MINISTERO DELL’INTERNO
DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO
DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE
DIREZIONE CENTRALE PER LA FORMAZIONE
AUTOMEZZI AEROPORTUALI
CORSO DI FORMAZIONE A VIGILE PERMANENTE
Ministero dell’Interno
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Direzione Centrale per la Formazione
Area I – Coordinamento e Sviluppo della Formazione
Dispensa redatta da:
Dott. Ing. Maria Pannuti, Dott. Ing. Raffaella Pezzimenti, Dott. Ing. Luigi Palestini
Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali
Area VI – Macchinari e Materiali
a cura di:
Dott. Ing. Mirko Canestri, Dott. Ing. Daniele Mercuri
Versione 1.0 – Dicembre 2010
File: Dispensa Automezzi Aeroportuali– reperibilità D.C.F. Roma
Riservato alla circolazione interna ad uso esclusivamente didattico
“Chi ha da fare non ha
tempo per le lacrime”
Albert Einstein
INDICE
1. IL SERVIZIO ANTINCENDIO AEROPORTUALE DEL C.N.VV.F. …………….. 1
1.1 Generalità ….……………………………………………………………………………. 1
1.2 I distaccamenti aeroportuali del C.N.VV.F. …………………………………………… 2
1.3 L’organizzazione del servizio …………………………………………………….….… 2
1.4 Gli agenti estinguenti aeroportuali ………………………………………………….….. 3
1.5 Le dotazioni strumentali ……………………………………………………………..…. 4
2. I VEICOLI ANTINCENDIO AEROPORTUALI ……………..…………………….... 6
2.1 Automezzo Idroschiuma: AIS BAI POSEIDON x 6 …………………………..….….…. 7
2.1.1 Scheda tecnica caratteristiche Autoidroschiuma AIS: BAI POSEIDON x 6….… 10
2.1.2 Descrizione in breve: AIS BAI POSEIDON x 6 ……………………………………. 11
2.2 Automezzo Idroschiuma: AIS BAI “STRIKER E” ………………………………….. . 12
2.2.1 Scheda tecnica caratteristiche Autoidroschiuma AIS: BAI “STRIKER E” ..…….… 15
2.2.2 Descrizione in breve: AIS BAI STRIKER E ………..………………………………. 16
2.3 Automezzo Idroschiuma: AIS IVECO DRAGON x 6………………………………... 17
2.3.1 Scheda tecnica caratteristiche Autoidroschiuma AIS: IVECO DRAGON x 6 … 22
2.3.2 Descrizione in breve: AIS IVECO DRAGON x 6 …..……………………………..… 23
2.4 Automezzo Idroschiuma Polvere: AISP IVECO DRAGON x 6…….. ……………….. 24
2.4.1 Scheda tecnica caratteristiche Autoidroschiuma AIS: IVECO DRAGON x 6 ….… 30
2.4.2 Descrizione in breve: AIS IVECO DRAGON x 6 …..……………………………….. 31
2.5 Automezzo Idroschiuma Polvere: AIS IVECO DRAGON x 8……………………….. 32
2.5.1 Scheda tecnica Autoidroschiuma Polvere AISP: IVECO SUPERDRAGON x 8 ..… 35
2.5.2 Descrizione in breve: AISP IVECO SUPERDRAGON x 8.…………………………. 36
3. I VEICOLI DI SOCCORSO AEROPORTUALE ……………..……………………. 37
3.1 Automezzo di Soccorso Aeroportuale ASA BAI (4x4) ….……………………….……. 39
3.1.1 Scheda tecnica Automezzo di Soccorso Aeroportuale: ASA BAI (4x4) …..…….… 44
3.1.2 Descrizione in breve: ASA BAI (4x4) …………………………………………….… 45
3.2 Automezzo di Soccorso Aeroportuale ASA BAI (6x6) ….………………………..…… 46
3.2.1 Scheda tecnica Automezzo di Soccorso Aeroportuale: ASA BAI (6x6) …..…….… 49
3.2.2. Descrizione in breve: ASA BAI (6x6) ……………………………………………… 50
4. VEICOLI AEROPORTUALI DI SUPPORTO: CENNI ………..…………………. 51
5. TEST DI AUTOVALUTAZIONE ……..……………………………..…………...... 52
5.1 RISPOSTE AL TEST DI AUTOVALUTAZIONE ………………………………… 55
1. IL SERVIZIO ANTINCENDIO AEROPORTUALE DEL C.N.VV.F.
1.1 Generalità
La sicurezza del trasporto aereo civile nel mondo è regolata, sotto tutti gli aspetti, da
normative internazionali emanate dall’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile
(I.C.A.O. branca dell’ONU).
Tali norme prescrivono che ogni aeroporto aperto al traffico aereo debba essere dotato di
un’adeguata protezione antincendio, commisurata alla dimensione degli aerei che vi fanno
scalo, nonché alla frequenza dei movimenti.
In Italia, il servizio antincendio e di soccorso per il traffico aereo civile, in base alla legge n.
930/1980, è di competenza del Ministero dell’Interno che, tramite il Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco, lo svolge direttamente negli aeroporti più importanti (c.d. “aeroporti
maggiori”), con l’impiego di proprio personale, mezzi ed attrezzature, mentre ne stabilisce le
caratteristiche ed esercita i controlli negli aeroporti più piccoli (c.d. “aeroporti minori”),
dove il servizio è affidato alle rispettive società di gestione.
La presenza dei Vigili del Fuoco è direttamente funzionale al mantenimento della sicurezza
del trasporto aereo nell’ambito degli scali nazionali, caratterizzati da infrastrutture sempre
più complesse, progettate per un numero crescente di viaggiatori e con fattori di rischio in
incremento. Basti pensare alle diverse tipologie di velivoli ed agli ambienti destinati alla
sosta ed al transito dei passeggeri. Ad essi si aggiungono negozi, servizi, impianti di
condizionamento e d’energia, depositi di merci e per lo stoccaggio dei carburanti, officine e
quant’altro sia necessario per rendere funzionale ed operativo uno scalo.
Ad oggi i Vigili del Fuoco assicurano il servizio antincendio in 38 aeroporti nazionali, con
l’impiego di circa 3.000 uomini e 300 automezzi, progettati e specificamente realizzati per
scenari incidentali che coinvolgano aeromobili e atti a consentire il salvataggio di quanti vi si
trovino a bordo. Il tutto avviene con modalità e procedure coerenti con le normative
internazionali I.C.A.O., oltre che sulla base delle direttive nazionali.
1
Gli aeroporti italiani presidiati dai Vigili del Fuoco sono specificati nella tabella A, allegata
alla citata legge n.930/1980, che viene aggiornata periodicamente di concerto dai Ministri
dell’Interno e dei Trasporti.
Ai fini antincendio gli aeroporti sono suddivisi in classi o categorie, in funzione delle
dimensioni degli aeromobili che li frequentano. Tali categorie erano inizialmente nove, ma
da qualche anno ne è stata introdotta una decima per caratterizzare quegli scali che ospitano
il nuovo aeromobile AIRBUS A380.
1.2 I distaccamenti aeroportuali del C.N.VV.F.
Ciascun distaccamento aeroportuale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è costituito da
una o più sedi, ubicate all’interno dei sedimi aeroportuali, che dispongono di personale
specializzato e di particolari automezzi ed attrezzature. Questi presidi dipendono
funzionalmente dai Comandi Provinciali competenti per territorio e partecipano, in casi
particolari, anche all’attività di soccorso esterna.
La complessità dei possibili scenari incidentali all’interno dei sedimi aeroportuali comporta
una specifica formazione del personale che vi presta servizio, il quale deve conoscere
tecniche, veicoli ed attrezzature speciali, in grado di assicurare operazioni di soccorso e
salvataggio da completarsi entro pochi minuti dall’incidente. Tempestività ed efficacia sono
richieste, soprattutto, dalla presenza di elevati quantitativi di carburante, che potrebbero far
rapidamente degenerare un evento, rendendolo non più controllabile. Tali peculiarità
contraddistinguono il servizio antincendio espletato da questi distaccamenti, rispetto agli altri
del Comando provinciale. L’impiego dei presidi aeroportuali è, inoltre, strategico anche per
altre tipologie di intervento all’esterno degli impianti aeroportuali, in occasione di particolari
situazioni incidentali in cui la notevole capacità estinguente dei veicoli aeroportuali può
risolvere situazioni ad elevata criticità.
1.3 L’organizzazione del servizio
Per l’esecuzione degli interventi di soccorso in ambito aeroportuale, i Vigili del Fuoco
operano con particolare professionalità e tempestività, in modo da controllare gli eventi
incidentali e riuscire a soccorrere le persone coinvolte.
Nell’ambito dei distaccamenti aeroportuali, tutto è organizzato in modo che le operazioni di
salvataggio, soccorso e lotta antincendio siano svolte con la massima prontezza. Esistono al
riguardo dei “tempi di risposta”, fissati a livello internazionale, tali da assicurare l’avvenuto
inizio dello spegnimento di un incendio di velivolo, dovunque esso si trovi all’interno della
superficie aeroportuale.
Per garantire tempi di risposta rapidi, che devono essere, a seconda delle circostanze, non
superiori a due o tre minuti dall’inoltro della chiamata di soccorso, i Vigili del Fuoco hanno i
propri automezzi dislocati in modo strategico. Questi veicoli, in base alla tipologia, sono in
2
grado di consentire la veloce evacuazione dei passeggeri rimasti a bordo, nonché di
sviluppare l’erogazione di grandi quantitativi di sostanze estinguenti, con elevate portate e
pressioni di getto.
Le emergenze aeroportuali si attivano ogni qual volta un velivolo ha un problema tecnico o
meccanico che potrebbe provocare un incidente (per esempio, motori in avaria, principi di
incendio a bordo, mancato funzionamento dei carrelli, perdita di carburante, sono tutti eventi
per i quali vengono attivati i soccorsi dei Vigili del Fuoco). Tali interventi sono disciplinati
nell’ambito di rigorosi piani di emergenza che individuano le procedure e le modalità di
impiego delle squadre e dei mezzi di soccorso, in funzione dello stato di allarme, stabilito in
relazione alla possibilità di avere un incidente,
Tutte le segnalazioni di allarme, provenienti dalla torre di controllo, vengono inviate ai Vigili
del Fuoco aeroportuali mediante linee preferenziali di emergenza, costantemente presidiate.
L’operatore VF individua in tempi brevissimi la tipologia di emergenza e la posizione esatta
dell’aeromobile, riscontrata mediante coordinate sulla mappa aeroportuale. Queste
informazioni vengono poi fornite, mediante comunicazioni radio, alle squadre allertate, che
assumono la direzione tecnica dei soccorsi fino alla conclusione dell’emergenza.
1.4 Gli agenti estinguenti aeroportuali
La normativa internazionale I.C.A.O. stabilisce le quantità minime di agenti estinguenti che
devono essere presenti per ogni categoria aeroportuale.
Per quanto riguarda le tipologie di agenti estinguenti, sempre le norme I.C.A.O. definiscono:
- agenti estinguenti primari: quelli che assicurano un controllo durevole dell’incendio
dell’ordine di diversi minuti o più (acqua, schiuma - la schiuma è formata da acqua,
liquido schiumogeno e aria);
- agenti complementari: quelli che hanno capacità di soffocamento rapido dell’incendio, ma
con efficacia transitoria (polvere).
3
Per la difesa antincendio degli aeroporti, le norme internazionali prescrivono l’utilizzo sia di
agenti primari che complementari. Tale prescrizione deriva dalla necessità di intervenire con
estinguenti diversi a seconda del tipo di incendio ed a seconda della zona dell’aereo in cui
tale incendio si verifica. Risulta evidente, infatti, che la schiuma, pur essendo l’estinguente
più importante, non può essere usata in tutti i casi di incidente. Ad esempio, nel caso di
incendio limitato al carrello dell’aereo, è opportuno utilizzare la polvere estinguente, ciò per
non provocare danni superiori a quelli derivanti dall’incendio stesso (choc termico con
conseguente esplosione dei componenti del carrello).
1.5 Le dotazioni strumentali
In relazione alle esigenze che vengono a determinarsi nel caso di un incidente aereo con
persone a bordo, l’intervento dei Vigili del Fuoco deve essere il più efficace possibile. Si
deve tener presente, infatti, che buona parte degli aerei di linea ha notevoli dimensioni,
imbarca grandi quantitativi di carburante, può trasportare alcune centinaia di passeggeri, e
che i tempi di sopravvivenza, in caso di incendio, sono limitatissimi.
In considerazione di tali esigenze, si richiede che gli automezzi antincendio aeroportuali
abbiano le seguenti caratteristiche: velocità, facilità di manovra, automatismi, grande
capacità di spegnimento.
Il parco veicoli aeroportuali, dal 1998 ad oggi, ha subito un processo di potenziamento e
rinnovo che ha portato all’acquisizione di automezzi di nuova generazione ed elevata
tecnologia che hanno totalmente rinnovato il settore.
E’ indispensabile porre l’accento sul fatto che i mezzi antincendio aeroportuali sono diversi
dai veicoli antincendio ordinari, sia per caratteristiche e prestazioni meccaniche, sia per i
maggiori quantitativi di agenti estinguenti trasportati.
Il rinnovato parco veicoli aeroportuali, in dotazione ai Vigili del Fuoco, comprende
essenzialmente due diverse tipologie di automezzi:
a) i veicoli antincendio: di tipo Idroschiuma (AIS) ed Idroschiuma Polvere (AISP). Sono
veicoli di intervento appositamente allestiti per lo spegnimento degli incendi di aeromobile.
b) i veicoli di soccorso: Automezzi di Soccorso Aeroportuale (ASA). Sono veicoli che
trasportano tutte le attrezzature necessarie per il soccorso delle persone presenti all’interno
degli aeromobili incidentati.
4
c) i veicoli aeroportuali di supporto: completano il parco alcune tipologie di veicoli
dedicati ad utilizzi specifici, quali: veicoli per il rifornimento idrico in pista e veicoli
attrezzati per interventi di tipo non convenzionale NBCR in ambito aeroportuale.
5
2. I VEICOLI ANTINCENDIO AEROPORTUALI
Sono automezzi di intervento utilizzati per lo spegnimento di incendi di aeromobili. I veicoli
di nuova generazione abbinano elevate prestazioni meccaniche al trasporto di notevoli
quantitativi di agenti estinguenti e pertanto dispongono di serbatoi di grandi capacità e di
pompe con elevata portata.
Dal punto di vista degli agenti in caricamento distinguiamo due tipologie:
- veicoli di tipo idroschiuma (AIS): dotati di acqua e liquido schiumogeno
- veicoli di tipo idoschuma polvere (AISP): dotati di acqua, liquido schiumogeno e polvere.
In termini generali, i veicoli antincendio aeroportuali hanno una massa totale a terra che può
superare le 40 tonnellate, accelerazioni da 0-80 km/h in meno di 25 secondi e velocità
superiori a 110 km/h. A tutti gli effetti possono essere considerati, con i dovuti limiti di
massa e d’ingombro, delle “Formula Uno” dell’antincendio.
Per quanto riguarda l’operatività, tali veicoli dispongono di computer di bordo e di
strumentazioni tecnologicamente evolute, che permettono di effettuare rapidamente le
operazioni di spegnimento, ma che richiedono uno specifico addestramento da parte del
personale addetto.
Tali automatismi consentono di ridurre al minimo il numero di operatori a bordo. In generale
l’equipaggio è costituito da un autista ed un operatore, comunque anche il solo autista può
contemporaneamente guidare il mezzo e manovrare l’impianto antincendio.
Gli automezzi antincendio aeroportuali sono in generale fuori sagoma perché la loro
dimensione di ingombro supera quella limite prevista dal Codice della Strada.
Tenuto conto che l’aereo incidentato può fermarsi fuori pista o precipitare all’esterno
dell’aeroporto è necessario che tali automezzi abbiano tutti la trazione integrale.
Si riporta di seguito una rassegna delle varie tipologie di veicoli antincendio, di nuova
generazione, in servizio sugli scali italiani.
6
2.1 Automezzo Idroschiuma: AIS BAI POSEIDON x 6
L’automezzo idroschiuma aeroportuale denominato “POSEIDON X6”, allestito dalla BAI
Brescia Antincendi International srl su autotelaio MAN (6x6), è dotato di notevoli capacità
meccaniche ed antincendio.
Il potente motore MAN da 700 CV consente, ancorché la massa del veicolo superi le 30
tonnellate, di raggiungere una velocità massima di oltre 110 Km/h ed una accelerazione da 0
a 80 Km/h inferiore a 25 secondi.
Con tali prestazioni, in caso di incidente aereo, i Vigili del Fuoco sono in grado di
intervenire, entro due minuti dalla chiamata, in qualunque punto all’interno dell’aeroporto,
impiegando tempi inferiori a quelli richiesti dalla normativa internazionale.
Le caratteristiche tecniche dell’autotelaio e le sospensioni a molle elicoidali consentono al
veicolo di fornire eccellenti prestazioni dinamiche e di comfort, sia nella guida su strada che
in quella fuori strada, nelle condizioni più difficili (per esempio per interventi all’esterno
dell’aeroporto).
La cabina di guida è autoportante, spaziosa, confortevole ed insonorizzata, realizzata con una
struttura interamente in vetroresina tipo “sandwich”, con spessori adeguati per garantire in
tutte le parti la necessaria resistenza meccanica.
La furgonatura è realizzata in profilati di alluminio, rivestita sul tetto da pannelli in alluminio
anodizzato e sulle fiancate da pannelli di vetroresina. Sono presenti 3 vani per lato, muniti di
fori di drenaggio e inclinati allo scopo di consentire il completo deflusso di eventuali liquidi.
Alla parte meccanica si accompagna un sistema antincendio di elevate prestazioni. Il veicolo
dispone di un serbatoio idrico da 10.200 litri (di cui
10.000 lt utili per l’intervento e 200 lt
per
l’autoprotezione) e un serbatoio schiumogeno da 1.200
litri.
L’erogazione
degli
agenti
estinguenti
acqua/schiuma avviene attraverso:
un gruppo motopompa ad avviamento elettrico
(portata 5.500 l/min a 18,5 bar);
7
1 monitore principale, montato sul tetto cabina, atto all’erogazione di acqua/schiuma a
media pressione, con portate selezionabili di 4.500 l/min e 3.600 l/min e gittate fino a circa
85 metri dal fronte del veicolo; viene comandato elettricamente dal pannello di controllo
posto in cabina di guida;
1 monitore supplementare (bumper monitor) montato nella parte inferiore frontale
della cabina di guida, atto all’erogazione di acqua/schiuma a
media pressione, con una portata pari a 900 l/min ed una
gittata che raggiunge i 46 m a getto pieno; viene comandato
elettricamente dal pannello di controllo posto in cabina di
guida ed è prevalentemente utilizzato per incendi sotto le ali
degli aerei;
2 naspi ad avvolgimento elettrico, ciascuno con tubazione da 30 m, completi di 2 lance;
un sistema automatico di miscelazione che permette di ottenere un rapporto di
miscelazione del liquido schiumogeno, con l’acqua, a valori prefissati del 3%, 6% e 8%.
Il veicolo è equipaggiato anche con un sistema di auto-raffreddamento, a tre circuiti idrici
indipendenti, necessario per l’autoprotezione.
- il primo circuito è composto da 3 ugelli frontali e 2+2 ugelli laterali a protezione della
cabina, integrati da 3+3 ugelli a protezione dei pneumatici anteriori della portata totale di
circa 40 l/min.
-
il secondo circuito è composto da 3+3 ugelli per la protezione degli pneumatici posteriori
della portata totale di circa 40 l/min.
-
il terzo circuito è composto da 2 ugelli posizionati in corrispondenza della parte anteriore
- bassa dei vani, in grado di erogare 50 l/m ciascuno (100 l/m totali) di acqua o schiuma.
8
Il veicolo può essere gestito, oltre che manualmente da un solo operatore, attraverso un
sistema computerizzato di comando e controllo, tecnologicamente avanzato, che consente di
effettuare automaticamente tutte le operazioni relative all’utilizzo dell’impianto antincendio.
Il pannello elettronico, di tipo “touch screen”, possiede un sistema operativo di facile e
immediata comprensione poiché visualizzato con una successione di schermate video. La
schermata principale esegue il check-up del sistema e segnala eventuali anomalie. La
seconda schermata consente il controllo di tutte le funzioni antincendio, segnala il livello dei
serbatoi e visualizza lo schema idrico. La schermata diagnostica visualizza lo stato di tutti i
dispositivi meccanici connessi al sistema. Infine, una schermata gestisce la manutenzione
preventiva del mezzo.
Attraverso un modulatore/demodulatore satellitare è possibile il rilevamento a distanza dei
guasti, nonché il controllo delle manutenzioni.
Un sistema di localizzazione satellitare permette poi ai Vigili del Fuoco di raggiungere il
luogo dell’incendio in caso di nebbia, oltre a facilitare eventuali interventi all’esterno
dell’aeroporto grazie alle mappe delle strade percorribili dal veicolo fuori sagoma.
9
2.1.1 - SCHEDA TECNICA PRINCIPALI CARATTERISTICHE
AUTOIDROSCHIUMA AIS: BAI POSEIDON X6
CATTERISTICHE E PRESTAZIONI FONDAMENTALI DELL’AUTOMEZZO
ANNO ENTRATA IN SERVIZIO
ALLESTIMENTO
TELAIO
ASSI
TRAZIONE
LUNGHEZZA
LARGHEZZA
ALTEZZA MAX (veicolo scarico)
PASSO
MASSA TOTALE A TERRA (M.T.T.)
FRENI:
TRASMISSIONE
CAMBIO
MOTORE
FUNZIONAMENTO
TEMPI
CILINDRI
CILINDRATA TOTALE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
VELOCITA’ MASSIMA
ACCELERAZIONE da 0 ad 80 Km/h
CABINA
2003-2006
BAI Brescia Antincendi International srl
MAN tipo: 27.603 DFAEG
3
Integrale (6x6) permanentemente inserita su tutti gli assi del veicolo
10.435 mm.
3.000 mm.
3.635 mm.
4.500 mm + 1.500 mm.
31.000 Kg.
di servizio: PNEUMATICO – ABS
di soccorso: MANUALE
di stazionamento: MECCANICO COMANDO PNEUMATICO
AUTOMATICA
5 + 1 RM Autom.
MAN mod. V10-D2840LF28
DIESEL
4
10
18.273 cmc
505 Kw a 1.700-2.200 giri/min.
2.900 Nm a 1.000-1.600 giri/min.
110 km/h
< 25 sec. a pieno carico con partenza da fermo e a freddo
Posti totali n. 4
IMPIANTO ANTINCENDIO
CAPACITA’ SERBATOIO IDRICO
10.000 lt. Per intervento.
Autoprotezione cabina e pneumatici
200 lt. autonomia 2 min.
CAPACITA’ Serbatoio SCHIUMOGENO
1.200 lt. la capacità del serbatoio è tale da miscelarsi con un
quantitativo di acqua doppio a quella in caricamento.
78 m con portata di 3.600 l/m
72 m con portata di 3.600 l/m
GITTATA schiuma
GITTATA acqua
80 m con portata di 4.500 l/m
85 m con portata di 4.500 l/m
Gruppo pompa M. P.
5.500 lt./min. a 18,5 bar
MOTORE AUSILIARIO
10
IVECO AIFO 8460 SRE I 2 POTENZA 268 KW a 2.200
g/min.
2.1.2 - DESCRIZIONE IN BREVE: AIS BAI POSEIDON x 6
L’automezzo idroschiuma aeroportuale denominato “POSEIDON x6”, allestito dalla BAI
Brescia Antincendi International srl su autotelaio MAN (6x6), è dotato di notevoli capacità
meccaniche ed antincendio.
Il potente motore consente, ancorché la massa del veicolo superi le 30 tonnellate, di
raggiungere una velocità massima di oltre 110 Km/h ed una accelerazione da 0a 80 Km/h in
meno di 25 secondi.
Con un veicolo di tali prestazioni meccaniche il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è in
grado di intervenire, in caso di incidente aereo in due minuti dalla chiamata, in ogni punto
all’interno dell’aeroporto, impiegando tempi inferiori a quelli previsti dalla normativa
internazionale.
Alla parte meccanica si accompagna un sistema antincendio di elevate prestazioni, capace di
erogare, mediante il monitore superiore posto sul tetto della cabina di guida, sia acqua che
schiuma con portate selezionabili di 4500 lt/1’ e 3.600 lt/1’, raggiungendo una distanza di
circa 85 metri dal fronte del veicolo.
Il cannoncino situato sulla parte frontale della cabina di guida, denominato bumper monitor,
consente di erogare circa 900 lt/1’ d’acqua o schiuma fino ad una distanza di oltre 45 m ed è
prevalentemente utilizzato per incendi sotto le ali degli aerei.
Oltre ai monitori, superiore e frontale, il veicolo è dotato di naspi e manichette ad uso
manuale.
Il veicolo dispone di un serbatoio idrico in acciaio di capacità 10.200 lt (di cui 10.000 lt per
l’intervento e 200 lt per l’autoprotezione di cabina e pneumatici) ed un serbatoio per il
liquido schiumogeno di capacità pari a 1.200 lt.
L’automezzo può essere gestito, oltre che manualmente da un solo operatore, attraverso un
sistema computerizzato di comando e controllo, tecnologicamente avanzato, che consente di
effettuare automaticamente tutte le operazioni relative all’utilizzo dell’impianto antincendio.
Attraverso un modulatore/demodulatore satellitare è possibile il rilevamento a distanza dei
guasti, nonché il controllo delle manutenzioni. Il sistema computerizzato consente la
rilevazione dei guasti e, attraverso dei disegni digitali, fornisce anche le indicazioni per la
riparazione degli stessi.
11
2.2 Automezzo Idroschiuma: AIS BAI “STRIKER E”
Il veicolo aeroportuale di tipo idroschiuma denominato “STRIKER E” è nato da uno studio
promosso dall’Area Soccorso Aeroportuale della Direzione Centrale per l’Emergenza, che ha
redatto le specifiche tecniche, e dalla collaborazione tra le società BAI Brescia Antincendi
International srl e Oshkosh Corporation, azienda americana leader nel settore, che lo hanno
realizzato.
Il veicolo, rispettando sia i protocolli ICAO (International Civil Aviation Organization) che
le norme americane NFPA (Nation Fire Protection Association), può essere
commercializzato in tutto il mondo.
Allestito su telaio Oshkosh, è dotato di tre assi, di cui il terzo sterzante per migliorare il
diametro di curvatura e ridurre il consumo dei pneumatici, ha trazione integrale, cambio
automatico, motore caterpillar da 700 CV, omologato secondo gli standard di emissione
EURO3. Possiede sospensioni completamente indipendenti su tutte le ruote che garantiscono
una guida veloce e sicura sia su strada che fuoristrada e assicurano comfort in marcia e
grande stabilità nella sterzata.
La particolarità dell’automezzo, nella versione attualmente in dotazione ai vigili del fuoco
italiani, è quella di possedere un braccio elevabile dotato di punta perforante che consente
l’erogazione dell’agente estinguente direttamente all’interno della fusoliera di un aeromobile
incidentato, migliorando così le condizioni di sopravvivenza degli occupanti il velivolo,
nonché facilitando l’intervento dei vigili del fuoco.
Si tratta di un’assoluta novità nel parco antincendio aeroportuale italiano, che dispone
attualmente di 24 veicoli di tale tipologia, in servizio presso gli aeroporti più importanti.
12
Il braccio estensibile (SNOZZLE), posizionato sulla parte superiore della furgonatura e
dotato di comando automatico di movimentazione, raggiunge una elevazione dal suolo di
circa 19 m ed una elongazione orizzontale di circa 10 m. Sulla sommità del braccio è
posizionata una lancia ausiliaria indipendente con ugelli e punta perforante d’acciaio che
provvede alla funzione di penetrazione telecomandata. Tale lancia può forare agevolmente la
fusoliera degli aeromobili che normalmente operano sulle strutture aeroportuali. Sullo stesso
braccio estensibile sono presenti anche due monitori ed una telecamera.
Dal punto di vista antincendio, il veicolo dispone di 10.050 lt di acqua e 1.890 lt di liquido
schiumogeno. L’erogazione degli agenti estinguenti (acqua/schiuma) avviene attraverso:
x
il monitore principale, posizionato sulla sommità del braccio estensibile (portata:
5.600 l/min. – gittata: 85 m);
x il monitore secondario, posizionato lungo il braccio estensibile (portata: 1.900 l/min.
– gittata: 60 m);
x la lancia ausiliaria con ugello perforante, posizionata sulla sommità del braccio
estensibile (portata: 950 l/min.);
x il bumper monitor, posizionato nella parte inferiore frontale della cabina di guida,
(portata: 950 l/min. – gittata: 47 m);
x il naspo laterale (portata: 250 l/min. – gittata: 47 m).
L’automezzo dispone, inoltre, di un adeguato sistema di autoprotezione contro il calore
radiante per la cabina di guida, i pneumatici anteriori e la parte sottostante del veicolo.
La cabina di guida offre una linea moderna ed aerodinamica, è realizzata in vetroresina
speciale con alta resistenza all’infiammabilità e prevede, al suo interno, 2 sedili anteriori per
l’autista e l’operatore e 2 sedili posteriori.
13
Il comfort e la sicurezza dell’equipaggio è garantita da:
-
visibilità eccellente attraverso ampie superfici a cristallo anteriori, laterali e superiori;
sedili regolabili in funzione del peso dell’operatore;
-
strumentazione chiara, completa ed efficacemente illuminata;
-
rivestimenti interni fonoassorbenti, pavimenti antisdrucciolo.
L’automezzo è dotato di un sistema di sorveglianza posteriore realizzato mediante una
telecamera orientabile installata sul retro del veicolo. L’immagine viene visualizzata
direttamente in cabina, su un display dedicato; è presente, inoltre, un radar di prossimità che
segnala acusticamente la presenza di ostacoli e la loro distanza.
Per fornire supporto al conducente in caso di condizioni di guida con scarsa visibilità
(oscurità, fumo, nebbia), è presente una telecamera a raggi infrarossi posizionata in
prossimità del monitore. Anche in questo caso l’immagine viene visualizzata sul display in
cabina.
La gestione dell’automezzo è assicurata da un sistema automatico di comando e controllo,
con comandi posizionati su un pannello all’interno della cabina di guida, facilmente
utilizzabili sia dall’autista che dall’operatore. Il sistema comprende:
- un pannello elettronico tipo “touch screen”, con autoregolazione della luminosità del
display in base all’intensità della luce esterna. Il sistema touch screen, di facile ed
immediata comprensione, è composto da varie schermate ed ogni comando è
attivabile mediante la pressione dell’icona dedicata. La schermata principale esegue il
check del sistema e segnala le eventuali anomalie, fornendo anche consigli pratici per
la risoluzione del problema. La schermata “fire fighting” consente il comando ed il
controllo di tutte le funzioni antincendio, segnala il livello dei serbatoi e visualizza lo
-
schema idrico. Ulteriori schermate forniscono la diagnostica della parte meccanica,
attraverso opportuni sensori di rilevazione e la gestione della manutenzione
preventiva con l’indicazione delle operazioni da effettuare;
joystick e comandi per il controllo delle funzioni del braccio estensibile e dei
dispositivi di erogazione;
- in caso di avaria del sistema elettronico, la funzionalità del veicolo è garantita da un
impianto di ridondanza che consente di intervenire meccanicamente sui singoli
comandi in maniera alternativa.
Un’ulteriore novità è rappresentata dalla progettazione di vani posteriori dedicati alle
manutenzioni del veicolo. Da tali postazioni, agevolmente accessibili, è possibile eseguire
con facilità, tutte le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché verificare,
rabboccare o sostituire i liquidi lubrificanti e refrigeranti, riducendo così i tempi ed i costi
degli interventi.
14
2.2.1 - SCHEDA TECNICA PRINCIPALI CARATTERISTICHE
AUTOIDROSCHIUMA AIS: BAI “STRIKER E”
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI FONDAMENTALI DELL’AUTOMEZZO
ANNO ENTRATA IN SERVIZIO
ALLESTIMENTO
TELAIO
ASSI
TRAZIONE
LUNGHEZZA
LARGHEZZA
ALTEZZA MAX (in ordine di marcia)
PASSO
MASSA TOTALE A TERRA (M.T.T.)
FRENI:
TRASMISSIONE
CAMBIO
MOTORE
FUNZIONAMENTO
TEMPI
CILINDRI
CILINDRATA TOTALE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
VELOCITA’ MASSIMA
ACCELERAZIONE da 0 ad 80 Km/h
CABINA
2008 - 2010
BAI Brescia Antincendi International srl - mod. BAI VSA 10500 S
OSHKOSH – mod. STRIKER 6x6
3
Integrale (6x6)
13.150 mm.
3.100 mm.
4.040 mm.
5.995 mm.
37.200 Kg.
di servizio: PNEUMATICO – ABS
di soccorso: MANUALE
di stazionamento: MECCANICO COMANDO PNEUMATICO
MECCANICA AUTOMATICA
7 + 1 RM Autom. – ALLISON 4800 EVS
CATERPILLAR mod. C-18 700 HP EURO 3
DIESEL
4
6
18.100 cmc
522 Kw (709 CV) a 2.000-2.300 giri/min.
2.584 Nm a 1.300-1.900 giri/min.
110 km/h con limitatore
In 34 sec. a pieno carico con partenza da fermo e a freddo
Posti totali n. 4
IMPIANTO ANTINCENDIO
10.050 lt. Per intervento ed autoprotezione.
CAPACITA’ SERBATOIO IDRICO
CAPACITA’ Serbatoio SCHIUMOGENO
1.890 lt.
85 m con portata di 5.600 l/m
GITTATA acqua
60 m con portata di 1.900 l/m
Gruppo pompa M. P.
ATTREZZATURE
78 m con portata di 5.600 l/m
55 m con portata di 1.900 l/m
GODIVA mod. GVB 10000 - 7.500 lt./min. a 16,0 bar
Braccio estensibile mod. SNOZZLE 652
GITTATA schiuma
15
2.2.2 - DESCRIZIONE IN BREVE: AIS BAI STRIKER E
L’automezzo idroschiuma aeroportuale denominato “STRIKER E” è allestito dalla BAI
Brescia Antincendi International srl su autotelaio americano OSHKOSH.
Il veicolo è dotato di tre assi, di cui il terzo sterzante per migliorare il diametro di curvatura e
ridurre il consumo dei pneumatici, ha trazione integrale, cambio automatico, motore
caterpillar da 700 CV. Possiede sospensioni completamente indipendenti su tutte le ruote che
favoriscono una guida veloce e sicura sia su strada che fuori strada e assicurano comfort in
marcia e grande stabilità nella sterzata.
Dal punto di vista antincendio, la particolarità dell’automezzo è quella di possedere un
braccio elevabile (SNOZZLE) dotato di punta perforante che consente l’erogazione
dell’agente estinguente direttamente all’interno della fusoliera di un aeromobile incidentato,
migliorando così le condizioni di sopravvivenza degli occupanti il velivolo, nonché
facilitando l’intervento dei vigili del fuoco. Il braccio estensibile è posizionato sulla parte
superiore della furgonatura ed attraverso un comando automatico di movimentazione,
raggiunge un’elevazione dal suolo di circa 19 m ed una elongazione orizzontale di circa 10
m. Sulla sommità del braccio è posizionata una lancia ausiliaria con ugelli e punta perforante
d’acciaio che provvede alla funzione di penetrazione telecomandata delle fusoliere degli
aeromobili. Sullo stesso braccio estensibile sono presenti anche due monitori (principale e
secondario) ed una telecamera. Il veicolo è dotato di un serbatoio idrico di capacità 10.050 lt
ed un serbatoio per il liquido schiumogeno di capacità paria 1.890 lt., entrambi realizzati in
polipropilene. L’erogazione degli agenti estinguenti (acqua/schiuma) avviene attraverso: il
monitore principale (portata: 5.600 l/1’ – gittata 85 m), il monitore secondario (portata: 1.900
l/1’ – gittata 60 m), il bumper monitor (portata: 950 l/1’ – gittata 47 m), il naspo laterale
(portata: 250 l/1’ – gittata 47 m). L’automezzo dispone, inoltre, di un adeguato sistema di
autoprotezione contro il calore radiante per la cabina di guida, i pneumatici e la parte
sottostante del veicolo
Il veicolo può essere gestito attraverso un sistema computerizzato di comando e controllo,
tecnologicamente avanzato, con comandi posizionati su un pannello all’interno della cabina
di guida, facilmente utilizzabili sia dall’autista che dall’operatore. Il sistema comprende: un
pannello elettronico tipo “touch screen”, che consente di effettuare automaticamente tutte le
operazioni relative all’utilizzo dell’impianto antincendio, joystick e comandi per il controllo
delle funzioni del braccio estensibile, un impianto di ridondanza per intervenire
meccanicamente sui singoli comandi in maniera alternativa, in caso di avaria del sistema
elettronico.
16
2.3 Automezzo Idroschiuma: AIS IVECO DRAGON x 6
Caratteristiche tecniche
E’ un veicolo antincendio aeroportuale realizzato dalla società IVECO Mezzi Speciali di
Brescia su autotelaio Fresia.
Ha le seguenti caratteristiche tecniche:
- Autotelaio: FRESIA F800L (6x6)
- Tre assi tutti equipaggiati con ruote singole
- Motore: ISOTTA FRASCHINI con una potenza di 840 CV
- Trazione di tipo integrale
- Pneumatici di diametro 16.00 R 20
- Cambio automatico ALLISON a 6 rapporti e retromarcia
- Velocità massima raggiungibile a pieno carico: 110 Km/h
- Accelerazione: a pieno carico, con partenza da fermo e a freddo, su percorso piano e
rettilineo ed in assenza di vento, da 0 ad 80 Km/h in un tempo di 25 sec
- Angoli di attacco e di uscita pari a 30°
- Differenziali a bloccaggio rapido azionabili dal conducente.
- Il sistema frenante, dotato di ABS, è in grado di arrestare il veicolo viaggiante a 32 Km/h,
su superficie asciutta e in condizioni di pieno carico, in uno spazio di 11,70 mt.
- L’impianto sterzante è servoassistito idraulicamente.
- Le sospensioni sono adeguatamente dimensionate in modo da sopportare costantemente il
peso del veicolo a pieno carico senza riportare nel tempo anomalie funzionali. Sono
costituite da balestre paraboliche a doppia flessibilità integrate da ammortizzatori idraulici
a doppio effetto sia sull’asse anteriore che sul tandem posteriore.
- Dimensioni e Pesi:
Lunghezza max:
10,380 m.
Larghezza max:
Altezza max tutto compreso a riposo:
Peso a pieno carico:
3,100 m.
3,725 m.
33.100 Kg.
17
Cabina di guida.
- La cabina di guida, di linea moderna ed aerodinamica, offre un notevole comfort agli
operatori grazie agli avanzati criteri ergonomici adottati nella costruzione. Le ampie
superfici vetrate, i sedili regolabili, ed una strumentazione chiara e completa favoriscono
gli operatori nella guida sia di giorno che di notte. La cabina è interamente realizzata in
vetroresina autoestinguente ed indeformabile.
- La cabina prevede n°2 sedili anteriori per l’autista e l’operatore con regolazione
pneumatica e due sedili aggiuntivi nella zona posteriore. Tutti i posti sono dotati di cinture
di sicurezza omologate complete di relativo arrotolatore.
- La posizione di guida è centrale rispetto all’asse longitudinale del veicolo.
- L’assenza di parti sporgenti, l’adozione di idonei maniglioni di salita e di appiglio, i
rivestimenti interni adeguati, rendono sicuro il movimento dell’equipaggio all’interno della
cabina. Inoltre, l’ampiezza della zona posteriore è tale da consentire ai due operatori la
massima mobilità sia per indossare gli equipaggiamenti che per accedere al monitore
tramite l’oblò a soffitto. I due sedili supplementari sono dotati di supporti a sgancio rapido
per l’alloggiamento di n°2 autoprotettori monobombola a ciclo aperto da 7 litri.
- La cabina è dotata di un sistema che impedisce all’acqua o alla schiuma di ricadere sul
parabrezza, limitando la visibilità agli operatori durante l’intervento. E’ comunque presente
un sistema di autoprotezione/lavaggio del parabrezza e dei vetri laterali, alimentato da una
pompa elettrica autonoma, che assicura oltre alla pulizia dei cristalli anche una efficace
protezione della cabina dal calore radiante.
- Sul tetto della cabina è previsto un oblò apribile, trasparente e calpestabile, che consente di
accedere ai comandi manuali per la movimentazione del monitore in caso di avaria del
comando principale.
- In caso di utilizzo manuale del monitore, la comunicazione audio tra operatore ed autista è
assicurata da un dispositivo con cuffia per collegamento interfono, installato sul tetto della
cabina, in prossimità dell’oblò.
- Le porte laterali, di grandi dimensioni e dotate di ampie finestrature, sono facilmente
apribili e garantiscono un’agevole accesso/uscita del personale grazie anche alla presenza
di idonei maniglioni.
- Le pedate delle pedane di salita sono di tipo antiscivolo e dimensionate per consentire una
agevole salita/discesa dalla cabina. Il primo gradino è di tipo ribaltabile.
- La cabina di guida è progettata e realizzata in modo da assicurare un ottimo isolamento
acustico grazie all’impiego della vetroresina e di materiale di rivestimento interno di tipo
fonoassorbente. La rumorosità, misurata all’altezza dell’orecchio del conducente, con il
veicolo lanciato ad 80 Km/h, non supera il valore di 79 db.
- La cabina di guida è dotata di un sistema di climatizzazione dell’aria sia estivo che
invernale.
18
- Tra il sedile di guida ed il sedile dell’operatore è posizionato il pannello di comando e
controllo automatico delle operazioni antincendio. Questa soluzione consente ad ambedue i
membri dell’equipaggio di poter operare con l’attrezzatura antincendio.
CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ANTINCENDIO:
Il veicolo prevede come agenti estinguenti solo acqua e schiuma.
Serbatoio acqua.
- Il serbatoio acqua, realizzato in acciaio Inox, ha una capacità di 10.400 litri (di cui 10.000 lt
utili per l’intervento di spegnimento e 400 lt per l’autoprotezione).
- E’ dotato internamente di paratie frangiflutti trasversali e longitudinali in modo da limitare
lo sbattimento del liquido. Tali paratie sono amovibili e realizzate in modo da consentire il
movimento della massa dell’acqua e dell’aria nei comparti che le stesse contribuiscono a
formare.
- L’ispezione interna del serbatoio ed il caricamento rapido per gravità sono possibili
attraverso un passo d’uomo del diametro di 500 mm munito di coperchio in acciaio Inox.
- Il riempimento del serbatoio può essere effettuato anche mediante aspirazione da fonte
esterna, con l’utilizzo della pompa antincendio installata a bordo del veicolo.
Serbatoio schiumogeno.
- Il serbatoio del liquido schiumogeno, realizzato in acciaio Inox ed incorporato nel serbatoio
idrico, ha capacità pari a 1.250 litri.
- Il riempimento rapido da fonte esterna avviene mediante un’elettropompa a 24 V
funzionante mediante le batterie dell’automezzo.
- E’ dotato internamente di agitatore ad azionamento elettrico.
- Sulla parte superiore del serbatoio è previsto un passo d’uomo utilizzabile sia per il
riempimento a gravità che per l’ispezione interna.
- E’ provvisto di miscelatore automatico che permette la miscelazione del liquido
schiumogeno con l’acqua a valori predeterminati del 3%,6%,8%. I comandi di selezione
della percentuale di miscelazione sono posizionati in cabina di guida.
Gruppo erogazione a media pressione.
- Il gruppo di erogazione è costituito da una pompa a media pressione MB 610 e da un
motore ausiliario IVECO AIFO, di tipo Diesel a 6 cilindri, raffreddato ad acqua.
- La pompa a media pressione è in grado di erogare 5.700 l/min a 14 bar ed ha una portata
massima di 6.600 l/min con aspirazione da serbatoio. Le suddette prestazioni sono in grado
di consentire il contemporaneo utilizzo del monitor principale, del bumper monitor e dello
spanditore per l’autoprotezione sotto il veicolo.
19
Circuito di erogazione.
Il circuito di erogazione dell’acqua e/o della schiuma è costituito da:
a) Monitore principale posizionato sul tetto della cabina di guida
b) Monitore supplementare (bumper) posto sul fronte anteriore della cabina di guida
c) N°2 naspi laterali
d) N°2 bocche di mandata UNI 70 e n°2 bocche di mandata UNI 45
e) Sistema di autoprotezione della parte inferiore del veicolo mediante spanditori.
a) Il monitore principale è posizionato centralmente sul tetto della cabina di guida.
-
Può effettuare i seguenti movimenti:
Rotazione orizzontale, rispetto all’asse longitudinale del veicolo, superiore a 120° in
entrambi i sensi;
Elevazione sul piano verticale di 60°; inclinazione verso il basso tale da consentire
l’erogazione di acqua/schiuma al suolo a partire da una distanza di 12 metri rispetto alla
parte frontale del veicolo.
-
Un dispositivo di “Re-Set” provvede a riportare automaticamente il monitore, in
posizione di riposo, all’interno della sagoma del veicolo dopo le varie operazioni di
utilizzo.
Il monitore principale, in assenza di vento, è in grado di assicurare le seguenti
-
prestazioni:
Con utilizzo di sola acqua la gittata max è di 80 m. con erogazione di 3.750 litri/min e
di 84 m. con erogazione di 4.700 litri/min.
Con la soluzione schiumogena la gittata max è di 70 m. con erogazione di 3.750
-
-
20
litri/min e di 74 m. con erogazione di 4.700 litri/min.
Il monitore principale è provvisto di un dispositivo per l’erogazione a getto piatto, in
grado di fornire, ad ambedue le portate, una gittata max di 27 m. con un’ampiezza del
getto di 11 metri.
I comandi automatici di erogazione e brandeggio relativi al monitore principale
avvengono attraverso un “Joy-Stick”, posto in cabina di guida, che raccoglie
sull’impugnatura tutti i comandi: brandeggio, erogazione, dimezzatore di portata, getto
piatto. Il “Joy-Stick” è collocato tra il conducente e l’operatore antincendio (e può essere
utilizzato indifferentemente da entrambi) ed il suo azionamento simula perfettamente la
direzione della canna del monitore principale sul tetto della cabina. Il sistema di controllo
è di tipo elettronico, è sufficiente puntare il “Joy-Stick” nella direzione di erogazione
desiderata e rilasciare l’impugnatura. Il sistema elettronico automaticamente porterà il
monitore principale nella posizione selezionata. In caso di avaria del sistema elettronico è
comunque possibile il brandeggio manuale di emergenza mediante volantini meccanici
posti sul monitore stesso.
b) Il monitore supplementare (bumper monitor), erogante acqua o schiuma, è collocato
anteriormente alla cabina di guida nella parte bassa. Grazie alla sua posizione permette di
estinguere incendi al suolo, sotto le ali dei velivoli, di effettuare lavaggi del terreno da
carbolubrificanti e di assicurare l’autoprotezione frontale, grazie al getto regolabile a
90°. Il monitor è dotato di un ugello a regolazione continua da 0° a 90° ed ha una portata
di 900 l/min con gittata di 45 metri. Il brandeggio orizzontale consente di coprire un
angolo superiore a 60° in entrambi i sensi rispetto all’asse longitudinale del veicolo;
sull’asse verticale il movimento è da +70° a –30° ed è quindi in grado di permettere un
getto utile da 2 metri dal fronte anteriore della cabina, fino a 45 metri. L’erogazione
tramite il monitore supplementare è di tipo automatico e può essere effettuata in
contemporanea con qualsiasi altra erogazione. Sia i comandi per il brandeggio che per
l’erogazione e la regolazione del getto sono posizionati in cabina di guida in modo da
essere azionati senza difficoltà sia dall’operatore che dall’autista.
c) I 2 naspi per l’erogazione dell’acqua e della schiuma sono posizionati, uno per lato, nei
vani centrali. Ciascun naspo è equipaggiato con 30 metri di tubazione semirigida, di tipo
approvato e con una pistola in grado di operare a getto pieno, frazionato e nebulizzato. La
pistola può erogare sia acqua che schiuma ed, alla pressione di 8 bar, assicura una gittata
a getto pieno di 15 metri con una portata di 250 l/min; oppure a getto piatto una gittata di
8 m con un’ampiezza del getto di 4,5 metri.
d) Su ogni lato del veicolo sono previste delle bocche di mandata rispettivamente n°1 UNI
70 e n°1 UNI 45.
e) Il veicolo è dotato di un sistema di protezione dal calore per la cabina ed i pneumatici
costituito da:
- pompa elettrica con comando in cabina di guida
- serie di ugelli posizionati sul perimetro superiore della cabina
- serie di ugelli posizionati all’interno dei passaruota del veicolo.
Il volume di acqua necessario per questo tipo di protezione non è computato nel volume
idrico di intervento.
Impianto di lavaggio
L’impianto idrico è realizzato in modo che sia possibile eseguirne il lavaggio dopo l’impiego
con schiumogeno. Per questa operazione è possibile utilizzare, a scelta, l’acqua del serbatoio
oppure acqua da una fonte esterna.
21
2.3.1 - SCHEDA TECNICA PRINCIPALI CARATTERISTICHE
AUTOIDROSCHIUMA AIS: IVECO DRAGON x 6
CATTERISTICHE E PRESTAZIONI FONDAMENTALI DELL’AUTOMEZZO
ANNO ENTRATA IN SERVIZIO
ALLESTIMENTO
TELAIO
ASSI
TRAZIONE
LUNGHEZZA
LARGHEZZA
ALTEZZA MAX (veicolo scarico)
PASSO
MASSA TOTALE A TERRA (M.T.T.)
FRENI:
TRASMISSIONE
CAMBIO
MOTORE
FUNZIONAMENTO
TEMPI
CILINDRI
CILINDRATA TOTALE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
VELOCITA’ MASSIMA
ACCELERAZIONE da 0 ad 80 Km/h
CABINA
1998-1999
IVECO Mezzi Speciali spa di Brescia
FRESIA F800L (6x6)
3
Integrale (6x6) con bloccaggio differenziali
10.380 mm.
3.100 mm.
3.725 mm.
4.325 mm + 1.450 mm.
33.100 Kg.
di servizio: PNEUMOIDRAULICO – ABS
di soccorso: PNEUMOIDRAULICO
di stazionamento: MECCANICO COMANDO PNEUMATICO
AUTOMATICA
6 + 1 RM Autom.
ISOTTA FRASCHINI mod. V1312T3T1-AIFO
DIESEL
4
12
20.070 cmc
637 Kw a 2.275 giri/min.
3.000 Nm a 1.600 giri/min.
115 km/h
< 25 sec. a pieno carico con partenza da fermo e a freddo
Posti totali n. 4
IMPIANTO ANTINCENDIO
CAPACITA’ SERBATOIO IDRICO
10.400 lt. 10.000 lt per intervento e 400 lt per autoprotezione.
CAPACITA’ Serbatoio SCHIUMOGENO
1.250 lt. la capacità del serbatoio è tale da miscelarsi con un
quantitativo di acqua doppio a quella in caricamento.
80 m con portata di 3.750 l/m
70 m con portata di 3.750 l/m
GITTATA schiuma
GITTATA acqua
74 m con portata di 4.700 l/m
84 m con portata di 4.700 l/m
Gruppo pompa M. P.
mod. MB610 - 5.700 lt./min. a 14,0 bar
MOTORE AUSILIARIO
22
IVECO AIFO 8460 SRI 11 - Potenza 263 KW a 2.000
g/min.
2.3.2 - DESCRIZIONE IN BREVE: AIS IVECO DRAGON x 6
L’automezzo idroschiuma aeroportuale denominato “DRAGON x6”, allestito dalla IVECO
Mezzi Speciali spa di Brescia su autotelaio FRESIA, è dotato di notevoli capacità
meccaniche ed antincendio.
Il motore Isotta Fraschini consente, ancorché la massa del veicolo superi le 30 tonnellate, di
raggiungere una velocità massima di 115 Km/h ed una accelerazione da 0 a 80 Km/h in meno
di 25 secondi.
Con un veicolo di tali prestazioni i Vigili del Fuoco sono in grado di intervenire, in caso di
incidente aereo all’interno dell’aeroporto, entro due minuti dalla chiamata, impiegando tempi
inferiori a quelli previsti dalla normativa internazionale.
Alla parte meccanica si accompagna un sistema antincendio di elevate prestazioni, capace di
erogare, mediante il monitore superiore posto sul tetto della cabina di guida, sia acqua che
schiuma con portate selezionabili di 3.750 lt/1’ e 4.700 lt/1’, raggiungendo una distanza di
circa 84 metri dal fronte del veicolo.
Il cannoncino situato sulla parte frontale della cabina di guida, denominato bumper monitor,
consente di erogare circa 900 lt/1’ d’acqua o schiuma fino ad una distanza di oltre 45 m ed è
prevalentemente utilizzato per incendi sotto le ali degli aerei.
Oltre ai monitori superiore e frontale il veicolo è dotato di naspi e manichette ad uso
manuale.
Il veicolo dispone di un serbatoio idrico in acciaio di capacità 10.400 lt (di cui 10.000 lt per
l’intervento e 400 lt per l’autoprotezione di cabina e pneumatici) ed un serbatoio per il
liquido schiumogeno di capacità paria 1.250 lt.
Il veicolo può essere gestito, oltre che manualmente da un solo operatore, attraverso un
sistema computerizzato di comando e controllo, tecnologicamente avanzato, che consente di
effettuare automaticamente tutte le operazioni relative all’utilizzo dell’impianto antincendio.
23
2.4 Automezzo Idroschiuma Polvere: AISP IVECO DRAGON x 6 DP
Il veicolo è analogo al Dragon x 6 precedentemente descritto al punto 2.3, con la variante che
l’AISP DRAGON x6 DP può erogare, oltre che acqua e schiuma, anche polvere estinguente.
Nel seguito si riportano, in breve, le principali caratteristiche meccaniche ed antincendio
dell’automezzo. Per ciò che non viene espressamente specificato, si rimanda a quanto detto
in precedenza per l’automezzo idroschiuma.
Il veicolo, realizzato dalla società IVECO Mezzi Speciali di Brescia, ha le seguenti
caratteristiche tecniche:
- Autotelaio: FRESIA F800L (6X6)
- Tre assi tutti equipaggiati con ruote singole
- Motore: ISOTTA FRASCHINI con potenza di 637 KW (866 CV)
- Trazione di tipo integrale per consentire la massima mobilità su tutti i tipi di terreno
- Pneumatici di diametro 16.00 R 20
- Cambio automatico ALLISON a 6 rapporti e retromarcia
- Velocità massima raggiungibile a pieno carico: 115 Km/h
- Accelerazione: a pieno carico e con partenza da fermo e a freddo, su percorso piano e
rettilineo ed in assenza di vento, da 0 ad 80 Km/h in un tempo inferiore a 25 sec
- Angoli di attacco e di uscita pari a 30°
- Differenziali bloccaggio rapido azionabili dal conducente
- Il sistema frenante, dotato di ABS, è in grado di arrestare il veicolo viaggiante a 32 Km/h,
su superficie asciutta e in condizioni di pieno carico, in uno spazio di 11.50 mt.
- L’impianto sterzante del veicolo è servoassistito idraulicamente.
- Dimensioni e Pesi:
Lunghezza max:
Larghezza max:
Altezza max tutto compreso a riposo:
Peso a pieno carico:
24
10,380 m.
3,100 m.
3,880 m.
32.650 Kg.
CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ANTINCENDIO
Gli agenti estinguenti disponibili sul veicolo sono: acqua, schiuma e polvere.
IMPIANTO ACQUA/SCHIUMA
L’impianto è predisposto per il funzionamento con sola acqua o con sola schiuma.
Serbatoio acqua.
- Il serbatoio acqua, realizzato in acciaio Inox, ha una capacità di 8.300 litri utili per
l’intervento. In aggiunta sono disponibili ulteriori 400 litri utilizzabili per l’autoprotezione
sotto il veicolo (200 litri) e per la protezione della cabina e dei pneumatici dal calore
radiante (200 litri). Pertanto la capacità totale del serbatoio idrico è di 8.700 litri.
Serbatoio schiumogeno.
- La capacità dl serbatoio del liquido schiumogeno, incorporato nel serbatoio idrico e
realizzato in acciaio Inox, è pari a 1.100 litri.
- E’ provvisto di miscelatore automatico che permette la miscelazione automatica del liquido
schiumogeno con acqua a valori predeterminati al 3%,6%,8%. I comandi di selezione della
percentuale di miscelazione sono posizionati in cabina di guida.
Gruppo erogazione a media pressione.
- E’ costituito da una pompa a media pressione e da un motore ausiliario, di tipo Diesel,
raffreddato ad acqua.
- La pompa a media pressione è in grado di erogare 6000 l/min a 16 bar. Le suddette
prestazioni sono in grado di consentire il contemporaneo utilizzo del monitor principale,
del monitor anteriore e dello spanditore per l’autoprotezione sotto il veicolo
Circuito di erogazione.
Il circuito di erogazione dell’acqua e/o della schiuma è costituito da:
a) Monitore principale sopra la cabina di guida
b) Monitore supplementare (bumper) davanti alla cabina di guida
c) N°1 naspo in media pressione per acqua/schiuma
d) N°2 bocche di mandata UNI 70 e n°2 bocche di mandata UNI 45
e) Sistema di autoprotezione della parte inferiore del veicolo mediante due spanditori
collocati anteriormente alle ruote del 1° asse.
a) Il monitore principale è posizionato centralmente sul tetto della cabina di guida.
25
- Il monitore principale è di tipo combinato con due canne sovrapposte per erogazione di
acqua/schiuma e polvere. La canna polvere è situata superiormente a quella per
acqua/schiuma.
- Può effettuare i seguenti movimenti:
Rotazione orizzontale, rispetto all’asse longitudinale del veicolo, 150° in entrambi i sensi;
Elevazione sul piano verticale di 75°; inclinazione verso il basso tale da consentire
l’erogazione di acqua/schiuma al suolo a partire da una distanza di 8,4 metri rispetto alla
parte anteriore della cabina.
- Un dispositivo di “Re-Set” provvede a portare automaticamente il monitore, in posizione di
riposo, all’interno della sagoma del veicolo dopo le varie operazioni di utilizzo.
- Il monitore principale, in assenza di vento, è in grado di assicurare le seguenti prestazioni:
Con utilizzo di sola acqua la gittata max è di 80 m con erogazione a 3.750 litri/min e di
84 m con erogazione di 4.800 litri/min.
Con soluzione schiumogena la gittata max è di 70 m con erogazione a 3.750 litri/min e di
74 m con erogazione di 4.800 litri/min.
- Il monitore principale è provvisto di un dispositivo per l’erogazione a getto piatto in grado
di fornire, ad ambedue le portate, una gittata max di 27 m con un’ampiezza del getto di 11
metri.
b) Il monitore supplementare (bumper monitor), erogante acqua o schiuma, è collocato
anteriormente alla cabina di guida nella parte bassa. Grazie alla sua posizione permette di
estinguere incendi al suolo, sotto le ali dei velivoli, di effettuare lavaggi del terreno da
carbolubrificanti e di assicurare l’autoprotezione frontale grazie al getto regolabile a 90°.
Il monitor è dotato di un ugello a regolazione continua da 0° a 90° ed ha una portata di
900 l/min con gittata di 45 metri.
c) Il naspo per l’erogazione di acqua/schiuma è posizionato in uno dei vani laterali chiuso
da sportello rototraslante. Il naspo è di tipo a bandiera, girevole verso l’esterno con asse
orizzontale e rullo di guida laterale in acciaio. Il riavvolgimento della tubazione è
automatico con motore elettrico, ed anche manuale con manovella in caso di avaria del
sistema elettrico. Lo svolgimento della tubazione è di tipo manuale con sforzo minimo. Il
naspo è equipaggiato con una tubazione semirigida da metri 30 e con una pistola in
grado di operare a getto pieno, frazionato e nebulizzato. La pistola erogatrice può
erogare sia acqua che schiuma ed, alla pressione di 8 bar, assicura una gittata a getto
pieno di 15 metri con una portata di 250 l/min; oppure a getto piatto una gittata di 8 m
con un’ampiezza del getto di 4,5 metri.
d) Su ogni lato del veicolo sono previste delle bocche di mandata rispettivamente UNI 70 e
UNI 45.
26
e) Il veicolo è dotato di sistemi per la protezione dal calore radiante della cabina e dei
pneumatici. Il volume di acqua necessario per questo tipo di protezione non è computato
nel volume idrico di intervento.
Impianto di lavaggio.
L’impianto idrico è realizzato in modo che sia possibile eseguirne il lavaggio dopo l’impiego
con schiumogeno. Per questa operazione è possibile utilizzare a scelta l’acqua del serbatoio
oppure acqua da una fonte esterna.
IMPIANTO A POLVERE
Serbatoi.
L’automezzo è dotato di due serbatoi polvere realizzati in acciaio Inox aventi una capacità
utile di 300 Kg ciascuno per un totale complessivo di 600 Kg utili per l’intervento. Tali
serbatoi sono in grado di sopportare la pressurizzazione necessaria per il conseguimento delle
prestazioni previste.
Circuito di pressurizzazione.
L’impianto di pressurizzazione, realizzato in modo da poter pressurizzare sia singolarmente
che contemporaneamente i due serbatoi, è costituito da bombole di aria compressa, testine
pneumatiche, valvole a flusso rapido, riduttori di pressione e relative tubazioni munite di
valvole di intercettazione della pressurizzazione e di valvole di non ritorno.
Le bombole di aria compressa da 40 litri, realizzate secondo le vigenti norme e munite di
certificato di omologazione/collaudo, sono dotate di manometro di controllo e di valvola.
La capacità delle bombole consente di garantire, oltre alle prestazioni antincendio richieste,
anche il completo lavaggio dell’intero impianto dopo l’utilizzo del medesimo con la polvere.
I comandi di pressurizzazione sono di tipo automatico e risultano essere collocati sul quadro
di comando in cabina di guida.
Sul veicolo è previsto un punto di attacco per la ricarica in pressione delle bombole mediante
un compressore esterno.
Circuito di erogazione.
L’impianto di erogazione della polvere è costituito dal monitor polvere e dal naspo polvere
completi delle relative valvole d’intercettazione e tubazioni di collegamento ai serbatoi.
La canna polvere del monitor principale è situata superiormente a quella per l’erogazione
acqua/schiuma.
Il monitor polvere ha una portata non inferiore a 5 Kg/sec e presenta una gittata massima
utile superiore a 18 metri.
27
Il naspo rotante, di tipo a bandiera con asse orizzontale, è munito di una tubazione semirigida
da 30 metri di lunghezza, terminante con una pistola erogatrice dotata di comando di
intercettazione, avente una portata minima di 2,5 Kg/sec ed una gittata, in assenza totale di
vento di 15 metri. La pistola è conformata in modo da essere facilmente impugnata
minimizzando gli effetti della spinta di reazione.
I serbatoi a polvere sono in grado di servire ambedue i dispositivi di lancio con un circuito
autonomo; i due circuiti possono anche operare in sequenza se necessario per l’intervento.
Impianto di lavaggio.
L’impianto polvere è dotato di un proprio circuito di lavaggio che utilizza l’aria prelevata dal
lato di bassa pressione del riduttore. L’aria può essere sia quella residua contenuta nelle
bombole a bordo del veicolo che quella proveniente da fonte esterna, collegata all’impianto
mediante raccordo ad innesto rapido. L’impianto è completo di tubazioni e valvole
d’intercettazione.
SISTEMA AUTOMATICO DI COMANDO E CONTROLLO
Tra il sedile del guidatore e quello dell’operatore è posizionato un pannello su cui sono
riportati tutti i comandi ed i dispositivi di controllo necessari per l’azionamento dell’impianto
antincendio, anche da parte di una sola persona.
La visione notturna dei comandi è assicurata da un sistema di faretti installati sul soffitto
della cabina e da pulsanti luminosi segnalanti l’avvenuta attivazione del comando. Gli
strumenti ed i comandi hanno funzioni chiaramente individuabili in quanto corredati da
apposite targhette riportanti il simbolo operativo della funzione svolta. Il sistema di cablaggio
e l’impiego di componentistica con grado di protezione IP 65 garantisce un’ottima tenuta
all’umidità dell’aria e l’assenza di problemi di malfunzionamento dovuti ad eventuali
vibrazioni nella marcia del veicolo.
Il sistema di comando e controllo è di semplice utilizzo e permette di eseguire con
immediatezza le seguenti operazioni:
x Predeterminare le portate al monitor principale ai valori di 4.800 lt/min e 3750 lt/min;
x Erogare acqua dal monitor principale;
x Erogare la sola polvere dal monitor, con captazione indipendente dai due serbatoi, oppure
con captazione sequenziale dai medesimi;
x Erogare schiuma, dal monitor principale , con predeterminazione della percentuale di
schiumogeno;
x Erogare acqua o schiuma dal monitor anteriore sia singolarmente che in contemporanea
con altri dispositivi di lancio;
x Erogazione dal naspo schiuma;
28
x
Erogazione dal naspo polvere;
x
Erogare acqua per autoprotezione cabina, pneumatici ed erogare acqua o schiuma per la
protezione della parte inferiore del veicolo;
x
Eseguire la depressurizzazione dell’impianto polvere;
x
Eseguire il lavaggio dei circuiti dopo l’uso di schiuma o polvere;
x
Arrestare immediatamente le operazioni in esecuzione o programmate.
OPERATIVITA’ DEL SISTEMA
La semplicità e la velocità di azionamento dell’impianto antincendio sono ottenute
dall’abbinamento di più funzioni ad un solo comando e dall’inserimento automatico di
eventuali sicurezze per evitare errori negli istanti critici dell’intervento.
29
2.4.1 - SCHEDA TECNICA PRINCIPALI CARATTERISTICHE
AUTOIDROSCHIUMA POLVERE AISP: IVECO DRAGON x 6 DP
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI FONDAMENTALI DELL’AUTOMEZZO
ANNO
TELAIO
ASSI
TRAZIONE
LUNGHEZZA
LARGHEZZA
ALTEZZA MAX (veicolo scarico)
PASSO
MASSA TOTALE A TERRA (M.T.T.)
FRENI:
TRASMISSIONE
CAMBIO
MOTORE
FUNZIONAMENTO
TEMPI
CILINDRI
CILINDRATA TOTALE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
VELOCITA’ MASSIMA
ACCELERAZIONE da 0 ad 80 Km/h
CABINA
2000-2002
FRESIA tipo: F800L (6x6)
3
Integrale (6x6) su tutti gli assi del veicolo
10.380 mm.
3.100 mm.
3.880 mm.
4.325 mm + 1.450 mm.
32.650 Kg.
di servizio: PNEUMOIDRAULICO - ABS
di soccorso: PNEUMOIDRAULICO
di stazionamento: MECCANICO COMANDO PNEUMATICO
AUTOMATICA
6 + 1 RM Autom.
Isotta Fraschini mod. 1312T3T1 – AIFO
DIESEL
4
12
20.070 cmc
637 Kw a 2.275 giri/min.
3.126 Nm a 1.600 giri/min.
115 km/h
< 25 sec. a pieno carico con partenza da fermo e a freddo
Posti totali n. 4
IMPIANTO ANTINCENDIO
CAPACITA’ SERBATOIO IDRICO
8.700 lt. 8.300 lt per intervento e 400 lt per autoprotezione
CAPACITA’ Serbatoio SCHIUMOGENO
1.100 lt. la capacità del serbatoio è tale da miscelarsi con un
quantitativo di acqua doppio a quella in caricamento.
CAPACITA’ SERB. POLVERE
600 Kg. = n. 2 serbatoi x 300 Kg. cadauno
80 m con portata di 3.750 l/m
70 m con portata di 3.750 l/m
GITTATA schiuma
GITTATA acqua
74 m con portata di 4.800 l/m
84 m con portata di 4.800 l/m
GITTATA POLVERE
18 m con portata di 5 Kg./sec.
Gruppo pompa M. P.
Mod. MB 610 - 6.000 lt./min. a 16 bar
MOTORE AUSILIARIO
AIFO 8460 Sri 11 Potenza 263 KW a 2.000 g/min.
30
2.4.2 - DESCRIZIONE IN BREVE: AISP IVECO DRAGON x 6
L’automezzo idroschiuma polvere aeroportuale, denominato DRAGON x6 è stato allestito
dalla società IVECO Mezzi Speciali di Brescia su autotelaio Fresia.
Il potente motore Isotta Fraschini consente di raggiungere una velocità massima di oltre 115
Km/h ed una accelerazione da 0 a 80 Km/h in meno di 25 secondi.
Tali prestazioni meccaniche permettono ai Vigili del Fuoco di intervenire, in caso di
incidente aereo, in due minuti dalla chiamata in ogni punto dell’aeroporto, con tempistiche
inferiori a quelle previste dalle norme internazionali.
L’impianto antincendi utilizza tre tipologie di agenti estinguenti: acqua, schiuma, polvere,
contenuti in serbatoi di capacità rispettivamente pari a 8.700 lt (acqua), 1.100 lt (liquido
schiumogeno), 600 kg (polvere).
L’impianto di erogazione comprende un monitore principale a doppia canna, situato sul tetto
della cabina di guida, un cannoncino frontale, due naspi laterali.
Il monitore principale è in grado di proiettare, dalla canna inferiore, acqua o schiuma con
portate selezionabili di 3.750 lt/1’ e 4.800 lt/1’, raggiungendo una distanza di oltre 84 metri
dal fronte del veicolo e dalla canna superiore polvere estinguente alla distanza di circa 18
mt..
Il cannoncino situato sulla parte frontale della cabina di guida, consente di erogare circa 900
lt/1’ d’acqua o schiuma fino ad una distanza di oltre 45 m. ed è prevalentemente utilizzato
per incendi sotto le ali degli aerei.
I due naspi laterali, ad uso manuale, erogano acqua/schiuma o polvere.
Il veicolo può essere gestito, oltre che manualmente da un solo operatore, attraverso un
sistema computerizzato di comando e controllo, tecnologicamente avanzato, che consente di
effettuare automaticamente tutte le operazioni relative all’utilizzo dell’impianto antincendi.
31
2.5 Automezzo Idroschiuma Polvere: AISP IVECO SUPERDRAGON x8
L’automezzo idroschiuma polvere aeroportuale Iveco Superdragon x 8 è un veicolo di nuova
generazione allestito dalla società Iveco Mezzi Speciali spa di Brescia su autotelaio Fresia. Il
veicolo dispone di trazione integrale 8x8 e viene utilizzato dai vigili del fuoco per il servizio
antincendio aeroportuale negli scali più grandi e di maggiore importanza. Primo automezzo
di intervento ad avere quattro assi, grazie ai quali riesce a sostenere una massa a pieno carico
che supera le 40 tonnellate, raggiunge una velocità massima di 115 km/h con limitatore ed
una accelerazione da 0 ad 80 km/h in meno di 25 secondi. Con tali prestazioni, in caso di
incidente che coinvolga un velivolo, i vigili del fuoco riescono ad arrivare entro due minuti
dalla chiamata in ogni punto dell’aeroporto, con tempistiche inferiori a quelle previste dalle
norme internazionali.
Il veicolo è equipaggiato con un motore di trazione IVECO da 1.024 CV (conforme alla
Direttiva EURO 2) common-rail e da un motore IVECO della famiglia CURSOR 10 con
potenze fino a 456 CV per l’azionamento della pompa antincendio.
Concettualmente il “SUPERDRAGON” è lo sviluppo naturale del “DRAGON x6” con
maggiori capacità estinguenti e con tutte le migliorie e le innovazioni tecniche acquisite nel
tempo con l’utilizzo delle precedenti serie.
Il veicolo è dotato di quattro assi tutti equipaggiati con ruote singole. I pneumatici adottati
hanno diametro 16.00 R 20 ed hanno consentito di ridurre al massimo l’interasse del tandem
posteriore e di conseguenza di ridurre al minimo il pattinamento in curva. La trazione di tipo
integrale per consentire la massima mobilità su tutti i tipi di terreno.
32
Il sistema frenante è dotato di ABS con sensori su tutte le ruote. Il sistema è in grado di
arrestare il veicolo viaggiante a 32 Km/h su superficie asciutta, in condizione di pieno carico,
in uno spazio inferiore a 12 m. Il sistema frenante è dotato di freni a disco autoventilati su
ogni ruota. Inoltre sono previsti sensori di usura pastiglie freni con segnalatore per ogni asse,
sul quadro in cabina.
L’impianto sterzante del veicolo è servoassistito idraulicamente. In caso di avaria della
pompa principale dell’idroguida una pompa ausiliaria di emergenza consente di pilotare il
sistema idraulico della guida sino al completo arresto del veicolo. Il raggio minimo di
sterzata è di 12,9 m compatibile con la sicurezza ai fini del ribaltamento (conforme alla
norma NFPA 414).
Le sospensioni del veicolo sono adeguatamente dimensionate in modo da sopportare
costantemente il peso del veicolo a pieno carico senza riportare nel tempo anomalie
funzionali. Sono costituite da balestre a “cantilever” integrate da ammortizzatori idraulici a
doppio effetto su entrambi i tandem. Le sospensioni sono calibrate per il massimo confort di
guida e stabilità sia nella marcia su strada che fuori strada.
Impianto antincendio
L’impianto antincendio utilizza acqua, schiuma e polvere, contenuti rispettivamente in
serbatoi da 11.600 e 1.450 litri e da 600 kg, erogati attraverso un monitore principale a
doppia canna, situato sul tetto della cabina di guida, un cannoncino frontale (bumper
monitor) e due naspi laterali. L’ulteriore serbatoio da 390 litri di acqua serve a creare, tramite
i nebulizzatori, una barriera intorno al veicolo che lo protegge dall’immenso calore generato
in caso di incendio di aeromobili.
Il monitore principale del Superdragon x 8 è in grado di proiettare dalla canna inferiore acqua
o schiuma con portate selezionabili di 5.600 lt/1’ e 4.500 lt/1’ con le seguenti gittate:
a) utilizzo di sola acqua, gittata massima utile di 86 m con erogazione di 5.600 lt/1’ e di 82 m
con erogazione di 4.500 litri;
b) utilizzo di soluzione schiumogena: gittata massima utile di 79 m con portata di 5.600 lt/1’
e di 75 m con erogazione di 4.500 litri;
Dalla canna superiore del monitor principale, invece, viene lanciata polvere estinguente alla
distanza di circa 25 metri con una portata di 5 Kg/sec.
Il bumper monitor, posto sulla parte frontale della cabina di guida, consente di erogare 900
lt/1’ d’acqua o schiuma fino ad una distanza di oltre 45 metri ed è prevalentemente utilizzato
per incendi sotto le ali degli aerei.
I due naspi laterali, ad uso manuale, erogano acqua/schiuma o polvere.
33
Sistema di gestione dell’automezzo
Il sistema di controllo elettronico permette la gestione automatica del mezzo. Tramite
comunicazione satellitare è poi possibile il rilevamento a distanza dei guasti, nonché il
controllo delle manutenzioni.
Il sistema computerizzato permette la visualizzazione delle avarie e fornisce le indicazioni
per le eventuali riparazioni.
34
2.5.1 - SCHEDA TECNICA PRINCIPALI CARATTERISTICHE
AUTOIDROSCHIUMA POLVERE AISP: IVECO SUPERDRAGON x 8
ȱ
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI FONDAMENTALI DELL’AUTOMEZZO
ANNO
TELAIO
ASSI
TRAZIONE
LUNGHEZZA
LARGHEZZA
ALTEZZA MAX (veicolo scarico)
PASSO
MASSA TOTALE A TERRA (M.T.T.)
FRENI:
2005-2008
FRESIA tipo: F800 (8x8)
4
Integrale (8x8) su tutti gli assi del veicolo
TRASMISSIONE
CAMBIO
MOTORE
FUNZIONAMENTO
TEMPI
CILINDRI
CILINDRATA TOTALE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
VELOCITA’ MASSIMA
ACCELERAZIONE da 0 ad 80 Km/h
CABINA
MECCANICA
6 + 2 RM Autom.
IVECO mod. FVAE2884A
DIESEL
4
8
20.080 cmc
753 Kw a 2.200 giri/min.
4.060 Nm a 1.500 giri/min.
115 km/h
< 25 sec. a pieno carico con partenza da fermo e a freddo
CAPACITA’ SERBATOIO IDRICO
CAPACITA’ SERBATOIO PROTEZIONE
CAPACITA’ Serbatoio SCHIUMOGENO
CAPACITA’ SERB. POLVERE
11.635 mm.
3.140 mm.
3.930 mm.
1.800 mm + 3.800 mm + 1.450 mm.
40.600 Kg.
A DISCO AUTOVENTILANTI – ABS con sensori su tutte le ruote –
SEGNALATORE DI USURA PASTIGLIE FRENI per ogni asse.
di servizio: PNEUMOIDRAULICO
di soccorso: PNEUMOIDRAULICO
di stazionamento: MECCANICO A MOLLA
Posti totali n. 4
IMPIANTO ANTINCENDIO
11.600 lt. Per intervento.
390 lt. Per autoprotezione
1.450 lt. la capacità del serbatoio è tale da miscelarsi con un
quantitativo di acqua doppio a quella in caricamento.
600 Kg. = n. 2 serbatoi x 300 Kg. cadauno
35
82 m con portata di 4.500 l/m
86 m con portata di 5.600 l/m
GITTATA POLVERE
Gruppo pompa M. P.
MOTORE AUSILIARIO
GITTATA acqua
75 m con portata di 4.500 l/m
79 m con portata di 5.600 l/m
25 m con portata di 5 Kg./sec.
7.000 lt./min. a 16 bar
GITTATA schiuma
IVECO CURSOR 10 POTENZA 295 KW a 2.100 g/min.
2.5.2 - DESCRIZIONE IN BREVE: AISP IVECO SUPERDRAGON x 8
L’automezzo idroschiuma polvere aeroportuale denominato SUPERDRAGON x8, allestito
dalla IVECO su autotelaio FRESIA, presenta notevoli capacità meccaniche ed antincendio,
ed è utilizzato dai Vigili del Fuoco per il servizio antincendio aeroportuale.
La potenza del motore consente di raggiungere una velocità massima di oltre 115 Km/h ed
una accelerazione da 0 a 80 Km/h in meno di 25 secondi.
Tali prestazioni meccaniche permettono ai Vigili del Fuoco di intervenire, in caso di
incidente aereo, in due minuti dalla chiamata in ogni punto dell’aeroporto, con tempistiche
inferiori a quelle previste dalle norme internazionali.
L’impianto antincendi utilizza tre tipologie di agenti estinguenti: acqua, schiuma, polvere,
contenuti in serbatoi di capacità rispettivamente pari a 11.600 lt (acqua), 1.450 lt (liquido
schiumogeno), 600 kg (polvere).
L’impianto di erogazione comprende un monitore principale a doppia canna, situato sul tetto
della cabina di guida, un cannoncino frontale, due naspi laterali.
Il monitore principale è in grado di proiettare, dalla canna inferiore, acqua o schiuma con
portate selezionabili di 5.600 lt/1’ e 4.500 lt/1’, raggiungendo una distanza di oltre 85 metri
dal fronte del veicolo e dalla canna superiore polvere estinguente alla distanza di circa 25
metri.
Il cannoncino situato sulla parte frontale della cabina di guida, consente di erogare circa 900
lt/1’ d’acqua o schiuma fino ad una distanza di oltre 45 m ed è prevalentemente utilizzato per
incendi sotto le ali degli aerei.
I due naspi laterali, ad uso manuale, erogano acqua/schiuma o polvere.
Il veicolo può essere gestito, oltre che manualmente da un solo operatore, attraverso un
sistema computerizzato di comando e controllo, tecnologicamente avanzato, che consente di
effettuare automaticamente tutte le operazioni relative all’utilizzo dell’impianto antincendi;
inoltre, attraverso un modulatore/demodulatore satellitare è possibile il rilevamento a
distanza dei guasti, nonché il controllo delle manutenzioni. Il sistema computerizzato
consente la rilevazione dei guasti e, attraverso dei disegni digitali, anche le indicazioni per la
riparazione degli stessi.
36
3. I VEICOLI DI SOCCORSO
I veicoli di soccorso non sono preposti all’antincendio, ma consentono in caso di incidente
aereo, di iniziare l’intervento di soccorso contemporaneamente all’intervento antincendio,
guadagnando cosi secondi preziosi sui limitatissimi tempi disponibili.
Tale tipologia di veicolo, di ideazione totalmente italiana, è nata dall’esigenza dei Vigili del
Fuoco di avere un automezzo che consentisse di operare ad un’altezza dal suolo utile per
accedere ai vani degli aerei civili, in caso di interventi di emergenza o di evacuazione rapida
dei suoi occupanti.
Questo mezzo riunisce in sé caratteristiche diverse, ovvero la versatilità di un polisoccorso, la
funzionalità di una piattaforma in elevazione e la praticità di una scala aerea.
Il veicolo sostanzialmente è dotato di una cella attrezzata elevabile, che si accosta alla parete
dell’aeromobile tramite una pedana operativa anteriore, a sua volta in grado di muoversi nel
piano verticale, che permette al personale VF di effettuare le operazioni di soccorso e di far
evacuare velocemente i passeggeri. Il sistema di sollevamento della cella è in grado di
portare la pedana operativa alla quota idonea a raggiungere i portelloni di accesso agli
aeromobili. La pedana operativa di lavoro a sua volta può inclinarsi positivamente o
negativamente rispetto al piano orizzontale ed allungarsi su se stessa per accostarsi meglio ai
velivoli.
Nella parte retrostante dell’automezzo si trova una scala che, muovendosi in sincronia con gli
spostamenti di quota della cella, assicura costantemente il contatto con il suolo. L’intera
struttura può ruotare, con la fuoriuscita ed il posizionamento di quattro stabilizzatori, di circa
120°, sia verso destra sia verso sinistra rispetto all’asse longitudinale dell’automezzo.
Le notevoli capacità di movimento consentono la massima versatilità ed adattabilità, in modo
tale che la posizione del veicolo rispetto all’aeromobile o la presenza di ostacoli non
compromettano la buona riuscita dell’intervento di soccorso.
A livello della pedana operativa di lavoro è collocata l’attrezzatura specifica per il rapido
intervento sull’aeromobile. La stessa attrezzatura può essere utilizzata facilmente anche da
terra mediante l’apertura di portelloni posti sulla fiancata del mezzo.
I primi veicoli di soccorso aeroportuale furono realizzati dalla società BREMA di Forlì nel
1990, oggi tali veicoli sono stati totalmente soppiantati dal nuovo ASA, allestito dalla società
BAI
Brescia
Antincendi
International
srl
di
Bagnolo
Mella
(BS).
Nella nuova versione risultano migliorate le caratteristiche prestazionali, ma la vera novità è
rappresentata dall’aggiornamento tecnologico del sistema automatico di comando e controllo
che consente, anche al solo autista, di gestire l’intero funzionamento del veicolo grazie ad un
pannello elettronico, a segnalazione luminosa, posizionato in cabina di guida.
Attualmente operano in servizio due versioni di automezzo di soccorso aeroportuale: l’ASA
BAI (4x4) e l’ASA BAI (6x6), che dal punto di vista operativo si differenziano per la quota
37
di lavoro raggiungibile; in particolare la versione (4x4) può operare su tutti gli aeromobili di
dimensioni comprese dall’ MD80 al BOEING B747, mentre la versione (6x6) è in grado di
raggiungere la quota dei portelloni di aeromobili più grandi come l’AIRBUS A380. Per tale
ragione la versione ASA (6x6) è in servizio presso i due maggiori aeroporti italiani: Roma Fiumicino e Varese - Malpensa.
38
3.1 Automezzo di Soccorso Aeroportuale: ASA BAI (4x4)
L’automezzo di soccorso aeroportuale denominato “ASA BAI” è stato realizzato per
svolgere funzioni legate esclusivamente al soccorso degli occupanti di un aeromobile
incidentato, garantendo un’evacuazione rapida ed efficace dei passeggeri in concomitanza
delle operazioni di soccorso dei Vigili del Fuoco.
Il veicolo è allestito su autotelaio Mercedes Benz MB ACTROS 1844 AK 4x4, passo 3.900
mm. La massa totale a terra è 18.000 kg. Il motore è un MB “OM 501 LA”, classe di
emissione EURO IV, la cilindrata totale è di 11.946 cmc, la potenza massima effettiva di
320 KW(435 CV) a 1.800 giri/min. Il raffreddamento è ad acqua, la trasmissione è
meccanica. Il cambio di velocità automatizzato MB 16 marce comandato automaticamente da
sistema MB “Telligent”. Viene garantita una velocità max superiore ai 100 Km/h, ed una
accelerazione tale da assicurare il raggiungimento della velocità da 0 ad 80 Km/h in meno di
40 secondi.
L’automezzo dispone di una cabina di guida di tipo ribaltabile, spaziosa, confortevole ed
insonorizzata, all’interno della quale è stato posizionato il sistema automatico di comando e
controllo delle operazioni di stabilizzazione, movimentazione e posizionamento della
struttura di soccorso.
Al paraurti di serie è stato installato un verricello elettrico anteriore con portata 4 ton.
L’allestimento si compone delle seguenti parti principali:
A) la cella operativa: è costituita da una struttura metallica in grado di ruotare ed innalzarsi
fino ad un’altezza dal suolo non inferiore a quella delle porte più alte degli aeromobili con
dimensioni fino a quelle del B747 (circa 5,3 metri). L’interno della cella consente la
39
collocazione del materiale di caricamento ed ha un’altezza tale da permettere a due operatori
di alloggiare al proprio interno indossando l’equipaggiamento individuale protettivo durante
l’intervento.
B) il vano operatori: posizionato nella parte posteriore sinistra della cella, consente un agile
accesso da parte degli operatori opportunamente equipaggiati tramite una scaletta di servizio.
E’ prevista una porta di comunicazione tra il vano operatori e la scala di evacuazione.
C) la scala di evacuazione: per l’allontanamento dei passeggeri dall’aeromobile, trova posto
nella parte posteriore del veicolo, all’interno della furgonatura. Essa fuoriesce mediante un
sistema ad azionamento pneumatico e oleodinamico ed è formata da tre tronconi, di cui due
scorrevoli uno sull’altro, a realizzare una rampa unica della dimensione massima di 5 metri
circa, è dotata di corrimano ed ha i gradini in lamiera di alluminio mandorlato. Questa scala
si apre automaticamente durante la fase di sollevamento della cella operativa, e si muove in
sincronia con i mutamenti di quota della cella stessa, per assicurare costantemente il contatto
con il suolo e garantire un’evacuazione rapida ed efficace dei passeggeri in concomitanza
delle operazioni di soccorso.
40
D) la pedana operativa di avvicinamento: di tipo estensibile, ha uno sviluppo planimetrico
che varia da 3,00 m. a circa 4,60 metri. La stessa si muove verticalmente da una quota
minima di 2,20 m ad una quota massima di 5,3 m dal suolo. Tali quote risultano dalla
combinazione del movimento verticale del telaio di sostegno della pedana stessa e del
movimento verticale della cella operativa. Le quote più basse si raggiungono previa rotazione
della pedana fino al fuori ingombro della cabina di guida.
La portata complessiva della pedana è di oltre 600 Kg/mq.
La pedana garantisce il perfetto accostamento alla fusoliera dell’aeromobile grazie a dei
sensori di avvicinamento; per il perfetto allineamento ai portelloni di accesso
dell’aeromobile, la stessa può inclinarsi positivamente o negativamente rispetto al piano
orizzontale di circa 30 cm.
La pedana è interamente ricoperta con lamiera di alluminio mandorlato ed è dotata di
corrimano-balaustra e predella di raccordo anteriore che garantisce un attacco ottimale
all’aeromobile mediante una rotazione fino a 10° sul piano orizzontale.
E) Armadio elevabile: nella parte anteriore trova posto un armadio-scaffalatura contenente
tutte le attrezzature di salvataggio. L’armadio è dotato di un dispositivo di sollevamento che
41
segue automaticamente gli spostamenti della pedana, ciò consente di avere sempre il miglior
posizionamento per l’utilizzo delle attrezzature in esso contenute.
L’automezzo dispone di una colonna fari telescopica che raggiunge due metri in altezza, un
serbatoio idrico da 500 litri, un gruppo motopompa ad avviamento elettrico (portata 100 l/1' a
40 bar), due naspi ad avvolgimento manuale ciascuno con tubazione da 50 m completi di n. 2
lance ed un verricello elettrico anteriore avente portata 4 ton.
I sistemi oleodinamici presenti sul veicolo sono sincronizzati tra di loro ed includono:
1) un sistema di stabilizzazione costituito da quattro piedoni azionati da cilindri
oleodinamici autolivellanti.
2) un sistema di sollevamento a forbice azionato da due cilindri oleodinamici dotati di
valvole di blocco. I bracci di tale sistema, incernierati nella parte posteriore del veicolo, sono
muniti di ruote in acciaio speciale che, ruotando all’interno di guide, consentono il
sollevamento e l’abbassamento della furgonatura.
3) un sistema di rotazione in grado di ruotare la ralla di ±90° rispetto all’asse longitudinale
del veicolo.
4) un sistema oscillante costituito da due dispositivi oleodinamici che regolano il
movimento verticale ed orizzontale della pedana operativa.
SISTEMA AUTOMATICO DI COMANDO E CONTROLLO
I comandi di gestione ed i dispositivi di controllo del veicolo sono riportati su un pannello
elettronico, a segnalazione luminosa, posizionato in cabina di guida, tale da consentire il
facile uso anche da parte del solo autista. Sul pannello sono ricavati direttamente dei pulsanti
con led di segnalazione luminosi, indicanti l’attivazione dei dispositivi.
Il sistema consente con immediatezza di effettuare tutte le operazioni programmate o in
esecuzione. Esso permette, inoltre, tramite un quadro sinottico di semplice e chiaro utilizzo,
il controllo dello stato di efficienza delle apparecchiature installate e la segnalazione, con
dispositivi ottici, di eventuali avarie.
42
Il sistema prevede delle funzioni di autodiagnosi anche dei guasti e delle protezioni
automatiche e di sicurezza, le quali:
- semplificano l’utilizzo delle apparecchiature e sgravano l’operatore da controlli durante
l’intervento;
- eseguono operazioni di monitoraggio ed impediscono l’esecuzione di manovre errate;
- sovraintendono al funzionamento delle principali attrezzature.
Tutti i comandi di gestione relativi alle operazioni di stabilizzazione, movimentazione e
posizionamento della cella, sono anche riprodotti su un apposito quadro fisso all’interno della
cella operativa. I comandi di movimentazione e posizionamento sono presenti anche su una
basetta mobile posta sulla pedana operativa, all’interno dell’armadio elevabile.
Materiali di caricamento:
I materiali risultano dislocati in maniera razionale nelle varie parti dell’autoveicolo tenendo
conto delle reali esigenze che debbono soddisfare.
Elenco principali attrezzature operative in caricamento:
x
Rilevatore di radioattività;
x
Attrezzatura idraulica di salvataggio composta da cesoie / divaricatore complete di
lame e punte di ricambio; catene, ganci, pompa di alimentazione ad alta pressione con
m.10 di tubazione flessibile;
x
Combinato a tracolla;
x
Serie di cuscini di sollevamento pneumatici;
x
Autoprotettore monobombola ad aria;
x
Motosega;
x
Moto troncatrice;
x
Argano e paranco tirfor;
x
Binde e martinetti;
x
Tute di protezione da acidi e vapori
x
Estintore a polvere da 12 kg;
x
Lampade portatili;
43
x
Colonna fari;
x
Gruppo avviamento rapido;
x
Gruppo elettrogeno per illuminazione;
x
Telecamera palmare.
3.1.1 - SCHEDA TECNICA PRINCIPALI CARATTERISTICHE
AUTOMEZZO SOCCORSO AEROPORTUALE: ASA BAI (4x4)
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI FONDAMENTALI DELL’AUTOMEZZO
ANNO
ALLESTIMENTO
TELAIO
ASSI
TRAZIONE
LUNGHEZZA
LARGHEZZA
ALTEZZA MAX (veicolo scarico)
PASSO
MASSA TOTALE A TERRA (M.T.T.)
FRENI:
TRASMISSIONE
CAMBIO
MOTORE
FUNZIONAMENTO
TEMPI
CILINDRI
CILINDRATA TOTALE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
VELOCITA’ MASSIMA
44
2003-2008
BAI Brescia Antincendi International srl
Daimler Chrysler AG. M.B. tipo: 1844 AK/39
2
Integrale
8.220 mm.
2.500 mm.
3.985 mm.
3.900 mm
19.500 Kg.
di servizio: PNEUMATICO - ABS
di soccorso: PNEUMATICO
di stazionamento: MECCANICO COMANDO PNEUMATICO
AUTOMATICA
16 + 2 RM Autom.
Mercedes Benz mod. OM 501 LA.IV/4
DIESEL
4
6
11.946 cmc
320 Kw a 1.800 giri/min.
2.100 Nm a 1.080 giri/min.
85 km/h con limitatore
ACCELERAZIONE da 0 ad 80 Km/h
< 40 sec. a pieno carico con partenza da fermo e a freddo
CABINA
Posti totali n. 4
CAPACITA’ SERBATOIO IDRICO
500 lt.
Altezza min. da terra pedana anteriore
2,200 m.
Altezza max. da terra pedana anteriore
5,300 m
600 Kg/mq
Portata max pedana anteriore
Tempo di stabilizzazione intero complesso
60 sec.
Tempo complessivo per sviluppo completo
110 sec.
3.1.2 - DESCRIZIONE IN BREVE: ASA BAI (4x4)
L’automezzo di soccorso aeroportuale ASA BAI è stato realizzato per svolgere funzioni
legate esclusivamente al soccorso degli occupanti di un aeromobile incidentato.
In linee generali l’autoveicolo è dotato di una cella attrezzata che si accosta alla parete
dell’aeromobile, tramite una pedana operativa anteriore. La cella è dotata di sistemi di
sollevamento atti a portare la pedana operativa da una quota minima di circa 2,20 m ad una
massima di circa 5,30 m.
Nella parte retrostante vi è un’agevole scala che si muove in sincronia con i movimenti di
quota della cella ed assicura costantemente il contatto con il suolo, permettendo di effettuare
la rapida evacuazione dei passeggeri.
La pedana operativa di lavoro può inclinarsi positivamente e negativamente rispetto al piano
orizzontale ed allungarsi su se stessa fino a raggiungere una massima elongazione
complessiva di circa 4,60 m., il tutto per meglio accostarsi ai portelloni di ingresso degli
aeromobili.
L’intera struttura può ruotare di ±120° rispetto all’asse longitudinale dell’automezzo, con la
fuoriuscita ed il posizionamento di 4 stabilizzatori.
Quanto sopra per consentire la massima versatilità di intervento e non condizionare la
posizione dell’autoveicolo di soccorso all’aeromobile o ad ostacoli.
A livello della pedana operativa di lavoro è collocata l’attrezzatura specifica per il rapido
intervento sull’aeromobile.
La stessa attrezzatura può essere utilizzata facilmente anche da terra mediante l’apertura di
portelloni posti sul lato sinistro della fiancata del mezzo.
45
3.2 Automezzo di Soccorso Aeroportuale: ASA BAI (6x6)
E’ un’evoluzione del precedente modello a due assi, ma di maggiori dimensioni per
consentire l’effettuazione di interventi di soccorso sugli aeromobili con altezza della porta
d’accesso oltre i 5 m, come i nuovi AIRBUS A380.
Anche in questo caso, la funzione del veicolo è quella di garantire un’evacuazione rapida ed
efficace dei passeggeri in concomitanza delle operazioni di soccorso dei Vigili del Fuoco.
Il veicolo è allestito su autotelaio Mercedes Benz Actros (6x6), con motore da 408 CV e
cambio automatizzato da 16 marce, comandato da sistema MB "Telligent".
L’automezzo dispone di una cabina di guida di tipo ribaltabile, spaziosa, confortevole ed
insonorizzata, all’interno della quale è stato posizionato un sistema automatico di comando e
controllo delle operazioni di stabilizzazione, movimentazione e posizionamento della
struttura di soccorso.
L’allestimento si compone di quattro parti principali:
a) la cella operativa: è costituita da una struttura metallica in grado di ruotare ed innalzarsi
fino ad un’altezza da suolo non inferiore a quella delle porte più alte degli aeromobili
AIRBUS A380 (circa 8 metri). L’interno della cella operativa consente la collocazione del
materiale di caricamento ed ha un’altezza tale da permettere a due operatori di alloggiare al
proprio interno indossando l’equipaggiamento individuale protettivo durante l’intervento.
46
b) il vano operatori: posizionato nella parte posteriore sinistra della cella, consente un agile
accesso da parte del personale opportunamente equipaggiato tramite una scaletta di servizio.
E’ prevista una porta di comunicazione tra il vano operatori e la scala di evacuazione.
c) la scala di evacuazione: trova posto nella parte posteriore del veicolo, all’interno della
furgonatura e fuoriesce mediante un sistema ad azionamento pneumatico e oleodinamico. Si
apre automaticamente durante la fase di sollevamento della cella operativa e si muove in
sincronia con i mutamenti di quota della cella stessa, per assicurare costantemente il contatto
con il suolo e garantire un’evacuazione rapida ed efficace dei passeggeri in concomitanza
delle operazioni di soccorso.
d) la pedana operativa di avvicinamento: di tipo estensibile, ha uno sviluppo planimetrico
che varia da 3,00 m. a circa 4,60 metri. La stessa si muove verticalmente da una quota
minima di 3,55 m ad una quota massima di 8,00 m dal suolo. Tali quote risultano dalla
combinazione del movimento verticale del telaio di sostegno della pedana stessa e del
movimento verticale della cella operativa. Le quote più basse si raggiungono previa rotazione
della pedana, fino al fuori ingombro della cabina di guida. La portata complessiva della
pedana è di oltre 600 Kg/mq.
La pedana garantisce il perfetto accostamento alla fusoliera dell’aeromobile grazie a dei
sensori di avvicinamento. Per il perfetto allineamento della pedana ai portelloni di accesso
dell’aeromobile, la stessa può inclinarsi positivamente o negativamente rispetto al piano
orizzontale di circa 30 cm. La pedana è interamente ricoperta con lamiera di alluminio
mandorlato ed è dotata di corrimano-balaustra e predella di raccordo anteriore che garantisce
il perfetto attacco all’aeromobile mediante una rotazione fino a 10° sul piano orizzontale.
47
e) Armadio elevabile: nella parte anteriore trova posto un armadio-scaffalatura contenente
tutte le attrezzature di salvataggio. L’armadio è dotato di un dispositivo di sollevamento che
segue automaticamente gli spostamenti della pedana ciò per avere sempre il miglior
posizionamento per l’utilizzo delle attrezzature in esso contenute.
L’automezzo dispone, inoltre, di una colonna fari telescopica che raggiunge due metri in
altezza, un serbatoio idrico da 500 litri, un gruppo motopompa ad avviamento elettrico
(portata 100 l/1' a 40 bar), due naspi ad avvolgimento manuale ciascuno con tubazione da 50
m completi di n. 2 lance ed infine un verricello elettrico anteriore avente portata 4 ton.
I sistemi oleodinamici presenti sul veicolo sono sincronizzati tra di loro ed includono:
1) un sistema di stabilizzazione costituito da quattro piedoni azionati da cilindri
oleodinamici autolivellanti.
2) un sistema di sollevamento a forbice, azionato da due cilindri oleodinamici dotati di
valvole di blocco. I bracci di tale sistema, incernierati nella parte posteriore del veicolo, sono
muniti di ruote in acciaio speciale che, ruotando all’interno di guide, consentono il
sollevamento e l’abbassamento della furgonatura.
3) un sistema di rotazione in grado di ruotare la ralla di ±90° rispetto all’asse longitudinale
del veicolo.
4) un sistema oscillante costituito da due dispositivi oleodinamici che regolano il
movimento verticale ed orizzontale della pedana operativa.
Per quanto non espressamente specificato si rimanda alla trattazione del veicolo a 2 assi ASA
BAI (4x4).
48
3.2.1 - SCHEDA TECNICA PRINCIPALI CARATTERISTICHE
AUTOMEZZO SOCCORSO AEROPORTUALE: ASA BAI (6X6)
CARATTERISTICHE E PRESTAZIONI FONDAMENTALI DELL’AUTOMEZZO
ANNO
ALLESTIMENTO
TELAIO
ASSI
TRAZIONE
LUNGHEZZA
LARGHEZZA
ALTEZZA MAX (veicolo scarico)
PASSO
MASSA TOTALE A TERRA (M.T.T.)
FRENI:
TRASMISSIONE
CAMBIO
MOTORE
FUNZIONAMENTO
TEMPI
CILINDRI
CILINDRATA TOTALE
POTENZA MASSIMA
COPPIA MASSIMA
VELOCITA’ MASSIMA
ACCELERAZIONE da 0 ad 80 Km/h
CABINA
CAPACITA’ SERBATOIO IDRICO
Altezza min. da terra pedana anteriore
Altezza max. da terra pedana anteriore
Portata max pedana anteriore
Tempo di stabilizzazione intero complesso
Tempo complessivo per sviluppo completo
2009
BAI Brescia Antincendi International srl
Daimler Chrysler AG. M.B. tipo: 932
3
Integrale
9.640 mm.
2.500 mm.
4.000 mm.
3.900 mm + 1.350 mm
26.000 Kg.
di servizio: PNEUMATICO - ABS
di soccorso: PNEUMATICO
di stazionamento: MECCANICO A MOLLA
AUTOMATIZZATA
16
Mercedes Benz mod. OM 501 LA.IV/3
DIESEL
4
6
11.946 cmc
300 Kw a 1.800 giri/min.
2.100 Nm a 1.080 giri/min.
100 km/h con limitatore
< 40 sec. a pieno carico con partenza da fermo e a freddo
Posti totali n. 4
500 lt.
3,550 m.
8,000 m
600 Kg/mq
60 sec.
115 sec.
49
3.2.2 - DESCRIZIONE IN BREVE: ASA BAI (6x6)
L’automezzo di soccorso aeroportuale ASA BAI (6x6) è stato realizzato per svolgere
funzioni legate esclusivamente al soccorso degli occupanti di un aeromobile incidentato.
In linee generali l’autoveicolo è dotato di una cella attrezzata che si accosta alla parete
dell’aeromobile tramite una pedana operativa anteriore. La cella è dotata di sistemi di
sollevamento atti a portare la pedana operativa da una quota minima di circa 3,55 m ad una
massima di circa 8,00 m.
Nella parte retrostante, vi è un’agevole scala che si muove in sincronia con i movimenti di
quota della cella ed assicura costantemente il contatto con il suolo, permettendo di effettuare
la rapida evacuazione dei passeggeri.
La pedana operativa di lavoro può inclinarsi positivamente e negativamente rispetto al piano
orizzontale ed allungarsi su se stessa fino a raggiungere una massima elongazione
complessiva di circa 4,60 m, il tutto per meglio accostarsi ai portelloni di ingresso degli
aeromobili.
L’intera struttura può ruotare di ± 120° rispetto all’asse longitudinale dell’automezzo, con la
fuoriuscita ed il posizionamento di 4 stabilizzatori.
Quanto sopra per consentire la massima versatilità di intervento e non condizionare la
posizione dell’autoveicolo di soccorso all’aeromobile o ad ostacoli.
A livello della pedana operativa di lavoro è collocata l’attrezzatura specifica per il rapido
intervento sull’aeromobile.
La stessa attrezzatura può essere utilizzata facilmente anche da terra mediante l’apertura di
portelloni posti sul lato sinistro della fiancata del mezzo.
50
4.
VEICOLI AEROPORTUALI DI SUPPORTO: CENNI
4.1 VEICOLI PER IL RIFORNIMENTO IDRICO IN PISTA
Sono cisterne da 25.000 lt e 35.000 lt, utilizzate per il rifornimento idrico in pista.
Espressamente previste dalle norme internazionali, vengono utilizzate per rifornire
velocemente di acqua gli automezzi antincendio durante l’esecuzione di un intervento di
spegnimento su di una pista aeroportuale.
4.2 VEICOLI NBCR AEROPORTUALI.
Sono furgoni attrezzati per effettuare un primo intervento di tipo non convenzionale NBCR
in ambito aeroportuale. In Italia sono stati acquistati dopo gli episodi terroristici dell’11
settembre 2001, per contrastare eventuali attacchi di tipo non convenzionale implicanti fattori
di Rischio di tipo Nucleare, Batteriologico, Chimico e Radioattivo.
51
5.1Testdiautovalutazione
Domanda n.1
Quale ente internazionale regolamenta tutti gli aspetti della sicurezza del trasporto aereo
civile?
Domanda n.2
Quale legge italiana affida il servizio antincendio aeroportuale al Corpo Nazionale dei Vigili
del Fuoco?
Domanda n.3
Ad oggi su quanti aeroporti nazionali i Vigili del Fuoco operano direttamente?
Domanda n.4
Quali sono gli agenti estinguenti primari e quali quelli complementari ammessi dall’ICAO?
Domanda n.5
Quali sono le principali tipologie di automezzi aeroportuali?
Domanda n.6
Quale accelerazione caratterizza i veicoli antincendio aeroportuali e consente loro di
garantire i tempi di risposta richiesti dalle norme internazionali?
Domanda n.7
A seconda degli estinguenti in caricamento, come si distinguono i veicoli antincendio?
52
Domanda n.8
Quali agenti estinguenti utilizzano i veicoli antincendio di tipo AIS?
Domanda n.9
Qual’è la quantità d’acqua, utile per l’intervento, disponibile sui veicoli Idroschiuma?
Domanda n.10
Quali sono i modelli di automezzi Idroschiuma, di nuova generazione, attualmente in
servizio?
Domanda n.11
In generale, attraverso quali dispositivi i veicoli antincendio erogano gli agenti estinguenti?
Domanda n.12
A che percentuali predeterminate è possibile miscelare automaticamente il liquido
schiumogeno con l’acqua?
Domanda n.13
Quale è la particolarità operativa del veicolo Idroschiuma AIS BAI “STRIKER E”?
Domanda n.14
Quali agenti estinguenti utilizzano i veicoli antincendio di tipo AISP?
Domanda n.15
Quali sono i modelli di automezzi Idroschiuma Polvere, di nuova generazione, attualmente in
servizio?
Domanda n.16
Quanti chilogrammi di polvere sono caricati sui veicoli AISP?
Domanda n.17
Quante unità costituiscono l’equipaggio di un automezzo antincendio di tipo AIS o AISP?
Domanda n.18
Cos’è un veicolo di tipo ASA?
53
Domanda n.19
Quali è la funzione operativa prevalente dei veicoli di soccorso aeroportuale?
Domanda n.20
Quali sono i componenti principali dell’allestimento di un veicolo di tipo ASA?
Domanda n.21
Quale quota di lavoro può raggiungere la pedana operativa dell’ASA BAI (4x4)?
Domanda n.22
Quale quota di lavoro può raggiungere la pedana operativa dell’ASA BAI (6x6)?
Domanda n.23
Quali sono le principali attrezzature in caricamento sugli automezzi di soccorso
aeroportuale?
Domanda n.24
A cosa serve l’autoprotezione dei veicoli?
Domanda n.25
Che funzione hanno le cisterne idriche aeroportuali da 25.000 e 35.000 litri?
Voto
54
_____ / 100
5.2 RispostealTestdiautovalutazione
Risposta n.1
L’I.C.A.O. (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile) branca dell’O.N.U.
Risposta n.2
La legge n. 930/1980.
Risposta n.3
Su 38 aeroporti.
Risposta n.4
Estinguenti primari: acqua e schiuma.
Complementari: polvere.
Risposta n.5
Veicoli Antincendio e Veicoli di Soccorso. Ci sono, inoltre, i veicoli di supporto
all’intervento.
Risposta n.6
Da 0 – 80 km/h in meno di 25 secondi, con partenza da fermo ed a freddo.
Risposta n.7
Veicoli di tipo Idroschiuma (AIS) ed Idroschiuma Polvere (AISP)
Risposta n.8
Acqua e schiuma.
Risposta n.9
Circa 10.000 litri.
Risposta n.10
AIS BAI “Poseidon x 6”
AIS BAI “Sriker E”
AIS IVECO “Dragon x 6”
Risposta n.11
Monitore Principale, Monitore supplementare (bumper monitor), Naspi laterali.
55
Risposta n.12
3%, 6%, 8%.
Risposta n.13
Avere un braccio elevabile, munito di punta perforante d’acciaio, per penetrare le fusoliere
degli aeromobili ed erogare l’agente estinguente direttamente all’interno, migliorando così le
condizioni di sopravvivenza degli occupanti il velivolo e facilitando l’intervento dei vigili del
fuoco.
Risposta n.14
Acqua, schiuma, polvere.
Risposta n.15
IVECO “Dragon x 6”
IVECO “Superdragon x 8”
Risposta n.16
600 kg in due serbatoi da 300 kg ciascuno.
Risposta n.17
Due: autista ed operatore.
Risposta n.18
L’ASA è l’Automezzo di Soccorso Aeroportuale.
Risposta n.19
L’intervento di soccorso rivolto agli occupanti di un aeromobile incidentato.
Risposta n.20
La cella operativa, il vano operatori, la scala di evacuazione, la pedana operativa di
avvicinamento, l’armadio elevabile.
Risposta n.21
5,30 metri, corrispondente alla quota dei portelloni di accesso dell’aeromobile B747.
56
Risposta n.22
8,00 metri, corrispondente alla quota dei portelloni di accesso dell’aeromobile AIRBUS
A380.
Risposta n.23
Attrezzatura idraulica di salvataggio: cesoie, divaricatori
cuscini di sollevamento, rilevatore radioattività, motosega, moto troncatrice.
Risposta n.24
Alla protezione dal calore radiante di cabina di guida, pneumatici e parte sottostante del
veicolo.
Risposta n.25
Effettuano il rifornimento idrico in pista agli automezzi antincendio nel corso di un
intervento.
57
Scarica

Automezzi Aeroportuali