010, che si
terrà nelle piazze del centro storico di Padova a partire dalle 09.00, in una cornice
che ogni anno si allarga sempre di più. La Festa è promossa e organizzata dal
Centro Servizio Volontariato provinciale di Padova. I Baby Animatori AVO per
l’occasione allestiranno un banchetto dove esporranno il materiale informativo
dell’Associazione e gli oggetti da loro realizzati.
Ottobre
Da Venerdì 1
a Domenica 3
Banchetti AVO all’IKEA dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Domenica 24
II Giornata Nazionale del Volontario AVO (programma in via di
definizione)
Da Martedì 26
a Giovedì 11
Novembre
39° Corso di Formazione Base presso la Sala Polivalente in Via Diego Valeri
n° 19, Padova
PROGRAMMA:
Comitato Aziendale Contro il Dolore
Istituito dall’Azienda U.L.S.S. 16 in attuazione
delle raccomandazioni deliberate dalla Giunta
Regionale nel maggio del 2008, articolato in più
gruppi con l’obiettivo di aggiornare le linee guida
sulla valutazione e sul trattamento del dolore, di
proporre modalità di intervento nel territorio in
linea con quanto già avviato con i progetti sulla
continuità delle cure e sulla dimissione protetta,
infine di costruire una proposta di percorsi formativi
in tema di valutazione e di terapia del dolore. Gli
strumenti sono la formazione del personale alla
corretta valutazione e all’appropriato trattamento
del dolore; il Comitato è impegnato ad elaborare il
piano aziendale contro il dolore.
Comitato Aziendale IOV Contro il Dolore
Ha come scopo esaminare la qualità della vita e i
diritti dei pazienti terminali, l’adozione di schede di
rilevazione del dolore in ambito anestesiologico e
corsi di aggiornamento in materia.
Per maggiori informazioni sui Comitati Etici
consulta il Bilancio di Missione 2008/2009.
Martedì 26 ottobre
Saluto del Presidente dell’AVO di Padova, F. Zoppelli
Presentazione del Corso, L. Sanavio (Vicepresidente AVO Padova)
Storia e finalità dell’AVO, M. Bertante (Presidente AVO Regionale Veneto)
Giovedì 28 ottobre
Il volontario AVO, F. Mogliani (Commissione Probiviri AVO)
I volontari raccontano: testimonianze dai vari reparti
Martedì 2 novembre
L’educazione terapeutica e la comunicazione della salute R. Marcolongo
(Immunologo,Università Padova)
Giovedì 4 novembre
Motivazioni ed aspettative per una scelta di volontariato M. Lotto (Psicologa
AVO)
TEST PSICO-ATTITUDINALE
Martedì 9 novembre
L’incontro con il malato: la comunicazione nella relazione d’aiuto
V. Manani (Consulente AVO Regionale Veneto)
Il tirocinio pratico del volontario O. Pavone (Responsabile formazione
tirocinanti)
Giovedì 11 novembre
Igiene e profilassi ospedaliera: norme e precauzioni per il volontario,
E. Narne (Direzione Sanitaria Az. Osp. Padova)
Riflessioni conclusive e testimonianze dei volontari
Questionario di gradimento
5
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