UNIVERSITÀ DI PISA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA TERRA
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE
IN SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
(Classe LM-74)
Alpi Apuane
1
ORGANIZZAZIONE DIDATTICA E PROGRAMMI
(Anno Accademico 2013/2014)
NOTA BENE:
Per aggiornamenti e ulteriori informazioni consultare il sito web del
Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Geologiche
(http://www.dst.unipi.it/scienzegeo/)
In copertina: vista sul Nucleo Metamorfico Apuano dalla strada Antona-Arni, prima
dell'imbocco della Galleria del Passo del Vestito. Line-drawing: M. Meccheri, E. Patacca,
P. Scandone. Foto di Etta Patacca
Pubblicato on-line nel mese di luglio 2013
sul sito web del Corso in Scienze e Tecnologie Geologiche:
http://www.dst.unipi.it/scienzegeo/
2
INDICE
1. Presentazione e obiettivi del Corso di Studio .....................................................................6
2. Conoscenze richieste per l'accesso.....................................................................................8
3. Struttura didattica del Corso di Studio ..............................................................................9
4. Prospetto delle attività formative......................................................................................10
5. Propedeuticità e obblighi di frequenza ............................................................................16
6. Prova finale per il conseguimento del titolo ....................................................................16
7. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati ..........................................21
8. Elenco alfabetico dei corsi ...............................................................................................22
9. Tabelle di mutuazione dei corsi del vecchio ordinamento disattivati ................................24
10. Attività di tirocinio (o stage) ...........................................................................................24
11. Appendici ........................................................................................................................37
12. Programmi dei corsi .......................................................................................................40
13. Orario di ricevimenti dei docenti .................................................................................109
14. Indirizzi utili .................................................................................................................110
15. Calendario didattico a.a.2013/2014 .............................................................................112
16. Esami di Laurea ...........................................................................................................112
17. Colloqui di accesso alla Laurea Magistrale ................................................................113
18. Orario delle lezioni .......................................................................................................113
19. Mappa di Pisa ...............................................................................................................114
3
INDICE ALFABETICO DEI CORSI
ANALISI MINERALOGICHE ........................................................................................... 40
COMPLEMENTI DI FISICA E MATEMATICA .............................................................. 42
COMPLEMENTI DI GEOLOGIA STRUTTURALE ........................................................ 43
CRISTALLOCHIMICA ...................................................................................................... 44
CRISTALLOGRAFIA ........................................................................................................ 46
FISICA DEL VULCANISMO…………………………………………………………….48
FOTOINTERPRETAZIONE E PRINCIPI DI TELERILEVAMENTO............................. 51
GEOCHIMICA AMBIENTALE..…..................................................................................53
GEOCHIMICA APPLICATA ALLA GEOTERMIA…………………………….. ……...54
GEOCHIMICA APPLICATA ALLA VULCANOLOGIA .……………………………...56
GEOCHIMICA DEGLI ISOTOPI STABILI……………………………………………...58
GEOCHIMICA E GEODINAMICA ……………………………………………………..60
GEOFISICA APPLICATA………………………………………………………………..61
GEOLOGIA APPLICATA ALL’AMBIENTE……………………………………………62
GEOLOGIA DEI BASAMENTI CRISTALLINI…………………………………………64
GEOLOGIA ECONOMICA ............................................................................................... 65
GEOLOGIA PLANETARIA .............................................................................................. 67
GEOLOGIA PROFESSIONALE ........................................................................................ 69
GEOMATICA ..................................................................................................................... 71
GEOMORFOLOGIA APPLICATA ................................................................................... 72
GEOMORFOLOGIA RADAR ........................................................................................... 74
GEOPEDOLOGIA .............................................................................................................. 77
GEOTECNICA.................................................................................................................... 78
GEOTERMIA...................................................................................................................... 80
IDROGEOLOGIA ............................................................................................................... 81
LABORATORIO DI GEOTERMIA……………………………………………………...83
MICROPALEONTOLOGIA ……………………………………………………………..84
PALEONTOLOGIA DEI MAMMIFERI MARINI………………………………………86
PALEONTOLOGIA E GEOLOGIA DEL QUATERNARIO ............................................ 88
PALEONTOLOGIA STRATIGRAFICA ........................................................................... 89
PETROFISICA .................................................................................................................... 91
PETROGRAFIA APPLICATA ........................................................................................... 92
PETROGRAFIA REGIONALE .......................................................................................... 94
PETROLOGIA .................................................................................................................... 97
RILEVAMENTO GEOLOGICO – TECNICO ................................................................... 98
SEDIMENTOLOGIA ........................................................................................................ 100
STRATIGRAFIA SISMICA ............................................................................................. 101
4
TETTONICA ..................................................................................................................... 104
TETTONICA E SEDIMENTAZIONE ………………………………………………….105
VULCANOLOGIA REGIONALE ................................................................................... 108
5
CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE E TECNOLOGIE
GEOLOGICHE
1. Presentazione e obiettivi del Corso di Studio
L’istituzione del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche
nell’Università di Pisa parte dalla volontà di offrire una formazione universitaria
aggiornata nei diversi campi delle Scienze della Terra. Ciò comporta la necessità
di una formazione di base di adeguato livello, in grado di soddisfare le crescenti
richieste di tecnici capaci di operare sul territorio disponendo di solidi criteri di
decisione per un ampio spettro di problemi accomunati dalla necessità di un
approfondito studio del contesto geologico. A tale fine il corso di Laurea
Magistrale fornisce competenze di tipo specialistico, nelle discipline geologiche,
geologico-applicative, paleontologico-applicative, geochimico-vulcanologiche,
petrografico-mineralogiche applicative, e allo studio e alla valutazione della
pericolosità connessa a fenomeni geologici.
Il Corso di Laurea Magistrale non prevede curricula ed è caratterizzato da un’ampia
offerta formativa nei quattro ambiti disciplinari delle Scienze Geologiche. Lo
studente può predisporre un piano di studi personalizzato in funzione del tipo di
tesi che intende svolgere.
Il corso comprende un adeguato numero di insegnamenti a carattere teorico e
pratico, corredati da esercitazioni in laboratorio e sul terreno, distribuiti in modo
tale da coprire diversi ambiti disciplinari, rappresentativi delle attività di
ricerca di maggior prestigio svolte nel Dipartimento di riferimento. Il corso è
inteso a sviluppare la capacità di individuare i problemi e proporre adeguate
strategie per risolverli, relativamente ai seguenti ambiti:
 studio dei processi tettonici, vulcanici e sedimentari;
 gestione e difesa dai rischi geologici, geomorfologici, idrogeologici,
vulcanici e di inquinamento ambientale;
 applicazioni geologico-tecniche, e geologico-strutturali nell’ambito di una
gestione sicura e sostenibile del territorio;
 ricerca e sfruttamento sostenibile delle risorse geotermiche, idriche,
energetiche e geomateriali;
 archeometria e geomateriali nei Beni culturali
A tal fine i corsi attivati forniranno:
* approfondite conoscenze di base di argomento geologico, capacità di applicare
ed adattare le moderne tecnologie alla parametrizzazione ed interpretazione dei
dati dell’osservazione geologica;
* padronanza del metodo scientifico di indagine e delle tecniche di analisi dei dati;
* una solida preparazione culturale nei diversi settori inerenti il sistema Terra, nei
loro aspetti teorici, sperimentali e pratici;
* gli strumenti fondamentali ed avanzati per l’analisi dei sistemi e dei processi
6
*
*
*
*
geologici, della loro evoluzione temporale e della modellizzazione, anche ai fini
applicativi;
le conoscenze necessarie per operare il ripristino e la conservazione della qualità
di realtà naturali ed antropizzate complesse;
competenze operative di terreno e laboratorio ed un’elevata capacità di trasferire i
risultati delle conoscenze;
capacità di programmazione e progettazione di interventi geologici applicativi e
di direzione e coordinamento di strutture tecnico-gestionali;
un’avanzata conoscenza, in forma scritta e orale, di almeno una lingua
dell’Unione Europea, oltre l’italiano, con riferimento anche al lessico
disciplinare.
L’impegno orario dello studente nelle varie attività del corso di studio è misurato
in crediti formativi universitari (CFU) ed il relativo profitto è valutato in
trentesimi.
Crediti Formativi Universitari
I Crediti
Formativi
Universitari (CFU) quantificano l’impegno orario dedicato dallo studente al
conseguimento del titolo. Un CFU corrisponde a 25 ore per uno studente di cultura media che non abbia
debiti formativi o lacune nella preparazione di base. La corrispondenza di 25 ore ad 1CFU è adottata a
livello europeo.
60 CFU annuali corrispondono ad un impegno di 1500 ore da dedicare al superamento degli esami di profitto
o all’acquisizione di altre competenze (tirocinio, crediti liberi e prova finale). L’attività didattica è distribuita
in due distinti semestri nei quali si svolgono almeno 12 settimane di lezioni ed esercitazioni.
Il tempo medio stimato per l’acquisizione di 1 CFU viene calcolato nel modo seguente:
1 CFU = 8 ore di lezione in aula + 17 ore di studio autonomo dello studente;
oppure:
1 CFU = 14 ore di attività in laboratorio + 11 ore di attività autonoma dello studente;
1 CFU = 3 giorni di lezione fuori sede, escursioni o attività di campagna (8 ore di attività giornaliera);
nel caso si richieda la realizzazione di un elaborato dell’attività svolta (carta geologica,
geomorfologica, relazione), l’impegno in campagna può essere ridotto a due giorni interi, considerando che le
9 ore che restano per raggiungere le 25 ore corrispondenti all’impegno per il conseguimento di 1 CFU
devono essere dedicate alla stesura dell’elaborato richiesto.
7
2. Conoscenze richieste per l'accesso
A seguito di un colloquio che ne verifichi le motivazioni ed il grado di
preparazione, sono ammessi al Corso di Laurea Magistrale in Scienze e
Tecnologie Geologiche gli studenti in possesso di una Laurea di I livello o di un
titolo equivalente. Gli studenti provenienti dai Corsi di Studio in Scienze
Geologiche sono ammessi alla Laurea Magistrale senza debiti formativi. Studenti
in possesso di altre Lauree e provvisti di un congruo e coerente numero di crediti
formativi, potranno essere ammessi dopo aver colmato l’eventuale debito
formativo. Questo sarà valutato dalla Commissione Didattica attraverso la verifica
dei requisiti curriculari e dell’adeguatezza della personale preparazione.
La Commissione per i colloqui di accesso è composta dal Presidente del CCLA e
da due docenti della Commissione didattica. Per l’anno accademico 2013/2014 i
colloqui di accesso avverranno nel saloncino riunioni dell’Amministrazione nei
seguenti giorni:
 25 giugno 2013
 11 settembre 2013
 04 ottobre 2013
 19 dicembre 2013
I CFU minimi necessari per l’ammissione al Corso di Laurea sono i seguenti:
A - ATTIVITA’ FORMATIVE DI BASE: 24 CFU distribuiti tra i seguenti ambiti
disciplinari: Discipline
Matematiche (MAT), Discipline
Chimiche
(CHIM),
Discipline Fisiche (FIS), Discipline Informatiche (INF*)
B - ATTIVITA’ FORMATIVE CARATTERIZZANTI: 54 CFU distribuiti tra i seguenti
ambiti disciplinari: Discipline Geologiche e Paleontologiche (GEO/01, GEO/02, GEO/03),
Discipline Geomorfologiche e geologiche applicative (GEO/04, GEO/05), Discipline
mineralogiche, petrografiche geochimiche e geofisiche (GEO/06, GEO/07, GEO/08,
GEO/09, GEO/10, GEO/11).
A+B = 78 CFU
8
3. Struttura didattica del Corso di Studio
Durata del Corso di Studio
Il Corso di Studio in Scienze e Tecnologie Geologiche ha la durata di due anni.
L’attività formativa generale consiste nel conseguimento di 57 CFU nel primo
anno e 63 CFU nel secondo anno per un totale di 120 CFU. Il Consiglio di Corso
di Studio stabilisce annualmente in sede di Programmazione Didattica tempi e
modalità delle attività finalizzate al recupero dei debiti formativi riconosciuti o
accumulati dagli studenti del corso di laurea o provenienti da altri corsi.
Semestri
L’attività didattica è organizzata, per ogni anno del Corso di Studio, in due semestri,
della durata minima di 11 settimane ciascuno. Il primo semestre inizia il martedì 1
ottobre; il secondo semestre inizia il 17 febbraio. Sono previsti periodi svincolati
da lezioni in aula ed esami di profitto, destinati alle attività di campagna,
preferenzialmente alla fine del secondo semestre. Fra la fine del primo semestre e
l’inizio del secondo, è inserita una interruzione didattica per lo svolgimento degli esami
del primo semestre.
Sessioni di esame
Per ogni anno accademico sono previste sei sessioni di esame: due fra la fine del
primo semestre e l’inizio del secondo; tre alla fine del secondo semestre; l’ultima
nel mese di settembre. Le date di inizio e di fine del primo e secondo semestre e
delle sessioni di esami e dei periodi riservati alle attività di campagna vengono
stabilite, per ciascun anno accademico, dal Consiglio di Corso di Studio e rese note
agli studenti nel Calendario didattico predisposto, insieme alla programmazione
didattica del Corso di Studio, per ciascun anno accademico. Non è consentito
sostenere esami di profitto al di fuori dei periodi indicati nel Calendario didattico
ad eccezione degli studenti fuori corso.
Tirocinio
E’ previsto un periodo di formazione (stage o tirocinio) presso un Ente esterno,
pubblico o privato, o presso una struttura dell’Università di Pisa, o presso
laboratori esteri di durata minima complessiva di 225 ore pari a 9 CFU.
Valutazione dell’apprendimento
Con riferimento al Regolamento didattico di Ateneo, la valutazione del
profitto viene effettuata tramite esami scritti e/o orali. L’attribuzione dei crediti
per le attività di laboratorio e dei tirocini formativi sono attribuiti alla fine
9
dell’attività, in base alle presenze (almeno il 70%) e all’esito delle prove in itinere
o della relazione finale.
Riconoscimento dei crediti pregressi o acquisiti presso altre strutture anche estere
Il CCLA ratifica, previa istruzione e valutazione in seno alla Commissione Didattica
del Consiglio di Corso di Studio, e valuta sia le richieste di trasferimenti da altra
sede sia la trasformazione delle carriere del vecchio ordinamento della laurea
Specialistica o Magistrale nel nuovo ordinamento, previa domanda da presentare
alla Segreteria Studenti, nonchè i crediti in ECTS acquisiti presso Università o
Laboratori esteri attraverso la partecipazione al programma ERASMUS.
4. Prospetto delle attività formative e loro distribuzione nei due anni del Corso di
Studio
Nei due anni di frequenza, lo studente dovrà sostenere:
 6 esami caratterizzanti da 6 CFU, di cui almeno 1 nei tre diversi ambiti
disciplinari;

2 esami liberi da 6 CFU coerenti con il piano di studio

2 esami affini-integrativi (AI) da 6 CFU

1 esame caratterizzante da 9 CFU

1 tirocinio da 9 CFU, oppure 1 o più tirocini per un totale di 9 CFU

la tesi di laurea da 42 CFU
per raggiungere un totale di 120 crediti formativi universitari, secondo la tabella
sotto riportata.
10
I ANNO
6 esami CAR (di cui almeno uno per ogni ambito) da 6 CFU; tot. 36 CFU
1 esami fra gli Affini-Integrativi da 6 CFU; tot. 6 CFU
1 esame libero da 6 CFU a scelta fra quelli sotto elencati e coerenti con il piano di studio; tot. 6 CFU
tirocinio da 9 cfu
Totale 57 CFU
Ambito A1 - Geochimica, vulcanologia, mineralogia, Petrologia, Georisorse (GEO-06-GEO-09)
corso
CFU
Tipologia
Analisi mineralogiche
Petrografia applicata
6
6
b/d
b/d
Geotermia
Cristallografia
6
6
b/d
b/d
Cristallochimica
Fisica del vulcanismo
Geochimica ambientale
Geochimica applicata alla geotermia
6
6
6
6
b/d
b/d
b/d
b/d
Geochimica applicata alla vulcanologia
Geochimica degli isotopi stabili
Geochimica e Geodinamica
6
6
6
b/d
b/d
b/d
Geologia economica
Geotermia
6
6
b/d
b/d
Laboratorio di Geotermia
6
b/d
Petrografia applicata
6
b/d
Petrografia regionale
6
b/d
Petrologia
6
b/d
Vulcanologia regionale
6
b/d
Ambito A2- Geologia strutt., Geologia Stratigr, sedimentologia e Paleontologia (GEO-01-GEO-03)
corso
Complementi di Geologia strutturale
CFU
6
Tipologia
b/d
Geologia dei basamenti cristallini
Micropaleontologia
6
6
b/d
b/d
Paleontologia dei mammiferi marini
Paleontologia e Geologia del Quaternario
Paleontologia stratigrafica
Sedimentologia
Tettonica
Tettonica e sedimentazione
6
6
6
6
6
6
b/d
b/d
b/d
b/d
b/d
b/d
Ambito A3- Geologia applicata, Geografia Fisica, Geomorfologia (GEO-04-GEO-05)
corso
CFU
Tipologia
Geomorfologia applicata
6
b/d
Geologia applicata ambiente
Rilevamento geologico-tecnico
6
6
b/d
b/d
Fotointerpretazione e principi di telerilevamento
Idrogeologia
elenco corsi Affini-Integrativi
Complementi di Matematica e Fisica
Geofisica applicata
Geologia planetaria
6
6
b/d
b/d
6
6
6
c/d
c/d
c/d
Geomatica
Geomorfologia radar
Geopedologia
6
6
6
c/d
c/d
c/d
Geotecnica
Petrofisica
6
6
c/d
c/d
Stratigrafia sismica
6
c/d
11
II ANNO
1 esame da 9 CFU (Caratterizzanti); un esame AI, 1 esame libero; tesi
Totale 63 CFU
Geologia professionale
9
b
1 esame AI da 6 CFU a scelta fra i corsi sopra elencati
6
c/d
1 esame da 6 CFU a libera scelta (d)
6
d
tesi
42
e
Questo permette una grande flessibilità nella definizione di piani di studio e degli
orientamenti individuali, pur garantendo la completezza della preparazione di
base che deve necessariamente coprire più ambiti disciplinari.
All’inizio del II semestre del I anno (entro la fine del mese di marzo) lo studente
dovrà scegliere un piano di studi da sottoporre alla Commissione Didattica.
La Commissione Didattica valuterà il piano di studi entro due settimane, in
modo che lo studente, il cui piano di studi sia eventualmente respinto, abbia il
tempo di prepararne uno diverso al più presto.
I piani di studio i cui esami siano interamente definiti nell’ambito
dell’offerta formativa del Corso di Studio, purché la loro distribuzione rispetti
gli ordinamenti ministeriali*, sono automaticamente approvati. Gli altri
dovranno essere vagliati dalla Commissione Didattica.
*Per soddisfare i requisiti ministeriali, ogni piano di studi deve prevedere almeno 6 cfu in ciascuno dei
tre gruppi di materie caratterizzanti ( GEO 1-2-3; GEO 4-5; GEO 6-7-8-9).
Prospetto della tipologia dei corsi e delle attività
a = di base;
b = caratterizzanti;
c = affini o integrative;
12
d = a scelta dello studente;
e = prova finale;
f = altre attività
Distribuzione temporale dei corsi
I anno - I semestre
Corsi caratterizzanti (b) da 6 CFU di cui lo studente dovrà sceglierne almeno uno in
ambito A1 (GEO/06 - 09), uno in ambito A2 ( GEO/01 - 03) ed uno in ambito A3
(GEO/04 -05); gli altri 3 esami caratterizzanti da 6 CFU potranno essere scelti
anche all’interno dello stesso ambito, fra quelli attivi nel I e II semestre.
Corsi liberi da 6 CFU (d): 1 a scelta fra quelli attivi nel I e II semestre
Ambito A1
Analisi mineralogiche
Discipline Tipologia
GEO/06
b/d
Cristallochimica
GEO/06
b/d
Geochimica ambientale
GEO/08
b/d
Geochimica applicata alla geotermia
GEO/08
b/d
Geochimica applicata alla vulcanologia
GEO/08
b/d
Geotermia
GEO/07
b/d
Petrografia applicata
GEO/09
b/d
Petrografia regionale
GEO/07
b/d
Petrologia
GEO/07
b/d
Ambito A2
Discipline Tipologia
GEO/01
b/d
Complementi di Paleontologia dei
vertebrati
Paleontologia dei mammiferi marini
GEO/01
b/d
Paleontologia stratigrafica
GEO/01
b/d
Tettonica
GEO/03
b/d
Ambito A3
Discipline
Tipologia
13
Geologia applicata all’ambiente
GEO/05
b/d
Idrogeologia
GEO/05
b/d
Corsi affini-integrativi (c) da 6 CFU; 1 a scelta fra quelli attivi al I semestre
Complementi di Fisica e Matematica
FIS/07
c
Geologia planetaria
GEO/07
c
Geomatica
INF
c
Geopedologia
GEO/08
c
Petrofisica
GEO/07
c
Stratigrafia sismica
GEO/02
c
I Anno - II Semestre
Corsi caratterizzanti e liberi da 6 CFU attivi al II semestre:
Ambito A1
Cristallografia
Discipline
GEO/06
Fisica del vulcanismo
GEO/08
b/d
Geochimica degli isotopi stabili
GEO/08
b/d
Geochimica e Geodinamica
GEO/08
b/d
Geologia economica
GEO/09
b/d
Laboratorio di Geotermia
GEO/08
b/d
Vulcanologia regionale
GEO/08
b/d
Ambito A2
Discipline
GEO/03
Complementi di Geologia strutturale
14
Tipologia
b/d
Tipologia
b/d
Geologia dei basamenti cristallini
GEO/03
b/d
Micropaleontologia
GEO/01
b/d
Paleontologia e Geologia del
Quaternario
GEO/01
b/d
Tettonica e sedimentazione
GEO/03
b/d
Sedimentologia
GEO/02
b/d
Ambito A3
Discipline
GEO/04
Fotointerpretazione e principi di
telerilevamento
Tipologia
b/d
Rilevamento geologico-tecnico
GEO/05
b/d
Geomorfologia applicata
GEO/04
b/d
Corsi affini-integrativi attivi al II semestre
Geofisica applicata
GEO/11
c
Geomorfologia radar
GEO/04
c
Geotecnica
ICAR
c
Tirocinio da 9 CFU, da eseguire preferenzialmente fra la fine del I anno
e l’inizio del II.
15
II anno
 1 corso caratterizzante da 9 CFU: Geologia Professionale - I semestre
 Corsi liberi da 6 CFU (d): 1 a scelta fra quelli attivi al I semestre
 Corsi affini-integrativi (c) da 6 CFU; 1 a scelta fra quelli attivi al I
semestre
 Tesi 42 CFU (prevede un’intensa ed autonoma attività di terreno e/o di
laboratorio)
5. Propedeuticità e obblighi di frequenza
Non è possibile sostenere esami della Laurea Magistrale se si è iscritti sotto
condizione in attesa di conseguire la Laurea Triennale. E’ previsto l’obbligo di
frequenza per tutte le attività di Laboratorio e di campagna. Saranno adottate forme
di flessibilità per gli studenti portatori di handicap, per gli studenti lavoratori e per
quelli impegnati negli organi collegiali. L’eventuale obbligo di frequenza ai
Corsi di insegnamento verrà specificato nell’ambito della programmazione
didattica annuale.
6. Prova finale per il conseguimento del titolo




16
La prova finale consiste, in genere, nella presentazione e discussione di una
tesi elaborata e redatta autonomamente dal laureando sotto la guida di uno o
più relatori. La tesi, includente testo ed eventuali tabelle, figure, carte
tematiche, sezioni e qualunque altra cosa possa essere considerata utile ai fini
della chiarezza espositiva, verterà su tematiche specificamente attinenti agli
obiettivi formativi del Corso di studio.
La tesi di laurea, svolta sotto la supervisione di un docente del Corso di
Laurea Triennale o Magistrale con funzione di Relatore, può prevedere il
supporto di altri docenti, ricercatori o collaboratori di ricerca interni o esterni
al Dipartimento con funzione di Correlatori.
La dissertazione finale, prevista in formato cartaceo e/o elettronico, può
essere redatta in italiano o in inglese.
La tesi è discussa pubblicamente davanti ad una Commissione di Laurea
che accerta il livello di preparazione professionale e culturale raggiunto dal
candidato e la sua autonomia nel produrre ed elaborare originalmente dati ed
osservazioni.



Per la presentazione il candidato dispone di attrezzature di proiezione e, ove
necessario, di pannelli espositivi per elaborati di dimensioni particolarmente
grandi, non visibili in proiezione.
Le modalità organizzative per lo svolgimento della dissertazione orale e
della seduta dedicata alla proclamazione sono delegate al Presidente della
Commissione di Laurea.
Nella valutazione del candidato i membri della commissione terranno conto,
oltre che del giudizio sull'esame finale, anche del curriculum di studi del
candidato. Nella valutazione della prova finale la Commissione si avvarrà
anche dei giudizi espressi dai relatori delle singole tesi e dai controrelatori,
attraverso schede di valutazione standard. Le schede di valutazione standard,
che devono pervenire al Presidente della Commissione di Laurea almeno il
giorno prima della seduta di laurea, sono scaricabili alla voce download del
sito del Corso di Laurea.

La consultazione di una tesi di laurea è strettamente subordinata all'approvazione
del Relatore.
Per il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche
lo studente dovrà elaborare e discutere una tesi che gli permetterà di acquisire 42
CFU.
Qualora uno studente dovesse svolgere autonomamente attività di campagna, si
raccomanda di attivare la copertura assicurativa prevista (i moduli, disponibili presso la
Segreteria amministrativa del Dipartimento di Scienze della Terra, devono essere firmati
dal relatore e riconsegnati alla medesima segreteria).
Per l’elaborazione della tesi di laurea si prevede un impegno di circa sei mesi a
tempo pieno per attività pratiche di terreno e/o di laboratorio da svolgersi sotto la
guida e la supervisione di uno o più docenti del Corso di Laurea con funzione di
relatore/i eventualmente coadiuvato/i da docenti, ricercatori o collaboratori di
ricerca interni o esterni, anche appartenenti ad altri enti, con funzione di correlatori.
Le attività per la prova finale possono essere integrate anche da “stage” presso
laboratori pubblici e/o privati, aziende ed università italiane ed estere. Per i tirocini
all’estero gli studenti possono usufruire anche di borse di Mobilità Placement
all’interno del programma Erasmus.
La tesi è soggetta al giudizio ed alla valutazione di un Controrelatore nominato dal
Presidente della Commissione di Laurea tra docenti e ricercatori esperti del settore,
siano essi interni od esterni al Corso di Laurea Magistrale. Il Controrelatore
revisiona criticamente la tesi nella sua veste definitiva ed esprime il suo giudizio
attraverso una scheda di valutazione standard. La scheda di valutazione deve essere
17
fatta pervenire al Presidente della Commissione di Laurea almeno un giorno prima
della seduta di laurea anche tramite posta elettronica. Funzione e compiti del
Controrelatore sono indicati nel documento che accompagna la scheda di
valutazione delle tesi scaricabile alla voce download del sito del Corso di Laurea.
Il voto di laurea per gli Studenti iscritti al Corso di Laurea Magistrale prima
dell’A.A. 2012-2013 deriva
 dalla valutazione ponderata della media pesata in base ai CFU dei voti
riportati negli esami di profitto del biennio, media espressa in 30esimi e poi
trasformata in 110esimi; (La valutazione ponderata espressa in 110esimi
viene ottenuta utilizzando la seguente formula:
[Somma (ciascun voto in 30esimi * relativi CFU) / 69] * 3.67
dove 69 è la somma dei CFU assegnati alle attività con voto)
 dal voto della Commissione di Laurea che dispone di un punteggio
compreso tra 0 e 10 per la valutazione e presentazione della tesi.
Il voto di laurea per gli Studenti iscritti al Corso di Laurea Magistrale dall’ A.A.
2012-2013 deriva dalla somma algebrica:

della media pesata in base ai CFU dei voti riportati negli esami di profitto
del biennio (nel calcolo della media il 30 e lode è valutato 33/30), media
espressa in 30esimi e poi trasformata in110esimi,
 di un bonus per la velocità di conseguimento della laurea (1 punto per
coloro che si laureano entro il secondo anno accademico)
 del voto della Commissione di Laurea che dispone di un punteggio
compreso tra 0 e 10 per la valutazione e presentazione della tesi.
La lode, nella valutazione dell'esame finale, è proposta dal Presidente della
Commissione di Laurea e deve essere approvata all'unanimità dalla Commissione
stessa.
Laurea Specialistica
Nell’ambito del Corso di Laurea Specialistica in Scienze Geologiche del
precedente ordinamento didattico lo studente acquisisce per la tesi 44 CFU.
Il voto di laurea deriva dalla somma algebrica:
18

del voto della Laurea triennale, espresso in 110esimi e moltiplicato per 0,1
(con un peso quindi del 10%)
 della media pesata in base ai CFU dei voti degli esami sostenuti nel biennio
del Corso di Laurea Specialistica. Questa media, espressa in 30esimi e
trasformata in 110esimi, è moltiplicata per 0,9 (con un peso quindi del
90%)
 dell’eventuale bonus per la velocità di conseguimento della laurea (2 punti
per coloro che si laureano entro il secondo anno accademico, 1 punto per
chi si laurea con un anno fuori corso).
 del giudizio della Commissione di Laurea che dispone di un punteggio
compreso tra 0 e 11 per la valutazione e presentazione della tesi.
La lode, nella valutazione dell'esame finale, è proposta dal Presidente della
Commissione di Laurea e deve essere approvata all'unanimità dalla Commissione
stessa.
PER SOSTENERE L’ESAME DI LAUREA LO STUDENTE DEVE
1. seguire le procedure burocratiche previste dalle norme amministrative
di ateneo
2. attenersi alle regole stabilite dal Corso di Laurea.
6.1. PROCEDURE BUROCRATICHE PREVISTE DALLE NORME
AMMINISTRATIVE DI ATENEO

referenti per tutte le pratiche amministrative (dall’iscrizione al ritiro del
diploma): Segreteria Studenti – L.go Pontecorvo, 3. 56124 – PISA - Fax
0502213421
http://www.unipi.it/studenti/segreterie/
http://www.unipi.it/studenti/segreterie/esame_laurea2.htm_cvt.htm

referente per gli esami di laurea dei Corsi di Laurea in Scienze Geologiche
e Scienze e Tecnologie Geologiche: Sig.ra Gabriella Magliocchi, telefono
050/2213428 e-mail [email protected]
Per sostenere l’esame di laurea lo studente dovrà:
1. fare domanda di iscrizione almeno 30 giorni prima della data fissata per
l’esame di laurea. L'iscrizione all’appello di laurea avviene attraverso "Alice, il
portale dei servizi on-line per gli studenti", all'indirizzo www.studenti.unipi.it.
La domanda può essere annullata via web fino a 15 giorni prima dell'inizio
dell'appello. Dopo tale termine l’eventuale rinuncia dovrà essere comunicata in
19
Segreteria Studenti via fax o e-mail alla Sig.ra Gabriella Magliocchi. La
procedura di iscrizione dovrà essere quindi ripetuta per l'appello successivo.
2. presentare in Segreteria Studenti, almeno 15 giorni prima della data fissata per
l’esame di laurea la fotocopia del libretto universitario (ad eccezione delle
pagine vuote), il libretto originale (che verrà timbrato e restituito) e la tessera
magnetica. La mancata consegna della fotocopia del libretto e dell'originale
costituisce rinuncia all'appello di laurea. Se la rinuncia all'appello avviene dopo
la consegna della fotocopia del libretto e dell'originale, lo studente è tenuto a
consegnare nuovamente gli stessi entro le scadenze previste per gli appelli
successivi. Per tutte le informazioni riguardanti l’iscrizione all’esame
consultare
comunque
il
sito:
http://www.unipi.it/studenti/segreterie/esame_laurea2.htm_cvt.htm
3. consegnare la tesi
 Se si opta per il formato cartaceo della tesi lo studente dovrà consegnare in
Segreteria studenti, almeno quindici giorni prima della data fissata per
l’esame di laurea, 4 copie della tesi, rilegate e firmate dallo studente e da
tutti i relatori/correlatori il cui nome sia indicato nel frontespizio. Il titolo
della tesi consegnata in segreteria non potrà più essere modificato. La
scadenza della consegna è improrogabile. La segreteria controfirmerà le
copie e ne tratterrà una. Le altre copie andranno consegnate entro lo stesso
termine al Presidente della Commissione di Laurea. A richiesta dello
studente, la Segreteria può vidimare eventuali altre copie in aggiunta alle 4
previste.
 Se si opta per il formato elettronico della tesi, lo studente dovrà consegnare
in Segreteria studenti, almeno quindici giorni prima della data fissata per
l’esame di laurea, il frontespizio elettronico della tesi creato nel SISTEMA
ETD, scaricato direttamente dal programma e firmato dallo studente e da
tutti i relatori/correlatori il cui nome sia indicato nel frontespizio stesso. Per
la
stampa
del
frontespizio
consultare
la
pagina
http://etd.adm.unipi.it/iter.htm del Progetto ETD (Catalogo Elettronico delle
Tesi promosso dall'Università di Pisa per la presentazione, archiviazione e
consultabilità on-line delle tesi). In caso di rinuncia all'appello i dati relativi
al frontespizio della tesi dovranno essere di nuovo caricati nel SISTEMA
ETD e la stampa del nuovo frontespizio dovrà essere consegnata in
Segreteria studenti entro i termini previsti. Per tutte le informazioni relative
all’inserimento dei dati in formato elettronico consultare il sito
http://etd.adm.unipi.it/. Se dovessero sussistere problemi durante il
caricamento inviare una e-mail a [email protected]. Si otterrà risposta entro
24 ore. Gli studenti sono tenuti in ogni caso a concordare con il relatore la
presentazione on-line della tesi.
6.2. ADEMPIMENTI NEI CONFRONTI DEL CORSO DI LAUREA
20
referenti:


Segreteria didattica del CCLA in Scienze Geologiche – Via S. Maria 53 –
PISA tel. 050-2215832, fax 050-2215800
dr. Roberto Albani 050-2215739 [email protected]
1. fare domanda di iscrizione almeno 30 giorni prima della data fissata per
l'esame di laurea. La domanda deve essere accompagnata da un riassunto
esteso della tesi (in italiano) e da un abstract (in inglese) redatti secondo un
formato standard e da figure e/o diagrammi esplicativi (in formato WORD).
Modulo di iscrizione e facsimile del formato standard per i riassunti
possono essere scaricati alla voce download della pagina iniziale del sito
del Corso di Laurea. La domanda di iscrizione e il riassunto devono essere
fatti pervenire via e-mail con allegato al Presidente della Commissione di
Laurea Prof. E. Patacca ([email protected]) e al Dr. R. Albani
([email protected]). I nomi dei Controrelatori designati saranno
comunicati via e-mail dal Presidente o dal dott. Albani.
2. consegnare al Presidente della Commissione di Laurea e al Controrelatore,
almeno 15 giorni prima della data fissata per l'esame di laurea, una copia
cartacea della tesi con il relativo CD (copia in PDF della tesi) da accludere
sul retro della copertina. Il facsimile del frontespizio della tesi può essere
scaricato alla voce download della pagina iniziale del sito del Corso di
Laurea.
3. consegnare al dott. Albani il poster della tesi almeno 1 giorno prima della
seduta di laurea
Entro una settimana dal giorno della discussione della tesi dovrà essere inviato via
e-mail al presidente della Commissione di Laurea una foto in formato digitale del
momento della presentazione o proclamazione. Foto e riassunto esteso (in italiano
o in inglese) con relative illustrazioni saranno pubblicati sul sito del Corso di
Laurea.
Calendario esami di laurea. Ci sono un minimo di sei appelli per anno: due tra
gennaio e aprile, due estivi e due autunnali. Le date degli appelli sono reperibili
consultando il libretto guida del Corso di Laurea, il sito Internet del Corso di
Studio (http://www.dst.unipi.it/scienzegeo/), la bacheca della Segreteria studenti o
quella del Dipartimento di Scienze della Terra.
7. Sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati
I laureati potranno esercitare attività nei seguenti campi:
21
- programmazione e progettazione di interventi geologici e coordinamento
di strutture tecnico- gestionali;
- cartografia geologica di base;
- cartografia tematica per la pianificazione e gestione del territorio;
- indagini preventive e in corso d’opera per la progettazione geologica di supporto
a grandi opere di ingegneria;
- analisi geologiche in funzione della prevenzione dei rischi geologici,
ed ambientali;
- analisi degli aspetti geologici della valorizzazione, gestione e tutela dei
beni naturalistici;
- analisi e modellizzazione dei sistemi e dei processi geoambientali;
- reperimento e gestione sostenibile delle risorse idriche, geotermiche e termali;
- valorizzazione dei geomateriali naturali e degli analoghi di sintesi;
- caratterizzazione e certificazione dei materiali geologici di interesse industriale
e commerciale;
- ricerca teorica ed applicata nei vari settori di pertinenza delle Scienze della
Terra presso le Università e gli Enti di Ricerca
- esercizio della libera professione di Geologo.
- geologo di enti statali e locali;
Il corso prepara alle seguenti professioni:
codice
3.1.1.1.1
3.1.1.3.5
3.1.1.1.3
3.1.2.2.2
3.1.2.5.2
3.1.2.6.3
Tecnici geologici
Tecnici esperti in applicazioni
Tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili
Tecnici minerari
Rilevatori e disegnatori di mappe e planimetrie per le costruzioni civili
Rilevatori e disegnatori di prospezioni
8. Elenco alfabetico dei corsi
CFU
Anno
Sem.
Analisi mineralogiche
6
I
I
Complementi di Fisica e
di Matematica
Complementi di Geologia
Strutturale
Cristallochimica
6
I
I
6
I
II
6
I
I
Cristallografia
6
I
II
Fisica del Vulcanismo
6
I
II
Fotointerpretazione e
Principi di telerilevamento
6
I
II
Geochimica ambientale
6
I
I
Corso
22
Geochimica applicata alla
Geotermia
6
I
I
Geochimica applicata alla
Vulcanologia
6
I
I
Geochimica degli isotopi
stabili
6
I
II
Geochimica e
Geodinamica
Geofisica Applicata
6
I
II
6
-
II
Geologia applicata
all’ambiente
6
I
I
Geologia dei basamenti
cristallini
6
I
II
Geologia Economica
Geologia Planetaria
6
6
I
-
II
I
Geologia Professionale
Geomatica
Geomorfologia Applicata
9
6
6
II
I
I
I
II
Geomorfologia radar
6
-
II
Geopedologia
6
-
I
Geotecnica
6
-
II
Geotermia
6
I
I
Idrogeologia
Laboratorio di Geotermia
6
6
I
I
I
II
Micropaleontologia
6
I
II
Paleontologia dei
mammiferi marini
6
I
I
Paleontologia e Geologia
del Quaternario
6
I
II
Paleontologia
Stratigrafica
6
I
I
Petrofisica
6
-
I
Petrografia Applicata
6
I
I
Petrografia Regionale
6
I
I
Petrologia
6
I
I
Rilevamento geologico
tecnico
6
I
II
Sedimentologia
6
I
II
Stratigrafia sismica
6
-
I
Tettonica
6
I
I
Tettonica e Sedimentazione
6
I
II
Vulcanologia Regionale
6
I
II
9. Tabelle di mutuazione dei corsi del vecchio ordinamento disattivati
23
I corsi della Laurea del vecchio ordinamento (Laurea Specialistica)
verranno mutuati sui corsi caratterizzanti della Laurea Magistrale secondo la
seguente tabella.
Laurea Specialistica
vecchio ordinamento
Corso Avanzato di
Fisica per Geologi
CFU
Ecologia Ambientale
Geofisica
di
Esplorazione
Informatizzazione della
Cartografia Geologica
Anno
Semestre
6
1
1
6
6
2
1
2
2
inf
2
Laurea Magistrale
Nuovo Ordinamento
Mutuato con
Complementi di Fisica e Matematica
(LM)
Mutuabile da Scienze Ambientali
mutuato Geofisica applicata
Mutuato su Sistemi Informativi Territoriali
di Informatica (Triennale)
Curriculum 1 - Geologia dinamica e ambientale
Laboratorio di geologia
applicata
e
geomorfologia
Mutuato per 3 cfu dal corso di Geologia
applicata all‟ambiente e per altri 3 cfu dal
corso di Geomorfologia applicata
Curriculum 2 - Materiali geologici e georisorse
Complementi
Geotermia
di
4
2
1
Mutuato dal corso di Geotermia (LM)
10. Attività di tirocinio (o stage)
E’ previsto un periodo di formazione (stage o tirocinio) obbligatorio presso
laboratori del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, del
CNR, dell’INGV o in altri Enti pubblici e privati, Università italiane o straniere,
oppure in studi professionali. I tirocini in laboratori esteri possono essere
espletati anche attraverso il programma Erasmus “Job Placement”.
Le attività di tirocinio hanno una durata minima complessiva di 225 ore, pari
a 9 CFU (v. elenco dei laboratori del dipartimento, del CNR e l’elenco degli
enti convenzionati e dei liberi professionisti).
Di norma, il tirocinio si svolge a cavallo del primo e del secondo anno,
sfruttando la pausa dei mesi estivi e le prime settimane del secondo anno. Il
tirocinio può essere contestualizzato all’attività di Tesi.
Dell'organizzazione e della gestione degli stages esterni si occupano il Dr.
Giovanni Sarti e la Prof. Etta Patacca (per quanto riguarda il Job placement). Lo
studente tirocinante è seguito da un tutor accademico dell’Università di Pisa e,
nel caso di stage presso un ente esterno, anche da un tutor indicato dall’ente
convenzionato.
Per quanto riguarda i tirocini esterni al Dipartimento, prima di iniziare l’attività, lo
studente, unitamente al tutor esterno e al tutor accademico, deve redigere e
presentare alla segreteria didattica uno specifico Progetto Formativo, mediante il
quale vengono formalizzati il rapporto e la copertura assicurativa e in cui si
24
individuano le attività di apprendimento previste per lo studente.
Durante il tirocinio, lo studente è tenuto a compilare il Registro delle Presenze
in stage, controfirmato dal tutor esterno. L’orario giornaliero di permanenza in
tirocinio è stabilito di comune accordo tra lo studente e il tutor esterno. Lo
studente è tenuto ad aggiornare il tutor accademico almeno una volta al mese
sullo stato di avanzamento del tirocinio.
Per i tirocini effettuati nei laboratori del Dipartimento, prima di iniziare l’attività,
lo studente deve presentare alla segreteria didattica un Progetto Formativo
concertato e controfirmato dall’eventuale tutor del laboratorio e/o dal tutor
accademico, mediante il quale vengono formalizzati il rapporto e la copertura
assicurativa e in cui si individuano le attività di apprendimento previste per lo
studente. Durante il tirocinio, lo studente è tenuto a compilare il Registro delle
Presenze in stage, controfirmato dal tutor del laboratorio.
Alla fine del di tirocinio, lo studente è tenuto a redigere una relazione finale
(circa 10 pagine) in cui descrive le attività svolte, le metodologie utilizzate e i
risultati conseguiti. La relazione dovrà essere controllata dal tutor esterno (se
presente) e dal tutor accademico, e dovrà essere presentata, unitamente al
Registro delle Presenze e alla richiesta di accreditamento, al momento della
verbalizzazione del tirocinio.
La modulistica (Progetto Formativo, Registro Presenze, richiesta di
accreditamento) è disponibile on-line sul sito del Corso di Laurea in Scienze e
Tecnologie Geologiche.
Ruolo del tutor dell’ente esterno
Rappresenta il punto di riferimento per lo studente all'interno dell'azienda, ente
o studio professionale.
 Segue e indirizza lo studente durante il progetto, aiutandolo a superare
difficoltà tecniche eventualmente incontrate.
 Verifica i risultati ottenuti, firma il registro delle presenze e, una volta verificata
la bontà dei risultati conseguiti dallo studente durante lo stage, aver corretto la
relazione finale e sentito il tutor accademico, compila il modulo di richiesta di
accreditamento del tirocinio.

Ruolo del tutor accademico
Verifica l'adeguatezza del lavoro del tirocinante e supervisiona lo svolgimento
del tirocinio con l'obiettivo di garantirne una qualità didattica adeguata.
 Interviene direttamente per adottare eventuali modifiche al piano di lavoro
stabilito.
 Unitamente al tutor esterno, verificata la bontà dei risultati conseguiti dallo
studente e corretta la relazione finale, richiede l’accreditamento del tirocinio.

25
Verbalizzazione del tirocinio
La verbalizzazione del tirocinio da 9 CFU (cod. 135ZW) viene effettuata mediante
il servizio statini “on line” attualmente dal Dott. Roberto Giannecchini
([email protected]). Coloro che devono acquisire crediti relativi al tirocinio
da 10 CFU (cod. ZY988), devono ancora rivolgersi al Prof. Pietro Armienti
([email protected]). Per la verbalizzazione si consiglia di richiedere un
appuntamento via mail ai docenti.
10.1 Offerta formativa relativa ai tirocini presso i laboratori del Dipartimento di
Scienze della Terra
Nelle pagine seguenti sono riportati i laboratori del Dipartimento di Scienze della
Terra, gli enti/istituzioni e i liberi professionisti attualmente accreditati presso i
quali è possibile svolgere attività di tirocinio/stage. Se uno studente individua un
ente, un’azienda o un professionista disponibile ad ospitare il tirocinio, è
comunque possibile effettuare tale attività subordinatamente alla regolarizzazione
del rapporto tra la suddetta struttura e il Dipartimento/Ateneo.
Con il numero indicato nella colonna dei CFU/anno si intende il massimo numero
di CFU che ogni laboratorio può fornire in un anno come offerta didattica totale
agli studenti dei CdL interessati (Scienze Geologiche, Naturali e Ambientali).
Nella colonna “Max affollamento” è indicato il numero massimo di studenti che
possono frequentare contemporaneamente i singoli laboratori.
26
LABORATORI DISPONIBILI PRESSO IL DIPARTIMENTO DI SCIENZE
DELLA TERRA
Resp.
Max
Responsabile Tecnico CFU/anno affollamento Periodo
Genn.-feb.
Prof. P.
e mag.-giu.
8
2
Armienti
Analisi di immagine di rocce; determinazione della Crystal Size Distribution
Dott. P.
8
2
Da
Analisi FTIR
Marianelli
concordare
Laboratorio
Analisi di Immagine
Determinazione H2O e CO2 vetri, inclusioni e minerali in spettroscopia infrarosso
Prof. M. Rosi
8
2
Analisi granulometriche e
Da
concordare
componenti
Analisi granulometriche e dei componenti, separazione minerali
Prof. N.
G.
8
Argille
Perchiazzi,
Sbrana
dott. M.
Lezzerini
1
Marzogiugno
Preparazione di campioni orientati e disorientati per lo studio dei minerali delle argille in diffrattometria di
polveri a raggi-X. Separazione della frazione inferiore ai 2 micron. Saturazione con cationi vari. Solvatazione
con composti organici (glicerina e/o glicole etilenico). An alisi diffrattometriche dei preparati e stima
semiquantitativa dei rapporti tra le diverse fasi (per questa parte verrà utilizzato il laboratorio a raggi-X)
Cartografia Geologica
Dr. C.
Montomoli
10
2
Da
concordare
Informatizzazione cartografia geologica, predisposizione e gestione banche dati geologiche
Prof. C.
12
2
Da
Dendrocronologia
Baroni, dott.
concordare
A. Coppola
Campionamento di carote o sezioni per analisi dendrocronologiche. Preparazione dei campioni per
osservazioni al microscopio. Costruzione di curve dendrocronologiche. Elaborazione dati con
software specifici. Costruzione di cronologie di riferimento. Skeleton plot e master plot. Analisi
spazio temporale (comparazione dei dati dendrocronologici per indagini geologico-applicative,
gemorfologiche, vulcanologiche, ecc.). Realizzazione di sezioni sottili per la risoluzione stagionale
degli eventi. Costruzione di curve dendroclimatiche
Prof.ssa M.C.
24
6
Da
Fotogeologia
Salvatore,
concordare
Prof. C.
Baroni
Caratteristiche delle riprese aeree stereoscopiche. Analisi di base nell'interpretazione delle
fotografie aeree. Le misure nei fotogrammi: scala, distanze, angoli. Misure verticali: relief
displacement, ombre, differenza di parallasse. Individuazione di forme e depositi di genesi
diversa e di unità fotogeologiche. Trasferimento dei dati di fotointerpretazione sulla cartografia di
base. Realizzazione di carte tematiche da fotointerpretazione
27
Laboratorio
Elaborazione automatica dati
Resp.
Responsabile Tecnico
Prof. E.
Patacca
Max
CFU/anno affollamento Periodo
12
2
Da
concordare
geologici di superficie e di
sottosuolo
Attività pratica di caricamento in calcolatore e di gestione automatica di dati stratigrafici di
superficie e di sottosuolo
Prof. P.
Dott. M.
4
2
Genn.- feb.
Fluorescenza a raggi X
Armienti
Tamponi
e mag.-giu.
Esecuzione delle misure di fluorescenza a raggi-X; analisi qualitative e quantitative di elementi
maggiori ed in tracce su dischi fusi (“perle”)
Prof. A.
Dott. M.
30
4
Da
Geochimica delle acque
Sbrana, Dott. Bertoli
concordare
P. Fulignati
Tecniche di campionamento e misura di pH, conducibilità, temperatura, alcalinità, TDS. Tecniche
analitiche: spettrofotometria per la determinazione di elementi minori di interesse geotermico,
ambientale ed idrogeologico; cromatografia ionica per la determinazione di anioni e cationi
per la classificazione delle acque in genere per gli ambiti geotermico, idrogeologico ed ambientale;
spettrometria GAAS, in assorbim ento atomico con fornetto di grafite per la determinazione di
elementi in tracce di interesse geotermico, ambientale ed idrogeologico; analisi con elettrodo ione
selettivo
Dott. G.
15
3
Da
Geologia Applicata
D’Amato
concordare
Avanzi
Prof. M.
D’Orazio
12
ICP - MS
Procedure di preparazione di rocce e minerali finalizzati alla loro analisi
chimica
Dott. P.
8
Inclusioni fluide
Marianelli
2
Da
concordare
4
Da
concordare
Misure microtermometriche su inclusioni fluide e silicatiche per studi vulcanologici, petrologici e di
sistemi geotermici. Tecniche di preparazione
campioni, sezioni doppio lucide di cristalli e rocce per studio microtermometrico di inclusioni e
FTIR
Prof. G.
Dott. R.
10
1
Da
Microscopia elettronica
Bagnoli
Albani
concordare
Tecniche di osservazione in microscopia elettronica a scansione per studi paleontologici
Microscopia elettronica e
microanalisi
Prof. A.
F. Colarieti
Sbrana, Dott.
P. Fulignati
8
1
Da
concordare
Preparazioni sezioni lucide per microanalisi. Preparazione campioni per analisi morfoscopiche.
Preparazione di sezioni metallografiche.
28
Laboratorio
Mineralogia Applicata
Resp.
Responsabile Tecnico
Prof. N.
Perchiazzi,
Dott. M.
Lezzerini
Max
CFU/anno affollamento Periodo
4
1
Sett.-nov.
marzomaggio
Misure di proprietà fisiche di rocce e malte Determinazione degli elementi volatili presenti nei
minerali, nelle rocce e nei materiali litoidi artificiali mediante
metodi gravimetrici e gas-volumetrici: calcinazione, calcimetria, analisi termica simultanea
(TG/DSC/EGA)
Dott. R.
6
OttobrePaleontologia (macro e micro) W. Landini,
G. Bagnoli
Albani
maggio
Tecniche di laboratorio per preparazioni paleontologiche (preparazione macrofossili, foraminiferi,
ostracodi e conodonti)
Prof. G.
Dott. R.
4
Palinologia
1
Da
Bagnoli
Albani
concordare
Tecniche di laboratorio per preparazioni palinologiche (acritarchi, chitinozoi, pollini e spore)
Mineralogia Applicata
Preparazione campioni per
Prof. N.
Perchiazzi,
Dott. M.
Lezzerini
Prof. S.
Rocchi
4
1
Sett.-nov. e
marzomaggio
Dott. M.
Tamponi
16
2 Da
concordare
Petrografia e Geochimica
Tecniche di preparazione campioni di roccia totale per indagini petrografiche (Sezioni sottili) e
geochimiche (granulazione, macinazione, dischi di vetro per Fluorescenza X)
Preparazione campioni
Stratigrafia
Prof. E.
Patacca
12
2
Da
concordare
Tecniche di laboratorio per l'effettuazione di preparati di rocce sedimentarie e sedimenti non consolidati
(sezioni sottili, superfici lucide, dry peels, smear slides,
residui di lavaggio) utilizzati nell'analisi stratigrafica
Raggi X
Prof. N.
Perchiazzi
C. Gini
8
1
Sett.-nov.
genn.-magg.
29
Laboratorio
Raggi X
Resp.
Tecnico
C. Gini
Max
affolla
CFU/anno mento Periodo
6
1 Ottobre-maggio
Responsabile
Prof. M.
Pasero
Diffrattometria di raggi X su cristallo singolo. Scelta del cristallo. Montaggio del cristallo.
Raccolta di diffrazioni con metodi a pellicola: tecniche di cristallo rotante,
Weissenberg, precessione.Interpretazione dei dati: determinazione delle costanti di cella e del
gruppo spaziale (Diffrattometro automatico a cristallo singolo)
Dott. G. Berti Dott. F. De
12
3 Ottobre-febbraio
R&D per diffrazione raggi X
Marco
Metodi per standard di diffrazione a raggi X. Preparazione di campioni e provini per standard di laboratorio.
Metodi analitici diffrattometrici per studi di
superfici e volumi. Metodi di trattamento e classamento per granulometrie e crystallite size. Proprietà fisiche
ed anisotropia superficiale. Identificazione automatica di fasi. Determinazione di tensioni residue,
Calibrazione di diffrattometri a raggi x e definizione di Standard Tecnici
Proff. M.
12
2 Da
D’Orazio, S.
concordare
Rocchi
Tecniche di estrazione di minerali da rocce totali: granulazione fine, vagliatura, separazione
magnetica isodinamica
Dott. G.
8
2 Da
Tecniche informatiche per la
D’Amato
concordare
Avanzi
Geologia Applicata
Separazione minerali
Applicazioni software in meccanica delle rocce e delle terre, stabilità dei versanti,
rappresentazione ed elaborazione dati
30
Offerta formativa relativa ai tirocini presso i laboratori del CNR
Laboratorio
Responsabile
Resp. Tecnico
CFU
Max
affollamento
2
Periodo
Ing. M. Mussi
A. Caprai
4
Chimico
isotopico
Laboratorio di chimica dei gas, analisi chimica dei gas per via gascromotografica
Dott. B. Raco
8
Geochimica
delle acque
Tecniche di campionamento e misura di pH, temperatura, alcalinità ed Eh
Dott. B. Raco
8
2
Geochimica
delle acque
Uso della cromatografia ionica per la determinazione degli anioni
Dott. S. Tonarini G. De Grandis
20
Geochimica
isotopica
Laboratorio di separazione minerali, preparazione campioni roccia totale per analisi chimiche
ed isotopiche
Dott. S. Tonarini A. Pescia
20
Geochimica
isotopica
Laboratorio di chimica generale, dissoluzione roccia a matrice silicatica, analisi per via umida,
trattamento stoccaggio campioni acque
Dott. S. Tonarini P.
Norelli,
20
Geochimica
G. Bigazzi
isotopica
Preparazione sezioni lucide per microsonda e per conteggio tracce di fissione
Dott. S. Tonarini G. Di Vincenzo
20
5
Geochimica
isotopica
Caratteristiche e funzionamento di uno spettrometro di massa per gas nobili. Tecniche di
estrazione laser nelle analisi geocronologiche
Dott. S. Tonarini Dott. A. Dini
20
Geochimica
isotopica
Funzionamento spettrometri a sorgente termo-ionizzante. Preparazione filamenti, caricamento
campione e misura di un rapporto isotopico
Ing. M. Mussi
R. Giorgi
4
1
Isotopico per
analisi tritio
Analisi di tritio nelle acque: preparazione campioni e analisi per contatore proporzionale in
fase gassosa
Ing. M. Mussi
E. Calvi
8
2
Isotopico per
isotopi stabili
Preparazione dei campioni ed analisi per spettrometria di massa in fase gassosa
31
10.3 - Lista Enti/Istituzioni accreditati per l’attività di tirocinio (o stage)
QIT Madagascar Minerals S.A. (QMM), BP 225 - 614 Fort-Dauphin Mandena - Madagascar
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), via Brancati 48 Roma
Ente Parco Regionale della Maremma, via del Bersagliere 7/9 - Loc. Alberese, Grosseto
Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL), via Bombrini 8 Genova
ACQUE spa, via Garigliano 1 - Empoli (FI)
Istituto di Scienze Marine (ISMAR) – UO di supporto di Lesina, Via Pola 4 – Lesina (FG)
AF Geoscience and Technology Consulting srl
PO.TE.CO. Soc. Cons. a r.l., via Buoni 2/a - Santa Croce sull'Arno (PI)
ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE E L’AMBIENTE – Dipartimento Ambiente,
cambiamenti Globali e Sviluppo Sostenibile, ENEA-ACS
PARCO NAZIONALE ARCIPELAGO TOSCANO, VIA GUERRAZZI 1 PORTOFERRAIO (LI)
PARCO RGIONALE MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI, VIA AURELIA NORD 4
PISA
ARPAT, VIA N. PORPORA 22 FIRENZE
ARPAL, PIAZZA DELLA VITTORIA 15/C GENOVA
ARPAT - DIPARTIMENTO PROVINCIALE, VIA VITTORIO VENETO 27 PISA
AMBIENTE SCRL VIA FRASSINA 21 - LOC. NAZZANO CARRARA CARRARA (MS)
ISTITUTO CENTRALE PER LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA APPLICATA AL MARE
(ICRAM),
32
AQUAPUR MULTISERVIZI SPA, PIAZZA BERNARDINI 41 LUCCA
COMUNITÀ DI AMBITO PROVINCIA DI LUCCA PIAZZA NAPOLEONE 30 LUCCA
33
Convenzioni di Ateneo
(per la lista completa degli enti convenzionati consultare il sito della Università di Pisa
all’indirizzo: http://tirocini.adm.unipi.it).
AAMPS DI Livorno
ARPAT di Firenze
Autorità di Bacino del Fiume Arno Comunità
montana dell’Elba e della Capraia ENELGREENPOWER
Ente Parco regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli
Convenzioni di Dipartimento
Consorzio ERICA (Massa)
Comitato Glaciologico Italiano, Sede: corso Massimo D’Azeglio 42, 10125 Torino , e-mail:
[email protected]. Referente Prof. Carlo Baroni
* in base alla segnalazione dell’Ordine i seguenti studi geologici sono ammessi ad accettare i
tirocinanti della nostra facoltà:
Ordine dei Geologi della Toscana
Elenco degli studi convenzionati con i quali è possibile eseguire tirocini formativi
Dott. Geol. Balatri Roberto - studio GS
Pisa - Tel. 338 7223432
Geologia applicata e idrogeologia.
Dott. Geol. Barbieri Riccardo
Viale della Stazione, 39, Massa - Tel. 0585 48141
Geotecnica, geologia ambientale.
Dott. Geol. Barsanti Pietro, Studio Barsanti, Sani & Sani
Via Buiamonti, 29, Lucca - Tel. 0583 467427
Geofisica, studi di supporto alla pianificazione urbanistica, geotecnica
Dott. Geol. Buchignani Vincenzo
Via per Corte Capanni, 198, Lucca - Tel. 0583 419691
Geologia tecnica, idrogeologia.
Dott. Geol. Cascone Giovanna
Via Ozanam, 17, Livorno - Tel.0586 1866585
Geologia applicata alle costruzioni in zona sismica, caratterizzazione ambientale delle rocce da
scavo.
Dott. Geol. Ceccarelli Francesco
Piazza Aranci, 31 - Massa - Tel. 0585 489493
Geologia applicata all’ingegneria civile ed idraulica, redazione di strumenti urbanistici e loro
varianti mediante utilizzo anche di GIS, studi geologici inerenti interventi di stabilizzazione aree
in frana.
34
Dott. Geol. Chighine Gianfranco - TEGEIA srl
Via Tosco Romagnola, 370, Cascina (PI) - Tel. 050 741253
Geologia ambientale, bonifica contaminati
Dott. Geol. Cortopassi Alessandro – Viareggio tel. 0584 30369
Settori: geologia strutturale – geomeccanica
Dott. Geol. Damiani Alessandro
Piazzale Premuda 2G, Piombino - Tel. 0565 33260
Geologia applicata e ambientale
Dott. Geol. Della Croce Giorgio
Piazza della Vittoria, 47, Livorno - Tel. 0586 211212
settori: idrogeologia e geotecnica
Dott. Geol. Esposito Antonio, AssoGeo Studio di Geologia
Via dei Mille, 36, Ponsacco (PI) - Tel. 0587 736105
Idrogeologia, geotecnica, geologia ambientale, piani di caratterizzazione e progetti per il ripristino
di siti contaminati, studi di supporto alla pianificazione urbanistica, consulenza in materia
ambientale/rifiuti e piani di protezione civile.
Dott. Geol. Fagioli Maria-Teresa - AFGeoscience and Technology Consulting srl
Via Toniolo, 222, Campo-S. Giuliano Terme (PI) - Tel. 050 870311
Idrogeologia applicata, modellazione e simulazione numerica di fenomeni geologici.
Dott. Geol. Fanciulletti Fabrizio – Studio Tecbuci Assicuati STALF tel.0566 090075
Settori: geologia applicata alla pianificazione urbanistica – geotecnica – geologia ambientale e
difesa del suolo
Dott. Geol. Folini Marco, SANCILIA srl
Via Parione, 1, Firenze - Tel. 055 2670403
Attività estrattive, risistemazioni ambientali, studi di impatto ambientale.
Dott. Geol. Franchi Francesca - GEOPROGETTI Studio Associato
Via del Rio, 2, Pontedera (PI) - Tel 0587 54001
Geomatica applicata alla pianificazione territoriale.
Dott. Geol. Gardone Luca
Via Pisana, 218, Scandicci (FI) - Tel. 055 756272
Idrogeologia, geologia tecnica, geologia ambientale.
Dott. Geol. Ghezzi Giuseppe - GETAS PETROGEO srl
Piazza San Giorgio, 6 - Pisa - Tel. 050 43275
Idrogeologia, geologia applicata, piani di caratterizzazione.
Dott. Geol. Giovannetti Michele - Studio di geologia Pangea
Camaiore (LU) - Tel. 0584 984400
Geologia applicata.
35
Dott. Geol. Karayannis Jean Gionanlis - Geotecnica Pisana
Via Gherardesca, 15, Pisa - tel. 050 9656255
Indagini geognostiche, laboratorio terre, opere geotecniche: pali di fondazione, paratie.
Dott. Geol. Matteoli Sergio - Studio Geofield srl
San Miniato (PI) - Tel. 0571 418231
Georisorse, cave
Dott. Geol. Melani Fabio
Via Nomellini 25-27, Piombino (LI) - Tel. 0565 855538
settori: geotecnica, idrogeologia, cave e miniere, pianificazione urbanistica, geologia ambientale,
rischio idraulico.
Dott. Geol. Moni Leonardo, Geodes Studio di Geologia
Via Valmaira, 14, Castelnuovo di Garfagnana (LU)
Geotecnica, indagini geognostiche, pianificazione urbanistica, edilizia civile, artigianale ed
industriale, disciplina degli scarichi, pianificazione territoriale.
Dott. Geol. Murratzu Alessandro
Piazza Ulivelli, 19, Castelfiorentino (FI) - Tel. 0571 635053
Idrogeologia e ricerche termali, caratterizzazione geotecnica dei terreni, bonifiche ambientali.
Dott. Geol. Musetti Rinaldo
Via Macchiavelli, 38, Viareggio (LU) - Tel. 0584 44462
Geotermia, idrogeologia
Dott. Geol. Nencini Claudio, Studio Associato di Geologia
Corso Repubblica, 1, Fauglia (PI) - Tel. 050 650797
Attività estrattive, pianificazione, geotecnica.
Dott. Geol. Nolledi Giancarlo - Studio Associato Nolledi
Via N. Sauro, 118, Lucca - Tel. 0583 956363
Idrogeologia, geotecnica.
Dott. Geol. Pacini Lando, Geohabitat studio geologico
Via Garibaldi, 34, Borgo a Buggiano (PT) - Tel. 0572 30014
Esplorazione del sottosuolo con metodi geofisici, idrogeologia, geotecnica.
Dott. Geol. Pellegrini Massimo – Getas Petrogeo srl
Pisa - Tel. 050 45128
Idrogeologia, geotecnica.
Dott. Geol. Perini Massimiliano
Via C. Battisti, 36, Cascina (PI) - Tel. 050 700508
Geotecnica, idrogeologia, geologia ambientale
Dott. Geol. Rafanelli Antonio- Studio Geologia - Livorno tel. 0586 839464
Settori: geologi, geotecnica, geologi ambientale, idrogeologia, cartografia tematica a supporto
pianificazione territoriale, ricerca e stima risorse minerarie e litoidi
36
Dott. Geol. Rossi Francesco - Studio INGEO
Via Tiglio 433, Lucca - Tel. 0583 48682
Idrogeologia, geotecnica, topografia.
Dott. Geol. Santarnecchi Eraldo
Via della Costituente, 17, Ponte a Egola (PI) - Tel. 0571 485277
Geotecnica, idrogeologia, difesa del suolo.
Dott. Geol. Simoni Matteo
Viale della Repubblica 3/A, Bologna - Tel. 051 6334030
Idrogeologia applicata, geotecnica e meccanica delle rocce, geologia ambientale, progettazione e
bonifica di siti incontaminati.
Dott. Geol. Toschi Marco – via Pesciatina 1560/A Picciorana Lucca 0583 469588
Settori: Geologia Applicata, Idrogeologia
Dott. Geol. Turrini Giuseppe – Studio Ass. G.A.TE.S.
Via G. Leopardi, 10, Pisa - Tel. 050 552430
Geologia tecnica, idrogeologia.
11. Appendici
Gestione del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche
Il Consiglio Aggregato dei corsi di studio in Scienze Geologiche e Scienze e
Tecnologie Geologiche (CCLA)
Il CCLA gestisce il Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologiche
Geologiche e il corso di Laurea in Geologia (triennale).
Il Presidente è la Prof. Patrizia Macera (050-22.15.792; [email protected]); vice presidente la
Prof. Etta Patacca (050-22.15.729; [email protected]); segretario il Dr. Fabiano Martinelli
[email protected] che svolge la mansione di responsabile amministrativo dell’attività
didattica.
È costituito dai professori ufficiali degli insegnamenti attivati e dai ricercatori che svolgono la
loro attività didattica nell’ambito del corso stesso; dal responsabile didattico, Dr. Fabiano
Martinelli [email protected] (050-2215832); dal Segretario della Commissione di Laurea,
Dott. Roberto Albani (050-22.15.739; [email protected]) e da due rappresentanti degli studenti.
Il CCLA ha il compito di programmare e coordinare le attività didattiche, come descritto
dallo
Statuto
dell’Università
di
Pisa
(http://www.unipi.it/ateneo/governo/regolament/statuto/statuto.htm_cvt.htm).
Pianifica il processo
formativo (definizione degli obiettivi formativi e degli obiettivi di apprendimento) avvalendosi
del lavoro svolto dalla Commissione Didattica e sentito il parere del Gruppo di Riesame.
Fanno parte del CCLA:
37



La Commissione Didattica
La Commissione di Laurea
La Segreteria Didattica
La Commissione Didattica ha il compito di valutare la funzionalità e l’efficacia delle attività
formative del Corso di Studio (CdS) e dei servizi didattici forniti. La commissione didattica, in
particolare, esprime parere sulla programmazione didattica annuale e sulla compatibilità tra i
crediti assegnati alle attività formative e gli obiettivi determinati nel Regolamento didattico di
Ateneo e del CdS.
La Commissione Didattica è costituita da:
Docenti:
Prof.ssa Patrizia Macera (presidente)
Prof.ssa Etta Patacca
Tel. 050-22.15.792; [email protected]
Tel. 050-22.15.729; [email protected]
Due rappresentanti degli studenti.
Il responsabile della didattica
Dr Fabiano Martinelli
Tel. 050-2215832 [email protected]
La Commissione di Laurea
E’ presieduta dalla Prof.ssa Etta Patacca. Fornisce il calendario degli appelli di laurea e designa i
membri della commissione di ogni appello tra i docenti del CCLA. Svolge gli esami di Laurea. Si
avvale della collaborazione del Dott. Roberto Albani (050-22.15.739; [email protected]) che
svolge le funzioni di coadiutore del Presidente della Commissione di Laurea per istruire le
pratiche per sostenere l’esame di Laurea.
La Segreteria didattica
La segreteria didattica è costituita da uno sportello didattico aperto agli studenti il martedì ore
10.30-12,00 ed il giovedi, ore 15.30-17,00. Ha il compito di fornire informazioni riguardo
all’organizzazione didattica dei due corsi di laurea triennale e magistrale, alle modalità di
trasferimento da altre sedi o passaggi dal vecchio al nuovo ordinamento. Si occupa anche di
organizzare l’orario delle lezioni e pubblicizzarlo in rete. Altro compito della segreteria didattica è
quello di pubblicizzare in rete ogni evento a carattere didattico (seminari, possibilità di tirocini,
borse di studio, ecc.. .), accogliere i piani di studio degli studenti iscritti alla Laurea Magistrale e di
interagire con le segreterie studenti. Responsabile della segreteria didattica è il Dr. Fabiano
Martinelli (050-2215832
[email protected] )"
10.2 - Altri organismi di riferimento
Il Consiglio di Dipartimento (CdD), Direttore Prof. Michele Marroni, garantisce le risorse
umane e le infrastrutture (aule, laboratori, strumentazioni, materiale didattico, docenti)
necessarie per lo svolgimento del processo formativo.
10.3 - Servizi di Contesto
Nell’organizzazione del processo formativo il CdS in Scienze e Tecnologie Geologiche si avvale
dei seguenti Servizi di Contesto.

38
Tutorato – prevede: (1) Orientamento in ingresso; (2) Orientamento in itinere; (3)
Orientamento in uscita.
1.
2.
3.
Orientamento in ingresso: responsabile è la Prof.ssa Patrizia Macera che si avvale della
collaborazione del Dr. Fabiano Martinelli nel presentare la struttura ed organizzazione
del CdS alle nuove leve.
Orientamento in itinere: è costituito da uno sportello didattico presso la Segreteria
didattica (050-22.15.832; [email protected], ) aperto al pubblico il martedì dalle ore
10.30 alle ore 12 ed il giovedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00. Responsabile il Dr. Fabiano
Martinelli [email protected]. Si occupa di fornire indicazioni e consigli agli studenti
sul Corso di Studio.
Orientamento in uscita: è seguito dal Presidente del CdS e dal responsabile
amministrativo della didattica Dr. Martinelli e si avvale della collaborazione dei
singoli docenti per istruire contatti con le aziende potenzialmente interessate ad assumere
nostri laureati.

Tirocini/Stages. I r esponsabili sono il Dott. Giovanni Sarti (050-22.15.836;
[email protected])
ed
il
Dott.
Roberto
Giannecchini
[email protected]. Presentano agli studenti le varie opportunità per lo
svolgimento di tirocini e si occupano degli aspetti burocratici per definire le modalità di
gestione dei tirocini con le imprese e gli Enti locali.

Internazionalizzazione Responsabile è la Prof.ssa Etta Patacca
(050-2215729 [email protected]).
Nel quadro del programma Socrates-Erasmus si occupa dei rapporti con le
università straniere per la mobilità degli studenti e le cooperazioni internazionali.

La Biblioteca (Centro interdipartimentale, Presidente Prof. Marco Pasero –
050.22.15.761; [email protected]) mette a disposizione testi per la preparazione dei vari
esami e dell’elaborato finale e due computer connessi in rete per effettuare le ricerche
bibliografiche.
La Biblioteca afferisce alla biblioteca di Scienze Naturali e Ambientali
http://www.bibsna.unipi.it

Servizio Wireless. È attivo un servizio di collegamento ad internet con tecnologia WIFI
a cui possono accedere studenti, borsisti, assegnisti e dottorandi afferenti al Dipartimento
di Scienze della Terra. Per poter accedere occorre richiedere le credenziali abilitanti
presso lo Sportello didattico del Dipartimento presentando domanda e una fotocopia di
documento valido.
39
12. Programmi dei corsi
ANALISI MINERALOGICHE
(Codice esame: 032DD)
6 CFU – 5 CFU di lezioni frontali, 1 CFU di esercitazioni e laboratorio
Elena Bonaccorsi
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
TECNICHE
Diffrattometria di polvere: richiami sulla diffrazione; identificazione di minerali in miscele
polifasiche. Preparazione dei campioni per diffrattometria di polvere; richiami sul
funzionamento del diffrattometro Bragg-Brentano, camera Debye-Scherrer e Gandolfi;
strumenti, principali aberrazioni strumentali ed influenza degli strumenti sulle misure;
indicizzazione spettri di polvere ed affinamento ai minimi quadrati dei parametri di cella, in
particolare di minerali costituenti delle rocce; simulazione al calcolatore di spettri di
polvere ed introduzione al metodo Rietveld. Applicazione del metodo Rietveld all’analisi
quantitativa.
Microscopia elettronica in trasmissione e scansione: Caratteristiche e funzionamento del
microscopio elettronico a trasmissione. Diffrazione elettronica: teoria e pratica. Il
microscopio elettronico a scansione. Modalità di formazione dell’immagine nel TEM e nel
SEM. Esempi di applicazioni di microscopia e diffrazione elettronica alle scienze della
Terra.
Microanalisi: Caratteristiche e funzionamento della microsonda elettronica. Spettrometria
EDS e WDS. Esempi di studio di minerali e materiali sintetici. Calcolo di formule
cristallochimiche di silicati costituenti delle rocce a partire da dati SEM e/o microsonda.
MATERIALI
Argille: Introduzione alla mineralogia dei suoli e delle argille; definizione e classificazione
cristallochimica e strutturale dei minerali argillosi; capacità di scambio ionico e
glicolazione; caratterizzazione di minerali argillosi mediante tecniche di laboratorio.
40
Cementi: La chimica dei cementi, il sistema CaO-Al2O3-SiO2-FeO. Le fasi maggiori dei
clinker: alite, belite, ferrite… Proprietà dei clinker e dei cementi Portland. Identificazione e
caratterizzazione di componenti dei clinker. Fasi derivanti dall’idratazione dei cementi,
composti C-S-H e loro relazioni con i silicati di calcio idrati naturali.
Zeoliti: Aspetti mineralogici e importanza tecnologica come setacci molecolari e
disinquinanti.
Amianto e mineralogia ambientale: definizione di amianto, metodi di studio, norme
legislative; i
particolati atmosferici, loro composizione; altri
minerali comuni
potenzialmente pericolosi per la salute.
Obiettivi formativi
Il corso si propone di fornire agli studenti conoscenze di base su tecniche di laboratorio
versatili e diffuse, per la caratterizzazione di minerali e materiali sintetici. Verranno
descritte il dettaglio gruppi di minerali che risultano rilevanti sia nel contesto geologico che
ambientale ed applicativo.
Parole chiave: Mineralogia, diffrazione a raggi X, TEM, SEM, microanalisi, mineralogia
applicata.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati (per l’approfondimento)
- Bish, D.L., Post, J.E. (editors) (1989): Modern powder diffraction. Reviews in
mineralogy, Mineralogical Society of America.
- Potts, P.J. (1987): A handbook of silicate rock analysis. Blackie, Glasgow.
- Putnis, A.(1992): Introduction to mineral sciences. pp. 41-80. Cambridge Univ. Press.
- Ree S.J.B. (2005): Electron microprobe analysis and scanning electron microscopy in
geology. Cambridge University Press.
Commissione d’esame: E. Bonaccorsi., N. Perchiazzi, M. Lezzerini
Orario di ricevimento: martedì e giovedì: 12-14.
41
COMPLEMENTI DI FISICA E MATEMATICA
(Codice esame: 145BB)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU esercitazioni
Francesco Giammanco
Dipartimento di Fisica “E. Fermi” (Largo Pontecorvo, 3)
Corso mutuato dalla Laurea Magistrale in Geofisica di esplorazione ed applicata
http://www.dst.unipi.it/gea/
Programma del corso
Complementi di analisi. Scalari, vettori e tensori. Proprieta’ dei vettori e operazioni
con i vettori. Elementi di calcolo matriciale e tensori. Operazioni e trasformazioni dei
tensori. Sistemi lineari e linearizzazione di funzioni. Funzioni di piu’ variabili e
operatori vettoriali. Differenziale totale e derivate parziali. Soluzioni di equazioni
algebriche. Equazioni differenziali alle derivate parziali. Proprietà ed esempi di soluzione
di equazioni del trasporto. Discretizzazione e rappresentazione numerica. Fisica dei mezzi
continui. Equazioni costitutive della reologia. Forze su un corpo e tensore degli stress.
Valori e assi principali di stress. Stress normale. Stress di taglio (shear stress). Stress
piano. Stress all’interno della Terra. Assi principali di stress. I tre tipi fondamentali di
faglia. Deformazioni. Tensore di strain. Elasticità lineare. Legge di Hooke. Costanti
elastiche. Viscosità. Modelli lineari in reologia. Meccanica delle fratture. Modelli
numerici.
Obiettivi formativi
Buona padronanza degli strumenti di analisi matematica per funzioni di più variabili e
analisi tensoriale. Derivazione equazioni costitutive della Reologia e Tensore di Stress.
Conoscenza metodi di derivazione di assi principali, shear ecc. Derivazione tensore di
strain e costanti elastiche principali.
42
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto
Testi consigliati
- Piskunov N.S. (2010): Calcolo Differenziale ed Integrale - Editori Riuniti.
- Mulargia F. (2000): Un'introduzione alla meccanica delle faglie - Coop. Libraria
Universitaria Bologna 2000.
- Ulteriore materiale didattico verrà fornito durante il Corso.
Commissione d'esame: F. Giammanco, N. Beverini, G. Moruzzi, F. Cornolti, F. Fuso
Orario di ricevimento: giovedì: 15 - 17.
COMPLEMENTI DI GEOLOGIA STRUTTURALE
(Codice esame: 033DD)
6 CFU – 5 CFU lezioni frontali; 1CFU lezioni fuori sede
Chiara Montomoli
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Deformazione finita e progressiva. Deformazione e fluidi. Sistemi di vene. Foliazioni e
lineazioni nelle rocce deformate e loro meccanismi di formazione. Riconoscimento e
classificazione di foliazioni alla microscala. Meccanismi deformativi alla microscala.
Piegamento di un strato singolo e di un multistrato. Modelli cinematici di piegamento e
piegamenti sovrapposti. Strain e pieghe. Pieghe a guaina.
Flanking folds e flanking structures. Zone di taglio; indicatori cinematici alla meso e alla
microscala per il senso di taglio e lo spostamento. Riconoscimento di indicatori cinematici
alla microscala. Processi di strain softening e strain hardening per la localizzazione e
sviluppo di zone di taglio. Vorticità cinematica: principi e metodi.
Il corso prevede lezioni teoriche e pratiche sia in aula che in campagna.
Il lavoro di campagna prevede una lezione fuori sede di tre giorni.
43
Obiettivi formativi
Conoscenza approfondita della geometria e della cinematica delle strutture duttili;
conoscenza dei principali meccanismi di deformazione delle pieghe e delle zone di taglio
fragili e duttili e del ruolo dei fluidi nella deformazione.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Twiss R.J. & Moores E.M. (1992): Structural Geology. W.H. Freeman and Company.
- Passchier C.W. & Trouw R.A.J. 2005): Microtectonics. Springer-Verlag.
- Trouw R.A.J, Passchier C.W. & Wiersma D.J. (2010): Atlas of mylonites and related
microstructures.Springer-Verlag.
- Ramsay J.G. & Huber M.I. (1983): The techniques of Modern Structural Geology.
Vol. 1: Strain analysis. Academic Press.
- Ramsay J.G. & Huber M.I. (1987): The techniques of Modern Structural Geology.
Vol. 2: Folds and Fractures. Academic Press.
- CD delle lezioni e dispense del docente.
Commissione d'esame: C. Montomoli, L. Pandolfi.
Orario di ricevimento: lunedì, 12 -13.
CRISTALLOCHIMICA
(Codice esame: 036DD)
6 CFU – lezioni frontali
Marco Pasero
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Cristallochimica generale. Il legame chimico. Elettronegatività secondo Pauling e secondo
Mulliken. Legame ionico in molecole. Cristalli ionici. Energia coesiva: termini coulombiani
44
e termini repulsivi di Born. Raggi ionici: raggi univalenti e raggi cristallini. Variazione
della distanza di legame con la coordinazione. Impacchettamento compatto di sfere e
strutture tipo A, B, C. Poliedri di coordinazione. Descrizione di una struttura cristallina:
esempi. Le regole di Pauling (criteri di stabilità delle strutture ioniche): esempi. Raggi
ionici empirici. Estensione della II regola di Pauling: correlazione tra forza di legame e
distanza di legame.
Cristallochimica speciale. Strutture a impacchettamento compatto di ioni ossigeno: strutture
AX, AX2, A2X3. Strutture AB2O4 (spinelli). Distribuzione degli elementi nei processi
geologici: eccezioni alle regole di Goldschmidt e Ringwood. Teoria del campo cristallino.
Energie di stabilizzazione in campo ottaedrico e in campo tetraedrico. Effetto Jahn-Teller.
Gli elementi di transizione nei processi di differenziazione magmatica. Ripartizione tra
minerali coesistenti.
Polimorfismo e politipismo: aspetti termodinamici, aspetti strutturali. Esempi di
polimorfismo. Struttura tipo olivina. Struttura tipo granato. Struttura tipo humite.
Polisomatismo: definizione ed esempi. Strutture del composto Al2SiO5. Silicati a catena.
Connessioni di catene tetraedriche ed ottaedriche: modalità diverse di connessione.
Pirosseni, pirossenoidi, anfiboli, biopiriboli. Dagli inosilicati ai fillosilicati. Principali
famiglie di fillosilicati. Politipismo nelle miche. Silicati a impalcatura tridimensionali di
tetraedri. Feldspatoidi e zeoliti: caratteristiche strutturali e proprietà.
Soluzioni solide ideali; soluzioni “regolari”.
Cristallochimica di alta temperatura; espansioni poliedriche. Cristallochimica di alta
pressione; compressibilità poliedriche. Pressione, temperatura e composizione come
variabili strutturali ‘analoghe’. Limiti assoluti per l’estensione e la compressione dei
legami. Caso di Si-O. Mineralogia del mantello. Informazioni di carattere geofisico e
petrologico. Informazioni di carattere cristallografico: isostrutturalità di silicati e germanati.
Studi di altissima pressione. Strutture di alta pressione: -Mg2SiO4, -Mg2SiO4, struttura
tipo ilmenite, struttura tipo “Sr2PbO4”, struttura tipo perovskite, struttura tipo hollandite.
Trasformazioni di fase nel mantello. Ruolo del silicio in coordinazione ottaedrica.
Obiettivi formativi
Acquisizione degli strumenti per consentire la “lettura” di un minerale o di una famiglia di
minerali a partire dalle loro caratteristiche cristallochimiche, e comprensione delle relazioni
45
tra proprietà chimiche, fisiche e cristallografiche e l’ambiente geologico in cui il minerale si
è formato.
Comprensione delle relazioni tra le trasformazioni mineralogiche (transizioni di fase,
femonemi di politipismo) e l’ambiente di formazione ed evidenziazione della correlazione
tra caratteristiche cristallochimiche e variazioni delle condizioni termodinamiche.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Bloss F.D. (1971): Crystallography and crystal chemistry. Holt, Rinehart & Winston,
New York (in particolare cap. 8 e 9).
- Carobbi G. (1971): Trattato di mineralogia. USES, Firenze (part. cap. 3).
- Papike J.J. & Cameron M. (1976): Crystal chemistry of silicate minerals of geophysical
interest. Rev. Geophys. Space Phys., 14, 37-80.
- Hazen R.M. & Finger L.W. (1982): Comparative crystal chemistry. Wiley, New York
(in particolare cap. 6-10).
- Papike J.J. (1987): Chemistry of rock-forming silicates: ortho, ring, and single-chain
structures. Rev. Geophys., 25, 1483-1526.
- Papike J.J. (1988): Chemistry of rock-forming silicates: multiple-chain, sheet and
framework structures. Rev. Geophys., 26, 407-444.
- McElhinny M.W. (ed.) (1979): The Earth: its origin, structure and evolution. Academic
Press, London (in particolare cap. 1, 7 e 8).
- Griffen D.T. (1992): Silicate crystal chemistry. Oxford University Press, Oxford (in
particolare cap. 1-8).
Commissione d’esame: M. Pasero, E. Bonaccorsi, N. Perchiazzi, C. Biagioni.
Orario di ricevimento: tutti i giorni dalle 9 alle 11 (su appuntamento).
CRISTALLOGRAFIA
(Codice esame: 037DD)
6 CFU – lezioni frontali
46
Elena Bonaccorsi
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Prima parte: Determinazione di strutture cristalline.
Cristallografia geometrica. Ripetizioni periodiche: traslazioni, rotazioni proprie e
improprie. Simmetria. Cenni di teoria dei gruppi. La simmetria traslazionale dei cristalli.
Reticolo. Cella elementare, cella primitiva e celle multiple. Gruppi di simmetria nello
spazio bidimensionale. Gruppi di rotazioni proprie e improprie. Limitazioni alla simmetria
rotazionale. Reticoli bidimensionali. I 17 gruppi del piano. Gruppi di simmetria nello spazio
tridimensionale. Limitazioni alla simmetria rotazionale nei cristalli: ordine degli assi n = 1,
2, 3, 4, 6. I 32 gruppi cristallografici del punto o classi cristalline. I sette sistemi cristallini.
Forma esterna dei cristalli: facce, indici delle facce, legge di razionalità degli indici. La
simmetria traslazionale dei cristalli. I 14 reticoli bravaisiani. I gruppi spaziali bravaisiani.
Introduzione di elicogire e slittopiani.
Cristallografia a raggi X. Natura e produzione dei raggi X. Assorbimento dei raggi X.
Metodi per la rivelazione dei raggi X. Generalità sui fenomeni di interferenza e diffrazione.
Equazioni di Laue. Equazione di Bragg e corrispondenza con le equazioni di Laue. Il
reticolo reciproco e la sfera di Ewald. Metodi sperimentali. Determinazione della simmetria
di Laue. Determinazione della cella elementare e assegnazione degli indici. Assenze
sistematiche e determinazione del gruppo spaziale di un cristallo. Diffrattometro per
cristallo singolo. Cristallografia strutturale. Diffusione da parte di un elettrone; diffusione
da parte di un atomo; il fattore di struttura. La riflessione integrata. Fattori di Lorentz, di
polarizzazione, e di assorbimento. Estinzione primaria e secondaria. Simmetria della
diffrazione. Assenze sistematiche. La funzione densità elettronica e la sua espansione in
serie di Fourier. Il problema della fase. Funzione di Patterson. Metodo dell'atomo pesante.
Raffinamento delle strutture cristalline. Sintesi delle differenze. Metodo dei minimi
quadrati. Risultati dell'analisi: distanze ed angoli di legame; poliedri di coordinazione.
Seconda parte: Applicazioni alle Scienze della Terra
Studi strutturali ad alta temperatura e alta pressione. Apparecchiature per alta e bassa
temperatura. Apparecchiature per studi ad alta pressione. Studio in situ di trasformazioni
47
(es. disidratazioni). Trasformazioni di fase. Trasformazioni ordine-disordine. Esempi.
Mineralogia del mantello.
Mineralogia sperimentale di alta pressione e trasformazioni di fase nel mantello.
Discontinuità a 400 km: trasformazione delle olivine. Trasformazione dei pirosseni.
Discontinuità a 650 km. Discontinuità a 1050 km.
Obiettivi Formativi
Conoscenza degli elementi basilari della cristallografia geometrica e delle metodologie di
indagine strutturale condotta con diffrazione di raggi X. Conoscenza delle principali
applicazioni della cristallografia alle Scienze della Terra.
Parole chiave: Mineralogia, cristallografia, diffrazione, raggi X, ordine, struttura.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Materiale didattico: appunti, testi delle lezioni, file pdf scaricabili dal sito ufficiale del
corso (https://sites.google.com/site/cristallografia).
- Clegg W., Blake A.J., Gould R.O., Main P. (2002): Crystal Structure Analysis.
Principles and Practice. Oxford University Press (presente in biblioteca studenti).
Testi da consultazione:
- International Tables for X-ray Crystallography - Brief teaching edition. (presenta ed
illustra i principali concetti relativi alle simmetrie di gruppo spaziale, esemplificati
mediante una scelta tra i più frequenti gruppi spaziali).
- Stout G.H., Jensen L.H. (1989): X-ray Structure Determination. A Pratical Guide. John
Wiley & Sons Inc..
Commissione di esame: E. Bonaccorsi, C. Biagioni, S. Merlino, M. Pasero.
Orario di ricevimento: martedì e giovedì: 12-14.
FISICA DEL VULCANISMO
(Codice esame: 040DD)
48
6 CFU – lezioni frontali
Alessandro Sbrana
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Parte I
Le cristi vulcaniche eruttive attraverso l'analisi e la discussione di casi studio (hazard e
gestione dell'emergenza). L'eruzione del 1980 del vulcano St Helens (USA), L'eruzione del
vulcano di Moinserrat (Piccole Antille), l'eruzione dl vulcano Stromboli 2002-2003 Isole
Eolie), l'eruzione del Nevado del Ruiz
1985 (Colombia), L'eruzione del vulcano Pinatubo del 1991 (Filippine), l'eruzione dl lago
di Nyos (Cameroon) .
Parte II
Processi fisici che regolano i fenomeni eruttivi. Stoccaggio del magma, caldere
e camere magmatiche, evidenze petrologiche, geofisiche e geologiche della loro
esistenza. Formazione delle camere magmatiche. Le camere magmatiche come fattore di
controllo del processo vulcanico. Il ruolo dei volatili nella rottura delle pareti della
camera magmatica. Il ruolo dei volatili nel processo vulcanico. Volatili nel magma e loro
solubilità. Nucleazione delle bolle nel magma, crescita delle bolle per diffusione e
decompressione, coalescenza delle bolle. Frammentazione del magma e influenza dei
volatili sullo stile eruttivo. Eruzioni sostenute, influenza delle bolle di gas prima della
frammentazione, accelerazione della miscela gas frammenti magmatici. Contenuto in gas e
velocità di uscita della miscela. Forma del condotto, geometria della bocca e velociotà di
uscita.Pennacchi eruttivi delle eruzioni sostenute. Fattori di controllo dell'altezza del
pennacchio eruttivo. Caduta dei frammenti dalla colonna eruttiva e dal pennacchio.
Colonne eruttive instabili, densità e altrti fattori di controllo dell'instabilità. Eruzioni
esplosive transienti , esplosioni magmatiche e modellazione delle esplosioni magmatiche
transienti. Esplosioni transienti che coinvolgono acqua esterna e tipi di eruzioni
idromagmatiche. I prodotti (tefra) delle eruzioni idromagmatiche. Processi di caduta e di
flusso nella messa inposto dei materiali piroclastici. Processo di caduta dai margini della
49
colonna convetiva e dalla regione dell'ombrello. Velocità di caduta dei clasti.
Caratteristiche delle colonne e di corrispondenti depositi. Applicazione dei modelli delle
colonne eruttive e stima delle velocità di uscita dei clasti e dell'intensità dell'eruzione,
determinazione del
volume dell'eruzione
e della durata dell'eruzione. Correnti di
densità piroclastica e loro depositi. Origine delle correnti di densità piroclastica (collasso
di fontana, esplosioni direzionali e collasso di duomi). Ignimbriti e processo di messa in
posto. Colate di lava, tipi di lave, reologia dei flussi lavici, controllo reologico della
geometria dei flussi lavici. Moto della lava, lunghezza dei flussi di lava, superficie
tessiturale dei flussi di lava. Stili eruttivi, scala delle eruzioni e frequenza delle eruzioni.
Condizioni per l'accadimento di eruzioni effusive. Composizione chimica del magma e
eruzioni esplosive.
Composizione
e eruzioni esplosive transienti, composizione e
eruzioni esplosive sostenute (ruolo della viscosità e ruolo del contenuto in gas).
Dimensione e frequenza delle eruzioni elastiche e anelastiche. Eruzioni di magnitudo
eccezionale.
Pericolosità
vulcanica e monitoraggio
vulcanico. Tipi di pericoli
vulcanici. Previsione a lungo e a breve termine delle eruzioni.
Obiettivi formativi
Gli obiettivi del corso sono di far familiarizzare lo studente con il tema delle crisi
vulcaniche e dei diversi aspetti della loro gestione. Il corso si prefigge
anche di analizzare da un punto di vista fisico il processo eruttivo e i pericoli da esso
prodotti. Gran parte di questi concetti sono qualitativamente estendibili
ad altri tipi di rischi naturali.
Verifica dell'apprendimento: Esame orale con voto
Testo consigliato
-
Parfitt L., Wilson L. (2008): Fundamendals of Physical Volcanology. WileyBlackwell.
Commissione d'esame: A. Sbrana, Marianelli P., Fulignati P., Santacroce R.
Orario di ricevimento: lunedì: 11-13.
50
FOTOINTERPRETAZIONE E PRINCIPI DI TELERILEVAMENTO
(Codice esame: 131DD)
6 CFU – 4 CFU lezioni, 2 CFU laboratorio
Maria Cristina Salvatore
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Principi di base del telerilevamento. Analisi di base per l’uso di immagini aerofotografiche,
multispettrali e radar negli studi territoriali e ambientali. Acquisizione dei dati telerilevati: il
telerilevamento attivo e passivo, finalità e campi di applicazione nelle Scienze della Terra.
Le camere fotogrammetriche e gli scanner; cenni sui rilevamenti radar.
Gli scanner multispettrali: caratteristiche delle immagini multispettrali, pixel, Digital
Number, firme spettrali.
I rilevamenti aerofotografici: camere aerofotografiche; fotografie aeree verticali e oblique,
singole e di strisciata, strisciate stereoscopiche; lunghezza focale, certificati di calibrazione,
quota relativa, quota assoluta; campo abbracciato, sovrapposizione frontale e laterale;
dislivelli e sovrapposizione; inclinazione, spostamento e deriva dei fotogrammi; punto
principale, nadir e isocentro; grafici di volo; scala delle fotografie aeree. Le pellicole
fotografiche: risoluzione fotografica e a terra; curva di Hurter e Drieffield; le pellicole
fotografiche b/n, a colori e IRV e loro campi di applicazione.
Le misure nei fotogrammi: esagerazione verticale del rilievo; misure orizzontali: scala,
distanze, angoli e aree; misure verticali: spostamento topografico, parallasse e differenza di
parallasse; triangolazione per linee radiali.
Analisi di base nella interpretazione delle immagini: dimensioni assolute e relative, forma,
ombra, tono e colore, tessitura, struttura, distribuzione spaziale, localizzazione,
associazione, convergenza. Fotolettura, fotoidentificazione e fotointerpretazione. Chiavi di
interpretazione.
Elementi di fotogrammetria digitale: l’orientamento interno, relativo e assoluto; punti di
controllo a terra (GCP). Esempi di applicazioni della fotogrammetria digitale nelle Scienze
51
della Terra. Impiego dei dati telerilevati (multispaziali, multitemporali e multispettrali) nel
monitoraggio ambientale e esempi di gestione dei dati in ambiente GIS.
Le basi di rappresentazione: le carte topografiche, i fotomosaici non controllati e
controllati, le ortofotografie, le ortofotocarte, le spaziocarte.
Interpretazione delle fotografie aeree attraverso la visione tridimensionale: classificazione
delle forme del rilievo e della copertura del suolo; identificazione di morfotipi e di
fenomeni fisici naturali. Criteri per la definizione dello stato di attività dei fenomeni. Unità
fotogeologiche ed elementi strutturali. Le lineazioni. Classificazione e delimitazione di
zone omogenee dal punto di vista morfologico e vegetazionale. Misure stratimetriche e di
acclività.
Trasferimento dei dati di fotointerpretazione sulle basi cartografiche.
Esercitazioni: Misure sui fotogrammi; interpretazione di fotografie aeree e immagini
satellitari; individuazione di unità foto geologiche; classificazione e delimitazione di zone
omogenee dal punto di vista morfologico; trasferimento dei dati fotointerpretati su basi di
rappresentazione; costruzione di carte tematiche mediante l’analisi foto interpretativa
Lezioni fuori sede Una o due uscite giornaliere per il controllo e l’integrazione dei dati di
fotointerpretazione in una delle aree oggetto di studio.
Modalità d’esame: Prova orale e discussione degli elaborati cartografici prodotti durante il
corso.
Obiettivi formativi
Conoscenza dei principi fondamentali del telerilevamento, delle caratteristiche delle
fotografie aeree e della fotointerpretazione; capacità di identificare le unità fotogeologiche e
di interpretare i caratteri geomorfologici del territorio attraverso l’analisi di dati telerilevati;
abilità nel redigere carte tematiche di base mediante fotointerpretazione; acquisizione delle
competenze necessarie per ricostruire i rapporti tra gli elementi individuati e proporre
modelli evolutivi.
E’ richiesta una buona conoscenza della geomorfologia e del rilevamento geologico.
Testi consigliati (per l’approfondimento)
- Amadesi E. (1977): Manuale di fotointerpretazione con elementi di fotogrammetria. Ed.
Pitagora, Bologna.
52
- Lillesand T.M. & Kiefer R.W. (1987): Remote sensing and image interpretation. Ed.
John Wiley & Sons, New York.
- Paine
D.P. (1981): Aerial photography and image interpretation for resource
management. Ed. John Wiley & Sons, New York.
- Drury S.A. (1987): Image interpretation in geology.London: Allen & Unwin.
- Miller V.C. (1961): Photogeology.New York: McGraw-Hill.
- Materiale fornito dal docente durante il corso.
Commissione d’esame: M.C. Salvatore, C. Baroni, M. Pappalardo, A. Ribolini
Orario di ricevimento: Mercoledì dalle 11 alle 13 (o altri giorni previo appuntamento)
GEOCHIMICA AMBIENTALE
(Codice esame: XXX)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU laboratorio/esercitazioni
Riccardo Petrini
Dipartimento di Scienze della Terra
(corso mutuato da Scienze ambientali)
Obiettivi formativi
- E’ obiettivo formativo principale del corso lo studio delle dinamiche attive in un
ecosistema, per la definizione dei processi di scambio nel sistema acqua-roccia-suolo
con particolare riferimento alla mobilità di elementi tossici e potenzialmente tossici e
nella definizione dei valori di fondo sito-specifici.
Programma del corso
- Geochimica della fase acquosa; processi di flusso e trasporto nella zona insatura e
satura; equilibrio e solubilità delle fasi minerali; sistema dei carbonati; stabilità delle
specie disciolte; interazione acqua-matrice solida: scambi ionici, processi di
adsorbimento e rilascio di elementi in traccia, processi di alterazione e formazione di
profili di suoli; modellizzazioni numeriche; il contesto normativo.
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- Commissione di esame: Riccardo Petrini, Patrizia Macera, Brunella Raco (IGG-CNR)
Testi consigliati
- C.A.J Appelo and D. Postma. Geochemistry, groundwater and pollution. Balkema
publishers
- J.I. Drever. The geochemistry of natural waters – surface and groundwater
environments. Prentice Hall
- B. De Vivo, A. Lima e F.K. Siegel. Geochimica ambientale. Metalli potenzialmente
tossici. Liguori Ed.
GEOCHIMICA APPLICATA ALLA GEOTERMIA
(Codice esame: 042DD)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU laboratorio/esercitazioni
Paolo Fulignati
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Generalità sui sistemi idrotermali. Relazioni tra vulcanismo e sistemi idrotermali ad esso
associati. Facies di alterazione e mineralogia idrotermale. Sistemi idrotermali e magmaticoidrotermali attivi e fossili e principali tipologie (sistemi epitermali, sistemi “porphyry
copper”, skarn). Analogie tra sistemi idrotermali fossili (giacimenti minerari) e sistemi
idrotermali attivi (campi geotermici in sfruttamento industriale). Processi di interazione
acqua-roccia. Reazioni di idrolisi, di scambio di base e di silicazione. Diagrammi di attività.
Trasporto e deposizione di metalli dai fluidi idrotermali. Modificazioni geochimiche subite
dalle rocce interessate da alterazione idrotermale e loro quantificazione: equazione di
Gresen e metodo di soluzione grafica dell’equazione di Gresen proposto da Grant.
Prospezioni idrogeochimiche e metodi di classificazione delle acque. Geotermometri
chimici. Geochimica isotopica. Isotopi radioattivi ed isotopi stabili. Isotopi stabili
18
dell’acqua ( O e D). Fattore di frazionamento. Comportamento degli isotopi stabili
durante il ciclo idrologico. Retta delle acque meteoriche. Caratterizzazione isotopica delle
54
acque naturali. Frazionamento isotopico. Geotermometria isotopica. Modificazione della
composizione isotopica dell’acqua attraverso processi di interazione acqua-roccia.
18
13
Applicazione ai sistemi idrotermali attivi e fossili.  O e  C come traccianti del
processo di termometamorfismo e metasomatismo a carico di rocce carbonatiche (genesi di
skarn). Le inclusioni fluide: come si formano e come si riconoscono. Informazioni fornite
dallo studio delle inclusioni fluide. Metodologie di analisi (microtermometrie, analisi
composizionali
“bulk”
oppure
sulle
singole
inclusioni).
Elaborazione
dati
microtermometrici e ricostruzione delle condizioni P-T-X del fluido intrappolato. Esempi
pratici di applicazione dello studio di inclusioni fluide per la caratterizzazione e la
ricostruzione evolutiva di campi geotermici attivi e giacimenti minerari di origine
idrotermale.
Esercitazioni. Principi di funzionamento di microscopia elettronica a scansione e
microanalisi a dispersione di energia.
Utilizzo della microanalisi SEM-EDS in geotermia: analisi di fasi di neoformazione di
piccole dimensioni anidre ed idrate. Tecniche analitiche per lo studio delle inclusioni fluide:
preparazione dei campioni, microanalisi EDS su inclusioni aperte e decrepitate.
Microtermometria
ottica
su
inclusioni
fluide,
caratteristiche
delle
piattaforme
riscaldanti/raffreddanti.
Introduzione all'analisi dei fluidi. Metodi di campionamento e analisi svolte al momento del
prelievo (T, pH, eH, alcalinità). Titolazione. Principi di cromatografia ionica con esempi
pratici di analisi. Principi di spettroscopia in assorbimento atomico con fornetto di grafite.
Esercitazioni in laboratorio
Obiettivi formativi
Lo studente al termine del corso deve aver acquisito le seguenti competenze:
-
Conoscenza dei principali processi geochimici che interessano i sistemi idrotermali
con particolare riferimento ai processi di interazione acqua-roccia.
-
Conoscenza dei principali metodi di acquisizione ed utilizzo dei dati di geochimica
dei fluidi (classificazione delle acque, geotermometri chimici etc.)
55
-
Nozioni fondamentali di geochimica degli isotopi stabili (ossigeno, idrogeno,
carbonio, cloro) ed utilizzo di questi ultimi in problematiche ambientali e nei
processi di interazione acqua-roccia.
-
Conoscenza dei principali metodi di studio delle inclusioni fluide e utilizzo dei dati
ottenuti da tale metodologia nell’indagine dei sistemi idrotermali attivi e fossili.
Testi consigliati
- Celico P. (1986): Prospezioni idrogeologiche (Volume primo). Liguori Editore, pp.735.
- Faure G. (1986): Principles of Isotope Geology (2nd edition). J. Wiley & Sons, pp.589.
- Longinelli A. & Deganello S. (1999): Introduzione alla Geochimica. UTET, pp.459.
- Pirajno F. (1992): Hydrothermal Mineral Deposits. Springer Verlag, pp.709.
- Shepherd T.J., Rankin A.H. & Alderton D.H. (1985): A Practical Guide to Fluid
Inclusion Studies. Blackie and Son, Glasgow, pp. 239.
Commissione d’esame: P. Fulignati, P. Marianelli, A. Sbrana.
Orario di ricevimento: venerdì: 9-11.
GEOCHIMICA APPLICATA ALLA VULCANOLOGIA
(Codice esame: 043DD)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU laboratorio/esercitazioni
Paola Marianelli
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Caratteristiche dei corpi magmatici: tipi, geometrie e dimensioni. I sistemi di alimentazione
dei vulcani attivi. Esempi di sistemi di alimentazione in diversi ambienti (es: Islanda,
Hawaii, Etna, S.Helens, Montserrat, Pinatubo,Vesuvio Campi Flegrei etc..). Concetti di
camera magmatica, mush column, sistemi superficiali e profondi. Processi chimico-fisici in
camere magmatiche, processi di differenziazione, convezione, diffusione, stratificazione,
zonature composizionali e termiche. Evoluzione di serbatoi magmatici in sistema chiuso e
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processi a sistema aperto: rialimentazioni, degassamento e interazioni con le rocce
incassanti, processi di mescolamento. Mescolamento fisico vs. ibridizzazione. Ruolo del
mixing nell’evoluzione termica e composizionale delle camere magmatiche e nell’innesco e
nella dinamica delle eruzioni. Dinamica delle camere magmatiche, processi di
cristallizzazione alla parete, formazione e migrazione del fronte di solidificazione,
comportamento dei volatili nella camera magmatica ed all’interfaccia con l’incassante,
skarn e cornubianiti, rocce di parete e informazioni da loro derivanti. Processi e modalità di
estrazione e di risalita di magmi. Modelli di estrazione.. I volatili nei magmi:
comportamento delle specie volatili nei vari processi evolutivi; essoluzione e separazione di
una fase fluida (modalità, ruolo della fase fluida essolta nei processi di degassamento in
sistema aperto, nell’innesco delle eruzioni e nei meccanismi eruttivi, negli scambi con
l’incassante). Ricostruzione del ruolo dei sistemi di alimentazione nei fenomeni precursori,
di innesco ed eruttivi. Velocità di risalita dei magmi. Relazioni tra dinamica delle eruzioni e
processi nei sistemi di alimentazione (esempi e case history). Trattamento dati e utilizzo
della geochimica nella ricostruzione di processi nel sistema di alimentazione. Applicazioni
alla tefrostratigrafia.
Principali tecniche di studio dei depositi vulcanici. Utilizzo della tecnica SEM-EDS in
vulcanologia: analisi morfoscopiche su rocce piroclastiche e microanalisi su minerali,
inclusioni e vetri vulcanici. Tecniche analitiche per lo studio delle inclusioni silicatiche:
preparazione dei campioni, microanalisi EDS e WDS, microspettrometria a infrarosso
(Fourier Transform Infrared FT-IR) su inclusioni e vetri vulcanici, microsonda Raman,
microtermometria ottica, caratteristiche delle piattaforme riscaldanti, strategie di impiego e
di indagine. Metodologie di studio dei sistemi di alimentazione: conoscenze derivanti da
tecniche dirette, perforazioni profonde, geofisica, camere magmatiche fossili, e da tecniche
indirette, derivanti dallo studio di frazioni iuvenili, litici “cognate”, litici, petrologia
sperimentale, inclusioni silicatiche e fluide. Le inclusioni silicatiche e fluide e lo studio
delle camere magmatiche: stime delle temperature di cristallizzazione dei magmi, stima
delle pressioni di cristallizzazione dei magmi, percorso evolutivo dei fusi magmatici,
evoluzione delle fasi volatili, modelli di solubilità, formazione e evoluzione della fase
fluida. Interpretazione dei dati in funzione della ricostruzione dei processi di evoluzione dei
magmi nel sistema di alimentazione e delle condizioni PTX in camera magmatica preeruttive e sineruttive.
57
Esercitazioni: esercitazioni pratiche in laboratorio
Obiettivi formativi
Approfondimento della conoscenza dei sistemi di alimentazione dei vulcani attiviì.
Relazioni tra funzionamento dei sistemi di alimentazione, dinamiche delle eruzioni e
caratteristiche dei depositi vulcanici. Principali tecniche di studio.
Modalità d’esame: esame orale con voto.
Testi consigliati (per l’approfondimento)
- Sigurdsson, H. (Editor in Chief) (2000): Encyclopedia of Volcanoes. Academic Press.
San Diego, pp. 1417.
- Wholetz K, Heiken G. (1992): Volcanology and geothermal energy. University of
California Press, pp. 432.
- Carroll and Holloway (1994): Volatiles in magmas. Reviews in Mineralogy, vol. 30, pp.
517.
- Roedder (1984): Fluid inclusions. Reviews in Mineralogy, vol. 12, pp. 646.
- De Vivo, Bodnar (2003): Melt inclusions in volcanic systems: Developments in
Volcanology , vol. 5, pp. 258.
- Carroll and Holloway (1994): Volatiles in magmas. Reviews in Mineralogy, vol. 30, pp.
517.
- Roedder (1984): Fluid inclusions. Reviews in Mineralogy, vol. 12, pp. 646.
Commissione di esame: P. Marianelli R. Santacroce P. Fulignati.
Orario di ricevimento: giovedì: 10-12.
GEOCHIMICA DEGLI ISOTOPI STABILI
(Codice esame: xxxx)
6 CFU – lezioni frontali
58
Riccardo Petrini
Dipartimento Scienze della Terra
Obiettivi formativi
E’ obiettivo formativo del corso la conoscenza e l’applicazione dei principi e metodi della
geochimica degli isotopi stabili a sistemi geologici.
Programma del corso
I principi del frazionamento isotopico: processi cinetici e reazioni di scambio
all’equilibrio; sistematiche isotopiche di ossigeno e idrogeno, teoria ed applicazioni al
ciclo idrologico; sistematica isotopica dello Sr, teoria ed applicazioni alla interazione
acqua-roccia-suolo e salinizzazione; sistematica isotopica del B, teoria ed applicazioni alla
definizione delle sorgenti; sistematica isotopica di azoto e ossigeno, teoria applicazioni in
particolare alla contaminazione da nitrati; sistematica isotopica del carbonio, teoria ed
applicazioni al ciclo del carbonio; sistematica isotopica dello zolfo, teoria ed applicazioni
con riferimento particolare alla origine dei solfuri; sistematica isotopica di cromo e ferro,
teoria ed applicazioni alla tracciabilità di processi di ossido-riduzione e ciclo di elementi
tossici e potenzialmente tossici. Esempi di applicazione delle sistematiche isotopiche
combinate a problematiche geologiche e ambientali. Cenni sulla applicabilità dei metodi
isotopici alla rintracciabilità agro-alimentare. Cenni di termometria isotopica
Testi consigliati per l’approfondimento:
Valley J.W. and Cole D. (Eds.). Stable Isotope Geochemistry. Reviews in
Mineralogy and Geochemistry Vol. 43. Mineralogical Society of America
Johnson C.M., Beard B.L. and Albarede F. Geochemistry of Non-traditional Stable
Isotopes. Reviews in Mineralogy and Geochemistry Vol. 55. Mineralogical Society
of America
Hoefs J. Stable Isotope Geochemistry. Springer
Gat J.R. Isotope Hydrology. Series in Environmental Science and Management
Vol. 6. Imperial College Press
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Commissione esame: R. Petrini, P. Macera, B. Raco
Ricevimento: su appuntamento [email protected]
59
GEOCHIMICA E GEODINAMICA
(Codice esame: 044DD)
6 CFU – lezioni frontali
Patrizia Macera
Dipartimento di Scienze della Terra
Il corso è suddiviso in tre moduli di circa 16 ore di lezione nei quali vengono trattati: la
geochimica e geochimica isotopica sistematica, la tettonica globale e le associazioni
tettonomagmatiche, esempi illustrativi dei vari ambienti geodinamici.
Programma del corso
Cenni storici sulla deriva dei continenti. Teorie fissiste e mobiliste. La tettonica delle
placche. Litosfera ed astenosfera. Distribuzione e profondità delle zone sismiche terrestri.
Limiti di placca divergenti, trasformi e convergenti. Vulcanismo associato ai margini di
placca. Vulcanismo intraplacca. Mantle plumes.
Utilizzazione dei dati geochimici per individuare le sorgenti dei magmi e l'ambiente
geodinamico di serie magmatiche antiche. La geochimica degli elementi in traccia:
elementi alcalini ed alcalino-terrosi; le REE; gli elementi ad alto potenziale ionico o
HFSE; gli elementi di transizione; gli elementi del gruppo del Pt (PGE). I diagrammi
multi-elementari o spidergrams normalizzati al mantello primitivo (PM), condriti (Cho),
MORB e loro utilizzazione per il riconoscimento delle varie associazioni magmatiche.
Diagrammi di discriminazione tettonica. I rapporti fra elementi incompatibili come
traccianti geochimici di sorgenti.
Utilizzazione degli isotopi radiogenici in Geocronologia e Geologia isotopica. Variazione
della composizione isotopica dello Sr e del Nd nei basalti oceanici. Geologia isotopica di
Sr, Nd e Pb. Riconoscimento dei vari serbatoi mantellici e crostali. Sistematica isotopica
Lu-Hf e Re-Os e sue applicazioni allo studio delle rocce ignee.
Struttura e composizione del mantello terrestre. Teorie sulla sua eterogeneità. Movimenti
convettivi nel mantello. Convezione stratificata, globale e zonata. Evidenze geofisiche e
geochimiche. Lo strato D". Teorie sulla genesi dei basalti intraplacca oceanici e
60
continentali. Concetto di “mantle plume” ed ipotesi sui vari tipi di hotspot. Il
magmatismo di ambiente convergente. Il contributo della crosta oceanica e continentale
nella sorgente dei magmi di arco. Caratteristiche geochimiche ed isotopiche del
magmatismo di arco. Teorie sulla genesi dei magmi di arco. Il contributo dei sedimenti e
della crosta oceanica nella composizione dei magmi; gli strumenti geochimici da utilizzare
per il loro riconoscimento. Processi di mixing e AFC.
I traccianti geochimici come strumenti per l'individuazione delle sorgenti magmatiche e
della eterogeneità del mantello. Ambienti geodinamici delle principali associazioni
magmatiche. Relazioni fra geodinamica e geochimica dei magmi. Esempi tratti dal
magmatismo Cenozoico dell’area Euro- Mediterranea.
Obiettivi formativi
Padronanza degli strumenti essenziali necessari a collegare i principali ambienti
geodinamici con le caratteristiche geochimiche dei magmi. Lettura ed interpretazione, ad
un livello generale, dei fondamentali traccianti geochimici ed isotopici atti ad identificare
i processi petrogenetici che presiedono l’evoluzione del sistema crosta-mantello.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Faure G. (1986): Principles of isotope geology (2nd ed.). J. Wiley & Sons., pp. 589.
- Rollinson H. (1993): Using geochemical data: evaluation, presentation, interpretation.
Longman,. pp. 352.
- Varie lezioni possono essere scaricate da www.imwa.info/Geochemie/Chapters.html.
- Materiale elettronico fornito dai docenti.
Commissione d’esame: P. Macera, Fulignati P., Marianelli P., Petrini R.
Orario di ricevimento: P. Macera: giovedì: 10.30 – 12.30.
61
GEOFISICA APPLICATA
(Codice esame: 046DD)
6 CFU – lezioni frontali
Corso mutuato dalla Laurea Magistrale in Geofisica di esplorazione ed applicata:
http://www.dst.unipi.it/gea/
GEOLOGIA APPLICATA ALL’AMBIENTE
(Codice esame: 048DD)
6 CFU – 5 CFU lezioni frontali, 1 CFU lezioni fuori sede ed esercitazioni
Alberto Puccinelli
Dipartimento di Scienze della Terra
Obiettivi formativi
Il corso si propone di fornire allo studente un’adeguata preparazione che gli permetta di
comprendere e di risolvere le problematiche geologico-ambientali derivate dagli impatti
delle attivittà dell’uomo sulla natura.
Introduzione al corso
Significato e importanza dei principali argomenti che saranno trattati. Struttura e
organizzazione del corso. Modalità di svolgimento delle verifiche. Testi consigliati.
Studi per il controllo della dinamica fluviale
Valutazione e controllo delle piene nei corsi d’acqua (cenni). L’erosione lungo i versanti e
lungo gli alvei quale responsabile del carico solido di un corso d’acqua. La dinamica degli
alvei. I dissesti in alveo. Il rilevamento geologico per la previsione della dinamica fluviale.
Tecniche d’intervento per la previsione e la riduzione delle esondazioni e delle inondazioni.
Opere di difesa dalle colate di fango e di detrito.
Le strutture di rinforzo del terereno
Pali, diaframmi, micropali, berlinesi, ancoraggi, infilaggi, premill, chiodature, bullonature,
tirantature, terre rinforzate.
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Studi per il risanamento dei terreni e delle acque sotterranee contaminate
Lo sviluppo delle contaminazioni. Piano d’indagini per la bonifica. Individuazione
dell’origine dell’inquinamento. Gli interventi di bonifica a carattere geologico. Gli
inquinamenti da idrocarburi. la protezione dall’inquinamento: controllo delle riserve idriche
e monitoraggio.
Geologia urbana
Il ruolo del geologo nella progettazione di scarichi di rifiuti urbani e industriali. La
compatibilità ambientale degli insediamenti industriali, agricoli e abitativi, dei sistemi
fognari, di discariche, ecc. Approvvigionamenti idrici e problemi connessi. Studi geologici
di supporto per la stesura dei piani regolatori.
Il rischio idrogeologico-ambientale nella costruzione di strade e gallerie
Il rischio geologico nella progettazione di opere. Valutazione del rischio nella costruzione
di strade e gallerie: indagini geognostiche, problemi connessi con la stabilità dei versanti,
con le falde idriche, con la subsidenza indotta dai drenaggi, con lo smaltimento degli inerti.
Esercitazioni Elaborazione dati, esecuzione di sezioni geologiche e sezioni di correlazione,
definizione del modello di riferimento.
Testi consigliati
- Canuti P., Crescenti U., Francani V. (2008): Geologia applicata all’ambiente. Casa
Editrice Ambrosiana.
- Pipkin B.W., Trent D.D., Hazlett R. (2007): Geologia ambientale. Piccin Nuova
Libraria S.p.A.
- Civita M. (2005): Idrogeologia applicata e ambientale. Casa Editrice Ambrosiana.
- Gonzales de Vallejo (2005): Geoingegneria. Pearson ed. Milano.
- Mariotti E., Iannantuoni M. (2009) : Il nuovo diritto ambientale. II edizione aggiornata.
Maggioli Editore.
Commissione d’esame: A. Puccinelli, G. D’Amato Avanzi, R. Giannecchini.
Orario ricevimento: lunedì: 11-13.
63
GEOLOGIA DEI BASAMENTI CRISTALLINI
(Codice esame: 049DD)
6CFU – 40 ore di lezioni frontali, 1 CFU di lezioni fuori sede
Giovanni Musumeci
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Basamenti cristallini: definizione e contesti tettonici di esposizione e relazioni basamentocopertura. Tipologia della deformazione, meccanismi deformativi, analisi delle meso e
microstrutture, condizioni fisiche di deformazione. Associazioni metamorfiche e relazioni
blastesi metamorfiche-deformazione. Circolazione di fluidi e strutture tettoniche. Metodi di
geotermobarometria, percorsi P-T-deformazione in ambiente orogenico, evoluzione termomeccanica in regime collisionale (thrusting simple shear, homogeneous pure shear,
thrusting and magma emplacement).
Basement nappe e core complex: caratteri geometrici, deformativi e metamorfici, strain
pattern e deformation fabric. Esempi geologici le unità di basamento delle Alpi occidentali,
ed il duomo metamorfico della Montagna Nera (catena varisica europea)
Magmatismo
e
deformazione:
il
magmatismo
sintettonico,
elementi
strutturali,
deformazione magmatiche e sub-magmatiche, intrusioni sintettoniche in margini
collisionali. Riattivazione ed esumazione dei basamenti cristallini, modalità di
deformazione, ruolo del basamento, sovrapposizione di strutture tettoniche. Associazioni
strutturali, zone milonitiche, gneiss domes, core complex.
Obiettivi formativi
Conoscenze dei caratteri strutturali e metamorfici dei basamenti cristallini. Riconoscimento
delle tipologie deformative e delle evoluzioni metamorfiche in relazione ai processi
orogenici.
Conoscenza delle diverse metodologie di analisi applicabili nello studio dei basamenti
cristallini.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
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Testi consigliati
- Bouchez J.L., Hutton D.H.W. & Stephens W.E. (1997): Granite: from segregations of
melts to emplacement fabrics. Petrology and structural geology series. Kluwer
Academic Publishers.
- Burg J.P. & Ford M. (1997): Orogeny through time. Geological Society of London.
Special publications No 121.
- Knipe R.J. & Rutter E.H. (1990): Deformation mechanism, rheology and tectonics.
Geological Society of London. Special publications No 54.
- Kornprobst J. (2002): Metamorphic rocks and their geodynamic significance. Petrology
and structural geology series. Kluwer Academic Publishers.
- Passchier C.W. & Trouw R.A.J. (1996): Microtectonics. Springer-Verlag Berlin.
- Ring U., Brandon M.T., Lister G.S. & Willett S.D. (1999): Exhumationprocesses:
normal faulting, ductile flow and erosion. Geological Society of London. Special
publications No 154.
Commissione d’esame: G. Musumeci, G. Molli.
Orario ricevimento: martedì: 11-13.
GEOLOGIA ECONOMICA
(Codice esame: 052DD)
6 CFU – 5 CFU lezioni frontali, 1CFU laboratorio
Anna Gioncada
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Importanza dei minerali industriali e metallici nell’economia di un paese. I prezzi sui
mercati e le principali cause della loro variazione. Le rocce ed i minerali industriali e
65
metallici economicamente più importanti, loro produzione ed impieghi. Terminologia
specialistica del settore.
Fattori che rendono un deposito di minerali industriali o metallici economicamente
rilevante: fattori geologici, petrografici, mineralogici, economici, ambientali.
Processi geologici che determinano lo sviluppo di concentrazioni di risorse minerali
d’interesse
economico:
processi
magmatici,
magmatico-idrotermali,
idrotermali,
sedimentari, supergenici. Principali tipi di depositi d’interesse economico: depositi a
minerali metallici in complessi intrusivi basici e ultrabasici, le rocce kimberlitiche e
lamproitiche e i diamanti; pegmatiti e apliti; le mineralizzazioni associate agli skarn; i
sistemi “porphyry copper”, i depositi epitermali; depositi VMS e Sedex; IOCG; Mississippi
Valley-type, depositi Carlin-type; depositi “placer”, depositi residuali, depositi legati a
processi supergenici.
Metodi d’indagine: tessiture e strutture delle rocce mineralizzate, inclusioni fluide,
geotermometria e geobarometria. Case studies. Metodi e fasi dell’esplorazione mineraria e
dello sfruttamento.
Obiettivi formativi
Il corso intende fornire competenze riguardanti la genesi, il reperimento e lo sfruttamento
delle risorse rappresentate da depositi di minerali e rocce che presentano un valore
economico. Gli obiettivi formativi comprendono l’acquisizione di conoscenze sull’utilizzo
dei diversi minerali metallici e industriali, sul loro valore economico e sulle principali
cause delle sue oscillazioni, sui processi geologici responsabili dello sviluppo di depositi
economicamente sfruttabili e sul loro reperimento.
Modalità d’esame: esame orale con voto, con discussione su un articolo scientifico in
lingua inglese concordato in precedenza con il docente.
Testi consigliati (per l’approfondimento)
- Dill H.G. (2010): The “chessboard” classification scheme of mineral deposits:
Mineralogy and geology from aluminum to zirconium. Earth-Science Reviews 100: 1–
420
66
-
Robb L. (2005): Introduction to ore forming processes. Blackwell Publishing, 373 p.
-
Moon C. J., Whateley M. K.G. & Evans A. M.(2006) Introduction to Mineral
Exploration Blackwell Publishing,, 2006, p. 499
-
Taylor R. (2009): Ore Textures - Recognition and Interpretation. Springer
-
Evans A. M. (1993): Ore Geology and industrial minerals- an introduction. Blackwell
Publishing, 387 p. (sempre valido anche se datato)
-
Pracejus B. (2008) The Ore Minerals Under the Microscope - An Optical Guide.
ATLASES IN GEOSCIENCE, 3, Elsevier
-
Spry, P.G. and Gedlinske, B.L. (1987): Tables for the Determination of Common
Opaque Minerals. Economic Geology.
Commissione d’esame: A. Gioncada, M. Lezzerini, S. Rocchi, E. Bonaccorsi, P. Armienti.
Orario ricevimento: mercoledì e venerdì: 12-13.
GEOLOGIA PLANETARIA
(Codice esame: 135DD)
6 CFU – 5 CFU lezioni frontali, 1 CFU esercitazione
Luigi Folco
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Il Sistema Solare. Struttura del Sistema Solare. Il sole. I pianeti rocciosi: struttura interna,
vulcanismo, tettonica, processi di superficie, atmosfere e clima. I pianeti giganti. I corpi
minori: asteroidi, comete, satelliti. Rassegna dei modelli generali sull’origine del Sistema
Solare. Cenni ai pianeti extrasolari.
Meteoriti e l’origine del Sistema Solare. Generalità sulle meteoriti, micrometeoriti e polveri
cosmiche. Flusso della materia extraterrestre sulla Terra. Proprietà chimico-fisiche e
petrografiche, classificazione e corpi progenitori. Origine degli elementi. Abbondanze degli
elementi del Sistema Solare e del cosmo. Grani presolari come memoria della nucleosintesi
stellare e dei processi nello spazio interstellare. Meteoriti primitive: memoria dei processi
67
della nebulosa solare, del disco protoplanetario e della accrezione dei pianeti. Meteoriti
differenziate: memoria dei processi di differenzazione planetaria agli albori del Sistema
Solare. Frazionamento cosmochimico e geochimico. La cosmochimica degli asteroidi, delle
comete, dei pianeti. La cronologia del Sistema Solare. Modelli cosmochimici della origine
del Sistema Solare.
Impatti cosmici e loro ruolo nella evoluzione dei corpi celesti del sistema solare. Il
processo di formazione dei crateri. Il metamorfismo da shock. La petrografia e la
geochimica delle rocce da impatto. Crateri da impatto ed evoluzione planetaria: accrezione
planetaria, impatti catastrofici, origine della Luna, il bombardamento cosmico agli albori
del Sistema Solare, estinzioni di massa. Rischio da impatto.
Esercitazioni: Microscopia ottica a luce riflessa e trasmessa, microscopia elettronica e
microanalisi di meteoriti e impattiti per il riconoscimento e analisi dei loro componenti
strutturali e mineralogici, a fini classificativi e petrologici.
Obiettivi formativi
Fornire le conoscenze di base dei processi di formazione del Sistema Solare e dei processi
geologici avvenuti e che avvengono sui corpi celesti che lo costituiscono. Fornire gli
strumenti fondamentali per la classificazione delle rocce extraterrestri (meteoriti, micrometeoriti, polveri cosmiche) e delle rocce da impatto, per la comprensione della loro
petrogenesi, e per la loro collocazione in un contesto geologico planetario.
Verifica dell’apprendimento: Prove in itinere. Esame finale con voto.
Testi di riferimento
Primo approccio:
- McBride N. M, Gilmour I, Eds. (2004): An introduction to the Solar System. Cambridge
University Press and The Open University. pp 400.
- Bevan A., De Laeter J. (2002): Meteorites: A Journey Through Space and Time. UNSW
Press, pp 256.
- Norton R. O. (2002): The Cambridge Encyclopedia of Meteorites. Cambridge
University Press, pp. 374.
68
- McSween H Y. (1999): Meteorites and their parent planets. Second Edition. Cambridge
University Press, Cambridge, New York, pp 310.
- Lauretta D. S, Killgore M. (2005): A color atlas of meteorites in thin section. Golden
Retriever Publications and Southwest Meteorite Press, South Korea, pp. 301.
- Valley J. W., ed. (2006): Early Earth. Elements 2, No. 4, 193-255.
Per approfondire:
- Melosh H. J. (2011): Planetary surface processes. Cambridge University Press,
Cambridge, New York, pp. 500.
- Davis A. M. (2006): Meteorites, Comets, and Planets: Treatise on Geochemistry,
Second Edition, Volume 1. Elsevier Science, pp. 756.
Commissione d’esame: L. Folco, M. D’Orazio, S. Rocchi, P. Armienti, A. Gioncada.
Orario di ricevimento: su appuntamento.
GEOLOGIA PROFESSIONALE
(Codice esame: 133DD)
9 CFU: lezioni frontali e 1 lezione fuori sede
Alberto Puccinelli
Dipartimento di Scienze della Terra
Docenti: Alberto Puccinelli, Pietro Barsanti, Brunella Raco, Giacomo D’Amato Avanzi.
Obiettivi formativi
Fornire gli strumenti idonei per svolgere con competenza l’esercizio della professione, che
rappresenta una delle principali attività per i laureati in Scienze e Tecnologie Geologiche.
Programma del corso
Introduzione al mondo della professione (2 ore - A. Puccinelli)
Aspetti deontologici, campi di applicazione: stabilità dei versanti, idrogeologia, geotecnica,
opere d’ingegneria (edifici, strade, gallerie, dighe), attività estrattive, discariche, bonifiche
di acque e siti inquinati, impiego di modelli numerici, ecc.
Indagini geognostiche (16 ore - P. Barsanti)
Acquisizione ed elaborazione di dati geognostici con indagini dirette e indirette. Sondaggi,
prospezioni geofisiche (geoelettrica, sismica a rifrazione e sismica a riflessione, prove
down-hole e cross-hole, ecc.), prove penetrometriche statiche e dinamiche. Modalità di
esecuzione, elaborazione e interpretazione dei risultati. Applicazione pratica a casi reali.
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Geochimica ambientale (16 ore - B. Raco)
Il significato del monitoraggio geochimico e sua pianificazione in aree fortemente
antropizzate in assenza di normativa specifica. Caratterizzazione delle potenziali sorgenti
inquinanti mediante tecniche geochimiche ed isotopiche. Valutazione del fondo naturale.
L’ambiente e la salute dell’uomo.
Acquisizione dati e loro elaborazione-interpretazione: esempi di monitoraggio di attività ad
alto impatto ambientale (siti industriali, discariche).
Costruzione del modello geologico-tecnico di riferimento (2 ore - A. Puccinelli)
Rilievi geologici e geomorfologici, indagini in sito e in laboratorio, sintesi e
armonizzazione dei dati e delle interpretazioni in un modello di riferimento bi- e
tridimensionale, di superficie e di sottosuolo.
Casi di studio (32 ore - A. Puccinelli, G. D’Amato Avanzi)
Illustrazione del percorso metodologico e tecnico-operativo per affrontare, gestire e
risolvere problemi specifici. Analisi di casi e temi tipici dell’attività professionale: stabilità
dei versanti, rischio di frana, risorse idriche, discariche, attività estrattive, costruzioni.
Cenni alle principali normative correlate.
Lezioni fuori sede (1 giorno)
Esecuzione di indagini in sito, prelievo di campioni rimaneggiati o indisturbati, visita a
cantieri geognostici.
Modalità d’esame: Esame orale con voto
Testi consigliati
Canuti P., Crescenti U. & Francani V. (2008) – Geologia applicata all’ambiente. Casa
editrice Ambrosina, Milano.
Casadio M. & Elmi C. (2006) - Il manuale del geologo - Pitagora editrice, Bologna.
Celico P. (1986) - Prospezioni idrogeologiche. Vol. 1 e 2. Liguori editore, Napoli.
Celico P. (2005) - Elementi di idrogeologia. Liguori editore, Napoli.
Civita M. (2005) – Idrogeologia applicata e ambientale. Casa editrice Ambrosiana,
Milano.
Colombo P. & Colleselli F. (1996) – Elementi di geotecnica. Zanichelli, Bologna.
Gonzalez De Vallejo L.I. (2005) - Geoingegneria. Pearson Education Italia, Milano.
Hunt R.E. (2005) - Geotechnical engineering investigation handbook. Taylor & Francis,
Boca Raton (Florida).
Scesi L., Papini M. & Gattinoni P. (2006) – Geologia Applicata. Vol. 1. Il rilevamento
geologico-tecnico (II ed.). Casa editrice Ambrosiana, Milano.
Scesi L., Papini M. & Gattinoni P. (2003) – Geologia Applicata Vol. 2. Applicazioni ai
progetti di ingegneria civile. Casa editrice Ambrosiana, Milano.
Turner A.K. & Schuster R.L. (1996) – Landslides, investigation and mitigation. National
Academy Press, Washington D.C.
Vallario A. (1992) -Frane e territorio. Liguori editore, Napoli.
Dispense dei docenti.
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Commissione d’esame: A. Puccinelli (Presidente), P. Barsanti, B. Raco, G. D’Amato
Avanzi, R. Giannecchini
Orario di ricevimento: A. Puccinelli: lunedì 11-13.
GEOMATICA
(Codice esame: xxx)
6 CFU lezioni frontali
Marina Bisson
INGV
Programma del corso
Geomatica e i suoi significati - Richiami sui sistemi geodetici e cartografici di riferimento
utilizzati in Italia (Roma 40 GB E-O; ED50 UTM 32-33; WGS84 UTM 32-33) - Richiami
sulla rappresentazione della realtà tramite i layers informativi: il modello n(G-A), overlay,
dati vettoriali (primitive geometriche, database relazionabili, visualizzazioni, operatori di
analisi), dati raster (significato del pixel, informazione qualitativa e visualizzazione).
Formati vettoriali e formati raster. Esempio di banca dati in ambito geologico.
Modello raster quantitativo: concetto di spazializzazione dell’informazione, la griglia, la
risoluzione spaziale, la map algebra e gli operatori matriciali di analisi locale
(riclassificazione, query, overlay), focale (finestra mobile), zonale e di prossimità (buffer).
Modello digitale del terreno: significati e differenze tra TIN, DEM, DTM e DSM.
Acquisizione dati 3D: digitalizzazione a video da mappe georeferite, georeferenziazione,
conversione di dati tra diversi sistemi cartografici di riferimento, GPS, laser scanning da
aereo, import di file matriciali memorizzati in diversi formati, vettorializzazione da raster.
Elaborazione dei dati 3D e realizzazione del modello digitale del terreno: il significato
dell’interpolazione spaziale e metodi di interpolazione. I più significativi operatori di
analisi applicati ai modelli digitali del terreno (hillshaded, contour, slope, aspect, curvature,
idrology) con i rispettivi output: il rilievo ombreggiato, mappa delle curve di livello, mappa
delle pendenze, mappa di esposizione dei versanti, mappa delle concavità, bacini
idrografici. Rappresentazione di mappe 3D tramite tecniche di overlay.
71
Esercitazioni: previste (24 ore, 12 esercitazioni di 2 ore ciascuna). Lo scopo è quello di
favorire l'apprendimento dei principali strumenti e tecniche per gestire, analizzare e
produrre cartografia digitale 2 e 3D in ambito geologico utilizzando softwares dedicati.
Obiettivi formativi
Fornire allo studente buone conoscenze sull’utilizzo del GIS in applicazioni geologiche
proponendo un particolare approfondimento sui modelli digitali del terreno (realizzazione,
analisi e mappe derivabili).
Modalità d’esame: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Gomarasca M.A. (2004): Elementi di Geomatica. Associazione italiana di rilevamento.
- Dispense fornite dal docente.
Commissione d’esame: M. Bisson, P. Macera
Orario di ricevimento: su appuntamento.
GEOMORFOLOGIA APPLICATA
(Codice esame: 137DD)
6 CFU; 4 CFU di lezioni frontali, 1CFU di esercitazioni, 1CFU lezioni fuori sede
Carlo Baroni
Dipartimento di Scienze della Terra
Obiettivi formativi
Conoscenza dei principali campi di applicazione della Geomorfologia; riconoscimento e
interpretazione dei principali processi di pericolosità geomorfologica; capacità di applicare
tecniche d’indagine geomorfologica per lo studio della dinamica ambientale, per la
pianificazione e la gestione del territorio, per la definizione del rischio geomorfologico e per
la valutazione dell’impatto ambientale dell’attività antropica.
72
Programma del corso
I campi di applicazione della Geomorfologia.
Risposte degli agenti geomorfologici alle sollecitazioni ambientali e antropiche. Global
Change. Cambiamenti climatici e modificazioni ambientali, esempi del passato e tendenze
evolutive. Archivi paleoclimatici e paleoambientali. Pericolosità geomorfologica. Criteri
geomorfologici per la valutazione d’impatto ambientale.
Geomorfologia antropica. L’uomo come agente morfogenetico: dall’uso del fuoco
all’attività estrattiva, dall’insediamento preistorico all’ambiente urbano. Forme artificiali
del rilievo. Pratiche agricole e irrigue; terrazzamenti artificiali. Aree di bonifica e bacini
artificiali. Deviazioni fluviali. Aree estrattive e discariche d’inerti. Conseguenze dirette e
indirette dell’attività antropica sull’ambiente. Casi di studio con esempi d’indagini integrate
geomorfologiche, geoarcheologiche e geofisiche.
Geomorfologia applicata alle aree di pianura e alle coste. Evoluzione degli alvei fluviali e
delle piane di esondazione. Paleoalvei. Criteri per la ricostruzione cronologica di eventi
alluvionali. Principali interventi antropici in aree di pianura. Indagini integrate
(geomorfologiche, sedimentologiche, geologiche e geofisiche) per lo studio dell’evoluzione
di aree di pianura.
Variazioni del livello del mare, cause e conseguenze. Fattori naturali e antropici nella
dinamica costiera. Erosione costiera, tecniche di monitoraggio e interventi di difesa.
Geomorfologia applicata alla dinamica dei versanti. Erosione del suolo e degradazione dei
versanti. Coni di detrito e di debris flows. Tipologia, stile, stato di attività e distribuzione
dei fenomeni franosi. Deformazioni gravitative profonde e di versante. Esempi di indagini
integrate
(geomorfologiche,
geologiche,
dendrocronologiche
e
geofisiche)
per
l’identificazione del rischio di frana e per lo studio di fenomeni franosi.
Geomorfologia applicata all’ambiente glaciale e periglaciale.
I ghiacciai e il permafrost come indicatori climatici e ambientali. Le calotte glaciali, archivi
paleoclimatici e paleoambientali. Artide e Antartide: applicazioni della geomorfologia per
lo studio delle aree polari. Dissesti in aree glacializzate, Degradazione del permafrost e
dissesti indotti. Indagini integrate geomorfologiche, glaciologiche, dendrocronologiche e
geofisiche in ambiente glaciale e periglaciale.
Dendrogeomorfologia
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Dendrogeomorfologia e sue applicazioni. Esempi di studio in vari ambienti morfogenetici.
Esercitazioni
Cartografia geomorfologica con finalità applicative. Fotointerpretazione, rilevamento, e fasi
di elaborazione; esempi di rappresentazione cartografica e informatizzazione dei dati.
Analisi di casi di studio. Carte geomorfologiche ad indirizzo applicativo in aree
intensamente antropizzate.
Lezioni fuori sede: Appennino Sett., Versilia, pianura di Pisa, cave di Carrara, Alpi
Apuane, Alpi (rilevamento).
Modalità d’esame: esame orale con voto (+ eventuali relazioni).
Testi consigliati
- Panizza M. (2005): Manuale di Geomorfologia Applicata. Franco Angeli Ed.
- Cooke R.U., Doornkamp J.C. (1990): Geomorphology in environmental management.
Clarendon Press, Oxford.
- Selby M.J. (1985): Hillslope materials and processes. Clarendon Press - Oxford.
Commissione d’esame: C. Baroni, M. Pappalardo, A. Ribolini, M.C. Salvatore
Orario di ricevimento: martedì: 9-11.
GEOMORFOLOGIA RADAR
(Codice esame: 097DD)
Corso mutuato dalla Laurea in Geofisica di Esplorazione ed Applicata
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU laboratorio e lezioni fuori sede
Adriano Ribolini
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Lezioni frontali (4 CFU): Metodi geofisici impiegati nella geomorfologia: vantaggi e limiti.
Principi elettromagnetici del Ground Penetrating Radar (GPR). Riflessione e rifrazione di
onde elettromagnetiche. Riflettori orizzontali, inclinati e puntuali. Proprietà elettriche e
74
magnetiche di rocce, suoli e fluidi. Permittività elettrica, permeabilità magnetica e
conducibilità elettrica. Propagazione e attenuazione dei segnali elettromagnetici nei mezzi
geologici. Coefficiente di riflessione. Risoluzione verticale ed orizzontale, dipdisplacements, diffrazioni e riflessioni out-of-line.
Antenne GPR e polarizzazione dei segnali. Metodi di acquisizione bi- e tri-dimensionali:
finestra temporale, intervallo di campionamento temporale e spaziale.
Elaborazione di dati GPR. Move start time, filtri temporali e spaziali, guadagno, calcolo
della velocità del segnale GPR, migrazione (cenni). Esempi di trattamento dati. Cause delle
riflessioni GPR nei sedimenti. Misure dirette di permettività elettrica (riflettometria timedomain) e permeabilità magnetica, confronto fra tracce radar reali e modelli di impedenza
sintetici. Il ruolo delle fasi liquide nei sedimenti. Ricostruzione della struttura interna dei
depositi clastici. Relazione fra risoluzione verticale e laterale di indagini GPR e bedding
sedimentario. Facies radar. Superfici radar, radar package, significato stratigraficoambientale. Esempi di facies radar di forme di deposito dei principali ambienti
deposizionali. GPR e permafrost. Definizione ed estensione geografica dell'ambiente a
permafrost. Proprietà termiche dei materiali geologici e regime termico del suolo. Processi
di congelamento e formazione di ghiaccio nella sottosuperficie. Misure sperimentali di cicli
di gelo-disgelo. Profilo verticale di temperatura dei terreni caratterizzati da permafrost.
Strato attivo. Flusso di calore e spessore del permafrost. Forme da permafrost. Rock
Glacier. Permafrost e global change. Effetti geomorfologici della fusione del permafrost.
Principali obiettivi delle indagini GPR negli ambienti a permafrost. Riflessioni dello strato
attivo e delle zone a diverso contenuto in ghiaccio. Il ruolo di acquisizioni GPR timedomain. Esempi di indagini GPR. GPR e ambiente glaciale. Formazione, distribuzione
geografica e classificazione dei ghiacciai. Bilancio di massa e linea di equilibrio.
Movimento dei ghiacciai. Trasporto e deposizione glaciale. GPR e glaciologia: vantaggi,
limiti e principali obiettivi delle indagini radar. Analisi di polarità dei segnali GPR.
Individuazione del bedrock, di tunnel endoglaciali, di lenti di detrito e di masse di ghiaccio
temperato.
Applicazioni del GPR nell'ambiente eolico. Profilo di velocità del vento nello strato limite
dell'atmosfera e velocità di taglio. Processi: di trasporto di granuli sedimentari:
sospensione, saltazione e reptazione. Processi di erosione: deflazione, corrasione. Forme di
erosione. Formazione delle dune eoliche: processi fluidodinamici. Classificazione e
75
stratificazione interna delle dune. Indagini GPR per la ricostruzione della struttura interna
delle dune e della loro evoluzione nello spazio e nel tempo. Dune costiere. Dune come
analoghi di reservoir di idrocarburi.
GPR e ambiente fluviale. Generalità sull'ambiente fluviale. Processi di erosione e di
deposito. Genesi e caratteristiche morfologie e stratigrafiche delle pianure alluvionali.
Terrazzi fluviali, significato climatico e tettonico. Esempi di ricostruzione della struttura
interna di depositi di pianura alluvionale e di terrazzo fluviale.
Utilizzo del GPR per la ricostruzione di elementi tettonici e della fratturazione di materiali.
geologici.
GPR multicanale e multifrequenza. Schemi di disposizione di antenne, posizionamento,
risoluzione spaziale. Applicabilità nei contesti geomorfologici, geoarcheologici e
nell'ingegneria civile.
Lezioni fuori sede (1 CFU): Progettazione e realizzazione di un'acquisizione GPR bi e
tridimensionale. Acquisizione dati GPR in ambiente eolico, fluviale , carsico ed in aree
estrattive (costa toscana, M. Pisani ed Alpi Apuane). Ciclo produttivo dei sistemi GPR,
nuove strumentazioni, prototipi e loro applicazione nelle attività industriali (visita in
azienda).
Attività di laboratorio (1 CFU): Realizzazione di radargrammi sintetici, simulando varie
condizioni geomorfologiche (GPRSim). Processamento ed interpretazione di dati GPR
reali, realizzazione di sezioni verticali e tomografie GPR orizzontali (time slice) (GRED
3D, GPRSlice)
Obiettivi formativi
Il corso si propone di fornire agli studenti i principi base del funzionamento del Ground
Penetrating Radar (GPR) , delle tecniche di processamento dati e delle applicazioni nei
principali ambienti geomorfologici. Le applicazioni ai vari contesti, dopo un inquadramento
teorico, saranno illustrate attraverso la documentazione di casistiche reali. Sono previste
esercitazioni pratiche di utilizzo del GPR e di elaborazione dati.
Modalità di esame: esame orale, redazione di relazione tecnica di simulazioni sintetiche
ed elaborazione di dati reali.
76
Testi consigliati
- Jol H.M. (2009): Ground Penetrating Radar theory and applications. Elsevier Science,
544 pp.
- Bristow C.S., Jol H.M. (2003): Ground Penetrating Radar in Sediments. Geological
Society London, pp. 330.
- Summerfield M.A (1991): Global_Geomorphology. Wiley, pp. 537.
Commissione d’esame: A. Ribolini, C. Baroni, A. Mazzotti.
Orario di ricevimento: martedì: 9-11.
GEOPEDOLOGIA
(Codice esame: 159GG)
6 CFU – lezioni frontali
Giovanni Zanchetta
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Richiami di pedologia generale: il processo di “weathering”, l‟alterazione dei
minerali, delle rocce e della materia organica, i prodotti dell'alterazione, tipologia e
condizioni di formazione delle nuove fasi e loro stabilità/mobilità. I fattori della
pedogenesi ed i processi pedogenetici principali, relazione fra suolo, clima ed ambiente. Il
fattore “tempo” per lo sviluppo dei suoli. Il ruolo dei suoli nel ciclo del carbonio e nella
produzione di CO2. Significato “geologico” dei suoli. Relazione tra suolo e ambienti
deposizionali continentali. Suoli sepolti e paleosuoli, uso in stratigrafia e geomorfologia.
Come “datare” un suolo. I suoli come archivi naturali dell’ambiente passato. Metodologie
chimiche ed isotopiche per lo studio dei suoli e dei paleosuoli e le implicazioni per le
ricostruzioni ambientali. Introduzione allo studio di altri archivi naturali che possono fornire
informazioni indirette sullo sviluppo ed evoluzione dei suoli. I processi di erosione dei
suoli: l‟impatto antropico ed i processi naturali. Gli archivi naturali dei processi erosivi dei
suoli. Il suolo come risorsa, il suo sfruttamento, il suolo come fattore limitante allo sviluppo
77
delle società umane.
Obiettivi formativi
Il suolo come interfaccia naturale fra atmosfera, idrosfera, biosfera e litosfera rappresenta
un archivio naturale ricco di informazioni sulle condizioni ambientali al momento
della sua formazione e del suo sviluppo. Il corso si propone di fornire le conoscenze
generali per l’utilizzo
dei suoli come archivi per ricavare informazioni utili alla
ricostruzione dell’ambiente e delle sue variazioni sia di origine naturale che introdotte
dall’uomo.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Cremaschi M., Rodolfi G. (1991): Il suolo. Pedologia nelle Scienze della
Terra e nella valutazione del territorio. NIS, Roma, pp. 428.
- Baize D., Jabiol B. (1995): Guide pour la descirption des sols. INRA Editions, Paris, pp. 375.
- Birkeland P.W. (1974): Pedology, weathering and geomorphological research.
Oxford Univeristy Press, London, pp. 285.
- Magaldi D., Ferrari G.A. (1984): Conoscere il suolo: introduzione alla pedologia.
ETAS Libri, Milano, pp. 107.
- White E.R. (2007): Principles and practice of soil science. The soil as a Natural
Resource. Blackwell, pp. 363.
Commissione d’esame: G. Zanchetta, Santacroce R.
Orario di ricevimento: mercoledì: 9 - 10.
GEOTECNICA
(Codice esame: 015HH)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU esercitazioni
Diego Lo Presti
78
Dipartimento di Ingegneria ESTC
obiettivi formativi
Il corso si pone l'obiettivo di fornire alcuni concetti generali relativi al comportamento
meccanico dei terreni e delle rocce e le conoscenze fondamentali per la caratterizzazione
meccanica dei medesimi mediante indagini di laboratorio e di sito. Il corso descrive anche
sommariamente le opere di ingegneria civile che interagiscono con i terreni e le rocce e le
problematiche che nascono da questa interazione.
programma delle lezioni
ARGOMENTO 1: Classificazione dei terreni e delle rocce. Interazione tra fase fluida e
scheletro solido. Determinazione delle tensioni geostatiche e di quelle indotte dai carichi
esterni. Cenni sulle tipologie di fondazione e opere di sostegno
ARGOMENTO 2: Idraulica dei terreni e fenomeni di rottura idraulica.
ARGOMENTO 3: Caratterizzazione meccanica dei terreni mediante prove di laboratorio e
di sito
ARGOMENTO 4: Cenni sullo stato limite di esercizio di fondazioni e opere di sostegno.
ARGOMENTO 5: Cenni sullo stato limite ultimo di fondazioni e opere di sostegno.
testi di riferimento

D. Lo Presti Manuale di geotecnica (volume I) Edizioni Plus
modalità di svolgimento degli esami
Prova scritta (2 h): vengono proposte tre domande comprendenti esercizi numerici
applicativi o domande teoriche sui contenuti del programma svolto. Orale: interrogazione
sul programma svolto
Commissione esame: D. Lo Presti, Perilli N., Squeglia N.
Oriario di ricevimento: mercoledì 14.30-18.30 presso Dip. Ingegneria, Vie e Trasporti
GEOTERMIA
79
(Codice esame: 057DD )
6 CFU – 4 lezioni frontali, 2 CFU lezione fuori sede
Alessandro Sbrana
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Introduzione al corso: la geotermia fonte di energia rinnovabile a basso impatto ambientale.
Origine del calore terrestre. Il flusso di calore. Conduzione e convezione. Anomalie
geotermiche e geodinamica. Relazioni tra vulcanismo
e geotermia. Le sorgenti delle
a nomalie termiche nella crosta superficiale, camere magmatiche in
intrusioni,
aree
distensive
(rift,
ecc.).
aree
vulcaniche,
Il raffreddamento di corpi magmatici
per conduzione e convezione.
I sistemi idrotermali. Classificazione. Sistemi in aree vulcaniche, sistemi connessi ad
intrusioni, sistemi connessi ad aree distensive. I fluidi idrotermali. Acque e gas. Proprietà
chimiche e fisiche. I minerali di alterazione idrotermale. I processi di interazione acquaroccia, generalità. La zoneografia dei sistemi idrotermali. Esempi di sistemi idrotermali in
sfruttamento industriale.
I campi geotermici, tipi, caratteristiche e loro classificazione. Lo sfruttamento dei campi
geotermici. Usi dei fluidi geotermici.
Generazione di elettricità, concetti principali, panorama italiano e mondiale.
Usi diretti dei fluidi geotermici, tipi di impieghi (diagramma di Lindal), situazione e
prospettive. Energia geotermica ed ambiente. Impatto ambientale legato a esplorazione e
produzione dei fluidi geotermici.
Lezione fuori sede: nell'area geotermica toscana: la geologia dei campi, le
manifestazioni naturali, l'alterazione idrotermale superficiale.
Lezione fuori sede: negli impianti industriali ENEL di Larderello: gli impianti di
perforazione geotermica, gli impianti per la generazione di elettricità, gli impianti per
usi diretti dei fluidi geotermici.
Obiettivi formativi
Conoscenza dei principi base dei sistemi geotermici, tipologie di sistemi geotermici.
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Padronanza delle tecniche di esplorazione geotermica. Padronanza degli aspetti geologici
relativi alla utilizzazione e sfruttamento dei fluidi geotermici.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Ellis A.J., Mahon W.A.J. (1977): Chemistry and Geothermal systems.
- Verdiani G., Sommaruga C. (1992): Elementi di Geotermia.
- Barbier E., Santoprete G. (1993): L'Energia Geotermica.
- Pirajno F. (1993): Hydrothermal mineral deposits.
- Wholetz K., Heiken G. (1993): Volcanology and Geothermal energy.
Commissione d'esame: A. Sbrana, P. Fulignati. P. Marianelli.
Orario di ricevimento: lunedì: 11 - 13.
IDROGEOLOGIA
(Codice insegnamento 058DD)
6 CFU – 40 ore lezioni frontali (5 CFU); 14 ore esercitazioni (1 CFU)
Roberto Giannecchini
Dipartimento Scienze della Terra
Programma
Richiami sui concetti di base dell’idrogeologia affrontati nel corso di Geologia Applicata:
ciclo idrologico, proprietà idrogeologiche delle rocce, concetto di falda, legge di Darcy,
rappresentazioni idrogeologiche, intrusione salina, perforazione, completamento e sviluppo
pozzi.
Determinazione del coefficiente di permeabilità in laboratorio e in sito. Uso dei traccianti in
idrogeologia.
Ricerca di acqua nel sottosuolo: tecniche di rilevamento diretto e indiretto. Prospezioni
81
geofisiche: indagini sismiche e geoelettriche nel reperimento della risorsa idrica.
Idrogeologia degli acquiferi carsici: definizioni, caratteristiche e problematiche. Esempi.
Le sorgenti: classificazioni principali, opere di captazione. Regime delle portate delle
sorgenti. Valutazione delle riserve idriche sotterranee: concetti di riserva, risorsa e
immagazzinamento. Studio degli idrogrammi in regime non influenzato. Coefficiente di
esaurimento.
Monitoraggio delle pressioni neutre e della superficie piezometrica: piezometri e celle
piezometriche. Prove di pompaggio su pozzi per acqua e idrodinamica dei pozzi: teoria
dell’equilibrio di Dupuit e del non equilibrio di Theis, formule di approssimazione
logaritmica di Jacob. Individuazione dei parametri di pozzo (curva caratteristica, portata
critica, portata ottimale di esercizio, raggio di influenza). Individuazione dei parametri
dell’acquifero (permeabilità, coefficiente di immagazzinamento, trasmissività). Prove di
pompaggio a gradini di portata e di lunga durata. Analisi dei limiti dell’acquifero.
Interferenza tra pozzi: principio di sovrapposizione degli effetti, effetto barriera.
Idrogeochimica: caratteristiche dell’acqua, composizione delle acque sotterranee,
caratteristiche chimiche dei principali ioni e molecole disciolte; caratteristiche fisiche e
chimiche delle acque sotterranee, prelievo di campioni, diagrammi idrochimici principali;
classificazione delle acque. Cenni di idrologia isotopica.
Vulnerabilità degli acquiferi e principali tecniche di valutazione. Cenni di modellazione
numerica.
Obiettivi formativi
Il corso si propone formare una figura professionale capace di individuare, sfruttare, gestire
e conservare la risorsa idrica; precisare e risolvere le problematiche connesse con
l’interferenza tra risorsa idrica e attività antropica (pozzi, sorgenti, inquinamento delle falde
acquifere, cuneo salino, ecc.).
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto
Testi consigliati
Celico P. (1986) - Prospezioni idrogeologiche Voll. 1 e 2. Liguori Ed., Napoli.
Cerbini G., Gorla M. (2004) - Idrogeologia applicata. Geo-Graph, Segrate.
82
Cetraro F. (2010) - Idrogeologia e opere di difesa idraulica. EPC libri, Roma.
Civita M. (2005) - Idrogeologia applicata e ambientale. Ambrosiana, Milano.
Custodio E., Llamas M.R. (2005) - Idrologia sotterranea Voll. 1 e 2. Flaccovio, Palermo.
Fitts C.R - Groundwater science. Academic Press, 2002.
Gorla M. (2009) - Idrogeofisica. Geofisica applicata all’idrogeologia. Flaccovio, Palermo.
Gorla M. (2010) - Pozzi per acqua. Manuale tecnico di progettazione. Flaccovio, Palermo.
Singhal B.B.S., Gupta R.P. (2010) - Applied hydrogeology of fractured rocks. Springer.
Todd T.K, Mays L.W. (2005) - Groundwater Hydrology. Wiley.
Dispense del docente.
Commissione d'esame: R. Giannecchini, A. Puccinelli, G. D’Amato Avanzi, Y. Galanti.
Orario di ricevimento: Lunedì, 10.00-13.00 o su appuntamento.
.
LABORATORIO DI GEOTERMIA
(Codice esame: XXX)
6 CFU lezioni frontali
Alessandro Sbrana
Dipartimento Scienze della Terra
Obiettivi Formativi
Acquisizione di nozioni su metodologie integrate di ricerca geotermica attraverso
l’utilizzazione di software dedicati GIS based e di modellistica 3D.
Acquisizione di nozioni di base di misure ed attività geologiche ed idrogeologiche di
campo e di laboratorio nella geotermia di bassa temperatura.
Programma del corso
Esplorazione di sistemi geotermici ad alta entalpia
- Tecniche di perforazione geotermica
- Geodatabase geotermici GIS based: progettazione ed utilizzazione
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- Modellistica geologica 3D: integrazione di dati multidisciplinari per la minimizzazione
del rischio minerario
-Modellistica geotermica di serbatoio
Sistemi geotermici a bassa entalpia
Sistemi a circuito chiuso
- Pompe di calore geotermiche e geoscambio
-Misure di laboratorio, conducibilità termica di terreni e rocce
-Ground response test
- Materiali di accoppiamento
Sistemi a circuito aperto
- Misure in pozzo, sonde multiparametriche
- Misure termometriche
- Dimensionamento pozzi
- Pozzi di produzione e reiniezione
- Modellistica termofluidodinamica
Cenni di tecnologia impiantistica per le pompe di calore geotermiche
Stages previsti al Laboratorio Geotermia di Larderello di COSVIG
settimana)
Commissione di esame: A. Sbrana, Marianelli P., Fulignati P.
MICROPALEONTOLOGIA
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ENERGEA
(1
(Codice esame: XXX)
6 CFU – lezioni frontali
Caterina Morigi
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Sistematica dei Foraminiferi bentonici e planctonici; morfogruppi dell’epifauna e
dell’infauna. Tecamebe. Nannofossili calcarei. Calpionellidi. Radiolari. Diatomee e
Silicoflagellati. Dinoflagellati. Cenni su altri microfossili.
Applicazioni di metodi stratigrafici, qualitativi e quantitativi in micropaleontologia.
Interpretazione ambientale e paleo-batimetrica attraverso l’uso di foraminiferi planctonici e
bentonici.
In laboratorio, preparazione di campioni micropaleontologici; esercitazioni pratiche al
microscopio su residui di lavaggio e su sezioni sottili. Datazione e interpretazione
ambientale di una successione stratigrafica sulla base di associazioni micropaleontologiche
Obiettivi formativi
Il corso si propone di approfondire le metodologie di riconoscimento dei principali gruppi
di microfossili e di fornire gli elementi utili per le relative interpretazioni biostratigrafiche e
paleoambientali e le competenze micropaleontologiche per ricerche geologiche di
superficie e del sottosuolo.
Modalità d’esame:
esame orale subordinato al superamento di una prova pratica
consistente nel riconoscimento e interpretazione dei microfossili. L’esito della prova pratica
concorre alla definizione del voto finale.
Testi consigliati
- Dispense e pubblicazioni fornite dal docente.
Amstrong & Brasier, 2005 "Microfossils" - Blackwell Publishing
Haq e Boersma (eds.), 1998. Introdution to Marine Microplaoentology.
85
Commissione d’esame: C. Morigi, G. Bagnoli, E. Patacca
Orario di ricevimento: previo appuntamento: email: caterina.morigi@ unipi.it
PALEONTOLOGIA DEI MAMMIFERI MARINI
(Codice esame: XXX)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 1 CFU laboratorio, 1 CFU lezione fuori sede
Giovanni Bianucci
Dipartimento di Scienze della Terra
Obiettivi formativi
Conoscenze di base sulla storia evolutiva delle principali linee di tetrapodi marini.
Conoscenze dei principali metodi di prospezione, raccolta dati, recupero e conservazione
dei vertebrati fossili. Capacità di riconoscere e classificare, sia sul terreno che in
laboratorio, un reperto fossile appartenente a un tetrapode marino.
Programma del corso
Adattamento al nuoto nei tetrapodi marini. Nuotatori primari e secondari. Idrodinamicità e
resistenza idrodinamica. Cenni alla cinematica del nuoto.
Rettili marini: distribuzione statigrafica e radiazione mesozoica; sistematica e cenni alla
filogenesi. Mesosauridae, Placodontia, Notosauria, Plesiosauria, Ichthyosauria, Mosasauria,
Cheloinoidea e Crocodylia (marini).
Uccelli marini: Hesperornis e altre forme mesozoiche. Radiazione cenozoica degli uccelli
marini (Procellariidae, Spheniscidae e altri gruppi adattati al nuoto).
Cetacea: caratteri generali. Origini e ipotesi sui progenitori basate su dati paleontologici e
molecolari. Caratteri generali, tendenze evolutive, sistematica, radiazione e dispersione
degli Archeoceti. I Neoceti: origine,tendenze evolutive e sistematica. I Misticeti arcaici con
denti, origine dei fanoni e i Chaeomysticeti. Gli Odontoceti: ecolocalizzazione, tendenze
evolutive, sinapomorfie ed encefalizzazione.
86
Pinnipedia: caratteri generali, sistematica e strategie alimentari. Origine (monofiletica o
difiletica) ed evoluzione. Pinnipedi arcaici e pinnipedi moderni.
Sirenia: caratteri generali, classificazione, origine, evoluzione, paleogeografia e filogenesi.
Desmostylia: caratteri generali, distribuzione stratigrafica e geografica.
I principali giacimenti a tetrapodi marini: natura dei depositi, tafonomia e diversità.
Distribuzione geografica, stratigrafica e pattern evolutivo dei tetrapodi marini.
Laboratorio e lezioni fuori sede
Cenni all’anatomia scheletrica dei vertebrati. Nomenclatura anatomica. Tassonomia e
sistematica dei tetrapodi marini: i principali elementi, diagnostici per il loro
riconoscimento.
Metodi di prospezione paleontologica applicati alla ricerca dei vertebrati fossili. Utilizzo
del georadar e di altre tecniche geofisiche. Georeferenziazione, raccolta dati e rilievi 3D
con laser scanner e Zscan.
Tecniche, con applicazione sul terreno, per il recupero dei vertebrati fossili. Preparazione,
conservazione e duplicazione in laboratorio dei vertebrati fossili.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati (per l’approfondimento)
- Berta A., Sumich J.L. & Kovacs K.M. (2006): Marine mammals. Evolutionary biology.
Second Edition. Academic Press, San Diego.
- Bianucci G. & Landini W. (2007): Fossil History. In: Reproductive biology and
phylogeny of Cetacea. Whales, dolphins and porpoises. D.L. Miller (Ed.). Science
Publishers, Enfield.
- Leiggi P. & May P. (Eds.) (1994): Vertebrate paleontological techniques. Volume 1.
Cambridge University Press, New York.
Commissione di esame: G. Bianucci, W. Landini, L. Ragaini.
Orario di ricevimento: martedì: 10 - 12.
87
PALEONTOLOGIA E GEOLOGIA DEL QUATERNARIO
(Codice esame: 060DD)
6 CFU – lezioni frontali
Luca Ragaini
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Cronologia e cronostratigrafia del Quaternario: dal “Newer Pliocene” di Lyell
all’interpretazione attuale. Il dibattito scientifico sul nuovo limite Plio-Pleistocene. GSSP e
Golden Spike. La tripartizione del Pleistocene. Età e piani del Pleistocene: successioni
marine e continentali a confronto.
Geocronologia, stratigrafia isotopica, stratigrafia magnetica e biostratigrafia del
Quaternario. I “proxy data” come archivi per la ricostruzione dell’evoluzione climatica nel
Quaternario. Ciclicità climatica e controllo orbitale.
Glaciazioni: potenziali meccanismi di innesco degli eventi glaciali nel Neogene e
Quaternario. Il concetto tradizionale di glaciale ed interglaciale. La MPR come transizione
tra Pleistocene “preglaciale” e Pleistocene “glaciale”. Effetti
delle glaciazioni
sull’evoluzione dell’ambiente.
Paleogeografia e bioeventi nel Bacino Mediterraneo dalla transizione Plio-Pleistocene
all’Olocene. Il significato di “ospiti boreali” ed “ospiti caldi” nelle malacofaune del
Pleistocene. Biocronologia del Plio-Pleistocene: le Unità Faunistiche italiane a grandi
mammiferi ed il contributo dei micromammiferi. Le faune Insulari quaternarie del
Mediterraneo. Le estinzioni al passaggio Pleistocene-Olocene.
Lezioni fuori sede (1): Le faune villafranchiane del Valdarno superiore conservate preso il
Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Firenze.
Obiettivi formativi
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Conoscenza dell’evoluzione del concetto di Quaternario e degli eventi utilizzati per
definirne i limiti e la ripartizione. Conoscenza dei principali strumenti utilizzati per le
datazioni assolute e relative nel Quaternario. Conoscenza dell’evoluzione climatica del
Quaternario e della sua influenza sugli ambienti e sulle faune/flore. Comprensione delle
relazioni tra l’evoluzione delle faune marine e continentali del Bacino Mediterraneo e
l’evoluzione paleogeografia e climatica dell’area nel Plio-Pleistocene.
Modalità d’esame: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Dispense e pubblicazioni fornite dal docente.
(per approfondimento)
- Williams M. et al. (1998): Quaternary environments. Arnold Editor.
- Lone J.J. & Walker M.J.C. (1997): Reconstructing Quaternary environments. Longman.
- Elias (ed.) (2007): Encyclopedia of Quaternary Sciences (4 voll). Elsevier.
- Van der Geer A. et al. (2010) : Evolution of island mammals, Wiley-Blackwell.
- Anderson D.E. et al. (2007): Global environments through the Quaternary. OUP.
- Mahaney W.C. (ed.) (1984): Quatemary Dating Methods. Development. In
Paleontology and Stratigraphy. n. 7. Elsevier.
Commissione d’esame: L. Ragaini (Presidente), G. Zanchetta, G. Bianucci.
Orario di ricevimento: giovedì: 14-16.
PALEONTOLOGIA STRATIGRAFICA
(Codice esame: 061DD)
6 CFU –lezioni frontali
Gabriella Bagnoli
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
89
Importanza dei fossili per la scansione temporale degli eventi geologici. Categorie della
classificazione
stratigrafica
e
terminologia
stratigrafica
per ciascuna categoria.
Procedimenti per istituire e rivedere le unità stratigrafiche. Stratotipi e località tipo.
Definizione e tipi di unità biostratigrafiche. Procedimenti per istituire le unità
biostratigrafiche e per effettuare correlazioni biostratigrafiche. Definizione e tipi di unità
cronostratigrafiche. Procedimenti per istituire le unità biostratigrafiche e per effettuare
correlazioni
cronostratigrafiche.
La
scala
cronostratigrafica
globale
e
le
scale
cronostratigrafiche regionali. Rapporti tra i diversi tipi di unità stratigrafiche. (2 CFU)
Biostratigrafia quantitativa: metodo della correlazione grafica di Shaw e analisi di
clusters. Rapporti tra biostratigrafia e biofacies. Biostratigrafia integrata. Integrazione tra
unità biostratigrafiche basate su diversi gruppi tassonomici ed integrazione con unità
basate su diversi metodi stratigrafici (paleomagnetismo, isotopi stabili, ecc.). Utilizzo di
metodi chimico-fisici in intervalli temporali nei quali i metodi biostratigrafici non sono
risolut ivi. (2 CFU)
Esempi pratici dell’applicazione dei metodi biostratigrafici in intervalli stratigrafici
selezionati di anno in anno. (2 CFU)
Obiettivi formativi
Fornire allo studente le basi teoriche necessarie per utilizzare i diversi metodi stratigrafici
ed in particolare per stabilire relazioni tra fossili e tempo geologico. Mettere lo
studente in grado di analizzare la geometria, la composizione biotica ed i rapporti temporali
di una successione fossilifera. Fornire allo studente le basi necessarie per valutare le
distribuzioni dei fossili in diverse aree paleogeografiche ed in diversi ambienti
deposizionali. Mettere lo studente in grado di utilizzare metodi quantitativi e chimicofisici per individuare relazioni temporali tra successioni sedimentarie.
Verifica dell'apprendimento: prova finale con elaborato.
Testi consigliati
- Salvador A. (ed.) (1994): International Stratigraphic Guide. Geological Society of
America.
- Prothero D. R. (1989): Interpreting the stratigraphic record. Freeman & Co. New
90
York.
- Dispense fornite dal docente.
Commissione d’esame: G. Bagnoli, L. Ragaini, W. Landini.
Orario di ricevimento: martedì: 16-18.
PETROFISICA
(Codice esame: 062DD)
6 CFU - lezioni frontali
Pietro Armienti
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Stereologia; analisi di immagine; forme dei granuli. Orientazioni dei reticoli cristallini dei
granuli. Densità, porosità, proprietà meccaniche, elettriche , magnetiche e termiche delle
rocce. Laboratorio di analisi di immagine.
Esercitazioni: Durante il corso sono previste circa 10 ore di esercitazioni per:
a) Segmentazione di immagini di rocce e misure di Crystal Size Distribution;
b) Determinazione quantitativa di parametri tessiturali tramite l’uso di GIS.
Obiettivi Formativi
Lo studente dovrà essere in grado di effettuare misure quantitative dei parametri tessiturali
di una roccia usando strumenti di analisi di immagine basati su tecniche GIS e saper
utilizzare criticamente i dati relativi ai parametri fisici delle rocce in relazione al contesto
geologico di origine e/o agli impieghi
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
91
Durante il corso sono distribuiti appunti curati dal titolare del corso ed una serie di articoli
su argomenti base per gli opportuni ampliamenti.
Si consigliano inoltre le seguenti letture:
- Philpotts, A.R. (1990) : Principles of igneous and metamorphic petrology. Prentice
Hall. N. Jersey, 498 pp.
- Ragland P.C (1989): Basic analytical petrology. Oxford University Press, 369 pp.
Commissione d’esame: P. Armienti, S. Rocchi, M. D’Orazio.
Orario di ricevimento: lunedì: 11-12 e giovedì 15.30-17.00.
PETROGRAFIA APPLICATA
(Codice esame: 063DD)
6 CFU – lezioni frontali
Marco Lezzerini
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Le
rocce
ed
il
loro
impiego
in
architettura:
classificazione
scientifica
e
commerciale (marmi, graniti e pietre), estrazione, trasformazione e campi di impiego.
Caratteristiche chimiche e minero-petrografiche, proprietà fisiche, proprietà di resistenza a
sollecitazioni meccaniche ed altre proprietà tecniche (divisibilità, colore, ecc.) dei materiali
lapidei. Il deterioramento naturale delle rocce. Il deterioramento della pietra in opera:
cause ed effetti. Problemi e tecniche di intervento conservativo-protettivo su opere
realizzate con materiali lapidei. Le pietre del costruito storico: pietre ornamentali e da
costruzione dell'antichità classica e dell'edilizia medievale delle principali città della
Toscana. Principali materiali lapidei coltivati e/o commercializzati in Italia. Rocce utili
come materie prime industriali: aggregati, argille industriali e da laterizi, pietre da calce,
rocce per leganti idraulici, gesso, materie prime per la produzione di vetro, refrattari,
isolanti termici e acustici. Caratterizzazione, produzione ed impiego di malte a base di
leganti inorganici (leganti antichi e cementi moderni). Le argille e le loro proprietà:
92
elementi di tecnologia e di archeometria dei materiali ceramici.
Laboratorio: Studio qualitativo e quantitativo di materiali lapidei naturali ed artificiali e
dei loro prodotti di degrado mediante tecniche distruttive e non distruttive (XRF, XRPD,
MO, MOC, TG/DSC/QMS, SEM/EDS). Misura delle principali proprietà fisiche e
meccaniche
(densità
reale
ed
apparente,
assorbimenti d’acqua per capillarità ed
immersione totale, porosità aperta e porosità totale, resistenza meccanica a compressione,
flessione e taglio, durezza Knoop) di materiali lapidei naturali ed artificiali (marmi, graniti,
pietre, malte, aggregati), secondo i metodi di prova prescritti dalle vigenti normative
nazionali ed internazionali (UNI, UNI EN, ASTM). Confezionamento e caratterizzazione
di paste, di malte aeree e di malte cementizie a diverso rapporto acqua/legante.
Obiettivi formativi
Il corso, di carattere teorico e pratico, ha lo scopo di fornire le conoscenze di base
sull'utilizzo delle rocce come materiali naturali da costruzione e per usi industriali. Alla
fine del corso, gli studenti dovranno conoscere e saper classificare i geomateriali utilizzati
in edilizia, valutare le migliori condizioni di impiego dei materiali lapidei naturali ed
artificiali in base alle loro caratteristiche chimiche, minero-petrografiche ed alle loro
proprietà tecniche, e riconoscere le forme di alterazione e degrado della pietra in opera.
Verifica dell'apprendimento: esame orale con voto. Sarà parte integrante dell’esame
la discussione di una relazione scritta, preparata dallo studente, su un argomento
concordato con il docente che preveda la raccolta, l’elaborazione e l’interpretazione di dati
sperimentali.
Testi consigliati
- Appunti delle lezioni distribuiti dal docente.
Per approfondimenti:
- AA.VV. (a cura di Lorenzo Lazzarini)
(2004): Pietre e Marmi Antichi.
CEDAM, Padova, pp. 194.
- Amoroso G.G. (2002): Trattato di scienza della conservazione dei monumenti. Alinea,
Firenze, pp. 416.
- Amoroso G.G., Fassina V. (1983): Stone decay and conservation. Elsevier,
93
Amsterdam, pp. 453.
- Collepardi M. (1991): Scienza e tecnologia del calcestruzzo. Hoepli, Milano, pp. 551.
- Desio A. (1985): Geologia applicata all'Ingegneria. Hoepli, Milano, pp. 1193.
- Fiori C. (2006): I materiali dei beni culturali. Aracne, Roma, pp. 196.
- Franceschi S., Germani L. (2007): Il degrado dei materiali nell’edilizia. DEI, Roma,
pp.179.
- Lazzarini L., Laurenzi Tabasso M. (1986): Il Restauro della Pietra. CEDAM,
Padova, pp. 319.
- Manning D.A.C. (1995): Industrial minerals. Chapman & Hall, London, pp. 276.
- Menicali U. (1992): I materiali dell’edilizia storica. Carocci, Roma, pp. 304.
- Primavori P. (1999): Pianeta pietra. Zusi, Verona, pp. 326.
- Smith W.F. (2004): Scienza e tecnologia dei materiali. McGraw-Hill, Milano, pp. 623.
- Taylor H.F.W. (1990): Cement chemistry. Academic Press, London, pp. 475.
- Winkler E.M. (1997): Stone in Architecture: Properties, Durability (3rd ed.).
Springer-Verlag, Berlin, pp. 313.
Commissione d'esame: M. Lezzerini, P. Armienti, A. Gioncada.
Orario di ricevimento: lunedì e mercoledì: 11-13.
PETROGRAFIA REGIONALE
(Codice esame: 064DD)
6 CFU – lezioni frontali
Sergio Rocchi
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Inquadramento geodinamico generale dell'area Mediterranea.
Ciclo Varisico
Magmatismo pre-Varisico, Varisico e postcollisionale tardo-varisico della Sardegna. Il
basamento metamorfico toscano.
94
Ciclo Alpino-Appenninico
Stadio di margine passivo e rift Adria-Europa. Magmatismo intraplacca TriassicoCreataceo: Punta Bianca-Brugiana, Plateau Ibleo meridionale.
Stadio Oceanico. Magmatismo Giurassico del bacino oceanico Ligure-Piemontese:
associazioni ofiolitiche di Corsica, Appennino settentrionale, geochimica dei sedimenti
oceanici.
Inquadramento dell'evoluzione geodinamica dell'Appennino settentrionale.
Stadio di convergenza-arco magmatico. Vulcanismo Oligo-Miocenico della Sardegna.
Detriti vulcanici nelle areniti dell’Appennino settentrionale.
Stadio Postcollisionale Alpino. Magmatismo intrusivo delle Alpi. Vulcanismo EocenicoOligocenico del Veneto (Lessini, Berici, Euganei).
Stadio postcollisionale Appenninico ed estensione continentale. Magmatismo MiocenicoQuaternario della Provincia Magmatica Toscana. Vulcanismo Quaternario della Provincia
Magmatica Romana (Vulsini, Vico, Sabatini, Albani, Ernici, Roccamonfina) e della
provincia Umbra. Vulcanismo Plio-Quaternario della Provincia Campana (Isole Pontine,
Campi Flegrei, Somma-Vesuvio, Ischia).
Stadio di retroarco ed oceanizzazione Tirrenica. Vulcanismo Plio-Pleistocenico della
Sardegna. Attività vulcanica sottomarina Plio-Quaternaria del Tirreno meridionale: Vavilov
e Marsili.
Subduzione ionica. Vulcanismo Quaternario dell’arco delle Isole Eolie e dei seamounts
eoliani.
Slab-window verticali ai lati della placca Ionica. Attività vulcanica Quaternaria del M.
Vulture e del M. Etna.
Attività ignea intraplacca. Attività vulcanica Quaternaria dei Monti Iblei e di Ustica.
Rift del Canale di Sicilia. Vulcanismo Plio-Pleistocenico di Linosa e Pantelleria.
Evoluzione geodinamica generale dell'area Mediterranea dal Paleozoico all'Attuale:
revisione critica dei principali modelli evolutivi. Caratteristiche petrografiche, geochimiche,
petrologiche e giaciturali delle associazioni magmatiche (plutoniche, vulcaniche e
subvulcaniche) dell’area italiana.
Lezioni fuori sede
Lezione/i fuori sede in zone di interesse petrografico regionale per un totale di 1 CFU.
95
Obiettivi formativi
Acquisizione di conoscenza critica analitica e sintetica di (i) caratteristiche petrografiche,
geochimiche, petrologiche e giaciturali delle associazioni ignee (plutoniche, vulcaniche e
subvulcaniche) del territorio italiano, (ii) relazioni tra associazioni ignee ed evoluzione
geodinamica dell’area Mediterranea dal Paleozoico ad oggi.
Verifica dell’apprendimento: Studio-approfondimento su un argomento del corso
concordato col docente, preparazione di una relazione scritta da consegnare al docente una
settimana prima dell'esame, presentazione orale della relazione, discussione sella relazione
e delle tematiche inerenti ai legami tra argomento della relazione e (i) metodologie
analitiche, (ii) concetti petrologici-geochimici e (iii) altri argomenti del corso.
Testi consigliati
- AA.VV. (2004): A showcase of the Italian research in petrology: magmatism in Italy.
Periodico di Mineralogia, 73 (Special issue n. 1).
- CNR (1983): Structural model of Italy. CNR-Progetto Finalizzato Geodinamica.
- Innocenti F., Serri G., Ferrara G., Manetti P.,Tonarini S. (1992): Genesis and
classification of the rocks of the Tuscan Magmatic Province: thirty years after Marinelli's
model. Acta Vulcanologica, 2, 247-265.
- Marinelli G. (1975): Magma evolution in Italy. In: G.H. Squyres (Editor), Geology of Italy.
The Hearth Science Society of the Libyan Arab Republic, Tripoli, pp. 165-219.
- Peccerillo A. (2005): Plio-Quaternary volcanism in Italy. Springer-Verlag, Berlin
Heidelberg, 365 pp.
- Poli G., Perugini D., Rocchi S., Dini, A. (2003): Miocene to Recent plutonism and
volcanism in the Tuscan Magmatic Province (central Italy). Periodico di Mineralogia, 72,
Special issue n. 2.
- Vai G.B. & Martini I.P. (2001): Anatomy of an Orogen - The Apennines and adjacent
Mediterranean Basins. Kluwer Academic Publishers, Dordrecht-Boston-London, 632 pp.
Il carattere interdisciplinare del corso necessita inoltre della lettura di una bibliografia
specifica e specialistica, che viene comunicata agli studenti nel corso delle lezioni.
96
Commissione d'esame: S. Rocchi, M, D’Orazio, P. Armienti, L. Folco, A. Gioncada
Orario di ricevimento: lunedì e martedì: 12-13.
PETROLOGIA
(Codice esame: 065DD)
6 CFU – 3 CFU lezioni frontali, 3 CFU esercitazioni
Pietro Armienti
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Richiami
alla
struttura
interna
della
Terra.
La
distribuzione
di
pressioni e
temperature all’interno della Terra: gradiente litostatico, origine del calore terrestre,
gradiente geotermico, flusso di calore. Il magma: struttura, proprietà fisiche e
termochimiche. Il movimento del magma. Il raffreddamento dei corpi ignei per
conduzione e per irraggiamento.
Fondamenti di termodinamica e il principi dell’equilibrio chimico: i sistemi termodinamici
e le variabili termodinamiche, energia, calore e lavoro meccanico, il primo principio della
termodinamica, l’Entalpia, il secondo principio della termodinamica, l’Entropia, la terza
legge della termodinamica, l’equazione di Gibbs e i potenziali termodinamici, l’energia
libera di Gibbs e l’equilibrio tra fasi, la termodinamica delle soluzioni, soluzioni ideali
e soluzioni regolari,
la costante di equilibrio. La regola delle fasi di Gibbs.
Introduzione all’uso del codice MELTS.
Diagrammi di fase in petrologia: sistemi binari e ternari di importanza petrologica,
costruzione, lettura e applicazione geologica di diagrammi binari e ternari di vario tipo,
cenno ai sistemi quaternari, il ruolo di H 2O, CO2 e fugacità di ossigeno nei processi
petrogenetici, i buffers di fugacità di ossigeno.
Petrogenesi dei basalti, andesiti e graniti in relazione all’ambiente geodinamico.
Principi ed applicazioni di geotermometria e geobarometria in sistemi ignei e metamorfici.
97
Obiettivi formativi: Conoscere i principali “reservoirs” terrestri e la variazione dei
principali parametri chimico-fisici con la profondità. Saper utilizzare dati termodinamici
relativi a fasi minerali, liquidi silicatici e fluidi al fine di stabilire lo stato di
equilibrio di un sistema e di saper utilizzare geotermobarometri per sistemi ignei e
metamorfici. Saper leggere ed interpretare diagrammi di fase a uno, due e tre componenti.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto.
Testi consigliati
-
Anderson D.L. (1989): Theory of the Earth. Blackwell, Boston.
-
Denbigh K. (1977): I principi dell’equilibrio chimico. Casa Editrice Ambrosiana,
Milano.
-
Philpotts A.R. (1980): Principles of igneous and metamorphic petrology.
Prentice Hall, New Jersey.
Commissione d’esame: M. D’Orazio, P. Armienti.
Orario di ricevimento: lunedì: 11-12 e giovedì: 15.30-17.00.
RILEVAMENTO GEOLOGICO TECNICO
(Codice esame: 066DD)
6 CFU - 4 CFU lezione, 2 CFU di laboratorio, esercitazioni e lezioni fuori sede.
Giacomo D’Amato Avanzi
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Applicazioni e obiettivi del rilevamento geologico-tecnico.
Classificazione e caratterizzazione di terre e rocce; unità litologico-tecniche; carte
litologico-tecniche. Parametri fisici e meccanici fondamentali. Determinazione della
resistenza della roccia (sclerometro, point load test, pressa).
Caratterizzazione delle discontinuità negli ammassi rocciosi: giacitura, spaziatura,
persistenza, scabrezza, apertura; rappresentazioni stereografiche. Le classificazioni
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geomeccaniche degli ammassi rocciosi: caratteristiche e utilizzo. Classificazioni RMR di
Bieniawski, SMR di Romana, Q di Barton, GSI di Hoek. Significato e uso degli indici di
qualità geomeccanica; resistenza e deformabilità dell’ammasso.
Introduzione alla stabilità dei pendii in roccia: condizioni geometriche e meccaniche,
cinematismi (scivolamento rotazionale, planare o di cunei, ribaltamento), test di Markland;
resistenza a taglio lungo le discontinuità; approccio alle verifiche di stabilità e al calcolo
del fattore di sicurezza.
Applicazioni informatiche per la caratterizzazione degli ammassi rocciosi e le analisi di
stabilità e deformabilità: analisi interattiva dei dati geologico-strutturali; studio dei
parametri di resistenza e degli inviluppi di rottura secondo Hoek & Brown; analisi di
stabilità all’equilibrio limite per scorrimenti planari e di cunei; analisi di propagazione di
frane di crollo in roccia; calcolo di stress e spostamenti con metodi agli elementi finiti.
Lezioni fuori sede
Raccolta dati geomeccanici e campioni per prove di laboratorio.
Esercitazioni e laboratorio
Prove di caratterizzazione fisico-meccanica, analisi ed elaborazione dati, applicazioni
software.
Obiettivi formativi
Fornire le tecniche fondamentali per la caratterizzazione degli ammassi rocciosi e dei
terreni, con applicazioni alla stabilità dei versanti naturali e artificiali, all'attività estrattiva
e alla realizzazione di opere di ingegneria in superficie e in sotterraneo. Il corso si articola
in due parti, che comprendono i fondamenti teorici della meccanica delle rocce, le
applicazioni pratiche sul campo e in laboratorio ad un caso reale, l’elaborazione dati, la
modellazione software e una sintetica relazione finale.
Modalità d’esame: esame orale con voto (con discussione dell’elaborato finale)
Commissione di esame: G. D’Amato Avanzi, R. Giannecchini, A. Puccinelli, Y. Galanti
Testi consigliati
99
-
Hoek E. (2007) - Practical Rock Engineering
(http://www.rocscience.com/education/hoeks_corner)
Scesi L., Papini M. & Gattinoni P. (2006) - Geologia Applicata. Vol. 1. Il rilevamento
geologico-tecnico (II ed.). Ambrosiana, Milano.
Scesi L., Papini M. & Gattinoni P. (2003) - Geologia Applicata. Vol. 2. Applicazioni
ai progetti di ingegneria civile. Ambrosiana, Milano.
Turner A.K. & Schuster R.L. (1996) - Landslides, investigation and mitigation.
National Academy Press, Washington, D.C.
Dispense fornite dal docente e tutorial dei programmi utilizzati.
Commissione di esame: G. D’Amato Avanzi, R. Giannecchini, A. Puccinelli, Y. Galanti,
D. Marchetti
Orario di ricevimento: lunedì 11-13 o su appuntamento per e-mail
SEDIMENTOLOGIA
(Codice esame: 139DD)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU lezione fuori sede
Giovanni Sarti
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Parte prima. Introduzione alla sedimentologia ed ai vari campi di applicazione.
Stratificazioni: prodotte da flussi unidirezionali, bidirezionali, oscillatori e da alternanza
processi trattivi e di decantazione. Depositi per trasporto in massa. Il concetto di facies e la
legge di Whalter.
Parte seconda. Dinamica dei processi sedimentari: variazioni eustatiche e relative del
livello marino. Interazione tra apporto sedimentario, spazio disponibile per la
sedimentazione, e variazioni del livello marino. Tipi d'architetture deposizionali associate:
aggradazionali, progradazionali (deposizionali e forzate), retrogradazionali.
Parte terza. Ambienti e sistemi deposizionali continentali, costieri e marini. Definizione
della loro architettura deposizionale in relazione ai cambiamenti relativi del livello marino,
ai tassi d'apporto sedimentario ed allo spazio disponibile per la sedimentazione. Il concetto
di sequenza deposizionale.
Sono previste lezioni fuori sede della durata complessiva di 5 giorni al termine della quale
100
deve essere presentata una relazione scritta.
Obiettivi formativi
Acquisire gli strumenti per comprendere la dinamica dei processi sedimentari all'interno dei
vari ambienti deposizionali continentali-costieri e comprenderne le possibile applicazioni.
Acquisire un linguaggio tecnico adeguato per poter comunicare con esperti del settore.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto o esposizione di una tesina
riguardante un argomento scelto dal candidato.
Testi consigliati
- Allen J.R. (1997): Earth surface processes. Blackwell, London, pp. 450.
- Reading H.G. (1996): Sedimentary environments. Blackwell, London, pp. 688.
- Emery D., Myers K. (1996): Sequence stratigraphy. Blackwell, London, pp. 304.
- Ricci Lucchi F. (1992): Sedimentografia. Atlante fotografico delle strutture e dei
sedimenti. Zanichelli, Bologna, pp. 250.
- Bosellini A., Mutti E., Ricci Lucchi F. (1989): Rocce e successioni sedimentarie. UTET,
pp. 395.
- Ricci Lucchi F. (1972-1980): Sedimentologia. Vol. 1 (217 pp.), vol. 2 (210 pp.), vol. 3.
Clueb, Bologna, pp. 504.
Commissione d’esame: G. Sarti, E. Patacca.
Orario di ricevimento: martedì: 12 - 13.
STRATIGRAFIA SISMICA
(Codice esame: 104DD)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU laboratorio
Etta Patacca
Dipartimento di Scienze della Terra
101
Programma del corso
Richiamo ai concetti e ai principi fondamentali della Stratigrafia: Le unità stratigrafiche, i
contatti stratigrafici, i criteri di correlazione.
Analisi dei dati provenienti da perforazioni profonde: Esame di carote e cuttings;
Interpretazione dei principali logs di cavo (curve di Potenziale Spontaneo, Resistività,
Gamma-Ray, Sonico).
Sismostratigrafia Lettura dei profili sismici a riflessione tarati attraverso logs di pozzi;
Identificazione e analisi delle facies sismiche; Interpretazione stratigrafica e deposizionale
delle unità sismostratigrafiche sulla base della configurazione e terminazione dei riflettori e
sulla base della forma esterna delle sequenze sismiche; Costruzione di diagrammi
cronostratigrafici da profili sismici a riflessione; Le sequenze deposizionali come unità
stratigrafiche fondamentali nell’interpretazione sismostratigrafica.
Stratigrafia Sequenziale: Criteri e metodi della Stratigrafia Sequenziale e sua applicazione
a profili sismici rappresentativi di sistemi deposizionali silicoclastici e carbonatici.
Attività di laboratorio: Interpretazione di profili sismici a riflessione e dei logs di pozzi
utilizzati per la loro taratura. Esempi tratti da aree di avanfossa e di avampaese
dell’Appennino, dell’ Adriatico e della Sicilia.
Obiettivi formativi
Il Corso di Stratigrafia Sismica si propone di fornire allo studente le basi per l’analisi
stratigrafica di sottosuolo attraverso la lettura e l’interpretazione di profili sismici a
riflessione e dei principali logs di pozzi.
Modalità d’esame: elaborato scritto e colloquio orale.
Testi consigliati
1. Doyle P., Bennett M.R. (1999): Unlocking the stratigraphical record. J. Wiley &
Sons Ltd, pp. 243-350.
2. Hart B. (2000): 3-D Seismic Interpretation: A Primer for Geologists. SEPM Short
Course n°48, pp. 1-55.
3. Emery D., Myers K.J. (1996): Sequence stratigraphy. pp.1-107.
4. Rider M. (2006): The geological interpretation of well logs. Progress Press Co
102
Ltd.,Malta. pp. 33-90.
5. Sheriff R.E., Geldart L.P., (1995): Exploration seismology. Cambridge University
Press, Chapter 10 Geologic interpretation of reflection data. pp.349-423.
Altri testi utili alla preparazione dell'esame:
1. North F.K. (1985): Petroleum geology. Allen & Unwin Inc. pp. 253-261.
2. Serra O. (1986): Fundamentals of well-log interpretation. Elsevier Science
publishers B.V
3. Schoch R.M. (1989): Stratigraphy: principles and methods. Van Nostrand
Reinhold. New York
Materiale didattico a disposizione degli studenti
Articoli da pubblicazioni scientifiche:
 Anstey N.A. (1982): Seismics and stratigraphy. In Astey N.A. (ed.): Simple
Seismics. Int. Hum Res.Devel Corp. Boston, pp. 21-43.
 Handford C.R., Loucks R.G. (1993): Carbonate depositional sequences and
systems tracts – Responses of carbonate platform to relative sea-level changes.
In: Loucks R.G., Sarg J.F. (eds.): Carbonate sequence stratigraphy. AAPG,
Memoir 57.
 Mitchum R.M., Sangree J.B., Vail P.R., Wornardt W.W. (1994): Recognizing
sequences and systems tracts from well logs, seismic data and biostratigraphy:
examples from the late Cenozoic of the Gulf of Mexico. In Weimer P.,
Posamentier H.W. (eds.): Siliciclastic sequence stratigraphy. AAPG, Memoir
58.
 Posamentier H.W., Allen G.P. (1999): Siliciclastic sequence stratigraphy Concepts and applications. SEPM, Concepts in Sedimentology and
Paleontology n° 7.
 Salvador A. (ed.) (1994): International stratigraphic guide. (2nd edition) - A
guide to stratigraphic classification, terminology and procedure. Geol. Soc. of
America, pp. 1-212.
 Vail P.R., Mitchum JR. R.M., Todd R.G., Widmier J.M., Thomson III S.,
Sangree J.B., Bubb J.N., Hatlelid W.G. (1977): Seismic stratigraphy and global
changes of sea level. In: Payton C.E. (ed.). Seismic stratigraphy - Application to
hydrocarbon exploration. AAPG, Memoir 26.
 Van Wagoner J.C., Posamentier H.W., Mitchum R.M., Vail P.R., Sarg J.F.,
Loutit T.S., Hardenbol J. (1988): An overview of the fundamentals of sequence
stratigraphy and key definitions. In: Wilgus C.K., Hastings B. S., Kendall C.G.,
Posamentier H.W., Ross C.A., Van Wagoner J.C. (eds.). Sea-level changes: an
integrated approach. SEPM 42.
Atlanti di consultazione:
 Bally A.W. (ed.) (1988): Atlas of seismic stratigraphy. Vol. 1-2-3. AAPG,
Studies in Geology n°27.
Manuali:


Lasmo PLC (1996). Wellsite Geology Manual, pp. 1-47.
Morton-Thompson D., Woods A.A. (eds.) 1992. Development geology Reference manual. AAPG Meth. in Expl. Ser.n° 10.
103

Swanson R.G. (1981). Sample examination manual (Shell Oil Company
Exploration training). AAPG, Methods in exploration series.
Power Point delle lezioni
Commissione d’esame: E. Patacca, P. Scandone
Orario di ricevimento: da concordare con il docente
TETTONICA
(Codice esame: 070DD)
6 CFU – 5CFU lezioni frontali; 1 CFU lezioni fuori sede
Giancarlo Molli
Dipartimento di Scienze della Terra
Programma del corso
Introduzione: le tecniche della tettonica e le sue finalità. L’approccio multidisciplinare e
multiscalare negli studi tettonici. Il trasferimento di scala dall’analisi dell’affioramento
all’analisi regionale. I campi di deformazione, la simmetria strutturale e la ripartizione della
deformazione.
La cinematica delle placche e la deformazione dei continenti: placche attuali e
microplacche, direzione, movimento relativo e tassi di movimento. La deformazione
intracontinentale.
La reologia della litosfera continentale: Richiami alle nozioni di crosta e litosfera.
Deformazione fragile e plastica. Deformazione sismica e asismica. L’inviluppo reologico.
Localizzazione della deformazione e meccanismi di delocalizzazione.
Tettonica e deformazione sperimentale: Studio analogico e modellizzazione delle strutture
e dei processi tettonici.
Tettonica e strutture deformative: Strutture, architettura e assetti fisiografici nei contesti
contrazionali, estensionali, trasformi e strike-slip. Riattivazioni e inversione tettonica.
Tettonica e metamorfismo: evoluzione termo-meccanica nei diversi ambienti tettonici cenni.
104
Sismotettonica e deformazione attiva:
Tettonica globale e terremoti, richiami di
sismologia. Meccanismi focali e stili di fagliamento. Attività sismica e asismica. Geodesia e
tettonica attiva. Tettonica attiva e morfologia nei diversi ambienti cinematici. Tettonica e
grandi terremoti.
I sistemi di subduzione e i sistemi orogenici non collisionali: Aspetti fisiografici, elementi
strutturali principali e tipologie di sistemi di subduzione. Caratteristiche generali e analisi di
sistemi orogenici non-collisionali.
I sistemi orogenici collisionali: la collisione arco-continente e quella continente-continente.
Analisi dei sistemi orogenici di Taiwan e dell’Himalaya.
Tettonica recente ed attuale nel Mediterraneo: Le principali province tettoniche.
Cinematica attuale nell’area mediterranea, revisione di dati GPS e sismotettonici.
L’Appennino Settentrionale: deformazione recente ed attuale, modelli di interpretazione e
problematiche di studio.
Obiettivi formativi
Alla fine del corso gli studenti dovranno essere in grado di identificare e classificare le
strutture e associazioni strutturali legate ai diversi contesti tettonici regionali. Dovranno
inoltre sviluppare la capacità di analisi critica, raccolta dati e loro elaborazione su
problematiche tettoniche a scala regionale.
Verifica dell’apprendimento: esame orale con voto. L’esame verterà sull’intero programma
del corso e sulla preparazione dell’escursione.
Testi consigliati
- Kearey P. & Vine F.J. (1994): Tettonica globale. Zanichelli, Bologna.
- Fossen H. (2010): Structural Geology, Cambridge University Press.
- Una lista di pubblicazioni relative alle diverse tematiche analizzate saranno inoltre
suggerite durante lo svolgimento del corso.
Commissione d’esame: G. Molli, G. Musumeci.
Orario di ricevimento: su appuntamento.
105
TETTONICA E SEDIMENTAZIONE
(Codice esame: 151DD)
6 CFU – 4 CFU lezioni frontali, 2 CFU escursione con relazione)
Luca Pandolfi
Dipartimento di Scienze della Terra
Obiettivi formativi
Lo studente dovrà essere in grado di identificare e classificare le grandi strutture tettoniche
regionali e le caratteristiche dei differenti tipi di bacino sedimentario ad esse associati in
ambiente convergente, divergente e trascorrente. Inoltre dovrà essere in grado di analizzare
e descrivere le dinamiche deposizionali che regolano riempimento dei suddetti bacini
sedimentari, i meccanismi che controllano la loro subsidenza ed i rapporti fra processi
tettonici e sedimentari.
Programma del corso
INTRODUZIONE. La struttura interna della terra, caratteristiche geofisiche e
petrologiche della litosfera continentale ed oceanica, modelli litologici delle
litosfera, caratteristiche reologiche e composizione del mantello. Stress e strain
nella litosfera. Reologia del mantello e della crosta. Flusso di calore nella litosfera.
Conduzione e convezione.
TETTONICA DELLE PLACCHE. Margini divergenti e bacini oceanici: rifting
attivi, passivi, simmetrici ed asimmetrici, caratteristiche delle zone di rifting, I
ridge medio-oceanici, modelli di genesi della litosfera oceanica, la tettonica
oceanica, ridge ad alta velocità di espansione, ridge a bassa velocità di espansione,
faglie transformi. Margini convergenti: fisiografia di un margine convergente nel
caso di subduzione di litosfera oceanica sotto litosfera continentale od oceanica e i
suoi principali elementi morfotettonici. Tettonica nelle zone di subduzione.
Esumazione nei prismi di accrezione. Margini collisionali e principali strutture
connesse alla collisione continentale. L’obduzione e le principali strutture connesse
all’obduzione. Sistemi trascorrenti:, caratteristiche delle faglie trascorrenti, tear,
106
transfer e indent-linked faults, meccanismo di formazione delle faglie trascorrenti,
strutture associate alle faglie trascorrenti,
BACINI SEDIMENTARI. Meccanica di formazione di un bacino sedimentario:
bacini legati a stretching litosferico, bacini flessurali e bacini di strike-slip. Bacini
sedimentari e tettonica a placche: bacini associati ai rift continentali, bacini di
margine continentale, bacini oceanici, bacini di fossa oceanica, bacini di avanarco,
arco, e retroarco, bacini di avanfossa in sistemi collisionali, bacini in sistemi
trascorrenti.
RAPPORTI TETTONICA-SEDIMENTAZIONE NEI BACINI SEDIMENTARI.
Riempimento di un bacino sedimentario: i parametri che controllano la stratigrafia
di un bacino, lo stile di riempimento di un bacino sedimentario. Controllo tettonico
delle aree sorgente di un bacino. Lo studio di provenienza dei sedimenti. Le
torbiditi ed i sistemi torbiditici. I processi diagenetici nelle rocce sedimentarie,
compattazione, cementazione e analisi della porosità in rocce sedimentarie
clastiche. Analisi di subsidenza ed evoluzione termica di un bacino sedimentario e
metodologie per la loro analisi.
ESEMPI DALL'AREA MEDITERRANEA. Esempi di bacini sedimentari
sviluppati in contesti geodinamici differenti nel sistema alpino-appenninico: il
bacino oceanico Ligure-Piemontese, il Bacino EpiMesoalpino, i depositi di
avanfossa dell'Appennino Settentrionale.
Lezioni fuori sede: 2 CFU, escursione di 4 giorni con relazione.
Modalità d’esame: esame orale con voto.
Testi consigliati
- Turcotte D.L., Schubert G. (2002): Geodynamics (2nd ed.). Cambridge
University Press, New York.
- Allen P.A , Allen J.R. (2005): Basin analysis, principles & application.
Blackwell Science. Oxford, UK.
107
- Busby C.J., Ingersoll R.V. (1995): Tectonics of sedimentary basins. Blackwell
Science. Oxford, UK.
Commissione di esame: L. Pandolfi, M. Marroni, G. Musumeci, C. Montomoli.
Orario di ricevimento: lunedì: 14-16.
VULCANOLOGIA REGIONALE
(Codice esame: 072DD)
6 CFU – lezioni frontali
Roberto Santacroce
Dipartimento di Scienze della Terra
A. Vulcanismo plio-quaternario in Italia (24 ore)
Dal mito alla realtà dei vulcani; Vulcanismo plio-quaternario in Italia: evoluzione tettonica
del Mediterraneo Occidentale; la Provincia Magmatica Toscana; la Provincia Magmatica
Umbra; la Provincia Magmatica Romana; la Provincia Magmatica Campana; il vulcanismo
della Sardegna; il vulcanismo del Tirreno Meridionale; le Isole Eolie; la Provincia
Magmatica della Sicilia (Etna, Iblei, Canale di Sicilia).
B. Grandi Province magmatiche e supervulcani (8 ore)
Definizioni, età, significato geodinamico; Columbia River; Etiopia-Yemen; Taupo, Toba,
Yellowstone; i Campi Flegrei e l’Ignimbrite Campana.
C. Le Eruzioni più famose (16 ore)
Vesuvio 79 d.C.; Vesuvio 1631; Tambora 1815; Krakatau 1883; La Pelée 1902; Novarupta
1912; St. Helens 1980-2005; Pinatubo 1991; Montserrat 1995-2007.
Obiettivi formativi
Il corso si prefigge di dare agli studenti nozioni fondamentali sulla storia eruttiva, sulla
natura dei magmi e sulla dinamica delle eruzioni più importanti avvenute nelle aree di
108
vulcanismo plioquaternario in Italia, inquadrandole nel contesto geodinamico dell’area
mediterranea. Verranno altresì illustrate le più grandi e famose eruzioni di vulcani non
italiani, con sintetico inserimento nei rispettivi contesti geodinamici.
Testi consigliati
- Dispense fornite dal docente e articoli consigliati.
Commissione d’esame: R. Santacroce, G. Zanchetta, M. Rosi, A. Sbrana, P. Fulignati, P.
Marianelli.
Orario di ricevimento: su appuntamento.
109
13. Orario di ricevimenti dei docenti
Docente
Giorno e ora
lun.: 11-12
Armienti P.
gio.: 15.30-17
Bagnoli G.
mar.: 16-18
Baroni C.
mar.: 9-11
Bianucci G.
mar.: 10-12
Bisson M.
su appuntamento
mar.: 12-14
Bonaccorsi E.
gio: 12-14
D'Amato Avanzi G.
lun.: 9-12
lun.: 12-13
D'Orazio M.
mar.: 12-13
Folco L.
su appuntamento
Fulignati P.
ven.: 9-11
Giammanco F.
gio.: 15-17
Giannecchini R.
lun.: 10-13
mer.: 12-13
Gioncada A.
ven.: 12-13
lun.: 12-13
Lezzerini M.
mer.: 12-13
Lo Presti D.
mer. 14,30-18,30
Macera P.
gio.: 10-12
Marianelli P.
gio.: 10-12
Molli G.
su appuntamento
Montomoli C.
lun.: 12-13
Morigi C.
su appuntamento
Musumeci G.
mar.: 11-13
Pandolfi L.
lun.: 14-16.
tutti i giorni: 9Pasero M.
11
Patacca E.
mar.: 11-13
mar.: 10-12
Perchiazzi N.
mer.: 10-12
Petrini R.
su appuntamento
Pochini A.
su appuntamento
Puccinelli A.
lun.: 11-13
Ragaini L.
gio.: 14-16
Ribolini A.
mar.: 9-11
110
Tel. (050)
2215708
2215768
2215731
2215842
8311950
E-mail
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
2215704
2215724
[email protected]
[email protected]
2215709
2215791
2215840
2214505
2215725
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
2215706
[email protected]
2215705
2217742
2215792
2215711
2215749
2215844
2215700
2215745
2215744
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
2215761
2215729
[email protected]
[email protected]
2215769
2215707
2215721
2215723
2215741
2215845
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Rocchi S.
Salvatore M.C.
Santacroce R.
Sarti G.
Sbrana A.
Zanchetta G.
lun.: 12-13
mar.: 12-13
mer.: 11-13
su appuntamento
mar.: 12-13
lun.: 11-13
mer.: 9-10
2215710
2215751
2215718
2215836
2215714
2215795
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Per ulteriori informazioni sui docenti e per eventuali variazioni dell’orario di
ricevimento, v. UniMap ( http://unimap.unipi.it/) e pagine personali sul sito
del Dipartimento di Scienze della Terra (http://www.dst.unipi.it/docenti.html).
14. Indirizzi utili
Presidente del Consiglio di Corso di Laurea Aggregato in Scienze
Geologiche e Scienze e Tecnologie geologiche (Prof.ssa Patrizia Macera)
Dipartimento di Scienze della Terra, Via S. Maria, 53
Tel. 050-2215792; Fax 050-2215800; [email protected]
Vice Presidente del Consiglio di Corso di Laurea Aggregato in Scienze
Geologiche e Scienze e Tecnologie geologiche (Prof.ssa Etta Patacca)
Dipartimento di Scienze della Terra, Via S. Maria 53
Tel. 050/2215729; Fax 050-2215800 [email protected]
Segretario del Consiglio di Corso di Laurea Aggregato in Scienze
Geologiche e Scienze e Tecnologie geologiche (…) Dipartimento di Scienze
della Terra, Via S. Maria, 53
Tel. 050-2215…; Fax 050-2215800;
Presidente Commissione di Laurea (Prof.ssa Etta Patacca)
Dipartimento di Scienze della Terra, Via S. Maria 53
Tel. 050-2215729; Fax 050-2215800 [email protected]
Presidente della Commissione Didattica (Prof.ssa Patrizia Macera)
Dipartimento di Scienze della Terra, Via S. Maria, 53
Tel. 050-2215729; Fax 050-2215800; [email protected]
Segreteria Didattica
111
Dipartimento di Scienze della Terra, Via S. Maria, 53
Tel. 050-2215832; Fax 050-2215800; [email protected]
Segreteria Studenti Scienze M.F.N.
Via Buonarroti
Tel. 050-2213447; Fax 050-2213421
Numero Verde 800-018600; [email protected]
Dipartimento di Scienze della Terra
Via S. Maria, 53
Tel. 050-2215700; Fax 050-2215800
Dipartimento di Fisica
Complesso ex-Marzotto, via Buonarroti, 2
Tel. 050-2214000; Fax 050-2214333
All'indirizzo
http://www.unipi.it/studenti/servizi/index.htm
si
trovano
informazioni utili per gli studenti dell'Ateneo Pisano:
 Servizio di ascolto e consulenza
Un aiuto per superare problemi di inserimento, metodo di studio e altro
 Carta più
Carta più, la carta elettronica per gli studenti
 Alice, il portale degli studenti
Alice permette di controllare la propria carriera (esami sostenuti), offre un servizio di
webmail e mette a disposizione i moduli MAV per pagare le tasse.
 Ufficio per gli studenti disabili
USID, Ufficio per il sostegno e l'integrazione degli studenti disabili
 Part-time studenti
Le collaborazioni degli studenti alle attività universitarie
 Studiare le lingue
L'attività del Centro linguistico interdipartimentale
Per informazioni: Ufficio “Studenti e laureati - Attività Orientamento”
Via Fermi, 8
E-mail: [email protected]
Tel.:+39 0502212014/015
Fax:+39 0502212037
112
15. Calendario didattico A.A. 2013/2014
Inizio Lezioni I semestre
Termine Lezioni frontali I sem.
Vacanze Natale
1 ottobre 2013
10 gennaio 2014
20 dicembre 2013 – 6 gennaio 2014
I e II appello esami
13 gennaio -14 febbraio 2014
Inizio Lezioni II semestre
17 febbraio 2014
19 – 25 aprile 2014
Vacanze Pasqua
Appello straordinario esami
14 – 18 aprile 2014
Termine lezioni frontali II sem.
30 maggio 2014
Campi interambito e lezioni fuori sede
26 -30 maggio 2014
III, IV e V appello esami
3 giugno- 31 luglio 2014
Vacanze estive
1-31 agosto 2014
VI appello esami
1 - 26 settembre 2014
16. Esami di Laurea
Sessione autunnale (2012/13)
Prolungamento Sessione autunnale
(2012/13)
30 settembre 2013
8 novembre 2013
6 dicembre 2013
28 febbraio 2014
11 aprile 2014
Sessione estiva (2013/14)
13 giugno 2014
18 luglio 2014
Sessione autunnale (2013/14)
26 settembre 2014
113
17. Colloqui di accesso alla Laurea Magistrale
- 25 giugno 2013
- 11 settembre 2013
- 04 ottobre 2013
- 19 dicembre 2013
18. Orario delle lezioni
Gli orari delle lezioni saranno disponibili presso il Dipartimento di Scienze
della Terra e sul sito del corso di laurea all’indirizzo:
http://www.dst.unipi.it/scienzegeo/
Luogo e svolgimento delle lezioni
Le lezioni si svolgono nelle aule del Dipartimento di Scienze della Terra (per
l’indicazione delle aule si veda l’orario delle lezioni).
114
19. Mappa di Pisa
1.
Dipartimento di Scienze della Terra
Via Santa Maria, 53-24
2.
Polo Didattico Carmignani
Piazza dei Cavalieri, 6
3-4.
Segreterie Studenti
Largo B. Pontecorvo, 3 (Complesso Ex Marzotto)
5.
Stazione FF.SS.
Piazza Stazione, 10
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Libretto CdL Specialistica 2008-09