Un voto per la scuola Dopo essere riusciti ad acquistare la caserma a buon prezzo (voto 6) il comune ha deciso che tutte le scuole elementari si sarebbero dovute concentrare in quello stabile (voto 4) per avere una gestione migliore (voto 4) e per risparmiare sui trasporti (voto 3). Oltre a questo è stato elaborato un fantasioso progetto di mensa che dimostrava scarsa sensibilità al problema (voto 2). Il tutto si sarebbe poi potuto realizzare con una spesa contenuta (voto 5). Pur non creando particolare entusiasmo il progetto è stato avvallato perché sembrava che la proporzione costi benefici fosse malgrado tutto positiva (voto 4). Tutti sappiamo come le cose sono andate a finire, il bando di concorso si è dimostrato perlomeno contraddittorio (voto 2) e la giuria lo ha sconfessato (voto 5). I costi per rendere lo stabile adatto ai presunti bisogni sono lievitati esponenzialmente (voto 2) e il Municipio ha opportunamente deciso di non decidere (voto 4 di incoraggiamento). Con interesse ho letto l’articolo apparso sul numero 92 de “La Nostra Voce” intitolato “Quale futuro per le scuole in Capriasca”, in 50 righe sulla futura scuola non c’è un accenno ai bambini, alle famiglie, ai docenti, alla qualità della scuola quasi che queste fossero cose di nessuna importanza. Con questo approccio non si fa la scuola (voto 2); si costruiscono edifici, magari anche imponenti, ma “sordi” e “muti”. La scuola la si progetta col dialogo e con l’ascolto, coinvolgendo le persone e le associazioni: pratiche queste che non costano un soldo. Solo quando saranno chiari i bisogni della cittadinanza (compresi quelli di Bidogno, Corticiasca e Lugaggia) e dei vari attori che compongono la scuola, i politici faranno scelte coerenti e coraggiose col denaro a disposizione. In questo contesto che si rivaluti l’idea di un parziale decentramento della Scuola mi sembra non solo opportuno ma anche saggio. A mio parere questo modo di procedere permetterebbe di avere la migliore scuola possibile in Capriasca, non perfetta ma con un sufficiente grado di soddisfazione per tutti. Insomma un bel 5 sul libretto che è un buon voto come quello dato al P.S. Indipendenti e Verdi. Marco Porin Quadri Che le caserme diventino scuole… … è sempre stato un sogno di pace e di sviluppo. L’idea di acquistare la ex-caserma per farne il Nuovo Centro Scolastico della Capriasca ha subito incontrato l’unanimità nel Municipio, nel Consiglio comunale e in tutta la cittadinanza. La questione era poi come trasformare l’ex-caserma nel NCS: con un ampio dibattito tra i partiti e le associazioni, con il coinvolgimento dei docenti e dei genitori della scuola elementare per arrivare a una chiara visione del NCS? No! Purtroppo il Municipio ha deciso di centralizzare tutta la scuola elementare (e di metterci anche i luoghi per i pasti delle sezioni della Scuola dell’infanzia!) nella ex-caserma e ha organizzato un carissimo concorso di architettura per sentirsi dire che i bambini della Scuola dell’infanzia è meglio lasciarli fuori della Scuola elementare e che nella ex-caserma non c’è posto per tutte le sezioni e le aule speciali richieste. Gli architetti hanno avuto un mucchio di idee interessanti su come stipare il massimo di funzioni nell’ex-caserma e su come ampliare l’edificio per farci stare il resto. Ma siamo sicuri che la centralizzazione totale a tutti i costi (parecchi milioni!) sia la cosa giusta da fare? Il gruppo PS&si ha difeso il mantenimento delle sedi decentrate nel 2001 e nel 2004. All’acquisto della caserma ha chiesto di valutare la possibilità di lasciare nelle frazioni il primo ciclo (prima e seconda elementare) o almeno una sede satellite a Bidogno. Ora, con il verdetto della giuria del concorso di architettura è chiaro che il primo ciclo dovrà trovare la sua sede fuori dal NCS, per evitare di concentrare troppi bambini (300) nello stesso edificio. La soluzione dovrà essere elaborata dal nuovo Municipio, con quel dibattito pubblico che era gia stato chiesto mesi fa: accettando che gli alunni del primo ciclo frequentino sezioni biclassi (con bambini di prima e seconda che lavorano insieme); individuando le sedi decentrate in cui raccogliere, con percorsi brevi, i bambini di una zona; magari anche concentrando alcune sezioni della Scuola elementare a Tesserete, nei pressi (non dentro!) del NCS. La scuola in Capriasca è un tema appassionante: insieme potremo trovare la soluzione migliore. Dobbiamo trovarla: ne va dei nostri bambini! Carlo Lepori