Ciottolino
09
2010
FONDAZIONE TEATRO REGIO
DIREZIONE SVILUPPO E MARKETING
LA SCUOLA ALL’OPERA
Attività didattica del Teatro Regio Torino
in collaborazione con Città di Torino, Regione Piemonte, Agiscuola,
Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica – nucleo regionale ex I.R.R.E. Piemonte
Direzione Sviluppo e Marketing
Direttore
Ugo Sandroni
Capoufficio Attività Scuola
Vincenza Bellina
Segreteria
Andreina Fanan
Progetto Opera…ndo
Ideazione e organizzazione
Vincenza Bellina
Coordinamento laboratori
Sabrina Saccomani
Musica…ndo: Giovanna Piga
Canta…ndo: Nausicaa Bosio
Danza…ndo: Erica Cagliano
Scenografa…ndo: Lucia Carella
Altri operatori di laboratorio Barbara Agostini, Maria Paola Amprimo, Annamaria Bruzzese,
Lucia Caterina Cugnasco, Antonella Di Tomaso, Cristina Mout,
Giovanna Piga, Sara Sartore, Eriberto Saulat
Testi
Nausicaa Bosio, Erica Cagliano, Lucia Carella, Giovanna Piga, Sabrina Saccomani
Illustrazioni
Elisabetta Percivati
Curatela laboratori
È in fase di studio l’organizzazione dei laboratori
anche presso il Castello di Miradolo
in collaborazione con la Fondazione Cosso
Edizioni Fondazione Teatro Regio di Torino
www.teatroregio.torino.it
SOMMARIO
Che cosa è un’opera lirica?
p.
2
L’autore della musica e quello del libretto
2
La curiosa storia della nascita di Ciottolino
3
C’era una volta…
4
Proposte operative
6
Visita…ndo il Teatro Regio
9
Musica…ndo
13
Canta…ndo
27
Danza…ndo
38
Piccolissimo Danza…ndo
43
Scenografa…ndo
45
Marionetta…ndo
55
1
CHE COSA È UN’OPERA LIRICA?
Se non hai ancora avuto modo di vedere o ascoltare un’opera lirica, per cercare di capire
in che cosa consiste prova a fare questo gioco usando l’immaginazione e la fantasia.
Immagina un teatro con un grande palcoscenico, immagina per esempio una casa i cui
muri sembrano veri ma che in realtà sono di cartone o di stoffa dipinta, e nella casa una
stanza che sembra avere finestre e porte reali, ma che in realtà sono il frutto di raffinati effetti scenografici. Pensa poi ad alcuni personaggi vestiti con sontuosi costumi
che si muovono e agiscono sul palco e che comunicano tra di loro attraverso il CANTO…
Ci sei riuscito? Sì? Allora adesso hai forse un’idea un po’ più precisa di che cosa sia
un’OPERA.
Sono proprio il CANTO e la MUSICA che accompagna a rendere l’opera uno spettacolo
teatrale diverso da quello che viene solamente recitato e proprio per questo il CANTO
e la MUSICA, accanto alle SCENOGRAFIE e ai MOVIMENTI compiuti dai vari personaggi, sono gli elementi più importanti che contraddistinguono lo spettacolo lirico. Quindi
perché un’opera esista, ci deve essere qualcuno che componga la musica e qualcuno che
scriva le parole, cioè il testo del canto, che nell’opera si chiama il LIBRETTO.
L’autore della musica è il COMPOSITORE mentre quello del libretto si chiama LIBRETTISTA. Il compositore di Ciottolino è Luigi Ferrari-Trecate, mentre quello del libretto
si chiama Giovacchino Forzano. Prosegui la lettura di questo libro e farai la loro conoscenza…
L’AUTORE DELLA MUSICA...
Buongiorno a tutti! Mi chiamo Luigi Ferrari-Trecate (1884-1964) e sono un compositore
di musica. Il mio nome non è famoso quanto quello di altri illustri colleghi come Mozart,
Beethoven o Verdi, ma nel secolo scorso ero un autore piuttosto conosciuto, soprattutto
per le mie composizioni legate al mondo della fiaba e dell’infanzia (La bella e il mostro
o;
Ghirlino
o; Buricchio, avventure di un monello
o; L’orso re
e).
Sono nato in Piemonte, precisamente ad Alessandria, e fin da bambino, attratto irresistibilmente dall’organo, ho capito che avrei fatto il musicista. Durante i miei studi musicali compiuti a Pesaro, nelle Marche, intorno al 1896 ebbi modo di incontrare
Giovacchino Forzano. Alla nostra lunga amicizia, cementata anche dalla nostra comune
passione per il gioco della Briscola, si deve la composizione dell’opera Ciottolino.
Alla mia attività di compositore ho affiancato anche quella di insegnante: la mia cattedra
di organo al Conservatorio di Parma era considerata, negli Anni Trenta, una delle più importanti d’Italia.
2
…E QUELLO DEL LIBRETTO
Permettete che mi presenti, sono Giovacchino Forzano (1883-1970), di professione giornalista, autore drammatico, librettista e regista! Eh sì sono un tipo eclettico… Dopo aver
iniziato la mia carriera come cantante (studiavo da baritono allo stesso liceo musicale
frequentato da Luigi Ferrari-Trecate), mi dedicai prima al giornalismo per poi seguire
le vie delle arti teatrali e cinematografiche. Oltre ad avere scritto i LIBRETTI per alcuni lavori del mio amico Luigi Ferrari-Trecate (oltre a quello di Ciottolino, anche quelli
di Galvina e Fiorella
a) sono anche autore di testi per alcuni dei compositori operistici più
famosi del ‘900, quali Giacomo Puccini (Suor Angelica e Gianni Schicchi ), Pietro Mascagni, Umberto Giordano e Ruggero Leoncavallo.
LA CURIOSA STORIA DELLA NASCITA DI CIOTTOLINO
Era l’estate del 1904, in un paesino della Toscana chiamato Borgo San Lorenzo. Giovacchino Forzano e il suo amico Luigi Ferrari-Trecate, nonostante fossero in vacanza, erano
alle prese con la scelta di un soggetto (ossia di una “storia”) per una nuova opera musicale
da dedicare ai bambini. I due avevano discusso a lungo e le vacanze estive stavano per
terminare senza che avessero trovato la fiaba per la nuova opera. Ma proprio l’ultima
notte, dopo essersi coricati stanchi per una lunga passeggiata, Giovacchino disse all’amico di aver trovato finalmente un soggetto per la nuova opera e subito si addormentò,
lasciando Luigi in preda all’ansia e alla curiosità di sapere quale storia avesse in mente
il suo librettista…
Il mattino seguente, dopo una notte assai agitata, Luigi svegliò l’amico chiedendogli spiegazioni, ma Giovacchino sembrava non ricordare nulla di quanto detto la sera prima…
«Giovacchino, senti, sono quindici giorni che discutiamo di quest’opera e tu solo ieri sera
mi hai fatto capire di avere trovato un soggetto adatto e poi, stamattina, caschi dalle
nuvole e non ti ricordi niente? Sai che ti dico? Che tu al posto del cuore hai un sasso, sì
un sasso grosso così!» «Cosa hai detto un sasso? Ossia un ciottolo… Luigi ecco, ora ricordo tutto! » gli rispose l’amico e subito si mise a raccontargli la storia di Ciottolino…
(vai a p. 4 per conoscerla anche tu!).
L’opera Ciottolino venne rappresentata diversi anni dopo, l’8 febbraio 1922 al “Teatro
dei Piccoli” di Roma dalla famosa Compagnia di marionettisti di Vittorio Podrecca. Eh sì!
La prima rappresentazione di Ciottolino fu affidata alle marionette, così care ai bambini,
ed ebbe un grandissimo successo con ben 70 repliche consecutive! Anche quando venne
in seguito interpretata da persone “in carne e ossa”, l’opera mantenne il suo grande successo e grazie alle marionette di Podrecca venne rappresentata in tutto il mondo (Inghilterra, Spagna, Norvegia, Danimarca, Messico, Stati Uniti, Cuba, Egitto, Turchia,
ecc.).
3
C’ERA UNA VOLTA…
ATTO I
C’era una volta un bimbo di nome Ciottolino che viveva in una casa di campagna insieme a mamma e papà, alla sorella Nina e al nonno. Egli giocava
spesso nella grande cucina della casa con la sorella, ma come sovente
accade, i litigi tra i due bimbi erano frequenti. Il nonno e la mamma dovevano intervenire per placare gli animi e un giorno, per fare cessare
un’ennesima lite di gioco tra i due, durante la quale Ciottolino
aveva tirato per dispetto i capelli alla sorella, il nonno raccontò
loro la favola di Ciuffettino fatto re.
«Nel paese di Valontàn nacque un bimbo un dì di festa, con un
ciuffo di capelli sulla testa tutti d’oro fini e belli». «Il bambino»
- proseguì il nonno – «era chiamato Ciuffettino…». Il racconto
venne interrotto dall’arrivo del babbo rientrato dal lavoro. I
bambini supplicarono allora il nonno di raccontare almeno la fine
della storia e quest’ultimo li accontentò: «Alla fine Ciuffettino
vien rapito e portato nel Paese delle Fate! C’eran Fate e c’eran
Saggi e coi Nani anche i Giganti. L’aspettavan esultanti gli
abitanti! Come uno e due fa tre Ciuffettino è fatto re».
Il babbo, dopo aver posato gli attrezzi da lavoro, conoscendo la vivacità del suo bambino domandò «Come è stato
oggi Ciottolino?» «Ha picchiato un po’ la Nina…» rispose la
mamma «Solo una tiratina di capelli» si giustificò Ciottolino.
«E va bene per stavolta ti perdono» disse il babbo «ma la
prossima volta starai senza cena!».
Dopo aver mangiato la polenta, il babbo e il nonno si misero a
giocare con le carte, mentre i bambini si prepararono per andare a letto «Buona notte babbo, buona notte nonnino!» disse
Ciottolino «Che fortuna essere un re proprio come Ciuffettino!». Egli, assonnato, si diresse nella sua cameretta e, dopo
aver recitato la preghiera, si addormentò profondamente nel
suo lettino.
ATTO II
«Gaie e vispe siam fatine sorelline affettuose dei
bambini e le bambine». «Oh, che splendore! Dove
sarò mai giunto?» - esclamò Ciottolino - e, con
cautela, bussò alla porta azzurra di un bellissimo palazzo dorato, da cui proveniva il canto
delle Fate. «Fortunato chi ha picchiato! Bel
bambino, di’ chi sei? Come ti chiami?». «Io mi
chiamo Ciottolino, ma che paese è mai que-
4
sto?». «Non lo sai? È il Paese delle Fate!» dissero in coro le fatine. La Fata
Morgana prese poi la parola e informò Ciottolino che dopo la morte del re, fu
deciso che la prima persona che avesse bussato alla porta del palazzo sarebbe
stato il suo successore. «Io dunque sarò re!» esclamò felice il bimbo.
Tutti gli abitanti del Paese delle Fate giunsero per conoscere Ciottolino: Maghi, Streghe, Gnomi, Magistrati e, infine, i Grandi Sapienti, con una lunga barba e un librone sotto il braccio. «Ci
chiamaste, cosa c’è?» - dissero questi ultimi - «È arrivato il nuovo
re! Si prepari presto il trono e si chiamino i musicisti!» esclamarono
Gnomi e Fate. Ciottolino, vestito con abiti regali, pavoneggiandosi,
si accomodò sul trono e dopo aver ricevuto gli omaggi da parte di
tutti gli abitanti, venne lasciato solo con i Sapienti, che gli fecero
consultare il gran libro delle tasse.
«Non so leggere tanto bene e mi imbrogliano quei segni!» si lamentò Ciottolino lasciando i Sapienti assai meravigliati da questa affermazione «Che re pezzo d’ignorante!» esclamarono.
«Vecchio impertinente!» gridò Ciottolino e, avvicinatosi al Sapiente più vecchio, gli tirò la lunga barba. Tutti gli abitanti, richiamati dalle grida dei Sapienti, accorsero sdegnati per il gesto
irrispettoso di Ciottolino che venne condannato dai Giudici a essere legato a un albero del verdissimo Bosco di Bistorco per essere mangiato a mezzanotte dall’Orco! Il povero Ciottolino era
disperato e solo. Si era fatto buio e il suo pianto era confortato
solamente dal chiarore della luna.
A un tratto si udirono i rintocchi della mezzanotte e, preceduto
da un terribile rumore di catene, apparve l’Orco: «Sono l’Orco
brutto e sporco, a bocconcini mangio i bambini!» «Ti prego, non
mangiarmi, chiedo perdono, fatemi scappare» esclamò Ciottolino
sempre più terrorizzato. Ma proprio quando l’Orco si stava per
avventare su di lui, Ciottolino lanciò un urlo fortissimo e si svegliò
al mattino nel suo lettino!
La mamma, accorsa per le grida del bambino, gli disse
«Ciottolino hai sognato! Non c’è nessun Orco e nessun Paese delle Fate! Guarda: il babbo sta andando
al lavoro, non senti la sua voce risuonare di lontano?». Ciottolino finalmente si calmò e, insieme
alla sorella e al nonno, rievocò felice la fiaba della
sera precedente, causa forse del suo brutto
sogno: «Come uno e due fa tre Ciuffettino è
fatto re!».
5
PROPOSTE OPERATIVE
1) SONO L’ORCO BRUTTO E SPORCO…
La figura dell’ORCO, presente in molte fiabe europee, viene in genere presentata come
una specie di mostro gigantesco dalle sembianze umane, peloso e con un grossa pancia,
di solito crudele e “mangiatore” di bambini ma piuttosto stupido e, a volte, capace di
mutare forma.
Così almeno lo conosciamo, per esempio, attraverso le fiabe di Charles Perrault, e anche
quello proposto dalla storia di Ciottolino non si distacca da questo modello.
La figura dell’orco che forse ti è più familiare, perché molto recente, è quella di Shrek,
il protagonista dell’omonimo film che ha ironicamente ribaltato il ruolo storico dell’orco
per assegnargli addirittura quello di principe azzurro!
Insieme alla maestra e ai tuoi compagni, prova a svolgere una piccola ricerca sulle fiabe
classiche e moderne che vedono la presenza dell’orco e confronta poi le diverse caratteristiche fisiche e morali di questo strano personaggio.
Prova poi a disegnare il tuo orco “personale” e, se vuoi, descrivilo in poche righe di testo.
Descrivi il tuo orco
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Disegna
il tuo
orco ORCO Disegna il tuo orco
DISEGNA
IL TUO
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2) SOGNI E… INCUBI!
n fondo, la storia che vede Ciottolino protagonista è la narrazione di un brutto sogno,
provocato a sua volta dalla fiaba di Ciuffettino fatto re
e* narrata dal nonno all’inizio dell’opera. Ti sarà certo capitato almeno una volta di aver fatto un brutto sogno e di esserti
svegliato gridando come Ciottolino, magari dopo aver letto o visto in televisione storie
di streghe, fantasmi, ecc.
Prova a raccontare a voce in classe, o a scrivere nelle righe che seguono, un sogno che
ti ha fatto particolarmente paura.
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3) I GIOCHI E I PASSATEMPI DI CIOTTOLINO
All’inizio dell’opera il protagonista e sua sorella Nina litigano mentre giocano a ripiglino,
un gioco che si esegue con una corda legata alle estremità e con la quale si formano figure, anche simboliche, servendosi delle dita delle mani. Esso era ancora assai diffuso
nella prima metà del secolo scorso ma oggi è praticamente sconosciuto alla maggior parte
dei bimbi. Partendo proprio da una ricerca su questo vecchio gioco, intervista nonni, zii,
parenti e amici “di una certa età” chiedendo loro di raccontarti e di spiegarti le regole
di alcuni giochi della loro infanzia. Una volta raccolte tutte le informazioni, confrontale
con quelle trovate dai tuoi compagni. Insieme, scegliete alcuni tra i giochi che vi sembrano più interessanti e coinvolgenti e provate a metterli in pratica! Rimarrete sorpresi
di quanto ci si possa divertire con poco!
* La fiaba di Ciuffettino fatto re è tratta da: Yambo (pseudonimo di Enrico Novelli), Le avventure
di Ciuffettino, 1902.
8
VISITA…NDO IL TEATRO REGIO
Evviva! È arrivato finalmente il momento di andare a teatro!
Prima di svolgere le attività di laboratorio su Ciottolino, avrai modo di visitare il Teatro
e di scoprire la sua storia, i suoi piccoli e grandi segreti, la sua magica atmosfera…
Potrai così vedere alcuni luoghi destinati al pubblico e soprattutto quelli più nascosti e
segreti, riservati alla preparazione dello spettacolo lirico. Mi raccomando osserva tutto
con grande attenzione poi, una volta rientrato a scuola, prova a disegnare alcuni particolari dei luoghi che hai visitato. Puoi usare gli spazi che trovi qui di seguito.
Qualora tu abbia voglia di approfondire i contenuti della visita guidata, puoi navigare nel sito del Teatro Regio agli indirizzi: www.teatroregio.torino.it/storia e
www.teatroregio.torino.it/regio-dietro-le-quinte. Potrai così creare la tua personale
guida al Teatro, usando le notizie e le immagini che troverai su Internet.
Disegna il foyer
9
Disegna la sala con il lampadario
Disegna qui il luogo del Teatro che ti è piaciuto di più
10
PAROLE TEATRALI: SCOPRI IL PERSONAGGIO MISTERIOSO
Se ti piace l’enigmistica e se sei stato abbastanza attento durante la visita, puoi provare
a inserire nei riquadri che seguono le “parole teatrali” richieste dalle definizioni e a scoprire così il nome di un misterioso personaggio dell’opera…!
Scrivi le parole corrispondenti alle definizioni nelle rispettive griglie. Prendendo le lettere contenute nei quadrati colorati comparirà il nome del personaggio misterioso.
1. Q
Qui il p
pubblico si rilassa,, e può fare quattro chiacchiere negli intervalli dell’opera.
2. Q
Quii gli
li artisti
tisti si vestono
st
e si preparano per andare in scena.
3. Che oggetto ricorda il nome delle porte di ingresso al Teatro?
4. Si chiude al termine dell’opera.
5. Chi fa “muovere” le scenografie sul palcoscenico?
6. Qui gli artisti studiano e preparano la propria parte.
7. Cosa vuol dire “regio”?
8. Al termine dello spettacolo devi recarti qui, per riprendere il tuo cappotto.
9. Come si chiamano le parti in cui si divide un’opera?
10. Il luogo dove viene rappresentata l’opera.
11. In questo luogo i ballerini provano i loro movimenti.
Il personaggio misterioso è.
Soluzioni: FOYER - CAMERINO - PETTINE - SIPARIO - MACCHINISTA - SALE PROVA
DEL RE - GUARDAROBA - ATTI - PALCOSCENICO - SALA BALLO - FATA MORGANA
11
MUSICA...NDO
Ciao e benvenuto al mio laboratorio: Musica...ndo!
Vedrai, ci divertiremo un mondo a trasformarci in musicisti ed eseguire le musiche di Ciottolino
o!
In musicisti...!?! Lo so, tu penserai di non saper suonare alcuno strumento, ma, stai tranquillo: questo è un laboratorio magico dove tutti imparano a suonare, quindi, non spaventarti
ancora prima di iniziare...
Devi sapere che non ci sono solo gli strumenti “classici” come il pianoforte, il violino o il
flauto, che richiedono molti anni di studio prima di saperli padroneggiare al meglio: infatti,
esistono tantissimi altri strumenti altrettanto belli, ma molto più semplici da suonare, che
fanno parte del cosiddetto “strumentario Orff”. Probabilmente sono strumenti che conosci
e che hai già suonato: maracas, tamburelli, triangoli... Sono nomi che ti suonano familiari?
La trasformazione in musicisti, però, accadrà in Te
T atro... Nel frattempo potresti iniziare
a prepararti a scuola svolgendo con i compagni e le maestre questi semplici giochi che ti
propongo: alcuni richiedono qualche conoscenza musicale più approfondita, perciò ho segnalato quali giochi possono essere svolti da tutti e quali solo dai più esperti.
Ancora una cosa: al termine di ogni attività prova a spiegare con parole tue qual era lo
scopo del gioco (ti darò qualche indizio sottolineando alcune parole importanti) e in Te
T atro
mi dirai le risposte che hai trovato.
E ora, all’opera!
GLI GNOMI DELLA MUSICA (gioco per tutti)
isponiamoci in ordine sparso nell’aula. Siamo tutti Gnomi, tranne uno che farà la parte
dell’Orco e suonerà un tamburello.
Gli Gnomi amano tantissimo la musica e non possono fare a meno di muoversi a tempo
ogni volta che la sentono; l’Orco, invece, ama tantissimo gli Gnomi (per colazione), quindi
userà il suono del tamburello per stanarli e metterli in dispensa.
Al suono del tamburello gli Gnomi si muoveranno; quando il suono si interromperà e ci
sarà il silenzio (sarà l’Orco a deciderlo) dovranno immobilizzarsi immediatamente e stare
f
fermi
per non farsi catturare. Chi continuerà a muoversi verrà messo in dispensa e solo
l’ultimo Gnomo rimasto libererà tutti.
Domanda: qual è lo scopo di questo gioco?
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Hai mai sentito parlare di TA, TA-A e TITI?
Sono i nomi che indicano alcuni valori ritmici che si usano per scrivere la musica. Ognuno
di essi ha un “valore” ben preciso: il TA vale un tempo, il TA-A ne vale due, il TI ne vale
solo mezzo (quindi, un TITI vale un tempo intero, esattamente come un TA! Ti sei accorto che la musica e la matematica vanno “a braccetto”?).
E ora vediamo come te la cavi con questo gioco!
I TRE REAMI (gioco per i più esperti)
Diamo il tamburello alla maestra mentre noi ci divideremo in tre gruppi, ognuno dei quali
rappresenterà un reame del Paese delle Fate: avremo così il reame degli Gnomi, quello
dei Sapienti e quello delle Fate. Abbiniamo un valore ritmico a ogni reame assegnando il
TA agli Gnomi, il TA-A ai Sapienti e il TITI alle Fate.
La maestra suonerà il tamburello e gli abitanti potranno muoversi solo quando verrà chiamato il loro reame (non a voce, bensì dal valore ritmico suonato con il tamburello). Quindi:
chi si muoverà quando la maestra suonerà una serie di TITI? E di TA? E di TA-A?
Inoltre, gli abitanti che in quel momento non dovranno muoversi potranno “calarsi” nella
parte come dei veri attori, inventando delle movenze tipiche dei personaggi che stanno
interpretando: ad esempio, gli Gnomi potrebbero accucciarsi a terra e fingere di scavare, i Sapienti fare finta di scrivere leggi ed editti e le Fatine fare finta di svolazzare
muovendo le braccia come fossero le ali.
Domanda: qual è lo scopo di questo gioco?
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ALLA RICERCA DELLO STRUMENTO PERDUTO (gioco per tutti)
Abbiamo detto che non esistono solo strumenti “importanti” come quelli dell’orchestra,
ma non è neanche detto che tutti possiedano uno strumentario Orff. E allora proviamo
a utilizzare gli oggetti della vita di tutti i giorni come fossero degli strumenti! Il banco
potrebbe diventare un tamburo, la zip del portapenne un guiro, le bottiglie di plastica
riempite con diverse qualità di legumi delle maracas e così via.
Ora, trasformati in ricercatore e trova degli oggetti che, con un po’ di fantasia, possano
trasformarsi in strumenti musicali e poi mi racconterai le tue scoperte quando verrai in
Teatro!
SUONIAMO CIOTTOLINO
cco a voi alcune partiture tratte da Ciottolino che realizzeremo a Teatro.
I primi due brani (Il valzer delle Fatine e La notte nel Bosco di Bistorco
o) sono indirizzati
ai più piccoli, mentre gli altri sono per i più grandi. Provate ad ascoltarli prima in classe,
così suoneremo insieme quelli che vi sono piaciuti di più!
14
La notte nel Bosco di Bistorco
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Valzer delle Fate
Da eseguirsi insieme alla traccia n. 5 del CD
Triangolo
Sonagli
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Come uno e due fa tre
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Risplende il bosco
Andantino
Glockenspiel
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26
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ANTA...NDO
Il laboratorio Canta…ndo è un laboratorio di teatro e musica, nel corso del quale vi divertirete a recitare alcuni momenti della fiaba musicale Ciottolino.
Per prepararvi al laboratorio
leggete bene tutto il libretto
scegliete almeno un quadro fra quelli proposti
esercitatevi in classe con l’aiuto della maestra, suddividendo le parti e alternandovi nei ruoli in modo da permettere a tutti di provare
Per drammatizzare le scene potrete seguire il testo teatrale o improvvisare liberamente
partendo dalle situazioni descritte nei riquadri...
Completerete e arricchirete la rappresentazione con i canti e i g
giochi ritmici che vi saranno insegnati
g
a Teatro (evidenziati nel testo dal grassetto).
Ai bambini della scuola dell’infanzia sono consigliati in particolare i quadri I e II.
Ai bambini più grandi il quadro IV, più lungo e complesso.
Abbigliamento
g
– per rendere più bello e teatrale il laboratorio sarebbe opportuno partecipare indossando un abbigliamento base di colore uniforme (blu, nero, marrone, azzurro) su cui saranno aggiunti in Teatro gli accessori di scena caratterizzanti ciascun
personaggio.
Qui di seguito troverai il libretto dell’opera:
1. ascolta con attenzione il CD, leggi e recita le battute in classe (sono tutte le parti
in chiaro): prova con i tuoi compagni a interpretare a turno i vari personaggi fino
a sapere le parti a memoria.
2. in Teatro impareremo le parti cantate (quelle che trovate scritte in grassetto).
27
CIOTTOLINO
Quadro I – A casa di Ciottolino
Personaggi: Ciottolino, Nina, la mamma, il nonno
Ciottolino e Nina, due fratellini, giocano a ripiglino, ma litigano perché Ciottolino dice
che Nina non è capace. Nina, offesa, non vuole più giocare e Ciottolino le tira i capelli.
La mamma rimprovera Ciottolino; finalmente i bambini si calmano e chiedono al nonno di
raccontare una storia… Il nonno racconta la storia di Ciuffettino fatto re.
28
Ciottolino
Metti il pollice di qua,
ora tira, non così
fai pianino, per carità.
Nina
Non viene nulla, non viene nulla!
Ciottolino
Tu mi sembri una citrulla!
La mamma
Ciottolino, quelle parole!
Ciottolino
Se le merita, le vuole…
La mamma
Tra là là, tra là là
la pazienza se ne va!
Nina
Sarai buono solo tu
(posa lo spago)
Tieni qui, non gioco più
Ciottolino
Capricciosa, dispettosa!
La mamma
Tra là là, tra là là
la pazienza scapperà!
Ciottolino, Ciottolino!
Ciottolino
Ma la vedi? Non vuol fare a ripiglino…
Nina
Tu mi sgridi sempre,
non fo bene quasi mai.
Gioca da solo,
voglio vedere come farai.
Ciottolino
Nina gioca!
Nina
Nossignore.
Ciottolino
Nina gioca!
Nina
Nossignore.
Ciottolino
(tira i capelli a Nina)
Cattivaccia!
Nina
Mamma, mamma, che dolore!
Il nonno
Che vergogna, guarda Nina
come piange, poverina!
La mamma
Ah! Vedrai che alla fine la pagherai!
Ciottolino
Sarò buono, via sorella.
Vieni qui dal nonno
a sentire una novella.
Il nonno
Nel paese di Valontàn nacque un bimbo
con un ciuffo di capelli sulla testa
tutti d’oro, fini e belli.
Tutti lo chiamavano Ciuffettino.
Ciuffettino viene rapito
e portato nel Paese delle Fate!
C’eran Fate e c’eran Saggi
e coi Nani anche i Giganti.
L’aspettavano esultanti gli abitanti!
Come uno e due fa tre
Ciuffettino è fatto re!
Come uno e due fa tre
Ciuffettino è fatto re!
È tardi, i bambini sono stanchi. Ciottolino e Nina vanno a nanna nei loro lettini…
Quadro II – Il sogno di Ciottolino. Il Paese delle Fate!
Personaggi: le Fate, Ciottolino
Ciottolino è giunto al Bosco di Bistorco, nel Paese delle Fate. Il verde del bosco è abbagliante, il palazzo delle Fate è dorato, ha una porta azzurra e un gran martello che pende
per bussare… Ciottolino, meravigliato, bussa forte… lo accolgono le Fate che gli chiedono
il suo nome e gli dicono che è giunto nel Paese delle Fate.
Le Fate
(coro interno)
Gaie e vispe siam fatine
sorelline affettuose
dei bambini e le bambine.
Per Natale e la Befana
noi scendiamo
e le calze riempiamo.
Passiam per la neve
dei tetti, leggiere
di notte voliamo…
All’albe ridenti torniamo
e i bimbi si sveglian contenti.
29
Ciottolino
Oh! Quanta luce, quanto splendore!
Dove sarò mai giunto?
Che bel palazzo, com’è rilucente
sembra tutto dorato.
Questo posto dev’essere incantato.
RECITATIVO che impareremo durante il laboratorio
Una porta. Picchiam.
E se poi faccio male?
Prenderò una sgridata!
(Ciottolino bussa forte)
Si apre la gran porta del palazzo. Escono le Fate e circondano Ciottolino
Le Fate
Bel bambino, bel bambino
di’ chi sei, come ti chiami?
Ciottolino
Io mi chiamo Ciottolino,
ma il paese che abitate,
dite, come lo chiamate?
Le Fate
Non lo sai?
È il Paese delle Fate!
Ciottolino
Il Paese delle Fate!
Le Fate
Tu non sai
che trovasti la fortuna!
Quadro III – La legge del Paese delle Fate
Personaggi: Le Fate, la Fata Morgana, Ciottolino, Gnomi, Streghe
La Fata Morgana spiega a Ciottolino che diventerà re del Paese delle Fate perché è
stato il primo a bussare alla porta del palazzo. Chiamati dalle Fate accorrono gli Gnomi
e le Streghe…
30
Fata Morgana
Tempo fa morì il re
e tutti volevano eleggersi da sé.
Affinché ogni lite si appianasse
fu deciso di eleggere re
la persona che avesse bussato
per prima al palazzo.
Le Fate
Ciottolino fortunato!
Per primo tu hai picchiato!
Ciottolino
Io dunque sarò re!
Fata Morgana
Ora verranno tanti
e tanti abitanti del Paese delle Fate.
Le Fate
(alzano le bacchette e le lasciano ricadere)
Abitanti della terra
gnomini piccolini
salite qui!
Maghi, Streghe che abitate nelle selve,
affrettatevi, affrettatevi!
Maghi, Streghe che abitate
su nell’aria,
affrettatevi, affrettatevi!
Magistrati, Gran Sapienti,
qui vi chiamano le Fate,
affrettatevi, affrettatevi!
Accorrete tutti qua.
Gnomi
(entrano con arnesi da lavoro)
Gnomi siamo
sottoterra noi viviam.
Noi si sta, sempre là.
Consumiamo gli occhi,
lavoriam piccini
pei balocchi dei bambini!
Streghe
(entrano danzando)
Son Morgana
Son Parletta
Son Cirilla
Son Sgambetta
Siam le Streghe opplalà
Son la Rossa
Son la Verde
Le tregende son tremende
Son Turchina
Son Pillina
Son la piccola Stellina
Siam le Streghe opplalà
Quadro IV – Entrano i Sapienti con grandi libroni
Personaggi: i Sapienti, le Fate, gli Gnomi, le Streghe, Ciottolino, Fata Morgana,
il Giudice
Disturbati dal rumore di Fate, Gnomi e Streghe entrano i Sapienti. Le Fate annunciano
loro l’arrivo del nuovo re e i Sapienti mostrano a Ciottolino il libro delle tasse, ma si
scandalizzano per la sua ignoranza nel leggere; Ciottolino, annoiato e offeso, tira la
31
barba al più vecchio fra i Sapienti, provocando l’ira di tutti. Il Giudice lo condanna a essere lasciato solo nel Bosco di Bistorco… dove tutte le notti passa l’Orco!
Sapienti
Eravamo in una stanza
a tenere un’adunanza.
La vostra voce ci ha distolti
ed al suon del campanello ci siam sciolti!
Ci chiamaste, cosa c’è?
Fate
È arrivato il nuovo re!
Gnomi
Ciottolino, evviva, è re!
Sapienti
Non abbiate troppa fretta
prima di tutto assicuriamo
il suo grado di sapere.
Ciottolino
Questi vecchi brontoloni
assomigliano un po’ al nonno!
(vengono portati in scena il trono, lo spadino e la corona per il nuovo re)
Fata Morgana
Ciottolino, tocca a te!
Ora lasciamolo coi saggi
affinché gli sia spiegato
ogni affare dello stato.
(escono tutti tranne Ciottolino e i Sapienti – viene portato l’enorme libro delle tasse)
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Ciottolino
Se non fosse lo spadino e la corona
io direi che non è vero…
Come son tutto bello,
luccico tutto!
L’unica cosa un po’ noiosa
sono quei vecchioni:
sembrano can barboni!
Sapienti
Maestà!
Questo è il libro delle tasse.
Su, leggete, se qualcosa non vi piace lo direte!
Ciottolino
Non so leggere tanto bene
e mi imbrogliano quei segni!
Sapienti
Oh! Che caso mai trovato
il re nostro è illetterato!
Oh! Che caso stravagante!
Che re pezzo d’ignorante!
Ciottolino
(si avventa sul più vecchio Sapiente e gli tira la lunga barba)
Dico, vecchio impertinente!
Sapienti
Egli offese il grande saggio,
il più grande della terra.
Che sfacciato, che sfacciato!
Ciottolino
Ah! Vecchiaccio malcreato!
Sapienti
Arrestatelo, arrestatelo!
(chiamando agitatissimi e infuriati)
Abitanti del Paese delle Fate,
tutti quanti a noi davanti!
(accorrono tutti: Fate, Gnomi, Streghe)
GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorio
Tutti
Cosa c’è, cosa c’è
voi ci date un gran bel re
è superbo, è superbo
è cattivo, è cattivo
ed inoltre nientemeno
non sa leggere nemmeno!
Sapienti
Mentre il saggio venerato
che da tutti è rispettato
lo ammoniva,
Maghi, Fate inorridite,
Ciottolino lo ha picchiato!
Tutti
Quale orrore!
Ciottolino traditore!
Magistrati avanzate,
Ciottolino giudicate!
Il Giudice
(entra)
Darò la sentenza con rigore e coscienza.
Ciottolino
Cosa sarà di me,
già tremo tutto.
Il Giudice
Ogni notte
a mezzanotte
qui nel Bosco di Bistorco
passa l’Orco.
Ad un albero fatato
Ciottolin sarà legato.
Tutti noi si partirà,
così l’Orco a mezzanotte
Ciottolino mangerà!
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Tutti
La condanna è meritata!
Ciottolino
Mamma, babbo, venite qui!
(gli Gnomi legano Ciottolino con una lunga corda)
Non lasciatemi qui solo,
non andate tutti via!
GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorio
Tutti
In bocca all’Orco
Quadro V – Battono i rintocchi della mezzanotte. Rumori di passi e catene. Si avvicina l’Orco!
Personaggi: l’Orco, Ciottolino
L’Orco arriva nel Bosco di Bistorco cantando allegramente una terribile canzone… quando
vede Ciottolino gli viene l’acquolina in bocca e si mette a saltellare gioioso intorno al
bambino, quindi si allontana come per prendere la rincorsa e…
L’Orco
Io son l’Orco,
brutto, sporco,
a bocconcini
mangio i bambini!
Le braccia, le gambe,
con bravo contorno,
le mangio ogni giorno
e serbo le teste
soltanto alle feste!
Squarto, ammazzo
spello, uccido
e me la rido.
Squarta, ammazza,
uccide e spella
poi l’Orco frigge
nella padella!
Fo le miglia a notte buia
per me i bimbi son Gianduia,
son confetti
i bimbetti!
Se il bambino è grande e grosso
prima occorre levar l’osso,
e se è biondo color d’oro
è eccellente al pomodoro!
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Chi ha la carne grassa e bella
è eccellente ma in gratella,
ed ancora te lo lodo
se vuoi prendere un buon brodo.
Questi sono i vari modi
come cuocio i bimbi nudi
ma del resto
son buonissimi anche crudi.
Io son l’Orco
Brutto e sporco,
sono l’Orco!
Ciottolino
Oh! Poveretto me
come mi mangerà?
L’Orco
Chi si lamenta là?
Ciottolino
Caro orchino, sii pietoso!
L’Orco
Un bambino?
Che boccone delizioso!
Bellino
carino
che buon bocconcino!
È troppo per me
è degno di un re!
Ciottolino
Orco, perdono, non mi mangiare!
Buona fatina, fammi scappare!
GIOCO PARLATO che impareremo durante il laboratorio
L’Orco
Or più a lungo non s’indugi,
questo bimbo si trangugi!
Quadro Finale – Ciottolino si risveglia nel suo lettino: era solo un brutto sogno!
ersonaggi: Ciottolino, Nina, la mamma, il nonno
Ciottolino spaventato chiama la mamma, che accorre e lo consola: l’Orco non c’è più, è
stato tutto un sogno, è una mattina come le altre e il babbo è andato a lavorare. Confortato Ciottolino canta insieme al nonno e a Nina la canzone di Ciuffettino.
Ciottolino
Mamma, l’Orco è già venuto,
mamma, nonno, mamma aiuto!
La mamma
Cosa gridi? Che cos’hai?
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Ciottolino
O mamma, mamma, per carità
se non lo scacci mi mangerà!
La mamma
Che cosa ti spaventa?
Ciottolino
Ma c’è l’Orco che s’avventa!
Il nonno
Cosa gridi, Ciottolino?
Ciottolino
Dove sono?
Nina
Nel tuo lettino!
Ciottolino
Ma le Fate, quando m’hanno incoronato?
La mamma
Hai sognato. Guarda su, dov’è l’Orco?
Ciottolino
Non c’è più!
La mamma
Oh! Il mio bimbo spaventato!
Ciottolino
Il babbo?
La mamma
È andato a lavorare.
Come uno e due fa tre
Ciuffettino è fatto re!
Come uno e due fa tre
Ciuffettino è fatto re!
36
DANZA...NDO
Danza, danza… ma che cos’è questa danza?
Per scoprirlo dobbiamo risalire alle antiche abitudini degli uomini primitivi, che utilizzavano il proprio corpo per esprimere sensazioni di gioia e di dolore, per invocare la
pioggia e il sole, per propiziarsi il raccolto e per festeggiare i lieti eventi, come se la
danza avesse poteri magici.
Gli antichi Egizi ne fecero un’arte elegante e raffinata, come possiamo osservare dalle
immagini dei graffiti e dei mosaici dell’epoca.
I Greci, grandi cultori della bellezza, dedicarono alla danza la dea Tersicore, musa ispiratrice di tutti i ballerini e i coreografi fino ai giorni nostri.
Nel Medioevo si diffuse tra i nobili la moda di unirsi in cerchio per danzare a suon di
musica duranti i banchetti. Nacquero così la Moresca, la Carola e altri generi di cui troviamo testimonianza nelle opere di molti poeti e scrittori.
Ora ti chiederai “… e quando arrivano il tutù e le scarpette da punta?”
Prima di vedere indossati gli indumenti che caratterizzano le ballerine classiche, dobbiamo fare un giro alla corte del Re Sole, Luigi XIV, che regnò in Francia dal 1651 al
1715. Fu un grande ballerino e sostenne la Fondazione dell’Academie Royale de la Danse
(Accademia reale di danza) nel 1661.
Quindi, passiamo da pizzi, merletti e parrucche a calzamaglie, tutù e scarpette rosa!
Siamo nel 1800 e la prima ballerina a danzare sulle punte fu Maria Ta
T glioni in un balletto
intitolato “La Sylphide”.
Eccoti alcune foto per capire meglio tutto ciò che abbiamo raccontato finora.
Danza orgiastica in onore di Dioniso e Cibele.
Cratere della tomba 224 di Spina, 440 a.C.
(Ferrara, Museo Archeologico Nazionale)
38
Dance en ronde. Dal Remède de Fortune di Guillaume
de Machault (Parigi, Bibliothèque Nationale, 1586)
Un momento dello Schiaccianoci di Čajkovskijj
con la Compagnia
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di Balletto del Teatro Bol’šo
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(Te
T atro Regio, Stagione 2001-2002).
Carlo Emanuele II di Savoia indossa il
costume del Sole, miniatura del calligrafo
T mmaso Borgonio
To
Passiamo ora al nostro laboratorio. Prima di venire in Teatro devi prepararti bene con
la tua maestra e i tuoi compagni, perché essere ballerini anche solo per un giorno è molto
emozionante! La danza è un magico gioco di gruppo, dove tutti devono compiere il loro
dovere a tempo di musica per ottenere un ottimo risultato: a questo punto il divertimento è assicurato!
È bello partire dall’idea della danza come gioco per avvicinarsi gradatamente ai principi
utilizzati tutti i giorni dai ballerini professionisti per volteggiare, piroettare con tanta
grazia e leggerezza senza lasciar mai trasparire la minima fatica.
Ebbene sì, perché, anche se non sembra, i ballerini fanno fatica… ma è così bello e divertente danzare che se ne dimenticano e con i loro sorrisi conquistano il pubblico.
Per farti un esempio pratico eccoti fotografate le cinque posizioni delle braccia e delle
gambe che stanno alla base della danza classica:
Priima
posizione
Second
da
posizione
Terza
posizione
Quarta
posizione
Quinta
posizione
39
Che ne dici? Non è certo facile stare tutto il tempo con i piedi voltati all’“infuori”… ma
quando una cosa piace non si avverte il peso del lavoro da svolgere ogni giorno con costanza e volontà!
Ed ecco invece una serie di giochi adatti a noi che ci faranno divertire insieme e ci permetteranno di realizzare dei disegni coreografici ispirati alle figure del balletto.
GIOCO N. 1
Con l’aiuto della maestra dividi la tua classe in maschi e femmine e impara poi con loro
a formare delle file in ordine di altezza (dal più piccolo al più grande e viceversa) e a disporle nello spazio come più ti piace.
FEMMINUCCE
MASCHIETTI
1a POSSIBILITÀ
2a POSSIBILITÀ
3a POSSIBILITÀ
4a POSSIB
BILITÀ
5a POSSIBILITÀ
6a POSSIBILITÀ
GIOCO N. 2
Unisci due file parallele costituite da un numero pari di bambine e bambini che camminano gli uni verso gli altri; se al momento dell’incontro alzeranno le braccia vedrai formarsi un ponte.
Queste figure devono essere eseguite in maniera molto precisa se vuoi che abbiano l’effetto desiderato.
...PRENDIAMOCI TUTTI PER MANO... ALZIAMO LE BRACCIA E...
...CI SAREMO TRASFORMATI IN UN PONTE!
40
In questo caso, se i bambini non mantengono rigorosamente diritte le file durante lo
spostamento, invece di vedere un ponte vedrai un “serpente”.
GIOCO N. 3
Questa volta parti invece da due file in cui le bambine e i bambini si tengono per mano:
chiedendo ai 4 bambini che si trovano alle estremità delle file di unire anche le loro
mani e facendo tutti insieme alcuni passi indietro, si formerà un cerchio.
PRENDIAMOCI PER MANO...
FACCIAMO DEI PASSI
INDIETRO...
...ED ECCO CHE
ABBIAMO FORMATO
UN CERCHIO!
Vi sono infinite possibilità di composizione coreografica, molte le scopriremo insieme e
molte potrai continuare ad inventarle tu stesso, con la maestra e con i tuoi compagni.
GIOCO N. 4
Una volta formato il cerchio le possibilità di divertimento diventeranno molte. Per esempio se le bambine si staccano dal cerchio grande per recarsi al centro di esso possono
formare un altro cerchio concentrico al primo. Facendo ruotare i due cerchi rispettivamente verso destra e verso sinistra ti apparirà una girandola.
41
GIOCO N. 5
Adesso è il momento di imparare a correre con eleganza e precisione, per rendere più
facile la realizzazione dei disegni descritti nei giochi precedenti.
Prova a mettere le mani sui fianchi con i gomiti tenuti perfettamente di lato al corpo,
sollevati sulle mezze punte tenendo le ginocchia tese e inizia a spostarti eseguendo dei
passi piccolissimi e molto veloci, senza staccare mai del tutto i piedi dal pavimento.
Avrai la sensazione di scivolare in avanti o indietro, quasi come se stessi pattinando sul
ghiaccio.
Per rendere più fluida questa corsetta cerca di allungarti sempre molto bene verso l’alto
e abbi cura di piegare e stendere le ginocchia in modo alternato e quasi impercettibile
per tutta la durata degli spostamenti.
GIOCO N. 6
Prova a inventare alcuni modi per inginocchiarti, sederti, sdraiarti e rialzarti, immaginando di dover eseguire questi movimenti su un palcoscenico di fronte al pubblico vero!
E ora passiamo alla presentazione vera e propria dell’attività che svolgerai quando ti
troverai a Teatro.
Eccoti alcuni consigli pratici per prepararti a scuola sulla nuova opera.
Leggi bene la storia e memorizzane i particolari, perché, scegliendo i personaggi che
preferisci, potrai interpretarli tu stesso, e con i tuoi compagni potrai immaginare di far
parte di un vero e proprio corpo di ballo.
Poi ascolta bene con la maestra le musiche proposte per il laboratorio Danza…ndo, perché con la tua classe dovrai sceglierne una o due da poter realizzare, con il mio aiuto, in
Teatro.
Questo compito è molto importante per la riuscita del laboratorio, dal momento che, a
seconda dei brani scelti, dovrai portare a Teatro dei piccoli accessori per creare il tuo
costume di scena.
Certo non è importante solo il costume per realizzare il nostro laboratorio: la cosa principale è saper muovere con armonia il corpo. Lo sapevi che esiste un aspetto della danza
chiamato ESPRESSIONE CORPOREA? Significa parlare attraverso la fluidità dei propri
movimenti, che devono nascere in maniera spontanea. Questo è un linguaggio molto diverso da quello dettato dalle rigide regole del Balletto classico perché è la ricerca di un
proprio movimento naturale e non codificato. Tutto ciò prepara il terreno al TEATRO –
DANZA in cui spesso viene utilizzata la PANTOMIMA, uno spettacolo teatrale con accompagnamento musicale dove gli interpreti si esprimono mediante il gesto e la mimica.
Queste curiose forme artistiche tipiche del 1900 ci permetteranno, grazie alla tua fantasia, di creare magnifiche storie insieme!
42
IL LABORATORIO AL TEATRO REGIO
Quest’anno per il laboratorio di danza abbiamo l’onore di utilizzare brani mai ascoltati
prima nel repertorio classico. Ciottolino è una fiaba musicale dedicata ai più giovani, fresca e originale: le musiche di Ferrari-Trecate ci permetteranno di sbizzarrirci per danzare insieme ai simpatici personaggi prodotti dalla fantasia e dal mondo dei sogni di ogni
bambino.
I punti individuati nell’opera per essere coreografati sono:
1. Danza con le marionette - Ouverture (traccia n. 24 del CD)
Le classi che sceglieranno questo brano musicale dovranno costruire a scuola, con
l’aiuto delle loro maestre e i preziosi consigli della nostra scenografa (v. pag. 55),
una marionetta per ogni alunno (per le bimbe una fatina e per i bimbi uno gnomo).
L’abbigliamento da tenere durante il laboratorio dovrebbe essere composto da una
maglietta a maniche corte di colore unico per tutta la classe e da un pantalone comodo uguale per tutti senza strisce né disegni (vanno benissimo i jeans). È obbligatorio l’uso delle calzine antiscivolo.
2. Danza degli Gnomi (traccia n. 25 del CD)
L’abbigliamento da utilizzare può essere un costume di scena inventato dalle maestre
e realizzato a scuola con semplici materiali o identico a quello descritto per la danzina
n° 1. In Te
T atro troverete dei cappelli adatti.
3. Danza dell’amicizia - Valzer delle Fate e dei Ciottolini (traccia n. 26 del CD)
Per questa danza si suggerisce alle bambine di creare un costume da fata con gli indumenti che già possiedono e di arricchirlo con la loro fantasia. I Ciottolini potrebbero
avere una camicia, un paio di bretelle e dei jeans. In Te
T atro troverete cappelli da fata,
bacchette e cappelli da Ciottolino.
4. Danza dei contrasti - Tregenda delle Streghette e dei Ciottolini (traccia n. 27 del CD)
Le bimbe sono invitate ad inventare un costume da streghetta che verrà completato
con i cappelli specifici che troveranno in Te
T atro e i Ciottolini potranno essere vestiti
come descritto nella danza n° 3.
PICCOLISSIMO DANZA…NDO
Per i bimbi delle scuole materne è stato ideato un percorso specifico che prevede l’apprendimento di passi danzati e disegni coreografati con l’aiuto di brevi musiche suonate
al pianoforte, adeguate al grado di concentrazione e al livello di apprendimento dei bambini in età pre-scolare.
Questo percorso prevede la creazione di un’intera coreografia su musiche tratte dall’opera stessa e suonate al pianoforte in maniera più vivace e ritmata rispetto al canto
tipico dell’opera lirica, al fine di favorire il risultato finale sia dal punto di vista tecnico
sia dal punto di vista espressivo.
La danza scelta è la Danza degli Gnomi (traccia n. 32 del CD). L’abbigliamento potrà
essere un costume di scena inventato e creato dalle maestre con materiali non costosi;
i cappelli da gnomo li troverete in Teatro.
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SCENOGRAFA...NDO
Dopo aver imparato a suonare, cantare e ballare, ripensiamo ai magici momenti trascorsi
durante l’affascinante viaggio nei luoghi segretissimi del Teatro!
IL TEATRO: Come erano i primi teatri?
Il teatro ha una storia antichissima... I primi luoghi chiamati in questo modo risalgono ai
tempi degli antichi Greci e Romani, quasi 2500 anni fa. Naturalmente non erano costruiti
come quelli che siamo abituati a vedere oggi...
I teatri greci e romani erano costruiti sui monti, sfruttavano la pendenza del terreno per
realizzare enormi scalinate semicircolari sulle quali sedeva il pubblico che assisteva agli
spettacoli che si svolgevano su enormi palcoscenici realizzati in pietra.
La particolarità di questi spettacoli era la durata... duravano per ben cinque giorni consecutivi, dal primo raggio di sole del mattino fino a quando tramontava... nessuno si annoiava,
anzi! Il pubblico era attentissimo ed entusiasta, non si allontanava nemmeno per mangiare!
A questi spettacoli partecipavano tutti, uomini, donne, bambini, ricchi e poveri senza alcuna
differenza!
Gli attori erano tutti uomini, anche per le parti femminili, e indossavano particolari e affascinanti maschere.
Questi spettacoli erano dedicati al dio del vino, chiamato Dioniso dai Greci o Bacco dai
Romani.
Il tempo passa... e questo genere di spettacolo sarà sostituito dai Sacri Misteri, un nuovo
genere creato dalla chiesa cristiana durante il Medioevo... le sacre rappresentazioni raccontavano le storie dei santi o di Gesù come in un grande presepe vivente, dove venivano
ricreate le varie scenette... lo spettacolo poteva durare intere settimane...
Ogni scena era caratterizzata da meccanismi ingegnosi, che facevano volare angeli, sputare
fiamme ai diavoli e allagare addirittura la scena con piogge vere!
Anche questo genere di spettacolo sarà superato e sostituito delle maschere della Commedia dell’Arte come Pulcinella, Arlecchino, Pantalone, Colombina... che animavano con i loro
teatrini viaggianti le piazze e i cortili delle locande nel 1500...
Gli attori non recitavano a memoria il copione ma avevano un canovaccio, cioè una specie di
riassunto della storia sul quale improvvisavano inventando le battute sul momento!
Molto particolare era il teatro inglese del 1600, costruito in onore della regina Elisabetta,
dove si mettevano in scena le tragedie del famosissimo drammaturgo inglese di nome Shakespeare.
Questo tipo di teatro venne chiamato il Globe, era costruito interamente in legno con il
tetto di paglia... aveva forma esagonale a tre piani dove si collocava il pubblico, mentre gli
attori recitavano su un palcoscenico senza sipario e senza scenografie... ma con costumi
meravigliosi.
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La struttura del teatro moderno così come lo intendiamo noi oggi, nasce in Italia dopo
il 1500 con la nascita del Melodramma, cioè il metodo del recitar cantando.
Per questo nuovo genere si costruiranno teatri appositi in stile barocco chiamati teatri
all’italiana... il pubblico sedeva su comode poltrone in platea o sui palchi, i tre piani di
balconate che circondavano la sala... mentre lo spettacolo si svolgeva su attrezzati palcoscenici con tanto di sipario e stupefacenti scenografie!
I marchingegni inventati per effettuare sorprendenti effetti speciali o per modificare
o sostituire in un batter d’occhio gli ambienti non erano manovrati elettricamente come
oggi... a quei tempi non esisteva la luce elettrica!
Il palcoscenico era illuminato con le candele, e per creare particolari suoni si costruivano
ingegnose macchine, ad esempio per ottenere il rumore del tuono si scuoteva una grossa
lastra metallica (potete provare anche voi, il risultato è assicurato!), per ricreare il rumore delle onde del mare si costruiva una vera e propria macchina del suono con un
grosso contenitore cilindrico riempito di pietre che posto orizzontalmente veniva fatto
ruotare su se stesso.
Non mancavano i fuochi d’artificio accompagnati dall’apparizione e sparizione di magici
personaggi tramite botole collocate sul palcoscenico.
Per cambiare velocemente le scene utilizzavano il metodo degli antichi Greci, cioè i periatti rotanti: prismi girevoli dipinti sui tre lati, o semplicemente dipingevano le quinte
su pannelli mobili che calavano dall’alto dal soffitto del palcoscenico, sistema usato anche
per calare giù gli attori che rappresentavano personaggi magici e volanti.
Con il passare degli anni e con l’avvento della tecnologia moderna ci ritroviamo teatri
con palcoscenici super attrezzati come quello del nostro Teatro Regio... vi ricordate la
visita al palcoscenico?
Abbiamo visto i ponti mobili che si alzano e si abbassano, le botole dalle quali appaiono
e scompaiono gli attori come per magia, e le rotaie sulle quali scorrono enormi pareti
scenografiche.
Tutti questi marchingegni servono per effettuare sorprendenti effetti speciali e per
modificare gli ambienti in un batter d’occhio... in brevissimo tempo ci ritroveremo dalla
cucina della casa di Ciottolino al Bosco di Bistorco...
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IL TEATRO GRECO E ROMANO
IL TEATRO DELLA COMMEDIA
DELL’ARTE NEL 1500
IL TEATRO INGLESE NEL 1600
IL TEATRO BAROCCO DETTO “ALL’ ITALIANA”
Ora però tocca a noi provare a fare meraviglie! Dobbiamo trasformarci in SCENOGRAFI.
Ma chi è lo SCENOGRAFO?
È colui che progetta e realizza la SCENOGRAFIA, ossia l’ambiente entro il quale vivono
i personaggi della nostra storia.
Come farà a costruire con calce e mattoni la casetta di Ciottolino?
Nooooo, niente paura... è uno scenografo, non un muratore, quindi sarà tutto finto, come
in un gioco.
Ogni cosa a teatro è costruita con materiali leggerissimi come il legno, la gommapiuma,
il polistirolo, oppure sarà semplicemente dipinto su un grande telone di stoffa, chiamato
FONDALE, e poi appeso al fondo del palcoscenico. Così si potrà rappresentare la cucina
della mamma di Ciottolino, la cameretta, il Bosco di Bistorco, ecc... Più fondali si dipingeranno e più saranno i luoghi in cui vivranno i nostri eroi.
Ovviamente è molto importante usare l’immaginazione!
Ma tutto questo lavoro viene eseguito sul palcoscenico?
No, le scenografie vengono realizzate nei grandi laboratori di scenografia e una volta
terminate vengono portate in teatro e montate sul magico palcoscenico.
Ma noi non conosciamo uno scenografo! Allora mettiamoci tutti al lavoro. Ed eccoci trasformati come per magia in tanti piccoli scenografi!
QUI COLLO
OCHEREMO
IL NOSTRO
O FONDALE!
QUESTE SONO LE
QUINTE, RETTANGO
OLI
ALTI E STRETTI IN
LEGNO O TELA DISP
POSTI
AI LATI DELLA SCEN
NA
QUESTO È IL PALCOSCENICO,
LA PARTE DEL TEATRO RIALZATA
DA TERRA SULLA QUALE RECITANO
GLI ATTOR
RI
Qual è il lavoro da fare prima di iniziare a disegnare?
Naturalmente la cosa più importante è conoscere la storia, chi l’ha scritta e in quale
epoca... tutte queste informazioni sono contenute nelle prime pagine di questo libretto!
Dopo aver letto la storia di Ciottolino, ricerca tutte le informazioni relative agli ambienti
e inizia a immaginare come potrebbero essere...
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Le scene principali della nostra storia sono due:
1) Interno di una casa rustica
La scena è divisa in due parti:
– a destra: piccola cameretta di Ciottolino con un lettino;
– a sinistra: ampia cucina, con un bel caminetto che scalda un paiolo, alla parete una
piattaia, sull’uscio un’immagine sacra con alcune foglie di ulivo e nel mezzo una tavola.
2) Bosco di Bistorco
a destra il Palazzo Dorato delle Fate con un grande portone azzurro
al centro si introdurrà: – il trono
– il grande libro delle tasse
– il grande albero
Naturalmente possiamo rappresentare questi ambienti da più angolazioni ad esempio la
zona del caminetto, del tavolo, del lettino... o il bosco con il libro, o con l’albero...
A questo punto occorrerà chiudere gli occhi e pensare, pensare e immaginare...
Ma come saranno le nostre scene?
Ognuno di voi avrà una versione diversa, reale o fantastica, per questo occorrerà riprodurre
su un foglio da disegno i vari luoghi.
Lo scenografo è un po’ come l’architetto di mondi fantastici, il suo modo di disegnare segue
regole molto precise: gli ambienti si rappresentano in PROSPETTI
T VA; che vuol dire?
La parola PROSPETTIVA vuol dire: disegno geometrico che ci permette di rappresentare su un foglio da disegno forme e oggetti, facendoli apparire reali, come se fuoriuscissero dal foglio (effetto tridimensionale).
È un concetto molto complicato; la cosa importante è ricordarsi che più le cose sono vicine più le vediamo grandi, e al contrario, più sono lontane più si rimpiccioliscono.
Facciamo un esempio:
IL PALAZZO
OVVIAMENTE
NON È PIÙ PICCOLO
DELL’ALBERO NELLA
REALTÀ, MA SI
TROVA SULLA
PUNTA DELLA
LONTANA
MONT
TAGNA,
ECCO CH
HE LO
ABBIAMO
O
DISEGNATO
PICCOLINO
L’ALBERO
NELLA REALTÀ
NON È PIÙ GRANDE
DEL PALAZZO... È PIÙ
PICCOLO PERÒ SI
TROVA MOLTO
VICINO A NOI,
QUINDI LO
VEDIAMO E
LO ABBIAMO
DISEGNATO
ENORME
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Senza dimenticare la prospettiva, quando disegniamo un ambiente interno, come una
stanza, dobbiamo iniziare dai muri e poi inseriremo gli arredi. Per fare questo possiamo
decidere di rappresentare solo una parete, o un angolo, o quasi l’intera stanza.
1.
UN MURO FRONTALE
2.
DUE MURI AD ANGOLO E
PARTE DEL PAVIMENTO
3.
TRE PARETI
T DELLA
STANZA E IL PAVIMENTO
Scegli quella che ti piace di più e con l’aiuto della tua insegnante prova a inserire nelle
stanze alcuni mobili.
Il tipo di prospettiva più usato in teatro è la numero 3: la PROSPETTIVA FRONTALE a
punto di vista centrale.
Non spaventatevi! Non è così complicato come può sembrare.
Come possiamo osservare nel disegno, il pavimento della stanza non è diritto, ma tende
a restringersi, assumendo la forma di un trapezio. I due muri laterali ci possono sembrare storti, in realtà così disegnati ci definiscono la profondità.
Il pavimento più si allontana dal nostro sguardo più si rimpicciolisce.
Le linee laterali del pavimento e tutte le linee delle piastrelle convergono in un unico
punto immaginario, chiamato PUNTO DI FUGA o PUNTO DI VISTA. Ogni oggetto che
inseriremo nella stanza lo disegneremo seguendo queste regole.
Facciamo un esempio: disegniamo la stanza e inseriamo un cubo e un paravento.
QUESTA È LA NOSTRA STANZA...
50
AGGIUNGIAMO UN CUBO
AGGIUNGIAMO UN PARAVENTO
Ora che abbiamo imparato che cos’è la prospettiva, proviamo ad applicarla per disegnare
un ambiente immaginario.
LE LINEE DI FUGA SONO LE LINEE
CHE DEFINISCONO LA PROFONDITÀ:
SONO OBLIQUE E CONVERGONO NEL
PUNTO DI FUGA (P.F
F.))
LINEA DI TERRA
PUOI DECIDERE TU DOVE COLLOCARE IL PUNTO DI FUGA! AL
CENTRO È PIÙ SEMPLICE
LE LINEE CHE DEFINISCONO
LE PARTI FRONTALI SONO
PARALLELE ALLA LINEA DI TERRA
...ECCO LA SPIAGGIA!
… E i personaggi? Non bisogna inserirli all’interno dei disegni, perché loro non sono ambienti, ma personaggi veri!
Il disegno che abbiamo realizzato si chiama BOZZETTO; ci servirà per realizzare la
vera grande scenografia.
Il lavoro di progettazione è terminato.
Nell’attesa di recarci ai laboratori di scenografia, divertiamoci a realizzare un piccolo
teatrino di burattini e di marionette a filo con cui poter giocare a rappresentare
l’opera di Ciottolino.
I personaggi principali della nostra storia si dividono in:
Personaggi reali, appartenenti al mondo reale di Ciottolino:
– Ciottolino
– Nina (la sorellina di Ciottolino)
– La mamma di Ciottolino e di Nina
– Il babbo di Ciottolino e di Nina
– Il nonno di Ciottolino e di Nina
Personaggi fantastici, appartenenti al mondo dei sogni di Ciottolino:
– La Fata Morgana
– L’Orco
– Il Musicista
– Il Giudice
– Due Magistrati
– I Sapienti (vecchi con la barba lunga e il libro sotto il braccio...)
– Le Fate
– Gli Gnomi
– Le Streghe
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I personaggi reali potranno essere interpretati da voi bambini, mentre per i personaggi
fantastici si potranno costruire dei pupazzi... scegli la tipologia che più ti piace e segui
le istruzioni... in un batter d’occhio il tuo burattino o marionetta sarà pronto!
I burattini possono essere realizzati in vari modi, interamente in stoffa con la testa
modellata in cartapesta o in das, oppure più semplicemente decorando una pallina da
ping-pong. Scegli con la maestra la tecnica che preferisci e caratterizza i personaggi
decorandoli con fili di lana o residui di pelliccia per realizzare i capelli o la barba e baffi,
utilizza piccole palline o bottoni per creare nasi e occhi.
Ovviamente non potrà mancare il teatrino dei burattini!
Proviamo a costruirlo insieme nel modo più semplice!
Materiali: cartone ondulato – stoffa per le tendine (sipario) – cartoncini colorati per le
decorazioni, nastro adesivo, colla vinilica, forbici.
PIEGA LE PARTI
T
LATERALI, IL
TUO TEATRINO
RIMARRÀ IN
PIEDI DA SOLO!
50
40
TAGLIA VIA
IL BOCCASCENA!
75
PIEGARE
DECORA SECONDO LA TUA
FANTASIA CON I
CARTONCINI COLORATI
T E
AGGIUNGI LE T
TENDINE...
IL TEATRINO È PRONTO!
QUESTO È
UN BURATTI
T NO!
PER MUOVERLO
DOV
VRAI INFILARE LA
MAN
NO NEL VESTI
T TO,
INFI
ILARE IL DITO INDICE
NELL
LA TESTA E
IL PO
OLLICE E IL MEDIO
NELL
LE DUE MANI!
In alternativa ai burattini potrai utilizzare i fondali realizzati nei laboratori come scenari per un maestoso teatro di marionette a filo, infatti se appenderai la tela su un
filo teso da parte a parte, potrai manovrare le marionette dall’alto verso il basso salendo
su un tavolo nascosto dietro la tela.
Non è difficile costruire delle semplicissime marionette, anche alte 70-100 cm., la parte
più impegnativa è la realizzazione della testa che può essere fatta di cartapesta o più semplicemente decorando una palla di polistirolo dipingendo il volto e incollandovi cappelli di
cartone e parrucche di lana, il corpo può essere realizzato in stoffa imbottita con mani e
piedi di legno o di un qualsiasi altro materiale più pesante... importante è il vestito… creato
anche con un semplice pezzo di stoffa indossato come una tunica o un poncio...
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Oppure si possono realizzare delle marionette di cartoncino, basta disegnare la sagoma
della testa, del corpo, delle braccia e delle gambe su un cartoncino, ritagliarle, unirle
con dei ferma campioni e legare le singole parti a una cordicella seguendo lo schema del
disegno... tirando verso il basso il cordino la nostra marionetta si muoverà aprendo e
chiudendo le braccia e le gambe!
...TI
T RANDO IL CORDINO
VERSO IL BASSO SI
ALZANO E SI
ABBASSANO LE
BRACCIA E LE GAMBE
...STREGHETTA NAPOLETANA!
TESTA CON
PALLINA
DI POLISTI
T ROLO
DECORATA
ATTACCO CORDINO
FERMACAMPIONI
CONO DI
CARTONCINO
NERO...
...CANNUCCIA DI
PLASTI
T CA DEI
PALLONCINI...
...COSTRUIAMO LA
MARIONETTA DI
CARTONCINO...
Se vuoi però possiamo aiutarti noi... partecipa al laboratorio MARIONETT
T A...NDO!
Ora però armiamoci di grembiulone e andiamo tutti insieme nei laboratori per realizzare
la vera scenografia!
Mi raccomando non dimenticate di portare con voi i vostri bozzetti...
Che bello ci sono due grandi teloni che aspettano di essere dipinti, ma sono inchiodati a
terra!
Sbagliato! Sono BROCCHETTATI a terra. Assomigliano a chiodi ma si chiamano BROCCHETTE, termine di derivazione francese che vuol dire “spilla o fermaglio a forma di
borchia”: servono a tendere e fermare la tela.
Che strano se tocchiamo il telo è duro, non sembra nemmeno una stoffa... come mai?
Perché la tela è IMPRIMITA, altro termine tecnico che vuol dire “preparato per la pittura, in modo tale che il colore rimanga ben fermo evitando lo sgradevole effetto di
macchia che si espande”.
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QUESTO È IL PARTICOLARE
CHIODO CHIAMATO BROCCHETTA!
QUESTO È IL TELO IMPRIMITO E BROCCHETTATO A TERRA
SUL QUALE DIPINGEREMO LA NOSTRA SCENOGRAFIA!
Quante cose nuove si imparano in un laboratorio di scenografia!
Ops! Stanno arrivando i matitoni, i righelloni... E che strana gomma! Ma è un mondo di
giganti!
Attenzione! Attenzione! Inizia il lavoro dobbiamo riprodurre ingranditi sul telo due bozzetti realizzati a scuola! Che strano disegnare e dipingere in piedi, ma è l’unico modo
per riuscire ad avere la giusta visione della nostra grande opera.
Buon divertimento... e attenzione a non sgocciolare il colore!
Quando i nostri grandi fondali saranno asciutti, li porteremo a scuola e insieme alle maestre potremo preparare lo spettacolo più bello del mondo con le marionette o imparando
a recitare come fanno i veri attori...
Attenzione, si apre il sipario! In bocca al lupo ragazzi!
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MARIONETTA...NDO
er eseguire la Danza con le marionette durante il laboratorio di Danza...ndo, ognuno
dovrà portar con se fate e gnomi... I maschietti porteranno gli gnomi, mentre le femminucce le fate... ma dove li troviamo ?!
Niente paura! Non dobbiamo andare a cercarli nel magico Bosco di Bistorco... ma li dobbiamo costruire insieme... sì, ma come?
L’opera Ciottolino è stata spesso rappresentata con il teatro delle marionette, quindi le
nostre fatine e gnometti saranno proprio delle marionette a filo, costruite in modo semplicissimo con materiale povero!
Realizzeremo la testa e le mani delle fatine con delle sfere di polistirolo dipinte e decorate con fili di lana per i capelli e cartoncini colorati per i cappellini a cono, poi cercheremo ritagli di stoffa belli e luccicanti per realizzare il vestitino!
Gli gnomi invece saranno un pochino più complessi, perché realizzeremo tutto il corpo
utilizzando un uovo di polistirolo per il busto, cannucce per braccia e gambe e tappi di
sughero per i piedi, mentre la testa e le mani saranno costruite come per le fatine; non
mancheranno le stoffe dalle quali ricavare le maniche e i pantaloncini!
Dovete sapere che le marionette sono dei pupazzetti articolati che si muovono dall’alto
verso il basso per mezzo dei fili, attaccati al bilancino di comando... che costruiremo insieme in modo molto semplice: occorrerà cercare delle piccole bacchette di legno o utilizzare i legnetti dei ghiaccioli, incollarne due a croce e attaccare i fili o meglio ancora
i cordoncini, che ci serviranno per muovere la testa, le mani e le braccia!
Le marionette le potrete realizzare con le vostre maestre, oppure con il nostro aiuto!
Possiamo venire noi a scuola e insieme ci divertiremo a costruire le bellissime fate e i
simpatici gnomi!
Mi raccomando però... quando venite a Teatro per il laboratorio di Danza...ndo, non dimenticate di portare con voi le marionette!
ALTEZZA MARIONETTA
FILI SCORREVOLI NELL’ANELLO
FILO DELLA
A
TESTA
FISSO
FILI DELLE
BRACCIA FISSI
FILI DELLE GAMBE
SCORREVOLI
FILO DELLA TESTA FI
ISSO
O
FILI DELLE
GAMBE FISSI
FILI DELLE BRACCIA
SCORREVOLI
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Finito di stampare nel mese di ottobre 2009
presso la tipografia Stargrafica srl – San Mauro Torinese (TO)
© Copyright, Fondazione Teatro Regio di Torino
56
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2008 con lÊobiettivo di valorizzare il territorio,, da un
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sono numerose e abbracciano ambiti molto diversi.
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scuole e famiglie, attività formative, sia sviluppate e
gestite direttamente dalla Fondazione Cosso, sia con
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attive, con le quali si intende realizzare un proficuo
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Anche il parco nel quale è immerso il Castello, inserito nellllÊelenco uff
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a tutela della Regione Piemonte, è sede ideale per le
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a ad avvicinare il pubblico a una realtà naturale fortemente
suggestiva.
tel. 0121.376545
mail [email protected]
www.fondazionecossso.
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