CON IL PATROCINIO DI
Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano
Lunedì 8 febbraio 2016 - ore 21.00
SERIE «Festival Omaggio a Milano» 2016
«Il Genio è Donna»
Pianista
ANGELA HEWITT
DOMENICO SCARLATTI (1685-1757)
Sonata in re minore K. 9 (Allegro)
Sonata in do maggiore K. 159 (Allegro)
Sonata in si minore K. 87 (senza indicazione di tempo)
Sonata in la maggiore K. 24 (Presto)
Sonata in si minore K. 377 (Allegrissimo)
Sonata in re maggiore K. 96 (Allegrissimo)
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 - 1750)
Partita n. 2 in do minore BWV 826
Sinfonia. Grave Adagio ... Andante - Allemande - Courante - Sarabande - Rondeau - Capriccio
DOMENICO SCARLATTI
Sonata in do maggiore K. 513 (Moderato. Molto allegro - Presto)
Sonata in fa maggiore K. 82 (senza indicazione di tempo)
Sonata in la minore K. 109 (Allegro)
Sonata in re minore K. 141(Allegro)
Sonata in fa minore K. 481 (Andante cantabile)
LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770-1827)
Sonata n. 26 in mi bemolle maggiore op. 81a “Les Adieux”
Das Lebewohl (L’addio): Adagio, Allegro - Die Abwesenheit (L’assenza): Andante espressivo
Das Wiedersehn (Il ritorno): Vivacissimamente
«Il Genio è Donna»
ANGELA HEWITT
Tra le pianiste più conosciute a livello mondiale, appare regolarmente in recital e con le più
importanti orchestre in Europa, nelle Americhe, in Australia e in Asia. È stata ammessa nella
Hall of Fame di Gramophone nel 2015 e le sue performance e registrazioni delle opere di
J.S. Bach hanno sempre ottenuto un particolare riconoscimento, segnalandola come una
delle interpreti di riferimento del compositore ai giorni nostri.
Eventi della stagione 2015/16 prevedono concerti con la Toronto Symphony Orchestra, i
Festival Strings Lucerne e la Zürcher Kammerorchester – ognuna di queste diretta dalla
tastiera – oltre che con la Calgary Philharmonic Orchestra. Nella primavera 2016 è previsto
un tour dell’Asia con la Academy of St Martin in the Fields e Sir Neville Marriner.
Apparizioni recenti con orchestra hanno incluso la National Symphony Orchestra di
Washington, l’Orquestra Sinfônica Brasileira, gli Hamburger Symphoniker, la Sinfonica di
Vancouver, la Filarmonica Giapponese e la Swedish Chamber Orchestra, oltre a tour con la
Camerata Salzburg e la Kammerorchester Basel.
Nel campo dei recital Angela Hewitt si è esibita alla Royal Festival Hall nell’ottobre 2015,
come parte dell’International Piano Series, prima di tornare alla Wigmore Hall nell’aprile
2016. Altri eventi della stagione in corso prevedono apparizioni al Festival di Gent, al 92nd
Street Y, alla Spivey Hall, alla Philadelphia Chamber Music Society ed alla sala da concerti St
George’s di Bristol; oltre a una serata di parole e musica con Ian McEwan al Konzerthaus di
Vienna.
Le sue premiate registrazioni hanno raccolto elogi e consensi unanimi. Il suo CD con l'Arte
della Fuga di Bach è stato pubblicato nel 2014 e il suo decennale progetto dedicato alla
registrazione di tutte le maggiori opere per tastiera di Bach è stato descritto come "una delle
glorie discografiche dei nostri tempi" (The Sunday Times).
Le pubblicazioni più recenti hanno previsto il suo Quinto volume di Sonate di Beethoven,
opere per pianoforte solo di Liszt e la Sinfonia Turangalîla di Messiaen con l’Orchestra
Sinfonica della Radio Finlandese e Hannu Lintu. Un primo album con le Sonate di Scarlatti
è previsto per la primavera 2016. La sua discografia comprende anche CD di Mozart,
Schumann, Couperin e Rameau.
Nata in una famiglia di musicisti, Angela Hewitt ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di
tre anni, esibendosi in pubblico a quattro e vincendo un anno dopo la sua prima borsa di
studio. Ha poi continuato a studiare con il pianista francese Jean-Paul Sevilla. Nel 1985 ha
vinto la Toronto Bach Piano Competition.
Ha ricevuto un OBE (Order of the British Empire) in occasione dei festeggiamenti per il
Compleanno della Regina nel 2006 ed è stata nominata Companion of the Order of Canada
(CC) nel 2015. Costantemente in viaggio, vive tra Londra, Ottawa (sua città d'origine in
Canada) e l'Umbria, regione d'Italia che ama particolarmente e dove da dieci anni è direttore
artistico del Trasimeno Music Festival. É ospite di Serate Musicali dal 2003.
https://twitter.com/HewittJSB
https://www.facebook.com/pages/Angela-Hewitt/201013549988366
Pianoforti
SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione
DOMENICO SCARLATTI - Le Sonate
Nella seconda meta della sua vita, Domenico Scarlatti - figlio di Alessandro - (autore
soprattutto di opere per il teatro), lascia Napoli e si stabilisce nella penisola iberica. Là, in
Portogallo e in Spagna, patrocinato dalle corti reali, diventa uno dei più grandi autori per
strumento a tastiera di tutti i tempi. Da allora si dedica quasi esclusivamente a scrivere
Sonate per «gravicembalo» in forma binaria, il più delle volte concepite in coppia (tra le
Sonate concepite singolarmente e ancora più rare quelle programmate come dei «trittici»).
Qualcosa come 550 composizioni che coprono una vastissima gamma espressiva. Se è
chiaro, l'ambiente italiano in cui si è formato Scarlatti successivamente si condisce di spezie
iberiche, di suoni inebrianti di flamenco, di chitarra, di danze iberiche. Mozzafiato il suo
virtuosismo, ma mai impiegato come fine a se stesso. Scarlatti irradia calore, gioia,
sovrabbondanza mediterranei, venati tuttavia da malinconia che si cela sotto una superficie
smagliante, qualità «agrodolce» intrinseca alla napoletanità. Scarlatti è stato «lo Chopin del
Settecento». Entrambi scrissero quasi esclusivamente per uno strumento a tastiera. Entrambi
lasciarono la loro Patria per raggiungere nuove vette nei loro paesi di adozione. Entrambi
possiedono quella qualità inimitabile, inspiegabile, una «firma» personale, uno stile che si
riconosce al primo ascolto. Nel 1745 saliva al trono il principe delle Asturie, col nome di
Ferdinando VI e Scarlatti manteneva la carica con titolo di Maestro de los reyes catholicos.
Firma il testamento nel 1749. Negli anni cinquanta incontra Padre Soler (forse suo allievo).
Del '56 l'ultima opera: Salve Regina. Lo si ritrae dedito al gioco. Si spegne (1757)
nell'abitazione madrilena (in Calle de Leganitos) ed è sepolto «de secreto» nel Convento di S.
Norberto. Nel 1845 soppresso il convento, dispersa la tomba. Le Sonate per Clavicembalo,
composte nel 1738, di rara esecuzione, saranno l'unica sua opera pubblicata, con il titolo di
Essercizi per Gravicembalo, opera destinata ad avere influenza decisiva sull'evoluzione della
musica per tastiera. Scarlatti (“Escarlate”), che godeva in tutta Europa di fama quasi mitica,
rimase sempre in disparte e visse per la prima meta della vita all'ombra del padre. Nel suo
periodo di maturità da vita al corpus più stupefacente della letteratura clavicembalistica, le
cui caratteristiche formali, espressive e stilistiche sono tali da fame un unicum e un rebus nel
panorama dell'epoca.
JOHANN SEBASTIAN BACH - Partita n. 2 in do minore BWV 826
La Partita in do minore BWV 826 è la seconda di un gruppo di sei che occupano una
posizione di rilievo nel catalogo di J.S.Bach. Si tratta infatti delle prime opere destinate
espressamente dall'autore alla pubblicazione, sotto il titolo di Clavierübung. Le sei
composizioni ordinate secondo un preciso percorso tonale (si bemolle, do minore, la minore, re
maggiore, sol maggiore, mi minore), presentano quasi tutte la medesima impostazione: sette brani,
quattro dei quali - le danze canoniche della Suite: Allemanda, Corrente, Sarabanda, Giga - si
ripresentano in tutte le Partite; variabili sono invece le altre tre pagine - un brano
introduttivo e due Galanterien inserite fra la Sarabanda e la Giga - il che attribuisce a ogni
composizione una propria specificità e coerenza. La Seconda Partita costituisce però una
eccezione: essa si articola infatti in soli sei movimenti, rinunciando alla Giga e accostando
alla triade Allemanda-Corrente-Sarabanda altri tre differenti movimenti: una Sinfonia iniziale e,
in conclusione, un Rondeau e un Capriccio. La Sinfonia che apre la composizione è una
pagina di vasto impianto, divisa in tre differenti sezioni: in apertura un "Grave. Adagio" nello
stile della Ouverture francese, con scattanti ritmi puntati, possenti accordi, alternati a silenzi,
i giochi di domanda e risposta fra le varie voci. Senza soluzione di continuità un Andante,
dominato da una limpida cantabilità di matrice italiana e di tipo violinistico, sul sostegno
della linea del basso. Una cadenza conduce alla terza sezione, una fuga a due voci in 3/4.
L'Allemande si avvia su un canone a due voci e mantiene questo dialogo a due, moderato e
grave, per quasi tutta la sua durata, salvo la presenza occasionale di una terza voce poco
dopo l'inizio. La Courante è nel gusto francese, con una densa scrittura a quattro parti e
dominata da un tema scattante che appare anche invertito. La Sarabande, a due voci, vede lo
sviluppo di una limpida polifonia nella sua prima parte e nelle prime battute della seconda, e
segue poi il principio dell'Aria accompagnata nello stile italiano. Gli ultimi due brani della
Partita sono estranei alla tradizione della Suite: un Rondeau, in 3/8 a due voci, che ricorda per
forma e stile i modelli dei clavicembalisti francesi; presenta infatti un refrain che appare per
quattro volte alternandosi con sezioni contrastanti (lo schema è dunque ABACADA). Al
posto della Giga troviamo poi un Capriccio diviso in due parti e a tre voci, con una densa
polifonia impreziosita dalla estrosità della scrittura.
LUDWIG VAN BEETHOVEN - Sonata n. 26 in mi bemolle magg. op.81a “Les
Adieux”
Nacque poco dopo le coeve Sonate op. 78 ("Per Teresa") e op. 79 ("Sonata facile") e, al pari di
esse, non fu commissionata al maestro come solitamente avveniva all'epoca. In particolare,
la ventiseiesima Sonata trova ispirazione nel periodo di allontanamento forzato dall'Arciduca
Rodolfo, amico, allievo e protettore di Beethoven; a cui, al suo ritorno a Vienna - il 30
gennaio 1811 - dedicò l'opera composta nei mesi precedenti. Beethoven diede un titolo a
ognuno dei tre movimenti che compongono l'opera (e da cui derivano le varie
denominazioni che essa ha assunto). 1) L'Addio. Adagio – Allegro. 2) L'Assenza. Andante
espressivo (in do minore) – attacca:. 3) Il Ritorno. Vivacissimamente. Ognuno di essi esprime i
sentimenti causati dall'assenza di una persona cara. I tre bicordi iniziali richiamano proprio
le sillabe del termine "Lebewohl" (addio, vivi bene in tedesco) e danno in seguito origine a
elementi musicali chiaramente malinconici. Inoltre essi tornano nel secondo movimento,
Andante espressivo, interamente pervaso da sensazioni di solitudine, una sorta di «monologo di
una persona che è rimasta sola» per dirla con le parole di Walter Riezler. La Sonata si
conclude con un Vivacissimamente dal sapore opposto, brioso e pieno di gioia per il ritorno
della persona cara. Beethoven inviò la futura opera 81a da stampare con precise indicazioni
insieme allo spartito musicale. Il primo movimento doveva essere intitolato: «Das Lebewohl.
Wien am 4ten Mai 1809 bei der Abreise S. Kaiserl. Hoheit des Verehrten Erzherzogs Rudolf. (L'addio.
Vienna il 4 maggio 1809 per la partenza di Sua Altezza Imperiale il venerato Arciduca
Rodolfo)». Il secondo (cui fa subito seguito il Finale) doveva recare invece la data e il luogo
del ritorno: «Die Ankunft S. Kaiserl. Hoheit des Verehrten Erzh. Rudolf den 30. Januar 1810. (Il
ritorno di Sua Altezza Imperiale il venerato Arciduca Rodolfo il 30 gennaio 1810)». Tuttavia,
sia l'editore Artaria che Breitkopf & Härtel non fecero nulla di ciò. A quest'ultimo
Beethoven ebbe a dire: «... la dedica all'Arciduca non c'è più e poiché non sono stati affatto
riprodotti anno, giorno e data come li avevo scritti, in futuro dovrete obbligarvi per iscritto a
lasciar inalterate tutte le intestazioni come le metterò io.» (9 ottobre 1811). Anche il titolo
venne modificato al momento della stampa, traducendolo nel francese Les adieux (con il
quale la Sonata è ora maggiormente conosciuta). «Vedo che avete fatto incidere altri
esemplari col titolo francese. Perché? Lebewohl è tutt'altra cosa di Les adieux: il primo non si
dice di cuore che a una sola persona; l'altro, a un'intera assemblea, a un'intera città ...». (9
ottobre 1811).
PROSSIMI CONCERTI
Lunedì 15 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 1; ORFEO 1; F1)
KREMERATA BALTICA – Direttore e Solista GIDON KREMER
R. SCHUMANN Bilder aus Osten, op. 66 per orchestra d’archi (arr. Fr. Hermann) - F.
MENDELSSOHN Concerto per violino in re minore MWV O3 - M. WEINBERG Quintetto per pianoforte
op. 18 (arr. per orchestra di G. Kremer/A. Pushkarev) (Juliana Avdeeva al pianoforte)
Biglietti: Intero € 35,00 - Ridotto € 30,00
Lunedì 22 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 2; ORFEO 2; F2)
Violoncellista STEVEN ISSERLIS
J. S. BACH Suite n. 3 in do maggiore BWV 1009 - G. KURTÁG Souvenir de Balatonboglár; In Memoriam
Ferenc Wilhelm - J. S. BACH Suite n. 2 in re minore BWV 1008 - G. KURTÁG Schatten; In Memoriam
Gyorgy Kroó - J. S. BACH Suite n. 6 in re maggiore BWV 1012
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
Venerdì 26 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 1; F1)
Pianista EMILIO AVERSANO
D. SCARLATTI Sonata in fa minore L 281; Sonata in mi maggiore L 430 - W. A. MOZART Fantasia in re
minore K396; Fantasia in do minore K 475 - L. V. BEETHOVEN Sonata in re minore op. 31 n. 2 “La
tempesta”; Sonata in fa minore op. 57 “Appassionata”
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
Lunedì 29 febbraio 2016 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio)
(Valido per A+F; F; COMBINATA 2; ORFEO 2; F2)
Violinista LEONIDAS KAVAKOS - Pianista ENRICO PACE
K. SZYMANOWSKI Mythes, op.30 - R. STRAUSS Sonata per violino e pianoforte in mi bemolle maggiore
TrV.151, op.18
Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00
PER INFO E PRENOTAZIONI: SERATE MUSICALI
tel. 02 29409724 | e.mail: [email protected] |sito: www.seratemusicali.it
«… GLI AMICI PROPONGONO …»
Martedì 9 febbraio 2016 - ore 18.00 (Istituto dei Ciechi, via Vivaio 7, Sala Stoppani)
«In collaborazione con l’Associazione Amici di Edoardo»
Lezione/concerto a cura di LUCA SCHIEPPATI. “De la musique avant toute chose...”.
Autori, stili e correspondances nella musica francese tra '800 e '900.
«Bambini, orologi e ritmi spagnoli: la vita e l'arte di Maurice Ravel».
Lezione singola: € 30 per soci, € 35 per non soci
ETERNE ARMONIE 2016 /DE LA MUSIQUE AVANT TOUTE CHOSE
In collaborazione con l’Institut français Milano - C.so Magenta 63
Giovedì 11 febbraio 2016 - ore 19.30
- TOUS LES MATINS DU MONDE
Regia di Alain Corneau, Francia, 1991, 120’, v.o. francese con sott. inglese
Con Gérard Depardieu, Jean-Pierre Marielle, Anne Brochet
Giovedì 18 febbraio 2016 - ore 19.30
- DIVA Regia di Jean-Jacques Beineix, Francia, 1982, 120’, v.o. francese con sott. italiano.
Con Richard Bohringer, Roland Bertin, Frederic Andrei
INGRESSO LIBERO
Institut français Milano: ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
PRENOTAZIONI: [email protected] | Tel. +39 02 29408039
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
2014/2015201 2022001122013/2014ICALI»
Presidente Onorario
Roberto Fedi
Ugo Friedmann
***
Camilla Guarneri
Soci Fondatori
Miriam Lanzani
Carla Biancardi
Mario Lodigiani
Franco Cesa Bianchi
Paolo Lodigiani
Giuseppe Ferreri
Amelia Mazzeo
Emilia Lodigiani
Maria Candida Morosini
Enrico Lodigiani
Rainera e Mario Morpurgo
Luisa Longhi
Ede Palmieri
Stefania Montani
Tinetta Piontelli
Gianfelice Rocca
Adriana Ragazzi Ferrari
Luca Valtolina
Giovanna e Antonio Riva
Amici Benemeriti
Elisabetta Riva
Alvise Braga Illa
Luisa Robba
Pepi Cima
Alessandro Silva
Fondazione Rocca
Maria Giacinta Talluto
Thierry le Tourneur d’Ison Roberto Tremi
Società del Giardino
Maria Luisa Vaccari
Amici
Marco Valtolina
Giovanni Astrua Testori Beatrice Wehrlin
Maria Enrica Bonatti
Soci
Luigi Bordoni
Antonio Belloni
Luigi Crosti
Beatrice Bergamasco
Hans Fazzari
Eugenio Bergamasco
Umberto e Giovanna
Bertelè
Elisabetta Biancardi
Mimma Bianchi
Valeria Bonfante
Isabella Bossi Fedrigotti
Maria Brambilla Marmont
Giuliana Carabelli
Giancarlo Cason
Piera Cattaneo
Maya Eisner
Federico ed Elisabetta
Falck
Carlo e Anna Ferrari
Luisa Ferrario
Anna Ferrelli
Maria Teresa Fontana
Matilde Garelli
Felicia Giagnotti
Giuseppe Gislon
Maria Clotilde Gislon
Fernanda Giulini
Marcello e Michela
Gustapane
Ferruccio Hurle
Vincenzo Jorio
Giuliana e Vittorio Leoni
Giuseppe Lipari
Maria Giovanna Lodigiani
Eva Malchiodi
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Josef Oskar
Denise Petriccione
Rosemarie Pfaffli
Raffaella Quadri
Anna Maria Ravagnan
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Franca Soavi
Andrea Susmel
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Graziella Villa
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Fedele Confalonieri
Mediaset
Giuseppe Barbiano di
Belgiojoso
Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Società del Giardino
Gianni Letta
Mario Lodigiani
Roberto Mazzotta
Francesco Micheli
Arnoldo Mosca
Mondadori
Silvio Garattini
Robert Parienti
Paolo Pillitteri
Fulvio Pravadelli
Quirino Principe
Gianfelice Rocca
Fondazione Rocca
Carlo Sangalli
Fondazione Cariplo
Luigi Venegoni
Giuseppe Ferreri
Banca Popolare di Milano
Camera di Commercio di
Milano
Publitalia
*****
Diana Bracco
Martha Argerich
Marina Berlusconi
Cecilia Falck
Vera e Fernanda Giulini
Emilia Lodigiani
Maria Grazia Mazzocchi
Conservatorio G. Verdi Milano
Francesca Colombo
Stefania Montani
Cristina Muti
Simonetta Puccini
Rosanna Sangalli
Elisso Virsaladze
Juana Zayas
Flavia De Zigno
Bianca Hoepli
*****
Carlo Maria Badini
Alberto Falck
Oscar Luigi Scalfaro
Giovanni Spadolini
Leonardo Mondadori
Giuseppe Lodigiani
Giancarlo Dal Verme
Tino Buazzelli
Peter Ustinov
Franco Ferrara
Franco Mannino
Carlo Zecchi
Shura Cherkassky
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Pianista ANGELA HEWITT